Capitolo venticinquesimo: Choose Dream
or Reality?
Il corridoio che portava al laboratorio era buio.
Erano innaturali le tenebre che lo avvolgevano dato che alla fine del suo
percorso avrei dovuto trovare la luce del sole. Lo scontro con Alma Karma aveva
raso al suolo la zona circoscritta. Avevo il fiato corto. Mi rimaneva sempre
meno tempo. L'aria aveva iniziato a surriscaldarsi, c'era puzza di fumo. Pensavo
che qualche macchinario fosse andato a fuoco ma mi accorsi ben presto che ero io
quella che bruciava.
<< non ancora >> supplicai la mia
Innocence spegnendo le fiamme che mi avvolgevano gli arti. Quella breve luce mi
fece intravedere qualcosa a terra. Qualcosa che mi affrettai a raccogliere.
Un pezzo di vetro. In quel momento mi vidi
riflessa.
Ero davvero folle.
Perché ero tornata indietro?
Non ero riuscita a fare nulla per cambiare le cose
alla fine...
E' vero, magari avevo salvato un paio di vite, ma
Allen....
Come avrei fatto a riuscirci questa
volta?
Era impossibile.... era... era quello il mio
desiderio alla fine?
Strinsi i denti e corsi verso la luce.
<< Kanda!! >> urlai a squarcia gola
facendo improvvisamente fermare lo spadaccino. Anche il ragazzo albino si fermò
di scatto. Lo avvolsi in un abbraccio facendo in modo che il giapponese non lo
trafiggesse con la sua arma. Alma invece cercò di approfittare di quella
situazione caricando un onda verso di noi ma poi mi vide. Vide il mio viso
contratto in un'espressione commossa e non riuscì a colpirmi mentre ero stretta
al ragazzo maledetto.
<< grazie >> mormorai costringendolo a
voltarsi perché Yu non lo vedesse piangere.
<< Allen... apri l'arca, il posto della tua
prima missione con Kanda andrà benissimo >>
Lui mi strinse forte per un secondo, beandosi del
mio calore, prima di agire.
<< Clary.. lui.. spostati >> tremò il
giapponese vedendomi raggiungere Alma.
Abbracciai anche lui, carezzandogli la testa e
lasciandolo per un attimo sconcertato.
<< va tutto bene... puoi dirglielo, lui ti
ha aspettato per così tanto tempo... credi non ti amerebbe lo stesso?
>>
L'akuma singhiozzò affondando le dita affusolate
nelle mie spalle.
<< io sono...sono un mostro
>>
Mi voltai verso Allen che si era fermato ad
ascoltare.
Sorrisi, arrossendo di conseguenza.
<< Non importa cosa sei, cosa c'è dentro di
te... l'amore non vede altro che il cuore >>
La mano di Kanda mi spostò e si avvicinò al viso
di Alma prima che la porta dell'Arca li circondasse.
<< grazie Allen Walker >> sussurrò
spingendomi verso di lui.
<< tienitela stretta stavolta
>>
Mentre Lvellie ancora sbraitava verso Allen, il
Conte si era precipitato verso di noi.
<< tu non eri... morta? >>
<< lo ero >> spiegai << ma io
non posso morire Conte... perché neanche tu puoi distruggere il Cuore...
>>
<< Clary ma che...? >>
Spinsi Allen dietro di me facendogli un occhiolino
mentre mi avvicinavo a quel demonio.
Il Conte mi guardò torvo ma era insospettito dato
che fece segno a Wisely di avvicinarsi.
<< vediamo >>
Il Noah fece per allungare la sua mano sulla mia
fronte quando la mia pelle istantaneamente prese fuoco. Dovevo giocarmi il tutto
per tutto e solo il fuoco mi avrebbe dato la forza necessaria.
Mi abbandonai completamente ripetendomi,
dentro di me, solo una cosa: " salva Allen ".
Ero veloce adesso, abbastanza da schivare il palmo
di Wisely e da balzare come una bestia feroce sul petto del Conte facendolo
rovinosamente cadere a terra. Gli piantai il pezzo di vetro a pochi millimetri
ad un occhio e ringhiai.
<< Vattene, porta i Terzi con te! Se
risvegli Neah lui ti ammazza e io giuro su Dio che lo aiuto! >>
<< Kawaiiii!! >> pigolò invaghito del
mio istinto omicida.
Ghignai affondandogli le unghie infuocate nel
pancione.
<< Ti farò a pezzi se ti azzardi a
toccarlo... >>
Wisely mi scaraventò via dal padrone e lo aiutò a
rialzarsi.
<< Tornerò! <3 >> minacciò quello
sparendo.
Cinque minuti
Non potevo crederci... era... andato
via?
C-ce l'avevo... fatta?
<< Yeeeeaaaaah!! >> esclamai
buttandomi fra le braccia dell'inglese che cadde a terra stanco
morto.
Quando incrociai le iridi del ragazzo subito mi
ritrassi ricordando che era arrabbiato marcio con me.. anzi, probabilmente mi
odiava.
<< scusa >> tossii scusandomi per
quell'esuberanza.
Allen mi colpì con una testata facendomi vedere le
stelle.
<< Baka >> brontolò.
Mi massaggiai dolorante la fronte.
<< grazie a Dio... stai bene >>
piagnucolò poi aggrappandosi al mio vestito ormai non più candido e piangendoci
sopra.
<< mi dispiace per come ti ho trattata... mi
dispiace per quello che ho detto... mi dispiace Clary >>
Non riuscivo a trattenere le lacrime mentre gli
lisciavo i capelli.
<< a me dispiace di non averti detto tutto
subito, sono stata proprio cretina >>
Allen mi guardò con occhi lucidi eppure
rasserenati.
Gli baciai la fronte respirando a pieno l'odore di
menta che emanava. Non volevo dimenticarlo.
<< ora devo andare >>
Le sue mani si fecero salde sulle mie.
<< cosa vuol dire? >>
<< Questo corpo sta morendo Allen... Tyki
l'ha curato è vero ma sento le forze abbandonarmi... devo tornare nel mio mondo
>>
<< No! >> gridò disperato <<
troveremo un modo, la sezione scientifica è piena di geni! Aspetta, ti prego! Io
troverò un modo >>
Due
minuti
<< Mi mancherete da morire >> sorrisi fra le
lacrime.
<< non puoi lasciarmi... non ora... io ti
>>
<< ssssh >> lo fermai tappandogli la
bocca con la punta delle dita.
<< ti passerà... >> gli spiegai
<< la prima cotta è la più dura a morire, ma ti accorgerai che ci sono
persone che meritano molto di più il tuo affetto... >>
Allen scansò arrabbiato la mano che gli impediva
di replicare.
<< che vuoi dire, che ti sei già dimenticata
di me? >>
Gli cinsi il viso fra le mani.
<< io non mi scorderò mai di te, lo prometto
>> piansi costringendomi a fare ciò che dovevo << ma questo non è un
arrivederci purtroppo >>
Cinque
Mi alzai aiutandolo a mettersi in piedi di fronte
a me.
Quattro
Gli spostai un ciuffo ribelle di capelli bianchi
via dagli occhi per specchiarmici un ultima volta.
Tre
Sorrisi perché volevo che quello fosse l'ultimo
ricordo che gli sarebbe rimasto di me.
Due
<< fai il bravo my lover >>
Uno
<< addio >>
Epilogo:
Respirai a pieni polmoni l'aria fresca del
mattino. Mi tolsi il casco e lo appoggiai un attimo sulla sella del motorino
ancora rigato.
C'era un odore di menta nell'aria. Improvvisamente
il cuore mi si strinse in una morsa. Inconsciamente mi portai una mano
all'altezza del cuore e strinsi la soffice stoffa del maglione con
forza.
Chissà come stavano?
Chissà se alla fine non si era trattato solo di un
sogno dato che al mio risveglio in ospedale il dottore-barbone-maniaco-magico si
era come volatilizzato.
Sorrisi infilando una mano nella tasca dei
pantaloni.
No... Non era stato un sogno, io avevo vissuto per
sei mesi con delle persone e non con dei cartoni animati frutto della mia
fantasia.
Io avevo vissuto... si, avventure, angoscia, gioia
e forse perfino amore...
Il mio cuore sapeva che tutto quello era stato
reale. Avevo scelto che fosse reale e non un sogno.
L'avevo scelto io.
Aprii il pugno e rivolsi il contenuto della mano
verso il cielo.
Una pietra trasparente e una croce, simbolo degli
esorcisti, brillavano sotto la luce del sole
mattutino.