Laugh
Avere talento in una cittadina di Lima
non era facile. Rachel Berry lo sapeva bene, e per questo prestava
molta attenzione attorno a sé quando camminava per i corridoi
del McKinley. La scuola era piena di gente ignorante ed irrispettosa,
persone che si divertivano a tormentare chi ritenevano diversi da
quella che loro definivano “perfezione”, provando un
particolare godimento a farlo con i componenti del Glee Club.
Rachel girò l'angolo del
corridoio e si ritrovò investita da una granita. Rabbrividì
a sentire il ghiaccio viola scenderle lungo il corpo, fino a dentro
le mutande. Sapeva che erano stati i giocatori di football a compiere
l'attacco e li sentì sghignazzare complimentandosi a vicenda.
Se solo fosse stata più alta e forte avrebbe fatto passare
loro la voglia di scherzare...
Poi sentì una risata al suo
fianco, una risata che riconosceva perfettamente. Era bassa, maligna
e pungente, fastidiosa tanto da far storcere la bocca per la rabbia.
Si liberò gli occhi con le dita, così da poter
controllare. Non sbagliava: Quinn Fabray le era passata affianco,
guardandola in quel modo superiore e supponente. Rachel odiava quella
risata con tutto il cuore.
“Dateci un taglio!” ordinò
divertita Quinn.
Ma Brittany e Mike continuavano a fare
le loro espressioni sceme, tirandole su il morale. Da almeno dieci
minuti buoni non smettevano di fare così, sapendo che era un
ottimo rimedio per le strane paturnie che affliggevano l'amica.
“Ragazzi, penso partorirò
qui se non la smettete!” si tenne la pancia la bionda,
asciugandosi con l'altra mano le lacrime.
“Oh, no, per favore Quinnie...”
disse allarmata l'altra bionda.
Quinn scoppiò nuovamente a
ridere, ancora più rumorosamente. Scuoteva il capo per
l'adorabile ingenuità di Brittany. Rachel alle loro spalle
seguiva perfettamente la scena. Corrugò le sopracciglia
pensierosa: quella risata risuonava prepotente e colorata nella sala.
Sapeva quindi essere anche divertente, a volte...
Rachel sbuffò. Odiava l'idea che
Quinn fosse riuscita a riprendersi Finn. Vederli amoreggiare
teneramente nella sala prove del Glee peggiorava maggiormente la
situazione. Li trovava così melensi e odiosi a volte! Chissà
se anche lei al suo tempo risultava tanto fastidiosa con lui...
Vide poi Finn abbracciare la bionda,
passandogli una mano sulla schiena. La ragazza disse qualcosa,
facendogli fare una smorfia delle sue. Quinn si mise a ridere
teneramente, passando la mano sul suo viso. Rachel roteò gli
occhi altrove, stringendo forte la mascella. Vederli in quello stato
da diabete le faceva rivoltare lo stomaco e montare addosso una forte
rabbia. Quella risata la irritava a morte.
Rachel era riuscita a far mollare Finn
e Quinn, un'altra volta. Non lo lasciava più di tanto a
vedere, ma la cosa la rendeva a suo modo alquanto orgogliosa.
Gongolava felice già da qualche giorno, vedendo le occhiate
piene di ira che la bionda riservava loro quando li vedeva tenersi
mano nella mano per i corridoi. Tutto il fuoco che bruciava in quegli
occhi verdi la facevano divertire, sul serio. D'altronde era
un'ottima rivincita quella che si stava prendendo, no?
Ma Quinn questa volta ce l'aveva in
particolar modo con Finn, piuttosto che con lei, cosa nuova ed
inspiegabile. Nella choir room la vide avvicinarsi al ragazzo, con la
migliore espressione combattiva. Terminata la veloce discussione, che
lasciò lui con la bocca spalancata in quella sua vaga
espressione che non rappresentava la parola “intelligenza”,
lei inclinò la testa e fece una leggera risatina, prima di
andarsene. Rachel trovava quella risata talvolta inquietante,
davvero.
Quinn e Santana parlavano in un angolo
della sala, tra di loro. La latina incrociò le sopracciglia e
si sentì punta nel vivo quando capì che l'amica aveva
compreso il suo segreto che la legava intimamente a Brittany. La
bionda, da parte sua, ridacchiava divertita ed intenerita da quella
reazione. Le diede allora una carezza, dicendole che non doveva avere
paura, rilassandola e facendola sorridere con lei.
L'abbracciò ghignando ancora per
qualche aspro commento della mora. Rachel osservò la scena
dall'altra parte della sala, non riuscendo minimamente ad immaginare
le corrette parole per riempire quel muto e lontano discorso. Ma
quello che più le sembrava strano, era che quella risata le
piaceva da morire quando era così gentile e cordiale...
“Rachel...” chiamò
Quinn avvicinandosi a lei, con i libri stretti al petto.
Lei si voltò, guardandola
stupita: non era cosa poi così frequente che le rivolgesse la
parola e che soprattutto la chiamasse per nome.
“Sì, Quinn?” cercò
di sorridere nella maniera più sincera possibile.
“Avevo una domanda per te...”
iniziò guardandola in modo serio.
Rachel annuì in attesa
proseguisse, con un po' di terrore, colpa di quegli occhi sempre
leggermente freddi ed inquisitori.
“Mi chiedevo perché
continui a fissarmi, sempre.” alzò un sopracciglio.
“Io... io...” iniziò
a boccheggiare la ragazza, presa alla sprovvista.
Quinn attese, sbattendo con calma le
ciglia e storcendo la bocca un po' agitata.
“Ecco io...” continuava a
temporeggiare non sapendo davvero cosa rispondere l'altra.
Sul serio la fissava così tanto?
Non si era mai resa conto di posare così spesso gli occhi su
di lei, ma a pensarci bene... La bionda intanto, iniziando a
spazientirsi nell'attesa, si guardò in giro, e non
visualizzando nessuno di pericoloso in vista, afferrò la più
bassa per un polso.
La trascinò letteralmente per il
corridoio, infilandosi con lei in una stanzina momentaneamente vuota.
Rachel perplessa restò in silenzio, finché non
varcarono la soglia, attimo in cui cercò di dire qualcosa.
L'indice di Quinn prontamente le tappò le labbra, fermando il
fiume in piena che solitamente sarebbe sgorgato da quella bocca.
“Ascoltami bene.” iniziò
quindi guardandola direttamente negli occhi.
La mora sentì un incendio
esploderle sulle guance a quello sguardo così profondo. E
questo aumentò d'intensità quando fece un passo avanti,
facendolesi più vicina.
“Voglio solamente sapere perché
mi fissi così tanto...” le sussurrò all'orecchio.
“Perché qualche idea io ce l'avrei...”
Rachel deglutì, sentendo un
groppo allo stomaco, un nodo gigantesco e pesante.
“C-che idea?” balbettò
sentendone il fiato sull'orecchio.
Le labbra di Quinn s'incresparono in un
lieve sorrisetto. L'altra inclinò appena la testa, così
da vederlo. Ecco un altro aggettivo da aggiungere alla lista di quel
sorriso: dannatamente sensuale. E ci vollero solo alcuni secondi
perché quel sorriso le rubasse un bacio delicato.
“Questa idea...” rispose
ancora così vicina da farle sentire il calore del suo respiro
tra le labbra.
Rachel aprì e chiuse la bocca
ancora un paio di volte, davvero basita. Ma sentendo quel nuovo gusto
chiaramente sulle sue papille gustative, mentre passava la lingua
sulle labbra appena sfiorate, si meravigliò a ritrovarsi a
gradirlo.
“Ho azzeccato?” domandò
ridacchiando come al solito Quinn.
La testa della mora annuì
automaticamente, prima di portarsi leggermente in avanti e baciarla
di sua spontanea volontà.
Rachel capì che quel sorriso non
era poi tanto male sotto sotto...
Angolo dell'Autrice
Sì, lo so, sono imperdonabile,
sì lo so vi ho fatto attendere tanto per una schifezza del
genere... Cercherò di farmi perdonare con la prossima, lo
giuro! <3
E poi vedrete, presto arriverà
la M di Miky: sapete bene che lei è una garanzia! u.u
Quindi, ci si sente spero presto,
grazie di seguire! Bacio,
Ari
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