POV NESSIE
Dopo l'ennesima discussione sulla scuola con i miei, eccoci arrivati
nella nostra nuova casa. Mi dispiaceva lasciare Forks, alla fine ci ero
cresciuta, ma qui potevo almeno muovermi liberamente senza destare
sospetti. Il nonno lo avrei visto comunque. Sarei andata io a trovare
lui, ero abbastanza grande per poterlo fare adesso. Ora ero
assolutamente curiosa di vedere la mia nuova casa, ma soprattutto la
mia cameretta. Ero così entusiasta perchè sapevo
che questa volta se ne era occupata zia Alice e sapevo che lei mi
conosceva alla perfezione e sapeva come farmi felice.
Ecco la nostra nuova casa. Appena arrivati li davanti rimasi a bocca
aperta e così come me anche la mamma e Jacob. Era stupenda!
Si entrava in una veranda coperta, a causa del maltempo frequente in
questo posto, e riscaldata. Al suo interno una enorme piscina faceva
capolino, era tutta illuminata ed era bellissima. Ci saremmo divertiti
li. Era tutto stupendo. Accanto alla piscina c'era un enorme tavolo di
marmo su cui era disegnata una bellissima scacchiera completa di
scacchi in posizione e di pedine per giocare anche a Dama. Di fronte al
tavolo c'era poi un televisore enorme a schermo ultra-piatto con
collegata una nuovissima Play-Station 3 ed una Nintendo Wii Nera con
migliaia di giochi di ogni tipo. C'era poi un tavolo da biliardo
stupendo e il Calcio Balilla. Dio mio, era il Paradiso quello. Era
qualcosa di inimmaginabile. Tutto mi sarei aspettata ma non qualcosa di
così stupendo. Le luci erano soffuse e regolabili,
cambiavano persino di colore, così come quelle della piscina
che sul fondo aveva impressa una foto della famiglia Cullen, Jake
compreso. Si era capito che quella era la stanza giochi e relax, ma
pensandoci bene mi sembrava strano che l'ingresso fosse questo.
Infatti, neanche il tempo di pensarci che mia zia, mi
trascinò via comunicandomi che quello non era l'ingresso
principale. Eravamo entrati dal retro per far si che vedessi prima quel
Paradiso. Mi caricò così velocissimamente in
spalle per trascinarmi nell'entrata principale.
Mi trovavo di fronte ad una villa in stile impero isolata
completamente. Era imponente e bellissima già da fuori.
Delle scalinate conducevano al portone d'ingresso in legno intarsiato,
imponente e pesante, in cui vi era inciso in corsivo 'Casa Cullen'.
Varcato il portone mi trovai di fronte ad un'entratina niente male che
mi presentava cinque portoni uguali al precedente ma meno pesanti. In
ogni portone era inciso un nome in corsivo ordinato e con calligrafia
perfetta. Nel primo si trovava inciso la scritta 'Fam. Cullen' ,
nel secondo 'Fam.
Masen-Cullen', nel terzo 'Fam. Mc Carty-Cullen',
nel quarto 'Fam.
Whitlock-Cullen' e nell'ultimo 'Casa Black'.
Incredibile. La zia e la nonna avevano pensato bene di lasciare ad
ognuno la propria privacy dividendo l'enorme stabile in cinque
appartamenti. Erano delle maghe. Mi accorsi che dietro me c'erano tutti
gli altri, tutti felici e sconvolti come me, primo tra tutti Jake che
si trovava ad avere un appartamento tutto suo. Sprizzava gioia da tutti
i pori. Era incredibilmente scioccato. Davanti a noi zia Alice e nonna
Esme erano entusiaste delle nostre facce e sembravano pronte a parlare.
Prese parola nonna Esme.
ESME:
Ragazzi, visto che ormai si sono formati nuclei famigliari divisi
seppur uniti io e Alice abbiamo pensato di lasciare ad ognuno la
propria privacy per quanto possibile, soprattutto a te Jacob, che sei
il meno abituato a non avere dei tuoi spazi.
JAKE:
Non so come ringraziarvi, davvero. Non posso credere che abbiate fatto
tutto questo per me, non posso fare altro che ringraziarvi di tutta
l'ospitalità che mi offrite. E poi, anche fuori, la veranda.
E' stupenda. Vi sottovalutavo sanguisughe. Siete migliori di quanto
potessi sperare. Grazie di tutto.
ALICE:
Beh, basta perdere tempo. Ho una cosa per voi. Carlisle ecco la tua
chiave.
E le porse una chiave con un fiocchetto bianco ed azzurro, poi ne
tirò fuori una bianca e la diede ai miei, una lilla che
diede a zio Jazz, una rossa a zia Rose, ed una verde a Jacob. E poi a
mia grande sorpresa ne tirò fuori un'altra che diede a me.
Non sapevo cosa significasse. Era una chiave rosa, del mio colore
preferito e al mio sguardo interrogativo la zia rispose con un 'capirai
dopo'. Stavo morendo di curiosità, ma prima volevo vedere
tutte le case degli altri e lasciarmi la mia all'ultimo.
La casa di Carlisle ed Esme era tutta nei toni del bianco e
dell'azzurro. Colori tenui come la loro personalità in
fondo. I mobili erano in arte povera, la preferita della nonna. La
cucina conteneva un tavolo grandissimo ed era in legno tutto
intarsiato. Il resto della casa si articolava su due piani e seguiva
tutto questo stile, semplice ma stupendo. La camera da letto si trovava
nel piano di sopra e c'era un letto a baldacchino altissimo come
richiamava quello stile ed una cabina armadio al quanto enorme. Tutto
il piano superiore non aveva murature ma vetri spessi che rivelavano il
paesaggio esterno. Nel bagno avevano un'enorme vasca da bagno con
idromassaggio. La casa era ultra-tecnologica nonostante lo stile desse
l'idea di trovarsi in un'altra epoca. Un portone più spesso
degli altri non era stato aperto, strano!
Poi entrai in casa di zia Rose e zio Emmett. Casa loro aveva i muri nei
toni del bianco e del giallino. I mobili erano in stile barocco
veneziano, finemente intagliato. Bellissimi. Rispecchiavano soprattutto
lo stile di zia Rose, ma quando guardavo i televisori, i PC, i giochi e
altro di questo genere ritrovavo zio Emm. La camera da letto era
stupenda e conteneva un'enorme vasca idromassaggio incassata nel
pavimento con i loro nomi sul fondo della piscina. Le luci della camera
si potevano regolare a loro comodo. La cabina armadio era
stratosferica, era grande quanto metà della camera. Nel
bagno si trovava invece una di quelle enormi docce che si vedono nei
film anch'essa con idromassaggio e stereo interno. Anche qui uno strano
portone non aperto.
Andai poi in casa di zia Alice e li era tutta un'altra storia. La casa
era in stile moderno e con colori sgargianti. La cucina era viola
lucido ed era enorme, nonostante la sua inutilità. Il salone
conteneva un enorme schermo piatto che occupava quasi metà
parete ed era stracolmo di giochi per la X-Box di zio Jazz. Il divano
era anch'esso lilla così come i mobili. Le pareti erano due
bianche e due lilla spugnate. La camera da letto era bellissima. Il
letto era basso come detta lo stile moderno ed era uno di quei nuovi
letti a contenitore, dove si trovavano tutti gli accessori di zia Alice
(cerchietti, cinture, foulard, ecc..). Anche qui c'era una vasca
idromassaggio col fondo lilla e con i loro nomi in bianco. La cabina
armadio era qualcosa di incredibile e invidiabile: era più
grande della camera stessa. Nel bagno c'era una doccia come quella di
zia Rose, solo con colori diversi. Ritrovai anche qui lo stesso
portone..
Passammo poi a casa di Jake. Casa sua era tutta in stile moderno, in
toni neri alternati al bianco. Era bellissima. La cucina aveva una
dispensa enorme e strapiena di cibo. C'era un'isola in mezzo alla
cucina con sopra elettrodomestici di ogni tipo, tutti di ultima
generazione. C'erano robot da cucina, lavastoviglie, frullatore, forno
a microonde, forno a gas, tritarifiuti e migliaia di altre cose che non
so neanche a cosa servano. Jacob era strabiliato come me. Anzi,
più di me. Nel salone aveva un enorme televisore al plasma
con il digitale terrestre per vedere ogni genere di partita e film. Il
divano era uno di quelli elettronici, di quelli che fanno i massaggi
shiatzu e che si inclinano come si vuole, era enorme e spaziosissimo,
adatto a lui che è un colosso. C'erano due bagni. Uno a
piano terra, molto semplice, sempre nello stesso stile con una normale
doccia di dimensioni un po' esagerate. L'altro al piano superiore,
tutt'altra storia: doccia di dimensioni inquantificabili con impianto
idromassaggio e stereo d'ultima generazione. La camera da letto era
immensa. Il letto di dimensioni extra-large, con cuscini comodissimi ed
enormi anch'essi, vasca incassata nel pavimento idromassaggio, sul
fondo della vasca disegnato lo stemma del branco ed il suo nome e luci
regolabili, televisore al plasma con tecnologia 3D grosso quanto la
parete con annessa Play-Station 3 e un'infinità di giochi di
guerra, e impianto cinema, su una scrivania un bellissimo computer
portatile Apple bianco e impianto stereo da far tremare la casa. La
cabina armadio era stupenda, soprattutto per uno come Jacob, che aveva
sempre avuto un numero di vestiti ridotto. Anche qui si trovava lo
stesso portone e alla mia domanda 'Dove porta?' nessuno mi
considerò.
Fu poi il turno di casa nostra. Casa nostra era arredata in stile
impero, con mobili e pareti chiare, la dispensa era enorme e anche qui
si trovavano elettrodomestici di ogni tipo. Il salone era grandissimo,
aveva un bellissimo televisore al plasma enorme con varie consolle, e
un divano enorme. C'erano anche qui due bagni: quello a piano terra di
normali dimensioni, con una normale vasca da bagno e quello al piano di
sopra molto simile a quello delle zie ma di diverso colore. La camera
da letto dei miei era molto bella, aveva un letto alto a baldacchino e
alti comodini che sembravano venire da un'altra epoca. Anche qui una
bellissima vasca idromassaggio in camera con i loro nomi. Le vetrate
erano provviste di un tastino che permetteva di far scendere dei
tendoni pesanti e così era in tutti gli appartamenti. Anche
qui un bellissimo televisore al plasma con digitale integrato faceva
capolino. Era una casa da sogno e ancora non avevo visto la mia camera.
Arrivammo poi ad una porta bellissima chiusa a chiave sulla quale era
impressa una mia foto, capii così che la chiave che avevo
serviva proprio ad aprire quella porta ed emozionata, la aprii..
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La camera che mi si presentò davanti era quella dei miei
sogni, la cosa che mi attirò immediatamente fu la vasca
idromassaggio che aveva l'acqua di colore fucsia, era stupenda e da un
lato del letto vi si poteva accedere.. Il letto era anche il mio a
baldacchino ed era a due piazze con un bellissimo copriletto rosa, i
muri avevano due pareti ed il soffitto bianche e le altre due rosa
anch'esse, nelle pareti si potevano ammirare molti ingrandimenti delle
mie foto preferite disposte in un disordine che sembrava avere
però una logica. Come faceva a ricordarsi quelle che
preferivo? E soprattutto come faceva a ricordarsi o a sapere che tra
quelle preferite ce n'erano alcune che erano più preziose di
altre? Si notava che aveva capito quali fossero dal fatto che me le
aveva fatte più grandi delle altre. C'erano foto di ogni
tipo, da quando ero nata fino ad oggi, con ogni componente della
famiglia Jake compreso e l'ingrandimento di quella con i miei era
assolutamente spettacolare - Amavo quella nanerottola pazza di mia zia.
Mi conosceva perfettamente. - C'era poi una bellissima ed
enorme scrivania con sedia da ufficio in tinta e sopra di
essa era posizionato un bellissimo Mac rosa, che mi aveva sicuramente
fatto fare apposta per me, il mouse pad era fatto con una foto mia e
sua stupenda, c'era poi una libreria anch'essa in tinta con tutti i
miei libri compresi quelli di scuola e alcuni della libreria di nonno
Carlisle, i miei preferiti. I libri erano tutti in ordine alfabetico
d'autore. Sembrava tutto un sogno. Era tutto perfetto come l'avevo
sempre sognato. Di fronte al letto, c'era un bellissimo televisore al
plasma grandissimo, così potevo guardarmi la tv anche in
camera dal letto. Per la camera erano sparse le casse dell'impianto
surround da cinema che mi aveva installato. Su un piano rialzato c'era
poi un bellissimo pianoforte e scendendo i tendoni automatici sulle
vetrate l'acustica era perfetta. Le luci si potevano regolare a piacere
e potevo anche metterle psichedeliche. Questa camera era enorme e
sapevo che le sorprese non erano ancora finite. Sul comodino accanto al
letto c'era una bellissima sveglia col quadrante fucsia glitterato,
c'era poi la cabina armadio che era più grande della camera
stessa dove erano già stati trasferiti i miei vestiti, le
mie scarpe e i miei accessori. Entrando si poteva notare che era
suddivisa in reparti: reparto maglie a mezza manica, poi quello per le
maglie a maniche lunghe, poi le canotte, i maglionicini, le felpe, i
jeans, i pantaloni, le gonne suddivise per lunghezza, i vestiti
anch'essi suddivisi per lunghezza, i leggins ed il tutto era in ordine
di colore. C'era poi lo spazio delle scarpe suddiviso prima per
categorie: quindi scarpe da ginnastica, da trekking, eleganti, stivali,
decoltè, sandali, tutti suddivisi prima in ordine di altezza
del tacco e poi di colore. C'era poi il reparto degli accessori e via
dicendo. Tutto intorno era specchi, per cui ci si poteva specchiare da
ogni angolazione. C'era poi una specie di tavolino con uno specchio e
una luce in cui erano sistemati i miei trucchi. C'era poi una parete
interamente ricoperta dai miei orecchini, bracciali e collane e gli
anelli erano posizionati in un portagioielli attrezzato apposta per
farli incastrare ordinatamente. Era tutto perfetto. L'unica cosa che mi
sorprendeva era il fatto che la zia non avesse fatto shopping per me,
si insomma avevo tantissimi indumenti, ma da lei mi sarei aspettata
delle spese folli per rifarmi il guardaroba, invece stranamente non me
lo aveva fatto. Appena finii di elaborare questo pensiero mi
saltò addosso urlandomi che oggi saremmo andate a fare
shopping perchè era ora di far pulizia e di regalare tutti i
miei vestiti o quasi ai poveri, in fiere di beneficenza. Erano
nuovissimi e tanto una volta che li avevo indossati due o tre volte non
mi avrebbe più permesso di metterli, quindi era giusto
regalarli a chi ne aveva bisogno e non poteva permetterseli. Una cosa
che non notai inizialmente ma che mi fece notare lei era che sul
comodino c'erano delle chiavi. Andai a controllare ed erano delle
chiavi di una FIAT, mah strano.. Non mi sembrava di aver dichiarato di
avere una preferenza verso quelle macchine. Stavo morendo di
curiosità, finalmente avrei avuto una macchina tutta mia.
Peccato però per il fatto che sicuramente non era una
macchina da corsa come l'avrei desiderata io. Notai uscendo che anche
da noi c'era il misterioso portone e stavolta mi spiegarono dove
portasse. Praticamente portava nell'area comune di casa Cullen, quella
dove poi si trovava la sala giochi-relax, così l'avevo
soprannominata.. Mi trascinarono così in garage dove
sfilavano tutte le nostre bellissime auto: La Mercedes s55 AMG nera di
nonno Carlisle, la Volvo S60R grigia metallizzata e la Aston Martin V12
Vanquish dello stesso colore di papà, la BMW M3
Cabriolet rossa di zia Rosalie, la Jeep Wrangler rossa di zio Emmett,
la Porsche 911 Turbo gialla di zia Alice, la Mercedes Guardian nera e
la Ferrari F430 rossa di mamma, la vecchia Volkswagen Golf rossa ormai
modificata di Jake; e le moto: l'Harley Sprint nera di Jake,
L'Honda XL250 rossa della mamma e la Ducati 848 metallizzata di zio
Jazz. C'erano poi tre macchine e una moto coperte da un telo pesante.
La zia mi guidò verso la prima, la più piccola,
dicendomi che quella era la mia, quella per salvare le apparenze e per
recarmi a scuola. Tirò su il telone e sbucò una
bellissima Fiat 500 Abarth di colore fucsia con i vetri oscurati e gli
interni di Louis Vuitton rosa e bianchi. Era stupenda ed era stata
modificata sapientemente da zia Rose. Era semplice ma da bava alla
bocca, non vedevo l'ora di guidarla. Mi dissero che ce n'era un'altra
per me. Me la indicarono e quando alzai il telo, quello che trovai
davanti ai miei occhi mi fece quasi svenire: era una Lamborghini
Gallardo grigia scura, tutta modificata, perfetta. Non potevo credere
che quel gioiellino fosse mio. La faccia di Jake era la
fotocopia della mia. Non vedevo l'ora di provarla. Mi fecero poi alzare
l'ultimo telo, che nascondeva quella che avevo identificato come una
moto, ma non volevo illudermi. Ci pensò zia Alice ad alzare
il telo per me, quello che ne venne fuori mi piacque quasi quanto la
Lamborghini: era un Honda CBR 1000RR Fireblade nera. In una sola
parola. Stupenda! Era la mia preferita e lo sapevano. Saltai addosso a
tutti e li ringraziai innumerevoli volte.
La terza invece, a sorpresa anche per me, era per Jacob. Lui ne era
entusiasta già prima di sapere che macchina fosse e ci
ringraziò milioni di volte. Poi la zia alzò il
telo e quella che sbucò era una macchina bellissima. Era un
Audi R8 GT-R. Stupenda e anch'essa modificata dalle sapienti mani di
zia Rosalie. Era un mito: l'aveva alleggerita di 100 kg grazie
all'aggiunta di carbonio e rifiniture sia all'interno che sulla
carrozzeria esterna, come i tubi di scarico alleggeriti in titanio.
Quanto a potenza era fantastica: 600 cavalli di potenza e un motore con
10 Cilindri a V, era capace di raggiungere i 100Km/h in 3.2 sec e aveva
una velocità massima di 350 Km/h.
Ero ancora sconvolta dalle bellissime auto, quando mi
piombò addosso mia zia Alice dicendomi che dovevamo andare a
fare shopping nei migliori centri commerciali del posto, altrimenti
sarei dovuta andare in mutande a scuola. A questa affermazione si
sentì un ringhio da parte della componente maschile della
casa, Jake compreso. Questa cosa mi lasciava al quanto sorpresa, non
tanto per i miei parenti da cui potevo anche aspettarmelo, ma da parte
di Jake che era solo un mio caro amico. Andai in cameretta a prendere
la mia borsa per uscire con zia Alice e li mi fissai su una foto mia e
di Jake in cui lui era a petto nudo. E così mi trovai a
pensare a quanto bello e perfetto fosse, senza neanche rendermene
conto. << Ok Nessie, stai uscendo fuori di testa. Da
quando in qua ti metti a pensare a Jake in questi termini?! Mi sa che
l'aria di qui mi fa male, mi sento una psicopatica, soprattutto per il
fatto che ora parlo anche sola. Lasciamo perdere.>> Mi
fermai dalle mie elucubrazioni perchè un urlo sovraumano mi
fece spaventare a dir poco.
ALICE: Ness, ti vuoi muovere?? Devi prendere la borsa o devi contare le
particelle di aria presenti nella tua camera? A proposito,
già che ci sei prendi le chiavi della tua macchina nuova. E
muoviti!! Se non scendi entro 10 secondi salgo e ti trascino
giù per i tuoi splendidi capelli!!
NESS: Si, zia scendo. Un attimo solo!
Dio, quanto era pesante quando ci si metteva. Non poteva essere
così piccola e così fastidiosa, aveva ragione
papà a dirlo. Presi chiavi e borsa e iniziai a correre verso
il garage perchè conoscendola i famigerati dieci secondi non
li avrebbe aspettati. Scesi e non pensai più a Jake. Era
troppo da matti farmi certe idee su di lui.
La 500 di Renesmee
Interni della 500
Il Lamborghini Gallardo di Renesmee
L'Honda CBR 1000RR Fireblade di Renesmee
L'Audi R8 GT-R di Jacob
Spero che la storia vi piaccia. Ringrazio chi mi ha già messo tra le storie preferite e tra quelle seguite. Spero di sentire un po' di pareri su questa storia, per sapere se vi piace come procede! |