Il mosaico dei ricordi

di egotchan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei - Prima Parte ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei - Seconda parte ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove ***
Capitolo 11: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 12: *** Capitolo undici ***
Capitolo 13: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 14: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 15: *** Capitolo extra - Gaiden 1 ***
Capitolo 16: *** Capitolo Extra - Gaiden 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Desclaimer

I personaggi di questa fiction, eccetto i coniugi Suyu, non sono miei ma appartengono a Kazuya Minekura ed alla Enix. Quest'opera non è a scopo di lucro e quindi non viene inteso violato alcun copyright.

 

Introduzione alla seconda edizione

 

Salve a tutti!^_^

Ebbene si, eccomi qui giunta con la seconda edizione, se così la si può chiamare. Per chi avesse già letto questa mia fic, che ho cominciato a pubblicare su ff.it il 4 ottobre 2003, sappia che in realtà non sono molti i cambiamenti apportati. Inizialmente, lo ammetto, la mia intenzione era di riprendere completamente in mano la fic e sistemare anche lo stile che, con l'andar dei capitoli, è cambiato, spero in meglio. Non ne ho avuto il coraggio. Quella che vi apprestate a leggere è stata infatti la mia prima creatura ed alla fine non ce l'ho fatta a ripudiarla al punto tale da riscrivere completamente i primi capitoli. Tutto quello su cui ho messo mano sono gli errori di battitura ed alcune sviste che mi erano state segnalate sull'altro sito. Nulla di più. Spero quindi che questa mia schifezzuola vi piacerà ^ ^.

Bene, mi sono dilungata fin troppo in chiacchiere, per cui, via alla storia!

E vi prego, COMMENTATE!!! Ci tengo tantissimo a sapere cosa ne pensate!!!

Vi auguro buona lettura!^____^

 

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A Lalla, che mi ha costretto ad impugnare carta e penna. Lalla, grazie di esistere!

 

 

IL MOSAICO DEI RICORDI

 

 

 

PROLOGO

 


"Cinquecento anni....sono già passati cinquecento anni....qualcuno disse che la noia può uccidere un uomo, ma non esiste morte qui, nel paradiso. Cinquecento anni di nulla, solo-pura-noia-mortale....in un certo senso ti invidio....hai deciso di addormentarti proprio nel momento migliore....sei stato sveglio solo nel periodo più divertente....che senso dopotutto restare sveglio? Per vivere un'esistenza monotona? No di certo....ma non senti il cambiamento nell'aria? Continuerai a dormire comunque in eterno?"


Di chi era quella voce? Perché non riusciva a muoversi?
Il corpo era ancora pesante, ma il cervello aveva cominciato a funzionare. Dove si trovava? Cosa stava accadendo?
Poi la visione di un viso....un viso che gli sorrideva, quindi che piangeva, un viso illuminato da degli occhi dorati come i suoi....il viso di....
Con uno sforzo estremo aprì gli occhi, chiusi da cinquecento anni in quel sonno forzato, occhi che furono innondati dalla luce del sole.


Kanzeon Bosatsu sorrise leggermente.
"Ma bene, sembra infine esser comparsa la carta che decreterà la fine di quest'era avvinta dalla noia....ben svegliato, Dio Principe della Guerra Nataku Taishi."

 

 

 


CAPITOLO 1

 


"Allora, dimmi la verità...eri così stanco di vivere?"
Se qualcuno fosse passato di lì in quel momento, se non si fosse trattato per la tensione che aleggiava nell'aria, avrebbe potuto pensare a uno scherzo o a un qualche tipo di rappresentazione teatrale di pessimo gusto.
Chi aveva parlato era un biondino alto e snello, con gli occhi viola e una smorfia di noia e seccatura stampata sul viso. Aveva in mano una pistola, che usava senza esitazione contro i nemici che davanti al suo sguardo gelido si dissolvevano come polvere al vento. Niente di strano visti i tempi che stavano correndo, se non fosse stato per il suo abbigliamento da bonzo. Proprio un travestimento di pessimo gusto. Eppure quello non era un travestimento. Lui era effettivamente un bonzo. E neppure uno qualsiasi. Lui era il Venerabile Genjo Sanzo Houshi.
Il proiettile esplose dalla canna ed il demone si dissolse.
"Uffa, ma proprio adesso dovevano spuntare?!?!?Non ne posso più, voglio andare in una locanda, HO FAMEEE!!!"
Il ragazzino moro e dagli occhi dorati stava lottando contro un altro paio di demoni che erano appena sbucati fuori da dietro gli alberi che costeggiavano la radura. "Basta! Ho fame, ho fame, HO FAMEEE!!!"
Un altro ragazzo si fiancheggiò al compagno venendogli in aiuto. Aveva due cicatrici sulla guancia sinistra e capelli ed occhi dello stesso colore, lo stesso rosso che in passato, qualcuno gli aveva detto, sembrava quello del sangue:
"Effettivamente per una volta devo dare ragione alla stupida scimmia! Non che il resto del viaggio sia stato semplice, ma adesso cominciano proprio a stancarmi! Forza, fatevi sotto! E' una settimana che non vedo una sigaretta e quindi vi avverto che sono di pessimo umore!!!"
"Ehi, a chi hai dato della stupida scimmia? Pervertito di un Kappa!!!"
Un raggio di energia partì da dietro le loro spalle. Fecero appena in tempo a voltarsi per vedere le spalle di un altro ragazzo, che girò lievemente il viso verso di loro con un sorriso. Portava un monocolo all'occhio destro.
"Vi sarei molto grato se attendeste per i vostri battibecchi più tardi, sempre che non preferiate farvi colpire alle spalle come sarebbe accaduto un secondo fa se non fossi intervenuto."
"Ma Hakkai, Gojyo continua a prendermi in giro chiamandomi stupida scimmia!!!"
"Ma io non ti prendo in giro, io dico la pura realtà, tu sei una stupida scimmia!"
"Ah, si?!?! E tu allora sei un Kappa pervertito, figlio di Kappa pervertiti!!!"
Sei spari consecutivi fendettero l'aria.
"INSOMMA VOI, VOLETE FINIRLA?!?!?"
La radura era rimasta vuota, di demoni non se ne vedeva più l'ombra, gli ultimi uccisi dalla pistola di Sanzo.
"Ma Sanzo, questo pervertito di un Kappa mi prende in giro!"
Gojyo fece una smorfia divertita.
"Più di quanto tu possa immaginare, stupida scimmia~"
Hakkai tentò di intromettersi, ma con scarso risultato: "Gojyo..."
La sua frase venne infatti interrotta bruscamente dalla voce di Goku, che non fece che peggiorare la situazione:
"Oh, mi hai stufato! Allora prendi questo!"
"E tu questo!"
"E allora io ti do quest'altro!"
"Ed io..."
Sanzo si mise la mano sinistra nei capelli biondi, mentre con l'altra stringeva ancora la pistola: il suo dito indice si stava muovendo pericolosamente verso il grilletto. Hakkai gli si avvicinò, sempre con lo stesso sorriso stampato in faccia, e gli mise una mano sulla spalla: "Su, su, sai che Goku e Gojyo sono come due bambini...non c'è niente da fare con loro...si divertono così..."


"Goku!"
Goku ebbe un attimo di esitazione e così il pugno di Gojyo lo colpì in pieno viso scaraventandolo a terra. Si alzò leggermente tirando su con il naso e si guardò attorno. Chi lo aveva chiamato?
Il corpo di Gojyo si stagliò sopra di lui in controluce, mentre i raggi del sole calante trovavano la loro strada attraverso i suoi lunghi capelli rossi.
"Hey, hey, hai visto? Ho vinto io e quindi ho ragione: sei solo una stupida scimmia~"
"Cosa...."
"Ehi, voi due, muovetevi, altrimenti partiamo senza di voi!"
La voce di Hakkai si era levata calma ma perentoria dall'estremo della radura, dove lui e Sanzo avevano già occupato i loro posti all'interno della Jeep.
Gojyo lo aiutò ad alzarsi e cominciò quindi ad incamminarsi, mentre Goku si girò, scrutando l'erba che ballava al vento, alla ricerca di quella voce che l'aveva chiamato. Perché tutto ad un tratto quella sensazione di ansia?
"Goku! Muoviti!"
"See...arrivo..."
Diede un'ultima occhiata alla radura e quindi si voltò per raggiungere i suoi amici.


Appena arrivò alla jeep salì anche lui ed Hakkai mise in moto. Non riusciva a tirarsi via quella voce dalla testa per cui, di tanto in tanto, si voltava indietro fissando i fili d'erba che si allontanavano all'orizzonte.
All'improvviso sentì una tremenda pacca alle spalle, che gli fece quasi sbattere la testa contro il sedile anteriore.
"Allora, si può sapere perché ci hai messo tanto, eh, stupida scimmia?!?!?"
Gojyo aveva dato quella pacca sulle spalle a Goku utilizzando quasi tutta la forza che aveva in corpo.
"Ehi, ma volevi uccidermi? E poi ti ho detto di smetterla di chiamarmi stupida scimmia, scarafaggio rosso di un kappa pervertitooo!!!!!"
"Ma
bene bene, abbiamo esaurito tutto il nostro vocabolario in una sola frase...scimmia!"
"Ti ho detto di non chiamarmi scimmia!!!!"
"Oh, scusa, avevo capito che non dovevo chiamarti stupida  scimmia~"
Goku aveva già il pugno a mezz'aria, quando entrambi vennero colpiti da qualcosa sulla testa.
"CHIUDETE QUELLA FOGNA, ALTRIMENTI VI UCCIDOOOO!!!!!!!!!"
Sanzo aveva dato un colpo di Harisen ad entrambi e ora si era alzato in piedi, con uno sguardo omicida, minacciandoli con la pistola: "ALLORA, MI SONO SPIEGATO?!?!?" e così dicendo premette il grilletto e il proiettile passò a qualche centimetro in mezzo alle loro teste. Gojyo e Goku si guardarono per un istante e quindi si rannicchiarono sul loro sedile e, guardando Sanzo con aria impaurita, Goku disse quasi sussurrando: "Sanzo mi fa tanta pauura---".
Hakkai cominciò a ridere:
"Su, Sanzo, ora siediti e non prendertela così ogni volta, altrimenti il tuo bel faccino si coprirà di rughe anzitempo...."
Non riuscì a terminare la frase che sentì il contatto con il vile e freddo metallo contro la propria tempia, ma continuò a sorridere.
"Haha....certo che questa è proprio una bella serata, non è vero Sanzo?"
Si sentì un tuono in lontananza.
Sanzo si risedette al suo posto.
"Dalle nuvole che si stanno avvicinando direi che minaccia di piovere......"
Hakkai rimase un attimo in silenzio.
"Haha....certo che questa minaccia di essere una brutta serata, non è vero, Sanzo?
Sanzo guardò dall'altra parte appoggiandosi alla portiera e non rispose, mentre gli altri due rimasero rannicchiati in fondo al sedile posteriore in perfetto silenzio.

 


***

 


Il viaggio proseguiva, ma non erano ancora in vista del paese che volevano raggiungere che le prime gocce di pioggia cominciarono a battere sulle loro teste. Hakkai accelerò, ma la strada si stava facendo sdrucciolevole e l'auto stava cominciando a slittare....e non c'era neppure un riparo, solo una distesa interminabile di alberi, ghiaia e terra....
"Accidenti Hakkai, non sai far andare avanti diritta questa benedetta jeep?!?!?"
Sanzo si stava tenendo avvinghiato alla portiera, rischiando comunque di venir sbalzato di fuori, mentre sul sedile posteriore si potevano osservare uno scarafaggio rosso e una scimmia lottare invano per riuscire a rimanere seduti.
"Scusatemi, ma la strada si sta facendo più scivolosa del previstAAAAAHHHHH!!!!!"
La luce del sole era quasi sparita per cui Hakkai, impegnato com'era a cercar di mantenere la jeep sulla strada, non notò il furgoncino che era apparso da sinistra viaggiando senza luci: sterzò di botto e la jeep si rovesciò. Goku e Gojyo finirono malamente a terra gambe all'aria, Hakkai riuscì giusto in tempo a saltare fuori prima che Hakuryu cadesse sopra di lui e Sanzo venne sbalzato fuori e cadde in mezzo al fango. Ma bene......cos'altro potrebbe ancora capitare?
Il furgone frenò sbandando anch'esso e quindi si fermò.
"Oh, accidenti!!!!!Sapevo che sarebbe capitato!!!"
Si sentì la porta del furgone sbattere ed apparve l'uomo che aveva parlato: di media età e con una considerevole altezza, manteneva ancora nell'aspetto quel fascino che da giovane doveva aver fatto girare la testa a molte ragazze.
Goku e Gojyo erano riusciti ad uscire fuori dalla fanghiglia e ora stavano cercando di alzarsi.
"Puah! Che schifo, ho mangiato della terra!"
"Beh, non dicevi di aver fame? Ora dovresti essere sazio!"
"Ehi, ma ti sei visto? Uno scarafaggio al fango, hahahahaha!!!!"
"E tu allora? Vuoi ancora un po' di fango per pulirti meglio la faccia?"
"Ehi, voi, tutto bene? Vogliate perdonarmi, ma mi si sono rotte le luci del furgone e purtroppo non potevo fare a meno di utilizzarlo....."
Hakkai si avvicinò all'uomo e cominciò a parlare con la sua solita voce gentile:
"No, ci scusi lei, siamo noi che stavamo andando avanti alla cieca...."
L'uomo aveva cominciato a fissare un punto dietro ad Hakkai e si catapultò dietro di lui senza lasciarlo neppure finire di parlare:
"Oh, signorina, mi scusi, non l'avevo vista! Non si è fatta male? Ha bisogno di una mano per alzarsi?"
I tre amici ammutolirono all'istante fissando l'uomo che aveva parlato e l'altra persona che era rimasta seduta a terra in mezzo al fango, mentre le gocce di pioggia che la sfioravano cominciarono ad evaporare all'istante.
"No, grazie, posso fare da solO!"
Sanzo aveva tirato fuori la voce più profonda e glaciale che gli era riuscita e l'uomo per poco non stramazzò a terra per un infarto.
Hakkai iniziò a ridacchiare di nascosto mentre Gojyo e Goku cominciarono invece a sganasciarsi dalle risate tanto da doversi tenere lo stomaco:
"Pff....Muahahahaha!!!!! Ma Sanzo!!! Da quando sei diventato una signorina? Hey, siamo i tuoi migliori amici e non ci hai mai detto niente! Oh, santo cielo, non ce la faccio più, muahahahahahahaha!!!!!!! Oh, dovevi vedere la tua faccia quando ti ha chiamato signorinaahahahahahah! In quel momento qualcuno avrebbe potuto pensare addirittura che ti stessi vergognandAAARGHH!!!!!"
L' Harisen arrivò puntualmente in testa ad entrambi, seguito da pugni, calci e altri colpi di Harisen e proiettili sparati all'impazzata.
"Aiuto, Hakkai, Sanzo ci sta uccidendooooo!!!!!"
Ma Hakkai si stava piuttosto preoccupando dell'uomo che era rimasto a terra e che aveva la cera di uno che aveva visto un fantasma e che adesso li stava fissando con aria interrogativa.
"Hakkai, sei un traditore, devi aiutarciiii!"
Hakkai sorrise all'uomo porgendogli la mano:
"Oh, non si preoccupi, si può dire che questa sia ordinaria amministrazione ("Ordinaria amministrazione un cavolo!"N.d.Sanzo)....senta....sarebbe così gentile da indicarci un posto dove potremmo trascorrere la notte, sa, siamo in viaggio da molto e sembra che la pioggia non voglia smettere......."
"Trascorrere la notte? Che mi venga un colpo, dopo tutto quel che è successo....vi ho quasi ucciso e poi adesso....penso che il minimo sia ospitarvi a casa mia.....è fuori dal paese, ma è sicuramente il luogo più vicino da raggiungere."
Sanzo cominciò a mugugnare a denti stretti qualcosa del tipo: "Io a casa di quell'uomo non ho nessuna intenzione di andar...."
"Si, d'accordo, accettiamo volentieri!" Gojyo aveva approfittato dell'attimo in cui Sanzo aveva abbassato la guardia per bloccarlo e tappargli la bocca e aveva cominciato a trascinarlo verso il furgone sorridendo.
"Che bello, che bello! E ci sarà anche da mangiare? Sto morendo dalla fame!!!!"
"Ma si, ma si, troverete anche qualcosa di cui rifocillarvi se ne avrete voglia....ma dovrete accontentarvi perché difficilmente io e mia moglie abbiamo ospiti..."
"Siiiiii!!!!! Si mangia, si mangia!"

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


 

CAPITOLO 2

 


"Aaahhh! Signora! Questo pollo è favoloso! Avevo una fame! Mmm, e le patate, le patate!"
La signora gli sorrise:
"Oh, prendine a volontà se ti piacciono così tanto!"
"Hey, lasciane un paio anche a me, stupida scimmia!"
Hakkai cercò di bloccare i due soliti:
"Ragazzi...per favore...."
Il padrone di casa però bloccò a sua volta il tentativo di Hakkai:
"Oh, non occorre che faccia tante cerimonie, signor Hakkai! Lasci pure che si divertano!"
L'uomo si chiamava Suyu e abitava in una piccola casa posta ad appena due chilometri dal paese, un piccolo appezzamento di terra circondato dal verde, dove lui e la moglie avrebbero potuto consumare in pace la vecchiaia. Vi erano arrivati a sera ormai inoltrata, sotto un diluvio torrenziale che non dava segno di voler smettere. Gojyo e Goku avevano continuato a fare apprezzamenti ogni due parole sulla presunta femminilità di Sanzo per buona parte del viaggio, ma ben presto si erano stufati, complice il fatto che il bonzo, come al solito, aveva cominciato a diventare sempre meno interessato al mondo che lo circondava, togliendo così tutto il divertimento. La signora Suyu era una donna robusta ma energica e dinamica, che doveva avere all'incirca la stessa età del marito; portava i lunghi capelli castani raccolti mediante due trecce che si annodavano sopra il capo mentre gli occhi, di un azzurro intenso, portavano con loro i segni che l'età aveva lasciato. Si era dimostrata fin da subito molto disponibile: aveva preparato la cena ed aveva dato loro degli abiti puliti, viste le condizioni dei loro quand'erano arrivati. Lei ed il marito avevano messo a loro disposizione il salotto: non c'erano molte stanze nella casa, ed il salotto era abbastanza grande perché riuscissero a dormire tutti e quattro a terra su dei futon.

 

"Certo che anche tu, caro, non potevi fare un po' d'attenzione? Ho capito che dovevi utilizzare il furgoncino, però potevi andare comunque più piano...." disse la signora porgendo ad Hakkai la tazza di tè che aveva chiesto. Questi la ringraziò e quindi si voltò anche lui verso il signor Suyu:
"Scusate la domanda ma......lei, signor Suyu, ha detto che non poteva fare a meno di utilizzare il furgoncino, non è vero? Sono indiscreto se le chiedo per quale motivo era così urgente che lo utilizzasse?"
Lo sguardo dei due coniugi si rabbuiò. La signora fu la prima a cominciare a parlare, senza però incontrare i suoi occhi:
"Vede, signor Hakkai....circa un mese fa questo posto è stato attaccato dagli youkai.....quei demoni hanno distrutto tutto, TUTTO! La casa si è salvata, ma il terreno che la circonda......noi viviamo di quello che produciamo e ci siamo ritrovati tutto ad un tratto senza tre quarti del raccolto.....mio marito ha saputo di un'occasione in cui avremmo potuto vendere quello che si era salvato ad un prezzo maggiore, ma dovevamo portare subito la merce, altrimenti l'occasione ci sarebbe sfuggita....."
Il marito si alzò e circondò le spalle della moglie:
"Comunque tutto è andato bene e l'affare è andato in porto e quindi per un po' non dovremo preoccuparci...."
Hakkai sorseggiò il tè: "Capisco..."
Gogyo aveva ascoltato la conversazione di sfuggita. E così anche lì la situazione era precipitata....
Mentre tentava di accaparrarsi una delle ultime patate che si trovavano ancora succulente sul tavolo, lottando animatamente con quel primate che si portavano dietro, lanciò un'occhiata verso la porta: Sanzo non aveva partecipato alla cena. Appena messo piede dentro la casa, aveva infatti fatto lo sforzo di ringraziare la signora dell'ospitalità, ma aveva detto che preferiva ritirarsi subito piuttosto che unirsi agli altri, con grande rammarico dei padroni di casa che sembravano molto ben disposti ad ospitare un Venerabile Sanzo nella loro umile dimora.
"Allora la signorina si è proprio ritirata nelle sue stanze?" chiese distrattamente.
"Signorina?!?!" La signora guardò prima Gojyo e quindi gli altri occupanti della tavola con aria perplessa: "Perchè signorina?"
Il marito diede un colpo di tosse imbarazzato e quindi cominciò a parlare:
"Ehm, ecco, cara, vedi.......io.....avevo scambiato il Venerabile Sanzo per una donna e così......."
La moglie divenne rossa come un peperone:
"COOOOOSAAAAAA!?!?! Starai scherzando spero!?!?!? Ecco perchè non è voluto restare a cena, non l'avrei fatto neppure io, e poi un bonzo, neanche avessi insultato il primo deficiente che passava per strada!!!! L'essersi offeso penso sia il minimo!!!"
"Ma cara, lascia che ti sp..."
"NON ME NE FACCIO NIENTE DELLE TUE SPIEGAZIONI!!!"
Goku aveva momentaneamente messo in secondo piano la sua animata discussione con Gojyo sul ‘a chi toccasse l'ultima coscia di pollo’ e cercò di andare in aiuto del signor Suyu con un debole: "No state tranquilli, non è per colpa vostra se è di cattivo umore...", ma venne bloccato da Gojyo prima che riuscisse a terminare la frase: "Goku, ascoltami....è meglio evitare di intromettersi quando marito e moglie litigano, capito? Guardali....sono così impegnati che non ti ascolterebbero neppure...."
Goku lo fissò per un attimo:
"Ehi, kappa spennacchiato, da quand'è che sei diventato così saggio sulle faccende matrimoniali? Non dirmi che....." cominciò a fare dei risolini ".....parli per esperienza personale?"
Lo sguardo di Gojyo venne travolto dall'ira:
"Hey, ma che diavolo stai dicendo, stupida scimmia!?!?! E io che ti parlo anche seriamente!!! E poi chi sarebbe il kappa spennacchiato, scusa?!?!"
"Beh, tu, mi sembra ovvio, guarda, proprio lì in alto....dimmi la verità, ma quella bandana serve a nascondere il fatto che stai diventando calvo?"
"COOOSAAAA?!?!? Prova a ripeterlo se hai il coraggio!!!!"
Hakkai terminò di bere il tè:
"AAaah, che pace.....quasi quasi andrei a vedere come sta Hakuryu...." e così dicendo si alzò ed uscì dalla stanza, lasciando indifferente le due coppie che continuarono a picchiarsi ancora per alcuni minuti, finché la signora Suyu non abbandonò la stanza con il broncio con la scusa di dover portare i futon nel salotto. A quel punto il marito, cercando di salvare Goku - e la cucina - dalla Shakujo di Gojyo, prese Goku in disparte.

 


***

 


Una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto.....le gocce di pioggia battevano incessanti sui vetri della finestra, pesanti pietre che andavano ad aggiungere il loro peso allo spirito gia gravemente oppresso dai ricordi e Sanzo le osservava una ad una, senza staccare lo sguardo, scrutandole attraverso l'oscurità.
"E così mio marito l'ha scambiata veramente per una donna? Voglia scusarlo, sa com'è, con l'età.....spero solo che non si sia offeso troppo per questo, Venerabile Genjo Sanzo....qui comunque ci sono degli altri asciugamani se ne doveste aver bisogno....."
La voce della signora lo fece sobbalzare: era entrata nel salotto senza che lui se ne accorgesse, con un paio di asciugamani ed i futon che mancavano.
Sanzo la guardò di sfuggita, continuando a star seduto alla finestra:
"No, non si preoccupi, non me la sono presa....."
Tornò a fissare fuori dalla finestra le singole gocce di pioggia, mentre con una mano cercò il pacchetto di sigarette....
"Ehm, mi scusi....." disse la donna con un sorriso "ma le sarei grata se non fumasse in casa....."
Sanzo sfilò dalle labbra la sigaretta che vi aveva appena posto e la rimise nel pacchetto, chiudendolo.
"Si, certo, mi scusi lei....."
"SANZOOOOOOOO!!!"
Goku entrò catapultandosi verso il bonzo, che si scansò all'ultimo momento facendolo così sbattere contro il davanzale.
"Uffffa, Saanzooo, ma perchè ce l'hai tanto con me, cosa ti ho fatto? Guarda, guarda, volevo solo mostrarti questo! Il signor Suyu mi ha regalato questo coltello, non è bello? Pensa, mi ha detto che con questo posso anche sbucciare le mele, tagliare i frutti giù dagli alberi, uccidere un montone....a proposito, Sanzo, cos'è un montone?"
Sanzo era nel frattempo tornato alla sua postazione di prima.
"Tsk."
La signora lanciò un'occhiata preoccupata in direzione del bonzo:
"Beh, io torno di là, se vi serve qualcosa non esitiate a chiedere...." dicendo così uscì e Goku la salutò con un sorriso ed aspettò che fosse uscita prima di voltarsi verso Sanzo:
"Eddai, Sanzo, non fare sempre quella faccia, dì qualcosa, non mi dire che sei ancora arrabbiato perché  ti abbiamo preso in giro prima...?"
"Ma te ne vuoi andare?!?!...Mi stai seccando!"
Goku lo fissò con aria triste, ma subito dopo sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi:
"Tanto lo so che non lo pensi veramente......"
Proprio in quel mentre entrarono nel salotto Gojyo ed Hakkai, che portava in mano Hakuryu:
"Ragazzi, mi dispiace dirvelo ma Hakuryu sta più male del previsto...la botta che ha ricevuto quando si è rovesciato non gli ha fatto molto bene.....ho come l'impressione che resteremo bloccati qui almeno per un paio di giorni......almeno finché il signor Suyu non riesce a riparare i fari del furgoncino....ha detto infatti che ci porterebbe volentieri al prossimo paese, ma che preferirebbe evitare un incidente come il nostro di questa sera....."
Sanzo restò perfettamente in silenzio continuando a fissare la pioggia fuori dai vetri.
"Hey, Occhi Suadenti, potresti dimostrarti anche un po' più partecipe...." lo punzecchiò il Kappa.
Sanzo non si voltò neppure e cominciò con fare stizzito:
"Bah, non che mi riguardi...."
Gojyo gli si avvicinò con aria sarcastica:
"Oh, certo, e questo perchè il Venerabile Sanzo avrebbe anche il fegato di sporcare i suoi venerabili piedini andando avanti a piedi? Ma beeeeene! Forza ragazzi, prepariamoci, da domani si và avanti a piedi.....o in bici, se il Venerabile Sanzo lo preferisce!"
Sanzo continuò comunque a non dargli soddisfazione e disse:
"Se hai tante energie da dar aria alla tua bocca inopportunamente, vedi di salvarne anche un po' per domani e va a dormire!"
Gojyo tentò di malmenare Sanzo, che si stava coricando, ma Hakkai lo prese e costrinse anche lui a fare altrettanto, mentre Goku li aveva già preceduti in completo silenzio.

 


Dormire? Pff, era una parola! Era ormai quasi l'alba quando finalmente quella maledetta pioggia smise si scendere....la pioggia che faceva stare sempre così male il suo sole......Goku alzò leggermente la testa per vedere se Sanzo stesse dormendo....il bonzo aveva continuato a fissare l'oscurità per tutta la notte: l'aveva dedotto dal respiro, non troppo profondo, che lo aveva accompagnato fino a quel momento, e lui era rimasto fermo, immobile, senza fiatare, a vegliarlo insonne, mentre la pioggia bagnava i vetri della finestra, silenziosamente partecipe della sua pena. Chissà se Sanzo si era accorto che anche lui era rimasto sveglio?
I primi raggi dell'alba cominciarono ad entrare dalla finestra, rivelando a Goku il mondo esterno che si svegliava: cinguettii d'uccelli che si univano in una danza con le farfalle che erano uscite dai loro rifugi, mentre i fili d'erba al di sotto si stavano sicuramente scrollando dalle gocce d'acqua......l'attenzione di Goku venne catturata da una di quelle farfalle, che aveva cominciato a volare davanti alla finestra.......


La pioggia era ormai cessata seguita dall'alzarsi di una leggera brezza, quando la farfalla che stava sostando su un filo d'erba decise di levarsi in aria, volando leggera. Cominciò a piroettare nell'aria, ballando al suono delle gocce che cadevano a terra dagli alberi. Ad un certo punto una mano cercò di afferrarla, ma senza riuscirci, e lei riprese il suo volo tentando di fuggire al suo inseguitore, volando più in alto, ma il suo peso non le permetteva più di farlo. Perché quella infatti ormai non era più una dolce farfalla indifesa, ma un caldo, buonissimo, gustosissimo Okonomiyaki.
L'Okonomiyaki particolarmente invitante stava fluttuando nell'aria sopra di lui.
"Okonomiyakiiii!!!! Aspettami!!!! Non scappare!!!!Voglio solo mangiarti!!!!"
Goku stava seguendo con la bava alla bocca il cibo che gli era volato fuori dalle mani . Ahhh, che bello sarebbe stato addentare quell'Okonomiyaki....ma stava scappando e lui doveva prenderlo....ancora uno sforzo e l'avrebbe raggiunto...ancora un po'...un pochino...preso! Ma...la brezza sparì, lasciando spazio ad un vento gelido che si era alzato all'improvviso alle sue spalle; i fili d'erba vennero strappati via e la terra franò sotto ai suoi piedi. Cominciò a cadere, cadere, cadere. Un pavimento. Un lungo corridoio. Lui era scalzo e l'Okonomiyaki era sparito. Vuoto. Ansia. Catene. Dove si trovava? Un luogo familiare....
Cominciò a correre.
Perchè?
Sapeva solo che voleva correre.
Correre.
Doveva raggiungere...voleva raggiungere la porta che si trovava lì in fondo al corridoio, doveva assolutamente raggiungerla.....Perché?.....Una domanda priva di risposta.......
La porta era sempre più vicina ma i suoi passi si appesantivano uno dopo l'altro, il respiro sempre più frequente.....
Ecco, finalmente aveva la maniglia in mano, poteva finalmente aprirla, ma la luce intensa non gli permetteva di vedere bene all'interno....
Una figura cominciò a delinearsi, mentre il cuore esplodeva nel petto......


"MA ACCIDENTI, STUPIDA SCIMMIA, TI SEMBRA QUESTO IL MODO DI DORMIRE?!?!?"
Goku aprì gli occhi, mentre dei brividi freddi gli stavano scendendo lungo la spina dorsale. Era ghiacciato.
"AAAaahhh, Gojyo, si può sapere cosa ti ho fatto?" Freddo. Aveva freddo.
"Come sarebbe a dire cosa?!?!?! Dare calci nello stomaco ad una persona che sta dormendo ti sembra fare niente? Su, Sanzo, dì qualcosa anche tu a questa scimmia, sei o non sei il suo padrone?!?!"
".....non prendo ordini da qualcuno che mi sveglia di prima mattina urlando......"
"MA...."
"Su, su, forza, smettetela di fare tanto chiasso, ricordatevi che siamo ospiti......"
Hakkai si era tirato sui gomiti e li aveva ammoniti come solo lui sapeva fare.
"Ehm....se hai smesso di urlarmi nelle orecchie, io me ne andrei un attimo in bagno...."
Goku scappò velocemente dalla stanza. Era completamente bagnato, fradicio, il sudore che gli stava colando giù per il viso, il cuore che gli stava martellando all'impazzata.....le gambe gli tremavano, la testa in subbuglio, ma sentiva di voler uscire il prima possibile da quella stanza......perchè stava così male? Cosa significava quel sogno?....Le spalle di un ragazzo dai capelli color dell'argento.....


Gojyo aveva seguito la scimmia fuggire dalla stanza con lo sguardo, attendendo di sentire i suoi passi perdersi in lontananza.
"Sanzo....."
"...."
"Hai notato anche tu?....La scimmia....Bah, niente, lascia perdere....." e così dicendo si ridistese. Sanzo aprì gli occhi e lo fissò:
"Se la prossima volta mi interpelli senza motivo giuro che ti ammazzo!"
Si voltò sull'altro fianco, guardando fuori dalla finestra. Se aveva notato? Se aveva notato cosa? Che Goku era stato preoccupato per lui tutta la sera come tutte le altre volte che pioveva? Che aveva fatto lo stupido come al solito nel tentativo di tirargli su il morale? Se aveva notato che anche lui era rimasto sveglio tutta la notte? Oppure.....se aveva notato che come si era addormentato aveva cominciato ad agitarsi nel sonno.....come mai prima d'allora? Cos'altro avrebbe dovuto notare? Ma tanto a lui non interessava, tutto questo gli era assolutamente indifferente......

 


***

 


L'enorme sala era completamente buia, nascosta ai raggi del sole, e la poca luce soffusa proveniva da una piccola porta socchiusa posta sul fondo. Nella penombra, l'unica cosa che si riusciva a distinguere era il rumore della corrente elettrica che circolava all'interno delle mura. Un secco rumore dato dal legno contro la parete di pietra denotò che qualcuno l’aveva appena spalancato la porta. Con essa, venne accesa pure la luce, che rivelò la presenza di alcuni grandi macchinari posti sulla parete opposta  e che occupavano quasi metà dello spazio della sala. Sulla stessa parete della porta, invece, anche se a qualche metro di distanza, si apriva un'apertura che continuava in un lungo corridoio di cui non si vedeva la fine.
Gyokumen Koshu entrò dalla porta nella fredda sala, guardando la sua opera. Presto Gyumao sarebbe risorto e lei sarebbe presto tornata ad avere quel che le spettava. Ancora una cosa, ed il suo piano sarebbe stato ultimato. Non le servivano più quell'inutile di Kougaiji, che era riuscito ad eludere il lavaggio del cervello, né quella ancor più insignificante di sua figlia, Lirin. Erano tutti fuggiti, non sapeva dove fossero, ma poco le importava. Niente, non avrebbero potuto più fare nulla per fermarla, nessuno  avrebbe potuto farlo, non ora che Ni Je Ni aveva finalmente ultimato quella creatura per lei. Anni di ricerche, ma infine era riuscita a creare un essere che obbediva solo a lei, con una forza infinitamente superiore rispetto i nemici che si apprestava ad affrontare. Quella era la sua carta vincente. Ora doveva solo attendere, attendere il momento propizio per utilizzare quella carta. Nessuno l'avrebbe fatta franca. Lei si sarebbe impadronita del sutra custodito da quel maledetto bonzo e Gyumao sarebbe risorto a nuova vita.
Ni je Ni osservava la scena da dietro lo spigolo della parete, giocherellando con il coniglio di pezza che teneva in mano, gli occhi nascosti dietro agli occhiali. Sorrise freddamente. Staccò la schiena dalla parete e tornò sui suoi passi, venendo inglobato dall'oscurità che regnava sul fondo del corridoio.

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


Ringrazio tantissimo Seyla, che dopo aver letto i primi capitoli su questo sito ha cercato tutta la fic dove l’avevo già postata  e mi ha spedito un’e-mail che mi ha reso felicissima!!! =D

 

 

 

CAPITOLO 3

 

Kanzeon Bosatsu era seduta nel suo ufficio, leggendo distrattamente i documenti che aveva sulla scrivania, mentre Jiroshin stava in piedi guardando fuori dalla finestra: dall'esterno provenivano le voci dei soldati che stavano passando indaffarati. La dea della misericordia pose il fascicolo che stava tenendo in mano e guardò anche lei fuori. In cinquecento anni non era successo nulla mentre adesso sembrava si fossero tutti messi a gareggiare per eliminare la quiete. Era mai possibile? Nel giro di un paio di giorni aveva potuto assistere al risveglio del principe Nataku ed all'inizio di tutto quel movimento: i piani alti stavano cominciando veramente ad agitarsi! Ma era ovvio, dopotutto, adesso, con la morte di Homura, risentivano della mancanza di qualcuno che si sporcasse le mani per il loro tornaconto: difficilmente un dio avrebbe accettato di prendere il posto di un essere eretico......e nessuno, ovviamente, si era ancora reso conto del risveglio del Principe Nataku, oltre a lei! D'altra parte cosa ne avrebbe guadagnato se anche l'avesse reso noto a tutti? No, così era ancora più divertente, poteva gioire nell'osservare quel moccioso che si muoveva nell'ombra. Si stiracchiò:
"Bene, Jiroshin, anche per oggi penso di finire qui. Devo dire che da un po' di tempo il lavoro non pesa più tanto come prima....si potrebbe dire che l'atmosfera sia diventata più divertente, non ti sembra?"
Jiroshin si girò verso di lei:
"Beh, se lo dice lei, Divina Kanzeon Bosatsu, dev'essere così."
La dea si alzò e lo guardò con un'espressione di sufficienza cominciando a dirigersi verso la porta:
"Santo cielo Jiroshin, quanto-sei-noioso! Bah, meglio che me ne vada, altrimenti rischio di farmi influenzare da te e diventare una vecchia mummia!!!"
Il fido servitore cominciò a trottarle dietro:
"Divina Kanzeon Bosatsu, Divina Kanzeon Bosatsu, mi aspetti! Dove ha intenzione di andare?"
"Beh, mi sembra ovvio.......è passato ormai del tempo.....penso proprio che andrò a vedere come procede la ricerca del nostro principino......"
"Intende andare nuovamente dal Dio Principe della Guerra Nataku Taishi? Però Divina Kanzeon Bosatsu, c'è una cosa che non comprendo.....Il Principe Nataku sta cercando il ragazzo di nome Son Goku, giusto? Se è così non farebbe prima a dirgli dov'è?"
Kanzeon Bosatsu si voltò verso di lui :
"Certo che oltre che noioso sei pure tardo! Se glielo dicessi dove starebbe il divertimento?"


***



Seduto nel luogo che lo aveva ospitato per cinquecento anni, Nataku aveva cominciato ad osservare la realtà che lo circondava. Nessuno si era accorto del suo risveglio eccetto Kanzeon Bosatsu, e questa situazione era meglio durasse più a lungo possibile. Se qualcuno se ne fosse accorto lui sarebbe tornato ad esser considerato la bambola di cinquecento anni prima, e questo non l'avrebbe mai accettato. Non ora. Non dopo tutto quello che era successo. Era disgustato. Aveva cominciato a vagare, non visto, per i palazzi......ed aveva constatato che nulla era cambiato. Gli déi erano rimasti gli stessi esseri abbietti: stessa ipocrisia nel porsi e nel parlare, sempre pronti ad evitare di sporcarsi le mani se a farlo poteva essere qualcuno altro. Però, sebbene in quel luogo fosse rimasto tutto immobile, qualcosa nel mondo esterno era cambiato: che fine aveva fatto Goku? Ciò che gli stava più a cuore era sapere qual era stata la sua sorte e Kanzeon Bosatsu non parlava, sebbene sembrasse esser la persona che più ne sapeva al riguardo. Non poteva credere che quegli déi miseri e codardi l'avessero giustiziato; già cinquecento anni prima avevano dimostrato di non averne il coraggio, per cui.........no, non poteva crederlo, Goku doveva essere ancora vivo! Ma ora si ritrovava prigioniero di questa sua ignoranza, incapace di darsi pace per la sorte dell'amico, incapace di capire cosa fosse effettivamente accaduto in quell'enorme lasso di tempo. Aveva cercato di percepire la sua aura innumerevoli volte, ma senza successo....sembrava quasi che il riposo forzato a cui si era sottoposto avesse in qualche maniera intorpidito i suoi poteri: non riusciva a scovarlo e questo lo turbava.....
Se solo cinquecento anni prima avesse capito la verità, se solo l'avesse accettata.........Quante cose sarebbero potute andare diversamente!
"Allora? Non siamo ancora riusciti a trovarlo?"
Nataku venne distolto dal flusso dei suoi pensieri e si voltò verso la voce che aveva parlato:
"Tu!"
Ed ecco che arrivava nuovamente quella vecchia strega, seguita a ruota dal suo servitore: non sapeva che pensare di lei, se non altro era interessante, diversa da quegli déi che la circondavano.....o forse no, forse a modo suo era addirittura peggiore degli altri: lei utilizzava le vite di quelli che la circondavano solo per farle diventare in qualche modo fonte del proprio divertimento.....solo per spezzare la monotonia e nulla di più....ed adesso stava giocando con lui......
"Allora, non l'abbiamo ancora trovato?"
Rideva, si, rideva la strega. Se l'aveva trovato? Che domanda stupida.....se era ancora lì era ovvio che la risposta era....
"No!"
"Oh, come siamo nervosetti oggi...."
"Beh, secondo te di che umore dovrei essere?"
"Oh, calmiamoci, calmiamoci! E' questa la maniera di salutare una persona che viene a farti una visita di cortesia?"
"Dove si trova Goku?"
"Mamma-mia-quanto-siamo-monotoni! Ma tieni presente che se me lo chiedi in quella maniera mi passa la voglia di dirti anche quel poco di cui avevo intenzione...."
Nataku la fissò: "Cioè?"
Kanzeon Bosatsu si sedette e cominciò a guardare il cielo azzurro:
"Non ho sentito bene...."
Nataku serrò i pugni:
"Cos'è che volevi dirmi, per cortesia?"
"Ah, ecco, così va bene! Sai che se fai così mi diventi pure simpatico? Va bene, va bene, non fare quella faccia, te lo dico....’concentrati verso il luogo dove c'è maggior caos e lì lo troverai’....."
"Concentrati......ehi, ma cosa vuol dire questo?!?!"
"Oh, beh, questo sta a te scoprirlo! E poi, diamine! Tu e lui siete gli unici esseri eretici rimasti, prova a concentrarti un po' e trovatelo da solo! Comunque ti consiglierei di sbrigarti prima che ci pensi qualcun altro al tuo posto.....ma non può esserci sempre Mammina Bosatsu a pensarci.....devi imparare a riuscire a cavartela anche da solo! Ah, una curiosità: hai deciso cosa fare quando lo troverai?"
"Non sono affari che ti riguardano!"
Cosa avrebbe fatto una volta trovato Goku? Oh, lui sapeva perfettamente quello che avrebbe fatto.....comunque doveva stare attento, non voleva correre il rischio di rompere il sigillo che aveva imposto alla sua memoria.....non almeno prima di essere riuscito a dirglielo......non avrebbe sopportato di vedere di nuovo gli occhi dell'amico con quell'espressione.......
Kanzeon Bosatsu si alzò e cominciò ad uscire:
"Va bene, te lo concedo, a ciascuno il proprio segreto......"
"Ehi, aspetta.......dove stai andando? Kanzeon Bosatsu, torna qui, DEVI DIRMI DOVE SI TROVA GOKUUUUU!!!!!!!"


"Eh, cosa, mi avete chiamato?"
Goku alzò la testa sonnacchiosa e si guardò attorno...era nel salotto, ma non c'era nessuno oltre a lui all'interno....
La signora Suyu fece capolino dallo stipite della porta:
"Oh, ben svegliato! Dormito bene?"
Ad un tratto Goku ricordò: erano passati ormai due giorni da quando aveva fatto quel sogno...allora perchè ogni mattina si svegliava con quella sensazione così fastidiosa addosso? Sorrise:
"Si, si, non si preoccupi, ho dormito benissimo!" si guardò nuovamente attorno: "Mi sa dire dove sono gli altri?"
"Il Venerabile Sanzo è uscito a fare una passeggiata, mentre il signor Hakkai ed il signor Gojyo stanno aiutando mio marito con l'impianto elettrico del furgoncino....se riescono a ripararlo quello scansafatiche potrebbe riuscire ad accompagnarvi al paese entro questa sera. Il tuo amico....Gojyo se non sbaglio? Ha tentato di svegliarti senza riuscirci, e visto che dormivi così calmo e pacifico gli ho detto di lasciarti dormire avanti...."
Goku strabuzzò gli occhi:
"Lei è riuscita veramente a convincerlo a non buttarmi giù dal letto? Ma come ha fatto?"
La signora entrò nel salotto e, smettendo per un attimo di riordinare, si voltò verso di lui:
"Ho i miei metodi...."
Goku la guardò un attimo tra l'impaurito e l'ammirato....la signora continuava a stupirlo ogni volta.....poi sentì la voce della persona chiamata in causa venire dall'esterno della stanza:
"Scusi, signora, avrebbe un asciugamano e qualcosa da bere? Lavorare sotto il solleone ci ha messo una certa sete!"
La signora continuò a riordinare la stanza e parlò senza girarsi:
"Si, aspetta un attimo....se mi date il tempo di finire ancora un paio di faccende vi faccio trovare tutto pronto all'esterno fra un paio di minuti...."
"Grazie, allora aspetto fuori" e così dicendo arrivò davanti alla porta del salotto:
"Ohoh! Ma guarda un po' chi si è svegliato! Cominciavamo a preoccuparci....era strano che a quest'ora la scimmia con lo stomaco al posto del cervello non avesse ancora cominciato con i suoi capricci....."
Goku gli lanciò un cuscino contro:
"Chi hai chiamato scimmia, scarafaggio al petrolio!!!"
Gojyo scansò il cuscino e sorrise:
"Questo..." disse indicando le macchie nerastre che gli coprivano il viso ed il busto, "si chiama grasso d'auto....e sappi che le ragazze lo trovano estremamente sexy~ "
La signora gli lanciò una materna occhiata divertita e gli tese l'asciugamano:
"Tenga qui signor Gojyo....ma non mi dica che mio marito sta costringendo lei ed il signor Hakkai a revisionare tutto il furgoncino?"
"Oh, non si preoccupi...abbiamo solo dato un'occhiata al motore e cambiato l'olio...."
La signora scosse la testa rassegnata: "Dovevo immaginarlo..."
"Beh, allora io torno fuori....e tu, stupida scimmia! Muoviti! Non penserai mica di poltrire tutto il giorno! Vieni fuori e vedi di renderti utile!"
"AAAaahh, Gojyo! Ma perchè non vi fate aiutare da Sanzo?"
Gojyo si sistemò meglio i capelli all'interno della bandana che aveva in testa ed assunse un'aria veramente seccata:
"Chi, il Venerabile Genjo Sanzo Houshi? No, mi dispiace, ma sua maestà il Sommo ha detto che una persona della sua carica non può permettersi di sporcarsi le mani lavorando con degli esseri inferiori come noi....te lo dico io....quello sa fare il bonzo solo quando gli fa comodo....."
"Oh, non sia così severo con lui! Ah, Goku, tu devi fare ancora colazione vero? Vedrò di portarti qualcosa fuori insieme alle bibite per il signor Gojyo ed il signor Hakkai..."
Goku finì di vestirsi e corse fuori seguito da Gojyo:
"Siii, evviva, si mangia!"
Gojyo si mise una mano tra i capelli:
"Eccolo che ricomincia...."


La voce di Nataku le stava ancora ronzando in testa mentre proseguiva verso il suo ufficio, quando Kanzeon Bosatsu notò la faccia perplessa di Jiroshin al suo fianco:
"Che c'è Jiroshin, devi chiedermi qualcosa?"
Jiroshin continuò a camminare guardando a terra:
"Ecco......Divina Kanzeon Bosatsu, mi stavo chiedendo.....se non ricordo male la memoria di Son Goku è stata sigillata cinquecento anni fa dal Principe Nataku, vero?.....Non pensa che questi suoi tentativi di rintracciarlo rischino di far spezzare il sigillo?"
Le labbra della dea si incurvarono:
"Oh, certo, potrebbe essere...."
"Si, però.....crede che lui si renda conto di ciò che rischia così facendo?
Kanzeon Bosatsu gli sorrise maternamente:
"Oh, io credo proprio che non lo sappia ed è per questo che il divertimento è doppio, non ti sembra?"


***


Erano passati alcuni giorni dall'ultima visita di Kanzeon Bosatsu e Nataku, come tutte le sere che l'avevano preceduta e succeduta, aveva cominciato a muoversi per il Tenkai come un'ombra. Cosa significava ‘concentrati nel luogo dove c'è maggior caos e lì lo troverai’? Continuava a non capirlo! Lui non stava facendo altro che concentrarsi, ma senza risultato....ed i suoi poteri, per quanto stessero tornando, non erano ancora all'altezza di cinquecento anni prima. Ma non poteva mollare, doveva trovare assolutamente una traccia!
Rumore di passi. Nataku si nascose ed aspettò che i soldati passassero.
"......certo che se quell'Homura se ne fosse stato buono al suo posto, ora noi non dovremmo lavorare così tanto...."
"Bah, maledetti esseri eretici! Se fossi nell'Imperatore li farei giustiziare tutti quanti!"
"Si, e dopo chi andrebbe in missione contro Gyumao come dio della guerra? Tu, per caso?"
"Beh, non che adesso la situazione sia poi migliore! Visto che Homura è stato ucciso e quel dannato ragazzino continua a dormire, mi chiedo cosa abbiano intenzione di fare quelli dei piani alti!"
"Oh, io non mi preoccuperei tanto se fossi in voi....infatti, anche se sono solo voci di corridoio, sembrerebbe che un altro di quegli esseri immondi sia stato mandato ad impedirne la rinascita...."
Le voci dei tre soldati si spensero in lontananza, mentre le mani di Nataku si serrarono in due pugni.
Gyumao....si, se lo ricordava! Il demone che aveva sconfitto lui stesso cinquecento anni prima, da solo, senza l'aiuto di nessuno, solo per il piacere di suo padre! .... Ma..... uno dei soldati aveva detto un altro di quegli esseri immondi? Che si riferisse......
Decise di non perder tempo e di seguire quella pista. Era forse a questo che si riferiva Kanzeon Bosatsu con ‘il luogo dove c'è maggior caos’? Al luogo dove Gyumao sarebbe potuto risorgere? Tornò il più in fretta possibile nella sala del trono e cominciò a concentrarsi, orientandosi verso il luogo dove lo aveva sigillato cinquecento anni prima.....
Il suo cuore fremette. Di chi era quell'energia che percepiva? Un' aura turbata......
Si concentrò ancora di più, mentre nella sua mente lo spirito di Goku prese finalmente forma....l'aveva individuato! Ma.....COSA DIAVOLO STAVA ACCADENDO?!?!?!?!

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


 

CAPITOLO 4


Il furgoncino stava viaggiando allegro verso il paese, con all'interno sei persone: la signora Suyu aveva infatti espresso il desiderio di accompagnarli anche lei, approfittando così di fuggire per un paio d'ore alle faccende di casa. Questo almeno era quanto aveva detto: la verità era invece che quei quattro ragazzi così particolari in quei due giorni che avevano passato a casa loro le erano diventati cari quasi come dei figli. Li avrebbero accompagnati fino all'inizio di un sentiero che li avrebbe portati, questione di pochi passi, all'interno del paese, dove non era permesso entrare con quel tipo di mezzo.
"Goku, guarda, qui ho una cosa per te... ho pensato che avresti potuto avere fame e ti ho preparato il cestino della merenda..."
Goku la guardò sognante:
"Oh, signora, grazie! Come ha fatto a capire che mi sarebbe venuta fame durante il viaggio?"
Gojyo gli diede una pacca sulla testa:
"Perchè tu hai sempre e costantemente fame, stupida scimmia! Non ci vuole certo una laurea per saperlo! Sei talmente ripetitivo che ormai anche le pietre lo sanno!"
"Oh, Kappa nevrotico, che bisogno c'era di colpirmi?"
"Chi sarebbe il nevrotico, eh?!?!"
"Ragazzi...."
"Tu e sempre tu, brutto kappa mani...."
"LA VOLETE PIANTARE?!?!?!?!"
L'Harisen arrivò puntualmente in testa ad entrambi.
"OGNI GIORNO, OGNI ORA, OGNI MINUTO, SEMPRE LA STESSA STORIA! ADESSO MI AVETE STUFATOOOOOO!!!!!!"
"Venerabile Sanzo, la prego, si calmi...."
Hakkai sorrise: "Ho come l'impressione che il nostro Venerabile Sanzo sia sull'orlo di una crisi di nervi..."
Sanzo lo disintegrò con lo sguardo:
"Non parlare facendo finta che non possa sentirti..."
"Ehehehe....però anche voi, ragazzi...evitate di fare tutto questo baccano ogni volta..."
La signora scoppiò a ridere: "Sapete ragazzi, penso proprio che mi mancherete....sarà strano non sentire più le vostre urla per casa ....."
"Le mancherà tutta la confusione che fanno questi inetti?" Sanzo spostò lo sguardo dalla signora al paesaggio fuori dal finestrino: "Bah...."
"Su, su, Venerabile Sanzo....è così evidente che non pensa minimamente quello che ha detto....oh! Ho come l'impressione che siamo quasi arrivati. Non è vero, caro?"
"Si, guardate....ormai c'è poca luce, ma se fate attenzione laggiù c'è una macchia d'alberi ed è lì che comincia il sentiero...."
Goku saltò sul finestrino:
"Si, si, la vedo!!!"
Appena vi passarono accanto il signor Suyu fermò il furgoncino, mise il freno a mano e scesero.
"Bene ragazzi, allora siamo arrivati al momento dei saluti, statemi bene! Venerabile Sanzo...."
Si avvicinò con rispetto al bonzo:
"La prego ancora di perdonare l'offesa che questo vecchio le ha fatto..."
Sanzo lo guardò di sfuggita:
"Eviti di parlarne e considererò risolta la cosa..."
"Signoraaa!" Goku si catapultò ad abbracciare la signora Suyu. "Grazie ancora dei manicaretti, erano deliziosi! Spero proprio che un giorno potremo rivederci..."
La signora Suyu gli sorrise: "Ma certo Goku, te......"
"Te lo prometto!"
Goku la fissò:
"Cosa ha detto, scusi?"
"Ho detto che è una pro....."
"E' per le promesse!"
Le labbra della signora Suyu si muovevano, eppure la voce non era la sua....
La signora Suyu lo guardò preoccupata:
"Ehi, Goku, tutto bene? Hai un'espressione... c'è qualcosa che non va?"
"Eh? No niente...." Sorrise: "Allora è una promessa, d'accordo?"
La signora Suyu tornò a sorridergli anche lei:
"Ma si, certo, è una promessa!"
Goku si staccò da lei e si diresse dal signor Suyu, mentre gli altri andarono a porgere i loro saluti alla moglie.
"Beh, ragazzi, allora statemi bene... se proseguite per questo sentiero raggiungerete il paese in meno di cinque minuti....come potete ben sentire l'aria è leggermente più frizzante rispetto a dove abitiamo noi... se poi deciderete di proseguire attraversando la montagna potreste anche incontrare qualche bufera di neve...."
"Beh, la ringrazio dell'avvertimento..."
"Allora arrivederci!"
"Arrivederci, grazie di tutto!"
I due coniugi salirono sul furgoncino e ripartirono.
"Bene, eccoci qui di nuovo pronti!" disse Hakkai: "Vediamo di arrivare al paese per raccogliere un po' di notizie su come ci convenga proseguire?"
Il furgoncino stava sparendo all'orizzonte. Sanzo fece finta di non aver assolutamente sentito quanto detto da Hakkai e si voltò verso di loro sfoderando i suoi soliti occhi di ghiaccio:
"Allora, questo è un ordine! Ora entreremo nel paese e non voglio che vi facciate riconoscere subito come al solito! Evitate di farvi riconoscere come al solito! E parlo soprattutto con voi due, bestie!"
"Chi hai chiamato bestia, eh? Bonzo corrot...!"
Sanzo tirò fuori la pistola e gliela puntò contro.
"E-si-go che non vi facciate notare, mi sono spiega..."
"Oh, ma lei non è il Venerabile Sanzo?"
Una gruppo di persone stava camminando lungo il sentiero verso la porta del paese.
"Cooosa? Un Sanzo qui? Nel nostro piccolo paese? Ma è una benedizione!"
"Venerabile Sanzo, Venerabile Sanzo, venga, venga! Se avessimo saputo prima del suo arrivo le avremmo preparato un'accoglienza più adeguata! Ma vedremo di rimediare subito!"
"Venerabile Sanzo, è venuto qui per difenderci dagli youkai, non è vero?"
"Ci insegni qualcosa per proteggerci da quei mostri!"
"Venerabile Sanzo!" "Venerabile Sanzo!" "Venerabile Sanzo!"
Gojyo mise una mano sulla spalla del bonzo che stava nascondendo il proprio volto nel palmo della mano, mentre una vena aveva cominciato a pulsargli sulla tempia:
"Chi è che non doveva farsi notare, eh? Venerabile Sanzo~...."
"TACI O TI UCCIDO!"
"Venerabile Sanzo!" Una dolcissima bambina dai grandi occhioni verdi si era aggrappata alla veste del bonzo guardandolo in adorazione: "E' venuto veramente per difenderci dagli youkai?"
"Ma cos..."
La bambina sfoderò uno sguardo ancora più sognante e Sanzo non seppe come replicare se non con il suo solito Tsk, mentre Gojyo ed Hakkai trattenevano a stento le risate sotto ai baffi.
"Miaka, lascia stare il Venerabile Sanzo in pace!"
Quello che doveva essere il padre della bambina staccò la sua manina dalla veste sacra del bonzo: "Spero che non l'abbia disturbata, Venerabile Sanzo.... se sta cercando un posto dove pernottare la devo informare che purtroppo non ci sono templi che potrebbero ospitarla... ma la mia famiglia gestisce da anni una locanda in paese, ed averla da noi sarebbe un vero onore!" Guardò alle spalle del bonzo: "E ovviamente lo stesso vale per i suoi compagni di viaggio..."
Sanzo cominciò a proseguire e con voce piatta rispose: "Non vedo nulla in contrario."
Hakkai si avvicinò all'uomo, lo ringraziò vivamente e cominciò a percorrere anche lui il sentiero per la porta del paese, finché non sentì qualcosa afferrarlo per i pantaloni. Si voltò e sorrise vedendo la ragazzina di nome Miaka. Si chinò per mettersi alla sua stessa altezza e le pose una mano sui capelli castani:
"Il tuo nome è Miaka, vero? Dimmi pure...."
"Fratellone..... anche quel ragazzo è un vostro amico?"
Hakkai alzò lo sguardo e contemporaneamente anche gli altri si voltarono. Non vi aveva fatto caso, ma Goku era rimasto a fissare la direzione dov'era sparito il furgoncino del signor Suyu senza partecipare minimamente alla conversazione.....
"Hey, stupida scimmia! Guarda che noi ce ne stiamo andando!"
"Siii..."
Goku però non si mosse.
"Allora ti vuoi muovere?!?"
Dopo un primo momento, Goku si voltò assumendo un'aria corrucciata:
"Uffa, devi sempre mettere fretta, tu!"
"Sai com'è, mi è parso strano che una stupida scimmia come te si mettesse a meditare!"
"Stavo solo pensando a quanto sono stati gentili i signori Suyu e questo è quanto! Subito che devi fare problemi, scarafaggio al pomodoro!"
"Hey, chi hai chiamato scarafaggio al pomodoro? Maledetta scimmia...."
Goku non l'aveva neppure ascoltato e si era fiondato verso Sanzo che aveva ripreso a camminare, mentre gli abitanti del villaggio li stavano osservando perplessi.
"Sanzo, Sanzo! Ho fame! Ho fame! Quand'è che si mangia?"
Sanzo si voltò senza guardarlo e replicò con aria stizzita:
"Ma se hai appena finito?!? Comunque per quel che mi riguarda potresti anche morire di fame!"
"Ooh, Sanzoo! Ma perchè continui a trattarmi male?"
"Fa silenzio."
"Uffa, non è giusto però!"
Goku lo superò e per un attimo Sanzo ebbe un sussulto. Cos'era quell'ombra che gli era parso di intravedere riflessa in quei due occhi sempre gioiosi? Goku dal canto suo li incitò con la sua solita voce squillante:
"Allora, vi volete muovere?!?!? IO-HO-FA-ME!!!!"

Si diressero alla locanda accompagnati dall'uomo che aveva dato loro la disponibilità per l'alloggio e alle altre persone del paese che erano rimaste un po' esterrefatte dallo strano comportamento di quella combriccola e soprattutto dall'atteggiamento del bonzo che ne faceva parte. La locanda era strutturata su tre piani e dal camino sul tetto ne usciva un denso fumo, segnale che si stava avvicinandosi l'ora della cena.
"Bene, ecco qua! E' una locanda molto modesta, ma spero che risulterà comunque di vostro gradimento! Se volete potete accomodarvi anche subito nella sala da pranzo, anche perché da quel che ho capito il vostro discepolo deve star veramente morendo dalla fame."
"Quello non è un mio discepolo.... bah, lasciamo perdere. Penso comunque che faremo così, anche perché sono stufo di sentire quello strazio tutto il tempo." E alle sue spalle continuò a levarsi la voce della scimmia affamata.
"Molto bene.... se poi passate all'entrata vi faccio trovare le chiavi per le camere."
"D'accordo.... e tu, stupida scimmia, smettila!"
Si sistemarono nella sala da pranzo dove cominciarono a cenare animatamente come il solito a suon di scimmie e scarafaggi, mentre Sanzo sembrava per esplodere da un momento all'altro. Hakkai dal canto suo non lo stava aiutando molto a tenerli a bada perché, appena finito di cenare, si era dileguato dicendo che sarebbe andato a recuperare le chiavi delle loro stanze e da allora non si era più fatto vedere.
Sanzo spense il mozzicone di sigaretta che aveva in mano:
"Ma si può sapere che fine ha fatto?"
"Ehi, Gojyo, mollalo! Mollalo! Quel Nikuman è mio, mi sono spiegato?!?!?"
"Ma che vuoi, stupida scimmia?!?! Non vedi?!?! Questo Nikuman è nel mio piatto ed allora significa che mi appartiene!"
"Non è vero! Quel Nikuman lo volevo io e allora è mio!"
E così dicendo si impossessò del Nikuman e lo mise in bocca tutto d'un pezzo.
Gojyo lo prese per il collo cominciando a scuoterlo:
"Hey, stupida scimmia, come ti permetti! Avanti, sputalo! Sputalo!"
Goku divenne di un colorito violaceo mentre tentò di farfugliare:
"Hutto Happa...mi....hai....hossando!"("Brutto Kappa mi stai strozzando!")
"Che ti sia di lezione!"
Sanzo si voltò facendo finta di non conoscerli.
"Mi sta venendo un'emicrania...."
"Ragazzi... per cortesia, evitate di dare spettacolo ogni volta!"
Hakkai era ricomparso accanto al tavolo sfoggiando il suo solito sorriso ambiguo ed allora Gojyo e Goku si calmarono e si rimisero composti.
"Allora, guardate: ho recuperato questa cartina del luogo. Ho impiegato tanto a tornare perchè mi sono fermato anche a chiedere un paio di informazioni in giro. Noi adesso ci troviamo qui, ai piedi del monte Kongya. Da quel che mi hanno detto possiamo proseguire prendendo questa strada che porta a questo villaggio che si trova sulla montagna. Facendo un paio di calcoli, direi che se partiamo domani mattina subito dopo colazione dovremmo riuscire a raggiungerlo prima del calar del sole. Poi una volta raggiuntolo è possibile imboccare un'altra strada percorribile anche con la jeep che attraversa il bosco, anche se mi hanno detto che ultimamente si sentono circolare voci sulla presenza di youkai da quelle parti...."
"Non vedo dove sia il problema..... non saranno certo quattro youkai depressi a fermarci!" commentò allegramente Gojyo.
"Bene, direi allora che abbiamo deciso. Sanzo, Goku, nulla in contrario?"
"No, niente in contrario."
"Bene, allora si riparte domani mattina. Ah, ho anche recuperato le chiavi delle nostre stanze: il proprietario ci ha riservato quattro singole, però c'è un problema...."
Sanzo alzò lo sguardo verso Hakkai: "Un problema? Che problema può esserci a non dover vedere le vostre facce anche quando dormo?"
"Ehm...." disse Hakkai imbarazzato "si dal caso che una stanza abbia molti più confort delle altre e così...."
"Beh, che problema c'è? Mi sembra ovvio che quella stanza mi spetti di diritto!"
"Cooosa? Tu, maledetto bonzo corrotto, cosa credi di avere che ti renda migliore di noialtri? Hakkai, qual è la chiave?"
"Ehm, è questa, però io proporrei di giocarc..."
Goku saltò in braccio ad Hakkai portandogli via la chiave di mano:
"Fossimo matti! Lo sappiamo tutti che sarebbe Hakkai a vincerla!!! La chiave la prendo io!!!"
"Hey, tu, stupida scimmia, molla quella chiave!!!"
"Non ci penso neppure!"
Impossessatosi della chiave, Goku si lanciò fuori dalla sala dirigendosi verso le scale che portavano alle camere della locanda, mentre Gojyo cominciò a corrergli dietro standogli alle costole.
"Brutta scimmia, lascia che ti prenda!!!!"
"Ahahahah!!! Prova a farlo se ci riesci!!!"
Cominciarono a salire rumorosamente le scale di legno e quindi si gettarono in un inseguimento lungo il corridoio per raggiungere la stanza che si trovava in mezzo alla sinistra.
"Non mi prendi, non mi prendi!! Kappa da rottamare!"
"Vieni qui, maledetta scimmia!!!"
Goku arrivò per primo ed aprì la porta.

"STA LONTANO DA MIO PADREEE!!!!!!!"

"AAAAARGHH!!!"
Fece un salto indietro, andando a sbattere violentemente con la testa sul muro, mentre la chiave finì tintinnante a terra.
"Hey, hey, non occorre però che ti ammazzi! Ma si può sapere come hai fatto a cadere in quella maniera?"
Goku rimase seduto a massaggiarsi la testa, trattenendo a stento le lacrime che sembravano voler uscire dai suoi occhi: "Sono scivolato...."
Gojyo lo guardò perplesso:
"Scivolato?"
Proprio in quel momento arrivarono anche Hakkai e Sanzo. Il bonzo passò accanto agli altri due, si chinò lanciando un'occhiata a Goku e prese la chiave, appropriandosi così della stanza più grande.
"Buonanotte."
E così dicendo chiuse a chiave la porta dietro di lui.
Gojyo rimase a fissarlo incredulo e quindi si avventò sulla porta chiusa cominciando a prenderla a pugni:
"Hey, maledetto bonzo corrotto, come ti sei permesso?!?"
Dall'interno arrivò però solo un disprezzante silenzio.
"Ehi, tutto bene? Vuoi una mano per alzarti?"
"Eh?" Goku alzò lo sguardo verso la mano che Hakkai gli stava porgendo: "Ah, si, grazie!"
"Non ti sei fatto male?"
"No, no....."
"Bene...qui hai la chiave. La tua stanza è quella all'inizio del pianerottolo. Che ci vuoi fare, Sanzo è fatto così. Buonanotte!"
Goku guardò un attimo la chiave che aveva nel palmo della mano mentre Hakkai cominciò a dirigersi verso la sua stanza cercando di trascinare anche Gojyo alla sua.
"Ehm, Hakkai....?"
Hakkai si voltò:
"Dimmi Goku."
Goku sussultò:
"Ah....no, niente....lascia perdere, era una sciocchezza....allora buonanotte!"
"Si, buonanotte!"
Goku osservò ancora un attimo le spalle di Hakkai e Gojyo sparire nelle rispettive camere e quindi si diresse verso la sua, entrò e chiuse a chiave. Appoggiò le spalle alla porta, prese un profondo respiro e si fiondò sul letto così com'era e da lì non si mosse più.


                                                                                    ***

La notte era scesa fredda sulla locanda, mentre per le strade le persone tornavano a casa dai locali.
Hakkai venne svegliato dai versi di Hakuryu al suo fianco. Dopo tre giorni di riposo il draghetto si era ripreso e l'indomani non ci sarebbero dovuti essere problemi per proseguire il viaggio.
"Kyuuuu, kyuuuu...."
"Mm? Che c'è Hakuryu, non riesci a dormire?"
"Kyuuuuuuuu...."
"Hai sete? Si, d'accordo, ora mi alzo e vado a recuperare un bicchiere d'acqua..."
"Kyuuuuu..."
Uscì dalla stanza e cominciò a camminare lungo il corridoio, venendo accompagnato dal rumore dei suoi passi e dal russare che proveniva dalle varie camere. Già, il russare.....russare? Hakkai si fermò, mentre le sue orecchie percepirono qualcosa di strano. Singhiozzi? Dei lamenti?
Si voltò verso la porta da dove provenivano. Ma quella era la stanza di....
Bussò alla porta e provò ad abbassare la maniglia, ma la porta era chiusa a chiave....strano.....
"Ehi, Goku, è tutto a posto?"
Silenzio.
Provò a bussare di nuovo.
"Ehi, Goku?"
Ancora silenzio. Aspettò ancora un attimo e poi andò avanti. Evidentemente se l'era solo immaginato.....


LA TESTA GLI STAVA SCOPPIANDO!
Gli occhi lacrimavano, il cuore che sembrava voler uscire dal petto!
Doveva avere anche qualche linea di febbre altrimenti come spiegarsi quella pelle d'oca? E poi freddo, tanto freddo....
Il corridoio.
Catene. Ansia. Vuoto.
Lui che correva.
Cercava una risposta!
La porta aperta e una luce intensa.
Una voce: "STA LONTANO DA MIO PADRE!"
Le spalle di un ragazzo con i capelli argentati.
CHI ERA?!?!?
Le sue mani strinsero ancora più forte le coperte, mentre nascondeva il viso affondandolo nel cuscino. Non ce la faceva più! Un lamento gli fuggì dalle labbra, seguito da singhiozzi. Perchè stava così male?!?!?
Sentì bussare e si trattenne dal mettersi ad urlare.
"Ehi, Goku, tutto bene?"
Era la voce di Hakkai! No, doveva far silenzio e trattenne il respiro. All'inizio aveva pensato di non dire niente agli altri perché lo avrebbero sicuramente canzonato come un bambino piccolo che aveva paura per aver fatto un brutto sogno, ma adesso.....era troppo strano per essere solo un sogno, e anche le voci che aveva sentito, c'era qualcosa che non andava! Però, non sapeva perché, ma ora era subentrato un blocco: anche prima aveva tentato di confidarsi con Hakkai, ma all'improvviso lo aveva assalito una tale sensazione di disagio che le parole gli erano morte in gola. E adesso....
"Ehi, Goku?"
Continuò a trattenere il fiato finché non sentì i passi che si allontanavano. Poté riprendere a respirare. Come avrebbe fatto l'indomani ad affrontarli senza che si rendessero conto che c'era qualcosa che non andava?


                                                                                    ***


La luce del sole continuava ad essere celata a quel luogo, quando la figura nella penombra notò l'arrivo di altre tre ombre che si inginocchiarono al suo cospetto.
"Allora? Avete scoperto la loro posizione?"
"Si mia signora. Secondo i nostri calcoli al momento dovrebbero trovarsi....."
"Cosa?!?! Non voglio vostre supposizioni, voglio certezze! Non ditemi che non li avete ancora trovati?!!!"
"No, mia signora, quello che stavo umilmente cercando di dirle è che i nostri informatori hanno accertato la loro presenza in un paese ai piedi del monte Kongya: è un luogo scarsamente abitato e il villaggio più vicino si trova nel cuore della montagna."
"Bene, allora andate e non perdeteli di vista. E ricordatevi quello che vi ho ordinato di fare....."
"Si, mia signora, non lo scorderemo. Come avete ordinato."
Detto questo i tre sparirono alla stessa velocità con cui erano entrati.
Rimasta sola con il silenzio che l'attorniava, Gyokumen Koshu liberò la sua oscura risata. L'idea che la stava accarezzando da un po' di tempo stava ormai prendendo forma. Bene. Era giunto il momento.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Grazie mille a Seiko per il commento!**

Spero che la fic ti piacerà, ma tu continua a farmelo sapere! Ciaooo

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CAPITOLO 5




La mattina seguente Hakkai si alzò di buonora e si diresse alla sala da pranzo per fare colazione e rimase stupito dal trovarvi Sanzo e Gojyo già seduti al tavolo, entrambi con la faccia di chi quella mattina si era svegliato con il piede sbagliato: Sanzo aveva inforcato gli occhiali e stava leggendo il giornale, mentre Gojyo stava seduto con la tazza in mano, guardando esattamente nella direzione opposta. Sanzo sollevò lo sguardo e fece un cenno ad Hakkai che si stava sedendo e quindi tornò alla lettura. Hakkai sorrise come al solito:
"Allora, siamo mattinieri oggi?"
Gojyo si voltò e gli lanciò un'occhiataccia:
"Per favore Hakkai, cambiamo argomento!"
"Ehm...cos'è successo? Non avete dormito bene?"
Sanzo appoggiò il giornale sul tavolo e si tolse gli occhiali:
"L'avrei anche fatto, se il russare di un certo scarafaggio di mia conoscenza me lo avesse permesso..."
"Hey, ancora con questa storia?!?!?"
"Non è colpa mia se russi come una locomotiva e oltrepassi le pareti!"
"Hey tu, maledetto bonzo corrotto, smettila con quest'aria da primadonna e scendi nel nostro mondo!!! E' da un'ora che stai andando avanti con questa storia, sei ripetitivo!!! Chi è che russerebbe come una locomotiva?!?!? E poi se anche fosse....almeno russare è una cosa virile e non rischio di venire scambiato per una donna come te!!!!!"
"CHI SAREBBE LA DONNA, SCUSA?!?!?!?!?!"
"GUARDATI ALLO SPECCHIO E AVRAI LA RISPOSTA!!! CI CREDO CHE ALCUNI UOMINI TI GUARDINO IN UN CERTO MODO!!!"
"E MAGARI TU SARESTI UNO DI QUELLI, EH?!?!?!? BUONO A SAPERSI, ALMENO STARO' ATTENTO DI CHIUDERE SEMPRE LA PORTA A CHIAVE QUANDO DORMO!"
"A CHI E' CHE HAI DATO DEL GAY?!?!?!?! MALEDETTO BONZO INFIGHETTATO!!!"
"Ragazzi......"
I due, che si stavano tenendo per il bavero, si voltarono all'unisono:
"CHE C'E'?!?!?!"
"Ehm.....vorrei farvi notare il luogo dove ci troviamo...."
I due si guardarono attorno: tutta la sala, neanche tanto vuota, era tutta assorta nell'ascoltare e commentare il loro diverbio, neanche si fosse trattato di un teatro.
Sanzo arrossì impercettibilmente e si sedette con il suo solito Tsk, prese in mano il giornale che si trovava sul tavolo e inforcò nuovamente gli occhiali.
"Cosa succede Venerabile Sanzo~? C'è troppo pubblico e dobbiamo dare un credito alla nostra immagine~?"
Sanzo non alzò neppure lo sguardo:
"Adesso smettila o ti ammazzo!"
"Ohoh, che pauraaa~!!!"
"Ehm...scusate?...Volete che vi porti qualcosa d'altro?"
Hakkai sorrise alla cameriera che si era avvicinata imbarazzata al tavolo:
"Si, scusi...prenderò un tè sencha e una fetta di crostata."
"Bene, allora gliela porto subito."
"Grazie."
Guardò quindi nella loro direzione:
"Goku è già sceso?"
"Chi, la stupida scimmia?” chiese Gojyo per conferma, “No, non ancora... negli ultimi tempi ci sta provando gusto ad alzarsi tardi... probabilmente si trova ancora nel bel mondo dei sogni..."
Già, Goku... Più ci pensava più il suo comportamento negli ultimi giorni gli sembrava sospetto...niente di tale, ma aveva come uno strano presentimento e la cosa non gli piaceva affatto...
"Chi sarebbe ancora nel mondo dei sogni, eh?"
Hakkai venne distolto bruscamente dai suoi pensieri:
"Oh, bensvegliato!"
"Yawn....che so--nno--...!"
Gojyo lo guardò di stucco:
"Che sonno? Ma scusa, la tua prima frase non è sempre stata che fame?!? E poi hai dormito più di tutti noi!"
Goku lo guardò:
"Dopo esser stato svegliato da tutto il baccano che avete fatto tu e Sanzo, stai pur tranquillo che il sonno è la prima cosa su cui mi viene voglia di lamentarmi!"
Hakkai notò due ametiste viola sfrecciare da Goku al giornale che stavano pretendendo di leggere: allora anche Sanzo l'aveva notato
! Le due borse sotto agli occhi di Goku erano più il segnale di una notte passata in bianco che di qualche ora di sonno persa....e tutto ciò non faceva altro che aumentare i suoi sospetti sul fatto che probabilmente i lamenti che aveva sentito quella stessa notte non dovevano essere stati solo il frutto della sua immaginazione....
"AAaah, però ho anche fa--me!"
Come intavolare però il discorso? Goku sembrava comportarsi normalmente...
"Ehm... Hakkai?"
"Eh? Si, Goku, che c'è?"
Goku cominciò a scrutarlo a fondo:
"Perché mi stai fissando in quella maniera?"
"Cosa? Ah, no, niente, stavo solo pensando e devo essermi soffermato a guardare nella tua direzione..."
"Ah..."
Goku fissò ancora Hakkai con sguardo interrogativo:
"Sai una cosa?"
"Cosa?"
"....oggi sei strano...."
Hakkai non seppe come replicare se non con un sogghigno mascherato da sorriso. Lui era strano?!?
"Oh, è venuto giù anche lei...cosa vuole che le porti? Qui intanto il suo tè sencha e la crostata..."
Hakkai sorrise alla cameriera:
"Grazie"
Goku nel frattempo aveva assunto un'espressione molto corrucciata:
"Accidenti, non so cosa prendere!!!"
Gojyo per poco non si strozzò con la cioccolata calda che stava deglutendo:
"Non sai cosa prendere?!?! In che senso non sai che prendere?!?!? Da quando in qua ti fai problemi sul cibo?!?!?!"
"Mmm, anche tu hai ragione....allora mi porti....mmm....dei nikuman, dello yakisoba...poi degli onigiri, una crostata, un paio di brioches e lo stesso tè che ha preso Hakkai!"
La ragazza lo guardò impressionata:
"Ehm...sei sicuro?"
Gojyo mise un braccio intorno alle spalle di Goku:
"Chi, lui? Sta tranquilla, anzi, oggi si è quasi trattenuto!"
"Se lo dice lei!"
"Ma
si, non ti preoccupare, sparirà tutto in meno di cinque minuti....anzi, stupida scimmia! Come mai hai ordinato così poco oggi? Non mi dire che hai deciso di metterti a dieta!"
"Ma che dieta e dieta, scarafaggio! Questo è giusto per cominciare, mi sembra ovvio!"
"Ah, è così allora? Sanzo, quanti soldi abbiamo ancora in quella carta di credito? Se questo è appena lo spuntino iniziale del nostro animaletto mi chiedo se sopravviveremo ancora per molto!"
"Io non sono un animale, stupido scarafaggio che non sei altro!!!!"
Sanzo alzò lo sguardo: "Vedete di finirla con tutto questo chiasso!"
Ma Gojyo non lo degnò minimamente:
"No, infatti sei un primate e come tale sei sicuramente più stupido di me!!! Infatti stupida scimmia è l'unico appellativo che ti si addice!!!"
"Ragazzi...."
"Sentite chi ha parlato, l'essere superiore!!! Sei un Kappa e non sai neppure nuotare!" inveì ulteriormente Goku.
"ADESSO SMETTETELA!”, sbottò infine Sanzo, “Siete peggio delle bestie, quelle almeno fanno silenzio quando glielo si ordina!!!"
"Sanzo... per favore, non mettertici anche tu..." cercò di intercedere Hakkai.
"MA SENTI LA DONNICCIOLA!”, esplose Gojyo senza badare al demone dagli occhi gentili, “TORNA AD INFORCARE GLI OCCHIALINI E LASCIA AGLI UOMINI LE LORO QUESTIONI!!!"
"HA PARLATO IL KAPPA FINOCCHIO!!!"
"Ehm...scusatemi...vi ho portato il resto..."
Goku, Gojyo e Sanzo si voltarono verso la cameriera imbarazzatissima che si era avvicinata nuovamente al tavolo con le portate che aveva ordinato Goku.
"E perdonatemi, ma alcuni ospiti del locale sono venuti a reclamare per il troppo chiasso che sta venendo dal vostro tavolo, per cui...se foste così gentili..."
Hakkai venne in aiuto della giovane:
"Si, certo, la prego anzi di accettare le nostre più sentite scuse. Mi consideri pure responsabile se succede ancora qualcosa..."
Si voltò sorridendo verso i tre:
"D'accordo ragazzi?"
Goku guardò Gojyo e gli sussurrò:
"Perchè ogni volta che Hakkai sorride in quella maniera ho la sensazione che sarebbe anche capace di ucciderci?"
Gojyo continuò a guardare Hakkai e rispose: "Non lo so, ma è meglio assecondarlo!" mentre Sanzo si era nuovamente seduto facendo finta di niente. Goku si mise quindi a fissare le pietanze che gli stavano servendo. Ecco, l'aveva fatto! Se non avesse ordinato tutta quella roba si sarebbero insospettiti....anzi, Hakkai gli era sembrato fin troppo pensieroso, aveva paura che se ne stesse accorgendo....e probabilmente anche Sanzo: aveva infatti notato le occhiate che gli aveva lanciato fin la sera prima e quindi probabilmente anche lui era leggermente in allarme. Però... perché continuava a non riuscire a confidarsi?!?! A lui non piaceva avere segreti, questo lo aveva sempre detto, allora perché quella gelida morsa di vuoto gli mozzava il fiato ogni volta che gli passava per la testa di raccontarlo?!?! E adesso... come avrebbe fatto a mangiare tutta quella roba, vista la pietra che stava sostando nel suo stomaco?
"AIUTO, CHE QUALCUNO MI AIUTI!!!! STO CERCANDO IL VENERABILE SANZO, SI TROVA ANCORA QUI?!?!"
Un uomo era entrato tutto trafelato dall'ingresso e corse verso il loro tavolo non appena vide la persona che stava cercando.
"Venerabile Sanzo, la prego, ci aiuti!!! Io e altre persone stavamo tornando dal villaggio sulla montagna, quando degli youkai ci hanno attaccato!!! Quei mostri sanguinari hanno ucciso la maggior parte di noi e mi hanno detto di venire in paese riferendo al Venerabile Sanzo che se non si fosse diretto al più presto da loro avrebbero fatto fuori anche tutti gli altri!!!"
Sanzo mise sul tavolo il giornale e spense la sigaretta che aveva appena acceso, mentre gli altri si alzarono senza neppure porsi il problema:
"Accidenti, che noia! Bene, allora venga con noi così può indicarci esattamente il posto." Disse il bonzo atono.
Gojyo guardò Sanzo meravigliato:
"Scusa?!?! Non eri tu quello che diceva che noi non siamo dei supereroi né dei salvator dei popoli?!?! Da quando in qua aiuti tutti quelli che te lo chiedono senza batter ciglio?"
"Non è che lo faccio perché ne abbia voglia...è che tanto avevamo già deciso di inoltrarci per la montagna e se dobbiamo affrontare quegli youkai...tanto vale farlo a viso aperto!"
"Aaah....!"
Intanto l'uomo era stato fatto accomodare da Hakkai al loro tavolo:
"Prego, si sieda, signor...?"
"Terani" rispose l'uomo, che era sbiancato di colpo quando aveva sentito quanto detto dal bonzo:
"Venire con voi? Non tornerei lassù neanche se a comandarmelo fosse un dio..."
Sanzo mantenne la sua aria seccata:
"Bene, allora ci indichi almeno il posto approssimativamente sulla cartina."
"Per cortesia..." aggiunse Hakkai sorridendo.
"Ecco, guardate, non potete sbagliare....basta che imbocchiate la strada che porta al villaggio che si trova sulla montagna....ecco, guardate, è questa: ad un certo punto si costeggia questo fiume per un bel tratto ed è proprio lì che siamo stati attaccati...è un viaggio di un paio di ore, ma vi giuro che non potete sbagliare..."
Sanzo si riprese la cartina e fece strada:
"Bene, andiamo!"
E così si misero in viaggio senza tante cerimonie.
Goku ringraziò in cuor suo di quella possibilità per sfuggire almeno per un po' dagli sguardi indagatori degli altri componenti del gruppo, che soprattutto davanti al suo scarso appetito sarebbero diventati ancora più sospetti. Hakkai era come al solito al posto di guida mentre Gojyo e Sanzo stavano continuando a punzecchiarsi come avevano già fatto da quella mattina. A tavola Goku aveva detto che erano stati loro a svegliarlo, ma le cose non erano andate così: la verità era che quella notte non era riuscito a chiudere occhio e solo per questo era riuscito a sentirli battibeccare, ma l'aveva comunque colta come possibile scusa per il sonno che aveva in quel momento, però non sapeva se l'avessero bevuta. Dopo averli sentiti scendere aveva atteso che anche Hakkai si muovesse prima di raggiungerli. Preferiva evitare di trovarsi da solo con uno di loro: se c'era il rischio che cominciassero a fargli domande, in quel caso c'era sicuramente la maggiore probabilità, e lui non era pronto a dare risposte. Aveva perciò preferito affrontarli tutti in una volta, approfittando del caos generale per confondersi. Ma adesso sentiva una tale pesantezza addosso da chiedersi per quanto ancora avrebbe retto....
La vettura cominciò a dare dei violenti scossoni, quasi che la strada fosse tutta a buche e questo lo ridestò dai suoi pensieri:
"Ehi, Hakkai, che sta succedend..."
La jeep sussultò di botto e Goku venne scaraventato all'esterno andando a sbattere contro la ghiaia del sentiero:
"Ahia, che male---! Accidenti, ma..."
Un tuffo al cuore: la jeep stava procedendo in avanti senza fermarsi! Possibile non si fossero accorti che lui era caduto fuori?
"Ehi, ragazzi, DOVE STATE ANDANDO?!?!? EHI, SONO QUI! TORNATE INDIETR..."
Il cuore di Goku annaspò: gli alberi cominciarono a fremere perdendo anche le poche foglie che avevano ancora sui rami, mentre il sole cominciò a venir oscurato. Un freddo innaturale contaminò ogni cosa.
L'oscurità regnava totale attorno a lui. Goku cominciò a guardarsi attorno, ma aveva ormai perso ogni cognizione del dove si trovasse....
"Sanzo! Gojyo, Hakkai!!! Dove siete?"
Nulla, solo un'interminabile distesa di silenzio e tenebra.
Continuò a guardarsi attorno, ma continuava a non capire.
Cling, cling, cling....
Rumore di catene.
Cling, cling, cling....
"Ehi, c'è qualcuno?"
Cling, cling, cling....
Una risata.
"Ehi, aspetta, chi sei?"
Cling, cling, cling....
Solo il rumore delle catene rispose.
"Ehi, aspetta, dove stai andando? Ho solo bisogno di sapere dove mi tro...."
Sentì il contatto di qualcosa di molto freddo con i suoi piedi e impiegò alcuni secondi per capire cosa fosse: .....neve?!?! Ma che fine avevano fatto le sue scarpe?
Cling, cling, cling....
E cos'era poi quella sensazione di nostalgia?
Cling, cling, cling....
Il rumore si stava spostando.
Cling, cling, cling....
Cominciò a correre, seguendolo, nella perfetta oscurità:
"Ehi, tu, aspetta, ti ho detto di fermarti! Chi sei? Rispondimi!"
Cling, cling....
Il rumore si fermò:
"Vieni!"
Ansia.
Quel freddo innaturale gli penetrò nelle ossa.
Perchè adesso che la voce gli aveva risposto desiderava che non lo avesse fatto?
Cling, cling, cling....
Il rumore riprese:
"Vieni!"
Si bloccò: non sapeva perchè, MA DOVEVA ANDARSENE ASSOLUTAMENTE DA QUEL LUOGO! Cercò di girarsi per tornare indietro, lui doveva farlo, lui stava cercando gli altri, in realtà non gli interessava chi fosse quella voce ma.....
"Vieni!"
A quell'invito i suoi piedi cominciarono ad andare in quella direzione contro il suo volere....Cercò di afferrare qualcosa, ancorandosi, ma in quell'oscurità non c'era niente su cui fare presa e i suoi piedi continuavano a procedere senza sosta...
Sentì di aver imboccato una salita....
Una salita....
Ansia.
Dove portava quella salita?
Un pianto.
LUI NON VOLEVA AVERE QUELLA RISPOSTAAAAAAA!!!!!!


***




Hakuryu stava percorrendo la strada dissestata, mentre i componenti all'interno della vettura si tenevano saldamente ancorati per non venir sbalzati fuori:
"Hey Hakkai, guarda che ti mandiamo a rifare la patente! In questi ultimi giorni stai continuando a cercare di ucciderci con questa jeep!" fece Gojyo con disappunto.
"Ma non potete prendervela con me se la strada è così!"
"D'accordo, ma quanto ci vuole per raggiungere questo fiume?!?!? E' già un'eternità che stiamo viaggiando!"
"Il signor Terani ha detto che lo avremmo raggiunto seguendo questa strada senza possibilità di sbagliare nel giro di un paio di ore circa...e quindi dovremo appena cominciare a risalirlo, per cui adesso sta calmo..."
"Si, ma qui ha cominciato anche a fare un freddo cane!"
"Beh, la signora Suyu ci aveva avvertito che avremmo potuto trovare anche neve sulla montagna! Per cui tieni addosso il mantello e non fare i capricci!"
"Hakkai, che c'è, adesso cerchi anche tu di provocarmi?!?!? Non bastano già il bonzo corrotto e la stupida scimmia con lo stomaco al posto del cervello?...A proposito...com'è che non abbiamo ancora sentito i tuoi lamenti di grazia? Mi sembra che tu non sia riuscito a mangiare niente stamattina...."
Gojyo si voltò verso Goku e solo allora si accorse che si era addormentato sul sedile.
"Hey, hey, scimmia, ma come diavolo fai a dormire con tutti questi scossoni?"
Dal sedile anteriore arrivò la voce pacata di Hakkai:
"Lascialo dormire..."
"Mmmm......"
Gojyo si sedette bene al suo posto e continuò a guardare Goku che nel sonno cominciò a tendere i muscoli del viso:
"Senti, bonzo corrotto...."
"Che c'è?" rispose Sanzo stizzito.
"E' da ieri che volevo chiedertelo....non ti sembra che la scimm......"
Uno scossone ancora più forte di quelli precedenti fece sobbalzare tutti sui loro sedili.
"AAAARGHHH!!!!!! Eh?!?!"
Goku si svegliò di soprassalto e si guardò attorno attonito: era nella jeep e gli altri erano al loro solito posto....
"Che....che è successo?" chiese, mentre sentiva il contatto degli abiti fradici con la propria pelle.
La voce calma di Hakkai gli arrivò in risposta:
"Perdonami Goku, ma c'era una buca sulla strada....mettiti pure a dormire di nuovo se ne hai voglia..."
E così era stato tutto un sogno! Eppure era sembrato così reale...la sensazione di angoscia che aveva provato lo stava ancora pervadendo in quell'esatto momento....ma preferì continuare a far finta di niente:
"No, no...yaaw-n....quanto manca ancora al fiume?"
"In realtà dovremmo riuscire a vederlo già tra poco.....anzi, non sentite anche voi questo rumore?"
Lo scorrere dell'acqua cominciò ad accompagnarli, mentre tra le fronde degli alberi cominciarono a scorgere un'apertura.
"Ecco, guardate, direi che ci siamo quasi...."
La strada procedeva in mezzo ad una radura, sul cui lato sinistro scorreva allegro il fiume.
"Alla buon'ora!2, esclamò Gojyo, “Sentite, che ne dite se ci fermiamo a fare una pausa? Tanto se i demoni ci attaccano ci attaccano e non sarebbe neanche una grande novità...e poi così possiamo dare un'occhiata in giro e vedere se ci sono tracce..."
Hakkai si voltò verso il bonzo:
"Sanzo?"
"Bah, per me è indifferente... prima o dopo.... non è che cambi poi tanto, ma penso che tu debba fare una pausa altrimenti fra un po' ci porterai dritti dentro una scarpata."
Hakkai continuò a sorridere:
"Sempre gentile come al solito, eh? Bene, allora ci fermiamo a fare un break..."
Continuò ancora per qualche metro lungo la strada, finché non arrivò ad un punto vicino al fiume dove sorgevano alcune grosse pietre e quindi decise di fermarsi lì.
"Certo che questa arietta frizzante è fa-vo-lo-sa!" disse mentre scendeva dalla jeep.
"Mah, io in realtà preferirei che ce ne fosse un po' di meno... si lamentò Gojyo. “Certo però che se fossimo qui per una scampagnata non sarebbe male pensare di fermarsi a pescare!"
Sanzo scese sbattendo la portiera e lo guardò meravigliato:
"Da quando in qua ti piace pescare?"
"Beh, da sempre! Anche se amo di più quando sono le ragazze ad abboccare, non mi dispiacciono neppure i pesci! Pensate....il brivido di combattere contro un avversario che non riesci a vedere sotto la superficie dell'acqua...e poi il pesce ha un gusto ottimo! Così com'è o bollito o alla griglia, basta accompagnarlo con un po' di sakè e non si può volere altro! E poi pescare è un hobby molto divertente!"
Sanzo cominciò ad allontanarsi insieme ad Hakkai dalla jeep guardandosi attorno:
"Tu non sei tutto normale..."
"Perché, che intendi dire, parlo con te, bonzo corrotto!!!"
Gojyo scese dalla jeep seguito da Goku, che aveva cominciato a fissarlo con un'espressione indecifrabile sul viso:
"Che hai detto, scusa?"
"Che c'è, scimmia, sei diventato sordo?!?! Ho detto che...."
"Il mio hobby? E' la pesca!"
Goku fissò Gojyo che stava continuando a muovere le labbra, ma la sua voce era completamente svanita.....
Lo fissò ancora di più....ma....era veramente Gojyo? Capelli corti e neri e il tatuaggio di un teschio sul petto....
Si voltò, cercando smarrito gli altri con lo sguardo....Che fine avevano fatto?....Sanzo? Ma che fine aveva fatto la sua veste bianca? E i suoi capelli, sebbene brillassero come sempre, erano così lunghi....e poi Hakkai.....
Si voltò nuovamente verso quello che doveva essere Gojyo, senza però riconoscerlo. L'uomo che non conosceva fece un passo in avanti, con uno sguardo arrabbiato, e lui indietreggiò guardandolo spaventato, mentre un vortice di voci cominciò a turbinare frantumandogli il cranio:

"UCCIDILO!"
"Corto!"
"Sei stato tu?"
"Te lo prometto..."
"Brilli tutto!"
"Dammi il mignolo!"
"Così che anche una stupida scimmia come te riesca a ricordarlo!"
"Il mio hobby? E' la pesca!"
"Il mignolo?"
"STA LONTANO DA MIO PADRE!!!!"
"Come, non lo sai? E' per le promesse...."


"ADESSO BASTAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"



"Ho detto che pescare è un hobby molto divertente, in tutti i sensi! Mi piace tantissimo pescare! E' così rilassante, non tro..."
Gojyo vide gli occhi di Goku spalancarsi mentre lo guardavano come spaventati. Vide la scimmia voltarsi verso Sanzo e per un attimo, nei due freddi occhi viola, Gojyo lesse un velo di preoccupazione. Poi Goku si girò nuovamente verso di lui, guardandolo con occhi ancora più sbarrati e smarriti di prima. Provò ad avvicinarsi a lui:
"Senti Goku, adesso basta! E' già da un paio di giorni che sei strano, e anche prima mentre dormivi eri strano, ma adesso stai proprio esagerando! Si può sapere che ti sta succeden....?!?!"
Il sibilo di una pietra alle sue spalle bloccò in aria la frase. Gojyo riuscì a scansarla appena in tempo gettandosi a terra:
"Ma cosa?!?!?"
Si guardò attorno: la pietra doveva essere arrivata dalla sponda opposta del torrente, ma l'autore del fatto doveva essere ben nascosto tra le fronde degli alberi....
"ADESSO BASTAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
Si voltò di scatto verso Goku che aveva lanciato quell'urlo agghiacciante e che subito dopo si era inginocchiato a terra urlando e tenendosi la testa tra le mani. Gli altri due corsero verso di loro in allarme. Hakkai riuscì a raggiungerli mentre Sanzo rimase leggermente indietro.
"Ohoh, ma guardate chi abbiamo qui~....il gruppo di Sanzo in persona! Siete arrivati infine!"
Sanzo si voltò alzando lo sguardo verso la voce che aveva parlato, mentre Gojyo ed Hakkai cercavano di accertarsi delle condizioni di Goku. Il bonzo fissò negli occhi il demone che si era fatto avanti. Ma bene...come al solito i problemi non arrivavano mai da soli! Come era ovvio, attorno a lui, c'era uno stuolo di youkai che sembravano non chiedere altro che il loro sangue... e poi adesso cosa stava succedendo a quella stupida scimmia?
"Bene, e adesso che ci avete trovati vi consiglio di sparire, sono di pessimo umore!"
Estrasse la Shoreiju e la puntò verso di loro.
"Vi ho detto di sparire, capito?"
"LASCIATEMI STAREEEE!!!!!"
Goku cominciò a dimenarsi, cercando di allontanare Gojyo ed Hakkai che erano accorsi in suo aiuto.
"Hey, stupida scimmia, CALMATI!!! Sanzo!!!! La situazione è grave, cosa facciamo con Goku?"
Sanzo ebbe un tuffo al cuore. Cosa fare con Goku? Cosa diavolo ne poteva sapere lui! Chissà cosa gli stava accadendo poi tutto d'un tratto!...Tutto d'un tratto? Ma a chi voleva darla a bere? Dopo quella notte erano passati un paio di giorni normalmente, ma già la sera precedente Goku aveva cominciato ad essere strano....non che rompesse meno del solito, anzi, il fastidio che creava era aumentato, ma era quasi....innaturale! Ma lui era talmente testardo che non avrebbe mai ammesso di essersene reso conto.....
"Che succede? Siamo in pensiero per il nostro amichetto~?"
L'aver abbassato la guardia gli fu
fatale. Il demone gli era già sopra e lo colpì con un violento pugno che lo fece finire a terra.
"MALEDIZIONE!!!"
Impugnò meglio la pistola e la puntò nella sua direzione.
"Ah! Ah! Ah!....No! No! No!...Non si deve impugnare così~...."
La voce proveniva dalle sue spalle. Si voltò e....un raggio di energia colpì di striscio il demone, che riuscì a contenere il danno facendo un salto oltre al bonzo. Sanzo si voltò verso Hakkai, giusto in tempo per leggere la preoccupazione nei suoi occhi e vedere lo stormo di youkai che stava arrivando alle loro spalle attraversando il fiume. Mentre Goku.....
Gli youkai furono loro addosso da entrambi i lati. Sanzo impugnò saldamente la pistola dando sfogo a tutti i proiettili che aveva nel tamburo contro i demoni che si stavano avventando contro di loro, Hakkai cominciò a sparare con il Ki e Gojyo fece apparire la sua Shakujo e cominciò a fare altrettanto, cercando al tempo stesso di tenerli lontani da Goku, che non dava cenno di volersi muovere. Almeno questi demoni non sembravano particolarmente forti....


Aprì gli occhi e la nebbia lo avvolse.
Voci immonde. Rumori echeggianti. Eco innaturali.
Dove si trovava?
Ansia.
Perchè si trovava lì?
Angoscia.
I suoni della battaglia cominciarono ad arrivargli come da un altro tempo.
Attraverso la nebbia dei suoi occhi intravide quelle persone che stavano combattendo....
Ansia.
Chi erano quelle persone?
Angoscia.
Un teschio sul petto.
Ansia.
Occhiali da vista e un camice bianco.
Angoscia.
Capelli biondi lasciati al vento.
Debito.
Chi erano?
Paura.
Perchè sentiva di essere in debito con loro?
Paura.
Perchè aveva paura di loro?
"Tu lo sai."
Lui lo sapeva?
"Tu lo sai."
Fare qualcosa per loro.
"Sai chi sono io?"
Fare qualcosa per loro.
"Sai chi sei tu?"
Combattere!
"Sai cosa sei tu?"
Lui doveva combattere per quelle persone!
"Perché?"
Già.....perché....?


Goku si alzò e con un urlo si gettò contro i demoni ed Hakkai e Gojyo sentirono il sangue congelarsi nelle vene. Lo videro catapultarsi, come un pazzo, urlando, gettando fendenti all'impazzata, senza un logica apparente, ed allora anche Sanzo si accorse che era di nuovo in piedi e lo guardò sconvolto: quello era Goku?
Dal canto loro i demoni stavano continuando ad attaccarli senza tregua, quasi non avessero mai fine, cercando di approfittare del momento in cui avevano abbassato la guardia, per cui a loro non restò altro da fare che difendersi e continuare e continuare e continuare a polverizzarne il più possibile, ma la situazione non si sbloccava, gli youkai non erano particolarmente forti, ma loro non riuscivano comunque a prevalere, presi com'erano dal cercare di capire cosa stava succedendo alla scimmia...
Ad un certo punto, mentre scansavano i fendenti del Nyoinbo, gli youkai che stavano combattendo contro Goku cominciarono ad indietreggiare impercettibilmente, permettendo così a lui di farsi avanti. Ed iniziarono ad indietreggiare sempre, sempre di più.
Sanzo finì di annientare il gruppo di demoni che l'aveva preso di mira, ma quando alzò lo sguardo era ormai troppo tardi per dar fine a quell'assurdo gioco: gli youkai avevano cominciato a correre risalendo il fiume e Goku li stava seguendo, come un pazzo, a tutta velocità.
Sanzo impugnò la pistola e si gettò al suo inseguimento:
"Ehi, stupida scimmia, dove stai andando? Fermati! Stupida scimmia, Goku! Maledizione! TI HO DETTO DI FERMARTIII!!!!"



CONTINUA.....



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Piccole note dell'autrice....
A PROPOSITO DI KENREN......
1)Se qualcuno non ha tanta familiarità col Gaiden (manga), questo capitolo potrebbe a mio avviso far sorgere qualche domanda...
Allora, sappiate innanzitutto che io, prima di essere una fan dell'Anime, sono stata sempre una fan sfegatata del manga e nel manga la sensei Minekura disegna sempre Kenren con i capelli neri e non rossi, come nel cartone...da qui la mia decisione di mantenere questo particolare, anche perché in realtà i capelli rossi sono caratteristici dei figli "della proibizione" come Gojyo, mentre Kenren è tutto tranne che un mezzosangue....e poi sinceramente Kenren coi capelli neri lo trovo molto più figo^^...mentre Gojyo lo adoro con i capelli rossi....
2) Nel Gaiden c'è un episodio in cui Goku va in giro per il Tenkai chiedendo a tutti quelli che conosce quale sia il loro hobby: alla domanda Kenren risponde:"Il mio hobby? E' la pesca! Pescare è grandioso! Combattere contro un avversario che non riesci a vedere sotto alla superficie dell'acqua...e poi il pesce ha un gusto ottimo! Così com'è o bollito o alla griglia, basta accompagnarlo con un po' di sakè e non si può volere altro!"
Da qui il parallelo!^^

Allora alla prossima e....

Sanzo: Perché, ci sarà una prossima?
Egot: Ehm....- pensato: acci, ha trovato dove abito.....- parlato: Ehilà Sanzo! Perchè mi stai puntando la W&S contro?^^'''''
Sanzo: Senti....MA PERCHE' IN QUESTA FIC SOLO IO FACCIO LA FIGURA DELL'IDIOTA?!?!?
Egot: Beh, ecco, vedi.....secondo la congiunzione astrale che vede la Terra trovarsi.....
Sanzo: NON ME NE FREGA NIENTE DELLA CONGIUNZIONE ASTRALE DEI MIEI STIVALI!!!! Smettila di farmi fare la figura dell'idiota, altrimenti.....
Egot: Altrimenti cooooosa???? ^______________________________^ - sventolandogli la trama del sesto capitolo sotto al naso....-
Sanzo: O_o.........ç_ç.......
Egot: Bene ragazzi e ragazze, allora alla prossima!^_^

 

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Capitolo 6
*** Capitolo sei - Prima Parte ***


Grazie mille a ShaolinQueen e a Seiko per i commenti! ^__^


CAPITOLO 6



Il vento aveva cominciato a soffiare furtivo, increspando la superficie del fiume che scorreva tranquillamente, mentre le gocce d'acqua che lo formavano chiacchieravano gioiose, del tutto incuranti dei suoni della battaglia che si stava consumando poco lontano da loro.
"SANZOO!!!! GOKU!!!!!"
Nell'aria che si stava impregnando dell'odore del nevischio che si apprestava a scendere, si levò la voce e il rumore metallico della mezzaluna di Gojyo, che aveva appena parato un colpo: dissolse i due demoni che erano sopra di lui e si voltò lanciando con gli occhi un messaggio implicito ad Hakkai, che da parte sua cominciò a far strada ad entrambi sparando alcune bordate a ripetizione con il Ki.
"SANZO! GOKU!!!!"
Hakkai fece esplodere un altro raggio di energia e quindi si misero ad inseguirli, mentre Gojyo pensava a difendere le loro spalle dissolvendo di continuo gli youkai con la Shakujo.
"Dove credete di andare?~"
L'illusione di poterli seguire rimase però tale: la strada era loro sbarrata. Davanti a bloccarli si erano posti due demoni che avevano cominciato a fissarli con un leggero sorriso sulle labbra, mentre altri si erano posti in semicerchio attorno a loro chiudendo ogni via di fuga:
"Ci dispiace, ma voi dovete restare qui....~"
Gojyo li fulminò con lo sguardo:
"Questo è da vedersi!", esclamò.
"Oh, ci dispiace, ma non siete voi che potete decidere...~"
Gojyo fece partire la sua mezzaluna, ma lo youkai la schivò e tornò al suo posto, mentre gli altri cominciarono a ridacchiare di gusto. Hakkai diede un veloce sguardo attorno e quindi li fissò dritto negli occhi:
"Se dobbiamo restare qui diteci almeno che fine hanno fatto gli abitanti del paese!"
"Gli abitanti del paese?", chiese il demone con aria tra lo stupito e il sarcastico:
"Oh, allora devo dedurre che quell'uomo ha recitato bene la sua parte! Poverino....noi gli avevamo semplicemente detto che se non fosse corso a comunicarvi quanto vi ha poi riferito, saremmo andati nel paese facendo strage di innocenti...che incosciente...non ha pensato che in quel paese potremmo andare comunque..."
Lo sguardo di Hakkai si fece ad un tratto freddo e determinato: e così era stato studiato tutto già da tempo...
Riprese a fissarli negli occhi, mentre Gojyo teneva a bada quelli alle sue spalle che tentavano di stuzzicarlo: "E allora chi siete e cosa volete da noi?"
"Chi siamo?" Questa volta lo youkai lo fissò veramente con aria stupita:
"Vuoi sapere chi siamo, Cho Hakkai? Noi siamo i grandi Futatsu e Mitsu Esa e abbiamo ricevuto l'ordine di occuparci di voi due...ritenetelo un onore~! Ma adesso che lo sapete....VI PORTERETE IL NOSTRO NOME NELLA TOMBA!"
A queste parole i due si avventarono all'unisono contro Gojyo ed Hakkai, mentre gli altri chiusero il cerchio e quindi si avventarono anche loro tutti insieme sui due.

Il primo demone si gettò su Hakkai, senza riuscire a sfiorarlo, il quale si gettò di lato e polverizzò quattro demoni che si erano avventati su Gojyo, prima di fare altrettanto con i due che stoltamente si stavano dirigendo contro di lui. Il mezzo demone, una volta libero, fece volteggiare la mezzaluna in quella che si tramutò in una nuvola di polvere e fuliggine, simbolo di morte e distruzione per quei demoni che sembravano ancora non aver capito con chi avevano a che fare. E così si susseguirono urla di rabbia, colpi secchi di metallo contro metallo, esplosioni di energia e quindi ancora grida di strage, prodotte da quegli youkai alla costante ricerca del momento in cui loro due avrebbero mostrato il fianco.....

Hakkai continuava a sparare con il Ki, un raggio dopo l'altro, ma il suo pensiero, per quanto legato alla battaglia, aveva cominciato a vagare...cos'era successo a Goku? Era stato uno stolto a non aver indagato di più subito! Era fin troppo chiaro che c'era qualcosa che non andava e non c'era bisogno che la situazione degenerasse fino a quel punto...
"Ah....no, niente....lascia perdere, era una sciocchezza...."
Quel flash passò attraverso la sua testa come un fulmine. Che stupido!!!! E Goku aveva anche probabilmente tentato di dirgli qualcosa, ma lui in quel momento non vi aveva fatto caso, preso com'era dal tener calmo Gojyo prima che buttasse giù a pugni la porta di Sanzo...Goku....Goku aveva cercato il suo sostegno e lui era stato troppo cieco per capirlo....

Gojyo fece piroettare la catena in una nuova spirale, ma l'estremità libera venne bloccata dal demone che aveva prima risposto ad Hakkai: gli occhi iniettati di sangue, il sorriso sarcastico di chi sa più di quanto ha detto e a Gojyo salì in corpo la voglia di togliergli quell'espressione idiota dal viso. Tirò a sé la catena e il demone la utilizzò per prendere slancio e scagliarsi su di lui con un ghigno di soddisfazione, mentre altri tre demoni lo attaccavano alle spalle bloccandogli i movimenti. Gojyo fece sparire la Shakujo e si piegò in avanti per scrollarseli di dosso: prese quello che aveva sulla schiena per i vestiti e lo scaraventò al suolo, quindi si sedette di peso sui due che gli stavano bloccando le caviglie e fece apparire nuovamente la Shakujo, con la quale infilzò tutti e tre eliminandoli definitivamente. La alzò quindi giusto in tempo per bloccare il pugnale di quello che si era avventato dal cielo sfruttando la catena: in stallo, si separarono, l'uno con un salto e l'altro con una capriola indietro e cominciarono a studiarsi, mentre i compagni dello youkai, ormai decimati, si misero attorno pronti ad un qualsiasi cenno di quello che era ormai ovvio fosse il loro capo.....
"Bene bene, Sha Gojyo....devo dire un talento sprecato, visto chi hai deciso di servire...."
Gojyo assunse anche lui un'espressione sarcastica e sorrise: "Servire? Mi sembra una parola un po' troppo grande...io non sono il servo di nessuno!"
Il demone lo guardò divertito:
"Ah, no? A me avevano raccontato che tu servissi quel bonzo che ha nome Genjo Sanzo."
"Chi? Io servo di quel bonzo corrotto? No, mi dispiace deluderti, ma se gli vado dietro è solo perché almeno con questi tre non mi annoio! Comunque su una cosa devo proprio darti ragione...ho un grandissimo talento!"
"Veramente?"
"Di sicuro, visto che per mettermi alle strette avete bisogno di trucchetti come combattermi tutti in una volta sola."
Il demone si accigliò:
"Oh, Sha Gojyo, ma se è questo che vuoi posso sconfiggerti anche da solo!"
Il demone sorrise e gettò di lato il pugnale, tirando fuori dalla sua cintola un Wakizashi, la spada a lama corta, e con un nuovo grido si gettò su di lui. Gojyo bloccò anche questo nuovo attacco, ma questa volta per la velocità dell'impatto finì lui a terra. Diede un calcio al demone, ma questi lo scansò volteggiando sopra di lui facendo perno sull'asta metallica e gli finì alle spalle. E gli altri demoni sempre lì pronti ad intervenire. Gojyo si alzò con un colpo di reni e bloccò un altro affondo a sinistra e a destra, al centro e quindi di nuovo a sinistra e....
Un rimbombo, un sordo rimbombò penetrò negli angoli più nascosti del suo cuore, portando con sé ricordi mai dimenticati...il rimbombo quindi finì così com'era cominciato e lui si ritrovò a terra, sudato, la Shakujo ad un paio di metri di distanza. Che diavolo era appena successo?
Lo youkai gli si stava avventando contro con un sorriso, come se non avesse avvertito niente, solo pienamente consapevole che quella era l'occasione giusta per finirlo. Il mezzo demone si lanciò di lato per riprendere in mano la mezzaluna, non senza avvertire l'affilata lama penetrare di striscio nel suo braccio. Riuscì comunque a riprendersela da terra e sciolse quindi la catena. Il demone, che adesso si trovava di spalle, sentì la catena avvolgerlo per poi cominciare a roteare, portando via con sé anche i corpi dei compagni che lo stavano assistendo. Quindi Gojyo lo liberò lanciandolo contro uno degli alberi e la mezzaluna finì il suo operato: il sangue non fece in tempo a fuoriuscire dal suo corpo che questo si dissolse. Diede ancora per un'ultima volta libero sfogo alla sua arma contro gli ultimi superstiti: la catena si svolse in un'armoniosa spirale e tutti divennero solo sabbia e polvere. Sorrise spostandosi i capelli dietro all'orecchio:
"Mi dispiace, ma hai sottovalutato ‘IL GRANDE SHA GOJYO’! Vorrei dirti ‘ritenta la prossima volta e sarai più fortunato’, ma ho paura che dirtelo adesso sia un po' tardi....."
Si voltò facendo sparire la Shakujo e si diresse verso la riva del fiume dove si trovava il compagno.


Hakkai per poco non si fece colpire e cercò quindi di concentrarsi di più su quanto stava facendo: adesso non poteva più fare nulla per Goku, solo sperare che Sanzo l'avesse raggiunto. E se poi si fosse lasciato colpire in quel modo assurdo avrebbero avuto di che prenderlo in giro per la restante eternità! Come scansò il fendente del demone armato di Wakizashi, si ritrovò ad indietreggiare e il demone ne approfittò per far seguire un altro affondo, e poi un altro e un altro ancora finché....
Hakkai si accorse di trovarsi ormai sulla riva del fiume, il terreno dietro a lui era scivoloso e ad un tratto sentì il suo piede cadere in fallo: era stato messo con le spalle al muro.
"Cho Hakkai, SEI MIOOOO!"
Hakkai si piegò in avanti, mettendo le mani in posizione di difesa e con quelle bloccò l'ultimo attacco. Ad un tratto dalle sue palme cominciò a propagarsi una luce dorata che infine esplose portando via con sé anche una parte della lama. Il sorriso soddisfatto scomparve dal viso dello youkai. Hakkai caricò quindi un altro raggio di energia e glielo gettò subitaneo nello stomaco, facendolo così diventare di fina sabbia, insieme ai compagni che l'avevano seguito. Prese fiato un attimo e proprio allora si diresse contro di lui un altro demone, armato di katana, che lui scansò facilmente facendolo cadere all'interno dell'acqua gelida del fiume e....
Buio. La tenebra ovunque attorno a lui, per non parlare di quella ancora più dolorosa che gli legava il cuore. Un lungo attimo, in cui i suoi sensi si isolarono completamente dal mondo esterno. Poi la percezione tornò così com'era sparita e lui avvertì il terreno cedere sotto al suo piede: inavvertitamente, in quell'attimo, doveva aver fatto un passo indietro senza accorgersene. Chiuse gli occhi attendendo il contatto dell'acqua ghiacciata con la sua schiena, ma l'impatto non arrivò. Il fiume era lì, freddo sotto di lui, ma non vi era caduto: il fido Hakuryu era volato dal suo padrone e l'aveva preso per la manica dell'abito, trattenendolo con tutta la forza che aveva in corpo.
"Kyu, kyuuuuuuuuuuu!"
"Si, grazie Hakuryu, mi hai risparmiato un bagno inutile...."
Hakkai tornò in una posizione stabile e vide con la coda dell'occhio il demone che aveva fatto cadere nel fiume rialzarsi e tornare alla carica:
"Io, Mitsu Esa, NON MI FARO' SCONFIGGERE DA UN DEMONE TRADITORE COME TEEEEE!!!!!!!"
Hakkai concentrò tutta la sua energia e la sparò contro di lui, che continuava a correre avanti nonostante il suo corpo venisse man mano disintegrato, finché di lui restò troppo poco perché potesse reggersi in piedi.
"Mi hai sconfitto...IO sconfitto da un demone impuro come te...dannato...l'unica mia consolazione è che ho comunque assolto al mio dovere e presto qualcuno si prenderà la mia vendetta....a tra poco...", e con queste ultime parole anche il poco che restava di lui si dissolse al vento, cenere che tornava alla terra che l'aveva generata.
"Hakkai!"
La voce di Gojyo fece sussultare Hakkai, che era rimasto perplesso a studiare cosa potessero voler dire le ultime parole del demone.
"Hey, Hakkai, tutto bene?"
"Eh, si, si, solo qualche graffio....e tu come te la sei cavata?"
"Eh? Io? Ti sembrano domande da fare? Benissimo ovviamente!"
"Non si direbbe, visto quello squarcio che hai sulla giacca..."
"Cosa, questo? Ah, si, è stato l'ultimo regalo del ‘GRANDE FUTATSU ESA’ e della sua combriccola prima che tirassero le cuoia... certo che se evitavano di rovinarmi la giacca era meglio, incominciavo ad esserle affezionato!"
Hakkai lo guardò sorridendo:
"Evita di ripetere quanto hai appena detto davanti a Sanzo, altrimenti incomincerà a pensare che tu sia gay per davvero!"
Gojyo divenne di un colorito violaceo per la rabbia:
"HAKKAI, NON METTERTICI ANCHE TU ADESSO!!!!"
Hakkai cercò di parare lo spostamento d'aria generato dalle parole di Gojyo alzando le mani come protezione:
"Si, si, d'accordo, stavo solo scherzando, adesso non prendertela in questa maniera...."
"Va bene, per stavolta passi, ma evita queste battute la prossima volta..."
"Si…. ok!" rispose Hakkai ricomponendosi velocemente. Si guardò attorno, cercando di ricordare l'esatta direzione in cui erano spariti Sanzo e Goku e intanto cominciò a dire, quasi soprappensiero: "Futatsu, Mitsu....inutile chiedersi che fine abbia fatto Hitotsu!"
"Beh", rispose Gojyo con una smorfia, "Se Sanzo si è lasciato battere da uno di questi imbecilli vorrebbe dire che l'ho proprio sopravvalutato e....Hakkai?"
Lo sguardo di Hakkai aveva cambiato espressione mentre i suoi occhi si erano soffermati sulla cenere posta a terra, cosa che non sfuggì a Gojyo:
"Hakkai, c'è qualcosa che non va?"
"Eh? Sinceramente non so...", disse, lanciando al contempo uno sguardo eloquente ad Hakuryu che si trasformò in jeep: "Prima quel demone ha detto una cosa che non mi piace e ho anche un brutto presentimento..."
Anche lo sguardo di Gojyo si fece ad un tratto serio, mentre cominciò anche lui a scrutare il paesaggio circostante:
"L'hai avvertito anche tu allora....cos'era secondo te?"
"Non lo so, ma mi piace sempre di meno....."
Gojyo spostò nuovamente lo sguardo su Hakkai:
"Hai visto in che direzione sono andati?"
"Direi di si...ho visto Goku cominciare a risalire il fiume e Sanzo lo stesso, ma poi devono essersi inoltrati all'interno della boscaglia...spero solo non si siano allontanati troppo..."
Saltarono a bordo della jeep, dirigendosi in quella direzione.
Hakkai non aveva avuto il coraggio di pronunciare a voce alta quello che in realtà aveva sottinteso con quell'ultima frase, e cioè: Riusciremo ad arrivare in tempo? Dietro alle ultime parole del demone si stava adesso dipanando una verità che non voleva accettare, ma che quel rimbombo che entrambi avevano percepito nei loro cuori faceva apparire sempre più reale. E se Sanzo....no, non poteva crederlo. Ma sapere che Goku era in quelle condizioni non lo sollevava affatto.
Gli alberi quasi spogli si aprivano al loro passaggio, la strada accidentata faceva sussultare Hakuryu, ma adesso Gojyo non trovava il tempo per lamentarsi: quella sensazione, come se qualcuno gli fosse penetrato nel cuore non era un buon segno e poi...e poi anche lui era rimasto interdetto dal cambiamento di Goku e si stava incolpando di non essersene reso conto prima, e in realtà temeva ancora di più il presentimento che continuava a tormentarlo, ovvero che forse l'avrebbe fatto ancora di più se non li avessero trovati tanto presto...
Proseguivano tra alberi, alberi e roccia, poi altri alberi, una distesa interminabile che faceva sembrare quel viaggio interminabile, sebbene stesse durando solo da poco più di un minuto, mentre venivano accompagnati dai freddi cristalli di ghiaccio che cadevano soffici dal cielo.
"Accidenti, ma dove diavolo sono fi..."
Un urlo agghiacciante. I loro cuori sussultarono vedendovi riflesse le loro peggiori supposizioni. Si guardarono negli occhi ed allora Hakkai accelerò in quella direzione alla massima velocità.

Capitolo sei - Fine prima parte


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Piccole note dell'autrice

Volevo solo darvi alcune traduzioni....
Esa = esca
Per quanto riguarda i nomi propri dei tre demoni, li ho chiamati Hitotsu, Futatsu e Mitsu.... Sappiate che, mentre per i primi tre numeri i giapponesi dicono: ICHI, NI, SAN (=uno, due, tre), quando i giapponesi devono contare le cose/gli oggetti cambiano modo e ichi, ni, san diventano: HITOTSU, FUTATSU, MITSU (= uno, due, tre…in questo caso: una esca, due esche, tre esche)...spero che si intuisca il sarcasmo di chiamare dei demoni con la conta e spero che si capisca anche la battuta di Hakkai!^^
Il Wakizashi è invece una spada simile ad una Katana, con la differenza di avere la lama di circa 20 centimetri più corta(50 al posto di 70)
That's all folks!^____^
Allora a presto con la seconda parte!^^
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Capitolo 7
*** Capitolo sei - Seconda parte ***


Grazie mille a Seiko, ShaolinQueen e francy222 per i loro commenti!


CAPITOLO 6 - Seconda parte


Stupida scimmia, oh, ma io t'ammazzo! Stupida scimmia io t'ammazzo! STUPIDA SCIMMIA IO T'AMMAZZO!!!

Sanzo correva, continuando ad imprecare contro la scimmia che era fuggita, contro il vento pungente che gli sferzava il volto, contro il terreno accidentato che gli rallentava la corsa e contro il cielo che si stava annuvolando, ma che se anche fosse stato di un azzurro intenso sarebbe risultato troppo limpido per essere di suo gradimento. Si era gettato al suo inseguimento senza un vero piano in testa, e Goku correva ad una tale velocità che ben presto l'aveva perso di vista:
"Accidenti a te, STUPIDA SCIMMIA!!!!"
Continuava a correre senza sosta, ma di Goku non vedeva alcuna traccia, mentre gli alberi attorno a lui cominciarono lentamente ad aprirsi. Arrivò ad un'altra radura, chiusa in fondo da un'alta parete di roccia levigata. Non sentiva più il rumore dello scorrere del fiume, per cui si doveva essere allontanato dagli altri più di quanto non credesse. Se solo avesse trovato quella scimmia le avrebbe dato in testa un colpo di Harisen che neppure si immaginava! Ma no....quello che in realtà più gli premeva, una volta che l'avesse trovato, era capire cosa.....
"Allora? Oggi non riusciamo proprio a concentrarci, eh? Venerabile Genjo Sanzo~?"
Sanzo si fermò, l'espressione seccata sempre al solito posto sulla sua faccia. Si guardò attorno:
"Chi sei?"
"Da quanto ho visto il Venerabile Sanzo è taaanto preoccupato per Son Goku, non è vero? E fa bene ad esserlo...."
Il viso del demone gli si parò all'improvviso davanti e Sanzo fece un salto indietro estraendo la pistola:
"Togliti di torno se non vuoi farti male."
"Oh, non credo che me ne farò~", gli rispose il demone, che schioccò le dita e una cinquantina di demoni apparve dietro di lui, che intanto si era rifugiato sopra un albero ad osservare quanto sarebbe seguito.
"ATTACCATELO!"
Sanzo cominciò a sparare a ripetizione contro quei demoni maledetti dissolvendoli uno dopo l'altro, non senza ricorrere ogni tanto a qualche pugno e calcio ben assestato: sparava a sinistra, quindi colpiva uno con una gomitata e quindi sparava sparava sparava e sparava, ricaricava e quindi riprendeva l'azione da dove l'aveva interrotta. Ad un certo punto gli youkai gli furono tutti addosso simultaneamente e lui, ormai stanco di partecipare a quello spettacolo, intonò il mantra sacro della Celeste Purificazione del Male e tutti i demoni si sgretolarono in nera fuliggine.

Il demone aveva seguito i suoi movimenti fino a quel momento dall'alto dell'albero, valutando il suo potere d'attacco, e dovette ammettere di averlo sottovalutato. Però, anche se il compito suo e dei suoi fratelli era stato fin dall'inizio solo quello di separarli, non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire l'occasione che gli stava proprio davanti agli occhi! Sentì il sangue ribollire alla vista della morte dei suoi sottoposti, non tanto perché gliene interessasse qualcosa, ma piuttosto perché poteva sentire la piacevole scarica di adrenalina che gli procurava sapere che presto sarebbe venuto il suo momento di combattere. Si sarebbe impossessato del sutra e avrebbe dimostrato alla sua padrona che lui e i suoi fratelli erano sufficienti per quell'impresa, e avrebbero ottenuto il suo riconoscimento e chissà, forse anche la sua riconoscenza. Vide due ametiste voltarsi nella sua direzione accompagnate dalla canna della pistola che il bonzo teneva in mano ed appena sentì lo sparo il demone si gettò a tutta velocità dall'albero estraendo una spada e Sanzo parò la stoccata utilizzando la Shoreiju. Si guardarono negli occhi per un lunghissimo istante e quindi lo youkai sorrise:
"Venerabile Genjo Sanzo, ti faccio i miei complimenti, ma non sperare di andare oltre...non ti preoccupare per Son Goku, anche lui è in buone mani...comunque finora abbiamo giocato, ma adesso è ora di cominciare a fare sul serio! Ma se mi dai il sutra senza opporre resistenza sarai risparmiat..."
BANG!
Il proiettile esplose dalla canna ferendo di striscio il demone sulla guancia destra:
"Devo prenderlo per un no? Peccato...", disse, togliendosi il sangue che aveva cominciato a solleticargli la faccia con la lingua e preparandosi quindi a sferrare un altro attacco:
"Ma sappi che te ne pentirai..."
Un altro sparo.
"Taci o t'ammazz..."
Un rimbombo. Un sordo rimbombo scosse il terreno, il cuore e la mente di Sanzo, che si ritrovò a dover scansare la spada dello youkai all'ultimo secondo, non senza riuscire a contenere completamente il danno che gli procurò al petto il taglio ravvicinato della lama.
"Ma cosa diav..."
"Genjo Sanzo, te l'ho già detto.....devi imparare a concentrarti di più su quello che stai facendo!"
Il demone lo attaccò senza sosta e riuscì a costringerlo a terra:
"Bene, e adesso il sutra è...."
Come tentò di appropriarsi del sutra, sentì questo srotolarsi e fece un salto indietro avvertendo l'immediato pericolo. Sanzo si rialzò in piedi, richiamando il sutra al suo posto e lo youkai lo guardò interdetto:
"perché lo hai riposto?"
I due occhi di ghiaccio si voltarono senza ammettere replica:
"perché per te questa basta e avanza!"
Il demone lo osservò di nuovo mentre puntava contro di lui la Shoreiju e quando si rese pienamente conto del significato delle sue parole si avventò con un urlo su di lui, sfoderando la spada e gettando in quell'ultimo gesto suicida tutte le sue energie.
Una prima esplosione. Poi un'altra. E un'altra ancora. I proiettili gli penetrarono in corpo e lui si accasciò a terra. Sanzo fece alcuni passi verso di lui.
"Genjo Sanzo..." il demone sorrise nonostante il sangue cominciasse ad uscire dalla sua bocca, e Sanzo non lasciò minimamente trasparire l'ansia che quel sorriso gli aveva procurato inspiegabilmente.
"Lo ammetto, ti avevo sottovalutato, ma adesso non credere che sia finita perché in realtà devi....devi ancora cominciare a giocare!"
Lo sguardo di Sanzo di fece di pietra:
"Smettila di dire cavolate."
"Oh...no....io non sto ...COUGH!....è la verità......perché io e i miei fratelli in realtà dovevamo soltanto dividervi e stancar....."
Sanzo sparò prima che potesse finire la frase, e il suo corpo si dissolse nella nera cenere che andò a sporcare quel luogo.
"Parlavi decisamente un po' troppo per i miei gusti."
Guardò le nuvole in cielo che si erano addensate e quindi proseguì con una strana ansia in petto: quel maledetto gli aveva fatto perdere un'infinità di tempo! E come se non bastasse il cielo era anche coperto....mancava veramente solo che anche lui gli si mettesse contro in quel momento, dannazione!
Ma prima ancora che riuscisse a compiere qualche passo....sentì un'esplosione e vide una sagoma che veniva scaraventata nella sua direzione e che andò a sbattere come un fulmine a terra lasciando un lungo solco prima di fermarsi del tutto. Sanzo si bloccò. Ma quello era...
Si voltò d'impulso nella direzione da dove quel corpo era stato scagliato, aspettandosi di vedere comparire da un momento all'altro il nemico. La terra vibrò ancora una volta e quindi cessò del tutto, come anche il vento che aveva soffiato fino a quel momento. Sanzo rischiò di perdere l'equilibrio e quando fu saldo sui piedi alzò lo sguardo e non potè fare a meno di sgranare gli occhi davanti alla figura che era comparsa da dietro gli alberi:
"Ma cos..? Un bambino?"
Il bambino che era comparso fece alcuni passi in avanti e poi si fermò, mentre Sanzo continuava a guardarlo allibito. Doveva avere all'incirca dieci, forse undici anni al massimo. Portava una veste bianca abbellita sui bordi da un un motivo a spirale oro e nero; all'altezza della spalla destra, però, si intravedeva una macchia scarlatta che andava a contaminare il bianco candido della veste. I capelli, raccolti dietro il capo con una crocchia di stoffa anch'essa bianca, brillavano di riflessi argentei. In mano stringeva un coniglio di pezza.
Sanzo continuò a fissarlo, inacapace di decidere se precipitarsi verso il corpo che aveva visto venir gettato sul terreno o se invece restare in guardia dov'era. Un bambino...che ci faceva un moccioso in un posto come quello? Un'altra trappola del nemico? Si, era molto probabile....
Proprio allora vide con la coda dell'occhio il mantello arancio muoversi e Goku rialzarsi in piedi, per poi gettarsi con un urlo contro quel moccioso. MA COSA DIAVOLO STAVA ACCADENDO?!!?!?!!!!!!
"Stupida scimmia, FERMATI, COSA DIAVOLO STAI FACEND....."
Il bambino alzò il capo e allora Sanzo si accorse che non aveva un volto, se non fosse stato per le due sottili labbra che cominciarono a muoversi, ma null'altro....

"Sei stato tu?"

Appena Goku sentì quelle parole si bloccò, come se all'improvviso l'impulso di combattere fosse mancato lasciando il suo posto a qualcosa d'altro, apatia.....il moccioso allora gli si gettò contro, facendolo nuovamente volare a terra, e quindi ricominciò ad avvicinarglisi.....
E uno sparo. Con uno sparo Sanzo fece vibrare l'aria attorno e quindi puntò la Shoreiju contro il moccioso:
"Non so chi tu sia, ma adesso sono io il tuo avversario!"
Per tutta risposta il ragazzino si voltò verso di lui e gli sorrise, distogliendo l'attenzione dalla sua vittima. Cominciò a fare alcuni passi verso di lui mentre la crocchia bianca si scioglieva lasciando che i capelli argentei avvolgessero il suo corpo. Il cuore di Sanzo avvertì quindi nuovamente quella sensazione, come se qualcuno stesse violando il suo spirito andando a spiare nelle piaghe sempre aperte del suo cuore, e il ronzio, cupo, che cominciò ad avvolgerlo, facendogli perdere il contatto con la realtà, come se si fosse trovato in tutt'altro luogo....un tempio, il tempio in cui era stato versato il sangue di quella persona che non sarebbe mai più tornata.... La figura del bambino continuò ad avvicinarglisi, mentre cominciò ad acquistare centimetri su centimetri in altezza, mentre i lunghi capelli argentati si accorciavano tingendosi del colore della sabbia ed un chakra scarlatto appariva al centro della fronte....
Sanzo guardò sbigottito la figura:
"Ma...Maestro!"
Komyo Sanzo gli si stava avvicinando sorridendo ed aprendo le braccia in segno d'invito. Sanzo si concentrò nel tentativo di resistere a quell'illusione, perché sapeva che si trattava di un'illusione. Alzò il braccio contro l'immagine del proprio maestro e sparò nella sua direzione. Quante volte ancora avrebbero mandato contro di loro quei demoni illusori? Non avevano ancora capito che era perfettamente inutile? Ma allora.....chi era quel moccioso di cui il demone aveva preso le sembianze? Non poteva essere che Goku stesse....
I sensi tornarono del tutto, anche se la spiacevole sensazione continuava ad albergare nel suo cuore. Alzò lo sguardo e vide la pallottola ferma a mezz'aria cadere a terra, mentre la figura del maestro continuava a sorridergli. Una barriera. Quella bestia schifosa aveva eretto addirittura una barriera. Doveva stare attento.
Proprio allora Goku si rialzò dal luogo dove si trovava e si avventò velocissimo contro di lui, tanto che Sanzo stentò a stargli dietro con lo sguardo mentre cominciò a fendere l'aria col Nyoinbo, ma la figura non si mosse neppure, protetta da quella barriera invisibile che rendeva inutili gli sforzi della scimmia di penetrare la sua difesa, finché....



Goku fino a quel momento era stato prigioniero del suo limbo. Voci, rumori, sensazioni....aveva percepito tutto in modo alterato. Sapeva solo di voler difendere qualcosa, o qualcuno, ed al tempo stesso sentiva di aver commesso un crimine che niente e nessuno al mondo avrebbe cancellato....e proprio per questo, lui adesso stava combattendo! Ma che fine avevano fatto tutt'a un tratto i demoni che stava seguendo per salvare quelle tre persone? Un teschio al petto, occhiali da vista ed un camice bianco, capelli biondi lasciati al vento, capelli argentati e....il respiro gli si era mozzato in gola, quando attraverso la nebbia che continuava a regnare nella sua testa aveva visto la figura che gli stava davanti: capelli argentati e una mano che stringeva un coniglio di pezza.....
All'improvviso tutte le sue paure ed angoscie erano esplose dalla sua anima all'unisono, facendolo cadere in un quadro di tenebra.
Catene. Ansia. Vuoto.
Il coniglio di pezza.
Il pianto.
Sangue. Capelli biondi che....
"Sei stato tu?"
Catene. Ansia. Vuoto. Solitudine.
Abbandono.
Perdita.
Colpa.
La notte. Il corridoio.
"Io lo uccido."
Sangue. Ansia. Vuoto. Catene. Il pianto.
L'uccellino.
Catene. Vuoto. Ansia. Tenebra.
E attorno a lui non c'era nessuno che partecipasse alla sua pena.
In questa maniera aveva smesso di fare qualsiasi cosa e si era lasciato colpire, e quindi colpire ancora, e poi ancora, nonostante sentisse le costole incrinarsi e il suo corpo venir ripetutamente gettato a terra. Poi però aveva visto i raggi del sole e la voglia di combattere era all'improvviso tornata, ma come era ricomparsa così era sparita di nuovo, perché il ragazzino che aveva incontrato in sogno gli aveva rivolto quella semplice domanda: "Sei stato tu?"
E si era lasciato colpire ancora, perché quella domanda aveva portato con sé un'immagine sfocata nella sua testa, tanto che la febbre che lo stava bruciando da un po' era aumentata ancora.
Ma poi aveva rivisto quella persona dai capelli dorati in difficoltà, e il desiderio di salvarla era cresciuto nuovamente tanto da dargli la forza di rimettersi in piedi e precipitarsi a capofitto in una nuova lotta. Ed adesso stava dinuovo combattendo, cercando di sopraffare quell'essere, mentre il sangue cominciava a pulsargli nelle vene a ritmo incalzante. Un fendente a sinistra, uno a destra, quindi di nuovo....
E il rumore, secco, come di un vetro che andava in frantumi, ed il Nyoinbo colpì al collo quella figura.
Sanzo cominciò allora a intonare il mantra sacro della Celeste purificazione del Male e lo lanciò contro quel demone... no, non era possibile! Il demone venne colpito in pieno e venne sbalzato a terra, dove appariva come morto. Sanzo rimase di stucco: cosa stava accadendo?!?! Perché quel demone non si era volatilizzato?
L'illusione del Maestro sparì, ed il corpo a terra venne avvolto in un nuovo bozzolo fatto di capelli spenti e marci. Cominciò a contorcersi, mentre l'aria attorno diventava irrespirabile, finché dal bozzolo non uscì un braccio color della pece, e quindi una gamba e infine il resto del corpo. I capelli si ritirarono, lasciando il loro posto ad una creatura nauseabonda: la pelle sembrava ricoperta di catrame combinato a qualche strano liquido viscoso e dalla sua bocca uscivano miasmi di morte. I suoi occhi due spente pupille che rinnegavano la luce del sole.
Sanzo lo fissò per la prima volta con preoccupazione e la creatura aprì la bocca lanciando contro di loro il suo miasma pestilenziale, che arrivò a contaminare tutto quello che li circondava raggiungendo le estremità della foresta scheletrica per l'inverno. Sanzo sentì un forte rimbombo, mentre il terreno veniva ricoperto da inchiostro nero e il paesaggio circostante spariva nuovamente alla sua vista. I suoi incubi peggiori cominciarono quindi a fare a gara per comparire davanti ai suoi occhi: il tempio e il maestro, e il bambino che aveva conosciuto, la bambola che gli fu regalata e la testa della bambola che cadeva e che in realtà era la testa sporca di sangue di colui che considerava un padre.
Tornò a concentrarsi, perché non avrebbe mai ammesso di venir sconfitto venendo attaccato in quel modo e intonò il mantra sacro. Il paesaggio circostante tornò gradualmente a manifestarsi e lui cominciò però ad avvertire la stanchezza che tutta quella concentrazione e quel dispendio di energie gli procurava. Fece appena in tempo a far tornare tutto come prima che avvertì il colpo provocato da una sfera di energia che scaraventò lui da una parte e Goku, che era rannicchiato a terra tenendosi le mani tra i capelli, esattamente dalla parte opposta.
Sanzo si alzò lentamente tossendo e si accorse che la creatura ne stava caricando un'altra e che la sua attenzione era totalmente rapita dal corpo svenuto a terra di Goku. Sanzo le sparò con la Shoreiju, ma la barriera era tornata al suo posto, e a lui non restava abbastanza energia per intonare un'altra volta il mantra, che comunque si era già rivelato inutile una volta.
"DANNAZIONE!!! GOKU!!! SVEGLIATI!!!!!!!"
La creatura sparò la sfera ed allora lui scattò d'impulso, trasferendo nelle gambe tutta l'energia che gli era rimasta in corpo, e si frappose tra l'onda che aveva lanciato quella creatura e la scimmia che giaceva a terra. Ebbe appena il tempo di alzare le braccia come protezione che sentì la sfera di energia colpirlo in pieno.



Cling, cling, cling....
Cling, cling, cling....
Cling, cling, cling....

Tenebra e solitudine attorno a lui.
Cling, cling, cling....
Cling, cling, cling....

Ancora il rumore di quelle catene.
Cling, cling, cling....
Cling, cling, ....

Poi assoluto silenzio.
"Vieni!"
Di nuovo quella voce.
"Vieni!"
Sentì di non avere la forza per opporsi. Dove voleva portarlo?
"Sai chi sono io?"
No, o meglio non voleva saperlo....
"Ma ci conosciamo da così tanto tempo....."
Quella voce lo faceva stare male. Sapeva di tenebra.
Mentre lui anelava alla luce del sole... la luce del sole.....
"Perché volevi salvare quelle persone a tutti i costi?"
Lo sapeva?
"Si, tu lo sai, e sai anche cosa devi fare, se vuoi veramente salvarli..."
No, lui non avrebbe seguito il suo consiglio!
"Non vuoi farlo? Oh, beh...anche se adesso non vuoi, arriverà il momento....."
La voce scomparve come un ronzio nelle sue orecchie. Goku riaprì le palpebre e vide...
Vide...
Ampie spalle porsi in sua protezione.
Vide...
La veste che copriva quelle spalle lacerarsi in mille striature.
Vide...
I brillanti capelli contaminarsi di rosso sangue.
Vide...
Il corpo di quella persona venir scaraventato contro la nuda roccia, per poi accasciarsi a terra con un gemito.
Ampie spalle poste in sua protezione....

NO!

Brillanti capelli che si tingevano di rosso sangue....

Lui non doveva permetterlo!

Vide...
Vide la creatura avventarsi nuovamente verso quel corpo, che era rimasto steso a terra....

LUI DOVEVA SALVARLO!

Perché....
Nessuno doveva più......

"Allora hai deciso cosa fare?"

Goku si destò al suono di quella voce che tornava a tormentarlo. Se aveva deciso cosa fare? Lui voleva solo....

SALVARLO!

"Lo desideri veramente?"

Si, lui lo desiderava veramente.....

"Sai allora cosa devi fare!"

Si, lui sapeva anche cosa doveva fare....

"Davvero?"

In quel modo sarebbe riuscito a salvarlo....però....

"E allora? Se sai già cosa devi fare cosa stai aspettando?!?!?! FALLO!"

........NO!

"Cosa hai detto?"

HO DETTO DI NO!!!!

"Sai di non avere altra soluzione..."

STA ZITTO!!!

"perché dovrei? Hai detto tu stesso che vuoi salvarlo a tutti i costi..."

ZITTOOOOOO!!!!!!!

"Tu sei troppo debole per salvarlo da solo....."

VATTENE VIA!

"Non vorrai perdere di nuovo..."

VIAAAAA!!!!!

"Ma non eri tu quello che voleva salvarlo?"

Si, ma....

"Si, ma...COSA?!?!? VUOI SALVARLO? E allora....FALLO!"



Il gesto che compì quindi Goku fu un tutt'uno con l'ordine di quella voce. La sua mano si diresse autonomaticamente, senza esitare, verso la sua fronte: afferrò il diadema e lo scaraventò lontano, il più possibile da lui! Una sottile lama cominciò quindi ad insinuarsi nella sua testa, esplodendo, portandogli via ogni cosa...
Ampie spalle poste in sua protezione....
Capelli splendenti che si tingevano di rosso.....
Tutum
Rosso....
Tutum
Rosso....
Tutum
SANGUE!
Tutum.....
All'improvviso....
Tutum.....
L'INEBRIANTE DESIDERIO DI SANGUE!
E...in un attimo....
Goku urlò.
Il sangue gli pulsò nelle vene come se fosse la prima volta che attraversava quel corpo...
I capelli gli crebbero al vento...
Gli artigli si fecero strada come estensione delle sue dita...
Goku urlò e quell'urlo si tramutò nella risata del Seiten Taisei, che sorrise al mondo stolto che l'aveva nuovamente accolto...
E adesso....poteva finalmente ricominciare a giocare.....
Si gettò in seno alla creatura con una tale velocità che il lampo ne avrebbe provato invidia, e quella non fece in tempo ad accorgersi che il calcio sferratole aveva rotto la barriera che si trovò lunga distesa ad alcuni di metri di distanza. Quindi l'ombra di Goku le si avventò nuovamente contro, ma questa volta lei rispose lanciando un altro dei suoi micidiali raggi di energia seguito da un altro miasma, ma il massimo che fece fu procurargli delle leggere escoriazioni su tutto il corpo, mentre l'aria di morte non lo toccò affatto.
Il Seiten Taisei fece un salto indietro e anzi si esaltò. Con la lingua cominciò a leccarsi il proprio sangue e quindi le si avventò nuovamente contro, scoprendo i propri denti accuminati, affondandoli nella sua dura carne, strappandogliela via, mentre il sangue iniziò ad uscire violaceo a fiotti. La creatura urlò dal dolore e questo insieme lo inebriò ancora di più: il sangue che colava, la carne che veniva lacerata, la creatura che man mano abbandonava ogni resistenza, mentre ogni goccia della sua linfa vitale bagnava il terreno e si ragrumava ai fiocchi di neve che avevano cominciato a scendere, spettatori innocenti di quel massacro.
Ma il Seiten Taisei non stava combattendo, lui si stava semplicemente divertendo, dando sfogo al desiderio represso e soffocato da quel maledetto sigillo, alla sete di sangue che sentiva pulsargli nelle vene, al bisogno morboso e primitivo di bagnare i propri artigli, usandoli come pugnali, accanendosi su quel corpo martoriato che era ormai spirato, che era stato soffocato dal suo stesso sangue che gli aveva contaminato le vie respiratorie e.....
Alcuni colpi di tosse.
Il Seiten Taisei venne distolto dal suo macabro gioco e si voltò. Strinse di più i due pertugi che gli fungevano da occhi e sorrise pienamente, perché aveva notato che c'era ancora qualcuno con cui si era dimenticato di divertirsi, una nuova vittima su cui sfogare la sua sete di distruzione, sangue e morte....


Sanzo venne scaraventato sulla parete di dura roccia e una fitta lancinante gli attraversò la schiena mozzandogli il fiato. La vista gli si offuscò completamente, mentre un gemito usciva dalla sua bocca, seguito da un guizzo di sangue che gli sporcò le labbra. La violenza del contraccolpo lo fece quindi crollare a terra, privo di sensi. Quando si riprese riuscì a malapena ad intravedere lo scempio che stava facendo la stupida scimmia...già...la stupida scimmia...perché diavolo si era tolto il diadema, quel deficiente?!?!? Cosa aveva in quella sua dannata testaccia!!!! Non aveva ancora capito quali erano le conseguenze di quel suo gesto sconsiderato?!?!?
Si alzò lentamente, mentre tutto il suo corpo veniva devastato dal dolore che le lesioni provocate dal violento colpo appena subito gli avevano causato, ma cominciò comunque a dirigersi nella sua direzione. Maledetta scimmia vorrei ammazzarti, dannata scimmia VORREI AMMAZZARTI!!! Questo è quello che stava continuando ad imprecare tra sé e sé, nel tentativo inutile di far tacere quella fastidiosa voce che aveva cominciato prepotentemente a chiedergli: Perché ti sei gettato? Perché hai messo a repentaglio la tua vita per salvarlo? Poi, mentre era completamente assorto in questi pensieri, sentì qualcosa di duro colpirlo violentemente alla testa, e il vortice che già vi dominava dopo aver fatto solo pochi passi peggiorò a tal punto che le gambe non lo ressero e cadde a terra. Un demone? No, non poteva essere...se fosse stato uno youkai avrebbe dovuto avvertirne la presenza, ma allora chi... "Certo che questo è proprio uno spettacolo interessante!"
Una voce bassa e sgradevole, questo fu tutto quello che riuscì a pensare.
"Non credevo che fosse forte fino a questo punto..."
Sanzo cominciò a far fatica a seguire il discorso dell'uomo, che cominciò a sentire a spezzoni: il secondo colpo ricevuto aveva peggiorato la botta precedente e quindi alternava momenti di lucidità a momenti in cui il buio si faceva completo.
".....Genjo Sanzo? Non credevo invece che tu fossi debole fino a questo punto...motivo in più allora perché io..."
Approffittando di quell'attimo di lucidità, Sanzo estrasse con un gesto disperato la pistola che nascondeva nella manica, ma non fece in tempo a premere il grilletto che l'uomo dette un calcio alla sua mano, tanto che si ritrovò a stringere i denti. Al primo seguì un secondo calcio, questa volta all'imboccatura dello stomaco, che lo fece rotolare alcune volte provocandogli infine un conato di vomito che uscì dalla sua bocca.
"Stavo dicendo che la tua debolezza è un motivo in più per requisire questo oggetto..." e così dicendo si appropriò del sutra, "...anche perché dubito che ti servirà molto nel luogo dove stai per andare..."
Sanzo lo afferrò per la caviglia bloccandolo con la forza del suo peso:
"Ma.....ledet..........viglia.....cc....."
Per tutta risposta l'uomo si liberò di lui assestandogli un altro calcio.
"Non fare quella faccia....un bel visino come il tuo non si addice a quell'espressione..."
Sanzo alzò lo sguardo ma non riuscì a metterlo a fuoco, sebbene lo vedesse osservare la scena del Seiten Taisei che si accaniva sul corpo della creatura come se fosse profondamente interessato allo svolgersi dello scontro.
"Si, decisamente avevo sottovalutato quanto fosse forte....bene, io adesso comunque me ne vado, anche perché la situazione si sta facendo un po' troppo calda per i miei gusti..." e proprio allora vide il Seiten Taisei dare il colpo finale alla creatura mandata dalla sua padrona.
"Ma comunque, anche se me ne vado, ti lascio in buona compagnia! Allora....arrivederci all'inferno!"
Sanzo tossì cercando di riprendere fiato e quindi con uno sforzo estremo riuscì ad alzarsi in piedi, ma inutilmente: l'uomo era già sparito con il sutra, mentre il mondo attorno a lui aveva cominciato a venir inghiottito nel vortice che dominava nella sua testa. Girava, girava tanto violentemente che sul momento non si accorse minimamente delle due fessure dorate che lo avevano puntato divertite. E quando se ne accorse era ormai troppo tardi. Riuscì a malapena ad accorgersi che quell'essere, quell'essere che voleva spacciarsi per la scimmia che lui picchiava ogni giorno con il suo harisen si stava avventando contro di lui, prima di sentire i suoi artigli penetrargli nella carne:
"Go...ku...."
Riuscì comunque con le restanti forze ad alzare il braccio, posandogli la mano sulla fronte:
"Sei...proprio...una stupida...scimmia...."
Il diadema ricomparve dal nulla.
Poi la luce si spense e tutto divenne nero.


Freddo....
Era tutto buio....
Solo....
Stava galeggiando.....
"Go...ku...."
Qualcuno lo stava chiamando.....
Ma nell'oscurità non vedeva nessuno.....
Di chi era quella voce?
"...stupida...scimmia...."
Aprì gli occhi e il sole lo accolse....ma perché i suoi raggi erano oscurati?
Mise a fuoco e si accorse dei biondi capelli sporchi di sangue che gli sferzavano il volto...
Biondi capelli contaminati di rosso....
Chi era quella persona?
Ma quello era....
"Sanzo?"
Lo riconobbe e il cuore si paralizzò a quella vista.
"Sanzo? Ehi, SAN..."
Provò ad alzare la mano per toccarlo e solo allora si accorse....si accorse che le sue dita erano ancora conficcate nella sua carne. Tolse la mano e fece un salto indietro, chiamandolo:
"Sa...Sanzo?"
Sanzo non rispondeva.
Alzò la mano, ancora sporca di sangue....guardò nuovamente Sanzo disteso a terra, mentre quel liquido rosso continuava ad uscire dal punto dove fino a pochi istanti prima c'erano state le sue dita....si avvicinò di nuovo a lui e si inginocchiò, incredulo, davanti a quel corpo esanime....si portò le mani tra i capelli, mentre la testa cominciò a girargli violentemente.... Un urlo di muto dolore uscì dal profondo della sua anima e l'oscurità l'avvolse.


Stava camminando senza meta. Dove si trovava? Nostalgia. Sembrava una montagna....poteva sentire il rumore dell'acqua dopo il disgelo invernale e le fronde degli alberi agitate dal vento. Non si vedeva traccia del passaggio di alcun essere umano.
Una lunga salita....e qualcuno che piangeva, piangeva insistentemente. Cominciò ad inerpicarsi, finché non arrivò ad una grotta chiusa da sbarre e da talismani. All’interno, un ragazzino con catene alle braccia, alle gambe ed al collo, tutto rannicchiato in un angolo. Goku si pose davanti a quelle sbarre:
“Ehi, ragazzino, perché piangi?”
“L’uccellino è morto.”
Goku guardò davanti a lui: a terra i resti terreni di un uccellino morto. Tornò quindi a fissare il se stesso di alcuni anni prima:
“L’uccellino è morto?”
“Si, è morto, e tu non hai fatto niente per impedirlo.”
“Ma cosa avrei potuto fare? Ero rinchiuso nella mia prigione….”
“Se tu non fossi stato imprigionato, forse avresti potuto salvare l’uccellino”.
Goku si scontrò con l’accusa delle sue stesse parole:
“Cosa stai cercando di dirmi?”
“Che è colpa tua.”
“Colpa mia? In che senso è colpa mia?”
“Guarda le tue mani.”
Goku sollevò le mani:
“Ma questo è sangue!”
“Certo! E non riconosci quel sangue?”
“Chi…..?”
Goku fissò le due strette fessure dorate che lo stavano guardando ridendo, mentre i denti aguzzi venivano messi in risalto da quella stessa risata:

“ASSASSINO!”





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*Egot sorseggia il suo the e aspetta le reazioni...*
Tutti:.......0_0
*Egot finisce di sorseggiare il the e aspetta le reazioni......*
Tutti:...........................................O______________________O;;;;;;;;;
Egot:Ehm....perché questo silenzio?^^''''''
Tutti:...........-_________________________-;;;;;;;;;
Egot:^^;; Ragazzi/e? Vi prego ditemi qualcosa!!!!! Ditemi che 'sto capitolo fa schifo, che è orrendo, che è scritto da cani, ma vi prego, DITE QUALCOSA!!!
Lalla: Si, vi prego, ditele qualcosa, altrimenti mi si deprime troppo! E' da due mesi che va avanti a dire:"Quando posto questo cappy mi ammazzano, quando posto questo cappy mi ammazzano!" Per cui vi prego, ditele qualcosa o non la finisce più!!!! A si, a proposito...sono Lalla, quella che l'ha istigata a scrivere, piacere!^_________^
Egot*sussurrando*:Guarda che così ammazzano anche te e....
*Sanzo carica la pistola e me la punta nuovamente alla tempia*
Egot*senza voltarsi*: Di nuovo tu?!?! Che vuoi?!?!?
Sanzo:Ma tu non avevi detto che saresti stata più magnanima nei miei confronti? E poi perché dovrei salvare la scimmia!!!!!
Egot: Beh, ma io sono stata più che magnanima!
Tutti+Sanzo: COOOOOME SCUSA?!?!?O___________________O
Egot *sorridendo*^_______^: Beh, se volevi che lasciassi la versione originale in cui la creatura tanto pucciosa ti spappolava il fegato e lo stomaco e tu cominciavi a vomitare sangue e bile ogni cinque secondi.....ringrazia Lalla che mi ha fatto notare che se tu eri già da prima in quelle condizioni a povero Gokkino non restava più niente da infilzare!
Lalla: Confermo! ^_________^
Tutti+Sanzo:O__O
Sanzo: No, ma......
Egot *Guardandolo storto*: Senti, non dirmi che preferivi la versione in cui Goku si toglieva il diadema e lo lanciava contro il tuo bel faccino rompendoti il setto nasale e facendoti svenire a terra come una donnicciola?
Lalla: Confermo che c'era anche questa possibilità...abolita fin da subito per ovvi motivi^____^ Per cui Sanzo adesso smettila di rompere o lascio il via libera a Egot per la versione originale! E allora ne riparliamo...perché questi appena citati sono solo dei piccoli assaggi dell' immensa crudeltà di cui le nostre menti contorte sono capaci!^___________^
Egot: Ecco, potremmo ad esempio farti morire per gli starnuti mandandoti contro i due super gatti di Lalla!
Lalla: e potremmo anche farti venire la diarrea!^______^
Egot:^^;;;; Ehm, Lalla, adesso non degeneriamo, però...
Sanzo:.........ma non c'è un modo per andarsene da questa fic?
Egot: Beh, se vuoi posso dare conferma della tua morte nel prossimo capitolo!^_____^
Sanzo: -.-.....non intendevo QUEL modo......
*Goku si avvicina con i lacrimoni agli occhi e mi tira per la felpa*: Voi tanto parlate di Sanzo! E io? Che dovrei dire? Ma vi rendete conto che quello che sta soffrendo di più in questo momento sono io?
Egot*con occhi materni*: Mi dispiace Goku......lo so, mi dispiace, ma in realtà non ho ancora finito con te......
Goku: Non hai ancora finito?!?!? Egotchan-neechan, ma cosa ti ho fatto di male?!?!?!ç___ç
Egot: Sei un personaggio che adoro ed hai un passato misterioso!^______________^
Goku: -____________-;;;;....ç_______________________ç Che qualcuno mi salvi...
Gojyo&Hakkai*impauriti*: Speriamo che anche a noi non tocchi la stessa sorte...
Egot & Lalla*ricordandosi della loro esistenza*: Chissà, tutto è possibile!^____________^
Sanzo+Goku+Gojyo+Hakkai: AIUTATECI!!! SALVATECI DA QUESTE 2 PAZZEEEEE!!!!!!!!!!!ç____________ç

Egot: bene, allora spero che adesso vi siate tutti ripresi e allora.....COMMENTATE!!!!!!!^^

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Capitolo 8
*** Capitolo sette ***


Un urlo di muto dolore uscì dal profondo della sua anima e l'oscurità l'avvolse. E questo fu l'inizio di tutto. Non sto scherzando: questa è stata la prima frase che ho scritto di questa fic, mentre mi trovavo in spiaggia in Croazia insieme a Lalla la scorsa estate (agosto 2003). Col tempo avrei potuto cambiarla, ma ormai ne ero talmente legata che ho deciso di lasciarla così com'era. Quello che leggerete adesso invece è ciò che è seguito a quella frase, perché questo è stato invece il primo capitolo che ho scritto. Questo è il risultato finale. Sappiate anche che "il mosaico" è nato solo in seguito, tutto per dare una consistenza maggiore alla scena che vi apprestate a leggere. So che il capitolo è corto, molto + corto del solito, ma integrarlo a quello precedente o a quello successivo avrebbe tolto una parte della bellezza che per me ha questo capitolo, per cui ho lasciato che restasse assestante. Io adoro questo capitolo perchè quando l'ho scritto vi ho lasciato una parte del mio cuore all'interno, per cui lo dedico a tutti e a nessuno e ringrazio Lalla, che mi spinse a mettere questa scena sulla carta, in quell'ormai lontana e calda mattina d'inizio agosto....



CAPITOLO 7




I ricordi travolsero Goku come un fiume in piena.
Ricordava una notte con la luna, alta e splendente, in pieno contrasto con il blu del cielo sullo sfondo, e in quel momento aveva pensato che non avrebbe mai visto nulla di più bello al mondo.
Poi però aveva scoperto il giorno e, con esso, lunghi capelli dorati che brillavano al sole, che *erano* il sole, il suo sole.
Konzen era il sole.
Ricordava capelli argentati e due occhi dorati come i suoi che gli sorridevano, mentre gli dicevano di esser felice perché lui era un essere unico al mondo. Anche Nataku era unico al mondo. Come lui, un essere eretico.
E poi c'era Ken-niichan, sempre così arrogante con tutti, all'opposto di Ten-chan, sempre calmo e composto, ma che diventava peggio di Ken-niichan quando si alterava.
Certo che, anche se erano in pochi a volergli bene, lui era felice perché gli bastava l'affetto di quelle quattro persone per farlo sentire a casa. Poi.......era arrivato quel giorno......
Ricordava con chiarezza il discorso che aveva udito tra Konzen e Ten-chan, ricordava anche di esser corso via, lungo il corridoio, alla ricerca di Nataku, perché non era possibile che volesse ucciderlo veramente. Aveva aperto la porta e superato le guardie, era entrato nella sala e l'aveva visto, aveva preso le sue braccia nelle sue mani e gli aveva chiesto se era vero. Fu allora che il padre di Nataku gli ordinò davvero di ucciderlo. Lui aveva dato un pugno a quell'uomo così meschino e Nataku gli si era avventato contro:
"STA LONTANO DA MIO PADRE! Mio padre è il mio signore. Qualsiasi cosa lui mi dica di fare....qualsiasi cosa mi faccia....lui è la mia ragione di vita! E chiunque faccia del male a mio padre, chiunque questi sia.... .io lo uccido!"
Sangue..... Ken-niichan lo aveva difeso ma Nataku era troppo forte. Allora, almeno prima di morire, aveva voluto assolutamente che Nataku sapesse il suo nome. Aveva sorriso.
"Nataku.... a proposito del mio nome.... è Goku..... piacere di conoscerti."
Nataku si era bloccato e le lacrime avevano cominciato a rigargli le guance.... poi... aveva compiuto quel gesto..... aveva voltato la spada contro se stesso trafiggendosi la spalla..... e sangue.... il sangue di Nataku ovunque, sopra di lui....
Nel cadere Nataku si era aggrappato alla sua veste ed aveva aperto le labbra:
"Go...ku.... guarda, Goku.... non è lì... è qui.... guarda.... quell'albero..... proprio in cima.... c'è un nido..... riesci a vederlo?"
Il sangue di Nataku gli era arrivato anche sulla faccia:
"Dove, dov'è? Nataku, devi.... alzarti, devi dirmi dov'è, altrimenti non riesco a vederlo!!!"
Nataku era crollato a terra e in quel momento a Goku era sembrato di impazzire.... cos'era successo dopo? Sangue....


Goku continuò a fissare le sue mani mentre alcune voci lo chiamavano in lontananza..... già.... cos'era successo dopo? Sangue....


Ricordava di essersi trovato inginocchiato con Konzen davanti a lui, steso a terra, e le sue mani sporche, sporche del suo sangue..... Konzen aveva alzato il braccio verso il suo viso.... aveva aperto le labbra, pronunciando il suo nome....poi non aveva più detto niente.... e lui era rimasto a fissarlo, mentre il chiasso fuori dalla stanza era diventato un tutt'uno con il ronzio nelle sue orecchie.
“Goku! Goku!”
Nataku aveva spalancato la porta e si era incamminato verso di lui, un’espressione di stupore scolpita sulla sua faccia.
“Goku, sei stato tu?”
Goku aveva alzato lo sguardo vuoto verso quello che aveva considerato per un lungo tempo come il suo migliore amico:
“Nataku, dove sono Ken-niichan e Ten-chan?”
“Goku, ti ho chiesto se sei stato tu!”
“E Konzen? Dov’è Konzen?”
“Goku, RISPONDIMI!!!”
“Dove sono finiti tutti?”
“Goku, SONO DAVANTI AI TUOI OCCHI!!!”

Lo sguardo di Goku si era spostato sui tre corpi che lo circondavano: Ten-chan, i cui lunghi capelli fuligginosi stavano in disordine sul pavimento; Ken-niichan, con quell'arma conficcata nel ventre; e poi lui, lui con i suoi capelli d’oro, splendente come il sole anche nel silenzio del sonno eterno, lui, lui, Konzen, Konzen….
“ALLORA GOKU! SEI STATO TU?!?!”
Un fulmine aveva trapassato il cuore di Goku.
“NON SONO STATO IO!!!”


“Sono stato io! Sono stato io! SONO STATO IO!”
Mentre fissava il corpo steso davanti a lui, Goku riuscì solo ad intravedere le due figure che gli si stavano avvicinando con aria preoccupata.
“Sono stato io! SONO STATO IO! IO SONO STATO!!!”
"Goku, calmati, cos'è successo? Tu stai bene? Lascia che mi occupi di Sanzo!"
Goku si voltò verso l’uomo che aveva parlato, fissandolo con occhi sbarrati: “Ten-chan?”



Hakkai aveva accelerato al massimo ma, come nelle loro più oscure previsioni, i loro presentimenti si avverarono nella maniera peggiore: erano arrivati troppo tardi. La scena che si presentò davanti ai loro occhi fece accapponare loro la pelle. Quelli che sembravano i resti del demone che aveva attaccato Goku e Sanzo erano sparsi un po’ ovunque, tanti piccoli pezzi che circondavano quello che difficilmente si sarebbe potuto ancora riconoscere come un corpo, che i teneri fiocchi candidi stavano ricoprendo con il lenzuolo dei morti. Dall'altra parte della radura, sotto ad una parete di roccia, videro Sanzo steso a terra, apparentemente privo di sensi. Rannicchiato accanto a lui e scosso dalle urla e dai singulti, stava Goku, quasi irriconoscibile visto il quantitativo di sangue che gli si era raggrumato addosso.
“Goku! Goku!”
Tra le urla di delirio prive di senso riuscirono a riconoscere un'unica frase.
Hakkai, con fare preoccupato ma deciso, gli si avvicinò posandogli una mano sulla spalla: "Goku, calmati, cos'è successo? Tu stai bene? Lascia che mi occupi di Sanzo!"
Vide lo sguardo di Goku alzarsi verso di lui, mentre dai suoi occhi sbarrati continuavano a scendere calde lacrime.
"Ten-chan?"
Nel sentirsi chiamare in quella maniera Hakkai ebbe un brivido lungo la schiena. "Sei tu, Ten-chan?"
"Goku, guardami, chi è Ten-chan? Sono Hakkai!!!"
Goku abbassò nuovamente lo sguardo, senza staccarsi dal corpo di Sanzo, la sua voce solo un sussurro. "Lui mi aveva sempre detto di non andare in giro senza il suo permesso....e io gli ho disubbidito, vero? Konzen adesso sarà arrabbiato con me, non è vero?"
"Goku, ti prego, riprenditi!"
"Me ne sono di nuovo andato in giro senza il suo permesso, non è vero? Ma...."
Lo sguardo di Goku si soffermò sul corpo di Sanzo e su altre forme poste a terra visibili solo ai suoi occhi e quindi guardò nuovamente Hakkai, terrorizzato:
"NOOOOOO!!!!! VATTENE VIAAAAAA!!!!!!"
"Goku, Goku, ti prego, CALMATI!!!! Gojyo, dammi una mano, Sanzo è messo male! Aiutami a tenere fermo Goku!!!"
Gojyo era rimasto impietrito davanti alla scena di Goku in quelle condizioni, soprattutto quando aveva collegato le prime parole che aveva detto al diadema che vedeva splendere in mezzo alla neve tinta di rosso e viola. Poi però venne in aiuto di Hakkai: si avvicinò alla stupida scimmia e, con voce ferma, disse: "Goku, mollalo, lascia che Hakkai si occupi di lui!" e nel dire ciò cercò di allontanare Goku dal corpo di Sanzo.
"NOOOO!!!!!!! Non porterete via Konzen!!!!"
Goku si avvinghiò al corpo privo di sensi, cominciando a scuoterlo.
"Konzen! Konzen! Konzen! Konzen! SVEGLIATI KONZEN!!!!"
"Goku! Non devi muoverlo!!! Adesso calmati!!!!!"
Davanti alle urla e al comportamento di Goku, Gojyo si vide allora costretto a trascinarlo via con la forza per permettere ad Hakkai di controllare le condizioni di Sanzo, ma subito dopo Goku emise un gemito e cadde privo di sensi tra le sue braccia.
"Hakkai, Goku è svenuto! Come sta Sanzo?"
"E' ancora vivo! Sanzo ehi, Sanzo, mi senti? Gojyo, metti Goku su Hakuryu e aiutami a trasportarlo! Ho bloccato l'emorragia, ma sta diventando cianotico! Dobbiamo raggiungere al più presto un luogo coperto, altrimenti....!!!"


Goku si sentì afferrare alle spalle da un uomo. Assomigliava a Ken-niichan. Non poteva essere lui però. I capelli di Ken-niichan erano neri, mentre quelli di quest'uomo erano rossi, della stessa tonalità del liquido viscoso che si stava espandendo sotto al corpo di Ken-niichan. Non poteva essere Ken-niichan. Ken-niichan era morto. Ten-chan era morto. Konzen era morto. Quelli che ora vedeva erano solo dei fantasmi venuti a vendicarsi sulla sua anima. Erano tutti morti, e lui era l'unico responsabile. Konzen gli aveva donato il sole e lui non aveva fatto niente per salvarlo.
Peggio: Konzen era morto per mano sua.






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Piccole note dell'autrice
Visto che ho scoperto che c'è + di qualcuno che non ha ancora letto il gaiden (o almeno non fino a dove sono arrivati in patria), lasciate che aggiunga questa piccola spiegazione, almeno per rendere + chiaro il tutto (avviso spoiler fino alla fine del 18° capitolo del Gaiden).

Innanzitutto i nomi: visto che questo capitolo si basa soprattutto sulla visione dal punto di vista di Goku, ho utilizzato i nomignoli che usa lui per chiamare Tenpou e Kenren, ovvero Ten-chan( "piccolo Ten") e Ken-niichan ( "fratellino Ken").

Passiamo alle scene.
Le scene, come quella del discorso tra Tenpou e Konzen, della fuga lungo il corridoio di Goku o quella del padre di Nataku che ordina al figlio di ucciderlo, tutto quello che ho descritto fino al momento in cui Nataku sviene a terra, mi dispiace dirvelo, ma avviene così anche nel manga. Dopo quell'episodio Li Touten cerca di portare via il figlio dicendo a Goku che in realtà lui può ancora utilizzarlo per ucciderlo. Dallo schock e dalla rabbia il diadema di Goku si spezza e il Seiten Taisei massacra la maggior parte dei presenti sotto agli sguardi allibiti di Konzen, Tenpou e Kenren (lo sguardo di Konzen in quella situazione fa veramente male al cuore). Li Touten per difendersi gli getta addirittura il corpo svenuto di Nataku contro, ma il Seiten Taisei non lo degna di uno sguardo e lo lascia cadere a terra, per poi avventarsi su Li Touten e portargli via un occhio. A questo punto arriva anche Kanzeon Bosatsu che, davanti alla domanda di Konzen se esiste una maniera per far tornare Goku come prima, risponde: "Una maniera? Che bisogno c'è? Mettiamo fine alla sua vita e facciamola finita!"
Konzen rimane schoccato dall'affermazione della zietta e la osserva sferrare un pugno a Goku facendolo svenire a terra. Nell'esatto momento però in cui lei sta per dargli il colpo di grazia, Konzen le si avventa contro sferrandole un pugno(subito restituito) e porta via Goku dalle sue grinfie. Prima di scappare insieme a Kenren e Tenpou (non senza lottare), lui la guarda e le dice: "Non avrò alcun rimpianto."
Evito adesso di raccontarvi per filo e per segno tutto, ma sappiate che al momento si sa solo che i nostri quattro si barricano nell'ufficio di Tenpou (ormai sono considerati come dei traditori, in quanto stanno difendendo Goku) e che Goku, anche se ancora svenuto e in preda alla febbre, è ancora in versione Seiten Taisei.
Da qui nascono le teorie, perché non si sa ancora se Goku ritorna normale o meno, né si sa come muoiono Konzen e gli altri. Inutile dire che nel scrivere questa fic ho abbracciato l'ipotesi peggiore che si sente circolare, ovvero la possibilità che sia stato proprio lui ad ucciderli (e questo dovrebbe spiegarvi il suo comportamento nei miei primi sei capitoli).

E adesso.....COMMENTATE PLEASE! >_<


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Capitolo 9
*** Capitolo otto ***


Ringrazio al solito Kairi, ShaolinQueen e Seiko per i loro commenti!
Francy222…non farti nessun problema, hai solo esposto la tua opinione e la sai una cosa, non sei neppure la prima a “criticare” il mio settimo capitolo! Personalmente sono ben disposta ad accettare critiche, anzi, se dovessi abbattermi per le critiche non avrei neppure cominciato a pubblicare in internet le mie fanfiction (di cui questa è la prima…) ^_^ Quindi non angustiarti e anzi, continua a seguire la fic e fammi sapere in tutta onestà cosa ne pensi!^^ Solo così un autore può sperare di migliorare…
Per quanto riguarda la tua proposta, ti dirò, mi spedirai quella fic, ma non adesso… prima termino di postare qui la versione riveduta e corretta di questa fic (che ho già terminato da ormai un buon mesetto, pubblicando il 15° capitolo su ff.it), e poi me lo manderai, d’accordo? Sono curiosa di leggere qualche altra fic sul possibile finale del gaiden…^_~

Un bacione a tutti/e, io attendo come sempre i vostri commenti!^*^





CAPITOLO 8




Gojyo chiuse la porta dietro di lui, lo sguardo coperto dai lunghi capelli rosso sangue. Cercò il pacchetto di sigarette nel taschino, ma appena tentò di estrarne una schiacciò con la mano il pacchetto: le sigarette erano finite.
Hakkai lo stava osservando in silenzio seduto dietro al tavolo posto al centro della stanza. L'appartamento non era molto grande, anzi, era formato solo da tre stanze minuscole, poco arredate, rivestite in legno, e l'unico riscaldamento era dato dai caminetti al cui interno stavano ora crepitando le fiamme. Dovevano veramente ringraziare il cielo per aver trovato quel posto, viste le condizioni in cui si trovavano. Una volta partiti dalla radura avevano deciso di non tornare indietro al paese da dove erano partiti la mattina, anche perché non c'era tempo sufficiente. Hakkai aveva quindi accelerato sperando che il villaggio che dovevano raggiungere fosse più vicino delle stime che aveva fatto alla locanda e avevano ringraziato il cielo di averlo raggiunto prima che la bufera di neve si abbattesse su di loro. E adesso erano lì da due giorni, nell'estenuante attesa che cambiasse qualcosa. "Allora, come sta Sanzo?"
Gojyo abbozzò un mezzo sorriso, spostandosi con la mano i capelli da davanti gli occhi: "Mah.... direi che il peggio è passato...grazie al tuo pronto intervento e alla sua pellaccia si riprenderà....quello è talmente odioso che non lo vuole neppure la morte.........senti, non è che per caso hai una sigaretta?"
Hakkai sorrise ed incrociò le mani sotto al mento:
"Lo sai che non fumo."
"Ahahahah!!! E' vero, hai ragione!"
Gojyo si spostò dallo stipite della porta, dirigendosi anche lui verso il centro della stanza. "Potresti vedere se a Sanzo ne sono avanzate..."
A questo punto Gojyo si mise veramente a ridere:
"Hey, ma stai scherzando?!?!? Potrei avvelenarmi fumando le sigarette di quel bonzo corrotto!!! E poi sai che non si farebbe molti problemi a spararmi, nel qual caso...."
Hakkai continuò a sorridere:
"Anche tu hai ragione."
Un silenzio imbarazzato scese nuovamente tra di loro. L'unico rumore nella stanza era quello di un mormorio sordo proveniente dalla porta socchiusa accanto a quella dalla quale era appena uscito Gojyo. Nessuno dei due aveva il coraggio di porre la domanda. Da quando erano arrivati, Goku era rimasto disteso sul suo letto, fissando il soffitto con occhi sbarrati. Ogni qualvolta tentavano di avvicinarglisi, cominciava ad urlare frasi senza senso e sembrava aver paura di loro, quasi non li riconoscesse. E loro si sentivano con le mani legate. Non avevano mai visto Goku in quelle condizioni e non sapevano cosa poter fare per lui anche perché, se era vero quello che lui stesso aveva detto mentre delirava in mezzo alla radura, c'era il rischio che avesse subito uno shock troppo grande da sopportare, uno shock che solo il risveglio di Sanzo forse avrebbe potuto lenire... però Sanzo non si era ancora svegliato, per quanto le sue condizioni non dessero più adito a preoccupazioni. Ma Sanzo si sarebbe ripreso! Non poteva essere altrimenti!
Potevano quindi solo sperare che vedendolo Goku avrebbe riacquistato almeno in parte coscienza di quanto lo circondava, così anche loro avrebbero potuto capire cosa gli era accaduto nei giorni precedenti.
Il silenzio venne rotto dalla voce bassa di Gojyo:
"Senti, Hakkai, io vado a recuperare un pacchetto di sigarette al market qui sotto. Serve niente?"
"No, grazie, va pure."
Gojyo prese la giacca e se la infilò, ma non fece in tempo a prendere in mano la maniglia che sentì una sedia cadere a terra dietro di lui.


Goku era disteso sul suo letto, gli occhi fissi sul soffitto.
La luce.
"Brilli tutto!"
Il sole.
"Dammi un nome!"
"Goku."

La luce!
"E così...il mio nome è Goku?"
"Si, corto, così che anche una stupida scimmia come te riesca a ricordarlo!"

Il sole....
"Ho scordato di dire a Nataku il mio nome!"
"Beh, che problema c'è? Glielo dirai la prossima volta che lo incontrerai."

Amicizia.
"Cosa avete detto? Uccidermi? Non è possibile, Nataku ha detto di essere....(mio amico....)..."
Il corridoio.
"Nataku, è una bugia, vero? Tu...tu non vuoi uccidermi! Non è vero, è tutta una bugia, vero Nataku?"
Quell'uomo.
"UCCIDILO! Qui e adesso."
Quell'uomo.
"Tu! E' tutta colpa tua! Sei tu che riempi la testa di Nataku con tutte queste stupidaggini!"
Nataku.
"STA LONTANO DA MIO PADRE!!!!"
Lacrime.
"Ken-niichan! Basta! Nataku! SMETTETELA!"
Vuoto.
"Scappa Goku!"
"NO!"

Un nome.
"Nataku....a proposito del mio nome....è Goku.....piacere di conoscerti."
Poi sangue.
Sangue.
Perdita.
Colpa.
Lacrime.
Oscurità.
Solitudine.
Infinite stagioni....
Assoluto silenzio....
Poi...nuovamente la luce. Il sole. KONZEN! ......No......
La figura si era stagliata in controluce fuori dalle sbarre.
"Ehi! Tu sei quello che sta continuando a chiamarmi, giusto?"
Chi...chi era quella persona?
"Cosa...?...Io...non ho chiamato nessuno.....chi sei tu?"
Gli ricordava tanto il sole.....
"Non raccontarmi fandonie. Ti ho sentito continuare per un bel po'. E' terribilmente fastidioso, per cui finiscila! Piuttosto....ti prenderò con me....siccome non vedo altra alternativa...."
No...non Konzen....SANZO!
Goku ad un tratto comprese. Quelli che stava vedendo ora non erano dei fantasmi venuti a vendicarsi di lui, ma i suoi compagni di viaggio, ai quali teneva più di qualsiasi altra cosa al mondo. Konzen, Ken-niichan, Ten-chan...anche loro erano stati importanti, ma poi? Cosa era...non poteva essere, non poteva essere stato lui, no, non poteva! Come poteva essere stato lui a distruggere con le sue mani le uniche persone che gli avevano dato un luogo dove tornare? No, ora lui aveva bisogno di conferme, voleva parlare con quei fantasmi che sentiva nella stanza accanto, voleva parlare con loro, toccarli, chiedere loro cosa fosse successo, chiedere loro perdono, perchè era stata colpa sua...perchè era stata colpa sua....li aveva uccisi lui, lui e nessun altro, e ora si trovavano lì, con altri nomi ma sempre con le stesse sembianze....Gojyo...Hakkai.........Sanzo....


Hakkai si era alzato di scatto, fissando incredulo Goku che aveva appena fatto capolino dalla camera, completamente sudato e con la faccia di uno che avrebbe vomitato da un momento all'altro.
Goku spostò lo sguardo febbricitante prima su Gojyo e poi su Hakkai, che erano rimasti immobili, prima di muovere un altro passo in avanti.
"G-Gojyo...Ha...Hakkai....perdona..."
Goku non riuscì a finire la frase che le gambe gli cedettero e perse conoscenza. Gojyo scattò evitandogli giusto in tempo di cadere a terra. Lo sollevò e lo riportò nella sua stanza. Dopo averlo posato sul letto, lo colpì con dolcezza sulla testa:
"Perdono? Il perdono è proprio l'unica cosa che devi chiederci, stupida scimmia! Vedi di rimetterti in fretta, perché tra te e quel maledetto bonzo corrotto non so chi ci stia creando più problemi!"
E nel dire ciò si chiuse anche quella porta alle spalle.
Lasciato solo nel silenzio della sua camera, Goku ricadde in preda alla febbre e al delirio, mentre due lacrime scendevano rigandogli il volto.
Li aveva visti. Li aveva toccati. Erano reali. Non erano fantasmi. Loro erano vivi, non solo finzioni date dalla sua mente.
Però....
No...non voglio....che accada di nuovo....


***


Qui, nell' assoluto silenzio dove solo io esisto....
Dimmi che esisto!
Ti sto chiamando da 500 anni!
Sono solo!
Non c'è nessuno!
Dimmi che non ci sono solo io al mondo!
Lo so che esisti anche tu!
Ti sto chiamando da 500 anni!
Da 500 anni chiamo il tuo nome che neppure ricordo!
Ti prego! FAMMI ESISTERE!!!

BASTA! Era ora di finirla! Quella voce aveva veramente cominciato a stufarlo!
Sanzo era fuori di sé dalla collera, non ne poteva più di quella situazione! Cominciò quindi a percorrere la salita che lo conduceva da quella voce così irritante. Un bambino incatenato all'interno di una caverna. Solo un inutile moccioso piagnucoloso. Un moccioso piagnucoloso con la faccia da stupido.
Ma i suoi occhi....due soli dorati che lo fissavano....
"Ehi! Tu sei quello che sta continuando a chiamarmi, giusto?"
Il moccioso lo fissò con aria incredula.
"Cosa...?...Io...non ho chiamato nessuno.....chi sei tu?"
Sanzo lo fissò di rimando.
Veramente uno sguardo stupido....ma non riusciva ad assumere un'espressione più intelligente?
"Non raccontarmi fandonie. Ti ho sentito continuare per un bel po'. E' terribilmente fastidioso, per cui finiscila!"
Mi ricordi tanto il sole....
Che stupido. I suoi occhi erano come due soli. .......Ma cosa diavolo stava pensando?
Mentre la ragione di Sanzo continuava un'inutile battaglia, le sue labbra si mossero da sole:
"Piuttosto....ti prenderò con me....siccome non vedo altra alternativa...."
Ma....cosa diavolo stava dicendo?!?!? Perché lo stava prendendo con sé? Lui voleva vivere solo per se stesso, non voleva più avere legami!!!
Nonostante tutto, Sanzo allungò la mano verso quel moccioso, che anelava a lui come se fosse la sua linfa vitale, facendo ad un tratto sentire vivo anche lui, come non lo era più stato da un lunghissimo tempo....e ad un tratto la mano che anelava divenne la sua, perché anche lui era da sempre alla ricerca del suo sole, della luce che lo avrebbe fatto sentire vivo di nuovo, della luce della cui esistenza aveva fatto finta di niente, nascondendosi dietro ad un muro fatto di autocompatimento e rabbia contro se stesso che si era inspessito con gli anni....ma adesso, davanti a quel moccioso, il muro stava per crollare, stava per cadere in frantumi, mentre le loro mani stavano per toccarsi..........il ragazzino ritrasse la mano.
Lo scenario cambiò improvvisamente.
Ora si trovavano all'interno di una stanza buia e il ragazzino ormai cresciuto non era più incatenato, ma era rannicchiato in un angolo di un letto ed era scosso dal pianto. Sanzo vedeva la scena stando dall'altra parte della stanza e non riusciva a spostarsi da quella posizione, quasi vi fosse un muro invisibile a bloccare i suoi passi. Lui sapeva il nome di quel ragazzo, voleva chiamarlo, urlarlo, ma le sue labbra si muovevano senza emettere alcun suono, quasi non avesse più le corde vocali.... Lasciatemi stare! Vi ho ucciso io! Sono stato io! Perdonatemi! Lasciatemi solo! No!!! Konzen! Konzen! Svegliati, Konzen!!! Ten-chan! Ken-niichan! E' stata colpa mia! Vi prego, perdonatemi! Non abbandonatemi!!! Gojyo!...HAKKAI!.......SANZO!!!!!
Sanzo allungò nuovamente la mano verso Goku, la cui voce ora riempiva tutta la stanza, ma il letto sul quale si trovava si allontanava, era sempre più lontano, lontano, lontano...........


Quando aprì gli occhi, Sanzo sentì il suo corpo giacere su un caldo e morbido materasso, mentre una spessa coperta lo copriva fino al petto.
"Ma bene, sembra che Occhi Suadenti ci abbia di nuovo degnato della sua presenza... Hey, Hakkai, porta qualcosa da mangiare al bell'addormentato!"
Sanzo tentò di alzarsi, ma una tremenda fitta al fianco destro lo fece desistere.
"Hey hey, vedi di evitare sforzi inutili, o ti si riapriranno le ferite"
"Non-trattarmi-come-un-poppante, scarafaggio!" e, per tutta risposta, si alzò e si mise a sedere. "Ma bene, ci siamo appena svegliati e già cominciamo a dare ordini..."
Gojyo aveva un'aria di sufficienza, ma in realtà lo rallegrava vedere Sanzo fin da subito in quello che ormai si poteva definire il suo ‘miglior umore’.
Hakkai entrò sorridendo dalla porta con un vassoio sul quale stavano un bicchiere, una brocca d'acqua e un piatto di minestra:
"Accidenti....se avessimo saputo che ti saresti ripreso così presto, ti avremmo aspettato per pranzare insieme."
Sanzo guardò Hakkai avvicinarsi con il vassoio.
"Pensate di avvelenarmi con quella roba? Portatemi una bottiglia di sakè e delle sigarette piuttosto."
Gojyo digrignò i denti in una via di mezzo tra un sorriso e una smorfia e cominciò, con tono sarcastico:
"Naturalmente, grazie per esservi presi cura di me per tutto questo tempo, mi dispiace di avervi fatto preoccupare....certo che tu in quanto a ringraziamenti ti sprechi! E io che speravo che quella botta in testa avesse portato qualche miglioramento!"
Sanzo fece finta di niente e si guardò attorno. La stanza era piccola, illuminata dai raggi del sole che entravano dalla finestra. Strano. C'era fin troppo silenzio vista la situazione. Dove erano finiti quei due occhi che lo fissavano preoccupati ad ogni sua mossa? Dov'era quella voce che urlava ogni tre secondi: ‘Sanzo, ho fame!!!’ ?
Hakkai posò il vassoio sul comodino e quindi continuò a parlare:
"Hai dormito per ben cinque giorni, lo sai? Devo dire che per un attimo abbiamo pensato che tu non ce la facessi....ma sono felice di vedere che ti sia ripreso..."
"Ripreso?" disse Sanzo con tono piatto mentre cominciò impercettibilmente a studiare l'ambiente circostante, "non direi vista l'emicrania che mi ritrovo..."
Ad un tratto, il ricordo della battaglia appena trascorsa passò come un fulmine nella mente di Sanzo, che mantenne però la sua aria fredda e distaccata e, sebbene non ne avesse l'intenzione, sentì la sua voce formulare quella domanda che mai si sarebbe aspettato di sentir uscire dalle proprie labbra:
"Che fine ha fatto la stupida scimmia?"
Gojyo ed Hakkai si scambiarono un'occhiata d'intesa.
"Ecco, Sanzo....beh, dopotutto sarebbe inutile tenertelo nascosto......avremmo preferito evitarne l'argomento, ma visto che ce lo chiedi.....Goku è nella stanza accanto, ma non si è ancora ripreso dalla battaglia....a parte la febbre, in realtà, fisicamente sta bene.....ciò che ci preoccupa è il suo stato mentale...."
Sanzo fissò Hakkai: "Cosa intendi dire?"
"Quello che Hakkai vuole dire" , intervenne Gojyo, "è che Goku si sta comportando in maniera strana....quando lo abbiamo portato qui era completamente partito, diceva cose senza senso, non ci riconosceva. Inizialmente abbiamo pensato fosse solo un delirio dovuto alla febbre e al fatto che...beh....penso tu lo sappia meglio di noi, Sanzo...."
Sanzo voltò verso di lui i suoi freddi occhi viola, senza lasciar minimamente trasparire la fitta che gli aveva appena attraversato lo stomaco.
"Poi, tre giorni fa, si è svegliato. Così, come niente fosse, si è alzato e ce lo siamo visto uscire dalla camera e tentare di parlarci, ma è svenuto quasi subito. Abbiamo pensato che comunque fosse un buon segno, aveva ripreso conoscenza e ci aveva riconosciuti, ma in realtà da quel momento le cose sono andate peggioran..."
Un forte tonfo provenne dalla stanza accanto.
Sanzo, incurante del sordo dolore che arrivava dal suo fianco, si alzò di scatto e si diresse verso la stanza attigua, quasi non si fosse reso conto di aver perso per un attimo il proprio autocontrollo. "Hey, Sanzo! Cosa credi di fare? Devi restare sdraiato!!!"
Inutilmente Hakkai e Gojyo tentarono di fermarlo a parole, poiché Sanzo aveva ormai raggiunto la maniglia della camera di Goku e aveva spalancato la porta. Goku era per terra che si massaggiava la testa e gli dava le spalle, ma appena sentì la porta aprirsi si voltò di scatto. I due occhi di ametista incontrarono i due occhi d'ambra. Per un breve, brevissimo istante, gli occhi di Goku sembrarono rallegrarsi, ma Sanzo pensò di esserselo immaginato, perché i suoi occhi si rabbuiarono subito dopo. Come lo vide, Goku cominciò ad indietreggiare, raggiungendo l'angolo opposto della stanza lasciata nell'oscurità, fissandolo con gli occhi sbarrati, terrorizzati, cercando con le mani qualcosa, una via d'uscita....
Come nel sogno, Sanzo non riuscì neppure a fare un passo. Allungò un braccio in avanti e aprì le labbra per dire qualcosa, continuando a fissarlo, ma subito dovette tapparsi le orecchie con le mani, mentre una morsa di gelido vuoto si espandeva all'interno del proprio torace.
Lasciami stare! Vattene! E' colpa mia! LO CAPISCI CHE E' COLPA MIA? Lasciami da solo! Vattene! Non capisci! Vi ho ucciso io! Non voglio che si ripeta! Ti prego, aiutami! Tu che sei il sole, salvami! Non capisci! Nessuno può capirmi! Ti ho atteso per 500 anni! Ma adesso vattene e salvati! Non avvicinarti! Sono io che vi ho ucciso! SONO IO IL VERO MOSTRO!!! VATTENEEEEE!!!!!!!
Hakkai sorresse giusto in tempo Sanzo, che sentì le gambe cedere sotto al suo peso, mentre si passava una mano, tremante, tra i capelli sudati.
"Sanzo?"
"Non...non è niente, ho avuto solo un capogiro...vorrei tornare a stendermi...."
Hakkai percepì comunque la domanda che Sanzo non aveva formulato e quindi parlò come se il discorso di prima non fosse stato interrotto:
"Sono circa cinque giorni che siamo qui e da tre è in queste condizioni. Riusciamo ad avvicinarci a lui per medicarlo solo quando è in preda alla febbre alta o sta dormendo..."
Mentre sorreggeva Sanzo e lo riaccompagnava nuovamente nella sua camera, Hakkai non poté fare a meno di notare che tremava, quasi che il comportamento di Goku avesse fatto cadere tutte le barriere che Sanzo aveva sempre eretto per proteggersi. Anche Gojyo non poté fare a meno di notare il cambio di espressione sul volto del bonzo, e questo non rese neppure lui di buon umore. Sanzo che perdeva la calma.....chi lo avrebbe reputato possibile? Mentre Hakkai lo accompagnava, lui mise la testa dentro la camera di Goku, che era rimasto rannicchiato in fondo alla stanza:
"Hey, scimmia, quando avrai deciso di ricominciare a comportarti normalmente, non hai che da fare un fischio...se invece hai fame, Hakkai ha lasciato degli ottimi manicaretti sul tavolo...mmmmh.....da far venire l'acquolina in bocca....."
Lasciò la porta di Goku aperta e si diresse verso la camera adiacente. Hakkai aveva risistemato Sanzo sul letto e ora erano in silenzio.
"Hey, Sanzo, ecco qui le sigarette!" Tirò fuori un pacchetto dal taschino e le lanciò verso il bonzo che aveva riacquistato la sua solita espressione.
"Ma queste non sono le mie..."
"Beh, questo è quello che passa il convento, amico."
Sanzo ne estrasse una e l'accese con l'accendino che si trovava sul comodino.


Sanzo! Sanzo si era ripreso! I loro occhi si erano incrociati solo pochi secondi, ma quello era bastato per fargli tornare un po' di calore all'interno del corpo....ma, in realtà, dopo aver goduto per un attimo di quel calore, ora il gelo era ancor più difficile da sopportare.....Paura. Sanzo lo avrebbe accettato, nonostante quel che aveva fatto? Lo avrebbe odiato? Avrebbe ancora voluto tenerlo con sé? Non lo avrebbe abbandonato?....Nell'assoluto silenzio dove solo io esisto....No....non era questo il problema, non era questo che era importante, anche prima gli occhi di Sanzo non avevano dimostrato odio nei suoi confronti.....quello che ora lui veramente si stava chiedendo era: era lui sicuro di non essere un pericolo per Sanzo? Che garanzie aveva che non succedesse di nuovo? Già....dopotutto, questa volta c'era andato vicino....veramente ‘troppo’ vicino....e anche quella volta, in mezzo a quel deserto, li aveva quasi ammazzati tutti...ma poi si era lasciato convincere ed era tornato alla vita di sempre.....
Gojyo aveva dato un calcio in testa a Goku che aveva cominciato ad autocompatirsi.
"Hey, Gojyo, cosa diavolo stai facendo?"
"Non sottovalutarmi...non sono così scarso da venir ucciso da un bastardo come te...per prima cosa non lascerò mai che qualcuno mi uccida e non chiederò mai perdono per questo....guardami bene....sono morto?"
Goku aveva fissato Gojyo negli occhi.
"Hai visto? Non sei stato capace di uccidermi....sei troppo scarso...."

Già...ma stavolta era diverso, le sue mani, le sue mani.....ora aveva la certezza che le sue mani si erano già sporcate del loro sangue!......No, non poteva permetterlo, no, non i suoi compagni, come avrebbero reagito se fossero venuti a sapere la verità? E lui come avrebbe continuato a vivere se Sanzo non avesse voluto più riconoscerlo? O peggio.....avrebbe lui avuto il coraggio di continuare a vivere se le sue mani si fossero bagnate del suo sangue....un'altra volta ancora? No, Sanzo doveva stargli lontano, doveva stare al sicuro, lontano da lui, non avrebbe atteso una risposta alla sua domanda, proprio così, sarebbe fuggito, già, era l'unica soluzione, in questa maniera non avrebbe dovuto fare quella domanda a Sanzo e Sanzo al tempo stesso sarebbe stato al sicuro.....doveva solo aspettare, aspettare di sentirsi meglio e poi se ne sarebbe andato.....autoescludendosi dalle loro vite avrebbe avuto almeno la certezza di non rimanere un pericolo per loro, una mina priva di sicura posta ai piedi delle uniche persone a cui teneva......


Sanzo aspirò il fumo finché questo non gli entrò nei polmoni. Proprio un bel risveglio. Sigarette schifose, niente sakè, fitte continue al fianco destro, continui capogiri, due balie, neanche lui fosse un neonato, e ora anche quel vuoto che non riusciva a digerire. Mancava solo che fuori si mettesse a piovere ed il quadro sarebbe stato completo. Era rimasto scioccato? No di certo.....per cosa? Per quella scimmia inutile? Ma allora perchè le sue mani avevano cominciato a tremare? Tsk....invece era così, nonostante non lo volesse ammettere, Goku....non aveva mai visto la scimmia in quelle condizioni e, per la prima volta, sentì di sentirsi scoperto, di essersi scoperto. Quando mai aveva perso il sangue freddo? Non era proprio da lui.....Tsk....patetico.....


***


Ora che Sanzo si stava riprendendo, Gojyo e Hakkai cominciarono a chiedersi se fosse il caso di lasciare la locanda per proseguire il viaggio. Incredibilmente, anche se continuava a non rivolger loro parola, dopo aver visto Sanzo Goku si era calmato e ora si lasciava avvicinare, se non altro quando qualcuno gli portava da mangiare o gli medicava le ferite. I suoi occhi però....c'era qualcosa, un'ombra.
Lui, che aveva sempre sostenuto di non avere segreti per nessuno, si era come racchiuso in se stesso e non lasciava che loro gli ponessero domande....soprattutto con Sanzo era diventato freddo e distaccato, e se per caso Sanzo si avvicinava allo stipite della porta, Goku guardava da un'altra parte, quasi avesse paura che quei due occhi viola potessero leggere nel profondo della sua anima. Da parte sua, pure il bonzo non si avvicinava a lui, quasi non sapesse neanche lui bene cosa fare. Lui, il Venerabile Genjo Sanzo Houshi, che se ne era sempre fregato delle regole e degli altri, ora non sapeva cosa fare. E loro sapevano quanto gli pesasse sentirsi vulnerabile.
Ciò di cui risultava arduo discutere, se non altro per la sua presenza all'interno dell'appartamento, era come comportarsi con Goku. Tra di loro si era innescato un dialogo fatto più di sguardi che di parole, ma non avrebbero potuto non considerarlo in eterno. Alla vigilia della partenza, decisero infine di affrontarlo.

Entrarono tutti e tre nella stanza, mentre il silenzio rendeva più pesante l'aria che respiravano. Goku era come sempre sul suo letto, disteso sul fianco, mostrando loro la schiena. Sanzo si posò contro la parete, mentre Gojyo si sedette sul davanzale della finestra e Hakkai si avvicinò al letto, mentre con una mano si apprestava a svegliarlo.
"Avete deciso di partire?"
Quelle quattro, singole parole che ruppero il silenzio fecero restare tutti di sasso. Goku non si era voltato e continuava a mostrare loro le spalle.
"Quando?"
Silenzio.
Hakkai fu il primo a riprendersi, anche se come al solito Sanzo era rimasto in apparenza impassibile davanti all'inaspettata uscita di Goku:
"Pensiamo di partire domani, subito dopo colazione, sempre che tu te la senta...."
Le parole si bloccarono in gola ad Hakkai e ci fu una nuova pausa fatta di silenzio.
"Va bene, ce ne andiamo domani...ora però lasciatemi dormire, d'accordo?"
Gojyo e Hakkai si scambiarono un'occhiata e poi guardarono entrambi Sanzo che stava cercando di tirare fuori una sigaretta dal pacchetto.
"Se hai voglia di mangiare con noi più tardi, basta che tu me lo dica..." disse Hakkai, mentre con gli altri lasciava la stanza e chiudeva la porta. Sorrise come al suo solito mentre l'oscurità invadeva la stanza e aggiunse:
"Allora, buonanotte."


Era infine giunta l'ora. Se se la sentiva?...Che importanza poteva avere? In ogni caso non poteva più rimandare....già, l'indomani sarebbero partiti.....sarebbe partito......


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Capitolo 10
*** Capitolo nove ***


Seiko, grazie mille del commento!^_^
ShaolinQueen…come continua? Eheh…^^
Francy222… davvero dici che quel passaggio ti sembra forzato? Mmmm, ad essere sincera non ho mai notato che lo fosse, ma forse il tutto dipende dalla diversa interpretazione che ognuno di noi dà ai vari personaggi…e ti posso assicurare che questi capitoli centrali sono quelli che ho scritto più di getto, senza lavorarci troppo sopra…mentre altri punti, ahimè, mi rendo conto per prima che non sono il massimo e ho dovuto lavorarci molto di più perché i personaggi facessero quello che volevo io e non agissero di testa loro^^;;…ma purtroppo non ho saputo fare di meglio…. Beh, attendo con ansia il tuo prossimo commento^^

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CAPITOLO 9




Gojyo ed Hakkai uscirono dalla porta della locanda e si diressero verso uno dei locali del paese, senza occuparsi dei quattro occhi che li fissavano rispettivamente da due finestre che davano sulla strada. L'aria, già frizzante di suo, si stava raffreddando per l'imbrunire e il vento aveva cominciato a soffiare insistentemente. Aria di una possibile nevicata. Se veramente volevano partire l'indomani dovevano sperare che il tempo non peggiorasse, altrimenti avrebbero dovuto ancora rimandare....e Goku aveva assolutamente bisogno di andarsene da quel posto. Non sembrava più lui. Forse, una volta ripreso il viaggio, avrebbe riacquistato almeno una parte della sua solita serenità.....
Entrarono nel locale e si sedettero in disparte ad un tavolo, quasi senza notare il chiasso delle persone che stavano bevendo e festeggiando allegramente.
"Salve, volete qualcosa?"
"Due gin, lisci, grazie."
Gojyo non si era neanche voltato a guardare la cameriera tutto curve che si era avvicinata a prendere le ordinazioni. Il primo a rompere il silenzio fu Hakkai:
"Allora?"
"Che c'è?"
"Hai l'aria di uno che scoppia dalla voglia di chiedere qualcosa....non è così?"
"Bah....se lo dici tu...."
"Forza, non farti problemi...."
"Se proprio insisti.....avremo fatto bene?"
"A cosa ti riferisci?"
"Ad aver lasciato soli quei due....voglio dire....Goku non si è ancora ripreso e anche Sanzo....."
"Si, lo so cosa intendi...anche i suoi nervi ne hanno risentito....si sta rivelando una battaglia dura per tutti....." annuì Hakkai.
"Si però....non so, c'è qualcosa che non va in questa storia....Goku era già strano prima di arrivare qui....non l'avevo mai visto agitarsi nel sonno in quel modo...."
"Però non possiamo farci niente, almeno finché non sarà lui a decidere di parlare...noi non possiamo certo costringerlo...."
"Si, però...accidenti, quanto odio sentirmi inutile!"
"Guarda che non sei il solo..."
"Eppure ci deve esser qualcosa che possiamo fare...."
Hakkai guardò dietro a Gojyo e quindi sorrise: "Un brindisi?"
Gojyo si voltò e vide la cameriera che stava posando i bicchieri sul tavolo: "Ah, grazie."
Fece ruotare il liquido trasparente nel bicchiere e quindi lo bevette tutto in un fiato. Hakkai continuò a sorridere: "Ho capito, niente brindisi."
Gojyo posò il bicchiere sul tavolo: "Brindisi? A cosa poi...."
"Non essere così serio, altrimenti fai diventare serio anche me."
Il sorriso era scomparso dalle labbra di Hakkai.
"So anch'io cosa provi. E' un po' come quella volta...quando Sanzo era stato avvelenato e dovevamo sconfiggere Kogaiji-san per portarlo in salvo....anche quella volta ci siamo sentiti inutili....Goku aveva preso tutto sulle sue spalle e ci aveva chiesto di bloccarlo, ma non ne siamo stati capaci...."
"Già, è in pratica la stessa cosa che è successa questa volta...anzi, quella volta era stato tutto molto peggiore....Goku quella volta era quasi giunto al punto di ammazzarci tutti quanti.....solo che quella volta siamo riusciti a fargli tornare il sorriso, l'abbiamo convinto del fatto che non aveva colpa....questa volta invece....non so, sembra quasi che ci siano dei particolari in più che ci sfuggono.....ad esempio quei nomi...."
"E se fosse proprio questo il punto?"
I due restarono in silenzio, mentre Hakkai finiva il suo gin.
"Hakkai..."
"Mmh...dimmi."
"Non è che anche tu pensi la stessa cosa?"
"Se non mi dici cosa, non posso risponderti..."
"Non è che Goku....abbia ricordato qualcosa di pericoloso del proprio passato?"
"Si, l'ho pensato anch'io....potrebbe darsi che si stia ricordando il motivo per cui è stato imprigionato su quella montagna e, vista la pena, dubito che sia stato qualcosa di gioioso.....ma questo continua a non spiegare del tutto il suo comportamento....non ha senso continuare ad evitarci, questo penso lo sappia anche lui...."
"Ricordati che quello ragiona come una scimmia....probabilmente avrà paura della nostra reazione se veniamo a scoprire qualcosa....."
Hakkai fissò Gojyo e soppresse un risolino:
"Da quand'è che te ne intendi tanto di scimmie, tu?"
La musica imperversava nel locale mentre le loro figure restavano sedute al tavolo in disparte. "Hey, ti sei ricordato di chiudere a chiave la finestra?"
"Si, certo, non ti preoccupare....quella finestra è sempre rimasta chiusa, a meno che non fosse presente uno di noi due..."
"Bah.....forse è stata solo una cavolata, ma....non so....il suo comportamento è talmente strano che non saprei cosa aspettarmi....forse in realtà abbiamo preso fin troppe precauzioni e ci stiamo facendo più problemi del dovuto....magari dopo quando torniamo indietro troveremo quei due nel bel mezzo di una lotta greco-romana a colpi di harisen e piagnistei per la fame....."
Hakkai alzò lo sguardo per la seconda volta dietro le spalle di Gojyo.
"Mi dispiace dirtelo, amico, ma a giudicare dalla faccia della persona che è appena entrata dalla porta, ho come l'impressione che le precauzioni siano state anche troppo poche..."


Sanzo guardò i due allontanarsi in mezzo alla neve in direzione del locale. Appena furono fuori da portata di vista si staccò dalla finestra e si diresse verso la porta della camera di Goku. Fuori sembrava che stesse per cominciare una bufera di neve: erano pazzi se pensavano di lasciare la locanda nel bel mezzo della notte con quel tempo....contenti loro....beh, in fondo se lo meritavano....dopotutto era anche colpa sua se ora si trovavano rinchiusi in quella topaia....colpa mia? Ma che mi facciano il piacere...no, non era colpa sua....la colpa era soprattutto di quella stupida di una stupida scimmia che non aveva ancora imparato a ragionare con quella sua testaccia da primate!!!! Sanzo allungò la mano verso la maniglia ma esitò un istante...Goku.....per la prima volta da quando l'aveva liberato sentiva che la scimmia stava male, e lui si sentiva incapace di alleviare la sua sofferenza....questo soprattutto perché Goku si era chiuso a riccio, e non lasciava che nessuno corresse in suo aiuto. E poi c'era quella voce, la sua voce che continuava a tormentarlo, ad ogni ora del giorno e della notte....avrebbe avuto voglia di entrare di corsa nella stanza, dare l'harisen in testa alla scimmia e dirle: "SMETTILA IMMEDIATAMENTE, MI HAI ROTTO!", ma nel momento in cui si decideva a farlo i muscoli del suo corpo si rifiutavano di eseguire l'ordine. Aprì quindi silenziosamente la porta e scrutò all'interno. Il respiro regolare di Goku era l'unica cosa che trapelava dall'oscurità. Restò un attimo a fissarlo, immobile, prima di richiudere la porta e dirigersi verso la sedia accanto al caminetto. Ma chi me l'ha fatto fare.....Sanzo, Komyo Sanzo era stata l'unica persona veramente importante nella sua vita...quando lo aveva raccolto dal fiume aveva visto in lui il suo sole....non gli era mai interessato niente del Buddha o di tutte quelle cretinate che dicevano in giro....'Koryu della corrente del fiume' era stato il suo nome, che tanti avevano sempre pronunciato con disprezzo, mentre il suo maestro lo pronunciava paternamente....tutto quello in cui credeva veramente gli era stato insegnato da lui e da nessun altro. Non avere nulla. Se incontri un Buddha uccidilo. Se incontri un tuo antenato, uccidilo. Non avere legami, non essere schiavo di nessuno. Vivi semplicemente per la tua vita. Eppure lo stesso Komyo Sanzo aveva dato la sua vita per salvarlo. Non aveva senso.....
Un rumore di vetri rotti destò improvvisamente Sanzo dai suoi pensieri, mentre uno spiffero cominciò a soffiare insistentemente da sotto la porta della camera di Goku. Si alzò di scatto.
"Ma guarda quei bifolchi! Hanno lasciato la finestra aperta! Con questo vento! Ma non ho alcuna intenzione di partecipare alle spese!!!"
Spalancò la porta e il vento gelido lo colpì in pieno viso, facendo spegnere anche le fiamme del caminetto della stanza accanto.
"Ehi, Goku, dove sei?"
Il vento rispose in sua vece.
"Ehi, Goku!"
Ad un tratto un tremendo sospetto si impadronì di Sanzo. Cercò di a tentoni l'interruttore della luce e quando l'accese non ebbe più alcun dubbio. Guardò fuori dalla finestra ma l'oscurità e il vento gli impedivano di vedere qualsiasi cosa. Si voltò, tirando un calcio alla prima cosa che si trovò davanti. "QUELLA MALEDETTA SCIMMIA!"


Il mantello sistemato alla meno peggio, i biondi capelli in disordine per il vento, due occhi viola che sembravano chiedere il sangue di qualcuno.
Hakkai si alzò non appena vide quell'apparizione che incominciò a guardare tra i tavoli e che poi, appena li vide, si diresse verso di loro, mentre l'espressione sulla sua faccia faceva voltare tutti quelli a cui passava vicino.
"SI PUO' SAPERE PERCHE' DIAVOLO SIETE VENUTI IN UN POSTO COSI' LONTANO?!?! CON TUTTI I LOCALI CHE CI SONO FINO IN CAPO AL MONDO DOVEVATE VENIRE?!?! E' DA PIU' DI MEZZ'ORA CHE VI CERCO! AVREI VOGLIA DI AMMAZZARVI!!!"
La gente del locale si era zittita e si era voltata tutta a guardarli. Hakkai si guardò intorno e cominciò a porgere alcune scuse, del tipo che il loro amico era un po' sbandato ma che non era pericoloso, e di non preoccuparsi, ed allora Sanzo tentò di estrarre la pistola per ucciderlo veramente, ma fu bloccato prontamente da Gojyo, che lo trascinò fuori a viva forza, mentre Hakkai finiva di pagare le ordinazioni e chiedeva ancora profondamente scusa per il disturbo arrecato. Quindi uscì anche lui e si aggregò ai compagni.
"Tu vuoi morire veramente..."
"Su, Sanzo” gli disse Hakkai “Non fare il bambino....se non vuoi essere trattato come un poppante vedi di non comportarti come tale...."
Sanzo lo fissò.
"Mi sembrava di averti già detto che il tuo carattere sta peggiorando..."
Hakkai sorrise.
"Si, è vero."
"Hey, voi due....SI PUO' SAPERE CHE STATE DICENDO?!?! SANZO, ARRIVI QUI, CI FAI BUTTARE FUORI DAL LOCALE, E IL MASSIMO CHE HAI DA DIRE E' CHE ‘IL SUO CARATTERE STA' PEGGIORANDO’?!?!? Penso che l'unico che deve adesso dare delle spiegazioni sia tu...."
Gojyo aveva preso Sanzo per il colletto, e ora lo stava fissando dritto negli occhi.
"Lasciami-andare-immediatamente...."
Gojyo nonostante l'oscurità notò una strana luce passare per gli occhi del bonzo e lo lasciò andare.
"Forza ragazzi, evitiamo di prendercela anche tra di noi....Sanzo allora, cos'è successo?" chiese Hakkai, mentre in realtà in cuor suo si era già dato una risposta.
Sanzo fece un paio di passi in avanti e quindi si girò.
"Sia chiaro, sono venuto a cercarvi solo perché non avevo voglia dopo di sentirmi una paternale", e così dicendo, guardò prima Hakkai e poi Gojyo, "Goku se n'è andato. Per quanto mi riguarda Goku è libero di fare quel che vuole della sua vita, non gli ho mai detto di seguirmi, e se non vuole venire, libero di non farlo, non mi serve una palla al piede in questo viaggio....ma se voi preferite andare a cercarlo, ditemelo subito così possiamo direttamente dividerci qui. Decidete e quindi sappiatemi dire, io ora me ne torno alla locanda" e così dicendo si voltò di nuovo e cominciò ad incamminarsi.
Hakkai e Gojyo videro con quelle parole avverarsi i loro più neri sospetti. Gojyo però non voleva ancora rassegnarsi a quanto era stato sottinteso dalle parole di Sanzo:
"Andato? Hey, aspetta un attimo, cosa intendi con andato? Intendi dire che è uscito dalla porta dicendoti: ‘Addio, io me ne vado’? Scusa ma ho qualche perplessità in merito...."
Sanzo si fermò senza voltarsi: "Uscito dalla porta? No, se è per questo se n'è andato come solo una stupida scimmia poteva fare, ha rotto i vetri della finestra e deve essere saltato giù e questo è quanto....e io non ho intenzione di sprecare anche solo un minuto in più del mio tempo per un essere inutile come lui, io domani riparto e se volete venire avanti con me, liberi di farlo, ma se non volete abbiate almeno la decenza di dirmelo in faccia." E così dicendo riprese a camminare. Hakkai cominciò ad osservarlo. Quanti sottintesi nascondevano quelle parole? Una palla al piede. Qualcuno di cui preoccuparsi, qualcuno a cui tenere, qualcuno da proteggere. Non ho intenzione di perdere il mio tempo per un essere inutile come quello. Se non fossi così testardo per ammetterlo correrei immediatamente a cercarlo, fosse anche per dargli un pugno in testa. Patetico. Dopo tutto quel tempo, Sanzo non era ancora in grado di dire le cose come le pensava veramente: era preoccupatissimo, era evidente, altrimenti perché si sarebbe precipitato a cercarli? Ma doveva continuare a tenere quell'aria da duro e menefreghista, tutto per colpa di quei principi che lui stesso aveva eletto come suoi principi di vita. Non avere legami, non essere schiavo di nessuno, vivere semplicemente per la propria vita. Ma non era forse lui il primo a essere schiavo di quei principi? Lo sguardo di Hakkai si offuscò, mentre guardava le spalle di Sanzo procedere davanti a lui.
"Sanzo....anche a me sembrava di averti già detto che con questo tuo atteggiamento i tuoi sentimenti non arriveranno mai a nessuno..."
Sanzo si bloccò. Tsk....maledizione! Se qualcuno fosse stato in una posizione tale da vedergli il viso, avrebbe notato che aveva fatto una smorfia e si era morsicato un labbro. Ma nessuno era in una posizione tale e quindi nessuno lo vide. Quello che i due amici notarono furono però le sue mani strette in due pugni che cominciarono a tremare violentemente. Il massimo che fece fu di girarsi leggermente e dire: "Andiamo."


***


I tre amici partirono non appena il vento ebbe smesso di soffiare. Chiesero ad Hakuryu se se la sentiva di trasformarsi in jeep con quel tempo e il fido compagno non si tirò indietro per aiutarli. Chiedendo in giro alle persone che si trovavano nei vari locali, avevano trovato una coppia che aveva detto di aver visto un ragazzino che corrispondeva alla descrizione correre verso il sentiero della montagna. Decisero quindi di seguire quella pista, che sembrava comunque la più ovvia. Se veramente Goku non voleva farsi trovare da loro, nascondersi nella boscaglia della montagna era la cosa più ovvia che potesse fare.
Da quando erano tornati nella locanda Sanzo non aveva più aperto bocca e quando partirono alla ricerca di Goku, Gojyo dovette praticamente caricarselo in spalla per poi depositarlo al suo posto nella jeep, tra mille minacce di ritorsione e morte, tanto che ad un certo punto gli puntò la Shakujo al collo e disse: "Smettila una buona volta con questo atteggiamento, altrimenti quello che ucciderà qualcuno sarò io!" e si sedette al suo posto. Tutto quello che Sanzo replicò fu: "Tsk, che inutile perdita di tempo...." con la sua solita espressione di sufficienza, ma restò tranquillo e seduto. Hakkai si mise al suo posto di guida e partirono.
Il sentiero che collegava quel paese a quello successivo attraverso la montagna era sostanzialmente uno, e quindi lo imboccarono. L'oscurità non aveva ancora ceduto il suo posto all' alba, per cui la loro ricerca poteva rivelarsi ardua, ma più avessero aspettato, più c'era la possibilità che Goku si fosse allontanato. L'unico vantaggio che avevano era quello di non essere anche loro a piedi. Speravano che il vento non avesse cancellato tutte le tracce del suo passaggio, anche nel caso si fosse spostato dal sentiero principale che comunque, viste le nevicate dei giorni precedenti, restava il percorso più veloce per uno che si fosse spostato a piedi. Un altro possibile vantaggio era la possibilità che Goku non fosse riuscito a procedere per molto contro il vento che aveva appena smesso di soffiare, e che si fosse fermato per ripararsi da qualche parte.
Procedettero a lungo, Hakkai sempre alla guida fissando le tenebre davanti a lui, Gojyo sul sedile posteriore, che studiava quelle dietro, mentre due occhi viola sfrecciavano fuggitivi da una parte e dall'altra della strada. Nessun segnale. Niente di niente. Solo oscurità e tenebra. Ad un tratto arrivarono ad un bivio e optarono per girare a destra, sebbene non vi fosse niente che facesse quella via favorevole rispetto all'altra. Continuarono ad andare avanti, ma ancora niente, il buio era il loro unico compagno. Incominciò ad albeggiare, ma non avevano scoperto ancora la minima traccia del suo passaggio; erano passate un paio ore da quando erano partiti e Goku era come scomparso nel nulla. Gojyo all'improvviso vide con la coda dell'occhio un movimento furtivo alla sua destra.
"Hey, ragazzi....che ne dite di tornare indietro? Non credo sia possibile che quella stupida scimmia si sia potuta allontanare così tanto a piedi con quel tempo....."
Hakkai continuò a procedere ancora un po' senza rispondere. Intorno a loro era sceso all'improvviso un silenzio innaturale che non gli piaceva affatto.....la luce del sole nascente rischiarò l'apertura di una radura. Forse Gojyo aveva ragione, era meglio se tornavano indietro....
"Si, adesso giro la jeep e torniam..."
Le parole si bloccarono in gola ad Hakkai. Sanzo si era leggermente alzato e aveva posato una mano sul suo braccio. Gojyo fissò gli occhi che avevano cominciato a sbucare dal nulla, assunse un tono sarcastico e disse: "Signori, ho come l'impressione che abbiamo compagnia!"

La strada da cui erano venuti era loro completamente sbarrata, scappare con una retro era fuori discussione, per cui Hakkai premette sull'acceleratore e sfrecciò verso la radura che aveva visto.....il fatto che mancassero gli alberi era a loro vantaggio, almeno avrebbero potuto evitare di essere colpiti dall'alto....alcuni demoni fecero comunque in tempo ad avventarsi su di loro, ma Sanzo e Gojyo se ne sbarazzarono a colpi di Shoreijyu e Shakujo, cercando al tempo stesso di proteggere anche Hakkai che stava guidando. Hakkai continuò a tutto gas, ma ad un certo punto sterzò di colpo, tanto che gli altri due inquilini della vettura volarono fuori e caddero rovinosamente a terra. La radura c'era, ma terminava con un precipizio che Hakkai aveva notato solo all'ultimo momento. Scese dalla jeep per aiutare i due compagni e proprio allora Hakuryu si ritrasformò in dragone e si accasciò a terra. Hakkai lo prese in mano e vide che era svenuto. Accidenti Hakuryu...proprio adesso?
"HAKKAI ATTENTO DAVANTI A TE!!!!"
Gojyo impugnò la sua mezzaluna e la lanciò contro il demone che si era avventato contro Hakkai, dissolvendolo. Proprio in una bella situazione li aveva messi quella stupida scimmia....un baratro dietro e un'orda di youkai davanti....una ventina si avventò tutta in una volta contro di loro. Hakkai appoggiò il povero Hakuryu dietro una roccia e quindi aiutò anche lui i suoi amici, che stavano facendo per il momento tutto da soli. Creò una barriera con il suo Ki, nella speranza di guadagnare un attimo di tregua e lasciare anche agli altri due il tempo di riflettere con più lucidità....però.....questi demoni sembravano diversi da quelli che avevano incontrato finora....la loro forza era spropositata!....Anche adesso.....accidenti, stavano scalfendo la barriera! Non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo.....guardò Sanzo e Gojyo: Sanzo stava ricaricando la Shoreijyu, mentre Gojyo teneva pronta la sua arma pronto a qualsiasi evenienza.....
"Ragazzi, dividiamoci!"
Hakkai dissolse la barriera e si tuffò sulla sinistra, mentre Gojyo sulla destra. I demoni si divisero anch'essi e continuarono ad avventarsi contro di loro senza tregua.

Gojyo strinse ancora più a se la sua Shakujo e cominciò un combattimento corpo a corpo. Un fendente a destra poi uno a sinistra e poi ancorancorancora, ma i demoni non diminuivano, mentre le ferite sul suo corpo aumentavano. Nonostante stesse combattendo al massimo delle sue energie i nemici sembravano non risentirne minimamente. Scagliò nuovamente la mezzaluna contro di loro, sciogliendo anche la catena, ma niente da fare, loro la evitavano e si scagliavano contro di lui e lui non riusciva a rispondere abbastanza velocemente che già qualche altro youkai lo aveva preso alle spalle....sembrava che più che combattere quei demoni avessero semplicemente voglia di giocare con lui.....

Hakkai continuò a sparare con il suo Ki....i raggi del sole avevano cominciato a rischiarare di più l'ambiente, per cui la sua mira si fece molto più precisa.... sparare utilizzando la propria energia era una buona tecnica, ma che alla lunga diventava stancante.....ed i nemici ne sembravano praticamente immuni.... si costrinse a rimanere concentrato, mentre i demoni continuavano a scagliarsi contro di lui e lui rispondeva... ad un certo punto sentì qualcosa afferrarlo per il collo e tirarlo indietro, sbattendolo sul terreno....accidenti....era talmente concentrato che non si era reso conto che qualcuno lo aveva raggirato alle spalle....

Sanzo si trovò da solo al centro. Impugnò la pistola e cominciò a sparare all'impazzata davanti a lui, tutti quei vermi rognosi dovevano sparire sparire sparire! Con la coda dell'occhio vide che Gojyo era in difficoltà e che anche Hakkai non se la stava cavando bene....MALEDIZIONE!!! Fece un salto a destra e puntò il mirino verso un demone che aveva preso Gojyo alle spalle e sparò, quindi rotolò per terra, sparò ad un altro demone che gli si era fatto contro, ricaricò, riprese a sparare e proprio allora sentì un urlo che gli fece congelare le ossa......

Hakkai era stato strattonato indietro con una frusta che gli aveva avvolto il collo e si trovava inerme a terra. Un altro youkai si era avventato su di lui e lui non aveva fatto in tempo a difendersi. Il pugnale gli era penetrato nella carne e dopo un primo istante di incredulità l'urlo era fuoriuscito dalla bocca.

"HAKKAI!!!!!!"
Gojyo tentò di liberarsi dai nemici che lo stavano punzecchiando, ma non riuscì a spostarsi dal posto dove si trovava, continuando a dare fendenti con la sua mezzaluna, sempre più incazzato con se stesso per il fatto di non riuscire a scrollarseli di dosso. Sanzo continuava a sparare ai demoni che gli si facevano contro e con uno scatto riuscì ad avvicinarsi in direzione di Hakkai, continuando a sparare e a ricaricare e quindi di nuovo cominciando a sparare a tutti quelli che vedeva di fronte.
"HAKKAI, RIESCI A MUOVERTI?!?"
"Ehi, ehi, sono ferito, mica sordo......" rispose il demone con il suo solito sorriso.
Quelle parole rasserenarono leggermente Sanzo, che nel frattempo continuava a sparare sparare sparare e ancora sparare.....se non fosse stato per quella stupida scimmia...........click!.....click! click! clik!.......Sanzo continuò imperterrito a premere il grilletto, da cui però non fuoriuscivano più pallottole....click!
"AL DIAVOLO!!!"
Sanzo ne cercò delle altre, ma non fece in tempo ad inserirle nel tamburo che già un demone gli aveva assestato un calcio facendolo volare a ridosso del precipizio, mentre un altro prese la pistola ricaricandola e la puntò verso Hakkai.
"SANZOOOO!!!!!! HAKKAIIII!!!!!"
Gojyo si era veramente spazientito, si sentiva completamente inutile, inutile, inutile!.......I demoni che lo stavano tenendo in ostaggio si avventarono un'ultima volta contro di lui, lui fece per difendersi ma inutilmente...quelli gli bloccarono le braccia e lo gettarono a terra a faccia in giù, tenendogli il viso premuto contro la neve....accidenti.....perché perché, perchéééé?!?!?
Fu allora che sentì un urlo e degli spari in successione.....improvvisamente non sentì più la presenza degli youkai che lo stavano trattenendo....alzò gli occhi e vide una furia che si stava avventando contro i demoni disperdendoli, il Nyoinbo in una mano e la pistola di Sanzo nell'altra.....ed i demoni scappavano da lui, come impietriti dal terrore....mentre Hakkai si era leggermente alzato tenendo una mano sopra una macchia scura che aveva cominciato ad ingrandirsi sulla sua spalla sinistra e Sanzo era rimasto a terra a fissare quanto stava accadendo....

Per la velocità dell'attacco, Hakkai quasi non vide il demone che gli stava puntando la pistola contro volare lungo disteso qualche metro più indietro. Quindi un secondo demone seguì il primo con un urlo. Tentò di alzarsi di più, ma non migliorò la sua visuale. I demoni che li circondavano cominciarono a sanguinare come se a ferirli fosse stata l'aria che li attorniava. Uno a uno cominciarono a cadere a terra, senza aver la minima idea di cosa o chi li avesse colpiti. Hakkai vide alcuni di loro guardare le proprie ferite senza riconoscerle prima di stramazzare al suolo in una pozza di sangue. Quindi sentì degli spari e delle urla e voltandosi vide che i demoni che avevano costretto a terra Gojyo stavano cadendo uno a uno sotto ai colpi di pistola. Qualcuno stava combattendo contro i demoni, uccidendoli e disperdendoli, con una tale velocità che di questo qualcuno si vedeva solo a tratti l'ombra. Altri youkai cominciarono a volare in tutte le direzioni vittime di quella furia devastatrice. L'ombra ad un tratto si fermò, mentre i demoni cominciavano a battere in ritirata, come spaventati, terrorizzati.....chi li aveva aiutati era riuscito a debellarli in meno di un minuto, mentre loro.....la figura si girò leggermente ed allora li vide. I raggi obliqui del sole illuminarono due strette fessure che risplendevano di luce dorata, mentre una frangia castana cadeva disordinata su un diadema che risplendeva circondandogli la fronte. I capelli castani cominciarono a muoversi con il vento. Il Nyoinbo cadde per terra e sparì. Le mani erano sporche di sangue, lui le alzò e cominciò a fissarle. Le due fessure si trasformarono in due grandi cerchi che si alzarono guardando verso Hakkai e Hakkai vi lesse solo un profondo vuoto.


***


Dopo aver spaccato i vetri della finestra ed esser saltato giù sulla neve fresca, Goku prese il sentiero che portava alla montagna. Il vento si era alzato e sembrava fosse in arrivo una bufera, ma poco gliene importava, nonostante questo penetrasse attraverso il pigiama congelandogli le ossa. Tutto quel che adesso importava era nascondersi in maniera tale che nessuno riuscisse più a trovarlo. Avrebbe passato la restante eternità nascosto in qualche buco, ma almeno così non avrebbe potuto più nuocere a nessuno. Loro almeno sarebbero stati salvi, salvi da lui e dal mostro racchiuso dal suo diadema. La possibilità che potesse cominciare una bufera in realtà lo rallegrava, perché così nessuno avrebbe potuto dir loro che direzione avesse preso e le sue impronte sarebbero state spazzate via senza lasciare alcuna traccia. Avrebbe raggiunto il cuore della montagna e poi avrebbe deciso cosa fare....già...ma poi in realtà cosa avrebbe fatto?
Sanzo, Gojyo, Hakkai...perdonatemi. Konzen, Ken-niichan, Ten-chan...........perdonatemi.
Il tempo sembrava peggiorare e decise quindi di trovarsi un riparo. Se anche Sanzo si fosse già accorto della sua fuga, come era sicuro, difficilmente sarebbe riuscito a trovare le sue tracce con quel tempo, per cui anche se si fosse fermato adesso da qualche parte ben nascosto, difficilmente lo avrebbero trovato. Con ogni probabilità non si sarebbero mossi prima dell'alba, onde evitare di muoversi alla cieca. Perché sicuramente sarebbero andati a cercarlo, lui ne era sicuro, ed era per quello che era fuggito, in maniera tale che non avessero modo di convincerlo a rimanere. Di questo era certo: se li avesse avvertiti della sua intenzione loro lo avrebbero infine convinto a restare, con il rischio che questo atto comportava. E lui sarebbe stato il primo, un giorno, a pentirsene. Decise quindi di concedersi di stare nascosto fin poco prima dell'alba, o almeno finché il vento non si fosse abbassato un po'. Camminò a lungo, in cerca di un riparo, e quindi lo trovò, sotto forma di un buco nella roccia sopra di lui che avrebbe dato un minimo di riparo dal vento. Scalò una parte della roccia e vi entrò: una volta avrebbe preferito morire che rifugiarsi in un luogo simile, ma adesso nulla gli importava più, nulla aveva più un senso. Si coricò e si mise ad osservare la neve che aveva cominciato a scendere, la stessa neve che l'aveva annientato per infiniti inverni, inverni in cui l'assoluto silenzio che l'attorniava era stato il suo unico compagno....in un tempo così lontano ma nel suo cuore in realtà ancora così maledettamente vicino! Rabbrividì e si strinse di più, mentre sentì la febbre avvampare di nuovo, e quindi crollò, per la prima volta da un po' di tempo, in un sonno senza sogni.

Quando si svegliò l'alba non era ancora sorta ed il vento aveva smesso di soffiare violentemente come prima. Si guardò attorno e, vedendo che nessuno si aggirava nel sentiero sottostante, decise di riprendere il cammino: prima si fosse spostato da lì meglio sarebbe stato. Sentiva i morsi della fame, ma non vi fece caso. Procedette a lungo nella neve, finché non arrivò al bivio: fino a quel momento non vi aveva fatto caso, incurante com'era di tutto quello che lo circondava e complice l'oscurità che lo avvolgeva, ma sul terreno erano comparsi i solchi di un veicolo.....e quel veicolo non doveva essere passato di lì tanto tempo prima......decise quindi di imboccare il sentiero a sinistra, che sembrava inerpicarsi verso la vetta della montagna....
La boscaglia cominciava a diradarsi, lasciando sempre più spazio agli arbusti del sottobosco, coperti completamente di neve. Goku continuava a fissarla come ipnotizzato mentre brillava ai deboli raggi del sole nascente, con una tale intensità che sul principio non si accorse che un silenzio innaturale era sceso attorno a lui e che alcuni occhi avevano cominciato ad osservarlo da dietro le rocce e gli arbusti. Un centinaio di demoni si era infatti nascosto nella parte alta della montagna, tutti pronti ad assalire qualsiasi incosciente umano si fosse arrischiato a prendere quella strada. La loro forza, già enorme di norma, era aumentata notevolmente da quando Il Sutra del cielo Demoniaco era stato rubato a Sanzo. Loro non conoscevano il motivo di tutta quella nuova forza, ma non si erano sprecati nell'utilizzarla. Sentivano che presto sarebbe giunto il momento del risveglio del loro signore e per gli umani non ci sarebbe più stato scampo. Ciò che li lasciò interdetti mentre si erano appostati sul sentiero della montagna, fu di vedere quel ragazzo dall'aria assente arrivare dal sentiero del villaggio: non era certamente un umano, ma non sapeva neppure di demone. Ma i suoi vestiti non erano imbrattati del sangue degli abitanti del villaggio e da ciò conclusero che, anche nel caso fosse in realtà un demone, doveva comunque avere a che fare con gli umani e già per questo doveva essere eliminato. Si divisero in tre gruppi: uno di loro cominciò ad accerchiarlo sulla destra, mentre un altro gruppo procedeva in avanti e il terzo cominciava a chiuderlo da dietro. A sinistra c'era una parete scoscesa, che impediva qualsiasi via di fuga. Era una facile preda, non sarebbe stato difficile eliminarla.

Mentre continuava a procedere nella neve, l'acuto olfatto di Goku l'aveva avvertito del pericolo là dove i suoi occhi non avevano visto. Demoni. Un centinaio in tutto. Ma tanto che gli importava?

Quello che doveva essere il capo diede l'ordine che uno di loro attaccasse. Il demone uscì con un urlo dal suo nascondiglio, attaccando il ragazzo con un'arma rudimentale. Mosse il braccio dall'alto verso il basso in direzione del petto e gli stappò la veste lasciando un segno rossastro sulla pelle. Così come era comparso, si ritrasse tra gli arbusti.
Strano. Quell'essere era strano. Non aveva tentato minimamente di difendersi, anzi, sembrava non stesse aspettando altro. Nonostante il primo attacco, aveva continuato a camminare come se niente fosse. Pericoloso.
All'improvviso, un demone arrivò di soppiatto, comunicò qualcosa al demone che aveva preso il comando e quindi ritornò sui suoi passi di gran carriera. Lo youkai interpellato fece un cenno agli altri, e più della metà si staccò dal gruppo per seguire le orme dell'altro. Altre vittime incoscienti...bene...quella giornata il bottino sarebbe stato lauto. Fece un altro cenno e i demoni restanti si avventarono tutti insieme su Goku.

I demoni lo attaccavano, ma lui non reagiva e questo impediva loro di dargli il colpo mortale. Perché non si difendeva? Perché non si disperava? Il suo corpo sanguinava, le braccia e le gambe completamente ricoperte di lividi, lo squarcio al petto che aveva cominciato a sanguinare copiosamente, eppure lui non si difendeva. L'aria attorno a lui era strana, i suoi occhi erano strani, c'era qualcosa che non andava e questo li bloccava sebbene fossero in vantaggio numerico. Perché? Forse era meglio sbrigarsi a farlo fuori subito, prima che succedesse qualcosa....

Delle Urla. Rumore di spari in successione. Altre urla. Silenzio. Poi rumore di altri spari.....
Accadde tutto in un attimo. Il ragazzino estrasse fuori un bastone e cominciò a combattere contro i demoni che continuavano a piovergli addosso, dando colpi secchi da ogni parte, mentre loro continuavano a lacerargli la pelle con le loro armi, senza dargli un attimo di respiro. E lui continuava a colpirli, cercando di aprirsi un varco verso il luogo da dove aveva sentito provenire gli spari, che lo avevano come svegliato dal torpore che lo aveva caratterizzato fino a quel momento. Era effettivamente pericoloso. Molto pericoloso. Quello che era il capo si gettò anche lui nella mischia, quando il viso della loro vittima si girò all'improvviso verso di lui. Due occhi dorati, due occhi dorati che non attendevano repliche, due occhi dorati che non si facevano pregare lo fissarono e lui rimase di pietra. Tutt'attorno, anche gli altri demoni si erano bloccati, come tanti gattini al cospetto di una tigre, e si ritrassero per lasciarlo passare.

Quando aveva sentito gli spari e le urla, nel cervello di Goku era suonato un campanello. Sanzo....Che senso aveva scappare dagli altri se poi ora li lasciava comunque alla mercè del destino? Quelle urla che aveva sentito non presagivano niente di buono...se fossero riusciti a seguirlo e adesso si trovassero in pericolo per colpa sua...no, non poteva permetterlo, li avrebbe salvati...si...sarebbe andato in loro aiuto, quella sarebbe stata l'unica cosa che avrebbe potuto fare per loro. Doveva solo liberarsi in fretta dei demoni che l'avevano preso di mira. Ma poi....il suo desiderio era grande, ma la sua mente era in subbuglio....Hakkai...Gojyo...Sanzo....Goku sentì la propria volontà venir meno, mentre il sangue gli pulsava nelle vene a ritmi irrefrenabili, mentre continuava a sferrare colpi all'impazzata, all'improvviso, si accorse che il suo corpo non era più guidato da lui. Lui voleva andare in aiuto dei suoi compagni, ma un pressante desiderio di sangue prese per un attimo in ostaggio tutti i suoi desideri. Fu questione di un attimo, e quando riprese completamente il controllo di sé notò che i demoni che lo avevano attaccato si erano ritratti e gli lasciavano libera la strada.
Paura, nel cuore di Goku si insinuò una paura folle, paura di se stesso, paura del sangue del mostro che sentiva pulsare nelle proprie vene. Sarebbe potuto fuggire da lui in eterno? E dai suoi compagni?
Perché, PERCHE'?!?!?!
Proseguì, mettendosi a correre, tornando sui suoi passi, mentre le ferite continuavano a sanguinare, mentre alcune lacrime sgorgavano da sole dai suoi occhi. Sanzo....


***


Il sole era ormai alto dietro le montagne.
Goku stava lì davanti a loro, immobile, il pigiama a brandelli, le gambe e le braccia coperte di ferite per il combattimento, gli occhi febbricitanti.
"Goku...accidenti, sai quanto ci hai fatto preoccupare?"
Mentre Sanzo ed Hakkai rimasero distesi a terra, Gojyo si alzò e si incamminò verso di lui, ma come fece un passo in avanti Goku indietreggiò.
Stava sorridendo ma il suo viso era contratto. Era stata colpa sua. Sapeva di non aver altra scelta, se anche fosse fuggito da loro, loro lo avrebbero seguito di conseguenza, e la loro vita sarebbe stata nuovamente in pericolo, la sua sola presenza poteva essere loro letale, no, non poteva continuare in quella maniera, quanto era successo prima ne era la prova, era ora di mettere fine al tutto.
Sanzo sentì all'improvviso il suo torace venir travolto da un fiume di sentimenti che non gli appartenevano, mentre la voce ormai conosciuta cominciò ad urlare all'interno della sua testa.
Lasciatemi andare! Andatevene! Aiutatemi! Lasciatemi solo! Andatevene! Uccidetemi! Aiutatemi!
Goku continuò ad indietreggiare.
"Hakkai...sai, ti ho sempre considerato come il mio fratellone...."
Guardando Goku, Hakkai rivide nella sua testa l'ultimo sorriso che Kanan gli aveva fatto prima di piantarsi il pugnale nel ventre ormai contaminato dal seme di quel demone che l'aveva rapita. Perché proprio adesso quella visione?
"Goku...cosa..."
Goku continuò ad indietreggiare.
Lasciatemi stare! Ditemi che esisto! E' colpa mia! Aiutatemi! Lasciatemi da solo! Non capite! Aiutatemi!
"...Gojyo...mi dispiace per tutte le volte che ti ho chiamato Kappa pervertito e scarafaggio...hehehe...dopotutto hai sempre avuto ragione tu...io sono solo una stupida scimmia...."
"Hey, Goku!..."
Una volta, Gojyo aveva trovato l'uomo che allora si chiamava Cho Gono a terra davanti alla propria porta, l'aveva preso con sé e l'aveva curato. Quando Gono era divenuto Hakkai, questi gli aveva chiesto per quale motivo lo avesse fatto. Lui aveva semplicemente risposto: "I tuoi occhi mi chiesero di ucciderti e per questo io ti salvai.". La stessa cosa che ora chiedevano gli occhi di Goku. Non poteva essere, era impossibile. Quella stupida scimmia non avrebbe mai chiesto una cosa simile, qualsiasi fosse la cosa che lo tormentava.
Il tono della voce di Gojyo aveva fatto però trapelare l'ansia che lo stava tormentando in quel momento per il comportamento ambiguo di Goku, tanto che Sanzo si alzò di scatto, temendo di aver intuito cosa stava effettivamente accadendo, incurante come gli altri del fatto che attorno a loro stavano spuntando altri youkai pronti ad attaccarli. Sul momento, quando Goku era sopraggiunto impadronendosi della pistola che gli era stata tolta ed aveva sparato ai demoni che erano riusciti a sopraffarlo, sebbene non lo volesse ammettere, si era sentito sollevato, infinitamente sollevato. Io non morirò mai per qualcun altro, perchè conosco il dolore di chi poi resta in vita. Era vero. Ma perdere una persona cara nel suo tentativo estremo di salvarti non era l'unico modo di perderla. Lui voleva vivere per se stesso, eppure aveva lasciato che quel ragazzino così vivace e rompiscatole entrasse a far parte della sua vita e, senza rendersene conto, si era affezionato a lui. Come un figlio? Come un fratello? Non sapeva dirlo, ma lui era la sua famiglia.
Nuovamente quella voce ritornò ancora più insistente a martellargli il cervello.
Lasciatemi!
Andatevene!
Perdonatemi!
Aiutatemi!
Una volta, davanti ad una lapide sporca di sangue eretta in mezzo alla neve, Goku gli aveva chiesto:"Sanzo...e...e se si fosse trattato di me?"
Lasciatemi stare!
Non mi lasciate scelta!
Vi ho ucciso io!
Perdonatemi!
UCCIDETEMI!
Sanzo gli aveva risposto: "Ti avrei ucciso, e non sarei tornato indietro".
Non odiatemi!
E' colpa mia!
Non capite!
Uccidetemi!
Aiutatemi!
La voce era ancora quella di Goku, eppure le sue labbra non si erano ancora mosse.
"...Sanzo...mi dispiace...mi dispiace di averti infastidito, chiamandoti sul monte Gogyo..."
Perdonami! Vattene! Salvami! Lasciami! Uccidimi! Aiutami!
"...mi dispiace di averti causato tanti problemi...tu mi hai liberato, ma io ti ho causato solo un mare di problemi...."
PERDONAMI! UCCIDIMI! Salvami! LASCIAMI! VATTENE! Aiutami!
"...ma tu non sai quanto tutto ciò che hai fatto abbia significato per me..."
PERDONAMI! UCCIDIMI! Aiutami! LASCIAMI! VATTENE! PERDONAMI!!!
"...perdonami e...grazie di tutto."
Sanzo scattò nella sua direzione, urlando il suo nome con tutta la forza che aveva in corpo, così come fecero gli altri. Goku sorrise. Nella mente di Sanzo un'immagine:

"Ehi! Tu sei quello che sta continuando a chiamarmi, giusto?"


Goku sollevò il braccio...


"Cosa...?...Io...non ho chiamato nessuno.....chi sei tu?"


...puntò la pistola di Sanzo contro la propria tempia....


"Non raccontarmi fandonie. Ti ho sentito continuare per un bel po'. E' terribilmente fastidioso, PER CUI FINISCILA!!!"



...e premette il grilletto.


Sanzo....grazie....ma da adesso smetterò di chiamarti....
Grazie...grazie.......perdonami......



Il vento soffiò portando via con sé il rimbombo dello sparo e il suono della sua voce.





======================
Fiuuuu…
Egot: ^^;
*Silenzio*
Egot: ^^;;;;
*Ancora silenzio*
Egot: … Tutto questo è ancora più inquietante della fine del sesto capitolo…
*Infinito silenzio*
Egot: Ehm… lettori? Se ci siete battete un colpo! ^_^
*Il nulla più assoluto rispose*
Egot: Beh, il nulla che risponde è già qualcosa… ^^; … sì, lo so, non faceva ridere…
Sanzo: E che ti aspettavi, che si mettessero a ballare la macarena? Per me sono tutti morti d'infarto!
*Cala nuovamente il silenzio*
Egot: Ehm… lettori? ^______^ Allora auguro a tutti voi buon proseguimento di giornata!
Sanzo: -_- … Certo che la tua faccia tosta ha dell'incredibile…
Egot: … Dici? ^^;


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Capitolo 11
*** Capitolo dieci ***


Ciao a tutti/e! Senza dilungarmi in mille parole, passo subito a rispondervi^_____^:

Francy222: Grazie del commento, e non ti preoccupare, riguardo al capitolo 8 mi piace vedere come, a parità di situazione, altre autrici farebbero comportare i personaggi in maniera diversa… come abbiamo detto entrambe, è una cosa puramente soggettiva, ma che ti fa capire anche quali situazioni potrebbero essere considerate OOC da altri ^_-
Ah…e grazie del commento a “L’uccellino”!!!

Seiko: Grazie! Sono felice che anche questo cap ti sia piaciuto^^

Shaolin: ti rispondo sul forum ^_-

Lallotta12: Grazie anche a te!

Kairi: Te l’ho già detto che sei il mio prezzemolino preferito, vero? *_*

Asu: wow, ti ringrazio^___^… solo toglimi una curiosità… sei la Asu di asubox o è un caso di omonimia?




CAPITOLO 10



Perché una pistola?
Ovvio, la pistola era l'arma più semplice: bastava portarsela alla tempia per farla finita.
Armare il cane, alzare il braccio, portarsela contro la tempia, premere il grilletto. Armare il cane, alzare il braccio, portarsela contro la tempia, premere il grilletto. Inserire il proiettile, armare il cane, alzare il braccio, portarsela contro la tempia......
Bang! Uno sparo: ed era finita. Solo un attimo: e la vita veniva trascinata via, insieme al senso di impotenza che ti pervadeva. Solo un misero secondo, e tu non eri più succube dell'ombra che cresceva dentro di te.
"Perchè hai scelto la pistola, Genjo Sanzo?"


Il vento aveva ricominciato a soffiare più insistentemente.
Era passata almeno un'ora da quando lo youkai aveva perso di vista i suoi compagni, dopo che si erano diretti verso valle alla prospettiva di attaccare degli esseri umani. Sicuramente sarebbe stato punito se non si fosse sbrigato a raggiungerli, ma non aveva idea di dove potessero essere al momento. Fu proprio mentre procedeva che ad un tratto sentì il classico rumore di passi nella neve. Si nascose, prima dietro a degli arbusti e quindi, avendo visto che non si trattava di chi stava cercando, salì su un albero pronto ad attaccare: aveva puntato delle possibili prede.
Le tre figure stavano camminando in fila indiana, ciascuna coperta da un lungo mantello color della sabbia. Il primo, come in avanscoperta, stava scrutando attraverso il monocolo l'ambiente circostante con aria preoccupata, probabilmente alla disperata ricerca di un riparo; quello che si trovava dietro stava di certo facendo altrettanto, ma il suo sguardo, coperto dai capelli biondi troppo lunghi, era imperscrutabile. Al centro il loro compagno, dai lunghi capelli rossi, stava trasportando qualcosa o qualcuno sulle spalle con aria grave.
Appena furono sotto di lui estrasse un pugnale e si gettò su di loro.
Gojyo si accorse all'ultimo momento della sua presenza, ma questo non gli impedì di scansarlo, facendolo precipitare a terra. Il demone però non si fece pregare e si rialzò, avventandosi quindi contro Sanzo, che era rimasto immobile dov'era, quasi non l'avesse visto. Hakkai strinse i denti e lanciò una sfera di energia disintegrandolo proprio un attimo prima che questo colpisse il bonzo.
"Hey, Sanzo, ma si può sapere che stai facendo?!?!" gli urlò Gojyo. Sanzo da parte sua ricominciò a camminare e gli passò accanto senza guardarlo minimamente.
"Hey, bonzo corrotto, sto parlando con te...!!!" Il mezzo demone sentì una mano sulla spalla e quando si voltò vide Hakkai che gli stava facendo cenno di lasciar perdere, per poi spostare lo sguardo nel luogo dov'era scomparso lo youkai:
"Un'azione solitaria..."
Gojyo si acquietò un poco e guardò anche lui la macchia di cenere che si stava disperdendo al vento:
"Si, è probabile...altrimenti gli altri sarebbero già venuti fuori....a proposito...tutto bene?" chiese preoccupato, vedendo l'amico tenersi con la mano la spalla, mentre un'espressione sofferente gli attraversava il volto:
"Si, si, non ti preoccupare...non credere di liberarti di me così presto...e poi dovresti preoccuparti più per Hakuryu, che è messo molto peggio di me...". Il draghetto giaceva svenuto sull'altra spalla del suo padrone.
Gojyo si atteggiò con una smorfia:
"Ma sentitelo...forza allora, andiamo avanti, altrimenti perdiamo di vista lo zombie..."
E procedettero anche loro. Gojyo aveva detto quelle ultime parole quasi scherzosamente, ma in realtà il suo stato d'animo era tutt'altro in quel momento...non poteva ancora credere che...
"Ehi, ragazzi, guardate lì! C'è una baita!"
La voce di Hakkai lo risvegliò dai suoi pensieri, mentre con una mano indicava una piccola costruzione di legno alla loro sinistra che si mimetizzava con gli arbusti del sottobosco. Richiamarono anche Sanzo, che era andato avanti senza dare cenno di averla notata e, dopo un breve tragitto, vi entrarono: era costituita da due stanze, una delle quali che doveva probabilmente fungere da camera da letto. Gojyo vi si diresse, depositò il corpo che aveva sulle spalle sull'asse di legno che costituiva la base del letto e lo coprì con il suo mantello. Sanzo e Hakkai si sistemarono invece nella stanza accanto, dove il demone dagli occhi smeraldo poté finalmente controllare le condizioni della sua spalla, mentre Hakuryu stava accoccolato sulle sue ginocchia.
"Hey, Hakkai, ti serve una mano?"
"Beh, in realtà si, grazie."
Gojyo medicò la sua ferita come meglio poteva e quindi si adoperò ad accendere il fuoco nel camino, mentre Sanzo si era seduto accanto alla finestra mettendosi a fumare e fissando la neve che aveva ricominciato a scendere. Hakkai invece si era spostato nella stanza accanto, sedendosi al capezzale di Goku. E così rimasero alcuni minuti in silenzio. Gojyo, esattamente come gli altri, pensava di star vivendo solo un brutto sogno. Ma era successo davvero? Non era in grado di rispondersi, perché in realtà non riusciva ancora a focalizzare nella sua mente le immagini che si erano susseguite davanti ai suoi occhi solo pochi minuti prima....


Nessuno dei tre era riuscito a raggiungerlo.
Lo sparo era riecheggiato, la sua voce era sparita e.......Goku era caduto.
Come un pittore, che con mano lenta ma sicura disegna un arco su un foglio, così il suo corpo lo aveva disegnato nella caduta, mentre agli occhi di chi stava guardando quello era parso ben più di un secondo.
Hakkai non aveva fatto in tempo neppure ad alzarsi, mentre Sanzo e Gojyo erano troppo distanti per riuscire a fare qualsiasi cosa. E lo avevano visto cadere, quasi senza accorgersi dell'ombra che era apparsa all'improvviso davanti a lui, ombra che però ben presto aveva preso consistenza ai loro occhi sotto ai raggi del sole.
Gojyo aveva visto la luce illuminare le spalle dell'ombra, che dovevano appartenere ad un ragazzino sugli undici anni, con capelli argentati raccolti in una crocchia di stoffa bianca. Vestiva una veste anch'essa bianca, ornata sui bordi da quel motivo a spirale oro e nero che Sanzo in quel momento aveva sicuramente riconosciuto, avendolo già visto meno di una settimana prima.
E, soprattutto, quel ragazzino stava tenendo in mano la pistola di Sanzo.
"GOKU!!! Hey, tu, chi sei? Cosa....."
Gojyo non era riuscito a terminare la frase che il ragazzino si era voltato, incrociando i loro sguardi. I tre amici avevano trattenuto il fiato. Le due iridi che stavano fissando avevano un colore che loro conoscevano bene, il colore dell'oro nel quale erano soliti specchiarsi. Queste però, nel vederli, dietro alla durezza che volevano mantenere, lasciarono trasparire un velo di profonda tristezza, tristezza che non era consona ad un ragazzino con l'età che quel moccioso dimostrava:
"Ma voi siete..."
Gojyo lo aveva quindi visto cominciare a scrutare l'ambiente circostante e solo allora, come ripresosi da un sogno, si era catapultato verso Goku con il cuore in gola:
"Hey, Goku! GOKU!!!"
"Non ti preoccupare, è solo svenuto. Ora portatelo via ed abbiate cura di lui", aveva detto il moccioso mentre gettava verso Gojyo la Shoreiju ed osservava gli youkai che si stavano facendo avanti.
"Adesso a questi ci penso io!"
Gojyo si era accertato che Goku stesse respirando e soprattutto, cosa che tolse un peso incredibile dal suo cuore, non c'era traccia di sangue su di lui. Che quel moccioso lo avesse....
"Hey, tu, ma si può sapere chi accidenti sei...?"
"Trovatevi un posto dove rifugiarvi ed io vi raggiungerò lì al più presto."
"Come sarebbe a dire?!?! Hey, vedi di risp...."
"VI HO DETTO DI SCAPPARE E DI NON FARE DOMANDE!!!"
Gojyo aveva avuto la sensazione che avrebbe fatto meglio ad obbedire e quindi si era caricato il corpo svenuto di Goku in spalla, mentre Hakkai si era avvicinato con aria preoccupatissima:
"Ma Goku..."
Il mezzo demone aveva sorriso, anche se le sue labbra si erano sollevate fin troppo poco per essere considerato tale: "Non ti preoccupare, è vivo."


"Maledizione questo accendino!"
Il silenzio venne spazzato via dal rumore dell'accendino che finiva rompendosi sulla parete. Gojyo aveva tentato di farlo funzionare, ma invano. Strinse forte i due pugni quasi fino a farsi sanguinare le palme, conficcandosi le unghie sotto la pelle, per poi spostare i capelli che gli erano scivolati di nuovo davanti agli occhi con quel gesto che ormai gli era abituale. Rimase così fermo per alcuni secondi. Quindi si voltò leggermente verso Sanzo con voce stranamente più bassa e roca del solito:
"Hey, bonzo corrotto, passami il tuo."
Ma Sanzo non gli rispose, né fece il minimo gesto. Rimase lì dov'era, senza aprir bocca, isolato nel suo mondo, così come lo era stato da quando se n'erano andati dalla radura. Non una sillaba, non uno sguardo, niente: il nulla più assoluto. Quando gli avevano detto che Goku era ancora vivo e che dovevano andarsene, lui si era semplicemente alzato e li aveva seguiti. Per tutto il tragitto aveva sempre schivato i loro sguardi.
Gojyo davanti a quel silenzio sentì il sangue ribollirgli nelle vene: si alzò di scatto e gli si avventò contro, sferrandogli un pugno che fece volare a terra sia lui che la sedia:
"Tu...tu, smettila con questo atteggiamento, perché sennò giuro che ti spacco la faccia, mi sono spiegato?!?!"
Sanzo si alzò da terra raddrizzando la sedia, si sistemò la veste e quindi si risedette senza dare il minimo cenno di aver seguito quanto avesse detto. Dalla stanza accanto si alzò la solita voce pacata:
"Per favore ragazzi, non mi sembra il momento...."
Ma Gojyo era troppo furioso per dargli ascolto, il sangue cominciò a pulsargli ad una tale velocità che se non avesse fatto qualcosa sentiva che sarebbe impazzito:
"Questo non sarebbe il momento?!?!" e così dicendo costrinse Sanzo ad alzarsi: "E invece a me sembra proprio che lo sia! Tu! Vedi di reagire e smettila di atteggiarti come se non te ne fregasse niente!!!"
Sanzo rimase per un attimo in silenzio.
"Toglimi le mani di dosso." Le sue prime parole. E come finì la frase gli sferrò una gomitata nello stomaco.
"E adesso smettila o ti ammazzo."
Le parole ed il gesto del bonzo ebbero lo stesso risultato della benzina versata sul fuoco: come smise di tossire, Gojyo gli si gettò nuovamente contro, e lo bloccò inchiodandolo con una mano contro la parete:
"Senti, tieni presente almeno questo: non sei l'unico ad aver avuto problemi nella vita e non sei l'unico che è rimasto sconvolto da quanto è successo, ma adesso smettila con questo atteggiamento perfettamente inutile E VEDI DI DARTI UNA SVEGLIATA!!!"
Sanzo si liberò della sua stretta e lo fissò negli occhi per la prima volta da quel pomeriggio: uno sguardo vacuo, ma al contempo terribilmente penetrante. Gojyo si ritrovò a chiedersi se per caso avesse mai visto Sanzo con un'espressione simile.
"Problemi nella vita? Darsi una svegliata? A me sembra che qui dentro l'unico che ha bisogno di darsi una svegliata sia proprio tu!...E poi, se anche fosse...NESSUNO TI HA CHIESTO NULLA, PER CUI PENSA AI FATTI TUOI PER UNA VOLTA!"
"COME SAREBBE ‘AI FATTI MIEI’?!? QUELLO CHE E' SUCCESSO DOVREBBE NON INTERESSARMI?!?! E POI COME FACCIO A RESTARE SENZA FAR NIENTE QUANDO VEDO CHE PROPRIO ‘TU’ NON STAI FACENDO NIENTE PER REAGIRE A QUANTO E' SUCCESSO?!?! SAI PERFETTAMENTE CHE NE' IO NE' HAKKAI POSSIAMO FARE NIENTE PER QUELLO STUPIDO NELL'ALTRA STANZA, PER CUI....!"
"Ehm...ragazzi...."
"Ah, adesso capisco, sei frustrato.....e allora abbi almeno il buon gusto di non gettare la tua frustrazione sugli altri per il puro gusto di farlo! Ma tieni presente che come reagisco è un mio problema, PER CUI CHIUDI IL BECCO E LASCIAMI IN PACE!"
"Ragazzi....."
"IO NON LASCIO IN PACE PROPRIO NESSUNO!"
"RAGAZZI, INSOMMA, ADESSO BASTAAA!!!"
Hakkai si era messo in mezzo tra i due, che sembravano pronti a massacrarsi a vicenda a suon di pugni se solo li avesse lasciati fare.
"Ragazzi, vi prego, questo non è assolutamente il momento! Sanzo! Posso capire quanto tu sia sconvolto ma non migliorerai la situazione facendo finta di niente..."
"Ecco, hai visto bonzo corrotto, non sono l'unico a pensarla in questa manier...."
Le parole gli si bloccarono in gola quando vide lo sguardo di Hakkai:
"Gojyo, non ho ancora terminato! Se Sanzo non deve chiudersi in se stesso, questo non è un buon motivo perchè tu possa gettare la tua frustrazione addosso agli altri in questa maniera." Il tono era calmo ma le sue labbra stavano tremando e i suoi occhi ardevano, il colorito leggermente più pallido del solito:
"Quindi adesso smettetela una buona volta e cercate di ragionare! E poi, se non l'aveste ancora notato, abbiamo ospiti." e così dicendo costrinse anche loro a voltarsi verso la porta. Gojyo spalancò gli occhi:
"Tu...."


***


Si era teletrasportato. Non credeva che ci sarebbe riuscito, ma ce l'aveva fatta. Ed era arrivato quasi troppo tardi. Aveva perso quasi due settimane a raccogliere informazioni ed a cercare di individuare la sua aura, ed alla fine ci era riuscito. Lo spirito di Goku aveva preso forma nel suo pensiero: agitato, inquieto, in completo subbuglio. Aveva avvertito la sua preghiera di morte, il suo desiderio di autodistruzione, e questo era bastato a destare i suoi poteri a sufficienza per farlo teletrasportare. Non gli era costata poca fatica farlo. Il sonno a cui si era sottoposto doveva aver debilitato il suo corpo più di quanto avesse mai creduto possibile. Ora più che mai aveva avuto la conferma che senza l'aiuto di Goku non sarebbe mai e poi mai riuscito ad attuare il suo progetto.
Si era materializzato ed aveva afferrato la pistola giusto in tempo, facendo prendere al proiettile una direzione ben diversa da quella che l'avrebbe portata alla tempia di Goku. Per un soffio. Non riusciva a capacitarsi di quanto aveva scongiurato. O meglio, dentro di sé aveva in realtà già capito il motivo di quel gesto, ma non voleva rassegnarsi a quell'eventualità. Tutto quello che era successo in quel poco tempo sarebbe risultata un'assurdità se i suoi timori si fossero rivelati fondati.
Colpì Goku lasciandolo cadere a terra svenuto e quindi si voltò per controllare in fretta la situazione circostante. E scorse delle persone che non si aspettava di trovare. I suoi occhi si soffermarono soprattutto su uno di quei ragazzi, che aveva dei lunghi capelli rossi e due occhi che lui conosceva bene. Incredibile. Se non avesse saputo per certo che quell'uomo era morto, avrebbe avuto la certezza di averlo lì davanti: il generale Kenren Taishou, l'unico che avesse mai avuto il coraggio di prendere le sue difese. E poi c'erano gli altri due..............reincarnazione, non poteva essere altra la spiegazione, ed il fatto che Goku si trovasse proprio con loro sembrava più che un mero caso deciso dal destino.
Poi un leggero rumore alla sua sinistra lo fece riprendere del tutto: quello non era il momento di darsi ai ricordi. Si voltò e vide gli youkai che si stavano facendo avanti. Il ragazzo dai capelli rossi gli urlò qualcosa ed allora lui lo zittì di rimando, dicendogli di scappare e di avere cura di Goku. Il ragazzo ubbidì. Nataku vide quindi il draghetto bianco che era in mano ad uno di loro tramutarsi in un fuoristrada su cui salirono tutti e tre portando con loro anche Goku, ed appena si avviarono bloccò la strada agli youkai che volevano seguirli e cominciò a combattere.
Youkai....era passata un'infinità di tempo dall'ultima volta che aveva combattuto contro alcuni di loro, vuote marionette mosse da quel demone che aveva sconfitto, Gyumao....
Marionette....una marionetta contro tante marionette. Sorrise all'ironia del paragone che gli era sorto in mente mentre combatteva, perché quella purtroppo era la realtà a cui non poteva sottrarsi: lui era una marionetta, costruita a puntino dallo stesso uomo che lui aveva chiamato padre (a cui lui stesso aveva dato il colpo di grazia), mentre i nemici che stava affrontando erano anch'essi marionette, mossi da chi stava cercando di risvegliare il loro signore. E gli déi si erano sempre divertiti a vedere le marionette distruggersi a vicenda, così che a loro non venisse chiesto di sporcarsi le mani di persona, assistendo alle loro pene e disgrazie come da una platea, sicuri di non venire coinvolti dalle loro vicende. Ma costoro formavano in realtà solo una parte del pubblico che assisteva allo spettacolo: dall'altra parte della sala si trovava un altro gruppo, composto da chi assisteva alla rappresentazione solo per puro diletto. Di questi, Kanzeon Bosatsu si trovava sempre in prima fila, ma chissà quanti altri spettatori si trovavano dietro a lei nascosti nell'ombra, che interagivano con le marionette solo di quanto in quanto, suggerendo agli attori che si celavano dietro a queste una battuta quando si trovavano in grave impiccio, e con il solo scopo di far andare avanti la rappresentazione più spedita. Due tipi diversi di déi che comunque dimostravano appieno la loro inutilità. Entrambi i tipi finivano per andare a quel teatro solo per uscirne soddisfatti e divertiti, incuranti della sorte delle marionette finite a pezzi durante lo spettacolo: altre marionette avrebbero preso il loro posto.
Gli déi....certamente la distorsione che aveva provocato il suo teletrasporto doveva aver fatto accapponare la pelle a più di qualcuno di loro; nell'unico momento in cui avrebbe preferito che continuassero la loro vita nell'indifferenza ecco che certamente avrebbero messo il naso nei suoi affari: questo perché il suo ritorno era uno splendido biglietto bianco su cui segnare il loro tornaconto. Di certo ormai il suo risveglio doveva essere diventato di dominio pubblico. Dopotutto lui era la loro marionetta. La loro bambola. La bambola assassina. Miseri e sciocchi déi...non potevano di certo immaginare quanto questo nomignolo gli calzasse a pennello, ora più che mai. Solo che da adesso in avanti non avrebbe permesso a nessuno di muovere le sue fila per lui: sarebbe stato lui stesso il proprio burattinaio. Nessun altro.
Continuò a far roteare la sua spada in quella perfetta danza, falciando con un sol colpo più della metà degli youkai che gli si pararono contro. E, con un secondo, disfece anche quelli che si erano sottratti al primo.
Ora doveva muoversi prima che arrivasse qualcuno. Aveva sperato di ritrovare Goku in tutt'altro frangente: ora aveva qualche dubbio che Goku sarebbe riuscito ad ascoltare la sua proposta, ma non poteva attendere oltre. Si concentrò ed avvertì nuovamente la sua aura. Si teletrasportò davanti alla baita dove avevano trovato riparo. Fece un passo in avanti, prese in mano la maniglia senza il minimo indugio ed entrò.


Luce.
Era morto?
Intorno a lui non c'era niente, solo un'immensa distesa di luce.
Si sentiva incredibilmente bene in quel luogo, come non si sentiva da tanto tempo...............da quanto?
Quand'era stata l'ultima volta che aveva avvertito una sensazione simile?
Per quanto si sforzasse non riusciva a rispondersi.
Pace.
Il chiacchierio di un fiume.
Tranquillità.
La luce bianca si difrasse, dando forma a tutto quello che lo circondava: una foresta, attraversata dall'allegro fiume di cui aveva avvertito la voce.
E una canzone, tutto quello che lo attorniava stava cantando.
Un canto che gli entrò nel cuore.
E poi c'era il sole.
Avrebbe voluto restare lì per sempre, baciato dai raggi di quell'astro.....
Ma ad un tratto il canto svanì e si tramutò in un pianto. Il fiume cominciò a tingersi rosso, quasi che qualcuno vi avesse versato dell'inchiostro; i pesci al suo interno vennero a galla, soffocati da quel liquido viscoso. Gli alberi persero tutte le loro foglie e si tinsero di nero. La terra sotto ai suoi piedi cominciò a vibrare e le crepe coprirono il terreno. Si alzò una nebbia fittissima, nascondendo ai suoi occhi tutto quello che lo circondava. E, con la nebbia, lui cominciò ad avere freddo. Freddo. Nel cuore e nella mente: gelo, vuoto, tenebra. Sensazioni che non aveva mai conosciuto e che non riuscivano ad abbandonarlo. Rabbia. Rabbia. E quando la rabbia sparì si accorse di trovarsi immerso nella tenebra. Era completamente solo, e quel posto gli procurava un incredibile disagio.
Poi una voce si stagliò nell'oscurità:
"ASSASSINO!"
Quella voce bassa che lo faceva stare male, dalla quale avrebbe voluto solo scappare....
"Perchè vuoi andare contro la tua natura? Io ti sto dicendo la semplice verità....non ci puoi fare niente...non è colpa tua se sei un assassino...."
Cosa voleva dire? Non capiva non capiva non capivaaaaa!!!!!
Poi, nella tenebra filtrò un raggio di quell'astro a cui lui anelava...
"Te lo prometto!"
Una promessa....
Che promessa era quella?
Eppure quella voce gli era familiare......
"...smettila con questo atteggiamento perfettamente inutile E VEDI DI DARTI UNA SVEGLIATA!!!"
Voci...urla....
"...NESSUNO TI HA CHIESTO NULLA, PER CUI PENSA AI FATTI TUOI PER UNA VOLTA!"
Anche queste voci gli erano familiari.....
"QUELLO CHE E' SUCCESSO DOVREBBE NON INTERESSARMI?"
Le voci di......
Aprì gli occhi quando sentì l'urlo di Hakkai che diceva ai due compagni di smetterla. Fissò il soffitto di legno grezzo alcuni secondi. Dove si trovava? Ma soprattutto...come era arrivato lì? Non riusciva a ricordare assolutamente niente....si alzò, mettendo di lato il mantello che gli fungeva di coperta e solo allora si accorse dei lividi e delle ferite che aveva su tutto il corpo. Dovevano aver affrontato veramente una dura battaglia se si trovava in quello stato. Ma poi...perché diavolo era in pigiama?!? Pensò che la cosa migliore era andare nell'altra stanza e chiedere agli altri cosa fosse successo...
"Gojyo, non ho ancora terminato! Se Sanzo non deve chiudersi in se stesso, questo non è un buon motivo perchè tu possa gettare la tua frustrazione addosso agli altri in questa maniera."
Certo che doveva essere successo qualcosa di veramente grave per far assumere un simile tono ad Hakkai....
"Quindi adesso smettetela una buona volta e cercate di ragionare! E poi, se non l'aveste ancora notato, abbiamo ospiti."
"Tu...si può sapere chi accidenti sei?"
Certo che anche il tono assunto da Gojyo....
Goku si portò sullo stipite della porta e quindi rimase di sasso quando vide la figura dall'altro lato della stanza:
"Nata...ku...."
Tutti si voltarono verso la voce che proveniva dalla porta alle loro spalle, incrociando gli occhi di Goku che continuavano a fissare il vecchio amico completamente spalancati dalla sorpresa.
"Nataku, sei tu? Ma come è possibile...tu....tu...........sei morto...."
Tutti nella stanza lo guardarono attoniti, mentre nella mente di Goku il flash di Nataku che sveniva in una pozza di sangue dopo essersi trafitto con la spada lasciò spazio all'immagine di Nataku che apriva una porta entrando all'interno di una stanza:
"Ah, no, scusa, che stupido....noi ci siamo incontrati di nuovo quando....."
Konzen.
Ten-chan. Ken-niichan.
Sangue. Vuoto. Perdita.
Solitudine.
Il ricordo. Il rimorso. I suoi compagni.
La fuga. I demoni.
La montagna. La pistola. L'addio......tutto questo saettò nella sua mente tanto da costringerlo ad inginocchiarsi a terra tenendosi la testa tra le mani. Gojyo si lanciò verso di lui, ma Nataku fu più veloce:
"Goku!"
"Io...io sono ancora vivo?", sussurrò, "Io...perchéééé!!!!"
Tutti lo osservavano terrorizzati. Se qualcuno si fosse voltato verso Sanzo avrebbe visto un fantasma privo di espressione.
"Goku, per favore, guardami negli occhi...non dirmi che....Goku, accidenti, adesso mi vuoi spiegare perché hai tentato di fare una cosa così stupida!?! Se non fossi arrivato in tempo, tu, tu.....". Non terminò la frase.
Goku alzò lo sguardo trovandosi a guardare come in uno specchio i due occhi preoccupati. Allora, come se il nodo che gli chiudeva la gola fosse stato lì da troppo tempo, aprì le labbra tremanti mentre i suoi occhi si riempirono di lacrime e cominciò quella che a suo avviso sarebbe suonata come una confessione:
"Come perché? Lo sai anche tu....sono morti per colpa mia, sono stato io ad ucciderli, questa volta ho anche rischiato di uccidere Sanzo, se resto con loro c'è il rischio che..."
"Ehi, Goku, che stai dicendo? Di cosa stai parlando?" Hakkai gli si era avvicinato tentando di prenderlo per le spalle, ma appena tentò di farlo Goku si ritrasse evitando il contatto con le sue mani ed abbassò lo sguardo. Nataku aveva cominciato a guardarlo con un'espressione indecifrabile:
"Goku...ma allora tu...tu hai ricordato...oddio, Goku, tu.....tu sei ancora convinto di averli uccisi?"
Un interminabile secondo passò prima che Goku alzasse nuovamente lo sguardo fissandolo senza capire ed allora il volto di Nataku lasciò trasparire l'ondata di rabbia che si era abbattuta su di lui a quella conferma:
"Accidenti, è tutta colpa mia! Se solo fossi riuscito a trovarti prima.....MALEDIZIONE!". Tutto quello che aveva temuto si era avverato. Sferrò un pugno alla parete di legno, che cominciò a vibrare sotto l'effetto di quel colpo.
"Nataku, cosa...."
"Hey, hey, aspettate un attimo, non ci capisco più niente! Cos'è tutta questa storia? Averli uccisi? Non averli uccisi....SI PUO' SAPERE DI CHE DIAVOLO STATE PARLANDO?!?!"
Nataku si voltò e si mise a fissarli uno a uno negli occhi:
"Konzen Doji...", cominciò, "..Kenren Taishou e Tenpou Gensui...."
"Ecco, a proposito, si può sapere perché tutti ci chiamano con questi nomi? Non..."
L'occhiata di Nataku lo zittì all'istante.
"...Immagino che voi adesso vogliate delle risposte....",continuò, "...il mio nome, come avrete ormai capito è Nataku, Dio principe della guerra Nataku Taishi...cinquecento anni fa Goku viveva nel Tenkai e si può dire che fossimo amici....." e così dicendo restò un attimo in silenzio a fissare Goku seduto a terra, "...Vista la situazione penso che sia proprio il caso che vi racconti i fatti che si sono svolti in quel luogo...cinquecento anni fa...."



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Capitolo 12
*** Capitolo undici ***


Grazie mille al solito a Francy222, asu, Kairi, Shaolin e Seiko per i vostri commenti!! *_* Sono felice che la fic vi piaccia e spero continuerete a farmi sapere cosa ne pensate!!!
Ah, Francy, grazie mille anche per il commento alla fic su Stigma…se avessi problemi a trovare le scans fammelo sapere, perché le possiedo tutte ^_~
Un bacione!




CAPITOLO 11

TENKAI - 500 ANNI PRIMA (1)



Ad un certo punto, nel momento che precede il risveglio, Nataku ebbe coscienza del proprio respiro ed allora si svegliò. Appena il peso che gravava sulle sue palpebre glielo permise, provò a sbatterle cercando di mettere a fuoco il mondo circostante. Si trovava disteso all'interno della solita stanza, priva di ogni segno di passaggio o calore umano. Strinse di scatto gli occhi cercando di contrastare l'attanagliante dolore che, improvviso, si era svegliato assieme a lui: la sua spalla stava pulsando al ritmo del suo cuore, ininterrottamente, e ci mise qualche secondo ad accorgersi che il suo braccio non si muoveva. Gli ordinava di muoversi e lui non obbediva. Non obbediva...
Indistintamente, dall'esterno, cominciarono ad arrivargli le voci di soldati che stavano correndo disordinatamente....dal caos che doveva esserci riuscì a percepire solo parole sconnesse e ordini sommari, ma null'altro. Ed intanto il suo braccio continuava a non muoversi. Cosa diavolo era.....ricordò. Con uno scatto si mise a sedere, ma il brusco gesto fu troppo per le sue condizioni. Il sudore cominciò a scendere imperlandogli il volto, mentre con la mano destra afferrava la coperta, portandosela al petto, ed il respiro si faceva sempre più frequente....la spalla....
Il cigolio di una porta, rumore di vetri che si infrangevano.
Nataku si voltò, cercando di normalizzare il respiro. Una donna dai lunghi capelli corvini era entrata e ora lo stava fissando con uno sguardo misto di preoccupazione e stupore; ai suoi piedi i resti di quanto si trovava fino a pochi secondi prima sul vassoio che teneva in mano. Senza proferire parola, raccolse i resti e li rimise sul vassoio, abbozzò un inchino e uscì dalla stanza chiudendo la porta. Nataku poté sentire i passi farsi sempre più veloci per poi sparire in lontananza.
Ecco, ancora quello sguardo. Odiava quello sguardo. Lo sguardo di chi lo considerava solo una bambola, un essere privo di sentimenti. Lo sguardo di coloro che lo temevano ma che al tempo stesso provavano disgusto per lui. Che esseri schifosi.
La sua attenzione ritornò quindi alla sua spalla: sentiva il sangue pulsare in essa e nella testa, tutto sembrava incredibilmente faticoso, anche lo stesso respirare gli causava un'incredibile fatica. Conscio del suo stato si adagiò nuovamente sul materasso, cercando di riportare alla memoria i fatti avvenuti solo poche ore prima....
Goku....il nome di quel ragazzo era Goku....
Non aveva neppure cominciato a vagare nei propri pensieri che la porta si aprì nuovamente. Si voltò e riconobbe la figura che si era inginocchiata al suo cospetto:
"Principe Nataku..." La voce di Shien era rimasta sospesa per un attimo, come se le parole fossero titubanti dall'uscire dalla bocca, ma subito riprese il solito tono:
"Principe Nataku, ho ricevuto ordine da vostro padre di scortarvi da lui non appena vi foste ripreso..."
Nataku aveva ripreso a fissare il soffitto, ascoltando quasi distrattamente le sue parole:
"Dimmi, Shien...mio padre mi aveva dato un ordine ed io gli ho disubbidito. Pensi che adesso sia in collera con me e voglia punirmi? E poi, cosa ne è stato di Goku?", chiese, senza riuscire a dissimulare l'ansia che l'attanagliava.
"Son Goku", riprese Shien, "è stato condannato alla pena di morte per aver compiuto una strage in presenza dell'Imperatore..."
Nataku si alzò nuovamente a sedere sgranando gli occhi: "Cosa hai detto? Menti!!!" Goku, quel Goku che compiva una strage?!?
"Mi dispiace deludervi, Principe Nataku, ma è la verità. Subito dopo il Vostro collasso il diadema che quel ragazzo portava in fronte è andato in mille pezzi e lui ha manifestato la sua vera natura, massacrando indistintamente la maggior parte dei presenti, ed adesso l'Imperatore Celeste in persona richiede la sua testa, insieme a quella di coloro che l'hanno aiutato a fuggire: Konzen Doji, il maresciallo Tenpou Gensui ed il generale Kenren Taishou."
Il nodo che aveva cominciato a crescere nella gola di Nataku cominciò a farsi insopportabile.
"Al momento si trovano barricati nell'edificio posto a sud-ovest insieme ad un ostaggio e lei, come dio principe della guerra, ha ricevuto il comando categorico di riportare l'ordine conferendo la pena stabilita ai traditori." Shien alzò lo sguardo per la prima volta da quando aveva cominciato a parlare: "Se però permette una mia opinione...."
"No, Shien, non voglio che tu aggiunga altro."
Nataku si stava alzando e con un gesto deciso quanto il tono della sua voce lo aveva zittito.
"Ora esci dalla porta, ti raggiungerò tra dieci minuti, giusto il tempo di prepararmi"
Shien lo fissò per un momento e quindi prese congedo senza aggiungere altro, lasciando Nataku da solo.
Ed ora cosa avrebbe fatto? Avrebbe accettato l'ordine ricevuto, trovandosi così a dover uccidere il suo unico amico, oltre all'unica persona che aveva preso apertamente le sue difese, incurante della pena che avrebbe poi ricevuto? Ma se non l'avesse fatto? Suo padre l'avrebbe odiato? Perchè negli occhi di suo padre avrebbe voluto solo vedere un barlume di affetto......se non avesse eseguito l'ordine.......sicuramente suo padre non gli avrebbe rivolto più parole affettuose neppure quando si fossero trovati da soli......ma dover uccidere Goku......
Impiegò un po' più del previsto a prepararsi, ma non avrebbe permesso a nessuno di aiutarlo, e Shien non gli rimproverò il ritardo, per cui appena uscì dalla sua stanza proseguirono. Dire che intorno stava regnando il caos era un puro eufemismo: c'erano squadre su squadre di soldati che si dirigevano di corsa nella loro stessa direzione, verso quel punto non troppo lontano dove molti altri di loro si erano già radunati, sommersi in una nube di polvere che era rimasta sospesa da quando avevano fatto saltare le mura dell'edificio per aprire un varco all'interno.
"Ecco, Principe Nataku, siamo quasi arrivati...prima che mi dimentichi volevo avvertirla che suo padre è stato ferito..."
Nataku lo guardò e Shien non riuscì a capire quanto quest'informazione l'avesse o meno turbato:
"Ma non si preoccupi, non è in pericolo di vita, anche se non potrà mai più vedere niente dall'occhio sinistro..." Shien si trovò ad essere titubante se aggiungere che sarebbe stato impossibile perchè l'occhio gli era stato strappato fuori dall'orbita dallo stesso Son Goku, ed infine optò per soprassedere a questo particolare.
Man mano che si avvicinavano più il chiasso prodotto dai soldati si faceva assordante. Il via vai di soldati, alcuni dei quali trasportati via dai compagni in pessime condizioni, davano l'idea di una resistenza molto serrata. Poi, all'improvviso, un giovane soldato si allontanò dal gruppo e si diresse verso di loro.
"Nobile Shien, presto, ci sono state delle complicazioni....Principe Nataku....", abbozzò un inchino, "Vi scorto immediatamente all'interno del palazzo. Si dice che il sommo Li Touten sia stato ferito dai ribelli e che versi in gravi condizioni...è una benedizione vedere che il Principe si sia ripreso, così potrà finalmente dare a quei traditori quello che si meritano!" Il soldato stava sorridendo ingenuamente, come un bambino un po' viziato che ha visto arrivare il genitore a far andare via una mosca fastidiosa. Nataku non contraccambiò il sorriso. La spalla destra gli doleva incredibilmente e con grande sforzo appena adesso il braccio stava riprendendo in parte sensibilità. Cercò comunque di non darlo a vedere.
Salirono velocemente le scale impolverate, finché non imboccarono un corridoio, dove molti soldati avevano sguainato le spade rivolgendole verso una porta chiusa. Dietro di loro, seduto a terra poggiando la schiena contro la parete, stava suo padre.
"Oh, figliolo, finalmente sei arrivato..." Nataku rimase basito nel sentire la voce del padre così roca, quasi commossa, e vedere il suo viso abbozzare un sorriso in apparenza sincero nel vederlo.
"Padre...."
Nataku si inginocchiò davanti a lui guardandolo preoccupato: il volto del padre era pallido, molto più pallido di quanto fosse abituato vederlo.
"Padre, chi..."
Li Touten afferrò il braccio del figlio, portandolo verso di lui:
"Nataku, guardami negli occhi...lo so, lo ammetto...forse non sarò stato un buon padre, ma su una cosa spero che tu mi creda........io ti ho sempre voluto bene, figlio mio, e per me tu sei sempre stato la cosa più importante..."
"Padre, non devi sforzarti...chi...chi ti ha fatto questo?" chiese, indicando la ferita sul suo fianco da dove usciva del sangue.
"E' stato quell'essere immondo", continuò Li Touten, "Quel mostro assassino....eravamo entrati cercando di far arrendere Konzen Doji e gli altri con le buone, ma poi quell'essere si è risvegliato ed ha...ed ha massacrato indistintamente tutti quelli che si trovavano nella stanza...io...io sono l'unico superstite..." concluse, con lo sguardo basso e la voce rotta di uno che ha visto cose che avrebbe preferito non dover mai vedere.
"Padre, non starai parlando di...."
Il tono della voce di Li Touten si fece leggermente più deciso, mentre osservava la reazione del figlio di sottecchi:
"Sto parlando di Seiten Taisei Son Goku...."
Un fulmine trapassò il cuore di Nataku.
"Quindi ti prego, figlio mio, adesso entra e fa...fa quello che l'Imperatore e tuo padre si aspettano da te...lo farai, non è vero, figliolo?"
"S....", la voce non voleva uscire, poi si tramutò in un soffio, "Si, padre, lo farò."
"Bravo figliolo."
Nataku si alzò in piedi mentre i soldati si facevano da parte per lasciarlo passare. Spalancò la porta. Lo scenario che si presentò ai suoi occhi era raccapricciante: i corpi di molti soldati erano sparsi a terra per la stanza, imbrattando con le loro viscere ed i loro fluidi corporei i libri che erano stati trascinati giù dagli scaffali nella foga della lotta. Anche il maresciallo Goujin versava a terra in una pozza di sangue, con le braccia ancora legate dietro la schiena. E poi i corpi dei tre traditori, o che almeno così erano stati definiti, al centro di questo quadro dal dubbio gusto. Accanto a loro Goku, schizzato di sangue dalla testa ai piedi, si teneva le spalle dondolando su sé stesso, tremante.
Nataku si diresse verso di lui senza riuscire a contenere la meraviglia per quella scena, mentre la porta alle sue spalle veniva nuovamente chiusa:
"Goku!Goku!!"
Perché proprio lui?
"Goku, sei stato tu?"
Nataku lo vide alzare lo sguardo, ma dalle sue pupille sembrava che avessero tolto qualsiasi scintilla vitale:
"Nataku...Nataku, dove sono Ken-niichan e Ten-chan?"
"Goku, ti ho chiesto se sei stato tu!"
"E Konzen? Dov’è Konzen?"
"Goku, RISPONDIMI!!!"
"Dove sono finiti tutti?"
"Goku, SONO DAVANTI AI TUOI OCCHI!!!"
Lo vide fissare i corpi del suo tutore e degli altri per un interminabile istante.
"ALLORA GOKU, SEI STATO TU?!?!"
No, non poteva credere che fosse stato Goku, non lui, era impossibile che avesse fatto una cosa simile, non lì, non in quel luogo dove tutto era sempre rimasto immobile.....




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Capitolo 13
*** Capitolo dodici ***


CAPITOLO 12

TENKAI - 500 ANNI PRIMA (2)




"Chiudete la porta."
L'ordine di Li Touten arrivò calmo ma perentorio non appena suo figlio varcò la soglia. Nessuno dei soldati presenti davanti ad essa provò a controbattere, evidentemente scossi, anche se Shien non avrebbe saputo dire il perché. La porta venne chiusa, nascondendo agli occhi di tutti quello che sarebbe avvenuto all'interno. Una volta portato a termine l'ordine, uno dei soldati venne preso da violente convulsioni e dovette fuggire in un angolo dove rigettò quanto doveva essere stato il suo ultimo pasto. Shien gli si avvicinò, cercando di capire le sue condizioni, ma prima ancora che potesse chiedergli qualcosa la voce di Li Touten si alzò nuovamente nel corridoio:
"Soldato...ti congedo, ma ricorda ciò che vi ho detto prima...."
Un lampo di terrore passò negli occhi del soldato, come pure in quelli dei suoi compagni, e quindi annuì col capo, si inchinò e prese congedo. Non appena si voltò cominciò a correre a più non posso, come se avesse voluto scappare il più velocemente da quel luogo. O meglio, pensò Shien, come se avesse voluto scappare da quell'uomo. Li Touten non era tipo da farsi scrupoli per il malessere di un soldato e quindi il congedo rilasciato, come anche la scenetta paterna di poco prima, doveva nascondere qualcosa d'altro. Per quanto avesse sempre obbedito ai suoi ordini senza indugio, dubitava fortemente che quell'uomo riuscisse a possedere dei sentimenti che si potessero definire paterni. L'unico che sarebbe potuto cadere in trappola davanti alla commedia che aveva inscenato poco prima era solo il ragazzino che effettivamente vi era caduto. Il pensiero che le parole di Li Touten fossero solo una messinscena per confondere ulteriormente il Principe Nataku non riusciva ad abbandonarlo. Quello che avrebbe appreso poco dopo avrebbe confermato questa sua supposizione, e il riconoscere questo sarebbe stato il primo passo verso quella rivolta che, molti anni più tardi, lo avrebbe portato a ribellarsi al Mondo Celeste supportando la causa del nuovo Dio della Guerra, la causa di Homura.


***


"ALLORA GOKU, SEI STATO TU?"
"NON SONO STATO IO!!!"
L'urlo d'innocenza di Goku fece vibrare l'aria della stanza per poi rimanere sospeso in essa, e lui sembrò svegliarsi non appena sentì la propria voce. Guardò le sue mani e quindi alzò lo sguardo, guardando perplesso Nataku:
"Non...non sono stato io..."
"Goku, cosa...?"
Nataku non sapeva come agire: si sarebbe aspettato di tutto, tranne di trovare - e di dover affrontare - Goku in quelle condizioni. Ma poi era stato effettivamente lui a compiere quella strage? Sebbene non volesse credere che suo padre gli avesse raccontato una menzogna, il dubbio aveva cominciato a tormentarlo. Si avvicinò di qualche passo, allungando il braccio sinistro verso di lui:
"Adesso calmati Goku, e spostati di lì!"
Appena Goku lo vide avvicinarsi fece un movimento per scansarlo e si aggrappò alle vesti di Konzen stringendo i pugni:
"NOOOO!!! Nessuno porterà via Konzen!!!"
Si avvinghiò ulteriormente al corpo del suo sole, cercando di scuoterlo, quasi credesse che non se ne fosse ancora andato:
"Konzen! Konzen! Konzen! Konzen! SVEGLIATI KONZEN!!!"
"Goku, adesso smettil..."
Appena mise la sua mano sul braccio di Goku per costringerlo a guardarlo negli occhi, accadde l'imprevisto: Goku si liberò della sua stretta senza apparente fatica. Nataku avvertì una forte aura maligna sprigionarsi da lui, tanto che fece apparire la sua spada, e questo gesto venne compiuto appena in tempo perché, in un istante, Goku era riuscito ad appropriarsi di una delle armi che giacevano a terra e si era avventato contro di lui, che aveva parato il primo fendente per un soffio.
"Ho detto che nessuno porterà via Konzen!!!"
Goku continuò a scagliarsi contro di lui, senza dargli tregua, cercando in ogni modo di portarlo il più lontano possibile dal centro della stanza dove giacevano i suoi amici, aumentando man mano la velocità dei fendenti, combattendo febbrilmente. Nataku si accorse di far fatica a stargli dietro e la ferita alla spalla non era l'unico motivo. Continuò a parare senza sosta, nonostante sentisse le forze abbandonarlo, mentre il suo avversario lo incalzava sempre di più, quasi stesse facendo scoppiare una forza rimasta a lungo inesplosa. Si trovò con le spalle al muro: se non fosse riuscito a parare la stoccata probabilmente sarebbe stata la sua fine, ma si sentiva ormai troppo debole per riuscire a difendersi.
Chiuse gli occhi attendendo. La fine non arrivò. Prima di riaprirli, si accorse che il respiro di Goku si era fatto pesante e che aveva cominciato a venir scosso violentemente da singhiozzi. Quando poi sollevò le palpebre, si accorse che l'ultimo fendente di Goku si era incagliato nella parete, mancando il suo collo di parecchi centimetri: era evidente che l'aveva mancato di proposito. Goku restò col capo chino, senza cambiare la propria posizione:
"No, non è vero, ho mentito...", cominciò con la voce rotta dal pianto, "...loro....loro volevano proteggermi, a qualsiasi costo....e sono morti....", continuò, e questa volta sollevò il capo. Nataku si trovò a specchiarsi in due pozze spente imperlate di lacrime. "...sono morti....io.......è come se li avessi uccisi io.....SONO STATO IO AD UCCIDERLI!!!" e così dicendo lasciò scivolare la spada fuori dalla propria mano e si accasciò a terra piangendo.
Nataku lo guardò sconvolto: la promessa fatta al padre non esisteva più, il mondo esterno non esisteva più, tutte cose che gli erano sembrate incrollabili, ma che in quella stanza sembravano avere la consistenza di un castello di carte lasciato in balia di un forte vento. Le uniche cose vive lì per lui erano Goku e il suo dolore, un dolore così maledettamente simile al proprio...
"Sono stato io ad ucciderli...." ripeté quest'ultimo con un soffio.
"Adesso guardami negli occhi!", gli disse Nataku con voce pacata, costringendolo a sollevare il capo. Sentiva le forze man mano abbandonarlo ed il braccio destro aveva perso anche quel poco vigore che aveva riacquistato. La vista gli si stava annebbiando. "Io...io non ce la faccio più, Goku...ma...non posso...non voglio...lasciarti qui in queste condizioni..." disse, poggiandogli una mano sulla fronte, "...ora chiudi gli occhi e non pensare più a niente e dimentica, dimentica me e tutti gli altri, se questo ti potrà permettere di vivere in pace. Appena puoi scappa da qui, dimentica e vivi la tua vita anche per me, per quanto ti sarà concesso di viverla...Goku...non lasciare mai che ti usino, non lasciare che ti manipolino, non....non lasciare che ti facciano lo stesso che è successo a me...", continuò, la sua voce sempre più flebile, "..e se poi un giorno ci rincontreremo, chissà, forse potremmo diventare di nuovo amici, che ne dici?". La sua voce tremava. Entrambi sorrisero. Prima di svenire, un'ultima lacrima scese lungo la guancia di Goku:
"Nataku...non è giusto...perché ci è successo...tutto questo...." e si accasciò a terra. Nataku si gettò in avanti cercando di attutirne la caduta, ma appena allungò le braccia in avanti una stilettata gli trapassò la spalla, facendogli per un momento perdere i sensi. Cadde a terra e per un attimo il suo cuore si fermò.


"Non si sente più alcun rumore."
"Gli avrà già dato il colpo di grazia?"
"E se fossero morti entrambi?"
"Shien!" La voce di Li Touten si mescolò per un attimo a quella dei soldati, che tacquero all'istante.
"Aiutami ad alzarmi. E tu, soldato!"
"Sì, nobile Li Touten!"
"Apri la porta e va’ quindi ad avvertire l'imperatore che il moccioso è stato catturato."
"Aprire la porta? Ma nobile Li Touten, e se..."
"Osi contraddire ai miei ordini?!?!", urlò furibondo. "Ricordati quanto vi ho detto prima! Ora voi prendete ordini esclusivamente da me! Te lo sei forse dimenticato, soldato?"
"N...no, certo che no....". Obbedì, evitando di guardare all'interno, e quindi si diresse verso il fondo del corridoio, mentre altri soldati arrivavano nel verso opposto. Mentre correva non avrebbe mai immaginato che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrebbe visto quell'uomo odioso. Non in vita, almeno.
Lo scenario che si presentò ai soldati appena arrivati era assai poco diverso da quello che aveva visto Nataku quand'era entrato, con l'unica differenza che adesso il suo corpo giaceva a terra contro una parete, insieme a quello di Goku, quasi si fossero dati il colpo di grazia nel medesimo istante.
"Shien, accompagnami!"
Li Touten si avvicinò al figlio, sorretto da Shien, quasi fosse veramente preoccupato per le sue condizioni, ed appena arrivò vicino al suo piccolo corpo lo sollevò leggermente da terra. Vide le sue pupille dilatate e si accorse della mancanza di respiro. Lo ripose a terra, cominciando a venir scosso da violenti fremiti. Un soldato si avvicinò con aria preoccupata:
"Nobile Li Touten....."
Quello che sembrava un principio di pianto si rivelò una risata, una risata fredda e sguaiata che riempì tutto quel luogo e che penetrò nei loro cuori, lasciandoli vuoti.
"Ahah....ben fatto figliolo! Hai ucciso l'unico che poteva in qualche maniera oscurare il mio prestigio..." Rise di nuovo. Era troppo eccitato per accorgersi che il sangue che Goku aveva addosso non gli apparteneva. Si voltò verso il centro della stanza, guardando in direzione dei tre corpi che giacevano a terra in mezzo al trambusto generale. Si portò una mano alla ferita sul suo fianco, che era stata abilmente fasciata da uno dei soldati:
"Hai visto, Konzen Doji? Il tuo sacrificio non è servito a niente, bastardo!"
"NO!". Una voce si levò da un angolo: "Qui dentro l'unico bastardo sei tu, miserabile essere immondo!"
Li Touten si voltò, così come fece Shien: il Generale Goujin era a terra, ma stava cercando di alzarsi.
"Maledetto bastardo assassino, tu non sei un dio, non avresti neppure il diritto di essere un essere umano, TU SEI SOLO UN MOSTRO!"
"Oh, Generale, sono felice di vedervi ancora vivo...." disse Li Touten con un sorriso. Shien si diresse verso l'uomo dalla pelle biancastra per slegargli le braccia. Notò che questi aveva una profonda ferita da taglio che cominciava sopra all'occhio sinistro per continuare lungo tutta la guancia.
"Tu....hai abbindolato i miei soldati e chissà quant'altri per i tuoi scopi...tu...sei stato tu a far uccidere tutti e a farli squartare come animali da macello!"
Uno dei soldati che era stato presente tutto il tempo venne anch'esso colto da conati e dovette appoggiarsi ad una parete per non stramazzare a terra. Gli altri, appena arrivati, cominciarono a scambiarsi occhiate interrogative.
"Non è forse così?" ripeté Goujin.
Shien si voltò verso Li Touten, attendendo che questi rispondesse alla domanda che gli era stata posta. Quest'ultimo continuò a sorridere e quindi fissò il volto insanguinato del generale:
"Cosa vuoi, vuoi forse che ammetta di aver fatto combattere i miei soldati con armi avvelenate, in maniera da porre fine prima ai dolori di quei tre? Vuoi forse che ammetta che, una volta morti loro, ho ordinato ai soldati presenti di massacrare i loro compagni caduti in battaglia per inscenare il quadretto da presentare a mio figlio, con la minaccia di accusarli davanti all' Imperatore di aver aiutato i traditori?". Lo fissò ancora di più. "E se anche fosse? L' Imperatore aveva chiesto le teste di quei tre e del moccioso ed io non ho fatto altro che eseguire gli ordini..."
"Dubito fortemente che l' Imperatore ti avesse ordinato di ucciderli! Ti ricordo che Konzen Doji non era un dio qualunque, e dubito che lo avrebbero condannato a morte senza un regolare processo....quando racconterò all'Imperatore ciò che hai fatto non potrai passarla liscia!"
"Raccontare all' Imperatore? Oh, ma a chi credi che crederà? Crederà a me, padre di colui che ha ucciso quell'essere, o a te, che potresti essere stato in combutta con loro fin dall'inizio, facendo solo finta di farti catturare come ostaggio?! Non è un segreto il tuo buon occhio nei loro confronti. E poi Konzen Doji.....mi dispiace deluderti, ma nel suo caso si potrebbe praticamente dire che si è trattato di suicidio....forse che non ricordi?" fece sarcastico.
"Non osare...non osare mettere in dubbio la mia parola, plebeo! E poi se non sbaglio adesso tuo figlio è morto per cui tu non sei più nulla, NULLA!"
Il brusio di sottofondo nella sala aumentò di tono.
"Più nulla?", continuò divertito Li Touten, "Oh, mi dispiace, ma sei tu che non capisci...mio figlio non era nulla, io l'ho creato e come ho creato lui ne posso creare un altro, e poi un altro ancora...il fatto che sia morto adesso non mi interessa, perché tanto l'esser morto in battaglia per eseguire l'ordine dell'Imperatore gli porterà comunque molta gloria...gloria che si tramuterà in privilegi per me....l'unico ostacolo che avevo era quel moccioso, ma ormai ho superato anche quello...solo io sono adesso in grado di provvedere fornendo un altro dio della guerra...."
"Quindi non ti è mai interessato niente di tuo figlio?"
"No", rispose, "Non più di quanto tenga allo straccio con cui mi puliscono le scarpe."
Improvvisamente calò il silenzio. Shien si mise ad osservare un punto dietro alle spalle di Li Touten e anche lui si voltò. Nataku stava in piedi dietro di lui guardandolo con un'espressione indecifrabile:
"Tu...sei stato tu a fare tutto questo?"
Li Touten lo guardò senza riuscire a replicare.
"Non ti è mai interessato niente di me? No, non occorre che tu risponda, lo so già."
Shien non poté fare a meno di notare che, sebbene il tono del Principe fosse il solito di quando parlava a suo padre, questa volta non gli aveva dato del Voi. Nataku gli si avvicinò ulteriormente, creando la spada col suo potere spirituale. Solo allora Li Touten capì.
"Fi..figliolo, cosa stai facendo?!? Guardami, sono tuo padre, non puoi puntare la tua spada contro di me!"
"Mio padre?", disse Nataku con una punta di disgusto, "No, tu non sei mio padre, così come tu hai detto che non sono tuo figlio...NON CONTROBATTERE! L'HAI DETTO TU STESSO CHE IO NON SONO NIENTE PER TE, SE NON LA MARIONETTA CHE PUOI DIVERTIRTI A ROMPERE!", urlò, appena lo vide aprire le labbra.
"Io avevo un padre e a questo avevo fatto una promessa....gli avevo promesso di uccidere i traditori...e allora adesso ucciderò te, VISTO CHE SEI IL PRIMO A TESSERE INTRIGHI ALLE SPALLE DELL' IMPERATORE PER IMPOSSESSARTI DEL SUO TRONO!!!"
Passi precipitosi e urla. Nataku vide con la coda dell'occhio Kanzeon Bosatsu presentarsi sulla soglia. La sua spada saettò. L' uomo, colto impreparato, fece ancora tre passi verso di lui prima di accorgersi che i suoi neuroni non possedevano più il sostegno del collo. Rovinò a terra. Nataku si voltò allora verso la dea della misericordia:
"Ho sigillato la memoria di Goku. Vi prego, lui non ha colpa."
Seguì la sorte del suo creatore.
Ancora delle urla, poi il nulla si appropriò dei suoi sensi.





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Salve a tutti voi, gentili lettori che continuate ancora a leggere la mia schifezzuola^^
Vi ringrazio per avermi seguito fino a qua, e quindi ho intenzione di darvi un annuncio: visto l’elevato numero di commenti ricevuti, ho intenzione di continuare a pubblicare la fanfiction, che altrimenti si sarebbe conclusa con la fine della prima parte, ovvero con il prossimo capitolo. A questo, seguiranno due capitoli extra che termineranno di spiegare quanto successo nel Tenkai cinquecento anni prima (quindi se alla fine del prossimo capitolo scoprirete di avere ancora dei quesiti al riguardo, state tranquilli, perché spiegherò tutto a tempo debito).
Terminati questi, comincerò a pubblicare la seconda parte (tutt’ora in fase di lavorazione), con il titolo
“KU: Il Vuoto”
E spero con tutto il cuore che la leggerete **
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Capitolo 14
*** Capitolo tredici ***


Miii, eccomi infine giunta a questo capitolo, che spero non risulti la sagra dell’OOC…-.- (come è parso a me rileggendo…). Ringrazio le sempre gentilissime Kairi84, ShaolinQueen, lorusgra (a cui chiedo scusa per non aver commentato ancora la sua ficcina, nonostante gliel’avessi promesso), francy222, Kira85, Clov3r e Haryuu (certo che posso chiamarla schifezzuola, come autrice non potrò mai dirti di essere pienamente soddisfatta, altrimenti significherebbe che ho raggiunto la perfezione…cosa che, onestamente, non mi sembra>_<… resta cmq il fatto che, anche se la chiamo schifezzuola, la pronuncio con tenerezza, perché è e resterà sempre la mia prima creatura ;D ).
Vi auguro buona lettura!!!!



CAPITOLO 13




Continuarono ad ascoltare muti, rapiti, basiti. Più di qualche volta, in passato, ne avevano avuto il sospetto, ma mai si sarebbero aspettati di venire a scoprire una simile verità. Non, almeno, in quella maniera. La cosa non sarebbe in realtà stata tanto scioccante, se non fosse per l'aver appreso del legame che, come un filo indistruttibile, aveva legato le loro esistenze attraverso i secoli. "Bah, tutto questo non ha la minima importanza", avrebbe avuto voglia di dire uno di loro, "Noi siamo noi stessi e nessun altro...il fatto che questi Konzen Doji e compagnia si siano reincarnati nei nostri corpi è irrilevante". Bugiardo. Se non pronunciò quelle parole fu proprio perché lui per primo si rese conto di quanto sarebbero suonate false, una volta che fossero balzate fuori dalle sue labbra. Sarebbe stata la verità, ma l'aver conosciuto il legame che Goku aveva instaurato con quelle persone cambiava ogni cosa. "Questo è tutto quello che ricordo...", concluse Nataku, "Non ho memoria di quanto accadde in seguito..."
Rimasero immobili come ad attendere che fosse qualcun altro a rompere il silenzio. Hakkai fu il primo a prendere coraggio per farlo, ma stavolta il solito sorriso non albergava sul suo viso:
"Quindi tu....ci stai dicendo che noi saremmo le reincarnazioni di questi déi, che erano coloro che si occupavano di Goku quando viveva nel Tenkai...per quanto faccia un po' fatica ad accettare l'idea ora mi spiego molte cose...ad esempio il comportamento che Homura teneva nei nostri confronti, o l'accenno che Kanzeon Bosatsu aveva fatto relativamente alla presenza di Goku nel Tenkai...e quindi costoro sarebbero morti per salvarlo, mi sbaglio? Mentre Goku, oppresso dal senso di colpa, si sarebbe in pratica autoconvinto di averli uccisi... Non sapresti per caso dirci qualcosa di più al riguardo?"
Nataku scosse la testa: "No, quello che so sulla loro fine è quanto vi ho già riferito e in ogni modo sono notizie che io per primo ho saputo da altri; non ero presente e quindi le mie potrebbero essere solo delle supposizioni. L' unico che potrebbe dirci qualcosa di più in merito...", si voltò, "E' solo Goku..."
Seduto immobile contro la parete, quest'ultimo aveva continuato a fissare tutto il tempo un punto indistinto del pavimento. Anche il Kappa dai capelli rossi non si era ancora mosso. E Sanzo sembrava non aver alcuna voglia di partecipare in alcun modo a quanto stava accadendo e, con molta nonchalance, si stava accendendo un'ultima sigaretta; la ventesima.
Il demone dagli occhi smeraldo lanciò un'occhiata preoccupata ai due compagni e cominciò ad avvicinarsi al ragazzo dagli occhi dorati.
"Konzen..." Hakkai trasalì quando si accorse che Goku aveva cominciato a parlare.
"Konzen...Konzen mi aveva promesso che, qualsiasi cosa fosse capitata, lui sarebbe tornato a prendermi...."
"Goku..." Gojyo si voltò verso di lui ma non riuscì ad aggiungere altro.
"Ma poi..." continuò Goku, "c'è stata quella battaglia e lui, Ken-nichan e Ten-chan...loro...."
singhiozzò, "Scusatemi....". Il viso era tornato a nascondersi tra le ginocchia. Hakkai gli mise una mano sulla spalla cercando di farlo calmare.
"Santo cielo...ma vi rendete conto di quanto siete patetici?" sibilò all'improvviso una voce profonda. Nataku si voltò fulminando con lo sguardo la persona che aveva parlato, avendola riconosciuta. "Certo che siete proprio monotoni....", continuò Kanzeon Bosatsu, " se non vi si racconta tutto nei minimi particolari non riuscite a capirlo da soli!"
La dea della misericordia, con i suoi lunghi capelli neri dai riflessi violetti, era apparsa in tutta la sua magnificenza insieme con Jiroshin subito dietro a lei. Il tono della sua voce era canzonatorio: "Eh, già, proprio noiosi... i secoli passano, ma finisce che, o all'uno o all'altro, finisco per dover ripetere sempre le stesse cose. L'ultima volta è accaduto con il mio nipotino adorato..." disse, voltandosi verso Sanzo, che questa volta contraccambiò lo sguardo. La dea stava sorridendo, come se trovasse il quadretto molto divertente e, molto probabilmente, lo trovava davvero esilarante.
"Tu... ma deve arrivare ancora qualcuno qui o abbiamo finito?" sbraitò Gojyo, staccandosi finalmente dalla parete, "Passi il moccioso, che ha salvato Goku e perciò gli siamo riconoscenti, ma tu hai sempre il vizio di saltar fuori nei momenti più impensati e, QUEL CHE MI FA ANDARE IN BESTIA, è che sembra tu sappia sempre tutto di tutti e tutto quello che sta succedendo nei minimi particolari! Senti, ma cos'è, ci spii anche quando andiamo in ces...". Hakkai tappò la bocca al rosso prima che cominciasse a dire dei veri improperi e lo trascinò via; Kanzeon Bosatsu, dal canto suo, si limitò a fargli notare che aveva utilizzato tre volte di fila lo stesso termine, dimostrando così di avere un vocabolario veramente povero, facendo sì che Hakkai trovasse ancora più difficile di prima riuscire a trattenerlo. In tutto questo, il bonzo aveva continuato a fumare la sua sigaretta come niente fosse, eccetto lo sguardo ostile scambiato prima con la dea.
"Immagino che tu sia venuta per me, o mi sbaglio?" intervenne Nataku.
"Proprio così", replicò Kanzeon Bosatsu senza calcolare minimamente Gojyo, "Mi hanno mandato a prenderti. L' Imperatore ti sta aspettando...adesso per colpa tua c'è il caos lassù, lo sai? Complimenti comunque, vedo che hai trovato appena in tempo chi cercavi..." Le sue labbra si incurvarono ancora di più. Se si fosse trovata da sola nel suo ufficio probabilmente si sarebbe messa a ridere sguaiatamente.
"Allora, andiamo o vuoi passare ancora un po' di tempo con loro?" terminò ammiccando.
"No, ti seguo...", disse il Dio della Guerra volgendosi verso la figura seduta a terra. "A quanto sembra questo non è il momento più opportuno per parlare, Goku...". Si voltò quindi verso gli altri: "Ma tornerò." E così dicendo scomparve.
"Bene, vi saluto anch'io..." sospirò Kanzeon Bosatsu, "E mi raccomando, rossino, vedi di comprarti un vocabolario!"
"Tu, dann..."
"A presto!" gli rispose lei scattando fulminea a meno di un centimetro dalla sua faccia, zittendolo con un dito, per poi voltarsi verso Sanzo: "Konzen...vedi di non deprimerti troppo, bello della mamma, oppure tra un po' i tuoi amici qui ti scambieranno per uno straccio per pulire i pavimenti...a pre~sto!" concluse scomparendo, giusto in tempo prima che il portasigarette la colpisse in pieno, oggetto che andò così a rovesciare tutto il suo contenuto sul pavimento, per poi finirci anch'esso con un sordo tonfo. La ventesima sigaretta fu spenta sul davanzale.
"Idiota...", commentò Gojyo appena fu certo che se ne fosse andata, "Comparire e sparire così, per non parlare delle battuttine di spirito...mah, meglio che stia zitto, va'..." terminò, lanciando una rapida occhiata verso Hakkai e quindi verso Goku: "Allora, stupida scimmia, adesso ci vuoi spiegare perché non ci hai raccontato tutto questo fin dall'inizio? Ci pensavi talmente cretini da dare qualche importanza a qualcosa accaduto cinquecento anni fa?!?! RISPONDIMI!". Dal tono si sentiva che Gojyo era irato, ma si comprendeva perfettamente che, nonostante le parole si fossero scagliate su Goku, la rabbia era tutta contro se stesso. Perché, se da un lato la scimmia non aveva parlato, era anche vero che lui non se n'era accorto. Se non quando ormai era troppo tardi. E quello che gli faceva più male era sapere che così anche quella stupida scimmia si era trovata davanti ad una scelta che anche lui si era posto nel suo passato davanti allo sguardo colmo d'odio e pieno di pianto di sua madre: vivere oppure morire...
"Su, Goku, adesso spiegaci..." intervenne quindi Hakkai con voce calma e tranquilla. "Lo hai sentito, tu non hai ucciso nessuno, perciò adesso vedi di calmarti e vediamo di ragionare."
"Voi non capite." Un'affermazione immediata, fredda, decisa, atona. Nessun sentimento. Stizza, al più. Perché loro continuavano a non voler capire e seguitavano a tormentarlo.
"Cos'è che non capiamo, dicci Goku...."
"INSOMMA, MA VOLETE LASCIARMI IN PACE?!? POSSIBILE CHE NON CAPIATE?!?! ANCHE SE NON LI HO UCCISI IO QUESTO NON CAMBIA NULLA!!!"
"Cos'è che non cambia, eh Goku?" proseguì Hakkai come se il suo interlocutore non avesse alzato la voce.
"COS'E' CHE NON CAMBIA?!?! MA POSSIBILE CHE NON LO CAPIATE DA SOLI?!?" "Goku, adesso calmati..."
"VOI NON CAPITE! Anche se non li ho uccisi io, in fondo ho rischiato comunque di farlo!" "Goku..."
"E POI LO SENTO! VOI NON SAPETE COSA SIGNIFICA AVERE UN MOSTRO DENTRO DI SE' E AVERE LA CERTEZZA CHE QUESTO PRIMA O POI VERRA' FUORI E TU NON POTRAI FARE NIENTE PER BLOCCARLO!!!"
"Goku...."
"E QUINDI SO CHE ARRIVERA' IL GIORNO CHE AMMAZZERO' VOI PER PRIMI!"
"GOKU, ADESSO SMETTILA DI DIRE SCEMENZE!" Sbottò il rosso.
"Ma...!!!"
"...!!!"
"..!"

"Perché?"

"E poi voi non capite...Sanzo..."
"Goku..."

"Perché una pistola?"

"Se voi non foste arrivati lì in tempo Sanzo..."
"Goku calmati!"

"Perché hai scelto la pistola come arma, Genjo Sanzo?"

"SANZO SAREBBE MORTO PER COLPA M...!!!"

SCIAFF!!!


Uno schiaffo. Hakkai e Gojyo guardarono esterrefatti Sanzo che si era alzato gettando lontano da sé il pacchetto di sigarette vuote ed aveva colpito con estrema violenza Goku, che ora lo guardava basito tenendosi la guancia. Il volto del bonzo non tradì alcuna emozione, mentre fece alzare Goku afferrandolo per un braccio e lo scaraventò nella stanza attigua:
"Lasciateci un attimo da soli." disse mentre prendeva in mano la maniglia, come se volesse chiudere la porta subito dopo essere entrato. I due fecero un passo in avanti ed allora si voltò fulminandoli: "Vi ho detto di lasciarci da soli! E Gojyo... restituiscimi la pistola..."
"Ma..."
"Ti ho detto di darmi la pistola e quindi di lasciarmi da solo con lui!" replicò ancora più deciso. Hakkai si diresse verso il tavolo su cui era stata appoggiata la Shoreiju e quindi la mise in mano a Sanzo, sotto gli occhi increduli di Gojyo, che tentò invano di dire qualcosa poiché venne prontamente preso e trascinato lontano dallo stesso Hakkai che chiuse la porta dietro di loro, lasciandoli da soli.
"Io torno dentro!"
Gojyo non poteva credere che Hakkai fosse così stolto... cosa poteva mai avere in mente di fare quel maledetto bonzo?
"Ti pare saggio lasciarli lì dentro da soli dopo tutto quello che è successo?"
Hakkai lo fissò dritto negli occhi: "Sanzo sembrava sapere quello che stava facendo......e poi prima o poi si sarebbero dovuti confrontare, per cui è meglio che questo avvenga il prima possibile. Dobbiamo avere fiducia in loro...."
"Fiducia in loro? Fiducia in una stupida scimmia in piena crisi depressiva ed in un bonzo corrotto dal grilletto facile, chiusi da soli in una stanza con una pistola? MA STAI SCHERZANDO?!? Io adesso entro in quella stanza e li meno tutti e due!"
"Dai, Gojyo, adesso calma..acc..."
"Hey, hey, cosa succede, la spalla?
"No, non è niente..."
"Non cominciare a dire scemenze anche tu! Vieni, che devo rifarti la medicazione...."

Passarono alcuni minuti da quando avevano lasciato da soli gli altri due. Hakuryu dormiva placidamente sulle ginocchia del suo padrone, mentre il kappa sembrava finalmente essersi calmato. E fu nel silenzio più assoluto - tranne il brusio della voce di Sanzo e una strana risata che erano passate attraverso la porta - che all'improvviso dalla stanza attigua proruppe un grido ed il rumore di uno sparo.


***


Ricordava perfettamente la prima volta che aveva preso in mano una pistola.
A quei tempi era un moccioso di dodici anni, terribilmente preso da se stesso ed incurante di quello che pensassero gli altri. Non che adesso fosse molto diverso, in realtà. Ma allora c'era una persona a cui teneva tantissimo, e che avrebbe voluto seguire ovunque, a qualsiasi costo. Ma quel qualcuno perì, salvandolo, morendo così in contraddizione con lo stesso insegnamento che gli aveva lasciato: vivere solo per se stesso. A quel tempo, agli occhi di tutti lui appariva solo come un ragazzino terribilmente borioso, tanto che quasi tutti credettero che fosse stato lui ad aver compiuto il delitto. Perché poi l'avesse dovuto fare... mah, a questo mistero non trovò mai risposta. Certo era che se il maestro non gli avesse lasciato il nome di Sanzo, quei bonzi ostili avrebbero colto l'occasione per eliminarlo in qualche maniera subdola. Non che lui sarebbe rimasto a guardare, in verità. Ma Komyo Sanzo gli aveva lasciato il suo nome e perciò non dovette preoccuparsi di loro. Però, a forza di mantenere un atteggiamento distaccato - almeno di fronte agli altri - aveva poi rischiato di annegare nel sangue delle sue stesse lacrime. Questo, in fondo, perché non si sentiva degno di essere rimasto in vita al posto di quell'uomo, che ai suoi occhi di bambino era sembrato... cosa? Non un santo, no di certo. Un padre? In parte, ma non era solo quello... In realtà non sapeva neppure lui perché il volto di Komyo Sanzo gli era sembrato così splendente quand'era in vita. Forse, avrebbe pensato un giorno, la sua persona irradiava luce perché aveva trovato il motivo della propria esistenza. Ma lui no, non riusciva a capire secondo che logica la ruota del karma avesse deciso che lui sarebbe dovuto vivere, mentre il suo maestro morire. E, a poco a poco, l'ombra aveva cominciato ad impadronirsi di lui. Prima solo nei suoi sogni - o incubi, che chiamali si voglia - poi, inesorabilmente, anche nel suo mondo reale, nascondendosi dietro al fruscio delle foglie al vento e, perché no, dietro al rimbombo di uno sparo. Quanto aveva cominciato ad adorare quel rumore! Anche se la prima volta che aveva premuto il grilletto l'aveva odiato con tutto se stesso.
Era stato prima di partire per eliminare i demoni che avevano assassinato il suo maestro che si era recato in un'armeria che sorgeva poco lontano dal tempio.
"Prendi l'arma che più preferisci", gli era stato detto, "Così potrai avere un modo per difenderti".
"Prendo questa", aveva risposto. E' sicuramente l'arma più pratica da portarsi appresso e da congiungere alla tempia una volta giunto il momento, aveva pensato. Quell'arma, sicuramente, l'avrebbe forse difeso dagli altri, ma non dal suo nemico peggiore: se stesso.
E li aveva poi trovati, quei rifiuti immondi che si erano rifugiati nella foresta. Ma il sutra rubato non c'era: qualcun altro, sembrava, l'aveva già portato verso qualche oscura meta. Ed i demoni, vedendosi davanti quel ragazzino biondo con un'aria mista da spavento e cipiglio, si erano avventati contro di lui, pensando bene di non farlo tornare intero al tempio. Lui aveva quindi estratto la pistola e l'aveva puntata contro di loro minacciandoli con mano e voce tremante. I demoni si erano messi a ridere, finché uno di loro non gli si era avvicinato. Passo sbagliato. Il dito di colui che fino a poche ore prima si chiamava Koryu scivolò sul grilletto. Lo sparo e quindi il cervello del demone che schizzava, i suoi liquidi celebrali che fluivano fuori insieme al sangue che fino a poco prima circolava, le urla di Sanzo e degli youkai, quasi un connubio formato da un'unica voce; ed il rumore del tamburo della pistola che si svuotava. Solo questo ricordava, di quello che era successo subito dopo non aveva memoria. Sapeva solo che da quel giorno aveva cominciato a girovagare alla ricerca dei superstiti che avevano portato con loro il sutra. Ed il rimbombo della pistola aveva cominciato a fondersi man mano con il soffio del suo respiro e premere continuamente il grilletto divenne la sua valvola di sfogo. Quante volte lo aveva sfiorato da allora? Molte, tante, forse troppe, ma quel rimbombo finale lo ipnotizzava... Bang! Espira. Bang! Inspira. Bang! Espira....quasi anch'esso fosse diventato un sutra, da recitare davanti ad un Buddha tenendo in mano un rosario. Ma lo scenario di quel mantra era una distesa di corpi ricoperti di sangue, uccisi meccanicamente, senza mostrare pietà alcuna. E poi l'ombra aveva ricominciato a fargli visita, sempre più spesso, ancora più assiduamente, finché perse ogni contatto con la realtà e l'unica verità diventò l'ombra stessa. I colori erano divenuti alieni alla sua percezione visiva, ovunque posasse lo sguardo vedeva solo un mondo fatto di rosso e nero: sangue rappreso... Era quella la maniera di continuare a vivere? Istintivamente la risposta che gli saliva alle labbra era: no, non era quella. E quindi armare il cane, alzare il braccio, puntare la pistola contro la propria tempia e premere il grilletto. Click. Ma i proiettili erano finiti. E lui lo sapeva. Inserire allora il proiettile, armare il cane, alzare di nuovo il braccio, puntare la pistola contro la propria tempia.... e la mano tremava, mentre il dito veniva trattenuto contro la propria volontà. La pistola non sparava e lui abbassava il braccio, maledicendosi per la sua debolezza. Magari, in futuro, qualcun altro gli avrebbe fatto notare che a vivere poteva dimostrare più coraggio che non a morire per propria mano. Perché, poi, se era rimasto in vita, una ragione doveva esserci. Forse c'era un motivo. C'è sempre un movente per continuare a vivere, nel bene o nel male che sia.
Ma allora non aveva ancora incontrato questa persona ed intanto la sua pistola aveva continuato a bagnarsi del sangue di demoni, alcuni dei quali anche senza una vera colpa, e lui aveva seguitato a chiedersi quando sarebbe arrivato il momento più opportuno per puntare verso di sé quell'ordigno malefico. Dopotutto, quello era stato il motivo primo per cui aveva scelto quell'arma, non era forse così? Ma allora cosa lo tratteneva?
Sebbene poi alla fine nessun proiettile fosse stato sprecato per eliminare dal mondo la propria stoltezza - cosa che comunque non avrebbe mai ammesso ad alcuno, e già faticava a farlo con se stesso - quella pistola era rimasta comunque la sua più fedele compagna, anche dopo essersi stabilito al tempio di Cho'An ed aver cominciato a venir infastidito da quella voce piagnucolosa ed insistente dalla quale, da allora, non si sarebbe più liberato. Anzi, questa sarebbe riuscita a cancellare quasi completamente l'ombra che fino a quel giorno era cresciuta dentro di lui. Però adesso, quella pistola aveva rischiato di zittire per sempre quella voce.
Fu con questi pensieri in mente che Genjo Sanzo lasciò che la porta si chiudesse alle sue spalle, rimanendo così da solo con Goku.
Il bonzo prese in mano la pistola e fece qualche passo prima di andarsi a sedere sulla sedia accanto al letto su cui si era rannicchiato Goku, che aveva cominciato scrutarlo con sguardo preoccupato. Una strana luce che aveva già visto in precedenza stava albergando nei suoi occhi.
"Allora, vuoi aggiungere ancora qualcosa?"
Dicendo così, Sanzo tirò fuori un nuovo pacchetto di sigarette, ne prese una e se l'accese, per poi portarsela alle labbra ed aspirare una, due, tre boccate.....mentre con l'altra mano teneva sempre stretta la pistola. Si mise quindi a fissare Goku attraverso la frangia bionda che gli copriva la fronte e gli occhi.
"Tsk.....sei proprio una stupida scimmia....."
Restarono in silenzio finché Sanzo non spense la sigaretta con un gesto nervoso e si portò quindi la mano tra i capelli, coprendo così il proprio sguardo. Si appoggiò allo schienale della sedia e cominciò a ridere. Ridere. Una risata strana, mai udita prima, che sapeva di falso, di....isterico. E come smise di ridere sorrise e, per un attimo, a Goku sembrò di intravedere il vecchio volto di Sanzo, quello del bonzo quando l'aveva appena conosciuto, quello dell'uomo a cui non fregava niente di se stesso e degli altri, quello che si lasciava andare ai fantasmi del passato, quello che non avrebbe smesso di sparare contro il corpo di un demone agonizzante pur di assaporare l'adrenalina che gli dava cercare di capire come si sarebbe sentito se quelle pallottole fossero penetrate nel suo, di corpo. L'ultima volta che aveva visto Sanzo con quel sorriso era stato in quel deserto, prima che la donna scorpione lo avvelenasse col suo pungiglione. Prima che lui si togliesse il diadema per sconfiggere Kougaiji e riuscire così a portarli tutti in salvo. Ed adesso aveva di fronte Sanzo nuovamente con quello sguardo. I suoi occhi sorridevano di una luce sinistra.
"Senti Goku...", cominciò, "..ti ricordi cosa mi avevi chiesto quella volta, dopo che avevamo seppellito quel demone che era impazzito?"
"Si....ti...ti avevo chiesto cosa avresti fatto, se ad impazzire fossi stato io...." rispose lui senza sollevare lo sguardo.
"Proprio così...e cosa ti risposi?"
"Mi...mi dicesti che mi avresti ucciso...."
"Esattamente." concluse con voce calma il bonzo.
Goku sollevò lo sguardo e si ritrovò la pistola puntata contro la propria fronte.
"Vuoi davvero che lo faccia?"
Si fissarono in silenzio e questa volta la scimmia non distolse lo sguardo: "Si."
"Come vuoi tu, allora."
Goku serrò gli occhi.
Click!
Li spalancò immediatamente appena si accorse di essere ancora vivo.
"Stupido...non ti sei accorto che non avevo messo i proiettili? Tsk...." disse Sanzo, che fece una pausa prima di chiedergli nuovamente: "Allora, hai veramente intenzione di ucciderti?"
Goku lo fissò, ma stavolta non rispose.
"Non vuoi dire proprio niente? D'accordo, allora sarò io a parlare....ti racconterò la storia di questa pistola, ti interessa? Beh, visto che hai deciso di non rispondere te la racconterò comunque. Dopotutto dovrebbe interessarti, visto l'uso che volevi farne....e che, da quanto ho capito, probabilmente ritenterai alla prima occasione. Sai, questa pistola apparteneva ad una persona, che la scelse tra altre mille come arma di difesa... perché pensi che, tra tutte, scelse proprio questa pistola? Non lo sai? Beh, si potrebbe dire che la scelse per comodità, in quanto certamente l'arma più semplice da portarsi appresso..."

Cosa diavolo stava dicendo Sanzo? Dove voleva arrivare con quella storia?

"....già" continuò il bonzo, "Un'arma da portarsi sempre appresso, ogni giorno, mentre dormiva, mentre mangiava, mentre camminava......in ogni singolo istante del giorno e della notte.......perchè pensi che se la portasse sempre appresso? Oh....il motivo è molto semplice....la ragione dovresti comprenderla molto bene.......anche tu l'hai scoperto, non è vero? E' un movimento molto automatico, vedi? Armare il cane, alzare il braccio, puntare contro la tempia e......."
Click!
"Baaaaa-ng!"

Goku guardò con terrore Sanzo che cominciò nuovamente a ridere. Che cosa aveva fatto?

"Eh già, è un movimento molto automatico..." riprese il bonzo, ma stavolta il tono era diverso, quasi...trasognato.......ed intanto inserì un proiettile nella pistola.
"Dopotutto basta alzare il braccio...
"Puntare la pistola contro la propria tempia..."
Si puntò la pistola contro la tempia.
Goku continuava a guardare come se non capisse.
"Sai Goku....non te l'ho mai detto....."
No, Sanzo, non farlo!
"....ma il motivo dell'esistenza di questa pistola è sempre stato solo....."
No, non farlooo!!!!!
"...uccidere....."
Non farlooooo!!!!
"...me!"
"SANZOOOOOOOO!!!"
Con un balzo Goku gli si catapultò addosso proprio mentre Sanzo stava allentando il dito sul grilletto. Partì un colpo che andò a conficcarsi nella parete.
"Sanzo! Sanzo! Perdonami! Perdonami!" cominciò a piagnucolare la scimmia.
"Tu...." Un attimo di silenzio. "MALEDETTA SCIMMIA DEFICIENTE!!!"
L'harisen si sfracellò sulla testa del povero Goku che alzò lo sguardo senza capire.
"SI, SEI PROPRIO UNA SCIMMIA DEFICIENTE!!! PER UN PELO NON MI FACEVI AMMAZZARE DAVVERO!"
"Eh?"
"PROPRIO COSI'! SE NON AVESSI AVUTO ABBASTANZA RIFLESSI PER SCARAVENTARE VIA LA PISTOLA NEL MOMENTO IN CUI TI SEI GETTATO, ADESSO MI TROVEREI CON UNA PALLOTTOLA IN TESTA, DANNAZIONE!!!"
Goku guardò Sanzo, con i capelli in disordine e il volto paonazzo per la rabbia, e quindi appoggiò il capo contro il suo petto, cominciando a venir scosso da violenti tremiti.
"Ed adesso smettila di ridere"
"Non sto ridendo......................Sanzo?"
"Che c'è?"
"Ecco.....grazie...(per esserti preoccupato per me...)"
"Tsk" terminò il bonzo, accorgendosi che la scimmia si era addormentata. "Sei tu che non capisci che in quell'altra stanza ci sono due persone che si ammazzerebbero se ti capitasse qualcosa...."


Gojyo e Hakkai si guardarono sorridendo e quindi richiusero la porta che avevano aperto non visti appena avevano sentito l'urlo di Goku ed il suono della pistola di Sanzo.
"Fino ad adesso il vaso è andato distruggendosi", concluse il mezzo demone chiudendo la porta, "...ora toccherà a noi rimettere insieme i pezzi..."






EPILOGO



I fiocchi di neve all'esterno continuavano a venir agitati dal forte vento e sembrava non accennassero a diminuire. La baita, che sorgeva in mezzo agli alberi, aveva cominciato a venir ricoperta da quel soffice manto. Se non fosse stato per la sottile linea di fumo che proveniva dal camino si sarebbe detta deserta. Ma così non era. Il fuoco crepitava nel caminetto ed i quattro occupanti erano seduti attorno al tavolo che era stato spostato in mezzo alla stanza, silenziosi. Hakkai continuava a coccolare Hakuryu, Goku sembrava perso nei suoi pensieri ed il bonzo aveva ripreso a fumare normalmente.
Gojyo ad un tratto batté un pugno sul tavolo:
"Insomma ragazzi, ricapitoliamo i fatti! Vediamo se ho capito bene la situazione: ci troviamo in una baita sperduta sulla cima di una montagna, c'è una bufera di neve ed orde di demoni che ci potrebbero fare la pelle in qualsiasi momento; stiamo viaggiando verso ovest per impedire il risveglio di questo Gyumao, che grazie al cielo sta ancora dormendo, nel frattempo dovremmo anche cercare di recuperare il sutra che questo stupido bonzo..."
Rumore del cane di una pistola caricato.
"...cioè, che questo nostro rispettabilissimo bonzo si è fatto rubare sotto al naso, anche perchè, senza quello, è molto poco quello che potremmo fare anche se arrivassimo a destinazione.....e già riprendercelo senza poterne far uso sarà difficile! Ho dimenticato qualcosa? Ah, sì.....Hakkai è stato ferito, anche se non in maniera grave, e la scimmia si è appena ripresa da una crisi traumatica post-tentato suicidio e non si può quindi dire che entrambi siano al massimo delle loro possibilità! In più adesso è comparso anche questo Nataku a complicare la situazione..."
Alzò lo sguardo fissandoli negli occhi:
"Sapete cosa vi dico? Visto che non abbiamo nient'altro di meglio da fare.....potremmo cominciare ad esplorare anche nuovi orizzonti...."
Gli altri tre cominciarono a scrutarlo di rimando con aria perplessa:
"Go....Gojyo....cosa intendi dire con.....nuovi orizzonti?"
Gojyo mantenne la sua aria seria:
"Beh, mi sembra ovvio.....a questo punto....manca solo che diventiamo gay!"




FINE DE' "IL MOSAICO DEI RICORDI"


Ma non temete....


Il mosaico si completerà del tutto dopo due ulteriori capitoli extra (a seguire...)


E poi...


...poi...


LA SECONDA PARTE COMINCERA' PROSSIMAMENTE CON IL TITOLO:
"KU: IL VUOTO"

NON DOVRETE PERDERVELA!

^____________^







......
..........
..................
..........................
..................................mmmm, eccoci giunti alla quasi-fine. Rileggendo questo capitolo, mi sono resa conto che, nello sproloquio riguardante Sanzo, ho commesso un piccolo errore: quando lui, da piccolo, si trova nella foresta, non è che viene assalito da degli youkai, ma da dei ladri che vorrebbero sfogare su di lui la loro libido ^_^;;; Chiedo perdono per questo dettaglio, ma ormai non posso più cambiare quella frase >_< *sussurrato* pss, ragazzi? Che dite, mi sono salvata dal linciaggio?
Sanzo e Gojyo: viste le figure che c'hai fatto fare ci sarebbe piaciuto che crepass....
Egot: ^______________^ Cosa avete detto? Sanzo, Gojyo, sapete cosa rischiate, vero? VERO? Allora?
S&G:^_^ Abbiamo detto che tu sei bella, simpatica e che faremo tutto quello che vuoi!
Egot: Che ciccini ^________^....
Gojyo: ^_^ Beh, se tralasciamo l'epilogo, effettivamente alla fine del 13° si può dire che tu mi abbia fatto fare la parte del filosofo ^_^
Sanzo:*tra i denti* Befana....e a me ha fatto fare solo la figura del pazzo isterico depresso maniaco del grilletto....
Egot: Cos'hai detto, Sanzuccio?
Sanzo: Nulla ^_^;
Egot: Sicuro-sicuro-sicuro?
Sanzo: Certo! ^_^;
Egot: Ti ricordi vero che per il momento sei senza genitori, vero?^_______^
Sanzo:....si.....
Egot: E ricordi che ho un'intera fic per far conoscere a tutti la tua vera madre, vero? Sanzo: O_O;;;;;; No, mia madre no!
Egot: ^___________^ Ma come, vuoi tenere nascosto a tutti che tua madre è Sailor M...
BANG!
Egot:O_O...tu...mi hai sparato?è_________________é
Sanzo: O_o; *pensato*acc...forse ho rischiato troppo.....^^;
Gojyo: Sa...Sailor Moon? O_o;
Hakkai: Beh, effettivamente...per essere biondo biondo è, e poi, ogni volta che piove, ha sempre quello sguardo trasognato mentre fissa fuori dalla finestra la luna...O_^ Ora capisco molte cose......O_________^
Egot: Saaaanzooooooooo ^_______________^******
Sanzo: Aiuuuuuuto.........
Egot: Dove te pensi de 'ndar? è______________é
*Sanzo comincia a fuggire*
Egot: SANZOOOOOOOOO!!!!!!!! FERMIIIITEEEEE!!!!!!!!!
Sanzo: IIIEEEEEE!!!!
Gojyo: O_O Ma in che lingua stanno parlando quei due? Sanzo lo capisco, ma Egot.....?_?
Hakkai: O_^ Mi sa tanto che nella foga si siano dimenticati di discutere in una lingua conosciuta a tutti e si sono messi a parlare nelle loro rispettive lingue madri....comunque, per la cronaca, Sanzo ha appena urlato:"Noooo" in giapponese, mentre Egot gli ha prima chiesto dove pensa d'andare e poi gli ha urlato di fermarsi....
Gojyo: E tu capisci quello che sta dicendo Egot? ?_?
Hakkai: Certo! Non senti dalla cadenza e dall'apertura delle vocali che si tratta di uno dei tanti dialetti del Nord-Est italiano?O_^
Gojyo: Rinuncio a chiederti quando hai imparato i vari dialetti italiani......
Egot: SE TE CIAPO TE COOPOOOOO!!!!"
Hakkai: "Se ti prendo ti uccido...."O_^
Gojyo: Ok, abbiamo capito che sei tanto figo, ma adesso finiamola per piacere....
Egot: SANZOO!!!
Gojyo: Hey, questo l'ho capito anch'io!!!^_^
*Hakkai gli sorride e Gojyo capisce che non faceva ridere*
Gojyo: Vabbè, lasciamo perdere....senti, visto che siamo in Italia e che dovremo restarci ancora per molto, sembra, che ne dici di andarci a bere qualcosa in un pub? L'altro giorno Egot me ne ha segnalato uno veramente figo....
Hakkai: D'accordo....e che ne dici di fare una gara a Tequila sale e limone? Il primo che si ubriaca paga O_^
Gojyo: Hey, ma non è giusto!!! Lo sanno tutti che tu non ti sbronzi neppure se ti gettano giù alcol denaturato con l'imbuto!
Hakkai: Vieni Hakuryu...O_^
Hakuryu: Kyuuuuuuuuu.....
Gojyo: Hey, Hakkai, ascoltami!!!è_é
Egot: SANZOOOOOO!!!!!!!è_é
Sanzo: Ieeeeeeeeeee!!!! T_T

Goku: Mah, qui sono tutti impazziti -___-;....andiamo a vedere se c' è rimasto qualcosa nel frigo.....*ç*


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Capitolo 15
*** Capitolo extra - Gaiden 1 ***


Grazie mille a Kakashi (leggi anche tu Naruto?^^) per il commento!! Sono contenta che ti sia piaciuta la fic! E non hai di che scusarti per la lunghezza del commento, più i commenti sono lunghi, più noi autori ci alimentiamo con essi!!!^_______^



CAPITOLO EXTRA - GAIDEN 1

TENKAI - 500 ANNI PRIMA

- Cosa accadde in quella stanza -


Mentre si trovavano rinchiusi nell'ufficio di Tenpou, Konzen cercava di abbassare la febbre alla scimmia con delle pezze bagnate e, in cuor suo, si stava maledicendo incolpandosi di quanto era accaduto. Avrebbe dovuto evitare di intavolare una simile discussione con Tenpou in quel luogo, dove sapeva che Goku sarebbe potuto entrare da un momento all'altro. Era ovvio che se quella scimmia avesse udito le manovre che Li Touten aveva intenzione di attuare contro di lui, utilizzando per giunta il proprio figlio, non avrebbe pensato più di un secondo prima di precipitarsi a capofitto alla ricerca dell'amico per aver conferma di quelle parole. E così era stato... stupido! Stupido! STUPIDO!!! Come aveva fatto ad essere così stolto da non pensare prima alle conseguenze? Ed adesso Goku si trovava in quelle condizioni...
"Tenpou, non puoi fare qualcosa? La febbre si sta alzando, non può resistere, continuando in questa maniera..."
"Si, lo so, ed è per questo che mi sto rileggendo tutta la letteratura dell'oriente e dell'occidente, cosa credi? Tutto ciò che è stato scritto sul passato e sul presente, un libro dopo l'altro. Ho paura che il potere del Seiten Taisei, fuori controllo com'è, sia stato troppo per il fisico e la mente di Goku. Dobbiamo invertire la trasformazione, ma non so come!!!"
"Tenpou..." se prima dal tono assunto Konzen era sembrato criticarlo, così non era. In verità gli rodeva terribilmente dover riconoscere la propria impotenza. Il generale era l'unico ad essere in grado di fare qualcosa per la scimmia, mentre lui non poteva far altro che stare ad osservare in disparte; anche prima non era riuscito a fare nulla: quando si erano lanciati all'inseguimento di Goku lungo il corridoio nel disperato tentativo di fermarlo, Tenpou era riuscito a star dietro al suo passo, mentre lui, il Nobile Konzen Doji, appartenente ad una delle stirpi di déi più altolocati e nipote niente di meno che della Suprema Kanzeon Bosatsu... non aveva potuto fare altro che fermarsi appoggiandosi ad una parete e riprendere fiato, affidandosi completamente a lui affinché riuscisse a fermare la scimmia. Quando poi finalmente era riuscito a proseguire, aveva incontrato quei soldati che gli avevano raccontato quanto stava accadendo al cospetto dell'imperatore e lui si era lanciato in un'ultima corsa disperata verso la sala principale... dove giunse troppo tardi, solo per assistere impotente alla distruzione del vaso, alle schegge della teca di cristallo che andavano a cadere indefinite sul pavimento, alla perdita d'innocenza di un ragazzino di soli dieci anni: infanzia e gioia di vivere cancellati in un attimo da quel viso dalla pennellata di sangue che usciva dalla spalla del suo amico Nataku, che si era ferito pur di non dover puntare contro di lui la spada... ed infine l'apparizione dell'altro Goku, ultima maledizione di una giornata dedita alla distruzione. Nella mente del dio l'immagine di Goku, così com'era quando l'aveva incontrato la prima volta, si sovrappose a quella del mostro che aveva compiuto davanti ai suoi occhi una strage come non se n'era mai vista prima in quel luogo, riducendo le innumerevoli divinità che gli si erano avventate contro ad una massa indefinita di carne ed ossa sul pavimento... quello era l'altro volto di Goku: il Seiten Taisei...
"Bene, ho fatto esplodere tutte le entrate dell'edificio, per cui ne avranno per un bel po'."
La voce di Kenren aveva seguito la sua apparizione sullo stipite della porta, distogliendo per un attimo Konzen dai suoi pensieri.
"Hey, hey, è giusto per avere un attimo per rilassarci, ovviamente. Goku non si è ancora svegliato?" chiese, volgendo lo sguardo preoccupato in direzione del giovane compagno. Konzen mugugnò qualcosa di incomprensibile, ma dal tono l'altro comprese che era ancora svenuto.
"Ecco, e se provassimo questo?" saltò su improvvisamente Tenpou "Bollite le interiora di una capra e introducetele direttamente nello stomaco..."
Kenren prese il libro dalle sue mani e lesse la copertina, il cui titolo spiccava in rialzo: MAGIA NERA PER DIVERTIMENTO.
"Hey, stai per caso cercando di ucciderlo?"
"Siete pazzi!"
La voce era arrivata tagliente da un angolo, dove si poteva vedere un uomo seduto, dalla pelle trasparente e gli occhi rossi:
"Pensate davvero di poter scappare dopo quello che avete fatto? Vi siete messi contro tutto il Tenkai...".
Il Generale Dio Drago dell'Oceano Occidentale Goujin aveva le braccia legate dietro alla schiena e li stava osservando senza riuscire a capire... quei tre lo avevano preso come ostaggio per riuscire a scappare e portare in salvo Son Goku, e adesso cosa mai pensavano di poter fare? Erano riusciti a resistere per una notte, dopo aver rinchiuso gli occupanti dell'edificio in una stanza, ma quanto ancora sarebbero riusciti a trattenere i soldati? Anche se avevano fatto saltare le entrate, fuori dall' edificio dovevano essersene radunati sicuramente un grande numero, che aspettavano solo l'opportunità per stanarli. Non potevano sperare di restare asserragliati in eterno. Prima o poi avrebbero dovuto agire facendo la prima mossa, sempre che non preferissero fare la fine dei topi in trappola...
"Ma bene, siamo diventati dei criminali!" rise Tenpou a quell'affermazione.
"Proprio così!" continuò sarcastico Kenren.
Goujin dal canto suo continuava a non capire il loro atteggiamento. Non riusciva a capire da dove traessero tutta quella sicurezza. Solo due di loro erano effettivamente in grado di combattere.
"Avete ben poco di che ridere! Come pensate di venirne fuori?"
Tenpou fermò un attimo la lettura e si voltò verso di lui sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi:
"Oh, troveremo il modo."
"Non scherzate! Sapete meglio di me che l'unica soluzione che vi resta è suicidarvi!"
"Suicidarci?" ripeté Kenren con una punta di sarcasmo sulla lingua "E non avere così la possibilità di reincarnarci? No, mi dispiace, ma non farò nulla che mi impedisca di stare con una donna o aver la possibilità di gustare un buon sakè in futuro..."
"Già, proprio così!" gli andò dietro Tenpou.
"Dannazione, ADESSO BASTA!" Konzen era balzato in piedi completamente sconvolto, mentre Goku aveva cominciato ad ansimare più forte, "LO VOLETE CAPIRE CHE LA VITA DI GOKU E' IN PERICOLO?! INVECE DI PERDERVI IN CHIACCHIERE VEDETE DI TROVATE UNA SOLUZIONE!!!" e così dicendo si risedette. La propria inutilità in quella situazione gli aveva gettato addosso un senso di frustrazione che non aveva mai provato prima: "Go... ku..."
Kenren gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla: "Dai, lo sai, ci teniamo tutti a lui..."
I suoi occhi s’inumidirono lievemente nel vedere la scimmia in quelle condizioni; avrebbe avuto voglia di far saltare qualche testa, tanto la rabbia lo stava rodendo dentro.
"Ehi, ragazzi, ho trovato! Venite!"
Kenren distolse lo sguardo da Goku e si diresse verso il ragazzo dai lunghi capelli fuligginosi, per vedere cosa mai avesse scoperto. Gli altri due restarono nelle rispettive posizioni:
"Ecco, guardate qui, sapevo di averlo letto già da qualche parte... il dispositivo di controllo... per crearlo bisogna esser in grado di solidificare una grande quantità di potere divino... però solo un dio di alto rango può essere in grado di farlo... quindi..." Tenpou si voltò verso Konzen "...quindi l'unico a poterlo fare sei tu, Konzen. Te la senti?"
"Ma certo, che domande..." rispose il dio, che per un attimo sembrò tornare al suo solito umore ed acquistò un'aria offesa.
"Ecco, guarda, qui c'è anche scritto esattamente cosa devi fare... e adesso sbrighiamoci, non c'è più tempo!"
Il dio dagli occhi viola si sedette nuovamente davanti a Goku e gli mise la mano destra sulla fronte, mentre Tenpou e Kenren si appostarono alla porta, nel caso i soldati fossero riusciti ad introdursi all'interno dell'edificio. Konzen respirò a fondo e quindi richiamò tutte le sue energie chiudendo gli occhi. Era una strana sensazione... non avrebbe saputo spiegarlo neppure lui con certezza, ma mentre recitava il mantra all'improvviso sentì qualcosa scaturire ed avvolgere il proprio cuore per poi trasmettersi al braccio, alla mano e... riaprì gli occhi, giusto in tempo per vedere il diadema riformarsi sulla fronte di Goku, il cui respiro e la cui fisionomia tornò man mano a farsi normale...
Una violenta esplosione fece tremare tutto il palazzo, cui seguirono immediatamente delle urla.
"Ahi, ahi, ho paura che adesso dovremo cominciare a ballare...". Così dicendo Kenren estrasse la propria spada. "Hey Konzen...KONZEN!" urlò, non appena si voltò verso l'amico che si era appoggiato all'improvvisato letto di Goku per non cadere a terra. Non appena aveva tentato di alzarsi gli era sembrato che qualcuno gli avesse trapassato il petto con un ago e gli era mancato il respiro.
"Hey, tutto bene?" gli chiese, fissandolo interdetto: il volto di Konzen era diventato improvvisamente pallidissimo ed aveva cominciato a sudare in maniera anormale. Tenpou fece da parte Kenren e gli si avvicinò con uno sguardo allibito:
"Konzen... tu... soffri di cuore!??"
"Ma fammi il piacere..." lo allontanò il suddetto con la mano. "Non è niente, ho... ho solo avuto un capogiro, tutto qui..." disse, ma scostò gli occhi dal volto di Tenpou.
"NON SCOSTARE LO SGUARDO! Non sono nato ieri e riconosco un attacco di cuore quando lo vedo, Konzen! E nasconderci adesso le tue condizioni non servirà ad altro che peggiorare la situazione!" Tenpou l’aveva preso per il bavero dell'abito. Konzen prese un profondo respiro prima di rispondere: "Perché credevi che uno nella mia posizione se ne fosse stato tutta la vita a timbrare documenti? Pensavi che lo trovassi un hobby divertente, è così? Beh, mi dispiace allora di darti questa delusione..."
Tenpou lo guardò ancora un istante stranito per poi riprendere la sua espressione seria. Le voci dei soldati cominciarono a farsi più forti.
"Io e Kenren ora ci dirigeremo incontro ai soldati e..." Non riuscì a terminare la frase. Konzen sentì qualcosa afferrarlo per il polso e si voltò di scatto.
"GOKU!"
La scimmia aveva aperto gli occhi e lo stava trattenendo.
"Kon..... zen... non andare...... Konzen..."
"Goku, calmati, sono qui!" gli disse per rassicurarlo.
"Promettimi...... non mi lasciare..... Konzen? Non andare, no...... prometti......"
Konzen gli spostò la frangia dalla fronte sudata con un gesto che sarebbe potuto essere una carezza. Il volto di Goku cominciò ad inondarsi di lacrime: "Dammi... dammi il mignolo..."
Il dio lo fissò senza capire: "Il mignolo?"
"Come, non lo sai? E' per le promesse! Prometti... che non mi lascerai..."
"Io ti prometto..... io ti prometto che qualsiasi cosa accada, noi ci ritroveremo..... hai capito Goku? Io tornerò a prenderti! Ma adesso devo andare..." Non permetterò che ti facciano del male...
Staccò il proprio mignolo da quello di Goku e si voltò verso Goujin:
"Nonostante la faccia che ti ritrovi non mi sembri poi così male... posso contare su di te affinché questo moccioso non ci venga dietro?"
"Non chiedermi cose che non posso fare."
"Bene, grazie."
"Konzen..." Kenren si era posto davanti a lui, come a bloccargli la strada, "penso sia meglio che tu resti qui: se per caso dovessero sconfiggere me e Tenpou e raggiungessero la stanza, resti solo tu... e poi, viste le tue condizioni..." non fece neppure in tempo a dirlo che dei passi e delle urla invasero il corridoio antistante la stanza. "Ooops, come non detto!" fece sarcastico "ho come l'impressione che resteremo tutti qui..."
Fuori dall'ufficio i soldati si zittirono all'unisono, mentre la voce di Li Touten si erse altisonante: "Konzen Doji, Tenpou Gensui e Kenren Taishou, siete accusati di alto tradimento. Abbandonate le armi, aprite la porta e consegnateci il moccioso!"
"Consegnarvelo? Non ci pensiamo minimamente!" rispose Kenren stizzoso. "Se volete catturarlo... DOVETE VENIRE A PRENDERLO!"
"Io continuo a non capire..." sussurrò Goujin mentre i soldati all'esterno cominciarono a tentare di forzare la porta. "Cos'è che vi fa agire in questa maniera? Forse che non comprendete le conseguenze delle vostre azioni?!?!"
"Beh, si può dire che ci piace vivere a modo nostro..." gli rispose Kenren "mi dispiace, ma farò di tutto per non lasciarlo nelle loro grinfie... dopotutto, quello è il mio figlio segreto adorato~..." terminò, mentre i tonfi sulla porta si facevano sempre più pressanti;
"Siete degli idioti... oppure dei pazzi!" continuò Goujin.
"Perché, non pensa che vivere così sia molto più interessante?" lo apostrofò Tenpou, mentre la porta si apriva e i soldati si riversavano all'interno, pronti ad attaccare al comando del loro superiore. Il generale dai capelli fuligginosi cominciò a studiare gli avversari che avevano di fronte: "Allora, possiamo cominciare?" chiese all'indirizzo degli altri due.
"Era ora!" intervenne Konzen "Mi stavo annoiando..."

La battaglia cominciò. Le spade vennero sguainate, il clamore si fece insopportabile e poi, pian piano, diminuì fino a smettere quasi del tutto.
Molti soldati caddero sotto i colpi micidiali dei due guerrieri, mentre Konzen sentiva per la prima volta il sangue ribollirgli nelle vene; vibrando la spada con una maestria sconosciuta abbatteva i nemici mentre il loro sangue gli inondava la veste ed alcune gocce colorivano il suo pallido viso. Il suo debole cuore palpitava di vita e l'energia ereditata dal sangue della sua stirpe rafforzava la sua determinazione e dava vigore ai suoi colpi.
Ma il nemico era numericamente superiore. Ad uno che cadeva, due prendevano il suo posto. Il protrarsi dello scontro costrinse i tre ad indietreggiare e Konzen, madido di sudore e dal respiro affannoso, vacillò scostandosi dai compagni. Una lama gli sfiorò la guancia, un'altra lo colpì alla spalla. La vista gli si appannò, le voci della battaglia sembrarono allontanarsi ed in un istante i suoi occhi si chiusero mentre il suo corpo si accasciava al suolo.
Kenren e Tenpou assisterono impotenti. Caduto Konzen, i soldati concentrarono su di loro gli sforzi. Presto Goujin, davanti al quale giaceva l'inerme corpo del loro compagno, si sarebbe con ogni probabilità unito agli assalitori e per loro sarebbe stata la fine. Gli uomini del generale Dio Drago erano infatti ormai prossimi a liberarlo, quando però accadde l'imprevisto: alcuni soldati, che fino a quel punto della battaglia erano rimasti nell'ombra, colpirono alle spalle quelli accorsi in aiuto del loro generale, massacrandoli senza pietà.
"Ed ora tocca a voi, Generale!" sibilarono al suo indirizzo.
"Traditori!" disse loro Goujin "Anche voi avete intenzione di proteggere quell'immonda creatura? L'imperatore vi punirà!"
Costoro risero: "Proteggere.. chi? Avete avuto un abbaglio, generale, noi non vogliamo proteggere proprio nessuno. E poi presto ci sarà un nuovo imperatore ed è per ordine suo che tutti voi morirete!"
Nella mente del generale i foschi presagi a lungo temuti si materializzarono davanti ai suoi occhi. Tutti i soldati a lui fedeli giacevano ai suoi piedi. Il tradimento che si respirava nelle aule dell'Imperatore ormai da qualche tempo si rivelava ora alla luce del sangue versato. Gli uomini, che ora dinnanzi a lui levavano le loro spade, recavano sui loro mantelli lo stemma del traditore: Li Touten. A terra alcuni degli uomini del generale, disarmati e tremanti, invocavano clemenza.
"Questi conigli mi serviranno, non uccideteli!" ordinò Li Touten che aveva or ora atteso di fare la propria entrata dall'ombra del corridoio. "Uccidete invece il Generale Goujin."
Una spada si calò sul Dio Drago, che con un colpo di reni lo evitò, ma già un secondo fendente era partito per decapitarlo: cercò di schivarlo, ma questa volta non riuscì a scansarlo del tutto: avvertì un forte dolore all'occhio e quindi vide solo un'esplosione di rosso. Un ulteriore colpo alla nuca - probabilmente dato dall'elsa di un pugnale - bastò a fargli perdere del tutto i sensi, che avrebbe riacquistato poco dopo, giusto in tempo per vedere la morte calare su tutti loro per mano di Li Touten, ma non sarebbe riuscito a dire o fare niente fino all'arrivo di Shien all'interno della stanza, tranne osservare con l'ultimo occhio rimasto quel poco che riusciva a distinguere all'interno di quell'ufficio divenuto una rossa culla di morte.
Kenren e Tenpou, frattanto, allibiti dalla ferocia e crudeltà di Li Touten e furenti della codardia di quei soldati che non avevano saputo proteggere il loro superiore e che ora anzi strisciavano supplicanti ai piedi del suo assassino, in un ultimo sforzo si gettarono contro gli assalitori, costringendoli ad arretrare. La mossa fu però avventata. Troppi erano i nemici e la loro sete di sangue. Tenpou finì per essere spinto verso un angolo, mentre Kenren rimaneva unico scudo di Goku, che si trovava inerme alle sue spalle. Da solo, però, la difesa che poteva opporre alla marea incessante dei nemici era disperata. Ad un tratto un soldato riuscì ad eludere la sorveglianza del dio.
Kenren, precedentemente ferito da un pugnale avvelenato, riuscì a voltarsi di scatto ed a decapitare il soldato che si era gettato verso la scimmia, alzando la spada con sguardo allucinato, mentre il veleno si diffondeva nelle sue vene e gli annebbiava la vista.
"Mi dispiace, ma non lascerò che nessuno lo tocch..."
Non riuscì a girarsi in tempo. Un pugnale lo trafisse alle spalle. Si voltò. I suoi occhi incrociarono quelli del suo assassino che, gelidi, lo trafiggevano. Il colpo di grazia venne infine al ventre. Una spada affilata e grondante di sangue gli trapassò le carni. Fu un istante. Il clamore della battaglia svanì. Solo la voce di Tenpou lo raggiunse. Il suo ultimo sguardo si spense riflesso nei suoi occhi, mentre vedeva una foglia di ciliegio cadere su un bicchierino colmo di sakè. Peccato, pensò, mi sarebbe piaciuto berne ancora un sorso. Uno spiffero d'aria entrò furtivo sotto i vetri di una finestra e fu così che i suoi pensieri vennero raccolti dal soffio di quel vento che, all'esterno, si faceva carico dei petali caduti e li portava con sé nel suo viaggio.
Tenpou, nell'angolo, invano tentò di raggiungere e difendere l'amico. Urlò il suo nome per l'ultima volta. Una lancia lo trafisse. Il suo cuore già lacerato dalla morte degli amici esplose nel petto colpito da quell'arma. Riuscì a compiere ancora qualche passo e quindi il suo corpo cadde al fianco di Goku. La risata di Li Touten echeggiò nella stanza. I soldati si fecero da parte per far passare il loro signore, che con passo deciso si portò di fronte alla creatura eretica. Con un calcio spostò il cadavere di Kenren, che anche da morto si frapponeva tra lui e il giovane dagli occhi dorati.
"NON TOCCARLO! Prova solo a fare un altro passo verso quella scimmia... ed io ti ammazzo!"
Li Touten si voltò. Konzen si era rialzato e, barcollante, si stava dirigendo verso di lui. Gli uomini di Li Touten lo avrebbero attaccato, ma il loro padrone li fermò con un gesto: "Lasciatelo a me. Di lui voglio occuparmi personalmente".
Il dio ansimava, tenendosi la mano contro il petto. I capelli biondi, disordinati, gli ricadevano sulle spalle in modo inconsueto. Goku non poteva vedere i suoi occhi, solitamente freddi, brillare ardenti come mai prima d'allora.
"Vigliacco..." continuò con fatica Konzen "tutto quello che sai fare è dare ordini, far combattere un bambino senza curarti minimamente dei suoi sentimenti e prenderti la briga di affrontare un moribondo..." le proprie labbra si piegarono in un sorriso sarcastico. Già, perché questo ormai era palese a chiunque lo vedesse... lui stava per morire ed era solo la forza di volontà a farlo stare in piedi...
"Ah, e così sarei un vigliacco..." rise il padre di Nataku. "Bene, allora affronta questo vigliacco e vediamo se hai ragione..."
Il dio dai capelli biondi non se lo fece ripetere due volte e si scagliò contro di lui, unendosi in una danza fatta di stoccate, parate e sangue. Il fisico debilitato lo portò infine ad arretrare sempre di più, portandosi poco lontano da dove si trovava Goku.
"Konzen ti prego, adesso basta..." lo supplicò questo appigliandosi alla sua veste con la mano.
"Mi dispiace, Goku..." fu tutto quello che il suo tutore replicò senza voltarsi, mentre raccoglieva le ultime energie rimaste per lanciarsi contro Li Touten con un ultimo gesto disperato.
"NOOO!!! KONZEEEN!!!" urlò il bimbo eretico che cadde nel tentativo di trattenerlo. Allungò ulteriormente il braccio ma ormai era troppo tardi: Konzen aveva impugnato l'elsa della spada e, con un urlo, si era avventato contro Li Touten. La scimmietta chiuse gli occhi e, quando li riaprì, desiderò di non averlo fatto. Le spade dei due avevano trapassato l'uno il corpo dell'altro nel medesimo istante. Un ultimo rivolo di sangue uscì dalla bocca di Konzen, che sentì il cuore tradirlo del tutto e le forze mancargli di colpo. Li Touten estrasse la spada che gli aveva trapassato il fianco e si apprestò a fare lo stesso con quella che aveva colpito il nemico, facendola quindi guizzare verso l'alto squarciandogli il petto. Il corpo di Konzen disegnò una scia col proprio sangue e cadde a terra.
"Konzen Doji..." disse sputandogli addosso "Mi dispiace per te, ma non mi hai colpito in alcun punto vitale... in pratica con questo gesto è come se ti fossi suicidato con le tue stesse mani..."
Una lacrima scivolò furtiva sulla guancia di Konzen. Chiuse gli occhi per un istante, quasi a voler recuperare le ultime energie rimastegli. Indistinte, gli arrivarono le voci ed i rumori dei soldati che si misero ad eseguire l'ordine che Li Touten aveva dato loro.
"Nobile Li Touten, è appena giunta notizia che suo figlio si sia ripreso ed ora il Nobile Shien lo sta scortando qui..."
"Bene! Lasciate allora stare il ragazzino, ho altro in mente per lui, adesso... lascerò che sia mio figlio ad occuparsene! Piuttosto voi... vedete di macellare tutti i corpi all'interno di questa stanza, deve dar l'idea che quella furia si sia scatenata..."
"Ma, Nobile Li Touten... sono i nostri compagni quelli che sono morti qui..."
"Ed allora?!? Soldati, non vorrete mica che, al cospetto dell'imperatore, vi faccia giudicare per aver aiutato i ribelli, è così?"
"Ma noi non abbiamo mai..."
"ORA SIETE SOTTO I MIEI COMANDI, VEDETE DI NON DIMENTICARLO! Per cui vedete di eseguire quanto ho ordinato, se non volete fare una brutta fine!"

Ma adesso tutto questo per il dio dagli occhi viola non aveva importanza. Anche Goku sembrava estraneo a quanto stava accadendo, troppo sconvolto per occuparsi anche di quello che avveniva attorno a lui. Si precipitò verso il proprio sole, voltandolo in maniera tale da vedergli il viso. Konzen ormai percepiva solo ombre, ma avvertì la sua presenza.
"Goku..."
Alzò il braccio verso il suo viso, asciugandogli le lacrime che avevano cominciato a scendere copiose: "Goku, scappa!.....Mi dispiace, Goku... non potrò... io farò di tutto per...... mantenere la promes.. ss.... Go........ ku.....".
La luce del mattino entrò di soppiatto da una finestra, illuminando le spalle di Goku e, assieme, il primo ed ultimo debole sorriso di colui che era stato il suo sole.
Il braccio di Konzen cadde e lui non disse più nulla.




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Dietro le quinte del mosaico
Bene, eccoci infine giunti alla fine di questo primo extra, con cui spero di aver chiarito tutti i punti ancora oscuri relativi a "cosa accadde in quella stanza"^^. Ora mi ripropongo, invece, di raccontarvi come ho ricostruito gli avvenimenti che ho qui narrato:
1 - Partiamo dall'inizio del primo paragrafo: in tutta la parte dall'inizio fino a quando Tenpou risponde a Goujin "Oh, troveremo un modo", non ho fatto altro che riprodurre con parole mie quello che avviene nel manga stesso, mentre quello che avviene dopo è, per lo più, farina del mio sacco (adesso vi spiego anche il perché del "per lo più" )
2 - Konzen malato di cuore: immagino che molti avranno fatto tanto d'occhi davanti a questa rivelazione, che però a me è balzata in mente all'improvviso in maniera molto naturale mentre leggevo (o per meglio dire guardavo^^) il manga, quando Konzen si getta all'inseguimento di Goku lungo il corridoio e si appoggia subito contro la parete portandosi una mano al petto e riprende fiato. A questo punto a mio avviso ci sono due possibilità: o il damerino è una vera polenta ed ha dei polmoni che fanno concorrenza alla sottoscritta (che se si mette a correre sembra quasi che le pigli un infarto) o c'è qualcosa d'altro sotto. Visto che non mi piaceva vedere Konzen alla stregua di una mamoletta, ho optato per il fatto che fosse veramente malato, e questo a mio avviso avrebbe spiegato il perché della sua aria "fragile" (Se “fragile” lo si può definire^^;; )
3 - Le frasi relative alla scena della promessa ("Dammi il mignolo" "Il mignolo" "Come, non lo sai, è per le promesse"), come anche le seguenti frasi: "Mi dispiace ma non ve lo lascerò....quello è il mio compagno" "Allora, possiamo cominciare?" "Perché mi annoiavo" le ho trovate in una preview relativa al Gaiden dopo la fine del 18° capitolo. In questa si potevano osservare anche Goku steso a terra, non più privo del diadema (e da qui l'idea di farglielo rimettere) con un braccio in avanti che chiama Konzen con quanto fiato ha in gola (scena che ho poi utilizzato anche in questo capitolo). A proposito... io la scena della promessa ve l'avevo già anticipata nei primi capitoli, vi ricordate?^^ COME SAREBBE A DIRE CHE NON LA RICORDATE?!?O_O...ç_ç vabbé....
4 - La morte di Konzen: anche in questo caso ho cercato di restare il più fedele possibile al manga originale: nel primo volume, proprio nel prologo (quando Sanzo parla per la prima volta con i Sanbuzushin) si vedono le pene di ciascuno dei quattro componenti del gruppo: nel riquadro relativo a Goku si vedeva un uomo (che poi si è rivelato essere Konzen) cadere a terra disegnando una scia col proprio sangue, mentre Goku si trovava alle sue spalle in piedi.
5 - L'occhio sinistro di Goujin: anche qui ho cercato di mantenere un elemento del manga: alla fine del 18° capitolo del gaiden, quando Goujin incomincia il proprio racconto in flash back relativamente alla morte dei tre (parte che non è però ancora uscita), lo si vede scrivere su un diario e si può osservare chiaramente la cicatrice lungo tutta la parte sinistra del volto.

Poi sono arrivata io, ho preso una pentola, ho inserito tutti questi ingredienti, li ho mescolati con un cucchiaio di legno ed il risultato è quello che avete letto...

COMMENTI?^^

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Capitolo 16
*** Capitolo Extra - Gaiden 2 ***


CAPITOLO EXTRA - GAIDEN 2

TENKAI - 500 ANNI PRIMA

- La fine e l'inizio -



Il corridoio che portava all'enorme sala, aula dell'Imperatore, era tutta un immenso chiacchierio di voci. Tutti gli déi appartenenti alle caste superiori, come anche molti delle casate minori, erano lì presenti e stavano attendendo l'arrivo della massima autorità, vociando nel frattempo sugli avvenimenti da poco accaduti. Erano trascorsi solo due giorni da quando il Tenkai si era bagnato di sangue alla luce del sole per la prima volta, uno da quando i traditori che avevano difeso quell'immonda creatura erano stati uccisi a loro volta. La sorte della bestia eretica da allora era rimasta sospesa come in un limbo. Kanzeon Bosatsu era infatti intervenuta con la richiesta di vedere l'Imperatore prima di procedere con un'eventuale condanna a morte, facendo presente di avere delle buone motivazioni per bloccare un provvedimento tanto definitivo nei confronti dell'eretico.
Goku, ovviamente, non sarebbe stato presente all'incontro. Per motivi di sicurezza, nonostante non si fosse ancora svegliato, avevano preferito rinchiuderlo in una delle segrete, in modo da impedire che potesse causare danno nel caso si fosse ridestato. Nessuno dei presenti dubitava però della sorte a cui sarebbe andato inevitabilmente incontro, qualsiasi discorso la dea Kanzeon Bosatsu avesse fatto in sua difesa. Egli avrebbe subito la stessa sorte che era toccata a chi aveva avuto la malaugurata idea di difenderlo. Tutti non facevano che criticare con le loro lingue velenose mosse da odio, invidia e senso di superiorità - che serviva a mascherare la soggezione che avevano sempre provato per quelle persone - l'operato dei tre déi che avevano dato la loro vita per quella della bestia dagli occhi dorati. Il soggetto preferito da tutti risultava essere il nipote di Kanzeon Bosatsu: pareva incredibile che un dio di quella carica, e soprattutto così poco incline alla battaglia, fosse stato il primo ad opporsi tanto accanitamente all'ordine di Li Touten di uccidere il moccioso. In molti si chiedevano cosa l'avesse spinto ad agire in quel modo; tra le innumerevoli malelingue, le voci diffamanti che circolavano sul suo conto da quando se l'era preso a carico sembravano quelle più seguite ed accreditate da quegli esseri spregevoli, che volevano trovare a tutti i costi la macchia nera dove vi era solo una distesa di soffice e candida neve.
Quasi avesse udito il richiamo del loro veleno, la Dea della Misericordia fece la sua apparizione con volto impassibile. Solo i suoi occhi, due profonde pozze viola, cominciarono a sfrecciare da una parte all'altra riducendo al silenzio tutti quelli su cui posava il suo gelido sguardo. Il fedele Jiroshin, dietro di lei, la seguiva con la stessa espressione. Ben presto anche i pochi risparmiati dai loro freddi occhi si zittirono di colpo. Subito dopo di loro, infatti, arrivò l'Imperatore con la sua scorta.
Kanzeon Bosatsu si voltò verso il fedele suddito e, con voce suadente, gli disse di attenderla all'esterno.
"Ma, divina Kanzeon....". A nulla servì la lamentela di Jiroshin. Presto i suoi occhi si incrociarono con quelli della dea; dopo tanti anni al suo servizio aveva imparato a non ribattere a quello sguardo, per cui, silenziosamente, si pose a fianco della porta, dove l'avrebbe attesa immobile fino a quando non fosse uscita.
"Anche voi...". Con un gesto l'Imperatore esortò la sua scorta a fare altrettanto: "Rimanete qui ed evitate che chiunque interferisca con il nostro colloquio."
Subito i soldati si posero davanti alla porta incrociando le loro lance in completo silenzio, cosa che invece non fecero gli altri déi:
“Imperatore! La prego! Noi abbiamo il diritto...”
“…dobbiamo sapere cosa…"
"…non potete tenerci all'oscuro!"
"Imperatore!!!"
"TACETE IMMEDIATAMENTE!" intervenne uno dei soldati, mentre le due somme divinità si rinchiudevano dentro la stanza, lasciando le lamentele dei presenti all'esterno. La scorta si serrò e così nessuno riuscì a penetrare all'interno e il loro chiasso si perse dietro alla porta chiusa.
La stanza era stata completamente ripulita, difficilmente qualcuno, entrando lì dentro, avrebbe pensato che fino al giorno prima quel pavimento fosse stato insudiciato dal sangue di mille e più déi; una vera carneficina che non aveva lasciato traccia se non negli animi di quegli esseri che si erano considerati da sempre immortali.
I due divinità procedettero ancora per alcuni passi, finché l'Imperatore si sedette sul suo trono.
“Tutto ciò che temevamo è accaduto” esordì con fare solenne. “E la ruota del Karma continua a girare.”
La Dea della Misericordia si posò contro una delle colonne della sala, restando momentaneamente in silenzio a fissare la tappezzeria rimessa a nuovo.
Notando l’indifferenza ostentata alle sue parole dalla dea alle sue parole, l’Imperatore proseguì: “Forse sarebbe stato meglio decidere di annientare quegli esseri immondi fin dall’inizio dei tempi!” proruppe, con un tono che però sembrava non convincere neppure lui di quanto stesse dicendo. La dea allora spostò lo sguardo nella sua direzione e sogghignò: “Pensa davvero quanto ha appena detto? Eppure una volta mi sembrava fosse di tutt’altro avviso… Fin dai tempi più antichi, nel momento stesso in cui il primo essere eretico è comparso nel Tenkai, lei ha sentenziato che dovesse essere soggiogato al nostro volere e così è stato, ed entrambi sappiamo fin troppo bene perché prese quella decisione: se da un lato c'era la paura di lasciare in libertà quell'essere, al tempo stesso era un peccato ucciderlo e non essere così capaci di sfruttare le potenzialità che costui offriva.”
“Già…”, l’interruppe l’Imperatore, “…noi divinità siamo sempre state le dominatrici di questo mondo ed avevamo tutto il diritto di soggiogare e sfruttare ogni singola risorsa che questo ci offriva.”
“Infatti…”, continuò l’altra, “…e l’idea di servirsi di quell'essere era talmente comoda che la paura di quello che sarebbe potuto accadere non ha avuto il sopravvento..." incalzò, continuando a scrutarlo: "Ben presto, questa è diventata una realtà talmente ben accettata da tutti, che a tutt'oggi se uno chiedesse a un qualunque dio presente nel Mondo Divino il perché della siffatta schiavitù delle creature dagli occhi dorati, probabilmente risponderebbe che non lo sa, ma che così è stato da sempre, e che quindi così è giusto che sia. Ormai restiamo in pochi a conservare memoria degli eventi antichi, molte nuove generazioni di déi sono nate e cresciute in questo mondo, e noi le abbiamo fatte maturare mantenendole all'oscuro del pericolo che gli esseri eretici hanno sempre rappresentato per noi. Perché l'errore più sciocco da parte nostra sarebbe stato far giungere queste voci alle orecchie di quegli esseri e generare in questa maniera una rivolta... Non è così?"
L'Imperatore sollevò lo sguardo e rimasero a fissarsi in silenzio per alcuni istanti.
“Il popolo è infatti sciocco e sentimentale, e tutt’ora continuo a pensarlo” insinuò il sommo dio indagandola a sua volta: “Guarda tuo nipote e il suo stolto attaccamento a quella bestia…”
“Si, infatti non me l’aspettavo” fece lei seriamente. Poi un sorriso malizioso si dipinse sul suo volto: “Anche se devo dire che era dalla creazione che non mi divertivo tanto. Finalmente un po’ di tregua dalla noia!”
“Ancora con questa storia? Quando ti convincerai che è la nostra natura? L’immobilità e la noia che tanto disprezzi sono la nostra stessa linfa vitale. Infrangere questo equilibrio porta solo devastazione nel nostro mondo. Li Touten è un esempio lampante: nel momento stesso in cui egli ha dato vita a Nataku, sperando così di cambiare il proprio stato, ha segnato la propria fine. Quello stolto credeva che io fossi solo un fantoccio che si nascondeva dietro ad un titolo. Ed invece potrei far tremare il cielo e la terra al solo desiderarlo. La tua sola forza sarebbe poi bastata a scongiurare i due massacri avvenuti negli ultimi giorni, ma non sei intervenuta… e l’unica volta che hai cercato di arrestare la furia dell’essere eretico, la tua mano è stata fermata e hai lasciato infine che venisse salvato…”, la schernì il dio, “Questo perché, per quanto tu continui a lamentarti, non puoi fare a meno di piegarti allo scorrere del Karma che fino alla fine dei tempi continuerà a disegnare il destino di ogni singolo essere vivente.”
La dea sorrise di rimando e cominciò a battere le mani: “Bel discorso, davvero un bel discorso…” sogghignò sarcastica, mentre l’Imperatore la fissava con sguardo truce. Lei fece finta di non avvedersene e continuò: “Ed allora cosa pensate di fare con Son Goku? Decidere di eliminarlo non andrebbe a deviare il flusso del Karma? In fondo è quanto avete appena detto… E poi, comunque, come pensate di farlo? Non mi risulta che esistano altri Itan, altri esseri eretici in questo mondo... e non credo che qualunque dio, per quanto infervorato, si abbasserebbe ora a compiere un atto che fino a due giorni fa era competenza di un essere eretico. Uccidere i nemici ed i disturbatori della nostra quiete è sempre stato il loro compito. O, almeno, così è da sempre. Se anche trovasse qualcuno disposto a fare il boia nell'esecuzione, poi cosa farebbe? Senza esseri eretici abbiamo le mani legate...", concluse con un sorriso molto simile ad una smorfia. C'era da chiedersi quanto in realtà non godesse a fare quel discorso all'Imperatore.
Adesso fu costui a muovere la sua pedina sulla scacchiera: "Se è per questo, ne esiste un altro...", cominciò, mentre Kanzeon non sembrava affatto toccata dalla notizia: lei già sapeva. "Ne esiste un altro, oltre alla bambola assassina ed a quella creatura... si tratta di un mio consanguineo, per cui ho preferito non far trapelare la notizia, ma attualmente si trova rinchiuso nei sotterranei e non sarebbe un problema farlo intervenire al posto di Nataku per eliminare quel moccioso...”
“Ma allora, ripeto, avete veramente intenzione di ucciderlo?”
Dopo un attimo di silenzio, nel quale lo sguardo dell’Imperatore si accese, costui scoppiò in una fragorosa risata, cosa che spiazzò ed irritò allo stesso tempo l’orgogliosa divinità.
“Non starai dicendo …”, iniziò con fare divertito, “che così come ho convinto tutti del fatto di essere un incompetente con la mia messinscena, ho persuaso allo stessa maniera anche te di esserlo in tale guisa? Veramente credevi che l’avrei ucciso, nonostante sappia fin troppo bene quanto sia fondamentale la sua sopravvivenza per noi?”. Il dio si intrattenne a fissare ulteriormente la faccia della dea in quel momento: “Kanzeon, mi deludi!”, proruppe, “Tu sai perfettamente che non sono uno stolto e che se appaio così agli occhi degli altri è solo perché così facendo posso trascorrere la mia vita in maniera più tranquilla: gli altri si occupano di amministrare il mio regno credendo di essere i padroni, e io senza darlo a vedere li comando a bacchetta a mia volta. Comodo vero? E se qualcuno si interessasse al mio trono troverebbe pane per i suoi denti. Non ho intenzione di far uccidere l’eretico. Assassinandolo rinnegheremmo tutto ciò che siamo o meglio, ciò che abbiamo deciso di diventare, e tu lo sai quanto me.” terminò con il sorriso sulle labbra.
Kanzeon dovette inghiottire il rospo. Era difficile trovare qualcuno che le tenesse testa, ed ormai doveva ammettere di essersi quasi dimenticata che l’Imperatore fosse l’unica persona a riuscire a metterla in difficoltà.
“So perfettamente che Homura è destinato a perire. La sua metà umana lo condanna…” continuò l’Imperatore, “Invece il fatto che Nataku abbia cancellato la memoria di quella bestia eretica ci dà la garanzia che, se sapremo giocare abilmente le nostre carte, Son Goku non sarà per noi una minaccia, ma anzi un potente alleato. Egli è un vero essere eretico, in quanto insieme di tutte le razze esistenti ed in fondo nessuna di loro in specifico: dio, demone ed essere umano. Una creatura che non trova riscontro da nessuna parte in quanto spirito, dato dall’unione dell’aura del Cielo e della Terra. La sua potenza è illimitata e la sua vita perenne. Se al momento propizio lo riportassimo nel Tenkai, ecco che non dovremmo più preoccuparci della scomparsa di Homura, in quanto avremmo un eterno sostituto. Questo, in fondo, era il nostro pensiero fin dall’inizio. Eri venuta qui per ricordarmi questo, non è così?”
“Infatti.” Ammise la dea. “Anch’io ero giunta alla conclusione che ormai gli déi abbiano bisogno di avere un Dio della Guerra: è infatti un po' tardi per far cambiare stile di vita a tutte quelle divinità che hanno vissuto fino adesso in un certo modo, gli déi non potrebbero più andare avanti senza avere la certezza di qualcuno che si cura di sporcarsi le mani per loro conto... Salvare Son Goku è la nostra scommessa, poiché la sua sopravvivenza potrebbe essere la nostra salvezza come la nostra condanna. Salvezza per gli déi che non sarebbero più capaci comunque di gestirsi la vita così come hanno fatto fin’ora, condanna se sbagliassimo qualcosa e gli permettessimo di liberare il potere che decreterebbe la nostra fine. Abbiamo già puntato tutto una volta, scommettere adesso sul contrario vorrebbe dire aver gettato al vento tutte le decisioni prese durante la nostra esistenza. E se non scommettiamo ancora una volta, tanto varrebbe che morissimo tutti in questo istante.”
“Vedo che ci troviamo d’accordo…” riprese il sommo dio: “Ora l’unica questione da risolvere è che il popolo chiede la testa dell’eretico. Tu cosa suggerisci?”
“Beh…”, iniziò la dea, “…l’unica cosa da fare a questo punto è simulare la sua esecuzione: gli déi avranno quello che vogliono mentre noi saremo liberi di nascondere il moccioso per poi riprenderlo quando i tempi saranno maturi.” Nel dire ciò, uno strano presentimento legato alla promessa fatta dal nipote al suo pupillo le illuminò il volto.
“Astuta come sempre, cara Kanzeon…”.
I due presero a fissarsi per alcuni istanti terminando il discorso con un muto dialogo. Alla fine, Kanzeon sorrise e si diresse verso la porta per poi uscirvi senza aggiungere altro.
"Ed allora così sia." concluse l'Imperatore Celeste una volta rimasto solo nella penombra che aveva avvolto la stanza.


***


Alcuni giorni dopo, una delegazione di déi scelti condotta dalla Dea della Misericordia scese sulla Terra, sulla cima del monte Gogyo, dove si trovava una grotta. Solo in pochi lo sapevano - e la dea era una di questi - ma quella cavità risaliva ai giorni in cui Cielo e Terra si erano separati, dando così origine al mondo: una caverna ferma ed estranea allo scorrere del tempo, dove l'essere eretico avrebbe passato la restante eternità, attendendo il momento propizio per essere liberato. Kanzeon Bosatsu procedeva silenziosa, portandolo in braccio. Poteva essere un errore, una mossa incredibilmente avventata, salvare la vita di quel moccioso; così come era stato portarlo nel Tenkai, nel Mondo Celeste. Su questo l'Imperatore aveva ragione. Però non poteva farci niente: per quanto il pericolo a cui tutti loro andavano incontro fosse evidente, non poteva fare a meno di sentirsi incredibilmente curiosa di vedere come si sarebbe evoluta quella vicenda. Lei aveva sottolineato il bisogno di salvare Goku con il pretesto di farlo diventare Dio della Guerra, una volta arrivato il momento propizio, e sul fatto che questo sarebbe avvenuto non nutriva alcun dubbio. Però c'era anche quella promessa che suo nipote aveva giurato di mantenere in punto di morte - o almeno così le aveva riferito il Generale Goujin - che le lasciava la possibilità di assistere a qualcosa d'imprevisto: se Konzen aveva promesso di ritrovarlo, conoscendo la sua testardaggine, avrebbe mantenuto la promessa, fosse anche in un'altra vita. Come evitare di sentirsi elettrizzati davanti ad una simile prospettiva?
E la grotta stava lì, immobile da millenni, quasi avesse atteso da sempre quel momento. La dea si separò dal gruppo e salì l'ultima erta seguita solo dal suo fido Jiroshin. Entrò all'interno della cavità e vi depose a terra il ragazzino addormentato, scostandogli la frangia dal viso:
"E così mio nipote si è sacrificato per te. Non l'avrei mai reputato possibile... mio nipote che sacrifica la propria vita per qualcun altro... Tutto quello che ha fatto per te non è stato assolutamente da lui..." fece una leggera pausa e quindi continuò con tono quasi trasognato: "...Guardatevi dall'intaccar l'oro con l'uno o con l'altro..." "Ha detto qualcosa Divina Kanzeon Bosatsu?" chiese preoccupato Jiroshin sentendo il tono profondo assunto dalla divinità.
"No, non ho detto nulla..." gli rispose la dea, che quindi si voltò un'ultima volta verso il ragazzino eretico: "Sai, ho come l'impressione che presto ne vedremo delle belle, grazie a questo moccioso..."
Si girò e, appena ebbe fatti alcuni passi fuori dalla grotta, all'entrata di questa apparvero delle sbarre sigillate da talismani. Quindi raggiunsero gli altri déi, che scomparvero uno dietro l'altro. Ultima, la dea diede ancora uno sguardo alla nuova casa del pupillo di suo nipote: "Arrivederci..." sussurrò prima di sparire anche lei. La sua voce si mescolò al rumore delle foglie lasciate al vento.

Alcune ore più tardi, il ragazzino aprì gli occhi e si ritrovò completamente solo. Le stelle brillavano alte nel cielo mentre la luna faceva capolino tra le sbarre.
Dov'era? Chi era?
"Goku!"
Il suo nome... era Goku?
"Corto, così che anche una stupida scimmia come te riesca a ricordarlo!”
Cominciò a fissare la notte al di fuori, aspettando....cosa?
Aspettando... il sole?


***


Quella sera molti furono i fenomeni inconsueti che si manifestarono, almeno a detta di coloro che abitavano alle pendici del monte Gogyo. Prima un'intensa luce aveva illuminato a giorno la foresta, e quindi era calata una fitta nebbia, che aveva oscurato ogni cosa. Tutti gli abitanti di quei luoghi si rinchiusero in casa, pregando gli antenati e costruendo amuleti scaccia-spiriti, sicuri che quelle manifestazioni avessero qualcosa di sovrannaturale ed impauriti di aver scatenato con qualche torto l'ira degli déi. Il giorno seguente però le cose tornarono alla normalità. Alcuni uomini più coraggiosi - o a detta di altri più stolti - cercarono di capire l'origine di quella luce e cominciarono una ricerca all'interno della fitta foresta. Quasi nessuno fece ritorno. I pochi sopravvissuti raccontarono di essere stati attaccati da una belva feroce che, almeno a detta loro, avrebbe mirato a saziarsi del loro sangue. Quindi grazie anche a questi racconti, presero consistenza le voci a proposito di una creatura demoniaca che era stata relegata nella montagna dagli déi di cui aveva scatenato l'ira. Queste dicerie, ingigantite dai racconti modificati dagli uni agli altri e poi da quelli riportati da una generazione a quella successiva, fecero sì che la foresta divenne territorio sacro e nessuno, superstizioso o meno che fosse, ebbe più il coraggio di mettere piede al suo interno.
Cinquecento anni più tardi, alcuni discendenti di quei villaggi avrebbero testimoniato di aver incontrato uno strano bonzo che, nonostante le loro avvertenze, si sarebbe addentrato in quel luogo maledetto dagli stessi déi, per non farvi più ritorno. Secondo altri invece il bonzo dai brillanti capelli biondi sarebbe uscito incolume dalla foresta, seguito a ruota da uno strano marmocchio dai lunghi capelli castani e dagli occhi dorati.

O, almeno, questo è quello che i nonni avrebbero tramandato ai nipoti.




- FINE -








E’ FI-NI-TA!!! O______o
Non ci credo, mi pare quasi impossibile!
Ci sono un sacco di cose che volevo dire giunta a questo punto, ma ora il mio cervello non collabora…

Il Mosaico è finito…. Un anno della mia vita (e anche qualcosina di più O_o;;;) l’ho dedicato a questa fic, che mi ha dato più soddisfazioni di quante ne avrei mai credute possibili. Ed ora è terminata, sebbene in realtà questa rappresenti solo la prima parte di una storia leggermente più lunga… ma resta il fatto che non credevo, conoscendomi, che sarei riuscita a portarla a termine, e se c’è qualcuno che devo ringraziare per questo, siete tutti voi che mi avete seguito fin’ora! Grazie! Grazie! Grazieeeeeee!

Come ho già detto, visto che la fic ha avuto successo (O_O) ho intenzione di scrivere e pubblicare la seconda parte che avevo in mente fin dall’inizio, dove l’avventura troverà la sua vera e propria conclusione. (Infatti, se vi siete persi in qualche passaggio di quest’ultimo capitolo, non preoccupatevi, in quanto tutto troverà la sua spiegazione nella seconda parte ^_- ).
Vi avverto fin da ora che non sarà una fic allegra, qualcuno dei personaggi ci saluterà definitivamente (almeno nella mia versione…pregate che la Minekura trovi delle soluzioni migliori delle mie in cui non muoia nessuno) e, in definitiva, rappresenterà la mia visione mista a quella dei miei due collaboratori (saluto Echant e Lalla^^) sul possibile finale di Saiyuki.

Ad ogni modo, comincerò a postare la fic il 12 Novembre 2004, con cadenza… beh, questo dipenderà dal tempo che avrò^^;;;;


Grazie mille ancora a:
§vale87§,
A-june,
Ameliè,
Annamirka-chan,
Arkanta,
Asu,
Bimba,
Cassandra,
Dark00,
Drake,
Elervaneler,
Fox_l’artiglio pazzo,
Francesca,
Francy222,
Gokuzzola,
Hana84,
Haryuu no Hanaikata,
Harriet,
Hisoka,
Isil,
Kairi84,
Kira85,
Kitiara,
Kakashi,
Konzen_Douji,
Lallotta12,
Leryu,
Lorusgra,
Mircalla,
Murasaki,
Nacochan,
Naraku 74,
Rei88,
Riiko-chan,
Sally,
Seiko,
Seitei_Taisei_Clov3r,
Seya-chan,
Seyla,
ShaolinQueen,
Silmarien,
Tomoyo,
Veronique,
Yaone,
per tutti i vostri commenti: ho sempre cercato di rispondere a tutti i vostri quesiti di persona e, se per caso o per distrazione mi fossi dimenticata di farlo nei confronti di qualcuno, chiedo scusa ed invito la persona a farsi viva con me e a ripormi perplessità o quant’altro! Purtroppo l’università e gli esami stanno fondendo il mio cervello più di quanto avrei mai creduto possibile… sigh…-__- Spero inoltre di non aver dimenticato nessuno….O-o

Special thanks a Lalla (che in pratica ha fatto da co-autrice nei due extra), Lorien007, North ed Echant per l’aiuto che mi hanno dato durante la stesura di questa fic, GRAZIE MILLE!!!

Ringrazio poi ulteriormente Francesca per aver letto e ritenuto degna la mia prima fic a tal punto da inserirla nel forum dei suggeritori sul sito fanfiction.it…GRAZIE! E’ stato per me un regalo stupendo ^_^ Così facendo ho acquistato un po’ più di fiducia in me stessa ed al tempo stesso ho cercato in tutti i modi di migliorarmi per non sfigurare!

Grazie tantissime anche a Isil, in quanto le tue correzioni le ho tenute come fonte primaria della correzione di tutti i capitoli! ^_^

Grazie anche a tutti quelli che solo leggono o che leggeranno e commenteranno in futuro!!!! ^___________^



Beh, che altro dire, se non che vi attendo nella fic “KU: Il Vuoto” ^__^ Avviso fin da ora che anche questa non sarà Yaoi, per cui non chiedetemi che lo diventi: non considero Saiyuki uno Yaoi e nemmeno uno Shonen Ai e quindi, anche volendo, non sarei capace di scrivere qualcosa al riguardo.

Ciaooooooooooooo!

^_______________________^


Egotchan~

TS – 2 agosto 2004 – I Edizione
TS – 6 Novembre 2004 – II Edizione


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