Everybody can have a bad day cap 3
...MENOMALE CHE CI SONO GLI AMICI!
Benché
fosse tutto pronto da un bel pezzo, nessuno di loro era tranquillo.
Daniel rigirava nervosamente tra le dita le sue bacchette, mentre
Michael continuava a sedersi sul divanetto di pelle nera, per poi
rialzarsi dopo pochi secondi.
Ryan e Chad non si erano ancora rivolti la
parola da quel
pomeriggio. Il bassista li conosceva entrambi abbastanza bene da sapere
che a impedire loro di chiarirsi era solo l'orgoglio e che nessuno dei
due avrebbe mai fatto il primo passo. Rischiavano seriamente di salire
sul palco e fare una pessima figura.
- Cinque minuti! - li informò un
membro dello staff.
Dan sospirò. Non avrebbe potuto
reggere quella
situazione ancora a lungo, lo sapeva. Ma cosa avrebbe potuto fare?
Rinchiudere quei due cretini in uno sgabuzzino e non farli uscire fino
a che non avessero fatto pace? Sarebbe stato come chiedere il sole in
piena notte.
- Avanti ragazzi! - esclamò
improvvisamente. - Vogliamo smetterla con questa storia?
Tre paia di occhi si posarono su di lui,
facendolo sentire di colpo in imbarazzo.
- Quale storia, Daniel? - ribatté il
cantante.
- Questa storia. Non siamo mai stati
così nervosi
prima di un concerto. Tu e Ryan dovere chiarire la faccenda prima di
iniziare a suonare, amico, dico davvero.
- Chad, ripeti dopo di me - intervenne Mike -
Peake, mi dispiace averti dato la colpa di tutto quello che
è successo.
- Non ho niente di cui scusarmi, io.
- Io nemmeno - obbiettò Ryan.
Li avrebbe uccisi, poco ma sicuro, se non
fossero stati necessari per il concerto. Erano testardi, soprattutto
suo fratello.
- Lascia stare, Dan, è tutto inutile.
Non ne caveresti un ragno dal buco.
Tornò a sprofondare nel divanetto, in
attesa del
momento in cui i Nickelback avrebbero fatto la peggiore performance
della loro storia. Niente sarebbe andato per il verso giusto. Niente.
- Cielo, sono stanchissimo. - esclamò Mike,
sbadigliando ostentatamente per sottolineare al meglio il concetto.
- E' stato un concerto grandioso, bisogna
ammetterlo. E tutto è filato liscio come l'olio, nonostante
le previsioni.
Il gruppo annuì in risposta
all'affermazione di Dan.
Ryan trattenne a stento un sospiro di sollievo.
Non che si
aspettasse chissà cosa, ovviamente. Era più che
convinto
di non portare sfortuna, nonostante quello che Chad insinuava, di non
essere la causa di qualsiasi disastro accadesse nel raggio di qualche
chilometro. Ma gli altri... loro sembravano pensarlo davvero.
Cominciava a sentirsi davvero infastidito da quella situazione.
Il braccio del bassista gli piombò
sulle spalle, risvegliandolo dai suoi pensieri.
- Conto di dormire almeno fino a domani
pomeriggio.
- Guarda che partiamo alle dieci di mattina. -
gli ricordò il fratello.
Michael si strinse nelle spalle.
- Vorrà dire che porterete via me e
il letto.
Le porte scorrevoli dell'hotel si aprirono con
un lieve
fruscio, permettendo ai quattro di entrare nell'immensa hall. Il
portiere, un uomo robusto, con barba e capelli bianchi, sempre
paonazzo, che Daniel rassomigliava vagamente a Santa Claus,
andò loro incontro con aria preoccupata.
- Signor Peake, non sa quanto mi dispiace!
Ryan lo guardò storto. Gli
dispiaceva? E di cosa? Di averlo nell'albergo? Simpatico, davvero.
- Che succede?
Il colorito sulle guance dell'uomo si fece
ancora più acceso mentre si portava le mani sugli occhi e
mormorava:
- La sua stanza è stata data a
qualcun altro.
Ok, doveva avere capito male. Probabilmente
aveva frainteso
quel borbottio. Insomma, la sua camera occupata da un'altra persona!
Impossibile.
- Scusi, può ripetere? - chiese
gentilmente Chad.
- La camera del signor Peake è
già occupata.
No, non aveva capito male. No. Era realmente
senza un posto per dormire.
Usò l'ultimo briciolo di
autocontrollo rimastogli per non saltare al collo del portinaio e si
sforzò di sorridere.
- La mia valigia?
- E' stata spostata nella camera del signor
Kroeger. Lei non sa...
- Quanto le dispiace, va bene. Ora mi spieghi
una cosa: come pensa di sistemare la questione?
Arthur, così recitava la targhetta
appuntata alla giacca di Babbo Natale, si mosse nervoso.
- Non abbiamo altre stanze disponibili,
purtroppo - disse. -
Ma potremmo far mettere un materasso in una delle camere dei suoi
amici...
Fantastico! Quella era sicuramente la migliore
giornata
della sua vita! Prima la facciata mattutina, poi la corda rotta, la
pizza. Il litigio con Chad e ora questo.
- Al diavolo! - esclamò. - Sapete
cosa faccio adesso?
Vado a prendere la mia valigia e me ne torno a casa. Mi dispiace ma vi
mollo. Trovatevi un altro chitarrista.
- Quanto la fai tragica, Peake.
Le parole del cantante lo fecero voltare di
scatto. Se lo ritrovò così di fronte, un sorriso
stampato sul viso.
- Ti secca così tanto dover dividere
la camera con uno di noi?
Ci mancava solo che Kroeger Jr si mettesse a
fare il sarcastico.
- Senti, non ho voglia di discutere con te
adesso.
- Neanche io. - ribatté il cantante.
- Ti sto solo
offrendo la possibilità di un piccolo party post concerto.
Allora? Ci stai?
- Un party?
Chad annuì, afferrando Dan e Mike per
le braccia e trascinandoli verso l'ascensore.
- C'è un minibar che aspetta solo di
essere svuotato.
Ryan si attardò qualche secondo con
il portiere, poi li seguì sorridendo.
Il suo migliore amico era appena passato sopra
al suo
sterminato orgoglio per aiutarlo. Mike avrebbe rinunciato a qualche ora
di sonno senza protestare.
Oh sì, quella era stata sicuramente
la peggior
giornata della sua vita. Ma finché aveva amici come quei tre
pazzi, chi era lui per lamentarsi?
Ok, eccoci alla fine di
questa lunga
giornata! Direi che Ryan ne ha avuto abbastanza e ora può
andare
a divertirsi un po' :)
Bon, anche questa schifezzuola è terminata. Ci terrei a
ringraziare Giulz95
ed e r a t o
per le recensioni e quell'anima pia di Giulz95 che ha
inserito la storia tra le seguite! Naturalmente, un grazie di cuore
anche a chi si è limitato a leggere!
Alla prossima schifezzuola!
Baci8
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