-Addio.
Fedor
pizzica con mano tremante le corde del violino bianco di Ermil.
Le
note si perdono incerte nell’aria del cielo notturno: le
stelle del
Grande Carro brillano, beffarde e indifferenti a tanta sofferenza.
La
brezza accarezza il viso segnato di Fedor, gli asciuga le lacrime
ma non il dolore.
Una
timida luna evanescente stenta e brillare: sembra più
pallida del
solito, come se fosse stanca.
Si
inginocchia davanti la lapide, Fedor.
Il
terreno è oscuro, freddo, duro come le amarezze della vita.
Altri
singhiozzi, altre lacrime.
Un
bacio sulla pietra, e vi posa davanti il violino.
“Addio,
Ermil, amore mio!”
Note
dell’autore:
Buongiorno
raga!
Ricordate
che nella drabble 25 “Per te” dissi di aver
già composto l’ultima
drabble? Bene. Eccola qui. Ve la presento, nuda e cruda come solo le
parole
sanno esserlo.
In
conclusione di tutto ciò, cosa posso dirvi?
Per
quel che mi riguarda è stato un cammino,
un’evoluzione, anche
doloroso. Mi sono esposto come non ho mai fatto. Come ha detto un mio
amico,
anzi, il mio fratellino, in queste parole sono arrivato a strapparmi
addirittura la pelle.
Ringrazio
tutti, chi ha seguito, chi ha preferito, chi ha recensito,
chi ha semplicemente letto e basta. Non starò qui a fare i
nomi un po’ per
pigrizia, e poi anche perché ognuno sa che ruolo ha
ricoperto in questa
situazione.
Grazie
di cuore, per tutto!
A
presto :)
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