on a way back down to earth

di endlessharold
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm sexy and i know it ***
Capitolo 2: *** He's a stupid idiot ***
Capitolo 3: *** You're a bastard ***
Capitolo 4: *** Where's my case? ***
Capitolo 5: *** She hates me, it's awesome ***
Capitolo 6: *** You're a stupid, Justin ***
Capitolo 7: *** She attracts me, aye ***
Capitolo 8: *** Keep calm, Bieber ***
Capitolo 9: *** This dinner is a disaster ***
Capitolo 10: *** Oh shit, I'm fucked ***
Capitolo 11: *** Thinkin' with the Beadles ***
Capitolo 12: *** Is this love, Joah? ***
Capitolo 13: *** Respect me, thanks Bieber ***
Capitolo 14: *** Meet me at MC, bye ***
Capitolo 15: *** Bieber won.. seriously?! ***



Capitolo 1
*** I'm sexy and i know it ***


bieber.

«Dicci Justin, come va con le ragazze?» domanda bastarda, quanto avrei preferito non rispondere.
«Da quando mi sono lasciato con Selena sono diventato, come dire, più stronzo? Si può dire?» sorrido.
«Che intendi?» mi chiede l’intervistatrice curiosa, alzando ripetutamente le sopracciglia.
«Posso far innamorare una ragazza con un solo sguardo.» dico sicuro di me stesso, facendo l’occhiolino.
L’intervistatrice non era male. Bella, castana, un corpo slanciato su cui farci mille pensieri.
Mi lecco il labbro superiore con la lingua, la squadro da testa a piedi.
Quel vestito è troppo aderente, riesco a vedere le sue forme, anche quelle più nascoste.
«Farla innamorare è una parola grossa.» mi dice arrossendo in viso sistemandosi il vestito imbarazzata.
«E’ proprio quella la parola giusta, non preoccuparti, so quello che dico.» mi innervosisco leggermente.
«Sei un tipo molto orgoglioso e sicuro di sé.» mi butta lì una battutina poco divertente.
Annuisco, le sorrido molto scocciato.
«Tornando alla domanda precedente, secondo te come dev’essere un ragazzo per saper conquistare?»
Domanda perfetta, chiesta alla persona giusta al momento giusto.
«Dovrebbe essere me.» muovo la parte davanti della felpa contemporaneamente alle mie parole.
Ha accavallato una gamba sull’altra, mi sto surriscaldando, devo tenere a freno il mio amico qua sotto, si sta svegliando troppo presto.
Ma io sono fatto così, sono una testa di cazzo e ovviamente, faccio quello e dico che mi pare.
«Bene Justin, l’intervista finisce qui, grazie per la tua disponibilità.» mi dice alzandosi.
Mi porge la mano, mi è venuta un’idea.
Gliela stringo, prima che lei la rilasci cadere sul suo fianco formoso e a dir poco eccitante, la strattono facendola avvicinare pericolosamente a me.
Sorrido malizioso, lei arrossisce notevolmente.
«Che ne dici se tu, ed io, questa sera andassimo nel più lussuoso ristorante di Atlanta?» la tengo per la schiena.
«Mi dispiace, non frequento i bambinetti con gli ormoni in subbuglio.» mi stupisce, cos’ha appena detto?
Un bambinetto? Io? Justin Bieber è appena stato definito un.. bambinetto?
Si stacca imbarazzata dalla mia stretta e si ricompone cercando di riabbassare il vestito che le arriva fino a metà coscia, che avevo alzato sbadatamente.
Mi saluta con un bacio sulla guancia, il suo colorito rosso sul viso era ancora sulle sue guance rosee.
Usciamo dallo studio, vedo Ryan e Scooter che ridono come matti stravaccati sul divanetto.
Mi volto, noto una lastra di vetro che lascia vedere tutto lo studio dove io e la giornalista eravamo poco fa.
«Piantatela di ridere, non è divertente.» dico leggermente imbarazzato.
Non mi ascoltano, continuano a ridere di gusto, mi sto innervosendo.
«No Justin, dovevi vedere la tua faccia quando quella gnocca ti ha rifiutato!» interviene Ryan con un sorriso strafottente insieme a Scooter.
Stavo per ribattere quando Kenny piomba nel salotto.
«Justin, le tue fans hanno circondato l’edificio, esci sul balcone e valle a calmare, io non ce la faccio più a sentirle urlare.» mi implora.
«Va bene Kenny, arrivo.» lancio un’occhiata malefica a Scooter e Ryan che finalmente hanno smesso di prendermi in giro.
Attraverso il corridoio con le pareti di vetro, vedo le mie fans.
Mi fermo, le saluto, mando baci e faccio il mio famoso cuore con le mani, so che a loro piace da impazzire.
Kenny mi fa segno di seguirlo, esco sul terrazzo insieme a lui.
Mi affaccio, il caos più totale assale le mie orecchie.
Le saluto, faccio le stesse cose che ho fatto nel corridoio.
Distendo le braccia e le muovo in verticale, per farle stare zitte un attimo.
Piomba il silenzio, mi sento come il padrone e i suoi cagnolini.
Scooter e Ryan mi raggiungono sulla porta, appoggiano una spalla contro la soglia, mi bisbigliano un vediamo cosa sai fare.
«Hey hey hey.» le faccio calmare, mi ubbidiscono.
Con la coda dell’occhio guardo Ryan e Scooter, impassibili, senza neanche una smorfia.
«I love you!» urlo, ed ecco che di nuovo l’atmosfera si riempie con urli e parole dette in qualche maniera.
Rientro con aria da vincitore, li avevo senz’altro stupiti.
Kenny chiude la porta e ci raggiunge sul divanetto di poco fa.
«Sai Kenny, Justin è stato rifiutato dall’intervistatrice, gli si leggeva stampato in faccia che era troppo sicuro di sé.» commenta Scooter, facendosi scappare una risata.
«Oh sì, ho sentito, questa volta ti è andata male brò.» mi da una pacca sulla spalla.
Sbuffo, non voglio più starli ad ascoltare.
Io sono Justin Bieber, il ragazzo più sexy del pianeta, nessuna ragazza può resistermi.


okaay,scieeo.
lo confesso, non ce la facevo a non scrivere,dhfejuiw çç:
ho cambiato totalmente genere, spero vi piaccia c:
penso di fare come nella fanfiction precedente, ogni due-tre giorni posto il capitolo.
non mi piace far aspettare tanto, poi uno/a si stanca. uù
kizzoli, arianna c:

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Capitolo 2
*** He's a stupid idiot ***


noah.

«Noah, muoviti!» sento urlare nelle orecchie.
«Calmati Alex, hanno detto che ci fanno entrare a gruppi di dieci, cazzo urli?» sbotto.
Odio questo posto, odio questo meet & greet, odio tutte queste ragazzine e odio il motivo per cui Alex, mi ha costretta a venire qui.
Oh dimenticavo, odio Justin Bieber.
Mi ha fatto saltare un’ora di scuola per un moccioso? Avrei preferito starmene a casa a fare matematica invece che diventare sorda con tutte queste urla. Avrei preferito passare il pomeriggio in compagnia delle mie amiche, quasi tutte le sere ci divertiamo come matte, a modo nostro con tanti di quei ragazzi che ci passano sotto agli occhi, neanche ricordo i nomi, solo per puro divertimento, nient'altro.
Sono odiose, galline strozzate, diventerò sorda.
Mi ha fatto fare la fila per mezz’ora, per uno stupido meet & greet, senza nemmeno un concerto.
Siamo davanti Starbucks, non posso neanche allontanarmi qualche secondo che Alex mi tira per il braccio e mi fulmina con un non muoverti di qui, o ci sorpassano!.
Mi guardo intorno, sono stanca di ascoltare la musica.
Vedo solo ragazzine urlanti, alcune piangono, cantano, starnazzano.
Sbuffo, voglio andare a casa, penso di aver perso completamente l’udito.
«Senti Alex io vorr..» non riesco neanche a farmi sentire che ricominciano ad urlare più forte di prima.
Mi alzo sulle punte, vedo che hanno fatto uscire la decina di ragazzine dalla stanza dove ci dovrebbe essere Justin.
Alex e le altre otto ragazzine scoppiano in un pianto isterico mentre avanzano lentamente verso le due mostruose figure lunghe e larghe che sono sulle soglie della porta.
Ci avviciniamo sempre di più, Alex è peggio di una bambina di otto anni quando vede Topolino a Disney World, la prenderei a schiaffi.
Entriamo, sorpassiamo la soglia della porta, i due omoni di colore sono di spalle al gruppetto di oche, chiudono la porta dietro di noi.
Vedo Justin in fondo al corridoio seduto su una sedia con le braccia appoggiare su un tavolo di fronte  a lui, con un sorriso a trentadue denti.
Ho voglia di darle uno schiaffo, continua ad urlare, con le altre ragazze.
Lui si alza, ha una faccia piuttosto sbattuta, e lo credo, con tutte queste papere che non fanno altro che urlare.
Le abbraccia, qualcuna si sta per sentire male, quanta esagerazione, quanto amore platonico per questo povero ragazzino, se l’è cercata lui.
Chiacchierano, parlano di non so cosa, alcune piangono, scattano pure le foto.
Alex mi guarda in lontananza, mi sussurra ungrazie con le lacrime agli occhi, le sorrido.
Non sopporto questo genere di situazione, ma per la mia migliore amica farei questo e altro.
Mi metto in disparte, non sono fan di quel bambinetto, non voglio sapere niente.
Anche solo vederlo dal vivo mi fa salire un nervoso incredibile, che faccia da idiota.
Sbuffo, guardo l’orologio, mi sto annoiando.
Attacco qualche chiacchiera con uno dei duesorveglianti alla porta, tanto per far passare il tempo.
Poco dopo, riaccendo l’ipod, metto le cuffie alle orecchie e aspetto svogliata che quest’incubo finisca.
Stupido bambinetto montato.

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lalalalalalala polly.
grazie infinite per le quattordici recensioni dhfhshsj.
spero di riceverne tante quante la ff precedente.
grazie ancora,fgfhdjjs.
xx, arianna. c:

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Capitolo 3
*** You're a bastard ***


bieber.
Questi meet & greet sono davvero noiosi.
Non perché io non voglia avere un rapporto con le mie fans, anzi, ma più che urlare non fanno.
Ho la faccia distrutta, sono stanco anche se oggi non ho fatto praticamente nulla, cerco di nasconderlo in qualche modo davanti alle mie fans, e devo dire che mi riesce più che bene.
Poco fa, durante una piccola pausa di soli cinque minuti per il cambio delle fan al m&g, Chaz, il mio migliore amico e la sua ragazza, Caitlin, si avvicinano a me con sguardo beffardo.
«Ma tu guarda chi si vede, hai la faccia parecchio sbattuta, quella ragazza ti ha spiazzato eh?» Caitlin inizia a ridere, mi da delle gomitate allo stomaco.
«Ti riferisci a quel ben di Dio di poco fa?» Chaz fa il finto tonto, neanche fosse caduto dal pero.
Caitlin gli tira uno schiaffo, uno di quelli cattivi in apparenza.
«Volete smetterla?» dico particolarmente irritato alzando gli occhi al cielo.
Torniamo dalle fans, che, sorprese di vedere Caitlin le vanno incontro, ricoprendola di complimenti.
Chaz con una gomitata nell'avambraccio, mi fa notare una ragazza in lontananza, vicino ai due omoni mostruosi di guardia alla porta.
Sembra particolarmente annoiata.
«Quella ragazza ti odia, secondo me.» mi sussurra dandomi una gomitata sul braccio.
«Ma no, non sarebbe qui.» cerco di trovare una scusa credibile.
La squadro da testa a piedi, mhh, non sei niente male piccola.
Un corpo formoso, maledettamente sexy, scommetto che senza vestiti e con due manette sui polsi collegate alla spalliera del letto mentre urla il mio nome inebriata dall'eccitazione di avermi, starebbe mille volte meglio.
Quanti pensieri mi sorgono al solo vederla, mi sto eccitando.
Non ha neanche addosso vestiti provocanti, niente minigonna, niente autoreggenti, niente maglietta scollata che lascia intravedere il suo seno prosperoso, niente.
Mi mordo il labbro inferiore, sento delle pulsazioni provenire da Drew, il mio inseparabile amico d'avventure.
Scuoto la testa, cancello questi pensieri, quando Chaz si butta su di me con un braccio sulle spalle.
Caitlin e il suo fidanzato si scambiano un’occhiata, poi si rivolgono a me.
«Facciamo così. Se riesci a rimorchiare quella ragazza ti pulirò le scarpe per una settimana intera.» dice indicandola con un cenno del capo.
Mhh, proposta alquanto accettabile e provocante.
La guardo per qualche secondo, poi torno su Chaz, che termina la scommessa.
«Ma se vinco io, dovrai farmi i compiti per lo stesso periodo di tempo della mia penitenza.»
Oh, povero Somers, hai già perso, è scontato che vinca io.
Annuisco, ci stringiamo la mano, Caitlin spezza la stretta.
Mi guardo, sono proprio sexy, sono perfetto, come sempre.
Mi sistemo i capelli, li muovo leggermente attirando l’attenzione di tutti i presenti, compresa quella della ragazza che ho preso nel mirino.
Attraverso la stanza, non guardo più nessuno, non me ne fotte più un cazzo di nessuno.
Mi avvicino sempre più a lei, lancio un occhiata d’intesa alle due guardie del corpo, fanno uscire le mie fans, per evitare problemi.
Mi alzo il colletto della felpa, passo due dita su entrambe le sopracciglia.
Preparati baby, presto cadrai ai miei piedi, se non ora.


noah.
Oh, ma tu guarda, il buffone sta venendo verso di me.
Dal vivo è ancora più odioso e antipatico.
Sussurro ad Alex un aspettami fuori e lei leggermente confusa annuisce.
La giovane star con il suo charm si avvicina, che sguardo da strafottente.
Non è niente di speciale, con quei pantaloni rossi dell’Adidas, il suo solito paio di Supra grigie e una maglietta bianca con le scritte verdi, per non parlare dei capelli alla leccata di mucca.
«Complimenti, sei riuscita ad attirare l’attenzione di Justin Bieber, il ragazzo più sexy che esista sulla Terra.» mette un braccio sulle mie spalle.
Noto che gli amici di Justin sono in fondo alla stanza, bene, lo farò sfigurare alla grande.
«Togli immediatamente il tuo braccio schifoso dalle mie spalle.» dico schifata, scandendo bene la frase, casomai il suo cervello non percepisse la mia richiesta.
Sorride presuntuoso, quanto vorrei prenderlo a pugni.
«Trattieni l’entusiasmo piccola, abbiamo cinque bellissimi ed entusiasmanti minuti per stare insieme.» mi dice con aria da superiore squadrandomi da testa a piedi.
«Evviva, sto esplodendo dalla gioia.» dico con voce irritata e scocciata.
Se entro dieci secondi non scompare giuro che gli faccio passare la voglia di starmi così vicino, un bel pugno su quei denti ci starebbe più che bene.
Alzo gli occhi al cielo, tiro fuori il mio Ipod, metto le cuffie nelle orecchie, cerco di concentrarmi sulla musica, ma la sua figura con quella faccia da imbecille resta sempre a fissarmi.
Si scambia qualche occhiata con i due ragazzi dall'altra parte della stanza, massì, vuole proprio fare la figura del coglione allora.
Ma bene, hai trovato la persona giusta, mio caro Sonosexyemenevanto.

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cieeo girls.
ventitrè recensioni,ahfhnfjswk.
siete davvero fantastiche gfvtygbku.
mi sento importante (?)
siete stupende,spero questo capitolo vi piaccia c:
lasciatemi una piccola recensione uù
vi voglio bene ladies. xx
arianna c:

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Capitolo 4
*** Where's my case? ***


bieber.
Fa l’indifferente, che faccia tosta.
La squadro da testa a piedi, indossa dei leggins neri con abbinata una maglietta dei Beatles, niente di che.
Non ha neanche una taglia notevole  di seno, il suo corpo mi suggerisce strane idee provocanti.
Dalla tasca tiro fuori un pennarello indelebile nero, la guardo.
«Non fare la timida, so che fremi dalla voglia di avere un mio autografo.» ammicco facendole l’occhiolino.
«Preferirei dare di stomaco.» mi risponde fredda guardando altrove.
Sento delle risatine dall’altra parte della stanzetta, mi volto, Chaz e Caitlin si divertono a prendermi per il culo.
Mi sto incazzando, mi stanno facendo innervosire.
«Comunque» cerco di mantenere la calma, «non so il tuo nome.» mi avvicino, scorgo qualcosa sul suo Ipod.
Appoggio il braccio teso lungo la parete con il corpo rivolto verso di lei per guardarla meglio.
«Meglio così, persone come te non sono degne di saperlo.» ribatte pronta.
Faccio una smorfia, poco dopo le guardo il décolleté, e noto una collanina con su un nome.
Sorrido compiaciuto, so come ti chiami piccola.
«Come vuoi, Noah.» scandisco bene il suo nome, mi guarda stupita.
«Complimenti Bieber, non sei così stupido come dicono allora.» molto divertente.
I due omoni di colore rientrano, mi dicono che devono portare la ragazza dalle altre fans.
Rimango impassibile, la squadro un’ultima volta da testa a piedi, attrae parecchio.
Si avvicina al mio orecchio, come per sussurrarmi qualcosa.
E non se ne siete al corrente, impazzisco quando una ragazza mi sussurra all’orecchio con voce sexy.
«Hai perso, Bieber.» mi dice con voce a dir poco eccitante.
Mi lascia come un coglione, quel suo tono di voce mi ha fatto venire i brividi. La vedo allontanarsi, segue i due omoni all’uscita, la porta si chiude.
Caitlin e Chaz mi raggiungono tenendosi per mano, ridacchiano indicandomi, sbuffo.
«Ti è andata male, quella ti avrebbe spaccato la faccia.» dice Chaz tra una risata e l’altra.
«L’ha fatto apposta.» mi giustifico, stringo i pugni.
Sono stato rifiutato da due ragazze nell’arco di neanche un’ora, bella merda, Bieber.
Chaz si avvicina alla porta, si inchina, raccoglie qualcosa.
«Brò e questo cos’è?» mi da una gomitata alzando ritmicamente le sopracciglia.
Mi guarda curioso sventolandomi l’oggetto sotto al naso.
«E me lo chiedi? Cazzo ne so, è una custodia d’ipod, rosa in stoffa.. e quindi?»
«Forza Bieber, arrivaci da solo.» mi dice incrociando le dita.
«Mio non è.» confesso grattandomi il capo imbarazzato.
Ricevo pochi secondi dopo uno scappellotto sul capo da Caitlin, facendomi avanzare in avanti.
«E’ della mocciosa.» dico fissandolo.
«Ma bravo, non ci sarei mai arrivato.» dice con tono sarcastico.
Mi tocco il ciuffo di capelli, un’idea mi passa per la testa.
Corro nella mia “stanza” lasciando Cait e Chaz con un’espressione abbastanza stupita, poco dopo iniziano a.. fare quelle cose orrende che fanno le coppiette, bleah.
Prendo il mio Mac, accendo la webcam, mi siedo, sono difronte.
Schiarisco la voce.
-Play.
«Hey ragazzi, sono Justin Bieber. Volevo semplicemente ringraziarvi per essere sempre così affettuose con me. Siete fantastiche, vi amo. Oh.. e poi – prendo il sacchettino dalla tasca come sorpreso – qualcuna di voi ha dimenticato questa - sorrido beffardo. Se non vi dispiace, di qualunque sia, vorrei tenerla io, come ricordo. Swaag.» spengo la webcam, condivido il link su twitter, chiudo il computer prima che i due piccioncini mi raggiungano.
«Che hai fatto brò?» mi chiede Chaz appoggiandosi sulla mia spalla.
«Niente niente, torna a limonarti con Caitlin.» dico con tono arrogante.
«Non me lo faccio ripetere!» si butta sulla ragazza, facendola sdraiare sul divanetto e appoggiandosi sopra.
Roteo gli occhi, che spettacolo raccapricciante.
Esco dalla stanza, troverò quella fottuta mocciosa e la ribalterò, parola mia.
Mia cara Noah, ho detto che nessuna ragazza mi resiste, e tu sarai tra una di quelle.
 

noah.
Lo odio, è ufficiale.
Una grandissima testa di cazzo, un cretino, un montato, un bamboccio, arrogante, vanitoso, presuntuoso, irritante, scocciante, patetico, e particolarmente antipatico, ecco cos’è.
Alex  continua a strattonarmi per il braccio, con le lacrime agli occhi.
«Stavo per morire, ti giuro, era davanti a me l’ho abbracciato.» dice con aria sognante.
«Ho visto Alex, c’ero anche io quando vi stavate per sentire male.» sorrido compiaciuta.
«Come mai sei uscita dopo dieci minuti?» mi chiede curiosa.
Oh cazzo, non posso mica dirle che il suo idolo ci provava con me.
«Ma no, volevano sapere da dove venivamo e se eravamo l’ultimo gruppo da dieci, nulla di che.»
Alex sembra non darmi retta, continua a fantasticare.
Per fortuna non ho più quelle urla suicide nelle orecchie, grazie al Cielo stiamo tornando in hotel.
Sono quasi le sette di sera, il mio stomaco inizia a brontolare.
Prendo il mio Ipod, è senza sacchetta protettiva, il panico mi assale.
La cerco nella borsa, magari si è sfilato ed è chissà dove.
Non mi soffermo neanche a chiedere ad Alex, probabilmente lei è ancora sotto shock.
Per tutto il viaggio mi tocca subire le sue scarsissime doti canore, avrei preferito le urla, piuttosto che questa tortura.
Dopo una decina di minuti arriviamo, la mamma della mia migliore amica ci aspetta nel parcheggio.
Alex corre ad abbracciarla, la saluto anche io poco dopo.
Neanche il tempo di scambiare due chiacchere che già l’oca starnazzante inizia a riempirle la testa di urla e gli racconta l’avventura di qualche ora fa.
Mi guardo intorno, mi incammino seguendo con la coda dell’occhio la famiglia di Alex che entra nella sala da pranzo.
Sembra tale quale la sala da ballo del Titanic, con una scalinata da favola.
Guardo la sala, in ogni suo minimo dettaglio.
Dev’essere senz’altro un hotel a cinque stelle, sembra tutto fatto di cristallo.
Spengo il mio Ipod, anzi, a dir la verità si è spento da solo, batteria scarica.
Alex si fionda davanti a me, mi prende il borsone di mano, lo lancia a terra, mi trascina di sopra, nella camera che ci spetta. La 385.
Spalanca la porta con un calcio, si butta sul letto, ci salta sopra come una bambina.
Continuo a pensare alla sacchetta del mio Ipod, dove cazzo è finita?
Svuoto la borsa sul letto, cerco tra assorbenti, portafoglio e cazzate simili.
NIENTE.
«Cerchi ancora quel pezzo di stoffa?» mi dice Alex sedendosi accanto a me.
Sgrano gli occhi.
«Come scusa? Pezzo di stoffa? Alex è un regalo di mio padre, non lo vedo da due anni, e importantissimo per me, e tu ti permetti di chiamarlo “pezzo di stoffa?”» mi alzo furiosa gesticolando.
«Scusami, non lo sapevo, mamma mia come sei irascibile.» mi dice cercando di sdrammatizzare un po’.
Cerco di non darle retta, in questi casi meglio lasciarla affogare nel suo brodo.
Poco dopo prende sottomano il suo cellulare, isolandosi completamente dal mondo reale.
Io me ne stavo liberamente stravaccata sul letto a due piazze facendo zapping tra un canale e l’altro.
Avevo appena trovo un canale interessante quando un’urlo di Alex mi fa saltare per aria.
«Ma sei cretina?!» le urlo respirando affannosamente sentendomi il cuore con la mano destra.
Alex scoppiò a ridere lasciando cadere il cellulare sul suo petto, indicandomi con il dito indice con espressione più che divertita.
«Fammi indovinare.. Justin Bieber?» dico con finta sorpresa.
Annuisce con le lacrime agli occhi, mi avvicino a lei con il mio Mac, vediamo con che minchiata si è fatto notare, sono proprio curiosa.
Entro su twitter, svogliatamente vado sul profilo di quell’idiota.
L’ultimo post è di una ventina di minuti fa con un video allegato.
«Devo vederlo per forza? E’ stato abbastanza irritante vederlo dal vivo.» dico guardando Alex.
Mi fulmina con lo sguardo, stringendo le labbra e socchiudendo gli occhi.
«Pff.. okay.» sbuffo alzando gli occhi al cielo.
Alex schiaccia il tasto play, uccidetemi, ora.
Ahh, il solito video idiota dove ringrazia con fare smielato e alquanto irritante i fans.
Poco dopo cambia espressione, da strafottente, sventolando qualcosa fra le mani.
Un momento.
Quel bamboccio ha in mano la mia custodia dell’Ipod?
Con tutti i soldi che ha non può comprarsene una? Proprio la mia deve andare a rubare?
«La terrò come ricordo» ma neanche se mi paghi, Bieber.
Guardo Alex, ha occhi e bocca spalancata.
Tiene gli occhi sullo schermo, con un braccio mi cerca ripetutamente.
«N-Noah.. quello è.. è..» balbetta con voce tremante.
«La custodia del mio Ipod, fin qui ci arrivavo anche io.» roteo gli occhi terminando la frase.
Guardo l’orologio, sono le sette di sera, non posso di certo andare adesso dal bamboccio per riprendermi la custodia, almeno non a stomaco vuoto.
Al solo pensiero che quel Justin ha fra le mani il ricordo più bello della mia vita mi fa venire i brividi, come minimo dovrò buttarlo nell’immondizia, che schifo.


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aah, okay, dovete scusarmi, sono troppo lunghi çç.
chiedo umilmente perdono *si inchina al loro cospetto*
so che questo capitolo sembra un po' come cenerentola,
ma non sarà così, muahahahahahah.
grazie per le 38 recensioni, vi amo shfhghnjs.
xx, arianna c:

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Capitolo 5
*** She hates me, it's awesome ***


bieber.
Sono più che sicuro che la mocciosa ha visto il mio video, vorrei proprio vederla infuriata e farmi quattro risate dopo tanto tempo.
Sicuramente verrà a riprenderselo il prima possibile, e capirà di che pasta sono fatto.
Non le conviene giocare con il fuoco, prima o poi si brucerà.
La smetto con queste frasi poetiche, Chaz tira un calcio alla porta della stanza e si butta, nel vero senso della parola, sulla poltroncina rosso fuoco con in mano un cartone di pizza fumante.
«Che fai superstar?» dice addentandone una fetta.
Non gli rispondo, prendo una fetta di pizza e in meno di dieci secondi è già nel mio stomaco.
«Brò, sei pure sordo?» mi dice staccando la linguetta della Coca Cola che aveva fra le mani.
Finisco di masticare il pezzo di pizza, deglutisco dandomi dei pugni sul petto.
«Questa sera ce ne andiamo in giro?» dico rubandogli la lattina dalle mani.
«Pronto, Justin ti rendi conto di quello che stai dicendo?» mi dice schioccando le dita davanti ai miei occhi.
«Sei una star mondiale e te ne vuoi andare in giro così liberamente per Atlanta?»
«Hai ragione, sentire gemere cinque mila femmine al mio nome è già soddisfacente.» dico incrociando le dita e mettendole dietro il capo, stendo poi i piedi sul tavolo, mettendo uno sull’altro con aria gasata.
Chaz si scola l’ultimo sorso della Coca Cola con l’ultimo pezzo di pizza, poi mi da una pacca sulla spalla.
«Non cinquemila, quattromilanovecentonovantanove direi.» si alza in piedi prendendo i joystick dell’xbox.
Me ne lancia uno, poco dopo accende la tv e si risiede accanto a me.
«Che vuoi dire brò?» chiedo non togliendo gli occhi dallo schermo neanche per mezzo secondo.
«Ti sei dimenticato della ragazza che oggi ti stava per uccidere?» ride sconfiggendomi al primo round della partita.
Cazzo, ha ragione.
Cerco di non pensarci, rimango impassibile, almeno in apparenza.
«Farà presto parte delle cinque mila, sai come sono fatto.» dico continuando a schiacciare i tasti del joystick, fino a vincere.
Appare sullo schermo al plasma davanti a noi un Player 1 Winner!.
Ho vinto, sono imbattibile in questo gioco. Chaz si alza e lancia il joystick sul divanetto.
«Dov’è Caitlin?» mi chiede grattandosi il capo.
«Cazzo lo chiedi a me, è la tua ragazza, non la mia.» dico con aria da vincitore per la partita.
«Vado a cercarla.» dice con aria confusa guardandosi in giro.
«Non sfondarla troppo e quando urla, falla tacere con un bacio, quando lo facevo io funzionava.» dico facendogli l’occhiolino e dandogli una gomitata.
Chaz arrossisce di botto, inizia a torturarsi le mani per poi scomparire alla ricerca della sua piccola.
Nella mia affermazione precedente non ho inventato un cazzo se è questo che pensate.
Ho perso la mia verginità con Caitlin, qualche anno fa, quando stavamo insieme e dopo aver scritto Never Let You Go.
Mi sto annoiando, voglio uscire, possibilmente senza body guard.
Prendo il mio Iphone, voglio far morire un po’ di beliebers.
Mi tolgo la maglietta, l’attorciglio e la metto sulla spalla destra, imposto la mia fotocamera interna e inizio a scattare foto peggio di un paparazzo.
Scelgo la più bella, anche se sono bello in tutte e la posto su Twitter.
I’m sexy and I know it.
Quante persone posso far eccitare, se non arrivare all’orgasmo con una stupida foto, Justin Bieber è capace e può farlo.
Guardo fra le migliaia e migliaia di menzioni e messaggi diretti, voglio proprio vedere se la mocciosa mi ha scritto qualcosa, mi piace vedere le ragazze infuriate per causa mia.
E sì, c’è.
@noahkimber: brutto coglione che non sei altro, con tutti i soldi che hai non sei nemmeno capace di comprarti una custodia dell’Ipod che devi rubare la mia? Sei una merda, ti giuro che me la pagherai.
Le rispondo con un mega sorriso stampato in faccia.
@justinbieber: Ah sì? Osi sfidare Justin Bieber? Adesso vedrai, ciao piccola, ti amo anche io ;)
Promettete che adesso non mi ucciderete per quello che sto per fare, anche se so che non lo farete, perché mi amate troppo per portemi odiare, e sono troppo sexy per qualunque insulto.
“Tomorrow at 10.45 I’ll go to Starbuck again with Chaz and his girlfriend Caitlin #bestfriends:)"
Non so perchè ma penso sia tremendamente sexy scrivere in inglese, poi con uno come me è perfetto.
Spengo il computer, mi butto a peso morto sul divano, aspettando che il sonno mi assalga.
 
 
noah.
Aaaaaah, giuro che lo ammazzerei, bambinetto del cazzo con i soldi che gli escono addirittura dal buco del culo.
Lo odio. Lo odio. Lo odio. Ho già detto che lo odio?
Ogni giorno che passa lo detesto sempre di più, quant'è insopportabile.
Se ne avrò l'opportunità domano tornerà a casa a pezzi, come un puzzle scomposto.
Gli toglierò quell'aria da strafottente ed arrogante che porta su quella faccia da coglione.
Prende per il culo chiunque, tutte tranne me.
Devo calmarmi o inizierò con una crisi isterica, ma non gli darò la soddisfazione di farmi impazzire, tantomeno quella di tenersi la mia custodia, il mio ricordo più caro a cui sono legatissima.
Tiro i pugni sul letto, facendo balzare in aria Alex e sua mamma.
«Che ti prende Noah!?» esclamno in coro dopo esser saltate di colpo giù dal letto.
«Alex, -dico con aria convinta- domani andremo da Starbucks, il tuo buffone deve restituirmi la custodia dell'ipod.» dico con tono abbastanza irritato. «La cena ti ha fatto diventare buona Noah?» esclama Alex stupita dalle mie parole.
«Voglio solamente riprendermi ciò che è mio, dovrò trattenermi nel tirargli un pugno sui denti, è da una vita che sogno di farlo.» rispondo buttandomi sul letto a pancia in sù. «Davvero mi porterai da lui domani?» mi chiede con le lacrime agli occhi speranzosa.
Sbuffo, poco dopo annuisco scocciata.
Non è nella mia natura essere così gentile con la mia migliore amica, ma da quel che ho capito ci tiene tanto a quel.. quell coso.
Alex mi abbraccia di scatto, quasi mi soffoca, non so cosa ci trovi di così "figo" in quel moccioso cazzuto.
Domani ti darò una bella lezione, Superstar.
 
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okay,ci tengo ad annunciare che con 38.5 di febbre mi sono messa d'impegno a scrivere il capitolo.
dovete amarmi per questo,muahahaha.
e scusate se ci sono degli errori grammaticali, li correggerò. çç
comunque,vi ringrazio davvero per tutti i complimenti, fhwnerfj.
siete fantastiche,vi voglio bene c:
xx, arianna.

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Capitolo 6
*** You're a stupid, Justin ***


bieber.
Sono davanti Starbucks con i due piccioncini che non fanno altro che scambiarsi saliva da una bocca all'altra, fanno veramente schifo.
«Potreste smetterla? Siamo in pubblico.» dico dividendo le loro teste con le mani mettendomi in mezzo.
«Brò, è la mia ragazza!» dice Chaz cercando di avvicinarsi.
«E' anche mia amica s'è per questo.» dico prendendo Caitlin sotto braccio.
Lei scoppia a ridere, cerca di nascondersi da Chaz che invece è piuttosto imbarazzato.
Io sono in mezzo, come un coglione, a tenerli divisi, i passanti guardano solo loro con le carezze e coccole alquanto rivoltanti che si scambiano.
Sono io la superstar, devono guardare me, non loro.
Vedo qualche mia fan sbracciarsi, mi chiamano, quanto mi piace sentir urlare il mio nome da migliaia di ragazze eccitate.
Fulmino con lo sguardo i due piccioncini con il segnale di iniziare ad entrare da Starbucks ed ordinare, dopotutto non ho ancora fatto colazione, io.
Mi concedo alle mie fan, scattano foto, chiedono autografi, mi sento un vero e proprio Dio.
Alzo lo sguardo, quando incontro quello di una ragazza il cui viso mi è molto familiare.
La bamboccia, oh yeah.
E' affiancata dalla sua amica, appena mi vede inizia a saltare di qua e di la, mi dirigo verso di loro sorridendo.
Mi sistemo all'ultimo momento come spesso mi piace fare, sento gemere qualche ragazza mentre cammino.
«Sono o non sono perfetto?» chiedo alla folla agitando le mani.
Le urla si alzano in meno di due secondi, sbraitano, si agitano, neanche fossi nudo davanti a loro.
Mhh.. non male come idea.
Scuoto la testa, lancio qualche occhiata stravolgente ad alcune bellezze in prima fila, loro arrossiscono.
Loro si farebbero stuprare da me, e mica mi tirerei indietro, sto solo imparando a mettere la testa a posto, anche se quando mia madre non c'è.. vabbè lasciamo state.
Guardo la bamboccia da capo a piedi, è ancora più sexy ed eccitante rispetto a ieri, sarà forse per i capelli castani piastrati e lasciati correre giù per le spalle, o per la maglietta attillatissima che risalta il suo notevole balconcito di taglia seconda, o magari per quei jeans stretti quando la maglietta.
Quanti pensieri, Bieber. Una cosa per volta.
Ti stravolgerò, baby.


noah.
Oh santo cielo, crede d'essere Dio sceso in Terra.
Sposto lo sguardo su Alex, è completamente su un altro pianeta, meglio non disturbarla.
Non voglio passare più di un altro secondo qui, questa volta perdo l'udito sicuramente.
Mi prudono le mani, devo tirare un pugno a qualcuno, ma qualcuno di casuale, tipo Justin Bieber.
Con quella faccia da strafottente, madonna che nervoso mi fa venire.
E quei pantaloni?
Non sa che esistono le cinture?
O prefersce andare in giro con le chiappe al vento?
Comunque sembra che si sia cagato addosso, come tutti quelli che portano i pantaloni così.
Per non parlare di quella camminata da.. da prepotente, da bradipo, da gay.
Si avvicina, tira fuori dalla tasca la famosa sacchetta rosa che ha fatto il giro di tutta internet., me la sventola sotto al naso.
«La rivuoi?» mi dice con fare da presuntuoso.
Noah, tieni le mani in tasca, o fai una strage.
Lo guardo particolarmente divertita.
«Oppure cosa fai, chiami la mammina?» dico con un sorrisetto ironico.
Si schiarisce la voce, poco dopo muove i capelli e si bagna le labbra con la lingua.
«Non sono sexy?» dice dandomi una gomitata alzando ritmicamente le sopracciglia.
«Fai schifo.» rispondo secca, facendomi strada tra le transenne, lo evito con una spallata ed entro con Alex, ancora letteralmente shockata, a fare colazione, gli insulti vengono meglio a stomaco pieno.
Il moccioso mi segue poco dopo, sorrido beffarda, mentre lui si da tutte le arie pensando d'avermi abbindolata.
Povero illuso.
La porta si chiude, e sotto gli occhi sorpresi e stupiti della gente, ci andiamo a sedere ad un tavolo in lontananza, e per "ci andiamo a sedere" intendo io ed Alex.
Ordiniamo, e in meno di dieci minuti abbiamo già spazzato il piattino con le brioches e i cappuccini.
Mi accorgo poco dopo di avere un'urgenza, come dire, femminile, pipì.
«Alex, vado al bagno, arrivo subito.» le dico alzandomi e dirigendomi verso il bagno.
Neanche il tempo di fare pipì che qualcuno bussa alla porta chiusa a chiave, fortunatamente.
«Cos'è, sei scappata da me?» parla una voce particolarmente irritante.
Tiro lo sciacquone come risposta, poi esco, me lo ritrovo difronte.
«Io non scappo dai bambinetti che bevono ancora il latte.» rispondo seccata avviandomi verso l'uscita, lui mi precede bloccando la porta scorrevole.
«Comunque questo è il bagno delle donne, hai fatto bene a venire qui, ora ho la conferma della tua omosessualità.» dico fredda.
«Sono felicemente eterosessuale piccola, posso scoparmi così tante ragazze da perdere il conto.» dice soddisfatto della sua risposta.
«Certo, se sai contare fino a tre.» ribatto sorpassandolo.
Mi dirigo verso l'uscita senza neanche vedere la sua reazione.
«Allora posso tenerla io questa custodia?» dice con tono infantile.
Sgrano gli occhi, torno indietro, lo prendo per un'orecchio fino a farlo abbassare a novanta gradi, lateralmente, non capite male.
«Ahia, ahia!» dice dolorante cercando di staccare la mia mano dal suo orecchio.
«La mia custodia. Conto fino a tre.» dico secca.
«Se mi lasciassi magari.» dice cercando di nascondere il dolore.
«Uno. Due.» inizio a contare stringendo la presa.
«Okay okay, tieni.» me la porge arrendendosi.
Gliela prendo in fretta e furia dalle mani con fare da strafottente, gli lascio l'orecchio, esco dal bagno.
Prendo Alex per un braccio, usciamo di corsa, senza neanche pagare.
«Paga il signorino Bieber per noi, non si preoccupi.» dico spalancando la porta del locale.
Voglio proprio vedere la faccia del bamboccio quando saprà che dovrà sborsare ben dieci dollari per tutto quello che ho mangiato, queste sono le soddisfazioni.

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muahahah,dovete perdonarmi,mi annoiavo troppo e ho deciso di postare çç.
spero questo capitolo vi piaccia,sto meglio e sono riuscita a fantasticare un po'. uù
un bacio, vi voglio bene.
xx arianna c:
@ciastin on twittah.

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Capitolo 7
*** She attracts me, aye ***


bieber.
Vaffanculo, vaffanculo e ancora vaffanculo.
Mi sono fatto mettere i piedi in testa da una bamboccia succhiacazzi.
Ma dico, ha messo le mani addosso a Justin Bieber, chi si crede di essere?
Questa non mi va giù, me la pagherai mocciosa.
Mi aggiusto i capelli, sono sexy anche così, ovviamente.
E' riuscita a riprendersi quell'inutile pezzo di stoffa, bastarda.
Ma non finisce qui, la guerra è appena iniziata.
Tiro un calcio alla porta del bagno ed esco, trovo i due fidanzatini piegati in due dal ridere.
«Cazzo ridete?» dico leggermente imbarazzato richiamando l'attenzione dei presenti.
Non mi ascoltano, continuano a ridere, Caitlin addirittura si accascia a terra tenendosi la pancia.
«Non hai speranze, brò.» mi dice Chaz dandomi una pacca sulla spalla cercando di trattenere le risate.
«Avete visto?» chiedo guardandomi intorno sistemandomi la maglietta.
«Più che altro abbiamo sentito, ed è stato piuttosto divertente, perchè vi hanno sentito tutti.» dicono insieme.
Ah bene, una figuraccia in piena regola, grazie tante Kimber.
«E a quanto pare ti ha anche lasciato il conto.» mi sussurra Caitlin porgendomi un foglietto.
Lo guardo, spalanco gli occhi incredulo.
«Che cosa?! Quindici dollari?!» esclamo stringengo il foglietto fra le mani.
Mi volto verso il cassiere, gli indico il prezzo.
«La signorina ha detto che pagava lei, signor Bieber, non ha detto altro, è uscita con un'altra ragazza non so dove.» cerca di giustificarsi trattenendo un sorrisetto da stronzo.
Stringo i pugni, mi metto le mani fra i capelli, caccio un urlo liberatorio come fa Goku quando s'incazza per davvero, mi manca solo l'aura gialla intorno e sono al completo.
«Me la pagherai, mocciosa del cazzo!» urlo sbattendo sul bancone un verdone da venti dollari.
«Si tenga il resto, con questi posso benissimo pulirmi il culo.» dico beffardo.
Sbatto la porta, le urla delle fan mi assale, non do retta a nessuno, sono troppo incazzato per pensare ad altro.
Vaffanculo, nessuna ragazzina domina Justin Bieber, neanche una mocciosa con i coglioni girati male.
Cambio strategia, e questa volta la situazione si ribalterà.


noah.
Sto ridendo da più di mezz'ora, ho visto tutta la scena con i miei occhi.
Mi sono nascosta tra la folla delirante di fan del bamboccio, sto per morire, seriamente.
E quando ha puntato gli occhi sul conto, è diventato viola, non ce la faccio, mi fa male la pancia.
Alex continua a guardarmi con un'espressione in viso piuttosto curiosa, me ne fotto, la scena è troppo comica.
«Ma che è successo? Perchè ridi?» mi chiede prendendomi per un braccio.
«Niente Alex, il tuo idolo è proprio ridicolo.» dico asciugandomi le lacrime dal ridere e riprendo fiato.
Ci dirigiamo verso l'hotel, dista qualche kilometro da qui, più che altro ci facciamo una bella camminata per smaltire tutta la colazione.
Dopo tutto che problemi ha a pagare per due?
Con tutti i soldi che ha potrebbe usarli anche come carta igienica o assorbenti, se fosse donna.
Ben gli, sta, non conviene lanciarmi le sfide, perde in partenza.
Camminiamo per tutto il tragitto in silenzio, Alex con la musica di quell'essere così irritante mentre io soddisfatta osservo le strade di Atlanta.
Una giornata più bella di questa?
Posso solo sognarla, è più che ovvio.
Sento il telefono vibrare, è la mamma si Alex.
«Pronto?» la prendo per un braccio.
«Noah, dove siete? Sono quasi le undici!» esclama dall'altra parte del telefono.
«Stiamo arrivando Amèlie, un quarto d'ora e siamo da te.» le dico rassicurandola.
«Va bene, Alex?» mi chiede sospettosa.
«E' qui, è troppo impegnata ad ascoltare il suo idolo.» dico con tono schifato.
«Okay, allora a dopo Noah!»
Chiudo la chiamata, sto per mettere via il telefono quando mi appare sulla schermata un messaggio diretto di twitter, chi può essere?
Sblocco la tastiera, scorgo il menù fino ad arrivare all'icona di twitter.
Messaggio diretto da Justin Bieber.
Oh minchia, non gli è bastata la lezione di poco fa?
Mi allontano da Alex, non voglio veda il mio telefono, perchè comunque, sono cazzi miei.
Lo apro, leggo svogliata.
@justinbieber > @noahkimber: Pensi di avermi domato dandomi una semplice tirata d'orecchie? Sei ancora una principiante, piccola. Hai vinto il primo round, il secondo lo vincerò io, è scontato.
Scoppio a ridere, Alex mi guarda con espressione confusa, poi torna a fantasticare con la sua "musica", gli rispondo.
@noahkimber > @justinbieber: Ma tu guarda chi si rivede, Dumbo! Che vuoi, devo tirarti anche l'altro d'orecchio? Troppa differenza? E sentiamo l'allettante proposta, in cosa consiste questo secondo round? Riuscire a finire tutto il biberon di latte?
Neanche due secondi dopo, la risposta.
L'apro divertita.
@justinbieber > @noahkimber: Un invito a cena, stasera davanti Starbucks alle nove precise. O hai paura del buio? ;)
Sgrano gli occhi.
Sta scherzando spero, che carta vuole giocare?
@noahkimber > @justinbieber: Hai cambiato strategia? Non sono una delle tue puttanelle che cadono ai tuoi piedi con uno sguardo. Ci vediamo stasera, preparati a perdere ;)
Spengo lo schermo, siamo arrivate davanti all'hotel.
Preparati pischello, con me non è facile vincere.


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okay, okay so che non è il massimo çç.
ho aggiornato oggi perchè domani,
dovrò ripassare per l'interrogazione çç.
anyway, grazie come sempre delle recensioni,
siete dolcissime fjvnwiefj.
lasciatemene una anche qui uù.
vi voglio bene, arianna c:

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Capitolo 8
*** Keep calm, Bieber ***


bieber.
Da più di mezz'ora mi sto specchiando, improvviso qualche passo di danza per calmarmi, sono parecchio nervoso, e non so neanche il perchè.
Insomma, non è la prima volta che esco con una ragazza, dovrei stare tranquillo, ma forse ho paura di perdere.
Ma Justin Bieber non perde, mai.
Indosso un paio di jeans quasi sbiaditi, non so neanche perchè li ho messi, li odio.
Le mie amate Supra non mancano mai, ma per questa volta le lascio a riposo, le Converse stanno decisamente meglio.
Non so se mettere una camicia da boscaiolo sopra la maglietta nera con scritto 'hooligans' o una felpa da tamarro.
Certe volte sono peggio di una ragazza.
E in questi casi, so sempre cosa fare: afferro il mio Iphone, magari le mie fan sanno consigliarmi qualcosa.
"Guys help me.. tonight I have a important dinner with a girl.. I'm so sexy but I don't know what wear.. sweatshirt or jacket?"
In meno di cinque minuti mi bombardano di menzioni, figo, vada per la felpa.
Avrei chiesto un aiuto a Chaz, ma stranamente è fuori con Ryan e Scooter per non so cosa.
Mi sistemo i capelli, dal riflesso dello specchio vedo Caitlin sulla soglia della porta, mi volto.
«Evento importante?» mi dice appoggiandosi con la schiena sulla soglia tenendo le braccia conserte.
«Uno dei pochi.» dico guardandomi allo specchio mentre mi sistemo il cappuccio della felpa dietro le spalle.
Caitlin si avvicina, fino ad affiancarmi per poi guardare insieme a me il mio riflesso.
«Sei proprio uno schianto.» mi dice tirandomi una gomitata nello stomaco.
Sul mio viso compare magicamente un sorriso beffardo, «sono maledettamente sexy, lo so.» dico fiero di me stesso e della mia imparagonabile bellezza.
«La mocciosa ci penserà due volte prima di sfigurarmi stasera.»
Caitlin sgrana gli occhi, notevolmente stupita.
«Mocciosa? Ma non ha un nome questa povera ragazza? E poi.. è quella della custodia?» mi chiese puntandomi il dito contro e poi sullo schermo del mio Mac spento.
«Non mi interessa il suo nome, per me lei è la Mocciosa. E comunque sì, è lei.» dico uscendo dalla stanza seguito poco dopo da Caitlin.
«Mi ha fatto fare una pessima figura davanti ai miei fan e davanti ai miei migliori amici, questa volta tocca a me, cadrà ai miei piedi e tornerà da me strusciando chiedendomi mi perdonarla con le lacrime agli occhi.» dico convinto.
Caitlin trattiene una risata, faccio finta di nulla, non voglio innervosirmi ancora di più.
Prendo le chiavi della mia Range Rover, mi dirigo verso l'uscita salutando Caitlin quando..
«Justin! Amore della mamma, dove vai a quest'ora?»
Merda, mia madre, mancava solo lei, fantastico.
«Signora Mallette, la nostra superstar va a fare un giro al ristorante.» dice precedendomi.
«Oh, davvero Justin? Vengo anch'io, così ricordiamo un po' i vecchi tempi!» dice mamma trascinandomi fuori dalla porta.
Fulmino la Beadles con uno sguardo, quasi la incenerisco, lei scoppia in una sonora risata.
Sono rovinato, vaffanculo.
 
 
noah.
«Alex, io vado.» dico aprendo la porta della stanza.
«Dove? E poi sono le otto e mezza!»
«Ehm.. da Starbucks, una mia amica mi aspetta lì, non la vedo da parecchio tempo, e ne vorrei approfittare.» spero questa scusa sia credibile.
Alex mi squadra da testa a piedi con fare interrogativo, poi si alza e inizia a girarmi intorno come nei film durante gli interrogatori.
«E pensi di andarci con una tuta e i capelli a coda di cavallo?» apre l'armadio e tira fuori un vestito a dir poco raccapricciante, nero, quasi da prostituta.
Non capisco come faccia a piacerle un vestito così, sicuramente se stasera vado così mi chiederanno tutti un passaggio.
«Ma sei pazza? Io non metterò mai 'sto schifo.» dico guardandolo con aria schifata.
«Preferisco le mie amate Superga con un paio di shorts e una maglietta con la bandiera americana.» prendo la roba correndo in bagno.
Sono un po' particolare, e non solo con i ragazzi, ma anche nel modo di vestire, infatti non stupitevi se più avanti leggerete che porto una scarpa di colore diverso dall'altra.
E per quanto riguarda i ragazzi, non ho nessuna storia strappalacrime alle spalle, mio padre non mi picchiava, non ho mai avuto una delusione d'amore fino a tagliarmi le vene, ho il carattere acido di natura, prendere o lasciare.
Dopo dieci minuti esco dal bagno, metto un po' di quella roba schifosa in faccia giusto per avere un aspetto un po' più 'fashion' come dice Alex ed esco.
Spero Amèlie non sia in giro, sarei pienamente fottuta.
Mi incammino per le strade di Atlanta piuttosto svogliata, ma chi mi ha fatto uscire con un cretino come Bieber? Gli toglierò quel sorrisetto da strafottente su quella faccia da ritardato.
Non che mi interessi, i Bambocci come lui li uso per poggiapiedi, voglio solamente fargli capire che con me non si scherza, e che non bastano delle provocazioni da bambinetti dell'asilo per farmi tacere.
Lo spegnerò, davanti a tutto il ristorante, magari con un bel piatto di spaghetti al pomodoro sulla felpa, o una fantastica scenata dove lui risulta lo stronzo do turno.
Già m'immagino i titoli dei giornali: "Bieber viene sfigurato in un ristorante davanti a una cinquantina di persone da una ragazza, la nostra superstar è caduta proprio in basso" oppure "La giovane star canadese perde popolarità ed autostima dopo aver fatto una pessima figura nel ristorante più gettonato di Atlanta" oh sì, fantastico, ti farò abbassare la cresta, oltre che a farti passare le pene dell'inferno, piccola star montata.
Senza neanche accorgermene sono davanti Starbucks.


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cieeo,bonjour,hallo,hi,hola. uù
ho ascoltato i consigli di @imcookwhores, spero vada bene questo:)
grazie infinitamente per le cento recensioni,siete fantastiche gfhdjks.
lasciatemi una piccola recensione,ci conto eh. uù
vi voglio bene ladies, arianna c:

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Capitolo 9
*** This dinner is a disaster ***


bieber.
Sono appena entrato nel locale, sapevo che Starbucks fa anche pranzo e cena e dato che conosco il direttore sicuramente non mi farà pagare, quindi ne ho approfittato.
Devo trovare un modo per scrollarmi di dosso mamma, non posso mica liquidarla come se fosse una ragazza,mi tirerebbe un ceffone davanti a tutti e farei la figura del bambino capriccioso.
Il cassiere mi salura con un cenno del capo, con un mezzo sorriso sul viso, evidentemente era lo stesso del conto da pagare.
Con mia madre vado a sedermi ad un tavolo vicino al bagno, sicuramente nascosto dagli occhi indiscreti.
E adesso cosa faccio? Cazzo Justin, pensa.
«Cosa prendi tesoro?» mi dice mamma sfogliando il menù.
«Mamma, smettila, non sono più un bambino.» dico scettico.
Mamma sbuffa, si alza leggermente dalla sedia fino a sporgersi sul tavolo per stringermi le guance facendomi muovere la testa in orizzontale.
«Non fare il timido, sei sempre il mio bambino.» dice con voce infantile.
Mi allontano di colpo, vorrei evitare queste figure.
Mi guardo intorno imbarazzato, tutti mi guardano, cerco di nascondermi dietro il menù aperto, fino a quando non vedo la porta del locale aprirsi e far entrare una visione angelica.
No, non sto parlando di Beyoncè, ma della Mocciosa, l'ho sempre detto che il suo corpo mi attira in atti particolarmente perversi.
Si guarda intorno confusa, evidentemente cerca il fustacchione con cui passerà la serata.
Un momento, ma sono io!
Faccio cadere la forchetta accanto al tovagliolo piegato attentamente fino ad andare sotto al tavolo, coprendomi completamente.
Metto le mani fra i capelli, non so che cazzo fare.
Come faccio ad andare da lei ma nello stesso tempo a stare con mamma? Quanto vorrei sdoppiarmi in questo momento, voi non lo immaginate minimamente.
La tovaglia si alza, fino a scorgere mamma inchinata con sguardo confuso e divertito.
«Amore ma cosa stai facendo? Vieni fuori di lì, ci stanno guardando tutti!» dice quasi rimproverandomi con tono basso, quasi un sussurro.
«Sto.. sto raccogliendola forchetta, arrivo.» dico cercando una scusa su cui nascondermi.
Guardo l'orologio, le nove e dieci, cazzo, devo trovare una via di fuga al più presto possibile.
Ho trovato!
Esco da sotto il tavolo sotto gli occhi indiscreti di tutti, cerco di fare l'indifferente, arrossisco imbarazzato.
«Io vado in bagno, arrivo subito.» dico alzandomi in fretta.
Lascio la sala con lo sguardo di mamma che mi fulmina sul posto, mantieni il tuo charm Bieber.
Attraverso il corridoio, sbuco nella sala secondaria, vedo Noah al tavolo leggermente innervosita.
Fantastico, iniziamo bene.
Mi sistemo i capelli e la felpa, ho già fatto abbastanza figure prima.
Mi incammino, attraverso la sala, incrocio lo sguardo di Noah, ormai spazientita.
Sorrido beffardo, dopotutto sono sexy anche da impacciato.
«La puntualità non dev'essere il tuo forte.» dice guardando l'orologio sul telefono.
«Sua maestà è così impaziente di vedere il ragazzo più provocante di tutta Atlanta?» dico sorridendole malizioso, poi mi siedo difronte a lei.
«Che ti entri in testa, questa cena non significa niente, voglio solamente darti la prova che la tua testardaggine non funziona  con me, quindi non farti strane idee, perchè nel tuo letto non ci metto piede.» dice arrossendo notevolmente.
Sorrido compiaciuto.
«Questo lo diremo alla fine.» le faccio l'occhiolino.
Poco dopo arriva il cameriere con un blocchetto di carta e una penna in mano, pronto per le ordinazioni.
«Io prendo una pizza margherita.» dice sorridendo più che mai (al cameriere apparentemente figo).
«Anche per me, grazie.» rispondo freddo fulminandolo sul posto.
Dopo aver segnato le nostre ordinazioni, si allontana dal tavolo per entrare in cucina.
 
 
noah.
Okay, questa situazione non mi piace proprio per niente.
Il Bamboccio mi sta facendo innervosire, o forse è il contrario, dall'occhiata che ha lanciato al cameriere sembra parecchio nervoso.
Rimaniamo in silenzio, entrambi smanettiamo con il cellulare.
«Non trovi che stasera sia più sexy del solito?» mi dice beffardo, Dio quanto gli caverei gli occhi con la forchetta che tengo in mano.
Sorrido compiaciuta, inizia a darsi delle arie a dir poco rivoltanti, mi sporgo fino ad arrivare al suo orecchio per poi sussurrargli:
«Fai più schifo del solito.» e torno al mio posto.
Sgrana gli occhi, spento, di nuovo.
Questa serata promuove bene, molto bene.
Sì può dire che ho la vittoria in tasca, senza neanche giocare sporco.
«Che ore sono?» mi chiede cercando di cambiare discorso.
Accendo lo schermo, guardo l'ora.
«Le nove e venticinque, cos'è, ti scade il coprifuoco? Devi andare a nanna alle nove e mezza?» dico provocandolo.
Appena sente l'ora, si alza di scatto, facendo cadere le posate a terra.
Mi nascondo dietro il menù, mi sta facendo fare una figuraccia davanti a tutti i presenti.
Me la pagherai, questa volta avrai un grosso peso sulle spalle, mia cara superstar.
«Vado in bagno.» dice riprendendo le posate da terra.
«Ti serve un pannolino o lo hai già? Hai fatto la cacca addosso per l'emozione? Ma che bravo bambino.» rispondo secca con un sorriso sul viso.
Sembra non dare peso alla mia provocazione, si alza e corre, nel vero senso della parola, verso il corridoio che porta al bagno con gli occhi puntati da parte di tutti i presenti, compresi i miei e quelli dei camerieri di passaggio.
A quanto pare non dovrò fare più di tanto, le figure di merda le sta facendo tutte lui da solo.
Meglio così, certe attenzioni non vanno date agli sfigati.
 
________________________________________________
muahahahah,sono qui.
confesso che per sto capitolo c'ho pensato ieri sera prima d'andare a dormire uù.
Spero vi piaccia,anche se fa schifo ifo ifo çç.
Lasciatemi una piccola recensione lunga più di dieci parole, se no risulta come commento breve.
un bacione, vi voglio bene.
arianna c:

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Capitolo 10
*** Oh shit, I'm fucked ***


bieber.
Okay Justin, non poteva andare peggio, questa serata è un vero e proprio disastro.
E non solo per colpa della mamma che mi tratta ancora come un bambino, ma anche per la Mocciosa che non mi rende di certo le cose meno complicate.
Per fortuna nessuna delle due sospetta nulla, solo la mia visita prolungata ai bagni del ristorante ogni venti minuti.
«Ah eccoti amore della mamma!» mi urla alzandosi in piedi catturando l'attenzione di tutti.
Oh, grazie tante mamma, grazie davvero per la bellissima figura che mi stai facendo fare.
«Abbassa la voce, e smettila di chiamarmi il quel modo.» bisbiglio raggiungendola al tavolo tra gli sguardi stupiti e meravigliati degli altri clienti.
Mi sedetti al mio posto, quando accanto a me apparve una figura a me molto, molto familiare.
Il cameriere, guarda caso lo stesso del tavolo di Noah.
Mi guarda strano, cerco di fargli capire con le espressioni del viso di non dire niente, e sembra stare al gioco.
«Allora Justin, cosa prendi? Pizza?» mi chiede mamma consegnando il menù al cameriere sorridente vicino a noi.
«Ancora?» dico senza pensare, solo dopo mi accorgo di quello che ho appena domandato, mamma mi guarda stupita.
«Come ancora? Hai già mangiato?» mi chiede con un sorrisetto nervoso sotto l'espressione divertita del cameriere.
«No no, solo che sono stanco di mangiare sempre pizza.. prendo un bel risotto al frutti di mare, grazie.» mi rivolgo al cameriere sperando che non chieda nulla.
«Per me lo stesso, la ringrazio.» gli sorride mamma, Dio ma cosa ci trovano di così sexy in quel cameriere.
Per due muscoletti smorti.
La mia tartaruga è decisamente meglio, più scolpita e più sexy, lui sicuramente l’avrà, ma a pancia all’ aria, con qualche rotolo di ciccia che spunta sui fianchi.
Il fantastico macho-man si allontana per poi scomparire.
«La smetti di comportarti in modo strano Justin?» mi dice mamma fulminandomi con lo sguardo e tirandomi un calcio facendomi scattare.
Continuo a guardare l’orologio, spero tanto la Mocciosa non venga in questa sala, o sono rovinato.
Dopo neanche cinque minuti arrivano le nostre ordinazioni, il piatto fumante si appoggia davanti a me, stavo iniziando a mangiare quando il mio sguardo cade sul rolex di mamma, che segna le nove e trentasette precise.
«Ehm.. devo andare al bagno.» dico alzandomi e spingendo indietro la sedia.
«Di nuovo? Ci sei andato poco fa!» esclama alzando la voce.

«Shh, non urlare mamma. E comunque non.. non mi sono lavato le mani.» dico con un sorriso sarcastico, spero non faccia storie.
Mi alzo, attraverso la sala sperando che mamma non se ne esca con strane frasi sdolcinate da mettermi in imbarazzo, come al solito.
«Mi raccomando amore di mamma, lava bene le manine!» mi dice agitando le braccia e mandandomi un bacio volante.
Oh, fantastico, come non detto.
La prossima volta devo tenerle per me certe cose, non voglio essere superstizioso ma in questi casi meglio prevenire che curare o come cavolo si dice.
Non mi volto, faccio finta di niente, lancio un ok a mamma ed esco velocemente dalla stanza, correndo a perdifiato nell’altra.
Vedo in lontananza che le pizze sono sul tavolo, Noah ne ha mangiata metà, le vado incontro cercando di essere più naturale possibile.
«Il tuo uomo sexy è qui baby!» dico attirando l'attenzione di tutti che si voltano meravigliati nel vedermi.
La vedo lasciar trasparire dalle sue labbra una dolce risata, evidentemente non ha capito che la mia non era una battuta, ma la semplice e pura verità.
«Stai zitto e siediti buffone.» mi dice fredda addentando una fetta di pizza.
Respiro profondamente e fisso la pizza per qualche minuto, non posso di certo mangiare questa e il mega piatto da mamma, non voglio perdere la mia forma smagliante, anche se perdere qualche giornata a far godere qualche dolce ragazza palestrata con i miei esercizi colmi di sudore non mi dispiacerebbe poi così tanto.
 
 
noah.

«Cos’è, non mangi? Sei a dieta?» gli dico con un filo di ironia cercando di smorzare il silenzio.
«Sta zitta Mocciosa.» mi risponde freddo non togliendo gli occhi dalla pizza.
Come scusa? Spero di aver sentito male.
Mocciosa a me?
MOCCIOSA AD UNA PIU’ GRANDE DI LUI, MA STIAMO SCHERZANDO?
«Scusami tanto signor non insultatemichemioffendo, ma la vorrei informare che sono più grande di lei di un anno.» dico sfidandolo.
Alza gli occhi dalla pizza per incrociare i miei leggermente incredulo.
«Pft, se tu sei diciannovenne io allora bevo ancora il latte dalla tetta della mamma.» mi risponde secco.
Ma che simpatico, vuole proprio farsi spegnere allora.
«Ah, perchè non è così? Mi dispiace, se vuoi ho le salviettine umidificate per pulirti la boccuccia come Sbrodolina.»
Spento, di nuovo, quando mi amo.
Non mi risponde, si concentra a tagliare la pizza, ma non penso ne sia capace.
Dopo qualche scarso tentativo si ferma, mi guarda intimidito, quasi rosso in viso.
«Non sai neanche tagliarti la pizza? Avanti Bieber, non ti credevo così bambino.» dico ironica.
Non sembra apprezzare la mia battuta, ma nonostante questo rimane in silenzio, beve un goccio d’acqua dopo averlo versato nel bicchiere di cristallo, senza fare alcun rumore.
Che serata noiosa, volevo divertirmi, pigliarlo un po' per il culo, ma non pensavo stare in sua compagnia fosse così palloso e irritante, giuro che quella pizza gliela mando giù con l’imbuto se continua a giocarci.
Non ha neanche il senso dell’umorismo, mamma mia che noia che sei, Bieber.
A questo punto se la serata procede così preferisco davvero andare a casa a sentir parlare Alex delle sue avventure amorose.
 
 
pattie.
Ma Justin è caduto nel buco del water? E’ da quasi mezz’ ora che è dentro là.
Se entro due minuti non torna mi alzo e vado a prenderlo per i capelli, pur di fargli fare una figuraccia davanti a mezzo locale.
Si sta comportando in modo davvero strano, qualcosa non va.
Non arriva, sto iniziando ad innervosirmi, e non mi interessa se mi sentiranno urlare fino fuori, adesso mi sente.
Mi alzo provocando un fracasso assordante, attirando l'attenzione di tutti, ma non mi interessa, ho qualcosa di più importante da fare, tirare fuori mio figlio dal buco del cesso, perchè penso seriamente che sia caduto dentro.
Esco dalla sala, con le orecche fumanti dalla rabbia come nei cartoni dei Looney Tunes, chiedo gentilmente dove si trova il bagno, e il sexy cameriere me lo indica.
Percorro il piccolo corridoio, quando noto un'altra sala oltre a quella dove stavamo cenando, ci butto un occhio gusto per.
Wow, c'è un ragazzo identico a mio figlio a quel tavolo con una ragazzina piuttosto antipatica in apparenza.
Un momento.
Jeans sbiaditi, felpa, Converse..


bieber.
«Justin Drew Bieber, vieni subito qui!» sento una voce a me familiare chiamarmi dall'entrata della sala.
No, non può essere vero, vi prego ditemi che sto sognando e che non è come penso.
Mi irrigidisco, Noah mi guarda stupita, non capisce d'altra parte è meglio così.
La calma mi abbandona, vado nel panico.
E adesso?
Che cazzo dico?
Che cazzo faccio?
Resto immobile, mentre tutti si girano puntandomi gli occhi addosso.
Ti prego fa che se ne vada, penso tra me e me alzando gli occhi al cielo e conguingendo le mani in segno di preghiera.
Noah non dice nulla, per fortuna.
«Non mi senti? Ho detto vieni subito qui!» continua ad urlare mamma furiosa.
Non voglio girarmi, faccio finta di non conoscerla, magari funziona.
Mi guardo intorno come per cercare il "colpevole" che cerca mamma, non sembra funzionare.
Sento dei passi farsi sempre più vicini, voglio scomparire, in questo momento.
Sento l'orecchio tirare, lo stesso che Noah mi aveva quasi staccato per la custodia, ma Cristo, tirami l'altro no?
«Ahia ahia ahia ahia!» dico seguendola con la mano con voce dolorante strizzando gli occhi e cercando di allentare la presa.
«Justin, sei sordo per caso?» mi urla quasi rompendomi i timpani.
«Tra poco lo diventerò.» dico con voce sofferente mentre mamma aumenta la stretta.
Diventerò come Van Gogh, me lo sento.
Noah continua a non capire, mi guarda piuttosto divertita, bastarda, non è affatto divertente.
«Non mi presenti la tua amica?» dice con tono ironico facendomi sempre più male.
«Ahia ahia mamma lasciami!» chiedo con voce supplicante.
«Devi sapere cara amica di Justin, che questo idiota stava cenando con me nell'altra sala.» grazie mamma, smerdami alla grande, olè.
Noah sgrana gli occhi, poco dopo scoppia a ridere sotto gli occhi di tutti, è indifferente.
Non ho mai odiato tanto mia madre come in questo momento, ne sta andando della mia favolosa reputazione da superstar mondiale.
Lei non mi risponde, continua a ridere puntandomi il dito contro, credo che da un momento all'altro scoppi a piangere dal dolore talmente ride.
Mamma aumenta la presa, sto per morire. «Ahia ahia lasciami cazzo!» urlo mentre mi trascina via.
Mi conviene seguirla se voglio tenere l'orecchio attaccato al capo.
Mi fa troppo male per guardare in faccia Noah e tutti i presenti, ma abbastanza da sentirmi umiliato davanti a tutto il ristorante, per poi sapere che questa cosa farà il giro del mondo entro domani mattina.
Mamma lascia una banconota al bancone di cassa e senza togliere la sua fottuta mano dal mio orecchio semi-perso, usciamo dal locale.
Ma bene, da stasera mi ritirerò in un monastero con la mia chitarra e nessun'altro, ho deciso.

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yoo babies,whats up?
questo capitolo c'è anche pattie, woahooh.
amo troppo quella donna e non potevo non metterla uù.
grazie come sempre per le persone meravigliose che siete,
davvero senza di voi questa ff non andrebbe avanti.
spero questo capitolo vi piaccia c:
lasciatemi una recensione se leggete, ci tengo c:
un bacione, vi voglio bene.
arianna.

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Capitolo 11
*** Thinkin' with the Beadles ***


bieber.
«Okay, ho deciso, non metterò più neanche il naso fuori casa. Resterò per tutta la vita rintanato come le talpe fra queste quattro mura a rosicchiare i cavi della corrente, oppure potrei teletrasportarmi in Uzbekistan, cambiare identità, radermi a zero ed indossare baffi come quelli di babbo natale e farmi crescere la barba.» dico gesticolando facendo avanti e indietro per la stanza.
«Dai superstar, non è andata poi così tanto male, era peggio se iniziava a sculacciarti con le chiappe al vento!» mi dice Caitlin guardandomi.
Sembra strano, ma in questi momenti ho assoluto bisogno di Caitlin, è donna, ma sa capirmi più di qualunque altro maschio, anche di Chaz.
«Per tutto il giorno non hanno fatto che prendermi per il culo.» dico stringendo i pugni sedendomi accanto al divanetto su cui è semi-sdraiata Caitlin.
«Justin..» dice cercando di farmi tacere.
«"Orecchietta" questo è il mio nuovo soprannome, caspita che fantasia, grazie Scooter, Kenny, mamma, Ryan, Chaz e compagnia bella. Non sto scherzando, andrò in giro con una busta marrone in testa con due buchi per gli occhi e uno per il naso.»
«Justin..» cerca di intervenire.
«O magari cambio sesso, divento donna. Mhh sì, perchè no, se avrei voglia di toccarmi posso tranquillamente farlo sul mio corpo senza toccare nessun'altra donna.» continuo senza ascoltare.
«JUSTIN!» mi urla nelle orecchie facendomi quasi cadere a terra.
Boom, cala il silenzio, la voce di Caitlin rimbomba in tutto lo studio, magari si sente anche da fuori.
La guardo aspettando che parli.
«Non è questo il problema.» mi dice accarezzandomi la spalla.
Ma è scema o cosa?
«Beadles, mi stai ascoltando sì o no? Ti sto dicendo che mi sta vedendo una crisi di nervi e tu te ne esci fuori con "non è questo il problema?"» dico imitando la sua voce e i suoi movimenti alla fine della frase.
«La mia reputazione è rovinata, poi chissà cosa mi dirà Noah, me lo sbatterà in faccia fino quando non schiatto, mi prenderà per il culo e mi appenderà sull'asta della bandiera americana della Casa Bianca.» mi metto le mani tra i capelli.
Caitlin si alza, la guardo confusa.
Scoppia in una leggera risata, pigli per il culo?
Come cazzo fa a ridere in una situazione del genere?
«Ti piace questa Noah, eh?» mi dice guardandomi negli occhi.
«Che cosa? Beadles stai scherzando vero?» mi piace da morire chiamarla per cognome, detto da me è decisamente sexy.
«Justin non sono nata ieri, ti conosco da quando succhiavi il latte dalla tetta di mamma e poi dal biberon, e ho visto benissimo com'eri agitato eri sera.»
No okay, adesso le rido in faccia, sta sparando tante di quelle minchiate che vincerebbe il Guinnes World Record.
La prendo per le spalle, la fisso negli occhi.
«Tu. Sei. Uscita. Pazza.» dico a scatti scuotendola.
«Tu ti sei semplicemente preso una cotta per quella "Mocciosa"» dice facendo le virgolette con le mani.
Le do le spalle, sta esaurendo man mano.
«No piccola, Justin Bieber non si innamora, tantomeno prende una cotta per una ragazzina presuntuosa ed arrogante.» dico accendendo il miio Ipod.
«E allora perchè ti preoccupi così tanto di cosa lei possa pensare? Se non ti fossi preso una cotta o anche solo un piccolo interesse per questa ragazza, non dovrebbe neanche passarti per l'anticamera del cervello di invitarla a cena, no?»
Accidenti, ha ragione, non ci avevo pensato.
Già, perchè mi interessa così tanto del suo pensiero?
Perchè mi preoccupa quello che potrebbe dirmi una volta che la rivedrò, magari per strada?
 

 noah.
Sto smanettando da più di un'ora con Alex accanto tra i vari siti su cui sputtanano la superstar, sto ridendo come un'oca da quando ho schiacciato il link "Justin Bieber al ristorante con mamma Pattie".

«Ma cosa ridi Noah? Tu non sei mai andata a cena con i tuoi genitori?» mi dice nervosa.
«Sì, ma non sono così stupida da stare con due persone contemporaneamente nello stesso ristoranre nella stessa serata!» dico tra un respiro e l'altro.
Alex mi sembra particolarmente irritata, meglio finirla qui, potrebbe iniziare la seconda guerra mondiale.

«Okay okay.. la smetto.» dico abbassando lo sguardo.
Lascio il mio Mac nelle mani di Alex mentre io mi butto a pancia in giù sul letto accendendo la televisione.

«Ed ecco a voi Justin Bieber!» annuncia una voce squillante dalla tv.
Subito Alex scatta per aria, facendo quasi cadere il mio computer, meno male che con un gesto sono riuscita a tenerlo sul letto.
«Cretina stai più attenta!» le urlo chiudendolo.
«C'è Justin alla tv! Mamma mamma c'è Justin!» inizia a saltare di qua e di là chiamando Amèlie che si stava facendo la doccia.
Per fortuna era solo la sua canzone, non avrei sopportato la sua voce presuntuosa e i suoi discorsi menosi sulla sua bellezza.
Mentre Alex sta quasi sopra alla televisione a gustarsi il suo.. idolo, ritorno nella posizione precedente sul letto prendendo dalla tasca il mio telefono che guardacaso stava vibrando.
Mi sembra giusto ringraziare quel Bamboccio per non aver detto mio nome e mandato nessuna foto ai giornali dopo la notizia, anche perchè nei siti internet vengo identificata come "la sua nuova fiamma".
Ma quale fiamma? Gliela spengo con un soffio.
Non credo a quello che sto per fare, entro su twitter, messaggi diretti.
@noahkimber > @justinbieber: ehm, ciao, volevo rignraziarti per non aver detto nulla su di me. Resti comunque un Bamboccio montato e sfigato ;)
Poco dopo mi risponde, doveva essere collegato.
@justinbieber > @noahkimber: oh baby, avrò fatto la figuraccia, ma resto comunque sexy e provocante!
Ma tu guarda che antipatico, Cristo che nervoso mi fa venire!
@noahkimber > @justinbieber non ti è bastata la figuraccia di ieri sera? ;)
@justinbieber > @noahkimber ammetti che ero sexy da paura.
@noahkimber > @justinbieber non sparo minchiate io ;)
@justinbieber > @justinbieber lasciamo stare gli insulti, domani sono al Georgia Aquarium, ti aspetto per insultarmi! ;)

Che cosa?
Si sta offrendo per farsi insultare?
Oh bene, se vuole proprio, vorrà dire che l'accontenterò senza farmelo ripetere una seconda volta.
@noahkimber > @justinbieber preparati superstar, ti sotterrerò! 


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boom,I'm here babies.
mi dispiace s ho troncato così, ma ci vuole la suspance uù.
grazie davvero per le venti recensioni,vi sposerei fdhsj.
lasciatemi una piccola recensione, ci tengo c:
scusate per gli eventuali errori çç.

@ciastin on twittah. 
 

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Capitolo 12
*** Is this love, Joah? ***


noah.
Non ci credo, ho accettato la proposta del Bamboccio, come sono caduta in basso.
Ho finalmente detto di questa storia ad Alex e stranamente mi aspettavo una delle sue solite reazioni da sclerata, invece no, ha mantenuto la calma e anche se un po' incredula è ancora convinta che io possa innamorarmi di quell'idiota con la faccia da pesce lesso.
Per il momento più che schifarmi non fa, ha fatto così tante figure di merda che potrebbe vincere una medaglia d'oro.
E' irritante, presuntuoso, arrogante.
Capisco perchè è ancora single, con quel caratteraccio che si ritrova fa scappare tutte.
Per fortuna grazie ai mezzi sono arrivata all'entrata del Georgia Acquarium, non male come posto, mi ricorda tanto uno dei video che Alex mi ha fatto vedere fino alla nausea.
Sento delle voci starnazzanti dirigersi verso di me, precedute da un macchinone nero a vetri scuri, al Bamboccio piace farsi attendere.
Appena mette la testa fuori dal finestrino sul tettuccio aperto i miei timpani cessano di esistere.
Mi avvicino a lui cercando di arrivare più vicino possibile al suo orecchio, in modo da farmi sentire.
«Le tue amiche mi stanno perforando i timpani.» dico avviandomi poi verso l'entrata.
Schierato da una decina di bodyguard, finalmente mi raggiunge, stranamente c'è poca gente, e bravo Bieber, si è organizzato come si deve.
«Sei in ritardo, hai fatto fatica a mettere il pannolino?» dico quasi ridendo.
Lui si fa serio, sembra particolarmente nervoso.
Mi sorpassa continuando a camminare con le mani in tasca e la testa bassa.
Lo squadro da testa a piedi, poi lo affianco quasi correndo.
«Stai perdendo i pantaloni, questa maglietta fa schifo e le scarpe sembrano due gessi grigi ai piedi.» esclamo con aria schifata e disgustata.
«Grazie mille per i complimenti.» mi risponde freddo non guardandomi neanche in faccia, sbuffo scocciata.
«E cazzo, quanto umorismo!» lo spintono più in là.
Niente, neanche un fottuto sorriso, e che palle, mi sto seriamente annoiando.
Passiamo davanti a tanti acquari, tutti stupendi, ma ce n'è uno, con un delfino quasi come Flipper nel film, che mi colpisce.
Appoggio le mani al vetro e poco dopo il mio naso ci finisce schiacciato sopra.
«Non ho tempo da perdere, muoviti.» mi urla scocciato.
«Quanto entusiasmo superstar, ti sei svegliato male stamattina?» dico senza voltarmi.
«E' un delfino, un mammifero, nuota, mangia, respira, cos'ha di così interessante?» dice poi affiancandomi con aria indifferente.
«Senti, tu i delfini puoi perfino comprarteli, io sono povera in confronto a te, come tu rimani abbagliato da un paio di cosce mezze nude, io rimango stupita da animali così meravigliosi.» wow, mi sorprendo di quello che ho appena detto.
«Non ti facevo così sensibile e delicata.» dice prendendomi per il culo imitando la voce e i movimenti di una donna.
Lo guardo, sospiro, non capisce niente, mi chiedo se ragioni con la testa o con l'organi genitale procreatore.
«Pensa ad aprire le gambe alle donzelle in autostrada invece che sparare minchiate a raffica.» mi sta facendo innervosire, con 'sta freddura lo spengo sicuro.
«Sei solo invidiosa, ma devo ammettere che il tuo corpo mi attrae parecchio dolcezza.» mi dice sorridendo beffardo.
Giuro che lo ammazzerei di botte, così gli raddrizzo il naso.
Insomma, ho accettato un appuntamento con un Bamboccio che è stato sgridato dalla mamma davanti a mezzo locale e mezza internet, cosa posso aspettarmi?
E' davvero squallido, e non bastano un appuntamento e due occhiate provocanti per farmi cambiare idea.
Non.. non so cosa dire.
Vaffanculo, mi ha spento, ha spento  Noah Kimber, mi sento piuttosto imbarazzata, se osa sfiorarmi anche solo con un dito glielo spezzo, tanto ne ha altri 19.
Quando mai ho accettato questo cavolo di "appuntamento", me ne sono pentita appena l'ho visto scendere con quell'espressione da strafottente sul viso.

bieber.
Mantieni la calma Bieber, quella maglietta è troppo aderente.
Non so, non mi sembra molto aggressiva rispetto all'ultima volta, sta cedendo, questa volta la vittoria è mia.
Sto cercando di essere, come dire, un po' più comprensivo, il discorso con Caitlin mi ha fatto riflettere, posso avere tutte le ragazze che voglio quando e come voglio, ma sono stanco di vincere facile come nella pubblicità del Gratta e Vinci.
Voglio giocarmela, e assaporare il gusto della vittoria meritata.
Dalle occhiate che mi lancia sembra parecchio annoiata, meglio conoscerla più a fondo, in tutti i sensi.
Lei si allontana, arriva a due acquari più in là, la seguo.
«Evidentemente sei troppo impegnata per una bella crepes alla nutella al bar qui fuori.» dico dandole qualche gomitata ed avviandomi verso l'uscita.
Non può rifiutare, tutti amano le crepes con la nutella, io compreso, mi abbufferei giorno e notte.
Poco dopo con la coda dell'occhio mi affianca, con fare piuttosto sorpreso e meravigliato.
«Ovviamente paghi tu.» dice guardando avanti.
«Sicuro, i tuoi soldi da poveraccia non bastano.» dico quasi ridendo fulminandola con lo sguardo.
Socchiude gli occhi e le labbra, ma non risponde.
Boom, spenta, di nuovo.
Bieber 2, Kimber 0.
Mentre usciamo dall'acquario continuo a lanciarle occhiatine provocanti, non riesco proprio ad essere dolce come il miele, non è da Justin Bieber.
Ma cosa pensate, che basti una giornata insieme per farla cadere ai miei piedi?
No, questa è tosta, ha la faccia più dura del marmo, è alquanto irritante, bambinetta dell'asilo, ma attizza.
Non mi è mai piaciuto vincere facile, ma ho detto che questa Mocciosa cadrà ai miei piedi, e così sarà, parola mia.

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scieeo babies.
su twittah non c'è una ceppa di nessuno,così ho deciso di postare c:
comunque, non so come continuarla, dovrò cercare ispirazione uù.
lasciatemi una piccola recensione, anche se non è il massimo çç.
un bacione, vi voglio bene c:
xx, arianna.

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Capitolo 13
*** Respect me, thanks Bieber ***


bieber.
Non ce la faccio, i miei occhi cadono proprio suo seno, spero di non avere la bava alla bocca, già ne ho fatte di figuracce.
E poi, io sono Justin Bieber, non posso permettermi altri errori, soprattutto con lei.
Ma da quel che vedo lei non si tira mai indietro ad un mio appuntamento, quindi vuoldire che un poco le importa di questo grandissimo figone alto un metro e settanta con un corpo da favola.
Anche il semplice fatto di spegnerla per ben due volte nell'arco di cinque minuti, è un segnale che sta cedendo, ci siamo quasi.
Per quei pochi metri che separano l'acquario dalla creperia, inizia a straparlare come fossimo due amici, ma hey, noi non siamo amici, la lascio parlare anche perchè non ho molta voglia di conversare, sono troppo concentrato sul mio obiettivo e ci sto riuscendo.
Arriviamo, Noah sembra una bambina (come se già non lo è) alla vista e all'odore di una crepes alla nutella data ad una bambina prima di noi.
Lei mi fa segno di aver trovato un tavolo e poco dopo si allontana verso di esso.
Mi avvicino al bancone per ordinare quando gli immancabili paparazzi mi notano e mi sommergono di domande mentre sono in fila.
«Signor Bieber, Signor Bieber!» qualcuno mi urla.
Sbuffo, sempre in mezzo alle palle sono, Cristo, ma non hanno una famiglia a cui badare, il cane da portati fuori?
Che so, sono sempre attaccati a quella macchina fotografica neanche fosse una parte vitale..
Nel frattempo riesco ad ordinare due crepes alla nutella, cerco di fare l'indifferente, ma continuano a tempestarmi di domande, mi sto seriamente innervosendo.
Non sono tanto i flash a darmi fastidio, più che altro le domande insistenti e noiose in ogni circostanza.
Prendo i piatti di plastica bianca con dentro due crepes di pastafrolla piene zeppe di nutella e cerco di farmi spazoi tra i seccanti paparazzi per raggiungere Noah.
«Non ho intenzione di rispondere a nessuna delle vostre domande inutili.» dico seminandoli tra i tavoli. Finalmente dopo aver lanciato un'occhiata al barista per aiutarmi a liberarmi di questi poveri sfaticati, raggiungo Noah al tavolo, poco spiazientita, ma poco poco.
«Ma quanto ci hai messo? Mi è passata la fame.» dice prendendomi dalle mani il piatto.
«Senti ragazzina, ricordati di chi hai davanti.» dico sedendomi mentre mi sistemo il ciuffo di capelli.
«Oh sì, ho davanti un bambinetto che si è fatto rimproverare dalla mammina.» dice attentando la crepes fino ad impastarsi la bocca di nutella.
«Non sei per niente divertente.» rispondo alzando gli occhi al cielo.
La guardo mangiare, senza neanche accorgermi di aver fatto raffreddare la mia crepes sotto gli occhi desiderosi di Noah che già l'aveva finita.
«Non la mangi?» mi chiede con gli occhi supplicanti.
«Trattieni le tue papille gustative bellezza, questa è mia.» dico tirando il piatto verso di me proteggendolo con le braccia.
Finalmente riesco a mangiare la mia crepes sotto gli occhi shockati di Noah.
D'improvviso lei si alza di scatto. «Tira fuori le banconote superstar, non vorrai far pagare una poveraccia.» dice imitando la mia voce.
«Tranquilla piccola, non sono di certo di soldi a mancarmi.» cerco di mantenere la calma mentre lei si allontana dal tavolo.
Poi si blocca, si volta verso di me. «Oh certo, ti manca qualcos'altro.» dice con sorriso beffardo, attirando l'attenzione delle coppiette nel tavolo, mi ricorda tanto mia madre.
Sgrano gli occhi e spalanco la bocca, cos'ha appena detto?!
Oh cara mia, non hai ancora visto Drew alias Jerry.
Mi alzo con il nervoso alle stelle, mi vuole far esaurire, sto letteralmente sclerando.
Piccola mia, non sai chi hai davanti, un superdotato mai visto prima d'ora.


noah.
Ovviamente mi sono presa la rivincita, Noah Kimber si fa spegnere poche volte, ma vince, sempre.
Mentre aspettavo il cocco di mamma al tavolo, ho ricevuto una chiamata di Alex, desiderosa di sapere "come stesse andando l'appuntamento con il suo amato idolo".
Punto primo, non è un appuntamento, non siamo neanche amici.
Punto secondo, rileggete il punto primo, sono a corto di idee.
Sto aspettando la superstar fuori dalla creperia, ma stranamente non si è fatto ancora vivo, mammina l'avrà chiamato per l'ora del biberon.
Dopo qualche minuto, mi decido ad entrare a vedere a che punto è, se si è perso, se è caduto e si è rotto qualcosa o se semplicemente non vuole sborsare i soldi per due inutili crepes, tirchio.
Entro e lo trovo al bancone, mi avvicino particolarmente scocciata d'aspettare.
«Allora? Ti muovi o dobbiamo fare il muschio qui?» sbraito agitando le braccia.
Mi avvicino al bancone quasi con una crisi di nervi.
«Stia calma signorina Bieber, il suo fidanzato la raggiunge subito.» dice la signora prendendo la banconota dalla mano di Justin.
«Che cosa?!» esclamiamo entrambi.
«Siete davvero carini.» dice lei per poi scomparire nell'altra sala.
In pochi secondi la mia mano afferra il colletto della felpa super larga di Bieber fino a trascinarlo fuori dalla creperia.
Attraversiamo il marciapiede, e dopo le sue numerose lamentele per avergli stroppicciato la felpa, lo lascio.
«Sei davvero così a corto di idee da dire ai giornali che sono la.. la tua ragazza?» dico con tono schifato marcando il disgusto nell'ultimo pezzo della domanda.
«Non invento certe cagate, e poi non sei nemmeno una bella ragazza, io non sto con i rospi, carina.» dice con tono arrogante.
Sento il cuore trafiggermi da un insieme di lame, come si era permesso di dirmi certe cose?
Insensibile, bamboccio montato, senza sentimenti, rozzo, cafone, gay e chi più ne ha più ne metta.
Senza neanche comandare il mio corpo (o forse sì) la mia mano picchia violentemente contro la sua guancia, fino a girargli il volto.
Non mi interessa se siamo sotto gli occhi di tutti, magari anche dei paparazzi, se lo merita.
Si tocca la mascella, fa dei movimenti con la mano per assicurarsi che sia ancora sul suo viso, ancora mezzo stordito.
«Hai tirato uno schiaffo a Justin Bieber?» mi dice infuriato.
Cerco di ricacciare dentro le lacrime, le sue parole non mi sono per niente piaciute, e l'educazione dove l'ha messa, nel buco del culo?
«Ho tirato uno schiaffo ad un maleducato con seri problemi mentali.» mi altero alzando la voce.
Lui si guarda intorno, quasi imbarazzato, ma non mi importa, non deve nemmeno permettersi di insultarmi.
Lo lascio lì, sul marciapiede difronte alla creperia, non mi interessa se qualcuno ha visto o magari eravamo esclusi dal mondo, sarà sempre una superstar, ma l'educazione si ha anche quando si è famosi.
Me ne torno con lo scazzo alle stelle in hotel, Justin prova a chiamarmi insistentemente, ma non me ne fotte un cazzo, non mi abbasso a certi livelli, quelli dei bambini.

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aye babies,what's up?
sinceramente non ho la più pallida idea di come continuerà questa cosa tra i due,
ma non può sempre andare tutto liscio come l'olio no? c:
ogni volta che entro su efp e vedo le recensioni con complimenti stupendi
davvero penso di amarvi tutte quante, siete troppo fhehshjxjsw.
lasciatemi una recensione, non costa nulla, ci tengo c:
vi voglio tanto bene babies.
xx @ciastin on twittah.

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Capitolo 14
*** Meet me at MC, bye ***


noah.
E' da quasi una settima e mezza che non sento quel rimbecillito di Bieber, meglio così.
Ogni tanto Alex mi si avvicina con qualcosa che riguarda lui e quella faccia da idiota, ma ne esce solo una mia sclerata e delle risposte rozze, anche se penso Alex non lo faccia apposta, vuole semplicemente farmi stare meglio, e lo apprezzo.
In questi giorni stavo seriamente pensando di anticipare il mio ritorno a Londra, mi manca la mia città.
Ho accontentato Alex, ha visto il suo.. vabbè avete capito, posso anche tornarmene a casa, no?
Ogni volta che sono in stanza da sola a fingere un mal di pancia dopo pranzo o cena la mia testolina mi suggerisce di fare il borsone ed andarmene, non sarei d'intralcio ad Amèlie con i suoi giri turistici per Atlanta di sicuro.
Al pomeriggio oltre che fare zapping con il telecomando davanti alla tv spaparanzata sul letto guardo un po' il mio profilo twitter, anche se sinceramente non ci passo tutte le ore come alcune fanno, insomma, non che non mi piaccia twitter, anzi.
Nei primi giorni dopo lo spacevole evento della mia genialissima manata su quella faccia da strafottente-cafone-arrogante ho letto insulti di tutti i tipi, per fortuna non mi hanno fotografato il viso e penso seriamente di bruciare gli indumenti che ho addosso in quelle foto, se Alex aprisse bocca con questa storia sarei pienamente fottuta.
Oltre alle solite menzioni con i complimenti per foto, bio e cazzate simili ho anche una ottantina di messaggi privati dal signor Bieber scassa-palle, che a quanto vedo non si da per vinto, per non parlare di tutti quei tweets anonimi riferiti a chissà chi, bah.
Sono le tre del pomeriggio e non ho niente di meglio da fare che accendere la tv e proseguere con il mio solito zapping da ieri sera, Alex ed Amèlie sono uscite a fare compere, come al solito, meglio così, c'è silenzio in questa camera, finalmente.
Ma diamine, siamo in America, ad Atlanta ed ogni canale io cambi c'è sempre qualche personaggio intervistato o una sua news.
E a quanto pare di sue interviste ce ne sono, precisamente da Ellen, una donna straordinaria e simpaticissima, ho sempre seguito le sue interviste, ma questa con Bieber in diretta, mi sa tanto di disgusto e racconta-balle.
Butto il telecomando nell'altro letto accanto al mio, mi metto a gambe incrociate stringengo tra le braccia il cuscino bianco e con aria piuttosto schifata e irritata mi guardo quest'intervista, giusto per passare il tempo.
Ma tu guarda, siamo eleganti ed educati davanti alle telecamere e rozzi e scontrosi nel tempo libero.
«Hey Biebs!» dice Ellen dandogli un pugno sulla spalla.
«Ellen! Come stai?» ma bravo, fai pure l'amichetto eh?
«Grazie Justin, sei sempre così gentile!» ha, ma per favore! Gentile? Lui? Ma stiamo scherzando?
«Grazie tesoro.» sbruffone, ti faccio vedere io.
«Allora Justin, parliamo d'amore.» dice facendo una pausa.
«Uh..» dice abbassando lo sguardo con un mezzo sorrisetto nervoso grattandosi il capo.
«Ad un intervista hai dichiarato di esser diventato più, come dire, rozzo con le ragazze..» oh certo, adesso è colpa della povera Selena, ci credo che lo abbia lasciato, con un carattere come il suo!
«Oh sì.. ma ovviamente ho già una preda nella mia rete..» bisbiglia sorridendo facendo l'occhiolino.
Pft, una delle sue solite ragazzine che si porta a letto credendosi Dio sceso in Terra, patetico.
«Ci vuoi dire che ti sei innamorato?» esclama Ellen sgranando occhi e bocca all'unisono.
La faccia da schiaffi della superstar si fa rossa tutto d'un botto anche se cerca di nasconderlo sorridendo.
«Non proprio innamorato, in effetti non siamo neanche amici.» dice guardando la telecamera.
Ma per favore, è da incoerenti essere innamorati e nello stesso tempo non essere amici!
«Le hai già chiesto di uscire?» chiede Ellen dandogli qualche gomitata ed alzando le sopracciglia ritmicamente.
«Oh, non posso dire nulla, solo che è già ai miei piedi e senza di me si annoia a morte.»
Ma tu guarda che faccia tosta!
Come diamine si fa ad essere così orgogliosi fino alle punte dei piedi?
Spero tanto che questa ragazza gli faccia abbassare la cresta, anzi, voglio sapere di più, ma non che mi interessi, solo per curiosità.
Spengo la tv di colpo e prendo fra le mani il mio cellulare, smanetto un po' e finisco sui messaggi diretti.
Componi messaggio.
A: @justinbieber.
 
bieber.
Sono davanti alla tv e mi sto annoiando a morte.
Non posso uscire, non posso fare una ceppa, che noia. Chaz e Cait sono usciti a fare un giro, beati loro che non hanno bisogno di un Kenny per girare per la città, quanto mi manca essere una persona normale e poter andare in giro senza ragazzine urlanti che ti rincorrono.
Ma tra interviste e presentazioni varie trovo sempre il tempo per starmene un po' da solo con qualche ragazza con cui divertirmi nel letto e alla xbox.
Sì insomma, devo pur trovare qualcosa da fare durante le giornate noiose no? E Drew non sembra tirarsi indietro ogni volta che qualche ragazza capita casualmente sotto le lenzuola senza biancheria.
L'ultima ragazza con cui sono stato risale a ieri sera, mi stavo annoiando da matti così sono uscito con Kenny in un pub, ho ingurgitato qualche bicchiere di Vodka e badaboom, nel mio letto a fare.. sì avete capito, con le precauzioni ovviamente.
Ma non so come, ho continuamente stampato in testa l'immagine di quella Mocciosa e del suo ceffone stampatosi sulla mia guancia quel pomeriggio.
E' una ragazzina strafottente, arrogante, manesca, eppure non riesco a togliermela dalla testa, cazzo.
In una delle tante interviste ho avuto modo di accennare qualcosa su di lei e sul fatto che non siamo amici, ma lo sa anche lei che freme dalla voglia di avermi in ogni momento.
Okay, la smetto di blaterare, twitter mi farà passare un po' questa noia mortale, è sempre un piacere parlare un po' con le mie fans.
Oh ma tu guarda, parli del diavolo e spuntano le corna, un messaggio diretto dalla Mocciosa.
@noahkimber > @justinbieber: Spero proprio quella ragazza ti faccia abbassare la cresta, idiota.
@justinbieber > @noahkimber: oh certo piccola, sappi che quella ragazza ha perso la testa per me ;)
E' davvero convinta che questa ragazza mi faccia calmare con i miei ormoni?
Oh tesoro, non conosci Justin Bieber.
@noahkimber > @justinbieber: Povera sfigata.
Ops, sì è insultata da sola, proviamo a fare il dolce e smielato, magari riesco a riavvicinarmi.
@justinbieber > @noahkimber: mi piacerebbe rivederti.
@noahkimber > @justinbieber: non attacca con me, orecchietta.
Orecchietta? A ME? Calma Bieber, calma.
@justinbieber > @noahkimber: sei così maledettamente sexy quando ti surriscaldi.
Oh cavolo, che complimento sprecato, sarebbe adatto per me, ma pazienza, ne ho di migliori.
Sono così meraviglioso quando faccio il tenero.
Per non parlare di quando sono normalmente, Dio, illumino il mondo con il mio sorriso, e non lo dico solo io, le mie fans confermano.
@noahkimber > @justinbieber: sì, sono così sexy che passerei per il computer e ti pianterei un pugno sui denti.
Mh, proviamo con le scuse da cane bastonato, dovrebbe funzionare.
@justinbieber > @noahkimber: mi dispiace tanto per l'altro giorno piccola, non volevo ferirti, spero tu possa perdonarmi.
E gli allego anche una mia foto con la faccia da cucciolo, spacca decisamente, oh yeah.
Voglio vedere se ha ancora la faccia tosta di rispondermi fredda, pft.
@noahkimber > @justinbieber: sei falso, con me non funziona. Comunque, scuse accettate, ma solo perchè non voglio più veder scrivere certe cazzate, soprattutto da te.
Oh sì, ha funzionato baby.
Adesso invitala a cena, devi lavorartela per bene, farla completamente tua e il primo passo è andato.
Sento le guance in fiamme, cazzo, mamma ha la pessima abitudine di tenere accesi i termosifoni al massimo, di sicuro è colpa sua.
@justinbieber > @noahkimber: Tesoro, ti aspetto questa sera da McDonalds' alle 21.10, sala privata, devo pur farmi perdonare! xx.
@noahkimber > @justinbieber: andata.
Sì, secondo round vinto in anticipo.
Cara mia, questa sera berrai tanto di quell'alcool da finire casualmente nel mio letto, go Bieber, WON.

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cieeo babies #muchlove.
innanzitutto grazie infinite per le ventuno recensioni fhsjanjjxid, vi amo.
so che questo capitolo è pietoso, cercherò di fare del mio meglio nel prossimo.
anche se non ho la più pallida idea di come sarà, misssssstero.
lasciatemi una recensione,susu,ci tengo:)
un bacione,arianna c:
scusate gli eventuali errori çç.
@ciastin on twittah.

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Capitolo 15
*** Bieber won.. seriously?! ***


bieber.
Tutto quello che ricordo di ieri sera è Noah con in mano un cartoncino di Coca-Cola del McDonalds', ci ho messo dentro una bustina bianca, non so che roba sia, Chaz non è molto affidabile.
La stanza era riservata, niente fans, niente mamma, niente Kenny e soprattutto niente permessi.
A Justin Bieber tutto è dovuto, anche le gambe di una donzella strafottente ed arrogante.
Comunque, abbiamo cenato e stranamente con le mie figuracce l'ho fatta sorridere per davvero.
Ora, non so se era un sorriso per divertimento o per compassione, non mi interessa.
Penso abbia riso come una matta, a poco non piangeva, o forse per effetto della roba nella Coca-Cola.
Ma c'è stato un suo gesto che mi ha particolarmente colpito, lasciandomi di stucco.
Mentre mandavo giù pezzi interi di Nuggets inzuppati nel ketchup e maionese, probabilmente mezza sbronza, mi ha fatto una domanda.
«Sei vergine?» me l'ha chiesto tra una pausa di una risata e l'altra, era particolarmente rossa in viso, sulle guance.
Non che questa domanda mi imbarazzi, ma detto da una come lei, piuttosto riservata e odiosa, bho, mi ha fatto strano.
«Ovviamente no.» ho risposto fiero di me.
Insomma, potete dubitare di tutto, ma non delle mie fenomenali doti a letto, su quello dovete solo stare a guardare, o provare, dipende da che parte state.
La cosa strana è che ero pienamente lucido, anche fin troppo da ricordare tutto quello che sarebbe successo dopo, ma non spiffero nulla.
Noah continuava a bere, penso abbia cenato con le bevande invece che con il BigMac e altre schifezze varie sparse sul tavolo.
Ed è successo tutto lì, la stanza era stata arredata perfettamente, c'era perfino un divanetto molto comodo accanto al tavolo e alla televisione al plasma.
Ha iniziato a straparlare, diceva cose senza senso, farfugliava ogni cosa gli passasse per la mente, fino a quando non ha acceso una sigaretta e ha iniziato a fumarla al contrario, accendendo il filtro.
«Strano, prima non volevi vedermi, e adesso stiamo cenando insieme.» dico sedendomi sul divanetto e facendole segno di seguirmi.
Sì è letteralmente buttata sulle mie gambe, incosciente di quello che avrei, cioè scusate, avremmo fatto.
Non mi ha risposto, ma è bastata la sua lingua nella mia bocca a darmi la risposta.
Non mi interessa se avrebbe perso la verginità o meno, non mi interessa se avrebbe pianto o goduto, avevo una scommessa da portare a termine.
Non ne ho mai persa una, figuriamoci con queste cagate, mio caro Chaz, ti aspetta una bella settimana di penitenza.
Ho chiamato un taxi e l'ho portata nella casa-studio dove "vivo" per lavorare al nuovo album, per fortuna erano tutti fuori, cosa alquanto strana, saranno in qualche pub a commentare gli ultimi gossip.
Era mezza nuda ed eravamo solo sulla soglia della porta, sembrava un koala, ci siamo quasi.
L'ho presa in braccio ed ho iniziato a toccarle tutto il corpo mentre mi dirigevo verso la mia stanzetta eccitato come non mai.
Non mi eccito per certe cose così scontate, ma Noah ha una carrozzeria davvero da montare.
Chaz ha detto che l'effetto dell'erba e robe simili che ha buttato nelle bevande e nel suo panino ha un effetto pari a quasi 48 ore, perfetto, così non ricorderà nulla e sarà tutto come prima.
Io con una soddisfazione in più dall'astinenza di sesso, lei senza verginità, che la abbia o meno.
Siamo entrati in camera, ed è successo, finalmente, dovevate vederla, era uno spettacolo.
L'unica cosa che sospetto ancora adesso sono le sue urla, spero non le abbia sentite nessuno, forse avrei dovuto mettere la musica a palla per coprire i suoi e i miei gemiti, perchè hey, mi sono divertito anche io.
Sto continuando a pensare a tutto questo da quasi mezz'ora, sono nudo con la puttanella accanto che dorme innocente, non vedo l'ora si svegli e di vedere la sua faccia, la sua sconfitta e la mia gloriosa e meritata vittoria.
Ho vinto mia cara Noah, mai sfidare Justin Bieber.


noah.
Apro gli occhi lentamente, dove cazzo sono finita?
Ho la testa che mi scoppia, sono in una stanza che non è la mia e sono praticamente senza vestiti.
Oh okay, non ci vuole molto a fare due più due, il superdotato deve avercela fatta.
Un momento.
CE L'HA FATTA?
QUEL RICCHIONE ARROGANTE C'E' RIUSCITO?!
No, cazzo, non può essere, non è la mia prima volta, ma è riuscito a mantenere vere le sue parole.
L'unica cosa che ricordo è la cena da McDonalds' e un forte dolore fra le gambe.
Mi giro e mi rigiro nel letto, sento qualcuno fischiettare dal corridoio.
«Ma tu guarda, la scimmia urlatrice s'è svegliata.» dice con solo l'asciugamano in vita e i capelli che grondano d'acqua appoggiandosi sulla soglia della porta.
Cerco disperatamente i vestiti, o almeno la biancheria intima che è poco distante da me.
«Complimenti Bieber.» dico con tono soddisfatto.
Sapevo sarebbe arrivato fino a questo punto, quindi perchè non assecondarlo?
«Non sei incredula, shockata, spaventata?» dice lui quasi stupito.
Oh caro Bieber, non hai capito un bel niente.
Mi alzo, mi rimetto i pantaloni e la maglietta.
«Non trovo nessun motivo per esserlo, tutti i ragazzi con cui sono stata sanno fare di meglio. Sei ancora alle prime armi, ma imparerai con il tempo.» dico prendendo la mia roba ed avviandomi verso l'uscita.
Sono sulla soglia, sfilo dalla tasca una banconota da venti dollari e glieli metto fra le mani con un sorriso da strafottente sul viso.
«All'apparenza te ne avrei dati molti di più.» dico lasciandogli completamente la banconota fra le mani con un bigliettino bianco a scritte nere.
Lo lascio così, senza parole, lo si legge sul suo viso sconvolto, mentre legge quella strisciolina di carta che gli ho generosamente dato.
La convinzione fotte la gente.
E la cara superstar deve seriamente stare con i piedi piantati, di Ritorno Sulla Terra.
 
Professione: Escort notturna.






The End.

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okay.
non ammazzatemi çç.
innanzitutto non so perchè sta cosa mi esce con il grassetto, ma vabbè.
pooi, so che non vi aspettavate questo finale, ehh già uù.
e onestamente non me lo aspettavo neanche io, trololol o:
ma comunque, ringrazio davvero di cuore tutte le lettrici,
anche quelle che non hanno recensito ma hanno letto, thanks.
ho intenzione di iniziarne un altra, devo solo trovare una trama
originale, non come tutte le altre come la ff precedente uù.
lasciatemi una recensione, ma non odiatemi dfhsjajchnuje çç.
vi voglio bene babies, grazie per avermi cagata con questa ff.
arianna, @ciastin on twittah c:

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