Diario di una Junkie 3
Alexander
cominciò a portarmi a delle feste chiamate Freak Party. Sono festini illegali dove
i vampiri si scambiano i propri servi e ci fanno quello che vogliono. Gli umani
che frequentano quei party sono solamente gente adulta. Io ero la più piccola
ed ero molto richiesta. In una sola volta con più vampiri
Io ed Alexander eravamo amanti, mi piaceva essere morsa da gli altri
vampiri, ma le cose con lui erano diverse. Il suo tocco mi eccitava come pochi
e i baci impregnati con il mio sangue, avevano un sapore diverso. Non so cosa
dirvi … Non avevo mai provato sentimenti simili.
Un giorno trovai i vestiti che portavo quando lui mi rapì. Erano
indumenti semplici d’adolescente. Una felpa blu con cappuccino, una t-shirt
bianca con la stampa di Hanna Montana e dei Jeans blu. Inorridì alla vista della
maglietta, non riuscivo a crederci che una volta mi piacesse simil cantante.
Posai gli occhi su uno specchio crepato e mi vidi. Indossavo una gonna di jeans
attillata, era cortissima e se mi fossi piegata si sarebbero visti i miei
glutei. Avevo un top nero griffato che mostrava chiaramente che non portavo il reggiseno.
A dire la verità era raro che portavo l’intimo, se lo indossavo, avevo solo
quello indosso. I colori sulla tonalità del bianco, erano i mei prediletti, ma
anche il blu e l’azzurro li gradivo molto.
Sorrisi al pensiero che solo otto mesi prima, vivevo nella mia oziosa
ignoranza. Neanche riuscivo immaginare che esisteva una vita simile. Si,
leggevo i giornali e guardavo i notiziari, ma non avrei mai compreso pienamente
questo stile di vita. Pensai un attimo hai miei genitori, gli amici e a
Richard. Quanto avranno sofferto? Quanto avranno pianto? Adesso Alexander mi
avrebbe permesso di andarli a trovare, ma mi sentivo così distante da loro. Non
saprei come raccontargli e né vorrei narrargli lo stile di vita che stavo
conducendo. Sicuramente a mio padre gli
sarebbe venuto un colpo, visto che soffre di pressione alta. Non gli lo
auguravo, potrebbe rimanerci secco. Mia madre si sarebbe messa a piangere ed io
non volevo che piangesse. Le mie amiche mi avrebbero convinta a riprendere la
mia monotona vita passata. Scossi la testa, non volevo pensarci, non desideravo
abbandonare Alexander. Lui era il mio amato ed io volevo stare con lui per
sempre.
Lui era un vampiro
ed io una qualunque umana. Lui era immortale ed mortale. Non avremmo mai
condiviso l’immortalità insieme io fra ottant’anni sarai morta. Anzi mi avrebbe
scaricata quando avrò sulla quarantina e il mio corpo non avrebbe più le belle
forme di una volta. Lo desideravo, volevo che mi amasse, ma capivo che sarebbe
stato una cosa passeggiera.
Non so come
spiegarvi, forse lo intuiva, ma una sera mi parlò dei servi umani. Sono colore
che hanno un legame particolare con i Master vampiri. Alla persona scelta
vengono impressi, con o contro la propria volontà, quattro marchi. Quel legame
era eterno come i marchi e avrebbero condiviso l’immortalità insieme. Io lo
desideravo. Volevo che mi impostassi quei marchi. Alexander però, aggiunse che
solamente certi Master potessero averli e lui non era ancora abastanza antico.
Io mi ratrista.
Io lo amavo,
forse, non ero siucura dei miei sentimenti. Magari i suoi bei occhi nocciola mi
ingannavano e le belle sensazioni erano solo bugie. Non so come davi una
spiegazione esatta, ma anche sé ero vissuta nella menzogna, era una falsità
piacevole.
Il terzo capitolo è concluso. Adesso racconto cosa è successo
quando stavo con lui. Ovviamente dopo lo stupro e tante altre cose che non mi
va nemmeno di nominare.. Però spero che sia venuto bene e che continua a
piacere. Desidero che questo racconto sia apprezzato. La piccola Junkie merita
un piccolo spazietto nei vostri cuori. Io le voglio molto bene e non potrei mai
dimenticarmene di lei. Continuerò a scrivere la sua storia e spero che qualcuno
la legga e la porta nel cuore. A presto
dalla vostra Valkyrie_Licantropa.
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