qwertyuiop
Ecco il giorno due della Seblaine Week, forse in tempo prima che scatti il giorno tre. Son messa male, sì.
Non è nulla di che. Niente nomi, niente volti, niente senso.
POV!Sebastian versione femminile.
Day
2: Genderbent!Seblaine
Che
ci credessi o meno, Paul era l'uomo più etero di tutto il locale.
Aveva l'aspetto di un camionista irascibile che sbava su una
scollatura troppo osèe,
ma -forse per questo- era un'ottima spalla. M'indicava tutte le prede
migliori, data la sua ottima vista all'intera stanza che aveva da
dietro al bancone.
Non
sapevo perchè mi aiutava. Mi aveva presa in simpatia? Ero la sua
migliore cliente? O forse sperava ancora di riuscire a farmi
diventare etero per una notte?
In
quel momento, in quella sera di inizio novembre, lontanamente capace
di far raffreddare i suoi e i miei bollenti spiriti, lo vidi
spalancare occhi e bocca in un attimo di stupore, per poi richiuderla
professionalmente, mentre un rumore di tacchi copriva la musica
assordante. E poi, con grazia, la creatura più bella che i miei
occhi potessero mai vedere si appollaiò su uno sgabello
all'estremità del bancone opposta alla mia.
Dei
pinocchietti rossi le fasciavano perfettamente le gambe, mentre
un'aderente camicietta nera, con un maledetto bottone di troppo,
mostrava un corpo tonico, dalle curve leggermente pronunciate. I
lunghi capelli neri erano una cascata di boccoli lucidi e gli occhi
-Dio, gli occhi- di caramello fuso, sondavano il locale con aria
sicura. Forse sarebbe stata anche facile da avere, ma le zoccolette non mi piacevano più di tanto.
Ma
poi, quando i suoi occhi avevano incontrato i miei, lei era
arrossita. Per un'occhiata. Appurato che le puttane non arrossiscono,
la sconosciuta ai miei occhi, apparve solo con un'altra definizione:
eccitante.
Doveva
essere mia.
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