Chi più ne ha, più ne metta: strategie e tentativi per conquistare Sasuke Uchiha. Amore o testardaggine di una ragazzina infatuata?

di Hikari93
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Tentativo N°4: Armati al meglio e dirigiti a casa sua di corsa!

N.B. Niente silenzioso al cellulare!

 

 

«Perché oggi Sasuke-kun non è venuto?» Corsi da Naruto e, tutta agitata, cominciai a riempirlo di domande: perché Sasuke-kun non mancava mai. Fosse cascato il mondo, lui ci sarebbe stato a scuola; anche se non fosse entrata altra anima al di fuori della sua, lui sarebbe stato seduto al suo posto.
Lui non poteva mancare, non il giorno di un compito in classe.
Naruto alzò le braccia al cielo, trascinandosi le spalle dietro, che fecero lo stesso. «Non lo so, starà poco bene» ipotizzò.
Ma il mio cervello era già partito; quel pomeriggio sarei andata a dare una controllatina: non si poteva mai sapere.
 
Annodai il fazzolettino intorno ai biscotti, afferrai lo zaino – Sasuke-kun avrebbe voluto i compiti di quella mattinata, ne ero certa! – e mi incamminai.
Sembravo un robot: i piedi si sollevavano da terra forzatamente, come se la forza di gravità fosse centuplicata, e, tant’era l’emozione, non riuscivo nemmeno a sbattere le ciglia. Immobilizzata, nervosa ed emozionata: le guance simili a pomodori – quelli che a Sasuke-kun piacevano tanto – e il portamento fiero e intimorito di un cavaliere pronto al combattimento.
Io, a casa di Sasuke-kun.
Mi stavo auto invitando, però era solo per preoccupazione: non stavo facendo nulla di male. Me lo ripetevo di continuo, ma mi sembrava soltanto una scusa piuttosto forzata.
Uffa, quanti problemi!
 
Ed ecco casa sua.
Villa Uchiha era gigantesca, copriva ogni visuale alle proprie spalle e mi faceva una certa impressione. C’ero stata altre volte, ma da sola mai. Mi sentivo come Cappuccetto Rosso nel bosco, ma consapevole che presto sarebbe arrivato il lupo.
Il grande portone mi spaventava: assomigliava alle barriere che Sasuke-kun ergeva intorno alla sua persona, rendendosi inavvicinabile.
Titubante bussai, e attesi una risposta con ansia, senza però che mi sopraggiungesse nulla.
«Sasuke-kun!» provai a chiamare, mentre il dito mi si era letteralmente incollato al campanello. Il suo suono squillante mi perforava i timpani. «Sono Sakura, ci sei?» Ma niente, Sasuke sembrava non esserci.
Decisi dunque di andarmene, amareggiata. Mi sarei consolata con i biscotti al cioccolato che avevo preparato.
«Sì ci sono.»
Alzai lo sguardo dalle mie scarpe, e lo puntai diritto negli occhi del ragazzo che aveva parlato.
Il mio viso assunse tutte le colorazioni possibili, fino a fermarsi a un rosso acceso. Temevo che, se mi fossi toccata le guance, mi sarei scottata, tanto che le sentivo bollenti.
«Sa-Sasuke-kun!» balbettai entusiasta. Alzai il fagotto, mostrando i biscotti. «Ti ho portato questi!» All’improvviso ogni singola parte funzionante del mio corpo andò in corto circuito. Non riuscii nemmeno a confessargli che mi ero preoccupata per lui: a ogni modo, fui contenta di constatare che stesse bene.
Li prese, e già ciò mi stupì. «Vuoi entrare?» mi chiese poi.
«Oh no, no!» cinguettai imbarazzata. «Volevo solo sapere se ti servono gli appunti di oggi.»
«Ti ho chiamata qualche decina di minuti fa… non mi hai risposto» rivelò calmo.
E io dallo stupore non feci altro che restare a bocca aperta, imbambolata e felice insieme: mi aveva cercata.
«Ma ho chiesto a Nara» aggiunse, smorzando in parte il mio entusiasmo.
Ridacchiai stupidamente. «Sarà per la prossima volta, allora!» Ma serviva più a rincuorarmi che per altro. Lo salutai sventolando ridicolmente la mano, poi, appena svoltato l’angolo, corsi via.
 
Mai più, mai più avrei lasciato il silenzioso al cellulare dopo essere tornata da scuola!

 
 

 




 
Non la aggiornavo da una vita, scusate! TT-TT
Ed è stato per questo che, prima di rimettermi a studiare, ho scritto qualcosa.
Spero sia corretto, scusate! (ho la testa che mi scoppia ç__ç).
A presto! ;)
Lasciate un commentino piccolo piccolo? *-*
Grazie! 

 





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