Ciao Courtney,
sono sicuro che ti ricordi di me.  Comunque,giusto per dirtelo, sono Duncan. 
Non ti ho scritto per parlarti di me, ma di Jimmy. So che ti sta molto a cuore.
Sono passati vent’anni da quando sei morta, Jimmy èdiventato un pittore ( èmolto bravo,sai?),èsposato e ha una bambina stupenda, che ha deciso di chiamare come te.
Ha detto che gli manchi tanto. 
Dice che gli anni che ha passato vivendo con te sono stati i migliori.
Poco dopo la tua morte,sono andato da lui. 
Aveva appena sedici,ma sono rimasto sconvolto nel vederlo cosìgrande.
Era identico a me.
Mi ha chiesto cosa volevo,con un tono sibilante e freddo,tipico di te. Lui ha il tuo carattere,fortunatamente per lui,non il mio.
Ricordo molto bene quell’incontro nel baretto del centro, trent’anni fa.
Mi hai fatto capire che schifo di persona ero,mi hai fatto capire che era meglio il punk duro ma dal cuore tenero,non quello stronzo in cui mi ero trasformato.
Gli ho chiesto scusa, l’ho fatto, ho chiesto scusa a Jimmy.
Abbiamo rincominciato a parlarci,a riprenderci gli anni che avevo perso.
Gli voglio bene,ho sbagliato,lui èmio figlio,in tutto e per tutto.
Sono sicuro che se mi potessi vedere adesso,mi prenderesti in giro.
Che razza di mollaccione sono  diventato?
Mi migliorerò,te lo giuro. 
Ci si vede.
                                                                                                                                    Duncan