boh3
03.
Welcome to the Family.
«
Una giornata
faticosa, ma allo
stesso tempo noiosa, come tutte le altre. Finalmente le luci dei
lampioni per le strade di Huntington Beach si accendono e il Sole
comincia a tramontare, questo significa che deve cominciare ad avviarsi
verso Casa Vengeance, dove tutti la stanno aspettando. E' stanca morta,
ma l'idea di dare una notizia del genere a tutti le fa trascurare
questo piccolo dettaglio.
Joey sale in macchina
di corsa,
poggia la tracolla sui sedili dietro e decide di andare prima a casa
sua per farsi una bella doccia. Rincorrere il capo per consegnare delle
foto l'ha fatta sudare parecchio e di certo non vuole fare una brutta
figura con Brian. O meglio, altre
brutte figure. Sì, perché lei una volta
uscì in
pigiama e pantofole per correre da lui, nel bel mezzo della sua festa
di compleanno, quindi non voleva ripetere la stessa figuraccia. Brian
la trovò splendida comunque; struccata, in pigiama, con i
capelli sfatti.. Bellissima in tutti i modi.
La ragazza fa scivolare
lo sguardo
sull'orologio che tiene sul polso sinistro, segna le otto meno un
quarto e, come al solito, vuol dire che sarà in ritardo. Per
arrivare a casa mancano cinque minuti, dieci minuti per la doccia e
altri dieci per scegliere cosa mettere. Tutto questo tempo lo impiega
solo per lui o quando deve andare in Riunioni importati per lavoro,
altrimenti indossa la prima cosa che capita.
Parcheggia l'auto nera
sul vialetto
di casa, correndo fino alla porta rischiando anche di inciampare
sul nulla. Poggia la borsa sul divano e corre in
bagno stando
più attenta, cadere dalle scale e rompersi il naso non le
sembra
il caso. Si fionda in bagno canticchiando un motivetto allegro che
nemmeno lei sa come le sia venuto in mente, raccoglie i capelli con una
coda disordinata, si spoglia ed entra nel box doccia. Continua a
cantare insaponandosi velocemente, sciacquandosi con altrettanta
velocità, e avvolge un'asciugamano color panna intorno al
corpo
lasciando scendere qualche gocciolina d'acqua a terra durante il breve
tragitto fino alla sua camera. Abbassa lo sguardo sull'orologio sopra
il comò e quasi le viene un colpo: le otto e dieci, e
l'appuntamento era alle otto. Tira giù tutti i santi con una
delicatezza incredibile -si fa per dire- mentre apre l'armadio con
energia rischiando di staccare l'anta.
«Cosa cazzo
mi metto?! Cristo,
non posso fare sempre la barbona!» grida rossa in volto quasi
come i capelli, tirando fuori dall'armadio un'ammasso di vestiti
sperando di trovare qualcosa di decente. Da tutto quel casino, tira
fuori un paio di jeans grigi aderenti, una camicetta a quadri nera e
rossa, e le sue fedelissime converse nere. Si scioglie i capelli
lasciandoli naturali, ovvero leggermente mossi per colpa dell'elastico,
e fa una giravolta per guardarsi: bene, può andare.
Dopo la fase vestiti,
c'è la
fase trucco che Joey adora tanto ma non ha molto tempo a disposizione
per crearne uno bello, perciò si limita alla solita linea
sottile della matita sulla palpebra superiore, del rimmel e un
lucidalabbra trasparente. Scende le scale più in fretta di
prima, prende le chiavi della macchina e di casa, dalla tracolla toglie
la sua macchina fotografica, poggiandola sul tavolo di legno chiaro del
soggiorno, la mette in spalla ed esce in tutta fretta.
Correre per strada come
nei film
polizieschi non le piaceva molto, però non poteva fare
altrimenti; l'ira di Matt Sanders non l'avrebbe risparmiata. Girato a
destra, si trova davanti la casa gigantesca di Zacky e qui il cellulare
inizia a squillare, facendo risuonare nell'aria Rocket
Queen. E' Brian, l'unico ad avere una suoneria specifica per
le
chiamate, perciò lo riconosce subito. Non risponde, visto
che li
dividono solo pochi passi, si limita ad uscire dalla macchina e suonare
alla porta. Sente dei passi pesanti farsi vicini, spera dal profondo
che quei passi non siano di Matt. Deglutisce pesantemente allo scattare
della serratura, trovandosi poi davanti quel nano da giardino di Johnny
Christ. Suvvia, non è molto basso-nemmeno tanto alto- arriva
al
metro e settanta, però divertiva tutti chiamarlo in quel
modo.
Si fissano per qualche minuto e lei gli sorride, aumentando la voglia
di Johnny di abbracciarla. Lui è stato così sin
da
subito, un tipo alla mano e simpatico, Joey lo sente come un fratello
perché sa che ci sarà sempre.
Nonostante la sua
altezza, i suoi
abbracci sono quelli peggiori: tendeva a stritolarla e lasciarla senza
fiato. Come per esempio adesso.
«Johnny, non
respiro, potresti
lasciarmi andare?» chiede ridendo ricambiando però
l'abbraccio. Alle loro spalle si avvicina Brian, con i soliti jeans
strappati e la maglietta bianca con lo scollo a V che accennava un
sorriso.
«Sì
Johnny, la vorrei intera la mia
donna.»
Non l'aveva mai detto, se non per gioco -forse anche in precedenza non
lo era- il suo sorriso nascondeva la serietà delle sue
parole
che la fanno rabbrividire dall'emozione, perché ora poteva
essere sua finché voleva lui.
Johnny sciolse
l'abbraccio
sorridente per le parole dell'amico e chiuse la porta
mentre lei
correva incontro a lui, abbracciandolo forte.
«Ti
è piaciuta la
colazione?» sussurra spostandole una ciocca di capelli rosso
fuoco dietro l'orecchio, fissandola negli occhi che lo lasciano quasi
senza fiato.
«Sì,
non sapevo delle
tue abilità culinarie, mi hai sorpreso.» sorride
facendo
scivolare la mano sinistra sulla destra di lui, stringendola forte.
«Seh seh,
basta effusioni in
casa mia, ovviamente solo io e mia moglie possiamo.»
interviene
Zacky messo tutto in tiro, con il solito papillon rosso, una camicia
bianca e dei pantaloni neri. Al suo fianco, c'è Elle che lo
abbraccia con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia che
saluta Joey con la manina che, dopo la battuta di Zacky, chiude a pugno
e gli tira un leggero cazzotto sul braccio.
«Piantala di
fare l'idiota,
Zack, vai a finire di preparare la tavola piuttosto!» ride,
facendo segno al suo adorato marito di fare retro marcia, e Zacky
ubbidisce senza replicare. Altrimenti lei gliela faceva pagare, non a
caso è diventata Signora Vengeance.
Dopo qualche minuto
arrivano anche Matt e Cris all'ingresso, dove quest'ultima si butta
sulla rossa facendola quasi cadere.
«Joey, cara!
Non puoi capire
quanta roba abbiamo preso, per quest'evento straordinario
berrò
anche io!» Già, perché Cris
né fumava
né beveva, però il suo compagno compensava per
due. Joey
scoppia a ridere, cercando di nuovo la mano di Brian, che trova subito,
salutando Matt con una linguaccia che risponde con lo stesso gesto.
«Venite
ragazzi, le pizze
altrimenti si raffreddano!!» Iniziano ad allontanarsi
dall'ingresso arrivando alla sala da pranzo ben apparecchiata: una
tavola rettangolare sul viola lucido, con dei tovaglioli blu scuro e
bicchieri di carta dello stesso colore sopra. Semplice, ma molto bella.
Johnny, il solito
ingordo, si lancia
sulla sua pizza con occhi pieni di adorazione per il secondo
chitarrista che, probabilmente, ha avuto l'idea di ordinarla. Anche gli
altri prendono posto e dopo aver mangiato il primo spicchio di pizza,
Elle ricorda a tutti per quale motivo stanno cenando tutti insieme.
«Beh, rossa,
qual è la
notizia dell'anno?» Gli occhi dei presenti ti spostano da
Elle a
Joey che non riesce a trovare le parole giuste per dirlo. Continua
tranquillamente a masticare la sua pizza margherita e, come se niente
fosse, spiega in breve l'accaduto.
«Stamattina
ho discusso con Corey, mi ha fatto incazzare e l'ho cacciato di
casa.»
Segue qualche minuti di
silenzio,
interrotto poi da Johnny che urla un «Evviva»
alzando in
aria il bicchiere pieno fino all'orlo di birra, seguito dall'applauso e
fischi vari di Matt e Zacky mentre Elle e Cris le saltano letteralmente
addosso. L'unico che sembra non apprezzare, è proprio Brian
che
fissa il tavolo con il bicchiere blu in mano mezzo pieno.
Dentro di lei, si
spezza un qualcosa
mentre l'osserva, pensando che non doveva dirglielo e che lui non
volesse di più oltre incontri occasionali. Non sente
più
nemmeno le voci e fischi dei suoi amici, è talmente
concentrata
su Brian che si è dimenticata degli altri, e si sente ancora
più vuota dentro vedendo che rimaneva
in silenzio.
Finalmente si volta,
posa il bicchiere sul tavolo e si alza, guardandola di sfuggita.
«Ehi Zee,
vado un attimo in
bagno.» se ne va', con due occhioni azzurri che lo seguono
pieni
di lacrime. Lei è molto orgogliosa, non vuole farsi vedere
piangere, abbassa la testa giocando con l'ultimo bottone della camicia,
non riuscendo a trattenere un singhiozzo.
«Non
dovevo dirglielo.»
Buongiorno
carissimi! :3 Anche questa volta sono stata abbastanza veloce,
però.. *coff* credo che il prossimo arriverà dopo
Natale o dopo Capodanno. Cercherò di essere veloce
anche la prossima, oppure lasciarvi nel dubbio. *w* (sai che ce ne
fotte ._. NdTutti)
Comunque, ringrazio di
cuore Jackii per aver recensito e rispondo
direttamente qui già che ci sono. xD Già
già, gli opposti non si attraggono per niente, l'ho testato
io stessa '-', ed è impossibile non adorare Brian.
Anche se, beh, gli ho fatto fare la figura dell'imbecille. Al prossimo
chap si scoprirà per quale motivo! ^^
Infine, ringrazio chi
l'ha aggiunta tra le preferite, seguite e ricordate, comincio a
commuovemi. ç__ç
Un bacione a tuttiii e,
se non torno prima, buone feste! ^^
second heartbeat.
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