Storia corretta, o per lo
meno...ci ho provato <3
POV
Zoey:
Ancora non ci posso credere! Io, Zoey
Logan sono ufficialmente una Studentessa Universitaria.
Anzi, riformulo la frase, sono
ufficialmente una studentessa Universitaria “libera
ed
indipendente”.
Il perché? Finalmente andrò a vivere
da sola.
Lontana dalle pressioni dei miei
genitori e dai lavoretti di casa! Okay, l’ultima frase forse
è
errata, dato che andrò a vivere in un appartamento con delle
nuove
coinquiline, sicuramente dovremo accordarci sulla spesa, gli orari di
pulizia e di portar fuori la spazzatura..
Ma in fondo, cosa importa? Conoscerò
nuove persone, potrò finalmente farmi delle amiche!
In passato non ho avuto molta fortuna nelle amicizie, sono
sempre stata molto timida, inoltre, essendo
figlia unica, ho sempre avuto dei genitori iper-protettivi; si
sa…Quei generi di genitori che se non rispondi al telefono
nel giro
di dieci secondi, ti accorgi che hanno già contattato
l’FBI, i
vigili del fuoco e le forze dell’ordine, credendoti rapita,
ferita
o addirittura svenuta per strada.
A volte penso che solo a me siano
capitati dei genitori così..
Ma questo ora non mi deve distrarre,
poiché tra meno di mezz’ora raggiungerò
quella che sarà la mia casa per un intero anno!
Mi dirigo, innanzitutto, dall’agenzia
a cui mi ero rivolta questa estate per l’appartamento, anche
se la
pesantezza della mia enorme valigia non mi è di grande
aiuto. Ma chi
me l’ha fatto fare di metterci così tanta roba?!
Scommetto che
alla fine gli oggetti più importanti li ho lasciati a casa
mia,
di sicuro..
Sono quasi entrata, quando
perdo improvvisamente l’equilibrio, finendo a terra come un
sacco
di patate, che figuraccia…Per fortuna nessuno mi ha notata..
Ecco, lo immaginavo..
Alzo lo sguardo, notando un ragazzo che
mi porge la mano educatamente, io la afferro, alzandomi da terra e
recuperando la valigia
Mi sorride
Lui annuisce, avanzando di qualche passo
nche io
inizio l’Università, Sociologia>
Il ragazzo si mette a ridere ed io, non capendo il
perché, lo guardo con perplessità
Mi
porge la mano .
Ricambio il saluto, felice di aver conosciuto un probabile
amico, nonché futuro compagno di Università
.
Dopo le presentazioni, entrambi ci dirigiamo finalmente in
agenzia.
…....................................................................
Non ci impieghiamo molto, circa un quarto d’ora,
il tempo anche di trovare le chiavi e di consegnarcele.
<Sai, non vedo l’ora! Ti confesso
che ero più contenta del trasferimento in sè che
dell’Università>
Trent annuisce, camminandomi a fianco
Gli
dico, tirando fuori un piccolo sorriso
Purtroppo, avendo i genitori
separati, è normale questa situazione.
Entrambi raggiungiamo la fermata dell’autobus,
dove mi aspetta un breve viaggetto di dieci minuti.
Poso la
valigia, sedendomi sulla panchina
Ci salutiamo con un piccolo cenno della mano, per fortuna
che qualche minuto più tardi salgo sull'autobus.
Chi l'avrebbe mai detto, non credevo di incontrare un
ragazzo così…gentile?
Dalle mie parti i ragazzi che ti aiutano in
difficoltà sono rari, tutti presi dal loro aspetto fisico, i
classici tutto muscoli e niente cervello.
Una volta preso posto nell'autobus, frugai nella mia borsa
ma, come temevo, mi accorgo di aver dimenticato il mio mp3 a casa.
Fantastico..Lo sapevo che prima o poi avrei lasciato qualcosa che mi
sarebbe sicuramente servito.
Volto lo
sguardo, notando un ragazzo che tiene la mia valigia<
Ti era caduta e così, bhè...Tieni!>.
La afferro, sorridendogli
.
Entrambi ci scambiamo un altro sorriso, finendo poi nel
silenzio più totale. Se c'è una cosa che non
sopporto, sono questi vuoti imbarazzanti durante un dialogo.
Lo ammetto, oltre ad essere
timida, non brillo in fatto di conversazioni.
<Sì!
Ehm cioè..No! Insomma...Sono di Ottawa, ma mi sono
trasferito a Toronto da qualche anno> Non ci giurerei, ma
sembra anche più imbarazzato di me.
Appuntamento sull'autobus? Questa mi suona talmente buffa,
da non riuscire a trattenere una risata.
In men che non si dica, passano in fretta quei dieci minuti
e, giungo alla mia fermata. Lui mi aiuta nuovamente con la valigia,
permettendomi di scendere tranquillamente.
Rimango
imbambolata, di sicuro con un sorriso da pura ebete stampato sul volto.
Ma lui sembra non badarci Mi
sorrise. Wow… E che sorriso…
Ripete il mio nome, quasi
“incantato” <...I_io
sono Mi...> ma
non fa tempo a finire la frase, che la porticina dell'autobus si
richiude, allontanandomi così da
…Ehm....Quel....”Quel ragazzo così
dolce e gentile di cui non so (e forse non saprò mai) il suo
nome.”
Istintivamente, mi sposto una ciocca di capelli dietro
all’orecchio, accorgendomi solo ora della scomparsa del mio
fermaglio a fiore. Diamine! Deve essermi caduto in agenzia, oppure
sull’autobus! Spero vivamente nella prima opzione, per lo
meno avrei potuto recuperarlo…Forse.
….....................................
Pochi minuti più tardi giungo all'edificio,
dritta al 3° piano. Per fortuna c’è l'
ascensore, non sarei riuscita a trascinare la valigia un minuto di
più.
Lo ammetto, la ginnastica non è il mio forte.
Una volta arrivata, prendo le chiavi dalla borsa ed apro la
porta della mia nuova casa.
Sono curiosa di conoscere le mie nuove coinquiline,
chissà che persone sono, ma
soprattutto..Chissà se saremmo andate
d’accordo…
Entro e, nel giro di pochi secondi vengo colpita da un suono
assordante, chi diamine ascolta la musica a questo volume?! Chiudo
immediatamente la porta, sperando di non subire una ramanzina da parte
dei vicini, dopodiché mi dirigo verso il luogo dove proviene
quel terribile frastuono, la sala.
Non faccio in tempo a terminare la frase che mi blocco di
colpo..
Mai….MAI mi sarei aspettata
questo..
Dove…Caspita…Sono….Finita?
Tralasciando l’immenso disordine della sala,
davanti a me vidi un ragazzo…UN RAGAZZO!
Che diamine ci fa un maschio in un appartamento che è
destinato a cinque femmine?!
Il tipo quasi non mi nota, troppo preso al telefono per
capire cosa sta succedendo.
<Davvero Eddy! Dovevi esserci! La festa
è stata strepitosa, una ha persino fatto fuori in piscina
talmente era sbronza!>
Come se non bastasse, due ragazzi entrano in sala, causando
ancora più bordello di quanto ce ne sia già.
E
immediatamente, il ragazzo lancia il videogioco con quello strano
affare fuori dalla finestra, colpendo in pieno la persiana
dell’edificio accanto, nonostante la musica alta, riesco a
sentire le urla della vecchietta sulla terrazza.
Urla il ragazzo di
nome Sam.
Il tizio del
telefono chiude la chiamata, raggiungendo i due
Sam si volta
verso di lui
Mi porto una mano al viso, scuotendo debolmente il capo,
noto che anche quel Scott fa lo stesso, aggiungendo inoltre un bel
“Che banda di idioti”.
Ooookaaaayy… Sono entrata in una gabbia di matti!
Ora indietreggio, sperando che non mi notino....
Giro lo sguardo, vedendo un quarto ragazzo dalla cresta
verde che mi osserva con perplessità. Ah forse ho
dimenticato di dirvi che..E’ in mutande!
Finalmente ho
l’attenzione di tutti e quattro, confusi tanto quanto me.
Scott tira fuori un sorrisetto beffardo
Risponde il rosso Entrambi si mettono a ridere, sotto lo
sguardo seccato del tipo con gli occhiali <Hey!
Guardate che ci sono anch’io! Se dovete prendermi in giro,
per lo meno fatelo quando non sono presente!>
In men che non si dica, i quattro ragazzi iniziano a
discutere, dimenticandosi completamente della mia presenza; in quel
preciso istante sarei dovuta scappare, prendere un bel respiro e
controllare di non aver sbagliato appartamento. Ma una piccola domanda
mi balena per la mente: “Se questo non era il mio
appartamento, allora come mai ho le chiavi?”
Impossibile…No…Impossibile
davvero..
Ma nulla, tra il volume dello stereo e le urla di quei
quattro, non riuscivo ad attirare la loro attenzione, finchè
perdo la pazienza e mi metto ad urlare con tutta la forza che ho Ma
proprio in quell’istante il volume diminuisce, merito di quel
Geoff che ha abbassato la musica. Mi tappo la bocca, tirando fuori un
piccolo sorrisetto<
Eheh…Ehm…Stavo dicendo..> Prendo
un profondo respiro ed inizio a parlare Loro
annuiscono all’unisono.
Ridacchia
Scott
Deglutisco a fatica <...Il
mio appartamento..>
I quattro si scambiano una veloce occhiata,
finchè Geoff si avvicina a me, portando una mano sulla mia
spalla Nuova coinquilina!>
Istintivamente lancio un urlo di disperazione.
No…Non deve…Non PUO’essere
vero. Io, Zoey Logan, una ragazza per bene, dolce e gentile, sono
costretta a stare in un appartamento con quattro maschi disgustosi e
maleducati, eppure avevo chiesto esplicitamente di stare con delle
ragazze...
Che l’agenzia abbia fatto confusione? E se fosse
vero, CHI è ora al mio posto?!
.................................................
POV
Trent:
Non ci posso credere..
Fino a dieci minuti fa ero estasiato dall’idea di
vivere per conto mio e fare nuove amicizie; ma quando apro quella
porta, mi ritrovo due ragazze che sbraitano ai quattro venti per un
phon, nella stanza accanto una terza ragazza che sta facendo yoga,
circondata da un’atmosfera sinistra con solo quattro
candeline a farle luce; come se non bastasse una quarta ragazza si
unisce al macello delle due litiganti
Detto ciò, lancia un reggiseno alle due, mancandole e
colpendo dritto la MIA faccia.
Ragazze? Io pensavo di condividere l’appartamento
con dei MASCHI! Che diamine sta succedendo qui?!
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ANGOLO
AUTORE:
Eccomi
con una nuova storia! Sperando vi piaccia!
A dire il vero, mi
è venuta in mente una sera, pensando: chissà come
sarebbe bello convivere con i miei adorati personaggi di TD *-* E
così..Pof!
Ho scelto Zoey e
Trent perchè rispetto agli altri sono
più...Ehm...Normali? Bhè, tralasciando
l'ossessione per il numero 9 XD
Tuttavia sono anche
quelli facilmente influenzabili e mi ci trovo meglio a rispecchiare le
loro emozioni, sperando di non renderli OOC.
Vi avverto, non
fatevi venire strane idee, NON
ESISTEla
coppia TrentXZoey.
Anzi..parlando di
coppie, ci sarà un vero bordello:
ZoeyXMike DuncanXGwenXTrent
TrentXGwen
ScottXDawn
CourtneyXDuncanXGwenXTrent DuncanXCourtney
SamXDakota
GeoffXBridgette
AlejandroXHeather
E poi
bhò...Sicuramente compariranno altri personaggi, mi
farò venire in mente qualcosa. Sempre se la fic piace.
Avvertenze: Vorrei
sapere fin da subito se questa fiction potrebbe piacere o meno, non
vorrei andare avanti con un flop
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