Ricerche in biblioteca
Ricerche in biblioteca
Evaso.
Sirius Black era evaso.
Era
assurdo. Era una cosa completamente assurda. Sirius Black era morto. Defunto.
C’era stato un incidente, quella maledettissima esplosione, e lui era morto.
Perché
adesso, dopo quattordici anni, dicevano
che era evaso? Evaso da dove? Da una tomba? Da dove altro poteva evadere un
morto? No, era assurdo, completamente assurdo.
Trascorsi
l’intera giornata accasciata sul divano in stato catatonico facendomi domande
di questo genere, ma non riuscivo a trovare una sola risposta ragionevole.
Sirius era morto da più di dieci anni ed era assurdo che potesse riapparire in
quel modo. Alla fine giunsi all’unica conclusione logica: probabilmente mi ero
confusa, avevo capito male il nome, e quello della foto segnaletica era solo di
uno che gli somigliava. Dopo tutto a volte il caldo gioca brutti scherzi.
Dopo
essermi autoconvinta della ragionevolezza della mia deduzione, mi sentii molto
più sollevata e attesi col calma di averne conferma con il telegiornale della
sera. E invece no, nessun errore. Di nuovo mi ritrovai a fissare quella che era
indubbiamente la sua foto, mentre un giornalista allarmato ripeteva la notizia
dell’evasione del pericoloso pluriomicida Sirius Black.
Pericoloso
pluriomicida.
Quello
non era lui, non poteva assolutamente essere lui. Lui era un casinista
egocentrico, un esaltato, a volte anche un po’ folle, ma in fondo era un
ragazzo dolce e gentile, non avrebbe mai potuto fare del male a nessuno,
figuriamoci uccidere una persona! Tante persone! Pluriomicida.
No,
non poteva essere lui. Lui non era in prigione, lui era morto. Morto. Come era
possibile che adesso venisse identificato come un pericoloso evaso? Come? Cosa
diavolo era successo realmente quel giorno? E perché nessuno mi ha mai detto
niente?
In
effetti, riflettendoci a posteriori, c’erano alcuni punti poco chiari riguardo
quell’incidente. Tutti i giornali avevano riportato la notizia, per cui non
c’era dubbio che si fosse verificato, ma alcune cose accadute prima e dopo
quell'avvenimento, che a quel tempo mi erano parse del tutto irrilevanti, adesso
mi stavano facendo sorgere nuovi sospetti. Cos’era che preoccupava Sirius e
perché voleva tenermelo nascosto? Cosa nascondeva il suo passato? E perché non
sono più riuscita ad avere sue notizie? Ma soprattutto, tutto questo aveva un
qualche legame con l’incidente e con la storia della sua evasione?
Domande,
domande. Nella mia testa continuavo a formulare sempre nuove domande senza
riuscire a trovare alcuna risposta. Ma io ne avevo bisogno, avevo assolutamente
bisogno di una certezza, o sarei impazzita.
All’improvviso
mi venne un’idea: i giornali. A quel tempo, sconvolta dalla notizia della sua
morte, mi ero chiusa nel mio dolore e non avevo approfondito le ricerche,
accontentandomi del poco che sapevo. Poteva perciò essermi sfuggita qualche
informazione importante. Se non si era trattato di un incidente ma di un
omicidio, un attentato forse, i giornali lo avevano senz’altro scritto, non
potevano aver fatto passare tutto sotto silenzio. Dovevo controllare. Sì, avrei
controllato tutti i giornali di quel periodo, ogni singolo articolo di ogni
giornale del paese. Avendo così deciso il giorno seguente, di buon mattino,
presi la macchina e mi recai a Londra, dove ero sicura di trovare una biblioteca
ben fornita in cui svolgere le ricerche.
Le
mie aspettative furono però ben presto deluse, perché per l'intera mattinata il mio lavoro non portò ad alcun risultato utile. Tutti i giornali
parlavano semplicemente di un incidente, un tragico incidente costato la vita a
una decina di persone, causato dallo scoppio di un condotto di gas che passava
sotto il livello della strada. Nient’altro. Non si parlava di omicidi,
attentati, bombe… Solo di un semplice incidente.
Verso
mezzogiorno, però, mi imbattei finalmente in una frase particolarmente
interessante: “…è già il secondo incidente di questo tipo in soli due
giorni. Il comune dovrebbe provvedere…”. Il secondo incidente. Che le
due cose fossero collegate? Era possibile… Mi affrettai a cercare un riscontro
sul giornale del giorno precedente e trovai una notizia che mi lasciò a dir
poco sconvolta. “Una casa è esplosa nella zona residenziale di Godric’s
Hollow. Sembra che all’origine dell’incidente ci sia stata una fuga di gas.
Nell’esplosione hanno perso la vita James e Lily Potter, una giovane coppia
che viveva lì da alcuni mesi. Non ci sono notizie sulla sorte del figlio, un
bambino di solo un anno, il cui corpo sembra non
sia stato rinvenuto tra le macerie. I Potter erano una famiglia molto
riservata, che non si faceva notare; molti dei vicini hanno dichiarato di non
averli mai visti e persino di credere che la loro casa fosse disabitata”.
James
era morto, non riuscivo a crederci. Ed era morto solo il giorno prima della
morte, o della presunta morte, del suo migliore amico. In un incidente dello
stesso tipo. Non poteva essere un caso. Doveva esserci per forza un
collegamento.
E
invece niente. I giornali parlavano solo di un incidente. Nessun complotto,
nessun azione premeditata. Niente che potesse giustificare l’arresto di Sirius.
E infatti non si parlava di arresto, il suo nome era nell’elenco delle vittime
dell’esplosione e basta. L’unica spiegazione possibile era che qualcuno
avesse voluto insabbiare l’intera faccenda. Ma chi? E perché? Più andavo
avanti a cercare e più mi rendevo conto del vuoto che circondava quella
notizia. Sembrava che i risvolti oscuri di un incidente in cui avevano perso la
vita più di dieci persone non interessassero a nessuno, almeno non quanto gli
strani fenomeni meteorologici che si stavano verificando in tutto arcipelago
britannico, o le pagliacciate di alcuni individui che vagavano per
l’Inghilterra abbigliati in modo assurdo.
La
situazione era esasperante. Avevo sprecato l'intera giornata in biblioteca solo
per arrivare alla conclusione che effettivamente in tutta quella vicenda c’era
qualcosa di sospetto, ma senza riuscire a trovare un solo indizio per scoprire
di cosa si trattasse. Affranta e con la testa che mi scoppiava, avevo finito di
controllare i quotidiani ed ero passata a sfogliare con rassegnazione i
settimanali e persino le riviste scandalistiche, senza però arrivare ad alcun
risultato. Ma quando ero ormai sul punto di arrendermi, un titolo apparve come
un miraggio nel deserto, e attirò immediatamente la mia attenzione. Perso tra
gli articoli assurdi di una rivista di infima categoria, trovai finalmente un
resoconto che, per quanto sembrasse all’apparenza inverosimile, dava
finalmente voce proprio a quelle stesse domande che mi stavano tormentando ormai
da due giorni.
Cosa
si nasconde dietro all’esplosione?
Come
ormai tutti sapranno, settimana scorsa una strada di Londra è letteralmente
saltata in aria causando la morte di una decina di persone. Le autorità hanno
dichiarato che a provocare la tragedia è stata una fuga di gas dai condotti
sottostanti al manto stradale, ma personalmente ritengo ci siano validi motivi
per sospettare che stiano in realtà cercando di nascondere qualcosa.
Per
un caso fortuito, infatti, mi trovavo a passare vicino al luogo
dell’incidente e, accorso sul posto attirato dal boato
dell’esplosione, ho potuto raccogliere le prime impressioni dei sopravvissuti.
Un testimone, un signore di mezza età salvato dalla provvidenziale presenza di
un cassonetto della spazzatura che gli ha fatto da scudo, ha raccontato di aver
visto due giovani litigare animatamente nel mezzo della strada, attirando
l’attenzione di alcuni passanti che si sono fermati a osservare e sono
rimasti così coinvolti nella deflagrazione. Uno dei due contendenti era
un bel ragazzo coi capelli lunghi, dall’aspetto piuttosto sconvolto e
trasandato, e insultava l’altro minacciandolo con uno strano bastoncino. Il
secondo era più basso, grassoccio, e sembrava intimorito dal primo; tuttavia
all’improvviso si era riscosso e si era messo a gridare a gran voce “Li hai
uccisi tu! Come hai potuto?”, e proprio in quell’attimo si è scatenata
l’esplosione. I momenti successivi sono stati piuttosto confusi, ma il
testimone si è detto certo di aver visto il primo giovane ergersi tra i fumi e
le macerie, ridendo istericamente in mezzo ai cadaveri. Quasi immediatamente
sono sopraggiunte strane figure incappucciate che lo hanno circondato per poi
sparire nel nulla insieme a lui.
Non
ho potuto continuare l’intervista e mi sono dovuto allontanare quando mi sono
accorto di alcune persone, probabilmente poliziotti in borghese, che stavano
avvicinavano ciascuno dei presenti. (I lettori ricorderanno che le autorità non hanno
reagito bene al mio articolo del mese scorso che dimostrava la presenza di
extraterrestri all’interno del ministero e persino nella famiglia reale. N.d.r.).
Tuttavia mi sono subito reso conto che qualcosa non andava quando sui
giornali del giorno successivo la faccenda è stata liquidata come
un semplice incidente, senza fare alcun riferimento a risse o a uomini incappucciati. Ma
la cosa ancora più strana è che persino il mio testimone, che avevo
rintracciato con
l’intenzione di scrivere un resoconto approfondito dell’intera vicenda,
abbia dichiarato di non ricordare assolutamente nulla oltre all’esplosione.
A
questo punto è lecito domandarsi: cosa c’è sotto? Cosa vogliono nasconderci?
Forse si è trattato di un attentato messo in atto da un’organizzazione terrorista internazionale di cui le
autorità vogliono tenerci all’oscuro? E come è stato comprato il silenzio
dei testimoni? Soldi, o addirittura un lavaggio del cervello? O forse gli uomini
che ho visto aggirarsi tra la folla non erano poliziotti, ma agenti governativi
che con minacce hanno intimato a tutti il silenzio?
A
causa della reticenza delle autorità a fornire spiegazioni non siamo riusciti a
dare risposta a tutte queste domande, ma è certo che qualcosa di molto misterioso si
nasconda dietro a quello che è stato fatto passare come un semplice
incidente”.
Lessi
l’articolo con stupore crescente. Certo il resoconto poteva sembrare assurdo,
e vista la cattiva fama della rivista non c’era da stupirsi che non avesse goduto
di alcuna considerazione, eppure era il solo che dava una vaga spiegazione di
quello che stava accadendo adesso. Il giovane descritto poteva essere Sirius, e
l’articolo diceva che alla fine era ancora vivo ed era stato portato via da
qualcuno, forse arrestato? Ma perché? L'altro ragazzo lo aveva accusato di aver
ucciso qualcuno... Ma in ogni caso perché
tutta la vicenda era stata fatta passare sotto silenzio? E chi erano quelle
strane persone che si aggiravano tra la folla?
Di
sicuro il giornalista aveva ragione a dichiarare che c’era stata la deliberata
intenzione di nascondere delle informazioni, ma se
per lui era stato impossibile scoprire qualcosa al tempo dei fatti, era inutile
anche solo sperare che io potessi riuscirci dopo quasi quindici anni. E così, con l’unica consolazione di sapere di non essere stata
la sola ad aver avuto qualche sospetto, alla fine fui
costretta ad arrendermi e a tornare a casa con gli stessi dubbi con cui ero
partita.
* * * * * * * * *
Ed
ecco un altro capitolo. Ringrazio tutti quelli che hanno letto e soprattutto chi
ha lasciato una recensione. Sono particolarmente autocritica e sapere che c'è
qualcuno che apprezza quello che scrivo mi fa molto piacere. Spero che
continuiate a seguirmi fino alla fine. Alla prossima!
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