DRAGON BALL
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.Vegeta&Bulma.
Slice of Life
Momenti di
vita quotidiana }
Cap.4
Strana
forma di gelosia.
Vegeta
era un tipo che se ne stava in disparte.
Chiuso nel suo guscio
di superiorità ed orgoglio, osservava con indifferenza e
freddo distacco gli eventi e quella infima vita terrestre che gli
scorrevano davanti agli occhi, giudicando la gente e le loro azioni
assolutamente patetici.
Egli ricordava a se
stesso che era un fiero Saiyan, e non solo; lui era il sovrano di un
popolo orgoglioso ed estranea a simili comportamenti, troppo ridicoli e
stupidi da poter considerare degni di nota, non in grado di poter
essere all'altezza del proprio rango.
Ed infatti egli
cercava sempre di passare il meno tempo possibile in quella casa, con
quella famiglia troppo strana e fin troppo assillante per i suoi gusti.
Non si interresava di
nulla; le uniche sue necessità erano quelle di poter
continuare a fare un allenamento come si deve nella camera
gravitazionale, e di trovare un pasto caldo in grado di ripristinargli
le energie esaurite.
Il resto erano tutte
schiocchezze.
Avrebbe voluto vivere
con questo pensiero ancora per un pò, ma l'influenza dei
terrestri l'aveva contagiato col tempo, ed egli non aveva nemmeno
avvertito che la sua persona, o quanto meno il suo carattere, stava
lentamente cambiando.
Certo, rimaneva sempre
quella persona distaccata e fredda, rude negli atteggiamenti ed ancora
fedele a quello ostinato orgoglio che lo caratterizzava, ma adesso le
sue preoccupazioni non si limitavano solo ad avere un buon allenamento,
a diventare più forte di Goku o a pretendere il dovuto
rispetto che la sua persona meritava ma che quegli insulsi terrestri
non gli mostravano, alimentando in lui la crescente voglia di farli
fuori, un giorno, una volta per tutte.
La sua
irascibilità s'era un pò placata, solo questo.
Ma erano trascorsi
ormai parecchi anni da quando aveva messo piede per la prima volta su
quel pianeta, ora era inutile ostinarsi a disprezzare qualcunque cosa
non lo riguardasse in prima persona.
E col passare del
tempo aveva capito che la sua attenzione, nel corso degli anni
trascorsi sulla Terra, non era stata del tutto immune a ciò
che gli era passato davanti agli occhi; la sua attenzione era stata
sopratutto catturata da quella scienziata con la quale aveva deciso,
tacitamente nel suo interno, di condividere l'esistenza.
Vegeta si
ritrovò a pensarlo quando, comodamente seduto sul divano in
salotto, l'aveva vista rientrare dopo un pomeriggio intero trascorso a
fare compere sfrenate, come solo lei sapeva fare.
Aveva subito notato la
nuova acconciatura dei suoi capelli, sempre in continua trasformazione,
mai la stessa per più di un paio di mesi; fino al pomeriggio
di quello stesso giorno li portava lisci e più lunghi
dell'abitudinario taglio corto, che le era cresciuto nel corso del
tempo, mentre ora li aveva mossi e voluminosi, con alcune ciocche
lasciate libere che le incorniciavano il viso perfettamente ovale.
Al Saiyan quei capelli
così lunghi non gli erano mai piaciuti; li aveva sempre
considerati maledettamente ingombranti e
noiosi.
Ma Bulma questo non lo
sapeva.
Dopo aver contato con
lo sguardo le numerevoli buste di ogni grandezza contenenti indumenti o
accessori delle migliori marche d'abbigliamento in circolazione,
seguì silenziosamente ogni movimento della donna;
notò come chiuse la porta con un piede calzante un tacco
vertiginosamente alto, i movimenti goffi limitati dall'intralcio di
quelle buste che la imprigionavano, e il successivo sbuffo che
tesimoniò la fatica delle sue azioni.
Con
difficoltà arrivò al divano, posando su di esso
le buste pesanti e guardandolo poi di sottecchi.
- Grazie per l'aiuto,
comunque. - ironizzò sfinita e infastidita, dirigendosi
successivamente in cucina per prendere un bicchiere d'acqua e placare
la tortura che la gola secca le procurava.
Vegeta
spostò lo sguardo sulle buste sparpagliate di fianco a lui,
inarcando un sopracciglio nel momento in cui si rese effettivamente
conto di quanta roba avesse acquistato.
Con disinvoltura
frugò in una di esse, estraendo con le dita un reggiseno in
pizzo bianco e il successivo cartellino con sopra scritto l'elevato
prezzo che Bulma aveva pagato senza curarsene.
- A che ti serve tanta
roba? Sono cose inutili. - concluse poi, gettando l'intimo nella sua
busta rosa.
Sentì Bulma
deglutire frettolosamente, e il successivo rumore tonfo del bicchiere
posto all'interno del lavabo.
- Che ti importa?
Lasciami comprare quel che voglio. - rispose infine, ritornando in
salotto e non degnandolo di uno sguardo.
Appoggiata al braccio
del divano, sfilò le costose scarpe dai piedi e
calzò le comode pantofole lasciate, prima di uscire, vicino
al camino.
Si
interessò dunque ai suoi acquisti; Vegeta rimase ad
osservarla mentre sistemava il casino che aveva creato, ammirando le
cose che aveva acquistato e frugando nelle buste tutta eccitata, cosa
alla quale egli rispose facendo roteare gli occhi visibilmente
infastidito da quel comportamento ridicolarmente infantile.
Bulma
avvertì le reazioni negative del Saiyan, ma non diede loro
troppo peso; con entusiasmo tirò fuori da una nera ed
elegante busta un meraviglisoo vestito rosso, dal corpetto a cuore
ricamato in finiture di color oro, il tutto impreziosito dal tessuto in
seta foderata, ammirandolo e rigirandoselo tra le mani con un sorriso
soddisfatto sulle labbra rosse.
Vegeta la
guardò sovrapporre l'abito al proprio corpo, facendolo ben
aderire alle forme prosperose che possedeva, lisciando la gonna con la
mano ed assumendo successivamente una posa fotografica.
Il Saiyan
aggrottò la fronte nel momento in cui constatò
con gli occhi di quanto l'abito fosse spaventosamente corto; lo
immaginò indosso alla donna lasciarle le lunghe gambe
scoperte, e il solo pensiero lo infastidì profondamente.
- Dove vuoi andare con
quel coso? - le domandò
schietto e frettoloso, con in mente ancora l'immagine della scienziata
avvinghiata in quel minuscolo abito, visione che alimentò in
lui un forte disagio.
Bulma alzò
gli occhi nel momento in cui sentì la voce dell'uomo,
catturando nel suo timbro un accenno di impazienza e disappunto.
- L'ho preso
perchè mi piaceva, non devo indossarlo per un evento in
particolare. - rispose calma, allontanando il costoso abito dal proprio
corpo e riposandolo accuratamente nella rispettiva busta nera.
Vegeta
sbuffò sonoramente e volse la testa di lato, corrugando la
fronte e fissando un qualsiasi punto immaginario in grado di poterlo
distrarre dalla visione mentale della donna con indosso quel vestito
troppo succinto.
L'azione non
passò inosservata a Bulma, che prese confusa ad osservare
l'uomo; appoggiò una mano sul fianco, ed inarcò
un sopracciglio con fare interrogatorio, fissandolo con insistenza e
cercando di captare i suoi pensieri.
Successivamente
osservò la grande busta nera davanti a sè, ed un
pensiero azzardato le attraversò fugacemente la testa;
sorrise maliziosamente, sistemandosi poi dietro l'orecchio un ciuffo
ribelle scivolato sul viso, senza distrarre gli occhi cerulei
dall'immagine dell'uomo comodamente seduto sul divano davanti a lei.
- Perchè lo
vuoi sapere? - domandò, senza abbandonare quella posa
arrogante e sicura di sè che Vegeta odiava tanto,
perchè nascondeva chissà quali contorti pensieri
e supposizioni, e lasciava trapelare quella fastidiosa aria di sfida
che lo irritava profondamente.
Il Saiyan le
riservò un occhiata torva ed infastidita; meditò
per un istante su cosa risponderle, prendendosi la dovuta calma che
necessitava per evitare di dirle qualcosa che potesse andare oltre i
limiti di una conversazione normale.
Poi il precedente
pensiero della donna con indosso quel vestito miseramente corto si
rifece vivo nella sua mente, ed egli automaticamente gettò
un occhiata alla busta nera che aveva di fianco, meditando sul fatto
che magari avesse potuto incenerirlo seduta stante ed evitare tante
inutili complicazioni, ma il successivo pensiero inerente al fatto che
Bulma gli avrebbe evitato di dormire nello stesso letto per
chissà quanto tempo riuscì a calmarlo ed a
scartare questa opzione.
Ricambiò
dunque alla donna lo stesso sguardo intriso di sfida, aggrottando la
fronte e irrigidendo la mascella.
- Scordati di
indossarlo. -
Nonostante avesse
previsto il motivo di quel comportamento inusuale, Bulma
sgranò gli occhì per un attimo visibilmente
sorpresa e colpita dalla schiettezza con la quale il Saiyan le aveva
rivolto quelle parole.
Lo vide corrugare le
sopracciglia ed increspare le labbra, assumendo un'espressione decisa
e, lei lo sapeva bene, non avrebbe potuto contrastarlo in nessuna
maniera.
La
superiorità dell'uomo e la sua autorità si fece
palpabile nell'aria, e Bulma dovette sottostare alla sua decisione,
perchè sapeva che non avrebbe potuto fargli cambiare idea.
Ma siccome amava
questo lato nascosto dell'uomo, che nonostante usasse atteggiamenti e
modi non adeguati riusciva comunque a mostrarle interesse nei suoi
confronti a modo suo, Bulma sentì la
naturale necessità di stuzzicarlo al fine di trarne una
piccola rivincita personale.
Incrociò
dunque le braccia al petto, ghignando maliziosamente.
- Sarai mica geloso? -
sbottò poi furbamente, osservando la reazione stupita
dell'uomo, che non appena aveva udito quelle parole azzardate s'era
alzato frettolosamente dal divano con l'intento di abbandonare quanto
prima il soggiorno, in modo da potersi dileguare da quella situazione
fin troppo ridicola per i suoi gusti.
Ed egli non voleva assolutamente apparire
ridicolo.
- Allora sei geloso! -
I suoi passi
impazienti vennero interrotti dalla voce stridula di Bulma, che aveva
cominciato a sghignazzare soddisfatta della sua ripicca.
Vegeta si
voltò stringendo i pungni, mentre una vena
cominciò a pulsargli freneticamente sulla fronte ampia.
- Ci tieni alla tua
pelle? - sbottò quindi infastidito, contenendosi nel tono,
che però apparve fin troppo nervoso, e nell'atteggiamento,
reprimendo con forza tutta la sua crescente ira.
Ma quando suo malgrado
vide che le sue parole minacciose non avevano minimamente sfiorato il
buon senso di Bulma, che continuava splendidamente a sghignazzare coon
gli occhi lucidi e le gote rosse, constatò che quella donna
un giorno l'avrebbe fatto diventare pazzo, se già non lo era.
- E comunque rifatti i
capelli corti, che stavi meglio! - sbottò infine,
abbandonando il soggiorno a gran passi e rosso di rabbia contenuta,
mentre sul viso rilassato di Bulma andava allargandosi un sorriso
sereno.
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Quarto capitolo
inserito.
Ho qualche dubbio
riguardo questa one-shot, perchè avendo trattato di una
forma strana di gelosia risulta difficile cercare di rendere immutato
il carattere freddo di Vegeta .
Quindi spero vivamente
di non essere caduta nell'OOC, perchè io odio l'OOC.
Ma a parte questo,
è piaciuto il capitolo?
Spero di sfornarne uno
nuovo in tempi brevi; la scuola mi sta letteralmente
ammazzando.
Detto questo, alla
prossima!
MellyVegeta.
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