Introduzione:
Buonasera mie adorate, adorati nel caso
ci siano,
passata una buona settimana? Io più o meno, diciamo che a quanto pare i
problemi mi perseguitano, ma lasciamo perdere... allora, non so se sia
una
buona o una cattiva notizia ma... questo è l’ultimo capitolo, lo so non
ve lo
aspettavate, sinceramente nemmeno io ma oggi scrivendo beh... ho
concluso
tutto.
Non
penso ci sarà un epilogo,
non penso servi, non so nemmeno se ho scritto qualcosa che riuscirà a
non farvi
storcere la bocca. Non voglio deludervi – ho deluso anche troppe
persone
ultimamente e aggiungere anche voi nella lista non mi sembra il caso –
e soprattutto
non voglio che vi deludano i personaggio, ma non voglio perdermi in
chiacchiere, questo lo farò dopo ;) buona lettura e grazie a tutti di
tutto.
Qui,
troverete spoiler, anticipazioni e soprattutto delle news non appena
avrò
intenzione di pubblicare o anche solo scrivere un Edward/Bella.
~
Hopeful heart.
Capitolo
tredici:
Tutto tremendamente in piano.
Isabella pov:
<< Non sono certa di aver preso
tutto.
>> Ammetto guardando la valigia che è sicuramente più piena
dell’andata.
Jake mi affianca e sgrana gli occhi.
<<
Quando siamo arrivati
non era così, vero? >> Mi mordo il labbro inferiore cercando di
non
guardarlo. << Bella! Ma che ti sei comprata? Hai svaligiato
qualche
negozio? >> Chiede gesticolando.
<<
Ma che ci potevo fare?
Alcune cose qui costano meno e in America non si trovano. Non ho
resistito.
>> Cerco di fargli gli occhietti dolci ma a quanto pare non
sembrano fare
effetto. È proprio arrabbiato.
<<
E perché non mi hai
chiamato? Io ho cercato di contenermi e la mia valigia sembra più vuota
di
primaaa! >> Oh... ha messo il broncio perché ho fatto spese folli
da
sola, non perché dovrò pagare un supplemento per la valigia a causa del
peso
eccessivo.
<<
Scusami. >>
Sbuffa.
<<
Non importa... tanto
qui ho dovuto di essere un vero uomo, e quando faccio compere esce la
parte più
checca di me. >> Cerco di non sorridere e gli accarezzo il petto
con una
mano.
<<
È vero, e c’è da dire
che lo hai fatto solo me. >>
<<
Brava, ricordatelo.
>> Questa volta mi è impossibile trattenere un sorriso.
<<
Ed è per questo che ho
comprato tante belle cosine anche per te. >> I suoi occhi si
allargano e
iniziano a illuminarsi, scoppio a ridere quando mi prende in braccio e
mi fa
girare tra le sue braccia. È mai possibile che quando si parli di
regali
regredisca in questo modo? Lo adoro!
<<
Non hai veramente gli
occhi lucidi, vero? >>
<<
Chi io? Certo! >>
Dice Renée per poi tirare su col naso. Sorrido abbassando lo sguardo.
<<
Mamma, ci sentiremo, e
ci rivedremo presto. Te lo prometto. >>
<<
Lo dici ogni volta.
>> Mi guarda gravemente e io svio lo sguardo.
<<
Negli ultimi tempi sono
riuscito a farle fare progressi, Renée, quindi se non credi lei, fidati
di me,
le farò fare più chiamate. >> Dice Jake abbracciandola e
facendole
finalmente sorgere un sorriso che mi rincuora.
<<
Non sapevo di dover
ringraziare te, ma sì, ultimamente mia figlia l’ho sentita più spesso,
quindi
grazie. >>
<<
Wow, vuoi per caso
adottarlo? >> Chiedo alleggerendo la situazione facendoli
ridacchiare.
<<
Che motivo c’è di
adottarlo? È il nostro genero! >> Dice mio padre facendomi quasi
sobbalzare poiché non mi ero resa conto che si fosse riavvicinato dopo
essere
andato a prendere qualche giornale all’edicola.
<<
Già, Charlie ha
ragione! >> Dice Jake, dopo qualche attimo il suo sorriso cede un
po’
perché sta guardando qualcosa dietro di me, lentamente mi volto e
quello che
vedo quasi mi gela: Logan.
<<
Oh! Hanno già chiamato
il vostro volo. Andate e fatevi sentire. >> Mia madre ci riporta
al
presente e le sorridiamo per poi salutare sia lei che Charlie, tutt’un
tratto
siamo di fretta, ma questo è solo un dettaglio.
<<
Lo hai visto anche tu?
>> Mi chiede quando siamo nel tunnel per poi spuntare sull’aereo.
Annuisco non parlando, sinceramente non so che cosa dirgli. So per
certo che
sia piuttosto sbalordito ma... ehi! Io non so cosa significhi essere
innamorata
e dover dire quasi del tutto addio a quell’amore a causa del lavoro.
<<
Ecco qui i vostri
posti, buon soggiorno. >> L’hostess ci saluta e io mi faccio
avanti per
sedermi ma... ok, questo deve essere uno strano scherzo del destino:
che ci fa
Edward seduto accanto a noi?
<<
Bella? >>
<<
Edward? >>
<<
Jake! >> Dice il
mio amico dietro di me, un po’ nervoso per l’incontro fatto in
aeroporto.
Sorridendo in modo agitato mi siedo, così da essere tra Edward e Jake,
mi volto
verso il primo e cerco di spiccicare parola.
<<
Deduco che sia una
sorpresa anche per te. >> Dice e io annuisco frastornata.
<< Beh,
allora dobbiamo solo ringraziare il destino. >> Il suo sorriso mi
scalda
e non so bene che cosa fare, forse guardarlo come un’ebete senza
sbattere
ciglio o aprire bocca è da maleducati ma... non so cosa provo o sento.
Ho i
brividi ma non riesco a capire se siano una cosa positiva o negativa.
Solo
una forte stretta alla mia
mano mi porta nuovamente tra i vivi e cercando di non urlare mi volto
verso
Jake per delle spiegazioni ma una volta che il mio viso è girato nella
sua
direzione capisco perfettamente perché mi stia per staccare una mano:
Logan.
<<
Jake? >> Chiede
proprio quest’ultimo facendomi quasi cadere la mascella dalla
meraviglia: ha una
voce stupenda!
<<
Logan, ciao. >>
La voce del mio amico è fredda come il ghiaccio e io non so come
reagire, non
penso di averlo mai sentito così freddo con qualcuno, ma ha i suoi
motivi a
comportarsi così con questo bel biondino seduto nella fila accanto alla
nostra.
Oltre
al dolore, ora sento anche
il fuoco degli occhi di Logan sulle mani mie e di Jake.
<<
Hai cambiato... piaceri? >> Chiede quasi
dispiaciuto. Jake sospira e si volta verso di lui, non vedo
l’espressione ma
l’immagino – e non deve essere un bello spettacolo.
<<
Anche se fosse a te che importa? >>
<<
Jake, lo sai che m’importa. >> Dice Logan
sussurrando e sporgendosi verso di lui, di noi.
<<
Che cosa mi sono perso? >> Mi chiede Edward
all’orecchio continuando a buttare qualche occhiata sui due ragazzi
tesi come
delle corde di violino accanto a noi.
<<
Stavano insieme, per motivi loro si sono lasciati.
>>
<<
Cavolo, incontrarsi così deve essere orribile.
>> Annuisco concordando pienamente.
<<
Di che cosa parlano? >> Mi chiede, stordendomi
con il suo profumo. Ok, cosa devo fare? Saltare addosso e abusare di
Edward, o
cercare di aiutare Jake in qualche modo? È oramai qualche minuto che
Logan e
Jake stanno parlando, e la stretta sulla mia mano non è nemmeno
dolorosa e
stretta come prima... magari riescono a chiarirsi, non che basti poco
per fare
pace ma Jake sa che cosa significa perdonare, è una brava persona e
provava,
prova, dei forti sentimenti per questo ragazzo. Non merita di soffrire
e
nemmeno di non essere felice.
<<
Di affari loro? >> Dico guardandolo divertita
in quei fossi verdi.
<<
Divertente. >> Dice ironico sfiorandomi la
punta del naso con un dito, inutile dire che sorrido intenerita.
<< Hai
pensato più al discorso che abbiamo fatto ieri? >> Mi chiede
intrecciando
l’unica mano libera che avevo con la sua.
Questo
movimento riesce ad azzerarmi la mente. L’unica cosa
che riesco a pensare è che s’intrecciano perfettamente. La cosa mi
spaventa, ma
forse a spaventarmi maggiormente è il mio cuore che batte velocemente.
<<
Scusa, devo andare in bagno. >> Dico
velocemente alzandomi e facendo quasi spaventare Jake. Senza parlare o
voltarmi
per spiegarmi mi dirigo verso il mini bagno che ha l’aereo e mi chiudo
a
chiave. Fortuna che siamo già in volo, fortuna che c’è uno specchio in
questo
metro quadrato, avevo proprio bisogno di vedere il mio volto... o
meglio i miei
occhi: sono lucidi. Terribilmente lucidi. Quasi luminosi.
<<
Bella? Bella, apri, per favore. >> Non me lo
faccio ripetere, e nonostante so perfettamente che in due si sta
stretti,
faccio comunque scattare la serratura per permettere a Edward di
raggiungermi.
Io
scappo e lui mi raggiunge.
Io
dico di non voler amare e lui comunque decide di osare con
me.
Questo
ragazzo non è normale.
Ma
non lo sono nemmeno io, d’altronde.
<<
Sei veramente scappata? >> Pare quasi
divertito e io non riesco più a capirci nulla.
<<
Perché riesci a farmi fare cose del genere? Perché
mi fai fare pensieri sdolcinati, vomitevoli e quasi sognanti? Perché mi
attiri
così tanto? >> Oddio, ho veramente detto tutto ciò ad alta voce?
<<
Bella... >> Dice Edward cautamente.
<<
No, non parlare perché... è ridicolo provare dei
sentimenti. Almeno questo tipo di sentimento.
>>
<<
Perché? >> Chiede solamente guardandomi
attentamente, con una mano appoggiata a quella sottospecie di lavandino
che di
solito si usa per le case della Barbie, viste le mini dimensioni.
<<
Perché non ho voglia di ridurmi in mille pezzi per
una delusione. Ho sofferto anche troppo per la mia giovane età. >>
<<
Non sei più così tanto giovane. >> Dice per
scherzare e io lo colpisco al braccio.
<<
Edward! Non c’è niente da scherzare. Io so tu che
cosa vuoi e non... non so se sono pronta a dartela. >> Alza le
sopracciglia.
<<
Ehm... ti rendi conto che la tua frase... potrebbe
essere fraintesa? Perché comunque io non voglio solo quello,
Bella. Io voglio te. Voglio conoscerti, viverti. >>
<<
Esatto! E questo fa molto più paura che venire
semplicemente a letto con te. >>
<<
Non ho mai voluto che tu venissimo solo a letto con
me! >>
<<
Lo so! Per questo sono terrorizzata. >>
Ammetto guardandolo di sfuggita ma un attimo dopo mi trovo tra le sue
braccia a
causa di movimento brusco dell’aereo.
<<
Dammi una possibilità, Bella. Non voglio
deluderti... >>
Alcuni
mesi dopo...
<<
Lo vedi questo? Ci tengo! >>
<<
Jake, smettila, Edward ha capito. >>
<<
Beh è meglio dirlo una volta di troppo che una di
meno. >>
<<
Da quello che ricordo non abiti qui, Jake. >>
<<
Beh ma nemmeno tu, Edward. >>
<<
Esatto, quindi se non volete che vi butti fuori
tutti e due, smettete di parlare. >>
<<
Adoro quando sei così dolce. >> Dice Edward
lasciandomi un lieve bacio sulle labbra.
<<
Mi spiace, non mi addolcisco per così poco. >>
Dico ridacchiando.
<<
Bene, allora caccia Jake, così ti faccio addolcire
ben bene con altri metodi. >> Mi mordo il labbro inferiore già
scaldandomi solo con la fantasia grazie alle sue parole. Sì, Edward è
perfetto
anche sotto quel punto di vista. Ovvio.
<<
Siete vomitevoli, ma poiché ho il mio ragazzo che mi
aspetta di là... beh fate quello che volete, però... >>
<<
Jake, sarò così occupato da non pensare al Tiramisù
che hai lasciato nel frigo. >> Io scoppio a ridere nascondendo il
volto
tra il collo e la spalla di Edward, seduto accanto a me sul divano;
Jake lo
guarda per due secondi con una smorfia sul viso e infine sbuffa alzando
le
spalle.
<<
Sarà meglio per te. Sarò anche gay, ma sono bravo a
darle d santa ragione. >> Dopo questo, lascia il mio appartamento
con me
ancora che rido.
<<
Dice sul serio? >>
<<
No, picchio molto meglio io. >> Edward scoppia
a ridere ma prende poco dopo possesso delle mie labbra.
<<
Non so se ho voglia di raggiungere la camera da
letto. >> Dico tra un bacio, un morso, qualche palpatina e
strusciamento.
<<
Beh siamo sul divano... >> Inutile dirlo, il
destino mi ama e mi odia nello stesso tempo, quindi che cosa accade
nello
stesso momento? Suona il telefono di casa, ma né io né Edward ci
muoviamo di un
millimetro, quindi di conseguenza s’inserisce la segreteria.
“Bella?
Bella, tesoro di mamma, davvero non sei in casa? Ho
una notiziona! Alice si sposa!” Mi stacco dalla bocca di Edward e lo
guardo con
gli occhi sgranati.
<<
Ho sentito bene? >> Chiedo e Edward annuisce.
<<
L’Italia fa molto male. Fa veramente male. >>
Dico facendolo ridere.
<<
Bella, non perché l’Italia ti ha fatto incontrare
l’amore della tua vita significa che sia un brutto e cattivo posto,
sai?
>>
<<
Mi sono innamorata? E di chi? >> Chiedo
facendo la finta tonta. Mi fa un pizzicotto al fianco eio rido.
<<
Di me, sciocchina. >>
<<
Sei sicuro? Magari ho cambiato sfonda quando eravamo
sull’aereo. >> Alza gli occhi al cielo.
<<
Sai, non penso che ne valga la pena, se mi dai il
tempo ti mostro anche perché... >> E dicendo questo, mi sfila la
maglia
facendomi sorridere.
<<
Oh sì, Edward, ti faccio fare tutte le dimostrazioni
che vuoi. >>
Resteremo
insieme per sempre? Non lo so, sinceramente non
voglio pensarci.
Lo
amo? Chi lo sa, penso di sì, o comunque ucciderei chiunque
volesse portarmelo via.
Mi
ama? Così pare.
Ne
sono felice? Altroché! Non mi piace essere presa in giro e
lui non lo ha fatto mai, nemmeno per un attimo. Nemmeno quando sono
letteralmente scappata quando ha detto di amarmi. E pensare che ero
praticamente ancora nuda nel suo letto.
L’Italia
non è più un tabù per me, l’amore forse un po’... il
matrimonio è un enorme tabù ma non credo che Edward ci pensi, piuttosto
a
pensarci è Jake, e questo sì che mi terrorizza!
Solo
il tempo potrà dirci come andranno le cose... per ora vivo felice il
mio presente, con Edward, ovvio.
__
Note
dell’autrice – oddio
che parolone!
Siamo
arrivati alla fine e stento un po’ a
crederci. Non mi aspettavo che questa storia sarebbe stata così corta
ma oggi
mentre scrivevo la seconda pagina di word... beh ho capito che non
c’era altro
da dire, che questo finale aperto – anche se alla fine tanto aperto non
lo è – fosse
quello perfetto. Perché c’è speranza nel loro rapporto, c’è speranza
nell’amore,
nella famiglia, e soprattutto nell’amicizia. Molte si sono chieste se
Jake
avrebbe mai incontrato la persona giusta, beh l’aveva già incontrata e
l’aveva
anche persa ma mi piace fare le veci del destino e così ho fatto che
tutto –
non proprio subito – tornasse tutto a posto tra di loro. So che
qualcuno di voi
si aspettava una scena rossa tra Edward e Bella ma il rating non lo
consente, e
poiché io non so fermarmi o accennare solo le cose – soprattutto quando
si
tratta di quelle scene – ho preferito far immaginare tutto a voi.
In
questi tredici
capitoli siete sempre state presenti, l’ho apprezzato, perché
sinceramente non
mi aspettavo chissà quale clamore al mio ritorno in questa sezione, e
vi ringrazio.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di aspettare capitolo dopo capitolo,
di aver
commentato tutto e soprattutto ringrazio di cuore chi è andato oltre
all’odio
per Jacob – ne sono rimasta stupita ma siete veramente tante! – e
grazie per
aver imparato ad adorarlo come lo adoro io.
Questa
storia si
conclude, altre ne inizieranno, per ora... non lo so, di certo posso
dirvi che
non scappo. Siete state tutte perfette, come sempre. Grazie. Jess.
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