You make my heart beat, you make me stop breathing.

di Duchannes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1. ***
Capitolo 2: *** Chapter 2. ***
Capitolo 3: *** Chapter 3. ***
Capitolo 4: *** Chapter 4. ***
Capitolo 5: *** Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** Chapter 8 ***
Capitolo 8: *** Chapter 7 ***
Capitolo 9: *** Chapter 9. ***
Capitolo 10: *** Chapter 10 ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***
Capitolo 12: *** Chapter 12 ***
Capitolo 13: *** Chapter 13 ***
Capitolo 14: *** Chapter 14 ***
Capitolo 15: *** Chapter 15 ***
Capitolo 16: *** Chapter 16 ***
Capitolo 17: *** Chapter 17 ***
Capitolo 18: *** Chapter 18 ***
Capitolo 19: *** Chapter 19 ***
Capitolo 20: *** Chapter 20. ***
Capitolo 21: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Chapter 1. ***


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                                                                                                                                       *  *  *   
Sbuffai girando l'ennesimo canale, ormai in tv non c'era mai qualcosa da vedere e non avendo Sky, non avevo alternative. Ian cercava sempre di convincermi ad abbonarmi, ma io ero una testa dura e non avevo mai voluto dargli ascolto e solo ora mi rendevo conto di quanto avesse ragione.
Quando c'erano le vacanze di Pasqua di solito stavamo sempre per le strade di Atlanta, ma il tempo questa volta non era dalla nostra parte, era dalla mattina che continuava a piovere interrottamente.
Avevamo cenato tutti insieme, ma poi tutti si erano ritirati in camera e visto che i single del cast erano partiti per tornare dalle loro famiglie e a causa del tempo i voli erano stati rimandati all’ultimo momento, io ero l'unica single rimasta.
Quando finalmente mi decisi ad ordinare almeno qualcosa da mangiare, qualcuno bussò alla porta.
Guardai il mio abbigliamento, indossavo un leggins con una maglia larga, sciolsi i capelli dall'elastico che li teneva insieme e andai ad aprire.
Mi ritrovai di fronte un Ian sorridente che agitava nella mano un uovo di Pasqua "Ho portato del cioccolato." disse prima che io glielo strappassi letteralmente dalle mani fiondandomi sul letto e cominciando a scartarlo.
Ian fece una smorfia di rimprovero prima di seguirmi e di accomodarsi sul letto.
Staccai un pezzo di cioccolata mordendolo, mentre lui si sdraiava comodamente sul mio letto come fosse il suo, lo guardai per qualche secondo prima di chiedere "Dov'è Megan?"
Lui continuò a fissare la tv indisturbato "E' appena partita per tornare a casa." disse in modo insolito.
Lo fissai aspettando che mi guardasse negli occhi per capire meglio il perché di quel tono, dopo poco minuti si accorse del mio sguardo "Che c'è?" chiese con l’aria di chi non vuole domande.
Alzai un sopracciglio incrociando le braccia, di certo non mi sarei arresa. "Devi dirmelo tu." Dissi mordendo un pezzo di cioccolata.
Sbuffò rubando il pezzo di cioccolato dalle mie mani e mangiandolo accuratamente prima di sputare il rospo "Diciamo che dopo aver bruciato parecchie calorie con Megan, lei mi ha detto che vuole un figlio da me."
Stavo quasi per strozzarmi al solo sentire quelle parole "E cosa le hai risposto?" chiesi allarmata per un probabile esito positivo.
Sbuffò guardandomi "Che è assurdo, che è troppo poco tempo che stiamo insieme e che io non sono pronto a mettere su famiglia."
Lo guardai rincuorata annuendo, Ian sarebbe stato un ottimo padre, ma non era ancora pronto, me l'aveva confessato una volta e io ero pianamente d'accordo con lui, soprattutto finché non era sicuro della donna che aveva di fianco e Megan non era assolutamente la donna adatta, insomma litigavano in continuazione e non avevano molto in comune,  spesso mi chiedevo di cosa era innamorato Ian, ma non ero così impertinente da chiederglielo.
Sospirai prima di chiedere "Sono d'accordo...avete litigato?"
Lui annuì fissando la tv "Mi ha detto che allora non la amo abbastanza...e poi sai com'è Megan...incredibilmente tragica." Concluse lui stesso.
Annuii sospirando "Dai Ian forse è solo un capriccio, vedrai che le passerà presto." Dissi non molto convinta delle mie parole, Megan era anche incredibilmente testarda e se si poneva un obbiettivo non si lasciava persuadere facilmente.
Lui annuì prima di tirare via da me il cioccolato che stavo mangiando "Non voglio essere il colpevole dei tuoi mal di pancia."
Lo guardai indispettita "Non prendertela anche con me! Sono abbastanza adulta da capire fin quando posso spingermi a mangiare."
Alzò un sopracciglio sorridendo "Ne sei sicura?"
Feci una smorfia con la bocca sbilanciandomi in modo da poter afferrare il cioccolato, ma lui mi afferrò per i fianchi "Dai Nina stai decisamente mettendo su carne, non vorrai mica ingrassare?"
Alzai un sopracciglio guardandolo "Mi hai appena detto che sto ingrassando?"
"Non troppo per determinate attività, sai in quelle circostanze puoi sempre stare sotto." affermò malizioso fissandomi dalla posizione compromettente in cui ci trovavamo.
Alzai un sopracciglio avvicinandomi al suo viso con fare provocante "Mi hanno detto che da sopra sono veramente brava, vuoi un assaggio? Magari capisci davvero come si bruciano calorie."
Mi guardò sorridendo sornione "Penso di avere molta più esperienza di te e non ti dò un assaggio delle mie potenzialità perché non vorrei sfinirti, sai dopo avresti bisogno di passare un giorno intero a riposare." disse avvicinandosi in modo che le nostre labbra quasi si sfioravano.
Sorrisi per i nostri soliti giochetti "Non sarò esperta, ma se mi avresti non potresti più farne a meno."
Mi sorrise, ma prima che potesse ribattere la porta si spalancò mostrandoci Paul e Torrey, io ero praticamente a cavalcioni su di Ian e sapevo che poteva la situazione poteva essere fraintesa, ma Paul sapeva com'eravamo fatti.
Appena mi spostai da Ian, Paul si appoggiò al muro con sguardo indagatore “Abbiamo interrotto qualcosa?”
Sorrisi sedendomi a gambe incrociate sul letto ignorando la sua domanda.
“Come mai siete qui?” chiese Ian nel frattempo.
Paul si sedette sul divanetto di fianco a Torrey dicendo “Avevamo deciso di venirti a far compagnia Nina, ma non sapevamo che eri già in ottima compagnia.” Disse con un sorrisetto malizioso.
Sorrisi lanciandogli un cuscino “Ian è venuto qui perché è solo anche lui.”
Torrey corrugò le sopracciglia chiedendo “Dov’è Megan?”
Ian sospirò  “Abbiamo litigato di nuovo,  ed è tornata a casa.” Disse con esasperazione.
Paul sorrise di nuovo prima di lanciare un’altra frecciatina “E hai pensato bene di spassartela con Nina?”
Scoppiammo tutti a ridere insieme, prima che Ian si alzasse in piedi “Allora? Cosa volevate fare?”
Paul si alzò dirigendosi verso la porta “ Kevin e Julie non ci sono e abbiamo pensato bene di divertirci.” Affermò con tono malizioso.
Lo guardai corrugando le sopracciglia “Siete delle coppie…non vedo come ci potremmo divertire.” Dissi riferendomi al suo tono malizioso.
Ian mi sorrise di sbieco guardando Paul  senza rispondere alla mia domanda, poi entrambi scoppiarono a ridere “Nina stavo scherzando, è solo che abbiamo dello champagne e una piscina tutta per noi, non ci si diverte solo in quelle circostanze , piccola Dobrev.”
Scossi la testa superandoli con fare da superiore “La piccola Dobrev, conosce modi per divertirsi, che voi neanche immaginate.” Dissi avviandomi di sotto, mentre tutti ridevano compresa me stessa.
Arrivata al set che era la piscina della scuola di Mystic Falls, sfilai le ballerine che avevo ai piedi avvicinandomi alla bottiglia di champagne, lo versai in un bicchiere e lo bevvi in un sorso.
Sentii la voce di Ian dietro di me "Vacci piano Dobrev, non vorrei che domattina ti pentissi di quello che combini."
Mi voltai fissandolo "Ti ho già detto che so badare a me stessa, papà." disse scherzosa superandolo e avvicinandomi alla piscina.
Appena cercai di sfilarmi il pantaloncino, il mio cellulare prese a suonare, lo afferrai guardando il mittente e una scrittura si illuminò sul mio schermo “English Blond.”
Un sorriso spuntò sulle mie labbra, uscii fuori all’aria fresca sedendomi sul muretto “Dimmi pure my blonde.” Dissi con il mio accento bulgaro.
“Nina sai bene che mi ecciti quando mi chiami così con quel tuo accento.”
Sorrisi soddisfatta “Allora? Perché chiami?”
“Perché avevo voglia di sentirti, che combini lì , senza il tuo amico di divertimento e di letto?” disse probabilmente con un sorriso malizioso.
Sorrisi “Ho trovato un rimpiazzo, tu come stai? E quando diavolo torni?”
Rise prima di dire “Sto bene Nina e torno quando torno, non lo saprai finché non sarò ad un passo da te.”
Alzai gli occhi al cielo per il suo tenermi continuamente sulle spine, quando sentii una voce femminile chiamarlo “Con chi sei?” chiesi prontamente.
“Sono fuori, era la ragazza dell’hall, non sono in compagnia di nessuna donna se ti interessa Nina, era un viaggio di lavoro, lo sai.”
Annuii “Si lo so, ma non si può mai sapere con un biondo tentatore quale sei .”
“Sono single quindi posso avere in camera mia tutte le donne che voglio.”
Sorrisi per le sue continue provocazioni “Si lo so, anch’io posso fare lo stesso.”
“Ne parleremo da vicino, adesso devo staccare mia Dobrev, ci vedremo…presto o tardi, chi può saperlo?”
Sbuffai “Ammazzati vampiro sexy e biondo!”
“Anche tu sei sexy sweetheart!”
Scossi la testa staccando il cellulare e sorridendo, mi mancava da morire quell’inglese!





Salvee a tutti :3 
Questa è una nuova storia concentrata per lo più sui personaggi Ian, Nina e Joseph.
Cerco di non svelarvi nulla, volevo semplicemente dirvi che vi terrò sulle spine per molto tempo, non vi assicuro una Nian, ma potrebbe esserlo. 
La storia non ha una collocazione specifica, qui Ian e Megan stanno insieme al momento, ma siamo anche alle riprese della terza stagione, quindi è una collocazione un pò fuori dai soliti schemi. 
Inoltre è una storia caratterizzata da alti e bassi, stravolgimenti, ripensamenti...insomma è una storia non molto semplice, sopratutto per i sentimenti dei personaggi. 
Vi svelo subito che sì amo alla follia Ian Somerhalder, ma stravedo per Joseph... lui è sjdnhsbfhehjuukifunh e ho detto tutto! 
Sono già arrivata alla stesura di 20 capitoli, quindi non ci saranno ritardi o sconvolgimenti, è tutto già bello che scritto, non l'ho ancora finita di scrivere, ma ho già abbastanza materiale per pubblicarla, mi sono assicurata questo per evitare di fare enormi ritardi per poi far finire la storia nel dimenticatoio. 
Aggiornerò la storia ogni Mercoledì per adesso, se ci sarà abbastanza entusiasmo da parte vostra posso anche concedervi due capitoli a settimana, vedremo u.u 
Bene non c'è nient'altro da dire, solo che spero vi piaccia e che ci sia un esito positivo :) 
Detto questa, alla prossima sweetheart ** 
P.S: Il collage è pessimo, lo so çç Ma non sono brava in queste cose, se qualcuno ha voglia di crearne uno migliore del mio, vi prego help mee çç 

                 

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Capitolo 2
*** Chapter 2. ***


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Uscii dalla doccia avvolgendomi in un asciugamano, mi diressi all’armadio lasciando cadere una scia di goccioline e aprii le ante concentrandomi su quello che potevo indossare.
Optai per un vestito che scendeva morbido fino alle mie caviglie, era fatto da colori chiari sull’azzurro e il bianco.
Decisi di indossare delle ballerine azzurre, non avevo voglia di mettere delle scarpe alte.
Presi il giacchetto di jeans e lo indossai velocemente prima di afferrare il cellulare con le sigarette e dirigermi di sotto per la cena.
Quando richiusi la porta dietro di me, notai un messaggio sul mio display “Dobrev sono giù e ti aspetto a braccia aperte, attenta a non cadere dalle scale correndo.”
Sorrisi luminosa rispondendo a Joseph “Inglese non mi sfidare che potrei anche saltare la cena per la tua presenza.”
Mentre percorrevo le scale velocemente rispose “So che muori dalla voglia di riabbracciarmi sweethearth” .
Sorrisi entrando in salone, scorsi tutti i volti del cast, ma non vedevo Joseph da nessuna parte, poggiai il cellulare sul tavolo con le sigarette e mi diressi fuori sapendo che stava di sicuro fumando.
Mi avvicinai all’entrata scorgendo la sua figura che poggiava la sigaretta tra le sue labbra sexy, tutto di quell’uomo era sexy, ma il suo accento inglese era supremo, mi aveva sempre mandato gli ormoni in tilt.
Uscii di fuori colta da una ventata d’aria fresca che mi fece rabbrividire, si voltò a guardarmi quando Ian pronunciò il mio nome con un sorriso, ma io non ci feci molto caso, ero preoccupata a ricambiare il sorriso di Jos, prima di saltargli letteralmente addosso e stringerlo a me.
Lo sentii ridere per il modo in cui l’avevo salutato “E menomale che non ti ero mancato.”
Mi staccai sorridendo, prima di aggrapparmi di nuovo alle sue possenti spalle ed inspirare il suo profumo.
Mi staccai alzando un sopracciglio e puntandogli un dito sul petto “Vorresti dirmi che non ti sono mancata?”
Mi guardò poggiando di nuovo la sigaretta fra le labbra, prima di sorridere “Lo capirai a tempo debito …” disse terminando la nostra conversazione.
Sorrisi maliziosa spostandomi da lui quando Paul ci raggiunse, vidi Ian guardarmi infastidito e anche quando gli sorrisi, ricambiò con un sorriso freddo e distolse subito lo sguardo, quasi come se fosse arrabbiato con me.
Mi sedetti sul muretto osservando Paul che ci stava raccontando quello che Julie gli aveva detto pochi minuti prima , ma io e Jos non prestavamo molta attenzione al discorso, eravamo più attenti a scambiarci degli sguardi significativi .
 Ian invece osservava di continuo, sembrava come infuriato per qualcosa e davvero non ne capivo il motivo. 
Dopo qualche secondo di distrazione Jos richiamò la mia attenzione porgendomi la sigaretta “La finisci tu, Dobrev?”
Sorrisi guardandolo “Non penso... Ci hai appena poggiato le tue labbra.” Dissi guardandolo maliziosa.
Mi sorrise di sbieco avvicinandosi al mio orecchio in modo da non far trapelare nessuna parola “Non sembrava che ti dispiacesse l’altra volta.”
Scoppiammo a ridere insieme, prima che afferrassi la sigaretta dalle sue mani. 
Ian mi fissò per qualche secondo probabilmente cercando di capirci qualcosa, prima di alzare gli occhi al cielo e borbottare  “Io torno dentro.”  seguito a ruota da Paul.
Avrei voluto parlargli per capire il suo stato d'animo, ma Jos non me ne diede il tempo parandosi  subito di fronte a me “Vuoi salutarmi come si deve Dobrev?”
Sorrisi fissandolo “Non sono ubriaca. Né tanto meno devi partire … e poi potrebbe vederci qualcuno.” Dissi riferendomi all’ultima volta che eravamo stati insieme e guardandomi intorno sospetta.
Sorrise scuotendo la testa e avvicinandosi pericolosamente alle mie labbra “Dovresti sapere che non accetto un no, come risposta.” Disse prima di catturarle.
Chiusi gli occhi di scatto ritrovandomi a baciarlo per la seconda volta, tra di noi non c’era nulla di serio, ma flirtavamo spesso, Jos mi attraeva e non mi dispiaceva scambiare certe effusioni con lui.
La sua lingua premette impaziente sulle mie labbra e non potei fare altro che dischiudere le labbra e lasciarla ritrovare la mia.
Cominciarono a cercarsi smaniose di ritrovarsi, ogni volta che si toccavano, era come un nuovo lento scoprirsi, ma proprio mentre Jos poggiava una mano sulla mia gamba, sentimmo dei passi e ci ritrovammo Ian di fronte, con uno sguardo metà tra lo stupito e l'amareggiato “Scusate l’interruzione…avevo dimenticato la giacca.” Disse prendendola e andando via senza aggiungere altro.
Jos scosse la testa sorridendo  “Dai Dobrev entriamo dentro, non vorrei che qualcun altro ci vedesse e la tua reputazione da casta venga distrutta.”
Alzai un sopracciglio tirandogli un cazzotto sul braccio “Idiota di un inglese! Non è colpa mia se baciate così bene.”
Mi si avviciò poggiando un dito sulle mie labbra con un sorriso sghembo “E’ Joseph che bacia bene, niente a che vedere con gli inglesi.” sussurò prima di rientrare e lasciarmi lì imbambolata per un attimo, poi scossi la testa seguendolo in sala.
La cena filò liscia come l’olio tutti ridevamo e scherzavamo per i racconti degli avvenimenti più assurdi dell’estate e di tanto in tanto io e Jos ci scambiavamo dei sorrisi, alternati da sguardi e dalle nostre mani che si incrociavano.
C’era solo un piccolo dettaglio, Ian che di solito mi affiancava, questa volta era ben lontano da me, era seduto di fianco a Claire con cui chiacchierava allegramente e non mi aveva mai rivolto la parola, neanche uno sguardo.
Era strano questo suo comportamento, insomma non riuscivo a capire il perché, a volte era così enigmatico che mi faceva uscire fuori di testa.
Mentre rimuginavo, qualcuno accese lo stereo e tutti cominciarono a ballare, Jos colse al volo il momento trascinandomi con se in mezzo alla pista.
Nonostante il mio pensiero era fisso su di Ian e il suo stato d’animo, non riuscivo  a non prestare attenzione a Joseph, ci stavamo muovendo a ritmo della musica, avevamo bevuto anche un bel po’ e quindi continuavamo a ridere senza sosta.
A un certo punto la musica si fece più lenta e si creò intorno a noi un’atmosfera intima, Jos non mi diede scampo e mi attirò a se facendo aderire i nostri corpi “Sei bellissima, come sempre, stasera.”
Sorrisi per il suo complimento mentre mi faceva volteggiare per la pista “Lo so Jos, non ti starai mica innamorando di me?” dissi provocandolo.
Sorrise avvicinandosi al mio orecchio “Dobrev non potrei mai innamorarmi di una persona casta.”
Alzai un sopracciglio fingendomi offesa “Due minuti fa ti stavo baciando come se niente fosse… sei sicuro di quello che dici?”
Mi sorrise sghembo “Certo…eravamo da soli…nessuno poteva vederci. Baciami ora se ne hai il coraggio.” Disse poggiando le mani al centro del mio busto in modo da far aderire i nostri corpi.
Lo guardai dritta negli occhi “Mi stai sfidando?”
Sorrise di nuovo “Si…Dobrev ,baciami pure se ne hai il coraggio.” Disse alitandomi sulle labbra e ripetendo la frase.
Non me lo feci ripetere due volte e mi avvicinai a catturare le sue labbra per un breve secondo prima che lui approfondisse, facendo incontrare irruentemente le nostri lingue che cominciarono a modellarsi l’una all’altra.
Mi staccai dopo poco “Non sfidarmi mai più, potresti finire male.” Dissi sorridendo e lasciandolo lì di stucco.
Appena uscii fuori fui travolta da un’altra boccata d’aria, mi avvicinai al muretto e notai Ian che mi fissava.
Stava fumando e non era un buon segno, fumava solo quando era nervoso, probabilmente aveva visto quello che era successo tra me e Jos.
Sospirai sedendomi sul muretto di fronte a lui e accendendomi una sigaretta.
Ci fissammo a lungo prima che lui spezzasse il silenzio “State insieme?”
Abbassai lo sguardo aspirando e rilasciando una nuvoletta di fumo prima di scuotere la testa e dire “No.” Senza smettere di fissarlo.
Alzò un sopracciglio appoggiandosi al muretto alle sue spalle “E allora cosa siete?”
Alzai gli occhi al cielo “Ci stavamo divertendo Ian.” Dissi secca aspirando di nuovo e distogliendo lo sguardo.
Mi fissò scettico per qualche secondo “Non capisco…forse sono io troppo vecchio o all’antica.” disse con gesto teatrale.
Sbuffai irritata puntando i miei occhi nei suoi “No! Sono io che non capisco…perché diavolo ti stai comportando così? Perché sei così freddo da quando è arrivato Jos?”
Sospirò digrignando i denti, era fin troppo nervoso e le mie domande stavano solo aumentando la tensione che lo caratterizzava, mi fissò per qualche secondo prima di sbottare “Perché non è da te. Tu non vai in giro a baciare chiunque, tu non sei questa…e non capisco il tuo comportamento.”
Alzai un sopracciglio alle sue parole “Ian…io sono single e non devo dare conto a nessuno di quello che faccio, se mi va di baciare Jos  perché mi piace, lo faccio, perché posso, perché non c’è nessuna regola che lo vieti e nessuno a cui devo portare rispetto! E’ proprio questa la caratteristica dei single no?”
Mi guardò sprezzante “Allora oggi baci Jos, domani Matt e poi tutto il cast perché sei single?”
Sbuffai spegnendo la sigaretta sul muretto “No Ian…è Jos … nessun altro… siamo single e ci divertiamo insieme di tanto in tanto, non lo farei con tutti…non sono quel tipo di persona.”
Sorrise ironico spegnendo la sua sigaretta “Bè non sembra.” Disse facendomi gelare il cuore  e montare la rabbia “Mi stai dando della facile?”
Scosse la testa “E’ quello che ti sto dicendo…tu non lo sei…ma ti stai comportando da tale!” disse arrabbiato.
Le mie labbra dalla delusione e dalla rabbia si piegarono in una smorfia “Va a quel paese Somerhalder!” dissi allontanandomi furiosa.
 
 *  *  *
Entrai in sala arrabbiata e mi avvicinai dritta alla macchinetta del caffè, era l'unica cosa che mi poteva calmare adesso insieme ad una bella chiacchierata con Paul o almeno le sue braccia confortanti.
Mi avvicinai a Paul che era di spalle e parlava con Michael, presi un sorso del suo caffè e mi insinuai sotto la sua stretta, poggiò il braccio sulle mie spalle mentre io mi aggrappavo alla sua vita pensando a quella spiacevole situazione che avevo creato.
Quando Michael finalmente si dileguò, Paul mi strinse definitivamente a se "Che succede mia piccola Nina?"
Solo la sua frase mi fece sentire a casa e tutta la mia fragilità venne a galla facendomi scoppiare a piangere tra le sue braccia.
Paul mi strinse a se "Hey..." disse lasciando che io sfogassi tutta la mia frustrazione e solo dopo che mi fui calmata un po’, mi trascinò fuori con lui.
Restammo a lungo in silenzio prima che lui continuando a intrecciare le nostre dita chiese "Ian ha fatto la sua sfuriata, vero?"
Non mi sorpresi della sua facile deduzione, sapevo bene quanto lui fosse bravo a dedurre le situazioni.
Annuii sospirando e cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di fuori uscire, di nuovo.
Paul sospirò guardandomi "E' stato pesante?"
Annuii tirando su con il naso "Mi ha praticamente detto che mi sto comportando da ragazza facile."
Fece una smorfia delusa dicendo "Ci è andato giù pesante...cosa c'è tra te e Joseph?" chiese scrutandomi.
Lo guardai per qualche secondo prima di rispondere "Non c'è niente di serio...insomma Paul sono giovane e single, cosa mi vieta di divertirmi un pò?"
Lui annuì prontamente alla mia affermazione, “Nina...tu non hai fatto nulla di sbagliato, fai quello che vuoi perché puoi! Non so perché Ian si stia comportando così, sarà stata una giornata difficile forse...insomma sai che lui non pensa neanche una singola parola di quello che ha detto."
Annuii convinta prima di replicare "Sì ma ha fatto male lo stesso sentirselo dire proprio da lui."
Annuì abbracciandomi "Dai ti chiederà scusa al più presto sai com'è fatto e sai che Megan lo manda in tilt con i loro numerosi e giornalieri litigi."
Annuii sospirando "Hai ragione, forse era solo troppo arrabbiato e preoccupato perché non vuole che io soffra."
Lui annuì sfoderando un sorriso "Forza torniamo dentro e non rovinarti la serata."
Sorrisi a mia volta seguendolo.
Uscimmo fuori all’aria fresca, dove Joseph parlava con Michael, appena mi avvicinai, si bloccò scrutandomi, poi finì il suo discorso fino a che Michael capì e disse “Vi lascio soli.”
Jos si voltò verso di me corrugando le sopracciglia guardandomi per un attimo prima di stringermi a se “Piccola la mia Dobrev.” Disse mentre io mi stringevo ancora di più a lui, il nostro legame era inspiegabile e così profondo che nessuno l’avrebbe mai capito, era questo che ci caratterizzava, era per questo che eravamo inseparabili, tra di noi c’era un alchimia impalpabile, non era solo un attrazione, eravamo legati l’uno all’altra, ci tenevamo così tanto che ci saremmo sentiti smarriti da soli e a me piaceva, piaceva da morire dedicare tutto il mio tempo a lui, non sarei cambiata perché era quello che volevo.
Si staccò un attimo per guardarmi negli occhi accarezzandomi i capelli “Non voglio più vederti piangere, mi si stringe il cuore al solo pensarci Nina.”
Gli sorrisi dolcemente avvicinandomi al suo orecchio “Tenero Joseph.” Dissi aspettandomi una sua reazione.
Ma stavolta non colse la provocazione, mi sorrise dolcemente e mi lasciò un bacio a stampo “Forza, vedrai che si risolverà tutto.” Disse prima che io annuissi.
Mi avvicinai alle sue labbra catturandole dolcemente, fu dolce, niente a che vedere con i nostri scontri irruenti, questa volta regnava la dolcezza tra le nostre lingue che si incontravano.
Joseph era importante, era come il sangue che scorreva nelle vene del corpo di ogni essere umano, di fondamentale importanza.
 
Poco dopo ero in piedi là fuori e ascoltavo i discorsi di tutti gli altri che si parlavano allegri, Joseph mi aveva detto che andava a dormire e io ero rimasta di sotto.
Stavo cominciando a sentire freddo, così mi strinsi nel mio giacchetto prima che due bracci forti mi tiravano a se e mi trascinavano all’interno “ Mi dispiace Nina, per tutto quello che ho detto, tu non meriti nessuna di quelle parole…”
Abbassai lo sguardo annuendo prima di dire “Sì non lo merito e sono felice che tu te ne sia reso conto … “
Lui annuì “E’ solo che Joseph è un playboy Nina, ho paura che tu ci stia male…”
Non gli permisi di infangare Joseph, così alzai una mano bloccandolo “No… non parlare male di lui, sono io che voglio passare il mio tempo con lui, se mi farò male sarà solo colpa mia okay?”
Lui scosse la testa “Non la penso così Nina, ma se è così che pensi di continuare, allora te lo lascerò fare. Io ci sarò sempre Nina.”
 “Lo so…” dissi prima che lui mi stringesse a se “Ci tengo a te Nina…”
Sospirai stringendolo “Anch’io Ian…”



Salveeeeeeeeeeeeee <3
Eccomi come promesso di mercoledì, ho perso tempo a creare la nuova immagine, che è molto meglio della precedente, altrimenti avrei già pubblicato da un pò u.u 
Bene passiamo al capitolo, nel primo abbiamo visto un pò quello che era il rapporto Nina-Ian, in queste invece ho messo in evidenza quello che è il rapporto tra Jos e Nina ... e bè è molto diverso. 
Voglio subito spiegare un pò la dinamica del loro rapporto, tra di loro c'è un attrazione forte, quando Nina dice "Non sono ubriaca, nè tanto meno devi partire..." si riferisce al fatto che la sera prima della sua partenza, erano entrambi ubriachi e si sono baciati. Abbiamo visto che Joseph non è per niente indifferente, anzi la cerca più del dovuto.
Tra di loro c'è questa passione ingovernabile, ma allo stesso tempo la dolcezza nel voler che l'altro sia felice. 
Con Ian è tutta una questione diversa, sono amici e lui è fidanzato, questo è l'enorme paletto che non ha mai permesso a Nina di vederlo come qualcosa in più. 
Ian è geloso, sì penso che l'abbiate capito tutti che è geloso marcio, mentre Nina ha occhi solo per Joseph al momento. 
Dico al momento perché tutto può cambiare, niente è sicuro, ma neanche vi assicuro che nel prossimo capitolo si cambierà rotta, insomma lo scoprirete solo leggendo, ho la bocca serrata e non vi svelerò nulla u.u 
Adesso vado, spero che vi piaccia e ringrazio ogni personcina che ha recensito lo scorso capitolo e anche tutte le persone che hanno letto in silenzio, grazie di cuore <3
A mercoledì :3 
Faye. 

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Capitolo 3
*** Chapter 3. ***


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Pov Ian.
Mi alzai stranamente di buon umore, nonostante avessi passato tutta la notte a litigare con Megan.
Ormai sembrava che il nostro rapporto si fosse rotto, anche se non riuscivo a lasciarla andare poiché era comunque una parte importante della mia vita e poi ultimamente, non avevo un supporto morale visto che  Paul era con Torrey e Nina sempre e solo con Joseph.
Scossi la testa pensandoci, ultimamente il suo approccio con Joseph m’irritava, spesso si scambiavano delle effusioni e passavano la maggior parte del tempo tra una ripresa e l'altra a scherzare e giocare tra di loro.
Nina mi aveva detto che non era nulla d’importante però ero irritato del rapporto che lei condivideva con lui, proprio perché lei non era una persona adatta a Joseph che l’avrebbe, sicuramente fatta soffrire.
Sospirai avvolgendomi in un asciugamano per dirigermi all'armadio, indossai una camicia blu con un paio di pantaloni e chiamai Megan.
Arrivai all'ascensore nel momento in cui Megan rispose "Amore.."
"Megan..." dissi sospirando, sapendo che avremmo finito per fare pace, come sempre.
Dopo solo pochi minuti chiusi con Megan dicendole che era meglio parlarsi da vicino ed entrai nella nostra area colazione, mi ritrovai di fronte Nina e Joseph che si sorridevano, Jos le porse il suo wafer e Nina lo morse in modo così naturale e sensuale che mi fece contorcere lo stomaco.
Nina indossava un leggins nero, con una maglia bianca con dei colori sul nero e giallo che le copriva quel che bastava, con delle scarpe molto alte beach e degli orecchini pendenti abbinati alle scarpe.
Era meravigliosa come sempre.
L'attenzione di Jos fu attratta da Michael mentre Nina prendeva il cappuccino che stavano condividendo, ne bevve un sorso prima di porgerlo a lui.
Sospirai distogliendo l'attenzione che fu catturata da Paul che mi venne incontro con un caffè, l'afferrai prima che mi cadesse l'occhio di nuovo su quei due, Paul capì al volo a cosa stavo prestando attenzione e sospirò “Sono stato il primo degli altri a scendere e loro due erano già giù che fumavano scherzando tra di loro.” Disse prendendo un sorso dal suo caffè.
Lo guardai allarmato “Hanno passato la notte insieme?”
Paul fece spallucce fissandoli “Non lo so… non riesco a capire nulla di quei due. Però Nina è sempre felice ultimamente e quindi va benissimo così.”
Sospirai scuotendo la testa “Non mi piace quello che c’è tra di loro. Sono troppo intimi …”
Paul annuì “Finirà per soffrire con uno come lui, ma non si può mai sapere, l’amore cambia tutti.” Disse da ottimista qual era, prima che entrambi andassimo a fumare.
 
*  *  *
 
Pov Nina.
Jos si voltò a rispondere a Michael e rubai l’ultimo pezzo di wafer che aveva lasciato incustodito, poi  mi voltai facendo finta di niente, in modo da non destare sospetti, ma Jos si voltò mi guardò indispettito “Hai appena mangiato l’ultimo pezzo della mia colazione?”
Lo guardai cercando di non ridergli in faccia “Io? Ma ti pare?” dissi mentre le mie labbra si aprivano in un grande sorriso.
Lui scosse la testa alzandosi “Dopo me la pagherai, andiamo prima a fumare una sigaretta.”
Sorrisi luminosa alzandomi, fuori faceva parecchio freddo, non volevo prendere un malanno, così afferrai la giacca di Jos che era ancora posta sulla sedia, approfittando della sua distrazione.
Quando si voltò mi sorrise scuotendo la testa, prima di tirarmi a se e darmi un bacio a stampo.
Paul ed Ian erano fuori che parlavano tra di loro, mi avvicinai a Paul che mi sorrise luminoso
“Buongiorno Dobrev!”
Poi mi avvicinai a Ian che mi sorrise e mi strinse in un abbraccio, le sue braccia mi tennero stretto a se ed io fui inebriata del suo profumo.
Ci staccammo guardandoci negli occhi, ci fissammo finché Jos non ci interruppe “Allora…vuoi fumare o no?” mi chiese porgendomi la sigaretta.
Ian assottigliò gli occhi guardandolo con disprezzo, mentre io mi limitai ad avvicinarmi a Jos e a sfilargli la sigaretta di mano.
Paul ci squadrò un attimo, prima di chiedere “Come mai siete stati entrambi così mattinieri?”
Jos scosse la testa sorridendo, aspirò prima di rilasciare una nuvoletta di fumo e rivolgersi a me “Nina vuoi spiegare tu a Paul perché siamo stati così mattinieri stamattina?”
Paul mi guardò corrugando le sopracciglia, mentre Ian mi fissava serio.
Scossi la testa sorridendo, sapevo che stavano pensando che io e Jos avevamo passato la notte insieme, ma non era affatto così.
“Perché mi sono svegliata alle cinque, non riuscivo a dormire e così sono andata a svegliare Jos e abbiamo deciso di scendere giù a mangiare qualcosa.”
Ian alzò un sopracciglio senza smettere di fissarmi, mentre Paul sorrideva “L’ha sempre fatto. Ora sei la nuova persona che dovrà subirla a tutte le ore del giorno. Congratulazioni!”
Sorrisi scuotendo la testa “Non è vero era semplicemente perché tu eri con Torrey, altrimenti sai che sarei venuta a rompere te.”
Jos mi guardò senza intervenire, mentre Paul annuiva “Lo so che non è facile liberarsi di te!”
Per tutto il tempo che restammo a scherzare, Ian stette in silenzio ascoltando la conversazione e limitandosi a sorridere solo a quello che diceva Paul.
Quando Julie ci richiamò per cominciare a girare, lo trattenni per un braccio in modo da parlargli “Perché sei così silenzioso?” chiesi scrutandolo.
Sospirò frustato da qualcosa “Niente…è solo che con Megan le cose non vanno…e mi sa che devo lasciarla andare.”
Lo guardai “Ian… ne sei proprio sicuro?”
Annuì “Si Nina…ormai non la amo più come prima.”
Sospirai annuendo prima di stringerlo a me “Io ci sono e ci sarò sempre per te lo sai?”
Non mi rispose, si limitò a stringermi a se senza emettere una singola parola.
 
Appena le riprese furono terminate, mi diressi verso la mensa visto che il mio stomaco continuava a brontolare, ma non riuscii a mettere piede all’interno della stanza visto che due forti braccia mi tirarono a se, capii subito dal suo tocco che era Joseph.
Mi strinse a se sorridendo “Ti dispiace se andiamo a mangiare insieme?”
Lo guardai gongolando per la sua proposta “E’ un appuntamento?”
Sorrise sornione alzando gli occhi al cielo “Hai proprio bisogno di sentirti dire che voglio uscire con te? Non è abbastanza evidente il mio interesse?”
Feci spallucce prendendolo per mano “Sono una donna e voglio sentirmelo dire.”
Scosse la testa sorridendo “E’ un appuntamento Nina.” Disse baciando leggermente le mie labbra.
Mi portò in un ristorante di sushi, non avevo mai mangiato del sushi, proprio perché il solo pensiero di mangiare del pesce crudo mi inorridiva, ma Joseph non aveva voluto scuse, avevo detto che mi sarebbe piaciuto e non potei fare altro che accettare.
Eravamo seduti intorno ad un tavolino basso, su due cuscini con le gambe incrociate.
Joseph aveva appena afferrato le bacchette e stava cominciando a mangiare quello che aveva ordinato, lo fissai aspettando che si accorgesse di me, dopo poco alzò lo sguardo verso di me “Che c’è?”
Alzai un sopracciglio per la risposta molto chiara “Non ho mai mangiato sushi, non credi che dovresti almeno darmi una mano?”
Sorrise tirandosi su e venendo verso di me, si sedette dietro di me afferrando le mie mani “Devi tenerle incrociate al di sopra e poi stringerle quando afferri il cibo.” Disse guidandomi con le sue mani in modo da farmi afferrare una palla di riso ricoperta da un qualche tipo di foglia.
Mi sorrise portandomelo alla bocca, lo masticai accuratamente, era davvero buono e questo mi sorprese.
Lo guardai annuendo “E’ buona questa palla di …riso?”
Scosse la testa ridendo “ Nori…Nina, prima o poi imparerai a mangiare sushi, è uno dei miei piatti preferiti.
Annuii prendendo la sua mano e afferrando un tappetino di riso con sopra un pezzo di pesce portandomelo alle labbra, lo mangiai scoprendo che mi piaceva molto, anche più dell’altro.
Lo guardai sorridendo “E questo come si chiama?”
Nigirizushi…è buono, ma c’è di meglio.” Disse prendendo le bacchette e avvicinandole ad una ciotola di vetro nera, dove c’era del pesce crudo disposto in modo perfettamente sistematico, con i colori che rendevano il tutto invitante “Chirashi zushi è il mio piatto preferito.” Disse intingendo un pezzo in una salsa portandoselo alle labbra, lo morse per metà prima di porgerlo a me.
Assaggiai annuendo “Si è ottimo.” Dissi prima che continuassimo ad assaggiare alcune pietanze.
Appena finimmo di mangiare mi voltai in modo di poterlo guardare negli occhi “Avevi ragione, non è così male mangiare pesce crudo.”
Sorrise soddisfatto baciandomi a fior di labbra “Nina… come ci definiresti?” chiese serio.
Fui colpita da quella domanda, non mi aspettavo che pensasse ad un noi o al nostro rapporto “Non lo so … ci penso spesso, per quello che ci diciamo o per come ci comportiamo e non so darmi una risposta in realtà.”
Mi guardò giocando con una ciocca dei miei capelli “Ti fidi di me?”
Lo guardai corrugando le sopracciglia interrogativa “Sì, è strano, ma mi fido ciecamente di te, anche se tutti pensano che sia uno sbaglio.”
Continuò a guardarmi imperterrito “Pensi che io ti prenda in giro?”
Scossi la testa “Perché me lo chiedi?”
Fece spallucce “E’ solo che voglio che tu non pensi che io ti prendo in giro, ci tengo a te come tu ci tieni a me ed è importante che tu lo sappia.” Disse avvicinandosi e baciandomi, prima di alzarsi e dire “Forza torniamo in albergo.”
Tutto mi lasciò interdetta, ogni singola parola della nostra conversazione, probabilmente si stava assicurando che io non mi sentissi usata e questo gli faceva onore.
 
* * *
 
Verso sera decidemmo di andare a mangiare qualcosa tutti insieme, giusto per passare del tempo, erano le otto e non avevamo molte alternative e non era neanche molto confortevole restare di nuovo in albergo, ormai stavamo ogni santo giorno tra quelle mura.
Decidemmo di salire su per fare una doccia prima di scendere di sotto e ora ero davanti all’armadio in cerca di qualcosa da indossare.
Indossai un vestitino nero piuttosto sobrio, decisi di non mettere scarpe alte e infilai delle semplici ballerine abbinate al vestito.
Mi infilai in bagno e cominciai a truccarmi, i miei capelli erano ancora ricci per le riprese del ballo che avevamo fatto e quindi li avrei lasciati così.
Appena fui pronta aprii la porta e mi ritrovai di fronte Ian che parlava a telefono e aspettava l’ascensore.
Mi avvicinai sorridendogli mentre lui diceva “Si…ci vediamo direttamente lì ..a tra poco.” Probabilmente stava parlando con Megan, forse ci aveva ripensato.
Si voltò verso di me, mi guardò per bene prima di dire “Sei splendida Nina.”
Sorrisi stringendolo a me “Grazie Som!” dissi prima di entrare in ascensore.
Appena arrivammo all’entrata mi guardai intorno, c’erano già tutti tranne Jos, probabilmente si stava ancora preparando, dopo il pranzo ci eravamo divisi per dei suoi impegni e non l’avevo più visto.
Paul mi si avvicinò “Nina vieni in macchina con me? Ci sono solo Torrey ed Ian.”
Corrugai le sopracciglia guardandolo “Già andiamo? Non dobbiamo aspettare Jos?”
Paul mi guardò per qualche secondo prima di dire “Che c’è  non lo sai?”
Corrugai le sopracciglia “Sapere cosa? “ dissi cercando di capire qual era il problema.
Paul mi guardò per qualche secondo prima di dire “Jos aveva un appuntamento.”
Sbattei le palpebre confusa, fino a mezz’ora fa mi aveva baciato sulla porta e ora se ne era andato ad un appuntamento? Sconfortata a quella notizia salii in macchina senza dire una parola.
Non riuscivo a crederci, non avrei mai  pensato che si sarebbe comportato in questa maniera, ma nonostante tutto tra me e Jos non c’era mai stato nulla di serio, ci divertivamo insieme, ma non c’era stato nulla di chiaro, per questo non potevo pretendere troppo, anche se il suo discorso aveva fatto intendere altro.
Presi il mio I-phone dalla borsetta scrivendo “Bè il mio inglese va ad un appuntamento e non me lo dice?”
Dopo pochi minuti arrivò la sua risposta “Chi cavolo va a spifferare queste notizie in giro? E’ un appuntamento solo da amici, è una mia vecchia amica. Dobrev tu sei l’unica.”
Sorrisi luminosa prendendo a rispondere quando Ian chiese “Chi è che ti fa sorridere così tanto?”
Mi voltai a guardarlo, mi fissava serio scrutando il mio viso “Jos…” dissi analizzando la sua reazione, alzò un sopracciglio scuotendo la testa “Sta diventando qualcosa di serio?”
Lo guardai per qualche secondo prima di alzare le spalle “Non lo so… “ dissi ammettendo la mia confusione, una parte di me era sicura che non c’era niente di serio, mentre a un’altra parte di me non sarebbe dispiaciuto intraprendere qualcosa con Jos.
Ian sospirò voltandosi verso il finestrino, odiavo quando si comportava così, sembrava profondamente geloso di me , ma io e lui non  ci eravamo mai avvicinati in quel senso, proprio perché lui era fidanzato e il pensiero che nascesse qualcosa fra di noi non mi aveva mai sfiorato.
Distolsi quei pensieri rispondendo a Jos “Bè vorrei che anche lei sapesse che sei solo mio, quindi cerca di non fargle gli occhi dolci che poi me la pagheresti! E comunque non sai che ti perdi, stasera sono divina.” Inviai sorridendo, adoravo il nostro modo di provocarci.
Arrivati al ristorante presi posto di fianco a Paul, Megan ed Ian si sedettero di fronte a noi e tutto il resto disposti in vari posti.
Poggiai il cellulare sul tavolo, mentre prendevo in giro Paul per la sua cravatta “Te l’ha prestata tuo nonno?”
Torrey scoppiò a ridere dandomi il cinque sotto lo sguardo ammonitore di Paul “E’ la stessa cosa che ho pensato appena l’ho vista.”
Paul mi fece la linguaccia ribattendo “Invece è bella, l’ho comprata l’altro giorno.”
Alzai un sopracciglia slegandogliela e aprendo il bottone della sua camicia “Adesso si che sei sexy.” Dissi gettando la cravatta nella mia borsa, lui scosse la testa prima che il mio cellulare vibrasse, lo presi leggendo la risposta di Jos “Non c’è bisogno, sono solo tuo Dobrev e per quanto riguarda la tua bellezza, so già che sei splendida anche se indossassi un sacchetto dell’immondizia!”
Sorrisi per quel complimento inaspettato, gongolavo dentro di me, forse stavo davvero cominciando a provare qualcosa per lui.
Aspettai qualche secondo prima di rispondere “Quanti complimenti…non aspettarti niente in cambio.” Dissi scherzosa prima di prestare attenzione a Michael che disse “Allora Nina? Ora che non c’è Jos potresti dedicare delle attenzioni anche a me?”
Sorrisi guardandolo, ma prima che potessi ribattere Ian rispose al posto mio “Anche se non c’è qui, la sua presenza è costante al cellulare.”
Mi voltai a guardarlo sorpresa, mentre Megan lo fulminava per la sua entrata in scena, era sembrato davvero geloso a tutti, infatti Michael corrugò le sopracciglia per un attimo prima di alleggerire quel silenzio “Accidenti! Sembra proprio che debba arrendermi, quando vuoi sono qui.”
Sorrisi per la sua provocazione “Quanto sei idiota Trevino!” dissi lanciandogli il tovagliolo che prese al volo prima di rispondere a Jos che aveva appena scritto “Non sai che noia questa qui, quindi in albergo sarai tutta mia, ho bisogno di parlare con persone interessanti.”
Paul si era prontamente affacciato a leggere il messaggio “Wow… ci prova spudoratamente.” Disse mentre Ian mi puntava lo sguardo addosso.
Scossi la testa dandogli una gomitata “Stiamo semplicemente scherzando.”
Torrey intervenne ammonendolo “Non è bello sbirciare i messaggi altrui.” Disse guardandolo torva.
Paul alzò un sopracciglio con un espressione da bambino indifeso “Ma come! Nina chi è che ascolta le mie telefonate quando io e Torrey parliamo a telefono la sera?”
Sorrisi sorniona delle continue volte in cui ascoltavo le sue telefonate e in più commentavo prendendolo in giro per la sua dolcezza “Sono colpevole!” dissi guardando Torrey che disse “ Ma Nina può, tu no, quindi smettila di spiare i suoi messaggi.”
Sorrisi soddisfatta tornando a rispondere “Vedremo devo controllare la mia agenda degli impegni.” Dissi prima di voltarmi ed inserirmi nelle varie conversazioni.
Dopo aver mangiato, restammo tutti a tavola come sempre per chiacchierare, controllai il cellulare per l’ennesima volta, ma non c’era nessun messaggio, non mi rispondeva da un bel po’, che se la stesse spassando?
Appena formulai quel pensiero il mio cellulare squillò, Jos mi stava chiamando “Ehy…” dissi rispondendo mentre Ian mi guardava, Jos rispose subito “Vuoi venire a fumare con me Dobrev?”
Corrugai le sopracciglia “Conservamene una per quando torno in albergo.” Dissi.
Lo sentii ridere e poi dire “Dai esci sono qui fuori il ristorante.”
A quelle parole mi voltai di scatto verso la vetrata dietro di me e vidi un Jos sorridente con la sigaretta fra le mani, mi alzai subito dal tavolo poggiando prima il cellulare e uscendo fuori.
Gli andai incontro sorridendo “Che ci fai qui?” dissi scrutandolo, indossava un pantalone nero con una maglietta grigia, quella che lo rendeva ancora più sexy e il suo immancabile giubbotto di pelle nera.
Mi sorrise facendo lo stesso che avevo fatto poco fa con lui “Avevi ragione…sei splendida.” Disse guardandomi negli occhi.
Sorrisi gongolando dentro di me come al solito prima che lui mi chiedesse “Non mi devi qualcosa?”
Alzai un sopracciglio scrutandolo “No non mi sembra.”
Mi fissò per qualche secondo prima che io mi avvicinassi e gli lasciassi un dolce bacio a stampo “E’ solo un assaggio.” Dissi guardando la sua espressione divertita dei miei modi di fare.
Scosse la testa mentre gli rubavo la sigaretta dalle mani e Paul e Torrey ci raggiungessero.
 
Più tardi tornammo in albergo tutti con le rispettive macchine, io mi ritrovai in macchina con Jos e stavamo scherzando allegramente sul suo appuntamento.
Lo guardai per qualche momento “Allora? Ti ha fatto delle avances?”
Mi guardò stranito “Scherzi? L’avrà capito dalla mia faccia disgustata che non avrei ceduto neanche sotto tortura.”
Lo guardai ridendo “Era così brutta quindi?”
Annuì facendo una smorfia “Il peggior appuntamento della mia vita.”
Sorrisi continuando a scrutarlo “Quindi se era carina ci avresti provato?”
Fece spallucce “Probabilmente” disse prima che io gli dessi una gomitata e lui sorridesse sornione.
Alzai un sopracciglio “Sono solo tuo Dobrev…” dicevo ripetendo le sue parole di prima mentre lui rideva.
Si voltò a guardarmi quando fummo fermi al semaforo “Non è che sei gelosa Dobrev?” disse scrutandomi.
Alzai un sopracciglio “No per niente, è solo che io credo alle parole delle persone.”
Scosse la testa sorridendo “E ti sbagli, come sei innocente!” disse beccandosi un’altra gomitata.
Mi guardò per qualche secondo prima di chiedere “E se ci avessi provato? Poi tra di noi poteva esserci solo un’amicizia, niente effusioni.”
Feci spallucce sorridendo “Sai come si dice? Morto un papa se ne fa un altro.”
Annuì sornione prima di ribattere “Ma nessuno ti assicura che il nuovo papa sia all’altezza del vecchio.” Disse prendendomi in contro piede.
Alzai gli occhi al cielo per il suo narcisismo “Abbassa la cresta Morgan, stasera ci hanno provato anche con me.”
Si voltò senza mai far trapelare nessuno sgomento “Chi ci ha provato?” chiese mentre tornava a rivolgere l’attenzione sulla strada.
Sorrisi fissandolo “Trevino era interessato visto la tua assenza. E beh…Trevino è un buon partito.”
Lui mi guardò con una scintilla negli occhi sorridendo “E allora perché non hai ceduto? Si vede che non è così buono come il sottoscritto.”
Scossi di nuovo la testa “Il tuo ego è smisurato.”
“Touché” disse parcheggiando la sua auto.
Arrivammo a quanto pare in ritardo, infatti ci ritrovammo soli ad aspettare l’ascensore, ci guardavamo continuamente negli occhi, quando le porte dell’ascensore si chiusero, Jos mi tirò a se poggiandomi al muro solido dell’ascensore “E’ arrivato il nostro momento.” Disse serio.
Le sue labbra erano vicine e non c’era alcun segno di scherzo tra di noi, ci guardammo negli occhi prima di incollare le nostre labbra e far scontrare le nostre lingue.
Le sue mani mi cingevano i fianchi e nel momento in cui le mie mani andarono ad intrecciarsi ai suoi ricci biondi, le porte dell’ascensore si aprirono e ci dovemmo staccare.
Arrivammo fuori la porta della mia camera, ci fermammo guardandoci negli occhi, le nostre mani erano ancora intrecciate, con la mano libera spostò una ciocca ribelle dei miei capelli e ci sorridemmo “Vuoi che vada via?” chiese con il suo accento inglese che tanto mi faceva impazzire e un sorrisetto sulle labbra.
Scossi la testa ridendo “Le tue prede ci cascano con questi giochetti?”
Fece spallucce “Non sempre, ma è sempre meglio provare! Buonanotte Dobrev!” disse stampandomi un ultimo bacio a stampo.




Eccomiiiiiii! Oggi pubblico di sera perché sono impegnata come animatrice e questo è il momento più libero per poter aggiornare, insomma dovevo rivedere il capitolo, aggiungere qualcosa, controllarlo e rileggerlo almeno un'altra volta...non è facile e ci tenevo a fare tutto con cura  e non arronzare u.u 
Bene, in questo capitolo abbiamo visto come Joseph e Nina siano affiatati, non trovate che siano così dolci insieme? *w* Jos è così meraviglioso!  Ahhhhhhh ! 
Non sono di parte nooooooooooo ahahahah. Questo è per il team Joseph/Nina.
Poi possiamo notare anche cosa Ian pensi del loro rapporto e bè si è capito che è geloso marcio? E vi spiego anche più o meno il perché come ho spiegato in una recensione. 
Insomma Ian è geloso, perché Nina non si è mai comportata così con lui, perché lui è fidanzato e ne è geloso perché ovviamente Nina gli piace.
Joseph ha molto vantaggio rispetto ad Ian, si vede dal comportamento di Nina, anche se dice di non essere sicura di quello che c'è tra di loro, pende dalle sue labbra.
Ma Nina tiene molto anche all'amicizia di Ian e per lei è importante non escluderlo dalla sua vita, infatti il prossimo capitolo vedremo come Nina andrà a cercare Ian e cercherà di capire cosa prende ad Ian.
L'unico problema di Ian è che Jos sa come ritagliarsi lo spazio e sa come tirare Nina a se e tutto questo lo capirete nel prossimo capitolo ** 
Bene ora che vi ho chiarito un pò alcuni concetti a cui tengo, spero che anche questo capitolo vi piaccia e di leggere ancora le vostre opinioni, positive o negative che siano.
Ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia, chi la segue, chi ce l'ha nelle preferite, seguite o ricordate e per chi mi lascia un opinione, vi ringrazio di cuore!
A prestoooo sweetheart <3 
Faye. 
 

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Capitolo 4
*** Chapter 4. ***


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Mi svegliai alle cinque di nuovo, ormai era una routine a cui ero abituata da anni, feci una lunga doccia accompagnata da uno shampoo alla pesca e mi avvicinai all’armadio.
Indossai un jeans semplice, una maglietta rosa antico e una camicia di Jeans aperta al di sopra, indossai delle comode ballerine dello stesso rosa della maglietta, dei bracciali e mi voltai a guardare l’orologio; erano ancora le sei, Ian a quest’ora era sempre sveglio e io volevo parlargli, in questi giorni si era comportato in modo molto insolito e avevo bisogno di vedere come stava e soprattutto di capire il perché di questi comportamenti criptici.
Uscii dalla camera e mi diressi verso la sua che era dopo quella di Paul, bussai sperando di  non ritrovarci anche Megan.
Dopo soli pochi minuti mi venne ad aprire Ian con indosso il suo pantalone scuro a petto nudo, corrugò le sopracciglia guardandomi prima di spostarsi in modo da farmi entrare.
Entrai in camera, il letto era ancora disfatto, il computer era acceso e la camicia di Ian era poggiata sulla stampella di fronte all’armadio.
Mi sedetti sul letto mentre lui richiudeva il computer sedendosi di fianco a me “Come mai sei qui?”
Feci spallucce “Mi sono svegliata alle cinque come al solito e ho deciso di venire qui.” Dissi osservando la sua reazione che non tardò ad arrivare.
Infatti prontamente chiese “Che c’è Jos non c’è in camera sua?” con un sorriso beffardo.
Roteai gli occhi prima di cambiare discorso “Sono preoccupata per te. Volevo sapere come stavi.” Dissi scrutandolo.
Fece spallucce buttandosi di schiena sul letto e fissando il soffitto “Tra me e Megan è finita definitivamente, non ci amiamo più è stata una decisione tra due adulti, senza litigi.”
Lo guardai con fare dispiaciuto “Mi dispiace Ian…so che è un pezzo della tua vita, ma forse è meglio così.”
Annuì “Si lo so…è solo che ora devo andare avanti, ma prima voglio distrarmi un po’, devo staccare la testa dai miei soliti impegni.”
Lo guardai mentre una lampadina si illuminava nella mia testa  “Che ne dici se dopo le riprese di stamattina ti porto in un posto? Ci faremo dare il giorno libero da Julie e passeremo tutto il resto della giornata in giro…ci stai?”
 Mi guardò negli occhi per qualche secondo “Perché lo stai facendo? Jos oggi non può dedicarti del tempo?”
Alzai gli occhi al cielo per il suo continuo riferimento a Joseph “Ian…perché ti voglio bene e perché non mi va di vederti in questo stato. E la smetti di pensare a Joseph?  Come se dovessi passare tutto il tempo con lui!”
Mi guardò “E’ quello che fai Nina…cioè tu passi tutto il tuo tempo con lui, ormai non passiamo un po’ di tempo insieme da quando è tornato! ”
Lo guardai scuotendo la testa “Insomma io e Jos…è complicato. Da una parte non potrei mai innamorarmi di lui, è un playboy , genere di persone che non si impegnano a lungo,  e io sono l’esatto opposto. Dall’altra…lasciamo perdere oggi parleremo di te.” Dissi cercando di evitare l’argomento.
Annuì alla mia risposta tirando un sospiro “Sono sollevato che tu abbia capito come realmente è fatto. Jos non fa per te.” Disse sorridendo.
Gli diedi un pugno scherzoso sul braccio prima di dire “Su forza togli quel broncio, vatti a vestire che dobbiamo metterci a lavoro!”
Si alzò sorridendo, poi si voltò verso di me e mi strinse in un abbraccio facendoci finire sdraiati sul letto.
Ridemmo entrambi “Mi sei mancata mia Dobrev!” disse guardandomi negli occhi.
Sorrisi felice di aver ritrovato il mio Ian “Mi sei mancato anche tu sciocco!” dissi dandogli una pacca sul sedere nel momento in cui si diresse verso il bagno.
 
Quando finimmo di girare, andai dritta da Julie a dirgli di lasciarci il resto della giornata libera, proprio perché Ian doveva riprendersi un po’ e lei fu d’accordo lasciandomi il libero arbitrio.
Quando percorsi il corridoio per raggiungere Ian che mi aspettava in macchina mi scontrai con Jos che mi strinse subito a se “Dove vai Dobrev?”
Gli sorrisi “Vado in giro con Ian, Julie ci ha concesso la giornata libera.”
Mimò un broncio “Non ti potrò vedere per tutta la giornata?” disse sconsolato.
Sorrisi avvicinandomi a lui “Mi dispiace, ma oggi dovrai fare a meno della mia presenza, ci vedremo domani.”
Mi strinse a se facendo scontrare i nostri corpi  “Mi mancherai Nina. “ disse stritolandomi in un abbraccio.
Sorrisi per la sua dolcezza improvvisa “Anche tu mi mancherai Jos!” dissi prima che lui rapisse le mie labbra in un breve, ma intenso, bacio.
Mi staccai scuotendo la testa “La vuoi finire di baciarmi?”
Sorrise “Non mi sembra che ti dispiaccia.” Disse riferendosi al mio ricambiare ogni volta.
Scossi la testa “Touché.” Dissi sfuggendo dalla sua prese e arrivando all’uscita.
Appena salii in macchina Ian mi squadrò, aspettando di partire per chiedere  “Perché se non c’è niente lo baci ogni volta?” probabilmente aveva visto tutta la scena.
Scossi la testa alzando gli occhi al cielo “E’ che…Jos è attraente e non riesco a resistergli ogni volta. Ma sentimentalmente credo non ci sia niente tra di noi.” Dissi non essendo del tutto sincera con lui, in realtà provavo qualcosa per Jos, ma non ero pronta ad ammetterlo né a me stessa, né tanto meno agli altri.
Lui mi guardò per qualche secondo prima di dire “Bè… almeno finché non trovi qualcuno con cui impegnarti non hai alcun paletto.”
Annuii “Esatto Som! E’ proprio così! Finché non trovo qualcuno da amare, posso fare quello che voglio e cedere a tutte le avances di Jos.”
Lui annuì svoltando per arrivare ai semafori  “Bè dove vado?”
Lo guardai dicendo  “Hai presento quel palazzo altissimo nel parco dove giù c’è il fast food?”
Lui annuì “Si e allora? Andiamo lì a mangiare?”
Annuii “Più o meno, poi capirai quando saremo lì.” Dissi accendendo lo stereo e cominciando a cercare una canzone decente.
Dopo poco tempo ci ritrovammo a quel palazzo, scesi dalla macchina entusiasta, ci dirigemmo nel fast food prendemmo dei sacchetti con il cibo e poi lo portai all’interno del palazzo.
Erano dieci minuti che continuavamo a salire rampe di scale, sentii l’affanno prendermi e Ian guardarmi “Dove mi stai portando?”
Sospirai “Andremo in un posto meraviglioso, ma aspetta, lasciami riposare qualche secondo .”
Sorrisi “Quanto sei poco atletica Dobrev !” disse facendomi montare sulle sue spalle.
Sorrisi aggrappandomi per bene “Adesso devi salire tutte le rampe di scale fino ad arrivare in cima.”
Mi portò in spalla prima fino ad arrivare a destinazione, aprii io stessa la porta che ci avrebbe condotto sul terrazzo, su cui era vietato andare e gli mostrai il panorama.
Era uno dei palazzi più alti di Atlanta ed era per questo che offriva quasi una vista completa della città.
Ian fissò il panorama incredulo prima di voltarsi verso di me “Ma è bellissimo qui.” Disse mostrandomi un sorriso sincero.
Sorrisi a mia volta felice di averlo fatto sorridere in qualche modo e mi avvicinai al suo fianco “Lo so …vengo qui spesso per pensare e per sentirmi libera.” Dissi con un sospiro, quel posto mi schiariva le idee, era come magico per me.
Fissò ancora per qualche minuto il panorama, prima che io mi sedessi cominciando a scartare il cibo.
Piombò tra di noi un momento di silenzio, finché Ian non parlò “Quand’è l’ultima volta che sei venuta qui?”
Sospirai prima di rispondere “Proprio ieri... sono venuta a riflettere sulla situazione tra me e Jos.”
Lui mi guardò corrugando le sopracciglia “E’ successo qualcosa tra di voi?” disse scrutandomi.
Scossi la testa “No… però sono venuta a pensare a quello che sto facendo, insomma al nostro rapporto, il nostro modo di vederci.” Dissi riassumendogli tutte le mie inquietudini.
Annuì dicendo “E sei anche giunta ad una conclusione? Quella di lasciar perdere Jos per sempre?”
Sorrisi alla sua conclusione “Ian no! Sono giunta alla conclusione che mi piace il nostro rapporto e che voglio continuare su questa linea.”
Alzò un sopracciglio con espressione contrariata “Non sono d’accordo…ma ovviamente sei tu a decidere.”
Non gli chiesi nient’altro, non volevo sapere la sua opinione sul nostro rapporto, volevo solamente passare del tempo con lui lontano da tutti e tutto.
Mi alzai in piedi “Allora? Staremo qui tutto il tempo a parlare di Jos o andremo a divertirci un po’?”
Si alzò sorridendo e tirandomi a se “Camera mia o camera tua?” disse avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Sorrisi maliziosa sfiorandogli le labbra con un dito “ Possiamo farlo anche qui, tanto non ci vedrà nessuno.” Dissi .
Sorrise sornione staccandosi “Dove vuoi andare Dobrev?” disse allontanandosi verso l’uscita.
Lo guardai perplessa per poi sorridere “Facciamo qualche stupidaggine alla Ian e Nina?”
Corrugò le sopracciglia guardandomi “Cioè?” chiese fissandomi.
Sorrisi “Andiamo in spiaggia.” Dissi cominciando a scendere le scale.
Mi guardò “In spiaggia? Con questo tempo?”
Annuii “Si andiamo Ian!” dissi scendendo le scale.
Passammo una giotnata all’insegna della serenità, com’era sempre stato tra di noi, era come se i problemi si fossero annullati, spariti nel nulla, lasciandoci liberi come il vento.

*   *   *
 
Tornai stanca morta della nostra serata, a conclusione eravamo andati a ballare, bevendo qualche bicchiere in allegria.
 Arrivai in camera con i piedi a pezzi e sfilai le scarpe velocemente, mi serviva una buona tazza di tè per farmi addormentare, il tè doveva avere l’effetto contrario visto che conteneva caffeina, ma invece mi rilassava e grazie ad esso mi addormentavo velocemente.
Composi il numero del servizio in camera, ordinai un tè con del limone e poi riattaccai.
Poggiai il cellulare sul comodino e legai i capelli in un comodo chignon.
Tirai giù la zip del mio vestito per poter indossare qualcosa di comodo, ma nel momento in cui stavo per sfilarlo qualcuno bussò alla porta.
Imprecai mentalmente per la poca tranquillità presente nella mia vita, richiusi la zip e aprii la porta.
Mi ritrovai di fronte un Jos bello come il sole, indossava un maglione grigio con un pantalone che aderiva alle sue gambe muscolose.
Appena scontrammo i nostri occhi ci sorridemmo “Cosa ci fai qui Jos?” dissi scrutandolo.
Osservò il mio abbigliamento prima di dire “Mi stavo annoiando in camera, ho visto Ian passare per il corridoio e ho pensato che fossi tornata.” Disse puntando gli occhi sulle mie gambe troppo scoperte.
Lo guardai arrossendo per il suo sguardo, riusciva a spogliarmi con una sola occhiata “ E ora che hai constatato che sono tornata?”
Fece spallucce  “Non vuoi la mia compagnia?” disse guardandomi negli occhi.
Feci finta di pensarci su “In realtà ho ordinato del tè, perché volevo rilassarmi un po’.”
Arricciò le labbra “Non potevi chiamare me per rilassarti?” Disse sorridendo malizioso.
“In che modo?” chiesi impertinente, sapendo già le sue proposte.
Sorrise soddisfatto “Non so…potrei farti fare un po’ di attività fisica piacevole.” Disse puntando il suo sguardo sul mio corpo, facendomi arrossire di nuovo.
Cercai di ricompormi e rispondere “Bè non è quello che io intendo per rilassarmi.” Dissi facendo finta di chiudere la porta.
Il suo piede la bloccò prontamente “Ora vuoi farmi entrare o vuoi continuare a tenermi sulla porta?”
Sorrisi facendogli segno di entrare e lui non si fece ripetere l’invito due volte e andò ad accomodarsi sul mio letto sfiorando le lenzuola con un gesto delicato, poi si voltò verso di me “Com’è andata la serata con Ian?”
Mi accomodai di fianco a lui annuendo “E’ andata benissimo, credo di essere riuscita a distrarlo.”
Annuì voltandosi completamente verso di me “E dimmi ti sono mancato Dobrev?” disse sorridendo e spostando l’attenzione subito su di lui.
Sorrisi avvicinandomi al suo corpo e poggiando le mie gambe sulle sue “Mmm…no non ti ho pensato per niente, sai quando c’è Ian…” dissi scrutando la sua reazione che non tardò ad arrivare.
Alzò un sopracciglio infastidito “Certo Ian… l’affascinante Ian che conquista tutti i cuori, con i suoi occhi di ghiaccio fa innamorare… peccato che non può fare questo però.” Disse tirandomi rudemente a se e catturando le mie labbra in un bacio passionale.
Non fu come i soliti baci che ci scambiavamo, questa volta fu qualcosa di inspiegabile, mi baciò prima con dolcezza, assaporando piano le mie labbra, poi sentii la punta della sua lingua leccarmi le labbra , ma nel momento in cui cercai di farla scontrare con la mia la tirò indietro, lo fece per un paio di volte facendomi desiderare di sentire il suo sapore, di sentire le nostre lingue danzare insieme e finalmente quando feci pressione sulle sue labbra, le nostre lingue si scontrarono e fu diverso dalle altre volte, fu INSPIEGABILE , le emozioni erano amplificate e sentivo il respiro pian piano diminuire finché non dovetti staccarmi ansimando.
Mi guardò negli occhi con il respiro affannato e lessi nei suoi occhi il desiderio di volere di più.
Gli sorrisi innocentemente “No…non può…puoi solo tu no?” dissi fissandolo.
Annuì “Già...” disse attirando di nuovo le mie labbra in un bacio identico a quello precedente.
E poi dei semplici baci non furono abbastanza, sentii la sua mano scendere ad accarezzare il mio polpaccio lentamente prima di risalire sempre più su fino ad arrivare al mio interno coscia, sfiorò l’orlo delle mie mutandine e immediatamente mi bagnai.
Dovette accorgersene perché mi tirò a se facendomi sedere sulle sue gambe e non mi preoccupai di indossare un misero vestitino, perché era quello che volevo anch’io, perché non avevo più paura di lasciarmi andare con lui.
Sentii l’erezione premere sul mio bacino e sentii l’eccitazione crescere, le sue mani fecero scendere la zip del mio vestito, mentre le mie mani lentamente sfilarono il suo maglione.
Il suo petto nudo era meraviglioso, ma non ebbi il tempo di accarezzarlo, perché le sue labbra scesero sul mio collo e cominciò a baciarlo e a morderlo, facendomi poggiare la testa all’indietro e gemere.
Abbassò di poco il mio vestitino scoprendo soltanto il mio seno coperto ancora dal reggiseno che  in un solo gesto sfilò lanciandolo da qualche parte nella stanza, la sua bocca scese sul mio seno cominciando a leccare i miei capezzoli, cominciai ad ansimare forte per l’eccitazione, ma Jos sembrava non voler perdere tempo, era impaziente e così sfilò via le mie mutandine facendole finire con il mio vestitino ai piedi del letto.
Ero completamente nuda, mentre lui era ancora munito dei pantaloni, mi sdraiò completamente sotto di lui, mentre con le mani slacciai i suoi pantaloni che lui stesso sfilò velocemente.
Poi lentamente sfilai i suoi boxer sotto i suoi gemiti “Nina…” disse mentre appositamente sfiorai la sua erezione.
Sorrisi soddisfatta prima di inchiodare i miei occhi nei suoi “Dì qualcosa…” dissi preoccupata del suo imminente silenzio.
Mi guardò negli occhi “Ti stai preoccupando che dopo questa notte possa abbandonarti?” disse sorridendo.
Lo guardai seria senza nessun accenno di sorriso “Io non sto scherzando…insomma questo non è un gioco.”
Si fece serio dopo aver notato la mia espressione “Per me non lo è mai stato.” Disse entrando dentro di me con una sola spinta in profondità che mi fece ansimare.
Ci muovemmo in sincronia incrociando le mani,  affondò dentro di me con una spinta che mi fece mozzare il fiato e pochi minuti dopo fui colta dall’orgasmo, fu l’orgasmo più travolgente della mia vita e vidi Jos mordersi un labbro colto anch’esso dal piacere più totale.
Ogni istante, ogni momento , ogni bacio fu INDESCRIVIBILE.
 



Eccomiii qua! Bene mi ritrovo a pubblicare di nuovo di sera, anche se la mia intenzione era quella di pubblicare alle tre, alla fine presa dalla troppa stanchezza mi sono addormentata e poi sono dovuta tornare ad esaurirmi con i bambini, alla fine questo è l'unico spazio di tempo in cui posso controllare o aggiungere qualcosa al capitolo. 
La smetto con i miei monologhi, anche perché c'è PLL che reclama di essere visto!
Non ho molto da dire, solo che questo è un passo importante per Nina, non si sarebbe concessa  a Joseph se non provava DAVVERO qualcosa per lui e anche per lui è stato un passo importante, insomma tra i due c'è qualcosa.
E Ian? Spero che abbiate capito che al momento  Nina ha occhi solo per Jos ed Ian per lei è solo un buon amico, l'abbiamo capito anche dal tempo che hanno passato insieme, insomma si comporterebbe così anche con Paul! Ma e dico ma... Ian prova qualcosa per Nina ed è chiaro dalle sue continue domande su Jos e dal suo continuo screditarlo...che poi come si permette? SSS ahahah scherzo scherzo è Ian posso permetterglielo U.U 
Poi ancora devo dire che...nel prossimo capitolo vedrete un pò quello che hanno provato entrambi i personaggi e la reazione di Ian quando lo saprà, perchè sì lo saprà!
Il capitolo è un pò cortino, lo so, però sinceramente mi andava di lasciarlo semplice così com'è e non allungare inutilmente :) Adesso me ne vado, non vi dico di più, vi ringrazio solo perché mi seguite, mi farebbe piacere sapere qualche commento in più, ma quando l'ho scritto sapevo di andare incontro ad una morte ahahah so che siamo tutti Nian, compresa me, ma come vediamo Ian con altri personaggi, io ci vedo Nina e SOPRATUTTO , questa non è ancora dichiarata come una Nina/Jos, lascio delle speranze alle Nian, arriverà il vostro momento, ve lo prometto e poi...BASTA BASTA ho detto troppo come al solito!
Ringrazio chi recensice, chi segue in silenzio, chi l'aggiunge nei preferiti o seguite GRAZIE siete grandi!
A prestoooooo <3 
Faye.
P.s: Non ho sclerato su Jos...lui è così ewjdbnawilbefiuabufberiu in questa scena *.* ahahha 

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Capitolo 5
*** Chapter 5 ***


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La mattina  appena svegliata sgattaiolai via dalla camera di Jos estraendomi dalle sue braccia, facendo attenzione a non svegliarlo.
Avevo bisogno di fare una doccia e pensare lucidamente, ma soprattutto dovevo parlare con Paul.
Così dopo essermi fatta una doccia veloce, indossai un mini-shorts con una canotta, un giubbotto di pelle nera e delle ballerine nere con un fiocco che adoravo tanto.
Non mi ero pentita di quello che c’era stato tra me e Jos, era solo che avevo bisogno di dirlo a Paul, perché era il mio migliore amico e perché lui sapeva farmi ragionare meglio di quanto sapevo fare con me stessa.
Così verso le sei andai a bussare alla camera di Paul, mi aprì assonnato e ancora vestito come ieri sera, lo guardai corrugando le sopracciglia prima di dargli un bacio sulla guancia “Buongiorno Paul!”
Scosse la testa lasciandomi entrare “Mattiniera anche di domenica è?” disse strofinandosi gli occhi.
Feci spallucce chiedendo “Come mai sei vestito come ieri sera?” dissi ricordandomi del suo abbigliamento.
Si sedette sul letto dicendo “Ieri sera non ho avuto la forza di cambiarmi, Julie ci sta uccidendo…ma questo non vale per te visto che ieri hai preso un po’ di tempo libero. E’ andata bene con Ian?”
Annuii “ Si…ma non è di lui che devo parlarti.” Dissi osservandolo.
 Guardò l’orologio “Che ne dici se me ne parli mentre io faccio una doccia  veloce? Ho colazione con Torrey alle sette, Julie ha detto che lavoriamo anche stamattina.”
Sgranai gli occhi “Cavolo, non ci dà tregua!” dissi seguendolo in bagno.
Ovviamente Paul aveva una doccia con un separé completamente bianco, quindi non vedevo assolutamente niente, sentivo solo la sua voce che non tardò a chiedere “Allora che è successo?”
Sospirai sedendomi sullo sgabello e cominciando a giocherellare con il pupazzetto che c’era sul lavandino “Ehm…io e Jos ieri ci siamo lasciati andare.”
Ci fu un silenzio prima che chiese “In quel senso?”
Annuii anche se non poteva vedermi “Sì… e non me ne sono pentita se è quello che pensi, è stato bellissimo, è solo che voglio sapere l’opinione del mio migliore amico, visto che puoi farmi ragionare meglio di me stessa.”
Lo sentii annuire prima di chiedere “Allora ti dispiace passarmi l’accappatoio? Così te lo dico guardandoti negli occhi?”
Presi prontamente l’accappatoio e glielo passai, solo dopo pochi minuti uscì dalla doccia con dei boxer e andò verso l’armadio in camera, mentre infilava i calzini e poi il jeans, cominciò a parlare “Non penso sia sbagliato, se ti rende felice e soprattutto se Jos ti piace. Credo che non sia più solo per divertimento o almeno non penso che per divertimento tu ti sia spinta così oltre no?”
Lo guardai annuendo e facendogli segno di continuare.
Riprese a parlare “Quindi non è più un gioco….la pensa anche lui così?”
Feci spallucce sospirando “Bè insomma ieri mi ha detto che per lui non è mai stato un gioco…ma eravamo sul punto di farlo…e penso che avrebbe detto anche che mi avrebbe comprato la luna.”
Lui mi guardò sedendosi di fianco a me “Aspetta tu quindi stamattina non ti sei svegliata insieme a lui?”
Scossi la testa “Sono sgattaiolata in camera mia prima che si svegliasse.” Dissi a malincuore.
Scosse la testa “Nina! Dovevi sapere cos’era stato per lui! –disse guardandomi torvo prima di dire-ma capisco il tuo scappare via, avevi paura di un brutto risveglio e così hai prevenuto come tuo solito.”
Annuii affermando sempre di più il pensiero che Paul mi conoscesse anche meglio di me stessa, lo lasciai continuare “Bè vedi come va stamattina a colazione, ovviamente non trarre conclusioni affrettate e non riporre aspettative per non restare delusa di quello che può succedere.”
Annuii sospirando “Mi caccio in certe situazioni!” dissi sbuffando.
Sorrise probabilmente per l’espressione buffa che dovevo avere “Bè dai io penso che tu piaci a Joseph, si vede da come ti guarda e dal mondo in cui si avvicina a te. Ha un fare possessivo.”
Annuii sorridendo al solo pensiero del modo in cui Jos si approcciava a me “Ed è geloso di Ian, ieri è corso in camera mia quando sono tornata dalla serata.”
“Vedi? Bè allora secondo me ci sarà un esito positivo, anche se te la farei pagare per essertela sgattaiolata.”
Sorrisi buttandomi tra le sue braccia “Bè se non mi vorrà posso pure venire a stare con te tutto il tempo no?”
Annuì “Certo mia piccola Dobrev, tu puoi passare tutto il tempo che vuoi con me.”
Lo strinsi a me prima di alzarmi e dire “Su forza ora andiamo a fare colazione e vediamo cosa succederà.”
Annuì prendendomi sotto braccio “Andiamo Dobrev!” disse mentre uscivamo dalla stanza.
Scesi di sotto scrutando tutte le persone, ma non c’era nemmeno l’ombra di Jos, cercai di scorgere la sua figura almeno lì fuori, ma non c’era.
Mi decisi così a cominciare a mangiare qualcosa, visto che il mio stomaco brontolava a più non posso, ma appena afferrai solo un bicchiere di caffè sentii due forti braccia che mi strinsero a se, mi voltai pensando a Jos, ma mi scontrai con gli occhi profondi di Ian.
Ci sorridemmo entrambi “Buongiorno Dobrev.” Disse inspirando il profumo dei miei capelli.
Sorrisi stringendolo a me “Buongiorno anche a te.” Dissi divincolandomi poi dalla sua presa.
Presi dei wafer e mi girai intorno per vedere dove potevo mangiarli, Paul e Torrey fecero segno di avvicinarmi, ma non c’era alcun posto libero.
Ian era seduto di fronte al loro sulla poltrona, mi guardò indicando le sue gambe e non potei far altro che accettare, mi sarebbe sembrato troppo scontroso nei suoi confronti  rifiutare solo perché Jos sarebbe potuto entrare da un momento all’altro.
Mangiai seguendo i loro discorsi, Paul e Torrey erano belli da morire insieme, si punzecchiavano a vicenda e questo mi ricordava tanto Damon ed Elena.
Sentii la mano di Ian fare sue e giù sulla mia schiena, mi voltai verso di lui che mi sorrise, ricambiai e nel momento in cui alzai lo sguardo vidi Jos che scendeva le scale e mi inceneriva da lontano.
Mi alzai di scatto cosa che Paul notò, infatti si voltò a guardare Jos prima di ridere e scuotere la testa.
Mi scusai seguendo Jos fuori, si accese una sigaretta e mi parai di fronte a lui cercando di tastare il territorio.
Si sedette sul muretto e lo guardai in silenzio. Non ricambiò neanche uno dei miei sguardi, si limitò solo ad ignorarmi.
Sospirai sapendo che aveva pienamente ragione e tentai di scusarmi “Mi dispiace… cioè non stavo facendo nulla di male, ma…” non mi fece completare il discorso .
Sbottò arrabbiato puntando i suoi occhi nei miei “Ah si ti dispiace? Stamattina mi sveglio e non ti trovo accanto a me, fai l’amore con me e poi ti tiri indietro? Ho pensato che magari volevi del tempo per riflettere e invece scendo e ti trovo seduta sulle gambe di Ian, la sua mano fa su e giù sulla tua schiena, tu gli sorridi pienamente soddisfatta e appena mi vedi scatti dalla sedia come se fossi stata colta a fare una rapina.” Disse mantenendo il tono basso, anche sei i suoi occhi sputavano fuoco.
Sospirai scuotendo la testa “Non era per questo, sono scattata perché sapevo che avresti frainteso, insomma Jos non devi avere delle conferme da me! La più grande conferma l’hai avuta ieri sera!
E mi dispiace di essere scappata via stamattina, ma avevo paura che per te non fosse stato importante come per me! Sono una codarda? Sì, sono maledettamente codarda, avevo paura di avere il cuore a pezzi di nuovo… non mi sembra di dover essere condannata per questo.”
Gli avevo appena detto che per me c’erano dei sentimenti in ballo e non una semplice attrazione fisica, bisognavo solo ascoltare la sua risposta, ma in quel momento venne solo silenzio.
Il mio cuore prese a battere furiosamente e sentii gli occhi riempirmi di lacrime… avevo interpretato male quel silenzio?
Mi sembrava tanto che lui non volesse ferirmi e stesse cercando le parole adatte per dirmi che per lui non era così.
 Puntò finalmente lo sguardo verso di me, i suoi occhi non erano più furiosi come prima, erano tornati normali, mi fissò cominciando a parlare “Nina… io provo qualcosa per te… e se sono geloso…o se sono arrabbiato è solo perché avevo immaginato tutt’altro… non volevo finire a litigare o vederti tra le braccia di Ian dopo stanotte…è solo questo.”
Il mio cuore triplicò i battiti, non mi aspettavo questa risposta, non mi aspettavo che ricambiasse un sentimento per me… così cogliendolo di sorpresa mi avventai sulle sue labbra, lo baciai come non avevo mai fatto proprio per dimostrargli che c’era e che volevo lui solo lui.
Lo baciai fregandomene di chi ci vedeva, fregandomene di chi era appena uscito e fregandomene di qualsiasi cosa potevano pensare.
 
Pov Ian.
Uscii fuori per fumare una sigaretta in tranquillità, ma riuscii a parlare troppo presto, visto che vidi Nina baciare Jos, mentre lui la teneva stretta a se.
Irritato tornai dentro imprecando per non poter riuscire a fumare neanche in santa pace e Paul dovette scorgere la mia espressione furiosa, proprio perché si avvicinò “Che hai visto?” disse guardando verso la vetrata.
“Nina e Joseph avvinghiati. E poi dicono di essere amici…” sbottai irritato.
Paul fece un sorrisetto alzando gli occhi al cielo “Ti ci dovrai abituare, stanotte sono stati insieme e Nina mi ha detto che non è più un gioco tra di loro.”
Spalancai gli occhi alle parole di Paul “Nina e Joseph?” dissi non credendo alle mie stesse parole.
Paul annuì scrutandomi “Sì, ho visto Nina molto presa dalla cosa e ne sono sinceramente contento. Tu che ne pensi?” chiese mentre il mio sguardo vagava sui due che erano appena rientrati.
Sospirai facendo spallucce “Penso che sia sbagliato per Nina. Lui non l’amerà mai come la merita.”
Paul alzò un sopracciglio sorridendo “Sì certo, sei solo geloso.”
Pensai per un attimo alle sue parole prima di dire “Ma che… è che per me Nina è importante e mi dà fastidio che perda tempo con persone del genere.”
Lui sorrise allontanandosi “Dovresti smetterla di mentire a te stesso. Vado da Torrey.” Disse facendomi un occhiolino e lasciandomi lì incredulo delle sue parole.
Appena mi voltai mi resi conto che Joseph era appena uscito a fumare senza Nina, che era intenta a parlare con Candice.
Colsi subito l’occasione uscendo fuori, era appoggiato al muretto con la sigaretta  tra le labbra e il cellulare in mano, intento a digitare qualche messaggio.
Mi avvicinai schiarendomi la voce per farmi passare l’accendino, mi sorrise lanciandomelo, prima di tornare con gli occhi sullo schermo.
Lo guardai per qualche secondo prima di dire “Ti sei già fatto un amante?”
Lui mi guardò corrugando le sopracciglia “Stavo inviando un messaggio al mio manager, non potrei mai tradire Nina, nessuno sarebbe in grado di sostituirla.”
Annuii poco convinto dalla sua risposta “E’ una cosa seria per te?”
Lui aspirò prima di dire “Credo che sia la prima relazione che mi ha preso davvero dopo dieci anni, provo davvero qualcosa di forte per Nina…e questo mi spaventa anche.”
Sospirai per la sua risposta, non potevo negare che si leggeva nei suoi occhi che parlava seriamente “Mi fa piacere per te, ma ad essere del tutto sincero credo che tu sia la persona meno adatta a stare con lei.” Dissi sbottando e dicendogli la verità.
Continuò a guardare dritto di fronte a se prima di dire “Bè credo che sia lei a decidere quale sia la persona più adatta al suo fianco, se avrebbe voluto uno come te, a quest’ora saresti tra le sue braccia, no?” disse poi voltandosi soddisfatto.
Alzai un sopracciglio irritato e incrociai le braccia al petto “Sai Nina è giovane, nella gioventù si commettono azioni di cui poi ti penti e credo che questo lo rimpiangerà.”
La sua mascella si indurì, stava cominciando ad arrabbiarsi “Staremo a vedere, ma sono sicuro che io e Nina staremo troppo bene insieme, se fossi in te comincerei a girare alla larga da lei e a cercarti un’altra donna, giusto per non restarne deluso.” Disse spegnendo la sigaretta e lasciandomi lì senza darmi il tempo di ribattere.
 
Pov. Nina
Infilai il mio vestitino a fasce colorate, l’avevo comprato in Francia in un lussuosissimo negozio e lo adoravo così tanto che alla fine l’avevo messo solo due volte.
Afferrai il mio cellulare controllando se c’era qualche messaggio, Joseph era dovuto andare con il suo manager subito dopo la colazione.
Proprio nel momento in cui avevo il cellulare tra le mani mi arrivò un suo messaggio “Ian mi ha fatto una scenata di gelosia, cerca di stare con lui il minimo indispensabile, sono geloso di quello che è mio.”
Corrugai le sopracciglia per quello che mi aveva rivelato, ma sorrisi spontaneamente per il suo marcare il territorio e risposi “E’ solo preoccupato che io possa soffrire e poi non c’è motivo di cui preoccuparsi, lo sai.”
Inviai afferrando la borsa e dirigendomi verso la sala relax per la riunione con Julie, il cellulare vibrò per l’arrivo di un altro messaggio “Sarà…comunque è stato meraviglioso lo sai? Non mi aspettavo di provare così tanto nei tuoi confronti…è la prima volta dopo tanto tempo.”
Sorrisi per tutto quel rivelare i suoi sentimenti improvvisamente, probabilmente cercava di darmi delle dimostrazioni “Sai che tutte queste cose mi piacerebbe sentirle da vicino?” dissi mentre Julie cominciava a parlare a proposito dell’episodio che avremmo dovuto girare.
Jos rispose subito “Ne riparleremo dopo allora, sto per entrare nello studio.”
Gli risposi con un semplice “A dopo.” Prima di rimettere il cellulare in borsa e seguire quello che Julie ci stava dicendo, ero così felice di avere Joseph al mio fianco che tutto mi sembrava bello, addirittura la giornata piena  di riprese che si prospettava.
Il mondo aveva una prospettiva migliore al suo fianco. 




Salveeeeeeeeee! Sì in ritardo di un giorno e sono veramente desolata per questo, è che ieri sono stata tutto il giorno in piscina e il capitolo lo dovevo rivedere a mente fresca, ieri ero esausta.
Questo capitolo è un capitolo di passaggio, ci fa capire un pò il pensiero delle persone che contano sulla nuova "coppia", diciamo che l'unica reazione negativa è quella di Ian, mentre Paul è molto contento di questo.
Per tutte le Nian dico che io non sarei troppo delusa al momento, anche perché il  prossimo capitolo manderà tutto a... ops sto parlando troppo XD
Mi scuso per il capitolo un pò corto, ma vi ho detto, mostra solo le reazioni. UN PICCOLO AVVISO: LA SETTIMANA PROSSIMA PUBBLICHERO' DUE VOLTE visto che parto, ma non preoccupatevi durerà solo una settimana, quindi non ci saranno problemi :) Pubblicherò il mercoledì e il venerdì ! Ci vediamo al prossimo capitolo, non c'è molto da dire qui, anche perché non mi convince molto :) 
Ringrazio chiunque recensisce, chi legge in silenzio, chi ha la storia nelle seguite, preferite o ricordate, vi ringrazio tutti! 
A mercoledì <3

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Capitolo 6
*** Chapter 6 ***


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Erano circa le 5 e un quarto del mattino, ero già sveglia da un pezzo, indossavo un semplice pantaloncino con una maglietta, ero seduta a gambe incrociate sul letto e controllavo un po’ l’e-mail.
Io e Jos avevamo dormito in stanze separate, perché lui era andato con gli altri colleghi e non era voluto venire a svegliarmi visto che erano tornati veramente tardi.
Probabilmente stava ancora dormendo e il mio istinto mi suggeriva di andare a svegliarlo e averlo tutto per me prima che cominciavano le riprese.
Mi alzai decidendo di andare a fare una doccia, ma proprio quando mi avviai verso il bagno qualcuno bussò alla porta, corrugai le sopracciglia andando ad aprire, trovai di fronte a me un Jos perfettamente vestito con un sacchetto che probabilmente doveva contenere dei cornetti, il mio volto si illuminò e invece di saltargli addosso afferrai il sacchetto  “E’ per farti perdonare ieri, vero?” dissi sedendomi sul letto.
Mi guardò per qualche istante divertito, prima di entrare e richiudere la porta “In realtà la mia presenza a quest’ora della mattina era per farmi perdonare, la colazione era qualcosa in più.”
Scossi la testa “Non sono d’accordo, se mai il contrario.” Dissi scherzando.
Alzò un sopracciglio “Allora? Quando mi salterai in braccio e mi dirai che ti sono mancato anche se sono stato via da te solo qualche ora?”
Lo guardai “Mai…anzi ho avuto tantissimo tempo per me, senza te tra i piedi.” Dissi tirando fuori un cornetto e sentendone il profumo.
Mi guardò fingendosi offeso e voltandomi le spalle per andarsene.
Io lo guardai divertita e mollai il sacchetto dei cornetti saltandogli sulle spalle “Dove pensavi di andare?” dissi scoppiando a ridere insieme a lui.
Gli lasciai un dolce bacio a stampo ancorandomi ancor di più alle sue spalle “Sai cosa ci vorrebbe?”
“Cosa?” chiese trattenendomi le gambe intorno alla sua vita.
Sorrisi soddisfatta “Un bel latte al cioccolato, sarebbe una colazione perfetta.”
Scosse la testa “Troppe calorie, dopo ingrassi a causa mia.” Disse cercando di farmi scendere.
Mi ancorai ancora più saldamente mimando un broncio “Jos… dai…”
Alzò gli occhi al cielo “Va bene vado a prenderlo… tu aspetta qui e non ti muovere.”
Alzai un sopracciglio senza mai mollare la presa “No, io ci vengo con te.”
Sospirò “Va bene allora ci vieni anche tu.” Disse cercando di farmi scendere.
“Portamici in spalla dai…tanto possiamo prendere l’ascensore per scendere giù!” dissi sorridendo felice.
Scosse la testa divertito “Sei sempre la solita!” disse prima di cominciare a scendere con me sulle spalle.
Rischiammo di cadere un paio di volte e ridemmo per quasi tutto il tragitto, poi dovetti scendere o avremmo combinato un pasticcio per i corridoi.
Arrivata all’inizio del corridoio bloccai Jos “Facciamo a chi arriva prima in camera?”
Jos assottigliò gli occhi visto che aveva due tazze di latte fumanti in mano “Mi prendi in giro?”
Sorrisi entusiasta, adoravo giocare in questo modo con lui “Chi arriva prima mangerà entrambi i cornetti.” Dissi scappando via e arrivando per prima alla mia stanza che si trovava in fondo.
Jos mi raggiunse molto dopo camminando normalmente e scuotendo la testa “Sei proprio incredibile!” disse mentre gli aprivo la porta sorridendo.
Ci accomodammo sul letto a gambe incrociate, dove gustammo perfettamente la nostra colazione.
Quando finimmo di mangiare il tutto, mi guardò “Ora posso avere quello che mi spetta?” disse avvicinandosi.
Corrugai le sopracciglia “Cosa ti spetta?”
Sorrise malizioso “Un semplice bacio amore.” Disse con il suo accento inglese, che tanto mi faceva impazzire.
Il mio cuore si fermò al solo sentire quella parola, lo fissai sbattendo le palpebre più di una volta “C-come mi hai chiamato?” chiesi completamente presa in contropiede.
Sorrise soddisfatto dell’effetto che quella parola aveva provocato “Amore…” disse di nuovo, mentre io lo guardavo incredula.
Dopo aver cercato di mettere a fuoco la situazione, mi spostai sedendomi sulle sue gambe e intrecciando le mie mani ai suoi biondi capelli “Questo…ti fa perdonare tutta la tua assenza fino ad ora.” Dissi incollando le mie labbra alle sue.
Ci baciammo con intensità finendo a fare l’amore come sempre, come ogni volta che ci stavamo attaccati, perché era così tra di noi, non riuscivamo a starci lontano.

*  *  *

Julie ci congedò per la pausa pranzo e io mi affrettai a prendere un caffè, lo bevvi tutto d’un sorso gettando poi il contenitore vuoto nel cestino.
Mi voltai a cercare Paul con lo sguardo, ma scorsi in lontananza Kayla che era stretta tra le braccia di Ian.
Corsi immediatamente ad abbracciarla, la strinsi a me sorridendo “Mi sei mancata un sacco Kay! “ Kayla era la mia migliore amica, dal primo giorno che ci eravamo conosciute sul set eravamo diventate inseparabili, sempre a complottare e pianificare serate insieme, eravamo imprevedibili e soprattutto ci divertivamo un mondo.
 Kayla era un’esperta nel campo degli uomini e sapeva dare degli ottimi consigli, ma era anche una grande amica, lei ti donava tutta se stessa ed era una persona meravigliosa.
Quando il suo personaggio era morto avevamo pianto insieme per ore, lei era dovuta partire e ci eravamo dovute separare.
Ogni tanto ci veniva a trovare stravolgendoci la vita sul set e spesso io andavo a trovare lei.
Era un ottima amica anche di Ian, il loro rapporto era qualcosa di impercepibile, si amavano come fratelli.
Mi guardò da capo a piedi “Sei dimagrita ancora Nina! Ma che fai non mangi?”
Sorrisi scuotendo la testa, mi diceva sempre che mangiavo troppo poco “Siamo alle solite Kay!”
Julie ci si avvicinò abbracciandola “Bentornata tesoro, stasera faremo una cena in tuo onore, così potrai raccontarci cos’hai combinato ultimamente.” Disse facendole l’occhiolino prima di tornare al lavoro.
Mi voltai a guardarla sospettosa “Cos’hai combinato?”
Mi sorrise “Diciamo che ti racconto tutto davanti ad un buon pranzo, offro io!” disse prendendomi sotto braccio.
Sorrisi felice divincolandomi “Aspetta…torno subito.” Dissi  correndo verso Jos che saliva le scale, lo bloccai sorridendo “Vado a pranzo con Kayla, mi deve raccontare molte cose…ci vediamo oggi?”
Annuì distratto  “Sì Nina…ci vediamo oggi, usciremo quindi tieniti pronta.” Disse con un tono che non presagiva niente di buono..
Aggrottai le sopracciglia guardandolo curiosa “Cosa faremo?” dissi sospettosa.
Scosse la testa “Dai non pensarci, va con Kayla, ne riparleremo dopo.” Disse dandomi un bacio a stampo e scomparendo su per le scale.
Restai interdetta da quel discorso, avevo un brutto presentimento e questo mi rendeva inquieta.
Nonostante ciò, tornai da Kay che mi guardava sbalordita “Mi sa che anche tu devi raccontarmi molte cose vero?”
Annuii sorridendo “Abbiamo tutto il pranzo a disposizione.” Dissi uscendo dall’hall.
Appena ci accomodammo al tavolo del nostro ristorante preferito, Kayla cominciò a sommergermi di domande “Jos? Insomma hai Ian a disposizione e ti butti su Joseph … insomma è sexy ma niente di che.” Disse con disapprovazione.
Sorrisi scuotendo la testa “Joseph è… insomma non è solo attraente, il suo modo di fare è meraviglioso, sa trattarti da principessa e poi sa prenderti e baciarti lì sul muro. Sa essere dolce e stronzo allo stesso tempo e poi… sai quanto adoro i biondi!”
Lei scosse la testa sorridendo “Allora potevi buttarti su Paul!”
La guardai disapprovando la sua proposta “Paul ha Torrey ed è il mio migliore amico!”
Fece una smorfia di disapprovazione, non gli era molto simpatica la fidanzata di Paul, diciamo che la odiava perché non gli aveva mai lasciato lo spazio di diventare sua amica per la sua gelosia, bè non aveva tutti i torti, Kay spesso si era comportata in modo così intimo con Ian che l’aveva fatto litigare con Megan un infinità di volte.
Lei sospirò guardandomi “Insomma è un peccato sprecare Ian ora che è libero.”
Alzai gli occhi al cielo per la sua forte ossessione, era ossessionata dal fatto che io ed Ian saremmo stati una coppia perfetta “Kay tra me ed Ian c’è solo una pura amicizia e non ci sarà mai niente!” dissi decisa, era sempre stato così.
Kayla alzò gli occhi al cielo prima di illuminarsi “Almeno tu e Jos avete concluso l’affare?” disse maliziosa.
Odiavo il suo modo di chiedere le cose e alzai un sopracciglio “Si … ed è stato bellissimo, insomma… ti sarebbe piaciuto…Joseph ci sa fare, mi ha sfinita.” Dissi mentre lei sorrideva maliziosa prima che scoppiassimo a ridere entrambi.
La guardai “E tu? Che cosa combini?”
Lei sorrise di tutta risposta abbassando lo sguardo “Bè sono in un nuovo cast e diciamo che io e l’attore che ci diamo da fare nel telefilm…ci diamo da fare anche fuori dal telefilm.”
La guardai sorridendo, non era cambiata proprio di una virgola “Sei sempre la solita!” dissi prima che si immergesse a raccontarmi tutti i dettagli della loro conoscenza.
 
Dopo essere tornata dal pranzo con Kay tornai in camera per fare una doccia veloce e cambiarmi.
Indossai un jeans, una maglietta rosa pallido, sopra la camicia di jeans con delle bamboline dello stesso rosa della maglietta, poi andai dritta da Jos.
Mi aprì con la camicia mezza abbottonato e disse serio “Aspetta che finisco di indossarla.”
Entrai avventandomi subito sulle sue labbra.
Finimmo appoggiati al muro, mentre le sue mani vagavano liberamente sul mio corpo, le sue labbra erano sul mio collo e le sue mani risalirono al mio seno, lo bloccai “Mi stai facendo preoccupare.” Dissi staccandomi e ricomponendomi.
Sospirò prima di fare un sorriso poco convincente “Dai, non preoccuparti, ora dobbiamo andare prima in un posto.” Disse sorridendo di nuovo e cercando di ricomporsi.
Quando finalmente si sistemò, scendemmo mano nella mano fino ad arrivare alla macchina, dove mi aprì la portiera da vero gentiluomo, gli sorrisi accomodandomi sul sedile e appena partì chiesi “Dove andiamo?”
Sorrise probabilmente per la mia imminente curiosità “A fare shopping.” Disse svoltando l’angolo.
Mi illuminai immediatamente “Davvero?”
Annuì prontamente sorridendo per la mia espressione “Voglio farti un regalo.”
Sorrisi avvicinandomi e dandogli un bacio fugace per non fargli perdere il controllo dell’auto “Sei grande, te l’hanno mai detto?”
Alzò un sopracciglio voltandosi “Non dire certe cose, mi sento molto meno un playboy…sento che sto perdendo punti.”
Scossi la testa “Idiota! Non sei un playboy ormai…i playboy stanno con mille donne diverse…”
Si voltò sorridendo per la mia affermazione prima che io gli tirassi un pugno sullo stomaco e il suo viso si contrasse in una smorfia di dolore “Scherzavo, scherzavo! Sei tu l’unica Dobrev!”
Feci una smorfia guardandolo “Io sono amore…non Dobrev, amore..” dissi fissandolo contrariata.
Sorrise parcheggiando l’auto “Va bene amore.” Disse baciandomi prima che entrassimo nel negozio di scarpe.
Il negozio era pieno zeppo di scarpe alte di tutti i tipi e colori, era un negozio famoso per questo, perché aveva tipi di scarpe che non trovavi facilmente in giro e poi aveva una vastissima scelta.
Non ci andavo spesso, proprio perché le scarpe costavano anche una cifra, di certo potevo permettermelo, ma ero poi anche uno spreco di soldi che avrei potuto usare per cose più importanti. Ovviamente di tanto in tanto mi concedevo una trasgressione comprandone un paio.
Mi guardai intorno incantata come facevo ogni volta che ci mettevo piede e trascinai Jos per mano a scrutare ogni singolo scaffale divisi per colore, Jos mi guardava sorridendo "Nina dì qualcosa su.."
Mi voltai a guardarlo "E' meraviglioso, ma non posso accettare un regalo del genere."
Alzò un sopracciglio quasi offeso "Su forza scegline un paio che ti colpisce."
Lo guardai capendo che non avrebbe ammesso discussioni, così senza farmelo ripetere due volte ne scelsi un paio color salmone, il modello chiuso era quello che preferivo, ormai le stavo collezionando quasi di tutti i colori, le provai guardandomi allo specchio soddisfatta e lui scosse la testa sorridendo.
Uscii dal negozio entusiasta con in una mano l’acquisto e l'altra nella mano di Jos “Ora torniamo in albergo?”
Lui scosse la testa “Per niente… ti ho detto oggi è una giornata dedicata a noi.” Disse aprendomi la portiera.
Lo guardai sospettosa “Cosa succede? Perché questo tono lugubre? Sputa il rospo per favore.”
Mi guardò scuotendo la testa “Certo che non ti sfugge niente…” disse tenendo gli occhi fissi sulla strada prima di sputare il rospo “Devo partire… per una settimana o più.” Disse sempre senza guardarmi.
Cominciai a sospettare qualcosa così cominciai a chiedere “Dove vai? Quando parti? Cosa significa o più?”
Fece spallucce “Una volta ho fatto un provino per entrare a far parte di un telefilm e mi hanno chiamato stamattina, mi hanno detto che mi vogliono nel telefilm come protagonista, devo andare lì per cominciare a girare il pilot.”
Quasi non mi mancava l’aria per quello che mi aveva detto “Ma… non puoi abbandonare TVD.” Dissi guardandolo.
Scosse la testa prima di dire “No… ma Julie mi ha detto che ha intenzione di far morire Klaus questa stagione.,. e io ho intenzione di accettare il lavoro.” Disse tenendo lo sguardo fisso sulla strada senza mai voltarsi.
Scossi la testa incredula a quella notizia e gli intimai di fermarsi “Quando parti?” dissi voltandomi verso il finestrino cercando di tenere a freno le lacrime .
Lo sentii sospirare e dire “Stanotte. Alle tre ho l’aereo.” Disse mentre il mio cuore si fermava insieme alla sua auto.
Scesi subito sbattendo la portiera e appoggiandomi ad essa, non l’amavo già , era vero, ma stavo cominciando a provare qualcosa di forte nei suoi confronti e il fatto che dovesse partire era devastante.
Si avvicinò a me stringendomi tra le sue braccia, sapevo che non potevamo restare insieme, non avrebbe voluto nessuna relazione a distanza e non potevo dargli torto, ma soprattutto me lo confermò quando disse “Mi dispiace Nina…”

*  *   *

Dopo la notizia che mi aveva dato, non gli avevo più parlato per tutto il tragitto, eravamo arrivati in albergo e da lì ci eravamo separati.
Ero profondamente arrabbiata con lui, aveva deciso di accettare il lavoro senza neanche tenere conto di noi e questo mi mandava in bestia.
Infilai le scarpe velocemente, erano le otto e un quarto e la cena era già iniziata da un quarto d’ora.
Avrei voluto restare in camera davanti un kilo di gelato, ma era per Kayla e non potevo fargli un torto del genere.
Afferrai il mio cellulare precipitandomi di sotto, dove tutti erano già seduti a tavola, senza aver ancora toccato cibo.
Paul sospirò di sollievo prima di dire “Grazie Nina, stavo morendo di fame.”
Sorrisi accomodandomi di fianco a lui, senza degnare di uno sguardo Joseph che era seduto di fianco a Claire e stava mandando giù un bicchiere di vino, mentre mi fissava.
Passai tutto il tempo a chiacchierare con Paul, Kayla ed Ian, mi divertii talmente tanto che tutta la rabbia sembrava un ricordo lontano.
Joseph a metà della cena prese il posto di Paul che era fuori a fumare una sigaretta e mi chiese “Mi ignorerai per tutto il tempo? Non mi vedrai per qualche settimana.”
Feci spallucce fingendo indifferenza “Sto cercando di abituarmi già alla tua assenza.”
Sbuffò irritato dal mio cinismo e sbottò “ Mi dispiace per non averci messo molto tempo ad accettare il lavoro, ma mi piace e voglio imbarcarmi in questa nuova avventura.”
Alzai un sopracciglio voltandomi verso di lui “E ovviamente il fatto che questo comporta perdere me, non ha nessun effetto su di te, giusto?”
Lui scosse la testa contrariato “Non è così! Ti ho mai detto che avremmo dovuto interrompere quello che abbiamo ora? Ti ho mai detto che devi dimenticarmi?”
Sbuffai nervosa “No, ma credevo che fosse sottinteso, tu sei Joseph andiamo, non manterrai mai una relazione a distanza.”
Alzò un sopracciglio irritato “Oh davvero? Bene se è questo quello che pensi di me, credo che non ci sia bisogno di perdere altro tempo a parlare.” Disse alzandosi e abbandonando la cena.
Sbuffai contrariata gettando il tovagliolo sul tavolo, probabilmente Kayla aveva osservato tutta la scena, perché mi si avvicinò dicendo “So tutto, me l’ha detto Joseph e… bè vedi so che ci tieni tanto a lui, quindi cerca di tenertelo stretto, non importa quanto sia lontano, puoi tenerlo sempre vicino.”
Sorrisi stringendola a me, mentre una lacrima scendeva sul mio viso “Credo che andrò a riprendermelo.” Dissi correndo per le scale.
Finita l’ultima rampa di scale, scorsi la figura di Jos appoggiato alla finestra, mi avvicinai sotto il suo sguardo sorpreso “Non ci riusciremo, perché anch’io non ce la farò senza averti vicino, ma il mio cuore resterà in sospeso finché non tornerai.”
Lui mi guardò tirandomi a se “Mi mancherai da morire Nina… “ disse prima di baciarmi.
Mi sarebbe mancato da morire, avrei sofferto così tanto, ma il mio cuore non riusciva a stargli lontano.



Salveeeeeeeeeeeeee! Bene questo è tutto, non mi uccidete, ma Joseph se ne va sul serio, ha deciso di accettare quel contratto e ... sì se ne va, non ci saranno colpi di scena di un ritorno nel prossimo capitolo, se ne va e basta... che cosa triste vero? Jos il mio Jos se ne va T.T So che le uniche a rimpiangerle saremo io e Nina, perché voi Nian starete facendo i salti di gioia visto che ora c'è spazio per Ian di mettersi in gioco ùù 
Non vi assicuro nulla, anche perché Nina prova davvero qualcosa per Joseph e sarà difficile la sua assenza u.u 
Ora la smetto di blaterare perché altrimenti vi dico troppo e non devo!
Ringrazio chi recenisce, chi legge, chi mi segue in silenzio, chi ha aggiunto la storia nelle preferite, seguite e da ricordare. Vi ringrazio davvero!
Ci vediamo venerdì, ripeto per chi non avesse letto che pubblico venerdì perché la settimana prossima mi è impossibile pubblicare :)
A venerdì <3
Faye.

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Capitolo 7
*** Chapter 8 ***


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Julie gridò stop e le riprese finalmente finirono, ci stava distruggendo.
Andai dritta nel mio camerino, indossai velocemente un pantaloncino di jeans, una maglietta rosa e delle ballerine dello stesso colore, prima di raggiungere gli altri.
Tutti erano seduti nella nostra sala relax, Ian stava armeggiando con il suo cellulare, quando alzò gli occhi e mi vide sorrise,  prima di dire “Nina ascolta questa canzone e dimmi se non ti viene da ballare.”
Mi avvicinai sedendomi sulle sue gambe, infilai una cuffia nell’orecchio cominciando ad ascoltare la melodia, era davvero un bel ritmo, infatti cominciai a muovere le braccia in aria sotto lo sguardo sorridente di Ian, gli strappai dalle mani il cellulare infilando anche l’altra cuffia e cominciai a muovermi come se fossi in mezzo ad una pista da ballo, sotto lo sguardo divertito di Paul che mi fissava.
La canzone finì lasciandomi insoddisfatta e mimai un piccolo broncio “Rimettila.” Dissi ridando il cellulare ad Ian.
Mi guardò sfilando il cellulare dalle mie mani “Devo ancora scaricarla.” Disse mentre io mi sedevo di nuovo sulle sue gambe sbirciando quello che faceva.
Aprì l’applicazione dei messaggi e in quel momento gli sfilai il cellulare di mano controllando tutto, non mandava molti messaggi, per lo più erano attori del cast o persone che lavoravano alla sua fondazione, ma un nome mi era nuovo “Sophia?” chiesi corrugando le sopracciglia.
Di tutta risposta cercò di sfilarmi il cellulare dalle mani , ma fui più veloce e mi divincolai spostandomi, per poter leggere di più.
Mi afferrò per la vita mentre io allungavo le braccia cercando di leggere “uh…ti è simpatica questa, le mandi tutti questi messaggi.”
Continuò a trattenermi per i fianchi dicendo “E’ la nuova ecologista della fondazione, sto solo cercando di capire com’è fatta.”
Sorrisi complice “Sì certo, come no.” Dissi continuando a scorrere i loro messaggi, mentre Ian continuava a tenermi cercando di farmi cedere.
Alla fine Paul mi si avvicinò e facilmente strappò via il cellulare dalle mie mani “Non si leggono i messaggi altrui Nina, ho imparato dalla migliore.”
Lo guardai mimando un broncio “Sei perfido!” dissi divincolandomi dalle braccia di Ian che riprese il suo cellulare con fare vincitore, dando il cinque a Paul e dicendo “Team Salvatore.”
 Scossi la testa allontanandomi e fingendomi offesa prima di voltarmi sorridendo “Ma io sono l’amore della vita di entrambi i fratelli, quindi no Elena, no Party.” Dissi mentre entrambi scoppiavano a ridere.
Appena arrivata all’aria fresca estrassi una sigaretta dal mio pacchetto, la portai alle labbra accendendola e quel sapore di nicotina che tanto amavo si diffuse nella mia bocca.
 Ian ci spronava tutti a non fumare spesso, anche lui di tanto in tanto si concedeva una sigaretta, ma non voleva che per noi diventasse un vizio.
Sapevo che era qualcosa che nuoceva alla mia salute, ma era un mio momento di liberazione e quindi mi andava bene così.
 Sentii la porta dell’hall dietro di me aprirsi e la figura di Ian mi si avvicinò sedendosi di fianco a me.
Aspirai di nuovo mentre mi osservava, ma prima che cominciasse a parlare il mio cellulare prese a suonare, porsi la sigaretta ad Ian afferrando il cellulare, era Joseph.
Sospirai scuotendo la testa, erano cinque giorni che continuava  a mandarmi messaggi e provava a chiamarmi, ma non avevo ancora avuto il coraggio di rispondere, non volevo parlargli, non dopo quello che aveva detto a telefono l’altra volta, ma purtroppo  prima o poi avrei dovuto rispondergli pensai sospirando  e premendo il tasto verde.
Portai il cellulare all’orecchio senza emettere alcun suono, ripresi la sigaretta dalle mani di Ian, mentre lui mi osservava.
“Nina...?” sentii la voce di Jos chiamarmi dall’altra parte del telefono.
Presi un altro respiro prima di rispondere “Dimmi.” Dissi freddamente, era questo quello che doveva aspettarsi dopo quello che mi aveva detto.
“Capisco che ti sei offesa l’altra volta, ma non credi che io debba avere una possibilità per scusarmi?”
Sospirai lanciando via la sigaretta e incrociando le braccia “Non servono le tue scuse, sei lì, non serve avere rapporti con me.”
“Nina…è davvero così che vuoi concludere i nostri rapporti? Non credi che dovemmo concederci almeno di essere amici… purtroppo una relazione non è possibile, almeno un’amicizia Nina…ti chiedo solo questo.”
Quelle parole mi giunsero dritte al cuore, facendolo sprofondare in una desolazione, mi mancava così tanto che avrei pianto in quel preciso istante, ma sarebbe stato comportarmi da ragazzina e invece dovevo comportarmi da donna e accettare i conflitti che mi si presentavano.
Joseph aveva ragione, non c’era una possibilità di una relazione, quindi la scelta più saggia e da adulti era quella di restare amici, infondo gli volevo un bene dell’anima, non potevo lasciarmelo scappare.
Avrei comunque avuto bisogno della sua presenza costante nella mia vita e questa era l’unica soluzione.
“Credo che sia la scelta giusta.” Dissi esprimendo in poche parole tutto quello che mi passava per la testa.
Lo sentii sospirare “Sì, è l’unica soluzione per non perderci completamente e io ho bisogno anche di te nella mia vita, anche se sarà solo come un’amica, mi va bene.”
Sospirai portando i capelli da un solo lato  “Bè come te la stai passando lì?”
“Bene, il lavoro è fantastico e qui tutti sono fantastici ed amichevoli, ma sento anche la vostra mancanza. Purtroppo è il lavoro che ho scelto che mi porta ad allontanarmi dalle persone con cui intraprendo buoni rapporti, è  la nostra realtà no?”
“Già purtroppo è così.” Dissi nostalgica, dovevo chiudere con questa relazione che avevo intrapreso, avevamo deciso che era meglio così, ma nonostante tutto questa telefonata era difficile da fare, avrei voluto solo riattaccare e realizzare che tutto era finito.
Fortunatamente Joseph interpretò al volo il mio silenzio “Nina devo andare, mi cercano, ci sentiamo al più presto, chiamami quando vuoi, per te ci sarò sempre.”
“Contaci.” Dissi riattaccando e sospirando di nuovo.
Ian era ancora lì che mi scrutava “Che succede?”
Feci spallucce sospirando “Abbiamo deciso che almeno dovremmo restare amici, mi sembra la scelta più saggia e adulta che possiamo fare…”
Ian annuì di tutta risposta continuando però a guardarmi “E a te va davvero bene Nina?”
Scossi la testa alzando gli occhi al cielo e tirando su col naso le lacrime che minacciavano di uscire “Mi sento una ragazzina…perché ho preso una scelta responsabile, ma la mia mente continua ad urlarmi che devo scappare e correre da lui o semplicemente che devo chiamarlo e dirgli che non mi basta una sua amicizia, che voglio che lui stia con me sempre…ma non posso perché devo comportarmi da adulta e devo lasciarlo andare…” dissi mentre le lacrime cominciarono a scorrere sul mio viso velocemente.
Ian sospirò tirandomi a se “Nina…” disse stringendomi tra le sue possenti braccia dove piansi sfogando tutto quello che provavo, non ero pronta a lasciarlo andare eppure dovevo, perché era la cosa giusta da fare, ma era terribilmente difficile tanto che continuai a piangere come una fontana, mentre Ian cercava di confortarmi.
Quando mi sentii pronta a staccarmi dalla sua spalla, asciugai le ultime lacrime, Ian portò le sue mani sul mio viso puntando i suoi occhi azzurri nei miei “Lo supereremo insieme Nina okay?”
Annuii felice di quello che aveva appena detto, felice di quella nuova sicurezza che mi avvolse il cuore, ci sarebbero stati tutti loro con me, potevo farcela, potevo superare tutto questo.
 
Dormivo beatamente, finché il suono di un cellulare non mi ridestò facendomi aprire gli occhi, allungai la mano verso il mio comodino afferrando il cellulare “Pronto?” dissi con la voce impastata dal sonno e divincolandomi un poco dalla presa ferrea di Ian che dormiva ancora beatamente.
Sbadigliai annuendo “Va bene Julie, arrivo tra poco, avviso io Ian non preoccuparti, mezz’ora e siamo lì.” Dissi guardando l’orologio che segnava appena le sei.
Sospirai tirandomi a sedere e strofinandomi gli occhi “Ian…” dissi facendo un tentativo per svegliarlo con le buone.
Ripetei più volte il suo nome, ma non si mosse di un millimetro.
Scossi la testa sorridendo, quando un’idea mi balenò in mente, mi alzai, presi dal frigo-bar una bottiglietta di acqua e gliela versai addosso facendolo sobbalzare.
Sorrisi allontanandomi “Dovevo svegliarti, ordine del capo.” Dissi mentre lui mi guardava minaccioso.
Sorrisi facendogli segno di no “No Ian, dobbiamo essere sul set tra mezz’ora già pronti per girare, non abbiamo tempo per giocare.” Dissi mentre lui mi si avvicinava di soppiatto e io cercavo di scansarlo.
Sorrise afferrandomi per i fianchi “Non devi fare una doccia? Bè ti accontento subito.” Disse portandomi sulle spalle verso la porta, corrugai le sopracciglia non capendo quali fossero le sue intenzioni, ma lo capii subito quando ci avvicinammo alla piscina dell’albergo, cominciai a dimenarmi “No dai Ian sarà freddissima l’acqua, dai  non farlo…” dissi agitando mani e piedi e continuando a ridere.
Lui se la rideva di gusto, arrivò al bordo e senza pensarci due volte mi lanciò in acqua.
Riemersi guardandolo indispettita “Ian!” dissi cercando di risalire, mentre lui continuava a spingermi  giù ridendo.
Finché non mi aggrappai alla sua maglietta, perse l’equilibrio e cadde in acqua insieme a me.
Sorrisi soddisfatta mentre lui riemergeva guardandomi “Non dovevi farlo.” Disse mentre io cominciai ad allontanarmi e uscire dall’acqua.
Mi rincorse fino al giardino dove caddi facendolo inciampare e cadere con me a terra.
Ci guardammo scoppiando a ridere entrambi “Buongiorno.” Dissi mentre lui sorrideva alzandosi in piedi e porgendomi una mano “Buongiorno anche a te Dobrev.”
Sorrisi soddisfatta entrando nell’hotel e dando un’occhiata all’orologio “Maledizione! Abbiamo solo un quarto d’ora per essere sul set!” dissi correndo su per le scale seguita da Ian.
Arrivai alla porta della mia stanza con Ian alle calcagna, mi voltai a guardarlo confusa “Perché sei qui? La tua stanza è dall’altra parte.” Dissi indicandogli il corridoio.
Assottigliò gli occhi per prendermi in giro dicendo “Sei davvero spiritosa! Forza entriamo e facciamo questa doccia velocemente.”
Corrugai le sopracciglia guardandolo, prima di capire che stava facendo il suo solito giochetto di seduzione, questa volta però sarei rimasta al gioco, bè come facevo quasi sempre.
Mi avvicinai al suo viso lasciando pochi centimetri dalle nostre labbra, fissai le sue per qualche secondo prima di dire “Certo che scherzavo, so bene che adesso finiremo nudi nella mia doccia.” Dissi provocandolo.
Sorrise sornione senza staccare gli occhi dai miei, prima di allontanarsi “So che ti piacerebbe, ma purtroppo non posso accontentarti, quindi ora apri e fammi riavere il mio cellulare.”
Alzai un sopracciglio indignata “Non sai cos’hai perso Smolder, mi dispiace ma non ti concedo di entrare in camera mia, riavrai il cellulare sul set. Ti congedo, devo andare a farmi bella.” Dissi entrando prima che lui potesse infilarsi e bloccarmi la porta.
Mi spogliai velocemente, premetti play sul mio stereo e la canzone dei Simple Plan si diffuse per tutta la stanza, quella canzone mi dava allegria.
Dopo poco uscii dalla doccia, mi vestii indossando un vestito giallo molto estivo a mono spalla, indossai delle scarpe beach e poi pensai al trucco.
Quando fui pronta  diedi uno sguardo alla sveglia, Ian sarebbe sicuramente venuto a bussare prima di scendere visto che avevo il suo cellulare in ostaggio.
Mi ricordai del cellulare di Ian che era a portata di mano, mi sedetti sul letto afferrandolo, ero così curiosa che avrei voluto leggere tutti i messaggi che mandava e soprattutto scoprire se quella Sophie era qualcosa di più o una semplice collaboratrice, ma non era giusto invadere la sua privacy, proprio quando formulai questo pensiero il suo cellulare prese a suonare e la scritta “Sophie.” Comparve sullo schermo.
Sorrisi felice come una pasqua e senza indugiare un attimo risposi “Pronto?” dissi ascoltando la risposta.
Una voce femminile molto altezzosa disse “Chi è che parla?”
Alzai un sopracciglio irritata da quel tono “Sono una collega di Ian, ha lasciato il cellulare in camera mia stanotte e ora è sotto la doccia.” Dissi provocandola.
Lei rispose con lo stesso tono di prima “Bè dica pure ad Ian che devo parlargli urgentemente e che deve chiamarmi all’istante.”
Alzai un sopracciglio, stava giocando con il fuoco e non lo sapeva “Mi scusi, ma io non sono la sua segretaria, né tanto meno so con chi parla… può dirmi lei chi è esattamente?” dissi fingendo.
Lei rispose irritata “Senta io non ho tempo da perdere, sia dia il caso che debba andare a lavoro, sono anch’io una collega di Ian, devo parlargli di questioni professionali urgentemente, quindi gli dica pure di richiamarmi.” Disse riattaccando senza darmi neanche il tempo di rispondere, guardai il cellulare irritata, era stata davvero odiosa e scortese senza neanche conoscermi.
Scossi la testa con disapprovazione, ma non mi lasciai sfiorare minimamente da quell’inutile donna che credeva di essere la donna più impegnata del mondo.
Estrassi l’I-pod della mia borsa, infilai le cuffie e scesi di sotto.
Trovai Paul che stava facendo colazione e chiacchierava allegramente con Candice, mi avvicinai abbracciandolo da dietro e stringendomi alla sua vita.
Mi sorrise di tutta risposta tirandomi per un braccio e circondandomi lui la vita con le braccia, mentre continuava a parlare con Candice della scena che avrebbero dovuto girare.
Cercai di inserirmi nel discorso, Candice mi sorrise dicendo “Nina hai letto il nuovo copione?”
Mi sfilai una cuffia scuotendo il capo e battendomi una mano sulla fronte “Merda! Me ne sono completamente dimenticata.”
Candice scosse la testa sorridendo “Sei sempre la solita, bè le tue scene sono anche importanti.”
Corrugai le sopracciglia guardando Paul che sorrideva “Che scene mi riguardano?”
Lui fece spallucce dicendo “Lo scoprirai dopo, tanto Julie ha detto che studieremo tutti insieme questo copione.”
Paul cambiò argomento, non si lasciò sfuggire niente e notò il cellulare che avevo in borsa “Cosa ci fa il cellulare di Ian nella tua borsa?”
Feci spallucce prendendo un bicchiere di caffè e bevendone un sorso “Abbiamo dormito insieme e l’ha dimenticato in camera mia.”
Alzò un sopracciglio sorridendo “Avete dormito?” disse con fare malizioso.
Questa volta fui io ad alzare un sopracciglio indignata “Sì! Non è la prima volta che dormiamo insieme.”
Mi guardò annuendo “E perché?” chiese senza smettere di sorridere impertinente.
Scossi la testa dicendo “Non dovremmo giustificare nulla a nessuno, ma sei il mio migliore amico quindi… niente è solo che ieri ero un po’ giù di morale e ci siamo addormentati mentre parlavamo, niente di più.”
Paul annuì “Non sono proprio convinto della tua spiegazione, però te la faccio passare liscia.” Disse mentre io gli facevo una linguaccia e poi andavo verso Ian che aveva appena sceso le scale.
Lo guardai ridandogli il cellulare, mentre lui sorrideva.
Il sorriso scomparve appena dissi “Ha chiamato Sophie.”
Mi guardò allarmato per il mio sorriso a trentadue denti “Che ha detto?”
Feci spallucce dicendo “E’ stata molto maleducata e scortese.” Dissi mentre lui mi guardava sospettoso.
“Che le hai detto?” disse senza un minimo di fiducia nei miei confronti.
Di nuovo alzai le spalle fingendo innocenza “Ho detto che ero una tua collega…che avevi lasciato il cellulare in camera…stanotte…” dissi senza continuare.
Alzò un sopracciglio mimando un sorrisetto “Cos’altro Dobrev?”
Sorrisi sornione dicendo “Niente…solo che eri sotto la doccia.”
Alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa “Sei incredibile! Ora farà mille domande.”
Alzai un sopracciglio indignata “Perché vi frequentate?”
Scosse la testa “No Dobrev, è solo che siamo finiti a letto una volta  e ora lei mi sta alle calcagna, gli avevo già detto che era stato solo una piccola distrazione ed ora ci prova con me ogni volta. Purtroppo non posso licenziarla, ha un contratto che dura un anno. Devo subirla e ora dovrò subire anche i suoi attacchi di gelosia. Grazie mille Dobrev.”
Sorrisi felice di quello che avevo combinato “Prego. E qualche volta vengo con te alla fondazione, così potrà ben capire con chi ha a che fare. Non si risponde così a Nina Dobrev e soprattutto non può torturarti così. Ah…il messaggio era che c’erano delle importanti cose da dirti sul lavoro e che devi richiamarla al più presto.”
 Lui annuì cominciando a digitare, prima di alzare lo sguardo verso di me “Vuoi davvero venire con me alla fondazione?” chiese fissandomi serio.
Annuii “Certo se sei d’accordo, potrei essere più di intralcio che d’aiuto, però tentare non nuoce giusto?”
Sorrise tirandomi a se e stringendomi tra le braccia “Mi rendi felice Dobrev.” 



Salveeeee! Allora questo capitolo ci fa capire un pò la situazione in cui Nina si trova, è combattuta molto per la mancanza di Joseph, gli manca fin troppo e questo la fa star male e Ian cerca in tutti i modi di starle vicino, perché non sopporta l'idea di vederla star male, insomma si sta comportando da amico.
Questa è una cosa molto saggia da parte di Ian, ha capito che anche se prova qualcosa per lei, deve al momento metterlo da parte e comportarsi solo da buon amico, poi se succederà qualcosa si vedrà.
Non pensate dopo questo capitolo che Nina si darà alla pazza gioia dimenticando Jos, come già detto è una persona troppo importante per poterla lasciar andare così, quindi non è finita qui la nostalgia del meraviglioso biondo *w* 
La scelta di restare amici era l'ultima spiaggia per non perdersi definitivamente, ma per due come loro che provano dei sentimenti forti è soltanto una scusa per sentirti ancora.
Bene mi sembra di aver detto tutto, tranne che non vi assicuro che nel prossimo ci sarà la scena di Ian e Nina alla fondazione, non so se l'aggiungerò!
Ora posso andare, ringrazio chiunque abbia recensito, chi legge la storia in silenzio, chi l'ha aggiunta nelle preferite, seguite e ricordate...GRAZIE!
A mercoledì <3
Faye.

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Capitolo 8
*** Chapter 7 ***


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Jos era partito da una settimana ormai, aveva avuto il lavoro.
Mi mancava da morire, di tanto in tanto ci sentivamo a telefono, ma non volevo sentirlo, non volevo attaccarmi ad un telefono, dovevo dimenticarlo e basta.
Mi mandava spesso dei messaggi nostalgici, mi ripeteva sempre che gli mancavo da morire, mi faceva male leggerli, mi veniva voglia di stringerlo a me, mi mancava tutto di lui.
Spesso mi sentivo una ragazzina per le cretinate che eravamo soliti fare, ma era proprio il bello del nostro rapporto, ci comportavamo da ragazzini, ma non ci importava perché ci divertivamo e a noi stava bene così.
Nonostante mi mancasse un sacco, ero fredda con lui, perché non volevo stare attaccata a qualcosa che non era possibile.
Paul mi appoggiava in tutto, pensava che la mia fosse una scelta saggia, ultimamente non ero più la stessa Nina, raramente scherzavo come facevo di solito, mi concentravo sul lavoro e spesso preferivo restare in camera piuttosto che uscire di sera nei locali, la mancanza di Jos influenzava tutta la mia vita ormai.
Ultimamente anche Ian era distante, mi salutava a stento, mi parlava solo di lavoro e quando cercavo di avvicinarmi mi snobbava con qualche scusa e questo mi faceva male, perché avevo bisogno anche della sua presenza, non capivo il suo comportamento che mi faceva arrabbiare.
Questa volta però ero decisa a parlargli, eravamo entrambi di fronte all'ascensore, ci entrammo e prontamente lo bloccai "Puoi dirmi cosa diavolo ti prende ultimamente?"
Sospiro come scocciato "Non mi prende niente Nina...Sono solo arrabbiato per come ti stai riducendo a causa di Joseph, ormai sei un fantasma tra di noi tutta per colpa di un'idiota che ti ha sostituito per uno stupido lavoro."
Quelle parole fecero davvero male, era stata come una doccia fredda, spesso ci avevo pensato, Jos non ci aveva pensato due volte ad accettare un nuovo lavoro e a prenotare il volo, quando me l'aveva detto era tutto deciso e poi mi cercava anche per dirmi che gli mancavo come se fosse stato costretto a partire, Julie poteva pure cambiare idea, ma lui aveva preferito andare a girare il nuovo telefilm anziché restare con me, non era una necessità, poteva restare!
Potevo capirlo, ma ero comunque arrabbiata per il suo comportamento, avrebbe dovuto parlarmi invece che ignorarmi "Sarà pure vero, ma avresti dovuto starmi accanto e aprirmi gli occhi piuttosto che ignorarmi!" sbottai arrabbiata.
Alzò un sopracciglio irritato "E' esattamente quello che hai fatto tu, mi hai ignorato completamente nell'ultimo periodo, sei stata distante e di certo non conta che qualche volta sei venuta da me per sentirti meno in colpa Nina, ora perché ti senti ferita?"
Tutto quello che mi disse mi fece davvero male, tanto che non riuscii a continuare e a contro ribattere, mi stava davvero dicendo che era perché me lo meritavo?
Le lacrime erano pronte ad uscire, così mi voltai sbloccando l'ascensore da cui scappai appena arrivai al mio piano.
Mi imbattei in Paul che con una sola occhiata capì che stavo male, mi strinse a se e come sempre quando mi ritrovai tra le sue braccia cominciai a piangere sfogando tutta la sofferenza che provavo nell'ultimo periodo.
Restai tra le sue braccia per molto tempo, almeno finché non mi staccai sospirando, mi guardò negli occhi "Scendiamo a fumare e mi racconti tutto."
Annuii seguendolo per le scale, arrivata all'aria aperta lasciai che il sole si infrangesse sul mio corpo e che diffondesse calore, sfilai la giacca e presi una sigaretta accendendola "Ian mi ignora perché è arrabbiato per come mi sto riducendo, dice che sto soffrendo inutilmente per uno che mi ha sostituito per uno stupido lavoro, ma cosa fondamentale che mi sta ignorando perché è quello che ho fatto con lui." dissi aspirando e rilasciando una nuvoletta di fumo infrangersi nell'aria.
Paul guardò dritto di fronte a se riflettendo probabilmente sulle mie parole prima di dire "Bè sai che la penso come lui su Joseph, ma credo che sbagli sull'ignorarti insomma non è vero che l'hai ignorato, gli sei stata accanto e hai cercato di tirarlo su di morale, io non so cosa prenda ad Ian ultimamente nei tuoi confronti, si comporta come se tu l'avessi tradito con Joseph e non riesco a capire perché si comporti così...ma so anche che lui è estremamente orgoglioso e che forse se vuoi chiarire con lui devi cercare di capire e soprattutto di parlargli con toni calmi." annuii lasciandolo continuare "E anch'io sono stufo di vederti triste, quindi stasera verrai con noi a ballare a costo di portarti in braccio o trascinarti per i capelli okay?"
Sorrisi immaginando già la scena e poi mi strinse a se "Passa tutto piccola Nina."
Annuii stringendolo forte a me.
 
Paul aveva insistito così tanto per farmi uscire che alla fine avevo deciso che era davvero il caso di uscire da quell’albergo che già stavo cominciando ad odiare.
Mi infilai in bagno decisa a farmi bella, avevo bisogno di prepararmi e di stare bene insieme alla gente che ci teneva davvero a me.
Feci una doccia con il mio bagnoschiuma alla pesca e poi avvolta in asciugamano mi avvicinai all’armadio per vedere cosa indossare.
Optai per un vestitino blu elettrico non troppo corto, aveva la scollatura a forma di cuore e scendeva morbido sui fianchi fino ad arrivare all’inizio del ginocchio, ci abbinai delle scarpe beige, erano le scarpe che più amavo e una semplice pochette abbinata alle scarpe .
Ci abbinai infine un semplice ciondolo a forma di cuore .
Quando finii di sistemare sia il trucco che i capelli, il mio cellulare prese a squillare, corsi in camera prendendolo e leggendo la scritta lampeggiante “Biondo inglese.”
Sorrisi spontaneamente ricordando il momento in cui gli avevo affibbiato quel nome e mi sedetti sul letto rispondendo “Ehy…” dissi aspettando una sua risposta.
“Che fai Dobrev?”
“Ho appena finito di prepararmi.”
“Dove devi andare?” chiese prontamente.
Sospirai per un attimo prima di rispondere “Esco con Paul, Ian e gli altri, andiamo in un locale tutti insieme.”
Aspettò qualche minuto prima di rispondere “Ti darai da fare con Trevino per colmare la mia mancanza?”
Sorrisi spontaneamente lasciandomi cadere all’indietro sul letto e sospirando “Mi manchi Jos.” Dissi nostalgica.
“Mi manchi anche tu amore… non immagini quanto.” Disse mentre il mio cuore perdeva un battito per il solo fatto che mi avesse chiamato amore.
“Torna da me. Prendi il primo aereo e torna qui tra le mie braccia.”
Lo sentii sospirare “Tornerò la settimana prossima Nina, non abbandono un lavoro per un capriccio.”
Quello che disse mi fece immediatamente salire il sangue al cervello, mi aveva appena detto che stavo facendo i capricci, mi fece arrabbiare così tanto che non riuscii nemmeno a controbattere, staccai il cellulare direttamente, lo lanciai sul letto e uscii da quella camera.
Non sarei stata lì a piangermi addosso, non mi sarei fatta condizionare la serata, ero stanca di stare male e di non essere capita, non ricambiava quello che pensavo io, bè allora che se ne stesse a Los Angeles per tutta la vita.
Bussai alla camera di Paul che mi si parò di fronte sorridendo, prima di scrutarmi “Sei meravigliosa stasera Nina.”
Sorrisi spontaneamente, ma prima che potessi rispondere sentii la voce di Ian alle mie spalle “Paul ha ragione, sei stupenda stasera.”
Mi voltai verso di lui sorpresa, ci eravamo lasciati in rapporti non proprio ottimi e il suo complimento mi sorprese più del dovuto.
Puntai gli occhi nelle sue iridi di ghiaccio fissandolo “G-grazie.” Tentennai imbarazzata.
Mi sorrise prima di dire “Ti dispiace Paul se scendiamo tra poco? Ho bisogno di parlare con Nina.”
Paul fece spallucce prendendo a scendere le scale, mentre Ian mi fissò per un lungo istante “Mi dispiace…per quello che ho detto e per averti ferita, stai male per lui lo capisco…è solo che sono arrabbiato con Joseph, tu non lo meriti Nina, tutta questa sofferenza non la merita e lui non merita te. Tu hai bisogno di qualcuno che ti ami, di qualcuno che ti stia accanto sempre e che sia disposto a tutto per te. Joseph non è questo. Lui pensa a se, gli altri vengono dopo.”
Annuii abbassando il capo consapevole che tutto quello che aveva detto era giusto, ogni singola parola era giusta, perché io non meritavo nulla di tutto ciò.
Sospirai tenendo sempre la testa china “Stavamo parlando poco fa, ha detto che gli manco, ma quando gli ho chiesto di prendere il primo aereo e venire da me… mi ha detto che era uno stupido capriccio…” puntai gli occhi in quelli di Ian “Io … non lo voglio…non voglio essere trattata da bambina, perché sarò pure giovane, ma non era un capriccio, sto soffrendo per lui perché provo qualcosa, non perché mi manca prendere in giro qualcuno …e se non lo capisce allora non ci troviamo nella stessa situazione.” Dissi ammettendo quello che pensavo davvero su tutta la faccenda, avevo più volte formulato quei pensieri, ma  la realtà era che solo ora ero pronta a confessarli a me stessa.
Ian non disse nulla si limitò a stringermi a se “Andiamo Nina, tira fuori la tua vitalità e il tuo sorriso ne abbiamo tutti bisogno.”
A quelle parole una lacrime percorse la mia guancia e un sorriso si aprì sulla mia bocca “Ce la metterò tutta.” Dissi promettendolo più a me stessa che a lui.
Arrivati al locale ci posizionammo nel nostro privè, ordinammo i nostri cocktail e restammo a chiacchierare, almeno finché la musica si fece più forte e Paul mi afferrò portandomi in pista.
Gli sorrisi cominciando a muovermi a ritmo della canzone che scorreva velocemente, Paul mi sorrideva lasciando venir fuori il suo lato divertente.
Cominciammo a ballare senza fermarci, passando da una canzone all’altra, passai dal ballare con Paul ad afferrare Michael per la vita e cominciare a muovermi con lui che sorrideva compiaciuto, ma appena i nostri corpi si avvicinarono, mi staccai appendendolo e andando a ballare con Candice.
Scosse la testa sorridendo, mentre io mi guardavo intorno, Ian non era in mezzo alla pista e questo era davvero strano.
Mi avvicinai al bancone e lo vidi mentre scriveva qualcosa al cellulare, roteai gli occhi avvicinandomi “Non ti permetto di stare fermo lì con quel muso lungo.” Dissi tirandolo per un braccio fino ad arrivare alla pista da ballo.
Ballammo insieme per qualche canzone, almeno finché non arrivò Michael che mi afferrò per la vita sorridendo e cominciando a muoverci di nuovo.
Mi divertii tanto, ero tra le persone che amavo e ballare mi faceva sentire libera.
Più tardi tutti un po’ brilli uscimmo fuori a fumare una sigaretta, Michael continuava a ridere per la caduta che Paul aveva appena preso sui gradini, Paul lo guardò indispettito prima di unirsi a loro.
Io scossi la testa sorridendo, mentre accendevo la mia sigaretta.
Michael mi guardò dicendo “Sai che sei molto meglio senza Joseph? Ti diverti con tutti e non pensi a stare solo con lui.”
Alzai gli occhi al cielo aspirando “Ma smettetela di dirlo in continuazione.” Dissi mentre Paul scoppiava a ridere improvvisamente.
Sia io che Michael ci voltammo verso di lui ridendo, lui ci guardò e disse “Sono ubriaco.”
Scossi la testa ridendo allegramente “Siamo tutti un po’ ubriachi.” Dissi mentre delle braccia mi stringevano a se da dietro, mi voltai per vedere chi era e scorsi il viso di Ian, ci sorridemmo mentre prestavamo attenzione a Michael che rideva con Paul mentre diceva “La cubista mi ha rifiutato capisci…” e ridevano senza smettere.
Io ed Ian ci guardammo sorridendo, lui li guardò scuotendo la testa “Vi accompagno io a casa andiamo.” Disse mentre i due li guardavano confusi “Aspetta dai, andiamo dentro a prendere la roba.” Dissero svanendo.
Mi voltai verso Ian senza che lui lasciasse la presa su di me “Mi sono divertita stasera, è stato bello stare con voi.”
Lui annuì sorridendo “E’ stato meraviglioso riaverti con noi invece.” Disse prima che Paul, Michael, Candice e il resto ci raggiungessero per tornare in albergo.




Salveeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! 
Eccomi come promesso anche di venerdì, bè che dire, questo capitolo farà contente le Nian no? Visto che Joseph non c'è, Ian ha avuto più tempo per stare con Nina.
Ma e sottolineo MA , Nina sente la mancanza di Joseph e anche se ha cercato di divertirsi, il pensiero fisso del biondo inglese *w* non può passare così velocemente ragazze mie e neanche vi assicuro che passerà del tutto u.u 
E' tutto un se e un ma, vedrete con l'andare avanti dei capitoli. 
Tornando a questo, il discorso di Ian che dice "
Tu hai bisogno di qualcuno che ti ami, di qualcuno che ti stia accanto sempre e che sia disposto a tutto per te. " mi sa tanto di televendita ahahah mancava solo un'insegna luminosa che diceva "ME" ahahah, dai si è capito che Ian stravede per Nina.
Oraaa me ne vado e ci rivedremo....tra due settimane di mercoledì, quindi mercoledì 25 :33 
A prestoooo <3
P.s: Continuate a piangere anche voi per Joseph con me U.U 
ahaha
Faye.

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Capitolo 9
*** Chapter 9. ***


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All’improvviso hai spento il cielo
e questa luna è da buttare via.
Il nostro amore consumato
rimane dentro una fotografia.
Risparmiami le briciole, le tue
disattenzioni, risparmiami i silenzi.
Succede che si rompe tutto,
succede che non è mai giusto.
Io e te che innamoravamo il mondo
Succede che non so che fare,
succede che questo mancare fa stare
                                                                                                        male. Potrei avere una spiegazione?
Senza te non posso vivere.
Succede, succede.

 


Mi guardai intorno in cerca di qualcuno da cui farmi dare un passaggio per l’hotel, era notte e avevamo lavorato nel bosco per le riprese notturne, io mi ero chiusa in camerino e mi ero appena accorta che non c’era nessun altro con me.
Paul aveva un appuntamento con Torrey, mentre Ian era partito da stamattina per la fondazione e sarebbe tornato stasera tardi.
Tutti gli altri non si erano dovuti accorgere della mia assenza, sbuffai prendendo il mio I-pod, sarei dovuta andare a piedi fino all’albergo.
Non era la serata adatta per restare da sola, stamattina mi ero svegliata nostalgica, avevo sognato Jos e questo mi aveva diffuso il malumore per il resto della giornata.
Mi faceva male ammetterlo, ma mi mancava da morire, avrei voluto anche solo vederlo da lontano, mi bastava che mi avrebbe sorriso o detto che sarebbe andato tutto bene e davvero tutto sarebbe andato bene, ma questo non era possibile e con i giorni stavo cominciando ad abituarmi alla sua assenza, ma faceva male lo stesso e spesso mi capitava di piangere da sola sfogando la sua mancanza, oppure di essere triste per un momento.
Poi mascheravo il tutto con un bel sorriso, perché stavo andando avanti, a pochi passi, ma ci stavo riuscendo.
Però questo era uno di quei giorni in cui mi sentivo completamente vulnerabile, in cui sentivo di non potercela fare, di solito era facile non pensarci, Ian mi teneva occupata in tutte le maniere possibili, senza chiedermi nulla, perché sapeva che sarei scoppiata subito, ma oggi lui non c’era ed io ero solo ad affrontare quella nostalgia.
Mi mancava sentire la sua voce che mi diceva cose dolci, che mi faceva sentire importante e che mi rendeva felice.
Più ci pensavo, più mi veniva da piangere.
Improvvisamente, il mio cellulare prese a suonare, avevo gli auricolari e risposi senza vedere chi era.
“Nina..” quando sentii la sua voce quasi mi si bloccò il cuore, era Jos, ci stavamo sentendo dopo tanto tempo di silenzio.
“Jos…” risposi tenendo lo sguardo basso e continuando a camminare.
“Come stai?” chiese mentre facevo una smorfia con la bocca, era l’unica domanda che non avrei voluto sentire, non in questo momento.
Non mi sentivo di dirgli che andava tutto bene, lui era Jos, a lui potevo dire cosa stavo passando, ma farlo sentire in colpa l’avrebbe solo fatto stare male e da sua amica non potevo permetterglielo.
“Sto bene Jos…tu come stai?” dissi fingendo alla perfezione.
“Niente va male…eppure non sono completamente felice…mi manchi tu.”
Sospirai, era quello che non dovevo sentirmi dire, mi veniva da piangere al solo sentire quelle parole “Jos… “ dissi prima di ignorare l’argomento, perché era quello che dovevo fare, perché era giusto così “Come vanno le cose sul set? Ti sei fatto dei nuovi amici?”
Lo sentii sospirare probabilmente nell’essere deluso dal mio cambio di argomento, ma rispose ugualmente “Sono tutti simpatici, sì. Come vanno da voi invece?”
Sospirai “Va tutto bene, abbiamo quasi finito le riprese, dobbiamo girare ancora altre poche puntate.”
“Sì, lo so…vedrò io stesso da vicino domani.”
Mi bloccai un attimo per la frase che aveva appena detto “Domani?”
“Sì… devo tornare per finire di girare le ultime puntate…” disse probabilmente dispiaciuto dal mio tono di voce.
Sospirai cercando di non piangere “Oh bè… si giusto le ultime puntate…bè allora ci vedremo domani no? Non c’è bisogno di restare attaccati ad un telefono per parlare…”
“Era solo che mi mancava sentire la tua voce…ma vedo che non è lo stesso, quindi ci vediamo domani Nina.” Disse riattaccando senza neanche darmi il tempo di ribattere, ma forse era stato meglio così, non avrei saputo dire niente, mi mancava terribilmente, ma non potevo attaccarmi a questo, dovevo andare avanti, stavo portando semplicemente avanti la nostra scelta.
Mi bloccai davanti all’hotel, mi sedetti sul muretto guardando di fronte a me, nonostante pensavo che fosse quella la mia unica possibilità, mi mancava da morire e avrei tanto voluto seguire il mio cuore… che mi diceva di trovare uno sprazzo di felicità in lui, di dipendere da lui.
Era come una lotta interiore, tra la mia testa e il mio cuore, gridavano cose diverse, pensieri diversi e io non riuscivo a stare più al passo, perché tutto questo mi faceva male, perché avevo bisogno di lui, ma non potevo per il suo bene… era contraddittorio eppure era un ragionamento adulto, ed era quello che dovevo fare.
L’istinto va seguito, ma non sempre, perché non è razionale, può portarci a sbagliare e io non potevo sbagliare, non nei confronti di quella persona che amavo.
Sì, perché io amavo Joseph, lo adoravo con tutta me stessa, era il mio sorriso, la mia felicità, il mio sole personale, era come se il sole si fosse spento, più nessuna traccia di lui e tutto intorno restava freddo …e vuoto…come il ghiaccio.
Una macchina si fermò di fronte a me, nel momento in cui le mie lacrime stavano per cadere, Ian scese da quel taxi e corrugò la fronte guardandomi “Che succede Nina?”
Sospirai buttandomi tra le sue braccia “Mi manca…” dissi scoppiando a piangere nel mio porto sicuro, dove tutto poteva risolversi.
  
* * *

Quando eravamo tornati in camera avevo continuato a piangere tra le braccia di Ian, finché non mi ero addormentata.
Mi svegliai con Ian che mi accarezzava i capelli “Nina… dobbiamo svegliarci…o vuoi che dica a Julie che ti prendi un giorno libero?”
Scossi la testa tirandomi su “No va bene… lasciami un po’ sola, faccio una doccia veloce e scendiamo okay?”
Lui annuì guardandomi per bene “Nina sei sicura? Posso andare? Vado via solo il tempo di fare la doccia e poi vengo a prenderti per scendere.”
Annuii “Sì non preoccuparti, quando vieni potresti portarmi anche un’aspirina per favore? Ho un gran mal di testa.”
Ian sospirò tirandomi a se e stringendomi tra le sue braccia “Non ti lascerò neanche un momento libero d’ora in poi, starai sempre con me, non voglio che ti riduci così per lui, tu lo dimenticherai e andrai avanti, lui starà qui solo per qualche settimana, poi te ne libererai e potrai essere felice.”
Annuii rincuorata da quelle parole, mi lasciò un bacio sulla fronte “Ci vediamo tra poco okay?”
Annuii prima di infilarmi sotto la doccia, per rilassarmi completamente.
Indossai il leggins con una maglia bianca con ornamenti con il giallo e il nero e delle scarpe alte, era il completo che avevo messo una volta quando c’era Jos ed ero andata a svegliarlo.
Sospirai alzando gli occhi al cielo -Smettila di pensarlo! Lui se n’è andato, non ti merita!-
Pensai tra me afferrando gli occhiali da sole e le mie sigarette, prima di sedermi sul letto e aspettare che Ian arrivasse.
Dopo poco bussò alla porta, andai ad aprirlo e mi porse l’aspirina con il bicchiere d’acqua.
La ingoiai velocemente prima che Ian dicesse “Sei pronta? Paul mi ha detto che Joseph è di sotto, è già arrivato.”
Sospirai annuendo “Andiamo.” Dissi prima di scendere le scale e andare incontro a quella che sarebbe stata una giornata difficile.
Scendemmo le scale arrivando nella nostra saletta relax, dove c'era il solito banchetto pieno zeppo di cibo per la colazione.
Joseph era bello come il sole, indossava una semplice maglietta grigia a mezze maniche sopra i suoi pantaloni neri, al solo vederlo il mio cuore accelerò i battiti, avrei tanto voluto prenderlo e fermarlo con le mani, non doveva subire quest’effetto.
Stava parlando allegramente con Candice, ma quando si accorse che ero entrata in stanza il suo sorriso si congelò e restammo a fissarci da lontano, era una situazione strana, tutti gli sguardi anche se discretamente erano posati su di noi.
Ian si voltò verso di me “Non fare cose di cui potresti pentirti okay?”
Annuii prima di  avvicinarmi  a Jos sotto il suo sguardo sorpreso, mi fermai a pochi passi senza staccare gli occhi dai suoi "Andiamo fuori?"
Annuì seguendomi fino ad arrivare fuori all'aria fresca e poi mi voltai verso di lui.
Ci fissammo per un tempo che sembrò infinito, poi mi attirò a se, stringendomi tra le sue braccia e subito mi sentii a casa, tutto quell'imbarazzo svanì perchè ero tra le SUE braccia, perchè c'era sempre stato questo legame tra di noi.
Non si staccò mai da me, si allontanò solo di poco per potermi guardare negli occhi, ma le sue mani erano comunque aggrappate ai miei fianchi come se ne andasse della sua vita.
Ci fissammo ancora, poi fu come se il mio cervello smettesse di dare ordini e il mio corpo andasse da solo, prendemmo ad avvicinarci, fino a che non sentii le sue labbra sulle mie e fu uno scoppio di emozioni, il mio cuore prese a galoppare sempre più velocemente ed eravamo così stretti che sentii il suo battere veloce come il mio.
Portai la mia mano all'altezza del suo cuore e l'appoggiai lì sul suo petto, le sue mani invece restarono ferme, mi stringevano al suo corpo.
Fu un bacio lento, ci assaporammo con lentezza, poi quando le nostre lingue entrarono in contatto e cominciarono a danzare insieme, il mio stomaco cominciò ad attorcigliarsi e cominciò a mancarmi il respiro.
Mi staccai per riprendere fiato e prima che potesse riprendere a baciarmi, abbassai lo sguardo prima di puntarlo nei suoi occhi “Resta qui…per me Jos…” dissi quasi supplicandolo.
Lui sospirò abbassando lo sguardo “Ieri ho firmato il contratto… per un anno.”
E fu come porre una lama al centro del mio cuore e spingerla giù fino a penetrarlo e spezzarlo a metà, mi staccai subito dalla sua presa dandogli le spalle, sentii le lacrime agli occhi e mi voltai arrabbiata verso di lui “Allora perché fai questo? Perché diavolo non mi lasci andare? Perché continui ad illudermi baciandomi? Perché non vuoi che io ti dimentichi?”
Mi sembrava quasi di vedere i suoi occhi luccicare, stette in silenzio prima di sbottare “Perché ti amo Nina!”
Il mio cuore balzò dritto in gola a quelle parole, era esattamente quello che avrei voluto gridargli anch’io, ma non potevo farmi abbindolare di nuovo, non potevo soffrire ancora, mi voltai dandogli le spalle “Non abbastanza a quanto pare, altrimenti non saresti così lontano da me.”
Le mie parole erano una lama affilata, sapevo che gli stavo facendo male, ma era l’unica cosa da fare, doveva finire così, non potevo arrestare quella rottura, ero stanca di soffrire.
“Tutto quello che ho fatto, è per come mi hai trattato ieri, non sei solo tu quella che prova qualcosa, ma dalla pessima opinione che hai di me, dovrei dedurre che tu non provi per me neanche il minimo di quello che provo per te. Non è per farti sentire in colpa sai? E’ per farti capire che io non mi sto divertendo a starti lontano, sto male anch’io.”
Mi voltai verso di lui mentre le lacrime cominciarono a scorrere “Nessuno ti ha costretto Joseph…nessuno! Julie non aveva ancora neanche deciso se far morire Klaus…tu hai preso questa decisione.”
Lui abbassò lo sguardo prima di dire “ Perché ancora non mi ero accorto di essere innamorato di te…l’ho capito standoti lontano, sono un maledetto codardo Nina e quando ho capito che stavo cominciando ad innamorarmi di te sono scappato, perché ho sofferto in passato! Ma non avendoti intorno ho capito che era già fatta…ora è troppo tardi per rimediare…lo so…mi dispiace…”
Asciugai le mie lacrime con una mano “Dispiace anche a me… ma  non si può tornare indietro, siamo costretti a starci lontani.”
Detto questo scappai via, lontano da lui, lontano da questa assurda relazione che era finita da molto tempo, lontano dal suo cuore e dal suo amore.
La prima cosa che feci fu correre da Paul, lui sapeva mantenere la calma, se solo Ian mi avesse visto di nuovo in quello stato sarebbe corso a spaccargli la faccia e non era colpa di Jos, era colpa di entrambi.
Entrai nel camerino di Paul che stava parlando a telefono, appena mi guardò negli occhi chiuse la telefonata accogliendomi tra le sue braccia “Nina…” disse stringendomi a se.
Quando mi ero calmata Paul era dovuto andare, aveva un appuntamento con Torrey che non gli avevo permesso di annullare, sapevo che avrebbe chiamato Ian per farlo venire da me.
Ero sdraiata sul divanetto del camerino di Paul, aspettando che Ian facesse la sua apparizione.
Due minuti dopo varcò la soglia della porta avvicinandosi e sedendosi di fianco a me “Come stai?” chiese accarezzandomi i capelli.
Feci spallucce senza proferire parola, lui mi guardò per qualche secondo, prima di tirarmi a se e stringermi in una delle sue morse, dove mi sentii subito meglio.
Si staccò qualche secondo da me prima di dire “Ricordi quando stavo male per Megan? Tu mi hai portato in giro con te per farmi svagare e per farmi superare tutto. Che ne dici se faccio lo stesso con te?”
Lo guardai “E dove andremo?”
Mi sorrise prima di dire “Ti porterò in un bel posto, devi solo fidarti di me.”
Annuii seguendolo fuori, mi fidavo di Ian era una di quelle poche persone di cui mi fidavo ciecamente.
Dopo un bel tragitto, fermò la macchina, mi aprì la portiera e tenendomi per mano mi trascinò con lui sulla spiaggia di fronte a noi.
Era il tramonto, c’era una visione spettacolare, Ian si sfilò le scarpe “Facciamo un bagno, liberi dai vestiti, liberi da tutto.”
Lo guardai sorridendo per la sua idea “Non mi spoglierò mai.” Dissi poggiandomi una mano sul fianco.
Alzò un sopracciglio sfilandosi la maglietta in modo da lasciare in bella vista tutti i suoi pettorali, poi si slacciò i jeans che sfilò restando solo in boxer.
Non era la prima volta che lo vedevo poco vestito, ma era sempre una visione spettacolare.
Si avvicinò piano a me con l’intento di sfilarmi i vestiti, cominciai a correre per tutta la spiaggia con lui che mi seguiva ridendo “Dai Nina, ti ho visto anche meno svestita.”
Lo guardai minacciosa e neanche il tempo di ribattere che mi fu addosso e cademmo ridendo “Ora smettila di ribellarti e togliti i vestiti.”
Lo guardai mimando un broncio prima di sorridere maliziosa “Perché non mi spogli tu?” dissi poggiandogli un dito sul petto.
Si abbassò quel poco per sussurrarmi all’orecchio “Se poi il mio amico nelle parti basse avrà qualche reazione, non darmi la colpa.”
Sorrisi complice estraniata da tutto il mondo che ci circondava, eravamo solo io e lui in quella spiaggia, Ian non si fece ripetere l’invito due volte e mi sfilò la giacca di jeans.
Poi con un solo rapido gesto sfilò il mio vestitino scrutando con un occhiata tutto il mio corpo ricoperto da della misera biancheria intima, mi sottrassi dalla sua presa e cominciai a correre verso l’acqua “Chi arriva ultimo è un mangia-scoiattoli!”
Sorrise divertito prima di cominciare a corrermi dietro, raggiungermi e farmi cadere per poter essere in vantaggio.
Finimmo in acqua immergendoci completamente e fu subito liberatorio, mi sentivo davvero libera e in pace come stessa, in quel momento più che mai.
Ian tentò di affogarmi un paio di volte, gli schizzavo l’acqua in continuazione e giocavamo tra di noi.
Uscimmo dall’acqua quando divenne tutto buio e c’era sola la luce della luna ad illuminare la spiaggia, Ian mi fece segno di attendere e tornò con due grossi asciugamani e dei sacchetti che probabilmente contenevano del cibo.
Mi porse un asciugamano che avvolsi intorno al mio corpo accuratamente prima di sedermi sulla sabbia.
Ian si asciugò infilandosi i jeans, poggiò l’asciugamano a terra e mi guardò “Che ne dici se mangiamo anche qui?”
Annuii sfilandogli i sacchetti dalle mani e guardando il contenuto, c’erano delle patatine fritte e due hamburger, ne afferrai uno e cominciai a mangiarlo, Ian mi seguì a ruota e quando finalmente svuotammo tutto i sacchetti mi fece segno di avvicinarmi.
Mi sfilai l’asciugamano infilando il vestito e mi sedetti tra le su gambe, poggiando la testa al suo petto marmoreo e volgendo lo sguardo alla luna.
Restammo in silenzio per molto tempo, finché Ian non intervenne “Ora sai anche tu dove vengo quando sono pensieroso.”
Sorrisi giocherellando con il suo anello “Questo da oggi in poi sarà il nostro posto, perché quando vorremmo pensare ci verremo insieme.”
Ian mi guardò sorridendo “A me va bene…tanto quando avrò da pensare andrò nel tuo di posto.”
"Ian mi prometti che non te ne andrai mai?" chiesi improvvisamente cambiando completamente discorso .
 Mi guardò negli occhi annuendo "E dove posso mai andarmene senza la mia Dobrev?"
Sorrisi spontaneamente "Grazie per tutto quello che stai facendo per me."
Lui sospirò "E' un piacere Dobrev."
Disse prima che cadesse tra noi un nuovo silenzio ricco di serenità, intrecciai le nostre mani prima che lui rompesse il silenzio "Paul è geloso, dice che sto prendendo il suo posto e che è arrabbiato con te per questo."
Mi voltai a guardarlo allarmata "Cosa? Ma non è vero è che gli lascio più tempo per stare con Torrey!"
Alzò un sopracciglio "Grazie mille Dobrev della considerazione !" disse fingendosi offeso.
Sorrisi prendendolo in giro "Ma tu sei un amico qualunque, lui è il mio migliore amico."
Fece spallucce "Io non voglio essere il tuo migliore amico, i migliori amici non vanno a letto." disse sorridendo beffardo.
Alzai gli occhi al cielo ignorando la sua provocazione "Mi dispiace per Paul...sai se stasera sta con Torrey?"
Lui scosse la testa "No lei aveva solo il pomeriggio a disposizione.”
Annuii, dopo sarei corsa in camera sua, lui sarebbe stato sempre l’unico.
 


Eccomii quiiiiii! 
Allora non ho molto da dire, anche perché oggi non sono dell'umore adatto. 
Faccio solo qualche commento: Lei lo amaaaaaaaaaaa *.* Cioè vi rendete conto? Ama Joseph *.* Sì anch'io sono felice perché sia tornato, ma purtroppo ci sarà solo in questo capitolo, dal prossimo niente Joseph T.T Ovviamente non per sempre, vedremo come andranno le cose :33
Inoltre devo dire che Ian si sta mettendo all'attacco, non so quanto ci riuscirà!! 
Ecco tutto, ora me ne vado, ma prima ringrazio chiunque abbia recensito, chi ha letto in silenzio o chi l'ha inserita nelle seguite, ricordate o preferite!
Grazie mille a tuttiii <3
A mercoledì :33
Faye.

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Capitolo 10
*** Chapter 10 ***


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Erano passati un paio di mesi da quando Joseph era partito e di lui non avevo più avuto nessuna traccia.
C’erano solo delle voci di corridoio che dicevano che lui e la sua collega avevano una relazione extracurriculare, la notizia si era diffusa dopo solo pochi giorni che era partito, questa cosa mi aveva fatto solo rabbia ed era per questo che se prima ero disposta ad avere comunque qualche rapporto con lui, ora avevo rotto tutti i rapporti.
Non so perché questa situazione con Jos, aveva avvicinato così tanto me ed Ian, ultimamente eravamo affiatati e tutti cominciavano a vociferare del perché eravamo sempre insieme da qualsiasi parte, ma io non mi curavo dei pettegolezzi e neanche Ian visto che non aveva mai accennato niente.
Ora mi stavano aspettando tutti di sotto, dovevamo fare una cena con il cast, per discutere un po’ di com’era finita la stagione.
Ovviamente non ci aspettavano delle grandi vacanze, visto che avremmo ripreso fin troppo presto a girare.
Mi truccai mettendo un filo di rossetto rosso, infilai gli orecchini e afferrando il cellulare uscii dalla porta, arrivata a metà del corridoio mi ritrovai Ian che si abbottonava la camicia, lo guardai stranita “Che ti è successo?”
Mi guardò sorridendo “Ho portato Sophie stasera e mi ha assalito in ascensore.”
Alzai un sopracciglio, non so perché quella Sophie mi infastidiva e non sapevo se la fitta allo stomaco fosse per lei, per il fatto che avesse assalito Ian o perché avevo fame.
Fatto sta che mi incamminai “Era così necessario portarla stasera?”
Corrugò le sopracciglia guardandomi “Sono circa due mesi che me la porto a letto, almeno un contentino di tanto in tanto.”
Ebbi una fitta allo stomaco di nuovo a quelle parole e lo guardai perplessa “Due mesi? Perché io non ne so niente?”
Fece spallucce “Perché non è rilevante Nina, siamo amici … extracurriculari.”
Alzai gli occhi al cielo infastidita da quella parola che mi riportò alla relazione di Jos con la sua amichetta e sbuffai dicendo “Non mi importa. Lascia perdere.” Dissi percorrendo le scale velocemente e lasciandolo lì stupito dalla sua reazione.
 
Pov. Ian.
La vidi andare via  scocciata dalla nostra conversazione e restai imbambolato a guardarla.
Scesi le scale imbattendomi in Paul che mi disse “Nina stasera è splendida.” Mi fece notare ammiccando nella sua direzione.
Ero stato così preso dalla nostra piccola discussione che neanche mi ero accorto della bellezza di Nina quella sera, lei era sempre bellissima, ma quella sera era particolarmente stupefacente.
Indossava un vestito nero a mono spalla che scendeva liscio sul suo corpo perfetto fino a scoprire le gambe lunghe e slanciate, finendo il tutto con delle scarpe rosse meravigliose.
Portava i capelli lisci e naturali, ma quel filo di rossetto rendeva il tutto perfettamente.
Nina aveva avuto sempre buoni gusti nel vestire, di questo non mi sorprendevo, ma mi ero sorpreso di essere stato così stupido da non accorgermene prima.
Era lontano da me e parlava allegramente con Candice, quest’ultima dovette dire qualcosa di divertente che la fece sorridere mostrando la fila di denti bianchi che risaltavano grazie al rossetto.
Preso a guardarla non mi accorsi che Sophie mi si era avvicinata “Perché sorridi così tanto?” .
Non mi ero neanche accorto di aver sorriso e mi voltai verso di lei cercando di non fargli notare la vera motivazione “Nulla…come ti sembra qui?”
Lei fece spallucce “Bello…sono tutti così gentili…” disse prendendo a chiacchierare su quanto gli altri erano stati disponibili con lei.
Finsi di ascoltarla tutto il tempo, finché Julie finalmente non ci chiese di prendere posto e lei smise di blaterale.
Ovviamente Sophie si sedette di fianco a me.
Paul stava per prendere posto alla mia sinistra, ma Nina lo bloccò con una mano “Ti dispiace se mi siedo io di fianco ad Ian?”
Paul corrugò le sopracciglia prima di acconsentire.
Mi sorprese, ma non mi aspettavo un esito positivo di questo gesto, Nina era piuttosto dispettosa.
Infatti non mi degnò di uno sguardo, per tutta la cena parlò e scherzò con Michael di fronte.
Sophie mi stava attaccata e io non le prestai molta attenzione per tutta la sera.
Ad un certo punto Michael le sorrise chiedendole di andare a fumare e lei accettò volentieri uscendo con lui.
Non potei seguirli, visto che Sophie continuava a trattenermi, ad un certo punto mi baciò senza che quasi non me ne accorgessi, non potetti fare altro che ricambiare di malavoglia.
Appena ci staccammo, mi voltai e vidi Nina fissarmi da lontano, si sedette di fianco a me e finalmente ebbi occasione di rivolgerle la parola visto che Sophie era andata a parlare con Candice. “Michael?” dissi bevendo un sorso del mio vino.
Lei fece spallucce senza guardarmi negli occhi “ Di certo non l’ho baciato davanti a tutti.”
Deglutii incassando il colpo basso “Sei splendida stasera sai?”
Per la prima volta si voltò verso di me e puntò i suoi grandi occhi espressivi nei miei “Grazie.” Disse senza staccare lo sguardo da me.
Sospirai guardandola, prima di dire sorridendo “Michael continua a fissarci, ha paura che ti porti via.”
Distolse lo sguardo sorridendo “Mi diverto a far finta di provarci, ma sai bene che a me non interessa per niente.”
Annuii puntando lo sguardo nei suoi occhi di nuovo “E tu sai che per me Sophie non conta niente.”
Non fece cenno di risposta prima di dire “E allora perché continui ad illuderla? Perché la baci davanti a tutti. Non è da te comportarti così con le persone.”
Feci spallucce concordando con la sua teoria “E’ vero… ma non so c’è qualcosa in lei che mi piace… “
Si voltò subito guardando dritto di fronte a se “Secondo me è solo una scusa, dovresti lasciarla andare.”
La guardai serio “Vuoi che la lasci andare?” chiesi spudoratamente, non preoccupandomi di niente, non c’era bisogno di essere razionali in queste circostanze.
Si voltò a guardarmi negli occhi prima di sorridermi e voltare di nuovo lo sguardo “Ti è piaciuta la cena?” disse cambiando argomento.
Era tornata in se, Nina si limitava a farti capire le cose, non ti diceva mai nulla era misteriosa e questo mi piaceva.
Sorrisi facendo spallucce “Sai che non amo mangiare carne.”
Annuì “Però non vuoi diventare neanche vegetariano.”
Annuii a mia volta “Non ho molto tempo da dedicare alla mia alimentazione.”
Continuammo a parlare del più e del meno, sorridendoci complici, però non ci avvicinammo mai, ci limitavamo a comunicare con gli sguardi.
Julie poi ci fece riaccomodare tutti per poterci parlare, ci voltammo ad ascoltarla, ma non riuscivo a non avere almeno un minimo contatto con lei, infatti infilai la mia mano sotto il tavolo e afferrai la sua incrociandole.
Strinse la mia presa sorridendo, senza  dire nient’altro, perché era questa che ci differenziava , eravamo complici come nessun altro.
 
*  *  *
Pov.Nina
Più tardi finita la cena, restammo tutti in terrazza a fare quattro chiacchiere, Ian stava accompagnando Sophie fuori la porta e se le aveva chiamato un taxi era già un buon segno.
Michael, Paul e Candice erano mezzi brilli e continuavano a ridere senza sosta, Michael si sedette di fianco a me “Lo sai che stasera sei davvero meravigliosa? Questo vestito ti sta magnificamente.”
Sorrisi per la sua faccia da ubriaco, Paul aggiunse “Sì, ha ragione, è davvero bello.”
Sorrisi nel momento in cui Ian mi si avvicinò sedendosi di fianco a me, fissò sia Paul che Michael e ridacchio “Andiamo andate in camera che siete ubriachi.”
Paul e Michael si voltarono a guardarlo allibiti “Ma è presto, perché non facciamo un gioco?”
Candice che se ne era rimasta zitta si illuminò a quella parola “Sì ci sto! Conosco un gioco perfetto per quest’occasione.”
Scossi la testa incredula, mentre a noi si aggiungeva Matt Davis e Torrey “Di che gioco parlate?”
Candice si illuminò dicendo “Torno subito e ve lo mostro.”
Sorrisi luminosa, mi piaceva quando tutti eravamo brilli, ci divertivamo più del dovuto e ogni tanto non faceva male.
Candice tornò con una bottiglia di vodka tra le mani e un bicchierino, si posizionò al centro del cerchio e disse “Il gioco consiste in delle domande, ognuno di noi a turno riceverà una domanda da qualsiasi persona, ovviamente una alla volta e questo dovrà rispondere sinceramente, se non vuole rispondere, deve bevere un bicchierino e pagare pegno.”
Sorrisi luminosa pensando che probabilmente saremmo finiti tutti ubriachi e che sarebbe stato meglio rivolgere a Paul e a Michael delle domande semplici o sarebbero crollati.
Matt scosse la testa sorridendo “Sembriamo dei liceali, ma ci sto lo stesso.”
Ci spargemmo tutti a cerchio intorno al tavolino, Michael si alzò sorridendo a tutti “Sono io che faccio la prima domanda…a…” disse cominciando a guardarsi intorno e puntò il dito verso Candice “Voglio sapere con chi del cast sei andata a letto.”
Tutti fissammo Candice che arrossì imbarazzata “Solo con te idiota.” Disse mentre lui sorrideva soddisfatto e si accomodava.
Candice si alzò squadrandoci, prima di puntare il dito verso Matt “Chi hai desiderato di portarti a letto di più e quando.”
Matt sorrise facendo spallucce “Nina, quando indossava quel vestitino blu in discoteca qualche settimana fa… “
Sorrisi mentre Ian lo fissava serio, Matt si alzò in piedi puntando il dito verso Torrey “Il bacio che ti è piaciuto di più sul set.”
Lei sorrise imbarazzata prima di rispondere “Quando Elena ci ha sorpresi la prima volta.”
Paul li guardò indignato, mentre Torrey si alzava in piedi puntando il dito verso suo marito “La persona che ti è piaciuto baciare di più sul set.”
Lui sorrise luminoso dicendo “Claire, bacia molto bene.”
Paul si mise in piedi guardando sia me che Ian, fissò Ian dicendo “Perché hai  rotto con Sophie?”
Lui sorrise dicendo “Me l’ha chiesto Nina.”
Paul mi guardò sorridendo “Io ho sempre ragione!” disse spalancando la mano di fronte  a Trevino che gli mollò una banconota da dieci dollari fissandomi serio.
Sorrisi mentre Ian si voltava verso di me “Perché mi hai chiesto di rompere con Sophie?”
Tutti mi guardarono aspettandosi una risposta, ma sorrisi luminosa versandomi della vodka nel bicchierino e mandandolo giù tutto d’un sorso “Chi decide il pegno?” dissi mentre tutti lanciavano un lamento di disapprovazione.
Candice sorrise allegra dicendo “Voglio che a dare pegno sia sempre Michael.”
Tutti ci lamentammo di nuovo per quella scelta, era il più ubriaco e anche da sobrio avrebbe scelto dei pegni assurdi.
Lui sorrise trionfante alzandosi in piedi “Devi far scendere la spallina del tuo vestito.”
Feci spallucce mandando giù l’unica spallina del vestito che restava comunque perfettamente saldo intorno al mio corpo e lui sorrise trionfante.
Mi alzai guardandolo visto che era l’unico rimasto “Hai mai fatto flop con una ragazza nel bel mezzo di un rapporto?”
Lui fece spallucce dicendo “Capita a tutti.”
Scoppiarono tutti a ridere per la sua espressione angelica mentre Candice si intromise “Bene ora che abbiamo completato il primo giro, dobbiamo bere tutti un bicchierino, più siamo ubriachi più il gioco si farà divertente.” Disse dando un bicchierino ad ognuno di noi,
Bevemmo tutti in contemporanea e cominciai a sentirmi già brilla visto che si stava aggiungendo il tutto al vino della cena.
Il primo ad alzarsi fu di nuovo Michael che puntò il dito verso Ian “Chi ha il cuore del Mr. Somerhalder?”
Ian prese la bottiglia versandosi della vodka e bevendola tutta d’un sorso.
Michael sorrise trionfante dicendo “Voglio che tu baci Candice per un minuto.”
Ian alzò gli occhi al cielo tirando a se Candice, si baciarono quasi divorandosi, l’alcool stava facendo il suo effetto.
Ian si staccò da Candice puntando il dito verso Paul “Il posto più strano in cui hai fatto sesso.”
Paul sorrise luminoso dicendo “Su una cattedra al liceo.”
Tutti demmo un coro di approvazione, mentre lui sorrideva soddisfatto e puntava il dito su Matt “ L’ultima volta che l’hai fatto.”
Lui fece spallucce dicendo “Ieri.” Disse guardando Candice che si voltò imbarazzata.
Questa cosa mi stranì, ma non avrei potuto tirare a Candice nessun colpo basso, Matt si alzò in piedi puntando il dito contro lei “Sei stata del tutto sincera alla domanda di Michael ?”
Lei lo guardò sprezzante buttando giù un bicchierino, Michael sorrise trionfante alzandosi “Bene Candice devi toglierti la maglietta.”
Lei fece spallucce sfilandosi la maglietta e restando in reggiseno, si alzò in piedi puntando il dito contro Torrey “Il posto più strano in cui tu hai fatto sesso.”
Lei sorrise imbarazzata prima di dire “In una cabina telefonica a mare.”
Tutti guardarono Paul che scoppiò a ridere facendo spallucce “Mi piacciono i posti strani.”
Tutti ridemmo in coro, mentre Torrey si alzava puntando il dito verso Michael “La persona di tutto il cast che hai desiderato di più e quando.”
Michael sorrise alzandosi in piedi e dicendo “Nina…e tutte le volte che la vedo vale? “ disse scoppiando a ridere.
Torrey rise scuotendo la testa “Andiamo, deve esserci una volta in cui ti ha attratto di più.”
Lui annuì dicendo “Quando indossava il tubino blu, quello lasciava davvero poco all’immaginazione…”
Candice lo guardò in cagnesco, mentre lui sorrideva puntando il dito verso di me “La persona con cui andresti a letto ora, tra di noi.”
Sorrisi dicendo “E’ un complotto nei miei confronti questo gioco?”
Candice rise senza motivo prima di dire “Andiamo Nina, siamo ubriachi, domani nessuno ricorderà niente.”
Sorrisi annuendo “Ian.” Dissi mentre Michael mimava una smorfia di delusione e si sedeva.
Anche senza voltarmi sapevo che Ian aveva gli occhi puntati, ma io fissai Candice che sorridendo luminosa disse “Questa volta facciamo due bicchierini ciascuno.”
Bevemmo tutti due bicchierini, dopo l’ultimo sorso sentii di essere più ubriaca e sapevo già che questo sarebbe stato il giro più difficile.
Eravamo tutti completamente ubriachi, visto che continuavamo a ridere senza motivo, ad alzarsi per primo stavolta fu Matt che puntò il dito contro Paul “Ti sei mai eccitato durante una cena importante?”
Tutti lo guardammo per la domanda ambigua e scoppiammo a ridere, Paul annuì dicendo “Sì, la prima volta che sono andato a cena a casa di Torrey, aveva un vestitino che… dopo non sapevo più come alzarmi per andarmene.”
Tutti scoppiammo a ridere per quel racconto imbarazzante, mentre Paul si alzava  e puntava il dito contro di me “Hai mai fatto un sogno erotico su Ian?”
Deglutii a quella domanda imbarazzante e mi versai da bere per non rispondere, Michael si alzò in piedi trionfante, con un sorriso che gli ricopriva tutta la faccia “Come pegno, voglio che mi baci.”
Ian si alzò in piedi ubriaco scuotendo la testa avanti indietro “Non…vale…n…o…n valeeeeeeeeeee! Dai…Candice digli…che..n..on ..vale! E’ fav…orit..ismoo!”
Candice scoppiò a ridere annuendo “Facciamo….che va-va-le … solo se non è un bacio.”
Ian annuì di tutta risposta dicendo “Sì…or-ra-v-v-v-ale.”
Scoppiai a ridere confusa da quella strana discussione, mentre Michael li guardava in cagnesco, prima di sorridere di nuovo “Allora devi leccare la vodka dai miei addominali.”
Mi alzai in piedi con un sorriso stampato sulla faccia, gli sfilai la maglietta versandogli il bicchierino sugli addominali, cominciai a leccarli, mentre sentivo Paul dire “Sì!!!! Questo gioco è fantastico.”
Quando ebbi finito scoppiammo tutti a ridere, mentre ci raggiungeva Julie che ci vide ubriachi e si infuriò diventando tutta rossa “Cosa cavolo combinate? Maledizione! Voi dovete lavorare domani! Molte persone dell’albergo si sono lamentate per il chiasso, andate a dormire!” disse mentre tutti ci lamentavamo e ci dirigevamo verso le nostre camere.
Ci dicemmo buonanotte nell’hall, per poi separarci.
Ian mi seguì senza ombra di dubbio, aprii la porta e in pochi secondi ritrovai il mio corpo schiacciato contro il suo, mi fissava serio e disse “Sono morto di gelosia, quando ti sei avvicinato al suo corpo.”
Ridacchiai annuendo “Siamo ubriachi.” Dissi, mentre lui si avvicinava alle mie labbra, le catturò in un bacio che sapeva di vodka, le nostre lingue cominciarono a rincorrersi e ci staccammo solo per respirare.
Ci avvicinammo al letto ridendo, mi sorrise stringendomi a se e baciandomi di nuovo, stavolta era serio nonostante l’alcool, le sue mani mi tenevano stretta al suo corpo.
Mi staccai scuotendo la testa “Devo dormire…” dissi voltandomi dall’altro lato, mentre lui rideva.
 
*  *  *
Ci svegliammo con il suono della sveglia, mi alzai socchiudendo gli occhi per la troppa luce.
La mia testa pulsava incontrollata, mi guardai intorno e vidi Ian che spegneva la sveglia, prima di voltarsi verso di me “Quanto cavolo abbiamo bevuto ieri?”
Feci spallucce toccandomi la testa “Non ne ho idea, ma dal mio mal di testa direi davvero troppo.”
Sorrisi stiracchiandomi mentre lui mi guardava confuso “Ricordi qualcosa?”
Scossi la testa amareggiata “Ricordo solo fino al primo giro di domande, poi ho un vuoto totale, non so neanche come ci siamo arrivati qui.”
Lui rise scuotendo la testa e alzandosi “La prossima volta è meglio non farsi tentare da Paul e Candice, io vado in camera… mi serve una doccia e quando torno ti porto un’aspirina, dovrebbe passare per le riprese.”
Annuii alzandomi dal letto e avviandomi alla porta “Ci vediamo tra poco ubriacone.” Dissi mentre lui ridacchiava e si chiudeva la porta alle spalle.
Tutto quello che c’era nella mia testa era un grande vuoto, da una parte era un sollievo, dall’altra mi preoccupavo per quello che avevo potuto combinare.
 



Eccomiiiii!
Allora in questo capitolo Jos non compare per niente, è un regalino per le Nian e uno sconforto per i Ninos, sì l'ho appena inventato , sembra più il nome di una squadra di football, ma vabbè u.u
Comunque non gioite troppo presto, devo fare una precisazione sulla prima parte, Nina non è andata via scocciata dal fatto che Ian andava a letto con un'altra, ma gli ha fatto tornare in mente Jos e la gelosia ha invaso il suo cuoricino *w* 
Bene avete visto che regalo vi ho fatto? Lei gli chiedi di lasciar andare Sophie, incrociano le mani, lei dice che sarebbe andata con Ian tra le persone che c'erano e non risponde ad alcuni interrogativi, Nian siete contenti? Io spero di sì! Anche perché la vostra felicità purtroppo per me, non è finita qui, nel prossimo capitolo ci sarà ancora dell'altro e vi piacerà! 
Per quei pochissimi che sostengono i Ninos, non vi abbattete, ci sarà tempo e spazio anche per loro, abbiate solo pazienza.
Mi sembra di aver detto tutto, sì, quindi passo a ringraziare chiunque abbia recensito, chi ha aggiunto la storia tra le preferite, ricordate e seguti! Anche chi legge in silenzio! Grazie Grazie :)
Ah ci tengo a precisare che il bacio di Nina e Ian non verrà mai ricordato, è finito nel dimenticatoio...colpa dell'alcool! Muhahah XD A mercoledì :3 <3 
Faye. 

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


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Infilai il mio vestitino bianco, aggiustai la cintura marrone sotto il seno e mi avvicinai all’armadio delle scarpe per vedere quali indossare, stamattina non dovevamo lavorare grazie a Dio e Paul aveva deciso che saremmo andati a casa sua per un pranzo tutti insieme, che poi aveva incluso solo me ed Ian.
Ultimamente ci guardava strano e questa organizzazione aveva tutta l’aria di un imboscata ed era proprio per questo che non ne avevo assolutamente voglia.
Io ed Ian stanotte avevamo dormito di nuovo insieme, ieri sera eravamo usciti insieme, eravamo andati a mangiare cinese e poi tornati in albergo gli avevo chiesto di dormire con me e lui aveva accettato con un semplice sorriso.
Ultimamente passavamo troppo tempo insieme, qualsiasi attività lui svolgesse c’ero di mezzo anch’io e lo stesso succedeva con me.
Paul mi aveva chiesto ripetutamente cosa stava succedendo tra di noi, ma io continuavo a dirgli che non stava succedendo assolutamente niente e che eravamo amici, nient’altro.
Di certo non volevo soffermarmi a pensare razionalmente a quello che stava succedendo, anche perché non ne avevo la minima idea, non volevo pensarci, volevo solo vivermi il tutto.
Premetti più volte il bottone dell’ascensore inutilmente, probabilmente qualcun altro lo stava usando, sbuffai scendendo le scale con cura visto che le mie scarpe erano altissime.
Appena arrivai nella saletta relax, Trevino si voltò a guardarmi e mi fissò finché non arrivai di fianco a lui “Che c’è?” chiesi irritata dal suo sguardo esplicito.
Si schiarì la gola dicendo con un sorrisetto malizioso “ Stamattina trasudi sesso da tutti i pori.”
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa e rubandogli il caffè dalle mani, Paul mi si avvicinò fissandomi “Perché stamattina sei così… provocante diciamo?”
Sbuffai per la seconda volta “Senti ho indossato un semplice vestito cosa che faccio tutte le mattine e inoltre sono stata costretta a venire ad un pranzo combinato, non mi piacciono queste cose, quindi vedi di non irritarmi.”
Alzò un sopracciglio offeso probabilmente da quello che avevo appena detto “Non è nulla di combinato, Torrey mi ha chiesto se potevo far venire anche te ed Ian, vedi a me non importa quello che succede tra di voi, non sono affari miei e se non vuoi venire a questo pranzo allora resta pure qui.” Disse voltandomi le spalle irritato.
Bene ero sveglia da solo mezz’ora e avevo già irritato me stessa e Paul.
Uscii fuori all’aria fresca sedendomi sul muretto che tanto amavo, il sole venne subito a contatto con la mia pelle e cominciai a sentire caldo, sfilai il mio giubbotto di pelle e sbuffai altamente irritata, non sapevo perché mi ero già svegliata di malumore, ero completamente ignara del motivo, probabilmente era perché odiavo questa pressione continua dei paparazzi che cominciavano a dire di tutto sul nostro conto, forse questa non era la vita adatta a me.
Mi voltai per un secondo e vidi Ian avvicinarsi a me, il suo sguardo indugiò sulle mie gambe scoperte fino a risalire ai miei occhi e sorridere.
Non ricambiai, anzi guardai dritta di fronte a me sbottando “Su dimmi anche tu che stamattina trasudo sesso da tutti i pori.”
Lui si parò di fronte a me corrugando le sopracciglia “Che c’è stamattina il caffè era amaro?”
Feci spallucce puntando lo sguardo oltre la sua figura, ma non si arrese, portò le sue dita ad alzare il mio mento puntando le sue iridi azzurre nelle mie “Che succede Dobrev?”
Sbuffai per la capacità che aveva di leggermi dentro e decisi di confessargli la verità “Sono nervosa.”
Annuì visto che questo era stato un dettaglio piuttosto chiaro e continuò “E c’è un perché?”
Annuii distogliendo lo sguardo da lui “Odio tutti i paparazzi che continuano a mettere voci sul nostro conto, insomma nella nostra vita non possiamo respirare senza che venga detto a tutti. E’ scocciante Ian, da morire.”
Lui annuì staccandosi un po’ da me e mantenendo le distanze , aveva interpretato male i miei pensieri e sbottai subito “No…non intendevo che non dovevamo passare più tanto tempo insieme, mi irritano i paparazzi, non essere vista insieme a te.”
Lui mi guardò negli occhi “E quindi?” chiese scrutandomi.
Sospirai sbottando di nuovo “Non devi fraintendere, se non vorrei passare del tempo con te non lo farei.”
Sorrise sapendo che era la verità “No intendevo…quindi vuoi rovinarti la giornata per degli stupidi pettegolezzi?”
Scossi la testa scendendo dal muretto “No…mi dispiace…” dissi mentre lui mi tirava a se in un abbraccio, inspirai il suo dolce profumo calmandomi all’istante.
Poi lui si avvicinò con le labbra al mio orecchio dicendo “Ed è vero, con questo vestito trasudi sesso da tutti i pori e stretta così a me potrebbe essere frainteso tutto, ma lascia che parlino, possono fare solo quello, guardarci e parlarne.”
Sorrisi per la sua constatazione “Okay ora devo andare a chiedere scusa a Paul, non meritava una mia scenata.” Dissi divincolandomi e dirigendomi all’interno e anche se non mi ero voltata, sapevo che il suo sguardo era caduto sul mio fondoschiena, cosa che mi confermò dopo poco “Bel vestito comunque, ti fa un bel lato b.”
Sorrisi gongolando dentro di me e voltandomi “Grazie.” Dissi prima di rientrare.
 
# # #

Eravamo già arrivati a casa di Paul, io ed Ian stavamo aspettando Paul e Torrey che erano andati a fare la spesa, ero seduta a bordo della piscina con immerse le gambe ed Ian era seduto di fianco a me, mi guardò per qualche secondo "Hai più sentito Joseph da quando è partito?"
Scossi la testa "No." dissi secca, non era un argomento di cui mi andava di parlare.
Ian continuò a guardarmi imperterrito "Cosa ti ha detto per farti stare male in quella maniera?"
Feci spallucce "Nulla...ci siamo baciati e quando gli ho chiesto di restare mi ha detto che aveva firmato il contratto per un anno...mi sono arrabbiata...mi ha detto che anche lui stava soffrendo, io gli ho detto che nessuno l'aveva costretto e..." dissi non volendo rievocare quelle parole.
Ma Ian sembrava determinato a sapere e così chiese "e?"
Sospirai guardando l'acqua smossa dal mio tocco "Mi ha detto che mi ama ...e che se ne è accorto standomi lontano."
Ian mi guardò evidentemente sorpreso "Joseph...ti ama?" disse e io annuii di tutta risposta "Mi amava a quanto pare, visti i suoi flirt con la sua collega."
Ian mi guardò per qualche secondo prima di dire "Sei ancora gelosa?...o almeno...lo ami anche tu?"
Sospirai, ecco la domanda da un milione di dollari, abbassai lo sguardo "Non lo so...insomma per quanto soffro alla sua assenza mi sembrava di amarlo, ma poi ho capito che era solo perchè gli ero così attaccata e vivevamo così in simbiosi che era solo per questo. Era Joseph..." dissi così concludendo.
Ian annuì di tutta risposta, sospirando poi quasi sollevato dalla mia risposta.
Lo guardai per qualche secondo prima di alzarmi e avvicinarmi a lui, mi sedetti tra le sue gambe sotto il suo sguardo sorpreso e mi appoggiai al suo petto.
Le sue mani mi circondarono la vita stringendomi a se e restammo così per molto tempo.
Poi voltò il mio volto verso il suo e ci ritrovammo vicini, fin troppo vicini, il suo sguardo indugiò per qualche secondo sulle mie labbra prima di incontrare i miei occhi "Quale pettegolezzo hai letto su di noi?" disse volendo smorzare quella sorte di tensione che si era venuta a creare.
Lo guardai per qualche secondo prima di rispondere "Chissà perchè la famosa Nina Dobrev è sempre incollata al suo collega Ian Somerhalder, dalle varie foto sembra che ci stia provando a tutti i costi senza alcun risultato ...dov'è finita la dignità di questi personaggi famosi?" dissi citando l'articolo così come l'avevo letto.
Ian cominciò a sorridere "Menomale che io sono passato bene."
Alzai un sopracciglio di tutta risposta colpendolo.
Scoppiò a ridere tirando fuori il suo cellulare “Dai adesso ripariamo la tua immagine.” Disse cominciando a digitare qualcosa su twitter.
Il mio cellulare suonò, scossi la testa sorridendo e lo presi leggendo il post in cui mi aveva taggato “Una giornata tranquilla, un po’ di sole, una piscina e @ninadobrev tra le braccia.”
Sorrisi luminosa guardandolo negli occhi “Adesso faranno trentamila discussioni su quel tra le braccia”
Fece spallucce stringendomi a se e mi beai di quel momento.
 
#  #  #

Ero chiusa in camera mia, tutti volevano andare a ballare, così mi ero precipitata a prepararmi, ero già pronta ed ero sdraiata sul letto fissando il soffitto.
Stavo ripensando di nuovo a tutto quello che era successo in quei mesi, non mi ci ero mai fermata a pensare a lungo, perché sapevo che se mi ci fermavo sarei crollata subito.
Fortunatamente Ian mi teneva al guinzaglio, ma era anche normale che di tanto in tanto si prendesse i suoi spazi, non potevo stargli attaccata, doveva avere bisogno di fare le sue cose, aveva bisogno di stare da solo di tanto in tanto, conoscevo bene Ian.
Presa dai miei pensieri non mi ero accorta che il mio cellulare continuava a vibrare, lo presi leggendo il messaggio che era appena arrivato “Una giornata tranquilla, un po’ di sole, una piscina e @ninadobrev tra le braccia. E’ così ti stai consolando tra le sue braccia?”
Fissai lo schermo un paio di volte per mettere a fuoco quelle parole, per cercare di capire cosa gli saltasse in mente, lui andava a letto con la sua collega e aveva la faccia tosta di  dirmi che mi stavo consolando tra le braccia di Ian? Cercava di farmi sentire una traditrice?
Mi salì subito il sangue al cervello e senza neanche pensare composi il suo numero e aspettai che rispondesse.
Sentire la sua voce fu lo stesso un colpo per il mio stomaco, ma visto che aveva pronunciato un secco “dimmi.” La mia rabbia esplose .
“E così tu che vai a letto con la tua collega e ti permetti di giudicare un semplice tweet? Non te lo lascio fare sai? Non ti lascio dirmi che mi sto consolando con Ian, perché non me lo porto a letto, perché non lo bacio e perché non stiamo insieme! Fottuto di un inglese tu non puoi dirmi questo! Non puoi farmi scenate di gelosia, perché tu non hai diritti su di me, tu non puoi pretendere che io ti aspetti, perché sei stato tu ad andartene, perché tu mi hai lasciato ed io sono rimasta come un’idiota a soffrire per quello che provavo per te, ma non mi hai capita mai, hai sempre  e solo pensato a te e alla tua carriera, quindi scusami tanto se vado avanti con la mia vita! Non devi intrometterti okay? Io non ti ho inviato nessun messaggio quando ho saputo della tua collega!” sputai tutta la rabbia in quelle parole, poi fermandomi e cominciando a respirare per calmarmi.
Ci fu un breve silenzio prima che anche lui sbottasse “Io ho messo queste voci in giro Nina, soltanto per avere una tua reazione, la tua rabbia, un tuo messaggio, ma niente! Solo un misero tweet in cui Ian dice di averti tra le braccia e milioni di articoli che vociferano su una vostra presunta relazione!
In qualità del mio amore, permettimi di stare male, permettimi di amarti, sto facendo per te più di quello che tu possa credere Nina, tu neanche ne hai idea di come sia nulla la mia vita ora, sono disposto ad abbandonare questo lavoro in questo momento prendendomi le conseguenze, solo sapendo che mi vuoi ancora con te Nina…basta una sola tua risposta positiva…perché senza di te sto impazzendo!”
Tutte quelle parole mi sorpresero, tutto il mio mondo crollò, una nuova consapevolezza si fece largo in me.

 

 


Salveeeeee!
Anche se è ferragosto, sono qui comunque ad aggiornare la mia storia, anche perché non è che ho molto da fare -.- 
Comunqueee devo dirvi un paio di cose, nello scorso capitolo non ho sottolineato una cosa molto importante, quando Joseph dice "Sono un codardo, ho sofferto in passato e sono scappato." bene ci tengo a dirvi che queste parole sono importanti, perché celano la reale motivazione che l'ha spinto ad allontanarsi u.u Non è un playboy, ha sofferto il mio povero amatissimo Jos *.* 
Tornando al nuovo capitolo, per tutte le Nian che stanno gioiendo per quello che hanno letto e sopratutto per le parole di Nina "No era solo perché stavo sempre attaccata a lui..." mi sento in dovere di smontare i vostri sogni, potrebbe essere che Nina sta cercando di convincersi di questo... 
I capitoli belli per voi Nian non sono finiti, ce ne saranno due o più o meno non ricordo bene, però Jos avrà l'attenzione che merita poi. Vedreteeeee!
Quindi Ninos non perdiamo le sperenze, ce ne sono ancora u.u 
Ora ringrazio chiunque abbia recensito, chi ha messo la mia storia nelle preferita, seguite e ricordate! Anche chi ha letto in silenzio, grazie grazie grazie! 
A mercoledì <3
Faye.

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Capitolo 12
*** Chapter 12 ***


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Mi lasciai cadere pesantemente sul letto di Ian sospirando "Oggi sono annoiata e scocciata."
Ian mi guardò cercando di indagare quale fosse il motivo, ma probabilmente non ci capì niente visto che chiese "Che è successo ieri Dobrev? È stato prima che andavamo a ballare vero?"
Lo guardai sbattendo le palpebre un paio di volte, quell'uomo leggeva nel pensiero! Pensai prima di borbottare "Ho parlato con Jos e mi ha detto che se gli avessi chiesto di tornare l'avrebbe fatto perchè sta impazzendo senza di me."
Ian si voltò a guardarmi con la bocca spalancata "Cosa gli hai detto?"
Sospirai fissando il soffitto "Che non ne valeva la pena."
Ian finì di vestirsi prima di avvicinarsi a me e guardarmi dritto negli occhi "Perchè non gli hai detto di tornare?"
Feci spallucce "Perchè non sono così egoista da dirgli di abbandonare un contratto di lavoro per me prendendosi le conseguenze del gesto."
Lui distolse lo sguardo palesemente distrutto da non so cosa, stavo per chiederglielo, ma il suo cellulare prese a suonare e una melodia degna di un mio balletto prese a diffondersi per la stanza, sorrisi luminosa cominciando a muovermi sotto lo sguardo divertito di Ian, che però afferrò il cellulare e interruppe la mia esibizione.
Mimai un broncio offesa e quando sentii dirgli "Sophie" alzai un sopracciglio fissandolo.
 Di tutta risposta fece spallucce innocentemente.
Staccò velocemente e partii all'attacco "Non avevi chiuso tutti i ponti con lei?"
Lui annuì prima di dire "Ovviamente non quello della fondazione, è ancora la mia ecologista."
Annuì ordinandogli "Rimetti quella canzone!" dissi guardandolo mentre accendeva direttamente lo stereo e ci collegava il cellulare, la stessa melodia di prima si diffuse per la stanza e questa volta mi avvicinai a lui muovendomi e sfiorando il suo corpo "Somerhalder, fai uscire il Damon che c'è in te."
Lui sorrise cominciando a muoversi con me a ritmo di musica.
Ballammo fino all'ultimo minuto senza fermarci un secondo, poi fummo distratti da qualcuno che bussò alla porta, andai ad aprire senza curarmi del fatto che quella fosse camera di Ian, il ragazzo dell'hall aveva tra le mani uno splendido mazzo di rose in mano "Signorina Dobrev non c'era in camera sua e ...bè ho pensato..."
Annuì interrompendolo "Sì certo...grazie comunque." dissi afferrando il mazzo di fiori e sentendone il profumo sotto lo sguardo sprezzante di Ian che diede la mancia al ragazzo mentre io poggiavo il mazzo di fiori sulla scrivania e aprivo il bigliettino.
"Vorrei essere lì e vedere il sorriso che si formerà tra poco sulle tue labbra. Your English Blonde "
Sospirai mentre un sorriso si fece largo sulle mie labbra per quel meraviglioso gesto.
Ian intervenne "Non è che è per me?"
Scossi la testa voltandomi "A meno che un biondo inglese non ti corteggi" dissi cercando di rimettere il bigliettino a posto prima che Ian me lo strappasse dalle mani .
Lo lesse scuotendo la testa “Ci prova in tutti i modi.”
 Io avevo apprezzato tanto quel gesto. 
Sorrisi facendo spallucce “Allora che ne dici di andare alla nostra spiaggia?”
Corrugò le sopracciglia guardandomi “Per fare cosa?” disse guardando l’orario sul suo cellulare.
Feci spallucce “Mi va di fare una passeggiata con te in spiaggia.” Dissi avvicinandomi e circondandogli la vita con le braccia.
Mi sorrise luminoso “E io dovrei accontentarti …perché?”
Feci spallucce “Perché … andiamo sono Nina Dobrev!” dissi abbandonando l’espressione dolce e assumendone una più da Katherine.
Sorrise compiaciuto stringendomi a se “Ti porto anche il capo al mondo Nina Dobrev!” disse mentre dentro di me gongolavo.

# # #

Eravamo seduti sulla sabbia, ero tra le sue braccia ovviamente e stavamo scherzando tra di noi.
Lo guardai dicendo “Come hai fatto ad innamorarti di Megan? Andiamo… è così…superficiale!”
Fece spallucce prima di puntare lo sguardo altrove e dire “Non è così, Megan può sembrarti superficiale, ma lei ha quel comportamento da donna matura in certe occasioni che … mi hanno portato ad innamorarmi di lei, vedi era una sfida per me, non era quell’amore o quella ragazza con cui c’erano cose banali o scontate, anche un singolo messaggio o una singola telefonata, era … diversa, nel suo modo di essere capricciosa, nel suo modo di essere forte che poi alternava a momenti di fragilità pura che ti mandavano il cuore in tilt. Lei è davvero una magnifica persona Nina, è solo che non lo lascia vedere, ha questo carattere forte che cela la bellezza che c’è in lei, insomma ad esempio, tu sei completamente diversa, tu dimostri quello che di bello hai, lo fai vedere nonostante ci sia in cuor tuo la paura di essere presa in giro, Megan non è così, lei appena sente i suoi sentimenti minacciati si chiudeva a riccio, ed è quello che ha fatto con me nell’ultimo periodo e che mi ha portato a lasciarla, non eravamo fatti per stare insieme ,non ero io quello che doveva farla aprire, non ci sarei riuscito.” Disse con quella premura negli occhi che mi fece bloccare il respiro.
Ian era davvero una persona profonda, lui non aveva mai detto nulla di male contro Megan, lui l’aveva amata e mai si era permesso di infangarla, era questo il bello di Ian, lui guardava oltre i pregiudizi.
Allo stesso tempo del suo discorso non mi aveva colpito solo la sua profonda umanità, ma il modo in cui l’aveva paragonata con me, mi ero sentita messa in primo piano, come se fossi talmente importante per lui da essere confrontata con Megan, mi fece piacere, ma allo stesso tempo tutte quelle parole mi avevano fatto ripensare a Joseph.
Ian mi osservava curioso prima di chiedere “A cosa stai pensando?”
Sapevo benissimo in quel momento che non dovevo dirlo, che avrei rovinato quell’atmosfera di tranquillità che ci avvolgeva ogni volta che stavamo insieme da soli, ma nonostante tutto la mia testa mi gridava di essere sincera  “Mi hai fatto ripensare a Joseph e a quanto adoro stare con lui, è una persona meravigliosa, lui riesce a donarmi quella felicità che irradia il mio cuore, è per questo che non riesco a dimenticarlo.” Dissi facendo diventare Ian freddo e distante in pochi attimi, tutte quelle parole  avevano fatto male e lo potevo capire dai suoi occhi azzurri, si sentiva illuso e tradito, era chiaro.
 
# # #

Ian non aveva dormito con me, era la prima notte da quando Jos era partito che Ian non dormiva con me, ieri sera mi aveva liquidato dicendo che era perché domani mattina all’alba doveva andare alla fondazione per alcune cose da risolvere e io non mi ero opposta, semplicemente perché sapevo che si sentiva tradito dalle mie parole.
Sospirai tirandomi a sedere, sarebbe stata una lunga giornata e davvero mi sembrava di non averne la forza.
Il mio cellulare prese a suonare, ridestandomi dai miei pensieri, risposi al volo contenta che mia madre mi stesse chiamando “Mamma…come stai? Cavolo non mi faccio sentire mai!”
La sentii ridere dall’altra parte “Nina va tutto bene, so che sei impegnata con il tuo lavoro, l’importante è che mi fai sapere come stai, anche se devo essere io a chiamarti ogni volta.”
Sospirai frustata per la mancanza di casa e per tutto quello che sopportavo in questo periodo, non mi sentivo più me stessa “Mamma…avrei tanta voglia di stringerti e sentirmi dire che va tutto bene…” dissi non nascondendole niente, potevo dirle tutto , lei non si sarebbe preoccupata eccessivamente, lei sapeva come fare con me, infondo era mia madre.
“Amore mio…anch’io vorrei stringerti, ma perché dovrei dirti che va tutto bene? Cosa sta succedendo?”
Sospirai mentre una lacrima percorse il mio viso “Sai di Joseph…e sai anche quanto ho sofferto per la sua partenza, il fatto è che mi manca terribilmente, ma  credo che non sia perché lo amo, cioè penso che mi manca la sua presenza. Vorrei vederlo per stringerlo a me, ma so che non posso perché lo illuderei, insomma non penso di provare più per Joseph quello che provavo prima. Sarà stata la lontananza, ma il mio cuore non cede più al sentire la sua voce e non batte furiosamente quando mi scrive qualcosa o mi manda dei fiori.
Ed è per questo che sono in difficoltà, perché sento la sua mancanza, a volte sento di amarlo ancora, ma poi quando sto con Ian non ci penso nemmeno un po’ … e il mio dubbio resta sempre, perché ora siamo lontani, mi chiedo se non sia la lontananza da lui a farmi credere di non amarlo più.
E non so più dove sbattere la testa, non so più come muovermi e sbaglio tutto e con tutti.
Sto trascurando il mio migliore amico che si sente mancare le sue attenzioni, non me ne fa una pressione, ma è ovvio che gli manco.
E…”  dissi non avendo la forza di affrontare l’argomento Ian.
Mia madre capì probabilmente al volo che ci voleva una spinta in più per farmi sputare il rospo, infonda sapeva come tirarmi fuori le cose “Cos’altro Nina?  Dai sfoga quello che hai dentro, altrimenti non potrai mai liberarti di questo peso.”
Annuii prendendo un gran respiro prima di dire tutto “E poi c’è Ian, lui c’è stato da quando Jos è andato via, mi è stato accanto, mi ha stretto nei momenti più difficile, non mi ha lasciato neanche un momento da sola, si comporta in modo meraviglioso con me, quando sto con lui sto bene, mi sento a casa, sento che potrei andare anche in capo al mondo con lui.
 Sento che l’unica cosa che voglio dopo una giornata stancante è stare tra le sue braccia, l’unica cosa che mi piacerebbe fare quando sto male è stare con lui e farmi dire che va tutto bene.
Quando non c’è… è come se non ci fosse una parte di me, è come se mi mancasse la terra da sotto i piedi e mi sentissi completamente spaesata, ma l’ho ferito, lui mi ha confessato una cosa importante del suo passato e mi ha detto cose importanti ed io ho avuto paura, ho messo un muro davanti al mio cuore perché …non voglio soffrire di nuovo…e l’ho ferito… e ho fatto con lui quello che sto facendo con tutti, ferisco le persone senza rendermene conto, le tratto come non dovrebbero e sono pessima, con tutti.” Dissi mentre le lacrime scendevano copiose dai miei occhi.
Mia madre tacque per un momento prima di dire “Non sei pessima Nina, ti sei chiusa a riccio, perché è giusto che tu lo faccia, perché sei stata ferita e hai paura di esserlo di nuovo. Ian è molto intelligente amore, avrà già capito perché hai cercato di allontanarlo, è  un uomo maturo e non si fa prendere dal panico, lui è razionale e ti conosce bene.
Insomma Nina non devi abbatterti, non devi fare così, devi prendere in mano le redini della tua vita e condurla dove vuoi.
Ma per prima cosa devi parlare con Joseph, devi dirgli quello che provi, o capire se lo ami ancora e puoi scoprire solo avendolo di fronte dove va il  tuo cuore…e se non lo ami più, capirà amore, tutti ti vogliono bene e chi ti vuole bene ti capisce, certo ne sarà deluso, ma gli passerà e tornerà a starti accanto.
Poi rifletti bene su quello che provi, pensa a te stessa, svagati, credo che anche stare un po’ lontano da Ian ti farà bene, siete sempre stati attaccati dopo la partenza di Joseph e tu devi capire se quello che senti per lui è solo perché ti mancava Jos o perché ti piace davvero e credo solo che riflettendoci su mentre gli sei lontana, può farti capire davvero tutto.”
Sospirai ascoltando ogni singola parola e ogni singolo consiglio. Mi ritrovai perfettamente d’accordo, avrei dovuto parlare con Joseph e poi avrei dovuto riflettere e stare per un po’ con me stessa e con persone che mi volessero bene, al di fuori di Ian e Paul.
Sospirai sollevata da quella conversazione, ne avevo bisogno, mia madre aveva centrato il punto e gli ne ero davvero grata.
“Mamma…grazie…hai perfettamente ragione, per questo credo che tornerò per un po’ a casa, stare con voi e con me stessa mi farà bene.”
“Nina non sentirti costretta a tornare, ma se è quello che vuoi davvero non vedo l’ora di riabbracciarti!”
Sorrisi per la sua modestia “Ci vediamo presto, promesso!”
“Ti voglio bene amore mio!”
“Anch’io mamma!” dissi sorridendo finalmente un po’ in pace con me stessa.
Ora sapevo esattamente come fare, mi alzai dal letto stiracchiandomi per bene, mi diressi allo stereo, lo accesi cominciando a spogliarmi e mi infilai sotto la doccia.
Indossai un vestitino bianco molto semplice, una cintura in vita marrone e delle ballerine marroni, con i miei immancabili occhiali da sole.
Erano ancora le otto e probabilmente Paul dormiva ancora come un ghiro, quando eravamo in vacanza Paul non si degnava ad alzarsi prima dell’una, ma era giusto che io andassi a parlare anche con lui e a fargli capire che non lo avevo affatto dimenticato.
Scesi andando a prendere due milk-shake al cioccolato allo Starbucks, era quello che prendevamo sempre, ogni volta che venivamo a fare colazione lì, con insieme due ciambelle.
Rientrai nell’albergo incontrato all’ascensore Sophie, la collega di Ian, le rivolsi uno sguardo indagatore mentre lei mi salutava con un debole ‘ciao’ e io le sorridevo fintamente.
Aveva tra le mani anche lei due sacchetti dello Starbucks e ciò era molto sospetto, indossava un semplice jeans con una semplice maglietta a mezze maniche, era poco truccata e aveva i capelli disordinati.
Appena entrammo nell’ascensore non potetti fare a meno di chiederle qualcosa “Stai andando da Ian?” dissi guardandola.
Lei annuì con aria soddisfatta “Vado a svegliarlo per andare alla fondazione, stanotte ci siamo trattenuti per troppo tempo al cellulare e credo che stia ancora dormendo.”
Alzai un sopracciglio irritata per quello che aveva appena detto, certo non voleva dormire con perché avrebbe dovuto svegliarsi presto e poi si tratteneva al cellulare con Sophie.
La guardai ancora per qualche minuto prima di dire “Si vede che non conosci Ian o che non hai mai dormito con lui, alle sei in punto è sempre sveglio, probabilmente starà facendo tardi perché la sua camicia non era perfettamente stirata e ha cercato di stirarla da solo senza chiedere l’aiuto di nessuno. Spesso gliele stiro io.” Dissi facendogli capire che conoscevo Ian molto meglio di lei.
Appena le porte dell’ascensore si aprirono, ci ritrovammo Ian di fronte che disse “ Sophie scusami, ma la mia camicia non era stirata bene e…” disse interrompendosi quando puntò gli occhi su di me “Nina…” disse quasi con sguardo colpevole.
Mi voltai verso Sophie per fargli capire quanto avevo ragione e notai la sua espressione irritata, poi mi voltai verso Ian guardandolo negli occhi “Devo andare.” Dissi voltandogli le spalle e incamminandomi verso camera di Paul.
Sbuffai cercando di calmarmi, certo i suoi impegni erano andare a fare colazione con Sophie  e poi la fondazione, certo ed io ovviamente ero stata messa da parte.
Sbuffai di nuovo nell’istante in cui Paul aprì la porta assonnato e con gli occhi ridotti ad una fessura cercando di riconoscermi, scoppiai a ridere per la sua espressione strana “Buongiorno anche a te!” dissi fiondandomi tra le sue braccia  e stringendolo a me.
Mi strinse a se sorridendo “Mi sei mancata anche tu Nina.” Disse richiudendo la porta e raggiungendomi sul suo letto.
Mi sedetti a gambe incrociate bevendo un sorso del mio milk-shake , prima di dire “Allora come stai?”
Lui mi sorrise afferrando la sua ciambella e dandogli un morso “Io sto benissimo Nina e tu?”
Feci una smorfia con la bocca “Stamattina sono felice solo perché mia madre mi ha fatto capire qualcosa su quello che provo, altrimenti sarei corsa da te piangendo senza milk-shake né ciambelle.”
Mi guardò per un secondo prima di dire con gesto teatrale “Sia lodata la mamma di Nina!” disse mentre scoppiavamo a ridere e io lo colpivo sul suo torace scolpito.
Bevve un sorso dal suo contenitore prima di dire “Quello che provi? Parliamo ancora di Jos?”
Scossi la testa dicendo “Non proprio, insomma non so se provo più qualcosa per Jos e l’unico modo per capirlo è averlo di fronte, è questo il punto.”
Annuì mandando giù un altro sorso “Bè credo che dovresti andare a trovarlo.”
Valutai la sua proposta pensando che infondo era una buona idea e annuii “Si hai ragione, è proprio una buona idea, tanto partirò al più presto per tornarmene un po’ a casa.” Dissi pensando di fare una fermata da Jos prima di  tornare a casa.
Paul mi guardò dicendo “Penso sia una buona idea staccare la spina, probabilmente ti servirà anche se mi mancherai da morire! E comunque ehi, stai parlando con Paul Wesley è ovvio che io abbia sempre delle buone idee  ” Disse sorridendo con aria da sbruffone.
Scossi la testa sorridendo, Paul e le sue cretinate mi erano mancate tanto.
Tornò serio per un momento chiedendo “Perché sbuffavi fuori la mia porta? Non credo di averci messo così tanto per aprire.”
Alzai gli occhi al cielo per le sue grandiose deduzione e sputai il rospo “Ho incontrato Sophie in ascensore, mi ha detto che andava a svegliare Ian per andare alla fondazione, secondo lei stava ancora dormendo perché ieri si erano intrattenuti fino a tardi al cellulare.” Dissi con aria irritata.
Paul sorrise di sbieco “Ian è… quanto sei gelosa!” disse prima che gli lanciassi uno sguardo di traverso.
“Non sono gelosa! È che lei crede di essere la sua ragazza o di avere delle esclusive su di lui!”
Paul mi guardò annuendo “Sei gelosa!” disse mentre si prendeva uno schiaffo in testa.
Mi guardò indispettito prima di cominciare a farmi il solletico e farmi ridere e dimenare come una pazza “Ti prego…ti pregoo smettila!” dissi mentre lui rideva con me.
Si fermò guardandomi negli occhi “Smetterò solo se mi dici quello che provi realmente per Ian.”
Lo guardai per un secondo prima di sorridere di sbieco e dire “Allora puoi continuare in eterno.” Facendolo scoppiare a ridere.
La mia tortura fu interrotta da qualcuno che bussava alla sua porta, si alzò per andare a vedere chi era e io esultai vittoriosa, Paul si voltò facendomi segno di tenermi d’occhio e io di tutta risposta gli feci una linguaccia, riprendendo a mangiare.
Quando Paul aprì la porta si ritrovò di fronte Ian con Sophie alle calcagna, roteai gli occhi senza prestare minima attenzione a loro due, Ian mi guardò per qualche secondo prima di dire “Che combinate? Ci hanno detto che per oggi il nostro lavoro è rimandato e … ci annoiavamo.”
Paul fece spallucce e gli fece segno di entrare mentre io lo guardavo allibita, si risedette di fianco a me fissandomi e io lo fulminai con lo sguardo.
Sophie ed Ian si sedettero sul divanetto di fronte a noi, Sophie sorrise a Paul mimando uno “ciao” Guardai il suo saluto  irritata dal suo modo di fare, mentre Paul le sorrideva.
Li ignorai continuando a mangiare, prima che Paul dicesse “Nina mi stava appena dicendo che tra poco partirà.” Disse mentre il mio primo istinto fu quello di affogarlo lì all’istante.
Sentii subito lo sguardo di Ian addosso e infatti chiese prontamente “Parti?” disse deluso da questa notizia.
Annuii senza staccare gli occhi dal mio milk-shake “Sì, me ne torno per un po’ a casa e poi vado a trovare Joseph.” Dissi tirandogli una provocazione che colse al volo.
Sorrise fintamente dicendo “Sono felice per te, siete proprio una bellissima coppia.”
Mi voltai irritata da quella risposta e dissi “Grazie, anche voi.” Dissi mentre Sophie ci guardava confusa.
Paul intervenne all’istante “Sophie… che ne dici di venire con me? Devo scendere un attimo di sotto, potremmo andare a prendere da mangiare.”
Lei annuì seguendo Paul fuori dalla porta.
Appena entrambi sparirono Ian parlò “E così devo venire a sapere che te ne vai ? da Paul?”
Feci spallucce “L’ho deciso poche ore fa.”
Sbuffò probabilmente irritato dalle mie semplici risposte  “Te ne vai da Joseph…davvero? Dopo tutto quello che ti ha fatto?”
Alzai gli occhi al cielo prima di puntare lo sguardo nei suoi occhi “Vado da Joseph, perché penso di non provare più nulla per lui, ma posso scoprirlo solo rivedendolo… mi sembra giusto così dopo tutto il tira e molla che c’è stato.”
La mia risposta lo sorprese, si notava dalla sua espressione esterrefatta, puntai lo sguardo altrove mentre lui con tono più calmo diceva “Cosa ti ha detto Sophie nell’ascensore?” chiese avendo probabilmente capito che c’era qualcosa dietro il mio comportamento ostile.
Feci spallucce “Che ti stava venendo a svegliare perché probabilmente dormivi ancora visto che ieri vi siete attardati a telefono.”
Lui mi guardò per qualche secondo prima di dire “Stavamo lavorando a telefono, mi sembra di averti già detto che per lei non c’era niente.”
Puntai lo sguardo nei suoi occhi annuendo “Lo so…ma dal suo tono soddisfatto…”
Sospirò frustato “Non devi crederle, credo che gli dirò di smetterla di farti credere cose non vere.”
Sospirai anch’io fissandolo, ci fissammo a lungo prima che lui dicesse “Per quanto tempo resterai via Nina?”
“Non lo so, dipende da quanto tempo mi serve per capire quello che mi capita.” Dissi ammettendo la reale motivazione.
Mi guardò ancora per qualche secondo in silenzio, alleggiava nella stanza un silenzio carico di tensione, poi si alzò in piedi dicendo “Non ti lascerò andare via…non prima di…” disse fiondandosi sulle mie labbra.
Appena venni a contatta con le sue labbra il mio corpo si incendiò, ci indugiò qualche minuto prima di schiudere le labbra, mentre le sue mani si poggiarono sul mio volto.
La sua lingua fece pressione per entrare e poi andò a scontrarsi con la mia, si cercarono alternandosi l’una all’altra, il mio cuore batteva all’impazzata, mentre continuavo a baciarlo senza sosta.
Le sue mani andarono ad accarezzare i miei capelli e ci staccammo per riprendere fiato, mi guardò negli occhi dicendo “Spero che questo riesca a schiarirti le idee.” Disse uscendo da quella camera e lasciandomi sola nella confusione più totale. 



Bene bene beneeeeeeeeeeee! Salveee :33 
Allora questo capitolo è il capitolo prima della svolta e credo che sia anche abbastanza logico, abbiamo visto che Nina è confusa su entrambi i sentimenti, sia su Joseph che su Ian e tutto le sarà svelato solo rivedendo Joseph ... quindi *________________________________* Nel prossimo capitolo ritorna il mio Jos sdfbhefbgesugfe siiiiiii!
Ahahahaha comunque nel prossimo capitolo vedremo chi l'avra vinta, se le Nian saranno felici o le Ninos, come ho detto Nina capirà se ama Joseph o Ian. 
Non voglio dire altro altrimenti rovino la sorpresa, comunque avrei dovuto aggiungere il pezzo del passato di Joseph che ci svelava il perché del suo gesto, ma mi sembrava meglio lasciare il capitolo intatto, l'aggiungerò più avanti.
Ora... me ne vadooooo! Vi lascio alla curiosità e con una domanda "Secondo voi cosa succederà?" Ho proprio voglia di capire i vostri pareri :) 
A mercoledì <3
Faye.

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Capitolo 13
*** Chapter 13 ***


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*Questo capitolo merita un titolo "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore." 
*Leggetelo ascoltano "Set fire to the rain di Adele" 

 

I let it fall, my heart,
And as it fell you also claim it.
It was dark and I was all right,
Until you kissed my lips and you saved me.

 

Quando finalmente tutti i controlli furono effettuati, trascinai il mio trolley fino al taxi, dove un ragazzo si offrì di posare la valigia.
Salii sul taxi sospirando, ero terribilmente felice del fatto che tra poco avrei rivisto la mia famiglia, ma non nascondevo che avevo anche voglia di stare con Ian.
Dopo quel bacio eravamo stati affiatati, avevamo passato una settimana intera insieme, mangiavamo insieme, passavamo i pomeriggi insieme, dormivamo insieme.
Mi sarebbe mancato da morire, dopo quel bacio non c’era stato nessun altro contatto fisico tra di noi se non qualche abbraccio, da una parte apprezzavo il fatto che stesse facendo tutto con calma, voleva che prima partissi e pensassi di più a me stessa, però … ero sempre tentata di baciarlo, mi sarebbe piaciuto baciarlo di nuovo, ero partita con quella terribile insoddisfazione.
Spesso avevo avuto dei dubbi sul suo comportamento, avevo cominciato a credere che Ian aveva capito di non provare più nulla per me, ma poi mi ero resa conto che rimuginavo ancora una volta troppo su qualcosa e che invece dovevo solo lasciarmi andare alle emozioni.
Per quanto riguardava Joseph, ero fermamente convinta di non provare più alcun sentimento nei suoi confronti, ma ovviamente avrei dato l’esito finale solo quando l’avrei rivisto di nuovo.
Tutto era un terribile caos, che avrei sciolto stando da sola e comportandomi da single per un po’.
Il taxi si fermò di fronte casa mia e un sospiro di sollievo uscì dalle mie labbra.
Rivedere il giardino, la porta e quella casa che era il mio porto sicuro, mi aveva dato un enorme sollievo, finalmente ero a casa.
Bussai alla porta eccitata, mi aprì  mio fratello, mi guardò stupito e subito gli saltai tra le braccia “Alexander!” esclamai stringendolo a me.
Non lo vedevo da molto tempo, l’ultima volta che ero stata a casa, nel periodo di settembre, lui non c’era perché aveva un importante convegno, mi era mancato da morire.
Alexander era il fratello perfetto, ci confidavamo molto l’uno con l’altra, lui era il solito playboy che andava con tutte e non voleva creare delle relazioni stabili.
Infatti non aveva ancora intrapreso nessuna storia seria, l’ultima volta che ci eravamo sentiti a telefono, circa due settimane fa, mi aveva raccontato della sua ultima conquista e ci eravamo divertiti molto a parlare di quello che faceva di solito agli appuntamenti con le ragazze.
Non sarebbe cambiato mai.
Ci staccammo sorridendo, lui mi guardò dall’alto in basso prima di dire con sguardo torvo “Sei dimagrita ancora Nina! Dovresti mettere su qualche chilo, ti farebbe davvero bene.”
Sorrisi maliziosa dicendo “Bè sai com’è… con tutti quei fighi del cast, l’attività fisica è intensa.”
Lui mi guardò sorpreso prima di scoppiare a ridere “Cavolo! E io che credevo di essere l’unico che si dava da fare della famiglia!”
Sorrisi spontanea facendo spallucce, sentii la voce di mia madre dire “Alexander è la voce di Nina questa?” e mi precipitai a stringerla a me, cominciò a singhiozzare e io sorrisi asciugandogli le lacrime “Forza mamma, dovresti essere abituata alla mia assenza.”
Lei scosse la testa dicendo “Nina ormai è da quando avete diciotto anni che non vi vedo più girare per casa, consentimi di piangere di gioia quando vi vedo.”
Sorrisi luminosa chiedendo “E papà? Dov’è?”
Lei scosse la testa dicendo “Tuo padre è a lavoro e torna solo stasera.”
Annuii sospirando “Mamma vado a fare prima una doccia veloce e poi parleremo di tutto a cena, il viaggio mi ha sfinita.”
Lei annuì stringendomi di nuovo a se “Ancora non ci credo che stasera potrò avervi entrambi seduti a tavola.”
Sorrisi felice staccandomi “Non vedo l’ora di mangiare qualcosa cucinato da te.” Dissi dileguandomi e andando in camera mia.
La mia camera era esattamente come l’avevo lasciata a settembre, le foto appese alle pareti erano nello stesso ordine in cui le avevo posizionate e incorniciata sulla scrivania c’era la foto di me e Joseph abbracciati.
Era stata scattata da Paul durante l’ultima convention, era la nostra pausa ed era una foto del tutto naturale.
Poi Joseph era rimasto qui a casa mia per qualche settimana dopo la convention e l’avevamo incorniciata insieme, aveva dormito nella camera di mio fratello che non c’era e spesso di notte lui si intrufolava in camera mia per dormire abbracciato a me.
Sorrisi spontaneamente a quel ricordo, ma la vibrazione del cellulare mi riportò alla realtà, era un mms di Ian che mostrava la mia foto appena uscita dall’aeroporto “ Sei dannatamente sexy vestita 
in quel modo, rimpiango di averti fatta partire Dobrev!”
 Sorrisi spontaneamente rispondendo “Oh suvvia Smolder, mi hai avuto per così tanto tempo di fronte e ora ti accorgi che sono sexy? E poi… quello non è nulla, stasera andrò sicuramente a divertirmi, non sbavare troppo sulle mie foto!”
La sua risposta arrivò subito “Sei una maledetta Dobrev! Tanto so che non farai altro che pensarmi!”
Scossi la testa sorridendo per la sua immensa sicurezza “Sì certo come no…”
“Perché prima di uscire non facciamo una web? Mi manca già vederti mia Dobrev!” rispose.
Sorrisi intenerita “Ti prometto che dopo cena mi collego, ci sentiamo più  tardi Smolder.” Dissi poggiando il cellulare sulla scrivania e sfilando i miei vestiti.
Dopo una lunga doccia rilassante, indossai un semplice paio di shorts con una camicetta bianca e delle ballerine ai piedi.
Uscii dalla camera arrivando in cucina dove Alex stava aiutando mia madre ad apparecchiare, li aiutai anch’io scherzando con Alex, fino a che non varcò la soglia di casa mio padre che mi guardò stupito “Nina!” disse e io gli saltai tra le braccia “Papà!” dissi stringendolo a me.
Lui era colui che mi era mancato di più, mio padre era una persona fondamentale per la mia vita, lui capiva subito quando qualcosa non andava e riusciva sempre a strapparmi un sorriso.
Quando stavo male mi chiamava in salotto e mi faceva vedere un film con lui facendomi mangiare quanto gelato volevo, era il suo modo di farmi sfogare e ci riusciva quasi sempre.
Ci staccammo e lo vidi sorridere “Nina tu non hai idea di quanto io sia felice ad averti qui di nuovo.”
Sorrisi contenta aiutando mia madre a servire i piatti e poi mi sedetti guardandoli “Allora che novità ci sono?”
Mia madre mi guardò luminosa “Non è cambiato molto dall’ultima volta che te ne sei andata.”
 Sbuffai per la solita risposta di mia madre "Insomma...come sta nonna? Come va con la salute?"
Mia madre annuì dicendo "Sta benissimo Nina, va tutto a gonfie vele, la signora Mary si è trasferita e ora al suo posto c'è una nuova vicina. Si chiama Amilia ed è davvero deliziosa, dovresti conoscerla."
Annuii cominciando a mangiare "E Jane come sta?" dissi riferendomi ad una ragazza con cui avevo sempre avuto un buon rapporto fin da piccolina, mia madre mi guardò "Si è sposata Nina, ha già avuto un bambino con suo marito, lei lavora come insegnate e lui è un architetto."
Quasi non mi affogai per quella notizia, Jane aveva due anni di meno ed era già sposata con un figlio, io neanche avevo un fidanzato pensai con ironia mentre mio padre chiese "Nina e Joseph come sta?"
Deglutii per quella domanda e dissi "Sta bene papà, è solo che non lavora più con noi, sta girando un'altra serie e non lo vedo da un pò."
Lui annuì prima di dire "È lui che tra qualche anno mi presenterai come ufficiale fidanzato?"
Sorrisi scuotendo la testa "No papà siamo solo degli amici."
Alex intervenne "Papà Nina è in una celebrità ormai, sai quanti attori gli correranno dietro?"
Scossi la testa ridendo "Sì, come no!" dissi mentre papà sorrideva "Nina a me piaceva Joseph, era così un bravo ragazzo, a te non piace?"
Sorrisi guardandolo "Papà è complicato, non è tutto semplice nel nostro mondo, soprattutto quando scatta la lontananza." dissi facendogli capire il reale motivo per cui non stavo con Jos.
Lui scosse la testa "Io e tua madre siamo stati separati per due anni, il mio lavoro mi ha portato via e comunque ci siamo amati tanto, non porti questi ostacoli se lo ami."
Scossi la testa "Papà non ci amiamo, siamo solo degli amici."
Lui annuì alzando le mani in segno di resa "Okay se lo dici tu...è solo che magari potresti invitarlo a stare qui...così non lo vediamo da tempo."
Sorrisi valutando l'idea "Ci penserò visto che ti manca così tanto." dissi facendogli la linguaccia.
 
* * *
Ero pronta per uscire con Alex, dovevamo andare a ballare al “Mojito” un locale molto conosciuto qui dalle nostre parti, ma prima dovevo chiamare Ian.
Non avremmo potuto fare la web, Alex mi aveva dato mezz’ora e poi saremmo usciti.
Mi sedetti sul mio comodo letto che mi era mancato tanto e composi il numero di Ian.
Rispose dopo due squilli “Dobrev? Non avevo detto webcam?!”
Sorrisi “ Mi dispiace Smolder, ma Alex mi ha dato mezz’ora e poi dobbiamo uscire, non ne ho il tempo.”
“Che disdetta. Allora… com’è stato rivedere tutti? Come stanno?” chiese prontamente.
Sospirai dicendo “Bene, stanno tutti bene ed è stato bellissimo, finalmente sono a casa mia e non puoi capire come questo mi faccia bene, mi sento diversa, ma sono me stessa, sono me stessa come non lo sono mai stata e mi sento felice.” Dissi cominciando a parlare senza pensarci.
“Mi fa piacere Nina, sono felice che finalmente tu ti senta te stessa, è una cosa positiva, così potrai pensare a tutto quello che vuoi liberamente.” Disse diplomaticamente.
Annuii anche se non poteva vedermi e cominciai a giocherellare con la stoffa del mio vestitino “Papà ha chiesto anche di Jos, ha chiesto se gli avrei presentato lui come ufficiale fidanzato, a quanto pare tifano tutti per lui.” Dissi provocandolo.
“E’ perché non mi conoscono, altrimenti sarebbero innamorati di me e avrebbero già organizzato le nozze.”
Sorrisi per la sua risposta da sbruffone e dissi “Probabilmente conoscerò qui un bel ragazzo biondo che mi farà girare la testa e addio celebrità.” 
“Bè questo rischio c’è anche per te, tesoro.” Dissi irritato dalla mia risposta.
Alzai gli occhi al cielo dicendo “Non finiremo per litigare, no. Ti ho già detto prima di partire che penserò a tutto.”
“Lo so.” Rispose seccamente, lui sembrava in dubbio come se non avesse avuto mai da me alcuna conferma e questo mi irritava altamente.
Sospirai appoggiandomi allo schienale “Perché non mi hai più baciato dopo quella volta?” chiesi decisa a togliermi tutti i maledetti dubbi che mi ronzavano nel cervello.
Lui aspettò un attimo prima di dire “Perché sono un’idiota  e in realtà non lo so. E’ come se mi fossi posto un limite da non superare.”
Alzai un sopracciglio a quella risposta “Ti rendi conto che la tua risposta non ha senso?” dissi scocciata.
Lui tentennò un attimo prima di dire “Sì lo so… non so perché non ho più provato a baciarti.”
Sbuffai, stavo cominciando ad agitarmi “Non hai più avuto voglia di baciarmi?”
Dall’altra parte venne il silenzio, prima che cominciasse a ridere “Nina… non c’è bisogna che ti dico quanto mi attrai ogni istante che stiamo insieme, lo sai già e non credo che tu abbia bisogno di sentirtelo dire.” Disse concludendo.
Sospirai poco convinta da quella risposta “Certo…io vado comunque, Alex mi sta chiamando, ci sentiamo domani.”
“A domani Dobrev.” Disse prima che chiudessi il cellulare stizzita e andassi da Alex “Dobbiamo andare, devo ubriacarmi stasera!” dissi mentre lui sorrideva divertito.
Solo dopo dieci minuti eravamo già arrivati al locale, era un locale aperto, si poteva ballare sia dentro che in spiaggia, la spiaggia era già piena di gente come al solito, era il locale più bello di tutta la città.
Scesi dalla macchina seguendo Alex che mi trasportò fino al nostro privè dove c’erano tutti i suoi amici che quando mi videro spalancarono gli occhi sorpresi “Nina! Chi non muore si rivede!” sorrisi salutando tutti e mi accorsi di Jake, un amico di Alex con cui avevo dei rapporti meravigliosi …era come un secondo fratello per me, era di spalla e stava guardando la spiaggia.
Mi avvicinai di soppiatto sussurrandogli all’orecchio “Che c’è non vuoi salutarmi?”
Al sentire la mia voce si voltò verso di me sorpreso “Mio Dio! Nina!” disse stringendomi a se.
Sorrisi compiaciuta beandomi nel nostro abbraccio “Si sono io!” dissi afferrando poi il drink che mi porse.
Sorrise luminoso dicendo “Che ne dici se andiamo a ballare in spiaggia?”
Annuii seguendolo tra la folla immensa, appena arrivati in spiaggia mi sfilai le scarpe porgendole al ragazzo che le sistemava nello spogliatoio  e continuai a seguire Jake che mi portò al centro della spiaggia.
Cominciammo a  muoverci a ritmo di musica, mi strinse a se e ci sorridemmo “Come stai Nina?”
Feci spallucce “Va tutto bene Jake, sono tornata qui per pensare un po’ a me stessa e cos’è meglio di tornare a casa propria?”
Annuì avvicinandosi al mio orecchio “Io invece sono appena stato mollato dalla ragazza che ho amato per tre anni, mi ha lasciato per un altro…quindi avrei proprio bisogno di partire, mi serve aria fresca.”
Lo guardai dispiaciuta da quella notizia, aveva sempre amato alla follia quella ragazza, lui era davvero meraviglioso e non capivo chi avrebbe potuto lasciarlo…per un altro poi “ Mi dispiace Jake…ma se è così non ti meritava neanche, non credo dovresti partire, si sentirebbe fin troppo importante.”
Lui annuì guardandomi negli occhi “Purtroppo lo è.”
Sospirai annuendo, mi dispiaceva davvero tanto quello che stava passando purtroppo so come ci si sente “Ci sono passata anch’io, solo che per me c’era la distanza, non siamo riusciti a sopportarlo e sono stata davvero male, ma davvero Jake partire non servirebbe, dovresti solo riprenderti la tua vita da single, credimi è così che lo supererai.”
Annuì dicendo “E cosa è meglio di partire per Ibiza e portarsi a casa ogni sera una diversa? Insomma devo pur trovare un modo per sfogare la mia rabbia nei suoi confronti.”
Sorrisi prima che entrambi scoppiavamo a ridere “Bè allora approvo il tuo metodo…non dirmi che partirai questo mese!” dissi sperando davvero che non sarebbe partito, mi avrebbe aiutato a capire qualcosa dei miei sentimenti, l’aveva sempre fatto.
Lui scosse la testa “No, parto tra due mesi, purtroppo il lavoro mi tiene ancora ancorato qui.”
Annuii sollevata da questa risposta “Bè allora ci potremmo aiutare, sai sono qui anche per capire qualcosa dei miei sentimenti, te ne parlerò con calma.”
Lui annuì dicendo “Che ne dici se ci vediamo domani mattina per andare a mangiare qualcosa insieme? Così possiamo parlare davanti ad un buon cappuccino.”
Valutai l’ottima proposta che mi aveva porto e sorrisi “Certo! Mi farebbe davvero piacere.” Dissi prima che Alex mi afferrasse per la vita dicendo “Ehi Jake lascia in pace la mia sorellina, ha bisogno di svagarsi un po’ e poi deve ancora ballare con me.”
Jake sorrise alzando le mani in segno di reso “E’ tutta tua fratello.”
Sorrisi ancorandomi alla vita di Alex che cominciò a muoversi , mi divertii così tanto che appena arrivai a casa mi addormentai sfinita.
 
* * *
Mi svegliai con un mal di testa assurdo, tutta colpa dei bicchieri di troppo che avevo bevuto la sera precedente, mi sentivo davvero a pezzi, non avrei avuto la forza di andare a colazione con Jake.
Così afferrai il cellulare inviandogli un messaggio “Jake sono distrutta dopo ieri, sarà per un’altra volta.”
Non rispose neanche, probabilmente stava ancora dormendo visto l’ora in cui eravamo tornati.
Presi il cellulare controllando se c’era stato qualche messaggio di Ian o qualche chiamata, ma non c’era assolutamente niente.
Aprii twitter e mi ritrovai di fronte un suo tweet “Stasera si balla… @paulweasley and @torreydevitto siete pazzi! @sophiacharleston”
Alzai un sopracciglio irritata dal fatto che fossero usciti tutti a quattro, composi il numero di Ian in fretta, non gli avrei fatto una scenata di gelosia, non ne ero il tipo, mi sarei limitata a comportarmi da Nina che adorava Ian e non dalla stronza, non volevo più rovinare il nostro rapporto.
Mi rispose dopo un paio di squilli “Ehi … Nina…” disse con la voce impastata dal sonno e sorrisi “Smolder anche tu con i postumi della sbronza?”
Lo sentii ridacchiare dall’altra parte del telefono “No non mi sono ubriacato, sai che odio i postumi…a quanto pare però tu ti sei data da fare.”
Sorrisi “ Sì, dopo la nostra quasi-litigata di ieri sera avevo deciso di ubriacarmi e ci sono riuscita, solo che ora sono pentita.”
Ian ridacchiò ancora prima di dire “Mi dispiace di non poter essere lì, altrimenti sarei venuto a portarti un aspirina…mi manchi già Dobrev.”
Sospirai “Mi manchi anche tu…mi sa che resterò ancora per poco qui.” Dissi ammettendo l’idea che mi era balenata in mente pochi secondi fa.
Aspettò qualche minuto prima di dire “Non vedo l’ora di rivederti, quando pensi di andare a trovare Joseph?”
Sospirai pensandoci su “In realtà non ho ancora deciso nulla, penso che prima sia giusto che io lo chiami e gli dica che voglio vederlo.”
“Bè si è giusto così…Nina scusami ma devo andare, mi stanno chiamando per il lavoro, ti chiamo più tardi.”
Sbuffai “Va bene… ci sentiamo più tardi Smolder.” Dissi riattaccando.
Sospirai sdraiandomi sul letto e massaggiando le mie tempie nonostante ero a casa e in pace, non mi sentivo molto me stessa, ero confusa su tutto, non sapevo più che fare della mia vita.
Mi alzai decisa di andare a fare una corsa mattutina, l’aria fresca oltre a giovare al mio stato, sarebbe riuscita anche a schiarirmi le idee.
Mi alzai indossando uno shorts con una maglietta semplice, infilai le mie scarpe da ginnastica, afferrai il mio Ipod e dopo aver preso un aspirina ed essere uscita di casa cominciai a correre.
L’aria era davvero fresca, probabilmente avrei dovuto indossare una maglietta o mi sarei ammalata, ma ormai ero già ben distante da casa.
Arrivai in poco tempo al parco in cui ero solita correre di mattina, ci entrai scavalcando un piccolo muretto, visto che a quell’ora era ancora chiuso, mi piaceva l’idea di essere circondata solo dalla natura, non c’era nessun’altra persona intorno a me e questo mi permetteva di essere libera.
Cominciai a correre sentendomi libera da tutti quei dubbi che mi assalivano continuamente, chiusi gli occhi ascoltando la canzone di Adele- Set fire to the rain che si diffuse velocemente scacciando ogni pensiero.
Avrei dovuto affrontare Joseph al più presto, davvero non provavo più niente nei suoi confronti? O era stata solo la lontananza a farmi sentire lontana da lui? Erano tutti punti interrogativi che avrei sciolto solo incontrandolo di nuovo.
Anche se non si faceva sentire da due settimane, sapevo che era solo per il suo orgoglio, lo conoscevo troppo bene, si sentiva ignorato e faceva lo stesso e questa era la cosa peggiore, mi sentivo un’idiota a sfuggirgli, avrei dovuto comportarmi da adulta e affrontarlo.
Inspirai una boccata d’aria a pieni polmoni sentendomi subito meglio, era quello che mi serviva.
Un altro argomento che  non sapevo affrontare era Ian, non sapevo più come comportarmi, non sapevo se volevo intraprendere con lui qualcosa di più e questo mi faceva paura, se avrei deluso anche lui? Avrei deluso tutti.
Sbuffai mentre una lacrima uscì dai miei occhi, ero terribilmente insicura e questo giocava a sfavore per il mio carattere, peggiorava solo le cose.
Chiusi gli occhi per un momento e andai a sbattere contro qualcuno, anche senza aprire gli occhi riconobbi subito il suo dolce profumo che mi inondò le narici e subito mi sentii di nuovo a casa, mi strinsi a lui abbracciandolo “Mio Dio Jos, non puoi capire quanto mi sei mancato!” dissi mentre lui mi stringeva a lui “Nina…” disse tenendomi stretta come se ne andasse della sua vita.
Restammo abbracciati per non so quanto tempo, poi riaprii gli occhi che andarono a scontrarsi con le sue profonde iridi azzurre, mi sorrise accarezzando i miei capelli “Tu davvero non puoi capire quanto io sia felice di vederti Nina, mi sei mancata così tanto che sono quasi impazzito a starti lontano.”
Sorrisi mentre il mio cuore prese a battere velocemente, di nuovo lo stesso effetto, di nuovo mi sentii completa avendolo solo di fronte, mi sentii finalmente felice con me stessa.
E questo fu come una grossa rivelazione…avevo nascosto a me stessa i miei sentimenti verso di lui e avevo cercato di rimpiazzarlo con Ian, ma il fatto era che io lo amavo davvero, ero solo spaventata ad ammetterlo e ora che l’avevo capito ero in pace con me stessa.
Sapevo cos’era tutta quella confusione, tutto quello che mi bloccava, era la sua mancanza, mi mancava Joseph era quello il punto, Ian per me era solo un amico.
Mentre formulavo questi pensieri le lacrime scesero copiose dai miei occhi, Joseph le asciugò corrugando le sopracciglia e vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime “Spero siano lacrime di felicità.”
Annuii ancorandomi alla sua vita “Assolutamente … “ dissi mentre lui mi stringeva di nuovo a se e posava un bacio tra i miei capelli.
Poco tempo dopo eravamo seduti sul prato, ero seduta tra le sue gambe e avevo la schiena poggiata al suo petto marmoreo, mi beai di quel momento godendo ogni singolo minuto in pace, non c’era bisogno di dirci qualcosa, ci saremmo spiegati tutto più tardi, avevamo solo bisogno di stare insieme.
Alzai il voltò guardandolo negli occhi, mi fissò per qualche secondo prima di avvicinarsi alle mie labbra lentamente senza mai staccare lo sguardo da me, quando finalmente sentii il suo alito fresco infrangersi sulle mie labbra fui felice, mi sentii completa per l’ennesima volta e capii davvero che quello che ci legava era più forte di una stupida lontananza.
Si fermò qualche secondo indugiando, prima di catturarle e portarmi in paradiso, la sua lingua fece pressione per entrare e quando si scontrò con la mia fu un emozione indescrivibile, fu come volare, fu come ritrovare qualcosa che avevo perduto e si avevo ritrovato Jos…avevo ritrovato il mio amore. 



Salveeeeeeeeeeeeeeeeeee! 
awklehbaeilufcheliuheruhgioehgvioheriogheioghioehgioeh ditelo che è un capitolo sdcubgaeilucbgfraleucbgfaeiubgfviuaebgfieu *w* 
NINOSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS!
Sì ragazze, sì , Nina lo ama, si amano, finalmente è tutto chiaro!
Questo è assolutamente uno dei miei capitoli preferiti di questa storia, perché lei con un solo abbraccio, un solo abbraccio si è sentita completa, ragazze questo è amore, amore vero!
Pensava di non amarlo e si è attaccata ad Ian perché non aveva più Jos intorno, è per questo che gli ho dato il titolo "Lontano dagli occhi, lontano dal cuore!" 
Bè non molto altro da dire, solo che spero vi piaccia e mi dispiace di aver deluso le aspettative delle Nian, ma quando sono arrivata a scrivere a questo punto, tempo fa, non riuscivo ad andare avanti e non ne capivo il motivo, poi ho capitolo che era perché questa storia doveva prendere questa svolta, perché era questa la decisione giusta :) 
Spero continuerete a seguirmi anche nei prossimi capitoli, ce ne saranno delle belle anche con Ian che chissà come prenderà questa notizia...
Bè ora vado devo correre a vedere PLL, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!
Ringrazio chi legge in silenzio, chi l'ha inserita nelle seguite, ricordate, preferite e chi recensisce, grazie grazie grazie!
A mercoledì <3
Faye.

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Capitolo 14
*** Chapter 14 ***


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Jos era venuto a Toronto perché era stata organizzata una convention lì di The vampire diaries e la mia agente mi aveva avvisato in ritardo, ci eravamo incontrati e avevamo capito che il nostro legame era molto forte e che nessuno dei due aveva dimenticato l’altro.
Questa era stata una rivelazione fondamentale per me, finalmente mi sentivo in pace con me stessa, il mondo aveva ripreso a girare per il verso giusto e questo era solo merito del mio inglese, pensai cominciando a sorridere come un idiota.
L’unica cosa che restava in sospeso era Ian, avrei dovuto dirgli al più presto quello che avevo capito rivedendo Joseph, non gli sarebbe piaciuto e io stessa avevo paura di farlo soffrire.
Anche lui era ospite alla convention, quindi entro oggi o stasera sarebbe stato in albergo e lì, avrei dovuto affrontarlo sul serio, gli avrei detto che mi ero accorta di amare Jos e che lui era solo un semplice amico che mi è stato accanto.
Per una parte continuavo a pensare che sarebbe stato deluso dalle mie parole e che probabilmente si sarebbe arrabbiato parecchio, dall’altra, visto che Ian era di una maturità immensa, speravo che lui avrebbe fatto di tutto pur di farmi felice e che non si sarebbe opposto e mi avrebbe capita.
Ovviamente avrei scoperto la sua reazione solo quando gli avrei parlato davvero, erano le cinque e il tempo stringeva, la macchina sarebbe passata a prendermi alle sei ed io ero ancora senza vestiti.
Avevo le ante dell’armadio spalancate, stavo decidendo quali  portare per quella settimana in albergo e cosa indossare ora.
Optai per un vestitino color pesca molto estivo e leggero, accompagnandolo con delle scarpe Louboutin beige, con degli accessori sul dorato.
Afferrai la valigia e la mia borsa dirigendomi verso la porta, mi madre mi guardò per qualche secondo prima di dire “Devi tornare, sei stata qui per poco tempo.”
Annuii stringendola a me “Certo che torno! Magari anche con Joseph va bene?”
Lei mi guardò sospettosa per la mia immensa felicità e disse “Va bene, portami Joseph va, ti ho cresciuta Nina, non devi nascondermi nulla.”
Sorrisi alzando gli occhi al cielo “Dai non rovinare la sorpresa a papà, non vedo l’ora!” dissi al solo pensiero di presentarlo come mio ufficiale fidanzato.
La macchina arrivò di fronte casa mia, Alex mi aiutò a caricare la valigia dicendo “Non combinare guai piccola peste.”
Sorrisi facendogli una linguaccia e salendo in macchina, dopo solo poco tempo arrivai in albergo.
Il ragazzo dell’hall mi sorrise timidamente prima di dire “Il signor Morgan mi ha detto che devo darle le chiavi della sua stanza e che lei può rimanere lì, è così?”
Lo guardai per qualche secondo prima di sorridere malefica “No voglio un’altra stanza e dica al signor Morgan di scendere e prendere le chiavi della mia.” Dissi afferrando il mazzo di chiave che mi diede e avviandomi ma non prima di voltarmi di nuovo e chiedere “In che stanza si trova il signor Morgan?”
Lui mi sorrise controllando il registro “Stanza 121 ..ah e…è passato il signor Somerhalder prima e mi ha detto di dirle di raggiungerlo in camera.”
Deglutii a quella notizia e annuii “Grazie mille.” Dissi prima di voltarmi e salire le scale con aria colpevole.
Le mie valigie erano già state portate in camera, quindi potevo benissimo fare un salto da Jos, prima di andare a parlare con Ian.
Mi avvicinai alla sua stanza bussando, aspettai qualche minuto prima di bussare di nuovo, finalmente mi aprì sorridendo “Ero sotto la doccia” disse indicandomi il suo petto nudo.
Richiusi la porta velocemente per far si che nessuno vedesse e feci spallucce “Anche se stai morendo devi aprirmi in tempo.” Dissi superandolo, ma lui mi tirò per un braccio facendomi scontrare con il suo petto “Dove credi di andare?” disse rapendo le mie labbra in un bacio malefico.
Poi le sue mani si strinsero intorno alla mia vita, scendendo pian piano fino ad alzare leggermente il mio vestito e accarezzare la pelle nuda delle mie gambe.
Mi staccai riportando la sua mano al proprio posto “Non possiamo… “ dissi guardandolo frustata.
Corrugò le sopracciglia prima di alzare gli occhi al cielo sbuffando “Non potevano organizzare questa convention la settimana prossima?”
Alzai un sopracciglia offesa “Se è solo per quello che mi vuoi, puoi pure comprarti una mia bambola gonfiabile.” Dissi superandolo e sedendomi sul suo letto.
Mi guardò per qualche secondo prima di accennare un sorriso e sedersi a cavalcioni su di me facendomi sdraiare “Voi donne in questo periodo siete davvero irritabili.” Disse baciandomi.
Prontamente gli morsi il labbro inferiore e si staccò con un espressione dolorante “Era la tua vendetta?” disse bloccando le mie mani ai lati della testa con sorriso vendicatore.
Mi baciò dolcemente intrecciando le nostre lingue, poi si staccò lentamente scendendo a baciarmi il collo gustando ogni singola parte di pelle scoperta.
Dalle mie labbra uscì un sospiro sapendo qual era il suo intento, liberò una mano con cui sfilò la parte superiore del mio vestitino facendolo scivolare fin sotto il mio ombelico, guardò il mio reggiseno di pizzo con sguardo malizioso e scese  a baciare i miei seni fino a farmi gemere.
Si staccò soddisfatta continuando a scendere fino ad arrivare al mio ombelico, succhiò un pezzo di pelle lì vicino lasciandomi una chiazza violacea e lo ammonii con lo sguardo oltre a dire “Jos…non lasciarmi segni.” Dissi mentre lui continuava nel suo intento.
Fu davvero troppo quando sentii la sua lingua intrufolarsi nel mio ombelico, poiché non potei fare altro che immaginare quella dannata lingua altrove “Maledizione Jos! Smettila…” dissi prima di essere colta da un gemito.
Cercai di divincolarmi dalla sua presa, riuscii a liberare una mano riuscendo così a scostarlo dal mio corpo e mi riaggiustai il vestitino, mentre lui sorrideva soddisfatto di fianco a me.
Mi voltai verso di lui sorridendo malefica e rapii le sue labbra, trattenni la sua lingua succhiandola e sentii un gemito morirgli in gola e subito riconobbi il rigonfiamento nei suoi pantaloni, si staccò da me guardandomi torvo, mentre io sorridevo soddisfatta.
Fece un gran respiro prima di dire “Morirò in astinenza se continuiamo così.”
Sorrisi soddisfatta per l’ennesima volta “Sei stato tu a cominciare!” dissi cercando di darmi un contegno e di riprendere le mie facoltà mentali dopo quelle provocazioni.
Jos sospirò di nuovo e questa volta fui io a parlare cambiando discorso “Devo andare a parlare con Ian e dirgli tutto… è giusto che io gli dica la verità.”
Lui annuì alzandosi e afferrando la sua camicia “Vai adesso, sarò più sicuro quando finalmente sapranno del nostro ritorno, penso che a questo punto ci vediamo direttamente al nostro Q. A. “
Annuii avvicinandomi a lui e circondandogli la vita con le braccia “Ci vediamo a tra poco amore.” Dissi baciandolo dolcemente.
Ricambiò il bacio prima di staccarsi e guardarmi negli occhi “Sì amore mio.” Disse facendomi battere il cuore per l’ennesima volta, qualche giorno sarebbe scoppiato di felicità.
Uscii dalla stanza di Jos avviandomi direttamente alla camera di Ian, tirai un gran sospiro  e bussai.
Ero agitata per quello che avrei dovuto dirgli, speravo solo di non deluderlo troppo, volevo che andasse tutto bene.
Dopo pochi secondi mi aprì, le sue labbra si aprirono in un sorriso spontaneo e non potetti fare a meno che ricambiare, mi strinse a se in un abbraccio caloroso dicendo “Mi sei mancata!”
Sorrisi staccandomi da quel grandioso abbraccio “Allora come stai?” chiesi entrando in stanza e sedendomi sul letto.
Lui annuì  sedendosi di fianco a me “Va tutto bene Nina, tu hai pensato un po’ a te stessa?”
Annuii prontamente cercando di non sviare per il mio essere estremamente codarda “Sì e… devo parlarti Ian.” Dissi puntando i miei occhi nelle sue iridi azzurre.
Non proferì parola, aspettò che fossi io a dirgli quello che dovevo, feci un sospiro e cominciai a parlare torturando le mie povere mani “Quando sono partita ero convinta di arrivare qui già con le idee chiare, ero confusa certo, ma sapevo che dentro di me il mio cuore sapeva cosa fare. Era proprio per questo che sono venuta qui a casa mia, pensavo che stando con me stessa avrei capito e tutto mi sarebbe stato chiaro.
Vedi ci ho pensato in questa settimana, ma  non sono riuscita a venire ad una conclusione, continuavo a sentire questo senso di insoddisfazione, continuavo a sentire questa sorta di confusione sentimentale, anche se ero circondato dai posti che mi appartengono e dalle persone a me più care e stavo impazzendo.
Poi ieri ho deciso di andare a correre, ho pensato che un po’ di aria fresca e una bella corsa poteva schiarirmi le idee, sono andata in questo parco vicino casa mia… e… “ dissi volgendo lo sguardo nei suoi occhi che mi fissavano.
“Cosa Nina?” disse con quegli occhi che trasmettevano trasparenza.
Scossi la testa non riuscendo a dirgli la verità, sospirai mordendomi un labbro “Mi sono imbattuta in Joseph, appena ci siamo stretti l’uno all’altra io mi sono sentita completa io…” mi bloccò scuotendo la testa “Ti prego non dire altro… “ disse corrugando le sopracciglia “Se è quello che vuoi sono felice per te Nina.” Disse tenendo lo sguardo altrove.
Lo fissai per qualche secondo riuscendo a dire solo “Mi dispiace…”
Lui annuì dicendo “Ti dispiace andare? Devo ancora disfare i bagagli e prepararmi per il Q.A “ disse senza mai guardarmi negli occhi.
Annuii alzandomi “Ci vediamo di sotto…” dissi mentre lui annuiva ed entrava in bagno.
Uscii richiudendomi la porta alle spalle, avevo letto la sofferenza nei suoi occhi e questo aveva fatto male anche a me, infondo non volevo far soffrire nessuno.
In quel preciso istante passò di lì Paul che mi guardò negli occhi e subito mi strinse a se “Oh Nina…” disse mentre le lacrime scendevano copiose dai miei occhi.
Stetti tra le sue braccia finché non esaurii le lacrime, Paul mi accarezzò i capelli guardandomi negli occhi “Che succede Nina?”
Sospirai guardandomi intorno, eravamo nel bel mezzo del corridoio, chiunque poteva passare e sentirci e non volevo sventolare ai quattro venti quello che accadeva nella mia vita, così decisi che era meglio andare in camera mia “Vieni qui.” Dissi indicando la mia porta.
Entrammo sedendoci sul letto e sospirai prima di dire “Sono venuta qui con l’intento di ritrovare me stessa e la mia felicità…” cominciai prima di bloccarmi ripensando allo sguardo sofferente di Ian.
Paul corrugò le sopracciglia fissandomi “E ci sei riuscita?” chiese cercando di capirci qualcosa.
Annuii riprendendo a parlare “Sì… ieri sono andata a correre e mi sono imbattuta in Jos…appena ci siamo abbracciati mi sono sentita completa, ho sentito di essere a casa, mi sono sentita me stessa, solo con lui riesco a sentirmi così meravigliosamente bene e ho capito… che lo amo davvero, lui mi sconvolge la vita, solo con lui riesco a provare determinate emozioni.” Dissi mentre Paul annuiva ora che tutto gli era chiaro “E’ solo che mi dispiace per Ian…” continuai “non lo meritava, non da me…è come se l’avessi preso in giro…” dissi mentre Paul scuoteva la testa prontamente “Non essere sciocca, è stato Ian a volerti stare accanto, Nina lo sapevamo tutti che eri follemente innamorata di Joseph, te lo si leggeva negli occhi e non ti ho mai visto soffrire così come quando lui è partito, Ian lo sapeva, sapeva di rischiare. Se tu sei innamorata di Joseph non puoi farci niente, lui è maturo Nina, sai che è solo stata una reazione, ma che poi tornerà ad essere l’Ian di sempre, dagli solo del tempo e vedrai che tutto andrà bene.” Disse risollevandomi così l’umore, sapevo che era così, Ian sarebbe tornato quello di sempre e presto avremmo ricordato tutto questo come una stupidaggine.
Sospirai annuendo “Hai ragione…” dissi mentre Paul sorrideva “Non ti vedevo così innamorata da quando Liam ti ha lasciato, sono contenta che Jos ti renda felice, lo meriti.” Disse mentre io mi ancorava tra le sue braccia “Ti voglio maledettamente bene Wesley!” dissi mentre lui sorrideva rincuorato.
 
Scesi le scale arrivando fuori all’aria fresca, stavo mangiando un gelato che avevo appena rubato dalle mani di Paul che mi aveva guardato come un bambino a cui si ruba una caramella, stavo cercando Joseph, ma non riuscivo a trovarlo, probabilmente doveva essere qui fuori, infatti era seduto su un muretto che gustava la sua sigaretta.
Mi avvicinai schiarendomi la gola e si voltò verso di me sorridendo, prima di guardare il mio gelato “Dove l’hai preso? Erano tutti finiti!” disse lamentandosi.
Feci spallucce parandomi di fronte a lui “L’ho rubato da Paul.” Dissi con sguardo malefico.
Lui mi guardò alzando un sopracciglio prima di sorridere “Che ne dici di farmene assaggiare un po’?”
Sorrisi avvicinandomi alle sue labbra carnose, lo baciai facendo scontrare subito le nostre lingue che si intrecciarono gustandosi, la sua lingua tracciò la forma delle mie labbra prima di accarezzare lentamente il mio palato facendomi sospirare, ci staccammo per riprendere fiato “Maledizione Jos… “ dissi sospirando frustata per non poter saltargli addosso come si deve.
Sorrise sornione incrociando le sue mani dietro la mia schiena in modo da far aderire un minimo i nostri corpi, mi guardò negli occhi con un lampo di malizia “Sai potremmo sempre fare qualcos’altro.” Disse mentre io alzavo un sopracciglio di tutta risposta “Scordatelo! Se non posso io…non avrai nulla neanche tu.”
Mimò un broncio adorabile che mi fece sorridere per la sua immensa bellezza “Sai che sei il mio inglese?”
Lui sorrise dolcemente “Sono tuo amore mio.” Disse baciandomi dolcemente prima di staccarsi di nuovo.
Mi scrutò qualche secondo prima di dire “Hai pianto vero?”
Annuii per la sua deduzione, mi conosceva bene “Ho detto tutto ad Ian e non sono riuscita a trattenermi quando ho letto la sofferenza nei suoi occhi.”
Lui mi guardò per qualche secondo prima di chiedere “Hai pianto davanti a lui?”
Scossi la testa “Ero con Paul in quel momento, gli ho detto tutto e ha detto che probabilmente è solo una reazione istintiva, che poi tornerà ad essere il solito Ian.”
Lui annuì accarezzandomi i capelli “Mi dispiace che tu sei stata costretta a farlo infondo è tutta colpa mia…”
Scossi la testa guardandolo nelle sue iridi chiare “No amore, è colpa di ognuno di noi, abbiamo sbagliato tutti .”
La nostra conversazione fu interrotta da Candice che proruppe esuberante “Nina non puoi capire cos’è successo.” Disse con un sorriso luminoso.
La guardai corrugando le sopracciglia e staccandomi di poco da Joseph per potermi voltare verso di lei “Cos’è successo?”
Lei sospirò calmandosi un secondo prima di cominciare a dire “ Michael…lui … lui … mi ha baciato davanti a tutti nel nostro Q. A.” disse con aria stupita.
Sorrisi sbattendo le palpebre “Sei seria? Michael? E tu…hai ricambiato?”
Lei sorrise entusiasta “Nina…io…” disse mentre le mani gli tremavano.
Joseph mi sorrise spostandosi “Amore io vado, vi lascio parlare da sole, ci vediamo dopo in camera.” Disse lasciandomi un bacio a stampo.
Sorrisi ancorandomi alla sua vita, mi alzai sulle punte e lo baciai di nuovo sfiorando poi il suo naso “Ci vediamo dopo.” Dissi mentre lui se ne andava sorridendo.
Candice mi si avvicinò con un sorriso sulle labbra “Sai che siete proprio carini? Siete così innamorati che quasi quasi vi invidio.”
Sorrisi per quel complimento dettato dal cuore, mi sedetti sul muretto dicendo “Grazie Candi… allora anche tu sei innamorata a quanto pare.”
Sorrisi compiaciuta guardandosi le mani “Non lo so in realtà, vedi quando sto con lui sto bene, ma lui non è il mio tipo, è una persona troppo esuberante…come posso essermi innamorata di lui?”
Candice era una persona estremamente dolce e insicura, si faceva prendere spesso dal panico con tutti i ragazzi con cui instaurava un legame.
Era stata fidanzata una sola volta in tutta la sua vita, con un ragazzo che poi l’aveva delusa e da quella volta non era riuscita a lasciarsi andare, tanto da bloccarsi con chiunque.
Era così tenera in questo momento, la guardai dicendo “Sai che non devi farti prendere dalla paura, devi essere coraggiosa, se Michael ti piace provaci, male che vada non avrai nessun rimpianto e poi Michael è un bravo ragazzo, non credo ti darebbe dei problemi anzi potresti innamorarti follemente di lui.”
Puntò i suoi grandi occhi azzurri nei miei sorridendo “Credi davvero che io possa farcela?” chiese con quel visino da bambino che tanto adoravo.
Sorrisi felice annuendo “Dai forza ricordati che sei una vampira, se ti fa arrabbiare puoi sempre morderlo.” Dissi facendoci scoppiare a ridere entrambe.
Mi sorrise abbracciandomi “Nina sei davvero una grande amica! Ora vado a parlare con lui, più tardi ti farò sapere com’è andata.”
Sorrisi annuendo “Vai vai… non vedo l’ora di sapere i dettagli piccanti.” Dissi facendole l’occhiolino.
Scosse la testa sorridendo e rientrando in albergo. 



Salveeeeeeeeeeeeeee!
Questo è un capitolo di passaggio, sì, quella che avete visto non è tutta la reazione di Ian, be è chiaro che in seguito non reagirà molto bene e lo vedrete !
Quanto sono carini questi due? *_____________* Ah quanto amore c'è nell'aria!
Be in seguito a delle recensioni e a dei pareri, mi sento in dovere di dirvi che il triangolo è finito, da ora in poi sarà SEMPRE  una NINOS, quindi per chi continua a seguire la storia nella speranza di un ripensamento di Nina o di un Nian, be mi dispiace, ma la storia proseguirà su questa linea, perché è così che la volevo e ne sono fiera!
Mi dispiace per chi si è sentita illusa, ma mi sembra di aver fatto capire bene che l'ago della bilancia era sempre più propenso verso Jos, ne ho dati molti di avvertimenti!
Non ho altro da dire, solo che la storia per me è perfetta così com'è che non la cambierei per nulla e che ringrazio tutti quelli che hanno continuato a leggerla nonostante non ci sia il Nian!
Bene ora passo a ringraziare chi ha letto in silenzio, chi ha recensito, chi ha messo la storia nelle preferite/ricordate/ seguite , ringrazio anche chi da ora in poi smetterà di leggerla, perché avete comunque seguito la mia storia e perso un pò del vostro tempo per essa, vi ringrazio :)
A mercoledì bellezzee <33333333
Faye. 

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Capitolo 15
*** Chapter 15 ***


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Avevo appena finito di prepararmi, Joseph impaziente come al solito era già sceso di sotto con Paul, stasera saremmo andati a cena con lui e Torrey, che avevano acconsentito all’istante.
Torrey sembrava apprezzare davvero la nostra compagnia, ci chiedeva spesso di stare con loro e Paul non aveva mai trovato qualche scusa, gli avevo parlato l’altro giorno e mi aveva detto che adorava stare in nostra compagnia e adorava anche Joseph.
Tutto questo non poteva che rendermi ancora più felice, erano passati solo due giorni da quando ci eravamo rimessi insieme e tutto andava a gonfie vele.
L’unico tasto dolente era Ian, non mi parlava dall’altro giorno, da quando gli avevo detto chiaramente che amavo Joseph, da quel momento mi aveva solo salutato velocemente quando mi aveva visto per i corridoi e al nostro Q&A si era limitato a rispondere alle domande dei fans.
Sospirai aprendo la porta e avvicinandomi all’ascensore, erano le nove e mezza, avevo ritardato solo di mezz’ora e probabilmente tutti mi stavano aspettando di sotto, visto che Torrey era puntuale come un orologio svizzero.
Appena arrivai intravidi nell’hall Ian che parlava con Paul e Torrey che beveva un bicchiere d’acqua, mi avvicinai facendo un ampio sorriso ad Ian che ricambiò con un accenno, mentre Torrey mi sorrise calorosamente.
Sospirai rivolgendomi a Paul dopo essermi guardata intorno “Di cosa parlate?” dissi non volendo subito chiedere di Jos.
Ian continuò a guardare Paul prima di dire “Niente…vedi Joseph è andato in macchina, ha detto di raggiungerlo.”
Quasi mi si bloccò il respiro, mi aveva letteralmente detto che non mi voleva tra i piedi mentre parlava con Paul, restai perplessa per qualche secondo prima di voltarmi verso Paul “Venite? Tanto non sta dicendo “niente” dissi marcando la parola.
Paul annuì dicendo “Vi raggiungiamo tra poco.”
Annuii voltandomi e arrivando alla macchina, Jos mi sorrise e ricambiai sovrappensiero, appena mi sedetti mi si avvicinò “Sei splendida amore mio…” disse mentre io sorridevo, rubandogli un breve bacio.
Paul e Torrey ci raggiunsero dopo pochi minuti e ci avviammo verso il ristorante.
Accesi lo stereo per cercare di tranquillizzarmi, mi avevano fatto male le parole di Ian, mi aveva trattata come un estranea e lui non l’aveva mai fatto, con nessuno.
Cominciai ad innervosirmi ancora di più e cominciai a muovere la gambe.
Sentii gli occhi di Joseph puntati addosso e quando ci fermammo di fronte al semaforo si voltò verso di me “Cos’hai amore?”
Sospirai scuotendo la testa “Non è niente.” Borbottai, non mi andava di ricevere delle domande, volevo solo starmene per un po’ in silenzio, mi ero rovinata la serata.
Jos alzò un sopracciglio prima di dire “ Sai che puoi parlarmi di tutto.”
Sbuffai sbottando “Non mi va di parlare okay?” dissi vedendo il suo sguardo congelare, bene avrei litigato anche con Joseph, sarebbe stato meglio restare in albergo.
Jos si ritrasse puntando gli occhi sulla strada e non mi rivolse la parola neanche quando eravamo seduti a tavola.
Scherzava e rideva con Paul, mentre io parlavo con Torrey, Paul si accorse subito che era molto più freddo con me, anche quando ordinò delle patate con zafferano e gli chiesi se potevo assaggiarne una professò parola, si limitò a porgermi il piatto e cominciai ad abbattermi sconsolata.
Feci segno a Paul di portarlo a fumare, appena uscirono Torrey disse “Ma che ha? Avete litigato?”
Sospirai “Si, è stata colpa mia, dopo la scenata di Ian ero così nervosa che l’ho trattato male.”
Lei mi guardò realmente dispiaciuta “Mi dispiace… vedrai che riuscite a riparare subito, non siete mai riusciti a starvi lontano.” Disse con un sorriso di incoraggiamento.
Sorrisi e mi accorsi di Paul che rientrava facendomi segno di uscire, colsi l’occasione al volo uscendo e guardandomi intorno, era seduto su una panchina e stava fumando.
Si accorse di me subito per il rumore della porta e mi guardò sorpreso, probabilmente si aspettava che fosse Paul.
Mi avvicinai sedendomi di fianco a lui, restò in silenzio e allora cominciai a parlare “ Mi dispiace per averti risposto così, ero solamente troppo nervosa…” dissi ma fui bloccata da lui che scosse la testa.
“Non devi scusarti, sono arrabbiato perché non hai voluto parlarmene, mi hai sempre detto che sono il tuo porto sicuro e poi non mi dici nulla? Anche se sei arrabbiata con me e vorresti sputarmi addosso del veleno, io voglio che tu me lo dica Nina, perché il tuo silenzio mi rende poco partecipe della tua vita.”
Sospirai annuendo “Lo so amore, so che ho sbagliato, ma ero così ferita in quel momento che avrei voluto stare da sola, sai com’è quando si è arrabbiati.”
Annuì sospirando “Ora posso sapere perché eri così nervosa?”
Annuii appoggiando  le mie gambe sulle sue “Sono scesa nell’hall, Paul parlava con Ian e allora per non chiedere subito dov’eri ho chiesto di cosa stessero parlando, Ian mi ha snobbato dicendo che eri andato in macchina e che mi avevi detto di farti raggiungere .”
Mi guardò corrugando le sopracciglia “Non ho detto di raggiungermi, insomma dovevamo uscire tutti insieme, Ian neanche c’era quando sono sceso io.”
Annuii sapendo già che era solo una scusa per farmi andare da Jos “Lo so … è per questo che ero nervosa, mi ha trattata come un’estranea, io… maledizione non dovrebbe reagire così.”
Jos sospirò prima di voltarsi verso di me “A me importa di noi, di Ian neanche ne tengo conto, possiamo pensare a noi e a nessun altro quando siamo insieme?”
Sorrisi avvicinandomi alle sue labbra “Praticamente sempre…” dissi prima che lui catturasse le mie con un sorriso.
Fortunatamente gli era passata.
 Qualche ora più tardi mentre eravamo appena arrivati in macchina, Paul bussò al finestrino "Noi torniamo in albergo a fare baldoria tra le lenzuola." disse mentre sorrideva felice, beccandosi un pugno da parte di Torrey che imbarazzata disse "Buonanotte ragazzi."
Le sorrisi ricambiando prima di voltarmi verso Jos che mi guardò per qualche secondo accarezzando con la sua manina la mia gamba "Prendiamo esempio da loro?" disse malizioso.
Allontanai la sua mano scuotendo la testa "Prima dobbiamo parlare, insomma da quando siamo tornati insieme non abbiamo parlato del periodo in cui ci siamo stati lontani...Voglio essere sincera con te e voglio che tu sappia tutto. Quindi mi sembra giusto dirti che prima di partire ...io ed Ian ci siamo baciati."
Mi guardò in silenzio, non riuscivo ad interpretare la sua espressione.
Poi sospirò chiedendo "Quante volte è successo?"
"Una sola volta, il giorno prima di partire." dissi facendo scomparire immediatamente tutti i sensi di colpa che avevo.
Lui mi guardò prima di storcere la bocca ed accennare un sorriso "Questa confessione mi mette in difficoltà..."
Lo guardai alzando un sopracciglio "Che hai combinato Jos?"
Mi sorrise dicendo "Perchè non vieni da questo lato?" disse cercando di sviarmi.
Alzai un sopracciglio allontanandomi "No Jos, sputa il rospo." Dissi incrociando le braccia.
Sospirò prima di dire "Sono stato a letto con Lise, la mia collega, un paio di volte." disse guardandomi come se potessi scoppiare da un momento all'altro.
Lo guardai stupita, non me l'aspettavo, avevo sempre creduto a tutte le sue parole.
Mi guardò corrugando le sue bionde sopracciglia "Nina dì qualcosa..."
Alzai le sopracciglia scuotendo la testa "Mi ero semplicemente fidata delle tue parole, mi avevi detto che era solo una voce che avevi messo in giro." dissi pretendendo da lui delle spiegazioni.
Annuì dicendo "Era la verità, è solo che quando ho letto di te ed Ian sono impazzito, mi sono comportato da bambino, lo so, ma ormai l'ho fatto."
Guardavo dritto d fronte a me "Era il periodo in cui hai cominciato a mandarmi fiori..."
Scosse la testa prontamente “Ho detto un paio di volte, ma è stato tutto in una sola giornata, lì ho capito quello che provavo davvero verso di te e ho capito che non potevo lasciarti andare..."
Sospirai voltandomi verso di lui "Mi fa impazzire sapere che sei stata con un'altra, che tu l'abbia sfiorata come hai fatto con me, solo a pensarci..." dissi mentre lui sorrideva soddisfatto "Amo vederti così gelosa..."
Sorrisi mio malgrado, scuotendo la testa "Fottiti Morgan..."
Lui sorrise dicendo "Adesso vorresti venire dal mio lato?"
Sospirai scendendo dal mio lato e raggiungendo il suo, mi sedetti sulle sue gambe intrecciando le nostre mani "Verrò con te sul set, farò capire a questa Lise che sei impegnato, non deve nemmeno sfiorarti."
Sorrise sornione prima di dire "Bè siamo amanti sul set, quindi credo che ci saranno scene in cui dovremmo sfiorarci, amore."
Sbuffai prima di dire "Bè anche io ed Ian siamo amanti sul set, quindi.."
Alzò gli occhi al cielo prima di dire "Non farmici pensare..."
Sorrisi soddisfatta avvicinandomi alle sue labbra che rapì gustandole lentamente, le nostre lingue si incontrarono cominciando ad accarezzarsi, mentre la sua mano faceva su e giù sulla mia schiena.
Con la sua lingua accarezzò il mio palato prima di staccarsi per riprendere fiato.
Lo guardai negli occhi prima di rapire di nuovo le sue labbra, la sua mano questa volta si fermò sul mio bacino facendomi sospirare, si staccò guardandomi, i suoi occhi erano languidi per il desiderio "Che ne dici se torniamo in albergo?" disse mentre io annuivo prima di baciarlo ancora.
Pochi minuti dopo eravamo arrivati in albergo, arrivammo alla mia camera d'albergo che era completamente al buio.
Poggiai la borsa e il cellulare sul comodino e sfilai le scarpe mentre Jos mi guardava, mi avvicinai a lui che mi strinse a se, ci baciammo mentre le sue mani sfilavano il mio vestitino facendolo cadere ai miei piedi.
Sfilai lentamente la sua camicia, mentre lui mi trascinava sul letto, ci staccammo guardandoci negli occhi, le sue labbra scesero a baciare il mio collo facendomi sospirare, era uno dei miei punti più deboli.
Continuò la sua discesa lentamente fino ad arrivare al mio seno, le sue mani risalirono lentamente accarezzando prima le mie gambe, passando ad accarezzare il mio bacino, per continuare la salita sulla mia schiena fino ad arrivare alla chiusura del mio reggiseno che slacciò, lanciandolo via.
Con le labbra cominciò a baciare il mio seno e cominciai a gemere quando la sua lingua disegnò il contorno dei miei capezzoli, sapeva perfettamente come farmi impazzire.
Le sue mani accarezzarono il mio ventre prima di fermarsi al centro della mia femminilità e all'istante mi bagnai sospirando di piacere.
Con le mani arrivai ai suoi pantaloni sfilandoli impazienti, appena si alzò per lanciarli completamente a terra ne approfittai per ribaltare la situazione, lo baciai fugacemente prima di scendere a baciare i suoi pettorali e arrivare ai suoi box, alzai lo sguardo puntando i miei occhi nei suoi, mentre con le mani li sfilavo liberando completamente la sua erezione che accarezzai facendolo socchiudere gli occhi e gemere.
Poi mi bloccò afferrando le mie mani e scuotendo la testa "Non scherzare con il fuoco, non stiamo insieme da troppo tempo." disse rapendo le mie labbra, mentre le sue mani sfilavano le mie mutandine.
Si staccò sporgendosi per prendere le precauzioni, portò le mie mani di fianco alla mia testa incrociandole, prima di entrare in me, mozzandomi il fiato.
Cominciammo a muoverci all'unisono, gemevo senza ritegno mentre dentro di me la bolla di piacere continuava a crescere.
Ribaltai la situazione restando sopra di lui, aveva gli occhi chiusi e un espressione di piacere assoluto.
Aprì gli occhi fissandomi, ribaltò la situazione proprio quando stavo per venire.
Si fermò un secondo prima di dire "Ti amo Nina..." disse e con una sola spinta fui colta completamente dall'orgasmo che mi travolse come un uragano senza darmi il tempo di dire nulla.
Ci staccammo ansimanti accoccolandomi sul suo petto, finalmente ripresi le mie facoltà mentali voltandomi verso di lui, ci guardammo per qualche secondo sorridendo prima che dicesse "Anch'io ti amo Jos." dissi prima di baciarlo e poi addormentarmi tra le sue braccia.
  
* * *

Mi svegliai verso le sei del mattino, ero stretta possessivamente tra le braccia di Jos che dormiva ancora beatamente.
Cercai di sfuggire alla sua presa e quando ci riuscii mi voltai a guardarlo, dormiva ancora beatamente, un sorriso si formò sulle mie labbra per la sua espressione angelica, sfigurava la sua personalità da diavolo tentatore, pensai scuotendo la testa.
Mi alzai dirigendomi alla doccia, ne avevo bisogno, era come una routine e poi alle otto avevamo la sessione foto e non potevamo fare tardi.
Indossai uno shorts di jeans e una maglietta giusto per scendere a fare colazione.
Mi sedetti di fianco a Jos accarezzandogli i capelli perfetti e avvicinandomi al suo orecchio "Amore ..." dissi facendolo svegliare, si voltò verso di me strofinandosi gli occhi "Che ore sono?" chiese con la voce impastata dal sonno.
"Sono le sei e mezza." dissi mentre lui si tirava a sedere allarmato "Ma dobbiamo cominciare a lavorare alle otto.." disse lamentandosi.
Feci spallucce guardandolo "Sai che sono mattiniera."
Lui annuì sospirando e tirandomi in modo da farmi finire tra le sue braccia "Solo dieci minuti amore..."
Sorrisi appoggiando la testa sul suo torace perfetto e chiusi gli occhi appena prese ad accarezzarmi i capelli, beandomi di quel contatto.
Sarei potuta restare così per tutta la vita, ero così felice quando stavo con lui che mi faceva capire quanto l'amavo.
Aprii gli occhi e lo ritrovai a fissarmi, ci sorridemmo, prima che si chinasse e mi lasciasse un bacio a fior di labbra "Buongiorno amore..."disse con il suo meraviglioso accento.
Lo fissai per qualche secondo incrociando le nostre mani "Jos...ti amo."
Sorrise spontaneamente "Ti amo anch'io Nina." Disse continuando a fissarci prima che mi lasciasse un bacio a fior di labbra.
Mi tirai a sedere incitandolo "Forza o faremo tardi."
Alzò gli occhi al cielo alzandosi dal letto con addosso solo un misero paio di box bianco che lasciava intravedere davvero tutto.
Mi guardò per qualche secondo prima di sorridermi malizioso e tirarmi a se.
Mi baciò facendo aderire i nostri corpi e solo dopo pochi secondi sentii forte e chiara la sua erezione "La facciamo insieme questa doccia?" sussurrò al mio orecchio.
Sorrisi trascinandolo con me in bagno.
Più tardi ero seduta al tavolo con Jos per fare colazione, di fianco a noi c'erano Paul e Torrey che amoreggiavano da piccioncini.
Afferrai il mio cappuccino bevendone un sorso, avevo indossato un semplice jeans chiaro, una canotta fucsia e sopra una camicia di Jos.
Nonostante i suoi muscoli, le sue camice non erano troppo larghe e avevo sempre adorato indossarle.
Paul mi fissò per qualche secondo prima di dire "Vi siete dati da fare stanotte è?"
Jos scoppiò a ridere, mentre io gli lanciavo un occhiataccia e Torrey una gomitata.
Sorrise innocentemente "Jos ha una chiazza violacea sul collo, siete voi a rendere noti i vostri loschi affari."
Scossi la testa lanciandogli un tovagliolo "Se è così esplicito perchè dovresti chiedere?"
Stava per ribattere ma si ammutolì prima di sorridere "Ciao Ian."
Mi voltai ritrovandomi di fronte un Ian che sorrideva, si avvicinò sedendosi al tavolo di Paul, Jos gli fece un cenno di saluto che ricambiò, io mi limitai ad ignorarlo continuando a mangiare.
Ian dovette accorgersi della tensione che aveva creato entrando nella stanza e infatti cercò di smorzare l'atmosfera parlando "Cosa dicevate prima che vi interrompessi?"
Paul per poco non scoppiò a ridere, beccandosi l'ennesima gomitata di Torrey, io mi intromisi dicendo "Non dicevamo...niente." dissi mentre lui mi ignorava riferendosi a Paul "L'abbiamo insieme la sessione foto vero?"
Paul fece spallucce "Non lo so, non ho proprio guardato il programma, vado a controllare." disse alzandosi dal tavolo.
Anch'io mi alzai facendo segno a Jos "Andiamo?"
Lui scosse la testa "Io mi fumo una sigaretta amore, ci vediamo direttamente alle sessione foto."
Annuii sorridendo e seguendolo con lo sguardo fino a quando non sparì dalla mia visuale.
 

Salveeeeeeeeeeeeeeeee! Perdonate il mio ritardo, ma con l'inizio della scuola e il mio onomastico ieri avevo perso la cognizione del tempo e mi sono dimenticata di aggiornare XD 
E' anche perché mi sto collegando di meno, ma vabbè è solo un giorno :)
Allora inutile dire che ormai state diminuendo, Jos vi fa così un brutto effetto? ahahah eh vabbé, i gusti sono gusti!
Questo capitolo è un capitolo anch'esso di transizione, ci fa vedere un pò il modo di stare insieme di questi due e per me sono molto dolci e belli ** SI AMANO DAVVERO!
Come avete visto Ian al momento sta reagendo in silenzio, ma vedrete che la situazione degenererà!
Nel prossimo capitolo continueremo sulla linea di questi due, faremo una conoscenza più approfondita di Joseph, del suo modo di vivere e un po in generale della sua persona, è  per me quello un capitolo molto importante perché descrive il vero essere del personaggio che io amo alla follia e spero di farvi piacere a tutti i costi u.u
Non ci sarà Ian nel prossimo, ma farà un grande ritorno, poi capirete XD
Comunqueee non ho nient'altro da dire, solo che vi ringrazio per le vostre recensioni, per chi mi segue in silenzio, per chi mi ha messo tra le preferite, ricordate e seguite** Grazie Grazie Grazie!!
Ah vi segnalo questa storia " http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1257136" che è davvero meravigliosa, è su JOSEPH e nuovo personaggio, è appena iniziata, ma promette bene, sopratutto perché l'autrice è molto brava!
Adesso vado, a mercoledì, stavolta sarò puntuale <3333333
Faye_

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Capitolo 16
*** Chapter 16 ***


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Sospirai trascinando la valigia, ero così stanca che potevo addormentarmi sulle scale da un momento all'altro.
Le pensate geniali di Jos erano davvero pessime, avevamo deciso di passare prima una settimana alla sua casa a New York per starcene da soli e poi saremmo tornati dai miei, visto che ci tenevano tanto a vederci da fidanzati.
L'unico problema era che non solo il volo era per le due di notte, in più Jos da diavolo tentatore quale era non mi aveva fatto chiudere occhio ed io ero esausta e con delle occhiaie da paura.
Eravamo appena scesi dall'aereo, indossavo un paio di occhiali scuri e trascinavo la valigia, Jos che stava superando i controlli in un attimo mi fu di fianco sorridente, non sembrava per niente stanco.
Si avvicinò rubandomi un bacio veloce e poi si avvicinò a un ragazzino, gli diede delle banconote prima che questo ragazzino prendesse le nostre valigie.
Lo guardai confusa, corrugando le sopracciglia "Perchè?"
Sorrise avvicinandosi "Perchè sei stanca morta amore." disse prima di afferrarmi tra le braccia e dirigersi al nostro taxi.
Arrivammo a casa dopo non molto tempo, aprì la porta con uno smagliante sorriso “Benvenuta nella mia umile dimora.” Disse facendomi segno di entrare.
Sorrisi dicendo “Sei sicuro che vuoi invitarmi ad entrare? Potrei essere un vampiro che muore dalla voglia di succhiare il tuo sangue.”
Mi guardò offeso “Andiamo stai parlando con Klaus ragazzina, sono un ibrido.”
Alzai gli occhi al cielo scuotendo la testa “E anche molto presuntuoso.” Dissi entrando con le mie due valigie che poggiai all’ingresso.
Jos accese un paio di luci mostrandomi una casa per niente umile, l’ingresso era molto grande e anche molto semplice, il pavimento era ricoperto di parquet in legno scuro, le pareti erano bianche con delle sfumature particolari.
A pochi passi dalla porta anch’essa in legno scuro si apriva uno stretto corridoio che girava a sinistra.
Lo guardai interrogativa e lui scosse la testa sorridendo “Su forza non siamo in una fortezza, non ti perderai.” Disse ironico cominciando a percorrere il corridoio.
Lo seguii ammirando i quadri che erano disposti sulle pareti, erano sobri, ma allo stesso tempo davano un tocco di colore alle pareti chiare.
Il corridoio portava in una stanza abbastanza ampia, alla mia sinistra infondo c’era una cucina moderna, completamente bianca con decorazioni in acciaio, poco distante dalla cucina c’era un tavolo trasparente con delle sedie.
Alla mia destra c’era un divanetto anch’esso bianco, un divano a tre posti decorati con tanti cuscini colorati che fornivano un tocco di colore a tutta la stanza.
Dietro il divano c’era un grande quadro colorato che riconobbi subito, era un’opera di Monet ed era davvero bellissima, mi avvicinai accarezzando la tela e sentii Jos ridacchiare “Andiamo Nina sei davvero stupita da quello che trovi in casa?”
Mi voltai sorridendo “Sì non mi aspettavo tutto questo buongusto nell’arredare una casa di passaggio.”
Lui scosse la testa poggiando il cellulare e le chiavi su una mensola “E’ qui che ti sbagli, non è una casa di passaggio, quando non sono impegnato con il lavoro io torno qui. Qui è dove vivo davvero, quando siamo in vacanza non torno a casa dei miei, torno a casa mia.”
Lo guardai seguendo perfettamente ogni singola parola “Quindi vuoi dirmi che preferisci startene qui tutto solo?”
Ci rifletté un attimo prima di dire “Qui ho degli amici Nina, non sono mai solo quando ci torno.”
Feci spallucce “Non posso capire, non ho nessuna casa per me stessa, insomma abito con i miei perché è lì che a me piace stare quando ho un po’ di tempo libero, tutto qui.”
Annuì prima di dire “Non voglio che tu pensi che io non sia legato alla mia famiglia, io li amo con tutto me stesso, ma sono anche un solitario, mi piace godermi la tranquillità di una casa vuota, dove posso fare tutto quello che voglio, tutto qui.”
Annuii guardandomi intorno, ero curiosa di vedere il resto della casa, di fianco alla cucina c’erano dei gradini che portavano di sopra, mi sorrise quando capì dov’era diretto il mio sguardo e disse “Forza vai ad esplorare il resto della casa.”
Sorrisi felice come una bambina a cui si dà un gelato e salii le scale, queste si affacciavano direttamente sulla camera da letto di Jos, c’era un grosso letto al centro della stanza con delle lenzuola bianche, dei comodini ai lati del letto e a sinistra una grande libreria bianca.
Di fronte al letto c’era un grande televisore e di lato una porta che portava sul terrazzo.
Mi avvicinai alla libreria accorgendomi che i libri erano disposti in ordine alfabetico, era tutto rigorosamente sistemato, era un altro aspetto che mi sorprese, infondo non conoscevo Joseph così bene, non sapevo che  fosse appassionato di arte e cultura e questo mi faceva capire quanto mi fossi soffermata poco a capire di lui.
D’un tratto tutta la stanchezza volò via, avevo voglia di fargli delle domande, di sapere tutto quello che non avevo mai capito di lui.
Sentii dei passi dietro di me e vidi Jos avvicinarsi “Eh si…è la mia collezione personale, adoro alla follia tutti questi libri, questa è una libreria dei preferiti, qualsiasi libro che non mi è piaciuto è messo nei cassetti in basso.”
Mi voltai verso di lui affascinata “Erano tante le cose che non mi aspettavo sai…non avrei mai creduto che tu ti intendessi di arte o di libri.”
Mi guardò corrugando le sopracciglia “Devo offendermi?”
Sorrisi avvicinandomi a circondargli i fianchi con le braccia “No, è che… ho scoperto un Joseph completamente diverso e mi piace.”
Sorrise sulle mie labbra “Un punto in più per l’ibrido..” disse catturandole dolcemente.
Mi staccai annuendo mentre lui con una mano accarezzava i miei capelli “Lo sai che ti amo vero?”
Lui mi fissò serio “Sai che ogni volta che lo dici sento il mio stomaco stritolarsi? Mi sa che sono innamorato perso.”
Sorrisi a quell’affermazione “Voglio che questo continui per il resto della vita Jos, mi giuri che non smetteremo mai di amarci?”
Incrociò le nostre mani estremamente serio “Giuro di amarti per l’eternità Nina, giuro che sarò sempre perso per te, non potrebbe essere altrimenti.”
Annuii catturando le sue labbra, lo amavo davvero, con ogni fibra del mio corpo, era come se avessi trovato quello che ho sempre cercato, l’amore della mia vita.
Gli sorrisi chiedendo “Quante di loro sono state in questa casa?”
Lui scoppiò a ridere scuotendo la testa “C’è stata solo Jane…” disse con una smorfia.
Improvvisamente il ricordo di quella sera mi folgorò, era stato lì che probabilmente avevo cominciato ad amare Joseph.
 
FLASHBACK
Ero seduta sui gradini dell’hotel e aspettavo che Paul tornasse con una buona cioccolata calda, l’inverno era arrivato e faceva molto freddo, per questo mi strinsi nel mio cappotto tremando.
Mi voltai verso destra con lo sguardo e vidi Joseph appoggiato ad un muretto che fumava una sigaretta, non mi ero neanche accorto che fosse lì.
Era nuovo del cast e ancora non l’avevo conosciuto  a fondo, ma avevo una gran curiosità che mi spingeva a capirlo, era una persona enigmatica, ma c’era qualcosa in lui che mi attraeva.
Mi avvicinai con un sorriso stampato sulla faccia “Ehilà.”
Lui si voltò verso di me sorpreso e accennò a un mezzo sorriso.
Capii al volo che non era dell’umore adatto, così mi stritolai le mani imbarazzata “Scusa… mi pare che non è un buon momento, mi dispiace.” Dissi dandogli le spalle per allontanarmi.
Lui di tutta risposta mi afferrò la mano sorprendendomi, mi voltai verso di lui guardandolo negli occhi, erano lucidi e sofferenti, stava soffrendo per qualcosa “No resta, mi dispiace ma non è una buona serata.”
Mi appoggiai al muretto di fianco a lui “Be sai quando sono arrabbiata ci sono alcuni modi in cui li sfogo, il primo è quello di fumare tutto il pacchetto di sigarette, ma cerco di farlo poche volte o morirò di cancro e quindi se un po’ ci tieni alla tua salute e alla mia, evitiamolo.” Dissi facendolo sorridere, poi continuai “Il secondo è quello di sfogare tutto con Paul e direi di evitare anche questo, stasera avrà da fare con Torrey. Il terzo è rimpinzarmi di caramelle gommose, che è perfetto, ma siamo attori, dobbiamo mantenere la linea, quindi evitiamo anche questo. Il quarto è quello di ubriacarsi… ma direi che considerate le riprese di domani mattina, è da evitare anche questo…forse l’ultimo può esserci utile.”
Mi guardò incuriosito “E quale sarebbe?”
Gli sorrisi luminosa prendendolo per mano e portandolo con me in una stanza dietro l’albergo, aprii la porta e accesi le luci mostrandogli uno dei miei rifugi segreti, questo era quello dedicato ai miei sfoghi, c’era una parete bianca di fronte a noi, con un secchio di pennarelli.
Lo guardai porgendogli un pennarello “Scrivo qui tutto quello che mi passa per la testa, qualsiasi cosa, anche una parolaccia, poi quando ho finito ridipingo la parete, in modo che nessuno possa leggere. E’ un gran sollievo, perché è come se dessi voce ai tuoi pensieri e quelli non ti frulleranno più per la testa.” Conclusi luminosa.
Lui mi sorrise grattandosi la testa, afferrai un pennarello porgendoglielo “Vuoi provare?”
Lui annuì afferrandolo, mentre io scrivevo “Fanculo a tutti gli uomini di questo mondo.” Era stata anche per me una giornata no.
Lui sorrise scrivendo “Fanculo a te, stronza.”
Sorrisi continuando a scrivere, così come faceva lui, dopo circa una mezz’ora si fermò posando il pennarello “Io ho finito.” Disse sedendosi a terra con le gambe incrociate.
Sorrisi sedendomi di fronte a lui “Allora ora puoi anche dirmi cos’è successo se ti va.”
Lui mi fissò per qualche secondo prima di dire “Ero fidanzato da quattro anni…e oggi ho scoperto che la mia fidanzata mi ha tradito più volte.”
Sgranai gli occhi prima di alzare un sopracciglio “Mi dispiace… e non ti voglio dirò tutto quello che si dovrebbe dire in questi casi, che non ti merita ecc… perché sarebbe stupido e inutile.”
Lui sorrise annuendo “Esatto, le persone credono che tu sentendotelo dire poi stia meglio, invece non è assolutamente così.”
Annuii “Come l’hai scoperto?”
Scosse la testa sospirando “Ho trovato un biglietto nella sua borsa.”
Scossi la testa contrariata “E cosa ti ha detto?”
“Niente, mi ha solo fissato aspettando che io scoppiassi, ma me ne sono andato senza proferire parola, ero ferito e non potevo guardarla in faccio un minuto in più.”
Sospirai guardandolo “Stronza.”
Lui annuì tenendo lo sguardo basso “Già.” Disse mentre una lacrime gli scendeva giù per il viso, quella fragilità mi fece vedere oltre l’apparenza, lui aveva davvero un gran cuore che era stato calpestato.
Mi avvicinai abbracciandolo, mentre lui mi stringeva a se sfogandosi.

FINE FLASHBACK.

Fu praticamente in quel momento che vidi la persona meravigliosa che si celava dietro quella maschera di compostezza.
 
*  *  *

Mi sveglia a causa della pioggia che continuava ad infrangersi sul vetro, mi tirai a sedere strofinandomi gli occhi, lì fuori c'era un temporale ed eravamo in pieno giugno.
Sentii le braccia di Jos stringere la mia vita e lo sentii borbottare "Nina torna tra le mie braccia."
Sorrisi per la sua espressione dolce mentre mi risistemava tra le sue braccia e gli lasciavo un bacio a fior di labbra.
Lui mugugnò una lamentela senza aprire gli occhi "Possibile che dobbiamo già svegliarci?"
Sorrisi dando un'occhiata alla sveglia dietro di lui, erano le 10 del mattino, non mi era mai capitato di svegliarmi così tardi, ma Jos come al solito non mi aveva lasciato dormire fino alle quattro e questo mi aveva sfinita.
Sorrisi involontariamente mentre fissavo il piccolo broncio che si era formato sulle sue labbra "Lo sai che sei l'amore mio?" dissi mentre le sue labbra si piegavano in un sorriso aprendo finalmente gli occhi e lasciandomi ammirare le due pozze azzurre "E tu lo sai che sei il mio?"
Sorrisi dolcemente come ogni volta che lo diceva e catturai le sue labbra in un breve bacio.
Mi staccai dalle sue labbra senza smettere di guardarlo "Sai che piove a dirotto?" dissi mentre le mie labbra si piegavano in una smorfia.
Annuì tenendomi stretta a se "Sì, ha cominciato a piovere mentre noi eravamo in piena attività fisica." disse malizioso.
Gli lanciai un'occhiataccia lamentandomi "Già, non va affatto bene che io non possa dormire di notte a causa tua."
Alzò un sopracciglio di tutta risposta "Chi è che ieri mi ha provocato quando volevo dormire?"
Sorrisi mordendomi un labbro "Certo, ma è stato una volta, sei stato tu a ricominciare le quattro volte successive."
Sorrise facendo spallucce "Non è colpa mia se mi ecciti anche con una misera carezza."
Scossi la testa contrariata tirandomi a sedere "Allora? Cosa faremo oggi?"
Mi guardò per qualche secondo prima di dire "Mmm...potremmo cominciare con una buona colazione...no?"
Lo guardai valutando l'idea, ma prima che potessi rispondere il mio cellulare prese a squillare, lo afferrai vedendo il nome "Ian" che lampeggiava sullo schermo.
Risposi subito "Ian.." dissi sorpresa da una sua telefonata.
Sentii qualche minuto di silenzio e un sospiro "Come stai Nina?"
Mi rilassai subito al suono della sua voce "Bene e tu?"
Sentii un altro sospiro e poi la sua risposta "Mi manchi...sto impazzendo senza il tuo profumo, le tue braccia e la tua presenza..."
Quelle parole furono un enorme sconforto, non mi dispiaceva il fatto che gli mancassi, era solo perchè sapevo che io gli mancavo non come amica.
Sospirai "Mi manchi anche tu." dissi notando poi l'espressione di Jos che fino ad un minuto fa mi fissava rilassato, mentre ora era piuttosto arrabbiato.
Si alzò dal letto cominciando a vestirsi, prima di sparire dalla stanza .
Lo guardai andare via, mentre la voce di Ian diceva "Devo andare. A presto."
Sospirai riattaccando, di certo non potevamo stare tranquilli, c'era sempre qualcosa che doveva farci litigare.
Mi alzai infilando una sua camicia velocemente e scesi di sotto.
Era seduto a tavola, mentre sorseggiava caffè e leggeva un giornale.
Mi avvicinai cautamente sedendomi di fronte a lui "Jos...vuoi parlarne?"
Lui non si mosse di un millimetro quasi come se non avessi parlato, cosa che mi irritò a morte facendomi sbottare "E' così che reagisci? Quando staremo lontani e ci capiterà di litigare è così che ti comporterai? Resterai in silenzio o cercherai di rimediare?"
Lui alzò lo sguardo seguendo il mio discorso alla lettera prima di spalancare gli occhi "E tu? Adesso gli sei lontana e gli vai dicendo che ti manca, sapendo che lo stai illudendo, quando starai lontana che farai? Ti butterai tra le sue braccia Nina?"
Alzai un sopracciglio contrariata "Sono tua Joseph! Sono maledettamente innamorata di te e anche se con me ci proverebbe Brad Pitt io non cederei, perchè pendo dalle tue labbra, perchè l'unica cosa che ho voglia di fare è starti attaccata, perchè l'unica cosa che voglio fare prima di dormire è stare con te. E non mi importa cosa pensano gli altri o cosa provano gli altri nei nostri confronti, ma permettimi di preoccuparmi di un mio caro amico, quando te ne sei andato l'unico che mi ha seguito ogni secondo per non farmi crollare, è stato lui.
E gli ho fatto credere che da parte mia c'era qualcosa, sono riuscita a capirlo solo dopo che sono ossessionata da te, che ti amo così tanto da star male un mese prima dalla nostra divisione! Allora permettimi di concedergli un mi manchi, perchè credimi dovresti solo ringraziarlo o a quest'ora starei chiusa in albergo a piangere senza di lui e di certo non qui con te.
Gli devi tanto, almeno concedigli questo, sono tua, punto." dissi tutto con calma facendogli capire il mio stato d'animo, poi senza dargli il tempo di rispondere tornai in camera, avevo bisogno di una doccia.
Appena fui colpita da un getto d’acqua fredda, mi resi conto che era ora di uscire da quella doccia e affrontarlo, mi avvolsi accuratamente in un asciugamano guardandomi allo specchio.
Non ero ancora pronta a parlargli perché ero furiosa per il suo comportamento, non era perché fosse geloso, semplicemente perché lui ancora non si fidava di me, mi aveva ancora chiesto se mi sarei buttata tra le sue braccia e questo mi faceva capire quanto poco avesse capito di me e faceva male.
Non aveva capito quanto lo amassi davvero, da non riuscire a stare con nessun altro e questo mi faceva sentire una fallita.
Sospirai cominciando ad asciugarmi per bene, una volta infilato un semplice pantaloncino di jeans e una canotta di pizzo beige, passai ad asciugare i capelli che al momento erano una massa informe, avevo voglia di renderli ricci com’erano di natura, niente ferro o piastra, solo schiuma e phon.
Anche se non ne ero sicura, riuscirono piuttosto bene, era da tanto che non li facevo e anche se poteva sembrare stupido mi rendeva più me stessa, mi sentivo come se fossi tornata a molti anni prima, non ero una celebrità, semplicemente Nina.
Sospirai uscendo da quel bagno e ritrovandomi Jos che stava riordinando la stanza, mi fermai dall’altra parte del letto aiutandolo a sistemare le coperte.
Appena finimmo tenne lo sguardo fisso su di me “Mi piacciono i tuoi capelli così.”
Annuii tirando un grande sospiro e sedendomi sul letto “Mi dispiace per tutto, credo che non avrei dovuto urlarti contro… siamo adulti e possiamo parlarne da persone civili.”
Fece qualche passo sedendosi di fianco a me “No…dispiace a me per essermi arrabbiato così, quando davvero non ce n’era bisogno. Hai ragione, sono un’idiota perché so bene che tu sei mia, so bene che mi ami e che non pensi a nessun altro, sono solo stato un coglione che si è fatto trasportare dalla gelosia. Scusami amore.”
Sorrisi per le sue parole e gli porsi la mano scherzosa “Pace fatta?”
Sorrise tirando la mia mano e facendomi posizionare sulle sue gambe, mi baciò per un istante che sembrò comunque eterno, prima di dire “E abbiamo avuto il nostro primo litigio da fidanzati, è stato… doloroso, saperti a pochi passi da me e sentire tutto quel silenzio che cominciava a pesare.” Disse roteando gli occhi ripensando a qualche momento prima.
Annuii circondandogli il collo con le braccia “Hai ragione, non litighiamo più amore, la prossima volta parliamoci civilmente va bene?”
Lui annuì di tutta risposta “Allora? Andiamo a fare colazione? Di là ho preparato delle buonissime crepes per farmi perdonare.”
A quelle parole mi illuminai trascinandolo con me in cucina dove l’odore mi invase le narici, sul tavolo c’erano due piatti con le crepes a nutella, una ciotola di fragole, del succo d’arancia e del latte al cioccolato.
Lo guardai sorpresa da quella grande colazione e sorrisi spontaneamente “E’ tutto meraviglioso. Non dovevi, bastava un bacio per farti perdonare.” Dissi lasciandogli un bacio a stampo.
Fece spallucce “Ho voluto addolcire un po’ il tutto, è da tanto che non facevo qualcosa per te.”
Scossi la testa contrariata prima di sedermi sullo sgabello “Jos tu fai tutto anche solo respirando, non devi sentirti in dovere di farmi dei regali o qualsiasi altra cosa, a me basti tu.”
Si sedette di fianco a me sorridendo luminoso “Mi viene quasi da piangere al solo sentirtelo dire.” Disse rapendo le mie labbra e facendo scontrare le nostre lingue.
Ci staccammo cominciando a mangiare la nostra colazione, io mi guardavo intorno ancora incuriosita dal suo modo di essere realmente, avevo tante domande che mi frullavano per la testa  e non vedevo occasione più adatta per rivolgergliele.
Lo guardai per qualche secondo prima di chiedere “Come sono i tuoi genitori? Insomma che rapporto hai con loro?”
Lui continuò a fissare il suo piatto “Vedi sono stati dei genitori molto attenti alla mia educazione, in realtà forse anche un po’ troppo…” disse sorridendo, prima di continuare “Mio padre essendo un finanziere era parecchio occupato con il lavoro, spesso lavorava fuori , era più mia madre che mi seguiva. All’inizio ero appassionato di calcio, cominciai a giocare, ma la mia carriera fu subito distrutta da un infortunio grave al ginocchio che mi portò ad abbandonare del tutto il mio primo sogno. Mi sarebbe piaciuto diventare un calciatore, troppo.” Concluso mimando una smorfia con la bocca.
Masticai l’ultimo pezzo di crepes, prima di versarmi del succo d’arancia “E poi come hai deciso di fare l’attore?”
Mi guardò qualche secondo afferrando il suo latte e bevendone un po’ “Semplice, mi costrinsero a frequentare il corso di teatro per dei punti extra e da lì nacque il mio amore per la recitazione.
Sono molto legato a mia madre, diciamo che con mio padre non sempre vado d’accordo, perché è molto esigente e non mi ha mai detto che ero stato bravo. Forse mi manca anche questo di casa, però non mi lamento.” Disse sorridendo.
Ricambiai sentendo il momento di confidarmi con lui, volevo aprirmi il più possibile “Invece il mio sogno è sempre stato quello di diventare un’attrice, fin da piccola. Recitavo già nei musical da protagonista e colui che mi ha spronato di più è stato mio padre, lui mi diceva che ero perfetta per recitare e per me era una carica prima di salire sul palcoscenico. Poi ad un certo punto ho cominciato a sfilare e lì stavo per rinunciare al mio sogno, prima che mi venisse offerto un lavoro per un film.
Credo che sia sempre stata la mia strada, era il mio destino.” Dissi vedendo Jos profondamente immerso nel mio racconto.
“Bè dovevano pure farci incontrare in qualche modo.” Disse sorridendo e stringendomi a se.
Sorrisi lasciandogli dei baci leggeri sulla sua barba incolta “Resteremo chiusi in casa oggi?”
Non ebbe il tempo di rispondere, perché il suo cellulare cominciò a squillare.
Lo guardai corrugare le sopracciglia e portarsi il cellulare all’orecchio dicendo “Julie…”
Vidi Jos sghignazzare senza capirne il motivo e poi dire “E’ una sbadata, devi dirle qualcosa di importante?”
Lo fissai mentre annuiva a qualcosa che gli diceva Julie e poi poggiò il cellulare sul tavolo dicendo “Julie ha detto che tra tre giorni c’è una convention in Germania, siamo alcuni degli ospiti e quindi dobbiamo prenotare subito un volo per essere lì almeno domani.”
Sbattei le palpebre cercando di mettere al fuoco ogni singola parola del suo discorso, quando registrai il messaggio,  mi alzai sconvolta e corsi in camera da letto “Dobbiamo muoverci.” Dissi sentendo Joseph ridere in lontananza. 



Salve mie care lettrici! 
Le mie scuse per questo ritardo di due giorni non saranno mai abbastanza, MAI! Sono desolata per avervi fatto attendere molto, ma questo è un capitolo importante per me e non avendo molto tempo da dedicare alla revisione, ho dovuto rimandare la pubblicazione, mi dispiace!
Ripeto che è uno dei capitoli che amo di più, perché ci mostra il vero lato di Joseph, come vedete ora ci stiamo concentrando molto sul suo personaggio e il suo vero essere verrà anche mostrato più avanti.
Quel flashback ci mostra i primi tempi in cui si sono conosciuti e ci mostra la fragilità di Jos.
Spero che voi grandi fan di IAN stiate apprezzando quest'uomo, perché è una persona meravigliosa che va amata.
Se non riuscirete ad amarlo anche nel prossimo mi arrenderò, siete imbattibili u.u 
Sono un po' distrutta per le sole due recensioni, ma ormai senza Nian non ci si fa nienteeeeeeee!
Nel prossimo capitolo torna il vostro preferito, siete contente? Farà una grossa entrata in scena, direi che spacca ...nel vero senso della parola ahahah!
A mercoledì PROMESSO <333333333
Love weeeeeeeeeeeeeeee <3
Oggi sono felice, il singolo dei 1D mi è entrato in testa ** Sono meravigliosi!! 

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Capitolo 17
*** Chapter 17 ***


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Eravamo arrivati da qualche ora nel nostro albergo, erano già tutti lì e Julie per stasera aveva organizzato una cena per stare tutti insieme.
Joseph era sotto la doccia, mentre io fissavo l’armadio cercando qualcosa da indossare.
Avevo poggiato sul letto quattro completi, il primo era un vestito blu che portava uno scollo a “u”, un nastro blu in vita che finiva con un fiocco di lato, il tutto finiva con delle fasce rosse.
Ci avevo abbinato un paio di ballerine rosse, visto che mi sembrava abbastanza sobrio per abbinarci delle scarpe alte.
Il secondo completo era un vestitino a fasce di vari colori, la prima era blu che finiva sulla vita, la seconda era rosa che si portava quasi all’estremità del vestito che si completava con una fascia bianca e una beige.
Ci abbinai anche qui delle ballerine sui toni del rosa con un fiocco che adoravo.
Il terzo completo era composto da un vestitino che era molto morbido e comodo, aveva uno scollo a “v” decorato con dei fiori fino al seno, dove si completava in tinta nera unita con stoffa morbida.
Ci avevo abbinato delle ballerine nere molto semplici.
Infine c’era un vestitino verde acqua molto semplice, scendeva morbido e ci avevo abbinato delle ballerine beige.
Ero seduto fissando quei vestiti più o meno da quando Jos era entrato in doccia, lo vidi spuntare dietro le mie spalle e dire “Sei indecisa?”
Annuii scrutando ogni vestito “Veramente ho una preferenza.”
Lui guardò gli abiti per qualche secondo prima di dire “Anch’io… mi piace quello blu.”
Sorrisi annuendo “Già, è davvero bello… ma me l’ha regalato Ian alla convention dell’anno scorso in Francia.” Dissi scrutando la sua espressione.
Alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa “Metti quello che vuoi Nina, non ti porrò ostacoli.” Disse mentre io sorridevo soddisfatta e ancoravo le mie braccia intorno alla sua vita “Ma quanto sei bello quando prendi queste decisioni.” Dissi lanciandogli dei baci sulle spalle nude e bagnate.
Sfilò il suo asciugamano lasciando intravedere il suo sedere ben scolpito e si allontanò da me, mentre le mie labbra si piegavano in una smorfia.
Indossò un paio di box dicendo “Io sono sempre bello.” Disse mentre io indossavo il vestito, lo abbottonai infilando anche le mie ballerine.
Mi guardai allo specchio, ero davvero impeccabile ed era giunta l’ora di andare ad affrontare Ian e tutti i problemi che questo comportava.
Mi voltai a fissare Jos, poggiandomi nel frattempo sul letto “Mi chiedevo…” dissi attirando la sua attenzione.
Adesso mi fissava curioso, allora mi guardai le mani prima di puntare gli occhi nei suoi “ Ti dispiacerebbe se cominciasse a scendere senza di te?”
Continuò ad infilarsi i pantaloni senza distogliere lo sguardo dal mio “Se è perché vuoi affrontare per prima Ian senza di me, sentiti libera di fare quello che vuoi, insomma non posso dirti di no, anche se è quello che urla il mio cervello.”
Annuii ascoltando quello che mi aveva appena detto prima di dire “Volevo solo capire cosa ne pensavi, è una decisione mia e sento al momento di dover andare a parlare con Ian da sola.”
Lui fece spallucce infilando anche la camicia “Hai ragione, è una tua decisione.” Disse cominciando a fissarsi nello specchio.
Mi avvicinai cingendogli la vita con le braccia “Jos… ti amo.” Gli sussurra all’orecchio.
Lui si avvicinò alle mie labbra catturandole dolcemente “Ti amo anch’io Nina.” Disse prima che io mi staccassi per andare ad affrontare quello che più temevo, avevo una strana sensazione negativa.
Scesi di sotto dove trovai Paul girato di spalle, che parlava allegramente con Torrey, mi avvicinai di soppiatto saltandogli sulle spalle “Finalmente ti rivedo!” dissi mentre tutti e tre ridevamo come matti, Paul mi strinse tra le sue braccia “Nina mi sei mancata da morire!” disse prima di guardarsi intorno “E Jos?”
Feci spallucce “Si sta ancora vestendo e gli ho chiesto di aspettare qualche momento prima di scendere…vorrei parlare con Ian.” Dissi facendogli intendere chiaramente che volevo sapere dove stava.
Lui si morse il labbro con il timore di dirmi qualcosa e subito sbottai “Sputa il rospo Wesley!”
Lui alzò gli occhi al cielo, scocciato probabilmente dalla sua trasparenza e disse “Ian… è troppo arrabbiato Nina, lascialo perdere. “
Alzai un sopracciglio cercando di capire qualcosa dalla sua espressione, ma niente.
“Che è successo?”
Lui sospirò prima di arrendersi e dire tutto “Vedi… non ha reagito molto bene alla tua scelta, diciamo che ha dato di matto e ha cominciato ad andare a letto con molte ragazze diverse…e ha portato Sophie.”
Sbuffai cominciando a scocciarmi di quella ragazza che ci ronzava intorno, non ero gelosa, semplicemente non potevo capire come riusciva a farsi trattare così, come un oggetto.
Riposi lo sguardo su Paul “Dov’è adesso?”
Lui indicò l’uscita “Sta fumando con lei lì fuori…”
Corrugai le sopracciglia “Ti prego…dimmi che non sta fumando regolarmente…”
Lui annuì “E’ proprio così invece…”
Alzai gli occhi al cielo avviandomi all’uscita, appena arrivata mi guardai intorno erano in un angolo avvinghiati a baciarsi, mi avvicinai schiarendomi la voce “Sophie va dentro, devo parlare con Ian.”
Lei si staccò scocciata, mentre lui mi guardava con gli occhi spalancati, cercò di darsi una sistemata prima di dire “Sei arrivata…” disse con un sorrisetto sulle labbra.
Sospirai guardandolo “Sì.”
Lui mi guardò alzando un sopracciglio con un sorriso beffardo “Che c’è non mi merito neanche un abbraccio?”
Scossi la testa arrabbiata “Tu non sei Ian. Cosa ne hai fatto? Cos’è questo mostro che sei diventato?”
Fece una breve risata che aveva un che di malefico e disse “Che c’è ora ti preoccupi di Ian? Dov’è Jos ti ha lasciata da sola?”
Assottigliai lo sguardo arrabbiata per le sue parole “No, non è colpa mia se sono innamorata di lui Ian.”
Lui fece spallucce appoggiandosi con il gomito alla parete “Allora cosa ci fai qui?”
Abbassai lo sguardo ferita dal suo comportamento “Mi dispiace che tu ci stia male.”
Mi scoppiò a ridere in faccia “Ma per favore, non preoccuparti, grazie alla tua spinta mi sto facendo delle scopate che tu non mi avresti mai dato.” Disse parlando come Ian non avrebbe mai fatto.
Spalancai gli occhi per il suo linguaggio, si spostò lanciandomi un ultimo sorrisino “Buona vita Dobrev.” Disse allontanandosi e rientrando.
Restai imbambolata non solo per il suo comportamento, anche per il modo in cui mi aveva trattata  e il linguaggio che aveva usato.
In quel momento avevo voglia di stare da sola, anzi mi sarebbe piaciuto correre tra le braccia di Joseph, ma sapevo che si sarebbe arrabbiato fin troppo e non volevo che il tutto degenerasse.
Mi avvicinai nei pressi del giardino dell’albergo, dove c’era una comoda amaca, mi ci sdraiai sopra fissando il cielo, tutto quello che lui provava era causa mia, tutto il rancore che avevo letto nei suoi occhi era colpa mia, gli avevo fatto davvero male.
Una lacrima scese dal mio viso senza che quasi me ne accorgessi e mi ritrovai Joseph di fronte che mi fissava con le sopracciglia corrugate “Che succede amore?”
Mimai una smorfia con la bocca per tenere a freno le lacrime che minacciavano di uscire “Non  è nulla.” Dissi mentre lui si sedeva di fianco a me “E’ stato così duro?”
Lo guardai mordendomi un labbro mentre le lacrime scendevano velocemente “Me lo merito, l’ho reso cinico e sgarbato, è tutta colpa mia Jos…” dissi mentre lui scuoteva la testa e mi stringeva a se.
Mi cullò quasi come se fossi una piccola bambina “Amore non è colpa tua, la vita a  volte ci delude, ma non possiamo farci niente, spesso veniamo delusi da chi non ci aspettavamo, ci sembra che il mondo crolli e spesso ci lasciamo trasportare. E’ solo un modo di reagire amore, gli passerà e ti vorrà bene come una volta…fidati di me.”
Annuii mentre continuavo a singhiozzare “Io mi fido di te Jos…” dissi mentre lui mi porgeva un fazzoletto.
Mi sfogai asciugando poi i residui di mascara con il fazzoletto, stringendomi nelle sue braccia, restammo semplicemente in silenzio l’uno accanto all’altro, non c’era bisogno di dire nulla, lui era la persona perfetta per me, avevo pensato che si sarebbe fatto cogliere dall’istinto e invece ancora una volta mi aveva sorpreso reagendo da persona matura e accettando anche come Ian mi aveva trattato.
Sospirai incrociando le nostre mani “Credi davvero che un giorno mi perdonerà?”
Lui annuì scostando una ciocca di capelli dal mio viso “Lui ti ha già perdonato amore, è solo che ha troppa paura ad ammetterlo a se stesso, è così che reagiamo quando una persona che amiamo ci fa del male. Ricordi quando sono stato io a farti stare male? Ci hai messo un bel po’ di tempo a capire di avermi perdonato già da tanto, ci vuole solo tempo amore mio e ci sarò io ad aspettare con te.” Disse mostrando un Joseph che mai mi sarei aspettato, mi rendevo conto che più andava avanti e più innamoravo di ogni singola caratteristica, all’inizio ero attratta fisicamente e dal suo stile da conquistatore, ma più andava avanti e più capivo che persona avevo di fronte, più andavo avanti e più amavo sempre di più quello che era l’uomo della mia vita.
Con lui ero così completa che probabilmente non ne avrei mai potuto fare a meno.
Lo fissai per qualche secondo “Amore… io ti amo e tanto. Più vado avanti, più mi accorgo di quanto io non possa fare a meno di te, più stiamo insieme e più capisco quanto tu mi completi.”
Lui sorrise spontaneamente “Sai ieri mi sono svegliato presto, mi sono voltato fissandoti a lungo e ho capito che avrei potuto restare così per ore, perché anche il solo averti lì accanto a me tra le mie braccia mi faceva sentire al settimo cielo e ho capito che sono stato stupido ad aspettare così tanto per riprendermi qualcosa che mi rende la vita perfetta, sei l’unica persona che può amarmi davvero, sei l’unica che io voglio al mio fianco... io ti amo più di qualsiasi altra cosa Nina.”
Sorrisi spontaneamente rapendo le sue labbra, come non mi sarei mai stancata di fare, per tutta la vita.
 
Più tardi Jos mi convinse di entrare per cenare, non ne avevo alcun voglia, soprattutto perché ciò significava che avrei dovuto rivedere Ian e in questo momento la delusione aveva lasciato posto alla rabbia e quindi gli avrei tirato un paio di ceffoni, tanto per rinfrescargli le idee e farlo tornare in lui.
Parlare con Jos mi aveva fatto stare bene, come sempre, perché lui sapeva leggermi dentro e sapeva sempre le parole giuste da usare in qualsiasi momento.
Entrammo sedendoci di fianco a Paul e Torrey, Julie mi intravide e si avvicinò “Nina!” disse stringendomi tra le sue braccia come una mamma protettiva “Ti trovo in forma!” disse facendomi un occhiolino “Complimenti a voi ragazzi, siete così belli.” Disse poi riferendosi a me e Jos.
Sorridemmo entrambi ringraziandola, prima che la nostra attenzione venisse catturata da Paul che si avvicinò a noi chiedendo “Allora come ve la passate?”
Sorrisi per la sua domanda e risposi “Va tutto a gonfie vele, voi?”
Lui sorrise prendendo la mano di Torrey e mostrando le due fedi scintillanti che combaciavano “Ci siamo sposati in segreto.”
Sbattei le palpebre un paio di volte prima di dire “Oh mio Dio congratulazioni!” dissi stringendo prima Paul e poi Torrey, prima che Jos facesse lo stesso aggiungendo “Eri ubriaco vero Paul?”
Paul scoppiò a ridere con Torrey, mentre io gli lanciavo una gomitata tra le costole “No Jos,  abbiamo capito che voleva confermare il nostro amore e ci siamo sposati in spiaggia, solo noi due e i nostri genitori.”
Sorrisi all’idea romantica che aveva avuto, infondo lo era sempre stato e dissi “Che peccato, avrei voluto assistere!”
Paul fece spallucce bevendo un sorso di vino “Quando decideremo di renderlo ufficiale ci sarete tutti.”
Annuii mentre mi voltavo verso Jos fissandolo, lui poggiò il bicchiere sul tavolo e chiese “Che c’è?”
Sorrisi dicendo “Che bell’idea romantica vero?”
Lui sorrise  sornione “Sì, ma sentirlo parlare di matrimonio mi ha dato una leggera nausea …” disse scherzoso.
Roteai gli occhi sbuffando “Invece è stato romantico, ed è bello legarsi ad una persona per sempre no? Insomma è un passo importante no?”
Lui annuì di tutta risposta prima di dire “Sì, a cosa vuoi arrivare Nina?” disse sorridendo preoccupato.
Sorrisi scuotendo la testa e avvicinandomi alle sue labbra “Un giorno mi sposerai amore?”
Lui si fece improvvisamente serio annuendo “Certo che ti sposerò, è una promessa.” Disse poi rapendo le mie labbra.
Il nostro momento di intimità fu interrotto da un tintinnio di bicchieri, mi voltai trovandomi di fronte Ian che sorrideva mezzo brillo “Mi scuso per l’interruzione, ma ci tenevo davvero a fare gli auguri a due miei carissimi amici per il loro fidanzamento, siete una bellissima coppia.” Disse mostrandoci il bicchiere in segno di brindisi e mandandolo giù.
Sospirai frustata dalle sue parole e non ce la feci a non reagire, mi alzai in piedi afferrandolo per il braccio e portandolo fuori all’aria fresca.
Lui sorrise beffardo dicendo “Mi piace quando sei violenta, lo sei anche tra le lenzuola?”
La mia mano scattò a molla colpendolo in pieno viso, il suo volto si voltò per un attimo prima di tornare a guardarmi con quel sorrisetto “E’ proprio di questo che parlavo, vedo che c’è della tensione accumulata, Joseph non ti soddisfa?” disse avvicinandosi di un passo a me.
Di nuovo la mia rabbia esplose e la mia mano partì a razzo.
Lui non si scompose avvicinandosi di nuovo a me “Se è così posso darti una breve dimostrazione di un orgasmo che ti farà urlare il mio nome .”
Di nuovo lo colpii, per tutto quello che stavo dicendo, ma non mi bastò colpirlo una volta, la mia mano partì di nuovo, finendo per colpirlo ben tre volte.
Finalmente vidi la sua espressione cambiare e da beffarda qual era, si trasformò in un volto pieno di rabbia.
Afferrò le mie mani spingendomi indietro fino a farmi battere contro un muro, eravamo a pochi centimetri e trattenni il respiro impaurita per quello che avrebbe potuto fare.
Si avvicinò a qualche centimetro dalle mie labbra puntando le sue iridi azzurre nelle mie ed esplodendo letteralmente di rabbia “Tu, non puoi venire qui e farmi una morale, perché sei stata meschina e scorretta nei miei confronti, mi hai fatto capire di provare qualcosa, quando poi eri follemente innamorata di quel piccolo uomo insignificante…” non riuscì a finire la frase, visto che la voce di Joseph ci interruppe, era fredda e tagliente come il ghiaccio “Allontanati dalla mia donna.” Gli intimò.
Di nuovo quel sorriso beffardo comparve sul suo viso “Altrimenti? Mi prendi a pugni?” disse stringendo ancora di più la presa sui miei polsi incollandoli al muro.
I miei occhi erano fissi sulla figura di Joseph, il suo volto era freddo, ma allo stesso tempo la sua espressione era furiosa, stava morendo di gelosia vedendo il corpo di Ian vicino al mio e le sue mani toccarmi, glielo si poteva leggere negli occhi e questo mi sorprese, non avevo mai visto Joseph così geloso, avevo sempre creduto che la gelosia non era un  sentimento che lo caratterizzava e invece ora capivo che lui era solo semplicemente molto bravo a mantenere il controllo su tutti i suoi sentimenti.
Anche in questo caso controllava la sua voce, facendola uscire molto calma “Non farò a pugni con te, allontanati semplicemente da lei e non ci saranno problemi.” Disse.
Ian dal canto suo continuava a sorridere beffardo e nel momento in cui cercai di liberarmi, lui strinse le mie gambe tra le sue, il sorriso scomparve dalle sue labbra lasciando il posto ad un espressione furiosa “Ti fa morire di gelosia vedermi toccarla? Pensa un po’ è proprio come mi sento ogni volta che vi vedo insieme, lei era così vicina a me prima di partire, lei stava con me capisci? Invece tu me l’hai portata via! Sei un lurido bastardo, perché io la amo sai? Me ne sono accorto quando mi ha detto di aver scelto te, avrei spaccato il mondo in quel momento. E anche se tu pensi che io sia così ubriaco da poterle fare del male, ti sbagli…” disse lasciando la presa su di me prima di continuare “Io la amo così tanto che non potrei mai farle del male, ma soprattutto mi basta che lei sia felice…sono solo arrabbiato con te, perché se tu non ti fossi fatto vedere, lei ora sarebbe felice con me.”
Joseph ascoltò le sue parole senza un accenno di movimento e io fissai Ian incredula delle sue parole, aveva appena confessato di amarmi ed ero stupita.
Lui si incamminò e andò via, lasciandoci soli a riflettere su tutto.
Joseph si voltò subito verso di me con un espressione preoccupata, ma sempre dimostrando calma “Stai bene?”
Sospirai frustata dal suo comportamento “Perché non vieni qui e mi stringi? Invece di aspettare il mio permesso?”
Lui scosse la testa infuriato “Perché sto morendo di gelosia Nina…vorrei andare a spaccare qualche volto o il suo in questo momento.” Disse con un viso non più rilassato, si stava lasciando andare ed era quello che voleva, volevo che mi dimostrasse davvero le sue emozioni.
“Perché non sei venuto qui e gli hai spaccato la faccia? Perché gli hai permesso di tenermi tra le sue braccia? Perché?” dissi mentre le lacrime cominciarono a scendere, non ero arrabbiata con lui, era solo per tutta quell’assurda situazione in cui mi ero ritrovata.
Joseph si avvicinò subito a me asciugandomi le lacrime “Mi dispiace amore, avrei dovuto reagire , ma non è da me, non mi piace usare le maniere forti e sapevo che non ti avrebbe fatto del male. Gli avrei fatto troppo male, era ubriaco e senza forze, io stavo invece morendo di gelosia, quando ho visto le sue mani toccarti e il suo corpo stringerti, avrei davvero voluto spaccargli la faccia, solo io posso toccarti o stringerti così Nina, tu sei mia e di nessun’altro.” Disse aprendosi finalmente a me e dicendomi cosa davvero aveva provato, era come se una piccola barriera invisibile si fosse rotta, come se mi avesse mostrato il lato più intimo di se, ed era esattamente così.
Joseph mi strinse a se in un abbraccio caloroso “Nina sei davvero riuscita a farmi dire di essere geloso, sei la prima che in tutta la mia vita ci riesce e davvero leggere nel tuo sguardo contentezza, mi fa capire quanto tu ti senti di appartenere a me ed è meraviglioso…”
Sorrisi fissandolo negli occhi “Sono Nina Dobrev!” dissi facendolo scoppiare a ridere.



Salveeeeee! Sono stata puntuale questa volta, nonostante l'ammasso di compiti che mi aspettava li ho tolti di mezzo molto velocemente, anche sorprendendomi u.u 
Bene ho riletto e controllato il capitolo, anche se non c'era molto da modificare, l'ho adorato così com'è, perché ad un certo punto mi sono messa al computer  e ho scritto senza pensare, così mi è venuto d'istinto e può sembrare semplice o banale, ma ha dei forti significati, che sottolinerò adesso. 
A parte tutta questa dolcezza da diabete XD Qui vediamo due cose fondamentali, Ian che devo difendere assolutamente, già ho contro tutte le Nian, ci manca solo che mo tutte le fans di Ian (SONO UNA DI QUESTE) si mettano a darmi contro per averlo fatto passare per uno stronzo, violento ... NO NO NO NO NO, Ian è UNA PERSONA MERAVIGLIOSA, e nonostante qui sia stato descritto in questa particolare situazione come un po' fuori di se, questo non vuol dire che si debba avere una pessima reputazione del suo personaggio, ASSOLUTAMENTE NO! Ian è una persona splendida che AMA Nina, sta facendo questo come una sorta di ripicca perché sa che è l'unico modo che puo' colpirla, diventando qualcosa che la farebbe sentire in colpa, ma come abbiamo visto il suo piano non ha funzionato, perché quando a cercato di fare il """""cattivo""""" (tante virgolette perché lo si deve prendere con le pinze questo termine) con lei ha ceduto confessandole che la ama e  qui emerge il vero lato di Ian, non potrebbe farle mai del male, lui la ama e pur di farla felice la lascia andare... questo rappresenta il punto di svolta, la RASSEGNAZIONE da parte di Ian, la scena in cui Ian le stringe i polsi e tutto il resto per me è molto bella e significativa fa emergere l'interiorità del personaggio, fa emergere la profondità del suo sentimento che era stato sottovalutato dalla stessa Nina.
Il secondo punto da sottolineare è JOSEPH, sì stavolta oltre a contemplare la sua bellezza o le sue passioni capiamo la vera essenza di questo grande uomo, è sembrato freddo, uno stronzo senza sentimenti ,non ha mai mostrato smisuratamente il suo amore o la possessività nei confronti di Nina, mai un accenno di gelosia... questo avrà penso fatto chiedere a molti e compresa Nina "oh ma le dimostrazioni?" Certo era sicura del suo amore, ma Joseph era comunque un mistero che è stato svelato: Lui ha sempre trattenuto le sue emozioni, per paura di esternarle, perché è così, è il suo carattere, è introverso e non farà mai grandi dichiarazioni di amore, perché non fa parte di lui.
E Nina l'ha capito proprio dal fatto che  lui è stato calmo e quasi cinico davanti a quella scena, ma ha letto nei suoi occhi la disperazione e la gelosia che lo logorava, Nina avrebbe voluto che lui la esternasse, perché era una dimostrazione, perché quando qualcuno è geloso e ti fa sentire di sua proprietà... andiamo non mi dite che non fa piacere!
Bene questo era il punto della situazione, ho praticamente psicoanalizzato sti due , l'influenza della psicologia che studio ormai è abissale ahah XD
Voglio dire un'ultima cosa prima di passare ai saluti, siccome si è ritornato sul fatto del Nian che non ho scelto e che questo non era un trinagolo bla bla bla... io ci tengo a sottolineare che PER ME LO ERA, Nina quando è tornata a casa era confusa su chi amasse davvero e per me in quel momento era un triangolo, non molto equilibrato visto la preferenza dall'inzio su Joseph, ma siamo tutti umani e tutti abbiamo delle perplessità, se per voi no...crocifiggetemi !! Non so più che fare per questa storia, cioé devo chiedere un comunicato stampa e scusarmi in tv per aver preferito il Ninos? E' la scelta che ho sentito di fare, scusate tanto se non è stata di vostro gradimento!!
Era una cosa che dovevo dire, perché mi sembra di essere stata attaccata fin troppo, ma non per chi ha deciso di lasciare la storia è, perché siamo in un paese libero, ognuno sceglio ciò che le piace di più, ma per chi mi ha accusato di varie cose ingiuste secondo me.
Ringrazio tutte voi lettrici, sostenitrici o non, ringrazio chi legge in silenzio, chi la segue, chi ce l'ha nei preferiti e chi recensisce <333
Siete un grande supporto e a mercoledì <33333333333333
Love youuuuuuuu <3

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Capitolo 18
*** Chapter 18 ***


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Passeggiavamo mano nella mano per le strade della Germania, diciamo che il tempo non era dei migliori, ma era l’unico momento senza pioggia e per questo ne avevamo approfittato.
Joseph interruppe i miei pensieri dicendo “Allora a casa mi presenterai come fidanzato?”
Corrugai le sopracciglia “Ma certo, come potrei fare altrimenti?”
Lui sorrise facendo spallucce “Non so cosa può passarti per la testa, magari dicevi che eravamo solo amici e poi io sgattaiolavo in camera tua per fare l’amore.”
Roteai gli occhi scuotendo la testa “Assolutamente no, mio padre farà i salti di gioia sapendo che sei tu il mio ufficiale fidanzato.”
Sorrise compiaciuto “Lo so, mi adorano tutti i genitori.”
Gli diedi una gomitata guardandolo male “Tutti?”
Sorrise sornione dicendo “Bè vedi, non sei stata la prima a presentarmi  ai tuoi, diciamo che saresti la terza.”
Alzai un sopracciglio indignata “La terza? Tu davvero hai conosciuto i genitori di due ragazze?”
Lui annuì “Sì, gli ultimi che ho conosciuto erano di Daiana, la mia ultima ragazza, i genitori erano meravigliosi e felicissimi che la scelta fosse caduta su di me…bè almeno finché non l’ho tradita…” disse mentre io lo guardavo sconvolta “Hai tradito la tua ragazza?”
Lui annuì corrugando le sopracciglia “Sì, ero ubriaco … e una ragazza …o due ci hanno provato con me, ci sono stato.”
Avevo gli occhi spalancati per la non calanche con cui mi raccontava dei suoi tradimenti “Tu non andrai mai a ballare da solo  e in più non toccherai alcool.”
Sorrise beffardo dicendo “Ma dai era con lei…non ti potrei mai tradire.” Disse baciandomi dolcemente.
Sorrisi staccandomi “No, non funzionerà, non andrai mai a ballare da solo.”
Scosse la testa senza mai abbandonare il suo sorriso “Non mi importa, l’importante e averti con me.” Disse fermandosi e stringendomi a se.
Lo baciai compiaciuta pensando di dirgli quello su cui avevo riflettuto sotto la doccia, forse non l’avrebbe presa bene, ma era una mia scelta.
Mi staccai fissandolo seria “Devo dirti una cosa.” Dissi mentre lui annuiva aspettando che continuassi.
Sospirai cercando di trovare le parole giuste, ma non c’erano, dovevo dirglielo e basta.
“Vedi  ci ho riflettuto tanto oggi … e … ho deciso che voglio andare a parlare con Ian, prima che partiamo, perché sono stata io a fargli del male … e voglio che lui smetta di soffrire, a qualunque costo.”
Mi guardò perplesso scuotendo la testa “Non ti capirò stavolta, non posso accettare che tu metta a repentaglio la nostra storia per lui, non posso…” disse staccandosi subito da me.
Sospirai frustata “Lo so che tu non mi capisci, l’avevo previsto, ma lui c’è sempre stato Joseph, io gli voglio un bene dell’anima ed è mio dovere assicurarmi che lui stia bene. E non metterà a repentaglio la nostra storia, lo conosco, non ci proverà… Fidati di  me.”
Scosse la testa allontanandosi da me “Io mi fido di te Nina, è di lui che non mi fido, so che tu pur di farlo felice faresti qualsiasi cosa e questo mi fa paura…”
Scossi la testa avvicinandomi “Non gli concederò nulla che possa compromettere quello che c’è tra di noi, se ti fidi davvero di me non ci saranno problemi.”
Lui abbassò lo sguardo scuotendo di nuovo la testa “Nina io non ci passerò sopra, capisci? Non sarò comprensivo, non stavolta, te lo sto dicendo perché è giusto che tu lo sappia, questa volta non riuscirò ad essere calmo. C’è troppo tra di noi per far si che io controlli le mie emozioni, ti lascerò libera di fare quello che vuoi, ma sappi anche le conseguenze dei tuoi gesti.” Disse allontanandosi di nuovo.
Abbassai lo sguardo sconfitta “Io ti capisco, sei tu che  non vuoi capirmi.” Dissi delusa dalle sue parole.
Alzò un sopracciglio sorridendo ironico “Cosa dovrei capire Nina? Che mentre stiamo insieme tu pensi a lui? Cosa dovrei capire è? Che non riesci a stargli lontana? Che non riesci a non pensare a lui?
Dimmi come tutto questo non compromette quello che abbiamo, spiegamelo perché sì, non capisco!” disse furioso.
Sbuffai frustata “Non è questo, io ti amo Joseph e nessuno potrebbe cambiare quello che provo per te, sei tu l’unico a cui penso ogni istante della mia giornata, ma ho questa sensazione opprimente sullo stomaco che non mi permette di essere serena, che mi fa stare male, perché so che una persona molto importante per me sta male a causa mia… e nonostante quello che è successo, io non riesco ad avere del rancore nei suoi confronti, perché l’unico che può averlo è lui. Gli ho fatto male e devo riparare, devo fargli capire che non lo odierò mai, che ci sarò sempre per lui … è questo che devi capire. Nonostante è difficile da accettare, non farti prendere dalla gelosia nel pensare a cosa potrebbe succedere mentre siamo da soli a parlare, se volevo lui sarei tra le sue braccia in questo momento, era possibile …eppure ho scelto te. E’ questo che devi capire.” Dissi sperando che davvero questa volta avesse compreso almeno il minimo della motivazione che mi spingeva ad andare a parlargli.
Joseph infilò le mani in tasca scuotendo la testa e infrangendo la mia speranza “No, mi dispiace, ma non riesco a capirlo, perché tu mi ami e dovresti capire tu che quello che stai per fare metterà a rischio quello che abbiamo, lui è innamorato di te e le persone innamorate non hanno ragi0ne, agiscono per mettere pace  al loro cuore, è questo che devi capire.”
Scossi9 la testa frustata e arrabbiata stavolta “Vedi? Sei tu a non aprire la tua visione ristretta, le cose si fanno i due Jos, se io non cedo non potrà mai succedere nulla … e poi sei tu che stai facendo si che lui rovini il tutto. Ne stiamo solo parlando e ti stai già allontanando, è così che reagirai dopo? Sarai furioso con me per sempre?”
Lui scosse la testa puntando i suoi occhi nei miei “Promettimi che non succederà nulla tra di v0i.”
Lo guardai accigliata “Hai bisogno che io te lo prometta? La fiducia che hai in me non ti basta?”
Lui annuì prima di dire “Sì, mi basta, ma tendi una mano anche verso di me, promettimelo lo stesso.”
Mi arresi senza interrompere il nostro contatto visivo “Te lo prometto.”
Lui annuì dicendo “E io ti prometto che se succede qualcosa tra di voi, me ne andrò, ora vai a parlargli.” Disse voltandosi per  tornare in albergo.
Il mio cuore si fermò a quelle parole, ero delusa da quel comportamento, ma non da lui, era geloso e non potevo fargliene una colpa.
 
*  *   *
Dopo la discussione con Joseph ero tornata in camera per una bella doccia fredda, non lo vedevo, né sentivo da quattro ore, avevo passato del tempo con Paul, gli avevo detto tutto e lui mi aveva detto che mi capiva, ma che non dovevo fare stronzate di cui avrei potuto pentirmi.
Il mio cellulare vibrò, era Joseph “I ragazzi hanno organizzato un’uscita in un locale, ci vediamo alle nove nell’hall, non dimenticare quello che hai promesso.”
Sbuffai rispondendo “Sei diventato un iceberg, a dopo.”
La sua risposta arrivò subito “Sono solo geloso di quello che è mio.”
Sbuffai gettando il cellulare sul letto e pensando bene a cosa indossare.
Optai per una maglia che scendeva morbida, era fucsia e blu, ci abbinai delle scarpe blu molto alte e belle.
Le avevo comprate da poco e non vedevo l’ora di indossarle, rifinii il completo con un paio di orecchini blu, un bracciale e una borsette a forma di rosa.
Mi guardai allo specchio, ero perfetta, i miei capelli erano ricci e il mio trucco era perfetto.
Uscii dalla porta dirigendomi subito verso la camera di Ian, mi fermai un secondo tirando un gran  sospiro, prima di bussare.
Mi aprì un Ian sorpreso, indossava un semplice paio di pantaloni blu e stava finendo di abbottonare la camicia grigia.
Mi guardò da capo a piedi prima di dire “Come mai sei qui?”
Sospirai dicendo “Posso entrare?”
Lui annuì lasciandomi lo spazio di entrare, quella camera era perfettamente in ordine e questo mi rincuorò, la mia immaginazione aveva lavorato immaginandosi una camera distrutto e un Ian brillo.
Mi voltai a guardare lui che mi fissava senza proferire parola, mi schiarii la voce prima di dire “Sono qui per dirti che mi dispiace, per quello che ti sta succedendo, per la sofferenza che ti ho fatto provare e per tutto il male che ti ho fatto. Tu non lo meriti, perché sei una persona che mi è sempre stata accanto, che mi ha consolato, che si è data per me e non meritavi di essere deluso, non da me.
Ma è successo e voglio che tu capisca quanto tutto questo mi dispiaccia, non mi dispiace di aver scelto Joseph, perché io lo amo, ma mi dispiace di averti deluso. Sei comunque una persona importante per me…e ti voglio nella mia vita.”
Lui mi fissò quasi incredulo di ascoltare quelle parole pronunciate dalla mia bocca, si avvicinò sedendosi di fianco a me e deponendo per una volta le armi di guerra “Vedi…devo essere io a scusarmi, per quello che ho fatto, per il modo in cui ti ho trattato. Sei innamorata di lui e te ne ho fatto una colpa, non è così che dovevo comportarmi, dovevo accettare questa cosa e andare avanti.”
Lo fissai incredula, quasi non riuscivo a credere alle parole che uscivano dalla sua bocca “Siamo due idioti.” Dissi abbozzando un sorriso.
Mi guardò sorridendo anche lui stavolta, ma non disse nulla, semplicemente mi strinse a se.
Quanto mi era mancato sentirmi stretta tra le sue braccia, sentire il suo profumo invadermi le narici e i nostri corpi combaciare.
Mi erano mancati i suoi abbracci e il suo meraviglioso sorriso.
Ci tenemmo stretti così per non so quanto tempo, poi si staccò di poco per potermi guardare negli occhi “Io non potrò mai andare via dalla tua vita, lo sai vero?”
Sorrisi annuendo, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa la sua mano mi accarezzò una guancia “Sei una donna meravigliosa.” Disse puntando il suo sguardo nel mio avvicinandosi molto alle mie labbra.
Lo fissai per qualche secondo prima di ritrarmi “No non posso, ho promesso a Joseph che non avrei fatto nulla avrebbe compromesso il nostro rapporto.”
Lui annuì puntando lo sguardo altrove imbarazzato “Non avrei dovuto… ma se non gliel’avresti promesso, mi avresti baciato?”
Lo guardai per qualche secondo prima di scuotere la testa “Io lo amo davvero e farei del male a me stessa in questo modo.”
Lui annuì tirando un sospiro, mi avvicinai stringendolo a me “Andiamo Somerhalder, vieni con noi a ballare, è tanto che non ti comporti da Ian.”
Lui sorrise annuendo e cambiando umore “Sì, aspettatemi di sotto, il tempo che indosso qualcosa.”
Annuii aprendo la porta “Mi raccomando, non farci aspettare.” Dissi scherzosa, prima di uscire da quella stanza.
Tirai un sospiro di sollievo per averlo ritrovato, mi era mancato parlargli e stare con lui, era stato come liberarsi di un peso dal cuore.
Quando mi voltai scorsi la figura di Joseph, era di spalle e parlava con Michael, mi avvicinai facendo segno a Michael di stare in silenzio, feci il massimo per non tradirmi con i tacchi e una volta arrivata lo abbracciai da dietro facendolo sobbalzare, Michael sorrise salutandoci, mentre Joseph si voltava stringendomi a se “Presumo che tu abbia tenuto fede alla promessa che mi hai fatto.”
Sorrisi facendo finta di pensarci “Mmm…l’abbiamo fatto sul tappeto, conta lo stesso?”
Lui alzò un sopracciglio indignato “Mi ami troppo per poter anche solo pensare di tradirmi.”
Sorrisi facendo finta di pensarci, prima di avventarmi sulle mie labbra “Sì, ti amo troppo e questo ti ha fatto capire davvero come il mio amore per te non può finire.”
Lui sorrise stringendomi a se in modo da farmi percepire la sua erezione “ Vogliamo far allievare i bollori prima di andare?”
Sorrisi appoggiandomi a lui  e trascinandolo nello stanzino più vicino.
Quando ci ricomponemmo e arrivammo alla hall, ci accorgemmo che tutti erano già andati senza di noi, Jos mi guardò mimando un broncio “In tutta sincerità non ho molta voglia di andare a ballare.”
Alzai un sopracciglio stranita “Illuminami Morgan, cosa avresti voglia di fare?”
Sorrise tirandomi a se e spostando i capelli dalla mia fronte “Stare con te tra le mie braccia a guardare un bel film.”
Corrugai le sopracciglia sorridendo felice per quella proposta e mi avvicinai al suo orecchio sussurrando “Sai che è il mio sogno più segreto? Un appuntamento romantico con te amore, non ce ne sono mai stati.”
Sorrise prendendomi per mano “Bè e allora sali e inizia a scegliere il film, mi affido a quello che vuoi, io intanto prendo qualcosa di buono da mangiare, va bene amore?”
Sorrisi baciandolo a fior di labbra “Sì, amore mio.” Dissi salendo le scale.
Arrivai in camera tirando un sospiro di sollievo, mi guardai intorno accorgendomi che la stanza era perfettamente in ordine.
Sfilai le scarpe lasciandole ai piedi dell’armadio, accesi la luce, legai i miei capelli in un comodo chignon e mi avvicinai alla raccolta di dvd puntando sul genere romantico ovviamente.
Sbirciai la maggior parte dei film, optai per “Tre all’improvviso.” Era anche divertente e di sicuro non avrebbe ignorato Jos, ma soprattutto c’era il mio attore preferito.
Sorrisi soddisfatta quando Jos aprì la porta con uno scatolo di gelato tra le mani e due cucchiai “Che c’è? Hai scelto un film dannatamente romantico?”
Scossi la testa avvicinandomi e lasciandogli un bacio a stampo “ No, è il nostro appuntamento romantico, non volevo che tu ti annoiassi a morte.”
“Mmm…” disse baciandomi di nuovo, prima di chiedere “E allora che film hai scelto?” disse sfilandosi le scarpe e accomodandosi sul letto.
Accesi il lettore dvd andandomi a posizionare tra le sue gambe e appoggiando la testa sul suo petto “Tre all’improvviso, è romantico, divertente…”
Annuì pensandoci sopra prima di chiedere “E dov’è la fregatura?”
Ridacchiai pensando che mi conosceva fin troppo bene “C’è il mio attore preferito, ma è una pura coincidenza!”
Sorrise scuotendo la testa prima di dire “ Vabbè devo essere galante.”
Sorrisi scoccandogli un bacio a fior di labbra, mentre aprivo la scatola di gelato e cominciavo a mangiarne un po’.
Il film cominciò mostrandoci la trama, ce lo godemmo senza proferire parola, dopo un po’ chiudemmo il gelato intrecciando le nostre mani.
Quando i due protagonisti cominciarono a spogliarsi Jos mi coprì gli occhi scherzoso, ridacchiai dicendo “Oh andiamo, sono cose che faccio dal vivo proprio con te e anche di peggio.” Dissi maliziosa.
Lui ridacchiò prima di mollare la presa, si avvicinò al mio orecchio sussurrando “In realtà coprivo i tuoi occhi per evitare gli apprezzamenti che mi avrebbero fatto ingelosire.”
Sorrisi dandogli un bacio che prolungò di gran lunga, prima di staccarmi con un sorriso e continuare a vedere il film.
Quando cominciarono a scorrere sullo schermo i titoli di coda, spensi il televisore con un sospiro “Che romanticismo.” Dissi mentre Jos mi osservava.
“Che ne dici se adesso ci addormentiamo stretti l’uno all’altra e domani partiamo per tornare dai tuoi?”
Lo guardai corrugando le sopracciglia, mentre mi sistemavo meglio tra le sue braccia “Che hai in mente?”
Fece spallucce “Non lo saprai, vuoi o no accettare la mia proposta?”
Sorrise baciandomi i capelli “Buonanotte amore.” Disse mentre io cadevo in un sonno profondo.
 
*  *  *
Due giorni dopo eravamo già a casa mia, i miei sarebbero tornati solo domani da una mini-vacanze ed era per questo che io e Jos gironzolavamo in casa poco vestiti.
Io indossavo solo una sua camicia, mentre lui solo un paio di box.
Stavamo preparando una torta al cioccolato per la cena che ci eravamo programmati, Jos mi si avvicinò mentre versavo il contenuto dell’impasto nella teglia, ci immerse un dito assaggiandolo “Wow… è davvero buono.”
Sorrisi soddisfatta infilandolo nel forno “Lo so, è cucinato da me.” Dissi mentre lui scuoteva la testa afferrandomi per la vita “Certo è fatta da Nina Dobrev!”
Io sorrisi cercando di sfuggirgli, mi baciò il collo sensualmente “Questo cioccolato mi ha fatto venir voglia di…”
Appena formulò quella frase la porta si aprì mostrandoci mio fratello che spalancò gli occhi “Mio Dio vestitevi!” disse mentre io trascinavo Joseph su per le scale.
Quando ci ricomponemmo, scendemmo giù in cucina imbarazzati “Mia madre sorrise scuotendo la testa “Avete dimenticato la torta in forno.”
La guardai spalancando gli occhi “ Si è bruciata?”
Lei scosse la testa premurosa “No, sono riuscita a sfornarla in tempo…”
Mio fratello entrò in cucina squadrandoci “Sì, Nina ha avuto un contrattempo.”
Scossi la testa imbarazzata voltandomi verso Jos “Apparecchiamo?”
Lui annuì seguendomi in sala da pranzo, non sapeva sistemare la tavola come si doveva, ed era per questo che ad ogni attimo di distrazione correggevo i suoi errori.
Quando stavo per spostare le posate che aveva appena messo, si voltò a guardarmi indispettito “Potresti anche dirmelo sai? Potresti dirmi che non so farlo e che quindi puoi farlo tu.”
Sorrisi circondandogli il collo con le braccia “Eri così sexy da concentrato e non ho voluto rovinare il momento.” Dissi mentre lui mi baciava a fior di labbra prima di sussurrare “Dopo ti farò vedere quanto sono sexy senza vestiti amore mio.”
In quel preciso momento mio padre entrò in cucina dicendo “Oh ma che bello vedervi così in sintonia!”
Sorrisi staccandomi da Joseph e correndo ad abbracciare mio padre “Che bello vederti di nuovo.” Dissi staccandomi.
Jos a sua volta gli si avvicinò stringendogli la mano “E’ bello rivederla come suocero.”
Mio padre sorrise “E’ bello che la scelta sia ricaduta su di te invece.” Disse facendogli un occhiolino.
Cominciarono a parlare di sport e di cronaca, per questo mi dileguai e andai ad aiutare mia madre in cucina.
Quando servimmo la cena ci sedemmo tutti intorno al tavolo cominciando a mangiare in silenzio, almeno fino a quando mio padre non intervenne “Allora ragazzi? Come state? Da quand’è che state ufficialmente insieme?”
Sorrisi aspettando che fosse Jos a rispondere al posto mio “Stiamo bene e…bè è solo da qualche mese che abbiamo capito di amarci davvero.”
Annuii intervenendo “Bè è stato complicato però allo stesso tempo è stato meravigliose arrivarne a capo.”
Mio padre annuì ingoiando un altro boccone “E ditemi, come vanno le cose sul set?”
Sospirai dicendo “Ehm…in realtà al momento lavoriamo su due set diversi, Jos lavora per un altro telefilm con cui ha stipulato un contratto di un anno.”
Mio padre pensò in silenzio prima di dire “E quindi quando ricomincerete a lavorare non starete insieme ogni giorno?”
Mimai una smorfia con la bocca rispondendo “No.”
Jos si accorse del mio imminente cambio di umore e intervenne “In realtà è un argomento un po’ delicato, dovremo stare lontani per un po’ di tempo e questo ci fa paura, ma so che il nostro amore è più forte di una stupida lontananza.” Disse afferrando la mia mano che era poggiata sul tavolo.
Gli sorrisi spostando poi l’attenzione su mio padre che sorrise con noi “Vedrete ragazzi, la lontananza non potrà farvi male, vi amerete più di prima!”
Sorrisi allacciandomi a questa speranza e cambiando argomento “Invece com’è andata la vostra vacanza?”
Mia madre sorrise luminosa immergendosi nel racconto “E’ stato bellissimo, New York è davvero stupenda Nina, avrei tanto voluto trasferirmi lì, ma sai è giusta per una vacanza, poi ci sarebbe mancata la nostra città tranquilla, infondo è dove siamo cresciuti e preferiremmo restare qui fino alla fine.”
Sospirai annuendo “Sì New York è bellissima, Jos ha una casa lì sapete? Ci siamo stati qualche mese fa ed è davvero stupenda.”
Mio fratello annuì prima di chiedere “Joseph perché hai accettato il lavoro se sapevi che ti avrebbe portato lontano da Nina?”
Gli lanciai uno sguardo intimidatorio per avergli posto quella domanda, ma soprattutto perché erano questioni private.
Joseph non si scompose come sempre, ma si limitò a guardare mio fratello e a rispondergli con molta naturalezza “Vedi …quando io e Nina abbiamo cominciato a frequentarci, non pensavo fosse qualcosa di molto serio, dopo la mia ultima relazione fissa mi ero ripromesso di non innamorarmi più di una collega. Poi ho capito che per Nina era molto di più che una semplice attrazione fisica e allora sono scappato come un codardo. So che ho sbagliato, ma sbagliamo tutti.”
Mio padre sorrise alzando il calice di vino “Siamo tutti umani ragazzo, non preoccuparti.” Disse prima di proporre un brindisi per noi due.



Ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo! 
Uhm...bè non so neanche io come definirlo questo capitolo, ha molti cambiamenti d'umore e di scene, però ha anche dei significati essenziali, inanzitutto ci fa vedere quanto a Nina stia a cuore il bene di Ian nonostante la sua uscita dell'altra volta e quanta determinazione ci ha messo per andare a chiarire con lui.
La situazione con Ian è finalmente accantonata, lui ha finalmente accettato il suo amore per Joseph e quando gli chiede un bacio non è solo perché lo desidera, ma anche perché lui vuole la prova reale che Nina non sia confusa sui suoi sentimenti e ora se ne starà per fare una ragione.
Nina e Joseph.
Poi... le due parti che mi piacciono di questo capitolo sono quella del film... ah il romanticismo... e quella della cena con la famiglia di Nina, li fa addentrare in qualcosa di ancora più ufficiale, ormai sono una coppia senza precedenti. 
Non so ancora quanti capitoli ho già pronti, mi pare non molti, quindi devo mettermi sotto e continuarla a scrivere, ovviamente non preoccupatevi non arriverò a non averne più, mi anticipo il lavoro da adesso!
Non vi do spoiler su quello che frulla nella mia mente adesso, perché poi scrivendo potrei cambiare direzione u.u 
Bene ora che ho detto tutto posso andare, vi ringrazio immensamente per il supporto, le recensioni, chi legge in silenzio, chi ce l'ha nelle seguite, preferite ecc... Grazie tante, siete meravigliosi e vi voglio bene <3
A mercoledì bellezzeeeeeeee <3333333

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Capitolo 19
*** Chapter 19 ***


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Mi stiracchiai davanti al cancello aspettando che Jos tirasse fuori tutte le valigie dal taxi, sospirai guardandolo “Allora mi dai le chiavi per entrare?”
Mi guardò tirando un sospiro dopo aver messo giù l’ultima valigia, eravamo da poco scesi all’aeroporto, dopo la settimana a casa mia avevamo deciso di trascorrere del tempo a New  York per l’ultima settimana insieme che ci restava, poi ognuno doveva tornare sul proprio set.
Sospirai distogliendo quei pensieri tristi dalla mia mente e guardando Jos che finalmente si decise a dire “Non noti nulla sulla targhetta della porta?”
Corrugai le sopracciglia fissando la targhetta “Casa Morgan-Dobrev” lessi ad alta voce perplessa.
Le sue perfette labbra si allargarono in un ampio sorriso “Sì, ho deciso che questa sarà casa nostra, così quando ci saranno delle pause a lavoro è qui che possiamo tornare e stare insieme.”
Lo guardai stupita prima di buttargli le braccia al collo e baciarlo teneramente sulle labbra “Ma quanto sei bello amore mio?” dissi scompigliando la sua chioma bionda “Ultimamente ti stai comportando fin troppo bene.”
Sorrise luminoso catturando le mie labbra “Questa sarà la settimana più bella da quando stiamo insieme, vedrai.”
Sorrisi  luminosa aspettando che aprisse le porte, per tirarlo a me e baciarlo con passione.
Sorrise lasciando cadere le valigie con un tonfo sordo, mi prese tra le braccia facendo ancorare le mie gambe intorno al suo bacino e mi trascinò vicino al tavolo della cucina.
Le mie mani cominciarono a sbottonare i bottoni della sua camicia, facendola cadere a terra.
Le sue labbra erano intanto scese sul mio seno, mentre le sue mani avevano già sbottonato il pantaloncino che era sceso sui miei ginocchi.
Proprio mentre con le mani sbottonavo il suo pantalone, il suo cellulare cominciò a squillare, non si spostò di un millimetro dal mio corpo, portò la mano con un rapido gesto a staccare, senza neanche guardare chi era.
Sorrisi baciandogli le labbra, mentre lui faceva volare via la mia maglietta, proprio mentre le sue mani percorrevano con lentezza estrema il mio ventre facendomi impazzire, il suo cellulare prese a squillare di nuovo .
Sbuffai esasperata, mentre lui afferrava il cellulare dove lampeggiava la scritta “Charlie.”
Alzai un sopracciglio guardandolo con sospetto “Chi è?”
Lui mi guardò sorridendo “Una mia collega di lavoro, dovrà essere importante.” Disse rispondendo.
Alzai un sopracciglio mentre lui ascoltava quello che la collega gli stava dicendo, mi avvicinai a lui ancorandolo a me e feci scorrere giù le mani fino ad arrivare all’interno dei suoi boxer, di proposito cominciai a stuzzicare la sua erezione, guardandolo negli occhi, mi fulminò con lo sguardo, prima di lanciare la testa indietro, preso dal piacere del mio gesto.
Sorrisi soddisfatta, mentre lui si mordeva un labbro per non emettere alcun suono, con la mano sinistra allontanò la mia dalla sua intimità dicendo alla collega al telefono “Dobbiamo parlarne proprio ora? Non possiamo farlo più tardi…sono piuttosto impegnato.”
Mimò una smorfia con la bocca per la risposta probabilmente negativa “Cioè è l’unico momento in cui possiamo discutere di questo?”
Sbuffò mimando uno “Scusa.” Con le labbra e allontanandosi da me, mentre abbottonava i pantaloni.
Sbuffai alzandomi dal tavolo e rivestendomi, andai in camera da letto dove si era allontanato.
Mi lasciai ricadere pesantemente sul letto, osservando l’espressione del suo viso.
Alzò gli occhi al cielo dicendo “Ma perché così presto? Mi avevano detto tra una settimana.”
Dopo quella frase cominciai ad agitarmi, probabilmente gli stava chiedendo di tornare prima sul set.
Dopo un cinque minuti di silenzio chiuse la telefonata con un “Ho capito, ci vediamo lì.” Disse chiudendo e guardandomi negli occhi.
Lo fissai per qualche secondo di silenzio prima di sbottare “Andiamo, quand’è che parti?”
Lui si avvicinò a me, sdraiandosi di fianco “Non roviniamoci questo momento…”
Alzai un sopracciglio con un sorrisetto ironico “Sì come no… ormai è già stato rovinato. Devi partire già stasera?”
Lui scosse la testa guardando altrove “Domani alle nove ho il volo.”
Sbuffai mettendomi a sedere “Perfetto…addio settimana in paradiso.”
Mi si avvicinò sorridendo “Dai non fare questo muso lungo, abbiamo ancora un giorno in paradiso, perché buttarlo via così? Ci penseremo domani mattina alla catastrofe, oggi sono ancora qui.”
Sospirai pensando che aveva pienamente ragione e mi lasciai andare baciandolo teneramente.
Riprendemmo così da dove eravamo stati interrotti, ma il pensiero di quello che sarebbe successo il giorno dopo non mi abbandonò mai, per tutto il giorno.
 
* * *
Il rumore sordo della sveglia che suonava mi fece sobbalzare, mi misi a sedere di scatto e la colpii borbottando qualcosa.
Non avrei mai voluto che ci svegliasse, ci eravamo addormentati due ore fa, sfiniti, l’avevo tenuto sveglio tutta la notte, proprio perché non volevo sprecare quelle ore che ci rimanevano dormendo, ma poi si era addormentato nel bel mezzo di un discorso e non ce l’avevo fatta a svegliarlo.
Joseph diede i primi segni di vita stiracchiandosi di fianco a me, volse il suo sguardo nei miei occhi prima di mimare un sorriso “Non mettermi già il muso lungo Nina, sai bene che se potessi non partirei.”
Sbuffai borbottando “Sei stato tu a voler accettare questo stupido lavoro.”
Lui alzò gli occhi al cielo mettendosi di fronte a me e prendo il mio viso tra le mani in modo da potermi guardare bene negli occhi “Vuoi che me ne vada? Vuoi che abbandoni tutto? Andiamo basta che lo dici e lascio tutto per te. Ne verranno altri mille di proposte e se devo rischiare ad una causa per il tuo amore io lo faccio, non mi costerebbe nulla.”
 Sbuffai abbassando lo sguardo, quella proposta mi tentava molto, ma non potevo essere così egoista da trattenerlo facendogli addossare tutte le conseguenze “Non è giusto, io non posso essere egoista e dirti di restare, non è da me!”
Lui sospirò arrendendosi “Sarà difficile Nina, ma voglio che tu sappia che io non abbandonerò mai quello che abbiamo, anche se sarò arrabbiato da morire con te, anche se litigheremo fino a dirci cose brutte, fino a rinfacciare tutto…tu ricordati le mie parole, ricorda che ti avevo detto che io ti amo Nina, più di tutto e che non ti lascerò andare via, mai. Ricordatelo sempre, portalo con te ogni istante che saremo lontani. Ma voglio soprattutto che tu non ti scoraggi, che tu lotti per questo, per il nostro amore. Perché se ti arrendi da ora Nina, non ce la faremo mai.”
Sbuffai annuendo “Lo so, ma non mi sto arrendendo, permettimi solo di essere triste perché tra poco quel maledetto aereo ti porterà via da me, permettimi solo di mettere il muso perché dovrò subire la tua lontananza per molto tempo…permettimi solo questo!” dissi senza mai alzare lo sguardo.
Lui annuì puntando i suoi occhi nei miei “Puoi essere triste quanto vuoi Nina, se ti fa stare meglio.”
Annuii arrendendomi ai suoi occhioni dolci, lanciandogli un leggero pugno sul suo addome scolpito “E tu devi chiamarmi amore! “dissi mentre sul suo viso si apriva un sorriso “Sei il mio amore.” Disse baciandomi teneramente “Facciamo l’amore un’altra volta prima di separarci?”
Sorrisi sornione cominciando a sfilargli la maglietta e finendo ad amarci di nuovo, come avevamo fatto tutta la notte.
Mi avvolsi nell’accappatoio, fermandomi di fronte alla valigia, sarei tornata ad Atlanta anch’io con il volo delle nove, non avevo assolutamente voglia di restare a deprimermi a New York, in quella casa che mi avrebbe ricordato tutto di lui.
Estrassi un mini-short con una maglietta, cominciai ad indossarli, quando Jos sbucò dal bagno con lo spazzolino tra i denti “Non è che è un po’ troppo corto?”
Alzai un sopracciglio irritata, odiavo quando gli uomini volevano imporre la lunghezza di quello che indossavo “Hai ragione.” Dissi sfilandoli e prendendone un paio ancora più corti, che non avevo mai usato proprio per questo “Forse sono meglio questi.” Dissi mentre lui spalancava gli occhi e deglutiva “E’ meglio che sto zitto.” Disse rientrando in bagno.
Finii di vestirmi e cominciai a sistemare tutte le mie cose in valigia, con un groppo in gola, la felicità che un momento fa galleggiava nell’aria, era ora sparita, lasciando il posto ad un immensa tristezza.
Quando chiusi la valigia mi lasciai scappare un sospiro infelice e sentii subito le braccia di Jos circondarmi la vita.
Mi appoggiai a lui chiudendo gli occhi, mentre una lacrima solitaria percorreva il mio volto, lui sospirò prima di stringermi tra le sue possenti braccia “Non è un addio amore, ci rivedremo la prossima pausa, pensa solo a questo,”
Annuii asciugando qualche lacrima che era caduta e lo strinsi a me di nuovo inspirando il suo profumo, per tenerlo come ricordo quando saremmo stati lontani.
Mi accarezzò i capelli baciandomi teneramente “Andiamo, puoi ancora stritolarmi all’aeroporto !”
Sorrisi luminosa baciandolo di nuovo, prima di staccarmi e prenderlo per mano “Andiamo.” Dissi uscendo dalla porta.
Salimmo poi in un taxi che ci portò fino all’aeroporto, scendemmo trascinando le nostre valigie, passammo tutti i controlli per poi fermarci nel punto che ci avrebbe divisi.
Sospirai fiondandomi tra le sue braccia, mi strinse a se baciandomi, ci assaporammo lentamente, le nostre lingue si muovevano con lentezza estrema, come se volesse conservare il ricordo del mio sapore.
Ci staccammo per riprendere fiato e ci guardammo negli occhi “Ti amo Nina.”
Annuii baciandolo a stampo “Ti amo anch’io Jos, sarò sempre tua.”
Lui annuì baciandomi di nuovo, fino a che non ci fu l’ultima chiamata dei nostri voli, ci staccammo fissandoci negli occhi “Quando arrivi chiamami okay?” disse per rassicurarmi.
Annuii con le lacrime agli occhi “Lo farò.” Dissi prima che mi lasciasse un altro bacio a stampo, prima che potesse scappare via, tirai la felpa che indossavo prendendola, lui sorrise e mi baciò di nuovo.
Le nostre mani si divisero e lui cominciò ad avviarsi al suo ingresso, mi sorrise da lontano nel momento in cui stava per imbarcarsi, appena la sua figura sparì dietro quella porta, mi lasciai andare ad un pianto liberatorio, proprio mentre mi imbarcavo sul mio di aereo.
 
*  *  *
Mi avvicinai all’armadio di malavoglia, Paul mi aveva mandato un messaggio dicendo che saremmo usciti tutti insieme questa sera e che ero costretta ad andare.
Ero appena uscita dalla doccia e dovevo chiamare Joseph, rispose al primo squillo “Amore…”
Sospirai dicendo “Sono arrivata da dieci minuti, ho fatto una doccia veloce perché fa davvero troppo caldo.”
Lo sentii annuire “Sì anch’io mi sono fiondato sotto la doccia, resterai in camera?”
“In realtà Paul mi ha ordinato di andare a ballare con loro, credo che sia meglio che restare in camera a sentire la tua mancanza.”
Lo sentii ridacchiare prima di dire “Ti amo Nina.”
Sorrisi luminosa  “Ti amo anch’io e questa lontananza sarà devastante.”
Lo sentii sbuffare prima di riprendermi “Ti prego di non ricordarmelo ogni due minuti, nella mia mente quando tornerò in camera, tu sarai lì ad aspettarmi.”
Sorrisi per il fatto che si creasse delle illusioni “Mi sa che devo prepararmi o faccio tardi, ci sentiamo quando torno?”
Lo sentii sospirare “Mi sa che ci sentiamo direttamente domani mattina, ho un gran sonno e mi sa che mi addormenterò.”
Annuii “Vabbene…amore… ci sentiamo domani mattina, buonanotte…”
“Mi raccomando, niente vestiti corti, solo il pensiero che qualcuno possa desiderare le tue belle gambe lunghe … ammattisco! Niente Ian e ne Trevino, chiaro?”
Ridacchiai per le sue imposizioni “Sei ancora più bello quando sei geloso!”
“Cerchi di addolcirmi ho capito, ci sentiamo domani amore…buona serata!”
Staccai con un sospiro avvicinandomi alla valigia, solo il pensiero che non sarebbe stato con me, mi attanagliava il cuore.
Indossai un vestito beige con la scollatura a forma di cuore sulla schiena, indossai le scarpe che Jos mi aveva regalato quando eravamo qui e un paio di bracciali abbinati ad esse.
Quando mi guardai alla specchio constatando che ero perfetta, qualcuno bussò alla porta.
Andai ad aprire ritrovandomi di fronte Ian, indossava un semplice jeans con una camicia blu che donava molta alla sua carnagione e poi si intonava ai suoi occhi.
Mi sorrise guardando il mio abbigliamento “Sei bellissima…” si lasciò sfuggire, mentre io sorrisi spontaneamente “Grazie Som.”
Lui annuì prima di dire “ Paul mi ha mandato a chiamarti, ha detto che altrimenti non saresti mai scesa.”
Alzai gli occhi al cielo afferrando la pochette e chiudendomi la porta alle spalle “Non posso restare a piangermi addosso, purtroppo è il nostro lavoro.”
Lui annuì anche se si capiva dalla sua espressione che non era perfettamente d’accordo sulla mia affermazione.
Ci incamminammo fermandoci di fronte all’ascensore, lo fissai per qualche secondo prima di chiedere “E tu come stai?”
“Sto bene.” Disse con un sorriso non proprio convincente, ma decisi di lasciar perdere avevo come il sospetto di sapere già il perché della sua inquietudine.
Quando le porta dell’ascensore si aprirono e ci portarono sull’hall, ringraziai Dio di avermi vincolata da quel momento di imbarazzo e anche Paul per il solo fatto che mi venne subito incontro.
Sorrise dicendo “Uh allora sei scesa davvero!”
Sorrisi facendogli una linguaccia “Ti ho detto che non starò a piangermi addosso, non è partito per una guerra e probabilmente morirà, è sano e salvo.”
Paul annuì poco convinto dalle mie parole, mentre Candice mi si avvicinò saltellando “Ninaa!” gridò buttandomi le braccia al collo.
Scoppiai a ridere ricambiando quel saluto molto affettuoso che mi scaldò il cuore, ero tra tutte le persone che adoravo alla follia.
Arrivammo al locale dopo non molto, mi sedetti tra Matt e Paul, Trevino e Candice si sedettero di fronte ancora mano nella mano, sorrisi spontaneamente a Candice che ricambiò felice come una pasqua.
Matt mi passò il menù e cominciai a sbirciare curiosa, in effetti, avevo una gran fame.
Scorsi il menù con attenzione, mentre il cameriere si avvicinava a noi e chiedeva le ordinazioni, tutti dissero la propria, toccava solo a Paul e poi a me, ma il mio turno non arrivò mai visto che Paul disse “Per noi due wurstel e patatine grazie.”
Il cameriere sorrise andando via e io spalancai la bocca sorpresa “Ma come… e se volevo cambiare?”
Lui scosse la testa con un sorriso “Oggi devi essere la mia Nina, quindi ti voglio al solito.”
Alzai un sopracciglio prima di scoppiare a ridere e ancorarmi tra le sue braccia “Ma quanto sei carino!” dissi lasciandogli un bacio sulla nuca.
Kat arrivò al nostro tavolo con un paio di Mojito e ne afferrai subito uno cominciando a berlo, Trevino mi osservò prima di dire “Nina ora che Joseph starà per un po’ di tempo lontano da te, credi che puoi concederti una scappatella?”
Candice alzò un sopracciglio irritata “Andiamo sto scherzando amore.” Disse lasciandole un bacio a stampo.
Ian intervenne “Trevino andiamo è storia vecchia, ti ha rifiutato troppe volte.”
Lui fece spallucce “Credo che per una donna come Nina non si dovrebbe mai smettere di provarci.”
Ian puntò subito lo sguardo nel mio, uno sguardo che dava pienamente ragione a Trevino, lo distolsi infastidita solo per il fatto che lui ancora ci pensasse ad un probabile noi.
Quando finimmo di mangiare ci lanciammo tutti in pista per scatenarci, io e Paul ballammo quasi sempre insieme, prima che Matt mi afferrasse e cominciasse a girarmi intorno da grande ballerino, sorrisi cominciando a muovermi con lui e scoppiando a ridere quando entrambi mezzi brilli stavamo per perdere l’equilibrio.
Dopo esserci scatenati in pista ci concedemmo una sigaretta all’aria aperta, cominciava a fare freddo così mi strinsi le braccia strofinandole in modo da ricevere calore, appena accesi la sigaretta arrivò Ian con Candice e Trevino che ridevano anche loro mezzi brilli.
Ian mi affiancò accendendo anche lui una sigaretta, mentre Paul lo fissava scuotendo la testa “Vuoi smetterla di fumare?”
Lui alzò gli occhi al cielo ignorando la sua ammonizione e puntando lo sguardo su Matt che scriveva al cellulare “Ehi chi è questa che ti tiene attaccato al telefono quando sei con i tuoi colleghi?”
Lui sorrise riporgendo il cellulare in tasca “Una ragazza.” Disse facendo intendere di non volerne parlare.
Ian lanciò la sigaretta ormai esaurita nel cestino avvicinandosi di nuovo a me, si tolse la giacca mettendomela sulle spalle con un sorriso che ricambiai, Paul e gli altri entrarono dentro lasciandoci soli.
Lui si sedette sul muretto di fronte guardandomi “Era da tanto che non ti vedevo così felice senza Joseph…sai…”
Corrugai le sopracciglia confusa da quell’osservazione “Io non ero felice perché non avevo Jos, adesso lo sono perché so che se anche è lontano da me fisicamente, mi ama e mi sta pensando in questo preciso momento.”
Lui annuì prima di puntare lo sguardo altrove “Non ci riesco… io devo essere sincero con te…”
Lo guardai per un secondo negli occhi per capire a cosa si riferiva, scossi la testa ridandogli la giacca “Vuoi che ti stia lontana per un po’?”
Lui sospirò senza proferire parole per circa dieci minuti “Forse è quello che mi serve.”
Tirai un sospiro prima di dire “Forse è meglio così.” Dissi rientrando a malincuore, era per lui che dovevo farlo, era giusto così.
 
*  *  *
La mattina dopo fui svegliata dal rumore del mio cellulare, era Paul “Ehi…” dissi ancora frastornata.
“So che preferiresti dormire fino a tardi, ma Julie e Kevin hanno indetto una riunione speciale, avresti dovuto ricevere un loro messaggio, tra dieci minuti di sotto in sala.”
Sbuffai annuendo “Okay ci vediamo tra poco.” Dissi riattaccando.
C’erano due messaggi sul mio display, uno era quello di Julie e l’altro era di Jos “Buongiorno amore, avrei voluto chiamarti, ma cominciamo le riprese alle sei e non volevo svegliarti, ci sentiamo più tardi. Ti amo”
Sorrisi tirando un sospiro “Buongiorno, puoi chiamarmi anche alle quattro se ti pare. Ti amo.”
Mi alzai filando subito sotto la doccia, avevo solo cinque minuti.
Scesi di sotto indossando un jeans con una semplici maglietta blu a mezze maniche e delle ballerine.
Entrai in sala trovando tutti seduti intorno al tavolo, tranne Julie e Kevin ovviamente, Paul mi aveva tenuto il posto, mi sedetti di fianco a lui chiedendo “Hanno svelato qualcosa?”
Lui scosse la testa “No, non so cosa frulli nelle loro menti.”
Appena finì di dirlo, Julie e Kevin entrarono in sala con un sorriso luminoso stampato sulla faccia, si sedettero di fronte a tutti noi e dissero “Questa stagione sarà grandiosa.” Disse Julie, mentre Kevin scuoteva la testa e iniziava “Non sarà solo grandiosa, sarà molto impegnativa, per questo ridurrete le ore di sonno e di svago, si lavorerà molto anche di notte, farà impazzire tutti i fan ed è quello che ci serve. Ci sarà una sola pausa, questo è il motivo per cui cominceremo a trasmetterla più tardi. Avremo tantissimi nuovi personaggi e cominceremo a girare da stasera. Chiediamo molto impegno da parte di voi protagonisti, perché il vostro triangolo si allargherà, il vampiro Elena farà davvero stragi e non solo di cuori.” Precisò con un sorriso cominciando a distribuire i copioni “Andate a memorizzarli, ci vediamo qui a mezzogiorno per cominciare le riprese, buon lavoro a tutti.” Disse alzandosi in piedi e battendo le mani.
Quando tornai in camera mia e richiusi la porta tirai un sospiro, sarebbe stata più dura del previsto e l’unica mia distrazione era anche lontana, di male in peggio, pensai non sapendo cosa mi aspettava nel nuovo copione, quello avrebbe peggiorato ancora di più le cose. 



Salveee bellezzeee <33
Allora vediamo un po', questo capitolo non so da dove sia uscito, so solo che la mia testolina aveva deciso che era arrivato il momento delle riprese e della separazione, SONO ANDATI A VIVERE INSIEME, sì, Joseph ha deciso così e per me è un gesto meraviglioso.
Ora ci tengo a precisare che Ian ha detto che non ci riesce, perché avendola di fronte lui pensa di non averla dimenticata, MA non stiamo ricadendo di nuovo nel triangolo, NO E' FINITO ,CHIUSO, ARCHIVIATO, dal prossimo capitolo ci sarà una nuova star per lo show di TVD, un nuovo interesse per Ian, bè ragazze lui dovrà pur scollarsi Nina di dosso.
Nina penserà sempre e solo a Joseph e alla sua mancanza, credo che non mancano molti capitoli alla fine, ormai siamo arrivate ad un punto in cui l'unica cosa che non voglio è far diventare la storia noiosa, credo che ci saranno altri due o al massimo tre capitoli interessanti, saprò come farvi appassionare u.u 
Sono mortificata per le poche recensioni, addirittura una per lo scorso capitolo, ma bè non ci posso fare niente, vi sto forse annoiando? 
Fatemelo sapere, è importante per me.
Mi sembra di aver detto tutto, ringrazio chi ha seguito, chi ha recensito, chi l'ha messa nelle preferite, seguite e ricordate, grazie splendide personcine <3
A mercolìedì <3333333

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Capitolo 20
*** Chapter 20. ***


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Aspirai dalla sigaretta seguendo il racconto di Ian, stava parlando di una fan scatenata che l’aveva seguito fino in camera facendosi scambiare per la donna delle pulizie, Paul scoppiò a ridere e io ridacchiai di conseguenza intervenendo “E come l’hai cacciata?” mi intromisi.
Lui scosse la testa sorridendo “Non puoi capire ho dovuto dirle che non era appropriato e che poteva tornare il giorno dopo negli incontri di gruppo, non puoi capire, quando l’ho detto a Phoebe stava impazzendo e ha cominciato a sclerare dicendo che frequentarsi con me era impossibile.”
Sorrisi scuotendo la testa, Phoebe era la ragazza che frequentava Ian da un mese ormai, era un’attrice che sarebbe entrata nel cast di the vampire diaries, ma stava finendo di girare un film e poi sarebbe arrivata da noi.
Tutti l’avevano conosciuta a una convention, io ero mancata a quella convention per stare con Joseph e per questo non l’avevo ancora incontrata.
Mi ero fatta solo una vaga idea su di lei da tutti i racconti di Ian, ma mi aveva fatto una buona impressione, non sembrava una ragazza appiccicosa, sembrava solare e inoltre lo faceva stare bene.
Io ed Ian ci eravamo lasciati tutti i disguidi alle spalle, da quando l’aveva incontrata il nostro rapporto era tornato ad essere quello di prima e questo mi faceva stare bene, tutto nella mia vita era perfetto o almeno quasi tutto.
Tenere Joseph lontano mi faceva stare male, la lontananza non riuscivo a viverla serenamente e quello che mi faceva arrabbiare di più era vedere Joseph tranquillo di fronte a questa situazione.
Capitavano delle sere in cui mi mancava così tanto che non riuscivo a pensare ad altro e lo chiamavo disperata, lui ci scherzava su e mi diceva che non dovevo stare così male, perché un giorno saremmo stati sempre insieme.
Ma io ero stufa di sentirmi dire che un giorno tutto sarebbe andato bene, non riuscivo a stargli lontana, non riuscivo a non svegliarmi con lui, non riuscivo a non averlo intorno, non riuscivo a vederlo sorridere da dietro uno schermo piatto, non ce la facevo più a stargli lontana e questo mi stava distruggendo.
Oggi sarebbe venuto qui, la sua serie televisiva aveva due settimane di pausa e sarebbe arrivato verso sera.
Erano le otto meno cinque e il suo aereo  sarebbe atterrato verso le otto meno dieci, mi strinsi nella giacca e entrai dentro per prendere il cellulare, avevo twitter acceso, mi capitò agli occhi una foto in cui c’era Joseph, era lui all’aeroporto che camminava con una collega di fianco, la foto successiva ritraeva i due stretti in un abbraccio e di fianco c’era scritto “Joseph Morgan che stringe in un braccio la sua collega Lise Attway, come siamo calorosi signor Morgan, è aria di crisi tra la celebre coppia?”
Alzai gli occhi verso l’orologio, erano le otto, composi il suo numero velocemente, dopo solo due squilli mi rispose “Sei pronto a vedere il tuo biondo?”
Un sorriso mi increspò sulle labbra “Sono pronta a prenderlo a sberle invece!” dissi non troppo arrabbiata, sapevo bene che i giornalisti cercavano di mettere bocca su tutto e di rovinare una coppia per avere almeno articoli per una settimana.
Lo sentii preoccuparsi all’istante “Cosa? Che succede?”
Risi per cercare di fargli capire che non era nulla di grave “Scherzavo, ma cerca di non stringere troppo forte le tue colleghe, sai che odio tutti quei pettegolezzi che ne escono fuori.”
Anche se non ce l’avevo di fronte sapevo che stava sorridendo “Oh Lise mi si è attaccata addosso come un koala, continuava a dire che mi voleva bene e avrei voluto scomparire.”
Sorrisi appoggiandomi al tavolo di legno posto di fronte alla parete “Tra quanto il mio biondo sarà qui?”
Lo sentii ridere e poi dire “Uhm… non so forse se ti affacci potresti già vedermi.”
Spalancai la bocca lasciando il cellulare sul tavolo e corsi fuori, lo vidi che si stava avvicinando all’hotel, era a pochi metri e sorrise sghembo appena mi vide, cominciai a correre verso di lui, mentre si fermava e allargava le braccia, gli sorrisi fiondandomi nella sua stretta calorosa, avvolsi le mie gambe intorno al suo bacino e mi inebriai del suo profumo “ti amo.” Dissi sentendolo ridere, prima di scostarsi e baciarmi come non faceva da un po’.
Dopo circa dieci minuti ci staccammo sorridendo “Mi sei mancato.”
Lui sorrise scuotendo la testa “La smetti con questi convenevoli? Lo so che sei stata in pace senza di me.”
Sorrisi prendendolo per mano e incamminandomi con lui “Sì certo, infatti lo vedrai questa settimana.” Dissi mentre lui rideva e scuoteva la testa.
Arrivati all’entrata Paul e Ian ci vennero incontro sorridenti guardando Joseph “Il nostro saluto non è affettuoso come quello di Nina, ma siamo contenti di  vederti.”
Sorrisi mentre Joseph batteva a loro i pugni “Allora come vi va la vita ragazzi? Non ci vediamo da un po’ ormai.”
Loro fecero spallucce “Va tutto a meraviglia, anche se Nina non fa altro che mettere il muso e lamentarsi quando non ci sei.”
Lui mi scoccò un’occhiata torva, mentre si voltava verso Ian “Ho saputo della tua relazione con Phoebe, complimenti ottima scelta!” disse facendogli un occhiolino.
Paul sorrise dicendo “Vi lasciamo soli, altrimenti Nina me ne dirà quattro al più presto.”
Scossi la testa sorridendo mentre quei due si dileguavano.
Joseph si voltò verso di me alzando un sopracciglio “E così quando non ci sono ti disperi?”
Feci spallucce guardandolo dritto negli occhi “Non posso farci niente okay? Perché dovrei mostrarmi felice quando non ci sei, se non è così?”
Lui scosse la testa contrariato “Nina è solo che dovresti reagire da adulta.”
Alzai entrambe le sopracciglia pronta a sputare fuoco per quella frase, ma lui mi tappò la bocca con una mano “No cioè… volevo dire che non devi essere triste perché sono via, lo sai che è solo per lavoro e che prima o poi torneremo a stare insieme. Non devi e non voglio sapere che tu sei triste okay? In questo periodo ho fatto di tutto per convincere me stesso che tu stavi bene, così da non prendere il primo volo e mandare tutto all’aria, ma tu continuavi a dirmi che ti mancavo da morire e stavo per perdere il controllo. Se dobbiamo continuare così io non ce la farò mai Nina, se continuerai a farmi sentire terribilmente in colpa tanto vale lasciare il lavoro.”
Lo fissai incredula sbattendo le palpebre, io mi preoccupavo che lui non subisse la mancanza e invece lui si sentiva esattamente come me, solo che come al solito non lo dava a vedere.
Alzai un sopracciglio fissando la sua mano, che ritrasse con un sorriso e sospirai “Ho afferrato. E’ solo che sei il mio fidanzato e quando parlo con te non mi va di fingere che va tutto bene e che sto a meraviglia, dobbiamo fingere per la buona sopravvivenza?” chiesi interdetta.
Lui scosse la testa “No, ma almeno non dirmi ogni cinque minuti che ti manco, perché mi sento terribilmente in colpa.”
Annuii tirando un sospiro “Cercherò di limitare le mie lamentele…ma ora che sei finalmente qui, possiamo evitare di parlare e mi stringi a te?”
Lui sorrise spontaneamente stringendomi tra le sue braccia, poggiai la mia testa sul suo petto e inspirai il suo profumo “Mi sei mancato.” Dissi scoppiando a ridere entrambi.
 
*  *  *
Joseph mi aveva abbandonato per tutto il pomeriggio, dicendo che doveva sbrigare una commissione importante e che si sarebbe fatto perdonare stasera.
Sbuffai fissando l’orologio, quando era così vicino e non stava con me mi dava sui nervi, però mi rendevo conto anche del fatto che stavo diventando appiccicosa, spesso volevo solo stare con Joseph e tutto questo era sempre colpa della stupida distanza.
Qualcuno bussò alla mia porta e scattai subito ad aprire, di fronte a me c’era il ragazzo dell’hall con in mano un pacco, gli sorrisi lasciandogli una mancia e afferrai il pacco, sopra c’era un bigliettino scritto nella sua calligrafia elegante “Non è una di quelle sorprese in cui ti dirò che sei una principessa e io il tuo principe. Perché sarei banale e non mi piace. E’ solo un regalo per la cena di stasera, è una semplice cena, ma quando ho visto questo vestito ho immaginato te che lo indossavi, questo è tutto. Joseph.”
Sorrisi spontaneamente per la sua originalità, niente frasi brevi e scontate, solo la verità. Era anche per quello che lo amavo.
Mi sedetti sul letto aprendo la scatola, al suo interno c’era un vestito molto bello, ma anche semplice era come un maglioncino di pizzo attaccato ad una gonna nera che scendeva morbida, solo che era un vestito intero, era a maniche lunghe e il maglioncino alternava le fasce in verde, beige e nero.
Era davvero bello, bè Joseph aveva sempre avuto buoni gusti nel vestire, questo non potevo negarlo.
Mi preparai velocemente, ero stranamente tranquilla per questa serata, perché non volevo niente di spettacolare, sapevo che sarebbe stata la serata perfetta nella sua semplicità.
Quando finii di prepararmi qualcuno bussò alla porta, la aprii e mi ritrovai di fronte Joseph, vestito in pantalone e camicia blu, che si intonava ai suoi occhi chiari, sorrisi dandogli un bacio a stampo, mentre lui fissava il mio corpo con un sorriso di apprezzamento “Sapevo che ti sarebbe stato d’incanto.”
Sorrisi scoccandogli un altro bacio a fior di labbra “Quanta dolcezza Morgan ,cerchi di farti perdonare la distanza?”
Lui sorrise scuotendo la testa “E’ solo che mi sei mancata.” Disse serio afferrando la mia mano e conducendomi verso l’uscita.
Sorrisi soddisfatta facendo spallucce “Tu a me neanche un po’.” Dissi mentre lui incassava il colpo basso con un sorriso.
 
*  *  *
Mi svegliai con un odore di frittelle sotto il naso, aprii gli  occhi guardandomi intorno, eravamo a casa nostra, c’erano le vacanze di Natale, scesi dal letto indossando la sua camicia, arrivai in cucina e mi poggiai allo stipite osservandolo cucinare, quando mi notò sorrise, mi si avvicinò scoccandomi un bacio a fior di labbra “Amore ti aspettavo per aprire i regali.”
Sorrisi avvicinandomi felice al nostro albero, c’erano due pacchi da scartare, il mio era piuttosto piccolo, mi morsi un labbro scuotendolo “Cosa sarà? Andiamo amore, potresti darmi un indizio.”
Mi sorrise facendo spallucce, si inginocchiò di fronte a me afferrando il pacchetto “Prova a pensare un po’ cosa potrebbe esserci Nina…” disse mentre le lacrime cominciavano a cadere dai miei occhi.
Mi inginocchiai di fronte a lui, mentre scartava il piccolo pacchetto aprendo lo scrigno, c’era un anello con un diamante al centro, mi stava chiedendo di sposarlo, lì su due piedi, mi stava chiedendo di stare insieme per sempre.
Mi avvicinai a lui e lo baciai, non c’era bisogno di una proposta speciale, non c’era bisogno di una risposta, noi sapevamo quanto il nostro amore era forte e quanto il desiderio di stare insieme per sempre era grande.
Ci amavamo e questo bastava, su tutto. 



FACCIO PENA, LO SO. 
Non ho assolutamente nessuna scusa per questo imperdonabile ritardo, è solo che io sono una pessima scrittrice e con i finali non me la so cavare, lo so non merito neanche il minimo della vostra considerazione e so che non ci sarà nessuna recensione, figurati se mi merito solo una paroline, piuttosto mi merito milioni di recensioni critiche.
Questo capitolo fa anche PENA, potevo tornare con un bel capitolo no? ma oggi mi sono messa in testa che dovevo pubblicare, anche se faceva schifo, perché vi ho fatto aspettare fin troppo.
Lo so, eliminatemi dal mondo, mi scuso ancora çwç
Il prossimo capitolo sarà l'Epilogo, siamo arrivati alla fine e ho già l'idea di come impostarlo, dopo mi metto a scriverlo e lo posterò appena lo finisco, non credo dovrete aspettare anni, sarei imperdonabile più di quanto non lo sono già.
Non sapevo come continuarlo, perché ho fatto di tutto in questa ff e non sapevo più cosa far vedere e allora ho capito che per non ricadere nel banale bisognava solo concluderla e il prossimo capitolo sarà l'ultimo.
Ringrazio chiunque di voi ha mai letto questa ff, chiunque abbia mai recensito questo schifo che ho creato, mi scuso ancora per il ritardo, ma con l'inizio dell'inferno chiamato 'scuola' e tutto il periodo particolare che ho passato, bè la scrittura di questa storia è passata in secondo piano.
Mi dileguo, vi prometto il prossimo capitolo al più presto, grazie a chiunque abbia il coraggio di leggere sto schifo. çwç

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Capitolo 21
*** Epilogo. ***


Love is forever.


Giravo per quei corridoi in cerca della porta giusta, mi ero proposto per questo telefilm senza neanche sapere di cosa trattasse, l’avevo capito solo leggendo il copione e il ruolo del cattivo mi piaceva, volevo quel posto ormai e non l’avrei lasciato andare.
Arrivai ad una porta blu con su scritto “Provini-Original.”
Era quello giusto, bussai educatamente prima di entrare e ritrovarmi di fronte una sala piena di persone, tutti gli occhi furono puntati su di me e sorrisi dicendo “Sono qui per il provino di Klaus.”
Un ragazzo moro con degli occhi azzurri mi osservò prima di aprirsi in un sorriso e porgermi la mano “Piacere Ian, i direttori sono scesi un attimo in caffetteria, sei in un leggero anticipo.”
Guardai l’orologio appeso al muro, bè sì, ero in anticipo di un quarto d’ora, era solo che non mi piaceva essere considerato ritardatario e finivo sempre di arrivare prima del tempo.
Sorrisi mentre sentii una risata melodiosa che catturò la mia attenzione, mi voltai verso la direzione di cui proveniva, era una bella ragazza giovane e mora, aveva dei lineamenti molto semplici, ma il suo sorriso era meraviglioso.
Mi avvicinai attratto da lei, in risposta mi sorrise porgendomi la mano “Io sono Nina.”
Mi piacque all’istante e conoscendomi, avrei fatto di tutto pur di averla con me.
 
 
Faceva freddo, troppo freddo, uno di quei freddi che ti entra nelle ossa, ero seduto fuori con una sigaretta tra le dita, ero ora uno degli attori ufficiale del cast del telefilm, ero contento di essere capitato in questa nuova grande ‘famiglia’ erano tutti fin troppo gentili, tutti allegri e non c’era mai spazio per un po’ di solitudine.
Da un lato questo mi disturbava, ero un solitario, amavo stare da solo, ma dall’altro amavo fin troppo la loro compagnia  e non riuscivo a distaccarmene.
E poi c’era lei, quella ragazza dalla risata melodiosa, avevo avuto modo di conoscerla e mi ero reso conto che non mi ero sbagliato sul suo conto, era altruista, gentile, dolce, allegra e anche una bravissima attrice.
Avevamo già stretto un buon rapporto, ma in qualche modo mi spaventava starle accanto, mi ero sempre ripromesso di non cascarci, di non perdermi più, di non legare più così tanto con qualcuno, ma con lei le cose andavano veloci, mi sfuggivano di mano e davvero non sapevo più che fare.
Sentii una porta sbattere dietro di me e dei passi avvicinarsi, mi voltai incontrando i suoi occhi marroni e il suo sorriso mozzafiato, si sedette di fianco a me dicendo “Me la presteresti una sigaretta?”
Sorrisi annuendo e porgendogliene una, come ogni volta che volevo provare a rifugiarmi da lei, mi trovava e mi costringeva a scivolare in quell’abisso che erano i suoi occhi.
 
Mi voltai intorno cercandola con lo sguardo, mi aveva scritto che era già giù, ma non riuscivo a vederla, così uscii fuori trovandola seduta al nostro solito muretto, indossava un vestito nero a forma di cuore, che era elegante, ma contrastato con una giacca di pelle, anch’essa nera, era davvero bellissima, come sempre.
Si portò la sigaretta alla bocca aspirando, prima di accorgersi della mia presenza, le sorrisi avvicinandomi “Fumi senza di me?”
Lei sorrise facendo spallucce “Tanto tu partirai lasciandomi qui tutta sola.” Disse rabbuiandosi e riportando la sigaretta alle labbra.
Mi posizionai di fronte a lei con un sorriso stampato sulle labbra “Non starò via a lungo Nina, devo farlo, non posso lasciare le mie questioni in sospeso lì.”
Lei sospirò gettando con violenza la sigaretta a terra “E’ solo che non capisco perché tu debba partire solo per andare da lei e consolarla per la perdita, dopo tutto quello che ti ha fatto, davvero, non capisco Jos.”
Poggiai un dito sotto il suo mento, facendo incontrare i nostri occhi “Perché è stata una parte importante della mia vita Nina e io posso starle accanto ora, voglio e devo starle accanto.”
Lei sbuffò mettendo quasi il broncio, adoravo il suo broncio, la rendeva ai miei occhi così piccola e mi tentava, di restare lì con lei “Ma tanto tornerò e poi non dovrò più andare via.”
Lei fece spallucce “Ma se non sai neanche quando tornerai.”
Alzai gli occhi al cielo “Ti ricordo che qui ho un contratto e un telefilm che non abbandonerò.”
Lei puntò i suoi occhi nei miei “Tornerai sicuramente solo per il telefilm?”
Sorrisi di rimando avvicinandomi a lei, tornando subito serio “Anche per te.” Dissi secco.
Lei mi guardò seria, prima che mi avvicinassi alle sue labbra e le catturassi, per la prima volta.
 
“Tocca a te.” Sussurrò Nina ansiosa di sentirmi parlare, non avevo ancora spiccicato parola.
Afferrai quel piccolo cerchietto d’ora accostandolo alla sua mano “Io Joseph Morgan sono qui davanti a Dio a giurare di amarti e di onorarti, in salute e in malattia, finché morte non ci separi.”
Mi sorrise felice, mentre tremando gli infilavo l’anello, il prete sorrise battendo le mani “Potete baciarvi.”
La attirai a me e catturai le sue labbra, avevo paura e lei lo sapevo, ma non dovevo più averne, non ora che lei sarebbe stata sempre accanto a me, anche dopo la morte, era l’unica cosa di cui ero sicuro.

Erano più di tre ore che aspettavo, non riuscivo più ad essere paziente, avevo sentito delle grida disumane e dovevo vedere Nina come stava, nell’ospedale c’era una confusione assurda, c’era stato un grave incidente e c’erano feriti ovunque.
La porta principale si aprì lasciando passare il dottore che mi venne incontro, mi avvicinai impaziente e lui serio come non mai mi disse “Mi segua.”
Mi avvicinai titubante seguendolo, senza spiccicare parola, arrivammo alla sua stanza, sentivo un pianto, mi rincuorò.
Aprii la porta ritrovandomi di fronte Nina che sorrideva felice, mentre tra le sue braccia era stretto un fagottino “Ti presento nostra figlia.” Disse e io non potetti fare altro che sorridere, felice.
 
Ero stanco morto, ero appena tornato da lavoro, mi ero sdraiato sul letto ancora vestito e aspettavo che Nina tornasse, sentii la porta sbattere e la piccola Juliet gridare “Papà!” mentre correva in camera da letto.
Mi tirai a sedere guardandola con un sorriso, aveva i capelli biondi raccolti in uno chignon e mi guardò felice saltando sulle mie gambe “Ho capito cosa sarò da grande!”
Le sorrisi spostandole una ciocca di capelli che era sfuggita “E cosa amore mio?”
Lei sorrise battendo le sue piccole mani “Sarò una grande ballerina e poi potrai venire a guardare tutti gli spettacoli che vuoi gratis!”
Sorrisi mentre vedevo Nina in piedi sulla porta, bella come sempre, che mi sorrideva complice.
 
Ancora non ci potevo credere, ero seduto in seconda fila di un grande teatro, sentimmo una melodia risuonare e poi Juliet entrare, era lei davanti a milioni di spettatori che si esibiva al gran teatro di New York, lei che aveva coltivato la sua passione, lei che volteggiava sulle punte, lei che ci aveva messo tutta se stessa, ora era la grande ballerina Juliet Morgan.
Nina mi strinse la mano e io le sorrisi, eravamo noi due insieme, che ci tenevamo la mano, mentre la nostra piccola Juliet dava spettacolo delle sue grandi capacità.
Eravamo noi due che ancora dopo tanti anni eravamo più affiatati di prima, noi due che ci amavamo ancora come il primo giorno, noi due che aspettavamo il nostro piccolo bambino che cresceva sano e forte, noi due lì, insieme, come una volta, come ora, come sempre. 


THE END.


SCUSATE.
 Lo so, neanche merito di essere scusata, vi ho fatto aspettare così tanto, ma non riuscivo proprio a trovare la forza di scrivere la fine di questa storia, un po' per la scuola, un po' per gli impegni, un po' perché con i finali non sono brava, ma non ci riuscivo, poi oggi mi sono detta che dovevo finirla, che dovevo chiuderla, perché meritava una chiusura.
Mi dispiace lasciarla andare, come mi dispiace con ogni storia che comincio, non so, mi affezziono troppo cwc 
Questo finale mi piace, perché non vi ho mai mostrato il punto di vista di Joseph, ve l'ho descritto sempre un po' freddo, ma lui non era così e volevo mostrarvi le emozioni che provava. 
Ho voluto scrivere della loro figlia perché mi sembrava una cosa molto carina farla vedere con un lavoro diverso dalla madre e dal padre, far vedere che si era impegnata in tutt'altro e non aveva seguito la via più facile.
Mi sembra che abbia avuto un finale dignitoso e bè sono fiere di me rehiuershgiurhiuerhiehr
Ora non mi resta che scrivere i ringraziamenti.
Ringrazio chiunque abbia subito questo schifo di storia, perché davvero non ne sono così contenta.
Ringrazio chiunque abbia recensito.
Ringrazio chi l'ha messa tra le preferite, seguite o ricordate.
Ringrazio chi ha letto in silenzio.
Ringrazio chi l'ha seguita fino alla fine, ma anche chi poi l'ha lasciata perdere.
Ringrazio chiunque arriverà fino a qui.
Vi ringrazio tutti, davvero grazie mille!
Ah buona festa della donna a tutte noi erigfeiurgfeigfeirgfeiueug VI AMO.
Anche se nessuno leggerà questo schifo, nè i ringraziamenti, volevo solo dirvi che è stato un piacere scrivere per chiunque abbia seguito.
Che probabilmente tornerò a scrivere su questo sito, ma nella categoria dei oned, ho già cominciato a scrivere, se vi andrà di leggere ancora di me, ne sarò più che felice :)
Ah se avete twitter e volete seguirmi io sono @stylesjfrhedu :) 
ADIOSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS.

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