ECCOMI!!!!!!!!!!! VI SONO MANCATA? È da diverso tempo che non
aggiorno questa ff… beh non riuscivo a trovare un
continuo adatto.. ma adesso, eh eh
si salvi chi può! La pazzia è tornata ad impossessarsi di me!!!!!!
Era l’alba seguente a quella nottata infernale
che aveva passato. Il povero Inu Yasha se ne stava bello
grosso nel suo lettino immerso in uno dei suoi sogni più frequenti… UCCIDERE
NARAKU! [più frequenti? Ma se
quello è nato col pensiero di andare ad ammazzare naraku! Ndt
Rin-chan] ( già forse ho esagerato….Ndt kaggy-chan) [sicuramente la
sua prima parola è stata “naraku ti uccido” invece di mamma Ndt
Rin-chan] (^____^ Ndt Kaggy-chan)
- dannato essere…..
– mugugnò rigirandosi diverse volte nelle lenzuola – ti faccio a fette! –
continuò muovendo le mani come se stesse maneggiando Tessaiga.
Miroku lo guardava scandalizzato. Era da più
di un ora che parlava! E che discorsi sensati faceva…..
Inghiottendo a vuoto si avviò lentamente
verso il letto di Sesshomaru e sobbalzò appena lo vide steso sulle coltri ad
occhi aperti. (tipo il film “il signore degli anelli” Ndt kaggy-chan)
- scemo di un demone così farai
prendere collassi alla gente – lo rimproverò, poi indicando il mezzo demone
aggiunse – ma è normale che tuo fratello fa così? Ne sai niente se è una cosa
di famiglia? -.
- … -.
- Sesshomaru? Sei con noi? Nel nostro
pianeta? – disse scuotendolo.
-…..-.
- pianeta terra 2000 chiama sesshomaru! –
continuò alzandogli una ciocca di capelli che gli ricopriva un orecchio.
-….. -.
- ai-uto… sono chiuso in camera con due
pazzi….Sango…. – sussurrò accucciandosi al piedi del
suo letto.
- bastardo!!!!! – ormai Inu Yasha era
arrivato al delirio più totale.
Poi pian piano si sentì il cigolio della
porta che veniva aperta e sulla soglia apparve una
figura piccola.
- ehi? – chiese la bambina.
- Rin? Cosa fai qui?
– domandò il monaco abbracciando la bambina tutto contento. [scappa
rin!!!!!! Ndt Rin-chan]
- le ragazze mi hanno detto di venirvi a
svegliare…. – rispose lei soffocando fra le braccia di Miroku.
- oh che bella bambina sei…
quando sarai grande mi concederai un figlio ok? -.
CABOOM!
- ma… deve avere
l’onore Sesshomaru per primo…. – miagolò dopo aver ricevuto una bastonata dal
demone.
- buon girono signor Sesshomaru! – rise Rin
avvinghiandosi ad una gamba dell’uomo.
- Prendi questo! E
questo e questo! – Inu Yasha attirò l’attenzione dei tre su di se. Stava
prendendo a pugni il cuscino.
- ma che fa? –
domandò Rin nascondendosi dietro una gamba del suo signore.
- è da un’ora che parla da solo – piagnucolò il monaco – non sapevo fosse sonnambulo! -.
- adesso lo sveglio io – disse il demone
avanzando verso il fratello.
- no! Se i sonnambuli vengono
svegliati nel sonno possono subire dei problemi – disse Miroku accorgendosi
della strana scintilla che balenò nel voltò di quello.
- cicatrice del vento! – urlò quello
afferrando il bastone del monaco e sbattendoglielo in testa.
- Inu Yasha…. -.
- Uargh! Buon
giorno – sbadigliò il mezzo demone.
- te la do io la cicatrice del vento! Vieni qui che ti gonfio tutto! Uargh!!!!!!!!
– esplose Miroku prendendolo a bastonate e rincorrendolo fuori
dalla stanza.
- Kagome, scusa ma ieri sera Inu Yasha ha detto che oggi dovevate andare a cercare una certa spada…di
che si tratta? – domandò Daya frugando per la cucina
alla ricerca dei piatti.
- a già vero…noi dovevamo cercar la spada… -
sussurrò Sango dandosi una botta in testa.
- io me ne ero
completamente dimenticata, avervi tutti qui è stato diverte e quindi mi sono
lasciata un po’ andare… -.
- e ti sei
dimenticata pure degli esami… -.
- già, ma come diavolo faccio?
Devo aiutare questi qui -.
- Kagome sai se Inu Yasha ha avuto più di
quelle visioni o sogni? -.
- no non mi ha detto niente Sango -.
- mi sembra strano -.
- già e poi come mai proprio adesso la
ricerca di questa spada? Non bastavano i frammenti uffa… -.
- è da un po’ di giorni che non torniamo di la, chissà cosa sarà successo… Shippo
e Kirara sono rimasti da Kaede…
-.
- si, e Sesshomaru non ha portato con se
nemmeno Jaken… -.
- Kaede? Kirara? Shippo? Jaken? Che sarebbero altri demoni?
-.
- Kaede è una
sacerdotessa…Daya é da un po’ di tempo che Inu Yasha vieni sempre perseguitato da sogni e visioni che lo hanno
trascinato fin qui perché da come ha dedotto lui la spada Sounga di suo padre
dovrebbe trovarsi qui…ma ancora non riesco a capire come mai tutto questo
casino -.
- e come diavolo ha
fatto Inu Yasha a sognare il volto di suo padre se non lo ha mai visto? Io non
ci sto capendo più nulla, sembra proprio che qualcuno ci abbia trascinati fin qui per rimediare quella spada -.
- qualcuno? Sango ma che dici? Il padre di Inu Yasha è morto! E poi chi avrebbe voluto quella spada
con così tanto interesse? -.
- Ma io che ne so… -.
-…. ragazze…scusate... – Daya posò il
piatto che stava riempiendo di riso voltandosi verso le amiche.
- si? – risposero quelle all’unisono.
- cosa mangiano i
demoni in particolare? -.
- gulp…. Ehm
beh….la maggior parte la carne umana… - balbettò
incerta Kagome.
La ragazza sobbalzò – questo vuol dire che anche…. -.
- ma i nostri demoni
non ne mangiano! – intervenne prontamente Sango – tranquilla! E poi Inu Yasha è umano x ora… -.
- AIUTO!!!!!!!!! –
l’urlò disperato dell’hanyou echeggiò x il corridoio,
poco dopo ecco spuntare la sua figura in cucina rincorsa da un monaco
imbestialito.
- come ti permetti? Eh? Devi portarmi
rispetto! – gridava di continuo.
Kagome arrossì vistosamente
nel vedere che erano ambedue solamente in box e mutande! Eh già…aveva
dimenticato a comprare a quei tre il pigiama, ma con quel caldo che faceva non
c’era certo da aspettarsi che li avrebbero messi, come
biasimarli? Prese fiato e cercò di far sembrare la
scena una delle più naturali possibili.
Inu Yasha si accucciò in angolo
mentre con le mani si copriva il capo - ma che ti ho fatto? Aiuto…. –
piagnucolò.
Kagome
rise forzatamente passando un braccio attorno alle spalle Di Daya e Sango ancora incantate da quella visione.
- e questi sarebbero
demoni malvagi? – disse.
Daya scoppiò a ridere.
(secondo me queste ragazze hanno seri problemi NdtKaggy-chan)
[non dirlo a me sei tu quella che scrive! Ndt Rin-chan] (che vorresti dire? Non posso mica far violentare
inu yasha da kagome miroku
da sango! Ndt kaggy-chan)
[a me dai il compito di violentare sesshomaru, vedrai come lo faccio svegliare
io! Hi hi Ndt Rin-chan] (aiutatemi aiuto! Ndt kaggy-chan).
Sango cercò di distrarsi andando a prendere
le ultime cose da mettere in tavola e tentando di mantenere sempre il capo
chino.
- su adesso calmati Miroku! – ordinò.
- no fino a quando non l’avrò
ucciso… dopo posso ritenermi un uomo soddisfatto! – ribadì
lui.
- basta stupido bonzo! Ricordati che io sono
un demone! Arghhhh! – ringhiò l’altro mettendo le
mani sul bastone dell’altro.
- Date a me quel bastone..
ehi! – kagome si intromise fra i due – a cuccia! – e mandò al suo solito posto il cagnolino.
- siete impossibili! A tavola! – li
rimproverò Sango trascinandoli a sedere tirandoli x le orecchie.
- siete buffi…. – rise Daya
passando il riso al monaco seduto al suo fianco - Buon app….
– l’arrivò di Sesshomaru la zittì, non sapeva x quale strano motivo
ma provava soggezione nei suoi confronti….
Era anch’egli in box come al fratello ma al
contrario di Inu Yasha non aveva la piccola Rin a
cavalcioni sulle spalle.[ ben arrivato sesshomaru…oh togli la piccola Rin da li
si potrebbe far male….ecco bravo stenditi che ci penso
io a te! BANZAI! Ndt Rin-chan]
(certo certo! Cosa che può succedere solo nella tua mente contorta e
perversa! Ndt kaggy-chan)
[vorrei vedere te con Inu Yasha…Ndt Rin-chan] (Inu Yasha? Dove? Pucci pucci
dove sei? Vieni dalla mamma che ti da la pappa! Ndt kaggy-chan) {aiuto Ndt sesshomaru e Inu Yasha nascosti in uno sgabuzzino}
Kagome invitò il demone e la piccola e prendere posto. Lui ,nonostante
fosse capitato davanti Daya, non la degnò di un solo
sguardo.
In effetti, pensandoci bene, erano in intimo
anche la sera prima quando si erano presentato alla sua porta
morti dal sonno..però era sera e non ci aveva
fatto molto caso.
- pss, ehi Rin… -
sussurrò Miroku all’orecchio della piccola seduta accanto a se – sai prima ho
visto sesshomaru che teneva gli okki aperti nel, sonno è normale? -.
- sì, il mio signore dorme sempre così, Jaken dice x far intimorire chi si avvicini
a lui durante la notte -.
- cioè se uno passa
e lo vede così pensa che sta sveglio ma in realtà dorme? -.
- si! -.
- caspita…lo usa il cervello! Non sembra
proprio fratello di Inu Yasha…. – sussurrò sarcastico
guardando il mezzo demone.
Si beccò un chicco di riso sulla fronte da
questi.
“ che bello avere
tutti gli amici riuniti a tavola… “ pensò Kagome cercando di non badare alle
varie tensioni li presenti.
Appena finita la colazione
i ragazzi si divisero: Miroku, Inu Yasha e Sesshomaru andarono a
vestirsi mentre le donne di casa ripulivano la cucina. Per le 9:30 era già tutto pronto.
- allora ragazzi da dove iniziamo? – domandò
Miroku guardando il gruppo riunito in camera di Kagome.
- io proporrei di cercare
informazioni su Internet – disse Daya
indicando il computer sulla scrivania.
- ottima idea! – rispose pimpante Kagome
accendendo il pc.
- che sarebbe internet?
– chiese Inu Yasha guardando lo schermo colorato.
- ehm…é molto complicato da spiegare, diciamo che è una specie di libro con informazioni su
qualsiasi cosa -.
- ah…. – Inu Yasha rimase a fissar ili vuoto.
- non hai capito niente lo stesso vero? – gli
chiese Sango.
- beh….non tanto -.
I ragazzi scoppiarono a ridere vedendo
l’imbarazzo dipingersi via via sul viso del mezzo demone mentre continuava a bestemmiare contro gli amici.
Toc toc
- Avanti – disse Kagome guardando la porta.
- permesso…. – la testa della piccola Rin si intravide appena – scusate Posso rimanere con voi? Giuro
che non creo disturbi. Sota la signora e il nonno
sono usciti e io sono sola…ma se… -.
Sesshomaru spalancò gli occhi a guardarla
nascosta li dietro, tenera e timida, quella figura gli
riportò alla mente la prima volta che l’aveva trovata… beh a conti i fatti era
stata lei a trovare lui e a curarlo anche contro la sua volontà. Provò uno
strano senso si protezione nei confronti di quella
bambina in quel momento… lo stesso che gli aveva riempito l’anima quel giorno
in cui l’aveva vista inerme in quel bosco….certo non
l’avrebbe mai ammesso, per come l’aveva fatto sembrare lui voleva solo provare
il potere di Tenseiga e niente di più…com’era bravo a mentire…..
D’istinto andò verso la porta,
l’aprì completamene e prese la bambina in braccio ritornando al suo
posto.
Gli sorrideva, lo stesso sorriso di quel
giorno…perché mai poi aveva riso? Solo perché le aveva fatto
quella stupida domanda? Com’erano strani gli umani… e com’era stato distratto
lui a lasciarla di la…
- siamo dei deficienti ragazzi! – rise Miroku
giocherellando con un piedino scalzo della piccola – ci siamo dimenticati di
una così bella fanciulla, meritiamo una punizione! -.
- è vero! Scusaci Rin! – le sorrise Kagome –
per farci perdonare faremo quello che vorrai… -.
La piccola guardò il proprio padrone dritto
negli occhi…le sorrideva…un sorriso del signor Sesshomaru…il regalo più bello
che potesse ricevere in cambio…
Daya aveva visto tutta la scena senza riuscire a ribadire
nulla. Sesshomaru… quel demone così freddo e silenzioso, l’uomo che riusciva a
metterle paura in quel momento sembrava tutta un’altra
persona…le avevano detto che i demoni non gradiscono molto gli umani e invece
la scena che le si era appena presentata agli occhi le aveva mostrato tutt’altro. Quel demone stava sorridendo a
una bambina, una bambina umana….
- coraggio Rin! – l’incitò maggiormente
Kagome.
- ogni tuo desiderio è un ordine! – rise
Sango.
La piccola si nascose nella maglietta del
padrone lasciando appena intravedere gli occhi, poi alzando una manina e indicò
Inu Yasha.
- io? – domandò quello fissandola senza
capire.
- io… vorrei toccare le sue orecchie… -
sussurrò quasi intimidita la bambina.
I ragazzi si voltarono verso il giovane
accorgendosi che l’amico stava per ritornare un mezzo demone.
- ma Inu Yasha com’è
possibile? – gli domandò Miroku – non hai versato tutta la
bottiglietta vero? -.
- beh… non mi andava
rimanere umano per un periodo infinito! -.
- tu sei un cretino! E
la boccetta? -.
- è ancora quasi piena! –.
- sei irrecuperabile! -.
- adesso però devi esaudire il desiderio di
Rin! – disse Sango.
Il gruppo scoppiò a ridere guardando la
faccia inespressiva del mezzo demone.
- Inu Yasha fai a tutti lo
stesso effetto! – disse Kagome avviando il collegamento a internet.
- ma che sono il genio della lampada io!? -.
- coraggio cucciolone ti devi
fare perdonare pure tu guarda! – ghignò Miroku spingendolo verso Sesshomaru.
Borbottando e ringhiando sotto voce si mise davanti
al fratello e chinò il capo verso Rin aspettando infastidito. Il tocco della piccolina era dolce e gentile, appena un flebile
solletichio….non voleva ammetterlo ma lo
rilassavano quelle carezze e le risatine della bambina.
- bravo inu Yasha ti sei comportato da vero
cane! -.
- tu bonzo depravato…. Vieni qui che ti converto io! -.
- accu…. -.
- ok ok ok ok pace e amore eh? Kagome non dire niente! -.
- bene vediamo un
po’ cosa c’è qui…. – disse la giovane guardando il pc.
Scrisse il nome della spada e ciccò sul pulsante CERCA.
- allora...dice che
la spada Sounga fu trovata sepolta sotto i rami di un albero abbattuto per far
spazio al territorio riservato alla costruzione di un albergo. Si pensa che fosse un’arma del periodo medievale Sengoku ma sembra che si
sia arrugginita perché non si riesce ad estrarla dal fodero -.
- e non dice dove si
può trovare? – domandò ansioso Inu Yasha.
Kagome scorse col mouse
fino ad arrivare al nome del museo dove si sapeva essere custodita l’arma.
- sai dove si trova Kagome? -.
- Certo Sango! -.
- bene allora datevi
una smossa! – ordinò Inu Yasha dirigendosi a gradi passi verso la porta
d’ingresso.
- fermati un po’ tu! – gli disse Kagome
coprendogli le orecchie con una bandana.
- uff… non perdere
tempo a pesare a queste cose! – brontolò quello uscendo fuori casa seguito dagli amici.
- vieni qui non
correre! Cerchiamo di non perderci! – lo richiamò Daya.
[fammi capire bene sono guidati da Kagome? Ndt
Rin-chan] (si Ndt -___- Kaggy-chan) [si sono
già persi, mi aspetto la notizia sui giornali: un gruppo di scheletri di
ragazzi trovati nel parco di Tokyo…. Ndt Rin-chan] (ma dai Kagome non è mica come Ryoga Ndt Kaggy-chan) [peggio! Ndt Rin-chan]
Arrivarono avanti l’enorme museo antico e
dovettero mettersi in fila, era un monumento piuttosto famoso e di turisti a
Tokyo non mancavano di certo. Kagome raccomandò diverse volte
a Sesshomaru di tenere a bada Rin, rischiava di perdersi con tutta
quella folla. Entrarono dentro dopo una buona mezz’ora d’attesa e cominciarono
nella loro ricerca. Le finte mummie fecero non poca impressione alla piccola
che continuava a starsene nascosta dietro le gambe del demone, Miroku invece
sembrò molto interessato alle statue nude delle divinità, una volta provò pesino a toccarne una ma venne immediatamente richiamato da
una guardia, Sango parve molto interessata alle diverse armi esposte in base
alle ere, dalla più antica alla più vicina, Inu Yasha invece non faceva che
guardarsi continuamente attorno nella speranza di vedersi spuntare davanti gli
occhi Sounga, poi quando si rendeva conti di non avere la più pallida idea di
come fosse quella spada andava dal fratello a chiedergli informazioni. Kagome
guardava ognuno da lontano, sembravano dei veri turisti a guardarli così: i due
fratelli che discutevano animatamente mentre gli altri
due sembravano una coppia di stranieri nella nuova città!
- signor Sesshomaru quell’uomo
mi guarda male – sussurrò Rin tirando i pantaloni
dell’uomo verso di sé.
Sesshomaru chinò lo sguardo verso la piccola
e seguì la traiettoria che indicava lei.
- Rin quello è un semplice quadro… - borbottò
voltandosi a seguire i ragazzi.
- è brutto… - affermò quella facendo una
pernacchia alla guardia che stava vicino al quadro.
- smettila Rin non è buona educazione – disse
Daya sorridendole, poi alzò lo sguardo e trovò su di
sé gli occhi di quell’uomo…la fissavano severi, non
sembravano gli stessi che quella mattina avevano sorriso dolci alla
piccola…erano tornati freddo e inespressivi come
sempre….
- Ehi che state facendo li? – la voce di inu Yasha la salvò da quella pesante situazione. Come sei
nulla fosse successo si voltò verso gli amici e prese
a correre verso loro.
La galleria d’arte occidentale sembrò non
finire mai e fu la stessa cosa per l’enorme corridoio da attraversare ove erano
esposti i dipinti di ogni sovrano passato sul trono
giapponese. Rin sembrò divertirsi solo nella sezione d’arte moderna e
fotografia, tutte quelle immagini d’erba e farfalle le ricordavano i pomeriggi
trascorsi con il suo signore e Jaken a raccogliere fiori
nel periodo Sengoku.
- Mannaggia ragazzi ma dov’è? – si lamentò Inu Yasha sbadigliando – ehi Sesshomaru cerca di
tenere gli occhi ben aperti e non ti distrarre! – gli ricordò nuovamente, poi
lo sguardo gli ricadde su uno lungo oggetto appuntito
dal color marrone, socchiuse gli occhi cercando di mettere meglio a fuoco
l’immagine:era una spada!
Lesto afferrò il viso del fratello e lo voltò
con forza verso il fodero che aveva appena visto.
- sesshomaru guarda bene! -.
- come ti sei permesso -.
- guarda ho detto!
Quella non è Sounga? -.
L’uomo voltò lo sguardo verso il fratello
quasi incredulo, poi posò gli occhi sulla spada…era davvero lei? Apparentemente
sembrava di si…però c’era qualcosa che non andava. Si
liberò di Inu Yasha e si avvicino all’altarino dove
era esposto l’oggetto…sorrise, un sorriso amaro e consapevole…quella non era
Sounga. Stavano cercando a vuoto.
Voltò il passò e
riprese a camminare verso l’uscita sotto lo sguardo interrogatore dei ragazzi.
- Sesshomaru ma che fai? -.
- Monaco…quella non è la
spada di mio padre – disse posandosi una mano sul fianco “Tenseiga non
risponde alla sua presenza” pensò toccando il fodero della sua spada, nascosta
sotto gli abiti.
- allora quello era un falso – sospirò
sconfitta Kagome – e io che ci avevo sperato -.
- abbiamo perso un sacco di tempo!
Sbrighiamoci ad andare da qualche altra parte -.
- Inu Yasha, ci sarebbero alti musei da cercare ma… c’è da camminare parecchio -.
- non importa andiamo!
-.
Nulla, nonostante avessero guardato in ogni angolo
del museo, della spada non vi era una sola traccia e nemmeno negli altri tre
riuscirono a trovarla. Solo copie, certo fatte benissimo, ma
pur sempre copie. Tutto ciò era molto strano, se c’è n’era di così tanti
falsi in giro qualcuno avrà iniziato dalla copia
originale no? Ma dove diavolo era! Le pergamene
esposte accanto ad ogni spada non facevano alcun riferimento, dove dovevano
andare a cercare quella benedetta spada?
- Kagome che hai? – le domandò Sango
posandole una mano su una spalla.
- nulla e che…non so proprio dove sbattere la
testa… - [al muro! Ndt Rin-chan]
(no l’ha già battuta quando era piccola, è caduta dal
seggiolone Ndt Kaggy-chan)
- non dire così, ci sono ancora tanti posti
dove andare a cercare.. -.
- Sango saranno tutte copie! -.
- Tentar non nuoce! Dai
sono le tre! Mangiamo qualcosa? – propose Daya
cercando di distrarre l’amica.
Cercarono un bar e presero qualche panino e
bibita per rinfrescarsi dal caldo torrido che governava sulle strade.
- si è addormentata ragazzi – sorrise Miroku
guardando il viso rilassato di Rin poggiato sulla spalla del suo amato padrone.
- si è stancata – disse
kagome inumidendole la fronte con un fazzoletto bagnato, stava sudando un po’.
- certo con tutto quel camminare… - il monaco
sorrise nuovamente. A Sango non sfuggì il tono dolce
che usava il giovane quando si riferiva alla piccola, quel maniaco depravato
adorava i bambini…già, uno come Miroku sarebbe davvero un buon padre, dolce e
premuroso, se non fosse per quel vortice…eccolo li, bello con quel suo sguardo
così tenero e vigile sui movimenti delle mani di Kagome sul volto della
piccola…quanto desiderava che quegli occhi ogni tanto guardassero solo lei a
quel modo ….
- Ragazzi qui si sta morendo dal caldo…Kagome ma in questo posto non c’è quell’aggeggio
che fa uscire aria fredda? – domandò Inu Yasha alzandosi la frangia dagli
occhi.
- il condizionatore dici?
No questo è un bar all’aperto, qui non si trovano -.
- uff…sto morendo
-.
Kagome sorrise sconfitta,
quante storie faceva quell’individuo per un po’
di caldo, ammazzava demoni ogni giorno senza alcun problema e pativa di testa
per un po’ d’aria calda. Gli uomini! Strizzò via l’acqua dal panno e lo rimise
in borsa poi prese una sedia e andò a sistemarsi dietro quella
di Inu Yasha. Senza troppi complimenti gli tolse via la bandana, afferrò il
bicchiere colmo d’acqua che quello stava portando alla bocca e glielo riverso sul capo suscitando le vivaci proteste del mezzo
demone. Rise divertita guardandolo in quello stato, sembrava
un pulcino bagnato! Poi continuò nel suo lavoro, gli passò appena le dita sotto
i capelli e cercò di spazzare via tutti i nodi e prese ad intrecciargli quei
suoi lunghi capelli, certo vi erano quelle solite ciocche più corte gli
ricadevano sul petto ma potevo essere benissimo
fermate con qualche forcina. Terminata la treccia la fermò con uno dei soliti
elastici che portava al polso e gli rimise la bandana guardandolo tutta
contenta.
- come va adesso? – gli domandò dolcemente.
- tsk! Ne potevo
fare anche a meno! -.
- ma davvero? -.
- certo! E poi c’era
bisogno di buttarmi tutta quell’acqua? -.
- ma era solo un
bicchiere! -.
- beh si da il caso
che adesso mi sia venuta sete e non ho di che bere! -.
Daya si intromise fra i due e porse al
mezzo demone una spremuta col ghiaccio mentre faceva segno a Kagome di
ritornare a sedersi dall’altra parte del tavolino.
- Daya ma tu cosa
ci fai qui con noi? – le domandò incuriosita Sango - Ti interessi
anche tu di spade? -.
- no, oggi non avevo niente da fare e vi ho
seguito -.
- ma a tua madre lo
hai detto? – Kagome accavallò le gambe e addentò il suo panino.
- si le ho lasciato
un messaggio in segreteria -.
- contenta tu, anche se non ho capito cosa ci
trovi di così divertente a stare qui sotto il caldo – disse
il mezzo demone mandando giù un altro sorso.
- a me piace la vostra
compagnia – arrossì lei.
- or dunque mi faccio
avanti – scherzò Miroku inginocchiandosi a lei – dolce fanciulla mi
concedereste l’onore di un bambino? -.
- sempre il solito lui – sussurrò Inu Yasha
nascondendo la bocca dietro il panino.
- Daya non lo stare
a sentire – brontolò Sango.
- io veramente… -.
- si mia divina? -.
- avrei voluto accettare, ma se non devo starti a sentire -.
Lo sguardo del monaco s’illuminò
– ma non dare retta a quello che dice Sango! Sono tutti gelosi qui! – urlò abbracciando la ragazza – avrò un bambino! -.
- non urlare scemo – gli ordinò Daya spingendolo a sedere.
- mia piccola fiamma se sei così impaziente
di averne uno… - rise lui guardandola seduta su di se, a mò
di spingerlo infatti era finita sul giovane.
- ma ma
ma ma…. Ragazzi aiuto! -.
- hai bisogno del loro aiuto? Ma vieni qui che te le spigo io quattro cose… - scherzò Miroku
lasciandola andare – dai scherzo! Il mio vero e unico amore è solo Sango! -.
- va via! -.
- a quanto pare
sembra che non sono ricambiato però…pazienza – sospirò facendo una smorfia
buffa.
Nonostante fosse una delle loro situazioni quotidiane più frequenti i ragazzi risero
divertiti, almeno per quei pochi minuti riuscirono a dimenticarsi della spada e
del resto…
Che le belle cose durano poco è la pura e semplice verità. Non
esiste ragione più sicura al mondo! Dopo quella
piccola pausa che si erano concessi ritornarono al loro, pur se noioso, dovere:
cercare Sounga! E ciò che rendeva quell’incarico sempre più snervante
era che non riuscivano a trovare quella vera, di copie ne avevano a più non
posso, dell’originale nemmeno l’ombra. S’intrufolarono pure in
alcuno scavi archeologico ma c’era da figurarsi che li la gente non era
nemmeno al corrente dell’esistenza di quella spada.
- Ragazzi a me dispiace
lasciarvi ma devo tornare a casa per cena, mi fate sapere in caso di novità? –
domandò Daya salutando il gruppo.
- ok, noi proveremo ancora da qualche altra parte – le disse Kagome.
- ci conto ciao! -.
- ciao! -.
- che bella donna – sospirò Miroku guardando
il demone – e pensare che c’è gente qui che può averla ma
non fa nulla -.
Sesshomaru lo guardò di sbieco.
- ma è logico che
non si sta parlando di te – rise il monaco agitando le mani.
- Signore guardi laggiù! Quello non è il
pagliaccio della tenda tutta illuminata? – disse Rin tirandolo per una mano.
- si chiama circo Rin! – puntualizzo Inu
Yasha andandosi a nascondere dietro Kagome.
- ma che combini? –
gli chiese lei.
- ti prego aiutami –
sussurrò lui terrorizzato.
- ehi pagliaccio! – la bambina cominciò a
saltellare verso il giovane.
Il mezzo demone le tappò la bocca ma così facendo si fece scoprire…
- ma tu non sei Inu
Yasha? – esclamò quello avanzando verso il mezzo demone.
- chi io? Naaaa -.
- come no…certo ti sei tinto i capelli, ma
sei così sexy coi capelli bianchi.. -.
- ma non sono io! -.
- a no? -.
- n-no… -.
- dai non fare il timido -.
Che scena patetica quella avanti ai suoi occhi, stava perdendo del
tempo a badare a quello scemo di suo fratello e al suo amichetto del circo, che
essere ripugnante, un essere umano….spalancò gli occhi, si mise una mano sul
fianco, Tenseiga stava vibrando appena…perché? Chinò il viso e notò che
attaccato allo strano costume del pagliaccio vi era una spada…no, non era una spada…era soltanto il fodero…ma, possibile che fosse quello
di Sounga?
- tu umano – disse
afferrando il giovane e voltandolo verso di se – dove hai preso questo fodero?
-.
- Sesshomaru ma che ti prende? – domandò
Sango.
- Non mi dirai che è
il fodero di Sounga!? – esclamò Inu Yasha fissando il fratello incredulo.
- ehi ehi
ragazzi ma che succede qui? – ridacchiò nervoso il pagliaccio
– cos’è questa Sounga di cui parlate? -.
Ecco a voi il nuovo capitolo di questa mia ff!
perdonatemi per il ritardo bestiale ma non riuscivo ad
andare avanti! Ben bene! Cosa succederà adesso? Spero
di ricevere numerose le vostre recensioni…vi informo
che ho nuove idee per questa Fan fiction e che la farò durare un altro po’!
contenti? Recensite che posterò presto!