Remake del Gatto

di Lizzie_Jane
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Non poteva credere ai suoi occhi; ecco perché tutto Sottomondo gli era sembrato disabitato negli ultimi tempi. Erano tutti lì. Imprigionati da colui che stava minacciando la quiete di quel paese, una volta felice. Avevano pesanti catene ai polsi e, accasciati a terra in una posizione scomposta, sembravano addormentati.
“Speriamo stiano solo dormendo” si disse il gatto
Era il momento di lasciare perdere l’ironia e di fare sul serio.
Non poteva lasciarli morire. Li avrebbe salvati.
C’erano tutti: il Cappellaio, spogliato però del suo amato cappello; il Brucaliffo, avvolto per metà nel suo bozzolo, catturato probabilmente durante la sua metamorfosi; il Bianconiglio, ancora con la tromba al suo fianco, pareva caduta dalla sua zampa immobile, come se l’avesse perduta nel vano tentativo di lanciare un allarme. E poi…la vide.
-Alice- esclamò lo Stregatto –No!-
La bambina, probabilmente, era rimasta imprigionata lì durante uno dei suoi viaggi a Sottomondo. Vi si recava spesso, adorava quel luogo, e adorava i suoi abitanti.
-No!- urlò ora l’animale
-Zitto! E seguimi- lo richiamò la guardia
-Ma è una bambina!-
-La mia Signora non fa sconti a nessuno- concluse il soldato
Il gatto, tristemente, tornò a guardarsi attorno.
C’era perfino la Regina Rossa, con tutta la sua armata di carte, quella donna era la principale sospettata per ciò che stava accadendo al Paese delle Meraviglie; se non era lei, chi era?
Quel giorno li vide tutti, i suoi amici, lo Stregatto.
Il guardiano lo condusse oltre un’altra porta.
Il salone successivo era stupefacente; su un altissimo piedistallo di cristallo si trovava uno scranno di colore latteo.
Nell’aria cominciò a risuonare una musica malinconica, dietro allo scranno si scostò una tenda e qualcuno si avvicinò.
No. Non era possibile. Non lei.
Sullo scranno, in posizione altezzosa e supponente, sedeva Mirana, la regina bianca. Colei che aveva portato, tempo prima, la pace a Sottomondo ora si schierava con le forze del male.
-Ciao Gatto- sibilò la donna
Poi l’animale non vide più nulla e si sentì precipitare verso il basso.
 




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