Cap.40:
Il risveglio della misteriosa ragazza! Il suo nome
è…
Accucciatosi
comodamente vicino al letto, Umbreon continuava a fissare pensieroso la
sua
Allenatrice, che per tutto il tempo era ancora rimasta incosciente,
sebbene
grazie al calore fornito dalla stanza ora la sua temperatura doveva
essere
tornata normale. Il volpino di tipo Buio rimaneva però
preoccupato per le sue
condizioni, e sperava con tutto sé stesso che si
risvegliasse. Ma anche se
erano passati circa due giorni da quando era stata curata, la ragazza
non aveva
ancora dato alcun segno di vita, fino a quando…
-Mmmh…-
mormorò lei, girando
la testa dall’altro
lato.
-Umbre?-
esclamò il Pokémon, rizzando le orecchie per
ascoltare meglio.
-Mmmh…-
continuò la ragazza, alzando il busto e iniziando a
stiracchiarsi -Che
dormita…- disse con la voce ancora impastata dal sonno,
salvo ritrovarsi
davanti Umbreon che, felice per il suo risveglio, le stava facendo le
feste e
le si accoccolava addosso -Dai, su… Calmati, Hoshi. Non
c’è bisogno che mi
dedichi tutte queste attenzioni, sto bene!- aggiunse rivolta al
Pokémon, per
poi lasciarsi andare ad una risata divertita e notare solo pochi
secondi dopo
di avere addosso solo un camicione e di essere in una camera d’ospedale -…Ok, come ci sono finita qui?-
Dopo
un breve silenzio senza apparente risposta alla sua domanda, la ragazza
si alzò
dal letto e poi guardò ancora un po’ in giro,
notando che su una sedia vicino
alle finestra vi erano i suoi vestiti, piegati e in ordine, mentre su
un
comodino erano appoggiati i suoi effetti personali, tra cui spiccavano
la Scheda
Allenatore e sei Poké Ball, alcune delle quali molto
diverse fra loro.
Tirando un sospiro di sollievo nel vedere che c’era tutto, la
ragazza andò poi
a prendere i suoi abiti e iniziò a cambiarsi.
***
-“Gara
Pigliamosche”?- domandò Dylan, leggendo il
volantino che le aveva appena dato
Amy, rabbrividendo leggermente nel notare che esso raffigurava alcuni
Pokémon
Coleottero.
-“Pokéathlon”?-
aggiunse Fran, anche lei con in mano un volantino, che però
aveva come immagine
le figure di tre Pokémon diversi, un Poliwrath, un Scyther e
un Dragonite in
piedi su un podio a tre posti.
-Sono
due competizioni che si tengono vicino a Fiordoropoli. La prima
è una sorta di
gara dove vince chi cattura il tipo Coleottero più forte,
mentre la seconda è
costituita da una serie di sfide dove l’Allenatore mette alla
prova le qualità
atletiche di tre suoi Pokémon a scelta- spiegò la
rossa, per poi riprendere i
volantini e rimetterli nella sua borsa -Certo, è un
po’ tardi per parlarne
proprio ora, però pensavo che magari potevate farci un
pensierino non appena
Alex avrà concluso il suo viaggio-
-Non
vedo perché no…- replicò
l’albino -Anche se non so se me la sentirei molto di
partecipare ad una competizione dove dovrò trovarmi faccia a
faccia con… uh…
gli insetti…-
-Pensala
da un lato più positivo, su- gli disse Matt, battendogli una
mano sulla spalla
-Puoi vederla come un nuovo modo per poter affrontare e forse superare
questa
tua paura-
-Non
lo so, Matt... e se non ci riuscissi?-
-Ci
riuscirai di sicuro- rispose per lui Fran, scoccandogli
un’occhiata determinata
-Voglio dire, se non ti sei tirato indietro quando hai affrontato Milas
al
Pozzo Slowpoke, vuol dire che non lo farai nemmeno quando andrai a
quella gara,
ne sono certa-
-Già,
è vero… ma per quanto riguarda te? Anche se
volessi partecipare, al momento hai
solo due Pokémon nella tua squadra, e per prendere parte
alla competizione te
ne servono tre, dico bene?-
-Lo
so, però puoi stare tranquillo che se tutto va bene
riuscirò a catturarne uno
nuovo per tempo-
-Speriamo
bene, allora- concluse Alex, in quel momento intento a dare da mangiare
a
Togepi -Ma a proposito di sperare in bene, secondo voi quella ragazza
si
riprenderà?-
-Immagino
di sì…- suppose Dylan -Certo, pur
ammettendo che riesca a riprendere i sensi e a muoversi, è
un po' difficile
sapere se potrebbe avere qualche ricaduta dovuta al freddo a cui
è stata
esposta…-
-Rio,
Rio…- gli diede ragione il piccolo Riolu, muovendo la testa
come in cenno di
assenso.
-Ma
in ogni caso, che facciamo?- riprese il discorso il chitarrista
-Andiamo a
vedere come sta oppure aspettiamo che l’infermiera ci porti
la buona notizia?-
-Naaah,
troppo noioso- ribatté Fran –Perché
invece non andiamo a farci un giro per la
città? Non per dire, ma sono un po’ stufa di stare
chiusa in camera a guardare
la tv. Insomma, tanto prima o poi si dovrà pur riprendere,
non credete?-
-Beh,
certo, però sarebbe scortese andarsene senza averla neanche
salutata- rifletté
Amy.
-Già,
ma non possiamo nemmeno prendere e dirle “Ciao, siamo quelli
che ti hanno
salvata da una morte certa per assideramento. Ti va se diventiamo
amici?”-
-Sarebbe
troppo forzata come cosa, dato che non la conosciamo nemmeno-
commentò Matt.
E
mentre pian piano la discussione iniziava a farsi interessante, Riolu,
annoiatosi
dopo un po’, decise di andare a farsi un giro per il resto
dei tavoli che vi
erano nel Centro Pokémon, notando con curiosità
quasi infantile quanta gente e
quanti Pokémon c’erano oltre a lui e a quelli
appartenenti agli amici del suo Allenatore
e “padre”, se così si poteva
chiamare. Tuttavia, essendo così concentrato nel vedere
ciò, il piccolo Pokémon
Emanazione commise l’errore di urtare inavvertitamente un
altro Pokémon, che in
quel momento stava pranzando insieme al suo Allenatore, un uomo dai
capelli
castani pettinati a cresta e vestito da motociclista, con tanto di
giubbotto in
pelle e jeans quasi consumati. Questi, non appena vide Riolu, lo
squadrò con
un’espressione seccata, e il suo Pokémon, che era
una sorta di dobermann dal
manto nero con delle curiose fasce bianche intorno a zampe, schiena e
una
specie di “maschera” d’osso sulla fronte,
fece altrettanto ringhiandogli
contro.
-Ma
bene… sembra che qualcuno sia a caccia di guai-
esordì l’uomo, alzandosi dal
tavolo e afferrando Riolu per la collottola -Non so che razza di
Pokémon tu
sia, ma hai circa 5 secondi per scusarti prima che ti dia in pasto al
mio
Houndour-
-Douuur…-
latrò l’interpellato, mostrando i denti al Baby
Pokémon.
-Ehi,
tu! Metti subito giù il mio Pokémon!- intervenne
Dylan, additando l’individuo
davanti a tutti i presenti, che sentendo odore di guai
nell’aria, si
allontanarono il più possibile.
-Cavoli…
certo che quel piccoletto ha talento per mettersi nei guai- disse Matt,
finendo
col ricevere un pugno nello stomaco da parte di Fran per quanto aveva
detto.
-Cosa
ha combinato?- disse invece la castana, rivolgendosi
all’Allenatore con
l’Houndour.
-Non
è ovvio? Ha urtato il mio segugio, e siccome non tollero che
venga toccato da
nessuno che non sia il sottoscritto, se questo… coso blu non
si scusa subito
gli farò patire una bella punizione a base di Braciere-
-Tutto
qui?- domandò Alex -E vorresti punirlo solo
perché ha colpito, magari senza
volerlo, il tuo cane?-
-Esatto,
e ora conterò fino a 5… e se non
sentirò questo esserino emettere almeno un
verso impaurito che chiede pietà, può
già considerarsi fritto. 1…-
-Che
aspetti, Dylan? Chiedigli di liberarsi e di bloccare
l’attacco con Codacciaio-
sussurrò Amy all’albino.
-Sto
ancora aspettando. 2…- continuò il motociclista
-Ma
a che scopo? Houndour è comunque in vantaggio su Riolu per
quanto riguarda il
tipo… e anche se volesse, al momento il piccoletto non
conosce ancora nessuna
mossa di tipo Lotta che possa avvantaggiarlo sulla metà di
tipo Buio
dell’avversario- ribatté Matt.
-Faresti
meglio a scusarti subito, sottospecie di botolo blu. 3…-
-Quilava, vai e usa
Lanciafiamme!- esordì
invece Alex, facendo uscire il suo Starter dalla Poké Ball,
il quale senza
pensarci due volte attaccò il dobermann con la sua mossa
più usata… salvo poi
scoprire che non aveva fatto alcun danno -Eh?!-
-Bel
tentativo, ma avresti dovuto sapere che l’Abilità
Fuocardore assorbe gli attacchi
di tipo Fuoco e li converte in energia per quelli del
Pokémon che la possiede,
aumentandone la potenza. 4…-
-Rioooo…-
-5!
Tempo scaduto… Houndour, usa Braciere!-
-Dannazione!-
disse l’albino, per poi tirare fuori una Poké Ball
e osservarla pensieroso “In tal
caso, dato che Growlithe mi sembra inutile per affrontarlo,
vorrà dire che
userò “lui”…”
Ma
prima che l’albino potesse fare qualcosa, il bellimbusto
lanciò in aria il Baby
Pokémon, per poi fare cenno al suo
“cane” di eseguire il Braciere verso il suo
obiettivo, pronto a centrarlo tra lo sgomento dei vari presenti. Forse
per la
prima volta terrorizzato in vita sua, Riolu si coprì
istintivamente gli occhi,
sperando di poter resistere a quell’attacco.
All’improvviso, un Umbreon si fece
largo tra la gente, e dopo aver compiuto un agile balzo e spinto via il
Pokémon
Emanazione, lanciò dalla bocca una sorta di
“raggio oscuro” composto da cerchi
viola e neri in direzione delle fiamme, annullandole del tutto. Nel
mentre il
tipo Buio faceva ciò, Dylan intuì che quella era
l’occasione buona per fare
anche la sua parte.
-Bene… ora è il momento…-
sentenziò l’albino -Bulbasaur,
adesso! Usa subito Frustata… e salva Riolu!- aggiunse,
mentre dalla sfera
fuoriusciva una sorta di piccolo dinosauro verde con un grosso bulbo
sul dorso.
-Bulba!-
annuì il Pokèmon, facendo fuoriuscire da sotto il
bulbo un paio di liane con le
quali intercettò e acchiappò prontamente Riolu,
riportandolo poi tra le braccia
di Fran.
-Oh,
Riolu…- disse la ragazza, abbracciando il Baby
Pokémon -Per fortuna stai bene-
-Rio…-
rispose semplicemente l’interpellato, rimanendo tra le
braccia della “madre”.
-Uh?
Ma che Pokèmon è quello?- esclamò
Matt, indicando il “salvatore” di Riolu.
-E’
una lunga storia…- rispose semplicemente l’albino,
richiamando il Pokémon nella
sfera.
-A
parte questo, ragazzi… mi sa che con quel montato non
è ancora finita- disse
invece Alex, notando infatti che l’Houndour del motociclista
stava latrando
ferocemente verso l’Umbreon, il quale però
sembrava fissarlo in modo
indifferente.
-Tu…
sottospecie di volpe… come ti sei permesso di
intrometterti?- protestò il
proprietario del tipo Fuoco, irritato -Mi
hai rovinato
quello che poteva essere divertimento puro-
-Taci
vigliacco! Prendertela in questo modo con un Pokémon per te
sarebbe
“divertimento puro”? E tu hai il coraggio di
definirti un Allenatore?- disse
una voce femminile tra la folla, la quale si fece da parte per lasciare
passare
la proprietaria di tale voce. Era una ragazza né troppo alta
né troppo bassa e
con un'espressione seria sul volto incorniciato dai capelli castani
scuri,
aspetto che sorprese parecchio Alex e gli altri non appena la videro.
-Tsk…
non so cosa tu voglia, ragazzina, ma sappi che non ho intenzione di
farmi dire
da gente come te cosa posso o non possono fare con i
Pokémon, perciò… Houndour,
incenerisci quell’Umbreon usando Braciere!-
-Douuuuur…-
ringhiò il dobermann, pronto ad attaccare.
“Una
mossa come quella non è molto forte, e Hoshi potrebbe anche
evitarla, ma sarebbe meglio non correre troppi
rischi…” rifletté la ragazza, per
poi scambiarsi uno sguardo d’intesa col suo
Pokémon, che attendeva istruzioni,
le quali arrivarono subito -Hoshi, è il tuo momento! Usa
Taglio!-
-Umbreon!-
annuì il Pokémon Lucelunare, correndo rapido
verso Houndour e colpendolo al
muso con un’artigliata decisa, abbastanza forte da impedirgli
di attaccare.
-Cavoli,
non è niente male in fatto di velocità-
notò Matt.
-Già,
per non parlare della mossa Taglio che ha appena eseguito…-
aggiunse Dylan.
-Potete
rimandare le analisi a dopo, voi due? Voglio vedere che altro sa fare-
li zittì
Fran, rimanendo a osservare il tipo Buio, il cui sguardo sembrava
passato
dall’indifferente al battagliero in pochi secondi.
-Non
ti arrendere, mio fido- replicò l’uomo con la
cresta -Attacca con Morso!-
-Hoshi,
evitalo e usa di nuovo Taglio!-
E
per la seconda volta, il volpino nero diede sfoggio della sua
agilità evitando l’attacco
Houndour e colpendolo di nuovo con Taglio, facendolo indietreggiare.
L’avversario però non sembrava molto interessato
ad arrendersi, così come non
lo era il suo Allenatore, che digrignava i denti irritato.
-Ora
mi stai davvero scocciando! Houndour usa Lanciafiamme e facciamola
finita-
-Houuund…
Douuuur!- ringhiò il Pokémon Buio, scagliando
dalla bocca la potente mossa di
Fuoco.
-Non
credo proprio! Hoshi, intercettalo con Neropulsar!- ribatté
prontamente la
ragazza, vedendo poi il suo Pokémon emettere dalla bocca lo
stesso raggio viola
e nero usato qualche momento prima, raggio che non appena
entrò in contatto col
Lanciafiamme lo annullò come se nulla fosse e
colpì in pieno l’avversario,
sbalzandolo via fino ai piedi del motociclista -Lo so, non è
la mossa migliore da
usare contro i tipi Buio, ma almeno ho evitato che il tuo cane potesse
causare
altri problemi-
-Tanto
non è ancora finita… Houndour, giochiamoci il
tutto e per tutto con Morso-
-Uff…
cielo, quanto sei insistente… Hoshi, usa Taglio
un’ultima volta, per favore-
-Umbreon!-
eseguì il tipo Buio, atterrando duramente il dobermann con
la sua mossa.
-Douuuur…-
guaì l’altro, per poi finire K.O. e obbligare il
suo Allenatore a richiamarlo.
-Ehm…
mi dichiaro sconfitto…- fu l’unica cosa che ebbe
da dire il motociclista -Ma
non contarci perché la prossima volta…-
provò ad aggiungere, per poi
ammutolirsi di colpo non appena vide la ragazza avvicinarsi a lui con uno sguardo così serio da essere inquietante.
-“La
prossima volta”… cosa?- domando lei.
-Ci
penserò due volte prima di attaccare briga con
qualcuno…- rispose lui,
abbassando il capo.
-Ecco,
bravo…-
E
detto questo, la ragazza fece cenno all’uomo di andarsene,
cosa che fece senza
fiatare mentre il resto della gente che era rimasta a guardare
provvedeva a
fare un piccolo applauso a lei e al suo Umbreon. Non dando però molto conto ai
quei festeggiamenti,
la ragazza si avvicinò poi al gruppo di Alex, osservando poi il piccolo Riolu, rimasto ancora tra le braccia di Fran.
-Va
tutto bene, piccolo?- disse rivolta al Baby Pokémon.
-Rio…-
annuì lui, rivolgendole poi un sorriso.
-Buon
per te, allora- continuò lei, per poi portare lo sguardo
verso Fran -Mi
raccomando, la prossima volta fai più attenzione a non
perderlo, se non vuoi
che si cacci di nuovo in situazioni come quella di poco fa-
-Beh,
questo è ovvio…- ribatté la ragazza,
portando poi il Baby Pokémon davanti a sé
–Cavoli, certo che a volte sei proprio
incredibile… alla Via Gelata hai fatto
l’eroe e ci hai portati tutti in salvo, e ora, per ironia
della sorte, ti fai
salvare da questa brava Allenatrice…-
-La
Via Gelata?- ripeté la ragazza, interrompendola.
-Oh,
eccoti qui!- esordì l’infermiera Joy, raggiungendo il
gruppetto e rivolgendo un’occhiata quasi severa alla ragazza con l’Umbreon -Che ci fai fuori dalla tua camera?-
-Eh?
Ah, mi scusi... è che mi sentivo meglio e volevo uscire a
fare una
passeggiata...-
-Lo
vedo anch’io, ma anche se ora ti senti meglio ciò
non vuol dire che sei guarita
del tutto. Anzi, prima di questo dovrai come minimo stare in
convalescenza per
un bel po’-
-Convalescenza!?
E per quanto tempo?-
-Beh,
penso che tre giorni dovrebbero bastare-
-Tre
giorni in un letto d'ospedale? Ma morirò di noia!-
-Lo
so, ma è comunque nella prassi medica- disse
l’infermiera.
-Uff…
e va bene…- rispose la ragazza, sospirando un po’
rassegnata -Posso almeno
tenermi i miei vestiti? Sa, con quel camicione addosso non mi sento
molto a mio
agio…-
-Certo,
se a te va bene così, non posso di certo obiettare-
E
fu
così che, seppur a malincuore, la ragazza dovette passare
ancora tre giorni
chiusa nella sua camera, giorni che furono tutt’altro che
noiosi, specie se a
farle compagnia c’era il suo Umbreon e ogni tanto Alex e gli
altri venivano a
farle visita per sapere come stava. In questo frangente, grazie proprio
alle
visite, i nostri ebbero occasione di spiegarle un po’ meglio
cosa era successo
durante il loro cammino per la Via Gelata, di come avevano incontrato
lei e il
suo Pokémon e di come si erano impegnati
nell’aiutarla a uscire via da quella
labirintica quanto insidiosa grotta.
-Capisco…
quindi è per questo che ora sono finita qui…-
disse la ragazza dopo aver finito
di ascoltare.
-Beh,
se non fosse stato per noi a quest’ora saresti finita in
Paradiso, ih ih ih- ci
scherzò sopra Matt, finendo però col ricevere
un’occhiataccia da Fran -Ok, ok,
questa era pessima…-
-In
ogni caso, dato che noi ti abbiamo aiutata e poi tu hai avuto modo di
aiutare
noi per la faccenda di Riolu, direi che possiamo definirci
“pari”, non è vero?-
disse invece Alex, sorridendole.
-In
un certo senso… sì, credo di sì.
Ah, che sbadata, non mi
sono ancora presentata ufficialmente.
Il mio nome è Reika , ho 16 anni e sono un'allenatrice di
Borgo Foglianova.
Piacere di conoscervi-
-Borgo
Foglianova? Che combinazione, anch'io vengo da lì. Ah, se mi
è consentito
saperlo, che Starter hai scelto per il tuo viaggio?-
-Un
Chikorita... perché, tu chi hai scelto?-
-Cyndaquil,
e che tu ci creda o no, non mi sono mai pentito di tale scelta, eh eh-
-Un
Cyndaquil, eh?- disse in tono pacato la ragazza -Capisco…
comunque non vedo
quale sia il problema. Non so come sia andata per te, ma da parte mia
è stato
come una vera illuminazione- aggiunse, dopo qualche minuto di silenzio
e con un
sorriso sulle labbra.
-Davvero?
E come puoi dirlo con così tanta certezza?-
domandò Matt
-Come
posso spiegarlo... appena il Prof. Elm mi ha mostrato Haru per la prima
volta e
ho incrociato il suo sguardo, è stato come se si accendesse
qualcosa in me… è
stato istintivo, come se qualcuno mi stesse gridando nella mente
"Eureka!"-
-"Haru"?
E' così che si chiama?- la interruppe Amy -Che bel nome per
un tipo Erba-
-Già.
Sapete, appena uscito dalla sfera aveva riempito il laboratorio di un fresco profumo di fiori che mi è parso naturale chiamarlo "Haru", che ovviamente vuol dire "Primavera"- disse Reika
un po' imbarazzata.
-Immagino...
il profumo dei fiori è sempre qualcosa di favoloso- le diede
ragione Fran.
-Se
vuoi appena trovo il tempo te ne regalo un mazzo...- le propose Dylan.
-Davvero?
Grazie, sarebbe un bel pensierino- ribatté la ragazza.
-Tornando
a noi, però…- riprese il discorso Matt -Al, non
credi che sia arrivata l’ora di
andare a sfidare la Palestra di Ebanopoli e conquistare la tua ultima
Medaglia?-
-Ora
che mi ci fai pensare… è vero! Me ne ero
totalmente scordato!- esclamò il
quindicenne, per poi voltarsi verso Reika -Scusaci se ti lasciamo
nuovamente da
sola, ma sai, ho una Medaglia che mi aspetta-
-Immagino…
però non sarebbe meglio se prima ti documentassi su i tipi
di Pokémon che dovrai
affrontare?-
-In
effetti…-
-Se
vuoi posso darti una mano...-
-Sul
serio? E come?-
-Tu
prepara il campo e al resto penserò io-
-Ma...
con la tua salute come la mettiamo?-
-Ah, non ti preoccupare!
Sono stata in questo
letto fin troppo tempo-
-Beata
te- le disse Matt -Se potessi dormirei tutti giorni in un letto comodo
come
quello-
-Beh,
ma se me ne stessi tutto il giorno a riposare non potrei aiutare Alex
nelle sue
ricerche sul campo… e poi, consideratelo il mio modo di
ringraziarvi per avermi
fatto compagnia in questi giorni-
E
detto questo, i nostri e Reika ebbero modo di dirigersi fuori dal
Centro
Pokémon, più precisamente in un piccolo sentiero
montano composto
principalmente da terra battuta, alcuni massi e qualche filo d'erba
disposto
qua e là. Inspirando l'aria a pieni polmoni, Alex si
sentì come rinato, il che
era comprensibile dato che era da parecchi giorni che sia lui che i
suoi amici
erano rimasti al chiuso.
-Allora,
Reika- disse Alex -Qual è il piano?-
-Il
piano è molto semplice- disse in tono pacato la ragazza
prima di tirare fuori
una Poké ball -Combattere!-
-Combattere?
Cioè, mi stai lanciando una sfida?-
-Perché,
ti pare che quella che ha in mano sia una tazza di tè?- gli
disse Fran,
sarcastica.
-Se
vuoi metterla così... io la considererei più una
sessione di allenamento, ma
questo sta a te deciderlo...-
-Ah, ok. Posso solo sapere
che Pokémon intendi
usare?-
-Usa
un po' la fantasia- disse Reika facendo l'occhiolino.
-Io scommetto che
userà il suo Umbreon...-
ipotizzò Dylan.
-Allora
siamo in due- si aggiunse Matt.
-Tre,
prego...- si intromise anche Amy.
-Un
po' di fantasia, eh?- rifletté il moro -Allora scommetto che
sarà un Pokémon
che non ho mai visto!-
-No,
non ci siamo. Credete che Hoshi sia l'unico Pokémon che ho
allenato finora? Ma
non importa, giudicherete voi stessi- disse la ragazza poggiando la
sfera sulla
fronte -Conto su di te... vai, Tenryu!- aggiunse prima di rilasciare il
Pokémon,
che si rivelò essere una sorta di grosso drago arancione,
ovvero…
-Un
Dragonite? Forte!- esclamò il ragazzo di Borgo Foglianova.
-Già-
disse lei -Come certamente saprete, Ebanopoli è famosa per
gli allenatori di
Pokémon Drago, e penso sia inutile dire che anche la
Capopalestra li utilizza
in battaglia… e quale modo migliore per allenarsi se non
affrontarne uno dal
vivo?- aggiunse mostrando sul suo viso un bel sorriso raggiante -E comunque devo correggerti:
sebbene il
suo nome significhi “Drago del cielo”, Tenryu non
è un Dragonite, ma UNA Dragonite.
E ora... a te la scelta!-
Fine
Cap.40
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