scott 10
Scott aprì
di malavoglia gli occhi mentre Un piccolo raggio di sole si intrufolava
nella sua
camera da letto, svegliandolo del tutto. Ancora nel mondo dei sogni,
tentò di alzarsi ma si accorse di avere un braccio bloccato. Si
girò e notò una biondona che
ronfava beatamente accanto a lui, strusciandosi come un gatto.
Sbuffò per quell'inconveniente e decise di svegliarla. Doveva
lavorare mica perdere tempo con una donna.
- Ehi alza le
chiappe- sbottò burbero scrollandola bruscamente. Quella
aprì gli occhi blu da cerbiatto e lo guardò con aria
mielosa. Alzò il busto, mettendosi a sedere e il lenzuolo le cadde giù dalle
spalle rivelando le sue nudità
- Oh tesoro ben svegliato! Che ci fai già in piedi?- chiese
civettuola e avvicinandosi al suo viso per baciarlo appassionatamente. Ah quanto odiava Scott quando le femmine usavano quel
timbro di voce così fastidioso al mattino così la respinse con una mano, come si suol fare con un animale.
- Lavoro al contrario di te, muoviti ora emh...- ecco, si era di nuovo
dimenticato il nome. Barbara? No, forse era qualcosa come Meredith anzi
no, era quasi certo che fosse Lisa! La donna sembrò
accorgersene e con fare annoiato lo corresse.
- Sono Iris-
annunciò. Scott scrollò le spalle indifferente,
manco si ricordava come fossero finiti a letto, figuriamoci ricordarsi
anche chi era! Dove era stato ieri sera più? Ah non si ricordava
neppure quello, beh poco importava.
- E' la stessa, il
bagno è in fondo al corridoio sulla sinistra,
fatti una doccia e poi sparisci- ordinò imperioso lui mentre
prendeva una vestaglia e si dirigeva fuori. Tutte uguali queste
femmine, credevano che dandotela un pò di volte, ciò equivalesse
automaticamente a una proposta di fidanzamento o di matrimonio.
La sua casa era
veramente enorme con almeno 12 stanze, svariati ufficii, bagni e
cucine. I suoi camerieri erano già
all'opera nonostante fossero solo le 7 e mezza, in quanto il lavoro era
veramente tanto da sbrigare. Il suo maggiordomo personale gli si
avvicinò con una pila di documenti in mano.
- Signore è arrivata la quota da pagare per mantenere suo
fratello in clinica- annunciò porgendogli una cartellina viola.
Scott sbuffò alla notizia piuttosto infastidito. Aveva dovuto rinchiudere Alfred in una clinica
psichiatrica dopo che aveva appiccato fuoco a 7 case e due boschi, uccidendo 5 persone.
Stupido piromane che non era altro, lui e la sua ossessione di far bruciare tutto! E ovviamente chi doveva mantenerlo?
Ma il fratellino minore ovviamente!
- Pagala, c'è dell'altro?- chiese sbrigativo il rosso uscendo in giardino e accendendosi una sigaretta per rilassarsi.
- Si della pubblicità e beh questo...- mormorò l'uomo ben
sapendo cosa si sarebbe scatenato da li a poco. Porse un'altra
busta bianca perfettamente sigillata, firmata dalla Iena pochi
giorni prima.
- L'ha rimandata indietro... per l'ennesima volta! Non è
possibile! Preparami della roba da vestire e portamela in bagno, faccio
una doccia ed esco- annunciò lui buttando a terra il mozzicone furioso come non mai.
- Ma Signore! Ha almeno cinque appuntamenti questa mattina! Verrà lo sceicco di...- non finì, interrotto da Scott.
- Non me ne frega niente! Spostali, telefonagli, di che sto male,
inventati qualcosa- e detto questo rientrò, lasciando il povero
maggiordomo con un compito così gravoso. Si buttò sotto la
doccia fredda cercando di azzerare la mente e lasciando che i problemi
scivolassero via con l'acqua. Uscì e si guardò allo
specchio: aveva 32 anni, fisico perfetto, capelli sempre rossi e folti
e le sue immancabili lentiggini. Si era però lasciato crescere
una leggera barba che a detta di tutti, lo facevano sembrare più
elegante e per un uomo d'affari come lui era indispensabile.
Andò in garage dove si trovavano diversi tipi di auto
delle più grandi case automobilistiche, dalla Lamborghini alla
Ferrari, dalla Jaguar alla Porsche ma questa volta optò
per la sua moto preferita: una Kawasaki Ninja verde smeraldo. Per
andare in città era ideale, così si mise il casco e
finalmente partì.
Superò più volte i limiti di velocità ma non gli
importava, avrebbe poi saldato tutte le multe, c'era tempo e al momento
non era importante. Parcheggiò proprio davanti ad un enorme
palazzo bianco dove continuavano ad entrare ed uscire persone e
guardò l'ora: le 8 e mezza. La città a
quell'ora cominciava a brulicare di vita: bambini che andavano a
scuola, gente che si recava in ufficio, negozi che cominciavano ad
aprire e così via. Entrò in uno studio, proprio li vicino
e subito rumori di ogni genere lo frastornarono. Già di primo mattina c'era tanta gente così?! Cos'era la Caritas
per caso? Ma lui era Scott, non aveva bisogno di fare nessuna fila,
tirò dritto verso una porta dal vetro semitrasparente con un
cartello posto fuori che recitava codeste parole:
Si invita la gentile clientela a rispettare il proprio turno. Grazie.
Ah, al diavolo! Spalancò la porta mentre un coro di
proteste si levò dietro di lui e si intrufolò dentro
senza bussare. Davanti a lui una ragazza con il camice bianco e lunghi
capelli biondi pallidissimi gli dava le spalle cercando di afferrare
uno scatolone troppo in alto per lei. Appena udì dei rumori
sospirò, conscia di chi aveva dietro.
- Che ci fai qui?- sussurrò senza neanche voltarsi.
- Hai rispedito indietro il mio assegno- sbottò Scott
guardandosi intorno. Era già stato una volta in quella stanzetta
e aveva trovata la donna con le mani dentro un cane aperto su un
tavolino metallico. Ricordava che tra un pò ammazzava la
bestiola perché aveva estratto il bisturi troppo velocemente dal ventre per lo spavento.
- Non ho bisogno
dei tuoi soldi, sono una veterinaria e guadagno abbastanza per potermi
permettere un'operazione di chirurgia plastica- ribattè la bionda abbassando
le braccia e stringendo forte i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.
- E allora
perché non lo fai?- la incalzò lui mordendosi le labbra
nervoso come non mai. A quell'affermazione lei si voltò con gli
occhi pieni di lacrime verso il rosso. Il viso, dai tratti un tempo
delicati, era completamente deformato da un'enorme bruciatura che aveva
reso la sua pelle biancastra, tutta raggrinzita e con macchie violacee
sparse ovunque. Solo gli occhi si erano salvati da tanto scempio,
perfino le labbra ora erano ridotte a un taglio obliquo come il
naso.
- Sai
perché non la faccio? Perché ogni volta che mi guardo
allo specchio, queste cicatrici mi ricordano di non fidarmi mai
più di nessuno! Mi aiutano a non dimenticare quanto sia stata
ingenua!- urlò mentre singhiozzi feroci la travolsero. Nulla la
faceva stare più male di vederselo davanti, neanche le sue
ferite che a seconda dell'umidità le dolevano.
Scott rimase
imbambolato a fissarla senza sapere cosa rispondere. Sebbene la
bellezza di un tempo era scomparsa, il suo corpo rimaneva a dir poco
stupendo ma questo non poteva dirglielo ovviamente. Sarebbe stato
peggio che deriderla...
- Credi di potermi
comprare con dei soldi? Come quelle puttane che ti porti a letto, eh?
No, sai che non sono così. Ma Ora sei comunque soddisfatto vero?
Mi hai ridotto così pur di vincere quello stupido milione. Mi
hai rovinato la vita, nessuno osava più neanche guardarmi in
faccia durante questi anni. Tu però eri felice no? Ti sei
comprato il tuo terreno ricco di petrolio e via con il tuo giro
d'affari. Miliardario in poco meno di 2 mesi, vuoi che ti faccio i
complementi? Bravo, bravissimo ora esci di qua- urlò lei con il
respiro mozzo. Lui era rimasto a bocca aperta davanti a questa sua
esplosione di emozioni, non che gli avesse detto cose che non sapeva
ma...
- Dawn...- tentò di dire lui avvicinandosi alla veterinaria. Lei indietreggiò e lo guardò con disgusto.
- Non provare mai
più a pronunciare il mio nome ne ad avvicinarti, ora vattene. Se
provi ancora una volta a venire qua, ti denuncio per stalking- disse
lei riacquistando l'autocontrollo e guardandolo come un condannato alla
sedia elettrica. Solo un mostro poteva essere così meschino e
subdolo.
Ecco quello che sei diventato Scott, un mostro. Nessun aggettivo ti descrive meglio.
Il rosso la
guardò ancora, per l'ultima volta perché sapeva che non
l'avrebbe più rivista. Aveva preferito i soldi all'amore, il
milione a lei, maledetto il momento che aveva deciso così! Aveva
strappato le ali al suo angelo protettore che stava cercando di farlo
rinsavire e l'aveva scagliato a terra senza nessuna pietà.
E così fu condannato: non troverà mai più una
persona come lei, mai più. Nessuno lo amerà per quello
che è se non per i suoi soldi. Sei felice Scott?
Cosa scegli Scott?
Per
Scott riprendere
a respirare fu come ritornare in vita, dopo aver visitato l'oltretomba.
Si guardò attorno
spaesato come non mai: sembrava non fossero passati più di pochi
secondi da quando Chris gli aveva proposta di vincere il milione in
quel modo così spregevole. Con lo sguardo cercò
disperatamente Dawn che fortunatamente era ancora li appesa: salva e
bellissima! Il suo cuore esultò mentre un
ghigno si allargava lungo la sua faccia. Aveva sognato tutto? Che
strana magia era quella? Forse era stata la stessa Raggio Di Luna? No,
era troppo spaventata per farlo ma allora cosa diamine era? Il caldo
gli aveva dato la testa? Chris gli aveva
somministrato LSD? Non lo sapeva, eppure i ricordi erano ancora vivi e
impressi sulla
sua pelle come il viso di lei deformato,
la troietta che si era scopato e i suoi modi da gatta morta e ancora
quello stupido di suo fratello rinchiuso in una clinica.
- Allora Scott? Uno come te, come minimo, sarebbe dovuto partire subito e prendere quella valigetta!-
sghignazzò il conduttore osservandolo con vivo interesse. Il rosso si
girò nella sua direzione e lo squadrò con aria di superiorità.
-
Infatti McLean, è quello che sto per fare- disse prima di
cominciare a correre in direzione
della gru di Chef. E che lo giudicassero i suoi compagni, liberissimi
di farlo ma di avere Dawn sulla coscienza proprio no. Non aveva
proprio intenzione di passare la sua esistenza da solo, voleva qualcuno
accanto a se che lo
accettasse per quello che era non per quello che "valeva". Poteva
vincerlo con la strategia il
milione e in tutta tranquillità ma non così! Prima doveva
scoparsela e poi potevano sfregiarla, ah scherzava ovviamente! Come
poteva anche solo graffiare il suo bellissimo viso? Con quegli occhi
simili a quelli di un angelo poiché ti incatenavano,
ti giudicavano e avevano il potere di leggerti dentro.
Rispecchiavano la sua anima così pura ed innocente che lui
solo poteva osservare.
Si
arrampicò sulla ruspa e, noncurante del pericolo, si
avvicinò al
braccio meccanico dell'escavatore. Da qua cominciò ad
avvicinarsi alla
rete che teneva sollevata Dawn con cautela, ogni mossa era abilmente
calcolata e studiata in anticipo, nessun errore era permesso.
-
Scott!- esclamò ancora incredula Raggio Di Luna nel vederlo.
Non ci poteva credere, aveva scelto lei! L'aveva preferita al
milione! Era riuscita a cambiarlo ne era sicuro, ne era testimonianza
la sua aura ora così rosa che sprizzava energia da ogni poro.
La
Iena giurò di vedere gli occhi della sua "protetta" inumidirsi,
o forse sbagliava? Beh, se ne sarebbe accertato più tardi.
Afferrò la rete e
cerco con le mani di romperla con l'aiuto della ragazza ma
risultò essere un compito impossibile con l'ausilio solo delle
mani così Scott estrasse il suo dente portafortuna e si mise
all'opera.
-
Non romperla troppo o, altrimenti, cado di sotto!- squittì la
bionda guardando sotto di se spaventata la lava che ribolliva.
-
Ma non mi dire!- sbottò lui cominciando a rompere le maglie con
meticolosità. Finalmente aprì un varco abbastanza grande
e il ragazzo riuscì finalmente a prenderla per un braccio e
tirarla leggermente su ma, improvvisamente, scivolò
leggermente con il piede. Mollò la ragazza che ricadde sulla
rete per lo spavento, mica voleva finire abbrustolito e che diamine!
- Cazzo! Chef va indietro con sta gru di merda!- urlò la Iena rimettendosi in equilibrio.
-
Non ti muovere invece! Gli ascolti sono alle stelle!- urlò tutto
felice Chris controllando gli ultimi dati forniti dai suoi assistenti.
Scott
sbuffò e ritese la mano a Raggio Di Luna che l'afferrò
saldamente. Come avrebbe fatto di nuovo a tirarla su? Se avesse fatto
leva con
le gambe sarebbe volato all'indietro e, considerando che era in bilico
su
un'asta, non era molto consigliabile. Ma Non poteva neanche
lasciarla bollire
li a fuoco lento! Ricominciò pian piano a tirarla su con
movimenti
delicati e precisi e, sebbene la ragazza risultasse molto leggera, non
migliorò molto la situazione. Le sue mani erano troppo
sudate e gli impedivano di portare a termine l'operazione,
inoltre rischiava
seriamente di mollare la prese da un momento all'altro finchè...
-
Resisti fratello! Sha - Sha Lightning!- Si sentì afferrare per
i fianchi da due mani forti e così si voltò confuso:
incredibile cosa stava succedendo! I ragazzi lo stavano aiutando tutti
quanti a salvare Dawn! Il palestrato lo stava sorreggendo e dietro di
lui tutti gli altri concorrenti erano intervenuti.
-
Forza Scott!- lo incitò Zoey che a sua volta era aggrappata ai
fianchi di Asso in modo da formare una lunga catena umana. La Iena rimase un pò imbambolato a fissarli
tutti: che aveva fatto per essere così benvoluto da tutti? Mah lui
niente, era sicuramente per Dawn! Senza dire una parola
riprese a tirarla su con più decisione e appena fu fuori, per
paura di farla cadere a causa delle mani sudaticce, la passò al
compagno dietro che la prese a sua volta, portandola a terra.
Ce l'aveva fatta.
Tornò
pure lui indietro e vide che Zoey stava abbracciando fortissimo la sua
amica, felice che fosse ancora viva. Mike gli si affiancò e
gli diede una leggera gomitata sorridendogli mentre quest'ultimo riprendeva fiato.
-
Non sei poi così bastardo come credevo- disse felice e con
quell'aria da sempliciotto. Scott sbuffò e ruotò gli
occhi al cielo.
-
Si che lo sono! Sono uno stron...- il silenzio calò sul monte
Teschio. Chris sputacchiò qua e là la bevanda
ghiacciata che stava sorseggiando mentre Chef perdeva il controllo del
suo mezzo, andando a finire giù dal vulcano.
Per
Scott il tempo si fermò, la sua lingua si incollò al
palato, rifiutandosi di muoversi. Il suo cuore invece, prese a battere
all'impazzata, cercando di sfondargli la cassa toracica e la testa
sembrò staccarsi dal collo e volare sulle nuvole. Esili braccia
gli avevano circondato il collo mentre dei capelli biondissimi gli
stavano solleticando il viso e un'ondata di profumo buonissimo lo
travolse. E allora le porte del Paradiso si
aprirono per l'ennesima volta, suonarono le trombe, gli Dei di ogni
religione scesero dai loro posti abituali per stringergli la mano e
congratularsi. D'istinto sorrise, senza pensare a niente, e l'avvolse a
sua volta con le sue
braccia. Fanculo a tutti, che lo guardassero pure quegli invidiosi, lui
ora doveva approfittare di quei momenti così preziosi!
Sentì le labbra di Dawn accostarsi al suo orecchio e pianissimo,
in
modo che solo lui potesse sentirlo, volarono due parole.
Due parole che lo fecero arrossire.
Due parole che gli sciolsero il cuore.
Due parole che gli fecero ricordare cos'era veramente il vero affetto.
Due parole che tinsero completamente la sua aura di rosa/rosso.
- Emh,
emh- tossicchiò Chris facendosi largo tra il gruppetto. Subito i
due si staccarono come se avessero preso la scossa, rimanendo rossi in viso se non paonazzi.
- Si, proprio uno stronzo- sussurrò divertito Mike a Cameron che rise a sua volta.
-
Bene Scott. Meno male che non te ne doveva importare niente di Dawn
eh?- sghignazzò il conduttore con aria malefica. Scott non disse niente,
incrociando lo braccia com'era solito fare.
-
Tsk, non ho bisogno di questi sotterfugi per vincere e poi non voglio
avere morti sulla coscienza- si difese la Iena come se non fosse
successo nulla di così eclatante.
Dawn sorrise: testardo e orgoglioso di uno Scott, non
cambiava proprio mai! Ancora era incredula sul fatto che l'avesse
salvata e cosa l'avesse spinto a farlo. Ah, non lo sapeva neanche lei, la
sua aura non rivelava niente se non che era uguale a prima, dopo gliel'avrebbe sicuramente chiesto.
-
Certo, certo! Beh comunque sia, sembra che il pubblico femminile abbia
particolarmente apprezzato questa tua piccola soap opera che hai allestito.
Adorano quando ci sono storie amorose di mezzo! Concorrenti, si torna
indietro che tra mezz'ora viene la massaggiatrice svedese e non posso
mancare all'appuntamento. Prendete le barche e a dopo- senza dire
nient'altro salì in elicottero e si librò nel cielo blu.
Il gruppetto cominciò a scendere e senza neanche farlo apposta,
lasciarono i due indietro in quanto Dawn con la gamba ancora fasciata
procedeva a rilento. Si guardarono entrambi e non parlarono. Bastavano
gli occhi, perché anche quel semplice gesto poteva sostituire
mille parole.
-
Cosa ti ha fatto cambiare idea?- gli chiese lei improvvisamente mentre
si appoggiava ad un albero per scendere meglio. Lui le porse la mano
senza pensarci due volte e la guardò ghignando, lieto che gliel'avesse domandato.
- La stessa ragione che ha spinto te a dirmi "Ti amo"-
Spazio autrice:
Emh emh eccomi
qua! Ok so che forse il capitoletto è un pò corto e che
forse sto gran colpo di scena alla fine non c'è ma ditemi voi se
vi è piaciuto o no. Si, questa volta ho aggiornato presto
perchè altrimenti per tutta la settimana non potrò
pubblicare, visto che una tedesca viene in casa mia e dobbiamo
convivere per 7 giorni ^W^
Duncan: O.O
Scott: O.O
Emh, che succede ragazzi?
Duncan: Hai fatto diventare Scott un pasticcino! Ti salvo io Scotty!!
Scotty? O mio Dio! Lo sapevo!!
Scott: Cosa?
Che era gayyy *W* magari mi cimento con una yaoi su voi due!
Duncan e Scott: Provaci e sei morta!
Ecco vedete: dite le cose insieme!
Duncan: La leghiamo?
Scott: Si e poi la diamo da mangiare ai topi!
Duncan: E dopo le farò sorbire uno delle romanzine di Courtney e ti assicuro che quelle ti ammazzano!
Scott: E dopo la mettiamo in stanza con Stacy! Geniale :D
*L'autrice fugge via strappandosi i capelli a questa amara prospettiva*.
Marty Angel
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