La fonte della vita eterna

di AnyaSparrow
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I calici


Poche ore dopo Anya e Jack, in compagnia l'uno e dell'altra, si ritrovarono a fronteggiarsi con la nave che tanto avevano cercato.
<< Ponce e Lèon >> sussurrò Jack soddisfatto di vedersela dinanzi. Per appunto, stava avanti ad Anya, sebbene lei la guardasse con altro occhio. Ebbene si, lei preferiva vedere tutto di ogni cosa nello specifico.
<< Vai tu vero? >> chiese Anya.
Jack si voltò senza muovere i piedi e quindi intrecciandoli. << Tu no? >>
<< No >> Non aveva alcuna intenzione di entrare in una nave che sarebbe potuta cadere da un momento all'altro e fracellarsi sul terreno. Sarebbe stata morte certa, e lei non aveva intenzione di morire.. Ancora!
Jack fece spallucce guardando la figlia. << Allora tu.. aspetti qui? >>
<< Esattamente >>
<< Ah >> la guardò ancora per poi voltarsi verso la nave. Si, anche lui aveva capito, sol guardando la nave anche da lontano, che era in pericolo di cadere. Con passo da ubriacone, il suo solito passo, si avvicinò ad Anya chinandosi poco per arrivare al suo orecchio. << Tanto per.. curiosità personale.. >> indicò la nave inclinando la schiena all'indietro ed esibendo una smorfia sulle labbra << Come faccio a sapere che resterò.. illeso? >> lo sguardo andò sulla ragazzina che non potè far a meno di sorridere osservandolo. Ma non gli diede alcuna risposta voltandosi per andare verso un masso e sedersi.
<< Vi aspetto! >> disse solo, con quello strano sorriso sulle labbra.
<< Oh, grazie.. >> sorrise Jack, ma non appena si accorse che aveva detto "Vi" si fermò dal camminare voltandosi ancora una volta verso Anya << Da quando mi dai.. >> quando si voltò però non vide nessuno se non lo scoglio vuoto. Lei? Dov'era finita? << .. del Voi? >> sussurrò nella perplessità, prima di voltarsi di nuovo e continuare a camminare.

***

Anya non aveva dato del Voi semplicemente per prendersi gioco di Jack.. ma per un motivo ben ovvio. Sapeva chi sarebbe arrivato oltre lui e sapeva che l'altro che stava arrivando era l'uomo che avrebbe ucciso Barbanera e che le avrebbe reso la libertà. La vita. Nuovamente. Sorrise al pensiero di poterlo rivedere, dopo esser stati per un anno assieme.. Un anno al comando della stessa nave, anche se lei era solo l'ufficiale oltre che una piratessa comune. Combatteva come gli altri. Si schierava con i pirati nei momenti peggiori. Talvolta ne ha anche avuto la peggio visto che s'è schierata sempre con Pitel e Raghetti, i suoi amichetti della nave. Con loro di pazzie ne ha fatte parecchie, e pensare che sono morti.. per colpa di Barbanera, le faceva venire un enorme rabbia.
Si guardò in giro. Era entrata nella foresta. Doveva vedere, comunicare.. doveva Provvere. Alzò lo sguardo verso il cielo. Era limpido, sereno. Socchiuse per un attimo lo sguardo e lentamente alzò le mani al cielo. Non poteva permettere che Barbanera arrivasse prima di loro. Non doveva permettere che riuscisse a seminare il terrore ovunque grazie alla fonte. Era una cosa inaudita. Aprì le mani rivolte verso il cielo, le stese per bene socchiudendo gli occhi. Restò immobile sol qualche attimo prima di sentire delle piccole goccie piombare sulle proprie mani. Un sorriso le si aprì fra le labbra. Stava funzionando. Doveva prendere l'enegia della natura, della foresta, in modo da riuscire a battere Barbanera qual'ora non ci fosse riuscito Barbossa. Si morse il labbro inferiore con gli incisivi. Sentiva formicolare l'energia dentro se. Ogni piccola goccia era una formichina che le entrava dentro, proprio dentro la vena e che le deva la vita. Si sentiva sempre più forte. Sempre più energica. Socchiuse appena gli occhi mordendosi il labbro inferiore
<< Riavrò ciò che mi hai rubato Barbanera, è una promessa! >> riuscì a sussurrare appena appena quelle parole, prima di cadere svenuta per terra.

 

***


E come avrebbe voluto non sperare Jack, trovò una bella sorpresa nella nave. Come pochi anni prima, ancora una volta si ritrovava ad incrociare le lame con Hector Barbossa, colui che era stato suo compare e suo nemico contemporaneamente.
<< Almeno ti sei tolto la parrucca. Devo ammetterlo, compare.. Non ti donava per nulla >> le labbra di Jack si storsero in una smorfia ricordando di Barbossa con la parrucca. Una scena davvero raccapricciante, a modo suo.
Barbossa non lo ascoltò nemmeno, alzando semplicemente lo sguardo verso il soffitto della nave che, per poco, non cadeva giù. Avevano scoperto entrambi che non c'erano i calici e che gli spagnoli erano arrivati prima di loro. Ma la mappa c'era e quando Jack provò a togliere la mappa, il teschio si voltò.
<< Sposta di nuovo la mappa >> sussurrò Barbossa verso Jack che, con lentezza, eseguì perfettamente con una smorfia sul volto.
<< So bene dove sono gli spagnoli >> Barbossa indicò il punto preciso nella mappa prima di alzarsi entrambi ed uscire dalla nave pericolante. La loro missione adesso era prendere i calici e andare via da li.

 

***


Si ritrovarono presto nella foresta presumendo quale sia la postazione adatta. Camminare a filo d'erba per non farsi vedere dagli spagnoli non era una posizione granchè facile.
Jack annusò l'aria, ma specialmente la spada di Barbossa che gli stava sotto il naso.
<< La tua spada ha uno strano odore >> per appunto disse facendo una leggerà smorfia.
<< Veleno di rospo >> spiegò il pirata accanto << Basta un solo graffio per ucciderti >> ovviamente Barbossa era tutto soddisfatto, non quanto Jack almeno che non voleva ritrovarsi la spada a contatto con il suo bel nasino.
<< Togliela dal mio naso, per favore. Odio i rospi >>
La loro missione era prendere i calici, e a questo ci pensò Jack. Con un inganno riuscì a prendere i calici allo spagnolo e correre verso Barbossa dandosi alla fuga. Missione che venne ostentata dagli spagnoli, che li presero e li legarono come salami ad un albero.
<< Finisce qui i tuoi piani di fuga? >> chiese Jack, quasi sfottendo il suo compare.
<< E' per darti tempo d'improvvisare >> ribattè Barbossa.
Era il momento di finirla di prendersi in giro. Era il momento di lavorare assieme.
<< Avanti Hector. Lo so benissimo che il tuo intento non è prendere i calici ma.. La Barbanera >>
Barbossa aprì le labbra e spalancò gli occhi, ma non stupito.. finto stupido << Ah, ma davvero? >> sebbene avesse le mani legate si avvicinò alla gamba di legno stappandola dal mocherino e togliendo il tappo
<< Hai un arma li dentro? >> chiese con tutta la speranza Jack, ma Barbossa lo guardò con un sorriso diverso da quello di Jack.
<< Meglio! >> per appunto, non appena Barbossa porse la gamba di legno alle labbra, se ne sentì scorrere un liquido. Come non capire che si trattava di Rhum? Glorioso e appetitoso Rhum?
<< Ne voglio una anche io >> disse Jack mettendo il muso, come un cucciolo di cane abbandonato. E quasi di buon animo, Barbossa gliela porse facendolo bere. Ne bevve un sorso, un piccolo sorso. << Lo sai chi ho incontrato nella nave di Barbanera? >> Barbossa si fece maggiormente più attento alla frase di Jack << Anya >>
Sbarrò gli occhi. No.. non poteva crederci. Aveva visto morire quella ragazza sotto i suoi occhi e proprio per lei s'era tagliato una gamba sperando di riuscire a prenderla. Nemmeno il bambino era riuscito a salvare. Si era sentito talmente inutile. Inutile ma vivo per rincoquistare la sua Perla e la sua vendetta. << E' sopravvissuta! Lo sapevo che quello scarafaggio sarebbe riuscita a.. >>
<< No >> lo fermò Jack, prima che Barbossa potesse illudersi << Anya è morta. E' mortalmente viva >> Barbossa non riusciva a capire la dinamica delle parole di Jack, e quindi inarcò un sopracciglio. << Barbanera l'ha zombificata e ricattata: doveva trovare delle informazioni sulla Fonte se voleva riavere Jack >>
Per un momento Barbossa pensò che per Jack intendesse proprio il vecchio pirata, ma poi comprese che si trattava del piccolo Jack. Il bambino. Un sorriso gli venne alle labbra, soddisfatto. Morta o viva, se quella ragazzina sapeva ancora camminare, sicuramente un motivo in più per uccidere Barbanera c'era.
<< Si vede che è una Sparrow: non si può mai garantire sulla vostra morte >>
<< Hai detto bene compare! >> Jack fece vedere le mani. Libere, totalmente. E con i piedi riuscì a salire sopra l'albero e dar un segnale agli uomini di Barbossa. Velocemente riuscirono a scappare, seguiti anche da Mastro Gibbs e da Anya.
Lo sguardo di Barbossa andà sulla ragazzina che sembrava essere in ottima forma se non fosse stato per quello sguardo glaciale che non le rendeva giustizia. Ma era incantevole. Semplicemente non sembrava una Sparrow, così pallida e.. troppo da brava ragazza.
<< Chi non muore si rivide! >>
<< Di quando in qua l'erba cattiva muore? >>
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Lo ammetto.. questo capitolo non piace nemmeno a me, non mi soddisfa. Ma per forza l'ho dovuto scrivere per dar un senso alla storia. La parte doveva esserci.. non andare troppo avanti.. XD
Spero comunque che non vi annoi così tanto da non andare avanti..
A presto
Very





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