Ghiaccio bollente
Le
ultime parole famose: avevo detto di non farvi attendere in eterno ma
ho avuto alcuni intoppi, tra cui qualche problema con due esami e
cazzeggiamenti vari.
In ogni caso sono tornato, più inopportuno che mai, con il
quinto capitolo.
A chi non lo conosce, vorrei consigliare la long di mia sorella sempre
su Voldemort, a mio avviso molto più intricata di questa.
L'ho letta ed é molto interessante.
Profumo
di tenebra
Inoltre consiglio anche una one shot di Latis Lensherr su Merope Gaunt:
non ho avuto modo di recensirla causa tempo, ma merita veramente tanto.
Tu
sei una stella, Merope.
Drag.
Ghiaccio
bollente
Capitolo
5 - Non c'é verita che non vada a pezzi.
Personaggi:
Tom O. Riddle, i Quattro Fondatori, Nuovi Personaggi.
- Desidero che tu ritrovi l'anello della mia sposa il prima possibile
-. Le parole autoritarie di Salazar rimbombavano da giorni nella testa
di Seraphina; la strega aveva cercato ovunque ma del celebre anello non
c'era traccia. Il lamento della Divina era sempre più
insistente, tanto che quasi tutti gli allievi di Serpeverde non
facevano che avvicinarla per chiederle di farla tacere.
Seraphina si sentiva caduta in disgrazia: quando succedeva qualcosa al
castello, il suo mentore scaricava su di lei ogni
responsabilità, dalla disobbedienza degli allievi a episodi
molto più gravi, come la scomparsa dell'anello. - Lady
Seraphina, il Barone chiede udienza -. La voce del servo era stisciante
come il suo atteggiamento e la ragazza corrugò per un
momento la
fronte: esisteva solo un Barone che poteva permettersi di domandare
udienza a lei ma non credeva che fosse tornato.
Annuì e pochi minuti dopo il visitatore entrò
nella
stanza delle udienze: si trattava del luogo in cui Salazar in persona
riceveva i suoi ospiti, anche se Seraphina sapeva che era un compito a
cui non prestava quasi più attenzione. Era - come gli altri
- un
altro fardello sulle sue spalle: solo uno stolto poteva invidiare il
ruolo di Araldo di Serpeverde, ne era convinta.
I due si scambiarono i soliti convenevoli prima di giungere al dunque.
- Devi sapere, Seraphina, che giungo ora dalle terre di madama
Corvonero con alcune notizie interessanti; la prima é la
profezia di Jeremiah, ma tu già la conosci - . La ragazza si
limitò a un cenno asciutto, non molto interessata a quelle
parole dato che già ne aveva sentito parlare. Era
l'argomento
più discusso ma non provava la morbosa curiosità
di altre
persone. Non era particolarmente stupita nell'apprendere che il Barone
giungesse dalle terre di Priscilla Corvonero e, per un momento, le
venne da sorridere; gli uomini era fatti tutti della stessa pasta,
tanto che non provava per lui la minima solidarietà al
pensiero
che Helena lo usasse per i propri scopi. Era la tipica ragazza
impetuosa, che si pentiva delle proprie azioni solo dopo averle
compiute.
Intanto lui continuava a parlare.
- Inoltre, dopo tutto ciò, Helena mi ha detto che questo Tom
Riddle porta l'anello di Salazar al dito. Ecco perché sono
venuto qui, da te -. La strega alzò lo sguardo, folgorata
alla
notizia che aveva appena appreso; il nome non le era nuovo dal momento
che il nobile Grifondoro le aveva parlato del ragazzo, seppur in
maniera vaga, ma non aveva accennato all'anello.
Rivolse quindi al Barone tutta la sua attenzione; lui, che se ne
accorse, si arricciò la punta della barba, lieto di poterle
dire
qualcosa che la interessava. - In un primo momento ho creduto che
mentisse solo per spingermi ad accettare di incontrarlo ma é
stato il modo in cui l'ha detto, a convincermi -. L'uomo ricordava il
dialogo con l'amata e lo riportò fedelmente, anche se
Seraphina
sembrava sempre più persa nelle proprie riflessioni.
Helena poteva essere una sciocca arrivista ma non era stupida, dato che
possedeva lo stesso tipo di intelligenza materna ed era la sola cosa di
cui Seraphina era certa; a scuola non erano amiche ma era
già
accaduto che si fossero alleate per scopi comuni. Era al corrente che
se Salazar fosse venuto a conoscenza degli incontri clandestini tra
Helena e il Barone proprio all'interno delle mura di Hogwarts, la sua
ira sarebbe stata implacabile.
Secondo i Fondatori, la scuola e i territori annessi erano sacri e non
dovevano essere sporcati da atti tanto poco decorosi, anche se
Seraphina era al corrente che Salazar per primo contravveniva a quella
regola: non era raro che il suo mentore portasse eserciti di streghe
nei suoi appartamenti privati, tutte infatuate dal suo potere
più che dalla reale bellezza dell'uomo. Ed erano tutte
stupide:
una volta usate per una volta, o poco più, venivano
scacciate.
Alcune erano pure morte ma senza che ciò infangasse la
reputazione di Salazar. Lei, che lo sapeva, taceva o fingeva di non
vedere nulla, consapevole che il silenzio era la sua sopravvivenza.
- Ah, quasi dimenticavo. Ho saputo che il nobile Grifondoro ha
finalmente piazzato sua figlia: pare che il fortunato, se posso
chiamarlo così, sia proprio Severus Potter -. Le parole del
Barone riportarono Seraphina alla realtà con violenza
inaudita;
la notizia era succosa ma a lei non piaceva ugualmente, così
come non aveva mai stimato Gertrude. Da figlia del più
eroico
tra i Fondatori, si era aspettata da lei molte cose, invece era una
sorta di Maganò. Non era neppure bella e dubitava che con
gli
anni sarebbe migliorata; lei, a dodici anni, era già una
fiorente bellezza e sapeva di essere una delle streghe più
ambite per un matrimonio.
Lo stesso Salazar una volta aveva ammesso di aver preso in
considerazione l'idea di sposarla ma di aver poi preferito darle un
ruolo di rilievo; Seraphina si era sentita oltraggiata solo all'idea di
dover essere costretta a farsi sottomettere da un uomo come il suo
mentore, pertanto era più che intenzionata a non essere mai
presa in considerazione per quel ruolo.
Tuttavia Gertrude sembrava avere ottenuto ciò che ambiva da
tempo: Seraphina era al corrente che la ragazzina aveva una cotta per
Severus da parecchio tempo ma il giovane non la ricambiava, e spesso ne
avevano pure riso, anche senza cattiveria.
Peccato che, in quel caso, forse sarebbe andata incontro alla sua fine:
non avrebbe permesso a nessuno di mettere le mani sul suo Severus,
neppure a una ragazzina anonima come Gertrude.
- Non lo invidio ma non importa. Ora scusami, ho una faccenda a cui
dedicare la mia attenzione, non voglio certo che il nobile Serpeverde
mi mandi una delle sue bisce d'acqua per punirmi -.
Godric si chiese perché la vita dovesse essere tanto
complicata:
nel giro di pochi giorni la serenità del maniero era
svanita. Al
suo posto era giunto il rancore, la delusione e l'incomprensione. Con
un colpo di bacchetta sistemò le pergamene che aveva
lasciato
sul tavolo, così da poterle esaminare di nuovo.
Una guerra forse era di nuovo in avvicinamento, gli astri avevano
parlato proprio poche notti prima e lui aveva deciso di muoversi: il
nemico era ignoto al momento ma non lo temeva. Godric Grifondoro non
aveva paura dei nemici; ripensando alla scena che si era consumata
proprio lì, in quella sala, era convinto che fossero le
situazioni come quella appena affrontata a non lasciarlo tranquillo.
Per prima cosa c'era Gertrude a preoccuparlo: era convinto di farle
addirittura un favore ma la figlia non aveva fatto altro che fissarlo
con occhi grandi, e se non era scoppiata in lacrime era stato solo per
la presenza di Severus nella stessa stanza. Lo stesso Scudiero non
aveva detto una sola parola al riguardo, anche se così non
era
stato dopo che Gertrude era stata mandata nelle proprie stanze.
In fondo era un favore a entrambi, quello che aveva fatto, ed era certo
che con il tempo avrebbero accettato. Nel frattempo Severus si
rifiutava di prendere in considerazione le sue parole - cosa che mai
era accaduta prima d'ora - e Gertrude... beh, lei era sconvolta.
Chiuse gli occhi, riflettendo. Convincere quei due che il matrimonio
era il loro destino non sarebbe stato semplice, eppure era sicuro di
non sbagliare; gli era giunta voce che Severus e Seraphina Silente si
erano incontrati alcune volte a Hogwarts, ma la situazione non lo
preoccupava. Dubitava fortemente che il loro legame fosse profondo,
entrambi sapevano come fosse vietato frequentarsi.
Non era una legge ma Godric sapeva che Salazar era d'accordo con lui:
nessun loro allievo poteva frequentarsi alla luce del sole, pertanto
era chiaro che lo dovevano considerare un semplice... incidente di
percorso. Il fatto che Severus rifiutasse l'idea di sposare Gertrude
era anche normale: era sempre stato libero di vivere nel modo in cui
desiderava ma con il tempo avrebbe accettato.
Non era uno stupido.
Gettò uno sguardo fuori dalla finestra e rimase sorpreso nel
vedere lo Scudiero seduto su una roccia, con Tom Riddle in piedi poco
lontano. Era evidente che i due stavano parlando e avrebbe tanto voluto
sapere di cosa. Forse di quello che gli aveva chiesto lui?
- Dovresti essere contento, Severus, che il nobile Grifondoro voglia
affidarti sia figlia, io ne sarei onorato -. La voce di Tom
suonò bassa ma lo Scudierò riuscì a
percepire
ugualmente il rimprovero velato in quelle parole; alzò lo
sguardo furente sul ragazzo dai capelli neri, chiedendosi ancora una
volta chi fosse e perché cercasse sempre di intromettersi in
questioni che non lo riguardavano.
- Seriamente? Allora proponiti tu, Tom, perché non gli
chiedi se
ti concede la sua mano? Dato che sei tanto bavo a parlare, non dovresti
avere questo problema, no? - Il ragazzò distrusse una roccia
poco distante solo muovendo la bacchetta; Tom riconobbe l'incantesimo
Bombarda ma non lasciò che la sorpresa modellasse i propri
lineamenti. - Non essere sciocco, intendevo solo dirti che dovresti
apprezzarela fiducia che il nobile Grifondoro ripone in te. Quella
bambina ti adora, perché non vuoi farla felice? -
Tom pensò alle sue compagne di corso, tutte ragazze che
adoravano i pettegolezzi, e pensò che sarebbero state fiere
della sua recita; peccato che non potessero vederlo. Si tolse il
mantello, sopraffatto dal calore di quell'inaspettata giornata afosa.
Poteva arrivare a capire il ragionamento di entrambi: Potter si sentiva
messo alle strette, quasi incatenato all'idea di dover sposare una
donna a cui non era interessato, mentre per lei... Era facile
comprendere pure le aspettative deluse di Gertrude: aveva
già
potuto rendersi conto come la ragazzina idolatrasse Severus Potter, lo
considerava una sorta di divinità e niente le sarebbe
piaciuto
di più che coronare un sogno infantile come quello. Sentirsi
rifiutata doveva essere per lei terribile.
- In fondo devi molto al nobile Grifondoro, non dovrebbe essere una
richiesta esagerata, la sua -.
Non sentiva per nulla i morsi della menzogna avvolgerlo: aveva
già avuto modo di capire che se avesse convinto Potter ad
accettare quelle nozze, forse avrebbe potuto avere qualche
possibilità per avvicinarsi alla spada in modo
più
concreto. Oltre a poter finalmente arrivare a Hogwarts: grazie
all'ingenuità di Gertrude aveva scoperto un altro indizio
importante.
I Fondatori portavano sempre con sé i loro oggetti a
Hogwarts,
pertanto era fondamentale riuscire ad arrivare alla scuola... Il resto
sarebbe stato semplice, ne era convinto.
- Sai cosa mi infastidisce, Tom? Che questa non é una
richiesta,
bensì un ordine -. Severus osservò il cielo,
chiedendosi
perché mai gli fosse venuto il desiderio di confidarsi
proprio
con quel ragazzo straniero: non gli era più simpatico di
prima,
tuttavia sentiva la necessità di parlare con qualcuno. A
occhio
e croce avevano la stessa età perciò forse poteva
capirlo. - Non ho nulla contro Gertrude, é una cara bambina,
ma
sarebbe un insulto se io la sposassi: in un certo senso sono convinto
che messer Grifondoro voglia fare un piacere a entrambi ma non tiene
conto per l'ennesima volta dei sentimenti di sua figlia. La sta
trattando come un oggetto, solo che non se ne rende conto -.
Suo malgrado Tom rimase in ascolto. Quale bizzarra coincidenza aveva
unito le loro menti? Anche lui era sicuro che Grifondoro usasse la
figlia come merce di scambio, in un modo che forse lui riteneva giusto;
d'altronde si trovavano nel Medioevo e Tom era sicuro che quello fosse
il modo di pensare di tutti loro. Con distacco riusciva a comprendere
tutto questo, anche se non gli interessava in maniera particolare.
A colpirlo era il tono grave con cui Potter aveva parlato. - Vuoi farmi
credere che il tuo rifiuto é semplicemente un'azione
altruista?
Che non ti interessa sapere che la tua stessa liberta é
condizionata? Nel caso tu sposassi Gertrude, indubbiamente saresti
incatenato a questi luoghi -.
La voce di Tom risuonò come una condanna: forte, decisa e
inesorabile. Severus scosse la testa. - Certo, é chiaro che
al
pensiero non faccio i salti di gioia, ma posso assicurarti che non ho
motivazioni personali: sarebbe un insulto se io accettassi di sposare
quella bambina solo perché suo padre ritiene sia la cosa
più giusta da fare. Che ne sarà della sua vita
quando si
ritroverà legata a qualcuno che non la ama? Non posso
proprio
farlo, spero solo che messer Grifondoro comprenda ciò che io
intendo -.
Amore... Tom aveva sentito quella parola troppe volte nella sua vita
per non sentirsi accigliato. In fondo a che cosa serviva? A niente,
fino a quel momento era riuscito a vivere senza nessun problema,
perché quindi affannarsi ad averlo se vivere senza non
presentava alcuna pecca?
- Devo andare, sarò di ritorno il prima possibile -. Severus
si
era alzato in piedi e aveva parlato prima che Tom potesse dire
qualunque cosa; la sola cosa di cui il ragazzo era certo, fu di aver
potuto captare per la prima volta l'ansia sul volto del ragazzo.
Però era sparito in fretta e lui non aveva potuto rivolgerli
alcuna domanda in merito.
- Sei sicura? - Lo sguardo del mago si posò sul suo Araldo:
Seraphina annuì, i capelli rossi perfettamente sistemati
dietro
le orecchie. Il lamento della Divina era perfettamente udibile in
lontnanza, tuttavia i due sembravano non farci troppo caso; Salazar
puntò gli occhi sulla sua studentessa migliore, chiedendosi
se
non fosse sul punto di commettere una follia. - Ma come si spiega che
sia un parente alla lontana dei Peverell? Lo dovrei conoscere in questo
caso... - La voce untuosa del mago risuonò lugubre nel
sotterraneo e Seraphina annuì con solennità.
- Si, signore, lasciate che Vi illustri cosa sono venuta a sapere -. La
ragazza attese che Serpeverde facesse un cenno con il capo, poi
iniziò a parlare. - Ho avuto modo di osservare questo Tom
Riddle
da lontano, senza farmi notare... Naturalmente ho chiesto il consenso
al nobile Grifondoro, non mi sarei mai azzardata a introdurmi nei suoi
territori senza permesso, tuttavia non ho svelato ciò che
intendevo realmente fare - disse piano la giovane, tenendo lo sguardo
fisso sul volto del suo celebre mentore.
Altri avrebbero abbassato lo sguardo ma non lei, che ben sapeva come
Salazar avrebbe controllato a modo proprio la verità; non
temeva
la Legilimanzia anzi, il fatto che fosse pronta a lasciarsi esaminare
la rendeva al di sopra di ogni sospetto. Salazar non disse nulla ma si
compiacque: gli piaceva la sfacciataggine del suo Araldo, che possedeva
tutte le caratteristiche per diventare davvero brillante.
- Ho visto l'anello che porta al dito e posso assicurarVi che si tratta
proprio del vostro, anche se ho notato un particolare che mi ha
intrigato. Brillava di luce propria, una cosa che mai é
accaduta
qui - riprese la giovane strega, accorgendosi che quelle parole avevano
destato l'attenzione di Salazar. Continuò, sentendosi
davvero
orgogliosa di sé.
- Dopo una chiaccherata con Jeremiah Webster, che ho incontrato sulle
scogliere del Nord, ho capito una cosa... Si tratta di un'ipotesi che
ho fatto ma credo... Ecco, sono convinta che quell'anello sia quello
originale, ma allo stesso tempo no. In pratica, credo che il ragazzo
arrivi da un altro mondo -. La voce risuonò come una
sentenza
lugubre nell'aria e il silenzio diventò molto pesante.
Seraphina intuiva lo scetticismo di Salazar anzi, era certa che il mago
stesse riflettendo tanto che le sembrava quasi di poter toccare i suoi
pensieri. - Continua -. Una semplice parola ma così pregna
di
potenza che la ragazza avrebbe desistito, se non si fosse trattato di
qualcosa che li riguardava in prima persona.
- In un certo senso credo che l'anello sia ancora qui spiritualmente e
allo stesso tempo, al dito di quel Tom Riddle. Le mie sono solamente
ipotesi ma la Divina mi ha dato un indizio molto importante: se
l'anello fosse stato veramente rubato, lei ora non sarebbe
più
qui. Difatti esiste una maledizione che lega l'anima della Vostra
defunta moglie all'anello. Questo deve voler dire che forse in un
futuro molto lontano, l'anello e la Divina non... insomma, non saranno
più legati. Forse questo Tom Riddle non conosce la storia,
io
stessa ho faticato per trovare sui testi runici qualcosa che mi potesse
aiutare... - Seraphina ricordava le lunghe giornate trascorse nella
biblioteca personale del suo mentore, alla ricerca di qualcosa che
potesse spiegare quello strano fenomeno.
- Non é possibile che arrivi dal futuro. Chi sarebbe tanto
sfacciato da introdursi nel passato già scritto? - La voce
di
Salazar risuonò carica di astio e disprezzo, pur senza
contestare la ragazza. Conosceva molto bene ciò che si
diceva
sulla maledizione che legava Margarita all'anello, una magia che non
era riuscito a spezzare e che costringeva la moglie a vagare infelice
per il maniero, invece di potersi godere il riposo eterno. Era il solo
a sapere che l'amata non era un vero e proprio fantasma,
bensì
una sorta di spirito fluttuante; si soffermò a pensare a
quanto
sentiva. Erano teorie senza fondamenta, perché badarci
più di tanto?
Eppure Seraphina non parlava mai a sproposito, e non l'aveva mai
davvero deluso.
- Non ne ho idea; Severus Potter mi ha detto che ritiene Riddle capace
di tutto, pur restando dell'idea che sia in pericolo qui da noi... - La
ragazza evitò di specificare il momento in cui lei e Severus
avevano discusso l'argomento; al suo mentore non avrebbe fatto piacere
sapere che i loro incontri segreti continuavano e che, anzi, in quel
momento lui si trovava proprio nelle sue stanze.
Del resto non era lui a governare la sua vita, semplicemente non
intendeva sbandierare quanto profonda fosse la relazione che avevano. -
Inoltre Jeremiah ha confermato che in futuro il Tempo potrà
essere controllato: può essere che il ragazzo sia un Vostro
discendente anche se non saprei dirlo con esattezza, questa
é
solo una mia ipotesi ma la ritengo molto probabile. Se davvero esiste
un modo per governare il Tempo, niente di più facile che
qualcuno cerchi di manipolarlo a proprio favore. La mia idea
é
che potremmo permettere a questo Tom Riddle di giungere con noi a
Hogwarts: é il luogo migliore per capire le sue intenzioni -.
Salazar non disse nulla, impegnato a osservare il serpente che
strisciava per la stanza; non lo vedeva realmente perché era
impegnato a riflettere. Non gli piaceva l'idea di un possibile
successore che si aggirava indisturbato per i secoli, eppure allo
stesso tempo l'idea era pregna di fascino. Aveva squadrato con
malignità Seraphina quando aveva sentito il nome di Potter,
ma
allo stesso tempo aveva disdegnato l'argomento: tollerava molto a
fatica lo Scudiero di Godric, decisamente inopportuno e reo di avere
messo gli occhi sul suo Araldo. Era sicuro che per Seraphina, Potter
non fosse altro che uno sfogo, tuttavia la cosa non gli piaceva
ugualmente.
Ecco perché, invece, aveva sorriso all'idea che Godric lo
costringesse a sposare la figlia. Riportò lo sguardo su
Seraphina. - D'accordo. Fammi trovare Wilhelm pronto entro un'ora: mi
recherò in visita a Godric oggi stesso -.
La strega annuì e poi andò a cercare uno dei
servi
affinché la carrozza di Salazar fosse pronta quanto prima,
assieme al suo Thestral preferito.
Note.
Ancora una volta sono in ritardo ma non ho potuto evitarlo quindi spero
che il capitolo vi possa piacere. Ho saltato alcune parti -
precisamente il dialogo tra Godric, Severus e Gertrude - che potevano
rallentare tutto, così come la missione di Seraphina nelle
terre
di Grifondoro. Avete appreso tutto dalle sue parole(aspetta che Salazar
scopra che il suo Araldo si tiene Potter l'amante nella sua stanza,
credo che darà in escandescenza).
Ho introdotto anche il Barone, spero che vi piaccia.
Non ho molto tempo per dilungarmi(sono in facoltà, in sttesa
di
dare un esame sperando che vada bene) ma voglio comunque ringraziarvi
perché seguite sempre questa mia storia.
Risponderò alle
vostre recensioni nel pomeriggio; il prossimo aggiornamento dovrebbe
avvenire a fine aprile... Ahimè ho alcuni esami importanti,
é già tanto se sono riuscito a scrivere qualcosa
per non
vedermi a "Chi l'ha visto?"
Non ho potuto avvalermi della mia beta ma spero non si offenda: mi
mancava proprio il tempo, ma dal prossimo non mancherò di
sicuro.
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