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Autore: Kagome91    16/07/2006    3 recensioni
.... Ringrazio di cuore la mia amicona Rin-chan che mi ha aiutato tantissimo nella realizzazione di questa mia opera: immaginatevi se Inu Yasha fosse assillato dallo stesso sogno tutte le notti…cosa vorrà dire vedere suo padre e corrergli in contro nel buio più totale? E se per caso Sesshomaru si ritrovasse coinvolto in una ricerca frenetica nel mondo di Kagome? Magari magari aggiungiamo anche un pizzico di follia… Buona lettura! ^______^
Genere: Generale, Romantico, Drammatico, Demenziale, Avventura, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di quel sogno

ECCOMI!!!!!!!!!!! VI SONO MANCATA? È da diverso tempo che non aggiorno questa ff… beh non riuscivo a trovare un continuo adatto.. ma adesso, eh eh si salvi chi può! La pazzia è tornata ad impossessarsi di me!!!!!!

 

Era l’alba seguente a quella nottata infernale che aveva passato. Il povero Inu Yasha se ne stava bello grosso nel suo lettino immerso in uno dei suoi sogni più frequenti… UCCIDERE NARAKU! [più frequenti? Ma se quello è nato col pensiero di andare ad ammazzare naraku! Ndt Rin-chan] ( già forse ho esagerato….Ndt kaggy-chan) [sicuramente la sua prima parola è stata “naraku ti uccido” invece di mamma Ndt Rin-chan] (^____^ Ndt Kaggy-chan)

- dannato essere….. – mugugnò rigirandosi diverse volte nelle lenzuola – ti faccio a fette! – continuò muovendo le mani come se stesse maneggiando Tessaiga.

Miroku lo guardava scandalizzato. Era da più di un ora che parlava! E che discorsi sensati faceva…..

Inghiottendo a vuoto si avviò lentamente verso il letto di Sesshomaru e sobbalzò appena lo vide steso sulle coltri ad occhi aperti. (tipo il film “il signore degli anelli” Ndt kaggy-chan)

- scemo di un demone così farai prendere collassi alla gente – lo rimproverò, poi indicando il mezzo demone aggiunse – ma è normale che tuo fratello fa così? Ne sai niente se è una cosa di famiglia? -.

- … -.

- Sesshomaru? Sei con noi? Nel nostro pianeta? – disse scuotendolo.

-…..-.

- pianeta terra 2000 chiama sesshomaru! – continuò alzandogli una ciocca di capelli che gli ricopriva un orecchio.

-….. -.

- ai-uto… sono chiuso in camera con due pazzi….Sango…. – sussurrò accucciandosi al piedi del suo letto.

- bastardo!!!!! – ormai Inu Yasha era arrivato al delirio più totale.

Poi pian piano si sentì il cigolio della porta che veniva aperta e sulla soglia apparve una figura piccola.

- ehi? – chiese la bambina.

- Rin? Cosa fai qui? – domandò il monaco abbracciando la bambina tutto contento. [scappa rin!!!!!! Ndt Rin-chan]

- le ragazze mi hanno detto di venirvi a svegliare…. – rispose lei soffocando fra le braccia di Miroku.

- oh che bella bambina sei… quando sarai grande mi concederai un figlio ok? -.

CABOOM!

- ma… deve avere l’onore Sesshomaru per primo…. – miagolò dopo aver ricevuto una bastonata dal demone.

- buon girono signor Sesshomaru! – rise Rin avvinghiandosi ad una gamba dell’uomo.

- Prendi questo! E questo e questo! – Inu Yasha attirò l’attenzione dei tre su di se. Stava prendendo a pugni il cuscino.

- ma che fa? – domandò Rin nascondendosi dietro una gamba del suo signore.

- è da un’ora che parla da solo – piagnucolò il monaco – non sapevo fosse sonnambulo! -.

- adesso lo sveglio io – disse il demone avanzando verso il fratello.

- no! Se i sonnambuli vengono svegliati nel sonno possono subire dei problemi – disse Miroku accorgendosi della strana scintilla che balenò nel voltò di quello.

- cicatrice del vento! – urlò quello afferrando il bastone del monaco e sbattendoglielo in testa.

- Inu Yasha…. -.

- Uargh! Buon giorno – sbadigliò il mezzo demone.

- te la do io la cicatrice del vento! Vieni qui che ti gonfio tutto! Uargh!!!!!!!! – esplose Miroku prendendolo a bastonate e rincorrendolo fuori dalla stanza.

 

 

- Kagome, scusa ma ieri sera Inu Yasha ha detto che oggi dovevate andare a cercare una certa spada…di che si tratta? – domandò Daya frugando per la cucina alla ricerca dei piatti.

- a già vero…noi dovevamo cercar la spada… - sussurrò Sango dandosi una botta in testa.

- io me ne ero completamente dimenticata, avervi tutti qui è stato diverte e quindi mi sono lasciata un po’ andare… -.

- e ti sei dimenticata pure degli esami… -.

- già, ma come diavolo faccio? Devo aiutare questi qui -.

- Kagome sai se Inu Yasha ha avuto più di quelle visioni o sogni? -.

- no non mi ha detto niente Sango -.

- mi sembra strano -.

- già e poi come mai proprio adesso la ricerca di questa spada? Non bastavano i frammenti uffa… -.

- è da un po’ di giorni che non torniamo di la, chissà cosa sarà successo… Shippo e Kirara sono rimasti da Kaede… -.

- si, e Sesshomaru non ha portato con se nemmeno Jaken… -.

- Kaede? Kirara? Shippo? Jaken? Che sarebbero altri demoni? -.

- Kaede è una sacerdotessa…Daya é da un po’ di tempo che Inu Yasha vieni sempre perseguitato da sogni e visioni che lo hanno trascinato fin qui perché da come ha dedotto lui la spada Sounga di suo padre dovrebbe trovarsi qui…ma ancora non riesco a capire come mai tutto questo casino -.

- e come diavolo ha fatto Inu Yasha a sognare il volto di suo padre se non lo ha mai visto? Io non ci sto capendo più nulla, sembra proprio che qualcuno ci abbia trascinati fin qui per rimediare quella spada -.

- qualcuno? Sango ma che dici? Il padre di Inu Yasha è morto! E poi chi avrebbe voluto quella spada con così tanto interesse? -.

- Ma io che ne so… -.

-…. ragazze…scusate... – Daya posò il piatto che stava riempiendo di riso voltandosi verso le amiche.

- si? – risposero quelle all’unisono.

- cosa mangiano i demoni in particolare? -.

- gulp…. Ehm beh….la maggior parte la carne umana… - balbettò incerta Kagome.

La ragazza sobbalzò – questo vuol dire che anche…. -.

- ma i nostri demoni non ne mangiano! – intervenne prontamente Sango – tranquilla! E poi Inu Yasha è umano x ora… -.

- AIUTO!!!!!!!!! – l’urlò disperato dell’hanyou echeggiò x il corridoio, poco dopo ecco spuntare la sua figura in cucina rincorsa da un monaco imbestialito.

- come ti permetti? Eh? Devi portarmi rispetto! – gridava di continuo.

Kagome arrossì vistosamente nel vedere che erano ambedue solamente in box e mutande! Eh già…aveva dimenticato a comprare a quei tre il pigiama, ma con quel caldo che faceva non c’era certo da aspettarsi che li avrebbero messi, come biasimarli? Prese fiato e cercò di far sembrare la scena una delle più naturali possibili.

Inu Yasha si accucciò in angolo mentre con le mani si copriva il capo - ma che ti ho fatto? Aiuto…. – piagnucolò.

 Kagome rise forzatamente passando un braccio attorno alle spalle Di Daya e Sango ancora incantate da quella visione.

- e questi sarebbero demoni malvagi? – disse.

Daya scoppiò a ridere.

(secondo me queste ragazze hanno seri problemi NdtKaggy-chan) [non dirlo a me sei tu quella che scrive! Ndt Rin-chan] (che vorresti dire? Non posso mica far violentare inu yasha da kagome  miroku da sango! Ndt kaggy-chan) [a me dai il compito di violentare sesshomaru, vedrai come lo faccio svegliare io! Hi hi Ndt Rin-chan] (aiutatemi aiuto! Ndt kaggy-chan).

Sango cercò di distrarsi andando a prendere le ultime cose da mettere in tavola e tentando di mantenere sempre il capo chino.

- su adesso calmati Miroku! – ordinò.

- no fino a quando non l’avrò ucciso… dopo posso ritenermi un uomo soddisfatto! – ribadì lui.

- basta stupido bonzo! Ricordati che io sono un demone! Arghhhh! – ringhiò l’altro mettendo le mani sul bastone dell’altro.

- Date a me quel bastone.. ehi! – kagome si intromise fra i due – a cuccia! – e mandò al suo solito posto il cagnolino.

- siete impossibili! A tavola! – li rimproverò Sango trascinandoli a sedere tirandoli x le orecchie.

- siete buffi…. – rise Daya passando il riso al monaco seduto al suo fianco - Buon app…. – l’arrivò di Sesshomaru la zittì, non sapeva x quale strano motivo ma provava soggezione nei suoi confronti….

Era anch’egli in box come al fratello ma al contrario di Inu Yasha non aveva la piccola Rin a cavalcioni sulle spalle.[ ben arrivato sesshomaru…oh togli la piccola Rin da li si potrebbe far male….ecco bravo stenditi che ci penso io a te! BANZAI! Ndt Rin-chan] (certo certo! Cosa che può succedere solo nella tua mente contorta e perversa! Ndt kaggy-chan) [vorrei vedere te con Inu Yasha…Ndt Rin-chan] (Inu Yasha? Dove? Pucci pucci dove sei? Vieni dalla mamma che ti da la pappa! Ndt kaggy-chan) {aiuto Ndt sesshomaru e Inu Yasha nascosti in uno sgabuzzino}

Kagome invitò il demone e la piccola e prendere posto. Lui ,nonostante fosse capitato davanti Daya, non la degnò di un solo sguardo.

In effetti, pensandoci bene, erano in intimo anche la sera prima quando si erano presentato alla sua porta morti dal sonno..però era sera e non ci aveva fatto molto caso.

- pss, ehi Rin… - sussurrò Miroku all’orecchio della piccola seduta accanto a se – sai prima ho visto sesshomaru che teneva gli okki aperti nel, sonno è normale? -.

- sì, il mio signore dorme sempre così, Jaken dice x far intimorire chi si avvicini a lui durante la notte -.

- cioè se uno passa e lo vede così pensa che sta sveglio ma in realtà dorme? -.

- si! -.

- caspita…lo usa il cervello! Non sembra proprio fratello di Inu Yasha…. – sussurrò sarcastico guardando il mezzo demone.

Si beccò un chicco di riso sulla fronte da questi.

che bello avere tutti gli amici riuniti a tavola… “ pensò Kagome cercando di non badare alle varie tensioni li presenti.

 

Appena finita la colazione i ragazzi si divisero: Miroku, Inu Yasha e Sesshomaru andarono a vestirsi mentre le donne di casa ripulivano la cucina. Per le 9:30 era già tutto pronto.

- allora ragazzi da dove iniziamo? – domandò Miroku guardando il gruppo riunito in camera di Kagome.

- io proporrei di cercare informazioni su Internet – disse Daya indicando il computer sulla scrivania.

- ottima idea! – rispose pimpante Kagome accendendo il pc.

- che sarebbe internet? – chiese Inu Yasha guardando lo schermo colorato.

- ehm…é molto complicato da spiegare, diciamo che è una specie di libro con informazioni su qualsiasi cosa -.

- ah…. – Inu Yasha rimase a fissar ili vuoto.

- non hai capito niente lo stesso vero? – gli chiese Sango.

- beh….non tanto -.

I ragazzi scoppiarono a ridere vedendo l’imbarazzo dipingersi via via sul viso del mezzo demone mentre continuava a bestemmiare contro gli amici.

Toc toc

- Avanti – disse Kagome guardando la porta.

- permesso…. – la testa della piccola Rin si intravide appena – scusate Posso rimanere con voi? Giuro che non creo disturbi. Sota la signora e il nonno sono usciti e io sono sola…ma se… -.

Sesshomaru spalancò gli occhi a guardarla nascosta li dietro, tenera e timida, quella figura gli riportò alla mente la prima volta che l’aveva trovata… beh a conti i fatti era stata lei a trovare lui e a curarlo anche contro la sua volontà. Provò uno strano senso si protezione nei confronti di quella bambina in quel momento… lo stesso che gli aveva riempito l’anima quel giorno in cui l’aveva vista inerme in quel bosco….certo non l’avrebbe mai ammesso, per come l’aveva fatto sembrare lui voleva solo provare il potere di Tenseiga e niente di più…com’era bravo a mentire…..

D’istinto andò verso la porta, l’aprì completamene e prese la bambina in braccio ritornando al suo posto.

Gli sorrideva, lo stesso sorriso di quel giorno…perché mai poi aveva riso? Solo perché le aveva fatto quella stupida domanda? Com’erano strani gli umani… e com’era stato distratto lui a lasciarla di la

- siamo dei deficienti ragazzi! – rise Miroku giocherellando con un piedino scalzo della piccola – ci siamo dimenticati di una così bella fanciulla, meritiamo una punizione! -.

- è vero! Scusaci Rin! – le sorrise Kagome – per farci perdonare faremo quello che vorrai… -.

La piccola guardò il proprio padrone dritto negli occhi…le sorrideva…un sorriso del signor Sesshomaru…il regalo più bello che potesse ricevere in cambio…

Daya aveva visto tutta la scena senza riuscire a ribadire nulla. Sesshomaru… quel demone così freddo e silenzioso, l’uomo che riusciva a metterle paura in quel momento sembrava tutta un’altra persona…le avevano detto che i demoni non gradiscono molto gli umani e invece la scena che le si era appena presentata agli occhi le aveva mostrato tutt’altro. Quel demone stava sorridendo a una bambina, una bambina umana….

- coraggio Rin! – l’incitò maggiormente Kagome.

- ogni tuo desiderio è un ordine! – rise Sango.

La piccola si nascose nella maglietta del padrone lasciando appena intravedere gli occhi, poi alzando una manina e indicò Inu Yasha.

- io? – domandò quello fissandola senza capire.

- io… vorrei toccare le sue orecchie… - sussurrò quasi intimidita la bambina.

I ragazzi si voltarono verso il giovane accorgendosi che l’amico stava per ritornare un mezzo demone.

- ma Inu Yasha com’è possibile? – gli domandò Miroku – non hai versato tutta la bottiglietta vero? -.

- beh… non mi andava rimanere umano per un periodo infinito! -.

- tu sei un cretino! E la boccetta? -.

- è ancora quasi piena! –.

- sei irrecuperabile! -.

- adesso però devi esaudire il desiderio di Rin! – disse Sango.

Il gruppo scoppiò a ridere guardando la faccia inespressiva del mezzo demone.

- Inu Yasha fai a tutti lo stesso effetto! – disse Kagome avviando il collegamento a internet.

- ma che sono il genio della lampada io!? -.

- coraggio cucciolone ti devi fare perdonare pure tu guarda! – ghignò Miroku spingendolo verso Sesshomaru.

Borbottando e ringhiando sotto voce si mise davanti al fratello e chinò il capo verso Rin aspettando infastidito. Il tocco della piccolina era dolce e gentile, appena un flebile solletichio….non voleva ammetterlo ma lo rilassavano quelle carezze e le risatine della bambina.

- bravo inu Yasha ti sei comportato da vero cane! -.

- tu bonzo depravato…. Vieni qui che ti converto io! -.

- accu…. -.

- ok ok ok ok pace e amore eh? Kagome non dire niente! -.

- bene vediamo un po’ cosa c’è qui…. – disse la giovane guardando il pc. Scrisse il nome della spada e ciccò sul pulsante CERCA.

- allora...dice che la spada Sounga fu trovata sepolta sotto i rami di un albero abbattuto per far spazio al territorio riservato alla costruzione di un albergo. Si pensa che fosse un’arma del periodo medievale Sengoku ma sembra che si sia arrugginita perché non si riesce ad estrarla dal fodero -.

- e non dice dove si può trovare? – domandò ansioso Inu Yasha.

Kagome scorse col mouse fino ad arrivare al nome del museo dove si sapeva essere custodita l’arma.

- sai dove si trova Kagome? -.

- Certo Sango! -.

- bene allora datevi una smossa! – ordinò Inu Yasha dirigendosi a gradi passi verso la porta d’ingresso.

- fermati un po’ tu! – gli disse Kagome coprendogli le orecchie con una bandana.

- uff… non perdere tempo a pesare a queste cose! – brontolò quello uscendo fuori casa seguito dagli amici.

- vieni qui non correre! Cerchiamo di non perderci! – lo richiamò Daya.

[fammi capire bene sono guidati da Kagome? Ndt Rin-chan] (si Ndt -___- Kaggy-chan) [si sono già persi, mi aspetto la notizia sui giornali: un gruppo di scheletri di ragazzi trovati nel parco di Tokyo…. Ndt Rin-chan] (ma dai Kagome non è mica come Ryoga Ndt Kaggy-chan) [peggio! Ndt Rin-chan]

 

Arrivarono avanti l’enorme museo antico e dovettero mettersi in fila, era un monumento piuttosto famoso e di turisti a Tokyo non mancavano di certo. Kagome raccomandò diverse volte a Sesshomaru di tenere a bada Rin, rischiava di perdersi con tutta quella folla. Entrarono dentro dopo una buona mezz’ora d’attesa e cominciarono nella loro ricerca. Le finte mummie fecero non poca impressione alla piccola che continuava a starsene nascosta dietro le gambe del demone, Miroku invece sembrò molto interessato alle statue nude delle divinità, una volta provò pesino a toccarne una ma venne immediatamente richiamato da una guardia, Sango parve molto interessata alle diverse armi esposte in base alle ere, dalla più antica alla più vicina, Inu Yasha invece non faceva che guardarsi continuamente attorno nella speranza di vedersi spuntare davanti gli occhi Sounga, poi quando si rendeva conti di non avere la più pallida idea di come fosse quella spada andava dal fratello a chiedergli informazioni. Kagome guardava ognuno da lontano, sembravano dei veri turisti a guardarli così: i due fratelli che discutevano animatamente mentre gli altri due sembravano una coppia di stranieri nella nuova città!

- signor Sesshomaru quell’uomo mi guarda male – sussurrò Rin tirando i pantaloni dell’uomo verso di sé.

Sesshomaru chinò lo sguardo verso la piccola e seguì la traiettoria che indicava lei.

- Rin quello è un semplice quadro… - borbottò voltandosi a seguire i ragazzi.

- è brutto… - affermò quella facendo una pernacchia alla guardia che stava vicino al quadro.

- smettila Rin non è buona educazione – disse Daya sorridendole, poi alzò lo sguardo e trovò su di sé gli occhi di quell’uomo…la fissavano severi, non sembravano gli stessi che quella mattina avevano sorriso dolci alla piccola…erano tornati freddo e inespressivi come sempre….

- Ehi che state facendo li? – la voce di inu Yasha la salvò da quella pesante situazione. Come sei nulla fosse successo si voltò verso gli amici e prese a correre verso loro.

 

La galleria d’arte occidentale sembrò non finire mai e fu la stessa cosa per l’enorme corridoio da attraversare ove erano esposti i dipinti di ogni sovrano passato sul trono giapponese. Rin sembrò divertirsi solo nella sezione d’arte moderna e fotografia, tutte quelle immagini d’erba e farfalle le ricordavano i pomeriggi trascorsi con il suo signore e Jaken a raccogliere fiori nel periodo Sengoku.

- Mannaggia ragazzi ma dov’è? – si lamentò Inu Yasha sbadigliando – ehi Sesshomaru cerca di tenere gli occhi ben aperti e non ti distrarre! – gli ricordò nuovamente, poi lo sguardo gli ricadde su uno lungo oggetto appuntito dal color marrone, socchiuse gli occhi cercando di mettere meglio a fuoco l’immagine:era una spada!

Lesto afferrò il viso del fratello e lo voltò con forza verso il fodero che aveva appena visto.

- sesshomaru guarda bene! -.

- come ti sei permesso -.

- guarda ho detto! Quella non è Sounga? -.

L’uomo voltò lo sguardo verso il fratello quasi incredulo, poi posò gli occhi sulla spada…era davvero lei? Apparentemente sembrava di si…però c’era qualcosa che non andava. Si liberò di Inu Yasha e si avvicino all’altarino dove era esposto l’oggetto…sorrise, un sorriso amaro e consapevole…quella non era Sounga. Stavano cercando a vuoto.

Voltò il passò e riprese a camminare verso l’uscita sotto lo sguardo interrogatore dei ragazzi.

- Sesshomaru ma che fai? -.

- Monaco…quella non è la spada di mio padre – disse posandosi una mano sul fianco “Tenseiga non risponde alla sua presenza” pensò toccando il fodero della sua spada, nascosta sotto gli abiti.

 

- allora quello era un falso – sospirò sconfitta Kagome – e io che ci avevo sperato -.

- abbiamo perso un sacco di tempo! Sbrighiamoci ad andare da qualche altra parte -.

- Inu Yasha, ci sarebbero alti musei da cercare ma… c’è da camminare parecchio -.

- non importa andiamo! -.

 

Nulla, nonostante avessero guardato in ogni angolo del museo, della spada non vi era una sola traccia e nemmeno negli altri tre riuscirono a trovarla. Solo copie, certo fatte benissimo, ma pur sempre copie. Tutto ciò era molto strano, se c’è n’era di così tanti falsi in giro qualcuno avrà iniziato dalla copia originale no? Ma dove diavolo era! Le pergamene esposte accanto ad ogni spada non facevano alcun riferimento, dove dovevano andare a cercare quella benedetta spada?

- Kagome che hai? – le domandò Sango posandole una mano su una spalla.

- nulla e che…non so proprio dove sbattere la testa… - [al muro! Ndt Rin-chan] (no l’ha già battuta quando era piccola, è caduta dal seggiolone Ndt Kaggy-chan)

- non dire così, ci sono ancora tanti posti dove andare a cercare.. -.

- Sango saranno tutte copie! -.

- Tentar non nuoce! Dai sono le tre! Mangiamo qualcosa? – propose Daya cercando di distrarre l’amica.

Cercarono un bar e presero qualche panino e bibita per rinfrescarsi dal caldo torrido che governava sulle strade.

- si è addormentata ragazzi – sorrise Miroku guardando il viso rilassato di Rin poggiato sulla spalla del suo amato padrone.

- si è stancata – disse kagome inumidendole la fronte con un fazzoletto bagnato, stava sudando un po’.

- certo con tutto quel camminare… - il monaco sorrise nuovamente. A Sango non sfuggì il tono dolce che usava il giovane quando si riferiva alla piccola, quel maniaco depravato adorava i bambini…già, uno come Miroku sarebbe davvero un buon padre, dolce e premuroso, se non fosse per quel vortice…eccolo li, bello con quel suo sguardo così tenero e vigile sui movimenti delle mani di Kagome sul volto della piccola…quanto desiderava che quegli occhi ogni tanto guardassero solo lei a quel modo ….

- Ragazzi qui si sta morendo dal caldo…Kagome ma in questo posto non c’è quell’aggeggio che fa uscire aria fredda? – domandò Inu Yasha alzandosi la frangia dagli occhi.

- il condizionatore dici? No questo è un bar all’aperto, qui non si trovano -.

- uff…sto morendo -.

Kagome sorrise sconfitta, quante storie faceva quell’individuo per un po’ di caldo, ammazzava demoni ogni giorno senza alcun problema e pativa di testa per un po’ d’aria calda. Gli uomini! Strizzò via l’acqua dal panno e lo rimise in borsa poi prese una sedia e andò a sistemarsi dietro quella di Inu Yasha. Senza troppi complimenti gli tolse via la bandana, afferrò il bicchiere colmo d’acqua che quello stava portando alla bocca e glielo riverso sul capo suscitando le vivaci proteste del mezzo demone. Rise divertita guardandolo in quello stato, sembrava un pulcino bagnato! Poi continuò nel suo lavoro, gli passò appena le dita sotto i capelli e cercò di spazzare via tutti i nodi e prese ad intrecciargli quei suoi lunghi capelli, certo vi erano quelle solite ciocche più corte gli ricadevano sul petto ma potevo essere benissimo fermate con qualche forcina. Terminata la treccia la fermò con uno dei soliti elastici che portava al polso e gli rimise la bandana guardandolo tutta contenta.

- come va adesso? – gli domandò dolcemente.

- tsk! Ne potevo fare anche a meno! -.

- ma davvero? -.

- certo! E poi c’era bisogno di buttarmi tutta quell’acqua? -.

- ma era solo un bicchiere! -.

- beh si da il caso che adesso mi sia venuta sete e non ho di che bere! -.

Daya si intromise fra i due e porse al mezzo demone una spremuta col ghiaccio mentre faceva segno a Kagome di ritornare a sedersi dall’altra parte del tavolino.

- Daya ma tu cosa ci fai qui con noi? – le domandò incuriosita Sango - Ti interessi anche tu di spade? -.

- no, oggi non avevo niente da fare e vi ho seguito -.

- ma a tua madre lo hai detto? – Kagome accavallò le gambe e addentò il suo panino.

- si le ho lasciato un messaggio in segreteria -.

- contenta tu, anche se non ho capito cosa ci trovi di così divertente a stare qui sotto il caldo – disse il mezzo demone mandando giù un altro sorso.

- a me piace la vostra compagnia – arrossì lei.

- or dunque mi faccio avanti – scherzò Miroku inginocchiandosi a lei – dolce fanciulla mi concedereste l’onore di un bambino? -.

- sempre il solito lui – sussurrò Inu Yasha nascondendo la bocca dietro il panino.

- Daya non lo stare a sentire – brontolò Sango.

- io veramente… -.

- si mia divina? -.

- avrei voluto accettare, ma se non devo starti a sentire -.

Lo sguardo del monaco s’illuminò – ma non dare retta a quello che dice Sango! Sono tutti gelosi qui! – urlò abbracciando la ragazza – avrò un bambino! -.

- non urlare scemo – gli ordinò Daya spingendolo a sedere.

- mia piccola fiamma se sei così impaziente di averne uno… - rise lui guardandola seduta su di se, a di spingerlo infatti era finita sul giovane.

- ma ma ma ma…. Ragazzi aiuto! -.

- hai bisogno del loro aiuto? Ma vieni qui che te le spigo io quattro cose… - scherzò Miroku lasciandola andare – dai scherzo! Il mio vero e unico amore è solo Sango! -.

- va via! -.

- a quanto pare sembra che non sono ricambiato però…pazienza – sospirò facendo una smorfia buffa.

Nonostante fosse una delle loro situazioni quotidiane più frequenti i ragazzi risero divertiti, almeno per quei pochi minuti riuscirono a dimenticarsi della spada e del resto…

 

Che le belle cose durano poco è la pura e semplice verità. Non esiste ragione più sicura al mondo! Dopo quella piccola pausa che si erano concessi ritornarono al loro, pur se noioso, dovere: cercare Sounga! E ciò che rendeva quell’incarico sempre più snervante era che non riuscivano a trovare quella vera, di copie ne avevano a più non posso, dell’originale nemmeno l’ombra. S’intrufolarono pure in alcuno scavi archeologico ma c’era da figurarsi che li la gente non era nemmeno al corrente dell’esistenza di quella spada.

- Ragazzi a me dispiace lasciarvi ma devo tornare a casa per cena, mi fate sapere in caso di novità? – domandò Daya salutando il gruppo.

- ok, noi proveremo ancora da qualche altra parte – le disse Kagome.

- ci conto ciao! -.

- ciao! -.

- che bella donna – sospirò Miroku guardando il demone – e pensare che c’è gente qui che può averla ma non fa nulla -.

Sesshomaru lo guardò di sbieco.

- ma è logico che non si sta parlando di te – rise il monaco agitando le mani.

- Signore guardi laggiù! Quello non è il pagliaccio della tenda tutta illuminata? – disse Rin tirandolo per una mano.

- si chiama circo Rin! – puntualizzo Inu Yasha andandosi a nascondere dietro Kagome.

- ma che combini? – gli chiese lei.

- ti prego aiutami – sussurrò lui terrorizzato.

- ehi pagliaccio! – la bambina cominciò a saltellare verso il giovane.

Il mezzo demone le tappò la bocca ma così facendo si fece scoprire…

- ma tu non sei Inu Yasha? – esclamò quello avanzando verso il mezzo demone.

- chi io? Naaaa -.

- come no…certo ti sei tinto i capelli, ma sei così sexy coi capelli bianchi.. -.

- ma non sono io! -.

- a no? -.

- n-no… -.

- dai non fare il timido -.

Che scena patetica quella avanti ai suoi occhi, stava perdendo del tempo a badare a quello scemo di suo fratello e al suo amichetto del circo, che essere ripugnante, un essere umano….spalancò gli occhi, si mise una mano sul fianco, Tenseiga stava vibrando appena…perché? Chinò il viso e notò che attaccato allo strano costume del pagliaccio vi era una spada…no, non era una spada…era soltanto il fodero…ma, possibile che fosse quello di Sounga?

- tu umano – disse afferrando il giovane e voltandolo verso di se – dove hai preso questo fodero? -.

- Sesshomaru ma che ti prende? – domandò Sango.

- Non mi dirai che è il fodero di Sounga!? – esclamò Inu Yasha fissando il fratello incredulo.

- ehi ehi ragazzi ma che succede qui? – ridacchiò nervoso il pagliaccio – cos’è questa Sounga di cui parlate? -.

 

 

Ecco a voi il nuovo capitolo di questa mia ff! perdonatemi per il ritardo bestiale ma non riuscivo ad andare avanti! Ben bene! Cosa succederà adesso? Spero di ricevere numerose le vostre recensioni…vi informo che ho nuove idee per questa Fan fiction e che la farò durare un altro po’! contenti? Recensite che posterò presto!

  
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