Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Segui la storia  |       
Autore: Marty_Angel    10/03/2012    7 recensioni
Scott era un vigliacco, lo era sempre stato. Allora perchè si era precipitato a salvarla? Dopotutto era solo un'altra concorrente eliminata. O forse no?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dawn, Scott
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - La vendetta dell'isola
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
scott 10

Scott aprì di malavoglia gli occhi mentre Un piccolo raggio di sole si intrufolava nella sua camera da letto, svegliandolo del tutto. Ancora nel mondo dei sogni, tentò di alzarsi ma si accorse di avere un braccio bloccato. Si girò e notò una biondona che ronfava beatamente accanto a lui, strusciandosi come un gatto. Sbuffò per quell'inconveniente e decise di svegliarla. Doveva lavorare mica perdere tempo con una donna.

- Ehi alza le chiappe- sbottò burbero scrollandola bruscamente. Quella aprì gli occhi blu da cerbiatto e lo guardò con aria mielosa. Alzò il busto, mettendosi a sedere e il lenzuolo le cadde giù dalle spalle rivelando le sue nudità

- Oh tesoro ben svegliato! Che ci fai già in piedi?- chiese civettuola e avvicinandosi al suo viso per baciarlo appassionatamente. Ah quanto odiava Scott quando le femmine usavano quel timbro di voce così fastidioso al mattino così la respinse con una mano, come si suol fare con un animale.

- Lavoro al contrario di te, muoviti ora emh...- ecco, si era di nuovo dimenticato il nome. Barbara? No, forse era qualcosa come Meredith anzi no, era quasi certo che fosse Lisa! La donna sembrò accorgersene e con fare annoiato lo corresse.

- Sono Iris- annunciò. Scott scrollò le spalle indifferente, manco si ricordava come fossero finiti a letto, figuriamoci ricordarsi anche chi era! Dove era stato ieri sera più? Ah non si ricordava neppure quello, beh poco importava.

- E' la stessa, il bagno è in fondo al corridoio sulla sinistra, fatti una doccia e poi sparisci- ordinò imperioso lui mentre prendeva una vestaglia e si dirigeva fuori. Tutte uguali queste femmine, credevano che dandotela un pò di volte, ciò equivalesse automaticamente a una proposta di fidanzamento o di matrimonio.

La sua casa era veramente enorme con almeno 12 stanze, svariati ufficii, bagni e cucine. I suoi camerieri erano già all'opera nonostante fossero solo le 7 e mezza, in quanto il lavoro era veramente tanto da sbrigare. Il suo maggiordomo personale gli si avvicinò con una pila di documenti in mano.

- Signore è arrivata la quota da pagare per mantenere suo fratello in clinica- annunciò porgendogli una cartellina viola. Scott sbuffò alla notizia piuttosto infastidito. Aveva dovuto rinchiudere Alfred in una clinica psichiatrica dopo che aveva appiccato fuoco a 7 case e due boschi, uccidendo 5 persone. Stupido piromane che non era altro, lui e la sua ossessione di far bruciare tutto! E ovviamente chi doveva mantenerlo? Ma il fratellino minore ovviamente!

- Pagala, c'è dell'altro?- chiese sbrigativo il rosso uscendo in giardino e accendendosi una sigaretta per rilassarsi.

- Si della pubblicità e beh questo...- mormorò l'uomo ben sapendo cosa si sarebbe scatenato da li a poco. Porse un'altra busta bianca perfettamente sigillata, firmata dalla Iena pochi giorni prima.

- L'ha rimandata indietro... per l'ennesima volta! Non è possibile! Preparami della roba da vestire e portamela in bagno, faccio una doccia ed esco- annunciò lui buttando a terra il mozzicone furioso come non mai.

- Ma Signore! Ha almeno cinque appuntamenti questa mattina! Verrà lo sceicco di...- non finì, interrotto da Scott.

- Non me ne frega niente! Spostali, telefonagli, di che sto male, inventati qualcosa- e detto questo rientrò, lasciando il povero maggiordomo con un compito così gravoso. Si buttò sotto la doccia fredda cercando di azzerare la mente e lasciando che i problemi scivolassero via con l'acqua. Uscì e si guardò allo specchio: aveva 32 anni, fisico perfetto, capelli sempre rossi e folti e le sue immancabili lentiggini. Si era però lasciato crescere una leggera barba che a detta di tutti, lo facevano sembrare più elegante e per un uomo d'affari come lui era indispensabile.  Andò in garage dove si trovavano diversi tipi di auto delle più grandi case automobilistiche, dalla Lamborghini alla Ferrari, dalla Jaguar alla Porsche ma questa volta optò per la sua moto preferita: una Kawasaki Ninja verde smeraldo. Per andare in città era ideale, così si mise il casco e finalmente partì.

Superò più volte i limiti di velocità ma non gli importava, avrebbe poi saldato tutte le multe, c'era tempo e al momento non era importante. Parcheggiò proprio davanti ad un enorme palazzo bianco dove continuavano ad entrare ed uscire persone e guardò l'ora: le 8 e mezza. La città a quell'ora cominciava a brulicare di vita: bambini che andavano a scuola, gente che si recava in ufficio, negozi che cominciavano ad aprire e così via. Entrò in uno studio, proprio li vicino e subito rumori di ogni genere lo frastornarono. Già di primo mattina c'era tanta gente così?! Cos'era la Caritas per caso? Ma lui era Scott, non aveva bisogno di fare nessuna fila, tirò dritto verso una porta dal vetro semitrasparente con un cartello posto fuori che recitava codeste parole:

Si invita la gentile clientela a rispettare il proprio turno. Grazie.

Ah, al diavolo! Spalancò la porta mentre un coro di proteste si levò dietro di lui e si intrufolò dentro senza bussare. Davanti a lui una ragazza con il camice bianco e lunghi capelli biondi pallidissimi gli dava le spalle cercando di afferrare uno scatolone troppo in alto per lei. Appena udì dei rumori sospirò, conscia di chi aveva dietro.

- Che ci fai qui?- sussurrò senza neanche voltarsi.

- Hai rispedito indietro il mio assegno- sbottò Scott guardandosi intorno. Era già stato una volta in quella stanzetta e aveva trovata la donna con le mani dentro un cane aperto su un tavolino metallico. Ricordava che tra un pò ammazzava la bestiola perché aveva estratto il bisturi troppo velocemente dal ventre per lo spavento.

- Non ho bisogno dei tuoi soldi, sono una veterinaria e guadagno abbastanza per potermi permettere un'operazione di chirurgia plastica- ribattè la bionda abbassando le braccia e stringendo forte i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.

- E allora perché non lo fai?- la incalzò lui mordendosi le labbra nervoso come non mai. A quell'affermazione lei si voltò con gli occhi pieni di lacrime verso il rosso. Il viso, dai tratti un tempo delicati, era completamente deformato da un'enorme bruciatura che aveva reso la sua pelle biancastra, tutta raggrinzita e con macchie violacee sparse ovunque. Solo gli occhi si erano salvati da tanto scempio, perfino le labbra ora erano ridotte a un taglio obliquo come il naso. 

- Sai perché non la faccio? Perché ogni volta che mi guardo allo specchio, queste cicatrici mi ricordano di non fidarmi mai più di nessuno! Mi aiutano a non dimenticare quanto sia stata ingenua!- urlò mentre singhiozzi feroci la travolsero. Nulla la faceva stare più male di vederselo davanti, neanche le sue ferite che a seconda dell'umidità le dolevano.

Scott rimase imbambolato a fissarla senza sapere cosa rispondere. Sebbene la bellezza di un tempo era scomparsa, il suo corpo rimaneva a dir poco stupendo ma questo non poteva dirglielo ovviamente. Sarebbe stato peggio che deriderla...

- Credi di potermi comprare con dei soldi? Come quelle puttane che ti porti a letto, eh? No, sai che non sono così. Ma Ora sei comunque soddisfatto vero? Mi hai ridotto così pur di vincere quello stupido milione. Mi hai rovinato la vita, nessuno osava più neanche guardarmi in faccia durante questi anni. Tu però eri felice no? Ti sei comprato il tuo terreno ricco di petrolio e via con il tuo giro d'affari. Miliardario in poco meno di 2 mesi, vuoi che ti faccio i complementi? Bravo, bravissimo ora esci di qua- urlò lei con il respiro mozzo. Lui era rimasto a bocca aperta davanti a questa sua esplosione di emozioni, non che gli avesse detto cose che non sapeva ma...

- Dawn...- tentò di dire lui avvicinandosi alla veterinaria. Lei indietreggiò e lo guardò con disgusto.

- Non provare mai più a pronunciare il mio nome ne ad avvicinarti, ora vattene. Se provi ancora una volta a venire qua, ti denuncio per stalking- disse lei riacquistando l'autocontrollo e guardandolo come un condannato alla sedia elettrica. Solo un mostro poteva essere così meschino e subdolo.

Ecco quello che sei diventato Scott, un mostro. Nessun aggettivo ti descrive meglio.

Il rosso la guardò ancora, per l'ultima volta perché sapeva che non l'avrebbe più rivista. Aveva preferito i soldi all'amore, il milione a lei, maledetto il momento che aveva deciso così! Aveva strappato le ali al suo angelo protettore che stava cercando di farlo rinsavire e l'aveva scagliato a terra senza nessuna pietà. E così fu condannato: non troverà mai più una persona come lei, mai più. Nessuno lo amerà per quello che è se non per i suoi soldi. Sei felice Scott?
























































Cosa scegli Scott?



Per Scott riprendere a respirare fu come ritornare in vita, dopo aver visitato l'oltretomba. Si guardò attorno spaesato come non mai: sembrava non fossero passati più di pochi secondi da quando Chris gli aveva proposta di vincere il milione in quel modo così spregevole. Con lo sguardo cercò disperatamente Dawn che fortunatamente era ancora li appesa: salva e bellissima! Il suo cuore esultò mentre un ghigno si allargava lungo la sua faccia. Aveva sognato tutto? Che strana magia era quella? Forse era stata la stessa Raggio Di Luna? No, era troppo spaventata per farlo ma allora cosa diamine era? Il caldo gli aveva dato la testa? Chris gli aveva somministrato LSD? Non lo sapeva, eppure i ricordi erano ancora vivi e impressi sulla sua pelle come il viso di lei deformato, la troietta che si era scopato e i suoi modi da gatta morta e ancora quello stupido di suo fratello rinchiuso in una clinica.

- Allora Scott? Uno come te, come minimo, sarebbe dovuto partire subito e prendere quella valigetta!- sghignazzò il conduttore osservandolo con vivo interesse. Il rosso si girò nella sua direzione e lo squadrò con aria di superiorità.

- Infatti McLean, è quello che sto per fare- disse prima di cominciare a correre in direzione della gru di Chef. E che lo giudicassero i suoi compagni, liberissimi di farlo ma di avere Dawn sulla coscienza proprio no. Non aveva proprio intenzione di passare la sua esistenza da solo, voleva qualcuno accanto a se che lo accettasse per quello che era non per quello che "valeva". Poteva vincerlo con la strategia il milione e in tutta tranquillità ma non così! Prima doveva scoparsela e poi potevano sfregiarla, ah scherzava ovviamente! Come poteva anche solo graffiare il suo bellissimo viso? Con quegli occhi simili a quelli di un angelo poiché ti incatenavano, ti giudicavano e avevano il potere di leggerti dentro.  Rispecchiavano la sua anima così pura ed innocente che lui solo poteva osservare.

Si arrampicò sulla ruspa e, noncurante del pericolo, si avvicinò al braccio meccanico dell'escavatore. Da qua cominciò ad avvicinarsi alla rete che teneva sollevata Dawn con cautela, ogni mossa era abilmente calcolata e studiata in anticipo, nessun errore era permesso.

- Scott!- esclamò ancora incredula Raggio Di Luna nel vederlo.  Non ci poteva credere, aveva scelto lei! L'aveva preferita al milione! Era riuscita a cambiarlo ne era sicuro, ne era testimonianza la sua aura ora così rosa che sprizzava energia da ogni poro.

La Iena giurò di vedere gli occhi della sua "protetta" inumidirsi, o forse sbagliava? Beh, se ne sarebbe accertato più tardi. Afferrò la rete e cerco con le mani di romperla con l'aiuto della ragazza ma risultò essere un compito impossibile con l'ausilio solo delle mani così Scott estrasse il suo dente portafortuna e si mise all'opera.

- Non romperla troppo o, altrimenti, cado di sotto!- squittì la bionda guardando sotto di se spaventata la lava che ribolliva.

- Ma non mi dire!- sbottò lui cominciando a rompere le maglie con meticolosità. Finalmente aprì un varco abbastanza grande e il ragazzo riuscì finalmente a prenderla per un braccio e tirarla leggermente su ma, improvvisamente, scivolò leggermente con il piede. Mollò la ragazza che ricadde sulla rete per lo spavento, mica voleva finire abbrustolito e che diamine!

- Cazzo! Chef va indietro con sta gru di merda!- urlò la Iena rimettendosi in equilibrio.

- Non ti muovere invece! Gli ascolti sono alle stelle!- urlò tutto felice Chris controllando gli ultimi dati forniti dai suoi assistenti.

Scott sbuffò e ritese la mano a Raggio Di Luna che l'afferrò saldamente. Come avrebbe fatto di nuovo a tirarla su? Se avesse fatto leva con le gambe sarebbe volato all'indietro e, considerando che era in bilico su un'asta, non era molto consigliabile. Ma Non poteva neanche lasciarla bollire li a fuoco lento! Ricominciò pian piano a tirarla su con movimenti delicati e precisi e, sebbene la ragazza risultasse molto leggera, non migliorò molto la situazione. Le sue mani erano troppo sudate e gli impedivano di portare a termine l'operazione, inoltre  rischiava seriamente di mollare la prese da un momento all'altro finchè...

- Resisti fratello! Sha - Sha Lightning!- Si sentì afferrare per i fianchi da due mani forti e così si voltò confuso: incredibile cosa stava succedendo! I ragazzi lo stavano aiutando tutti quanti a salvare Dawn! Il palestrato lo stava sorreggendo e dietro di lui tutti gli altri concorrenti erano intervenuti.

- Forza Scott!- lo incitò Zoey che a sua volta era aggrappata ai fianchi di Asso in modo da formare una lunga catena umana. La Iena rimase un pò imbambolato a fissarli tutti: che aveva fatto per essere così benvoluto da tutti? Mah lui niente, era sicuramente per Dawn! Senza dire una parola riprese a tirarla su con più decisione e appena fu fuori, per paura di farla cadere a causa delle mani sudaticce, la passò al compagno dietro che la prese a sua volta, portandola a terra.

Ce l'aveva fatta.

Tornò pure lui indietro e vide che Zoey stava abbracciando fortissimo la sua amica, felice che fosse ancora viva. Mike gli si affiancò e gli diede una leggera gomitata sorridendogli mentre quest'ultimo riprendeva fiato.

- Non sei poi così bastardo come credevo- disse felice e con quell'aria da sempliciotto. Scott sbuffò e ruotò gli occhi al cielo.

- Si che lo sono! Sono uno stron...- il silenzio calò sul monte Teschio. Chris sputacchiò qua e là la bevanda ghiacciata che stava sorseggiando mentre Chef perdeva il controllo del suo mezzo, andando a finire giù dal vulcano.

Per Scott il tempo si fermò, la sua lingua si incollò al palato, rifiutandosi di muoversi. Il suo cuore invece, prese a battere all'impazzata, cercando di sfondargli la cassa toracica e la testa sembrò staccarsi dal collo e volare sulle nuvole. Esili braccia gli avevano circondato il collo mentre dei capelli biondissimi gli stavano solleticando il viso e un'ondata di profumo buonissimo lo travolse. E allora le porte del Paradiso si aprirono per l'ennesima volta, suonarono le trombe, gli Dei di ogni religione scesero dai loro posti abituali per stringergli la mano e congratularsi. D'istinto sorrise, senza pensare a niente, e l'avvolse a sua volta con le sue braccia. Fanculo a tutti, che lo guardassero pure quegli invidiosi, lui ora doveva approfittare di quei momenti così preziosi! Sentì le labbra di Dawn accostarsi al suo orecchio e pianissimo, in modo che solo lui potesse sentirlo, volarono due parole.

Due parole che lo fecero arrossire.

Due parole che gli sciolsero il cuore.

Due parole che gli fecero ricordare cos'era veramente il vero affetto.

Due parole che tinsero completamente la sua aura di rosa/rosso.

- Emh, emh- tossicchiò Chris facendosi largo tra il gruppetto. Subito i due si staccarono come se avessero preso la scossa, rimanendo rossi in viso se non paonazzi.

- Si, proprio uno stronzo- sussurrò divertito Mike a Cameron che rise a sua volta.

- Bene Scott. Meno male che non te ne doveva importare niente di Dawn eh?- sghignazzò il conduttore con aria malefica. Scott non disse niente, incrociando lo braccia com'era solito fare.

- Tsk, non ho bisogno di questi sotterfugi per vincere e poi non voglio avere morti sulla coscienza- si difese la Iena come se non fosse successo nulla di così eclatante

Dawn sorrise: testardo e orgoglioso di uno Scott, non cambiava proprio mai! Ancora era incredula sul fatto che l'avesse salvata e cosa l'avesse spinto a farlo. Ah, non lo sapeva neanche lei, la sua aura non rivelava niente se non che era uguale a prima, dopo gliel'avrebbe sicuramente chiesto.

- Certo, certo! Beh comunque sia, sembra che il pubblico femminile abbia particolarmente apprezzato questa tua piccola soap opera che hai allestito. Adorano quando ci sono storie amorose di mezzo! Concorrenti, si torna indietro che tra mezz'ora viene la massaggiatrice svedese e non posso mancare all'appuntamento. Prendete le barche e a dopo- senza dire nient'altro salì in elicottero e si librò nel cielo blu. Il gruppetto cominciò a scendere e senza neanche farlo apposta, lasciarono i due indietro in quanto Dawn con la gamba ancora fasciata procedeva a rilento. Si guardarono entrambi e non parlarono. Bastavano gli occhi, perché anche quel semplice gesto poteva sostituire mille parole.

- Cosa ti ha fatto cambiare idea?- gli chiese lei improvvisamente mentre si appoggiava ad un albero per scendere meglio. Lui le porse la mano senza pensarci due volte e la guardò ghignando, lieto che gliel'avesse domandato.

- La stessa ragione che ha spinto te a dirmi "Ti amo"-









Spazio autrice:

Emh emh eccomi qua! Ok so che forse il capitoletto è un pò corto e che forse sto gran colpo di scena alla fine non c'è ma ditemi voi se vi è piaciuto o no. Si, questa volta ho aggiornato presto perchè altrimenti per tutta la settimana non potrò pubblicare, visto che una tedesca viene in casa mia e dobbiamo convivere per 7 giorni ^W^

Duncan: O.O

Scott: O.O

Emh, che succede ragazzi?

Duncan: Hai fatto diventare Scott un pasticcino! Ti salvo io Scotty!!

Scotty? O mio Dio! Lo sapevo!!

Scott: Cosa?

Che era gayyy *W* magari mi cimento con una yaoi su voi due!

Duncan e Scott: Provaci e sei morta!

Ecco vedete: dite le cose insieme!

Duncan: La leghiamo?

Scott: Si e poi la diamo da mangiare ai topi!

Duncan: E dopo le farò sorbire uno delle romanzine di Courtney e ti assicuro che quelle ti ammazzano!

Scott: E dopo la mettiamo in stanza con Stacy! Geniale :D

*L'autrice fugge via strappandosi i capelli a questa amara prospettiva*.



                                                                                                                            Marty Angel
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Marty_Angel