Un Appartamento di Matti

di Nini91
(/viewuser.php?uid=127864)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova casa...Nuovi coinquilini! ***
Capitolo 2: *** Nuova casa...Nuovi coinquilini! (Parte 2) ***
Capitolo 3: *** Pessimi incontri ***
Capitolo 4: *** Rabbie represse ***
Capitolo 5: *** Appuntamenti, Scontri e Piani malvagerrimi ***
Capitolo 6: *** Rivalità eccessive ***
Capitolo 7: *** Una serata movimentata ***
Capitolo 8: *** Una "strana" sorpresa ***
Capitolo 9: *** Vincerò io ***
Capitolo 10: *** Un segreto da svelare ***
Capitolo 11: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 12: *** Arriva Sam Jr. ***
Capitolo 13: *** La vittoria di Scott ***
Capitolo 14: *** AVVISO ***
Capitolo 15: *** Ripensamenti ***
Capitolo 16: *** Gli opposti si attraggono? ***



Capitolo 1
*** Nuova casa...Nuovi coinquilini! ***


Storia corretta, o per lo meno...ci ho provato <3



POV Zoey:



Ancora non ci posso credere! Io, Zoey Logan sono ufficialmente una Studentessa Universitaria.
Anzi, riformulo la frase, sono ufficialmente una studentessa Universitaria “libera ed indipendente”.
Il perché? Finalmente andrò a vivere da sola.
Lontana dalle pressioni dei miei genitori e dai lavoretti di casa! Okay, l’ultima frase forse è errata, dato che andrò a vivere in un appartamento con delle nuove coinquiline, sicuramente dovremo accordarci sulla spesa, gli orari di pulizia e di portar fuori la spazzatura..
Ma in fondo, cosa importa? Conoscerò nuove persone, potrò finalmente farmi delle amiche!
In passato non ho avuto molta fortuna nelle amicizie, sono sempre stata molto timida, inoltre, essendo figlia unica, ho sempre avuto dei genitori iper-protettivi; si sa…Quei generi di genitori che se non rispondi al telefono nel giro di dieci secondi, ti accorgi che hanno già contattato l’FBI, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine, credendoti rapita, ferita o addirittura svenuta per strada.
A volte penso che solo a me siano capitati dei genitori così..
Ma questo ora non mi deve distrarre, poiché tra meno di mezz’ora raggiungerò quella che sarà la mia casa per un intero anno!
Mi dirigo, innanzitutto, dall’agenzia a cui mi ero rivolta questa estate per l’appartamento, anche se la pesantezza della mia enorme valigia non mi è di grande aiuto. Ma chi me l’ha fatto fare di metterci così tanta roba?! Scommetto che alla fine gli oggetti più importanti li ho lasciati a casa mia, di sicuro..
Sono quasi entrata, quando perdo improvvisamente l’equilibrio, finendo a terra come un sacco di patate, che figuraccia…Per fortuna nessuno mi ha notata..
Ecco, lo immaginavo..
Alzo lo sguardo, notando un ragazzo che mi porge la mano educatamente, io la afferro, alzandomi da terra e recuperando la valigia
Mi sorride
Afferra la mia valigia
Lui annuisce, avanzando di qualche passo
nche io inizio l’Università, Sociologia>
Il ragazzo si mette a ridere ed io, non capendo il perché, lo guardo con perplessità
Mi porge la mano .
Ricambio il saluto, felice di aver conosciuto un probabile amico, nonché futuro compagno di Università .
Dopo le presentazioni, entrambi ci dirigiamo finalmente in agenzia.


…....................................................................



Non ci impieghiamo molto, circa un quarto d’ora, il tempo anche di trovare le chiavi e di consegnarcele.
<Sai, non vedo l’ora! Ti confesso che ero più contenta del trasferimento in sè che dell’Università>
Trent annuisce, camminandomi a fianco
Gli dico, tirando fuori un piccolo sorriso Purtroppo, avendo i genitori separati, è normale questa situazione.

Entrambi raggiungiamo la fermata dell’autobus, dove mi aspetta un breve viaggetto di dieci minuti.
Poso la valigia, sedendomi sulla panchina
Ci salutiamo con un piccolo cenno della mano, per fortuna che qualche minuto più tardi salgo sull'autobus.
Chi l'avrebbe mai detto, non credevo di incontrare un ragazzo così…gentile?
Dalle mie parti i ragazzi che ti aiutano in difficoltà sono rari, tutti presi dal loro aspetto fisico, i classici tutto muscoli e niente cervello.
Una volta preso posto nell'autobus, frugai nella mia borsa ma, come temevo, mi accorgo di aver dimenticato il mio mp3 a casa. Fantastico..Lo sapevo che prima o poi avrei lasciato qualcosa che mi sarebbe sicuramente servito.
Volto lo sguardo, notando un ragazzo che tiene la mia valigia< Ti era caduta e così, bhè...Tieni!>.
La afferro, sorridendogli
.
Entrambi ci scambiamo un altro sorriso, finendo poi nel silenzio più totale. Se c'è una cosa che non sopporto, sono questi vuoti imbarazzanti durante un dialogo.
Lo ammetto, oltre ad essere timida, non brillo in fatto di conversazioni.
<Sì! Ehm cioè..No! Insomma...Sono di Ottawa, ma mi sono trasferito a Toronto da qualche anno> Non ci giurerei, ma sembra anche più imbarazzato di me.
Mi sorride
Appuntamento sull'autobus? Questa mi suona talmente buffa, da non riuscire a trattenere una risata.
In men che non si dica, passano in fretta quei dieci minuti e, giungo alla mia fermata. Lui mi aiuta nuovamente con la valigia, permettendomi di scendere tranquillamente.
Rimango imbambolata, di sicuro con un sorriso da pura ebete stampato sul volto. Ma lui sembra non badarci Mi sorrise. Wow…E che sorriso
Ripete il mio nome, quasi “incantato” <...I_io sono Mi...> ma non fa tempo a finire la frase, che la porticina dell'autobus si richiude, allontanandomi così da …Ehm....Quel....”Quel ragazzo così dolce e gentile di cui non so (e forse non saprò mai) il suo nome.”
Istintivamente, mi sposto una ciocca di capelli dietro all’orecchio, accorgendomi solo ora della scomparsa del mio fermaglio a fiore. Diamine! Deve essermi caduto in agenzia, oppure sull’autobus! Spero vivamente nella prima opzione, per lo meno avrei potuto recuperarlo…Forse.


….....................................


Pochi minuti più tardi giungo all'edificio, dritta al 3° piano. Per fortuna c’è l' ascensore, non sarei riuscita a trascinare la valigia un minuto di più.
Lo ammetto, la ginnastica non è il mio forte.
Una volta arrivata, prendo le chiavi dalla borsa ed apro la porta della mia nuova casa.
Sono curiosa di conoscere le mie nuove coinquiline, chissà che persone sono, ma soprattutto..Chissà se saremmo andate d’accordo
Entro e, nel giro di pochi secondi vengo colpita da un suono assordante, chi diamine ascolta la musica a questo volume?! Chiudo immediatamente la porta, sperando di non subire una ramanzina da parte dei vicini, dopodiché mi dirigo verso il luogo dove proviene quel terribile frastuono, la sala.
Non faccio in tempo a terminare la frase che mi blocco di colpo..
Mai….MAI mi sarei aspettata questo..
Dove…Caspita…Sono….Finita?
Tralasciando l’immenso disordine della sala, davanti a me vidi un ragazzo…UN RAGAZZO! Che diamine ci fa un maschio in un appartamento che è destinato a cinque femmine?!
Il tipo quasi non mi nota, troppo preso al telefono per capire cosa sta succedendo.
<Davvero Eddy! Dovevi esserci! La festa è stata strepitosa, una ha persino fatto fuori in piscina talmente era sbronza!>
Come se non bastasse, due ragazzi entrano in sala, causando ancora più bordello di quanto ce ne sia già.
E immediatamente, il ragazzo lancia il videogioco con quello strano affare fuori dalla finestra, colpendo in pieno la persiana dell’edificio accanto, nonostante la musica alta, riesco a sentire le urla della vecchietta sulla terrazza.
Urla il ragazzo di nome Sam.
Il tizio del telefono chiude la chiamata, raggiungendo i due
Sam si volta verso di lui
Mi porto una mano al viso, scuotendo debolmente il capo, noto che anche quel Scott fa lo stesso, aggiungendo inoltre un bel “Che banda di idioti”.
Ooookaaaayy… Sono entrata in una gabbia di matti!
Ora indietreggio, sperando che non mi notino....
Giro lo sguardo, vedendo un quarto ragazzo dalla cresta verde che mi osserva con perplessità. Ah forse ho dimenticato di dirvi che..E’ in mutande!
Finalmente ho l’attenzione di tutti e quattro, confusi tanto quanto me. Scott tira fuori un sorrisetto beffardo
Risponde il rosso Entrambi si mettono a ridere, sotto lo sguardo seccato del tipo con gli occhiali <Hey! Guardate che ci sono anch’io! Se dovete prendermi in giro, per lo meno fatelo quando non sono presente!>
In men che non si dica, i quattro ragazzi iniziano a discutere, dimenticandosi completamente della mia presenza; in quel preciso istante sarei dovuta scappare, prendere un bel respiro e controllare di non aver sbagliato appartamento. Ma una piccola domanda mi balena per la mente: “Se questo non era il mio appartamento, allora come mai ho le chiavi?”
Impossibile…No…Impossibile davvero..
Ma nulla, tra il volume dello stereo e le urla di quei quattro, non riuscivo ad attirare la loro attenzione, finchè perdo la pazienza e mi metto ad urlare con tutta la forza che ho Ma proprio in quell’istante il volume diminuisce, merito di quel Geoff che ha abbassato la musica. Mi tappo la bocca, tirando fuori un piccolo sorrisetto< Eheh…Ehm…Stavo dicendo..> Prendo un profondo respiro ed inizio a parlare Loro annuiscono all’unisono.
Ridacchia Scott
Deglutisco a fatica <...Il mio appartamento..>
I quattro si scambiano una veloce occhiata, finchè Geoff si avvicina a me, portando una mano sulla mia spalla Nuova coinquilina!>
Istintivamente lancio un urlo di disperazione.
No…Non deve…Non PUO’essere vero. Io, Zoey Logan, una ragazza per bene, dolce e gentile, sono costretta a stare in un appartamento con quattro maschi disgustosi e maleducati, eppure avevo chiesto esplicitamente di stare con delle ragazze...
Che l’agenzia abbia fatto confusione? E se fosse vero, CHI è ora al mio posto?!

.................................................



POV Trent:
Non ci posso credere..
Fino a dieci minuti fa ero estasiato dall’idea di vivere per conto mio e fare nuove amicizie; ma quando apro quella porta, mi ritrovo due ragazze che sbraitano ai quattro venti per un phon, nella stanza accanto una terza ragazza che sta facendo yoga, circondata da un’atmosfera sinistra con solo quattro candeline a farle luce; come se non bastasse una quarta ragazza si unisce al macello delle due litiganti Detto ciò, lancia un reggiseno alle due, mancandole e colpendo dritto la MIA faccia.
Ragazze? Io pensavo di condividere l’appartamento con dei MASCHI! Che diamine sta succedendo qui?!


....................................................................

ANGOLO AUTORE:

Eccomi con una nuova storia! Sperando vi piaccia!

A dire il vero, mi è venuta in mente una sera, pensando: chissà come sarebbe bello convivere con i miei adorati personaggi di TD *-* E così..Pof!
Ho scelto Zoey e Trent perchè rispetto agli altri sono più...Ehm...Normali? Bhè, tralasciando l'ossessione per il numero 9 XD
Tuttavia sono anche quelli facilmente influenzabili e mi ci trovo meglio a rispecchiare le loro emozioni, sperando di non renderli OOC.
Vi avverto, non fatevi venire strane idee, NON ESISTEla coppia TrentXZoey.
Anzi..parlando di coppie, ci sarà un vero bordello:
ZoeyXMike DuncanXGwenXTrent TrentXGwen ScottXDawn CourtneyXDuncanXGwenXTrent DuncanXCourtney SamXDakota GeoffXBridgette AlejandroXHeather
E poi bhò...Sicuramente compariranno altri personaggi, mi farò venire in mente qualcosa. Sempre se la fic piace.
Avvertenze: Vorrei sapere fin da subito se questa fiction potrebbe piacere o meno, non vorrei andare avanti con un flop



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nuova casa...Nuovi coinquilini! (Parte 2) ***


Lo ammetto, non credevo che questa giornata sarebbe finita così, rinchiuso in un appartamento con quattro ragazze che sbraitano e lanciano oggetti.
Ci deve essere qualcosa che non quadra, forse se faccio ancora in tempo, posso chiedere nuovamente uno strappo a mio padre per riportarmi in agenzia e chiedere spiegazioni..
Sfortunatamente le ragazze si accorgono della mia presenza..
<E tu chi sei?!Come diavolo hai fatto ad entrare?!> Urla quella al centro, fissandomi con i suoi gelidi occhi scuri. <Sparisci immediatamente se non vuoi che chiami la polizia!>
Evidentemente hanno frainteso, se riesco a spiegare la situazione, si calmeranno… <Ma..Veramente, io..>
<Ah…Heather sei sempre la solita!> Interrompe la castana al suo fianco <Sicuramente è un guardone che vive qui vicino! Io direi di denunciarlo!>
La ragazza di nome Heather tira un lungo sospiro, intanto la bionda accanto a loro si avvicina a me, prendendomi a braccetto <Ragazze fidatevi, è troppo carino per essere un maniaco! Secondo me è il maggiordomo! Eh..? Vero che lo sei? >
Non capisco..Cosa dovrei essere io? Qui stiamo dando i numeri…
<Un..Maggiordomo?> Ripeto incredulo. La ragazza, entusiasta , si volta verso le compagne <Visto? Che vi dicevo? Papino non mi delude mai…Si sarà pentito di avermi fatto venire qui e avrà deciso di ricompensarmi con un maggiordomo! Ovviamente, servirà solo me!>
Heather la afferra con forza, trascinandola dalla sua parte <A volte mi chiedo se c’è del cervello qui dentro!> Le da un colpetto al capo, togliendole gli occhiali da sole e costringendola a guardarmi con attenzione <Guardalo bene!! Ti sembra forse che abbia l’aspetto di un maggiordomo?!!>
<Bhè…Magari è un maggiordomo “moderno”…> Risponde con imbarazzo.
<Idiota, non è un maggiordomo!!>
<E’ solo un maniaco depravato!!> Urla la castana, puntandomi il dito contro <Ha persino preso il tuo reggiseno, Heather>
<CHE COSA?!> Urla la ragazza
<Mmh?> Mi accorgo solo ora di aver tenuto in mano l’indumento.
Ah...Accidenti, me ne sono completamente scordato! Quella tipa di sicuro mi ammazza se non le spiego al più presto chi sono e soprattutto, il motivo della mia presenza qui.
<Tu…Considerati un uomo morto..>
<Aspetta!Non è come pensi! Questo reggiseno l’ha lanciato quella ragazza> Indico la bionda accanto a lei <Non sono un maniaco, mi chiamo Trent e…Questo dovrebbe essere il mio appartamento> Tiro fuori dalla tasca le chiavi, mostrandole alle ragazze <Visto? E’ stata l’agenzia ha procurarmi questo posto, solo che…> Devo trovare il termine più gentile, considerando il tipo di persone che mi trovo davanti <Non siete ciò che mi aspettavo…Non siete dei..Maschi>
Le tre mi guardano perplesse, finchè una di loro lancia un urlo, infastidita <Aaah!! Non ci posso credere!! Quello è davvero un incapace! Ci ha mandato un maschio…UN MASCHIO?! Lo sapevo che non dovevo rivolgermi a quell’agenzia, sa solo fare disastri! Ohhh ma adesso mi sentirà…> Immediatamente tira fuori dalla tasca un palmare, digitando il numero dell’agenzia immobiliare e voltandosi poi verso di me <Risolverò questa faccenda in pochi minuti, non metterti comodo, presto uscirai ed andrai al tuo vero appartamento!> Dopo di chè si allontana in cucina.
Le altre due mi lanciano una piccola occhiata, Heather recupera il suo reggiseno e si dirige verso il bagno, urlandomi un “Non toccare niente, non andare da nessuna parte, non fare niente, resta li!
Chiara o coincisa..
<Tzè…E io che pensavo fossi un qualche servo mandato da mio padre! Non c’è più giustizia in questo mondo!> E finalmente si allontana anche la terza, lasciandomi solo in corridoio..
Uff...Me lo sento, sarà una “lunga” giornata..


........................................................


Impossibile..
Che razza di situazione..
Sicuramente ci deve essere stato un malinteso, un grosso e spiacevole malinteso che presto verrà sistemato!
Spero…
<Sentite> Cerco di calmarmi, prendendo un lungo respiro <Ci deve essere un errore, io avevo chiesto un appartamento, sì ma, con coinquiline FEMMINE. Non prendetela male ma…Non mi troverei tanto bene con…Dei…Ragazzi>
Aggiungerei anche “come voi”, ma è meglio non esagerare, non mi sembrano molto miti.
Scott sghignazza, dando una leggera gomitata a Duncan <Non so se Sam può essere considerato uno dei ragazzi, considerando che gli piacciono i giocattoli da femminucce>
<”Cuochi spaziali” non è solo un gioco di cucina, sono cuochi robot che devono difendere il mondo culinario dai malvagi “Alieni tritatutto”. Pertanto è anche molto istruttivo, perché ti insegna con i mestoli a...>
<Sì sì...> Gli consegna una console <Toh…Divertiti con questo giocattolo e non disturbarci, dobbiamo dare il benvenuto alla nostra nuova coinquilina>
Rabbrividisco al solo sentir nominare quella frase.
Nulla da togliere a Geoff, lui sembra “a posto”, più o meno. Anche Sam, se togliamo la sua “ossessione” per i videogame. Ma quel ragazzo...Scott non me la racconta giusta...
Non mi piace, sopratutto se in combutta con quell'altro..Duncan.
<Ohh…Ehehe divertente> Sam si allontana, completamente concentrato sul videogioco, mentre Geoff mi si avvicina con aria amichevole <Non preoccuparti, Scott abbaia ma non morde…>
Fantastico!
<Il più delle volte..>
Fantastico….
<Sam da come hai visto è un patito dei videogame, se ha le sue console attorno, non crea alcun disturbo, mentre Duncan..>
<Duncan è il cattivo ragazzo che gira in mutande per la casa> Interrompe Scott
<Tzè…Almeno io le indosso..>
<Ascoltatemi!> Li blocco <Non…Mi interessa!> Cerco di tirare fuori un piccolo sorriso, seppur di disperazione <Io non dovrei essere qui…Ora chiamo l’agenzia che mi ha informato di questo posto e spiego il malinteso, così, io andrò finalmente al mio appartamento di sole ragazze…E voi potrete, di nuovo girare in mutande per la casa senza preoccuparvi che qualcuno possa entrare!>
<Hey a me non da fastidio, la prossima volta porta anche un’amica> Detto ciò Duncan si allontana in cucina, prendendo qualcosa da bere. Intanto compongo velocemente il numero dell’agenzia, ripetendo dentro di me che si sarebbe risolto tutto al più presto.


.................................


Passano alcuni minuti, io continuo a rimanere fermo in corridoio, sentendo benissimo le urla provenire dalla cucina, sicuramente è la ragazza al telefono con l’agenzia…Chissà che si stanno dicendo di così tremendo.
Sposto lo sguardo verso un comodino con alcune foto, faccio per sfiorarle con la mano, quando…
<Ti conviene non toccare niente, Heather in questi giorni è più irritata del solito, finiresti solo nei guai..>
Volto lo sguardo, aspettando di trovarmi di fronte una di quelle tre matte, invece noto un’altra ragazza, bionda, dalla carnagione chiara…
Un momento, mi ricordo di lei, quando sono entrato, prima che le altre tre mi “assalissero”, l'ho notata nella stanza accanto a fare ehm….ancora non ho capito bene cosa stesse facendo…yoga?
<..Ah..Allora, grazie…?>
<Dawn>
<Dawn. Giusto. Senti, io..>
La ragazza posa la mano destra sulla mia spalla <Percepisco il tuo disagio, ma sta tranquillo…Le altre si calmeranno prima o poi, e accetteranno la tua presenza qui>
<Cosa?! Aspetta un secondo…Io non ho mai detto che sarei rimasto con voi, può darsi che sia stato tutto un semplice malinteso>
<Non credo proprio> Mi sorride <Le foglie del tè non mentono mai>
La osservo incredulo...Forse ancora più confuso di prima.
Foglie del tè? Sono capitato davvero in un covo di matti.
<NON CI POSSO CREDERE!>
Parli del diavolo…
Dawn si volta verso di lei <Che succede Courtney?>
<Il peggio che poteva accadere! Quell'imbranato dell'agenzia ha confuso i due contratti! Quello di Trent con una certa...Zira, Gioia...O qualunque sia il suo nome..>
<Un momento...Zira? Forse intendevi..Zoey?>
<Sì, mi sembra quello...> Sospira, altamente seccata < E tu come fai a saperlo?!>
Non ci posso credere, allora Zoey è nell'appartamento che doveva essere destinato a me? Che macello...
<L'ho conosciuta oggi, poco prima di arrivare qui, frequenteremo l'Università assieme e..>
<Fatemi capire bene..> Heather si intromette nel discorso, puntandomi il dito contro e voltandosi verso Courtney <Questo qui se ne va..Oppure no?>
<Hey piano con i toni>
<Calmatevi, non occorre peggiorare le cose..> Dawn si mette in mezzo tra me ed Heather, impedendo così un ulteriore lite.
<Purtroppo ha firmato un contratto, come tutte noi. Non avremmo tempo di cercare una nuova coinquilina e io non voglio spendere più del dovuto! Vedrò cosa posso fare ma fino ad allora...> Mi lancia una piccola occhiata <Dawn ti mostrerà la tua nuova stanza..>
La ragazza mi fa cenno di seguirla, mentre Courtney ed Heather riprendono a litigare.
Credo che mi verrà il mal di testa a furia di sentirle discutere, ed è solo il primo giorno!
Come se non bastasse, la camera che devo occupare non è certamente “un sogno”.
<Ecco qua, questa è la tua nuova stanza> Entro all'interno, osservandola attentamente e rimanendo di stucco...
Vada per lo scambio di appartamenti..
Vada anche per le strane coinquiline...
Ma una stanza ROSA, questo è decisamente TROPPO.
<Che c'è?>
La osservo per bene, cercando di calmarmi il più possibile.
<E'...E' rosa...> L'ho detto talmente a bassa voce, che non credo neanche mi abbia sentito..
<Sì lo sò>
Evidentemente ha un buon udito..
<Questa era la camera della figlia dei proprietari, il suo carattere si addice perfettamente al colore delle pareti..>
<Fammi indovinare: te lo hanno detto le foglie del tè?> Dico a lei, quasi con un pizzico di ironia.
<Hai un'aura di un azzurro pallido. Strano...Non sentirti a disagio>
A disagio? La mia stanza dove dovrò vivere per un intero anno è di colore rosa confetto, le mie coinquiline sono delle pazze furiose, mi sembra ovvio che sia a disagio!
<Io, credo che metterò a posto le valige>
Dawn annuisce a si allontana, lasciandomi da solo a sistemare i bagagli, apro la custodia della mia chitarra e la tiro fuori <Bene amica mia, benvenuta nella tua...Nuova casa> Dico con un po' di sconforto.
Lo ammetto, non è quello che mi sarei aspettato..Ma va bhè...Ormai è fatta.
<Ma parli da solo?>
Mi volto di scatto, notando Dakota appoggiata allo stipite della porta <Certo che sei proprio strano..>
Strano io? Questa è bella..
<Comunque...> Mi si avvicina, consegnandomi un foglio <Tieni, questa è la lista della spesa, mi raccomando, niente cibi grassi>
<Cosa?! Ma...Perchè io?!>
<Ultimo arrivato, primo a far la spesa>
Fantastico...Come finire in bellezza questa giornata.
Scendo rassegnato le scale del palazzo, uscendo dall'edificio, per lo meno prendo una boccata d'aria e cerco di riordinarmi le idee.


…..........................................


<Sì mamma....No mamma....Sì mamma...>
Mia madre ha chiamato poco dopo aver contattato l'agenzia immobiliare, per evitare che sentisse i ragazzi, mi dirigo nella mia “nuova camera”, chiudendo la porta e sperando non succedano altri disastri. Ho deciso di non dirle niente dell'appartamento, per non crearle preoccupazioni inutili.
Prima o poi risolverò questo problema, ma adesso (purtroppo), mi toccherà restare in questo appartamento con quei quattro ragazzi.
Come se non bastasse, Geoff ha ripreso ad ascoltare lo stereo al massimo volume, pertanto non riesco a capire quasi nulla al cellulare..
<Come dici mamma?! Le ragazze? Ah sì...sono...F_Fantastiche!>
Lo so...Non è giusto mentire, sopratutto ai miei genitori, ma se avessero scoperto la verità avrebbero dato di matto.
<Sì ehm...Sono gentili, dolci, direi che sono le...>
<HEY, CHI E' QUELL'IDIOTA CHE SI E' FREGATO I MIEI DOLCI PREFERITI?!>
<Non guardare me Duncan... Chiedilo piuttosto al joystick-maniaco>
<Hey ragazzi!! Guardate questa mia nuova mossa per la prossima festa che organizzerò!>
Improvvisamente sento un forte tonfo, seguito da un rumore di un vaso che va in frantumi.
<Sei impazzito?! Hai completamente distrutto non solo il vaso del proprietario ma anche il tavolo della cucina!!! ….Eheheh...Mitico.>
Mi porto una mano al capo <...C_counquiline “perfette”> Annuncio con grande sconforto.


…...............................................


Al supermercato non c'è troppa strada, nel giro di 20 minuti finisco l'intera spesa, manca solo l'ultima cosa da comprare, ma per mia “sfortuna” non si tratta di un cibo, bensì di altro. Mi dirigo allo scaffale per le “donne”, lo ammetto...Sono leggermente imbarazzato.
Ma perchè devo andarci proprio io?
Do un'altra veloce occhiata alla lista e cerco gli assorbenti che devo acquistare, faccio per afferrarlo ma contemporaneamente il pacchetto viene preso anche da una ragazza, ci scambiamo un piccolo sguardo, mentre io ritraggo immediatamente la mano <Scusa, fai tu>
<..Grazie..> Mi dice con perplessità. Dopo qualche secondo di silenzio, cerco di “rompere il ghiaccio”, la situazione si sta facendo troppo imbarazzante per i miei gusti.
<...Non sono per me!>
Lei mi lancia un'occhiata incredula <Sì..Lo immaginavo..>
Quanto vorrei sparire in quel momento, è logico che non fossero per me quegli assorbenti!
Ma che mi sta succedendo oggi?
<Volevo dire, sono per la mia coinquilina, ma non fa niente, vorrà dire che ne prenderò altri>
Le sorrido, sperando ricambiasse, ma la ragazza non sembra molto “amichevole”. Infine si allontana, mentre io riprendo a respirare regolarmente. Che figuraccia...
<Hey..>
Alzo lo sguardo, vedendomi davanti la ragazza di prima con in mano un pacchetto di altri tipi di assorbenti <Tieni, non credo noterà molta differenza, uno vale l'altro> dopo di chè se ne va e sta volta per davvero.
Posso giurare che mi ha sorriso poco prima di andarsene.
Lo ammetto, forse non mi è andata così male, dopotutto.

....................................






ANGOLO AUTORE:
Che dire...GRAZIE infinite a chi ha letto, commentato, messo tra i preferiti e tra le seguite!^^
Sul serio, ero convinta che non piacesse questa storia, speriamo che continui ad essere seguita =)
Mi dispiace averla fatta troppo lunga, ma dovevo per forza infilarci in questo capitolo l'arrivo di...Bhè dai avete capito chi sia la ragazza degli assorbenti (u___u)
Presto risponderò a tutte le recensioni, ora ho postato di fretta perchè sono a scuola, se ho fatto degli errori, avvertitemi perchè di sicuro ce ne saranno!
A presto!^^


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Pessimi incontri ***


<Che....Diamine...?!>
Erano già passati due giorni dall'arrivo di quella femmina al nostro appartamento, pensavo sarebbe stato divertente, ma invece sta rendendo la mia vita impossibile.
Da quando c'è lei, tutto sembra essere così...così...
<Ma che buon profumo!!>
Appunto...
<Non pensavo che avere una ragazza come coinquilina comportasse tutti questi vantaggi!> Sam si dirige verso di me, con aria estasiata <Abbiamo un bagno pulito, vestiti profumati, ha persino riordinato il mio scaffale dei videogiochi! Aaah...Meraviglioso!>
In tutta risposta lo afferro per il colletto, guardandolo scocciato <Ma la vuoi finire?!>
<Ma che ti prende Scott?>
<Che mi prende?! Non vedi come ha ridotto questo posto?! Non è più un covo per soli uomini, ma una saletta da tè per le donnine!>
<Che cos'hai contro il tè?>
Mi porto una mano al viso, ripetendomi che ucciderlo avrebbe portato solo che guai.. Pertanto cerco di trattenermi il più possibile <Non è questo il punto. Quella Zoey sta prendendo il controllo della situazione, ci rammollisce con i suoi biscotti al forno e i film smielati per coppiette>
<Mmh...Forse sui film non hai tutti i torti, ma quei biscotti erano davvero squisiti!>
E' inutile, parlare con Sam è come parlare da soli..
Quel tipo è davvero un'idiota, avrei dovuto sbattere fuori sia lui che quella ragazza..
Ad un tratto sento un rumore provenire dalla porta d'entrata..
<Hey ragazzi, ho comprato tutto l'occorrente per un dolce alle mele delizioso>
Meraviglioso, la ragione del mio malumore è arrivata..
<Io passo, sta sera pizza e patatine come ogni giovedì e niente frutta. Quella roba fa male>
<Se mai il contrario> Ribatte la rossa <Se devo condividere questo appartamento con voi, per lo meno mangiamo anche del cibo sano, come frutta, insalata..e..
<Cosa sentono le mie orecchie?! Insalata? Mica siamo dei bovini! Io l'erba non la mangio!>
<L'insalata fa bene ed è buonissima> Dice Zoey
<Per te!> Immediatamente mi dirigo in cucina, prendendo due frutti in bella mostra sul tavolo <Guarda!!Cosa sono queste?!>
<Si chiamano Papaye, Scott...> Sospira, prendendomi un frutto di mano
<Papaya?! Io non sapevo neanche esistesse una roba del genere! Non puoi portarmi in casa questo cibo sconosciuto!>
<Congratulazioni, ora conosci una nuova parola da inserire al tuo vocabolario> Replica la rossa <Ne mangiavo in quantità a casa mia..E come vedi sono ancora viva>
<Bhè...A me fa schifo!> Lo ammetto, non so come obiettare, la tipa ha la battuta pronta..
<Ti ricrederai quando preparerò il cheesecake alla papaya. E' delizioso>
<Evviva!!> Esulta Sam.
<Che cos'è la papaya?> Duncan si intromette nella conversazione, ancora leggermente assonnato.
Io tiro un sospiro, esasperato e stanco di questa inutile discussione <Meglio che vada al lavoro, non voglio perdere altro tempo..> Mi allontano, lasciando Zoey alle prese con le sue papaye.
Non so il perchè...Ma sono convinto che la permanenza di questa ragazza al nostro “gruppo” mi causerà davvero un gran nervoso.



….......................................................



Che tipo quel Scott, io cerco solo di essere una brava coinquilina, tutto qui..
Dovrebbero ringraziarmi per come ho rinnovato il “nostro” appartamento, se sono costretta a vivere in questo posto, per lo meno vorrei vedere il pavimento quando cammino e non vestiti sporchi ovunque, vorrei mangiare un po' di tutto, e non solo pizza e dolci...
Non pensavo che una semplice papaya potesse creare così tanto scompiglio.
Improvvisamente, sento bussare alla porta.
Sarà Scott che avrà dimenticato qualcosa?
<Chi va ad aprire?> Urlo ai presenti, mentre sistemo il cibo dentro al frigo. Ovviamente le uniche risposte che ricevo sono solo “scuse” per non alzarsi dal divano, perciò mi vedo costretta a muovermi io, come al solito..
Il bussare si sta facendo più forte, apro la porta di scatto, aspettandomi Scott con il suo sorrisetto irritante.
<CHE C'E' ORA?!>
Ed invece che il mio coinquilino, mi trovo davanti una ragazza dall'aria sconvolta
<Io....Volevo parlare con il mio ragazzo...>
<Il tuo ragazzo? Ma qui non..>
<Bridgette, piccola!> Geoff raggiunge l'atrio, abbracciando le ragazze e dandole un bacio a stampo
Non credevo che Geoff avesse una ragazza...Che non sia l'unico?
La biondina mi lancia un'occhiataccia, per poi spostare il suo sguardo accusatorio verso il fidanzato <E lei chi sarebbe?>
<Lei? E' Zoey! Vive con noi da due giorni>
<Vive con...Voi?> Ripete stupefatta <Non mi dirai che è “un’amica di quel tipo…Scott giusto?>
Ancora? Ma che razza di fama ha quel ragazzo oltre ad essere terribilmente irritante..?!
<No!> La fermo <Sono la nuova coinquilina, purtroppo c'è stato un malinteso e l'agenzia ha confuso me con un altro ragazzo...E...>
<Aspetta un secondo. Vorresti dire che tu, vivi in questo appartamento...Con il mio ragazzo e gli altri tre?!>
Il suo tono sembra “leggermente” aumentato, tanto che mi sto preoccupando per la reazione che avrà se le confermo il fatto. Geoff ha l'aria tranquilla, forse per lui è normale che la sua ragazza sia così...tremendamente minacciosa?!
Annuisco leggermente, aspettandomi il peggio, invece Bridgette mi porta una mano sulla spalla, assumendo un'aria dolce e premurosa <Oh povera ragazza, chissà come devi esserti sentita in questi giorni> Mi si avvicina, sussurrandomi <Geoff e gli altri non sono molto educati, figurati che hanno fatto scappare Dj, il loro vecchio coinquilino>
Geoff sospira, osservando il vuoto con aria nostalgica <Preparava dei tramezzini fantastici. Non capisco perché se ne sia andato..>
<Gli avete buttato il coniglio fuori dalla finestra!>
<Mica è colpa mia se la gabbia era aperta!> Bridgette si porta una mano al capo, scuotendo debolmente la testa, ormai rassegnata.
Una voce esterna interrompe quel momento imbarazzante <Per lo meno l'impatto è stato immediato, Scott voleva farci la cena con quel coniglio>
<E' sempre un piacere rivederti, Duncan..> Annuncia la bionda, lanciando un veloce sguardo al punk, dopo di chè si volta verso di me, mostrandomi un sorriso <Hai già visitato la città?>
<Solo il supermercato..> Dico sconsolata. Lei mi prende a braccetto <Allora vieni! Ti faccio fare un giro veloce, non puoi stare tutto il giorno in casa>
<Ma io veramente dovevo mettere a post…> Non faccio in tempo a finire la frase che Bridgette mi trascina via, mandando un bacio al suo ragazzo <Ci vediamo dopo il lavoro tesoro!>
Oh bhè…Un’uscita non può di certo farmi male..


…………………………………………………



Dopo quel pessimo incontro, ho quasi tirato un sospiro di sollievo quando sono arrivato in cantiere.
Finalmente inizio il lavoro…E che lavoro..
Cosa faccio? Sono un operaio, guido una ruspa e contribuisco a creare zone dove costruiranno nuovi palazzi.
Non ho mai pensato a continuare gli studi, è già tanto aver finito le superiori.
A mio padre non importava, non gli è mai importato niente di me…Per fortuna a 16 anni sono andato a vivere dai miei zii, e devo ammettere che un pochino mi hanno raddrizzato.
Ma non sono cambiato, mi hanno solo “spronato” a terminare per lo meno la terza superiore. Dopo di chè ho iniziato una serie di lavori, ed ora…Eccomi qui! Pronto a distruggere un inutile bosco.
Poiché fin da piccolo avevo la tendenza di “distruggere” tutto quello che mi capitava a tiro, ho voluto sfruttare questa mia piccola abilità. Ormai ho il posto fisso e lavoro già da due anni..
Raggiungo con tranquillità i miei colleghi al cantiere, quando noto che nessuno sta lavorando, li vedo riuniti in un cerchio, a quanto pare qualcuno sta dando spettacolo…
<Hey ragazzi, che succede? Di solito sono io quello che inizia tardi con i lavori..>
<E per concludere…Non è questo che vorrebbe la nostra madre terra, io so che siete buoni, e lascerete in pace questi poveri alberi dalla crudeltà perversa di queste folli macchine di distruzione!>
Cosa-cosa? Folli macchine? ….Crudeltà perversa? …Madre terra?!
Ci mancano solo questi discorsi…
E per giunta gli altri si stanno bevendo tutto!
Devo assolutamente fare qualcosa, e all’istante!
Mi faccio spazio tra il gruppo, trovandomi davanti una ragazza abbastanza piccola di statura, bionda, con carnagione chiara. Forse troppo per i miei gusti, ma diciamo…Carina.
Perché una ragazza così, vuole mettermi i bastoni tra le ruote?! Le avrei fatto vedere io cosa penso della sua “madre terra”.
Mi avvicino a lei, squadrandola dal capo ai piedi.
<Ciao, fiorellino…> Sghignazzo tra me e me <Vedo che ti sei gentilmente “offerta di intrattenere i miei compagni”, in questo modo non sarò l’unico ad aver iniziato tardi…> Improvvisamente il mio sorrisetto scompare, sostituendolo con un’espressione altamente seccata <..Ma ora sparisci, abbiamo del lavoro da fare alle tue adorate piantine>
<Sai che questa zona è protetta?!>
<Se il mio boss ha detto di disboscarla, significa che non lo è più. E in quanto a voi..> Faccio un veloce cenno col capo agli altri <Muovetevi, razza di creduloni..>
<No aspetta!! Tu non capisci!!> La ragazza mi afferra per un braccio, tentando di fermarmi
<Tzè…Se bastasse solo questo> Mi libero facilmente dalla presa, voltandomi verso di lei <Hai finito di farci perdere tempo? Non ho voglia di giocare…Non sei il mio tipo..>
Ma lo ammetto, ci avrei fatto volentieri un pensierino..
Se non fosse una fissata della natura, intendo.
<In questo bosco ci vivono degli animali, dove andranno se..>
<Non è un mio problema, l’importante è dove andrò io dopo aver distrutto questa foresta, ovvero a casa mia…> Alzo un sopraciglio <…A mangiare un piattone di carne alla griglia>
In tutta risposta la ragazza si porta una mano alla bocca, borbottando un: <Tu…Sei un mostro!>
Tzè…Lo immaginavo, tipico dei vegetariani: Mangi la carne e boom! Sei un assassino!
Tanto sono già morti, che problema c’è in fondo.
Convinto di aver ottenuto la meglio, faccio dietrofront per tornare sulla ruspa, ma proprio mentre sto per salire sul mezzo, una schiera di hippie svitati e salutisti fuori di testa assale me e i miei compagni.
<Non vi permetteremo di distruggere il nostro bosco!>
<Siete degli assassini!>
<Tornatevene a casa!>
Quelle urla mi stanno spaccando i timpani, mi volto verso il gruppo, notando la ragazza tra di loro.
Un piccolo sorrisetto mi si forma sul volto.
Allora vuoi davvero giocare…Non è così? Bene…
Giochiamo fiorellino, ma sappi che questa partita la vincerò io.


………………………………….



Che mattinata, devo ancora finire di sistemare la valigia, ma la consapevolezza di entrare nuovamente in quella stanza tutta rosa mi blocca.
Le ragazze sembrano essersi abituate della mia presenza, tranne Heather, sembra avercela ancora con me per il “malinteso” dell’altro giorno..
-Flash Back-
<Sono tornato con la spesa!>
Dakota mi raggiunge nell’atrio <Grazie mille Trent! Sei davvero un gentiluomo!>
<Gentiluomo un corno…Era compito TUO fare la spesa!> Heather la fulmina con lo sguardo <Almeno dimmi che non gli hai fatto prendere…>
Ma proprio in quel momento la ragazza vede dentro al sacchetto il pacchetto di assorbenti, arrossisce di botto, sfilandomi gelosamente la spesa di mano <Come hai osato comprarmi quelle cose?! Chi ti ha dato tutta questa confidenza?!>
<Ma veramente è stata Dakota che..>
<Argh!! Vivo con un branco di idioti!!> Dopo di chè si allontana alla sua camera, sbattendo violentemente la porta.
Dakota mi lancia un piccolo sguardo, portando le mani ai fianchi <Ora capisci perché è così nervosa?>
<Veramente…Heather è sempre così> Aggiunge Courtney, prima di dirigersi in cucina.
-Fine Flash Back-
Non mi ha più rivolto la parola. E pensare che le ho fatto solo un favore.
Mi dirigo al negozio di musica dietro l’angolo, sperando che sia aperto. Avevo sentito dire che cercano un commesso, il lavoro mi sarebbe servito per guadagnare qualche soldo in più, non voglio dipendere tutta la vita dai miei genitori, anche per quanto riguarda gli studi.
Appena entro al negozio, mi avvicino ad un ragazzo, intento a sistemare una pila di Cd <Salve, sono qui per il lavoro>
<Spiacente amico, ma abbiamo appena assunto una ragazza proprio ieri>
Che disdetta, è solo un giorno di distacco. Chissà chi è la tipa che mi ha soffiato il posto..
<Tu sei il “tipo degli assorbenti”>
Volto lo sguardo, vedendomi davanti la ragazza dell’altro giorno, con la quale abbiamo avuto uno strano incontro, associato ad un’imbarazzante chiacchierata.
<E tu sei…Ehm…> Non credo mi abbia ancora detto il suo nome..
<Gwen>
Giusto…Ora lo so.
<Lavori qui?>
<Sono la tipa che ti ha fregato il posto di lavoro, giusto ieri> Mi mostra un piccolo sorriso <Ti ho sentito mentre parlavi con Fred>
<Però..Questa si che è una coincidenza>
Una fantastica coincidenza direi, quella ragazza è così…Diversa rispetto alle altre, e non parlo del suo look, c’è qualcosa di lei che mi attira incredibilmente.
<Vorrà dire che cercherò un altro lavoro> Sposto velocemente lo sguardo in un gruppo dei Cd dei Maroon 5.
<Ti piacciono?> Mi domanda lei.
<A dire il vero ascolto un po’ di tutto, ma è grazie a questo gruppo che ho iniziato a prendere lezioni di chitarra>
Lei mi mostra un sorrisetto <Però...Allora sei un musicista. Suoni da molto?>
<Sette anni>
<Perché non cerchi lavoro al locale giù in centro? Serve qualcuno che suoni alla sera per intrattenere gli ospiti, potresti essere perfetto. Certo…Sempre che tu sia davvero bravo>
<Non mi piace vantarmi, ma me la cavo.> Passa qualche secondo di silenzio, finchè mi viene un’idea <Perché non me lo dici tu? A casa ho alcune canzoni che ho composto io stesso, saresti la prima ad ascoltarle>
Lei alza un sopraciglio, un po’ perplessa.
<Intendevo…Per il lavoro, così se non è il genere che stanno cercando avanzo di andare a chiedere un colloquio> Mostro un leggero sorriso. Non voglio di certo passare per il tipo che non sono..
Lei risponde al sorriso, facendo le spallucce <Lo avevo intuito. Ma non posso andare a casa di uno sconosciuto, non so neanche il tuo nome..>
<Mi chiamo Trent>
<D’accordo, Trent> Volta un poco lo sguardo, controllando che il suo capo non sia nelle vicinanze <Per me va bene…Ho la pausa pranzo tra una trentina di minuti, tanto oggi non si vedono molti clienti>
<Posso aspettare>
Dopo circa mezz’ora, Gwen esce dal negozio e mi raggiunge, insieme ci incamminiamo verso casa mia, ma mentre stiamo per entrare nell’edificio le squilla il cellulare.
<Sì?> Improvvisamente il suo viso mostra un’espressione cupa e seccata <Senti, ne parliamo più tardi..Ora devo andare..> E riattacca il telefono senza neanche salutare, chissà perché tutta questa arrabbiatura.
<Va tutto bene?> Le domando, un po’ preoccupato.
<Sì..Niente di importante..> Risponde acida, avanzando di qualche passo.
Mentre cerco dalla tasca le chiavi dell’appartamento, noto che lo sguardo di Gwen sembra perso nel vuoto, sarà per la telefonata di poco fa..
<Sicura di stare bene? Posso farti sentire i miei pezzi un’altra volta>
<Sto benissimo> Sospira rassegnata <E’ solo…Che … Insomma ho..>
In quell’istante si apre improvvisamente la porta, Courtney la spalanca, lanciandomi un veloce sguardo <Ah…Sei tu. Io devo uscire e Dakota ha perso le chiavi come al solito, hai fatto bene a rientrar…>
Si blocca di scatto non appena vede al mio fianco Gwen, anche lei tuttavia sembra non essere al settimo cielo.
Non sono sicuro…Ma in quell’istante è sembrato come se l’atmosfera prendesse davvero “un’aria pesante” .
Che sia solo una mia impressione?




--------------       ---------------      --------------------


ANGOLO AUTORE:

SCUSATE il ritardo, la settimana scorsa c'erano gli esami e bhè....Ero abbastanza occupata ^^'
Spero di rimediare con questo nuovo capitolo! 
Ringrazio tutti coloro che mi seguono, chi ha messo la storia tra i preferiti e le seguite e chi ha commentato il capitolo precedente (mi impegnerò a rispondere a tutti entro questi giorni, ora devo proprio andare a studiare). Scusate se rispondo sempre tardi, è che mi mette meglio rispondere alle recensioni appena aggiorno i capitoli dopo ^^' non sò il perchè...Ma sono fatta così XD
Non ho potuto ricorreggere tutto con attenzione, se notate degli errori ditemelo pure che cercherò di correggere il prima possibile!^^
Comunque grazia e tutti, davvero...Stavo inziando a pensare di non essere tanto portata a scrivere storie
Un bacio a tutti!


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Rabbie represse ***


<Courtney?!>
<Gwen?!>
<Le mie chiavi!> Dakota interrompe quel bizzarro momento, recuperando un mazzo di chiavi appoggiate in un comodino vicino al corridoio <Ora non sarò costretta a restare chiusa in casa! Shopping, aspettami!!> Si fa spazio tra di noi e si allontana, senza degnarci neanche di uno sguardo. Courtney riprende a fissare Gwen con un’espressione di pura rabbia.
<Che ci fai qui?! Ti ho chiesto esplicitamente di starmi lontano almeno 45 metri esatti>
Gwen volta lo sguardo verso di me, palesemente sconvolta <Non posso crederci…E’ Courtney che vive con te?!!>
<Che ti prende adesso Gwen? Vuoi anche rubarmi il coinquilino?>
<Cosa? Veramente sono stato io ad invitarla…Noi ..>
Ma proprio in quell’istante la porta d’entrata mi viene sbattuta in faccia, lasciando me e Gwen basiti.
Ma che diamine sta succedendo?
Mi giro verso la ragazza, chiedendole spiegazioni <Gwen, che è capitato tra te e ..>
<Se ci tieni tanto, fattelo spiegare da lei!> Mi risponde con tono seccato <Io me ne vado..>
<Che cosa? Aspetta..!> Ma niente, Gwen si allontana da me a passo svelto.
Tiro un lungo sospiro.
Che situazione disperata, e pensare che fino a due minuti fa credevo che mi sarebbe piaciuta questa “nuova vita”.



………………………………………




Che mattinata schifosa, non solo quell’idiota di Dakota ha permesso a Trent di comprarmi gli assorbenti, facendomi fare una figuraccia, ma sono appena stata assunta ad una palestra.
Poiché non ho voluto continuare gli studi, i miei hanno preferito farmi subito lavorare, invece che concedermi un periodo di tregua.
Grrr…. Avrei tanto voluto obbiettare, ma mi hanno messa con le spalle al muro, se non lavoravo mi toglievano i soldi…E vivere nella vergogna come quella gallina di Dakota.
Ma devo ammetterlo, il lavoro non è male. Se non fosse per un semplice problema…Alejandro.
Un Dongiovanni di origine spagnola, alto, bello, capelli da favola e occhi strepitosi.. il sogno di ogni ragazza, ed il mio incubo.
Non fa che fregarmi tutti i clienti, mi stuzzica, mi provoca, e’ più fastidioso di un orrendo foruncolo sulla fronte il giorno del ballo di fine anno.
<Hola chikita>
Ecco, come previsto, riesce anche ad interrompere quando lo insulto mentalmente.
E poi perché questo linguaggio spagnolo? Siamo in Canada cervellone, vedi di parlare in modo corretto!
<Vedo che non mi rispondi…C’è qualcosa che ti da fastidio?>
<La tua presenza, così mi inquini l’aria>
<Però…Sei pungente anche di primo pomeriggio…>
<Io sono sempre così.> Lo zittisco, accorgendomi dell’arrivo di due nuove clienti. Erano due ragazzine, più o meno di circa quindici anni, si guardano attorno un paio di volta, ridendo come oche appena vedono avvicinarsi qualche palestrato. Roteo gli occhi verso l’alto, sospirando un “Che banda di gatte morte”.
Purtroppo le conosco molto bene, una di loro è la sorella minore di Melinda Connor, una snob che frequentava la mia stessa scuola, uscivamo assieme finchè non si è stufata di essere la numero due, ha provato a ribellarsi ma io le ho dato del filo da torcere, da quel momento in poi ho completamente rovinato la sua vita, portandola ai livelli più infimi della scala sociale.
Sua sorella è tale e uguale a lei, una “Melinda in miniatura”, in cuor mio, spero che quelle due non si avvicinino a me per chiedere consigli.
Ma ci ho azzeccato? Ovviamente no.
Le due come previsto raggiungono il bancone, chiedendo una sfilza di informazioni e gli allenamenti più veloci per poter dimagrire in fretta.
<Per chi mi avete preso? Per un ufficio informazioni? Allora..Volete iscrivervi o no?>
Loro si scambiano una veloce occhiata, andandosene infuriate.
E va bene…Non sono la persona più simpatica del mondo, ma ultimamente sono più nervosa del solito, si è anche capito il perché, e non parlo solo dei problemi mestruali…
Alejandro mi si avvicina, scuotendo il capo rassegnato <Eeeeh…Sai mia cara, dobbiamo cercare di avere più clienti, non farli scappare>
Io cerco di trattenermi dal tirargli un pugno, soprattutto per il fatto che lui ha ragione, ma non gliel’avrei mai data vinta, piuttosto mi sarei licenziata ed avrei rischiato di finire sul lastrico. Ma almeno non avrei avuto il sorrisetto beffardo di Alejandro come screensaver mentale per tutta la vita.
<Tanto non si sarebbero iscritte comunque, sono solo delle oche senza ritegno>
<Che potevano sborsare dei soldi>
<Argh! Senti…Io faccio il mio lavoro, e tu fai il tuo!>
Lui tira fuori un piccolo sorrisetto <D’accordo, come desideri> Detto ciò esce dalla palestra senza dire una parole di più. Io lo guardo andarsene via, dopodiché mi affretto a tornare al bancone.
<Tzè…Si sarà ricordato di avere un cervello e lo starà cercando, dubito lo troverà..> Passano solo pochi minuti, ma improvvisamente inizio a sentirmi osservata, alzo lo sguardo, notando le due ragazzine di prima con un sorriso a trentadue denti <Vorremmo iscriverci al più presto!>
<Che cosa?! Ma se prima ve ne siete andat..>
Ahh ora capisco…Alejandro…
Il ragazzo compare accanto a me, tutto soddisfatto e trionfante <Ho promesso a loro che sarei stato il loro personal trainer, a quanto pare è possibile far cambiare facilmente idea alle persone>
<Tzè..> E’ tutto quello che sono riuscita a dire.
Forse ci sa fare con le ragazze di quel tipo, ma con me non avrà speranze.
Io non cambierò mai idea sul tuo conto mio caro Alejandro. Mai.


……………………………………………



Dopo il diverbio tra Gwen e Courtney, concluso con una sonora e chiara porta in faccia, rientro in casa, intento ad avere le giuste spiegazioni per quel terribile comportamento avuto poco fa.
L’appartamento sembra vuoto, nessun rumore, nessuna parola, silenzio assoluto.
Quasi mi viene preoccupazione, raggiungo in fretta la camera di Courtney, bussando più volte <Courtney, Courtney?! Tutto bene?! Ci sei?!>
<Sono viva…Tranquillo, non tenterò il suicidio, ho cose ben più importanti a cui pensare che a te e alla tua nuova amica> La sua voce sembra essere tranquilla, ma non mi apre la porta, forse perché ancora arrabbiata.
<Potresti aprirmi? Vorrei entrare e parlare con te…>
<Te lo puoi anche scordare> Risponde scocciata <Lasciami in pace, devo finire un libro e ho bisogno dell’assoluto silenzio…>
Accidenti…Quant’è testarda quella ragazza?!
Io voglio solo chiarire e cercare di farla ragionare, per quanto terribile sia la sua storia, il comportamento di prima è stato molto infantile, non me lo sarei mai aspettato da una come Courtney. Lei sembra così…Forte e sicura di sé.
Devo ancora capirne di cose sul mondo femminile…Perché non ci hanno scritto un libro? Sarebbe più facile..
<Possiamo almeno parlare, anche se ci divide una porta non è mica detto che dobbiamo stare zitti>
<Ma se ti ho appena detto che sto leggendo un libro? Non ne ho voglia…Non abbiamo niente in comune, non ho bisogno di “parlare con qualcuno”>
D’accordo, la ragazza vuole il gioco pesante? E così avrà..
Me ne vado nella mia camera, recuperando la chitarra dalla custodia e tornando di fronte alla porta della stanza di Courtney, mi siedo, appoggiandomi con la schiena e iniziando a strimpellare una canzone.


...When you're down and troubled
and you need a helping hand
and nothing, whoa nothing is going right
Close your eyes and think of me
and soon I will be there
to brighten up even your darkest nights...



Non voglio apparire per il ragazzo che non si fa mai gli affair suoi, ma sono preoccupato, sia per lei che per Gwen. Di sicuro si sta molto meglio se si parla apertamente con un amico o un confidente, in questi giorni ho potuto notare che Courtney, così come le altre, non hanno molti amici, nonostante vivano qua da più tempo di me.
Voglio cercare di essere loro amico, bhè…Forse con Heather sarebbe stato un problema.
Ma con le altre voglio tentare, dopotutto, viviamo assieme, condividiamo l’appartamento, la televisione, il bagno, perché non anche un’amicizia?



...You just call out my name,
and you know whereever I am
I'll come running, oh yeah baby
to see you again
Winter, spring, summer, or fall,
all you have to do is call
and I'll be there, yeah, yeah, yeah
You've got a friend....




La porta della sua camera di apre di scatto, facendomi prendere una schienata per terra.
<Devo romperti la chitarra…O preferisci lasciarmi leggere in pace?>
<Non preferiresti parlarle davanti ad un vassoio di biscotti?>
<Per chi mi hai preso? Per una ragazza disperata?> Tira un sospiro, rientrando nuovamente in camera, questa volta però, lascia la porta aperta, che sollievo.
Rimango vicino all’atrio, non si sa mai, conoscendola è probabile che tra poco mi sbatta nuovamente la porta in faccia. Si sa…Meglio prevenire che curare.
<Perché ce l’hai così tanto con Gwen? Insomma, a me è sembrata simpatica e..>
<Aaah aspetta un secondo, allora è per Gwen che ti preoccupi, non per me. Oh certo, hai tutti i motivi per farlo, in fondo io sono solo quella con cui condividi un appartamento!>
<Hey aspetta un attimo! Io non ho mai detto questo!>
Ora me lo sento… Courtney alzerà le mani, è poco ma sicuro.
<Perché ti scaldi tanto?Non credevo neanche di esserti simpatico>
<Ma infatti è vero!>
Ah ecco, immaginavo..
<E allora perché te la prendi così?>
Dopo qualche istante, Courtney afferra nuovamente il libro sul letto. Oh mamma..Ora me lo vuole lanciare in testa, non è così?!
Mi preparo al peggio, ma invece la ragazza lo pone alla sua scrivania, voltandosi poi verso di me <Quella ragazza simpatica che volevi portarmi in casa poco fa, mi ha tradito insieme al mio attuale ex fidanzato, ecco perché ce l’ho così tanto con lei..>
<Che …COSA?!> Non ci posso credere. Mi rifiuto categoricamente di crederci.
Non so cos’è peggio…Lo shock di aver scoperto che Gwen possa essere probabilmente fidanzata, oppure aver saputo che ha tradito la sua amicizia con Courtney.
<Ma…Lei è..>
<Se stai per chiedermi se è ancora impegnata. La risposta è Sì.>
Okay...Forse sono più arrabbiato per la prima opzione, ma chi mi può biasimare? Conosco una ragazza fantastica e scopro che è fidanzata. Che destino infame a volte.
Sono preoccupato anche per Courtney, purtroppo i tradimenti non sono mai facili da superare.
<Mi dispiace..> Mormoro, guardando la ragazza.
Lei mi lancia un’occhiataccia, sospirando con aria affranta <Oh no..Di nuovo quello sguardo..>
<Cosa?>
<”Compassione”… La detesto. Volevi sapere il perché ce l’ho con la darkettona? Ora lo sai...> Prende in mano un secondo libro e si stende sul letto <Non ho bisogno della tua compassione, quindi..A meno che tu non abbia qualcosa di interessante su cui parlare, ho una ricerca da terminare entro questa settimana, perciò è meglio che te ne vai>
<E se invece ci prendessimo qualcosa da bere e mi parli dei tuoi problemi? Magari se ti sfoghi..>
<Ma chi sei? Il mio psicologo?!> Urla infuriata <Esci immediatamente, o dirò ad Heather che hai sbirciato nel cassetto della sua biancheria>
<Ma io non ho fatto nulla del genere!>
<Ma potresti farlo, voi maschi siete tutti uguali…Tzè..> Mi lancia un’altra gelida occhiataccia, facendomi cenno di uscire. Io eseguo l’ordine senza fiatare, credo di aver capito ormai che con Courtney è impossibile fare una chiacchierata tranquilla..
Quella ragazza è troppo impulsiva, è davvero…
Ma improvvisamente mi squilla il cellulare, mi accorgo che si tratta di un numero sconosciuto.
Chi mai può chiamarmi in questo momento?
<Pronto..?>
<Trent, sei tu? Sono Zoey…Ricordi, la ragazza dell’agenzia…>
<Zoey!! Sono contento di sentirti! Immagino hai saputo del disastro>
Che sorpresa ricevere una sua chiamata, con tutto quel che è successo in questi giorni, mi sono quasi scordato che Zoey sta passando probabilmente le mie stesse situazioni di convivenza.
<Purtroppo sì, e non sono affatto contenta, ma ormai dobbiamo stare ai patti del contratto.>
<In effetti è vero…Ormai è deciso, mi dispiace per questo casino. Ma piuttosto, come hai fatto ad avere il mio numero? Non mi ricordavo te lo avessi dato…>
Posso sentire che si lascia scappare una piccola risata < Pensa che prima avevo digitato male il 4 e ho telefonato ad una signora di circa settant’anni. Ad ogni modo, ho chiesto all’agenzia di darmi il tuo numero, volevo chiamarti per sapere come stavi e…Per sapere come l’hanno presa le mie “quasi coinquiline”>
Ora capisco tutto.
<Diciamo che è stata una scoperta che ha sconvolto tutti>
Non credo le farebbe piacere sapere che in fondo, si è salvata. Le sue “quasi coinquiline” sono davvero fuori di testa, Zoey sarebbe sopravissuta allungo con loro. Non immagino io…
<Avrei tanto voluto conoscerle> Sospira tristemente
<Perché non vi incontrate? Se vuoi passa di qui un giorno e..>
<Non credo mi sentirei molto a mio agio, in fondo non sono la legittima residente del vostro palazzo, non posso balzare li come se nulla fosse>
<Oh bhè..> A questo punto resta solo una cosa, anche se me ne pentirò amaramente, me lo sento <Possiamo cenare fuori da qualche parte? Intendo, sia io, te e le ragazze, così puoi conoscerle>
Per un breve istante non ricevo alcune risposta, quasi inizio a pensare che sia caduta la chiamata, ma finalmente Zoey risponde <Non saprei. Così non sembrerei la terza incomodo?>
<Veramente saresti la quinta se contiamo me> Ridacchio <Ma comunque se ti mette male..>
<No no no io vogli conoscerle!> Dice preoccupata <Che ne dici se…Se porto un’amica? Sempre se non ti dispiaccia>
<Per me non ci sono problemi, porta chi vuoi. Allora ci sentiamo più tardi per decidere dove andare e l’orario>
<E non dimenticare il giorno> Aggiunge lei, per poi chiudere la chiamata con un ultimo saluto.
Forse non è stata l’idea migliore della mia vita, ma Zoey ha tutto il diritto di conoscere quelle ragazze, seppur strane e scorbutiche. Ora il mio unico problema resta nel…”Accetteranno o no?”


ANGOLO AUTORE:

E voilà il quarto capitolo!!^^
Che ne pensate? Finalmente è comparso anche il nostro Alejandro! 
La canzone che canta Trent si chiama  "You've Got A Friend" di Taylor James
Gentilmente suggerita da  Misty_Pan96

A prestissimo e grazie a tutti quelli che mi seguono! ;) 
Un bacio grande

Nini


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Appuntamenti, Scontri e Piani malvagerrimi ***


Poco dopo la chiamata con Trent, io e Bridgette siamo andate in un piccolo bar in centro per bere qualcosa.
Grazie a lei ho visitato per bene gran parte della città, è stata davvero gentile e disponibile, io da sola mi sarei persa in meno di due minuti, non essendo abituata a tutto questo caos.
<Sentiamo, perchè vuoi che qualcuno ti accompagni in quella cena?> Mi domanda Bridgette, prendendo velocemente il menù dei caffè.
Appena provo a risponderle tuttavia, ci raggiunge il cameriere per le ordinazioni, aspetto che lui se ne vada prima di parlare; dopo essersi allontanato riprendo la conversazione con più tranquillità <Perchè mi sento a disagio. Insomma, non conosco quelle ragazze, non vorrei essere invadente>
<Invadente per cosa? E' solo una serata, inoltre...Non conosci quel Trent?>
<Sì ma ci ho parlato solo una volta>
<Due volte> Mi corregge <Se contiamo la conversazione al cellulare>
Mi scappa un piccolo sorriso <Hai ragione però...> Arriva nuovamente il cameriere con i due caffè. Ma deve sempre raggiungerci mentre sto parlando?
<E suppongo che l'amica da portare, sarei io..> Dice Bridgette, ringraziando successivamente il cameriere e prendendo la sua tazza di cappuccino.
<Bhè sì. Allora...Accetti?>
Quasi mi sembra di supplicarla, sembrerà strano, ma mi sarei sentita a disagio con quattro ragazze che non conoscevo.
Bridgette ci pensa su qualche minuto, mostrandomi poi un piccolo sorriso <Per me va bene>
<Ti ringrazio!> Esulto.
<Certo...Mi dispiace lasciare la mia coinquilina da sola, ma non credo se la prenderà, non ama molto uscire..>
<Bhè puoi portare anche lei se vuole..> Ma proprio nel momento in cui afferro la tazza di caffè, sento chiamare il mio nome..
<Zoey?>
Alzo si scatto lo sguardo, riconoscendo immediatamente quella voce.
Non posso crederci...
E' quel ragazzo dell'autobus, un certo...Ehm...Ancora non so con esattezza il suo nome.
Che strano trovarlo qui, strano e...Bello.
<Hey! Sei tu...Ehm....>
<Mike!> Mi sorride.
Oh mamma....Quasi avevo dimenticato il suo splendido sorriso.
<Che strano vederti qui Zoey. N_non che non avessi voglia di vederti, anzi...A dire il vero pensavo che fosse praticamente impossibile ritrovarti! Ma sono contento! Di vederti...Perchè a dire il vero...Lo speravo..Eheh...>
Ed ecco che inizia di nuovo un'altra imbarazzante conversazione tra me e Mike, un po' come la volta scorsa, solo che in questo caso, abbiamo Bridgette che ci osserva con perplessità, sicuramente si sente a disagio, forse anche più di noi.
<Vado a prendere un po' di carta> Dice la mia amica, alzandosi da tavola. A quel punto abbasso lo sguardo notando un paio di macchie di caffè nel mio vestito. Che razza di imbranata, e tutto perchè mi sono distratta per un ragazzo...
<Ah...Che disdetta, io..>
<Nessun problema Zoey, ci penso io> Si allontana <Intanto ti tiene compagnia Mike >
<Ehm...Sicuro!> Ripete lui. Entrambi voltiamo lo sguardo imbarazzati, ma ad un tratto Mike mi mostra un oggetto dall'aria molto famigliare <Questo è tuo, non è vero?> Mi pone davanti un fermaglio rosso a forma di fiore: Quasi non ci posso crede... Quello è il MIO fermaglio.
Ricordo di averlo perso lo stesso giorno che sono arrivata in città, poco dopo aver incontrato Mike sull'autobus, che fortuna....Credevo di non trovarlo più.
<Sai, deve esserti caduto quel giorno in autobus, solo che non ho fatto in tempo ad accorgermene, che già eri scesa>
<Non avevi fatto in tempo neanche a dirmi il tuo nome> Tiro fuori un piccolo sorriso, prendendo l'oggetto in mano e lanciando un veloce sguardo al ragazzo <Grazie Mike. Non ci crederai, ma è uno dei miei fermagli preferiti.>
<Allora ho fatto bene a raccoglierlo. Nel caso....Ti avessi di nuovo incontrata>
Che dolce questo ragazzo.
Non credevo fosse così...così...
Un momento, non affrettiamo le cose, dopotutto lo conosco solo da un giorno, più o meno.
Magari è gentile di suo, forse non ha un'interesse particolare per me.
Ohh ma che sto pensando, non costruiamo castelli in aria per ora, mi ha solo riportato un oggetto.
Certo...Un oggetto che poteva benissimo tenerlo per se, o magari per la sua fidanzata.
Ma se non avesse la fidanzata? Forse dovrei aspettare che mi chieda di uscire, magari accetterò.
Di sicuro accetterò.
Mi viene un gran mal di testa a furia di tutti questi controsensi, possibile che debba sempre essere così tremendamente complicata?!
<Zoey, senti..>
Mi volto verso di lui, come se mi aspettassi per davvero una probabile richiesta di uscita assieme. <Sì?>
<Ecco...Mi chiedevo, sempre se tu voglia e, sempre che tu non abbia niente di importante da fare, magari...Che ne so, io e te potremmo uno di questi giorni...>
Ma la conversazione viene improvvisamente interrotta da una musichetta assordante, Mike tira fuori dalla tasca dei jeans un cellulare, voltando leggermente lo sguardo <Pronto?>
Passano alcuni minuti di completo silenzio, ma posso notare l'espressione di Mike farsi sempre più scocciata. Sospira, massaggiandosi la fronte con la mano libera <..Ah...proprio ora? Non posso aspettare questa sera?> Un altro vuoto pieno di silenzio, seguito da un secondo sospiro rassegnato del ragazzo <D'accordo d'accordo, sarò li tra venti minuti. A dopo> chiude la chiamata, dandomi di nuovo attenzione <Mi dispiace, devo andare, è successo un'emergenza e..>
<Hey non fa niente, posso capire...> Dico dispiaciuta, in effetti per un breve istante, speravo mi invitasse ad uscire.
<Ma possiamo sempre sentirci!> Tira fuori dalla tasca un fazzoletto ed una penna, scrivendomi probabilmente il suo numero di cellulare <A presto Zoey!>
<Ciao Mike>
Guardo il fazzoletto che mi ha lasciato. Lo avrei chiamato? Non ho tutto questo coraggio..
Aspetterò qualche giorno, se non si fa vivo, proverò a contattarlo io.
Ma in effetti, spero tanto di sentirlo presto.


…................................................



Dopo lo splendido pomeriggio che quegli sfigati amanti dei fiori mi hanno fatto passare, non solo non ho completato il lavoro, ma mi sono addirittura beccato una ramanzina dal capo.
Che ci posso fare se mi hanno colto di sorpresa, lanciandomi terra in faccia e sulla mia ruspa?!
Dannati hippy dei miei stivali, quanto avrei voluto che sparissero.
Ora mi trovo in cucina a mangiarmi un panino e progettando un piano abbastanza astuto e inaspettato per sbarazzarmi definitivamente di quella marmaglia.
Improvvisamente sento un rumore di chiavi, successivamente la porta che si apre <Ciao gente, novità?!>
Ah...E' solo quell'idiota di Sam. Tornato dal suo lavoretto in quel negozio di fumetti.
Quelli che ci entrano sono ancora più stupidi di lui, mi domando come possano esistere persone del genere.
<Hey, ma non hai sentito che sono entrato?> Mi raggiunge.
Borbotto un “Non me ne frega niente”, sotto lo sguardo divertito di Duncan, appena giunto in cucina. Tzè...Come se la presenza di uno non fosse già fastidiosa.
<Spiacente Sam, oggi Scott è di cattivo umore..> Dice, dandomi una piccola gomitata per attirare la mia attenzione <E' dura perdere contro un gruppo di ambientalisti eh?>
<E tu come fai a saperlo?!>
<Le voci circolano in città...>
Mi volto verso quei due, fuori di me dal nervoso <Mi hanno colto alla sprovvista. Tzè... Quegli stupidi ecologisti hanno solo vinto la battaglia, ma di sicuro non la guerra! Mi sbarazzerò di tutti partendo dalla loro leader, è lei che muove tutta la marmaglia.>
<Che cosa?! Vuoi dire che ti sei fatto battere da una ragazza?!> Domanda divertito il punk, scoppiando in una fragorosa risata <Non ci posso credere!!> Anche Sam si unisce alla risata, ma la smette subito appena gli lancio un'occhiataccia degna di un serial killer.
<Hai perso a prescindere Scott...>
<Che vorresti dire Duncan?!>
<Semplice> Prende una ciambella al ripiano superiore e ne da un morso, per poi continuare il discorso <Il tuo avversario è una pupa. Se perdi, verrai ricordato come colui che è stato battuto da una ragazza...>
<Ma non succederà..> Lo minaccio
<..E se vinci, verrai solo ricordato come il tizio che ha battuto una ragazza, in entrambi i casi ci rimetti>
Lo ammetto, ha ragione...
Devo trovare il modo di vincere, senza fare la figura del cretino.
<La tua situazione mi ricorda molto un videogioco ambientato durante la II° Guerra mondiale, Grafica perfetta, tasto per mimetizzarsi e scelta tra 10 tipi di armi da fuoco. Non male..> Annuisce Sam soddisfatto <Il punto è che dovresti...>
<Scusa, ma non ho assolutamente voglia di ascoltare una delle tue assurde storie da video-game> Mi alzo, dirigendomi in camera mia. Quando vedo entrare nell'appartamento Zoey. In pochi istanti Sam la raggiunge <Zoey Zoey!! Per fortuna che sei arrivata!! Non fai i tuoi deliziosi biscotti alla marmellata?>
<Cosa?! Ma sono solo le 6 e mezza. Si fa cena più tardi>
<E chi ha detto che sono per la cena? Pensavo più ad uno spuntino....Pre-cena!>
Zoey si porta una mano al viso, cercando di ignorare le continue richieste culinarie di Sam.
<Sta sera dovrete sbrigarvela da soli, io sono a mangiare fuori con delle amiche e..>
<Con delle amiche?!> Ripetiamo all'unisono io e Duncan.
<E come sarebbero queste tue amiche?>
<Sexy?>
<Siete sempre i soliti. E comunque non lo so, le conosco questa sera> Si dirige in bagno <Sono le ragazze con cui avrei dovuto convivere..>
Ma le blocco la strada, impedendole di entrare <Un momento, stai dicendo che intendi abbandonarci?>
<Cosa?! No....> Mi sorride intimidita <E' solo un piccolo incontro amichevole..>
<Amichevole? Se non le conosci nemmeno> Mostro un piccolo ghigno <Potrebbero essere dei pessimi soggetti>
<Peggio di voi? Ne dubito..>
<Ti faremo da scorta, avrai ben tre guardie del corpo>
<Quattro, se aggiungiamo Geoff> Annuncia Sam.
Ma io mi volto verso di lui <Lui l'ho contato, chi ti ha detto che tu puoi venire?!>
<Faccio parte del gruppo tanto quanto gli altri, ho tutto il diritto!>
<Ma se ti sei perso al supermercato..> Dice Duncan, intromettendosi nel discorso.
<Per la quattrocento-millesima volta, non mi ero perso, al bagno c'era una lunga coda!>
<Tzè...Che sfigato>
<Adesso basta!> Zoey interrompe la nostra lite, dividendoci tutti e tre e puntandomi il dito contro, arrabbiata <Smettetela di litigare, sembrare dei bambini! Io questa sera esco e non ho bisogno che voi mi facciate da balia! Combinereste solo dei pasticci, restate a casa a riflettere per bene sul vostro comportamento!> Detto ciò chiude violentemente la porta del bagno, sotto lo sguardo incredulo di tutti, compreso il mio.
<Visto? Che vi dicevo...Quella ragazza vuole prendere il controllo della situazione..>
Ed io non posso di certo permetterlo. Mi vedo costretto a fronteggiarmi non con una, ma con bei due femmine ribelle che non vogliono stare al loro posto.
Sam cerca di migliorare la situazione, offrendo nuove proposte che, come al solito, non vengono mai accettate <Bhè...Possiamo sempre ordinarci una pizza!>
Duncan si volta verso di noi, mostrando un piccolo sorrisetto <Scordatelo nerd, io propongo di disobbedire alla “mammina” e di fare i cattivi ragazzi>
<Lo penso anch'io>
Eh sì...
Credo che passeremo una serata davvero interessante. La guerra alle donne è iniziata.



….................................................................




Che schifo di giornata, non solo ho litigato con il mio probabile ex ragazzo, ma addirittura ho incontrato una vecchia conoscente del mio ultimo anno di liceo.
Fino a questa mattina sembrava risolversi tutto ed invece l'incontro con Trent mi ha portato ad avere un pessimo incontro. Chi avrebbe mai potuto pensare che quel ragazzo convivesse con l'unica persona al mondo che non avrei mai e poi mai voluto incontrare ne in questa vita e neanche in tutte le altre che mi aspetteranno in futuro!
E' vero, Courtney ha tutte le ragioni del mondo per avercela con me, ma mettermi in imbarazzo in quel modo se la poteva pure risparmiare, mi ha fatto fare la figura della sgualdrina, probabilmente avrà raccontato a Trent l'inimmaginabile per mettermi in cattiva luce, tipico del suo atteggiamento da una che non vuole ammettere mai i propri limiti.
Aaaah ma che mi importa?! In fondo ho altri problemi a cui pensare..
Forse non avrei dovuto accettare l'offerta di Trent, anzi...Forse non avrei dovuto neanche socializzare con lui, guarda a che disastro mi sono fatta coinvolgere.
Se mai dovessi rincontrarlo, speriamo solo che non mi giudichi, come invece molti hanno fatto.
Mancano dieci minuti prima che finisca la pausa pranzo. Mi avvicino al bar di fronte al negozio in cui lavoro, incontrando lui..
Quel ragazzo per cui sono considerata una ladra di fidanzati.
Il ragazzo che mi ha illusa per troppo tempo, e che ora sono stufa.
Non lo guardo neanche negli occhi, mi limito a raggiungerlo al bancone con un'espressione imbronciata.
<Che vuoi?!> Domando seccata.
<Ma come?Non sei contenta di vedermi piccola?> Mi dice lui, con un piccolo sorrisetto in volto. In tutta risposta gli lancio una forte occhiataccia, sperando di farlo zittire, ed invece..
<Non capisco perchè sei arrabbiata, è normale che voglia vedere la mia ragazza dopotutto>
<Ah...Adesso sono la tua ragazza?!>
E' più forte di me, quando da risposte simili non riesco proprio a trattenermi <Ero anche la tua ragazza quando sei sparito in Québec per sette giorni, senza farti sentire e senza neanche mandarmi un messaggio per avvertirmi?!
Non posso farci niente. Lui riesce a tirare fuori il peggio di me.
<Avanti piccola...> Cerca di calmarmi, ma inutilmente <Ho avuto delle faccende da sbrigare..>
<Già...Immagino con chi..> Borbotto, abbassando lo sguardo infastidita. Lui mi alza il mento, obbligandomi a guardare i suoi, a mio malincuore, meravigliosi occhi chiari..
<Ascoltami Gwen, non pensar male, non sono uscito con nessun'altra ragazza>
Mi libero dalla sua presa <E' inutile....Non riesco a crederti....> Tiro un sospiro, portando una mano al capo <E' finita. Possiamo rimanere solo buoni amici se vuoi...>
<Che cosa?!> Stranamente, lo immaginavo più dispiaciuto. Per lo più sembra...Scocciato?
<Solo perchè non mi sono fatto sentire? Stai scherzando, vero?!>
<Sono stufa di tutto questo, è da un anno che non facciamo che fare un passo avanti e dieci indietro! Voglio smetterla di credere che tu non mi tradisca, ma la verità è questa> Alzo leggermente la voce, non è nel mio intento attirare l'attenzione di chi si trova al bar e dintorni, ma di fronte a tutto questo, com'è possibile non trattenersi?!
Sono furiosa, delusa e sopratutto mi sento una cretina.
Cretina per essermi auto-convinta che questa storia avrebbe potuto funzionare..
Cretina perchè cerco sempre ragazzi sbagliati..
<Ti rendi conto di star facendo un grosso errore mia cara?!> Domanda lui con sfacciataggine <Non troverai mai un ragazzo paziente come me, disposto ad accettare il tuo pessimo carattere. Andiamo Gwen, tesoro...Riflettici..>
Come ha detto?! Pessimo carattere?!
Questo è troppo, mi volto verso di lui, urlandogli tutta la mia rabbia possibile <Ah...Quindi adesso avrei anche un pessimo carattere?! E perchè mai lo vengo a scoprire solo ora?! Sentiamo!>
<No aspetta, mi sono espresso male>
Tzè...Tipico...
Fa tanto il gradasso, ma appena mostri un briciolo di coraggio in più, si tira indietro con la coda di paglia.
<E' solo che sei sempre così riservata, perchè non provi ad essere un po'..Come...>
<Come le altre?! Spiacente ma io non sono come le ragazze che frequenti...!> Rispondo seccata <Hai avuto un anno per conoscermi, ed io non intendo più far finta di niente> Detto questo mi allontano, sotto lo sguardo stupefatto di tutti.
Che parlino, tanto a me non importa niente.
Non mi è mai importato nulla di ciò che pensasse la gente.
E' questo che mi distingue dalla massa e mi fa sembrare...Strana.
<Addio Drake> Esco dal bar, dirigendomi al lavoro.
Stranamente, credevo di sentirmi uno straccio, ed invece mi sento più....come dire...Libera.
Come se mi fossi tolta di un peso.
Spero vivamente di non incontrarlo più, o almeno, non nelle prossime settimane.
Forse questa giornata può finire per bene...











ANGOLO AUTORE:
Buonsalve a tuttiiiii!!
Mi dispiace averci messo una settimana ma sono talmente piena di compiti da fare che non posso neanche svagarmi 10 minuti al computer. Giugno si avvicina...Ed io sono tesa (T___T)
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo. E per tutti coi che avete pensato alla DxG Bhè..
Sì ci avete azzeccato, solo che non si tratta di Duncan ma di Drake! XD (Personaggio spudoratamente inventato da me per creare ancora più scompiglio)
Per chi stesse seguento A TUTTO REALITY LA CROCIERA: La continuo la prossima settimana (sempre a chi interessi)
Comparirà anche più avanti...Ma non gli darò molto spazio, ormai la sua storia con Gwen è finita, stop (u.u)
Ma ci sono altre cose da scoprire più in là...
Spero continuiate a seguire la fic!^^ Grazie a tutti, chi segue, chi recensisce, chi ha messo la storia tra le preferite!! Thank you ^///////////^

Un bacio a tutti!

Nini

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Rivalità eccessive ***


Dopo l’uscita con Zoey, mi dirigo alla palestra dove lavora Geoff. Purtroppo, dato che entrambi lavoriamo, ci vediamo meno rispetto ai primi tempi, oltretutto io faccio volontariato e molte volte mi capita di uscire prima del previsto, per andare a pulire una spiaggia o soccorrere qualche delfino.
Tutto questo dovuto dall’inquinamento e la mancanza di rispetto degli esseri umani sulla natura..
<Hey piccola! Non pensavo di vederti> Ringrazia velocemente una coppia di clienti e mi raggiunge, dandomi un bacio a stampo <Pensavo stessi con Zoey>
<E’ appena tornata a casa, così ho pensato di venirti a trovare, dato che finisci il lavoro tra un ora>
<Direi anche prima…> Volta lo sguardo, indicandomi un edificio di fronte a noi.
Io in tutta risposta, scuoto il capo rassegnata…
No…Non di nuovo quella storia…
<Geoff..>
<Come si permettono di rubarci i clienti? La nostra palestra è c’è fin dai tempi del mio bis bis nonno>
<Geoff, il tuo bis nonno è del Texas>
<Ah davvero?> Domanda confuso <Mmh…Allora mi sto confondendo con mio zio…>
<Buongiorno, Cowboy della palestra accanto..> Mormora una voce a noi famigliare.
Evito anche di voltare lo sguardo, sapendo già chi mi sarei trovata di fronte.
Proprio così…
Alejandro Burromuerto, lavora da parecchio tempo nella palestra vicino a quella di Geoff.
E’ normale un po’ di rivalità, dopotutto se si trovano una di fronte all’altra, in uno dei quartieri più popolati di tutta Toronto, ma negli ultimi tempi le competizioni si sono fatte “un tantino” eccessive.
Colpa di Alejandro e del suo fascino latino che mette ai suoi piedi ogni genere di ragazza che incontra, inducendole ad iscriversi solo per averlo come personal trainer.
Come si fa a non capirle, in quanto a bellezza, credo di non aver mai visto un ragazzo più carino.....Bhè a parte il mio Geoff. 
<E’ un piacere vederti, Bridgette> Alejandro mi si avvicina, mostrandomi un sorriso e tentando di darmi il classico “bacio alla mano”. Ma Geoff giustamente si mette in mezzo, cercandolo di farlo allontanare il più possibile <Hey amico, giù le mani dalla mia ragazza>
Ah…Sempre il solito…
Non c'è bisogno di fare queste scenate di gelosia. Dopo due anni che stiamo insieme, dovrebbe fidarsi di me.
<Stavo solo cercando di essere gentile> Si giustifica lui <Allora, come vanno gli affari?>
Chissà il perché, ma il suo tono non sembra affatto cordiale anzi..
<Benissimo anzi, una meraviglia!>
<Sul serio? Sai…Sto intascando un sacco di iscrizioni…Non male, dato che sono stato assunto solo 5 mesi fa>
Ed ecco che iniziano le provocazioni, speriamo solo che Geoff sia più maturo e rispettoso nel..
<Ah si? Bhè…Io ho così tanti nuovi clienti che non c’è nemmeno più spazio nella palestra!>
Appunto…
<Ma non mi dire..> Mormora l’ispanico, tirando fuori un piccolo sorrisetto.
<Già, non te lo dico!>
Evidentemente Geoff non afferra il sarcasmo, sarà meglio fermarlo prima che inizi a fare (o dire) qualcosa di cui possa pentirsi.
<E comunque, tu attiri solo ragazze, non è leale>
<Ciò che conta è la quantità, ed io porto molta più clientela>
Ma improvvisamente lo "scontro" viene interrotto da qualcuno.
<Scusa amico...Vorrei iscrivermi..>
Tutti e tre ci voltiamo, notando davanti a noi un ragazzo in apparenza bhè....Atletico, indossa una tuta rossa, perciò direi di sì, un tipo sportivo. 
<Iscriverti?! Ma certo!> Esulta Geoff.
Ma Alejandro si intromette, cercandolo di portarlo dalla sua parte <Perchè iscriverti in questi posto?! Non vedi com'è poco funzionale. Se vai alla palestra di fronte ti assicuro che troverai il meglio, belle ragazze, attrezzature eccellenti..>
<Mmh...La tua offerta sembra migliore del..>
<Ma se ti iscrivi da noi, riceverai il 20% di sconto!> Aggiunge Geoff
<Grandioso! Allora...>
Ma Alejandro sembra non demordere <Da noi il 35%....Inoltre come offerta un set completo di tuta e scarpe a scelta>
<Ancora meglio, ma..>
A quel punto Geoff prende per un braccio il ragazzo, trascinandolo dalla sua parte e guardando minaccioso Alejandro <Questa palestra era la sua prima scelta!Perchè non vai a disturbare qualcun altro?!>
Alejandro fa lo stesso gesto <Perchè te la prendi così tanto? Hai paura che possa cambiare idea?!>
<Fatti da parte!>
<Dagli la libertà di scelta, sono sicuro che vorrà andare nella palestra giusta, ovvero la mia>
In men che non si dica, iniziano a litigarsi il cliente, che viene continuamente scosso da entrambe le parti.
<Hey!Non sono un bambolotto!...Smettetela!...Allontanatevi!!>
<Come non detto...> Mormoro rassegnata, allontanandomi di qualche passo, sembrano due bambini che si stanno litigando un giocattolo.
Per fortuna ricevo una chiamata, che mi permette di distrarmi da quel momento tremendamente imbarazzante <<Pronto?>>
<<Sei ancora in giro...?>>
<<Ehm...più o meno...>> Sorrido leggermente, sono felice che mi abbia chiamato, dovevo giusto sentirla..
<<Sei da Geoff? Volevo sapere se potevi fare un salto al supermercato...>>
<<Sì! Sono alla..>>
Ma mi blocco improvvisamente, vedendo il ragazzo scivolare a terra per via delle continue discussioni tra i due.
<Voi due siete pazzi!!> Si allontana, titubante <State lontano da me!!>
<Oh mamma...>
<<Che centra tua mamma?>>
Scuoto il capo, tornando alla conversazione per cellulare <<N_niente Gwen...C'è un po' di movimento qui..>>
<<Lo credo. E' una palestra>>
<<Già...>>Fingo una risatina, cercando di sdrammatizzare <<Ad ogni modo, sono contenta che mi hai chiamato, volevo giusto parlarti per questa sera...>>
<<Ovvero... dopo cena, serata horror? Ho affittato "il ritorno di Jack lo Squartatore", non vedo l'ora di vederlo>>
<<Non proprio>> Rabbrividisco.
Gwen ed io ci conosciamo fin dai tempi delle superiori, anche se, a dir la verità, abbiamo legato solo all'ultimo anno, poichè entrambe seguivamo le elezioni scolastiche. O meglio...Io aiutavo un'amica nella campagna pubblicitaria, mentre Gwen era stata eletta per puro scherzo da un gruppo di ragazzi che volevano prendersi gioco di lei.
Siamo coinquiline e nonostante tutto andiamo molto d'accordo, tranne per la questione degli horror e...Ragazzi...
Come il suo fidanzato, Drake, non mi piace per niente.

<<Sono stata invitata a cena fuori da un'amica che ho conosciuto oggi, ci saranno altre ragazze e bhè...Se vuoi puoi venire anche te. Non voglio lasciarti da sola e...>>
<<Nessun problema, vai pure...Sai che non mi piace stare circondata con troppe ragazze snob..>>
<<Non penso siano snob, e comunque ti farebbe bene uscire un po', non puoi sempre stare chiusa in casa a guardare film o..>>
<<Ma io esco, solo che questa sera non mi va>
Tiro un sospiro, sorridendo leggermente <<Sei sempre la solita, ma se cambi idea, siamo da “Il Cigno d'Oro” alle 8 e un quarto, faccio un salto a casa per prepararmi>>
Ci salutiamo, chiudendo entrambe la chiamata.


................................................................




Ricapitoliamo: Ho scelto il ristorante, Zoey ha confermato la presenza con una sua amica...Cosa manca? Chiederlo alle ragazze.
Solo che temo in una risposta negativa.
Più che altro, è il fatto di averle tutte e quattro a cena che mi preoccupa...
Inizio Flash Back:
Ora di cena all'Appartamento di Trent e co.
Dawn osserva il cibo intimorita <Carne? Ma...>
<Sei sicura che non contenga troppo grasso?> Dice Dakota, mangiando un pezzo di pane.
Courtney si volta verso di lei, furibonda <Guarda che il pane ti fa gonfiare come un pallone>
<Cosa?!> Guarda il restante panino che ha in mano e rabbrividisce, tirando un piccolo urletto <Aaaah!! Che orrore!! Diventerò un dirigibile!!>
<Se non vi piace quello che cucino potete anche non mangiare!>
<Mi passeresti del sale?> Domando gentilmente, ma la ragazza sembra scambiare la mia richiesta per un altro "insulto" al suo modo di cucinare.
<Ah...Adesso è anche poco salata eh?! Ed io che ho sprecato venti minuti della mia vita per prepararvi questo piatto!>
Improvvisamente entra in casa Heather, sotto lo sguardo furibondo della castana <Finalmente ti sei degnata di raggiungerci! Dove sei stata fino a tardi?!>
<Ma chi sei?! Mia madre?! Fatti un po' gli affari tuoi!>
<Avverto un'aura buia e tempestosa invadere la nostra cena, calmatevi prima che scoppi il finimondo!>
<La vuoi finire Dawn di essere così melodrammatica?!> Risponde seccata Heather
<Tu!!> Dakota indica nervosamente Courtney <Se accumulo anche solo un chilo in più sarà soltanto colpa tua e della tua cucina!>
<Almeno non scambio il sale per lo zucchero!>
<E' successo solo una volta..>
<Veramente...Cinque..> Aggiunge Dawn, sotto l'espressione accusatoria di Dakota.
Conclusione? Una serata passata a mangiare “in compagnia” dei continui litigi delle quattro, seguita anche dal volo di un piatto, ma per fortuna nessuna si è fatta male...Già...perchè me lo sono beccato io in faccia per sbaglio.
Pessima mira Courtney...Pessima mira.
Fine Flash Back
Temo che in un ristorante succeda di peggio, ma perchè diamine ho accettato?!
Ma rispetto a ieri la situazione sembra essersi calmata, in tutt'oggi non ho sentito ancora un urlo, a parte la situazione Gwen/Courtney, per cui credo possa fare un tentativo...
Massì....Siamo positivi...
In questo momento mi trovo in casa, aspettando ansioso l'arrivo delle ragazze, finchè sento un rumore di chiavi, pochi istanti più tardi, Heather e Dakota varcano l'entrata, seguite a ruota da Courtney.
Tre in un colpo solo... E quelle più pericolose, perfetto.
<C_Ciao ragazze! Sentite, volevo sapere se..>
<Non ora! Devo farmi una doccia seduta stante!> Heather mi sorpassa, senza degnarmi neanche di uno sguardo <Non vedo l'ora che tu prenda questa cavolo di patente Dakota! Sono stufa di darti dei passaggi e sopratutto sono stufa dei tuoi chili di profumo che mi intasano tutta la macchina!> Posa di scatto la borsa, dirigendosi veloce al bagno.
<Ma se mi hai dato un passaggio dopo che ti ho promesso che ti avrei comprato quella!> Indica la borsa a terra, recuperandola e togliendosi gli occhiali da sole <Le borse sono come dei piccoli e graziosi cagnolini, devi prendertene cura e ovviamente, puoi abbinarli perfettamente con scarpe ed accessori!>
<Ma smettila!> Risponde Courtney
<Ma è vero! E' così che faccio con il mio cane>
<Ma è una cosa orribile! Devi trattare meglio quella povera creatura> Aggiunge Dawn. Io mi volto di scatto verso di lei <E tu quando saresti entrata?!>
<Poco fa...Ma nessuno ci fa molto caso> Mi sorride.
Improvvisamente sentiamo un forte urlo provenire dal bagno, Heather esce, coperta da un asciugamano <Uno scarafaggio! Argh!! Che orrore, come si può vivere in un posto del genere!>
<Bleeeeeh che schifo!> Indietreggia Dakota, voltandosi verso di me <Pensaci tu Trent, sei o non sei l'uomo di casa?>
<Cosa?! Ma io..>
<Fate largo che ci penso io!> Interviene Courtney con in mano una bomboletta di veleno per insetti, fa per spruzzarla ma Dawn la blocca <Fermati!! Così lo ucciderai!>
<E' quello il mio intento!>
La ragazza prende in mano l'insetto <E' pur sempre un essere vivente>
<E' un insetto e deve morire spiaccicato! E' la legge della natura!> Dice Heather, facendo un passo in avanti, ma torna immediatamente indietro non appena Dawn si volta con lo scarafaggio in mano.
<Ti piacerebbe se qualcuno tentasse di ucciderti?!>
<Tzè...Ci sono così tante persone che mi odiano che ormai ho perso il conto..>
<Bhè non gli farete del male! Ve lo impedirò!>
<Courtney spruzza quell'affare anche a lei, magari così acquista un po' di furbizia>
<Sei matta?! E' pericoloso...> Indi si volta verso Dawn <Avanti smettila di fare la bambina e lasciami sterminare quello scarafaggio!>
<Mai!>
<Ehm...Ragazze...> Tento di attirare la loro attenzione, ma niente da fare.
Dakota tira fuori un piccolo sorriso, afferrando la borsa di Heather <Bhè...Dato che non la vuoi più me la riprendo io> Ma viene bloccata per un braccio da Heather <Non se ne parla, ti ho dato il passaggio e mi merito quella borsa!>
<Ragazze...>
<Solo se la tratterai bene>
Heather gliela sfila di mano <Non è mica un animale. Non farne una scenata...>
<Ragazze...>
<Stiamo parlando del mio campo di competenza!>
<Che ne dite se sta sera andiamo a cenare fuori tutti insieme? Viene con noi anche un'amica..>
Tutte e quattro smettono improvvisamente di discutere e si voltano verso di me.
Non saprei ma, ho la terribile sensazione che mi stai per succedere qualcosa di orribile..
Non mi dirai che...
Oh mamma...Me lo sento, vogliono uccidermi.

..........................................................

<Ragazzi!! Aprite subito!!> Urla Zoey, tirando alcuni pugni alla porta del bagno. Io e Duncan osserviamo la scenetta divertiti.
<Ehm...Non possiamo...e' bloccata...> Mento, ridacchiando spudoratamente.
Oh sì...Mi sto davvero divertendo adesso.
Zoey non sembra cascarci, e continua ad urlare senza sosta <Piantatela di fare i bambini!! fatemi usciree!>
Ma Sam inizia ad intromettersi come a suo solito <Ragazzi...Forse dovremmo liberarl...>
<Non se ne parla, non la libereremo finchè non ci permette di venire con lei sta sera a cena>
<Ve l'ho già detto, è una serata per sole ragazze!>
<Appunto per questo vogliamo andare!> Dice Duncan <Prendere o lasciare bambolina>
<E se vi servisse il bagno per...che ne sò...Una doccia?!>
<Naaaah...A noi ci piace l'odore vero, quello da uomo..> Aggiungo soddisfatto
<Bleh> Mormora Zoey, per poi cadere in un profondo silenzio, dopo diversi minuti, decide di accontentarci, dicendoci il luogo del ristorante e l'ora. Perfetto.
Proprio in quel momento entra in casa Geoff, che ci osserva incredulo, fa per aprir bocca ma Duncan lo precede <Non prendere impegni, questa sera abbiamo un appuntamento con delle pollastre>
<Cosa? Ma io sono fidanzato>
<Mica sei sposato! E comunque fa come vuoi, una in più per noi>
Ridacchio tra me <Grazie per l'invito...Zoey> Apro la porta del bagno, facendo cadere la ragazza per terra, che mi guarda con occhi pieni di rabbia
<Grrr.....questa me la pagherai Scott>














ANGOLO AUTRICE:
Okay ehm...Saaaaaalve!
Vi piace? Ci sono errori? Fatemi sapere ^^
Al prossimo capitolo, super cena di gruppo, e non solo...
Forse forse forse, riesco a postare tra qualche giorno il prossimo capitolo!^^
Sono ispirata!

Un bacio!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Una serata movimentata ***


Finalmente, dopo numerosi battibecchi, raggiungiamo il ristorante prima dell'arrivo di Zoey e della sua amica, chissà se sarebbe andata d'accordo con le altre.
Per fortuna che Dawn è riuscita a calmarle in tempo, nonostante sia terribilmente inquietante a volte, è l'unica con un po' di sale in zucca rispetto alle altre, in un certo senso sono sollevato nell'averla spesso dalla mia parte.
Giungiamo al ristorante e ci sediamo al nostro tavolo, fino ad ora tutto bene, le ragazze non hanno fiatato, nessun litigio, nessuna discussione.... Forse la serata può svolgersi in maniera normale.
<Chi hai detto che viene?> Mi domanda Courtney
<Zoey, è la ragazza che avrebbe dovuto convivere con voi al posto mio>
<Speriamo non sia una guastafeste> Risponde acida Heather
Inconsciamente mi lascio scappare un “Senti chi parla”, la ragazza si volta verso di me lanciandomi una delle sue gelidi occhiatacce della serie “Presto ti ucciderò”.
Accidenti a me e alla mia boccaccia, ho solo scherzato, ma devo farmi entrare in testa che con loro è meglio non rischiare di fare certe battute.
<Ciao Trent> Alzo lo sguardo, trovandomi una Zoey che sforza un sorriso.
<Ciao Zoey! Sei in anticipo>
<Mai quanto voi. Aspettate da molto?>
<No anzi, siamo appena arrivati!>
C'è qualcosa che non va nella sua voce, non sembra molto contenta.
<Bene, se hai finito di flirtare con la tua ragazza, avrei un menu da sfogliare>
<Che cosa?!> Dice Zoey incredula.
Io scuoto il capo, indicandole la fonte del commento poco carino <Zoey, ti presento Heather...>
In tutta risposta la ragazza alza ancora di più il menu coprendosi il viso <E' un “vero piacere”>
Dopo di chè indico le altre, partendo da Courtney e terminando con Dakota, al contrario le altre sono state molto più socievoli, stranamente anche Courtney.
Tre su quattro non è male come inizio.
<Aspetta, ma non dovevi portare anche una tua amica?> domando alla ragazza.
Lei borbotta un “Non esattamente”, mostrando un piccolo sorriso <Ehm...A dire il vero c'è stato un “piccolo” cambiamento>
<Quanto “piccolo?”>
Perchè tutti questi giri di parole...
<Viene qualche persona in più> Mormora Zoey, grattandosi il capo nervosa, sforza un altro sorrisetto <M_Ma sono gente a posto.......No aspetta che sto dicendo>
Improvvisamente giungono al nostro tavolo tre persone, un ragazzo totalmente preso da un videogioco per prestare attenzione a ciò che gli succede attorno, una ragazza bionda che guarda severa il tipo al suo fianco <E così pensavi di spassartela con le altre ragazze>
<Io non centro nulla! Gli altri mi hanno costretto, non sapevo che ci fossi anche tu!>
<Cosa intendi dire? Se sapevi che uscivo con Zoey e lei era con voi...>
<Non sono bravo in matematica te l'ho già detto...>
<E' una questione di intuizione Geoff> Sospira la bionda, voltando poi lo sguardo verso di noi. <Piacere, io sono Bridgette>
<Hey amico, mi chiamo Geoff!>
Sorrido ai due, presentandomi tranquillamente.
Non sono arrabbiato con Zoey, capirai....Per qualche invito in più.
Ma il ragazzo accanto a loro ancora non si è schiodato da quel videogioco, per fortuna che Geoff gli tira una gomitata <Oh...Mi hai fatto perdere...> Nota finalmente la nostra presenza <Oh...Siamo già scesi dalla macchina allora. Ehehe...Ciao a tutti. Io sono Sam>
Dopo di chè porgo la mia attenzione su Zoey <Hai invitato altre persone?>
<Una specie. Loro sarebbero i miei coinquilini e bhè...Diciamo che hanno insistito parecchio..>
<Dov'è Courtney?> Domanda Dakota.
<E' in bagno da dieci minuti. Secondo me se l'è svignata> Risponde Heather.
Cavoli, ero così preso dalla conversazione da non essermi accorto della momentanea assenza di Courtney, spero solo che non se la sia svignata.
Ma non credo l'abbia fatto, non è da lei. E poi, perchè mai dovrebbe andarsene?
Tuttavia, Bridgette sembra interessarsi al discorso delle due ragazze <Courtney? Aspettate...Per caso fa di cognome Garcia?>
<Sì una specie...> Dice Dakota, scrivendo al cellulare.
Nota che Sam non le stacca gli occhi di dosso, indi si volta verso di lui <Perchè mi fissi così?! Mi metti i brividi...>
<Ah ehm...Scusami...E' solo che sei...Sei m_molto...ehm...C_ca...>
Ma il tutto viene interrotto dalle urla di un ragazzo che sembra stia litigando con qualcuno, Zoey abbassa il capo come se si stesse vergognando, mentre io continuo ad osservare gli atteggiamenti poco simpatici di quel tipo.
<Non mi importa di quello che dici. Io posso parcheggiare l'auto dove mi pare e piace!>
<Hai quasi investito la mia ragazza!>
<La prossima volta impara a spostarsi più velocemente!>
<Sei solo un delinquente!>
<Tzè...ho sentito di peggio>
<Che tipo...> Dico ai ragazzi <Non oso immaginare con che gente esca...>
<Hey Zoey bambolina! E' quello il posto?!> Il tipo dalla cresta verde raggiunge il nostro tavolo, mostrando un veloce sguardo a me e alle ragazze, per poi rivolgersi a Zoey <Ottima scelta delle amiche, ma il tipo qui che ci sta a fare? Pensavo fosse una serata tra ragazze>
<Duncan!> Zoey si alza immediatamente, facendo segno al ragazzo di sedersi e star buono.
<Zoey?> Domando, con aria confusa.
Lei tira un sospiro rassegnata <Non avevo scelta! Mi tenevano chiusa in bagno se non li facevo venire con me!>
<Ti hanno chiusa dove?!> Ripeto scioccato.
Ma Zoey sembra essere preoccupata per altro, si volta dunque verso Duncan con aria preoccupata <Dov'è Scott?!>
<Appena scesi dalla macchina è sparito, non so dove sia> Dice con disinvoltura, come se perdere un amico fosse la cosa più normale del mondo.
Non ci vuole un genio per capire che Zoey sta quasi per perdere la pazienza, ma per fortuna il ragazzo scomparso, sembra raggiungerci al momento giusto <Grazie tante per avermi aspettato Duncan>
<Di nulla compare>
Poco male, vorrà dire che saremo un tantino di più.
Non credo sia la fine del mondo, e pensare che con quella gente sarei dovuto starci io...
Forse non mi è andata così male dopotutto.
Ma in quel breve istante di tranquillità, Scott si accorge di una presenza alquanto sgradevole a giudicare dalla sua espressione <... TU?!> Indica Dawn <Oh no no no no NO! La hippy psicopatica non qui!!>
<Scott?! Allora è questo il nome dell'assassino degli alberi!> Si alza di scatto <Avvertivo un'aura nera e meschina invadere questa sala>
Osservo incredulo i due.
Non avevo mai visto Dawn così arrabbiata, da quando in qua conosce un tipo del genere?!
Sto impazzendo. Che diamine sta succedendo?!
Pensavo fosse una tranquilla serata ed invece, sta succedendo il finimondo.
Bhè....Forse avrei dovuto aspettarmelo.




…........................................................................




Una sola parola: Guai.
Mai avrei pensato che tra tutte le ragazze di Toronto, Courtney è una di quelle con cui doveva condividere l'appartamento Zoey.
E pensare che fino ad un anno fa eravamo buone amiche, ma alla fine si è rovinato tutto, lei non mi ha più voluto parlare ed io ho rispettato la sua scelta.
Chissà ora che succederà non appena mi vedrà, spero solo che non sia ancora arrabbiata.
E di cosa poi....Io avevo solo espresso un parere, è stata lei ad attaccarmi, come fa sempre con tutti.
A volte quella ragazza esagera, forse è per questo che ha così pochi amici.
Sento vibrare il cellulare, mi allontano un istante dal gruppo, tanto per quel che sta succedendo, è meglio non creare altro scompiglio.
Gwen mi ha chiamato ma sembra che io non me ne sia accorta, in compenso mi ha lasciato un messaggio vocale, lo attivo, curiosa di sapere cosa volesse dirmi di così importante..
<Ciao Bridgette, alla fine il Dvd che ho affittato è difettoso, sono andata a farmi ridare i soldi, ma il negozio ha chiuso prima, così forse verrò da te a quel ristorante che mi dicevi....Forse è meglio che prenda una boccata d'aria, sai...Sono successe un po' di cose oggi e.... Va bhè. Ci vediamo dopo allora>
Oh no....
Non adesso Gwen.
In fretta compongo il suo numero, sperando non avesse il cellulare silenzioso, devo avvertirla prima che arrivi e succeda il doppio del disastro.
Forse Courtney una serata con me potrebbe tollerarla, ma la presenza di Gwen sono convinta che non la sopporterebbe più di tanto.
Dopo vari squilli, finalmente mi risponde <Sì?>
<Gwen. Ascolta, n_non è meglio che resti a casa? Insomma, ti ho....Ti ho sentita un po' strana nel messaggio, perchè non vai a riposarti e..>
<Mi stressi continuamente di uscire ed ora che lo faccio mi dici di stare in casa? E comunque non torno indietro, sono appena arrivata...>
<Ah davvero?! E dove sei?! All'entrata o nel parcheggi...>
<Proprio dietro di te> Indi chiude la chiamata, io mi volto, vedendomi arrivare Gwen, abbastanza scocciata per la conversazione di qualche istante fa. <Che ti prende? Mi hai chiesto tu di uscire>
<Lo so! Ma vedi....E' successo che una delle ragazze è...>
<TREEENT!>
Entrambe voltiamo lo sguardo, notando una Courtney furiosa, che guarda in cagnesco sia me che Gwen. Dopo di chè si volta verso Trent <Dicevi che volevi aiutarmi eh?! Allora perchè l'hai portata qui con te?!> Indica Gwen, il ragazzo osserva la scena sconvolto.
<Ma...Io non sapevo neanche che lei..>
<L'ho invitata io> Dico ai due <Non pensavo ci fosse anche Courtney>
<Tzè...Sei sempre pronta a difenderla, quando mai> Mi risponde infastidita.
Duncan si volta verso di noi, salutando Gwen con un veloce cenno con la mano <Ciao Gwen>
<Ciao Duncan> Mostra un piccolo sorriso, fulminando poi la castana con lo sguardo <Courtney smettila, non siamo all'asilo>
A quel punto, Heather si alza dal posto <Sapete che vi dico...Questa serata è iniziata di male in peggio, io me ne vado...> Da una leggera gomitata a Dakota come per farle capire di andare via, facendole cadere il lucidalabbra.
<Vado anch'io> Aggiunge Courtney <Grazie tante Trent!>
<Già....Bella idea, la prossima volta risparmiatela> Aggiunge Heather.
Le tre ragazze stanno per allontanarsi, io do una veloce occhiata a Geoff che mi guarda confuso, forse sarebbe meglio andarcene tutti quanti a questo punto.
Ma improvvisamente Zoey si alza di scatto, attirando la nostra attenzione <Adesso BASTA!>
Tutti quanti ci blocchiamo, voltandoci stupiti verso la ragazza, che sembra aver perso la ragione.
<Sono stufa del vostro comportamento! Duncan, smettila di giocare con le posate, Sam posa quel videogioco, Bridgette, Gwen, Geoff e voi altre, sedetevi immediatamente!>
Heather alza un sopracciglio, portando le mani ai fianchi <Ma guarda...Allora finalmente qualcuno mostra un po' di carattere. Io non prendo ordini da nessuno> Indi si siede, riprendendo in mano il menu <Ma per vostra sfortuna, ho fame, quindi vediamo di sbrigarci perchè non ho per niente pazienza!>
<Allora restiamo? Vado a sistemarmi un secondo il trucco e..>
<Dakota> La chiama Zoey, facendole cenno di sedersi, la bionda esegue l'ordine, alzando le spalle <Vorrà dire che lo sistemerò qui!>
Ma Courtney sembra non volere ragioni <Tzè...Scordatelo che io starò qui a...>
<Lasciate andare la principessina viziata, non ho voglia di ascoltare altre critiche per tutta la sera> Borbotta Duncan.
Courtney lo fulmina con lo sguardo, prendendo una sedia, si mette al suo posto senza fiatare, tenendo le braccia incrociate <Lo faccio solo per dimostrare di essere più matura di certe...Persone> Quest'ultima parola la dice quasi con disgusto, dando un'occhiataccia a me, Gwen e naturalmente a Duncan.
Dopo aver convinto le altre ragazze, resta solo un ultimo problema. Zoey si rivolge a Scott, sempre con tono autoritario <Lo stesso vale per te, siediti al tuo posto e smettila di litigare!>
<Manca una sedia> Aggiunge lui divertito.
<Chiedi al cameriere, in alternativa resta in piedi!>
Lui sbuffa, voltandosi verso un tavolo, senza pensarci due volte prende una sedia e la porta al nostro tavolo, facendo cadere una ragazza che stava per sedersi.
<Ecco fatto mammina guastafeste, sono seduto> Si mette a cavalcioni sulla sedia.
<Per lo meno siediti composto> Dice Courtney, scuotendo il capo sconsolata.
Scott sbuffa più volte, eseguendo l'ordine.
Strano che uno come lui abbia obbedito senza fiatare, forse è stanco come noi di tutti questi litigi, o magari starà morendo di fame e vuole far veloce.
Sì...E' probabile la seconda opzione.
Dopo la sgridata di Zoey, la situazione sembra essersi calmata.
Sembra...



…..........................................



Caspita, non avrei mai pensato di perdere le staffe così improvvisamente.
Eppure è successo, e non ne sono affatto contenta, chissà che impressione avrò fatto alle altre, ma tutto stava diventando così difficile da gestire, ed è solo una semplice cena!
Tuttavia, ora sembra essere tornato tutto alla normalità.
Do un veloce sguardo al gruppo, notando che sembra non esserci più conflitti di alcun genere.
Tiro un sospiro, serena e felice che ormai non ci siano più ostacoli contro questa serata.
O almeno così credevo...
<Allora cosa vi posso portare?> Domanda la cameriera.
Duncan le lancia una piccola occhiata <Il tuo numero, bellezza>
<Spiacente, sono fidanzata> Risponde seccata la ragazza.
<Nessun problema, non sono un tipo geloso> Ridacchia, indicando poi Gwen <Tu puoi confermare non è così?>
In tutta risposta Gwen tira un lungo sospiro, facendo finta di ignorare la battuta del ragazzo.
Courtney scuote il capo, dando una veloce occhiata a Trent <Ha il vizio di uscire con i malviventi? Strano...Non me lo sarei mai aspettato> Inutile a dire che il suo commento è sarcastico.
<Piantala Courtney> Forse la prossima che avrebbe perso la pazienza sarebbe stata Gwen, a giudicare dal tono con cui ha risposto alla ragazza.
Posso giurare che inoltre si è voltata verso Trent, ma lui sembra alquanto turbato, cerca di non guardarla.
Che si conoscano? Sono confusa, mi sarò persa qualcosa...
Scott fu il primo a prendere un'ordinazione “come si deve”.
Bhè...più o meno...
<Io prendo una bistecca bella grande, ah e potete portarmi un piatto in più? Vorrei proteggermi nel caso a QUALCUNO venga in mente di lanciarmi del fango perchè mangio un “animale ormai morto da ore”>
Inutile dire a chi sono rivolte le frasi.
Da quello che ho potuto capire, non c'è una bella intesa tra quei due.
<Non occorre fare queste battute. Se potessi ti lancerei contro tutta la furia di madre natura per come tu e i suoi aiutanti la state distruggendo> Risponde seccata Dawn.
<Io sono vegetariana e non me ne vergogno affatto> Dice Bridgette.
<A me va bene tutto, basta che non cucini Courtney> Afferma Dakota, inviando un messaggio al cellulare. <Ma niente grassi, non mangio dolci e niente pane!> Mi sussurra <Ho appena scoperto che fa ingrassare>
Dopo aver preso le ordinazioni, riprendiamo a parlare...
<Te l'ho già detto, vieni alla palestra dove lavoro se diventi grassa come una balena> Risponde scocciata Heather <E' sempre meglio della catapecchia gestita da quella sottospecie di cowboy svampito> Indi si volta verso Geoff <Ops...Scusami. Non volevo. No aspetta....Invece sì> 
<Cosa? Un momento, tu lavori con Alejandro?!> Domanda furioso il biondino.
<E' per colpa tua e della tua palestra che hanno voluto assumere quel latin lover da strapazzo! E ora me lo devo subire IO ogni giorno al lavoro, è insopportabile>
<Mai quanto il preside che mi ha denunciato solo perchè gli ho fatto un piccolo scherzetto al suo ufficio> Ridacchia Duncan <E' colpa sua se mi hanno spedito in riformatorio>
Al suono di quelle parole, Courtney impallidisce <Ma allora sei tu! Mio padre ha rischiato il posto per colpa tua e del tuo stupido scherzo!>
<Sei la figlia di quell'idiota?!>
<Idiota sarai tu sottospecie di orco chiodato!>
Mi volto nuovamente verso Trent, aspettandomi un suo intervento, dopotutto, è stata anche un'idea sua quella della cena.
E quando pensavo che la serata non sarebbe potuta andare peggio di così.
All'arrivo delle nostre ordinazioni, Sam fa cadere per sbaglio l'acqua nel piatto di Dakota.
Heather si lascia scappare una risatina così la bionda per ripicca fa cadere il bicchiere sul suo vestito...
Vi prego svegliatemi da questo incubo.
Ciò che succederà in questo momento, non si avrà il minimo controllo...







ANGOLO AUTRICE:
Allora vi piace? Avevo un'idea un pò diversa (e più lunga), della serie *momento di ispirazione ON* E Tecnicamente avrei dovuto postare Venerdì...
Ma purtroppo, pessime notizie esterne mi hanno abbastanza sconvolta...E bhè...
Mi è uscito fuori questo!
Inoltre ci si mettono di mezzo quei generi di momenti in cui ti senti sperduta e non sai cosa ne sarà del tuo futuro...
Bah...Quanti problemi che mi faccio a volte.
Comunqueeeeee...
Spero vi piaccia...Non vorrei aver scritto delle sciocchezze.
Al prossimo capitolo ci sarà un bel riassunto della cena e di quello che ne è uscito fuori.
Credetemi, non è facile scrivere tutti questi personaggi assieme nello stesso momento, se non ci stai attenta rischi di far condondere.
Spero che ciò non sia capitato in questo capitolo!

PS: Ho notato anche io che le scritte erano abbastanza piccole.
Io sono una talpa perciò per me non fa molta differenza, ma non voglio che la gente si faccia male agli occhi a furia di leggere le mie storie.
Perdonatemi!
Così va meglio, no? ^^


Un bacio e grazie ancora per chi porta pazienza su questa fic^^




Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Una "strana" sorpresa ***


Pov Gwen




<Non ci posso credere!! Che vergogna! Neanche i bambini di cinque anni si comportano in questo modo! Ma che vi è preso?! Non riesco proprio a capirvi...Io...>
E' ufficiale, Zoey ormai è fuori di sé.
Ci troviamo fuori dal ristorante, sporchi e sconvolti per il caos creato in quel posto.
E dire che la ramanzina sarebbe rivolta pure a me, dal momento che ho contribuito al disastro della serata..


Flash Back
<La volete finire di litigare voi due?!> Mi rivolgo a Duncan e Courtney <Non mi sembra il momento adatto per alzare la voce>
<E' stata lei che ha iniziato!> Si giustifica il ragazzo
<Sai benissimo che non prendo ordini da te, Gwen!> Afferma Courtney incrociando le braccia.
A quel punto non ho più resistito <Sei davvero impossibile!! Continui ad avercela con me per una faccenda che non ti riguarda neanche!>
<Non mi riguarda?! Ho anche perso le elezioni scolastiche per colpa TUA!> Si alza si scatto, posando il tovagliolo <Adesso basta, io me ne vado!!>.
La ragazza con la maglia verde ed i capelli biondi, Dawn se non sbaglio... Cerca di farla ragionare ma senza buoni risultati <Aspetta Courtney, non andare da quella parte...> Mormora preoccupata.
<Tzè...Adesso ti ci metti pure tu a dare degli ordini?!> Cerca di allontanarsi dal gruppo quando sbatte per sbaglio contro la cameriera, facendole perdere l'equilibrio, la bistecca destinata a Scott, cade sul vestito di Bridgette.
Un vero guaio, poiché lei detesta la carne, da quel che so, è vegetariana dall'inizio della prima media, il solo odore le da il voltastomaco.
Io lo so bene...
Sono la sua coinquilina.
<Ah!! Mi....Mi dispiace tanto!!> Dice la cameriera. Ma Bridgette sembra non ascoltarla, è letteralmente sconvolta.
Geoff si catapulta preoccupato verso di lei <Va tutto bene?!>
<No!!!> Risponde Scott <La mia bistecca!!>
<Veramente mi riferivo alla mia ragazza!> Dice seccato.
<E' solo carne! La mia carne!> Detto questo, Scott prende la bistecca e la rimette sul piatto <Non ho intenzione di aspettare ancora, in fondo ho mangiato di peggio, mica caduta per terra>
Non ci vuole una sfera di cristallo per immaginarsi la reazione dei presenti all'affermazione del ragazzo.
Sapevo che Scott è cresciuto in un ambiente difficile...
Ma non credevo fosse così disgustoso.
Dawn scuote il capo, sconvolta <Non ho mai visto una persona così...così...>
<Primitiva> Conclude Heather schifata.
<Che vi prende principessine? Ne volete un po'?> Domanda Scott, tagliando una fetta di bistecca e puntandola con la forchetta verso le ragazze. Quest' ultime esclamano un “Non ti avvicinare”, indietreggiando con la sedia.
Bridgette si copre la bocca, alzandosi di scatto <Io...Io devo andare in bagno!> Detto ciò si allontana da noi, senza darci neanche il tempo di chiederle come sta.
<Povera Bridgette> Esclama Zoey turbata.
<Quante storie per una bistecca!> Borbotta Courtney.
In quel momento giunge di nuovo la cameriera con le ordinazioni per gli altri, scusandosi nuovamente per la faccenda di poco fa.
Duncan volta lo sguardo verso Courtney <Ma se è solo per colpa tua che è successo questo disastro> Tira fuori un piccolo sorrisetto <Perchè non te ne stai buona in un angolo come una brava bambina e la smetti di romp...>
Ma qualche secondo prima di terminare la frase, Courtney prende il piatto di Sam e lo lancia contro Duncan.
<Il mio cibo!> Urla Sam.
<Duncan!> Esclamo esterrefatta.
Ma che cos'ha quella ragazza al posto del cervello?!
Certo...Stiamo parlando di Courtney, il contrario della prevedibilità, forse avrei dovuto aspettarmi un gesto simile, conoscendo il suo pessimo carattere.
Ma Duncan non poteva saperlo.
Con una manata cerca di pulirsi il viso, letteralmente sporco, voltandosi incavolato verso di lei <Tu...Sei una pazza!>
<E tu dovresti chiudere quella bocca se non sei interpellato!> Afferma con il suo classico tono da maestrina.
<Questo è troppo!! Smettetela!>
Finalmente Trent sembra svegliarsi dal sonno, per tutta la sera non ha detto una parola, non mi ha neanche rivolto uno sguardo, chissà cosa pensa di me dopo la chiacchierata con Courtney.
Devo ricordarmi di parlargli una volta terminata questa cena.
Zoey lo appoggia, sembra non voglia demordere e tentare il tutto per risollevare questa serata <Trent ha ragione! Basta! Comportatevi da adulti e..>
Ma Duncan sembra non ascoltarla, lancia la poltiglia di cibo cercando di colpire Courtney, tuttavia oltre a beccare lei, prende in pieno anche Scott.
<Ah!! Che orrore!> Esclama la castana, sotto la risata divertita di Duncan. Senza pensarci due volte cerca di colpire il ragazzo ma viene preceduta da Scott.
<Dovevo restituirti il favore, amico> Dice con un piccolo sorrisetto beffardo sul volto.
In pochi istanti quei due iniziano una guerra vera e propria, lanciandosi di tutto, come se non bastasse si sono aggiunti pure Geoff e Sam alla rissa. Zoey cerca in tutti i modi di fermarli ma sembra non avere il minimo controllo sul loro atteggiamento.
Conosco Duncan e Geoff da diversi anni, e devo dire che è difficile capire come ragionano a volte, sopratutto Duncan.
Se si aggiunge pure un tipo come Scott, direi che non potrebbe andare peggio.
Sam è quello più innoquo, ma se si "catapulta" nel suo piccolo mondo dei videogame, prendento tutto come una sfida virtuale...Bhè...
Devo dire che Zoey avrà il suo bel da fare con quattro ragazzi come loro. E lo sta scoprendo adesso.
<Le foglie del thè non avevano previsto questi disastro!> Dice disperata Dawn, successivamente viene colpita da un filetto di carne, lanciata proprio da Scott.
<Scusami “fiorellino”, questo era per la faccenda del fango> Ridacchia il ragazzo.
Nonostante sembri parecchio infastidita, non reagisce. Strano.
Io avrei fatto il finimondo per un gesto del genere.

A quanto pare è decisa in tutto per tutto a non partecipare alla rissa.
Al contrario di Dakota, che lancia una fetta di pizza addosso ad Heather.
<Ah!! Razza di idiota! Che stai facendo?!>
<E' da barbari, lo sò, però...Mi è piaciuto!> Esclama sorridente.
Bhè...Almeno una si diverte.
Ma Heather non sembra in vena di eventuali scherzi, risponde all'attacco, gettando la fetta di pizza sui capelli di Dakota.
Tuttavia anche Sam sembra spassarsela <Fortissimo! Sembra di assistere in persona al mio gioco preferito “Food Ninja”!!> Lancia una cucchiaiata di ravioli contro Heather e Dakota <Sììì!Colpo critico! 128 punti>
In risposta, le ragazze gli lanciano tutto il cibo che trovano a disposizione, mandandolo K.O.
<Okay…Ora sto perdendo spudoratamente>
Ed io che pensavo che queste situazioni capitassero solo nei film.
Cerco di allontanarmi dal disastro che si sta creando, ma una manciata di insalata in testa blocca ogni eventuale fuga <Courtney!> Mi volto verso la ragazza che mi guarda dubbiosa <Non prendertela con me! Io non centro>
<Oh certo, come se tu non...>
<Ehm…Veramente sono stato io!> Esclama divertito Geoff. Faccio per aprir bocca ma un’altra fetta di pizza mi viene gettata in viso, questa volta sono sicura di chi me l’avesse tirata. Lancio un’occhiataccia a Courtney, che mi osserva con un piccolo sorrisetto soddisfatto <Adesso che sono stata io>.
Non resisto più.
Devo fargliela pagare.
Accanto a me, Duncan afferra un piatto pieno di zuppa.
Sicuramente deve averlo fregato da un altro tavolo, da quel che mi ricordo, nessuno l’aveva ordinata.
Presa dalla rabbia e dal nervoso, gli rubo il piatto e getto quella brodaglia disgustosa davanti a me pensando di trovare ancora Courtney, ma al termine di quel gesto, mi rendo conto che la ragazza si è spostata diversi secondi prima, ed al suo posto, c’è un povero Trent, tutto sporco di zuppa.
Evidentemente si deve essere alzato per chiedere a me e a Courtney di calmarci.
Ecco…Ora sì che mi sento davvero a disagio.
<T_Trent…!!Io…>
Duncan mi da una leggera gomitata al braccio <Ahaha ottima mira Gwen!> E pochi secondi dopo viene nuovamente colpito, non da Trent, non da Courtney…Ma da Heather.
<Hey! Ma che ti ho fatto?!>
<Mi urti il sistema nervoso> Risponde seccata <E poi mi era avanzata una fetta di carne…>
Fine Flash Back


Ancora non posso crederci che l’abbiamo scampata senza nessuna denuncia…O un risarcimento.
Ma questo solo grazie a Dakota, non avevo idea che fosse la figlia di un multimilionario, ma a quanto pare la conoscenza di suo padre ci ha permesso di uscirne senza ulteriori minacce.
Il proprietario si è limitato a cacciarci fuori dal ristorante, dicendoci di non farci più vedere.
D’altra parte, io stessa non metterò mai più piede in quel posto. E credo neanche gli altri.
Bridgette ci raggiunge fuori, a giudicare dal suo aspetto, pare che non si sia ancora ripresa, strano però…In fondo non ha mica assaggiato la carne…
<Tutto a posto?>
<Abbastanza…>Sforza un piccolo sorriso <Se non ti dispiace…Io….Io vado a casa, non mi sento molto bene>
A giudicare dalla sua espressione deve aver vomitato.
Caspita, non pensavo che un vegetariano potesse essere così sensibile.
<Vengo con te>
Dopotutto si tratta anche di casa mia, dato che ormai la serata è rovinata, non c'è più motivo di stare qui, tutti assieme.
Ma Bridgette sembra agitata, come se non volesse tornare a casa con me <No! Ehn…P_Perchè…Perché non accompagni Zoey a casa? Andrò da sola, oppure, mi accompagna Geoff>
<Come se non lo vedessi abbastanza. Zoey non ha tutto questo gran bisogno di me> Tiro fuori un piccolo sorriso <Che ti succede? Sei strana>
<Non sono strana! E poi…Anche se Zoey è arrabbiata, è sempre meglio che abbia un appoggio> Fa un piccolo cenno col capo, indicandomi Scott e Duncan che si stanno litigando il primo posto in macchina.
<Scordato guido io! E’ la mia macchina!>
<Avevi promesso che avrei guidato io, vedi di rispettare i patti Duncan>
<Ma se tu sei il primo che non li rispetta! La guiderò io, quindi sposati>
<Prova a fermarmi!>
<Voi due, smettetela SUBITO!> Urla Zoey furiosa <Guiderò io e voi starete dietro>
Tiro un sospiro, capisco dove vuole arrivare, meglio darle una mano.
<Dai fate la finita> Senza neanche dare a que i due il tempo di formulare una frase, aiuto Zoey a spedirli in macchina, dopo di chè ci allontaniamo, sperando almeno di fare quel breve tratto di strada in silenzio.








Una volta giunti in appartamento, Zoey sembra essersi calmata, non la conosco molto bene, anzi...A dire il vero l'ho conosciuta giusto questa sera. Tuttavia posso intuire dal suo sguardo una certo imbarazzo, sicuramente dovuto al disastro in quel ristorante.
Da quel che ho capito, è stata lei ad organizzare tutto.
Ma anche io ho avuto la mia buona dose di imbarazzo, la sorpresa di vedere sia Courtney che Trent e scoprire che quest'ultimo è amico di Zoey.
Forse avrei per lo meno dovuto salutarlo, ma tutti noi eravamo talmente presi dalla guerra del cibo che ce ne siamo totalmente dimenticati.
Che figuraccia, anzi...
Che disastro...
Lancio un veloce sguardo a Duncan e Scott che sotto sotto se la ridono come dei ragazzini dopo uno scherzetto di scuola.
Sospiro, portando una mano al capo.
I maschi...Possibile che siano tutti uguali?
O per lo meno, forse non tutti.
Avrei giurato che Trent fosse diverso.
Magari devo ancora conoscerlo meglio, dopotutto ci siamo parlati solo tre volte, contando questa sera.
<Bhè...Ora che sembra essere tutto a posto. Direi che posso tornare a casa> Dico, ovviamente rivolta a Zoey, non credo che gli altri mi avrebbero ascoltato, erano troppo impegnati a commentare tra di loro i dettagli della serata.
Zoey mi rivolge un sorriso <Ah sì, grazie Gwen. E scusa per...Ehm...>
<Nessun problema> La rassicuro <Ho avuto serate peggiori>
<Hey Zoey, che ne dici di prepararmi qualcosa? Sto morendo di fame> Dice Duncan, portando un braccio attorno alla sua spalla.
In tutta risposta, Zoey si scosta da lui, guardandolo minaccioso <Qualcosa da mangiare...Qualcosa da mangiare?! Per colpa tua e di Mister Bistecca al sangue la serata è stata un completo disastro! E dopo tutto il cibo che vi siete tirato addosso, tu hai il coraggio di chiedermi che hai ancora fame?!>
<Bhè...sì>
Mostra un piccolo sorrisetto.
<Argh! Sei ancora peggio di Sam quando....>
Ma ad un tratto si blocca, voltandosi più volte, come se stesse cercando qualcuno <Sam?! Sam?! Dov'è finito?>
<Credo sia rimasto al ristorante...> Borbotta Scott con noncuranza.
<E tu non hai detto niente?> Aggiungo stupefatta.
<Ops...Credo di essermelo scordato> Che imbroglione, sta mentendo spudoratamente.
Zoey sembra ad un punto critico, meglio intervenire <Aspettate, non arriviamo a conclusioni affrettate, può darsi che sia con Bridgette e Geoff>
Ma Zoey non sembra ascoltarmi <E se non fosse con loro? Ah...Che razza di persona sono? Ho addirittura perso un coinquilino!>
<Non ha cinque anni, saprà trovare la strada di casa>
<Stiamo parlando di Sam, le uniche strade che conosce sono quelle per raggiungere il negozio di fumetti e dei videogiochi> Afferma rassegnato Duncan.
<Dobbiamo ritrovarlo> In quattro e quattr'otto, la rossa si rimette la giacca, trascinandosi dietro sia Scott che Duncan.
Ma nell'istante in cui apre la porta, ci troviamo davanti Sam e...Trent?
Che ci fa qui? E che fine hanno fatto le altre ragazze?
<Sam!>
<Zoey!> Ripete entusiasta, lanciando poi un'occhiataccia ai due bulletti <Scott....Duncan...> Infine si volta verso di me, ma la sua espressione pare leggermente confusa <E...Ehm....G...Gin...>
<Gwen> Dico seccata.
<Gwen, giusto!> Si corregge <Ehehe...Scusami>
<L'ho trovato che girovagava nel parcheggio senza meta, ho dedotto che si fosse perso, così l'ho accompagnato> Prima che potessimo domandare altro, aggiunge <Dopo aver lasciato a casa le altre>
Come se ci avesse letto nel pensiero.
Meglio così, vedere Courtney due volte in una giornata mi basta ed avanza.
<Non mi sono perso!! Ero solo andato un istante al bagno e loro sono spariti senza lasciare traccia!>
<Potevi chiamarci> Suggerisce Zoey.
<Credo di aver perso il cellulare, deve essere caduto dentro ad una di quelle zuppe. Ero totalmente nel panico, guardate questo!> Mostra la sua console completamente macchiata <Lo schermo è letteralmente colmo di ketchup e salsa tonnata! Sigh...Se lo bagno andrà in cortocircuito il sistema e non potrò più finire il livello 8!! Ohhh mondo crudele!! Un povero giocatore non è neanche libero di terminare la sua partita per colpa di una guerra di salse deliziose!!>
Mentre si dispera, raggiunge camera sua senza neanche degnarci di uno sguardo.
E io che credevo fosse stato uno dei pochi ad essersi divertito, a quanto pare mi sbagliavo.
<Ehehe...Direi che questa serata ha sconvolto un po' tutti quanti> dice Zoey, rivolgendosi a Trent.
Lui annuisce, sorridendole <Già. Mi dispiace per quello che è successo, non credevo che i nostri gruppi si conoscessero già>
<Una conoscenza spiacevole> Aggiunge sconsolata.
Trent tira un leggero sospiro, lanciando un veloce sguardo sia a me che alla ragazza <Bhè, allora ci si vede...In giro>
<In facoltà. Ti ricordo che domani abbiamo la prima lezione>
<Giusto! Allora, a domani Zoey> Detto questo fa un veloce cenno con la mano.
<Aspetta Trent!> Intervengo, prima che se ne andasse <Dovrei parlarti un secondo> Lancio un veloce sguardo a Zoey <In privato se non ti dispiace>
Bhè, non si sa mai...
Dopotutto loro due sembrano andare molto d'accordo, fin troppo.
Non sto dicendo di essere gelosa, perchè mai dovrei esserlo?
Trent è solo un mio amico, anzi...
A dire il vero non ne sono poi tanto sicura che lo sia ancora, dal suo comportamento di oggi sembra quasi volesse ignorarmi apposta.
Devo assolutamente chiarire questa faccenda una volta per tutte. Non voglio lasciare che delle misere chiacchiere di Courtney rovinassero così il nostro rapporto.
Di amicizia! Solo di amicizia!
Non potrei mai interessare ad un tipo come Trent.



…............................................................




Pov Bridgette



No...Non può essere...
Non sta accadendo per davvero.
Lo ammetto, temevo il peggio, ero preoccupata, ma non pensavo che...
Diamine quanto sono agitata.
Non volevo essere accompagnata da Gwen, sapevo che avrebbe parlato tutta la sera di Courtney e della pessima serata.
Non che io non volessi ascoltarla, ma in questo momento avevo bisogno di stare da sola.
Dopo che Geoff mi ha accompagnata, gli ho fatto prendere un taxi e sono corsa immediatamente in bagno.
Mezz'ora dopo, finalmente decido di uscire, in mano ho il risultato del test di gravidanza.
Lo avevo comprato qualche giorno fa per precauzione, nell'ultimo periodo non sono stata molto bene.
Per non parlare di quel ritardo.
Come prevedevo, non è stata la carne a farmi stare così male...
Guardo nuovamente il test...
Positivo...
Non ci posso credere.
Sarò mamma...
E adesso,come lo spiegherò a Geoff?







ANGOLO AUTORE:

E voilà!
Scusate il ritardo ^^'
Che ve ne pare? Una bella sorpresa per Bridgette, bhè...Vediamo come si svolgeranno i fatti.
Un bacione a tutto e grazie di continuare a seguirmi. Grazie mille!




Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Vincerò io ***


Pov Gwen


Dopo aver chiuso la porta, io e Trent rimaniamo soli, in corridoio.
Finalmente posso confrontarmi con lui e chiarire questa faccenda una volta per tutte.
<Tutto okay?> Mi domanda, un po’ preoccupato.
<Io sì. Vorrei sapere cos’hai tu contro di me…> Rispondo, leggermente seccata.
Questa situazione mi sta letteralmente dando sui nervi.
Trent mi rivolge uno sguardo tra l’incredulo ed lo stupito < Di che stai parlando? Io non ho nulla contro di te> Mi sorride <Ho l’auto parcheggiata qui fuori, ti porto a casa se vuoi>
Io annuisco, scendendo assieme a lui le scale del palazzo, fino ad arrivare in macchina.
Nonostante il suo atteggiamento, sento che qualcosa è cambiato, quel sorriso mi sembra così…Spento, rispetto ai giorni precedenti.
Mentre siamo in macchina, l’unico suono che si sente provenire è quello della radio sulla nostra stazione locale, l’ha accesa Trent qualche minuto fa, forse per riempire il silenzio che si sarebbe creato in quel breve tratto di strada.
Ma io non ho intenzione di dargliela vinta, così decido di intervenire <Cosa ti ha detto Courtney? Su di me ovvio…> Mormoro, tenendo sempre lo sguardo fisso sulla strada.
In tutta risposta, lui alza le spalle, lanciandomi una veloce occhiata <Niente di particolare, sai com’è fatta>
<Allora avete parlato di me>
<Gwen…>
<E’ sempre la stessa storia, quella mi fa sembrare la ragazza che non sono> Borbotto
Sì, sono arrabbiata.
Perché Courtney probabilmente avrà detto l’inimmaginabile a Trent, facendogli pensare chissà cosa e a che razza di persona potrei essere.
E’ da due anni che si comporta così, ed io sono stufa.
<Quindi non vi siete… Litigate lo stesso ragazzo?> Domanda, anche se con un po’ di imbarazzo.
In un primo momento rispondo automaticamente un “Sì” scocciata, fino a quando mi rendo conto della reale domanda, indi cerco di rimediare. Ma forse peggioro solo le cose.
<No! Cioè…Insomma…Drake non è mai stato suo>
Drake non era di nessuna. Avrei voluto aggiungere.
Ma Trent sembra già abbastanza incuriosito così. Non esageriamo.
<Ah…> Risponde un po’ imbronciato <Quindi, Drake è il tuo ragazzo?>
Mi volto di scatto verso di lui <Cosa centra adesso Drake? Stiamo parlando di noi o sbaglio? Questa sera ti sei comportato come se neanche mi conoscessi, vorrei sapere cosa ti ha raccontato Courtney per farmi odiare così tanto da te>
<Io non ti odio Gwen> Sospira, forse stufo di questa conversazione <La cena non è stata delle migliori, tutti hanno iniziato una guerra con il cibo, era difficile fare conversazione in una situazione del genere, non ti pare?>
In effetti ha ragione.
Forse è questo che mi da ancora più sui nervi.
Forse non era con Trent che dovevo chiarire, ma con Courtney.
<Fermati>
<Ho già detto che non c’è problema, ti porto a casa>
<Proprio per questo ti ho detto di fermarti. Casa mia è accanto a quel negozio di scarpe> Indico il palazzo, mostrando un sorriso forzato al ragazzo. Anche lui fa lo stesso.
Fantastico…
Credo che con questa “conversazione/chiarimento”, abbia solo peggiorato le cose.
Lui accosta, permettendomi di scendere.
Lo sapevo, avrei dovuto stare zitta per tutto il tragitto.



……………………………………………….




Pov Zoey


Mi sono appena vestita, tra mezz’ora sarei dovuta essere alla mia prima lezione universitaria.
Non vedo l’ora!
Ma mentre mi sistemo i codini, ripenso alla strana serata di ieri.
In un certo senso mi sono sentita…Sollevata.
Le ragazze non sono sembrate molto amichevoli, specialmente quella Heather.
In fondo stare in un appartamento con quattro maschi non è poi così male.
Anche se il mio obbiettivo era quello di trovare delle amiche.
Bhè…Per lo meno ho conosciuto Bridgette, e questo grazie alla convivenza in questo appartamento.
Inoltre non devo dimenticarmi di Mike, se non fossi uscita con Bridgette probabilmente chissà quando lo avrei incontrato. Forse mai più.
Già…Mike…
Chissà cosa starà facendo.
Avrei dovuto chiamarlo o per lo meno mandargli un messaggio.
Guardo sul mio comodino, notando che il mio cellulare è sparito.
Deduco quindi ad un’unica conclusione: I ragazzi.
Esco dalla mia camera, cercando qualcuno dei miei coinquilini.
<Hai forse perso questo?>
Mi giro, trovandomi davanti Scott che mi mostra il cellulare, con un piccolo ghigno sul volto.
<Grazie tante> Rispondo seccata, cercando di prendere l’oggetto, ma Scott sembra non volermelo passare <Avanti, ridammelo Scott>
<Che fretta c’è. Devi forse parlare con il tuo nuovo ragazzo?>
<Il mio cosa?!>
In men che non si dica, Scott attiva un messaggio vocale che mi è stato lasciato diverse ore fa.
<Ciao Zoey! Come stai?...Ehm…Spero…Spero bene. Non sapevo se chiamarti o meno, con questo non intendo dire che non ho voglia di sentirti! Solo, ho pensato che magari hai da fare… Ma ho deciso di tentare lo stesso, perché mi piacerebbe…Insomma…Conoscerti meglio>
Non ci credo, quella è la voce di Mike. Deve avermi lasciato quel messaggio ieri sera, non me ne sarò accorta perché dopo la serata sono sprofondata nel letto, ero davvero esausta.
<Che ne dici di uscire qualche volta? Sempre se puoi, e se vuoi. Se non hai niente di meglio da fare, se….Ah! Ehm…Senti, facciamo che mi richiami? Credo di averti intasato fin troppo la segreteria telefonica. Bhè allora…A presto!> Dopo qualche secondo di pausa <Ah ehm… Sono Mike! Ma penso che tu l’abbia già capito> Indi chiude il messaggio.
In quel momento, avrei voluto esprimere tutta la mia contentezza, se solo non avessi uno Scott fastidioso davanti che non la smette di ridermi in faccia.
<Mike? Trent? Non credi di avere un po’ troppi spasimanti?>
<Io e Trent siamo solo amici.> Gli rubo il cellulare di mano <E smettila di guardarmi i messaggi!>
<Tu puoi assillarci con le pulizie e la spesa, mentre noi non possiamo fare lo stesso con la tua vita privata?!>
<Ovviamente, no! Ci sono enormi differenze!> Rispondo schietta <Spero che tu non l’abbia fatto sentire anche agli…>
<Hey Zoey!> Geoff mi si avvicina, dandomi una pacca sulla spalla <Quando ci farai conoscere il tuo nuovo spasimante?!>
<Altri…> Termino la frase con un enorme sospiro.
Ad un tratto, mi viene gettato in mano una scatola di…Preservativi?!
Non ci posso credere!
Che faccia tosta.
<Consideralo un regalino, non vogliamo diventare zii prima del dovuto> Dice Duncan.
Appena cerco di rispondergli noto che il ragazzo è di nuovo in mutande. Ma questo vizio non se lo leverà mai?!
<Duncan!>
<Che c’è?!>
<Amico, sei in mutande!> Dice Geoff, coprendomi gli occhi per evitare altre scenate.
<Almeno questa volta le ho, lo sai che mi piace sentirmi “libero”>
<E tu lo sai come la pensa la “signorina” su questa tua libertà> Afferma Scott.
<Guardate che ci sento!> Mi scosto da quei tre, dirigendomi verso il bagno <Almeno mettiti un accappatoio, ce ne deve essere uno in ba…>
<Aspetta Zoey!>
<Io non ci andrei se fossi in te>
Questa volta forse avrei dovuto dare ascolto a quei ragazzi.
Almeno mi sarei risparmiata l’orribile odore provenire da quel gabinetto.
<Cof…Cof…M_Ma….Ma che cos…> Cerco di trattenere il fiato, uscendo il più veloce possibile dal bagno e chiudendo la porta di scatto <Cos’è scoppiato la dentro?!>
<La cena di ieri non ha fatto tanto bene al nostro Sam> Ridacchia Geoff <Ha occupato il bagno per più di mezz’ora, dopo un tempo simile, meglio lasciare che l’aria si pulisca del tutto>
Improvvisamente mi raggiunge Sam, pare tremendamente preoccupato per qualcosa <Ti chiedo scusa Zoey! Ma credo di non stare ancora molto bene!>
<Cosa? Ma…>
Non faccio in tempo a fermarlo, che lui si catapulta in bagno, chiudendo la porta con forza.
Giuro di non averlo mai visto correre così veloce come ora.
Anzi, a dire il vero, credo di non averlo mai visto correre. Ma in fondo sono qui solo da pochi giorni. Anche gli altri, tuttavia, sembrano abbastanza stupiti dalla velocità con cui ha occupato il bagno quel ragazzo.
D’accordo, non è il massimo convivere con loro.
Ma d’altra parte, poteva andarmi peggio, molto peggio.




…………………………………….





Pov Scott

In un certo senso, la permanenza di Zoey mi sta rendendo le giornate più divertenti. Prendermi gioco di lei è diventato un bel passatempo per me e Duncan.
Ma ora basta, penserò ad eventuali scherzi non appena termino di lavorare.
Strano, detto da uno come me, ma il vero motivo non è il lavoro in sé, ma la presenza di quegli hippie da strapazzo.
Spero che si siano dati una regolata e abbiano smesso di protestare inutilmente.
Giungo al luogo di lavoro, ma inaspettatamente non vedo nessuno dei miei colleghi, strano, di solito sono sempre io quello in ritardo.
In compenso vedo il mio capo che, appena mi nota fa cenno di raggiungerlo.
<Che succede boss?>
<Secondo te? Guarda!> Indica la zona piena di protestanti, ma nessuno che tenta almeno di proseguire con il lavoro <Ho mandato tutti gli operai a casa, questa situazione sta prendendo una brutta piega Scott, se queste proteste non la finiranno, tra meno di un mese andrò in banca rotta>
<Che cosa?! E tutto per quegli svitati?! Non posso crederci, io…>
<Tu, non puoi fare nulla> Mi blocca il capo <Lasciami fare qualche telefonata e vediamo se tra qualche giorno le acque si calmeranno, deve pur esserci qualcuno che muove il gruppo, dobbiamo cercare di trovare un compromesso>
<E se li prendessimo in pieno con le ruspe?>
Il capo mi lancia un’occhiataccia <Vuoi farmi andare in prigione?!> Tira fuori dalla sua tasca il cellulare e compone veloce un numero <Senti, perché non te ne vai a casa? Tanto qui non si può fare niente per oggi> Detto questo si allontana, iniziando a sbraitare al telefono.
Probabilmente con il suo assistente o un suo superiore, quello è capace di mandare al diavolo anche il presidente in persona. Ecco perché, in un certo senso, mi trovo bene a lavorare per lui, non ha peli sulla lingua.
Ma ora passiamo al resto. Qualcuno che muove il gruppo eh?
Mi guardo attorno, notando la ragazza di ieri sera legata ad un albero. Bene, in questo modo non potrà neanche scappare.
Vedo che sta parlando con un ragazzo, senza farmi notare da loro, mi avvicino di soppiatto, cercando di ascoltare la loro conversazione.
<Potevi avvertirci che oggi dovevamo legarci agli alberi, portavamo tutti delle corde>
<E' stata un'idea sul momento, mi spiace>
<Ma Dawn, sei sicura che riusciremo a salvare questo bosco? Io ne dubito...Quei tizi non mi piacciono per niente>
<Sta tranquillo Jake, ho sempre un asso nella manica> Gli sorride <Porto sempre con me un foglio per raccogliere le firme necessarie a fermare questa distruzione. Se ne raccogliamo abbastanza vedrai che nessuno di loro potrà più fermare il volere della nostra madre terra>
Ho sentito bene? Raccolta firme? Ah...Troppo facile...
Non mi resta che sbarazzarmi di quel foglio ed il gioco è fatto.
Almeno riuscirei a prendere tempo, ed evitare che gli scavi vengano cancellati.
<Fantastico! Quante firme hai raccolto fino ad ora?>
<Abbastanza, ma ne servono parecchie>
<Allora vedrò di informarmi, lo dirò anche agli altri. A più tardi Dawn> Detto ciò, il tipo la saluta e si allontana.
Esco allo scoperto, raggiungendo la piccola fissata della natura ed, avvicinandomi pericolosamente al suo viso, le punto il dito contro <Per colpa tua e della tua bravata, ora rischio il posto di lavoro!>
Cavoli...Ripensandoci queste sono le esatte parole che mio padre mi disse dopo avermi spedito da mia zia.
Mi faccio venire i brividi da solo.
Nonostante le accuse, lei prende un profondo respiro e mi risponde con tranquillità <Siete voi che avete ostacolato il cammino della natura>
<La natura non “cammina”> Sospiro, portandomi una mano al capo <In compenso vorrei che te ne andassi tu, con il tuo branco di svalvolati! Sei un punto di riferimento per loro…Se te ne vai, avrò campo libero>
<Ed è proprio per questo che non mi sposterò! Ci saranno i turni, in questo modo, non vi avvicinerete mai agli alberi>
<D’accordo basta, mi sono stufato!> Sotto lo sguardo stupito della ragazza, slego la corda che la tiene legata e le faccio cenno di allontanarsi. Lei mi guarda storto, battendo un piede come per indicare che da li non ha la minima intenzione di spostarsi.
<Certo che sei cocciuta>
<Lo sapevo che avrei dovuto usare una catena>
Mmh…Forse sono ancora in tempo a prendere la ruspa e tentare di abbattere quest’albero, magari lei si opporrà, ma di sicuro non rischierà la vita per una stupida pianta. In fondo i naturalisti sono tutti uguali.
<Non ci pensare nemmeno!> Mi urla <So a cosa stai pensando, e se ci provi non solo perderai il lavoro, ma potresti anche finire in carcere>
<Ma tu…Come…>
Certo che quella tipa è davvero strana. Com’è che si chiama..Dawn se non ricordo male.
<Non vuoi mica andare in galera solo per dimostrare la tua superiorità?>
<Almeno avrei vitto e alloggio gratis> Rispondo, portando le mani in tasca <Non potrai proteggere questo posto in eterno principessa delle fate, ti farò sloggiare>
<Non credo proprio> Tira fuori un piccolo sorriso.
Che ha da sorridermi in quel modo?
Non può sorridermi.
Deve odiarmi, come io odio lei.
Mi avvicino nuovamente a lei <Ridi finchè puoi, fiorellino, ma questa guerra la vincerò io>








ANGOLO AUTORE:
Allora??!! ^^ Che ve ne pare?!
Se ci sono errori, SCUSATE.
Devo postare veloce ed eventualmente lo correggo meglio appena torno a casa^^
Attendo i vostri pareri!
Un bacio
Nini

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Un segreto da svelare ***


Pov Trent

Era passata una settimana da quello spiacevole incidente al ristorante, per non parlare della strana chiacchierata con Gwen.
Da quel giorno non ci siamo più rivolti la parola, tranne una volta, per sbaglio ci siamo incontrati lungo la strada che portava alla sua Università, non immaginavo ci fosse un'Accademia delle Belle Arti qui a Toronto.
Non sono arrabbiato con lei, ma non capisco il perchè sta cercando di evitarmi.
Sono convinto che la situazione non sarebbe così se non avebbe scoperto di Courtney.
Ma d'altra parte...Forse meglio così, dal momento che è impegnata con quel Drake, non avrei avuto possibilità.
La scuola non è male, non ho ancora fatto piena conoscenza di tutti i compagni di corso, ma per fortuna che c'è Zoey a farmi compagnia.
Mi secca solo il fatto che ho sempre meno tempo per esercitarmi con la chitarra, a casa non c'è un secondo di pace, l'unico momento libero è quel breve stacco di trenta minuti prima che Courtney ed Heather rientrino, ovviamente, l'umore non è dei migliori.
Oggi finisco alle 10 di mattina, riprendo le lezioni più tardi, verso il pomeriggio.
Rientro velocemente in casa, sperando di trovare quella mezz'ora di pace e tranquillità che tanto ho bisogno, sfortunatamente, non succede mai quello che spero.
Prima che potessi entrare, sento dei bisbigli all'interno dell'appartamento, mi immagino una normale litigata giornaliera tra le ragazze, ma appena metto piede in corridoio, noto un'enorme pozzanghera uscire dal bagno.
<Che succede?> Domando ad una delle due.
Heather mi raggiunge, prendendo la giaccia all'attaccapanni <Secondo te?! Quella geniaccia di Courtney ha distrutto il nostro bagno solo per una stupida collana!>
<Non ho “distrutto il bagno”, ho solo manomesso un tubo.... Se ti senti così tanto esperta in idraulica allora perchè la prossima volta non ci pensi tu a risolvere la situazione?!>
<E' un problema tuo, non mio, ho cose ben più importanti da fare>
<Oh certo...Come ad esempio uscire con le tue false amiche snob ogni sera>
<Almeno io ho una vita privata. Studi come un ossessa, ma finirai a vendere articoli sportivi in un negozietto di bassa categoria come molte altre prima di te>
<Smettetela!> Cerco, inutilmente di fermare questo litigio, ma Heather non ne vuole sapere.
<Pensateci voi, io me ne vado> Afferra nuovamente la sua borsa, uscendo di casa, probabilmente dirigendosi al lavoro.
Una volta andata via, mi volto verso Courtney, che tira un lungo sospiro di esasperazione <Ora non ti ci mettere anche tu>
<Io?! Siete voi che non fate altro che litigare per qualunque cosa>
<Non è vero>
Ecco...Ci risiamo.
Ma non sarò io quello che inizierà un altra discussione cara Courtney.
Raggiungo il bagno, notando il tubo che perde acqua e il pavimento del tutto bagnato. <Bisognerebbe chiamare qualcuno che...>
<Già fatto, tra un ora arriverà l'idraulico e sistemerà tutto. Mi sono già offerta di restare qua, anche se questo porterà a perdere un'importante lezione di Giurisprudenza>
<Non credo ti rovini la carriera se salti una lezione>
Lei scrolla le spalle, incrociando le braccia <Probabilmente no, ma mi secca. E poi il professore mi odia, solo perchè l'ho ripreso più volte> Mi lancia una veloce occhiata <Non posso farci nulla se sbaglia alcuni termini tecnici ed io, nonostante la mia giovane età so molte più cose di quanto si possa pensare>
Mi viene quasi da sorridere a quell'affermazione. C'è da dire che Courtney è davvero unica nel suo genere.
Credo di non aver mai conosciuto nessuna con un'autostima così alta.
In un certo senso, vorrei avere io la sua determinazione, se non altro avrei potuto così convincere mio padre a farmi continuare gli studi di musica.
Ma ovviamente, per lui è solo una perdita di tempo, ed io non ho saputo oppormi.
Tuttavia continuo ad esercitarmi, non tanto come prima, perchè il tempo è poco, ma voglio perseverare.
<Allora, se non ti dispiace, io andrò al parco a suonare>
<Perchè proprio al parco?> Domanda Courtney
<Perchè mi rilassa, è molto più tranquillo>
<Anche qui è tranquillo>
Non faccio in tempo a rispondere che Dakota piomba improvvisamente in casa, tirando un urlo agghiacciante <Il mio papi ha bloccato le mie carte di credito!! Non ho più un centesimo! Sarò povera! Una povera bella con un trucco perfetto!> Piagnucola la ragazza, correndo verso camera sua.
<Povera Dakota...>
In fondo mi dispiace, è sempre stata abituata al lusso e alla comodità, ora invece si ritrova...Senza tutto questo.
Courtney alza gli occhi al cielo, appoggiandosi contro il muro <Quante storie per una carta di credito>
<Sai anche tu da che famiglia proviene>
Lei in tutta risposta, tira fuori un piccolo sorrisetto <Se ha pianto così tanto per i soldi spariti, non oso immaginare a quando sentirà il messaggio che gli ha lasciato suo padre questa mattina nella segreteria telefonica>
Alzo un sopracciglio, guardando incuriosito Courtney che però non mi dice nient'altro al riguardo.
Di certo non posso dire che questo appartamento sia tranquillo.
Dopo quello strano avvenimento, decido comunque di andarmene al parco, esercitandomi con la chitarra e prendendo un po' d'aria fresca.
Di sicuro mi sarei rilassato molto di più che in casa.



…...................................................................




Pov Bridgette

E' da una settimana che vado avanti di silenzi imbarazzanti, serate in camera a riflettere e pochi sorrisi, non posso continuare così, Geoff e Gwen avrebbero sospettato qualcosa prima o poi.
Non oso pensare a quel che succederà una volta che lo verrà a sapere.
Perchè prima o poi dovrà saperlo.
Non posso certo continuare così per altri nove mesi, per quanto possa negare o mentire, credo che alla fine si accorgerà della pancia.
La mia paura, è che possa reagire male...
In fondo stiamo parlando di un bambino...O una bambina.
Futuri genitori, una sistemazione, pannolini, scuola materna, elementari, serate di famiglia.
Geoff sarà pronto per tutto questo?
Ed io...? Credo di non saperlo ancora.
<Bridgette? Bridgette tutto bene?> Mi domanda Gwen.
Ci troviamo in un bar, come ogni mattina a far colazione. Ero talmente immersa nei miei pensieri da essermi scordata che sono in sua compagnia.
<Che ti succede? Ti comporti in modo strano in questi giorni>
Io mugugno un “Non è vero”, ma prima o poi avrei dovuto dirglielo.
Forse questo è il momento più adatto, se non altro mi fido di lei, Gwen non avrebbe mai raccontato in giro della mia gravidanza.
<Io...Ecco...>
Cavoli non so come dirglielo, sono così agitata, e sono davanti a Gwen.
Probabilmente sarei svenuta quando mi sarei trovata faccia a faccia con Geoff.
Gwen posa il suo caffè, tirando un leggero sospiro <Non puoi continuare così per sempre, prima o poi “si noterà”, non credi?>
Sgrano gli occhi, senza smettere di balbettare <M_ma tu...Come...>
<La sera della cena, eri talmente scossa che hai lasciato in bagno il test di gravidanza in bella vista> Tira fuori un piccolo sorriso <Io non ho detto niente, aspettavo che lo confessassi di tua spontanea volontà>
Non posso crederci di essere stata così stordita.
La notizia deve avermi scosso più di quanto pensi se ho addirittura lasciato il test in bagno senza rendermene conto fino al giorno successivo.
Ma forse meglio così, in questo modo è stato più facile per me, confessare tutto.
<Non sei sconvolta?>
In tutta risposta, Gwen alza le spalle, scuotendo il capo <Non direi, mia cugina è stata da noi quando è rimasta incinta a diciassette anni, ho dovuto sopportare la sua gravidanza isterica per tutti i nove mesi>
<Non mi avevi mai parlato di questa tua cugina>
<Non andiamo molto d'accordo> Beve un sorso del caffè, lanciandomi un'occhiata <Quando lo dirai a Geoff?>
<Quando avrò il coraggio. Non so come reagirà...E… >Deglutisco <Se mi lasciasse?>
<Sarebbe un codardo, e non credo lo farà> Risponde schietta.
In fondo ha ragione...
Forse la paura in sé non è tanto quella della reazione di Geoff.
Ma la mia.
Questo fatto cambierà completamente la mia vita, sarò pronta a tutto questo?



...........................................




Pov Heather

Ma guarda guarda.
Dopo una delle tante litigate con Courtney, ora mi trovo ad ascoltare la discussione delle ragazze che detesta, sulla probabile gravidanza della biondina.
Questo sì che è interessante.
Sbaglio o è la ragazza di Geoff? Sarebbe davvero sconvolgente per lui venirlo a scoprire da una fonte estranea e non dalla sua fidanzata in persona.
Pago il mio caffè e mi dirigo al lavoro, con un piccolo sorriso stampato sul volto.
Eh sì...Credo proprio che mi divertirò oggi.



.................................................




Pov Dakota

<Sbrigati con quel panino! I clienti stanno aspettando!>
Non ci posso credere, di norma non entro nei fast food da quando ho 12 anni, ed ora mi ritrovo a lavorarci all'interno come cameriera!
Mio papà non scherzava sul volermi farmi diventare più responsabile. Capisco farmi vivere da sola in un appartamento per niente lussuoso. Ma perchè costringermi a lavorare in questo postaccio?
E solo perchè ho esaurito una carta di credito di tremila dollari...Tzè...
In fondo non è la prima volta che succede.
Butto l'occhio verso l'angolo della cucina, dove i cuochi stanno friggendo delle patatine fritte, seguite dall'odore nauseante di carne piena di grassi.
Mi viene quasi da piangere.
Perchè farmi questo Papi?!
<Dakota?>
Quando volto lo sguardo vedo davanti a me uno strano ragazzo.
Lo fisso attentamente, sicura di averlo già visto da qualche parte.
Ad un tratto però, ricordo esattamente dove l'ho conosciuto.
<Ti ricordi di me? Sono Sam> Mi dice tutto sorridente.
<Ah...Sì> Rispondo un po' infastidita <Tu sei il tizio che mi ha gettato i ravioli in faccia>
Al suono di quelle parole, il ragazzo ride nervosamente, tentando di guardare altrove per l'imbarazzo <Ehm...Già...Mi dispiace per quell'episodio. Mi sono lasciato prendere dal momento>
I miei capelli ne hanno risentito per giorni.
Sopratutto perchè non potevo usare i miei classici prodotti di bellezza, ormai sono troppo costosi ed io non ho....Sigh...Abbastanza soldi.
Non posso crederci di essermi ridotto in questo stato.
Io, Dakota Milton, futura ereditiera, credo di non essermi mai sentita così a disagio come ora.
<Ad ogni modo, non pensavo lavorassi qui>
<Sono in questo posto perchè il mio papi mi ha costretto> Sospiro snervata <Dice che devo comportarmi come una persona “normale” e quindi trovarmi un lavoro...>
<E non potevi trovare posto migliore! Fanno degli ottimi panini, io sono un cliente fisso ormai> Mi dice con un enorme sorriso sulle labbra
In tutta risposta mostro un sorriso forzato.
E' più forte di me, lui si starà divertendo ma io non di certo.
Sono così triste...
Io devo spendere al centro commerciale. Non lavorarci.



…........................................................................




Pov Courtney

Che giornata stressante, non solo perderò la lezione di Giurisprudenza ma mi tocca restare in casa ad aspettare l'idraulico.
Tra l'altro è anche in ritardo, e poi la gente si lamenta che vogliamo sbrigarcela da soli.
Vedrò di fargli una bella ramanzina, e che non gli venga in mente di fare con comodo, ho cose più importanti da fare che stare tutto il giorno in casa ad attendere il suo arrivo.
Devo fare una serie di commissioni, comprare nuovi libri...
Non posso perdere tempo prezioso.
Guardo nuovamente l'orologio, 11:30.
Mezz'ora di ritardo, non ci posso credere, che nervoso.
Ad un tratto sento suonare il campanello, finalmente si è deciso ad arrivare.
Avanzo seccata verso la porta d'entrata, aprendola di scatto.
<E' più di mezz'ora che aspetto, qui si sta allagando tutto>
<Chiedo scusa dolcezza, ma mi hanno fermato i carabinieri...> Dopo una breve pausa <Per la terza volta questa settimana. Tzè...Avrò la faccia da delinquente> Dice ridacchiando.
Quella voce.
Quella risatina.
No....Non lui.
Alzo lo sguardo, vedendomi davanti quel rozzo troglodita della settimana scorsa.
Come si chiamava? Duncan.
<Tu?!> Urliamo all'unisono, completamente ignari del nostro strano incontro.
Senza neanche dargli il tempo di parlare, gli sbatto la porta in faccia, portandomi una mano al capo.
Non posso crederci.
Un degno amico di Gwen.
Ma che avevano tutti? Si sono dati appuntamento per darmi sui nervi?!
<Hey...Courtney aprimi!>
<Perchè mai dovrei farlo?!>
<Perchè altrimenti dovrai imparare a nuotare, pesciolina>
Mi volto nuovamente verso il bagno, notando l'acqua che non la smette di scorrere fuori da quel tubo rotto.
Diamine se ha ragione. Ma solo questa volta.
Così apro la porta, lanciandogli un'occhiataccia e...Ahimè...invitandolo ad entrare per sistemare quel danno.
Chi l'avrebbe mai pensato che tra tutti gli idraulici di Toronto, mi sarebbe capitato Duncan.
Questa sì che è sfortuna.


…........................................



Pov Dakota

Pausa!
Per fortuna, non ne potevo più di sgobbare come una qualunque cameriera.
Non pensavo che questo lavoro sarebbe stato così difficile.
Faccio per allontanarmi quando noto ancora quel ragazzo di prima seduto ad un tavolo. Incuriosita mi avvicino verso di lui <Sam? Che ci fai ancora qui?>
<Oh..Dakota! Che bello vederti...Ehm...Di nuovo.> Dopo un silenzio imbarazzante, riprende a parlare <Ehm...Io stavo passando da queste parti. N_non per vedere se avevi finito di lavorare! Stavo s_solo camminando, da solo, nel centro commerciale, e mi sono imbattuto in te! Che coincidenza eh?>
Davvero una bizzarra coincidenza.
<Ora sono in pausa, purtroppo non ho ancora finito questa tortura>
<Mi dispiace, ma vedrai che col tempo ti abituerai> Mi sorride, diventando improvvisamente timido ed impacciato <Ehm...Che ne diresti di, fare un giro? Adesso che sei in pausa>
<Ho poco più di mezz'ora. Non posso neanche fare shopping, impiego la metà del tempo solo a scegliere quale negozio iniziare gli acquisti!> Tiro un lungo sospiro, portando le mani ai fianchi <E poi non sono dell'umore adatto, sono talmente arrabbiata con il mio papi che vorrei solo sfogarmi>
Dopo diversi minuti, Sam pensa ad una soluzione.
<Ci sono! So dove portarti, è qui vicino e dura esattamente mezz'ora>
<Che cosa sarebbe?> Domando confusa
<Lo vedrai, ma sono sicura che ti piacerà>
<Non lo so...Insomma, uscire con uno come...Te?>
<Ma è solo un'uscita tra amici> Dice sconsolato, abbassando lo sguardo <Volevo solo aiutarti>
Di fronte a quel suo atteggiamento non sono riuscita a negargli quella possibilità.
<D'accordo Sam> Tiro fuori un piccolo sorriso.
In fondo non è un cattivo ragazzo.
Cerca solo di aiutarmi.
Magari potevano davvero essere...Amici.










ANGOLO AUTRICE:
Wow....E' un bel via vai di punti di vista eh?
Adesso sì che incominciano i guai.
E dal prossimo capitolo vedremo chi svelerà per prima il segreto di Bridgette.
Per non parlare del piano di Scott per vincere la sua “Battaglia” contro Dawn.

Ed altri intrecci vi aspetteranno al prossimo episod...Ehm volevo dire, capitolo! XD

PS: PROMETTO CHE MI IMPEGNERO' A RISPONDERE A TUTTE LE RECENSIONI, PERDONATE EVENTUALI RITARDI, MA SE DEVO RECENSIRE VOGLIO FARLO BENE E IN QUESTO MOMENTO HO POCO TEMPO T.T
PERO' ENTRO QUESTA SETTIMANA RISPONDO A TUTTI
Un bacione!!

Nini

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Sensi di colpa ***


Pov Dakota


Non avrei mai pensato di accettare l'invito da un tipo “strano” come Sam.
Ma in fondo non ho niente di meglio da fare.
Le mie amiche saranno da qualche parte, probabilmente a fare spese folli approfittando della mia assenza per fregarmi gli abiti che mi sarei sicuramente comprata.
A dire il vero, non credo abbia delle vere amiche.
Insomma, gli amici ci sono quando hai bisogno di loro, o almeno credo...
Lo vedo spesso nei film.
Ma loro non si sono mai comportate così.
Appena hanno saputo della mia “punizione”, nonché mancanza di soldi e vantaggi, non mi hanno più richiamata, e tanto meno spedito un messaggio.
Già...Belle amiche.
Invece Sam si preoccupa per me.
Forse saremmo potuti diventare davvero amici.
Sempre che una Milton possa essere amica di un nerd, patito di videogiochi.
<Allora? Come ti sembra Dakota?>
Sam mi ha portata in un posto stranissimo.
Ha detto che si chiama “Laser Game”, o di sicuro un nome simile.
Mi ha spiegato che si tratta di una specie di “battaglia virtuale”, usando delle pistole giocattolo, spari dei laser colorati ad altre persone...
Ma se è tutto finto, dove sarebbe il divertimento?
Sam mi ha assicurato che mi sarei potuta sfogare e sopratutto divertire.
Lo ammetto, inizialmente non ero al massimo dell'entusiasmo, ma lui era stato così dolce con me, non potevo ritirarmi sul momento.
E meno male che non l'ho fatto.
Non riesco a credere a quello che sto per dire ma... Mi sono divertita.
Mai avrei pensato di accettare qualcosa diverso allo shopping o ai trattamenti estetici.
Per la prima volta, dopo tanti giorni, me la sono spassata.

<Ragazzi stop!>
Il tempo a disposizione è ormai terminato, così io e Sam usciamo dalla sala per posare quelle strane pistole.
<Wow Dakota. Non ti facevo così ehm...Così...Agguerrita! Eheh>
<Come?> domando confusa
<Abile, forte, insomma...In gamba!> Esclama entusiasta <Hai sbaragliato tutti gli altri senza perdere neanche una volta>
Okay credo di essermi persa. Ma credo mi stia facendo dei complimenti.
A dire il vero sono stupida pure io del fatto di essere stata brava in qualcosa che non sia, ehm...Femminile?
Mi sono limitata a colpire quelle odiose ochette dell'altra squadra.
Tzè...Invidiose sia della mia mira, che dei miei capelli perfetti.
<Odio doverlo ammettere> Sospiro <Ma mi è piaciuto. E poi...> Mi levo di dosso la tuta protettiva che fanno indossare ad ogni giocatore <Questa tuta è perfettamente intonata col colore dei miei occhi! Non posso dire di certo delle pistole, dovrebbero cambiare colore, assolutamente>
Sam mi rivolge un piccolo sorriso, guardando poi l'orologio al polso <Tra poco inizi di nuovo il tuo turno. Visto? Sono passati in fretta questi trenta minuti, e di sei addirittura divertita>
<Ti ringrazio Sam> Gli sorrido <Sei stato davvero molto gentile>
<Figurati> Dice, prendendo successivamente un bel respiro <Senti ehm...Dakota, s_se ti va, possiamo...Anche uscire domani se...>
Ma proprio in quell'istante il mio cellulare inizia a squillare la mia ultima suoneria scaricata ahimè...Un mese fa.
Sto davvero perdendo colpi, ma sono a corto di soldi per colpa di questa faccenda di mio padre.
Senza pensarci due volte, osservo il nome sul display: Stella Noomberg, una delle mie “cosiddette amiche”.
So che non avrei dovuto risponderle, dopo avermi ignorato per tutto questo tempo.
Ma se non l'avessi fatto le voci sarebbero circolate, e non posso rovinare la mia vita sociale per una lite con un'altra ereditiera.
<Pronto, Stella?> Ignoro completamente l'ultima frase di Sam, concentrandomi sulla telefonata <Non sto facendo niente di interessante, racconta pure!>
Istintivamente mi allontano di qualche passo, ascoltando la discussione, sul fatto di quanto sia falsa ed ipocrita un'altra nostra cara amica Jennifer, scoperta ad avere una relazione con l'ormai ex-ragazzo di Stella.
Ammetto che sparlare mi diverte un sacco.
Ma solo dopo aver riattaccato il telefono mi rendo conto di aver completamente escluso Sam.
Inutile dire che lui se n'è andato da un pezzo. Accidenti.
Questa volta, anzi...
Per la prima volta in vita mia, mi sono sentita davvero...In colpa.
E non mi piace per niente.




…...............................................





Pov Duncan

Quando si dice “le coincidenze della vita”.
Chi l'avrebbe mai detto che tra tutte le belle ragazze che posso abbordare con il mio lavoro, devo finire proprio nella casa di quella svitata, figlia di un altrettanto svitato.
Da non dimenticare inoltre con chi vive, altre tre bambole ancora più fuori di testa.
E poi sarei io quello pazzo. Tzè...
Comunque, un lavoro è pur sempre un lavoro, meglio mettermi all'opera e andarmene via il prima possibile.
<Allora dolcezza, quale sarebbe il grande problema?>
Con la sua solita freddezza, mi indica il bagno, specificando il guaio in cui si era cacciata.
Mi avvicino ad esso, osservando per bene la situazione, c'era acqua ovunque ed il tubo in parte aveva già ceduto.
Ma come caspita ha fatto a ridurlo così?! Non poteva aspettare l'arrivo di un esperto come fanno le persone normali?!
<Vedo che ti sei data all'idraulica>
<Questo bagno avrà almeno sette anni, è normale che si rompa tutto facilmente> Ribadisce, portando le mani ai fianchi.
Quasi mi scappa un sorrisetto. E' divertente che non voglia ammettere di aver sbagliato lei.
<La prossima volta, dedicati alla cucina invece che pasticciare nel bagno> Detto ciò mi metto al lavoro, dietro gli insulti che probabilmente la ragazza mi sta lanciando, insieme ad una serie di occhiatacce senza pietà.
Devo davvero darle sui nervi.
E la cosa mi diverte.




….................................................





Pov Scott


<Ciao Dawn>
<Scott> Risponde seccata.
Mi trovo davanti ad una bancarella, piena di peluche e volantini.
Ed ora che diavolo sta combinando?
<Vedo che tu e i tuoi amichetti fricchettoni avete abbandonato la protesta> Dico soddisfatto
<Sai bene che non è così> Risponde lei <Oltre al disboscamento, ho altre cause a cui pensare>
Tzè...Almeno non sono l'unico a cui distrugge la vita.
Ma ora voglio divertirmi un po'.
<Ed una di queste è...Vendere pupazzetti per strada?>
Lei mi lancia un'occhiataccia, cercando di ignorare le mie continue provocazioni <Se sapessi osservare, invece che parlare a vanvera, capiresti il motivo per cui mi trovo qui> Detto questo si rivolge ai passanti, indicando l'edificio proprio dietro di noi <Ascoltatemi! Questa industria testa i suoi sporchi profumi su poveri animali indifesi e...>
<Come fanno i profumi ad essere sporchi?> Domando confuso ad un passante, senza badare al discorso della biondina.
Quella ragazza mi stupisce ogni giorno di più.
Non solo sta rendendo la mia vita un inferno con la sua protesta, ma scopro addirittura che non si tratta dell'unica.
Mi avvicino a lei, con la mia solita aria spavalda <Allora, non sono l'unico a cui vuoi rovinare la carriera. Perchè non ti cerchi un hobby?>
<Salvare gli animali è il mio hobby> Risponde schietta.
Tzè, banale e scontata.
<Non convincerai mai nessuno, alla gente non importa nulla di queste cose>
Una ragazza esce dall'edificio di fronte, con in mano una borsetta di profumi, senza pensarci due volte, Dawn le porge un volantino <Il profumo che ti metterai è testato su dei cuccioli!>
<Che cosa?! Ne sei sicura?!>
<Sicurissima, se non facciamo qualcosa continueranno a torturare quei poveri animali!>
<Io...Io non lo sapevo! Che orrore!> Getta l'acquisto nel bidone più vicino, a quanto pare a qualcuno importa davvero questa faccenda. <Mi dispiace... Io amo gli animali e...>
<Non preoccuparti> Dawn le consegna uno dei peluche esposti, mostrandole un dolce sorriso <Tieni, e promettimi solo che farai circolare la voce, dobbiamo far cambiare le cose, i test sugli animali devono essere aboliti>
<Ah!! Ma è assurdo!> Commento. Stupefatto e, bhè...Anche seccato! Non può averle sempre tutte vinte!
Entrambe mi rivolgono un gelido sguardo, seguito da un commento da parte di quella ragazzina <Tzè... Sei solo un insensibile!> Mentre si allontana mi da una leggera spintonata con la spalla.
Ma tu guarda...
Dawn mi lancia un sorrisetto vittorioso, continuando poi il suo lavoro da “distruggi aziende”.
Mi sarei dovuto vendicare anche di questo, ma prima devo pensare a come fregarle quel foglio di protesta contro il disboscamento.
Osservo bene il bancone, notando la stessa identica borsa che aveva al cantiere, di sicuro dentro ha il foglio delle firme, non mi resta che prenderlo, distruggerlo, bruciarlo e...
No aspetta, se lo distruggo non ha senso bruciarlo.
Ma l'importante è sbarazzarmene al più presto, così guadagnerò altro tempo.
Sorrido compiaciuto del mio astuto piano di attacco e, notando una Dawn occupata a parlare con altre due ragazzine, mi avvicino di soppiatto alla borsa.
Non faccio in tempo ad afferrarla che qualcuno blocca il mio braccio, alzo lo sguardo, vedendomi davanti un omaccione grande e grosso che mi osserva con aria sospetta.
Merda.
<Hey... Amico, mollami, non stavo facendo niente di male>
Ma lui non risponde, e non vuole decidersi a lasciare la presa, finchè Dawn ci raggiunge, a quel punto vengo finalmente liberato.
<Che succede qui?> Lancia una veloce occhiata a quel ragazzo <B? Scott ti sta dando fastidio?>
<Io?! E' LUI che lo sta dando a me!> Cerco di giustificarmi, anche se inutilmente, data la situazione <M_mi stavo solo appoggiando, tutto qui. Ma l'omaccione qui vicino non ha gradito la mia presenza>
<Forse perchè bramavi ad altro> Dawn non sembra aver capito le mie vere intenzioni, tuttavia ho rischiato grosso.
Devo assolutamente farmi venire in mente qualcosa, ed al più presto.
<Puoi andarti ad appoggiare da un'altra parte, a meno che tu non combatta per questa protesta...>
<Pfui...Ma non farmi ridere, fiorellino. Io...> Ad un tratto però, mi viene un'altra fantastica idea < A pensarci bene, potrei darvi una mano>
<Scott...>
<Il lavoro è il lavoro, ma qui stiamo parlando di “orribili” test agli animali>
<Ma...>
<Da piccolo ho avuto due tartarughe, posso capire>
Veramente mio cugino ne aveva due, me le aveva affidate alle elementari per andare al campeggio.
Non mi ricordo dove siano finite...
E sinceramente non me n'è importato più di tanto.
Lascio qualche minuto di silenzio, osservando i due che si lanciano un'occhiata preoccupata, finchè Dawn mi posa una mano sul petto, chiudendo gli occhi e prendendo un forte respiro <La tua aura è molto turbata...E' strana, ma...>
Ci scambiamo un veloce sguardo, dove la ragazza mostra un piccolo sorriso sincero <...Voglio fidarmi>
Fantastico! La svitata ha abboccato.
<Vai a distribuire i volantini dall'altra parte della strada con B. Io starò qui a continuare a fermare gli acquisti di quelle ragazze>
No aspetta, non è questo che mi ero immaginato.
<Cosa?! E...L_lasciarti tutta da sola?> Le porto una mano sulla spalla <E se un tipo volesse provarci? Qualcuno dovrebbe proteggerti>
Ma quanto sono bravo.
Si sposta da me, sorridendomi, anche se un po' perplessa <Sei strano...Premuroso, nonostante i battibecchi che ci sono stati tra noi...>
<Quelli?! Ah...Ormai è acqua passata>
<Bene, allora vai ad aiutare B> Detto ciò mi fa cenno di andare con il suo amico.
<Ma...>
Inutile. Non mi resta che assecondarla e fare questa stupida protesta.
Per quanto detesti questa cosa, devo ottenere la sua fiducia il più possibile, o quanto basta che potermi avvicinare a quella borsa.
Ed il tutto entro poche settimane.
Questa sì che sarà una grande impresa.
Un piccolo sorrisetto mi si forma sul volto.
Attenta principessa delle fate, la tua foresta verrà presto distrutta dall'uomo cattivo.



…......................................




Pov Geoff

Il capo mi ha chiesto di sistemare alcuni scatoloni di pesi vecchi nei ripiani.
Oggi la giornata non sembra andare nel migliore dei modi, tutta colpa di quella palestra accanto.
Molti che venivano qua si sono trasferiti da loro e così abbiamo perso diversi clienti abituali.
<Buongiorno Geoff>
Parlando del diavolo...
<Heather?> Il suo arrivo mi distrae, facendomi cadere addosso uno degli scatoloni. <C_Che...Che ci fai qui?!> Domando a fatica, riprendendomi dalla botta di tutti quei pesi. Anche se piccoli fanno male.
<Ma guarda che accoglienza, sono solo venuta a trovarti>
Trovarmi?
E perchè? Mica siamo amici...
La osservo con aria stranita, aspettandomi che mi spiegasse il motivo di questo suo strano comportamento.
Non ho problemi con le persone, ma se non ricordo male è stata lei a lanciarmi quel piatto di pasta in faccia, per non parlare della bistecca sul naso.
<Non guardarmi così> Dice, turando un sospiro <Forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato>
<Tu dici?> Domando sarcastico.
<La serata già in sé era abbastanza stressante, per non parlare dell'argomento Alejandro, sono costretta a lavorare con lui, ma ne farei volentieri a meno>
A quel punto mi sento più tranquillo.
Forse il fatto che entrambi non sopportiamo quello spagnolo narcisista può essere un buon motivo per seppellire l'ascia di guerra tra di noi.
<Ah...Uhm....Va bene!> Rispondo, dandole una pacca sulla spalla.
Lei sembra irrigidirsi, guardandomi storto per un breve istante.
Dopo aver sistemato tutto, vado a controllare un'attrezzatura dei pesi che sembra essersi allentata, Heather mi raggiunge nuovamente.
Avrà altro da chiedermi? Pensavo fosse venuta solo per chiarire la situazione dell'altra sera.
<Sai Geoff... Non capisco come fai ad essere così calmo, io sarei davvero agitata...>
<Naaah....Non è così difficile, ci vuole solo calma è pazienza>
Sì, come no.
Ecco un bullone partire improvvisamente, accidenti alla mia boccaccia.
<Ti senti pronto? Non ti facevo il tipo>
<Sono obbligato, non ho scelta, altrimenti il capo mi licenzia> Dico con frettolosità, mentre cerco disperatamente il bullone caduto chissà dove.
<E adesso cosa centra il tuo capo con il bambino?>
A quel punto mi blocco, alzandomi di scatto verso di lei <E adesso cosa centra il bambino con questo bullone?!> Indico l'oggetto in mano.
Heather si porta una mano al viso <Sei proprio un idiota> Sospira.
Una voce esterna interrompe quel momento di grande confusione.
<Geoff?>
<Piccola!>
Bridgette ci raggiunge, con aria preoccupata <Ho...ho sentito bene?! Tu come...>
<Dovresti fare attenzione ai luoghi dove confidare i segreti> Risponde soddisfatta Heather <Stavo solo informando il tuo ragazzo della grande notizia, ovvero che...>
<Geoff aspetto un bambino!> Urla Bridgette, prima che Heather potesse finire la frase.
Cavoli... Che casino... Che...
Un momento.
Cos'ha appena detto? Bambino? BAMBINO?!
<C_Che...C_cosa...>
Quasi non riesco a parlare.
No, non può essere, come diamine ho...
No aspetta, come succede lo so, ma non capisco il perchè.
Credevo...Credevamo entrambi di aver preso sempre precauzioni.
<Ops...Non mi dire che non lo sapevi ancora...> Dice Heather, con un piccolo ghigno sul volto <Avrei voluto concludere io, ma la tua espressione vale comunque il mio tentativo>.
Credo di non aver capito nulla di quello che ha detto.
Credo di non comprendere più niente in questo momento, perfino le parole di Bridgette mi sembra solo vuoto.
Nella mia mente affiora solo il pensiero di quello che ho sentito poco fa, un bambino.
Io...Sarò padre.
Non so se essere felice, o triste, o tutte e due le cose.
Si può essere entrambe...?
<Geoff? Geoff mi senti?!> Bridgette cerca di scrollarmi ma senza risultati.
L'unica cosa che ricordo è, che dopo quella notizia, svengo a terra, pensando: “Sto solo sognando”.
Chissà cosa succederà una volta sveglio...
Wow, non credevo di saper reggere così "bene" le notizie shock.






ANGOLO AUTRICE:

BuonSalve miei cari fan! *Si sentono i grilli*
Okay siete spariti tutti, o almeno è quello che penserò una volta che avrò postato questo capitolo.
Mi spiace aver ritardato così tanto, ma questa volta ho un motivo molto valido.
No non centra la scuola (u.u)
Sono andata avanti per qualche giorno con la febbre senza accorgermene e proprio a Pasqua mi è salita abbastanza alta. Ho passato una settimana con la febbre e in più uno stupido virus allo stomaco, non riuscendo neanche ad alzarmi in piedi T__T
La PEGGIOR Pasqua di SEMPRE (Grrr) Per non parlare di Pasquetta, niente pappa sui prati, ed io non aspettavo altro!
Sigh...
Bhè dopo questa, vi lascio.
Un bacione a tutti e anche un forte abbraccio


Nini


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Arriva Sam Jr. ***


Pov Geoff

Mi ritrovo a casa, dopo quello che era successo al lavoro, il mio capo ha detto di andare a riposarmi, ma per quanto mi sforzassi non riuscivo a chiudere occhio.
Continuavo a ripetermi in testa: Sarò padre.
Un tipo come me?
In che guaio mi sono cacciato?! Non sarò mai un padre che si rispetti!
Non sono neanche capace a badare a me stesso, figurati ad un bambino. O bambina.
Tiro un lungo sospiro, accendendo la televisione e cercando di distrarmi con qualche programma sportivo.
Sam entra in casa, distrutto quanto me, chissà che gli prende.
Si siede sul divano, fissando assente lo schermo della televisione e lanciando qualche sospiro ogni tanto. Dopo qualche minuto, gli porgo il telecomando <Se vuoi puoi metterti qualche videogioco…Non sto guardando niente di interessante>
<No ti ringrazio…Ma non ho voglia di giocare>
Mi volto verso di lui, incredulo di ciò che ho appena sentito.
Non ha voglia di giocare? Il nerd delle partite on line?! Ma che sta succedendo oggi?!
<Wow amico, devi essere parecchio scosso se non hai voglia di usare i tuoi aggeggi elettronici>
<Ho incontrato la ragazza dei miei sogni, ma per lei sembra che io non esista…> Dice tristemente
<Oh…Mi dispiace…>
<Non credo ci sia cosa peggiore che essere scaricato in questo modo…>
E tra un sospiro e due sorsi di birra, improvvisamente mi viene voglia di raccontare tutto.
<Aspetto un figlio>
Nel modo più naturale possibile.
<COSA?!> Sam spicca quasi un sobbalzo, sorpreso della notizia <Tu…Tu…>
<Eh? Non io, Bridgette è incinta>
<Lo supponevo genio> Sbuffa il ragazzo, spegnendo la televisione <E lo dici così, come se niente fosse, è una grande responsabilità badare ad un bambino. Lo terrete? Andrai a vivere con Bridgette? Non vi conviene prima sposarvi? E…>
<Basta basta!> Lo blocco <Ancora non so cosa mangerò a pranzo! Non farmi pressioni> Riaccendo la televisione, cercando di ignorarlo, ma Sam sembra non ne voglia sapere di lasciarmi in pace.
Avrei dovuto stare zitto e non dirgli niente.
Ma forse dovevo davvero parlarne con qualcuno, e tra tutti i ragazzi che conosco, Sam sembra quello più serio, o almeno in queste cose.
<Non ti sembra sia una responsabilità un po’ troppo grande?>
<Che vuoi dire?> Domando incuriosito.
<Ricordi i nostri due criceti?>
<E’ stato un incidente! Non volevo aspirarli con quel coso!>
<Si chiama aspirapolvere, e ripeto che non è stata una buona idea>
<Sembravano sporchi, volevo solo pulirli un po’> Cerco di giustificarmi ma inutilmente
<E il nostro pesciolino rosso? E’ morto dopo due giorni che l’hai portato a casa! E per colpa tua>
<Sai che i pesci rossi non durano molto…>
<Gli hai dato da mangiare la varechina!>
<Duncan si era scordato di prendere il mangime, stava morendo di fame e…> Ad un tratto mi blocco, ripensando a tutti quegli incidenti che ho causato ai nostri animali <Cavoli, e se per caso do da mangiare la candeggina a mio figlio?! Bridgette mi ucciderà!> Mi volto verso Sam, afferrandolo per le spalle <Rischierà la vita ancora prima di compiere due anni! Non posso fargli questo! Sam, aiutami!>
<Va bene va bene, mollami!> Si scosta da me, pensando ad una soluzione <Hai nove mesi di tempo. Potresti leggere qualcosa, oppure…>
<Ehm…Leggere….Qualcosa…?> Domando con aria annoiata.
Non amo la lettura, specie se è qualcosa che deve insegnarti.
A quel punto Sam, sospirando rassegnato, si dirige in camera sua, rovistando qualcosa tra i cassetti, pochi minuti dopo torna con un piccolo giocattolo tra le mani <Geoff, ti presento Carmelo>
<E cosa sarebbe?>
<Un tamagotchi, un simulatore di vita, dovrai badare all’animaletto dentro al gioco, dargli da mangiare, controllare se ha la febbre, curarlo, spegnere la luce quando va a dormire, insomma…>
<Come se fosse un bambino!> Esulto, prendendo il giocattolo in mano <Pensavo fosse un giocattolo per ragazzine, perché ne hai uno in casa?>
<Stai parlando con un malato dei videogiochi o sbaglio?> Mi sorride <Non sarà come un vero neonato, ma ti potrà dare un po’ di autostima per affrontare l’arrivo di tuo figlio>
<O figlia> Tiro fuori un piccolo sorriso, guardando poi il giochino con aria soddisfatta e cliccando ripetutamente il pulsante per dargli da mangiare <Sarà un gioco da ragazzi, se non riesco a far morire questo esserino, non avrò problemi col bambin…>
Improvvisamente sento un rumore, seguito da una musichetta triste e macabra.
<Ma che sta succedendo?!>
Sam osserva lo schermo del gioco, sbarrando gli occhi <Hai ucciso Carmelo! Perché l’hai ingozzato così tanto?!>
<Cosa? Sembrava sciupato…Non pensavo avessero un limite!>
<Come ogni essere vivente che si rispetti!>
Diamine…Andando di questo passo non farò sopravvivere nessuno di quei tamagotchi.
Ma perché è così difficile badare a qualcuno?



….......................................



Pov Heather

Geoff non sa davvero reggere le notizie, al contrario di me.
E' caduto per terra come un perfetto imbecille, sotto lo sguardo shoccato della sua ragazza e del suo capo. Tzè... che idiota.
Certe persone non sanno davvero contenersi.
<Heather>
Parlando di certa gente...
<Alejandro> Mormoro infastidita, voltandomi verso la marea di gente appena entrata in palestra
<Da quando in qua abbiamo così tanti clienti?>
<Ma come? Non ti ricordi che tra tre settimane c'è la maratona?>
<Certo che me lo ricordo, per chi mi hai presa>
Non avrei mai ammesso che me l'ero totalmente scordata, sopratutto di fronte a lui.
<Allora ti ricorderai anche che tra non molto verrà eletto l'impiegato del mese>
<Ti correggo, Burromuerto, l'impiegatA del mese, perchè verrò scelta io>
<Quanta determinazione, per un visino così grazioso> Mi sfiora una guancia con la mano, mostrandomi un piccolo sorrisetto.
<Giù quelle manacce!> Lo allontano <Stai solo cercando di cambiare discorso! Io lavoro qui da più tempo, vengo in orario e non perdo di certo tempo a fare il cascamorto con le ragazze per ottenere più clienti>
<Almeno io sono un buon personal trainer> Ribatte lui <Tu non sapresti allenare neanche un orsacchiotto di peluche>
Come sarebbe a dire?! Questo è troppo...
In quell'istante, un ragazzo inciampa su dei pesi sparsi per terra.
Mostro un piccolo sorrisetto, portando le mani ai fianchi <Vuoi scherzare? Sarei capace di prendere questo sfigato e farlo diventare un vero e proprio campione!>
La nostra lite ormai sta attirando l'attenzione di quasi tutte le persone all'interno della palestra, compresi i colleghi di lavoro.
Ma a me non importa, come sempre, devo aver io il diritto dell'ultima parola.
<Sul serio?> Commenta sarcastico l'ispanico <Saresti disposta a scommettere su chi di noi sia il miglior allenatore?>
<Sono pronta, e vincerò, ad ogni costo>
<Se ciò avverrà, ti chiederò scusa e...>
<Non basta Cascamuerto> Dico, con un piccolo sorrisetto maligno sul volto <Dovrai chiedermi scusa pubblicamente, ed ammettere di essere inferiore a me in tutto>
I nostri colleghi mormorano preoccupati, evidentemente mi sono guadagnata un'ottima fama.
Dopo una pausa di riflessione, Alejandro annuisce, accordando così il patto <Va bene, ma se per caso vinco io bhè...> Mi sorride <Farai lo stesso, ammettendo inoltre di essere innamorata di me>
<Che cosa?!> Ripeto esterrefatta <Ma questo non è assolutamente vero!>
<Ti sentirai in imbarazzo Heather, ed è questo l'importante> Ridacchia leggermente <Che sia vero oppure no, questo lo sai t...>
<Smettila! Argh...> Mi porto una mano al viso, cercando di trattenermi dal sferrargli un calcio nei gioielli <D'accordo> Detto ciò ci stringemmo la mano.
Tanto alla fine avrei vinto io.
Ho sempre ottenuto ciò che volevo, bhè...Tranne per il fatto del lavoro.
Sarà un gioco da ragazzi.



…......................................................




Pov Courtney

Ah finalmente, dopo un ora straziante quell'odioso ragazzo se n'è andato, ancora un minuto con lui e sarei potuta esplodere dal nervoso.
Non ho mai incontrato qualcuno che mi facesse alterare così tanto, ed io ho una lunga lista di persone che non sopporto.
Faccio per prendere il cellulare quando mi rendo conto di una cosa fondamentale.
La mia collana?
Ero talmente infastidita dalla presenza di Duncan che non vedevo l'ora sistemasse quel tubo e se ne andasse al più presto. E pensare che il motivo per cui era successo quel pasticcio è proprio perchè mi era scivolata quella collana.
Guardo nella cesta dei rifiuti, è impossibile che l'abbia buttato lì, tuttavia meglio controllare.
Mi chino per vedere se è caduta sotto qualche mobiletto in bagno ma niente, è sparita.
Come se qualcuno l'avesse presa...
Qualcuno che si veste in modo strano, pieno di piercing e con un'orribile cresta verde.
<Grrr..Duncan!!>


….....................................................




Pov Trent

Per colpa di Courtney e della sua collana, mi sono dovuto allontanare da casa per poter suonare in santa pace qualche canzone.
Mi trovo al parco, strimpellando qualche nota di una delle mie canzoni preferite, finchè mi raggiunge qualcuno <Hey, avresti da accendere?>
<Eh?> Mi volto verso quel ragazzo, scuotendo il capo <Spiacente, non fumo>
<Mica ti ho chiesto se fumi> Borbotta lui, sedendosi accanto a me con aria infastidita <Non fumo una sigaretta da ieri, sono in astinenza...>
Non so chi sia quel tipo, e non capisco perchè tra tutte le persone che ci sono al parco doveva sedersi proprio vicino a me.
Non so il perchè, ma non mi ispira nulla di positivo.
Sarà per il suo atteggiamento, chi lo sa.
Cerco di ignorarlo, continuando a suonare come se nulla fosse, finchè lui non inizia un nuovo discorso <E' “She Will Be Loved”...>
<Esatto, ti piacciono i Maroon 5?>
<Naaah...Non è il mio genere, ma piacciono alla mia ragazza...Credo>
Il tipo non mi pare molto sveglio. O magari è solo menefreghista.
Quel ragazzo compone un numero, ma dopo qualche minuto di attesa riattacca, ancora più infastidito di prima <Non posso credere che quella stronza non mi risponda...>
Io mi limito a stare zitto, meglio non intromettermi in faccende che non mi riguardano.
<Ti rendi conto?! Mi ha mollato senza una ragione, io! Non sono mai stato piantato da nessuna, non può permettersi di farmi questo> Stringe forte i pugni <Se scopro che si vede con un altro, lo sistemo io>
A quel punto smetto di suonare, lui si volta verso di me, assumendo un aria più calma <Ah...Ti ho forse infastidito? Scusa amico... E' solo che oggi è davvero una giornataccia>
<Non preoccuparti> Mostro un leggero sorriso <Ti capisco, le ragazze ci fanno perdere la testa>
<Allora non sono l'unico> Mi da un'amichevole pacca sulla spalla. <Allora, che è successo a te?>
<Bhè...>
Non mi andava molto di aprirmi con uno sconosciuto, specialmente con uno bizzarro come lui.
Ma d'altra parte, meglio non farlo arrabbiare, non mi pare un tipo molto ragionevole.
<Mi interessa una ragazza, ma credo sia impegnata, solo che...Pensavo che anche lei avesse un'interesse...E quindi...>
<Semplice, fregala al tizio, che importa se è fidanzata o meno, se lei ci sta, allora non farti aspettare>
Tiro un lungo sospiro, posando la chitarra <Non saprei, non sono fatto per queste cose, e poi lei ce l'ha a morte con me, e non capisco il perchè...>
<Ha un bel caratterino eh?>
<Sì...Abbastanza> Sorrido
<Anche la mia> Sospira, un po' stufo <A volte non sopporto il suo modo di vestire, insomma...Troppo nero, dove siamo, al festival dei dark?>
Al suono di quelle parole alzo lo sguardo, incuriosito, lo ammetto, preoccupato.
Preoccupato del fatto che sia...
<Anche se devo ammettere che con quelle meshe verdi ci stanno bene>
Oh no...
Ti prego non dirmi che...
<Ehm...Amico, ora dovrei proprio andare> Rimetto la chitarra nella mia custodia e scatto veloce in piedi.
<Ma come? Te ne vai di già?>
<Mi spiace, ma ho parecchi compiti da fare, sarà per la prossima volta> Mostro un leggero sorriso, salutandolo con un cenno della mano.
Mentre mi allontano da quella panchina, ripenso alla conversazione di poco fa con quello strano tipo.
Possibile che abbia appena conversato con il fidanzato di Gwen? O ex...Diciamo che sono ancora un po' confuso al riguardo.
Non ci posso credere, credo non metterò piede in questo parco per un po'.




…..................................



Pov Sam


<Saaaaaaam!!>
Quel terribile urlo mi fa distrarre, perdendo la partita in quattro e quattr'otto.
Cavoli, ero ai livelli più complicati del gioco e finalmente mi ero tolto dalla mente Dakota.
Già...Dakota...
In questi ultimi giorni non sono più andato a trovare Dakota. A dire la verità volevo, ma temo mi ignori come la volta scorsa...
Non posso crederci di essermi ridotto così per una ragazza, che non è neanche la MIA ragazza.
L'ultima volta che sono stato così giù è stato dopo aver saputo che l'uscita di Rekken 8 verrà posticipata di un anno.
<Saaaam!!>
Geoff continua ad urlare il mio nome, finchè giunge in camera mia, impedendomi così di ricominciare una nuova partita.
<Che succede?> Domando, un po' infastidito dai continui urli.
<Credo che Jasper non stia molto bene...> Osservo il tamagotchi, notando che il caro Jasper sta esalando il suo ultimo respiro virtuale <Oh no!! Geoff!Non di nuovo...>
<Ti giuro che non è colpa mia, mi sono solo distratto qualche ora e...>
<E' già il sesto tamagotchi che fai morire in soli due giorni>
<Non guardarmi come se fossi il colpevole! Ce la sto mettendo tutta!>
Ed è vero.
Geoff si è portato il tamagotchi perfino al lavoro, a volte, dimenticandosi perfino dei clienti per rispondere ai continui richiami del giochino.
Perfino ieri sera, nella sua serata con Bridgette, non ha mollato un solo secondo quel gioco.
E nonostante ciò è riuscito a far morire ben sei di quegli esserini. Un vero record.
<Geoff...Forse è meglio che ci rinunci>
Faccio per riprendermi il gioco, ma il ragazzo non vuole mollare la presa <No!! Non posso rinunciare, pensa a mio figlio!>
<Forse ho e_esagerato io con l_le parole> Tento di prendermi il gioco ma niente da fare <Il tamagotchi in fondo è solo uno stupido giocattolo, forse dovresti fare pratica su qualcos'altro>
A quel punto il biondo molla la presa, facendomi scaraventare a terra <Tipo?>
<Non saprei...Riprenderti un criceto? E questa volta, tienilo lontano dall'aspirapolvere...>
Dopo diversi minuti, Geoff esclama sorridente un “Ci sono!”, dopo di chè si allontana con in mano il portafoglio.
Credo voglia seguire il mio consiglio, è la prima volta che qualcuno mi da così retta.
Spero solo di non aver contribuito a generare del casino in questa casa.




…................................................




Pov Zoey


Un cappuccino, tre lezioni e una brioche più tardi, arrivo alla soglia di casa, affamata, stanca, piena di compiti.
Devo ancora abituarmi agli standard universitari, mi ci vorrà del tempo.
Ma adesso l'unica cosa a cui aspiro è di farmi una bella dormita, seguita da una cenetta coi fiocchi, prima di tornare a casa sono passata a fare un po' di spesa, ho in mente di preparare un dolce strepitoso.
Sto per entrare quando sento dei forti rumori, seguiti da delle urla
<No Sam!! Scendi immediatamente da quel divano, lo stai riempiendo di peli!>
E da quando in qua Sam ha questi generi di problemi?
<Ragazzi?! Che sta succedendo?!> Entro in casa, vedendomi davanti Geoff con aria preoccupata <Zoey?! Non andare in bagno! Sam ha combinato un pasticcio...>
<Di nuovo? Dov'è adesso?!>
<Sta bevendo l'acqua del water, ma non preoccuparti, ho tirato lo sciacquone prima che entrasse!>
<Come?!>
Quasi non riesco a credere alle sue parole, sapevo che i ragazzi sono strani, ma arrivare a questi punti...Bhè...E' proprio da matti!
<Come sarebbe a dire che Sam sta bevend...>
Improvvisamente sento un abbaio, seguito da un'enorme cane che corre lungo il corridoio e si getta verso di me, tempestandomi di baci.
<Zoey, ti presento Sam “Junior”!>









ANGOLO AUTORE:

Hey gente!! non sono scomparsa! XD
Sono tornata con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia :D
E per gli amanti della HxA..Vi è piaciuta?
Ora devo scappare, a presto!!^^
Scusate per eventuali errori grammaticali, come sempre vado di fretta XD
 
Un bacione!

Nini


Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** La vittoria di Scott ***


ANGOLO AUTORE:
Eccomi gente!!^^
Scusate l'immenso ritardo, ma si avvicina giugno ed io ho diversi esami da fare...
Ma ce l'ho fatta! Yeeeee :D
Mi dispiace solo non aver risposto ai vostri commenti, risponderò durante la settimana a TUTTI i commenti, il prima possibile.
Sappiate comunque che vi RINGRAZIO TANTISSIMO!
TUTTI quelli che mi seguono, che commentano (porelli, mi dispiace per il ritardo), per chi ha messo questa storia tra i preferiti e chi la segue, insomma..Un GRAZIE a tutti in generale!^^
Lo scrivo perchè magari sembra che me ne frego ma non è assolutamente vero! Tengo molto ai pareri altrui e sopratutto sono felice che una mia storia piaccia!
Ora vado a lezione, bhè...spero vi piaccia il capitolo!^^
Un bacione grande a tutti!

Nini















Pov. Zoey


Un cane? Un CANE?
Cerco di rialzarmi, voltandomi seccata verso Geoff e il suo amico a quattro zampe.
<Cosa ti salta in mente di comprare un cane in un appartamento VIETATO ai cani?!>
Quasi non riesco a crederci, io che urlo in questo modo?
Deve avermi fatto davvero arrabbiare perché di rado perdo la pazienza…
Noto che il nuovo arrivato ha già dato il benvenuto alla nostra casa, facendo i suoi bisogni all’angolo della cucina.
Oh eccome se mi sono arrabbiata…
<Geoff!>
<Cosa c’è?! E’ un cane, non capisce… Poi pulirò!>
<Non “poi”, ADESSO> Apro la porta, indicando l’uscita del corridoio <E devi portare via anche quel cane, spiacente ma se ci vede il proprietario ci caccia tutti fuori casa>
<Guarda che accettano animali di piccola taglia>
<Appunto. Piccola taglia!> Indico l’animale che intanto sta mangiucchiando un gioco, trovato sul divano <Quello non è nemmeno un cane normale, l’ho quasi scambiato per un cavallo!>
<Esagerata!> Sorride il biondo <E’ solo incrociato con un alano, mai visto Scooby Doo?> Si avvicina al cane, dandogli una carezza dietro all’orecchio <Se imparo a badare ad uno come lui, non avrò problemi con mio figlio, giusto?>
A quel punto, capisco tutto…
Povero Geoff, la notizia della gravidanza di Bridgette deve averlo parecchio sconvolto.
Bhè in fondo…Chi non lo sarebbe.
Entrambi non hanno un posto fisso, esce con la sua ragazza solo da qualche anno e non convivono neanche assieme.
Che situazione…
Ma un cane peggiorerà solo le cose. Devo fermarlo prima che…
<Aaaah!! Il mio videogioco!!> Esclama Sam, appena entrato in casa.
Si butta a capofitto verso il gioco mangiucchiato e pieno di bava, accorgendosi solo qualche istante dopo della presenza del cane.
<Aaaaah!! Un orso!>
<Ma quale orso! Non vedi che è un cane?> Si avvicina all'animale, dandogli diverse carezze <Un bel cagnolone! Vero che sei un bravo cagnolone? Sì che lo sei, sì che lo sei!>
La cosa sconcertante non è solo l'incredibile cambiamento di tonalità di voce di Geoff, non appena parla a quel cane, ma che non si è ancora reso conto del guaio che ha combinato portando quella sottospecie di cane/cavallo in casa nostra.
<Riformulo la frase...Un cane?! P_perchè...E come...>
<Dato che con quei “tamacosi” non ha funzionato, voglio provare con un animale vero!> Esclama Geoff <Dai il benvenuto a Sam Junior!>
Alzo gli occhi al cielo, mentre Sam si avvicina stupito verso il cagnolone <Perchè gli hai dato il mio nome?>
<Perchè adora i sandwich al tacchino proprio come te! Inoltre perde un sacco di pelo, un po' come il tuo problema della forfora>
<Io non ho problemi di forfora!> Dice Sam, grattandosi nervosamente il capo.
<Oh invece sì!>
<Invece no!>
<Io ti dico di sì!>
<E io ti ripeto di no!>
<Sì!>
<No!>
<Ragazzi...> Sospiro rassegnata, il cane intanto inizia a rotolarsi sul tappeto del soggiorno, ignorando il litigio di quei due. Ad un tratto arriva in casa Duncan che, senza degnarci di uno sguardo, si dirige in cucina, prendendo una birra e bevendone un sorso. Qualche minuto più tardi si rende conto della situazione in casa: i giochi elettronici di Sam mangiucchiati, il divano pieno di peli e un cane che si sta grattando contro una sedia in soggiorno.
Il punk lancia un veloce sguardo alla bottiglia che tiene in mano <Devo smetterla di bere a quest'ora> Posa la birra e si dirige in bagno.
Davvero crede che sia solo una sua allucinazione per un solo sorso di birra?
Bhè prima o poi se ne renderà conto...
Mi volto nuovamente verso quei due <Smettetela di litigare> riprendo la borsa che mi era caduta per terra durante l'incontro con Sam Junior <Vedete di trovare una soluzione, ma sappiate che non voglio andare nei pasticci per colpa vostra> Detto questo mi allontano verso camera mia, ma proprio in quel momento, sento la voce di Duncan provenire dal bagno.
<Ma che schifo!! Chi di voi non ha centrato il buco del water?!>
Evidentemente quel cane ha lasciato un altro regalino...
<Io no> Dice confuso Sam, come se si fosse dimenticato della presenza del suo omonimo a quattro zampe.
Sospiro nuovamente, e quando penso che le cose potrebbero migliorare, ecco che si presenta un nuovo problema.
<Ditemi dov'è!> Esclama una voce minacciosa alle nostre spalle.
E adesso cosa diamine succede?!



.............................................



Pov. Courtney

Dopo diversi giorni, sono riuscita ad individuare la casa di quel ladruncolo da strapazzo.
E questa volta non avrà scampo finchè non mi riconsegnerà la MIA collana.
Per fortuna la porta era già semi aperta, do una veloce occhiata a tutti i presenti, senza perdere di vista comunque il mio obbiettivo.
<Tu sei...Courtney, giusto?> Domanda l'amica di Trent, un po' confusa sul perchè della mia presenza qui <E' un piacere rivederti> Mi sorride.
Io ricambio, non devo di certo essere sgarbata con lei, l'unico con cui intendo litigare “civilmente” in questo caso è solo Duncan.
<Anche per me, ma non sono qui per una visita di piacere> Rispondo con fermezza <Sto cercando quella sottospecie di criminale dall'aspetto inquietante>
<Scott è uscito un ora fa> Dice Geoff
<Cosa? No!> Esclamo esterrefatta <Parlo dell'altro criminale>
Ma è possibile che in questa casa non ci sia una persona che non abbia un pessimo comportamento?
<Ah....Lui è in bagno ma...>
<Grazie> Rispondo seccata, senza lasciargli tempo di finire la frase, mi dirigo verso il bagno, aprendo di scatto la porta.
<Duncan! So che sei stato tu a...>
Ma improvvisamente sento qualcosa colpirmi, abbasso lo sguardo sentendo, non solo l'incredibile puzza di escremento ma addirittura è attaccato alla mia pancia; Duncan è di fronte a me, con in mano un giornale sporco, anche se stupito della mia presenza, non riesce a trattenere una piccola risatina non appena mi vede in queste condizioni.
Credo di non essere mai stata tanto disgustata come in questo momento.
Non solo quell'essere mi ha rubato la collana, ma mi ha colpito con la cacca di cane.
Questo è troppo. La deve pagare...E molto cara.
<Grrr!! DUNCAN!> Urlo con tutta me stessa, allontanandomi sconvolta verso Zoey.
<Scusami tanto...P...principessa> Esclama il punk, cercando di trattenersi dal ridere ma inutilmente, pochi istanti dopo scoppia in una fragorosa risata che dura per diversi minuti, mentre Zoey mi porta nuovamente in bagno, facendomi togliere la maglietta ed imprestandomene una delle sue per non andare in giro mezza nuda.
<Non è possibile avere un comportamento del genere!> Urlo, in preda dalla rabbia.
<Non sai quanto mi dispiace, Sono sicura che Duncan non l'ha fatto apposta> Dice Zoey preoccupata, io le lancio una piccola occhiataccia, borbottando tra me.
<Questo è vero, se avesse avuto la possibilità me l'avrebbe lanciata in faccia!> Aggiungo furibonda.
Nonostante la porta chiusa, sento i ragazzi discutere.
<Oh ecco la mia rivista dei videogame!>
<L'ho usata per raccogliere la cacca del vostro nuovo amichetto>
<Ah!!>
A quel punto apro la porta, dirigendomi verso il punk e puntandogli il dito contro.
<Duncan! Io e te dobbiamo parlare, all'istante!>
Il ragazzo annusa l'aria, tappandosi successivamente il naso <Oh, però...Qui l'odore non scherza!Ti conviene fare una bella doccia per togliere questo fetore> Mostra un piccolo sorrisetto <Se vuoi posso farti compagnia>
<Bleh...> Esclamo disgustata, allontanandomi di qualche passo da lui.
Disgustoso...E fastidioso...
Abbasso lo sguardo, notando che Duncan è in mutande.
<Mettiti immediatamente i pantaloni!> Urlo furibonda.
Mi lancia una veloce occhiata, inarcando le sopracciglia <Mi piace sentirmi libero in casa mia>
<Sentiti libero quando non entrano ospiti!>
<Tu non sei un'ospite, sei entrata in casa sbraitando come una vecchia zitella>
<Solo perchè mi hai rubato la collana!>
<Quale collana?> Domanda confuso.
Tzè...Come se non sapesse di cosa stia parlando. Oltre che essere un ladro è anche un bugiardo.
<La MIA collana, quella incastrata nel tubo del bagno, quella che tu mi hai rubato, e pretendo di riaverla indietro>
<Duncan, hai preso la collana di Courtney?> Domanda Zoey.
<Naaaah...Non rubo più da una vita...>
<La settimana scorsa hai rubato il mio cappello> Esclama Geoff.
Duncan alza le spalle, grattandosi il capo <Ti sbagli, ti ho chiesto se me lo prestavi....Dopo avertelo riportato>
E' inutile...Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Scuoto il capo, portandomi una mano in viso <Ho già perso fin troppo tempo, se non vuoi ridarmi la collana, sappi che ti denuncerò per furto!> Detto ciò mi allontano da lui, dirigendomi verso la porta d'entrata.
<Voi donne perdete sempre tutto! Non è colpa mia se non trovi la tua stupida collana!> Risponde con aria seccata.
Io mi blocco, voltandomi verso di lui con aria minacciosa <Sarò clemente e ti do tempo fino a domani> Apro la porta <Buona giornata, ovviamente non a te...Duncan!> Indi la sbatto con forza, andandomene definitivamente da quell'appartamento.




.................................................................




Pov. Scott


Oggi è stata una giornata fiacca. Si capisce dal mio atteggiamento e sopratutto dal mio umore.
Non trovo niente di particolare da fare, da quando sono in crisi con il lavoro i pomeriggi sembrano diventare ancora più noiosi di prima.
A proposito del lavoro, ho provato a rendermi simpatico agli occhi di Dawn, ma ogni volta che provavo ad avvicinarmi a quel suo dannato borsellino c'era sempre qualcosa che mi impediva di rubarlo.
Purtroppo non ci sono riuscito...Per ora.
Ciliegina sulla torta, appena arrivato a casa la situazione non sembra essere migliorata di un millimetro.
Zoey mi si avvicina con aria preoccupata, sembra sconvolta.
Duncan sarà di nuovo in giro in mutande?
<Scott! So che in fondo...Molto in fondo, almeno tu abbia del buonsenso...>
Oh no....Ci risiamo...
<E' vero che è insensato tenere un cane così grande in questo appartamento?>
Noto Geoff accarezzare la testa dell'animale, sotto lo sguardo arrabbiato di Zoey. Io mi volto verso entrambi, annunciando un “non mi interessa”, per poi dirigermi verso camera mia.
Geoff mi raggiunge, trascinando con sé anche un odore alquanto rivoltante <Scott aspetta, potresti portare fuori Sam Junior?>
<Ascolta, se vuoi tenerti il sacco di pulci per me fa lo stesso, ma non voglio averci niente a che fare>
<Ti prego! Non posso uscire con questo odore! Oggi Sam Junior continua a fare i suoi bisogni ovunque, dobbiamo farlo uscire ma tu sei l'unico che può in questo momento>
<Sono appena rientrato!>
<Amico, sono solo dieci minuti! Che ti costa!>
A quel punto perdo la pazienza, mi alzo di scatto verso Geoff, guardandolo minacciosamente <Recepisci bene cowboy, non intendo portare quel sacco di pulci fuori, ne oggi, ne mai! Non mi piacciono neanche i cani! Non lo porterò fuori, ficcatelo bene in testa!>



<Non ci posso credere...Ma tu guard...>
A quanto pare sono stato fregato, Geoff ha minacciato di raccontare in giro con chi ci avevo provato la sera di capodanno dell'anno scorso...
Diciamo che non era decisamente il mio tipo, la colpa non era mia, ma di quello dannato spumante che mi ha dato alla testa; se Geoff avesse spifferato quella storiella in giro, sarei lo zimbello del quartiere.
Invece eccomi qua, a portare in giro un cane puzzolente che non fa altro che fare la cacca ovunque passi.
Non posso nemmeno camminare tranquillo, da quel che ho visto, Sam J. Si altera ogni volta che vede passare una moto, tira talmente forte che a stento riesco a tenerlo a bada io.
E quando sto per lanciare la mia ultima imprecazione, sento una voce attirare la mia attenzione.
<Scott?>
<Dawn?> Come concludere la giornata nel peggiore dei modi, ritrovarsi la svitata dei fiori nella stessa strada dove stai portando un cane puzzolente.
La ragazza si volta leggermente verso Sam J., mostrando un piccolo sorriso <E' tuo?>
<Cosa?! No io ho sol...>
Ma ad un tratto mi viene in mente un'idea, una fantastica idea, ancora meglio delle precedenti.
<Sì, a dire il vero è proprio mio!> Esclamo con un finto sorriso.
Lei sembra cascarci <Non pensavo avessi un cane o...Ti piacessero>
<Vuoi scherzare? I cani sono o non sono i migliori amici dell'uomo?> Sam Junior sembra capire il mio atteggiamento, difatti mi da una serie di leccate alla mano, mi volto disgustato verso di lui e, fingendo di fargli qualche carezza mi pulisco la mano da tutta quella saliva. <A-d-o-r-a-b-i-l-i> Sorrido a malapena.
Per quanto il piano possa funzionare, tutto questo resta comunque disgustoso.
<Lo sapevo che c'è del buono in te!> Esclama Dawn entusiasta, per poi camminarmi a fianco.
Finalmente qualcosa di buono è arrivato! Se la ragazza ci casca sarò più vicino al mio obbiettivo.
Dawn inizia a parlarmi, io mi limito ad annuire e risponderle ogni tanto.
Non sono un tipo di molte parole, però devo ammetterlo, in fondo non è male parlare con lei, se solo non fosse così maledettamente... “Figlia della natura.”
Noto che porta con sé la borsa dell'altra volta, di sicuro all'interno tiene ancora le firme per la petizione del bosco, devo assolutamente trovare il modo di distrarla.
Ad un tratto mi viene un'altra idea.
Però...Oggi è la giornata delle idee brillanti per il buon vecchio Scott.
Tiro fuori un piccolo sorriso, voltandomi verso Dawn <Ehm...Mi si è slacciata una scarpa, mi tieni un secondo il guinzaglio?>
<D'accordo> Fin lì tutto facile, non mi resta che sperare nell'arrivo di una moto.
E come se qualcuno avesse ascoltato le mie “quasi” preghiere, una moto passa a forte velocità, attirando l'attenzione di Sam J. e facendolo irritare parecchio.
<Avverto un'aura strana, forse non sta bene> Dice Dawn, cercando di calmare il cane che sembra aver perso il controllo.
<No, è solo un po' agitato> Tiro fuori un sorrisetto <Mi raccomando, non mollare la presa, non vorremmo mica perderlo>
Un'altra moto passa, meno veloce rispetto alla precedente, il cane avanza di qualche passo per poi iniziare a correre a più non posso per cercare di inseguire la moto, Dawn rimane come promesso aggrappata al guinzaglio, ma non riesce a fermarlo, pertanto viene “costretta” a correre assieme a lui.
Distratta da tutto quel trambusto, Dawn perde la borsa che aveva in mano. Io la raccolgo, cercandone all'interno la petizione con le firme.
Come previsto, aveva i fogli dentro ad un blocco di disegni, do una veloce occhiata prima di sbarazzarmene.
<Però....Ancora qualche firma in più e poteva davvero farci chiudere> Detto ciò, strappo tutti i fogli della petizione in mille pezzettini.
<Cattivo ragazzo 2 – Figlia dei fiori 0> Esclamo soddisfatto.
Per lo meno potrò guadagnare tempo, più avanti mi inventerò qualcos' altro.
Ora che ho l'amicizia di Dawn, posso approfittarne per sabotare all'interno della sua squadra di hippy.



.......................................




Pov Zoey

Dopo tutto quel trambusto causato da quel cane e i suoi padroni, non vedo l'ora di coricarmi nel letto e farmi una bella dormita. Ma proprio quando sto per chiudere gli occhi mi viene in mente una cosa...
<Mike!> Urlo improvvisamente, alzandomi di scatto dal letto e prendendo il cellulare sul comodino.
Che stordita, non posso crederci di non averlo più chiamato, erano passati diversi giorni e il massimo che sono riuscita ad ottenere è messaggiare con lui ogni tanto...
Non è di certo un gran trionfo, ma pur sempre un inizio.
Forse è giunto il momento di chiamarlo, magari per fare quattro chiacchiere, non di certo per chiedergli di uscire.
O magari potrei anche farlo, dopotutto è solo un'uscita innocente.
O forse non lo è da parte sua, magari ha un'interesse vero e proprio e lo considererebbe come un appuntamento ufficiale.
Mi scoppia la testa, perchè devo farmi tutte queste paranoie?!
Avanti Zoey, non essere timida, affronta la tua paura e chiedi di uscire a quel ragazzo!”
Continuo a ripetermi questa frase, finché mi sento abbastanza motivata da tentare, compongo il numero di Mike, ormai imparato a memoria talmente tante sono state le volte che ho pensato di chiamarlo.
Nonostante la lunga attesa, finalmente risponde...
Anche se la sua voce la ricordavo...Diversa.
<Pronto? Chi parla?!>
Riattacco, senza neanche rispondere un “Mi scusi ho sbagliato numero”.
Ricontrollo sul display, eppure i numeri sono giusti.
Ma allora perchè mi ha risposto una voce femminile?
Non era neanche matura, nel senso che non sembrava la voce di sua madre, era più squillante e vivace.
Riprovo nuovamente a chiamare, ma riattacco immediatamente non appena sento di nuovo quella voce.
Non mi sbaglio.
Quello è il numero di Mike e a rispondere non è lui ma una ragazza.
Mia cara Zoey... Forse sei arrivata troppo tardi.






Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** AVVISO ***


Buondì!
Ormai questa fan fiction sta facendo le ragnatele...L'ho trascurata parecchio e mi dispiace.
Temo di aver perso la voglia di scrivere in questo fandom.
Non sò il perchè, Total Drama lo adoro ed è il mio cartoon preferito, ma non ho più molta voglia di scrivere.
Tuttavia mi scoccia avere nel mio account storie incomplete, per cui vorrei chiedere a voi lettori, se mi conviene concludere questa storia.
Tenterei di finirla però solo se qualcuno è disposta a leggerla nonostante il grande ritardo.
Detesto questi "post avvisi", però mi seccherebbe cercare in tutti i modi di continuare il capitolo e poi vedere che nessuno la legge più (giustamente per il ritardo, però mm
i darebbe counque fastidio, io scrivo per creare storie che piacciano alle persone, se fossero solo per me stessa, lascio tutto nella mia testa ed evito la "fatica" di scervellarmi al computer XD)
Cooomunque...Non sò...Fatemi sapere cosa ne pensate, presto vedrò di rispondere ai commenti di tutti quelli che mi hanno recensito, scusandomi ancora per il ritardo.
Ringrazio tuttavia chi ha messo la storia tra le preferite e chi tra le seguite. GRAZIE davvero!


PS: Stessa ragione per Total Drama Cruise, avrei intenzione di continuare anche quella nonostante un anno di ritardo, ma vedevo che non l'apprezzavano poi in molti e così ho smesso, mi deprimo facilmente...
Quindi, sta tutto in mano vostra.
Non è un pretesto per avere più recensioni, ma è l'unico modo per sapere se c'è ancora qualcuno disposto a leggere le mie storie. Altrimenti le cancello e le concludo nei miei film mentali senza troppe pretese.


^^  Adios!!

E GRAZIE DI CUORE A TUTTI QUELLI CHE HANNO APPREZZATO LE MIE FIC <3


Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Ripensamenti ***


ANGOLO AUTORE:
Allora....Come avete visto, riprendo con la fanfiction, mi è tornata un pò l'spirazione e per cui mi sono messa al lavoro XD
ho modificato un pò il testo, confesso che, rileggendo i vecchi capitoli, mi dava un pò fastidio le parti parlate con il grassetto.
Per chi me lo avesse fatto notare, Avevate ragione! meglio cambiare no? ^^
Spero che i personaggi siano IC e di non aver fatto troppi casini. Ho scritto un bel pò...Ve lo dovevo! XD
Ditemi voi se va bene o no ^^ Aspetto i vostri consigli!
Un bacio grande a tutti.






Pov. Dawn

Dopo una faticosa giornata di studio e proteste nel pomeriggio, non c’è niente di meglio che rilassarsi nella tranquillità della mia stanza, facendo yoga.
Anche se più che rilassarmi, cominciava ad essere stancante, ho le braccia a pezzi per colpa del cane di Scott.
Forse mi ero fatta un’opinione sbagliata su quel ragazzo, mia madre in fin dei conti mi ha sempre detto di non giudicare mai un libro dalla copertina. Solo che lui inizialmente si era comportato così male, anche se in parte è plausibile, in fondo per colpa mia e della protesta, rischia di perdere il lavoro…
Mi dispiace per loro, ma è mio dovere salvaguardare la natura. Il mondo si sta già abbastanza distruggendo per mano degli uomini, se posso devo fare tutto il possibile per impedirlo, anche con piccoli gesti.
Spero che Scott prima o poi lo capisca.
Prendo un ulteriore respiro, e mentre raggiungo l’assoluta pace interiore, la porta di apre di scatto, entrando in casa Courtney completamente furibonda.
C’è da aspettarselo, dopotutto non l’ho mai vista entrare una sola volta in casa con un sorriso.
Sto cominciando a pensare che quella ragazza non sappia neanche cosa significhi sorridere, dovrebbe rilassarsi un po’ di più una volta tanto. Magari le farò fare qualche esercizio.
Nonostance ciò, non posso fare a meno di essere cordiale con lei “Tutto bene?”
Lei brontola nervosamente una serie di frasi incomprensibili, finché non sento un sonoro “SI’” Seguito da una porta sbattuta con violenza dalla sua camera.
Come immaginavo, un’altra serata incentrata su Courtney e la sua pessima giornata.
Ma proprio mentre stavo per riprendere a meditare, lei riapre nuovamente la porta, raggiungendomi in camera “Anzi no, non va per niente bene!”
“Avverto una strana tensione. Vuoi parlarne?” E’ palese che voglia sfogarsi, e dato che sono l’unica in casa, deve per forza confrontarsi con me. Lei incrocia le braccia, sbuffando ripetutamente un
no, finchè si decide a confessarmi tutto “Sono stanca! Oggi è stata una giornata infernale! Per colpa di Duncan sono arrivata tardi alle lezioni e il mio professore mi ha ripresa! Non è nemmeno obbligatoria la presenza ma lui ce l’ha con me! Si è deciso a non promuovermi nel suo corso, e io lo detesto!”
Forse stai esagerando, perché mai dovrebbe avercela con te?” Domando confusa.
Lei in risposta alza le spalle, portando gi occhi al cielo “Non ne ho la più pallida idea, ma è così, non ti sto mentendo”
“Non ti sto accusando di essere una bugiarda Courtney. In questo caso dovresti parlargliene faccia a faccia, o in alternativa cambia corso.”
Ma è troppo importante! E poi non è da me mollare così facilmente, lo sai”
Io annuisco, mostrando un piccolo sorriso, ma Courtney sembra non ricambiare, forse perché ancora troppo arrabbiata per questa faccenda. Abbasso di poco lo sguardo, tentando di cambiare argomento “Allora…”
Per non parlare di Duncan!! Quel ragazzo è perfino più odioso di quel professore, sembrano stati separati dalla nascita!”
Aggrotto la fronte con perplessità “Duncan chi?”
Duncan, cresta verde distruttore di ristoranti”
Un flash back.
Di sicuro la serata più strana di tutta la mia vita, e se non ricordo male, Duncan era quello che si era mezzo azzuffato con Courtney verso la fine. Non pensavo che si sentissero ancora.
Ma prima di poter aggiungere altro, la castana riprende a parlare, stringendo forte i pugni “Quell’essere si è presentato a casa mia per riparare il bagno”
Oh, è stato davvero gentile” Aggiungo sorridente, ma Courtney mi fulmina immediatamente con lo sguardo “Talmente gentile da decidere di prendersi una mancia extra, ovvero…La mia collana!”
Intendi dire…”
Sì, la mia preferita” Dice furiosa “E sì, l’ha rubata!”
Ma è impossibile”
Ti dico di sì!”
No che non l’ha rubata”
E invece sì!” Mi urla con ancora più rabbia, avvicinandosi un poco a me e chiudendo gli occhi a due fessure “E’ l’unico che avrebbe potuto rubarmela, per una volta Dawn, cerca di non essere così…così…gentile!”
Io tolgo lo sguardo, forse un po’ offesa per il suo modo di fare, la sua aura è estremamente turbata.
Sento i passi di Courtney allontanarsi verso il corridoio, a quel punto mi rendo conto di uno strano silenzio.
Troppo silenzio.
Mi volto leggermente, osservando la coinquilina comporre un numero telefonico.
Duncan? Sono Courtney…”
Ci risiamo.
Non ti interessa come ho fatto ad avere il tuo numero, ti ho dato un ultimatum che è puntualmente scaduto, rivoglio la mia collana, ORA!”
Tiro un ulteriore sospiro, alzandomi da terra e dirigendomi al bagno dove prendo la suddetta collana rubata, la porgo a Courtney, mentre è ancora intenta a discutere con quel povero ragazzo che non ne può assolutamente niente.
In un primo istante rimane come sconvolta, abbassa il cellulare, rivolgendomi uno sguardo perplesso.
Volevo dirti che la collana era incastrata dietro ad una fessura in bagno, ecco perché non può averla rubata Duncan” Le sussurro, per non farmi sentire al telefono.
Courtney balbetta nervosamente un “Come? Quando? Ma io…” Finchè non si rende conto di star ancora al cellulare con quel ragazzo, in un primo momento scommetto che avrebbe voluto riattaccare ma io intervengo sfilandole il cellulare di mano e rispondendo alla chiamata “Pronto?”
“E tu chi sei?”*
“Sono Dawn, Courtney in questo momento è un po’ sconvolta”
Lei? Dovrei esserlo io, quella li mi sta perseguitando per un furto che non ho nemmeno commesso!”
“ La collana l’abbiamo ritrovata, ed ora Courtney vorrebbe tanto scusarsi con te, le dispiace davvero molto di essersi comportata così…Ehm…”
Da pazza?”
“Se ti fa sentire meglio” Sorrido, tornando a guardare la castana e indicandole il cellulare, lei afferma di non volerci più avere niente a che fare con quel tipo e di chiudere la telefonata.
Courtney, chiedigli scusa”
Scordatelo, io…”
Lo hai accusato di furto, andiamo…Non è così difficile!” Le porgo il cellulare, allontanandomi leggermente ed osservandola mentre chiede scusa per la prima volta.
O almeno lo è per me, non avevo mai visto Courtney scusarsi con qualcuno, era un evento da non perdere.
Duncan, sei ancora in linea?” Domanda, sbuffando seccata.
Certo, non voglio perdermi il momento in cui mi implorerai perdono” Ridacchia lui al telefono.
Non sono molto distante da lei, perciò riesco a sentire la conversazione tra i due.
“Adesso non esagerare!E’ vero…Ho…”Deglutisce a fatica, per poi continuare la frase “Ho sbagliato, può capitare anche a me…Anche se quasi mai”
Wow, non pensavo ce l’avrebbe fatta.
Sento persino Duncan soffocare una risata, perfetto, direi che la situazione è conclusa.
Solo una cosa…”
O quasi.
Non ti sei comportata molto bene, mi hai spezzato il cuore sai?” Afferma spudoratamente con tono drammatico.
“Smettila di fare il cretino” Brontola Courtney, portando le mani ai fianchi “Cosa vuoi ancora?”
Dopo una breve pausa, sento nuovamente una piccola risata da parte del ragazzo, che si appresta a rispondere alla domanda con fare divertito “Uscire con te”
Che COSA?!” Mi tappo le orecchie, quasi spaventata per il suo umore eccessivamente arrabbiato.
Andiamo…Solo una seratina, io e te, mi offri da bere, come risarcimento per lo stalking di questo pomeriggio”
Ficcatelo bene in quella testaccia piena di piercing, io non….”
Senza neanche darle il tempo di finire la frase, sentiamo entrare in casa qualcun altro. Heather ci raggiunge in corridoi, anche lei non al massimo dell’umore.
Sono senza soldi al cellulare, devo assolutamente fare una chiamata” il suo sguardo si pone sul cellulare di Courtney, strappandoglielo dalle mani “Grazie tante!”
Hey! Ridammelo! Chi ti ha dato il diritto di prendere il mio telefono!”
“E’ una chiamata urgente, mi sembra il minimo dopo tutte le volte che ti ho dato un passaggio in macchina”
Ma che stai dicendo?! Non mi hai mai accompagnato quando te l’avevo chiesto!”
“Se mi fai usare il telefono la prossima volta ti porto all’Università” Aggiunge con un lieve sorrisetto sul volto, senza aspettare un ulteriore risposta da parte di Courtney, chiude la chiamata e si allontana in corridoio.
Grrr, ti avverto Heather, solo UNA telefonata, e domani vedi di essere puntuale, perché oltre all’Università, devo anche fare un salto in biblioteca”
Sì sì, come vuoi…” Mugugna, senza nemmeno ascoltare le sue richieste.
Io osservo le due litiganti, sospirando tristemente, ma perché non possiamo andare tutte d’amore e d’accordo?
Dawn…”
Mi volto verso Courtney, si porta una mano al collo con leggero nervosismo “Senti…Non parliamone con nessun altro di questa faccenda, non voglio che tutti sappiano della mia…”
Della tua sceneggiata del tutto priva di prove?” Aggiungo con un sorriso rassicurante “Courtney, tutti possono tranne conclusioni affrettate, ma se la cosa ti mette meglio, non dirò niente a nessuno”
Dopotutto non sono neanche una di quelle ragazze che amano sparlare delle persone. Questo mi porta a pensare che Courtney mi conosca davvero poco, e la cosa mi dispiace, dal momento che condividiamo lo stesso appartamento.
Lei ricambia con un piccolo sorriso, anche se incerto.
Ora avverto meno tensione, hai un’aura perfettamente bianca, pura, stai decisamente meglio, vero?”
Lei mi guarda, inarcando un sopraciglio “S_Sì…” Sembra come intimorita. Che cosa ho mai fatto?
Per riempire quel vuoto di silenzio che si è creato tra noi, decido di cambiare argomento, aprendo la mia tracolla e rivolgendomi alla castana “Ti andrebbe di firmare la mia petizione?”
“Di nuovo? Non credi di star esagerando con tutte queste proteste?” Sospira, portando le mani ai fianchi “Va bene, per cos’è questa volta?”
“Non avevi mai firmato la protesta contro il disboscamento!” Le dico, cercando con difficoltà dentro alla tracolla, ma senza trovare nulla. “Ma cosa…?!” A quel punto apro del tutto la borsa, controllando meglio al suo interno.
Non ci posso credere… Il foglio è….è…
Scomparso!!” Urlo in preda dal panico, Courtney sobbalza, non capendo cosa stesse succedendo. Io cerco di tranquillizzarmi, ma non ci riesco, quel foglio era troppo importante per me “La mia petizione!! E’ sparita!! Non riesco a crederci, tutto quel lavoro, tutte quelle persone che ho fermato...” Mi viene quasi da piangere, gli altri non possono immaginare quanta fatica abbia fatto per trovare quelle firme. Mancava così poco…
Come sarebbe a dire sparito? Sicura di non averlo dimenticato da qualche parte?” Mi domanda con calma la castana. Io scuoto il capo con negazione, mormorando un “Impossibile”.
Da quando ho iniziato quella protesta non mi sono mai staccata da quella borsa, MAI.
Dentro c’erano tutte le mie petizioni, ed ora come farò?!
Calma Dawn, calmati…Niente panico….Niente….
“Aaah non posso stare tranquilla!! Ci avevo messo tutto quell’impegno!!”
Courtney mi porta una mano sulla spalla “Agitarsi così non serve a nulla”
Lo dice proprio lei che perde le staffe dopo due minuti…
Magari te l’ha preso qualcuno? Non mi pari una disordinata come Dakota o Heather…”
Ti ho sentito!!” Urla quest’ultima in un’altra stanza.
“In effetti…Hai ragione. Non posso averlo perso” Forse il mio è soltanto una scusa per cercare di star meglio, ma magari Courtney non ha tutti i torti.
Fin da piccola sono sempre stata molto ordinata con gli oggetti a cui tenevo, non credo che possa essermi sfuggita una petizione senza accorgermene, gli unici che sapevano di questo erano i miei amici della protesta, se Courtney avesse ragione, allora significa che sono stata imbrogliata da uno di loro.
Già…Ma chi?
In quell’istante mi appare come un flash back, però..il secondo in questa giornata.
No, i miei amici non possono essere stati, B, Jake e gli altri non sono affatto quel genere di persone.
Mentre Scott, può darsi…
Mi copro il viso con una mano, sospirando tristemente.
Come ho fatto ad essere così stupida. O meglio dire, ingenua.
Fidarmi di un ragazzo al punto da permettergli di avvicinarsi troppo a ciò che tenevo di più, inoltre ha tutti i buoni motivi per mettermi i bastoni tra le ruote. Courtney alza un sopraciglio “Ti è venuto in mente qualcosa?”
Credo di sapere chi sia stato” Sospiro una seconda volta, ormai rassegnata “Ed io che pensavo fosse un bravo ragazzo, voleva solo ingannarmi”
Maschi…” Commenta la castana, facendo le spallucce “Tutti fatti con lo stampino, devi fargliela pagare! Non puoi farti mettere i piedi in testa così!”
E come posso fare? Io…Io non sono quel genere di persona che…”
A quel punto Courtney mi prende per le spalle, voltandomi di scatto verso di lei e puntandomi un dito contro “Stammi a sentire, lui non ha il diritto di distruggere in questo modo il tuo lavoro. Se è davvero stato…Ehm…”
Scott” Mormoro, un po’ titubante.
L’amico di Duncan, non mi ha mai convinto quel tipo” Brontola tra sé, tornando poi con lo sguardo fisso su di me “Dimostragli che tu sei ancora più forte! Fai un’altra petizione e questa volta, sii più crudele quando ti scontrerai con lui”
Io sgrano gli occhi, stupita non per la sua strana (forse efficace) idea, ma sul fatto ce mi stia dando una mano.
Da quando in qua Courtney è diventata così…
Buona?
Allora? Mi hai capito?” Domanda, vedendomi assente. Io scrollo il capo, annuendo più volte
Sì”
Perfetto” Decreta soddisfatta “Quindi, domani cosa farai?”
Lavorerò sodo per prendere ancora più firme di prima!” Annuncio quasi esaltata, la castana annuisce leggermente, portando una mano al capo “E cosa farai, oltre a questo?”
Io…Mmh…”
Se vedrai Scott tu dovrai...”
E’ un’istigazione a continuare la frase, ma chissà il perché mi sento come bloccata. Courtney non ci mette molto a perdere nuovamente la pazienza e urlarmi contro ciò che dovevo fare “Dovrai dirgli chiaro e tondo di non permettersi più di prendersi gioco di te e di starti lontano!” Indi tira un ulteriore sospiro, tornando calma e pacata “Devi essere decisa con ragazzi di questo tipo, guarda me. Ho dovuto chiedere scusa a quella specie di troglodita punkettaro, ma non ho accettato nessun appuntamento. QUESTO si chiama essere decisi”
Io non direi” Heather si intromette nella conversazione, restituendo il cellulare alla castana che la guarda con aria confusa “Preparati Courtney, questa sera hai un appuntamento…”
Che cosa?! E con chi?!”
L’altra si fa sfuggire un sorrisetto “Con il troglodita è ovvio, verrà a prenderti alle otto, non ringraziarmi, ti ho solo restituito un favore”
Oh no…Questo Heather non lo doveva fare.
Avrei dovuto controllare le foglie del tè prima che arrivassero tutte, magari avrei saputo prevedere questo disastro.
Perché stava per succedere.
Grr….Tu….Tu come…”
Mi ha richiamato lui, credo abbia buttato giù prima di dire se uscivi o no, così, dal momento che avevo il tuo telefono e tu eri impegnata a chiacchierare con Dawn, ho pensato di rispondere e farti accettare l’invito” Conclude con un ghigno soddisfatto “Magari è la volta buona che ti trovi un ragazzo”
Avverto una strana vibrazione.
Non mi serve l’aura per capire il suo stato d’animo, Courtney è arrabbiata, anzi…Diciamo furiosa, tremendamente furiosa. Cerco di calmare la situazione prima che si crei qualche altro litigio, ma lei sembra prevedere la mia mossa, si getta contro Heather, prendendola per i capelli, iniziando un ennesimo scontro.
Ragazze, smettetela!!”
Niente da fare, ormai il tappeto del salotto è diventato il loro ring di combattimento.
Se ci fosse stata Dakota probabilmente avrebbe scattato una quantità di foto e mettendole sul suo profilo per sapere i commenti.
E poi dicono che sono IO la strana in questa casa.




****************************




Pov Dakota

Taxi!!! Mi senteeee?!” Ormai si sta facendo buio, essendo abituata, una volta uscita da quel fastidioso posto in cui lavoro, a prendere il taxi per tornare a casa, mi stupisco sul fatto di non trovarne neanche uno libero.
“Ma da quando in qua la gente ha tutti questi soldi per pagare i taxi? Io ho la priorità” Porto le mani ai fianchi, cercando disperatamente di farmi notare per chiedere un passaggio, ma niente, sembro invisibile.
Forse perché ora faccio parte di un rango sociale più basso.
O magari perché non sono riuscita a cambiarmi in tempo e indosso ancora la divisa di quel ridicolo locale.
Che vita è mai questa? Ridurmi a LAVORARE, io…Una fortunata ereditiera!
Quando tornerà il mio papi vedrò di fargli cambiare idea, non posso permettere che la gente si ricordi di me come: Dakota, la regina dei fast-food.
Orrore-orrore-triplo orrore.
Rabbrividisco, al solo pensare a tutto questo.
Alzo di poco lo sguardo, notando una ragazza al volante di un auto molto famigliare.
Ma è Stella!! La mia amica superficiale preferita! Mi darà sicuramente una mano, dopotutto, siamo amiche fin da quando la sua famiglia è diventata ricca acquistando una catena di gioielli famosi in tutta Europa.
Stella!! Stella sono qui! C’è la tua amica Dakota che ti chiama!” Mi sporgo il più possibile, facendo attenzione a non cadere nella pozzanghera di fronte al marciapiede.
Evidentemente prima aveva piovuto, ma cosa ne posso sapere io, sono rimasta tutto il giorno dentro a quel locale puzzolente a servire gente altrettanto disgustosa.
Per fortuna che Stella sembra notarmi, si avvicina a me, abbassando leggermente il finestrino. Mentre io la guardo con un un’espressione di pura ed assoluta gratitudine, nonché di felicità, lei mi osserva con aria sconvolta, osservandomi dal capo ai piedi “Ma che diamine…Hai combinato?”
In un breve istante non capisco cosa volesse dire, ma quando mi torna in mente del mio attuale look bhè…Non posso far altro che tirare fuori un piccolo sorrisetto innocente, voltando lo sguardo altrove per l’imbarazzo “Bhè…Ecco io…”
Allora è vero che tuo padre ti ha tolto i viveri” Mi mostra un leggero sorriso “Non ci volevo credere, ma evidentemente è così se ti sei messa a lavorare in quel ridicolo locale da sfigati”
E tu credi che mi diverta? C’è un odore di grasso ovunque, nessuno ha mai sentito parlare di dieta in quel posto!”
Lei soffoca una piccola risata, facendo le spallucce “Povera Dakota, in passato ti avrei potuto capire ma ora…Bhè…posso solo pensare che sei davvero sfortunata” Lancia un sospiro, continuando a parlare “Insomma, avere un padre che ti odia così tanto…”
Ha detto che è per farmi diventare più indipendente” Mi difendo, incrociando le braccia.
Non mi dirai che vivi addirittura in un condominio. No perché altrimenti la situazione è grave, davvero”
Rimango zitta, sperando che Stella non capisca il mio enorme imbarazzo.
Lei tira fuori un ennesimo sorriso soddisfatto “Chi tace acconsente. Vivi davvero in un condominio! Ahaha non posso crederci!!”
Smettila di ridere Stella!” Cerco di fermarla, tentando di migliorare il discorso “E’ vero, vivo in un condominio con altre ragazze…”
Lei fa per ribattere ma io la precedo, come se sapessi già cosa volessi dire “E no, non sono ricche, sono…” Deglutisco a fatica “Normali”
Sfigate” Aggiunge lei, rimettendo la macchina in moto. Io mi avvicino al suo finestrino “Aspetta! Non potresti…Non potresti darmi un passaggio?”
Lei si volta verso di me, diventando improvvisamente seria “Quando io ero normale tu e le altre non mi rivolgevate la parola”
E allora?”
Cosa te lo fa pensare che ora io debba aiutarti? Spiacente Dakota ma non voglio rovinare la mia reputazione con una a cui hanno tolto i viveri” Io cerco di risponderle ma lei mi precede, alzando pian piano il finestrino per chiuderlo “Chiamami quando tornerai quella di prima, ricca intendo. Hola!” Dopo di ché si allontana, schizzandomi addirittura l’acqua sul vestito con le ruote inferiori.
Quasi non riesco a crederci, una delle mie amiche di sempre mi ha snobbato perché non sono più ricca…
Questo mi ha fatto stare…Male. Davvero male.
La guardo allontanarsi con la macchina verso la strada che la porterà alla sua enorme villa.
Mi vengono gli occhi lucidi, possibile che esista così tanta cattiveria?
Ma soprattutto, possibile che anche io mi sia comportata così?



********************************




Pov Trent

Ormai si stava facendo tardi, tra poco sarebbero state le sette, ma prima di tornare a casa dovevo ancora svolgere un ulteriore compito. Ricordavo che Gwen mi aveva detto che stavano cercando un musicista per intrattenere i clienti in un locale qui vicino, così ho deciso di offrirmi volontario.
Ora mi trovo davanti al proprietario, nonché il cuoco del locale, da quel che ho potuto capire.
Lui mi squadra da capo ai piedi con aria sospettosa “Mmh…”
Dopo qualche breve minuto, decido di riprendere il discorso “Allora, sono assunto?”
Prima rispondi a queste brevi domande” L’uomo riduce gli occhi a due fessure, puntandomi il dito contro “Fumi?”
No”
Ti droghi?”
“No”
Sicuro?”
Certo che sono sicuro”
Sei un cleptomane? Soffri di qualche disturbo psicologico? Sei stonato? Hai mai ucciso qualcuno?”
“Non ho mai rubato, sono assolutamente sano, piuttosto intonato e non ho mai ucciso nessuno”
Ti è mai venuto l’impulso di uccidere qualcuno?”
Proprio ora…
Ma sapevo che se glielo avessi detto, addio lavoro. Scuoto il capo con negazione e lui annuisce soddisfatto “ Bene, sei assunto” Mi porge un foglietto con gli orari e i giorni in cui dovrei lavorare.
Vieni da noi il Lunedì, Martedì e Venerdì. Se sei così bravo come dici, può darsi che occuperai anche il Sabato. Ma bada che ti tengo d’occhio, pivello!” Indi mi fa cenno di andarmene ed io ovviamente, eseguo l’ordine senza proferire parola.
Quel tipo è davvero strano.
Mentre esco dal locale, con mia grande sorpresa, vedo Gwen in lontananza che sta camminando lungo il marciapiede. Sembra non mi abbia visto, dato quel che era successo tempo fa, forse avrei dovuto far finta di niente ed evitarla, ma d’altra parte, avrei tanto voluto chiarire e tornare ad essere amici se era ciò che voleva.
La raggiungo, accelerando di poco il pass, chiamandola, finchè lei si volta, abbastanza stupita nel vedermi, ma non arrabbiata. Questo è già un buon passo in avanti.
Trent?”
Gwen!” mi fermo di fronte a lei, riprendendo fiato per la corsa e mostrandole un sorriso “Come stai? Non ci vediamo da un po’”
Lei alza le spalle, inarcando un sopraciglio “Ho molto da fare con la scuola e quando non sto studiando…Bridgette mi manda a fare una spesa a dir poco che esagerata!”
Solo allora mi rendo conto dell’incredibile peso che sta reggendo la ragazza, ma quanta roba ha comprato? E soprattutto quanti…
Dolci?”
Già… Le è venuta voglia e così tocca a me occuparmi della spesa, a volte mi sento fin troppo buona” Brontola, posando un secondo quegli enormi sacchetti.
Soffoco una risata, guardandola negli occhi “Le è venuta voglia di dolci? Non mi dirai che è incinta”
Ovviamente scherzo, penso l’abbia capito dal mio tono di voce, ma lei mi guarda letteralmente sconvolta.
Oh cavoli….Non mi dirai che ci ho azzeccato?
Deglutisco a fatica, cercando di sviare il discorso “Ehm…Ascoltami, io…volevo parlarti dell’ultima volta che..”
Aspetta Trent” Mi ferma lei, avvicinandosi di qualche passo “Senti, non voglio litigare ancora con te, sei l’unico ragazzo con cui mi sia trovata davvero bene e non voglio smettere di esserti amica” Mormora queste ultime frasi con una tonalità più bassa, come se non volesse farsi sentire.
Io annuisco, mostrando un leggero sorriso “Anche perché è lo stesso, cioè insomma…Sei la prima ragazza con cui abbia legato qui in città”
E Zoey?”
Giusto. Facciamo la seconda” Mi correggo, senza smettere di guardarla negli occhi.
Non ci posso far niente, lei è….Stupenda? Meravigliosa?
Che dire, lei mi piace, mi piace davvero.
Anche se ha un ex ragazzo estremamente grosso, prepotente e soprattutto geloso, non sarebbe il massimo della vita se mi spaccasse le ossa appena mi vede accanto a lei. Forse prima di farmi avanti è meglio che capisca con chiarezza il loro rapporto, per non correre rischi.
Ma intanto, cosa mi costa invitarla ad un piccolo appuntamento. Magari…Per vedermi al locale mentre suono?
Mi faccio coraggio e le domando l’invito, ma prima che lei potesse rispondere, mi sento piombare addosso un’altra ragazza.
Oh Trent!! Che bello vedere una faccia amica!” Inizia a stringermi fortissimo, quasi mi manca il fiato.
Dakota?! Ma che…Che ci fai tu qui?!”
Non c’è l’ombra di un taxi libero e non so come tornare a casa, devi accompagnarmi, non posso fare tutta la strada da sola”
Perché non prendi un pullman?” Si intromette Gwen, la bionda la osserva, un po’ titubante.
“E tu saresti…”
Gwen, ci siamo già conosciute” Risponde seccata. Dopo diversi secondi, Dakota annuisce, mostrando un mezzo sorrisetto “Ora ricordo, sei la tipa tenebrosa che Courtney odia a morte!”
Gwen le lancia una smorfia, mentre io rimango a fissare la coinquilina con un’espressione alquanto preoccupata.
“Ad ogni modo, non sono mai salita su un pullman in vita mia, e se prendessi qualche malattia terribile al solo contatto con i sedili? Se mi siede una persona disgustosa accanto? Potrei andare fuori di testa!”
Troppo tardi” Mi sussurra l’altra. Io non posso fare a meno di tirare fuori una piccola risata, finché Dakota non spezza ulteriormente la magia, allontanandomi da Gwen e prendendomi a braccetto “Trent ti prego! Accompagnami a casa!!Ho avuto una giornata a dir poco che stressante, ho bisogno di riposo assoluto!”
“Ma io veramente…”
Gwen fa le spallucce, alzando gli occhi al cielo “Non preoccuparti, porta la principessina al castello, noi magari ci vediamo domani sera” Quest’ultima frase la dice con un mezzo sorriso.
Mi volto nuovamente verso di lei, mentre Dakota mi sta trascinando via.
Ho sentito bene? Un
appuntamento? Certo…Mi verrà a veder suonare, ma è pur sempre un inizio.
Le sorrido, salutandola e affermando per il giorno dopo.
Al diavolo quel tizio, domani sera avrei fatto la mia prima mossa con Gwen, è poco ma sicuro.







Congratulazioni per tutti voi che siete riusciti ad arrivare a fine capitolo!
Vi è piaciuto? ^^
Purtroppo adesso devo scappare (come sempre xD), mi aspetta un compleanno e una torta al cioccolato ** Appena torno risponderò alle recensioni, perchè ora mi sono stufata! Al diavolo la pigrizia o dormire, DEVO rispondermi...E' il minimo! XD
Ma ora passiamo a ringraziamenti che avrei dovuto fare già da tempo:

Grazie per averla messa tra le preferite!:
1 - blue melody
2 - Duncney96
3 - Emily Caitlynne Campbell
4 - FaDiesis
5 - Gchan
6 - Gwen_and_Duncan_forever
7 - Hanii
8 - Harley Dell Clarence
9 - ILaRiA _ AnGeL
10 - kodocha98
11 - Ladra Di Mele Marce
12 - Le_Emilette
13 - Lorelei
14 - martabeat
15 - melanie midnight
16 - Picchiarello Ubriaco
17 - Piplette
18 - Rosefic_
19 - Sakura_98
20 - Sayuri_chan
21 - SunshineInTheDark
22 - Whiteney Black
23 - _Jade Raggio di Luna_
24 - _madame butterfly_
25 - _Marshmallow_


Grazie per averla messa tra le ricordate:
1 - ChibiWallFlower
2 - Harley Dell Clarence
3 - Ladra Di Mele Marce
4 - Manga_lover
5 - melanie midnight
6 - Moody Author
7 - Picchiarello Ubriaco
8 - __Alex

Grazie per averla messa tra le seguite:
1 - AvieRebel
2 - BansheeV
3 - Behind Blue Eyes
4 - boreal lele
5 - chicy
6 - CrystalMizuki
7 - Dikasterion Clover
8 - Dott_Gwen
9 - Duncney96
10 - Edheldur
11 - Eri99
12 - FaDiesis
13 - Gwen_and_Duncan_forever
14 - Ilovewrite
15 - jennelyn12
16 - Kauhsen
17 - KiA99_Styles1D
18 - Kiki Hiwatari
19 - kikiara132
20 - Ladra Di Mele Marce
21 - Latis Lensherr
22 - Le_Emilette
23 - lightdragon91
24 - LizTheStrange
25 - Lorelei
26 - martabeat
27 - Marvy97
28 - Matryoshka
29 - melanie midnight
30 - MeredithNott
31 - mintheart
32 - NewNeji
33 - Onigiri
34 - Picchiarello Ubriaco
35 - Raven Cullen
36 - Sarugaki145
37 - Sayuri_chan
38 - Snow White Queen
39 - sweet_hyra_97
40 - ThePirateSDaughter
41 - xmirs
42 - _kiryuu
43 - _Smeralda_

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Gli opposti si attraggono? ***


Pov Courtney

Grrr!! Quanto la detesto!! Quanto la detesto!!”
Non solo la mia condotta universitaria sta vacillando, ma devo addirittura sprecare una serata uscendo con quell'essere rivoltante con la cresta verde. Il solo pensiero mi fa venire la pelle d'oca.
Ed ora eccomi qui, chiusa in bagno a sistemarmi i capelli che poco fa quella strega di Heather ha tentato di strapparmi.
La odio.
La odio terribilmente.
Arrabbiarsi non serve a nulla”
Come se non bastasse, Dawn continua a stressarmi, cercando di convincermi a fare yoga con lei per rilassarmi. Tzè...come se questo potesse aiutarmi.
Magari non sarà così male, Duncan non si è dimostrato così cattivo” Continua a parlare, dietro la porta.
Duncan E' CATTIVO. Basta guardarlo per capirlo” Do un ultima pettinata ai miei capelli, guardandomi allo specchio.
Non puoi basarti solo sulle apparenze Courtney. Prima raccogli i fatti, poi in seguito potrai distorcerli come ti pare
Al suono di quella frase, spalanco la porta, portando gli occhi fissi su di lei “Mark Twain?
Dawn annuisce, sorridendomi “Sapevo che una frase del genere ti avrebbe convinta ad uscire dal bagno”
A dire il vero non sono proprio uscita” Puntualizzo, inarcando un sopracciglio.
L'altra aggrotta la fronte, continuando a fissarmi come per spronarmi a cambiare idea.
E così fece.
Tiro un pesante sospiro, incrociando le braccia “D'accordo...Fammi...”
Vedere gli esercizi di rilassamento? Certamente” La ragazza torna nuovamente a sorridere, mentre io la fisso palesemente sconvolta.
Non mi dirai che sapevi che mi avresti convin...”
Non te lo dico, sai già la risposta!” Indi si volta, allontanandosi al corridoio.
Quella Dawn sa
troppe cose a parer mio.
Ma finchè non procura guai non posso considerarla una mia nemica, non ai livelli di Heather per lo meno.
Mi sto facendo paura da sola, perchè, considerando i fatti, credo di star per diventare amica di una
strega.



******************



Pov Zoey

Ma che...che ore sono?” Mi risveglio assonnata, guardando l'orologio sul mio comodino.
Tra poco è ora di cena ed io cosa ho fatto fino in quel momento? Ho dormito beatamente sul mio letto per un intero pomeriggio, tutta colpa di Geoff e della copia di Scooby Doo.
Quel cane non ha fatto altro durante la notte che girovagare per tutto l'appartamento, inoltre sembrava che la passeggiata con Scott non avesse portato a buoni risultati, dal momento che ha preferito usare il nostro tappeto come toilette privata. Ovviamente sono stata IO a prendermi la responsabilità di ripulire tutto, Geoff non fa altro che lamentarsi e dire che prima o poi se ne occuperà, ma non l'ho ancora visto muovere un dito da quando ha comprato quel cane.
Sono stata talmente occupata con l'adorabile Sam Junior e le sue innumerevoli sbavate sul divano, che non ho potuto studiare.
Dopo quel pomeriggio intero di lezioni, non ho nemmeno pranzato, appena ho potuto sono tornata a casa per fiondarmi sul letto e dormire senza sosta.
Non è da me, certo, ma badare a quel cane, tenere la casa in ordine, cucinare e studiare mi sta davvero stancando.
A volte credo che gli altri mi credano una sottospecie di Mary Poppins, che debba fare tutto io senza nessun aiuto.
Emetto uno sbadiglio, strofinandomi goffamente gli occhi ancora assonnati “Che fame” Mi metto seduta, cercando le ciabatte, ma mi rendo conto di non averle in camera.
Mi guardo attorno, cercando di ricordarmi dove le avessi messe: Dentro all'armadio? Sotto al letto? In bagno? Impossibile.
E' un peccato perchè non sopporto camminare a piedi nudi, specialmente in una casa sporca come questa, posso trovare di tutto per terra, così mi infilo nuovamente le calze e vedo di trovare le mie pantofole, ma prima che possa muovermi, uno squillo attira la mia attenzione.
Prendo il cellulare dal comodino e rispondo immediatamente “Pronto?”
In quel momento sono talmente stanca da non guardare nemmeno chi ha effettuato la chiamata.
Un grave errore...
Zoey, ciao! Sono Mike...”
Improvvisamente sento l'energia ritornare come se avessi avuto una piena scarica elettrica in tutto il corpo.
M_Mike....C_ciao...” Balbetto. Sono talmente impacciata da farmi pena.
Ho visto che l'altro giorno mi hai chiamato”
Come dimenticare quel fatidico momento in cui ti accorgi dell'incredibile figuraccia fatta.
Quella voce al telefono era
femminile, Mike deve avere di sicuro una ragazza.
Sono stata davvero una stupida a pensare che possa essere interessato a me.
Sospiro, annuendo, nonostante sia al telefono, ma su questo meglio sorvolare.
Allora...Questa sera hai programmi? Mi piacerebbe...Insomma....Che noi due u_uscissimo assieme”
Sgrano gli occhi, guardando un punto fisso davanti a me “C_come? Noi due, vuoi che noi due”
Se non vuoi uscire io ti capisc...”
N_No no no NO Mike!!” Sono convinta di avergli spaccato il timpano per tutte quelle urla, mi porto una mano alla bocca, mormorando un “Ops”, dopo vari istanti di silenzio riprendo a parlare come se niente fosse.
Fai finta di nulla Zoey. Stai calma.
Eh eh... Allora, intendevo dire che...” Deglutisco a fatica, pensando tristemente alla frase che sto per pronunciare “Non è che la tua ragazza, insomma...Potrebbe ingelosirsi se...”
Ragazza?” Ripete confuso Mike “N_no guarda che hai frainteso! Quella era...Mia cugina! Ecco perchè ti ho chiamato, volevo invitarti ad uscire e chiarire le cose, ehehe”
Chissà il perchè la sua risata sembra nervosa. Ma cerco di non badarci, se lui è stato così dolce da continuare a rimanere in linea nonostante le mie urla telefoniche, io farò lo stesso, ignorando quella stramba risata (che a dire la verità, comincia a piacermi).
Ma un secondo, cos'ha appena detto? Non ha una ragazza?
Questa volta lancio un sospiro di sollievo, portandomi una mano al petto e sorridendo come una scema “
Se le cose stanno così, d'accordo”
E' più forte di me, non posso fare a meno di sorridere. Mi piace pensare che,
magari, lui sta facendo lo stesso.
Forte! Allora a sta' sera, ti mando un messaggio con l'ora e il luogo di ritrovo”
D'accordo” Sorrido.
D'accordo” Conferma lui.
“A dopo”
Ripeto.
A dopo” Continua l'altro.
A più tardi”
A più tardi”
“Ciao”
Ciao”
A questa sera”
A questa sera”
Ancora qualche secondo di esitazione... “Allora a dop...”
Ma qualcuno afferra il mio cellulare, chiudendo la chiamata e buttandomelo sul letto.
“Diamine ma quanto sei irritante?!” Il ragazzo mi da le spalle, allontanandosi e borbottando tra sé “Ti devo fare un opuscolo su come si riattacca appena finita una conversazione?!”
Mi volto sconvolta verso la persona che ha appena distrutto una deliziosa conversazione con il mio probabile futuro fidanzato “Scott!!”
Resto sempre più convinta che io e lui non potremmo mai e poi mai andare d'accordo.



******************



Pov. Heather

Mi ritrovo chiusa in camera, davanti ad un computer come una ragazza qualunque, mentre sento i bisbigli delle altre due coinquiline nella stanza accanto.
Che Dawn sia riuscita a convincere quella pazza di Courtney a fare quegli stupidi esercizi di rilassamento?
Ma la cosa non mi preoccupa minimamente, ho ben altro a cui pensare.
Come la sfida con Alejandro, il lavoro, vendicarmi su mio padre per avermi fatto ottenere QUEL lavoro, sparlare di Dakota e le altre con le mie
amiche al telefono e insomma...il solito.
Ma un messaggio attira incredibilmente la mia attenzione, di solito non sto molto su internet, ho ben altro da fare che comportarmi come una nerd attaccata a quello schermo piatto tutto il giorno.
Tuttavia ogni tanto do un'occhiata alla mia pagina, e questa volta qualcuno si è aggiudicato la mia attenzione come si deve.
Jake Green, un ragazzo abbastanza bello da permettersi di parlare con me, noto che mi ha appena spedito un'email, chiedendomi di uscire questa sera.
In un primo momento mi viene voglia di non rispondere per almeno una buona mezz'ora, giusto per farlo tenere sulle spine, magari potrei rifiutare, è carino, ma non il mio tipo, il classico bell'imbusto tutto fumo e niente arrosto, perfino Alejandro ha più fascino.
Con questo non intendo dire che provo una sottospecie di attrazione per quell'essere ispanico, anzi, probabilmente non avrei ammesso ad anima viva il fatto che sia uno schiant...
Un momento
Non lo ammetto neanche nei miei pensieri questa cosa, preferisco mangiare la sbobba di Courtney per tutta la vita, piuttosto che dichiarare tutto ciò.
E parlando del diavolo, ricevo un altro messaggio ma questa volta da Cascamuerto in persona.
Però...Non ti facevo una fan sfegatata di questi siti”
Maledetto, ancora devo capire perchè ho accettato la sua amicizia mesi fa. Avrei dovuto cancellare quella richiesta e magari toglierlo dalla mia mente una volta per tutte. Non rispondo, non voglio innervosirmi ancora di più, ma lui sembra insistere.
Guarda che so che sei in linea, ti sei dimenticata di metterti su invisibile”
Impreco mentalmente, dannazione a questi aggeggi da nerd.
Sono in linea ma non per questo dovrei risponderti” Gli scrivo, schiacciando forte ogni tasto del computer per la rabbia.
“Ma intanto lo stai facendo”
Sbuffo, incrociando le braccia e voltando leggermente lo sguardo, finchè mi arriva un altro messaggio, sempre dal solito seccatore.
Passerai tutta la sera a gironzolare su questo triste sito? Non hai qualche povera anima in pena a cui dare fastidio?”
“Non dovresti pensare agli affari tuoi? E comunque questa sera non resto a casa, ho anche io i miei progetti”
Del tipo?”
“Scordatelo”
Oh andiamo... La mia è solo semplice curiosità, non mi dirai che ti vedi con quello sfigato che stai allenando? Tanto non avrai possibilità e la scommessa la vincerò io”
Il tutto seguito da....Da...
:)
Una faccina allegra?
Si sta prendendo gioco di me?! Lo so io dove può mettersi quella odiosa faccina...
Questa sera passo, il mio concorrente è talmente bravo che non ha bisogno di allenarsi inutilmente a quest'ora” Mento spudoratamente.
Okay quel ragazzo non è un asso in ginnastica, anzi, diciamo che è un autentico disastro ambulante, ma non posso perdere la scommessa, me lo rinfaccerebbe a vita.
Tanto meno non posso demordere su questa conversazione, per cui faccio la mia mossa, anche se poco astuta e decisamente provocatoria.
“E comunque, questa sera ho un appuntamento”
Ghigno soddisfatta, aspettando la risposta da Alejandro che non tarda ad arrivare.
Chi sarebbe?”
Jake Green”
Dopo qualche breve minuto, ecco arrivarmi un nuovo messaggio.
Non lo conosco”
Bugiardo, sei solo un bugiardo. Esulto nella mia mente. Alejandro lo conosce bene Jake, da quel che sapevo, erano nella stessa squadra di Basket al liceo.
E' alto, bello, simpatico” Lo provoco, cercando di evitare l'argomento intelligente, poiché sarebbe solo una patetica bugia che di sicuro scoverebbe “In poche parole, è molto più attraente di te”
E dopo aver dato il colpo di grazia, arriva una risposta che mi manda decisamente in bestia.
Ah...Quindi tu mi trovi attraente?”
Quasi mi manca il fiato, arrossisco incredibilmente, rileggendo più e più volte la stessa frase.
Dannato Alejandro, dannata chat, dannato chi ha inventato Internet.
Non dire sciocchezze” Rispondo in tutta fretta “Ora devo andare” Dopo di chè chiudo velocemente la chat con lui, senza dargli nemmeno il tempo di rispondermi.
In quell'istante riprendo il messaggio di Jake ed accetto l'appuntamento senza troppe pretese.
Magari uscire mi avrebbe distratta un po' da quegli imbarazzanti pensieri di poco fa.



******************



Pov Dawn

Finalmente sono riuscita a convincere Courtney e renderla più mansueta, o almeno per quei brevi venti minuti. Lo yoga sembrava rilassarla più del previsto ed è bello vedere che forse abbiamo trovato un interesse comune.
Magari possiamo diventare amiche.
Sentiti le preoccupazioni scivolare via” Ripeto, sempre con gli occhi chiusi.
Courtney sembra mugugnare un Sì, ma non ne sono molto convinta.
Entrambe sentiamo un rumore provenire dalla porta d’entrata, apro un occhio, osservando Trent e Dakota che rientrano, quest’ultima sembra parecchio rasserenata “Finalmente! Casa dolce casa…O per lo meno, solo casa…” Borbotta, portando le mani ai fianchi e voltandosi verso il ragazzo “Grazie per avermi accompagnata!”
Di nulla” Risponde gentilmente Trent.
Ma la conversazione viene interrotta da un nuovo rumore, questa volta proveniente dalla pancia dei due arrivati che si scambiano uno sguardo imbarazzato “Ehm…Credo che sia ora di cena”
Dakota annuisce, con aria sconsolata “Tutto questo via vai mi sta mettendo più fame del solito, io non posso mangiare così tanto, ho una dieta da seguire! Non voglio mica diventare una famosa ereditiera grassa e piena di brufoli”
Trent lancia un sospiro, sorridendo debolmente “Non succederà, sono sicuro che Courtney avrà preparato qualcosa di leggero”
Detto ciò, si dirigono in cucina, aspettandosi di trovare qualcosa da mettere sotto i denti, ma al contrario, non vedono nulla di commestibile sulla tavola.
Risparmiate eventuali ricerche dentro al forno, non ho preparato nulla” Esclama Courtney, ancora immersa nella più assoluta tranquillità dello yoga, i suoi occhi restano socchiusi, al contrario di me che, osservo con stupore il suo strano comportamento
Che diamine stai combinando? Non era il tuo turno cucinare?!”
La castana prende un profondo respiro, per poi rispondere “Io cucino il più delle volte”
Sì, ma non bene” Puntualizza la bionda.
Sento i muscoli di Courtney irrigidirsi, probabilmente cerca di trattenersi dal lanciarle una scarpa addosso, fa un secondo respiro, continuando il discorso di prima “COME STAVO dicendo, IO cucino il più delle volte, ma per questa sera passo, ho uno spiacevole appuntamento che non posso disdire”
Io annuisco, contenta.
E brava Courtney, non ha perso la pazienza come al solito e soprattutto sta cercando di mantenere il controllo. E chi dice che questi esercizi di respirazione non portano a nulla di buono.
Tutti possono cambiare, basta darne la possibilità.
Ma proprio quando tutto sembra filare per il verso giusto, un ennesimo rumore alla porta d’entrata attira nuovamente la nostra attenzione.
Per favore Trent, potresti andare ad aprire la porta?”
Ehm….Ma…Ma certo” Risponde, incredulo alle parole appena uscite da Courtney. Mentre si avvia verso la porta mi raggiunge, sussurrandomi all’orecchio “Ma che le hai fatto? Una magia?”
Soffoco una risata, facendogli cenno di vedere chi avesse bussato.
Magia? E’ questione di fiducia, mio caro Trent.
Era ora che qualcuno aprisse!!” Una voce aguzza fa voltare sia me che Dakota, Courtney al contrario, si limita ad aprire un occhio per accertarsi che quello fosse davvero (e diciamolo…Purtroppo, Duncan).
Entra con disinvoltura in casa nostra come se niente fosse, sotto lo sguardo sconvolto di Trent.
Un momento, TU? Come hai fatto a…”
A sapere dove abitate? Bhè…” Lancia una veloce occhiata alla casa, per poi rivolgersi al chitarrista “Quella Heather si è dimostrata stranamente gentile e mi ha dato il vostro indirizzo”
C_Cosa? M_ma…Tu…”
“Sono qui per prendere una certa persona e portarla fuori a cena” Indi posa il suo sguardo su di me e Courtney, ancora impegnate con i nostri esercizi, anche se ormai, da quando è entrato Duncan, ho smesso completamente di concentrarmi.
Forse perché il suo carattere mi ricorda terribilmente Scott?
Ho ancora delle cose da chiarire con lui, non voglio fare come Courtney, che giudica senza prima avere delle prove concrete, vedrò di risolvere la situazione e scoprire se Scott è veramente una cattiva persona.
Lancio un veloce sguardo verso Courtney che, si alza da terra, prendendo la giacca per uscire “Sono pronta, prima andiamo, prima finirà questa tortura”
Iniziamo bene” Ridacchia Duncan.
Courtney lo sorpassa senza neppure guardarlo, al contrario del punk che ne approfitta per portare una mano sulla spalla della ragazza, quest’ultima si scosta immediatamente e, con le gote arrossate fulmina con lo sguardo il suo accompagnatore “Giù quelle mani!”
“Ai suoi ordini, principessa” Risponde con un leggero tono d’ironia.
In un breve istante pensai che la volontà di Courtney di non rendere questa serata un incontro di boxe con quel tipo, sarebbe stata tale, ma appena sento il tonfo della porta una volta uscita con Duncan dall’appartamento, rimango convinta della mia idea iniziale: Prima o poi perderà la pazienza, su questo credo che, neanche anni e anni di yoga sarebbero serviti a qualcosa contro una persona come Duncan.



******************



Pov Zoey

Tiro un pesante sospiro, ormai non faccio altro da ben venti minuti.
Mike è in ritardo per l’appuntamento, non risponde ai messaggi e per giunta sto morendo di fame.
Guardo un’altra volta l’orologio, osservandomi attorno di tanto in tanto.
“Spero davvero che Mike arrivi” Penso, un po’ titubante.
Forse era troppo bello per essere vero.



******************



Pov Duncan

E’ questo il posto?”
“Non farti ingannare dall’aspetto. Il cibo è ottimo e poi c’è buona musica, vengo qui spesso”
Vedo Courtney inarcare un sopracciglio, guardandomi a stento “Lo immaginavo”
Evidentemente non credo di averci azzeccato con i suoi gusti riguardo al locale, ma a dirla tutta, quella tipa non sembra una che ami molto uscire, per cui ho pensato che un posto qualsiasi sarebbe andato bene.
Perché fare quella faccia seccata poi?! Dovrebbe ringraziarmi che non l’abbia accompagnata in uno di quei ristoranti costosi, dal momento che è lei a pagarmi la cena.
Faccio per entrare al locale quando sento la voce di Courtney interrompere il mio passo “Eh-ehm”
Che succede adesso?” Dico, quasi con esasperazione.
Lei si stringe le spalle, mostrandomi quell’atteggiamento sicuro e altezzoso che ora riesco a stento a sopportare “Non ti hanno insegnato le buone maniere? Prima le signore”
Soffoco una risata, tenendo aperta la porta d’entrata “Quale signora? Vedo solo una ragazza un po’ troppo pretenziosa”
In tutta risposta lei alza gli occhi al cielo, mugugnando parole indecifrabili “E’ o non è uno stupido
appuntamento? Pensavo ti saresti comportato da gentiluomo almeno stasera, ma evidentemente ho preteso troppo”.
Basta, la serata è iniziata da dieci minuti, e già non la sopporto più.
Senti un po’ pupa, io non…” Ma improvvisamente rifletto sulle parole appena pronunciate dalla ragazza. Tirando fuori un piccolo sorrisetto, decido di metterla ulteriormente in difficoltà.
Che sia chiaro,
solo per puro divertimento.
Hai detto…Appuntamento?”
Cos_? … N_no…Cioè, io….” La vedo arrossire leggermente, coprendosi la bocca con una mano e voltando lo sguardo con imbarazzo.
Scott mi avrebbe dato del rimbambito se mi avesse visto in quell’istante, perché giuro di essere rimasto completamente imbambolato da quei suoi semplici gesti, così spontanei, timidi e soprattutto veri.
Sarà pure una perfettina, viziata ed egocentrica, ma in quel momento l’ho trovata davvero uno
schianto.
Ma si sà, niente dura per sempre, così come il suo atteggiamento timido ed impacciato è iniziato, finisce in un batter d’occhio, sostituito dal suo solito comportamento presuntuoso.
Appuntamento, uscita fra semplici conoscenti…Chiamalo come ti pare.” Detto ciò, mi sorpassa “Sbrighiamoci”
Non ti sto per niente simpatico, dico bene?” Le domando, ridendo divertito.
Courtney si blocca quasi all’entrata, senza voltarsi “ Siamo fin troppo diversi l’uno dall’altra, non credi? Inoltre…Inoltre sei uscito con me solo perché ti dovevo un favore, sto mantenendo la parola, nulla di più”
Non credevo di essere così paranoico, ma penso di aver sentito una punta di risentimento in quelle frasi.
Nulla da ridire sul suo discorso. Ha ragione: Io e lei siamo diversi, forse
troppo.
Ma chissà, forse potrebbe essere una bella sfida, dopotutto.
La seguo dentro al locale, deciso di più che mai sulla prossima mossa da fare.
Troppo diversi eh, Courtney? Bhè sai come si dice: Gli opposti si attraggono.
Magari questa uscita ne sarebbe stata una buona conferma.




.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.      .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.          .-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.




Angolo Autore:
Rieccomi con un nuovo aggiornamento!^^
Grazie mille a tutti per continuare a sopportarmi e seguire questa storia!
Spero vi piaccia! :)
Fatevi sentire e grazie ancora a tutti!

Un bacio!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=944888