IL CAVALIERE CON IL FEDORA
"Mozzie wanted to leave New York. I didn't"
"Why not?"
"You..."
Si perse
dentro il Suo sguardo.
Era strano: sebbene gli occhi di Elizabeth fossero di un colore simile
a quelli di Neal, a Peter, guardandoLo, non gli era mai capitato di
pensare a Lei.
Eppure amava intensamente sua moglie.
Ma allo stesso tempo non poteva più negare che il suo cuore
fosse stato assediato da un Cavaliere narcisista che usava come elmo un
fedora.
D'altronde non aveva nemmeno opposto troppa resistenza.
Gli piaceva
che ci fosse Lui nella sua vita.
"You".
Il cuore gli si
fermò.
La mente si svuotò.
Gli venne improvvisamente voglia di piangere.
Non riusciva a controllare i suoi sentimenti quando lo guardava.
Non era in grado di sfuggire al desiderio di farsi totalmente rapire da
Lui e di sparire per sempre tra le mura del Suo castello errante.
Voleva davvero restare? Pur sapendo che la sua scelta non
sarebbe stato Lui?
Quale scelta, poi?
Aveva fatto un giuramento dieci anni fa e sopra esso aveva costruito
tutta la sua vita.
E Neal?
Sebbene non avesse mai smesso di amarLa, ora c'era anche Lui.
E ci sarebbe sempre stato, come un'ombra intangibile e sfuggente.
Come il riflesso di un sogno.
"Why not?"
"You."
Il cuore
ricominciò a battere.
Riprese
coscienza del mondo reale, quello dove Lui non era altro che l'uomo che
aveva messo in pericolo sua moglie.
Il mondo in cui Lui era un criminale.
La rabbia lo colse, salendogli fino al cervello. Ed il motivo di
quell'ira era uno solo:
la
consapevolezza di amarLo ancora
Anche dopo quello che aveva fatto.
Oltre le parole non dette e i sentimenti inespressi, il Cavaliere con
il fedora l'aveva vinto, abbattendo ogni sua difesa.
Gli era dentro, saldo e pesante nel cuore.
E non se ne sarebbe mai andato.
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