The killer kid
-New York del passato- -1 Gennaio 2010- -20.45-
La fine…
-Ma io dovevo raggiungere i sotterranei di New York! Mia sorella aveva detto…-
-Shh… tua sorella non c’è più… ora sei vicinissima alla soluzione di questo enigma…-
-Come posso ucciderla?-
-Rifletti…-
-… Come si fa ad uccidere una bambina demoniaca che non fa altro che sterminare intere città!?-
-…Devi considerarla ancora viva adesso…-
-Viva?-
-Mancano esattamente trenta minuti all’assassinio di Cheryl…-
Ero veramente nel passato? O quella bambina che diceva di essere la terza parte della mia anima mi sta solo prendendo in giro?
A un tratto, un urlo stridulo oltrepassò le mura del corridoio fino ad arrivare a noi.
- C-cosa è stato?-
-Mancano venti minuti alla morte di Cheryl… dobbiamo sbrigarci… devi salvarla affinché lei possa vivere!-
Iniziammo a correre in direzione di quella che doveva essere la mia stanza.
Le mura, i mobili, le foto, non erano come quelle viste questa mattina nel soggiorno di casa mia… quelle raffiguravano persone in carne ed ossa!
-Mancano dieci minuti…-
Iniziai a correre sulle scale per raggiungere velocemente la cameretta dalla quale provenivano le urla.
Mi fermai sulla soglia della porta e mi misi a pensare.
Se avessi salvato Cheryl allora… sarebbe stata la mia condanna.
Mi girai lentamente verso la terza Cheryl e iniziai a guardarla con aria incredula.
- Tick-tack… tick-tack… il tempo sta per scadere…-
-Se Cheryl si salva, io…-
Su volto di Cheryl si dipinse un’espressione quasi divertita nel momento in cui io dissi quelle parole.
-Se lei si salva dovrò essere io a morire! La vera Cheryl da uccidere sei tu! Sei tu che mi vuoi uccidere!-
-… Pensavo fossi più stupida… ma alla fine ci sei arrivata lo stesso…-
-… Muori!-
Con un gesto veloce e forte la buttai giù dalle scale facendola cadere al piano di sotto.
Si sentiva ogni colpo che riceveva alla nuca.
Quando iniziai a scendere giù per le scale, vidi la lunga scia di sangue che aveva creato cadendo dalle scale.
Una volta scesa al piano di sotto vidi Cheryl stesa a terra, il viso dipinto di un rosso sangue e gli occhi spalancati.
Quando mi avvicinai alla porta, sentii qualcosa afferrarmi la caviglia.
-… Non ti è bastata la caduta dalle scale?! -
Con un calcio le feci mollare la presa.
Mentre cercava disperatamente di alzarsi, presi del legno che si trovava accanto al camino e iniziai a bastonarle la schiena.
- Mi-devi-lasciare-in-PACE!-
A ogni colpo equivaleva una parola, in particolare l’ultimo colpo… era stato quello più forte.
La lasciai lì stesa a terra, in un lago di sangue, mentre mi avviavo verso l’uscita della casa.
Diedi un’ultima occhiata alla terza Cheryl, mentre le urla di quella originale iniziavano a crescere sempre di più.
Pensando che fosse tutto finito uscii di casa pensando che sarebbe tornato tutto alla normalità.
Ma non era così.
Uscii di casa e trovai tutto perfetto, i vicini che innaffiavano le piante, le vecchiette che riposavano sulle sedie a dondolo, i ragazzi che andavano in giro con gli skateboard.
Ad un certo punto mi sentii strattonare verso la mia sinistra.
Era Barney Collins, il commesso del negozio di videogiochi.
-Ps… vieni qui! Ti devo parlare!-
Mi girai e iniziai a camminare verso l’uomo.
-Come posso rinchiudere Cheryl nel videogioco per la seconda volta?-
-Serve il sangue di Cheryl… devi mettere il sangue di Cheryl sul disco del videogioco-
-S-sangue di Cheryl?! Cioè… io dovrei avvicinarmi ancora a quella bambina demoniaca stesa a terra in un lago di sangue?! No-
-Devi farlo… senò non tornerai più nel mondo del 2015! Ora che la copertura è saltata, tutte queste persone ti vogliono far fuori! Le loro anime sono state corrotte da Cheryl!-
-…Come faccio a fidarmi?-
-Anche io devo tornare nel 2015… sono stato intrappolato anche io all’interno-
-… Ok… lo farò… ma una volta tornati nel 2015 non dovrai dire a nessuno ciò che è appena successo!-
-Promesso!-
Mi voltai e iniziai a camminare verso l’entrata della mia “vecchia” casa.
Quando entrai vidi il cadavere della Cheryl che io avevo ucciso e il cadavere dei due presunti assassini della vera Cheryl.
Mi avvicinai al cadavere della terza Cheryl e misi il mio dito sulla ferita che si era procurata cadendo dalle scale dalla quale uscì moltissimo sangue.
Con l’altra mano presi la custodia del videogioco, la aprii e feci scivolare il dito sul retro del dischetto.
All’improvviso sprofondai nel pavimento e caddi sull’asfalto che si trovava davanti alla casa di mio padre.
-Cosa?-
-Grazie…-
Sentendo quella voce mi girai e trovai il signor Collins che sorrideva.
Ricambiai.
Entrai in casa e corsi subito nella mia camera.
Aprii il cassetto della scrivania per prendere un pennarello.
-Ho trovato il nome giusto per il gioco…-
Presi la custodia del gioco e iniziai a scrivere lettera per lettera…
-Il gioco si chiamerà The killer kid! Adesso devo soltanto trovare un posto sicuro dove nasconderlo…-
Mentre pensavo ai vari nascondigli possibili mi accorsi di una piccola porticina affianco alla scrivania.
-Trovato! Lì non ti troverà mai nessuno!-
Aprii la porticina e misi il gioco al suo interno.
-Finalmente ora… è tutto finito…-
Presi il cellulare che si trovava sulla scrivania e digitai il numero di mia madre.
-Mamma?!-
-Cheryl! Dove sei?!-
-Sono a casa di papà… lui è…-
-Lo so… tutti i telegiornali ne parlano…-
-Vienimi a prendere…-
-Ok! Tu resta lì e non ti muovere!-
Chiusi la chiamata e mi avviai verso l’esterno della casa, ripensando a tutto ciò che era successo quel giorno… il dispiacere per la morte di mio padre era grandissima, ma non potevo rimpiangerlo per sempre... giustizia fu fatta.
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Eccoci qua!Sono riuscita ad aggiornare presto... (miracolo). Non ci posso credere… sono veramente arrivata alla fine di the killer kid?! Certo che no! Purtroppo, per voi, ho iniziato a scrivere la seconda serie di The killer kid! Scommetto che siete felicissimi! (spero)
A questo punto devo ringraziare tutte le persone che hanno recensito e che hanno seguito, con moltissima pazienza, la mia storia! Spero che le stesse persone seguiranno anche la seconda serie! ^^
Ma il ringraziamento più grande va al mio pollice della mano destra che, a causa dell’indice uguale ad un wurstel andato a male dopo una pallonata della mitica Marta (mia compagna di classe), mi ha dato una mano enorme! Un applauso!
Ci vediamo nella seconda serie! ^^
Grazie a tutti!
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