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Autore: Draggo    21/03/2012    2 recensioni
Perché la sfera di cristallo gli aveva mostrato quel bacio tra la Dama Grigia e il Barone Sanguinario? Come mai proprio a lui, Tom Orvoloson Riddle, doveva interessare un flirt avvenuto secoli prima?
E chi era quell'Harry Potter che giaceva ai piedi di quel sé stesso così diverso?
E da dove arrivava, invece, il biondo e avvenente Severus Potter che brandiva gloriosamente la famosa spada di Grifondoro?
Di rado una lezione di Divinazione era stata così interessante.
Uno squarcio sul proprio futuro convince il sedicenne Riddle che la chiave per la vittoria e la conquista del mondo si può trovare solo in un antico passato, ai tempi dei quattro fondatori.
Personaggi: Tom O. Riddle, i Quattro Fondatori, Nuovi Personaggi.
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Tom Riddle/Voldermort
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Ghiaccio bollente
Le ultime parole famose: avevo detto di non farvi attendere in eterno ma ho avuto alcuni intoppi, tra cui qualche problema con due esami e cazzeggiamenti vari.
In ogni caso sono tornato, più inopportuno che mai, con il quinto capitolo.
A chi non lo conosce, vorrei consigliare la long di mia sorella sempre su Voldemort, a mio avviso molto più intricata di questa. L'ho letta ed é molto interessante.
Profumo di tenebra
Inoltre consiglio anche una one shot di Latis Lensherr su Merope Gaunt: non ho avuto modo di recensirla causa tempo, ma merita veramente tanto.
Tu sei una stella, Merope.

Drag.


Ghiaccio bollente

Capitolo 5 -  Non c'é verita che non vada a pezzi.

Personaggi: Tom O. Riddle, i Quattro Fondatori, Nuovi Personaggi.



- Desidero che tu ritrovi l'anello della mia sposa il prima possibile -. Le parole autoritarie di Salazar rimbombavano da giorni nella testa di Seraphina; la strega aveva cercato ovunque ma del celebre anello non c'era traccia. Il lamento della Divina era sempre più insistente, tanto che quasi tutti gli allievi di Serpeverde non facevano che avvicinarla per chiederle di farla tacere.
Seraphina si sentiva caduta in disgrazia: quando succedeva qualcosa al castello, il suo mentore scaricava su di lei ogni responsabilità, dalla disobbedienza degli allievi a episodi molto più gravi, come la scomparsa dell'anello. - Lady Seraphina, il Barone chiede udienza -. La voce del servo era stisciante come il suo atteggiamento e la ragazza corrugò per un momento la fronte: esisteva solo un Barone che poteva permettersi di domandare udienza a lei ma non credeva che fosse tornato.
Annuì e pochi minuti dopo il visitatore entrò nella stanza delle udienze: si trattava del luogo in cui Salazar in persona riceveva i suoi ospiti, anche se Seraphina sapeva che era un compito a cui non prestava quasi più attenzione. Era - come gli altri - un altro fardello sulle sue spalle: solo uno stolto poteva invidiare il ruolo di Araldo di Serpeverde, ne era convinta.
I due si scambiarono i soliti convenevoli prima di giungere al dunque. - Devi sapere, Seraphina, che giungo ora dalle terre di madama Corvonero con alcune notizie interessanti; la prima é la profezia di Jeremiah, ma tu già la conosci - . La ragazza si limitò a un cenno asciutto, non molto interessata a quelle parole dato che già ne aveva sentito parlare. Era l'argomento più discusso ma non provava la morbosa curiosità di altre persone. Non era particolarmente stupita nell'apprendere che il Barone giungesse dalle terre di Priscilla Corvonero e, per un momento, le venne da sorridere; gli uomini era fatti tutti della stessa pasta, tanto che non provava per lui la minima solidarietà al pensiero che Helena lo usasse per i propri scopi. Era la tipica ragazza impetuosa, che si pentiva delle proprie azioni solo dopo averle compiute.
Intanto lui continuava a parlare.
- Inoltre, dopo tutto ciò, Helena mi ha detto che questo Tom Riddle porta l'anello di Salazar al dito. Ecco perché sono venuto qui, da te -. La strega alzò lo sguardo, folgorata alla notizia che aveva appena appreso; il nome non le era nuovo dal momento che il nobile Grifondoro le aveva parlato del ragazzo, seppur in maniera vaga, ma non aveva accennato all'anello.
Rivolse quindi al Barone tutta la sua attenzione; lui, che se ne accorse, si arricciò la punta della barba, lieto di poterle dire qualcosa che la interessava. - In un primo momento ho creduto che mentisse solo per spingermi ad accettare di incontrarlo ma é stato il modo in cui l'ha detto, a convincermi -. L'uomo ricordava il dialogo con l'amata e lo riportò fedelmente, anche se Seraphina sembrava sempre più persa nelle proprie riflessioni.
Helena poteva essere una sciocca arrivista ma non era stupida, dato che possedeva lo stesso tipo di intelligenza materna ed era la sola cosa di cui Seraphina era certa; a scuola non erano amiche ma era già accaduto che si fossero alleate per scopi comuni. Era al corrente che se Salazar fosse venuto a conoscenza degli incontri clandestini tra Helena e il Barone proprio all'interno delle mura di Hogwarts, la sua ira sarebbe stata implacabile.
Secondo i Fondatori, la scuola e i territori annessi erano sacri e non dovevano essere sporcati da atti tanto poco decorosi, anche se Seraphina era al corrente che Salazar per primo contravveniva a quella regola: non era raro che il suo mentore portasse eserciti di streghe nei suoi appartamenti privati, tutte infatuate dal suo potere più che dalla reale bellezza dell'uomo. Ed erano tutte stupide: una volta usate per una volta, o poco più, venivano scacciate.
Alcune erano pure morte ma senza che ciò infangasse la reputazione di Salazar. Lei, che lo sapeva, taceva o fingeva di non vedere nulla, consapevole che il silenzio era la sua sopravvivenza.
- Ah, quasi dimenticavo. Ho saputo che il nobile Grifondoro ha finalmente piazzato sua figlia: pare che il fortunato, se posso chiamarlo così, sia proprio Severus Potter -. Le parole del Barone riportarono Seraphina alla realtà con violenza inaudita; la notizia era succosa ma a lei non piaceva ugualmente, così come non aveva mai stimato Gertrude. Da figlia del più eroico tra i Fondatori, si era aspettata da lei molte cose, invece era una sorta di Maganò. Non era neppure bella e dubitava che con gli anni sarebbe migliorata; lei, a dodici anni, era già una fiorente bellezza e sapeva di essere una delle streghe più ambite per un matrimonio.
Lo stesso Salazar una volta aveva ammesso di aver preso in considerazione l'idea di sposarla ma di aver poi preferito darle un ruolo di rilievo; Seraphina si era sentita oltraggiata solo all'idea di dover essere costretta a farsi sottomettere da un uomo come il suo mentore, pertanto era più che intenzionata a non essere mai presa in considerazione per quel ruolo.
Tuttavia Gertrude sembrava avere ottenuto ciò che ambiva da tempo: Seraphina era al corrente che la ragazzina aveva una cotta per Severus da parecchio tempo ma il giovane non la ricambiava, e spesso ne avevano pure riso, anche senza cattiveria.
Peccato che, in quel caso, forse sarebbe andata incontro alla sua fine: non avrebbe permesso a nessuno di mettere le mani sul suo Severus, neppure a una ragazzina anonima come Gertrude.
- Non lo invidio ma non importa. Ora scusami, ho una faccenda a cui dedicare la mia attenzione, non voglio certo che il nobile Serpeverde mi mandi una delle sue bisce d'acqua per punirmi -.


Godric si chiese perché la vita dovesse essere tanto complicata: nel giro di pochi giorni la serenità del maniero era svanita. Al suo posto era giunto il rancore, la delusione e l'incomprensione. Con un colpo di bacchetta sistemò le pergamene che aveva lasciato sul tavolo, così da poterle esaminare di nuovo.
Una guerra forse era di nuovo in avvicinamento, gli astri avevano parlato proprio poche notti prima e lui aveva deciso di muoversi: il nemico era ignoto al momento ma non lo temeva. Godric Grifondoro non aveva paura dei nemici; ripensando alla scena che si era consumata proprio lì, in quella sala, era convinto che fossero le situazioni come quella appena affrontata a non lasciarlo tranquillo.
Per prima cosa c'era Gertrude a preoccuparlo: era convinto di farle addirittura un favore ma la figlia non aveva fatto altro che fissarlo con occhi grandi, e se non era scoppiata in lacrime era stato solo per la presenza di Severus nella stessa stanza. Lo stesso Scudiero non aveva detto una sola parola al riguardo, anche se così non era stato dopo che Gertrude era stata mandata nelle proprie stanze.
In fondo era un favore a entrambi, quello che aveva fatto, ed era certo che con il tempo avrebbero accettato. Nel frattempo Severus si rifiutava di prendere in considerazione le sue parole - cosa che mai era accaduta prima d'ora - e Gertrude... beh, lei era sconvolta.
Chiuse gli occhi, riflettendo. Convincere quei due che il matrimonio era il loro destino non sarebbe stato semplice, eppure era sicuro di non sbagliare; gli era giunta voce che Severus e Seraphina Silente si erano incontrati alcune volte a Hogwarts, ma la situazione non lo preoccupava. Dubitava fortemente che il loro legame fosse profondo, entrambi sapevano come fosse vietato frequentarsi.
Non era una legge ma Godric sapeva che Salazar era d'accordo con lui: nessun loro allievo poteva frequentarsi alla luce del sole, pertanto era chiaro che lo dovevano considerare un semplice... incidente di percorso. Il fatto che Severus rifiutasse l'idea di sposare Gertrude era anche normale: era sempre stato libero di vivere nel modo in cui desiderava ma con il tempo avrebbe accettato.
Non era uno stupido.
Gettò uno sguardo fuori dalla finestra e rimase sorpreso nel vedere lo Scudiero seduto su una roccia, con Tom Riddle in piedi poco lontano. Era evidente che i due stavano parlando e avrebbe tanto voluto sapere di cosa. Forse di quello che gli aveva chiesto lui?
- Dovresti essere contento, Severus, che il nobile Grifondoro voglia affidarti sia figlia, io ne sarei onorato -. La voce di Tom suonò bassa ma lo Scudierò riuscì a percepire ugualmente il rimprovero velato in quelle parole; alzò lo sguardo furente sul ragazzo dai capelli neri, chiedendosi ancora una volta chi fosse e perché cercasse sempre di intromettersi in questioni che non lo riguardavano.
- Seriamente? Allora proponiti tu, Tom, perché non gli chiedi se ti concede la sua mano? Dato che sei tanto bavo a parlare, non dovresti avere questo problema, no? - Il ragazzò distrusse una roccia poco distante solo muovendo la bacchetta; Tom riconobbe l'incantesimo Bombarda ma non lasciò che la sorpresa modellasse i propri lineamenti. - Non essere sciocco, intendevo solo dirti che dovresti apprezzarela fiducia che il nobile Grifondoro ripone in te. Quella bambina ti adora, perché non vuoi farla felice? -
Tom pensò alle sue compagne di corso, tutte ragazze che adoravano i pettegolezzi, e pensò che sarebbero state fiere della sua recita; peccato che non potessero vederlo. Si tolse il mantello, sopraffatto dal calore di quell'inaspettata giornata afosa. Poteva arrivare a capire il ragionamento di entrambi: Potter si sentiva messo alle strette, quasi incatenato all'idea di dover sposare una donna a cui non era interessato, mentre per lei... Era facile comprendere pure le aspettative deluse di Gertrude: aveva già potuto rendersi conto come la ragazzina idolatrasse Severus Potter, lo considerava una sorta di divinità e niente le sarebbe piaciuto di più che coronare un sogno infantile come quello. Sentirsi rifiutata doveva essere per lei terribile.
- In fondo devi molto al nobile Grifondoro, non dovrebbe essere una richiesta esagerata, la sua -.
Non sentiva per nulla i morsi della menzogna avvolgerlo: aveva già avuto modo di capire che se avesse convinto Potter ad accettare quelle nozze, forse avrebbe potuto avere qualche possibilità per avvicinarsi alla spada in modo più concreto. Oltre a poter finalmente arrivare a Hogwarts: grazie all'ingenuità di Gertrude aveva scoperto un altro indizio importante.
I Fondatori portavano sempre con sé i loro oggetti a Hogwarts, pertanto era fondamentale riuscire ad arrivare alla scuola... Il resto sarebbe stato semplice, ne era convinto.
- Sai cosa mi infastidisce, Tom? Che questa non é una richiesta, bensì un ordine -. Severus osservò il cielo, chiedendosi perché mai gli fosse venuto il desiderio di confidarsi proprio con quel ragazzo straniero: non gli era più simpatico di prima, tuttavia sentiva la necessità di parlare con qualcuno. A occhio e croce avevano la stessa età perciò forse poteva capirlo. - Non ho nulla contro Gertrude, é una cara bambina, ma sarebbe un insulto se io la sposassi: in un certo senso sono convinto che messer Grifondoro voglia fare un piacere a entrambi ma non tiene conto per l'ennesima volta dei sentimenti di sua figlia. La sta trattando come un oggetto, solo che non se ne rende conto -.
Suo malgrado Tom rimase in ascolto. Quale bizzarra coincidenza aveva unito le loro menti? Anche lui era sicuro che Grifondoro usasse la figlia come merce di scambio, in un modo che forse lui riteneva giusto; d'altronde si trovavano nel Medioevo e Tom era sicuro che quello fosse il modo di pensare di tutti loro. Con distacco riusciva a comprendere tutto questo, anche se non gli interessava in maniera particolare.
A colpirlo era il tono grave con cui Potter aveva parlato. - Vuoi farmi credere che il tuo rifiuto é semplicemente un'azione altruista? Che non ti interessa sapere che la tua stessa liberta é condizionata? Nel caso tu sposassi Gertrude, indubbiamente saresti incatenato a questi luoghi -.
La voce di Tom risuonò come una condanna: forte, decisa e inesorabile. Severus scosse la testa. - Certo, é chiaro che al pensiero non faccio i salti di gioia, ma posso assicurarti che non ho motivazioni personali: sarebbe un insulto se io accettassi di sposare quella bambina solo perché suo padre ritiene sia la cosa più giusta da fare. Che ne sarà della sua vita quando si ritroverà legata a qualcuno che non la ama? Non posso proprio farlo, spero solo che messer Grifondoro comprenda ciò che io intendo -.
Amore... Tom aveva sentito quella parola troppe volte nella sua vita per non sentirsi accigliato. In fondo a che cosa serviva? A niente, fino a quel momento era riuscito a vivere senza nessun problema, perché quindi affannarsi ad averlo se vivere senza non presentava alcuna pecca?
- Devo andare, sarò di ritorno il prima possibile -. Severus si era alzato in piedi e aveva parlato prima che Tom potesse dire qualunque cosa; la sola cosa di cui il ragazzo era certo, fu di aver potuto captare per la prima volta l'ansia sul volto del ragazzo. Però era sparito in fretta e lui non aveva potuto rivolgerli alcuna domanda in merito.

- Sei sicura? - Lo sguardo del mago si posò sul suo Araldo: Seraphina annuì, i capelli rossi perfettamente sistemati dietro le orecchie. Il lamento della Divina era perfettamente udibile in lontnanza, tuttavia i due sembravano non farci troppo caso; Salazar puntò gli occhi sulla sua studentessa migliore, chiedendosi se non fosse sul punto di commettere una follia. - Ma come si spiega che sia un parente alla lontana dei Peverell? Lo dovrei conoscere in questo caso... - La voce untuosa del mago risuonò lugubre nel sotterraneo e Seraphina annuì con solennità.
- Si, signore, lasciate che Vi illustri cosa sono venuta a sapere -. La ragazza attese che Serpeverde facesse un cenno con il capo, poi iniziò a parlare. - Ho avuto modo di osservare questo Tom Riddle da lontano, senza farmi notare... Naturalmente ho chiesto il consenso al nobile Grifondoro, non mi sarei mai azzardata a introdurmi nei suoi territori senza permesso, tuttavia non ho svelato ciò che intendevo realmente fare - disse piano la giovane, tenendo lo sguardo fisso sul volto del suo celebre mentore.
Altri avrebbero abbassato lo sguardo ma non lei, che ben sapeva come Salazar avrebbe controllato a modo proprio la verità; non temeva la Legilimanzia anzi, il fatto che fosse pronta a lasciarsi esaminare la rendeva al di sopra di ogni sospetto. Salazar non disse nulla ma si compiacque: gli piaceva la sfacciataggine del suo Araldo, che possedeva tutte le caratteristiche per diventare davvero brillante.
- Ho visto l'anello che porta al dito e posso assicurarVi che si tratta proprio del vostro, anche se ho notato un particolare che mi ha intrigato. Brillava di luce propria, una cosa che mai é accaduta qui - riprese la giovane strega, accorgendosi che quelle parole avevano destato l'attenzione di Salazar. Continuò, sentendosi davvero orgogliosa di sé.
- Dopo una chiaccherata con Jeremiah Webster, che ho incontrato sulle scogliere del Nord, ho capito una cosa... Si tratta di un'ipotesi che ho fatto ma credo... Ecco, sono convinta che quell'anello sia quello originale, ma allo stesso tempo no. In pratica, credo che il ragazzo arrivi da un altro mondo -. La voce risuonò come una sentenza lugubre nell'aria e il silenzio diventò molto pesante.
Seraphina intuiva lo scetticismo di Salazar anzi, era certa che il mago stesse riflettendo tanto che le sembrava quasi di poter toccare i suoi pensieri. - Continua -. Una semplice parola ma così pregna di potenza che la ragazza avrebbe desistito, se non si fosse trattato di qualcosa che li riguardava in prima persona.
- In un certo senso credo che l'anello sia ancora qui spiritualmente e allo stesso tempo, al dito di quel Tom Riddle. Le mie sono solamente ipotesi ma la Divina mi ha dato un indizio molto importante: se l'anello fosse stato veramente rubato, lei ora non sarebbe più qui. Difatti esiste una maledizione che lega l'anima della Vostra defunta moglie all'anello. Questo deve voler dire che forse in un futuro molto lontano, l'anello e la Divina non... insomma, non saranno più legati. Forse questo Tom Riddle non conosce la storia, io stessa ho faticato per trovare sui testi runici qualcosa che mi potesse aiutare... - Seraphina ricordava le lunghe giornate trascorse nella biblioteca personale del suo mentore, alla ricerca di qualcosa che potesse spiegare quello strano fenomeno.
- Non é possibile che arrivi dal futuro. Chi sarebbe tanto sfacciato da introdursi nel passato già scritto? - La voce di Salazar risuonò carica di astio e disprezzo, pur senza contestare la ragazza. Conosceva molto bene ciò che si diceva sulla maledizione che legava Margarita all'anello, una magia che non era riuscito a spezzare e che costringeva la moglie a vagare infelice per il maniero, invece di potersi godere il riposo eterno. Era il solo a sapere che l'amata non era un vero e proprio fantasma, bensì una sorta di spirito fluttuante; si soffermò a pensare a quanto sentiva. Erano teorie senza fondamenta, perché badarci più di tanto?
Eppure Seraphina non parlava mai a sproposito, e non l'aveva mai davvero deluso.
- Non ne ho idea; Severus Potter mi ha detto che ritiene Riddle capace di tutto, pur restando dell'idea che sia in pericolo qui da noi... - La ragazza evitò di specificare il momento in cui lei e Severus avevano discusso l'argomento; al suo mentore non avrebbe fatto piacere sapere che i loro incontri segreti continuavano e che, anzi, in quel momento lui si trovava proprio nelle sue stanze.
Del resto non era lui a governare la sua vita, semplicemente non intendeva sbandierare quanto profonda fosse la relazione che avevano. - Inoltre Jeremiah ha confermato che in futuro il Tempo potrà essere controllato: può essere che il ragazzo sia un Vostro discendente anche se non saprei dirlo con esattezza, questa é solo una mia ipotesi ma la ritengo molto probabile. Se davvero esiste un modo per governare il Tempo, niente di più facile che qualcuno cerchi di manipolarlo a proprio favore. La mia idea é che potremmo permettere a questo Tom Riddle di giungere con noi a Hogwarts: é il luogo migliore per capire le sue intenzioni -.
Salazar non disse nulla, impegnato a osservare il serpente che strisciava per la stanza; non lo vedeva realmente perché era impegnato a riflettere. Non gli piaceva l'idea di un possibile successore che si aggirava indisturbato per i secoli, eppure allo stesso tempo l'idea era pregna di fascino. Aveva squadrato con malignità Seraphina quando aveva sentito il nome di Potter, ma allo stesso tempo aveva disdegnato l'argomento: tollerava molto a fatica lo Scudiero di Godric, decisamente inopportuno e reo di avere messo gli occhi sul suo Araldo. Era sicuro che per Seraphina, Potter non fosse altro che uno sfogo, tuttavia la cosa non gli piaceva ugualmente.
Ecco perché, invece, aveva sorriso all'idea che Godric lo costringesse a sposare la figlia. Riportò lo sguardo su Seraphina. - D'accordo. Fammi trovare Wilhelm pronto entro un'ora: mi recherò in visita a Godric oggi stesso -.
La strega annuì e poi andò a cercare uno dei servi affinché la carrozza di Salazar fosse pronta quanto prima, assieme al suo Thestral preferito.



Note.

Ancora una volta sono in ritardo ma non ho potuto evitarlo quindi spero che il capitolo vi possa piacere. Ho saltato alcune parti - precisamente il dialogo tra Godric, Severus e Gertrude - che potevano rallentare tutto, così come la missione di Seraphina nelle terre di Grifondoro. Avete appreso tutto dalle sue parole(aspetta che Salazar scopra che il suo Araldo si tiene Potter l'amante nella sua stanza, credo che darà in escandescenza).
Ho introdotto anche il Barone, spero che vi piaccia.
Non ho molto tempo per dilungarmi(sono in facoltà, in sttesa di dare un esame sperando che vada bene) ma voglio comunque ringraziarvi perché seguite sempre questa mia storia. Risponderò alle vostre recensioni nel pomeriggio; il prossimo aggiornamento dovrebbe avvenire a fine aprile... Ahimè ho alcuni esami importanti, é già tanto se sono riuscito a scrivere qualcosa per non vedermi a "Chi l'ha visto?"
Non ho potuto avvalermi della mia beta ma spero non si offenda: mi mancava proprio il tempo, ma dal prossimo non mancherò di sicuro.
   
 
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