Halloween: la notte della paura

di Lauredol
(/viewuser.php?uid=120603)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


VOCI STRANE

VOCI STRANE

 

Quando atterrai ero stordita. Non sapevo neanche perché ero lì. Ah! Certo! Perché ero caduta da quella maledetta trappola nel sasso. Avanzai nel luogo. Era molto sporco e pieno di detriti, che mi si attaccavano alle scarpe da ginnastica nuove della Nike; era tutto silenzioso e tetro: “Forse non avrei dovuto andare” pensai. Mi incamminai verso quella che mi sembrava una porta, anche se piena di buchi e graffiti, che sembravano tombe minuscole con inciso sicuramente un epitaffio lugubre, anche se incomprensibile perché coperto da una sostanza verde fogna che colava sulla maniglia. Provai ad aprire, ma evidentemente bisognava pronunciare una parola d’ordine. “Che schifo” dissi ad alta voce, guardandola disgustata. All’improvviso si aprì la porta e provai un misto d’eccitazione, paura e stupore. Scoprì che la parola d’ordine era “che schifo”; feci una faccia che avreste dovuto vedere. Entrai.

 

 

Ciao a tutti quelli che mi leggono,

vi ringrazio dell’attenzione e spero che abbiate voglia di lasciare una recensione; mi farebbe molto piacere.

Ciao a presto,

Lauredol

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=836157