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Autore: MaryAliceBrandonCullen    01/01/2012    1 recensioni
Cosa succede dopo Breaking Dawn? Che seguito avrà l'amore tra Jake e Renesmee? Se anche voi vi siete poste queste domande, qui troverete alcune possibili risposte. Questo è il seguito come me lo immagino io. E' la mia prima fanfiction, siate buone! Altre precisazioni: la storia è ancora in fase di scrittura, crescerà con voi; è scritta sotto diversi punti di vista: quello di Bella, Edward, Jacob, ma principalmente sotto quello di Renesmee. Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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POV NESSIE
Dopo l'ennesima discussione sulla scuola con i miei, eccoci arrivati nella nostra nuova casa. Mi dispiaceva lasciare Forks, alla fine ci ero cresciuta, ma qui potevo almeno muovermi liberamente senza destare sospetti. Il nonno lo avrei visto comunque. Sarei andata io a trovare lui, ero abbastanza grande per poterlo fare adesso. Ora ero assolutamente curiosa di vedere la mia nuova casa, ma soprattutto la mia cameretta. Ero così entusiasta perchè sapevo che questa volta se ne era occupata zia Alice e sapevo che lei mi conosceva alla perfezione e sapeva come farmi felice.
Ecco la nostra nuova casa. Appena arrivati li davanti rimasi a bocca aperta e così come me anche la mamma e Jacob. Era stupenda! Si entrava in una veranda coperta, a causa del maltempo frequente in questo posto, e riscaldata. Al suo interno una enorme piscina faceva capolino, era tutta illuminata ed era bellissima. Ci saremmo divertiti li. Era tutto stupendo. Accanto alla piscina c'era un enorme tavolo di marmo su cui era disegnata una bellissima scacchiera completa di scacchi in posizione e di pedine per giocare anche a Dama. Di fronte al tavolo c'era poi un televisore enorme a schermo ultra-piatto con collegata una nuovissima Play-Station 3 ed una Nintendo Wii Nera con migliaia di giochi di ogni tipo. C'era poi un tavolo da biliardo stupendo e il Calcio Balilla. Dio mio, era il Paradiso quello. Era qualcosa di inimmaginabile. Tutto mi sarei aspettata ma non qualcosa di così stupendo. Le luci erano soffuse e regolabili, cambiavano persino di colore, così come quelle della piscina che sul fondo aveva impressa una foto della famiglia Cullen, Jake compreso. Si era capito che quella era la stanza giochi e relax, ma pensandoci bene mi sembrava strano che l'ingresso fosse questo. Infatti, neanche il tempo di pensarci che mia zia, mi trascinò via comunicandomi che quello non era l'ingresso principale. Eravamo entrati dal retro per far si che vedessi prima quel Paradiso. Mi caricò così velocissimamente in spalle per trascinarmi nell'entrata principale.
Mi trovavo di fronte ad una villa in stile impero isolata completamente. Era imponente e bellissima già da fuori. Delle scalinate conducevano al portone d'ingresso in legno intarsiato, imponente e pesante, in cui vi era inciso in corsivo 'Casa Cullen'.
Varcato il portone mi trovai di fronte ad un'entratina niente male che mi presentava cinque portoni uguali al precedente ma meno pesanti. In ogni portone era inciso un nome in corsivo ordinato e con calligrafia perfetta. Nel primo si trovava inciso la scritta 'Fam. Cullen' , nel secondo 'Fam. Masen-Cullen', nel terzo 'Fam. Mc Carty-Cullen', nel quarto 'Fam. Whitlock-Cullen' e nell'ultimo 'Casa Black'. Incredibile. La zia e la nonna avevano pensato bene di lasciare ad ognuno la propria privacy dividendo l'enorme stabile in cinque appartamenti. Erano delle maghe. Mi accorsi che dietro me c'erano tutti gli altri, tutti felici e sconvolti come me, primo tra tutti Jake che si trovava ad avere un appartamento tutto suo. Sprizzava gioia da tutti i pori. Era incredibilmente scioccato. Davanti a noi zia Alice e nonna Esme erano entusiaste delle nostre facce e sembravano pronte a parlare. Prese parola nonna Esme.
ESME: Ragazzi, visto che ormai si sono formati nuclei famigliari divisi seppur uniti io e Alice abbiamo pensato di lasciare ad ognuno la propria privacy per quanto possibile, soprattutto a te Jacob, che sei il meno abituato a non avere dei tuoi spazi.
JAKE: Non so come ringraziarvi, davvero. Non posso credere che abbiate fatto tutto questo per me, non posso fare altro che ringraziarvi di tutta l'ospitalità che mi offrite. E poi, anche fuori, la veranda. E' stupenda. Vi sottovalutavo sanguisughe. Siete migliori di quanto potessi sperare. Grazie di tutto.
ALICE: Beh, basta perdere tempo. Ho una cosa per voi. Carlisle ecco la tua chiave.
E le porse una chiave con un fiocchetto bianco ed azzurro, poi ne tirò fuori una bianca e la diede ai miei, una lilla che diede a zio Jazz, una rossa a zia Rose, ed una verde a Jacob. E poi a mia grande sorpresa ne tirò fuori un'altra che diede a me. Non sapevo cosa significasse. Era una chiave rosa, del mio colore preferito e al mio sguardo interrogativo la zia rispose con un 'capirai dopo'. Stavo morendo di curiosità, ma prima volevo vedere tutte le case degli altri e lasciarmi la mia all'ultimo.
La casa di Carlisle ed Esme era tutta nei toni del bianco e dell'azzurro. Colori tenui come la loro personalità in fondo. I mobili erano in arte povera, la preferita della nonna. La cucina conteneva un tavolo grandissimo ed era in legno tutto intarsiato. Il resto della casa si articolava su due piani e seguiva tutto questo stile, semplice ma stupendo. La camera da letto si trovava nel piano di sopra e c'era un letto a baldacchino altissimo come richiamava quello stile ed una cabina armadio al quanto enorme. Tutto il piano superiore non aveva murature ma vetri spessi che rivelavano il paesaggio esterno. Nel bagno avevano un'enorme vasca da bagno con idromassaggio. La casa era ultra-tecnologica nonostante lo stile desse l'idea di trovarsi in un'altra epoca. Un portone più spesso degli altri non era stato aperto, strano!
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Poi entrai in casa di zia Rose e zio Emmett. Casa loro aveva i muri nei toni del bianco e del giallino. I mobili erano in stile barocco veneziano, finemente intagliato. Bellissimi. Rispecchiavano soprattutto lo stile di zia Rose, ma quando guardavo i televisori, i PC, i giochi e altro di questo genere ritrovavo zio Emm. La camera da letto era stupenda e conteneva un'enorme vasca idromassaggio incassata nel pavimento con i loro nomi sul fondo della piscina. Le luci della camera si potevano regolare a loro comodo. La cabina armadio era stratosferica, era grande quanto metà della camera. Nel bagno si trovava invece una di quelle enormi docce che si vedono nei film anch'essa con idromassaggio e stereo interno. Anche qui uno strano portone non aperto.
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Andai poi in casa di zia Alice e li era tutta un'altra storia. La casa era in stile moderno e con colori sgargianti. La cucina era viola lucido ed era enorme, nonostante la sua inutilità. Il salone conteneva un enorme schermo piatto che occupava quasi metà parete ed era stracolmo di giochi per la X-Box di zio Jazz. Il divano era anch'esso lilla così come i mobili. Le pareti erano due bianche e due lilla spugnate. La camera da letto era bellissima. Il letto era basso come detta lo stile moderno ed era uno di quei nuovi letti a contenitore, dove si trovavano tutti gli accessori di zia Alice (cerchietti, cinture, foulard, ecc..). Anche qui c'era una vasca idromassaggio col fondo lilla e con i loro nomi in bianco. La cabina armadio era qualcosa di incredibile e invidiabile: era più grande della camera stessa. Nel bagno c'era una doccia come quella di zia Rose, solo con colori diversi. Ritrovai anche qui lo stesso portone..
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Passammo poi a casa di Jake. Casa sua era tutta in stile moderno, in toni neri alternati al bianco. Era bellissima. La cucina aveva una dispensa enorme e strapiena di cibo. C'era un'isola in mezzo alla cucina con sopra elettrodomestici di ogni tipo, tutti di ultima generazione. C'erano robot da cucina, lavastoviglie, frullatore, forno a microonde, forno a gas, tritarifiuti e migliaia di altre cose che non so neanche a cosa servano. Jacob era strabiliato come me. Anzi, più di me. Nel salone aveva un enorme televisore al plasma con il digitale terrestre per vedere ogni genere di partita e film. Il divano era uno di quelli elettronici, di quelli che fanno i massaggi shiatzu e che si inclinano come si vuole, era enorme e spaziosissimo, adatto a lui che è un colosso. C'erano due bagni. Uno a piano terra, molto semplice, sempre nello stesso stile con una normale doccia di dimensioni un po' esagerate. L'altro al piano superiore, tutt'altra storia: doccia di dimensioni inquantificabili con impianto idromassaggio e stereo d'ultima generazione. La camera da letto era immensa. Il letto di dimensioni extra-large, con cuscini comodissimi ed enormi anch'essi, vasca incassata nel pavimento idromassaggio, sul fondo della vasca disegnato lo stemma del branco ed il suo nome e luci regolabili, televisore al plasma con tecnologia 3D grosso quanto la parete con annessa Play-Station 3 e un'infinità di giochi di guerra, e impianto cinema, su una scrivania un bellissimo computer portatile Apple bianco e impianto stereo da far tremare la casa. La cabina armadio era stupenda, soprattutto per uno come Jacob, che aveva sempre avuto un numero di vestiti ridotto. Anche qui si trovava lo stesso portone e alla mia domanda 'Dove porta?' nessuno mi considerò.
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Fu poi il turno di casa nostra. Casa nostra era arredata in stile impero, con mobili e pareti chiare, la dispensa era enorme e anche qui si trovavano elettrodomestici di ogni tipo. Il salone era grandissimo, aveva un bellissimo televisore al plasma enorme con varie consolle, e un divano enorme. C'erano anche qui due bagni: quello a piano terra di normali dimensioni, con una normale vasca da bagno e quello al piano di sopra molto simile a quello delle zie ma di diverso colore. La camera da letto dei miei era molto bella, aveva un letto alto a baldacchino e alti comodini che sembravano venire da un'altra epoca. Anche qui una bellissima vasca idromassaggio in camera con i loro nomi. Le vetrate erano provviste di un tastino che permetteva di far scendere dei tendoni pesanti e così era in tutti gli appartamenti. Anche qui un bellissimo televisore al plasma con digitale integrato faceva capolino. Era una casa da sogno e ancora non avevo visto la mia camera. Arrivammo poi ad una porta bellissima chiusa a chiave sulla quale era impressa una mia foto, capii così che la chiave che avevo serviva proprio ad aprire quella porta ed emozionata, la aprii..
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La camera che mi si presentò davanti era quella dei miei sogni, la cosa che mi attirò immediatamente fu la vasca idromassaggio che aveva l'acqua di colore fucsia, era stupenda e da un lato del letto vi si poteva accedere.. Il letto era anche il mio a baldacchino ed era a due piazze con un bellissimo copriletto rosa, i muri avevano due pareti ed il soffitto bianche e le altre due rosa anch'esse, nelle pareti si potevano ammirare molti ingrandimenti delle mie foto preferite disposte in un disordine che sembrava avere però una logica. Come faceva a ricordarsi quelle che preferivo? E soprattutto come faceva a ricordarsi o a sapere che tra quelle preferite ce n'erano alcune che erano più preziose di altre? Si notava che aveva capito quali fossero dal fatto che me le aveva fatte più grandi delle altre. C'erano foto di ogni tipo, da quando ero nata fino ad oggi, con ogni componente della famiglia Jake compreso e l'ingrandimento di quella con i miei era assolutamente spettacolare - Amavo quella nanerottola pazza di mia zia. Mi conosceva perfettamente. -  C'era poi una bellissima ed enorme scrivania con sedia da ufficio in tinta  e sopra di essa era posizionato un bellissimo Mac rosa, che mi aveva sicuramente fatto fare apposta per me, il mouse pad era fatto con una foto mia e sua stupenda, c'era poi una libreria anch'essa in tinta con tutti i miei libri compresi quelli di scuola e alcuni della libreria di nonno Carlisle, i miei preferiti. I libri erano tutti in ordine alfabetico d'autore. Sembrava tutto un sogno. Era tutto perfetto come l'avevo sempre sognato. Di fronte al letto, c'era un bellissimo televisore al plasma grandissimo, così potevo guardarmi la tv anche in camera dal letto. Per la camera erano sparse le casse dell'impianto surround da cinema che mi aveva installato. Su un piano rialzato c'era poi un bellissimo pianoforte e scendendo i tendoni automatici sulle vetrate l'acustica era perfetta. Le luci si potevano regolare a piacere e potevo anche metterle psichedeliche. Questa camera era enorme e sapevo che le sorprese non erano ancora finite. Sul comodino accanto al letto c'era una bellissima sveglia col quadrante fucsia glitterato, c'era poi la cabina armadio che era più grande della camera stessa dove erano già stati trasferiti i miei vestiti, le mie scarpe e i miei accessori. Entrando si poteva notare che era suddivisa in reparti: reparto maglie a mezza manica, poi quello per le maglie a maniche lunghe, poi le canotte, i maglionicini, le felpe, i jeans, i pantaloni, le gonne suddivise per lunghezza, i vestiti anch'essi suddivisi per lunghezza, i leggins ed il tutto era in ordine di colore. C'era poi lo spazio delle scarpe suddiviso prima per categorie: quindi scarpe da ginnastica, da trekking, eleganti, stivali, decoltè, sandali, tutti suddivisi prima in ordine di altezza del tacco e poi di colore. C'era poi il reparto degli accessori e via dicendo. Tutto intorno era specchi, per cui ci si poteva specchiare da ogni angolazione. C'era poi una specie di tavolino con uno specchio e una luce in cui erano sistemati i miei trucchi. C'era poi una parete interamente ricoperta dai miei orecchini, bracciali e collane e gli anelli erano posizionati in un portagioielli attrezzato apposta per farli incastrare ordinatamente. Era tutto perfetto. L'unica cosa che mi sorprendeva era il fatto che la zia non avesse fatto shopping per me, si insomma avevo tantissimi indumenti, ma da lei mi sarei aspettata delle spese folli per rifarmi il guardaroba, invece stranamente non me lo aveva fatto. Appena finii di elaborare questo pensiero mi saltò addosso urlandomi che oggi saremmo andate a fare shopping perchè era ora di far pulizia e di regalare tutti i miei vestiti o quasi ai poveri, in fiere di beneficenza. Erano nuovissimi e tanto una volta che li avevo indossati due o tre volte non mi avrebbe più permesso di metterli, quindi era giusto regalarli a chi ne aveva bisogno e non poteva permetterseli. Una cosa che non notai inizialmente ma che mi fece notare lei era che sul comodino c'erano delle chiavi. Andai a controllare ed erano delle chiavi di una FIAT, mah strano.. Non mi sembrava di aver dichiarato di avere una preferenza verso quelle macchine. Stavo morendo di curiosità, finalmente avrei avuto una macchina tutta mia. Peccato però per il fatto che sicuramente non era una macchina da corsa come l'avrei desiderata io. Notai uscendo che anche da noi c'era il misterioso portone e stavolta mi spiegarono dove portasse. Praticamente portava nell'area comune di casa Cullen, quella dove poi si trovava la sala giochi-relax, così l'avevo soprannominata.. Mi trascinarono così in garage dove sfilavano tutte le nostre bellissime auto: La Mercedes s55 AMG nera di nonno Carlisle, la Volvo S60R grigia metallizzata e la Aston Martin V12 Vanquish dello stesso colore di papà, la  BMW M3 Cabriolet rossa di zia Rosalie, la Jeep Wrangler rossa di zio Emmett, la Porsche 911 Turbo gialla di zia Alice, la Mercedes Guardian nera e la Ferrari F430 rossa di mamma, la vecchia Volkswagen Golf rossa ormai modificata di Jake; e le moto:  l'Harley Sprint nera di Jake, L'Honda XL250 rossa della mamma e la Ducati 848 metallizzata di zio Jazz. C'erano poi tre macchine e una moto coperte da un telo pesante. La zia mi guidò verso la prima, la più piccola, dicendomi che quella era la mia, quella per salvare le apparenze e per recarmi a scuola. Tirò su il telone e sbucò una bellissima Fiat 500 Abarth di colore fucsia con i vetri oscurati e gli interni di Louis Vuitton rosa e bianchi. Era stupenda ed era stata modificata sapientemente da zia Rose. Era semplice ma da bava alla bocca, non vedevo l'ora di guidarla. Mi dissero che ce n'era un'altra per me. Me la indicarono e quando alzai il telo, quello che trovai davanti ai miei occhi mi fece quasi svenire: era una Lamborghini Gallardo grigia scura, tutta modificata, perfetta. Non potevo credere che quel gioiellino fosse mio.  La faccia di Jake era la fotocopia della mia. Non vedevo l'ora di provarla. Mi fecero poi alzare l'ultimo telo, che nascondeva quella che avevo identificato come una moto, ma non volevo illudermi. Ci pensò zia Alice ad alzare il telo per me, quello che ne venne fuori mi piacque quasi quanto la Lamborghini: era un Honda CBR 1000RR Fireblade nera. In una sola parola. Stupenda! Era la mia preferita e lo sapevano. Saltai addosso a tutti e li ringraziai innumerevoli volte.
La terza invece, a sorpresa anche per me, era per Jacob. Lui ne era entusiasta già prima di sapere che macchina fosse e ci ringraziò milioni di volte. Poi la zia alzò il telo e quella che sbucò era una macchina bellissima. Era un Audi R8 GT-R. Stupenda e anch'essa modificata dalle sapienti mani di zia Rosalie. Era un mito: l'aveva alleggerita di 100 kg grazie all'aggiunta di carbonio e rifiniture sia all'interno che sulla carrozzeria esterna, come i tubi di scarico alleggeriti in titanio. Quanto a potenza era fantastica: 600 cavalli di potenza e un motore con 10 Cilindri a V, era capace di raggiungere i 100Km/h in 3.2 sec e aveva una velocità massima di 350 Km/h.
 Ero ancora sconvolta dalle bellissime auto, quando mi piombò addosso mia zia Alice dicendomi che dovevamo andare a fare shopping nei migliori centri commerciali del posto, altrimenti sarei dovuta andare in mutande a scuola. A questa affermazione si sentì un ringhio da parte della componente maschile della casa, Jake compreso. Questa cosa mi lasciava al quanto sorpresa, non tanto per i miei parenti da cui potevo anche aspettarmelo, ma da parte di Jake che era solo un mio caro amico. Andai in cameretta a prendere la mia borsa per uscire con zia Alice e li mi fissai su una foto mia e di Jake in cui lui era a petto nudo. E così mi trovai a pensare a quanto bello e perfetto fosse, senza neanche rendermene conto. << Ok Nessie, stai uscendo fuori di testa. Da quando in qua ti metti a pensare a Jake in questi termini?! Mi sa che l'aria di qui mi fa male, mi sento una psicopatica, soprattutto per il fatto che ora parlo anche sola. Lasciamo perdere.>> Mi fermai dalle mie elucubrazioni perchè un urlo sovraumano mi fece spaventare a dir poco.
ALICE: Ness, ti vuoi muovere?? Devi prendere la borsa o devi contare le particelle di aria presenti nella tua camera? A proposito, già che ci sei prendi le chiavi della tua macchina nuova. E muoviti!! Se non scendi entro 10 secondi salgo e ti trascino giù per i tuoi splendidi capelli!!
NESS:  Si, zia scendo. Un attimo solo!
Dio, quanto era pesante quando ci si metteva. Non poteva essere così piccola e così fastidiosa, aveva ragione papà a dirlo. Presi chiavi e borsa e iniziai a correre verso il garage perchè conoscendola i famigerati dieci secondi non li avrebbe aspettati. Scesi e non pensai più a Jake. Era troppo da matti farmi certe idee su di lui.
La 500 di Renesmee
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Interni della 500
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Il Lamborghini Gallardo di Renesmee
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L'Honda CBR 1000RR Fireblade di Renesmee
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L'Audi R8 GT-R di Jacob
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Spero che la storia vi piaccia. Ringrazio chi mi ha già messo tra le storie preferite e tra quelle seguite. Spero di sentire un po' di pareri su questa storia, per sapere se vi piace come procede!
  
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