Seduta qui
Seduta qui, dove la luce giunge filtrando attraverso le tende.
Non c’è
nulla nell’aria.Non si vedono neanche i corpuscoli di pulviscolo. Un’aria
limpida. Stranamente limpida. E’ difficile accettare questa purezza quando il
cuore urla dal dolore, chiuso in una oscurità pesante e completa, che non
lascia intravedere altro che se stessa. Buio nel cuore, nell’anima, nella
mente.Fuori c’è il sole ma non riesce ad illuminare ciò che è ormai perduto
per sempre.
Guardo davanti
a me. Il suo volto è fermo e immobile. Non c’è alcun segno di vita. Il suo
torace non si solleva. I suoi occhi sono vuoti. Non c’è movimento nella
stanza. Forse uno c’è. E’ il sangue che scorre lento sul pavimento e inonda
il mio vestito bianco già schizzato di quel liquido rosso e denso. Che senso ha
tutto questo? Non riesco a muovermi. Sono bloccata su questo pavimento di
mattonelle bianche. Un bianco che acceca, che pone l’accento sulla mia
condizione. Un cuore sporco, un cuore distrutto. Forse perso per sempre.
Cosa accadrà
ancora? Cosa potrà mai accadere? Non credo possa succedere ancora qualcosa che
possa attirare la mia attenzione. Tutto è finito per me. Il buio. Il buoi
avvolge qualsiasi mio pensiero. Non c’è destino per me.
Sollevo il
braccio e riprendo in mano quel pugnale lucido e affilato. L’ho sentito
penetrare nella carne e scheggiare le ossa. L’ho sentito diventare caldo nel
suo corpo e freddo quando ha toccato il pavimento. Ho sentito il suono che
produce. Ho sentito i lamenti che suscita e le lacrime che fa versare. Ho
sentito ogni singola lacrima percorrere la pelle del viso e cadere sul
pavimento. Un tonfo pesante e grave, come il rumore del suo corpo quando è
caduto e della sua testa quando ha sbattuto contro una sedia.
Ho disintegrato
ogni sentimento e sensazione. Solo una pressione lancinante pesa nel mio corpo.
Un dolore sordo, continuo, penetrante. Forse questo momento finirà. Questa
pressione cesserà. Questo dolore svanirà. Lo ucciderò. Lo distruggerò.
Guardo davanti a me. Lui è immobile. Non si muove più. Non parla più. Mi
chiuderò anch’io in quel silenzio ermetico. Sentirò il pugnale diventare
caldo e tornare freddo. sentirò il rumore che produrrà quando toccherà il
pavimento.
Il dolore
cesserà nel dolore.
L’amore
cesserà nell’amore.
Lady
Snape
|