Ciao a tutti!!! Wow, un miracoloso
aggiornamento dopo SOLO un mese!!! C’è da svenire xD qualche tempo fa pensavo
di finire questa storia e poi abbandonare il mondo delle fanfiction come
scrittrice, perché sono una ritardataria e non mi piace far aspettare la gente,
ma ieri sera mi sono messa a sistemare le mie storie preferite e seguite e mi
sono ricordata di tutte le fanfiction che avevo ideato e che volevo scrivere,
prima o poi… e quindi ho deciso che lo farò, continuerò a scrivere!!! Dopo
questa – che è la prima ficcy che ho scritto, e quindi anche la più importante
– intendo proseguire quella su Inuyasha per bene e poi devo assolutamente
scriverne una su Harry Potter, forse un’altra su Naruto e una su Bleach (anche
se per quella sto ancora aspettando l’idea giusta!). E poi ho in mente una
storia originale che spero possa un giorno diventare un romanzo, e che
pubblicherò prima qui per vedere se riscuote successo! Nel frattempo ho
iniziato a postare una raccolta (e vorrei pubblicare anche questa) composta da
tutte descrizioni dei vari stati d’animo e emozioni. Sono tutti frammenti che
ho scritto mentre provavo quelle emozioni, quindi spero siano sufficientemente
realistici!
Comunque bando alle ciance, eccovi qui il
nuovo capitolo! Avviso che ne mancano solo altri 2 dopo questo e poi la storia
sarà conclusa! Ma non disperate… ho in mente (in un giorno lontano xD) di fare
un seguito ambientato in Beyblade V-Force e uno in GRevolution!
Ultimissima cosa: il titolo del capitolo
sembra non entrarci nulla, ma in realtà ha un senso, solo che si capirà nel
prossimo capitolo! xD ha tutto un senso, non temete u.u
Capitolo XXVI – Ricordi: La Regina delle Nevi – Act One
Quando l’orrore di ciò che era
appena avvenuto raggiunse il cervello di mia sorella lei lanciò un grido
disumano e qualcosa fuoriuscì dal suo
petto: per un attimo ci fu una luce bianca abbagliante in cui mi sembrò di
intravedere un muso affilato e un paio di occhi di ghiaccio, ma poi la luce
sparì all’improvviso come era arrivata e con essa sparì anche Valeriya, come
fosse stata inghiottita da un buco nero. Vorkov, dopo lo shock iniziale, iniziò
a tremare di rabbia e gridò ai suoi monaci di setacciare il castello, gettare
il corpo di Katrina in una fossa e portare tutti i ragazzini nelle loro stanze.
Solo allora ci accorgemmo che, assieme a Valeriya, era anche sparito il corpo
della sua migliore amica.
Sono passati cinque mesi da
quando Lei se n’è andata. Mesi. Abbiamo fatto un patto di non pronunciare più
né il suo nome né quello della sorella di Boris, anche se dubito che Boris sia
più in grado di rendersi conto di quello che ha attorno. E’ in una sorta di
trance per tutto il tempo, mangia e si allena come un automa e non gli abbiamo
sentito pronunciare una sola parola fin da quel giorno. Beh, almeno fino ad una
settimana fa, quando l’ho visto stringere a sé una delle Sue magliette – le sue
cose sono ovviamente rimaste tutte qua – e, preso dalla gelosia, gliel’ho
strappata di mano. Lui mi ha guardato dritto negli occhi e mi ha detto: «Non
penserai di essere l’unico ad aver capito quanto sia speciale…» e se n’è
andato. Da allora non mi guarda nemmeno più, ma so che sotto la maglietta porta
una delle pochissime collanine di Lei, quella che ha come ciondolo due ali
piumate d’argento, accanto alla piccola croce dorata che gli ha regalato la
sorella un anno fa. Gliel’ho lasciata tenere, perché dopo quell’episodio non
riesco più a sentirmi geloso nei suoi confronti. Mi sembra solo di essere
accomunati dallo stesso dolore, e che sia giusto così. D’altronde anch’io porto
sempre con me qualcosa di Lei: la sua sciarpa bianca. E’ ancora impregnata del
suo profumo e ogni tanto, se chiudo gli occhi, posso fingere che Lei sia qui.
E’ incredibile come sia
riuscita a riempire le nostre esistenze, ad infilarsi sotto la nostra pelle
come una sorta di dolce droga semplicemente essendo sempre presente,
ascoltandoci, spronandoci a dare il meglio di noi e a non arrenderci mai. Io
ricordo ogni singola parola che Lei mi ha detto, ed è per questo che mi sto
allenando come mai ho fatto prima d’ora. Ho persino superato Yuri, che è in uno
stato catatonico quasi pari a quello di Boris. So che è divorato dai sensi di
colpa, ma io riesco a capirlo: Lei è sempre stata più importante di tutto il
resto per lui, come anche per me. Solo che io ho più fiducia in Lei di quanta
non ne abbia Yuri, che è sempre preoccupato di doverla proteggere. Io avrei
seguito le sue orme, perdendo volontariamente contro Katrina, e al diavolo le
conseguenze. Lei è perfettamente in grado di cavarsela da sola. Lo è sempre
stata. Molto, molto più di noi, che brancoliamo nel buio e nell’incertezza
adesso che la sua presenza forte se n’è andata. E io non ce l’ho con Yuri, ma
una piccola parte di me non riesce a smettere di chiedersi come sarebbe andata
se invece di Yuri Vorkov avesse scelto me. E mi sto impegnando come mai in vita
mia perché la prossima volta, la prossima volta Vorkov sceglierà me, e allora conoscerò
la risposta.
Eravamo tutti invecchiati in un
modo che non credevo possibile. Soprattutto Kai, che sembrava voler diventare
il nostro nuovo punto di forza, pur con la sua corazza e la sua scontrosità. Io
mi limitavo ad osservare: osservavo tutto quello che accadeva intorno a me e lo
registravo in una parte della mia mente, pensando, elaborando, cercando di capire.
Stavo studiando la struttura del Monastero, i turni delle guardie, le
telecamere. Volevo scappare. Volevo ritrovare mia sorella e vivere una vita
felice con lei, Kai e Boris. La mia abilità con il beyblade calò bruscamente e
Vorkov, più furioso che mai di star perdendo tutti i suoi migliori blader, mi
punì varie volte, chiudendomi in cella e lasciandomi senza cibo.
Ma io pensavo. Il mio corpo non
era più importante, solo la mia mente lavorava, lavorava senza sosta per
trovare una soluzione. Fu così che mi accorsi che Vorkov stava tramando
qualcosa, stava creando qualcosa di proibito e oscuro nel suo laboratorio
segreto. Qualcosa che avrebbe rovinato ancora di più la nostra vita, ma questo
allora non potevo saperlo. Mi sembrava impossibile che la nostra vita potesse
peggiorare.
Abbiamo conosciuto due nuovi bladers del Monastero perché
Vorkov ci sta facendo allenare in squadre: si chiamano Sergej e Ivan, il primo
è biondo ed enorme e il secondo di enorme ha solo il suo naso, perché di
altezza mi arriva a malapena alla spalla. Sergej è freddo e un po’ maligno a
volte, ma in generale non è male, ha una mente molto acuta e una resistenza
incredibile. Ivan invece è semplicemente insopportabile, sono sicuro che se mi
lasciassero in stanza con lui anche solo per trenta secondi potrei ucciderlo
senza il minimo problema. E’ borioso, arrogante, acido, subdolo e crudele.
Soprattutto crudele. E’ questo che lo rende un avversario pericolosissimo nel
beyblade, sembra sempre che combatta per fare del male.
Comunque l’altro giorno sono riuscito a sconfiggerlo ed era livido,
letteralmente. Temo che dovrò aspettarmi qualche tipo di vendetta, ma non mi fa
paura.
Entro in silenzio nella stanza che condivido con Yuri e
Boris, trovandola vuota. Oggi è il mio compleanno e stamattina Yuri ha avuto
uno svenimento di quelli brutti, è rimasto incosciente per ore e ci ha fatto
preoccupare da morire. Davvero un bel regalo! Adesso è in infermeria e Boris mi
ha detto che fortunatamente sta molto meglio. Sto per gettarmi sul letto quando
qualcosa che non avevo notato prima mi paralizza sul posto: sul mio letto c’è
una piccola scatola bianca con un biglietto sopra. Mi ci siedo accanto e prendo
il biglietto con mani tremanti – in qualche modo so,
so che è Suo – e lo apro, trovando una calligrafia morbida e lunga che conosco
molto bene. Leggo le poche righe e sento il cuore salirmi in gola; lotto per
qualche secondo con le lacrime, cercando di distrarmi aprendo la scatoletta, ma
quando il suo contenuto cade sul letto non ce la faccio più, e grosse gocce
d’acqua iniziano a cadere sul lenzuolo come pioggia, ormai inarrestabili.
Buon
Compleanno, Kai.
Presto
verrò a prenderti.
Valeriya
Dentro c’era Dranzer.
Kai ci mostrò Dranzer in gran
segreto, dicendo con non l’avrebbe usato davanti a Vorkov perché temeva che
gliel’avrebbe rubato – e sapevamo che aveva ragione – ma che avrebbe avuto
bisogno del nostro aiuto per potercisi allenare di nascosto. Io e Boris lo
aiutammo volentieri, entrambi sapevamo che se c’era una possibilità di fuggire
da quel Monastero era collegata all’enorme potere nascosto dentro quel
beyblade. Kai ci mise due mesi di allenamenti così intensi che mi sentivo
stanco solo a guardarlo per riuscire ad evocare la creatura all’interno del
beyblade, ma alla fine ce la fece. L’Aquila Rossa.
Era semplicemente la cosa più
bella che avessi mai visto.
Vorkov mi ha fatto chiamare ed io non so perché. Questa
cosa mi angoscia un po’, ma so che non ci sono telecamere dentro i dormitori,
Yuri me l’ha assicurato, e nessuno conosce questo posto come Yuri. Quindi
Vorkov non può essere venuto a sapere di Dranzer, a meno che non gliel’abbiano
detto Yuri o Boris, e so che questo è impossibile. Non sarò un maestro a
mostrare le mie emozioni, ma so riconoscere quali persone sono degne di fiducia
e quali no. Ivan, ad esempio, non lo è, penso entrando nella stanza di Vorkov e
trovando il ragazzino in piedi accanto a lui. Sapevo che la sua vendetta
sarebbe arrivata, ma me ne ero completamente scordato, tutto preso da Dranzer.
Cosa avrà escogitato quel piccolo verme?
«Kai, vieni avanti, non temere» mi chiama la voce del
Monaco, e io avanzo lentamente, sul viso un’espressione di totale indifferenza.
Ivan sorride. Se solo Vorkov potesse alzarsi e andarsene per trenta secondi –
non chiedo di più – gli farei sparire quel sorriso dalla faccia per il resto
della vita. Della sua breve vita.
«Kai, ti ho chiamato perché ho deciso di conferirti un
grande onore» continua il Monaco, e io rimango immobile. Vorrei sbuffare. Un
onore, come no. Dopo anni nel Monastero li conosco molto bene i suoi “onori” e
non ne voglio neanche mezzo. Il sorriso di Ivan si fa ancora più ampio. Vedrai
cosa ti succederà non appena usciremo da qui.
Vorkov mi porta in laboratorio, congedando Ivan, a cui riservo
una delle mie migliori occhiate gelide e minacciose che, per qualche motivo, fa
allargare ancora di più il suo ghigno. Inizio a non essere più così sicuro di
me stesso: Ivan è un vigliacco subdolo, non starebbe ghignando se non fosse
certo di non rischiare nulla. Ma è anche uno stupido e molto probabilmente mi
sta sottovalutando. Vorkov si ferma davanti ad una teca in cui è custodito un
beyblade e io per un attimo trattengo rumorosamente il fiato. Il Monaco sorride
nel suo modo che fa accapponare la pelle.
«Lo trovi familiare, non è vero Kai? Lascia che ti
presenti la mia ultima creazione, che ho deciso di affidarti dopo aver visto i
tuoi incredibili miglioramenti negli ultimi mesi»
Sento la nausea assalirmi alla vista di quell’orrore,
quella copia nera e malvagia che sembra guardarmi con occhi famelici. Sfioro la
mia tasca con la mano per farmi forza, sentendo la presenza rassicurante di
Valeriya accanto a me. E’ arrivato il momento della risposta: Vorkov ha scelto
me invece di Yuri.
«Sono sicuro che sarai in grado di domarlo, Kai. Ti presento
Blackdranzer»
Kai non poteva immaginare che
non sarebbe più tornato da lì.
♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦♦
Altra tristezza e angoscia a
palate, lo so!!! Ma non è colpa mia!! Cioè… forse sì, ma non pensiamoci! Sono
quisquilie! u.u comunque vi avviso che il prossimo capitolo è l’ultimo dei
ricordi e non saranno più Kai e Yuri a raccontare, ma Yuri e Boris, perché Kai
viene (come ben sapete) buttato fuori dal Monastero dopo aver perso tutti i suoi
ricordi! Comunque mentre scrivevo questo capitolo ho deciso, a storia conclusa,
di scrivere uno spin-off per raccontare cosa è successo a Valeriya in questi
mesi in cui è stata lontana dal Monastero!
Per quelli di voi che se lo
stanno chiedendo, sì, Valeriya e Kai non si incontreranno più fino ai mondiali
di beyblade. Lo so che è triste, anche perché lei lo manca di pochissimi
giorni, come vedrete nel prossimo capitolo, ma se Valeriya fosse arrivata in
tempo le cose non sarebbero andate così… esigenze di trama! u.u
Per quei pochi che continuano a
seguirmi fatemi sapere cosa ne pensate!!
Qui ci sono le risposte alle
ultime recensioni:
Atisuto_chan: grazie di tutto, per la recensione, i
complimenti e gli auguri! Visto che stavolta non vi ho fatto aspettare tanto??
Vorkov nella mia fanfiction è davvero un essere super spregevole, ma direi che
lo era anche nell’anime, insomma, uno che sfrutta dei bambini per diventare
ricco e potente!! Invece leggendo fanfiction ho rivalutato molto il personaggio
di Boris, che quando l’avevo visto per la prima volta sul cartone volevo
semplicemente uccidere! >_< fammi sapere se ti è piaciuto anche questo
chappy! Un bacione!
Aphrodite: ebbene sì, sono viva u.u e ci avviciniamo
inesorabilmente alla fine! E qui si è scoperto come Kai ha ricevuto Dranzer,
mentre ho modificato un po’ la storia di Blackdranzer perché com’era
nell’originale non poteva funzionare! Il prossimo capitolo comunque sarà ancora
più terribile e sconvolgente di questi, perché racconta di come le cose si sono
“sfasciate” del tutto… quindi prepara i fazzoletti!! Ma il finale sarà
soddisfacente (almeno spero!), quindi non temere u.u un bacio, aspetto il tuo
parere anche su questo!^^
Sybelle: ciao! Sono “felice” di averti sconvolta,
anche se un pochino mi sento pure in colpa xD in realtà la morte di Katrina era
decisa fin dall’inizio, ma l’ho pensata e ripensata un sacco di volte perché
non mi soddisfaceva mai, e alla fine lo scorso capitolo si è scritto
praticamente da solo… ed è venuto fuori molto più triste e angosciante di tutte
le altre possibili morti che avevo pensato! ç_ç preparati perché il prossimo
capitolo (l’ultimo dei ricordi), sarà un’altra bella botta visto che, come
tutti ormai sapete, le cose non finiscono proprio bene… anche se alcuni misteri
devono ancora essere svelati! Aspetto il tuo parere su questo chappy, intanto,
un bacio!