03. il Cielo
Il corpo di Lavi continua a tremare,
in preda alle
convulsioni.
- sei un idiota Kanda! –
urla Allen, tirando un pugno al
giapponese. – l’hai ucciso! –
- Tch. ho solo fatto quello che
voleva lui. -
Kanda lo fissa astioso, tirandogli un
colpo di rimando, e i
due finiscono per fare a botte per l’ennesima volta. Ma
questa volta Allen fa
sul serio, quasi non si rende conto di quello che fa, vuole solo
picchiare
l’altro e fargli male, fargli tantissimo
male,
perché ha praticamente firmato la condanna a morte di Lavi,
e Lavi non deve
morire, non può, e se muore è
colpa di Kanda e Kanda deve pagar-
- Allen!
– Johnny lo chiama, riportandolo
improvvisamente alla realtà. Kanda è sotto di
lui, gli sta tenendo il collo con
una mano per allontanarlo da sé. Allen guarda il proprio
pugno sospeso per aria
come se non l’avesse mai visto e realizza che ha davvero
perso il controllo
senza bisogno che Neah bussasse ai margini della sua coscienza.
Si stacca di scatto, arretrando come
se l’altro gli avesse
tirato un altro pugno. La rabbia ancora scorre nelle vene, Allen
può quasi
sentirla ribollire furiosa, e si chiede se sarebbe stato in grado di
fermarsi
se Johnny non l’avesse chiamato. La risposta, per quanto
terribile, è no.
Stoperdendoilcontrollostoperdendoilcontrollosto—
È solo dopo, quando Kanda
si alza senza rivolgergli la
parola e senza staccare lo sguardo da qualcosa
alle sue spalle, che Allen si rende conto che Johnny non
l’ha chiamato per
fermare il combattimento. Si volta di scatto ed una smorfia di orrore
gli si
dipinge sul viso.
Lavi è completamente
immobile, sdraiato a terra.
- non respira. - Singhiozza Johnny
– non respira. –
Anche Allen smette di respirare,
rimanendo a fermo immobile
a guardare Kanda sbraitare insulti a tutto spiano. Poi ringhia qualcosa
a
Johnny, che s’affretta ad abbassarsi di nuovo su Lavi per
sentirne il respiro.
Scuote la testa, ma di colpo il rosso trema riprendendo a respirare
così piano
che se non vedesse il petto alzarsi ed abbassarsi nemmeno Kanda ci
crederebbe.
- è d—debole
– gracchia Johnny, tirando su con il naso
mentre misura il polso a Lavi. –
se non
facciamo qualcosa morirà –
È a quel punto che, sotto
gli occhi sgomenti di Johnny,
anche la pelle del
collo del rosso comincia
a ribollire, come se qualcosa premesse sotto la superficie.
L’Esorcista
comincia a tremare più forte, e la sua pelle torna quella di
sempre, ma lo
scienziato non può fare a meno di pensare che, presto,
quella cosa tornerà.
Allen fissa Lavi senza vederlo
realmente. Se Lavi muore è
tutto inutile. Se Lavi muore tanto vale lasciar spazio a Neah, nella
sua testa.
- e allora fa’ qualcosa,
cazzo! – sbraita Kanda, fulminando
Johnny, che in tutta risposta singhiozza scuotendo ancora la testa.
- è.. come se avesse
qualcosa qui – lo scienziato picchietta
all’altezza del petto del rosso, cercando di tirar fuori il
proprio lato
pratico e di evitare di fissare ansioso il collo dell’altro.
Non sa se anche
Kanda l’ha visto e non sa come risolvere il problema.
– che gli impedisce di
respirare-
Il virus, pensa
Allen, posando lo sguardo vacuo sul rosso che trema sempre
più forte, battendo
anche i denti. Poi si chiede, quasi distrattamente, se è
davvero da
considerarsi un virus. Non è che una parte di un Noah che si
è infiltrata
dentro Lavi, più o meno come Neah si è infiltrato
nella sua testa.
E,
se …
Allen
si porta la mano sinistra all’altezza del viso, guardandola
come se non
l’avesse mai vista.
-
spostatevi – dice con tono perentorio, attivando
l’Innocence, e il mantello che
volteggia alle sue spalle gli dà un’aria grave.
-
ch.. che vuoi fare? – domanda preoccupato e spaventato
Johnny, lanciando uno
sguardo strano alla spada stretta nella mano destra
dell’albino.
-
la
spada non può fare male agli umani – spiega Allen,
tentando di suonare
rassicurante – ma ai Noah sì. E quello che Lavi ha
dentro - arriccia il naso –
è più o meno la parte di un Noah. Forse.. riesco
a distruggerlo –
Kanda
si sposta subito, guardandolo con aria seria e truce allo stesso tempo.
Johnny si
trascina un poco lontano, senza smettere di osservare Lavi il cui
colorito
tende sempre di più al bianco cadaverico.
Colpire
Lavi – fargli del male in generale – è
sempre stato uno degli incubi peggiori
di Allen, soprattutto da quando il Maestro gli ha detto che, una volta
diventato Noah, avrebbe dovuto uccidere le persone che ama. Anche
adesso, che sa che ferirlo
è forse l’unico modo per
salvarlo, continua a nutrire timori probabilmente infondati.
Così,
per non guardare, per non vedere avverati i suoi incubi, Allen chiude
gli occhi
quando la propria spada s’infila nel petto di Lavi. – ma
non lo fa per estraniarsi, per evitare
di sentirsi colpevole. Sa quello che sta facendo, semplicemente non
vuole
vederlo.
All’inizio
non succede nulla e Allen, quando sente che il rosso ha smesso
improvvisamente di
tremare, spalanca gli occhi di scatto, riempiendoseli
dell’immagine di Lavi
steso a terra con la sua Innocence conficcata nel petto –
e rimpiange di averli aperti, perché sa che quel momento lo
perseguiterà
nei suoi incubi finché avrà vita.
Poi
il rosso si alza di scatto a sedere, il viso distorto in una strana
maschera di
dolore sordo, e Allen barcolla all’indietro colto di
sorpresa, estraendo Crow
Clown dal petto dell’altro.
La
pelle del rosso sembra sul punto di non riuscire più a
trattenere il virus, e
Allen per qualche istante teme di aver solo peggiorato le cose; poi,
Lavi si
china a vomitare.
C’è
una grande macchia scura e ribollente, ora, sul pavimento, che si sta
allargando sempre di più. Ma, nonostante ciò,
Lavi continua a rimettere,
tenendosi stretto lo stomaco mentre è scosso dai continui
colpi di tosse.
Poi,
così come è incominciato, tutto finisce. Lavi,
ancora piegato a metà e con i
capelli che gli coprono il viso pallido, si asciuga un rivolo di saliva
a lato
della bocca prima di tossire piano un altro paio di volte.
-
bleh – è
l’unico commento che fa,
convincendo sé stesso e gli altri di non essere
più sul punto di morire.
Scruta per qualche attimo la sostanza nera e
viscida che fino a qualche attimo prima era probabilmente nel suo
corpo.
-
bleh – ripete convinto, storcendo il naso. Si tira i capelli
indietro, piegando
le gambe ed appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia. –
però, stavolta c’è
davvero mancato un pelo.
Ruota
la testa, cercando di sgranchirsi il collo. A quel punto Kanda si alza
di
scatto in piedi, tirandogli un calcio in pieno stomaco.
-
Coniglio idiota! – ringhia furioso, digrignando i denti e
puntandogli Mugen
all’altezza del volto.
-
e
tu sei poco coerente, Yu-chan – gracchia contento Lavi, con
la voce un poco
arrochita, mentre si tiene la pancia più per abitudine che
per altro – prima
ammazzi il Noah, sapendo che mi avrebbe ucciso, e poi maltratti Johnny
per
salvarmi – sorride beota, davanti all’espressione
congelata di Kanda, e Allen
si fa sfuggire un risolino lieve di sollievo. Anche Johnny sorride,
asciugandosi il sudore dalla fronte con la manica della propria giacca.
Kanda
decide di fare la propria uscita di scena prima di
sentire altro, così si avvia verso l’uscita
borbottando maledizioni contro il
rosso a mezza voce. Johnny lo segue scoccando un’occhiata
strana ad Allen e
Lavi, ancora nella stanza.
-
ehi – dice il rosso, grattandosi una guancia con fare
pensieroso – grazie-
Allen
avvampa, senza alcun motivo, sentendo il proprio cuore
iniziare a battere furioso quando Lavi si volta a guardarlo, con la
stessa
intensità di sempre. Forse non ci è
più abituato.
-
sei un cretino – gli dice lapidario, per dissipare
l’imbarazzo, e Lavi ridacchia.
-
già – si gratta la nuca e Allen si alza,
porgendogli poi una mano per alzarsi.
-
sarà il caso di uscire, non credi? –
Lavi
afferra la mano con uno sorriso a trentadue denti, pensando che nemmeno
nei
propri sogni Allen è stato così bello come in
quel momento.
Allen
guarda il cielo nero e puntellato di stelle, appoggiato ad un grande
sasso
subito fuori dalla grotta. Hanno deciso di rimanere lì per
la notte, dopo aver
recuperato l’Innocence di Lavi in una stanza poco lontana ed
aver chiuso con un
masso il passaggio ai corridoi.
L’albino
rabbrividisce, stringendosi un po’ di più nella
coperta che si è portato dietro
e chiudendo gli occhi. Non può credere di aver ritrovato
Lavi.
Probabilmente questo è un sogno e adesso
mi
sveglierò.
Sfiora
con la mano un graffio che il Noah gli ha lasciato sulla fronte,
premendo forte
per sentire il dolore. Quando riapre gli occhi tutto sembra identico a
prima e
la mano ricade molle al suo fianco.
Allen
sospira.
-
ehi – Lavi striscia fuori dal passaggio e gli si siede
accanto con un sorriso
mesto e poco da lui – non riesci a dormire? –
-
avresti dovuto rimanere dentro – lo rimprovera Allen
porgendogli un lembo di
coperta senza riuscire a staccargli di dosso. Davvero, come
può non essere un
sogno?
Lavi
nota il suo sguardo ed amplia il sorriso in un ghigno, facendo
avvampare
l’albino.
-
e
rinunciare ad una romantica slinguazzata sotto le stelle? –
ridacchia il rosso,
guadagnandosi uno schiaffo sul braccio ed uno scandalizzato: - Lavi!
–
Il
più grande ridacchia, rannicchiandosi un po’
più vicino all’albino che
s’allontana indispettito.
-
eddai, Allen! –
-
sei un maniaco, ecco cosa sei! – ribatte il più
piccolo, scacciandolo con un
pugno che va a vuoto – nemmeno essere stato sul punto di
morire riesce ad
abbattere il pervertito che è in te, porca miseria!
–
Guardando
la sua espressione imbarazzata, Lavi si dice che nonostante sia
cresciuto
quello rimane sempre il suo Allen e trae un sospiro di sollievo
– perché fino a
quel momento non si era accorto di aver avuto paura di scoprire Allen troppo cambiato.
Dopo
un paio di minuti di lotta giocosa in cui Allen ringhia – ridendo – insulti e Lavi
miagola e fa le fusa tentando di
addossarsi sull’altro, il rosso riesce finalmente ad
afferrare Allen e ad
abbracciarlo, strusciando il mento sui suoi capelli.
-
aaaw, è che mi sei mancato, Allen-chan! ~ - chioccia,
stringendolo un po’ di
più e guardando con un misto di rimpianto e divertimento la
coperta lanciata
poco lontano.
-
sei un idiota – pigola Allen, abbracciandolo stretto ed
affondando il viso nel
suo petto.
-
mmh-mh – concorda Lavi, chiudendo l’occhio e
godendosi la sensazione di avere
Allen di nuovo tra le proprie braccia.
-
anche tu – mormora l’albino dopo un po’,
rigirandosi nell’abbraccio per
recuperare la coperta.
-
anche tu cosa? – fa
perplesso Lavi,
sciogliendo l’abbraccio e scivolando sdraiato accanto a lui,
le braccia
incrociate dietro la testa.
-
mi
sei mancato – replica Allen come se fosse ovvio, tirando su
con il naso e
stendendo la coperta su di loro, prima di accoccolarsi al suo fianco. Il rosso gli cinge le spalle
con un braccio,
attirandolo più vicino a sé.
Rimangono
così per qualche istante poi Lavi si stacca lievemente e
Allen alza il volto
per guardarlo. Lavi si china su di lui, lo bacia e gli sfiora la
schiena e Allen
si aggrappa alle sue spalle e smette finalmente di pensare, di sentire
quel
continuo rumore nella propria testa.
-
Allen.. – lo chiama piano Lavi, strusciando il naso sulla sua
guancia, prima di
baciarla lievemente. – Allen –
-
mmh? – mugugna l’altro in risposta, troppo preso
dal calore che Lavi emana per
accorgersi del tono lievemente preoccupato dell’altro.
-
tu
stai bene? -
Allen
s’irrigidisce di colpo alla domanda, alzando lo sguardo
spaurito.
-
come? –
-
stai bene? –
Lo
sguardo di Lavi è fin troppo serio, Allen vorrebbe solo
fingere che vada tutto
bene ed continuare con quello che hanno appena interrotto.
-
si
– risponde secco, cercando di avvicinarsi all’altro
per un bacio, ma Lavi si
scosta e lo guarda con un misto di preoccupazione e serietà
nello sguardo.
-
sicuro? Cos’è successo in questi quattro mesi?
–
-
troppo – ribatte l’albino con tono duro,
voltandogli le spalle e
rannicchiandosi su se stesso.
Sente
Lavi avvicinarsi, poi il suo respiro caldo sull’orecchio che
manda brividi lungo
la schiena.
-
Allen.. – mugola come sconfortato, ma l’albino si
ostina a dargli le spalle,
fissando con odio un albero poco lontano.
Lavi
lo guarda di profilo, socchiudendo gli occhi, e cercando di scacciare
la
preoccupazione che attanaglia il suo stomaco. Non ha bisogno di sapere
da Allen
cosa è successo: Johnny – con qualche breve e
seccato intervento di Kanda – gli
ha già raccontato tutto (ma, in qualsiasi caso, lo sarebbe
venuto a sapere
ugualmente: è o non è l’allievo di
Bookman?).
Si
gratta una guancia, affondando il naso nel collo dell’altro e
facendo aderire
la sua schiena al proprio petto.
-
per ora la pianto – gli sussurra in un orecchio, chiudendo
l’occhio. – ma non
credere di sfuggirmi ancora a lungo –
Allen
rabbrividisce alla leggera vena maliziosa che coglie nel tono
dell’altro, senza
riuscire ad impedirsi di sorridere lievemente quando lo sente
addormentarsi
dietro di sé.
Si
rigira piano nell’abbraccio, arrivando a sfiorare il suo naso
con il proprio,
chiudendo a sua volta gli occhi.
Sa
che Lavi lo assillerà finché non avrà
risposte – un po’ per il suo essere
Bookman, un po’ per la preoccupazione - , ma nemmeno Allen
è sicuro di averne.
Sospira,
tirando su con il naso piano, e, quasi senza accorgersene, si
addormenta.
NdA.
Porca
paletta che schifo.
Non
pensavo
avrei mai raggiunto certi livelli di schifosità ma a quanto
pare sbagliavo.
(l’ultima
frase è terribile, vi prego uccidetemi e consigliatemi una
fine migliore
cjhgfaH,GYDFI)
Occhei,
posso dire di aver concluso questa sottospecie di long con scarso
successo, ma
mi sento abbastanza realizzata solo per il fatto di essermi rimboccata
le
maniche e di averci almeno provato.
Ed
ecco
a voi l’incriminante frase di Phantom_Miria!
Ma scusa eh, dato che la meni amorevolmente
sempre che nessuno va a cercare Lavi, scrivi una shottina in cui Allen
lo trova
[aggiungere faccina poco identificabile qui]
Si,
lol. Testuali parole u.u
Prendete
questo capitolo come il regalo di Natale che nessuno vorrebbe
perché fatto male
*lancia coriandoli a forma di Babbo Natale.*
Bene,
andrò umh, credo a sdraiarmi sotto l’albero di
Natale per guardare le lucine
che si accendono e si spengono.
(e
giuratemi che, se
scriverò qualcosa di
più lungo di una One-Shot con il tempo presente, mi
ucciderete a sassate.
GIURATELO!)
Buon
Natale, Buon Ultimo dell’Anno, Buon Inizio Anno e Buona
Befana a tutti! (perché
non ho scritto buone feste? T^T)
_ L a l a
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