Capitolo 4
Capitolo a raiting un
più alto dei precedenti, siete avvertiti! Comunque niente di
esplicito ;-)
Shirley rimase ancora un po' a
guardare i fiocchi di neve scendere dal cielo. Era confusa, non
riusciva a spiegarsi come potesse la scena appena vista suscitare in
lei sollievo e confusione allo stesso tempo. La prima emozione era
facile da spiegare: scoprire che Vì li aveva traditi e
ingannati
tutti era un shock... l'aveva sempre considerata come una ragazza
forte, in grado di decidere con giustizia le scelte più
corrette
da prendere, ma a quanto pare si era sbagliata. Però... quel
ragazzo. L'istante in cui aveva visto il suo viso era successo
qualcosa. Il suo cuore aveva accelerato di battiti, di gioia. No, non
era stato qualcosa del tipo: "quant'è bello!"
"quant'è
figo!", insomma, un colpo di fulmine. No, era stato qualcosa di molto
più strano, una sorta di deja-vu che l'aveva lasciata senza
fiato. L'ho
già visto. Ne sono sicurissima. Ma questo è
ridicolo! Corrugò
gli occhi, decidendo di rimandare le questioni personali per il
momento, anche perché, riflettendoci, forse si era lasciata
trascinare dagli eventi: come poteva conoscere il Terribile 21?
Così aveva chiamato il giovane dai capelli scuri. Ma il
nemico
giurato della valle non era umano... o forse sì?
♦♦♦
Vì
e il Terribile 21 volavano nella notte, sicuri come due falchi
dell'oscurità, le dita intrecciate le une alle altre. La
ragazza
aveva un sorriso sulle labbra, guardando distrattamente il paesaggio
scorrere sotto di loro. Sorpassarono la rocca e... se lui non l'avesse
abbracciata, si sarebbe sicuramente schiantata a terra.
Centinaia, forse migliaia di tende erano disposte sul terreno: ancor
più soldati erano impegnati nelle più svariate
attività. Per loro, la notte era il periodo di veglio, il
fastidioso giorno quello del riposo.
«
C-Claude, come diavolo hai fatto?! Sono ancora più
dell'altra
volta! » esclamò stupefatta, ritrovando
l'equilibrio e
staccando, con un filo di dispiacere, il viso dalla maglia di lui.
L'altro sorrise, allentando appena la presa dai fianchi della compagna.
«
Devi abituarti a chiamarmi col mio nome... Terribile 21, che cavolata!
» protestò lui, notato il balbettio, che
sicuramente era
però anche da attribuire alla sorpresa.
«
Beh... allora fammici abituare e non scomparire per mesi! »
ribatté Pervinca, orgogliosa quanto lui. Scoprire che dietro
un
nome tanto inquietante si nascondeva un uomo altrettanto affascinante
era stata una vera sorpresa. Decisamente piacevole, tra l'altro.
«
Comunque, quello è il nostro esercito. La maggior parte sono
umani, ma ho chiamato a me anche altre razze. Quelli là che
se
li guardi troppo a lungo scompaiono sono fantasmi, per esempio. Non mi
piacciono, detesto non poterli controllare. »
Per un attimo rimasero così, complici sotto la luna. Solo in
quell'attimo di pace la ragazza si rese che ciò che aveva di
fronte a sé era dannatamente vero. Le armi, le gabbie, gli
sguardi pieno d'odio che avrebbero sterminato il suo villaggio. Perché?
Perché non riesco a provare paura, o rimorso o qualcosa del
genere di fronte a questo preludio di battaglia?! Mi ha stregata,
è l'unica spiegazione che regga. L'idea che presto
sarò
una sovrana - una sovrana! - non fa che riempirmi di eccitazione! E se
pensò al mio re... Scosse la testa. Dal
momento che
adesso si sentiva così bene, perché cercare di
deprimersi
da sola? Si sentì tirare verso il basso, e toccarono
dolcemente
il suolo, davanti alla tenda più grande. Tenne alta la testa
mentre i soldati si inchinavano al loro passaggio.
« Bentornata, mia
Lady. » salutò un uomo dai capelli castani. « Sua altezza, potrei
parlarle un momen... »
«
No. E non ti azzardare a disturbarmi per le prossime 3 ore. Ah,
già che ci sei, controlla che nessun altro lo faccia.
»
ordinò l'altro col tono sicuro di chi è abituato
al comando.
La giovane strega del buio
sentì il proprio cuore accelerare di battiti, mentre il
fidanzato la prendeva in braccio proprio come un vero principe e la
portava dentro. Poggiò delicatamente le proprie labbra
contro quelle di lei, e lasciò che la lingua seguisse i
propri desideri. Lei sentì un brivido lungo la schiena, come
ogni volta che i loro respiri si fondevano in uno solo. Poi, le braccia
muscolose che l'abbracciavano mollarono la presa. Pervinca
spalancò gli occhi, sorpresa, ma prima ancora di potersi
spaventare atterrò sul morbido. Poteva vedere il riflesso
del proprio volto affannato negli occhi di Claude. Sospirò,
e allungò una mano verso di lui, che ridendo si mise seduto
sopra il bacino della ragazza. Cos...
cosa sta facendo?! Non vorrà mica... la
fanciulla si accorse per la prima volta da quando aveva varcato
l'ingresso di quella dimora che quello al centro, quello dove loro
erano adesso, altri non era che un letto matrimoniale. Con due cuscini.
Due comodini ai lati. Niente luci ovviamente. No. Lo amo, ma ancora non sono
pronta! Ho "solo" diciotto anni! si
disse, in preda al panico, ma cercando di non darglielo a vedere.
Sentì la sua voce sussurrarle un
« ti amo » nell'orecchio sinistro, e un morso
scherzoso sul padiglione subito dopo. Una mano, quasi fosse
lì per caso, cominciò a giocherellare con i
bottoni del primo maglione. Era vestita a strati, come al solito.
D'improvviso, si ricordò di quando lo aveva scelto, insieme
a Babù. Fuori splendeva il sole, e in negozio si moriva di
caldo; forse era per quello che non riusciva trovare nulla che le
piacesse... poi, la povera commessa, esausta, le aveva mostrato anche
il modello più vecchio possedeva in negozio. Poco dopo, le
gemelle stringevano un pacchettino, ridendo a crepapelle. Grisam le
aveva viste, e aveva insistito per sapere cosa contenesse la busta, e
lei, per scherzo, non glielo aveva mostrato, facendo la misteriosa.
« Claude... no...
» si meravigliò del tono della voce: sembrava
quasi una preghiera. Quegli occhi scuri che la dominavano diventarono
ancora più neri, mentre un silenzio pesante calava su di
loro.
« Vì... ti
spiace dirmi qual'è il problema?! »
« Nessuno...
cioè... voglio farlo quando mi sentirò pronta.
»
« E quando pensi che
accadrà? »
No, il dialogo non stava
andando bene, decisamente. E non sembrava deciso ad alzarsi o spostare
la mano. Anzi, le mise quella ancora libera sul ginocchio.
« Dai, dimmi, quante
volte sei andata a letto con Grisam? »
Rimase sorpresa dal fatto che si ricordasse quel nome. Voleva dire che
ci teneva davvero così tanto a lei? O forse era solo
abituato a ricordare i nomi? Sentì i propri occhi diventare
lucidi.
« Mai! Non mi ha mai
chiesto di... » si bloccò... non riusciva ad
andare avanti.
« Capisco...
è passato direttamente hai fatti, eh? Allora voglio farlo
anch'io! »
Pervinca cercò di concentrarsi sui rumori che provenivano
dall'esterno, sebbene sembrassero lontanissimi, perché
quelli più vicini facevano male. Quella risata,
così diversa da prima. Spietata. Ma se il signorino si
aspettava di avere campo libero, si sbagliava di grosso. Il suono
inconfondibile di uno schiaffo risuonò nella tenda. Lui si
alzò, lentamente, portandosi una mano sulla guancia. Poi
sorrise.
« Non mi deludi mai,
amore mio. »
Quelle parole così dolci. Quel tono allo stesso
tempo tenero e sensuale. La principessa sentiva il proprio cuore
sciogliersi lentamente, e questo la confuse ancora di più.
Non importava la ferisse, cosa le facesse, bastava una semplice frase
per cancellare tutto.
« Dai, mi giro mentre
ti cambi, e prometto che non ti sfiorerò neppure con un
dito. » sospirò accondiscende il Terribile 21
dando le spalle al letto.
Lei non disse nulla, rendendosi conto solo in quel momento di una cosa
essenziale. O meglio, molte cose essenziali.
« Ehm... »
cominciò incerta, sicura di essere rossa.
« Che c'è?
Non ti fidi di me? » adesso il suo tono di voce cominciava ad
essere arrabbiato.
« No! Cioè
si! Voglio dire... come lo portavo qua il guardaroba?! »
spiegò d'un fiato.
L'altro si mise a ridere così forte che fu costretto a
sedersi di nuovo, tenendosi la pancia con le mani.
« Oh, è
troppo! Non hai portato assolutamente nulla! Beh, allora... dormi nuda.
Per me va benone! » esclamò, asciugandosi gli
occhi con la macchina. Si chinò e la baciò
dolcemente.
« Uff! Purtroppo, ho
ancora i vestiti tessuti dai sarti durante la tua scorsa visita.
»
Si cambiarono in silenzio, e, quando il ragazzo si mise sotto le
coperte e l'abbracciò, lei non poté fare a meno
di poggiare la testa contro il suo petto... era così comodo!
Mentre sentiva i suoi capelli venire accarezzati cadde nel mondo dei
sogni.
♦♦♦
Claude! Non si fanno
queste cose a fanciulle più o meno innocenti! Questo
capitolo non ha portato molto avanti le vicende, ma il prossimo vi
prometto che sarà pieno di colpi di scena! Inoltre Shirley e
Babù avranno un ruolo molto importante... ho già
cominciato a scriverlo, quindi dovrei postarlo al massimo in una
settimana!
Un grazie di
cuore a tutti quelli che stanno commentando questa ff, spero che
continuerete a seguirla! Vi voglio bene ragazzi *_*
Mi dispiace davvero molto, credetemi, ma ho deciso di chiudere questo account di eff, finchè non riuscirò a scrivere in maniera seria, senza fare false promesse... un grazie ancora a tutti coloro che hanno seguito i miei progetti!
Leslie
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