CAPITOLO 8
Che stupida… era stata solo una grandissima stupida. Come
aveva potuto pensare di innamorarsi di lui, di potergli confessare tutto e di
essere felice con Lou? Era stato solo un sogno, uno stupido e infantile sogno
di una bambina troppo immatura per pensare seriamente a quello che stava
facendo. Era sola nella sua stanza e non aveva voglia di vedere nessuno. Lou
era andato fuori con dei compagni di scuola, l’ultima volta così da poterli
salutare.
Yuko aveva provato a telefonarle in quei giorni, ma Miu
non le aveva mai detto niente, non se l’era sentita di mettersi a piangere con
lei per una cosa così stupida, perché ormai era chiaro che doveva rinunciare a
lui. Yuko che si era trovata impossibilitata ad andare da lei per via del
lavoro, aveva più volte ricordato alla ragazza di rivelare i suoi sentimenti a
Lou, almeno prima che lui partisse, ma Miu non aveva mai accettato.
- Ma sei impazzita? A cosa servirebbe poi? Tanto lui deve
andarsene di qui e chissà quando e se tornerà!-
- Ma Miu non puoi arrenderti così!- aveva provato Yuko
senza speranza.
- Invece devo farlo… non mi resta che dimenticarlo… tanto
quando se ne andrà sarà molto più facile… per ora devo solo resistere…- Yuko
non sapeva cosa dire. Avrebbe tanto voluto poter restare con la sua amica, ora
che lei aveva bisogno di aiuto e per la prima volta sentiva di odiare il suo
lavoro! Per giunta non era nemmeno riuscita a parlare con Lou... anche se per
dirgli cosa poi? Non poteva certo dirle cosa provava Miu per lui, l’amica non
glielo avrebbe permesso! Forse anche lei si doveva rassegnare, non c’era altra
scelta. Lou non poteva certo rimanere sulla Terra con lei, ammesso sempre che
fosse innamorato di Miu, cosa impossibile anche solo da immaginare.
- Che brutta situazione!- sospirò tristemente
riagganciando la cornetta…
* *
*
- Ciao mamma sono tornato!- Lou era entrato in casa
giusto all’ora di cena. Sembrava contento, ma quando Miyu lo vide che indossava
le pantofole nell’ingresso, si rese conto che molto probabilmente stava
soltanto cercando di contenere la sua tristezza.
- Ciao Lou. Vai a lavarti le mani che è pronta la cena e
vedi di chiamare Miu per favore! E’ ancora in camera sua…- aggiunse un po’
preoccupata. Lou a quelle parole si rabbuiò. Miu negli ultimi giorni era sempre
stata schiva e silenziosa e lui sapeva bene che la colpa era soltanto della sua
partenza. Scavalcò Baumiau in preda ad una delle solite crisi di pianto che da
alcune settimane a quella parte si facevano sempre più frequenti e si diresse verso
la camera della ragazza.
- Miu! La cena è pronta!- esclamò bussando con decisione
alla porta. Per un secondo non si sentì nessun suono provenire da dentro, ma
dopo un lontano “Sì, arrivo”, decise lasciarla e di tornare in sala da pranzo.
Miu era stata colta di sorpresa quando aveva sentito la
sua voce. Aveva chiuso gli occhi per un attimo con il cuscino stretto tra le
sue braccia e il viso affondato in esso, ed era sussultata quando lo aveva
sentito. Le ci era voluto solo un attimo per potersi riprendere e rispondere
senza che la sua voce tremasse e sperò sinceramente che lui non se ne fosse
accorto. Prima di uscire dalla stanza si controllò nello specchio e cercando di
non far notare gli occhi rossi di pianto si diresse nel bagno a sciacquarsi il
viso. Doveva essere forte, si ripeté mentre l’acqua fresca le dava più vigore.
Cenò come al solito in silenzio, ascoltando i discorsi
dei suoi genitori, di suo nonno e di Lou e di Baumiau. Ormai, più il giorno
della partenza si avvicinava e più l’argomento era sempre lo stesso, non si
parlava d’altro ormai!
Beh, pensò Miu sorridendo amaramente, domani sera ci sarà
un nuovo argomento: che bello quando c’era Lou!
Mancava solo un giorno e poi lui sarebbe partito…
-… tutti quanti!-
- Cosa?- chiese Miu ritornando con i piedi per terra.
- Ho detto che domani verranno tutti quanti per salutare
Lou!- si rispiegò Kanata pazientemente.
- Ah…- riuscì soltanto a dire Miu – bene…-
- Allora facciamo una bella festa, no?- propose Miyu già
con la mente in moto. Avrebbe dovuto faticare un po’, ma per se era per Lou
niente l’avrebbe fermata. Kanata annuì pensieroso.
- E’ una buona idea… adesso che finiamo allora chiamo un
po’ tutti per avvisarli…-
- Buona idea Kanata, e dì loro di portare qualche piccolo
pensierino per Lou!- propose Miyu entusiasta.
- Ma Miyu, non sai pensare a niente di meno materiale?-
le chiese il marito acido.
- Ma non capisci?- si stizzì lei – Lou potrà avere un bel
ricordo di tutti quanti ora che partirà, sarà più bello per lui!-
- Ma cosa vuoi che se ne faccia di…- iniziò Kanata, ma la
figura di Miu che si alzava da tavola lo distolse dal concluderla.
- Miu dove vai?- chiese la madre alla ragazza, che si
irrigidì. Probabilmente aveva sperato di poter allontanarsi in silenzio senza
che nessuno se ne accorgesse.
- Vado… vado a finire i compiti…- rispose con aria spenta
-… se domani festeggeremo non credo che avrò molto tempo per farli…- e senza
attendere oltre, si allontanò seguita dagli sguardi fastidiosi di tutti i
presenti, Lou compreso, che la osservava con una sfumatura di tristezza sul
volto.
Doveva resistere… doveva resistere…
* *
*
Il mattino dopo era splendido. Un’incantevole giornata di
aprile, piena di sole e di allegria. Ma a Miu quello sembrava come il giorno
più burrascoso e oscuro dell’anno. Lou se ne stava andando… ma non doveva farsi
vedere in quello stato da lui. La sera prima lo aveva notato, Lou si era
intristito quando lei aveva deciso di allontanarsi da tavola e non doveva
assolutamente fargli pesare la sua partenza. Per giunta aveva evitato di
chiacchierare con lui per più di dieci minuti, perché ogni volta sentiva di non
poter resistere. Ma oggi no, oggi doveva essere forte, doveva mostrarsi a lui
con il sorriso sulle labbra, scherzare per l’ultima volta e lasciarsi prendere
in giro e poi salutarlo con dolcezza, augurandogli ogni bene. Si era preparata
per giorni a questo, perciò non doveva arrendersi!
- Ciao Lou!- disse raccogliendo le forze per sorridere,
quando lo incontrò di prima mattina che si trascinava sbadigliando lungo il corridoio.
Lou, sorpreso per il suo atteggiamento, così differente da quello degli ultimi
giorni, inghiottì lo sbadiglio e la guardò stranito.
- C’è qualcosa che non va?- gli chiese senza smettere di
sorridere.
- N-no… va tutto bene… sei allegra stamattina!- rispose
lui riprendendosi.
- Sì, è vero… oggi mi sento proprio bene!- aggiunse lei
alzando le braccia come per mostrare i muscoli.
- Chissà…- ipotizzò lui, assumendo un’espressione maligna
ma ironica -… forse è perché finalmente mi levo di torno…-
- Può darsi! Così finalmente avrò il bagno libero tutto
per me!- esclamò lei facendogli una linguaccia e allontanandosi ridendo.
E’ andata bene… per ora, pensò mentre si dirigeva in
cucina, seguendo la scia profumata della colazione. Quel giorno aveva cucinato
suo padre.
- Uhm… che buon odorino! Era ora che cucinassi tu, papà!
Ero stufa della colazione bruciacchiata della mamma!- esclamò avvicinandosi al
padre e dandogli un affettuoso bacio sulla guancia.
- Beh sì… in effetti ero stanco anch’io…- aggiunse il
padre senza curarsi di non alzare troppo la voce.
- Guarda che ti ho sentito!- si sentì la voce di Miyu
provenire dal corridoio – se non ti piace vorrà dire che d’ora in poi
preparerai sempre tu la colazione!- Kanata borbottò qualcosa come: “Così almeno
mangeremo meglio!”, ma non si fece più sentire da Miyu, che si era allontanata
del tutto.
- Va tutto bene?- chiese all’improvviso Kanata alla
figlia dopo un momento di silenzio, interrotto solo dal rumore delle bacchette
e delle ciotole di riso. Miu alzò lo sguardo dal suo piatto imbarazzata.
- Come?- chiese.
- Ti ho chiesto se va tutto bene…- suo padre la guardava
con quello sguardo intenso ma rassicurante che le rivolgeva solo quando sapeva
che lei aveva un problema.
- No papà… va tutto bene…- rispose seriamente cercando di
reggere il suo sguardo.
- Ne sei sicura?- chiese ancora, non convinto. Miu annuì
sorridendo e ringraziandolo mentalmente per quel gesto.
- Va bene… oh dimenticavo, quando hai finito potresti
andare a chiamare il nonno? Sta pregando nel tempio e dovrei parlargli un
attimo…-
- D’accordo… sto andando!- esclamò lei alzandosi in
piedi, avendo finito di mangiare e dando un altro bacio a suo padre prima di
allontanarsi.
- Hai capito anche tu… finalmente!- esclamò Miyu che era
appena entrata nella stanza e aveva dato un bacio al marito.
- Beh se c’è arrivata anche una come te, mi sembra
ovvio!- scherzò il marito con il solito sguardo che rivolgeva alla moglie tutte
le volte che la prendeva in giro.
- Stupido!- esclamò Miyu dando un colpo doloroso a Kanata
e sedendosi al suo fianco sorridente.
* *
*
La festa in giardino si rivelò davvero parecchio allegra,
tanto che quasi non sembrava che di lì a poco Lou se ne sarebbe andato via per
sempre. Miu lo aveva osservato per tutto il tempo, mentre scherzava con gli
amici e veniva quasi strangolato da Josephine che aveva appreso la notizia che
il suo amore doveva andare via e non voleva che accadesse.
Come la capisco… aveva pensato Miu osservando la
ragazzina. Mentre con lo stato d’animo che aveva avrebbe potuto tranquillamente
accompagnare un corteo funebre, dal di fuori si sforzava di essere sempre
allegra e scherzosa. Yuko che l’aveva vista così, nonostante non fosse convinta
del suo comportamento, aveva comunque rimandato ogni discussione a dopo… ma di sicuro
non avrebbe atteso che Lou se ne andasse prima!
- Miu… lo sai che dobbiamo parlare, vero?- le aveva detto
quando si era resa conto che il momento della partenza era imminente. Baumiau
infatti aveva calcolato che partendo a quell’ora, avrebbero sfruttato la forza
di gravità terrestre per percorrere il viaggio fino al pianeta Otto in linea
retta.
- Adesso no… Lou tra un po’ parte, non vedi? Dobbiamo
salutarlo!- rispose cercando di non cedere alla sua proposta.
Yuko non disse altro, anzi decise di rassegnarsi e di
raggiungere il ragazzo che già abbracciava Miyu in lacrime.
La festa sta iniziando a diventare triste pensò Miu,
mentre un forte dolore al petto si impossessava di lei e il bisogno di
allontanarsi da quel posto così carico di tensione e di tristezza diventava
sempre più impellente.
No, devo resistere!, si ripeteva dentro, non poteva
comportarsi così!
Ma quella situazione era insostenibile. Non lo avrebbe
salutato, sarebbe scomparsa, sarebbe stato meglio. Sarebbe scesa per la
scalinata del tempio così nessuno l’avrebbe vista fino a che Lou non se ne
fosse andato. Ormai la sua mente non ragionava più, l’unico pensiero che aveva
in testa era quello che doveva allontanarsi e dirgli addio da lontano…
- Do…dov’è Miu?- chiese Lou cercandola intorno al giardino.
- Non lo so, fino ad un momento fa era qui con noi…-
disse Miyu anche lei preoccupata.
- Signorino Lou… dobbiamo andare, o perderemo l’effetto
della spinta terrestre! Le ho spiegato che adesso la Terra è sulla direzione
del pianeta Otto perciò non dobbiamo perdere tempo!- Lou lo guardò combattuto.
Era vero, Baumiau glielo aveva spiegato diverse volte, ma come fare con Miu?
Lui non poteva lasciarla così!
- Va… va bene…-
* *
*
- Addio Lou! Ci mancherai!!-
Miu sentiva già i saluti di tutti. Era ferma davanti alla
strada dove aveva visto Lou per la prima volta. Quanto lo aveva odiato per le
sue battute, e adesso…
- Ma dico sei impazzita? Lou se ne sta andando, potresti
almeno salutarlo!- la voce di Yuko la fece sussultare e voltare di colpo.
- E’ meglio così…- rispose con lo sguardo chino.
- E’ meglio così un corno! Per tutto il giorno non hai
fatto altro che fingere, che recitare una stupida farsa! Dovevi salutarlo,
almeno!- continuò ancora l’amica con rabbia.
- Sì? E che dovevo fare, salutarlo col pericolo che mi
mettessi a piangere come una disperata e magari svenissi perché non riesco a
sopportare che lui se ne vada?- esclamò Miu anche lei furiosa. Yuko non sapeva
cosa dirle: aveva ragione, ma comunque le sembrava sbagliato quello che aveva
fatto.
- Non rispondi adesso?- continuò Miu – è tutto inutile,
meglio così! Lou non saprà mai cosa provo per lui e adesso che è partito
penserà che non mi importa niente. Dopotutto è questo quello che dovevo fare,
no? Non potevo certo dirgli che mi ero innamorata di lui… che cosa avrebbe
fatto!?!-
- Io non sono ancora partito…- Miu che fino a quel
momento si era sfogata con la sua amica si irrigidì non appena sentì la voce di
Lou… ancora la sua…
Aveva ancora il volto stravolto dalla rabbia e dalle
lacrime che la solcavano le guance, ma adesso aveva anche un’espressione di
terrore e di sorpresa nascosta da una mano che si era portata alla bocca.
- Oh, beh, sarà meglio che vada…- disse Yuko non appena
si rese conto della situazione – in bocce al lupo, Lou!- esclamò infine
passandogli di fianco e dandogli una gomitata incoraggiante. Lou non la sentì
nemmeno, troppo impegnato com’era a fissare Miu.
- Ma signorino Lou, non abbiamo molto tempo!- si sentì
Baumiau che gridava scendendo le scale, ma Yuko lo fermò in tempo, prima che
potesse raggiungere il ragazzo.
- Stai buono un attimo, ora è meglio che se la sbrighino
da soli quei due!-
- Perché non me l’hai detto prima…- chiese Lou fissando
Miu sconvolto e avvicinandosi a lei con passi svelti.
- Per fare cosa? Lasciarti partire più triste e pieno di
sensi di colpa di come non lo eri già?- disse Miu dopo aver abbassato lo
sguardo e non averlo rialzato più – Mi dispiace che tu l’abbia saputo, se ti ha
dato fastidio scusami, ma…-
- Ma sei impazzita?- la interruppe lui – come potrebbe
darmi fastidio, sciocca!- esclamò, prendendola per le spalle e guardandola
dritto negli occhi. Miu non poteva credere alla sue orecchie… possibile che
anche lui provasse gli stessi sentimenti? Vide il suo volto farsi sempre più
vicino, i suoi occhi chiudersi e poi il tocco delle sue labbra.
La stava baciano… no, anzi si stavano baciando. Com’era
doloroso ma allo stesso tempo liberatorio, come si sentiva in tempesta dentro
di sé, mentre sfiorava le sue labbra e si avvicinava di più a lui posandogli le
braccia sulle spalle e accarezzandogli i capelli biondi. Non avrebbe più voluto
doversi staccare dalle sue labbra, da lui…
Quando Miu non sentì più Lou così vicino a lei, aprì gli
occhi per incrociare il suo sguardo.
- Potevi deciderti prima, no?- le disse scherzosamente.
- Signorino Lou!- esclamò Baumiau all’improvviso
interrompendo quel momento magico – non c’è più tempo dobbiamo andare!- Lou si
staccò dalle sue braccia, dopo averle dato un altro veloce bacio.
- Ora devo andare… abbi fiducia Miu… ti prego, abbi
fiducia!- le disse correndo verso l’alien-sitter – Ti amo!- Miu non riuscì a
rispondere a quella dichiarazione, che un fascio luminoso le offuscò la vista e
quando riprese a vedere, Lou era sparito… sparito per sempre…
* *
*
- Kanata, adesso basta! Non ti preparerò mai più la
colazione te lo giuro!-
- Ah si? Meglio, almeno la smetterò di avere mal di
stomaco mentre sono a lavoro!-
- Uffa, non ne posso più di voi!! Io vado a scuola!-
Miu uscì di casa sospirando. Era passato un anno ma tutto
sembrava come prima, come quel giorno in cui Lou era venuto sulla Terra. Scese
lentamente i gradini del tempio, mentre si godeva l’aria autunnale prima della
stagione delle piogge. Ora che era in terza si sentiva più grande, ma era
sicura che tutto quello che era successo in primavera l’aveva fatta maturare
più di quanto non se ne rendesse conto.
Da quando Lou se n’era andato lei si era rassegnata.
Sapeva che lui non sarebbe più tornato, eppure si sentiva felice, perché sapeva
che lui ovunque fosse, anche a milioni di anni luce di distanza provava i suoi
stessi sentimenti. Era quello sensazione che l’animava ogni giorno e faceva sì
che lei fosse sempre sorridente e davvero felice.
Per ora andava avanti così, poi chissà finalmente sarebbe
riuscita a dimenticare Lou e avrebbe pensato di nuovo alla sua vita
sentimentale. Per ora nel suo cuore c’era solo lui, il resto non aveva
importanza.
Percorse la strada dove l’aveva incontrato la prima volta
e per un attimo ebbe un brivido al pensiero di quel bacio così meraviglioso che
li aveva uniti non più di qualche mese fa… se solo lui fosse stato ancora lì
con lei…
Era ancora immersa nei suoi pensieri che sussultò quando
si rese conto che qualcosa le impediva di andare oltre.
Una folata di vento, un bagliore accecante, e poi un viso
sorridente…
- Lou!-
FINE
E con questo ho concluso questa luuunga e sofferta
storia! Dico sofferta perché per un lungo periodo non l’ho più toccata perché
aveva perso completamente l’ispirazione, poi finalmente mi sono decisa a
concluderla e non in modo troppo banale, come invece sarebbe risultata se mi
fossi imposta di scriverla. Sono soddisfatta del lavoro che ho fatto e
ringrazio le persone che hanno trovato carina questa storia e che hanno voluto
recensirla. Un grazie di cuore! Dopo questa storia vorrei pubblicare un’altra
fic su Ufo Baby, scritta un anno fa… spero che la leggerete e che vi piaccia, è
un finale alternativo del manga, che però rivela tutta una nuova storia (Come
al solito, ormai…-.-). Recensite, vi prego! Sono curiosa di conoscere il vostro
parere su questa conclusione! Un bacio a tutti
Ryta Holmes