Couldn’t bare to say the truth.
Flaky
camminò per il
marciapiede con passo cadenzato, canticchiando tra sé e
sé una canzoncina
campata in aria nonché inventata sul momento. Le piaceva
passeggiare, e
nonostante il tempo sembrasse deciso a non reggere ancora per molto,
lei aveva
comunque deciso di uscire a prendere una boccata d’aria. Con
l’ombrello rosso
sotto braccio ed un piccolo sorriso ad impreziosirle il volto, si
diresse
tranquilla giù per la strada.
“Guarda
le coincidenze”
pensò ad un certo punto, trovandosi dinanzi al viottolo che
conduceva alla
porta laccata di verde della casa di Flippy “sono arrivata
nel suo quartiere
senza neanche accorgermene!”
Arrossì
a rendersi
conto da sola che, se era lì, non era di certo per uno
strano gioco del
destino. Era uscita di casa con il preciso intento di raccogliere il
coraggio
ed andare da lui. Per vederlo, per parlarci qualche attimo, per
specchiarsi in
quelle iridi che tanto amava e che le infondevano sicurezza e dolcezza.
Esageratamente
emozionata, Flaky bussò all’uscio ed attese che
l’amico andasse ad aprirle. In
un secondo controllò come le stava quel vestito magenta
addosso, come il fiocco
legato al collo fosse al suo posto, ed ignorando volutamente
il fatto che i suoi capelli erano scompigliati come
sempre, deglutì appena quando vide la porta aprirsi. Flippy
la guardò per un
po’ rimanendo in silenzio, ma poi le sorrise uscendo sul
portico ed
abbracciandola.
-
Che sorpresa! – esclamò – Non mi
aspettavo una tua
visita, oggi!
Lei
divenne anche più
rossa, però fece di tutto per non darlo a vedere.
Staccandosi da lui, sebbene a
malincuore, tentò di parlare come se nulla fosse.
-
St-Stavo passeggiando e m-mi sono ri-ritrovata
qui… - ok, il tentativo di dire qualcosa in modo normale era
andato a farsi
benedire del tutto.
-
Mi hai preso alla sprovvista, sai? – disse ancora
Flippy – Oggi non è proprio una grande giornata
per me, purtroppo.
Flaky
sgranò gli
occhioni. – Cosa è successo?
-
Casa mia è un totale macello… Shifty e Lifty mi
hanno derubato ieri notte.
-
E tu eri in casa?
-
Già.
-
Cielo, spero non ti abbiano fatto niente di male!
Quei due sono come dei bambini che corrono con delle forbici in mano,
quando si
mettono.
Il
ragazzo alzò le
spalle, scompigliandosi i capelli verde chiaro con la mano destra.
Stava per
dire che non era successo niente di male, che la serata era passata
senza che
quei due lo ferissero in alcun modo, ma Flaky non glielo permise.
-
La tua mano! – esclamò, prendendola fra le sue di
scatto per controllarla – Allora qualcosa ti hanno fatto!
È tutta fasciata e le
bende…sono piene di sangue!
Flippy
non disse
niente, improvvisamente teso. Gettò uno sguardo ansioso
verso casa sua, dove
sapeva che, dall’altra parte del muro, poco distanti dalla
porta, i corpi di
Shifty e Lifty giacevano senza vita in attesa di essere raccolti e
nascosti. Li
aveva rinchiusi in due sacchi scuri e stava appunto per gettarli quando
lei, la
piccola Flaky, aveva fatto capolino nella sua giornata.
-
Dobbiamo fare qualcosa, o peggiorerà. –
continuò
lei, preoccupatissima – E-Entriamo, avanti…ti
aiuto a-…
-
No, no! – si affrettò a rispondere il militare,
scuotendo freneticamente il capo e chiudendosi l’uscio alle
spalle – Vedi ho…ho
finito le garze e…e anche il disinfettante. Quando hai
bussato stavo uscendo
per andare a comprarli.
Non
voleva che vedesse
cosa aveva fatto Fliqpy. Non voleva che urlasse, guardandolo come se lo
vedesse
per la prima volta per quello che in realtà era: un mostro.
Mentiva per questo,
non per altro, perché il pensiero che Flaky lo odiasse lo
uccideva.
-
Mi…mi accompagni?
La
ragazzina si
ritrasse, lasciandosi sospingere dal compagno, e pur provando uno
strano senso
di inquietudine annuì piano e lo seguì. In fondo
era andata da lui proprio per
questo, no? Per stargli vicino, anche se per poco.
-
S-Sai… - ricominciò a balbettare -
…hanno aperto
un…un nuovo bar. Nutty ci è stato e mi ha detto
che f-fanno dei pasticcini
straordinari. T-ti va se, dopo, ci andiamo insieme…?
Flippy,
allontanandosi
dalla propria dimora e da ciò che aveva fatto, le sorrise
nuovamente. Fece
passare un braccio attorno alle sue spalle, stringendola a
sé.
-
Certo che mi va. Oggi possiamo stare insieme
quanto vuoi.
-
D-Davvero? Non hai niente d-da fare?
-
No.
Dentro
qualcosa si
ruppe a dirle quella bugia, ma imperterrito continuò ad
apparire sereno.
-
Non ho assolutamente niente da fare, Flaky.
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