Elucubrazioni di un cielo notturno

di NevanMcRevolver
(/viewuser.php?uid=90088)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


-Addio.

 

 

Fedor pizzica con mano tremante le corde del violino bianco di Ermil.

Le note si perdono incerte nell’aria del cielo notturno: le stelle del Grande Carro brillano, beffarde e indifferenti a tanta sofferenza.

La brezza accarezza il viso segnato di Fedor, gli asciuga le lacrime ma non il dolore.

Una timida luna evanescente stenta e brillare: sembra più pallida del solito, come se fosse stanca.

Si inginocchia davanti la lapide, Fedor.

Il terreno è oscuro, freddo, duro come le amarezze della vita.

Altri singhiozzi, altre lacrime.

Un bacio sulla pietra, e vi posa davanti il violino.

“Addio, Ermil, amore mio!”

 

 

 

 

 

Note dell’autore:

Buongiorno raga!

Ricordate che nella drabble 25 “Per te” dissi di aver già composto l’ultima drabble? Bene. Eccola qui. Ve la presento, nuda e cruda come solo le parole sanno esserlo.

In conclusione di tutto ciò, cosa posso dirvi?

Per quel che mi riguarda è stato un cammino, un’evoluzione, anche doloroso. Mi sono esposto come non ho mai fatto. Come ha detto un mio amico, anzi, il mio fratellino, in queste parole sono arrivato a strapparmi addirittura la pelle.

Ringrazio tutti, chi ha seguito, chi ha preferito, chi ha recensito, chi ha semplicemente letto e basta. Non starò qui a fare i nomi un po’ per pigrizia, e poi anche perché ognuno sa che ruolo ha ricoperto in questa situazione.

Grazie di cuore, per tutto!

A presto :)





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=925572