Aiutami a non avere paura del buio

di _Shadow_96
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Aiutami a non avere paura del buio...


   

Ma ciao!!
Scusate il ritardo ma ieri dopo aver scritto l'intero capitolo ho chiuso il programma e ho cancellato tutto -.-"
Lasciamo perdere che č meglio!! Undicesimo capitolo, spero di non avere descritto in modo troppo forte in caso fatemi sapere, provvederō a modificare. In pių mi piaceva di pių come avevo scritto prima... Mannaggia!!
Allora oggi vorrei ringraziare tutti quelli che hanno inserito questa ff nelle seguite:

abaa, abuabu, alessia_bill98, Alexandra90, Aly_Swag, broncino, Bryce_78, Carocimi, ChicaTheLiar, dardana, dolcemary, hurry, ile_chan, ketax, kyla91, LadyGiulia, lety91, Mary_TVD, minelli69, myllyje, OnceUponADream, PATATINAFRITTA, prettyvitto, pucca88, Raven_, roxy81, TheFrost, ValeBlack, Veronica91, _Fibi_, _mymind_, stellina999 e  _Tam_

Nelle ricordate:

chiara84, incubus life, malvine e mary028.

Nelle preferite:

Bastet_89, Calmina_97, claudina cullen, Erratic Element, fearless13, gise, JennyChibiChan, kija_salvatore, kimberlina, Kingsbridge, lele90, lisetta95, lucry94, Mary899, OoOReikoOoO e SiriaJ.

Un grazie speciale a chi ha recensito lo scorso capitolo
Dear Juliet, _mymind_, _Tam_, Raven_ e Kingsbridge. Grazie anche a Marmaid che č passata per la prima volta a farmi sapere cosa pensa della mia ff e che spero si farā ancora sentire.

Infine un bacione a tutti quelli che hanno letto, spero di non avervi deluso.
Maddalena <3
PS: fatemi sapere cosa ne pensate mi raccomando ci ho messo tanto per scriverlo e mi farebbe piacere un vostro parere.
Pps: non ne capisco molto di medicina quindi se ho scritto qualche cavolata correggetemi, per favore.




 

 

Questo capitolo č per tutte quelle donne che subiscono violenze e non hanno il coraggio di difendersi.

Denunciate: c'č una vita meravigliosa da vivere fuori da quella gabbia in cui vi hanno rinchiuso e voi meritate di ritornare a respirare ed essere felici.

Non lasciatevi convincere del contrario.
 


  

Capitolo 11

 

"Wickedness and tears"

 

Il ristorante era in realtā un piccolo agriturismo immerso nel verde di un prato immenso. Federico parcheggiō e si voltō verso di lei; durante tutto il viaggio in macchina non avevano parlato per nulla e quel silenzio, almeno ad Eliana, aveva pesato molto.
 
“Siamo arrivati” la ragazza alzō lo sguardo dal tappetino dell’automobile e si voltō verso di lui. Appena incrociō i suoi occhi desiderō avere la confidenza e la sicurezza adatti per sporsi e poggiare le labbra su quelle di lui “Hai perso la lingua per caso?”
 
“N-no e non fare lo stronzo” lo rimproverō sorpresa che la sua voce non le fosse uscita in un rantolo.
 
“Vuoi litigare? Perché io non sono dell’umore..” Federico aprė la portiera ed uscė dall’auto imitato da lei qualche secondo dopo.

“Non atteggiarti a figo impertinente solo perché ci sono i tuoi amici”

“Io non mi atteggio in nessun modo sei tu che da quando siamo saliti in macchina non hai pių detto una parola”
 
“Vorrei vedere te in mezzo a venti persone che non conosci!” sbottō rivelandogli il perché della sua agitazione. Si sentiva in imbarazzo a stare in mezzo a tante persone sconosciute e la sua agitazione solitamente era una calamita per le catastrofi. Quando aveva accettato era stata cosė presa dalla rabbia e dalla gelosia che non aveva minimamente pensato alla situazione in cui si sarebbe trovata ma ora che quelle sensazioni erano evaporate il suo animo timido era ritornato riempiendola di dubbi e preoccupazioni. Federico mormorō un “Oh” di sorpresa portandosi la mano destra nei capelli con l’espressione di un bambino che scarta il suo regalo di Natale scoprendo che č proprio quello che desiderava con tutto il cuore.
 
“Non devi vergognarti, sono simpatici”
 
“Immagino” borbottō chiudendo la zip della e si sorprese quando lui la strinse tra le braccia. Il calore del suo corpo la riscaldō all’istante allontanando il freddo e sciogliendo tutta la tensione che si portava addosso; ricambiō la stretta poggiando la testa sul petto di lui e respirō il suo profumo cercando sicurezza.
 
“Ehi piccioncini muovetevi!!” Eliana sbuffō stringendo di nuovo Federico a sé.
 
“No, stringimi ancora un po’” lo sentė ridere e anche le sue labbra si spiegarono in un sorriso “Mi dispiace č solo che non voglio metterti in imbarazzo”
 
“Io voglio solo che ti diverta”


“Lo so. Che dici entriamo? Ci hanno giā richiamato una volta”
 
“Andiamo” Federico le strinse una mano e la trascinō, letteralmente all’interno del ristorante. Appena ebbero varcato la soglia furono accolti dal profumo di Ambipur alla lavanda e dal chiacchiericcio dei ragazzi e di altre persone sedute a tavola.
 
“Ehi Fede vieni ti ho conservato il posto” Vanessa si stava sbracciando verso Federico per farsi vedere. Eliana osservō i due tavoli da venti uniti a formare un unico grande tavolo e non si sorprese per nulla quando vide gli ultimi due posti rimasti: uno a capotavola e l’altro a sette posti di distanza proprio accanto a Vanessa. Osservando Federico notō una scintilla di fastidio passare nei suoi occhi e questo nonostante la situazione la rese un po’ felice.

“Veramente Vane io vorrei sedermi accanto ad Eliana. Conosce solo me e non voglio che si senta in imbarazzo” le guance della bionda si colorarono di un rosso acceso e le labbra si aprirono in una smorfia di sorpresa e delusione.

“Oh ma io ti ho tenuto il posto!!” sbottō come una bambina incrociando le braccia al petto e ciō mise in mostra il suo decolté giā abbastanza in vista “D’accordo sedetevi dove vi pare io me ne vado” si alzō, traballando sui tacchi, e senza neanche prendere il cappotto corse fuori.
 
Ochetta č tutta una recita ecco perché ha lasciato il cappotto!!Avrebbe voluto urlarlo ma preferė restare in silenzio e prese a sfogarsi con il suo povero labbro.

“Ely io...La riporto dentro, ok? Aspetta qui” Federico le baciō lievemente una guancia e le strinse la mano prima di correre fuori dal locale. Eliana decise di evitare ulteriori discussioni cosė si sedette a capotavola; qualche secondo dopo una mano delicata si posō sulla sua spalla battendo lievemente.

“Dai ci pensiamo noi a farti divertire” la voce nonostante l’ironia era molto dolce e ciō fece alzare lo sguardo di Eliana che si posō sulla ragazza alla sua sinistra, la pių bella ragazza che avesse mai visto: capelli ramati e lisci, occhi verdi sapientemente truccati, i tratti del viso delicati e armoniosi e da quel che poteva vedere era anche magrissima “Io sono Samantha ma se vuoi puoi chiamarmi Sam” le sorrise e porse la mano, manicure perfetta, che Eliana si affrettō a stringere.

“Eliana, piacere”
 
“Io sono Marco, suo fratello” anche Marco era molto bello ma a differenza della sorella i suoi capelli erano di un castano chiaro, quasi dorato. Dopo essersi presentata Eliana tornō a concentrarsi sui ricami della tovaglia e del tovagliolo.

“Dai non stare cosė Vanessa č solo una troietta a cui brucia ancora l’essere stata lasciata da Federico”
 
“Pff a Federico non č mai fregato nulla di lei, la scopava e basta”

“Marco!! Lascialo perdere č un insensibile. Tu e Fede da quanto state insieme?” Eliana avvampō e il grissino che stava mangiucchiando le andō di traverso “Ehi, ehi..”

“Noi non stiamo insieme” riuscė a dire dopo essersi ripresa e aver bevuto un bicchiere d’acqua. Sentė la porta d’ingresso aprirsi e nonostante i buoni propositi di non alzare gli occhi si ritrovō a guardare la mano di Federico stretta a quella di Vanessa.

“Scusatemi ragazzi č solo che sono nervosa in questo periodo” la biondina sbattč le ciglia con lo sguardo da cane bastonato ma nessuno le diede peso e ciō fece sorridere Eliana che abbassō gli occhi non appena Federico si voltō verso di lei. Alla fine Vanessa ebbe la meglio e cosė Eliana si ritrovō a dover sopportare le risatine di lei che non faceva altro che accarezzare Federico. Loro due non erano fidanzati certo, ma lui aveva detto di tenerci a lei quindi...
Decise di lasciar perdere e si concentrō sulla lettura del menų composto per lo pių con specialitā di terra, prodotti tipici e molto caserecci. Gli altri optarono per un antipasto della casa, pappardelle ai funghi porcini, carne alla griglia, patate e insalata. Marco e Samantha la fecero divertire molto soprattutto quando iniziarono a litigare per colpa di Layla la cagnolina di Sam. Dopo aver mangiato il dolce, un buonissimo tartufo al cioccolato bianco, i ragazzi divisero il conto a metā e Eliana non si accorse di aver trattenuto il fiato, sperando di riuscire a pagare con i pochi soldi che aveva in tasca, finché Marco non la osservō accigliato. Quando uscirono dal ristorante Vanessa era ancora appolipata a Federico stile koala cosė Eliana decise di accompagnare i due fratelli all’auto.

“Allora, alla fine ti sei divertita?” le chiese Samantha armeggiando nella borsetta, forse in cerca delle chiavi.

“Certo, grazie mille” sorrise ma la sua gioia si spense quando Marco le poggiō una mano sul fianco.

“Questo č il mio numero” Sam le porse un biglietto da visita e sistemō la borsa sulla spalla “Fatti sentire qualche volta” si sporse e le baciō le guance prima di infilarsi in macchina e mettere in moto.

“Senti…Io mi sono divertito con te e sei anche molto carina” Eliana avvampō e lo osservō da testa a piede; era un bellissimo ragazzo e avrebbe dovuto sentirsi lusingata ma la sua mente continuava a concentrarsi su Federico e Vanessa completamente schiacciati sul cofano dell’auto “…uscire con me?”

“C-cosa?”
 
“Ti va di uscire con me un giorno di questi?”
 
“Ehm..io, non so..”

“Senza impegno, una pizza e un cinema” la guardō con gli occhi speranzosi e lei annuė afferrando il fogliettino che le porgeva “Fammi uno squillo cosė salvo il tuo numero e ti chiamo”
 
“D’accordo” lui le sorrise e si chiuse in macchina; i due fratelli la salutarono con la mano prima di allontanarsi. Rimasta sola Eliana deglutė e si avvicinō ai due…polipi “Fede…possiamo andare?”
 
“Si entra ti raggiungo” tentennō guardandolo negli occhi mentre Vanessa la osservava come se fosse un moscerino da schiacciare e solo quando ne ebbe abbastanza entrō in macchina. Vide perfettamente la bionda provarci con Federico, strusciarsi su di lui, passare le mani nei suoi capelli e baciarlo; purtroppo lui le circondō i fianchi con le mani e ricambiō. Eliana non volle continuare a vedere, una fitta di dolore le si propagō nel petto e per impedirsi di piangere dovette chiudere gli occhi. Li tenne cosė anche quando la portiera del guidatore si aprė e si richiuse, anche quando Federico le accarezzō i capelli scostandoglieli dal viso, anche quando capė che si stava innamorando di lui.
 
************

Riaprė gli occhi proprio mentre l’auto svoltava nel suo quartiere e si stiracchiō per bene cercando di riprendere il pieno controllo del suo corpo.

“Ben svegliata” il tono di voce di Federico era un misto tra ironia e dolcezza come se fosse preoccupato di una qualsiasi sua reazione.

“Mmmh” Eliana si voltō verso casa sua mentre lui parcheggiava e quando vide l’auto di Davide ferma nel vialetto iniziō a tremare.

“Oh fatina” Federico si sporse per abbracciarla e nonostante il diavoletto sulla sua spalla sinistra continuasse a punzecchiarla per allontanarlo lei si lasciō stringere forte.

“O-ora passa, tranquillo” si concentrō cercando di fermare il tremolio che le faceva battere i denti e qualche minuto dopo aiutata dal calore del corpo che la stringeva si calmō “Va bene io..” lui si scostō e Eliana lo vide passarsi la mano sulle labbra tante volte finché non divennero rosse e gonfie.
 
“Posso baciarti?”
 
“N-no, non puoi baciarmi dopo aver baciato lei”
 
“Io..non volevo farlo”

“Oh allora vuoi dirmi che la tua lingua ci č finita per caso nella sua gola?” sbottō Eliana sporgendosi per aprire la portiera.

“Pensala come vuoi” si voltō verso di lui e non seppe resistere; si sporse e gli schioccō un bacio a stampo prima di scendere dall’auto: si avviō verso casa solo quando la vide svoltare l’angolo e il tremito che le scosse le spalle non era solo per il freddo. Camminō a passi lenti e misurati cercando di ritardare il pių possibile ma alla fine giunse davanti alla porta di casa e la aprė lentamente cercando di fare il minor rumore possibile: non servė a nulla. Sua madre e Davide corsero all’ingresso e quando la vide le iridi di lui diventarono sempre pių scure mentre Romina si stringeva il collo livido con una mano tremando.

“E cosė finalmente la bambolina si decide a tornare a casa” Eliana sentė tutto il disprezzo nella voce di Davide e il suo cuore cominciō a galoppare nel petto. Con un’unica falcata le fu vicino e le afferrō i capelli cosė forte che lei dovette piegarsi sulle ginocchia per cercare di alleviare il dolore “Brutta puttana come ti salta in mente di fare quello che cazzo ti pare eh?” le diede un ceffone cosė forte che Eliana cadde sul pavimento e il suo labbro cominciō a sanguinare.

“Davide ti prego” Romina aveva stretto Davide per le spalle cercando di fermarlo ma lui la strattonō via con cosė tanta forza che sua madre si ritrovō contro il muro a gemere dal dolore.

“Mamma..”quella distrazione le costō cara e Davide ebbe tutto il tempo per sferrarle un calcio cosė potente allo stomaco da mozzarle il respiro: lui continuō a colpirla. Eliana non ebbe pių la forza di muoversi e di opporsi quando lui le si sedette cavalcioni sui fianchi e iniziō a colpirle il viso.

“Brutta puttana ti ho giā detto che tu sei mia!!” la colpė di nuovo e Eliana lo osservō sfinita mentre lui ghignava compiaciuto. Riuscė anche a cogliere il lampo che passō negli occhi di lui e ciō la fece tremare dalla paura “Ora ti insegno io l’educazione” si alzō da lei e iniziō a slacciarsi i pantaloni.

“No!! No ti prego!!” lui perō non la ascoltō anzi la prese per i capelli e la fece inginocchiare davanti alle sue gambe aperte. Il corpo di Eliana fu scosso dai singhiozzi e non riuscė a smettere di piangere anche se questo le costava uno sforzo immenso.

“Succhia”

“Noo!!”

“Ho-detto-succhia” Eliana si divincolō in tutti i modi cercando di farlo allontanare ma lui continuava a tenerla per i capelli.

“Davide!!” urlō Romina e ciō bastō a distrarlo e permettere a Eliana di alzarsi.

“Mi dispiace mamma!!” le urlō Eliana aprendo la porta e corse via nonostante il dolore al fianco le mozzasse il respiro. Quando non ebbe pių la forza di muoversi si accasciō sul marciapiede e prese il cellulare dalla tasca. La voce di lui fu come un balsamo e sembrō far diminuire il dolore che provava, anche nell’anima.

“Pronto, Eliana”

“F-fede..”ansimō e prese un respiro profondo nonostante il dolore “V-vieni a p-prendermi”
 
“Eliana dove sei? Cazzo perché ti ho fatto tornare lė…Merda. Vengo subito dimmi dove sei”
 
“Via…Giovanni Verdi. Sbrigati” premette il tasto verde e si mise a sedere nell’unica posizione che non le provocava dolore. Le sembrō passata un’eternitā quando sentė il rombo dell’auto di Federico e lui corse davanti a lei “Ehi..”
 
“Oh mio dio. Mi dispiace cosė tanto” le baciō una guancia e la prese tra le braccia. Dopo un po’ di fatica e tanto dolore per Eliana finalmente riuscė a farla stendere sul sedile posteriore e si affrettō a entrare in macchina.

“Va p-piano. Sto. Bene”
 
“No che non stai bene!! Cazzo…Da quanto va avanti?”

“Anni...” Eliana cercō di guardarlo dallo specchietto e quando ci riuscė si accorse che stava piangendo “Oh non piangere, io sto bene” lui imprecō e diede un pugno al volante, in compenso rallentō. Appena arrivarono in ospedale dovettero aspettare mezz’ora poi finalmente un’infermiera li fece portare in una stanza; l’odore di disinfettante la stordė leggermente facendole venire voglia di vomitare ma resistette.
 
“Allora comincio con il labbro, va bene?” il medico iniziō a medicarle il labbro sanguinante poi si dedico al suo ventre dolorante; quando le alzō la maglietta Federico inspirō bruscamente e imprecō e questo la spinse a muoversi per vedere cosa avesse di cosė orribile “Stia ferma č un livido, molto esteso. Ora mi dica quando le sente male” iniziō a fare pressione sul sulla sua pancia e quando le toccō il punto in cui le faceva malissimo non riuscė a trattenere un urlo di dolore. Il dottore annuė e si sfilō i guanti di lattice “Credo abbia una costola fratturata ma per accertarcene dobbiamo fare una radiografia. Aspetti qui fra poco le mando un’infermiera” appena si fu allontanato Federico si avvicinō e le prese la mano tra le sue.

“Mi dispiace cosė tanto..”
 
“No, tranquillo guarirā” lui le sorrise mesto e posō una mano sul suo ventre “Č davvero cosė grande il livido?”
 
“Troppo. Eliana voglio che tu venga a vivere a casa mia, non puoi tornare lė”
 
“Non voglio dare fastidio a te e tua madre”

“Non lo farai, mi sento cosė in colpa per averti fatto rientrare in casa. Avevo un brutto presentimento..”

“Non potevi saperlo” qualcuno bussō alla porta e due infermiere fecero capolino nella stanza.

“Scusi ma le dobbiamo chiedere di allontanarsi” Federico le lasciō un bacio sulla guancia e si allontanō. La diagnosi del medico si rivelō corretta cosė dopo averle fasciato il petto e consigliato una pomata per sgonfiare il viso ammaccato la mandarono a casa. Eliana appoggiō la fronte al finestrino e allungō la mano sul cambio per poggiarla su quella di lui; Federico se la portō alle labbra e vi lasciō un bacio.

“Andrā tutto bene te lo prometto. Ti fidi di me?” lei lo guardō per qualche secondo poi sorrise e si sporse a baciargli la guancia.

“Mi fido” lui sorrise e tornō a guidare mentre Eliana si lasciava andare tra le braccia di Morfeo consapevole che la sua vita dal quel momento in poi sarebbe cambiata per sempre.





Angolino Maddy!!

Aaaaallora, prometto che dopo questo me ne vado!! Visto che questo capitolo č molto triste, o almeno credo, volevo lasciarvi qualcosa per addolcirvi. Premetto e specifico che ognuno puō continuare a immaginare i personaggi come vuole, queste foto sono solo per darvi un'idea su come si sono formati nella mia mente!! Se non ricordate chi sono vi dico subito che Erica e Giulia sono le migliori amiche di Antonella anche se sono solo di contorno nella ff mentre i due ragazzi sono i migliori amici di Federico.


Questa č Antonella!! Questa č Erica.


Questa č Giulia Lorenzo e Michele.




Antonio e...... Daniela ma senza Tattoo!!


 


 





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