Chiedo
scusa per il ritardo. Ho avuto un piccolo infortunio, nulla di grave,
ma non sono riuscita ad aggiornare.
La
storia continua. Spero piaccia a qualcuno. E grazie per i commenti.
Le prime timide
creature del giardino
uscirono dai loro rifugi a salutare il sole, i cui raggi filtravano
pacatamente dalle tende dell’abbaino, illuminando di una
soffusa e
calda luce i due amanti addormentati, l’una abbracciata
all’altro,
coperti da un caldo plaid.
I capelli biondi
della eterea creatura
erano sparsi disordinatamente su uno dei cuscini, e furono la prima
cosa che André vide aprendo gli occhi, credendo di essere in
paradiso. Si alzò lentamente su un gomito e rimase incantato
a
contemplare la realizzazione dei suoi sogni che dormiva accanto lui.
Lo sguardo di
André fu forse così
intenso che Oscar aprì gli occhi, incrociando lo sguardo
innamorato
– e forse un tantino ebete – dell’ex
amico. Gli sorrise
sorniona, stiracchiandosi come una gatta.
André
si accigliò un poco.
André,
rilassatosi, si lanciò alla
tortura di Oscar soffocandola di solletico, per poi finire a
soffocarla, corrisposto, di baci, e…
Era
già giorno da un pezzo, valutò
Oscar dalla posizione del sole, mentre si rivestiva con degli abiti a
lei più consoni, che lasciava sempre di scorta nella
soffitta per
ogni evenienza.
Non servivano
altre parole, fra loro,
Oscar aveva compreso benissimo a cosa André si stesse
riferendo.
Tutto sarebbe stato molto più complicato, da quel momento in
poi,
terribilmente complicato, ma l’unica cosa che Oscar aveva ben
chiara in mente era che per nulla al mondo avrebbe rinunciato ad
André, ed al loro amore.
-
Ti piace
ballare, André?
-
Si,
ma…
-
Allora si
balla !
-
Cosa intendi
dire?
Oscar si
voltò, terminando di
allacciare la cintura intorno alla vita sottile, guardò
André fisso
negli occhi, e rispose:
-
Intendo dire
che ora che ti ho trovato, ora che ho finalmente compreso per cosa
veramente valga la pena di combattere, non intendo farmela portare via
da chicchessia. Non hai un titolo nobiliare? E chi se ne frega ! Hai
molto più sangue nobile tu di quelli che si vantano di
averne da generazioni !
André,
il torso ancora nudo, si mosse
rapido a prendere Oscar fra le braccia, mentre lei, spogliata di ogni
corazza, si lasciava cullare dal ritmico battere del cuore del
ragazzo.
-
Non
sarà facile, lo sai… Potremmo tenere tutto
celato…
-
No,
André, non è giusto, e tu di certo non lo meriti.
-
Oscar, non
puoi rientrare in casa, presentarti a tuo padre e dirgli “Sai
papà, io ed André siamo amanti, e vogliamo stare
insieme alla luce del sole” e pretendere di rimanere
viva…
-
Ok, ma non
voglio nemmeno che ci riduciamo ad incontrarci come dei clandestini,
André.
-
Nemmeno io
lo voglio, Oscar, puoi immaginare che il mio più grande
desiderio sia di gridare al mondo intero quanto ti amo – ed
Oscar arrossì abbassando lo sguardo – ma dobbiamo
pur sempre garantircelo, un futuro…
-
Ma…
-
Dovremo
tenerlo nascosto, almeno per ora… dovrai trattarmi come al
solito, e continuare a darmi ordini, e punizioni, come hai sempre
fatto… al limite ci penso io a vendicarmi di
notte…
Oscar sorrise
nervosamente, piegandosi
all'ineluttabilità di come stavano le cose.
Sarebbe stato
tutto molto più
difficile, da quel momento in poi, ma non sarebbe stata sola ad
affrontarlo.
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