Cap.
8
Mentre ormai si avvicinava la sera, davanti alla vetrata della sua
camera da letto, Bulma si mordicchiava un unghia della mano sinistra,
mentre l’altra mano era poggiata sul vetro. Sentiva gli occhi
gonfi, ma come poteva essere altrimenti, dato che aveva pianto per
quasi tutto il giorno? Il suo piccolo bambino l’aveva
guardata con lo stesso sguardo corrucciato del padre, non comprendendo
quella sua infinita tristezza. Poi aguzzò la vista, nel
tentativo di mettere a fuoco quei due puntini che vedeva in
avvicinamento. Il suo cuore iniziò a battere più
velocemente, mentre la speranza cresceva in lei. Sorridendo,
lasciò la stanza e corse a perdifiato giù per le
scale. Sua madre, con il piccolo Trunks la vide scendere
così di fretta e le chiese che stesse succedendo, ma lei la
ignorò e si diresse correndo verso il portone
d’ingresso e uscì nel cortile, dove scorse Vegeta
e Trunks che si avvicinavano sempre di più. Entrambi
atterrarono proprio davanti a Bulma. Trunks si limitò a
sorridere alla madre, prima di dirigersi verso l’ingresso di
casa, senza dire niente. Vegeta guardò Bulma. La donna aveva
gli occhi pieni di lacrime e dopo qualche secondo si
avvicinò a lui quanto bastava per abbracciarlo, sperando di
essere respinta. Vegeta subito si irrigidì, non essendo
abituato a gesti simili. Bulma avvicinò la bocca
all’orecchio del sayan.
- Ti prego, non andartene più.
Anch’io ti amo.
A quel punto, il sayan lasciò da parte ogni imbarazzo e
cinse la vita della sua donna, baciandola.
Dentro la casa, Trunks aveva sbirciato la scenetta da una delle
finestre del salotto, sperando di non essere scoperto. Probabilmente
suo padre non avrebbe gradito una cosa del genere. Ora si che poteva
fare ritorno nella sua epoca con il cuore sereno. Staccò gli
occhi dalla finestra solo quando sua nonna si avvicinò a lui
con l’altro se stesso in braccio. Il bambino stava agitando
le braccine verso di lui e il ragazzo sorrise, allungandosi per
prenderlo in braccio. Dopo gli indicò la coppia fuori in
cortile.
- Li vedi quelli? Sono i nostri genitori.
Tuo padre sarà con te, mentre crescerai. E questo mi rende
molto felice.
Il piccolo batté abbastanza energicamente una manina sul
vetro e Trunks lo udì articolare qualche suono.
- Da... Dada... Pa... Pa...
PAPA’!
- Si, esatto, piccolo. Quello
è il tuo papà.
Il Trunks del futuro non poteva non essere felice, sapendo di aver
donato anche a se stesso e alla sua famiglia, una seconda
opportunità.
***Ebbene si. Immagino che ormai non pensavate che avrei mai finito
questa storia, invece eccomi qua!!!!! Scusate per
l’imperdonabile ritardo e grazie a tutti quelli che
leggeranno. Spero che vi piaccia! Bacio****
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