Le scelte del destino

di Cicci 12
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 Un incontro inaspettato ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 Il Big Bad al tappeto ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 Un aiuto prezioso ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie) ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 Gelosia e litigi ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 Lotte e chiarimenti ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 Un incontro inaspettato ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 Vacanze natalizie ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 Un bacio indesiderato ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 Un nuovo destino ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 Invito a pranzo ***
Capitolo 14: *** Cap. 14 Caccia e balli ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 Primi avvertimenti ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 La profezia ***
Capitolo 17: *** Cap. 17 Marcus ***
Capitolo 18: *** Cap. 18 Ritorni ***
Capitolo 19: *** Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia ***
Capitolo 20: *** Cap. 20 Finalmente c'incontriamo! ***
Capitolo 21: *** Cap. 21 Confidenze e minacce ***
Capitolo 22: *** Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi ***
Capitolo 23: *** Cap. 23 Attacchi e... un bacio ***
Capitolo 24: *** Cap. 24 Di nuovo insieme ***
Capitolo 25: *** Cap. 25 La verità ***
Capitolo 26: *** Cap. 26 La battaglia si avvicina ***
Capitolo 27: *** Cap. 27 Lo scontro ha inizio ***
Capitolo 28: *** Cap. 28 Finalmente la fine ***
Capitolo 29: *** Epilogo - Cap. 29 Caro diario... ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 Un incontro inaspettato ***


LE SCELTE DEL DESTINO

Titolo: Le scelte del destino

Autore: Cicci 12

Raiting: Mmmh… direi Nc17

Riassunto: Sarah, una qualsiasi ragazza appassionata di vampiri, fa un incontro particolare, che le cambierà la vita. Spike, biondo, occhi azzurri, fisico atletico, incontra lei, che cambierà la sua vita.

Uno nuovo destino aspetta i due, ma lo affronteranno insieme.

Spoiler: Tutte le stagioni di Buffy, dalla prima alla settima.

 

 

 

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Cap. 1 Un incontro inaspettato

 

Era mattina presto, ma le strade di Los Angeles erano affollate come se fosse l’orario di punta; Sarah King era partita presto da casa sperando di trovare poco traffico, speranza vana, considerando l’interminabile fila di auto che si estendeva davanti a lei, ma sarebbe arrivata all’università in orario, a qualunque costo.

Arrivò giusto in tempo per parcheggiare la macchina vicino a quella della sua amica Monica, che stava chiudendo lo sportello dell’auto proprio in quel momento.

- Ehi, Moni, aspettami!- la chiamò Sarah.

- Wow! Non sei in ritardo.- osservò stupita la compagna, ricevendo una smorfia come risposta.

- Spiritosa. D’ora in poi arriverò in orario, garantito. Non ho intenzione di dare altre soddisfazioni al signor Spiritosaggine.-

- Bè, sarebbe un vero miracolo.- le disse Monica, precedendola verso l’entrata.

Erano appena arrivate all’armadietto di Sarah, quando la campana suonò, così si diressero veloci verso la loro aula.

- Buongiorno a tutti, ragazzi.- disse il professor Parkinson entrando in aula e salutando gli alunni, che risposero cordiali; poi il suo sguardo si posò su Sarah, seduta in seconda fila.

- Signorina King. Ci onora della sua presenza già a quest’ora della mattina? Questa è una data da segnare sul calendario.-

Sarah arrossì, mentre il resto della classe rideva, ma decise di non rispondere alla provocazione.

In effetti fin dall’inizio dell’anno, cominciato ormai da due mesi, era sempre in ritardo e tutte le mattine il signor Parkinson la prendeva in giro: cominciava a pensare che si divertisse.

La giornata fu lunga e piuttosto noiosa, ma finalmente arrivò l’ora di pranzo.

Cosa che, tuttavia, non servì tuttavia a risollevare il morale a Sarah che, mentre tutti gli altri se ne tornavano a casa, lei doveva restare in biblioteca per una stupidissima ricerca di letteratura inglese: un vero strazio, detto in parole più semplici.

Così, dopo un pranzo veloce alla mensa dell’università, si diresse verso la stanza delle torture, come amava chiamarla lei: prima avrebbe iniziato e prima avrebbe finito.

Trasse un lungo sospiro, prima di immergersi tra gli enormi scaffali alla ricerca di qualche libro che potesse interessare la sua ricerca.

- Ma dove diavolo l’hanno messa la letteratura?- si lamentò tra sé, vagando spaesata tra gli alti mobili.

Mai che si trovasse qualcosa in quella biblioteca, era sempre un tale disordine!

Ok, forse la colpa era anche un po’ sua, non che quello fosse il suo posto preferito dove passare il sabato sera; anzi, doveva ammettere che in oltre 2 anni di permanenza in quella facoltà, aveva visitato quell’angusto luogo che veniva chiamato biblioteca, si e no… 4 volte.

Un po’ deprimente in effetti.

Ma sta di fatto che la bibliotecaria è una gran disordinata, si disse, riferendosi alla ormai nota pigrizia della signorina Black.

Mentre vagava con lo sguardo sui titoli dei volumi sparsi sugli scaffali, la sua attenzione fu catturata da un libro dal titolo “I vampiri e le loro storie”.

Appena lo vide lo prese senza neanche pensarci, come se la sua mano fosse mossa da una forza sovraumana.

Cominciò a sfogliarlo distrattamente, per poi portarlo ad un tavolo ed aprirlo, dopo aver appurato che era pieno zeppo di quelle storie che l’avevano affascinata ormai da parecchi anni; aveva una vera e propria mania per storie di vampiri.

Aveva letto quasi tutti i libri di Anne Rice e la collana dedicata alla cacciatrice di vampiri Anita Blake.

Per non parlare della serie Tv “Buffy, l’ammazzavampiri”, di cui non aveva perso una sola puntata; ormai anche le sue amiche la prendevano per pazza, quando partiva a raffica a parlare di Spike ed Angel.

Bè, in effetti era proprio il primo tra i 2 il vero motivo per cui adorava quel telefilm; per vedere il suo attore preferito, James Marsters, nei panni sexy-vampiro Spike.

Alto, muscoloso, capelli biondo platino e occhi azzurrissimi, come ghiaccio: si era innamorata subito di quello sguardo.

Continuò a sfogliare il libro, leggendo qua e là alcune storie, tra le più strane e antiche, come quelle sul Conte Dracula, personaggio nato dalla fantasia di Bram Stocker, ma che molti erano convinti esistesse davvero; e in fondo chi era lei per dire il contrario?

Non poté fare a meno di pensare alla puntata in cui Buffy lo aveva incontrato nel cimitero di Sunnydale, in cui è ambientata tutta la vicenda.

Stava sorridendo ripensando a quelle scene, e pensando che forse le sue amiche cominciavano ad avere un po’ di ragione a proposito della sua pazzia, quando l’occhio le cadde sull’orologio: le cinque e venti.

Accidenti, era tardissimo, e lei non aveva trovato neanche un libro per la sua ricerca.

Mise al suo posto il libro sui vampiri e si rituffò tra scaffali; riuscì a trovare qualche volume che poteva servirle, ma erano quasi le 6, e la biblioteca stava per chiudere, così decise di prendere in prestito quei volumi, affrettandosi ad uscire.

Salì in macchina e partì, sapendo che non sarebbe arrivata a casa prima delle sette: in fondo era l’ora in cui tutti uscivano dal lavoro.

Come immaginava trovò molto traffico sulla strada principale, e restò ferma a lungo, imbottigliata tra le auto dei lavoratori che uscivano dai facoltosi uffici di Los Angeles.

Si guardò intorno sbuffando, cercando di non iniziare a strombazzare incessantemente all’Audi che le stava davanti,  quando notò di essere giunta proprio davanti al cimitero della città e ripensò al telefilm di Buffy e soprattutto allo spine-off “Angel”, che era stato girato proprio lì, a Los Angeles.

All’improvviso, in mezzo alle lapidi, le sembrò di scorgere una figura alta e muscolosa, accompagnata da un’appariscente testa biondo platino, sparire in un batter d’occhio.

Sarah batté le palpebre incredula, sfregandosi poi ripetutamente gli occhi e tornado a guardare verso il campo santo: nessuna testa bionda in vista.

Sarah, Sarah. Forse stai guardando un po’ troppe volte le puntate di quel telefilm. Oppure sei semplicemente stressata. Dovresti prenderti una vacanza.” pensò riportando lo sguardo sulla strada.

Cercò di togliersi la “visione” dalla mente e finalmente arrivò a casa: guardò l’orologio e come previsto erano le 7 in punto.

- Mamma, sono a casa.- disse varcando la soglia.

- Ciao, cara, bentornata. C’era molto traffico?- le chiese affacciandosi dalla porta della cucina.

- Guarda, non me ne parlare. È pronta la cena? Sto morendo di fame.- chiese Sarah alla madre posando la borsa sul divano in salotto.

- Quasi, tesoro. Sto scaldando. Perché non ti vai a fare una doccia?.-

- Ottima idea. Credo mi ci voglia proprio.- rispose dandole un bacio sulla guancia.

Raccolse borsa e libri e si diresse in camera sua.

Aprì l’armadio per prendere un asciugamano e sorrise: sull’anta interna, era appeso un poster gigantesco di Spike; bellissimo come sempre.

Si spogliò e si gettò sotto la doccia: il getto caldo dell’acqua la invase e le diede un senso di sollievo.

Dopo la doccia scese a cena, poi tornò di corsa in camera sua: doveva assolutamente iniziare la ricerca di letteratura, o non ci sarebbe mai arrivata in fondo.

Sfogliò le pagine selezionando le parti che più le interessavano e prese parecchi appunti dai libri, cercando di concentrarsi sulle parole che le si presentavano davanti; alle 2 di notte decise di smettere, causa occhi che bruciavano, palpebre che si abbassavano e continuo aprirsi e chiudersi della bocca in sbadigli esagerati.

Inoltre, se non si fosse subito messa sotto le coperte, la mattina dopo sarebbe arrivata in ritardo come al solito e il signor Parkinson avrebbe ripreso a godere come sempre.

Si mise il pigiama e si coricò a letto, addormentandosi all’istante.

La mattina seguente alzarsi fu una vera impresa, ma con un po’ di buona volontà riuscì ad aprire entrambi gli occhi, abbastanza da non andare a sbattere contro i mobili della casa o contro le porte.

Troppo stanca per prendere la macchina, optò per il tram, dopo una colazione abbondante preparata dalla madre; diceva sempre che la colazione era il pasto più importante della giornata.

Prese il primo autobus che passava e nonostante il traffico, anche quella mattina riuscì ad arrivare in orario.

Quel giorno, per sua sfortuna, aveva lezione anche al pomeriggio; un’altra giornata che la faceva procedere a velocità accelerata verso un esaurimento nervoso in piena regola.

Finalmente arrivarono le sei e trenta e dopo essersi accertata che non ci fosse qualche temporale in arrivo, decise di tornare a piedi.

Era piuttosto tardi, ma aveva bisogno di una boccata d’aria e la paura di essere assalita da qualche delinquente per le strade di Los Angeles non l’aveva mai avuta, era perfettamente in grado di  difendersi da sola.

Passò per il centro di L.A., scegliendo poi una scorciatoia tra le viuzze più buie.

Stava tranquillamente attraversando uno di quei vicoli che molti avrebbero chiamato “malfamati”, quando sentì un fruscio sospetto; si voltò di scatto, guardandosi intorno, ma non vedendo nessuno, si rilassò.

Inutile, Sarah, stai diventando paranoica.” pensò, scuotendo la testa.

Ma all’improvviso si senti prendere alle spalle e strattonare con violenza.

Chiuse gli occhi urlando, per poi cercare di riacquistare abbastanza lucidità per reagire, quando sentì una voce famigliare, fin troppo famigliare, ma che riteneva impossibile poter udire realmente.

- Puoi urlare finchè vuoi, dolcezza, ma nessuno ti sentirà.- disse quella voce roca, ma sensuale.

Sarah aprì gli occhi e l’urlo le si smorzò in gola: davanti al suo viso c’era...

Lo sapeva che era impossibile, matematicamente impossibile, ma davanti ai suoi occhi c’era propri lui.

Dopo aver ripreso un po’ di aria, la ragazza riuscì a trovare la voce per gridare:- SPIKE?!?!?!?-

 

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Salve a tutti!!!

Bè, ammetto che avevo già postato questa ff, ma ho deciso di ripostarla con alcune modifiche e, spero, miglioramenti.

La motivazione reale è che questa è una storia già fatta e finita da parecchio tempo, ma dal momento che non l’aggiornavo ormai da qualche mese (forse anche qualche anno), ho pensato che fosse più sensato farla ricominciare da capo.

Come primo capitolo non ho molti commenti da fare.

Spero solo che possa soddisfare coi lettori. ^^

Un bacio a tutti.

Cicci 12

 

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Capitolo 2
*** Cap. 2 Il Big Bad al tappeto ***


Cap. 2 Il Big Bad al tappeto

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Cap. 2 Il Big Bad al tappeto

 

Ancora immobile davanti a quella “visione”, Sarah non riusciva a muovere nemmeno un muscolo, le gambe erano ormai intorpidite dall’assenza di movimento.

Spike, dal canto suo, sembrava stupito quanto lei nel sentir pronunciare il suo nome da quella ragazza; chi era? Come faceva a conoscerlo? Che l’avesse già aggredita in passato?

Erano tutte domande che avrebbe voluto rivolgerle, ma non gli fu possibile; dopo essersi ripresa dal momentaneo shock, la giovane lo mise al tappeto con un’abile mossa di arti marziali.

Con il fiato corto e lo stupore ancora evidente sul suo bel viso, rimase ad osservare il vampiro che, dopo un primo momento di sbigottimento per quella reazione, si era rialzato, tornando al suo volto umano.

- Ci conosciamo?- le chiese il biondo, osservandola piegando la testa da un lato.

La guardò attentamente mentre si sistemava lo spolverino: era davvero carina con i capelli biondi che le cadevano sulle spalle e quegli occhi azzurri, così penetranti, ma era sicuro quasi al cento per cento di non averla  mai vista.

- Si… cioè no… cioè, io conosco te, ma tu non conosci me…-

Spike continuò a fissarla, con un sopracciglio alzato, per poi riprendere la sua aria strafottente.

- Bè, sono molto famoso…- commentò lui, avanzando verso di lei; senza pensarci due volte, Sarah girò sui tacchi e si allontanò correndo.

Lui non la fermò, e non sentì nemmeno che la stesse seguendo; raggiunse la fermata del tram più vicina e vi salì appena passò.

Si appoggiò ad uno dei finestrini ansimando e cercando di riprendere fiato dopo la corsa; non sapeva perché fosse scappata, sentiva che Spike non aveva brutte intenzione… da quando aveva avuto la storia con Buffy lui…

Ma che razza di discorsi sono? Sto delirando. Eppure non mi sembra di avere la febbre. penso, posandosi una mano sulla fronte.

Si voltò, guardando fuori dal finestrino e osservando il traffico di Los Angeles che scorreva davanti a lei, mentre ascoltava i battiti del suo cuore tornare regolari; aveva subito troppe pressioni tutte in una volta.

Ma ciò che le aveva fatto rischiare l’infarto era stato ritrovarselo lì davanti, in carne ed ossa; non era possibile che avesse incontrato Spike.

Lui era un personaggio inventato, così come i vampiri…

Eppure quelle zanne erano così reali. si ritrovò a pensare.

Finalmente arrivò a casa: salutò distrattamente la madre e salì in camera sua, buttandosi sul letto a riflettere.

Come poteva aver incontrato Spike, William il Sanguinario, il vampiro?

Mille domande le riempivano la mente, ma non aveva una risposta razionale a nessuna di queste.

Le sue riflessioni furono interrotto dalla stanchezza, che prepotente la invase, facendola crollare con ancora i vestiti addosso.

La mattina seguente si svegliò stranamente riposata; si sentiva bene, era una vita che non riusciva a farsi una dormita decente.

Si vestì velocemente e dopo una rapida colazione, uscì di casa avviandosi verso la fermata del tram.

Non aveva dimenticato gli avvenimenti della sera precedente e se il suo era stato solo un sintomo dalla crisi imminente, voleva scoprirlo.

Continuò a riflettere sull’accaduto tutto il giorno, tanto che quasi non si accorse delle lezioni a cui si spingeva come un automa

Finalmente arrivarono le sei e trenta, così lasciò velocemente la facoltà, dirigendosi verso casa e percorrendo le stesse strade della sera prima, sperando con tutto il cuore che Spike, o chiunque fosse, spinto dalla curiosità o dalla fame, notasse la sua presenza.

Si inoltrò in un vicolo buio, forse lo stesso, forse un altro, non lo sapeva, ma camminò tranquillamente, come se stesse facendo una semplice passeggiata.

Finalmente sentì l’atteso un fruscio alle sue spalle, fin troppo rumoroso per trattarsi di qualcuno che non voleva farsi scoprire.

- Fatti vedere, Spike. Non mi spaventi più, mi spiace.-

Il diretto interessato uscì da dietro l’angolo, con il suo solito sorriso strafottente e lo spolverino che si muoveva al vento.

- Sembri quasi un vampiro.- la prese in giro lui, avvicinandosi alla ragazza.

- Semplicemente ero preparata.- disse incrociando le braccia.

Spike rimase impietrito per una frazione di secondo: quel gesto… così simile a

Anche Buffy incrociava le braccia al petto con lo stesso movimento fluido.

- Hai intenzione di rimanere lì a fissarmi tutta la sera?- lo risvegliò la giovane, mentre Spike la rimetteva a fuoco.

- No. Pensavo solo che è un peccato tu non sia un vampiro. Avremmo potuto divertirci insieme. Ieri sera ho visto che ti sai muovere bene; è passato parecchio tempo dall’ultima volta che ho lottato come si deve. Dopo un po’ i muscoli cominciano ad indolenzirsi. - le propose riprendendosi.

Stranamente quella ragazza non sembrava avere paura di lui: chi era, in realtà?

- E perché non potremmo combattere, di grazia? Credi non sia all’altezza?-

- Dolcezza, sono un vampiro.-

Dolcezza?

- Ma dai? Sul serio? In effetti le zanne mi avevano suggerito una cosa del genere.- lo prese in giro Sarah.

- Come preferisci. Sei pronta?-.

- Io sono nata pronta.- gli rispose sorridendo.

Spike l’attaccò, rapidissimo, ma lei schivò il colpo, cercando poi di colpirlo a sua volta.

Lottarono per qualche minuto, mentre nessuno dei due riusciva a prevalere sull’altro; Spike rimase stupito dalla sua abilità.

Grazie al cielo le mie fatiche sono state premiate, si disse Sarah, cercando di non distrarsi; adorava le arti marziali fin da quando era piccola e almeno tre volte alla settimana non mancava il suo appuntamento in palestra.

Quale occasione migliore per provare le mie capacità? pensò divertita la giovane.

Con un rapido calcio, lo mandò a terra, e dopo aver afferrato un pezzo di legno, si mise a cavalcioni sopra di lui, puntandogli il paletto ad un centimetro dal punto in cui, più di cent’anni prima, batteva il suo cuore.

- Ehi, ehi, ehi! Buona gattina. Hai vinto. Ma butta via quel coso.-

Sarah non si mosse, ma sorrise.

- Il vampiro cattivo mi sta supplicando o sbaglio?- domandò divertita, tuttavia rialzandosi e buttando da un lato il pezzo di legno: meglio non provocarlo troppo.

Spike trasse un sospiro di cui non aveva effettivamente bisogno, poi si rialzò.

- Uff… accidenti, me la sono vista brutta.-

- Tranquillo. Non sono una cacciatrice.- lo canzonò, per poi portarsi una mano alla bocca, cercando di nascondere quello che aveva detto.

- Però potresti esserlo…- rispose, prima di realizzare ciò che Sarah aveva detto.

Si immobilizzò, voltandosi di scatto verso la ragazza, convinto di aver capito male le sue parole.

- Come fai a sapere delle cacciatrici?- chiese con gli occhi sbarrati.

- Oh, guarda com’è tardi. Mi piacerebbe giocare ancora un po’ con te, ma non posso. Ciao.- e si dileguò.

- Ehi, aspetta.- le urlò dietro lui, ma non la seguì.

Raggiunse ansimando la fermata del tram ancora una volta; quella volta se l’era vista proprio brutta.

Era riuscita ad evitare le spiegazioni, ma sapeva di avergli messo la pulce nell’orecchio e che prima o poi avrebbe dovuto rispondere a quella domanda che il vampiro le aveva posto.

Quando arrivò a casa che erano quasi le undici.

- Mamma, sono a casa.-

- Sarah! Ti sembra questa l’ora di rientrare?- le chiese lei, un po’ preoccupata.

Pensò attentamente a cosa rispondere: certo non poteva dirle che aveva appena combattuto contro un vampiro. Il vampiro dei suoi sogni, per essere più precisi.

- Hai ragione, mamma, scusami. Sono uscita con alcuni amici dell’università e mi sono dimenticata di avvisarti.-

- D’accordo tesoro, ma cerca di avvertirmi, altrimenti sto in pensiero.-

- La prossima volta lo farò, mamma, promesso.- le disse, dandole un bacio.

Andò direttamente in bagno, gettandosi subito sotto l’acqua calda della doccia: il combattimento con Spike l’aveva sfinita.

Tornata in camera, si stese sul letto a riflettere: Spike esisteva veramente, non era solo frutto della sua immaginazione, e nemmeno una prima avvisaglia di un esaurimento nervoso.

Lui era vivo e vegeto; bè, non proprio vivo, ma reale.

Sorrise, ripensando alla lotta; ora era sicura che non aveva alcuna intenzione di ucciderla.

Anche perché, se solo ci avesse provato, l’avrebbe messo al tappeto con facilità, pensò, ridendo al pensiero del Big Bad messo alle strette.

Come la sera prima, si addormentò senza difficoltà, mentre una nota testa bionda, popolava i suoi sogni.

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Capitolo 3
*** Cap. 3 Un aiuto prezioso ***


Cap. 3 Un aiuto prezioso

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Cap. 3 Un aiuto prezioso

 

La mattina seguente, Sarah arrivò all’università sfinita; aveva usato tutta la sua maestria nel cercare di nascondere le profonde occhiaie con il trucco, ma il risultato non era stato dei migliori.

- Sarah, hai una pessima cera. Che ti succede, hai fatto le ore piccole ieri sera?- le chiese Monica facendole l’occhiolino.

Aveva deciso fin da subito che non avrebbe raccontato a nessuno di Spike; in fondo nessuno le avrebbe mai creduto.

- Si, ma non nel modo in cui pensi tu. Ho studiato fino a tardi.- rispose, sbadigliando.

Le lezioni passarono tranquille come tutti i giorni, anche se la noia non diminuiva.

Finalmente arrivarono le 6.30 e, tornando a casa a piedi, si ritrovò a percorrere le medesime strade delle due sere precedenti.

Appena sentì il fruscio ormai famigliare si fece sentire, Sarah sorrise.

- Spike, ti ho già detto che ormai non mi spaventi più.-

Ma quando si voltò, davanti a lei non vi era Spike.

- Oh, oh. Non siete Spike.- disse, notando che i vampiri che le si erano parati davanti erano almeno 8: combattere contro uno di loro era una cosa, ma quella situazione era ben diversa.

- Ottimo spirito d’osservazione, dolcezza.- rispose uno di loro.

La circondarono, mentre Sarah si preparava a combattere; erano in troppi, ma non poteva fare altrimenti.

- Non vorrai combattere tutta sola contro 8 vampiri cattivi.- la prese in giro quello che doveva essere il leader.

- Bè, almeno ci provo.- rispose lei, senza abbassare la guardia.

Ma i vampiri non fecero in tempo a muoversi, che una voce giunse dalle scale antincendio del palazzo accanto a loro.

- Lasciatela stare. Quella è la mia preda.-

Sarah alzò gli occhi e vide Spike saltare accanto e lei, ponendosi alle sue spalle, schiena contro schiena.

- Hai bisogno di una mano?-

- Spike, sai contare vero?-

- Si, perché?-

- Molto bene. Quanti vampiri ci sono?-

- 8.- rispose, guadandola con la coda dell’occhio, senza capire dove volesse arrivare.

- Perfetto. Allora perché fai domande stupide?- lo rimproverò, prima di rispondere ai colpi dei vampiri, che erano partiti all’attacco.

Spike e Sarah tennero loro testa, impalettandoli uno dopo l’altro, senza lasciar loro il tempo di reagire.

Quando finalmente tutti furono diventati cenere, Spike gettò via il paletto e si voltò verso Sarah.

- Ah, mi serviva proprio un po’ di movimento.- disse sorridendole.

Poi guardò preoccupato la sua mano destra, in cui stringeva ancora il paletto.

Anche lei seguì il suo sguardo, per poi gettare lontano il pezzo di legno.

- Oh, scusa.- gli disse, con il fiato ancora corto a causa dello sforzo.

- Tutto bene?- le chiese Spike, sembrando realmente preoccupato.

- Si, direi di si. Accidenti, fino a l’altro giorno non ero nemmeno sicura che i vampiri esistessero, e ora me li ritrovo ovunque.- rispose guardando Spike.

- Potresti essere una cacciatrice.- disse Spike, fingendo indifferenza.

- No, non può essere. Non ho un Osservatore e nessuno mi ha detto la solita tiritera. Inoltre non sono in gamba come Buff…- si fermò tappandosi la bocca con entrambe le mani, ma ormai era troppo tardi: Spike aveva sentito ciò che voleva.

Sarah stava per scappare, ma lui la fermò.

- E no, tesoro. Stasera non scappi.- le disse, cercando di non stringere troppo la presa sul suo braccio.

Sarah si fermò, rassegnandosi.

- D’accordo, ho capito.- disse alzando le mani al cielo per far capire che si arrendeva.

- Credo che tu debba spiegarmi qualcosa.-

- Devo proprio?-

Spike la fissò con finta severità.

- Ok, ok. Va bene, non ti arrabbiare; ma dobbiamo proprio stare qui a parlare?- domandò guardandosi intorno nel vicolo buio.

- Vieni, andiamo al Bronze.-

Sarah stava per seguirlo, quando, resasi conto di ciò che il vampiro aveva detto, si fermò.

- Scusa? Al Bronze, hai detto? Capisco che tu voglia ricordare i vecchi tempi, ma è stato distrutto insieme a Sunnydale.-

Aveva di nuovo parlato troppo, ma ormai ciò che era fatto era fatto.

- A quanto pare tu sai più di quello che mi vuoi far credere. Comunque sia, grazie dell’informazione, ma c’ero anche io quando Sunnydale è scomparsa, ma il Bronze è stato riaperto qui a Los Angeles.-

- Ah..- si limitò a commentare, seguendolo.

Stavano per avviarsi, quando Sarah si fermò di nuovo.

- E ora che c’è?- chiese spazientito Spike, voltandosi ancora una volta.

- A proposito di quello che hai detto prima… sulla preda…- disse la ragazza titubante, senza guardarlo negli occhi.

Spike rise divertito.

- Tranquilla, era per tentare di prendere tempo con quei vampiri. Non ho intenzione di morderti o cose del genere.-

- Oh, grazie. Mi hai tolto un peso.- rispose lei, portandosi una mano al petto.

Non parlarono per quasi tutto il tragitto, tranne quel breve scambio di battute in cui lui le chiese se poteva fumare senza che le desse fastidio e lei aveva risposto con un timido sì.

Finalmente giunsero davanti al Bronze: era proprio come l’aveva immaginato, grande, caloroso e pieno di persone che volevano divertirsi.

- Accidenti quanta gente.- esclamò Sarah, interrompendo così il silenzio ormai imbarazzante.

- Siamo a Los Angeles, dolcezza. E alla gente piace divertirsi.- le rispose Spike.

La sua spina dorsale fu attraversata da una leggera scarica elettrica; le faceva venire i brividi quando la chiamava così.

Entrarono facendosi largo tra la folla e dopo essere riusciti a trovare un tavolo libero, si sedettero ed ordinarono da bere.

- Un bourbon.- ordinò Spike alla cameriera.

- Due grazie.- lo corresse Sarah, ricevendo uno sguardo contrariato da parte di Spike.

- Non mi guardare così. Pensi che non possa bere alcolici? Ho 21 anni, quindi non infrango nessuna legge.- gli disse sfidandolo con lo sguardo.

La cameriera si allontanò con le ordinazioni e Sarah si voltò nella direzione del palco, sul quale suonava un gruppo Rock.

Spike non le chiese nulla, finché non arrivarono i loro bourbon.

- Allora, credo sia venuto il momento delle spiegazioni.- disse il vampiro a Sarah, cominciando a sorseggiare il liquore.

Lei per un momento si perse in quegli occhi così azzurri e profondi, ridestandosi subito dopo.

- Sì, credo di sì… anche se non c’è molto da dire. So tutto di te, di Buffy, delle sue imprese e della Scooby Gang.- gli disse tranquillamente, sperando che come spiegazione gli potesse bastare; ma le sue speranze furono vane.

- E posso sapere come le sai?- le chiese, cercando di mantenere la calma; non capitava tutti i giorni di incontrare qualcuno con cui non potevi avere segreti.

- No. Non posso spiegartelo … mi dispiace.- rispose, realmente dispiaciuta.

- Come scusa? E perché?- chiese Spike curioso.

- Perché no. Mi spiace Spike, ma davvero, non posso rivelarti come so queste cose. Accontentati di sapere che le so. Lo so che non è molto, ma dovrai fartelo bastare.- rispose bevendo un sorso della sua bevanda, facendo capire all’altro che la discussione era chiusa.

Non aveva intenzione di spiegargli che lo vedeva tutti i giorni in Tv, che miliardi di siti infestavano la rete con informazioni sul suo conto; sarebbe stato troppo perfino per uno come lui.

- Ok, come vuoi. Quindi… sai tutto. … ma tutto tutto?-

- Tutto tutto.-

Spike la guardò scettico, non ancora del tutto convinto delle sue parole e lei se ne accorse.

- Non sei convinto, vero? D’accordo, allora… vediamo, da dove posso cominciare? Dunque, prima di chiamarti Spike, eri William il Sanguinario. Sei stato vampirizzato da Drusilla nel 1880, a Londra, tua città natale, e lei a sua volta è stata trasformata nel 1860 da Angel, a sua volta diventato vampiro per mano, anzi per zanne sarebbe meglio dire, di Darla nel 1753, da cui ha avuto un bambino, Connor. Lei è morta, in tempi recenti, ma è tornata in vita e Dru è diventata la sua nuova sire… ti basta o devo andare avanti?-

Spike la guardò stupefatto di quante informazioni avesse sul suo passato.

- E sai tutto anche di…- le chiese Spike, lasciando a metà la frase.

- Di Buffy? Ovviamente. È la cacciatrice, o meglio era, dal momento che da quando ha sconfitto il Primo non c’è più tanto da combattere; il suo grande amore è stato Angel, è stata anche con te, ma ti ha solo usato per…-.

Si interruppe, vedendo la tristezza  sul volto del vampiro, rendendosi conto di aver parlato troppo ancora una volta.

- Scusa. Mi sono lasciata trasportare dal discorso… non volevo…- disse abbassando lo sguardo dispiaciuta ed imbarazzata.

- Non preoccuparti, in fondo hai detto la verità.- le disse, sorridendo.

Sarah guardò quegli occhi così azzurri, che in quel momento erano così tristi e così limpidi, da permetterle di leggere quell’anima che da pochi anni era tornata ad abitare il suo corpo.

Poteva vedere che le sue parole gli avevano fato male; forse non aveva ancora del tutto dimenticato Buffy.

- E poi è il passato. Buffy è andata per la sua strada e io per la mia. Non l’ho più vista dopo al sconfitta del Primo e a me va bene così.-

- Bè, dal momento che non posso raccontarti niente di me, raccontami qualcosa di te.- aggiunse, cambiando discorso e sorseggiando il suo bourbon.

Sarah non avrebbe mai pensato che sarebbe riuscita ad avere una conversazione simile con un vampiro; a dire la verità fino a qualche giorno fa non avrei mai pensato di avere una conversazione con un vampiro, si disse, tuttavia divertita dalla situazione.

Così gli raccontò un po’ della sua vita, parlando di sua madre e dell’università.

- Poi che altro dire…Mmmh… Ah, adoro le storie sui vampiri.- esclamò alla fine.

- La cosa non mi stupisce affatto.- rispose Spike, divertito, guardandola con sguardo complice e facendola ridere.

Rimasero ancora un po’ seduti al tavolo del Bronze a chiacchierare, quando Sarah, guardando l’orologio, si rese conto che era quasi mezzanotte.

- Accidenti, è mezzanotte. Mia madre avrà già chiamato la polizia di tutto lo stato. Se non addirittura l’FBI. - esclamò scattando in piedi, imitata dall’uomo.

- Vieni ho la macchina non molto lontano da qua. Ti accompagno.- le disse.

Uscirono dal locale e si diressero verso il cimitero, non molto distante, davanti al quale era parcheggiata la De Soto nera del biondo.

Il vampiro indugiò davanti alla portiera del passeggero, guardando Sarah, indeciso sul da farsi.

-Rilassati. Non ti prenderò in giro per i tuoi modi da gentiluomo dell’800.- gli disse, sorridendo.

Spike la guardò come se avesse appena visto un fantasma; sembrava che quella ragazza sapesse ogni minimo particolare della sua vita e non-vita.

Le aprì la portiera per farla salire, poi si mise al posto di guida e partì a gran velocità.

Sarah adorava sentire il vento tra i capelli, mentre correvano sulla De Soto decappottabile.

L’auto, dopo un’emozionante corsa, si arrestò davanti alla casa della ragazza.

- Grazie mille Spike. Senza di te, me la sarei vista brutta.- gli disse con un sorriso raggiante.

- È stato un piacere, piccola.- le rispose sorridendo a sua volta.

Sarah tentennò qualche secondo, poi si avvicinò al vampiro e gli posò un lieve bacio sulla guancia.

- Buonanotte.- disse infine, scendendo dalla macchina e dirigendosi verso il vialetto per poi entrare in casa.

Spike rimase immobile, ancora paralizzato da quel gesto così spontaneo compiuto dalla ragazza,.

Poi sorrise, mise in moto e partì a tutta velocità scomparendo nella notte.

Sarah, come aveva previsto, fu assalita dai rimproveri della madre, che preoccupata stava davvero per chiamare la polizia.

inventò un scusa per spiegare il motivo del suo ritardo, avvisandola che avrebbe fatto tardi anche nelle sere seguenti.

Non le chiese se pensava si vedesse qualcuno, non le interessava cosa si metteva in testa sua madre, voleva rivedere Spike e non ci avrebbe rinunciato.

Salì in camere sua e sfinita si buttò sul letto; si addormentò subito, con il sorriso sulle labbra.

 

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Salve a tuttiiiiii!!!

Ke palleeee!! Giovedì ho un esame e non ho per niente voglia di farlo.

Ma chi mi l’ha fatto fare d’iscrivermi all’uni??? -.-

Non vedo l’ora arrivi il 5 di febbraio, così la prima sessione è finita… v.v

Vannagio: uh, che bello, la mia prima lettrice! ^^ già già, anche Spike è il io idolo!! (non si capisce dalla storia, vero?? XDXD) sono contenta che la storia ti piaccia… ^^ un bacioneeeee J

 

 

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Capitolo 4
*** Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie) ***


Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie!)

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Cap. 4 Il primo bacio (di una lunga serie)

 

Quella sera Sarah uscì dall’università in compagnia delle sue amiche; le avevano chiesto più di una volta di andare a bere qualcosa insieme a loro, ma il pensiero di rivedere Spike l’aveva fatta desistere.

- Sei sicura di non voler venire?- le chiese per la milionesima volta Jennifer.

- Sicurissima. Grazie comunque per l’invito.- rispose, sorridendo.

Si stava dirigendo verso il cancello, dopo averle salutate, quando sentì una delle sue compagne esclamare, rivolta alle altre:- Ehi, chi è quel fusto laggiù?-

Curiosa a sua volta, si voltò e rimase impietrita quando riconobbe in quel ragazzo Spike.

- È… è un mio amico.- rispose arrossendo: che diavolo ci faceva lì?

Tutte si voltarono a bocca aperta e Monica fu la prima a riprendersi.

- Amico?- commentò, con tono malizioso.

- Sì, amico. Ciao ragazze. Ci vediamo domani.- le salutò, allontanandosi dal gruppetto.

- Ora capisco perché non voleva venire fuori con noi. Lo credo bene, con uno come quello.- sentì dire da una della ragazze.

Sorrise divertita, avvicinandosi al vampiro.

- Spike. Cosa ci fai qui? E soprattutto come hai fatto a trovarmi?- gli chiese raggiungendolo e guadandolo con sguardo scettico.

- Me ne hai parlato tu ieri sera, ricordi?-

- Sul serio?- chiese la giovane, non ricordando quel particolare.

- Mi hai detto di frequentare la facoltà di lingue, quindi non c’è voluto molto a trovarti.- le spiegò il biondo, incrociando le braccia al petto.

- Mmmh… avevo rimosso questo particolare. Ma come spiegazione mi sembra plausibile.- gli rispose, soddisfatta da ciò che le aveva detto.

- Per quanto riguarda il motivo per cui sono qui… bè, ho pensato di risparmiarti un po’ di strada.- aggiunse lui, questa volta con sguardo malizioso.

Sarah sollevò il sopracciglio; cosa si era messo in testa?

- E perché scusa?-

- Sapevo che mi saresti venuta a cercare anche stasera.- le rispose sogghignando e portando il suo viso a pochi centimetri da quello della ragazza.

- A si? E cosa te lo fa pensare?- chiese, allontanandosi un po’ da lui imbarazzata.

- Il fatto che sono irresistibile. Oltre al mio acutissimo intuito da vampiro.-

- Ah, ah. D’accordo. Farò finta di non aver sentito. Allora dove mi porti?-

- Al Bronze ovviamente. Come hai detto tu, mi piace ricordare i vecchi tempi.-

Così anche quella sera rimasero all’interno del locale per circa un’ora; uscirono per fare una passeggiata quando si resero conto che cominciava a diventare piuttosto affollato.

- Accidenti. È un casino pazzesco lì dentro. Quasi non si respira.- commentò la giovane, spingendosi a fatica all’aria aperta.

- Sono in situazioni come queste che è un bene non avere più polmoni funzionanti.- disse Spike, facendola ridere.

Arrivarono al cimitero e vi entrarono: molto romantico, non c’è che dire, pensò sarcasticamente Sarah, guardandosi intorno; vide parecchie cripte e si chiese se una di quelle era come quella che Spike aveva a Sunnydale.

Giunsero ad un muretto non molto alto e vi si sedettero sopra a chiacchierare.

Improvvisamente Sarah si voltò, interrompendo il suo discorso e guardando attentamente tra le lapidi ; le sembrava di aver visto qualcosa muoversi alla sua destra.

- Che succede?- le chiese curioso Spike, guardando nella stessa direzione.

- Niente. Mi sembrava di aver visto qualcosa tra quelle tombe, ma credo di essere diventata piuttosto paranoica ultimamente.- gli rispose scuotendo i lunghi capelli biondi.

Spike si mise a ridere.

- E adesso perché ridi?- chiese la giovane, fingendosi offesa e mettendo il broncio.

- Perché hai le paranoie da cacciatrice.-

- Ancora con questa storia? Non sono la cacciatrice, e non lo sarò mai.-

- E perché no?- le chiese Spike, curioso di sapere il motivo di tanto astio.

- Sarebbe troppo strano. Inoltre l’incantesimo di Willow, non ha avuto alcun effetto su di me.- rispose mettendosi un ciuffo dietro un orecchio.

Spike non ci aveva ancora fatto l’abitudine del fatto che Sarah sapesse tutto delle missioni della vecchia cacciatrice e perciò rimase stupito quando la ragazza gli ricordò il momento in cui aveva combattuto insieme a Buffy contro il Primo.

Rimase a lungo ad osservare i suoi splendidi occhi e i suoi capelli così soffici.

- Lo sai che sei adorabile con quel broncio.- disse poi, facendola arrossire.

- Comunque sia, non ci guadagnerei ad essere una cacciatrice.- aggiunse Sarah, cercando d’ignorare il commento appena fatto dal vampiro.

- E perché no?- le domandò lui, accomodandosi meglio sul muretto.

- Devo forse essere io a ricordarti che sei conosciuto anche come l’Uccisore delle Cacciatrici?-

- No, ma io ti ricordo che allora ero malvagio. Ora sono cambiato.- le rispose serio.

- Lo so.- disse lei, sorridendo.

Rimasero un po’ in silenzio, senza sapere cos’aggiungere, ma fu proprio Sarah a parlare per prima.

- Certo, se fossi sicura di avere il destino dell’ultima cacciatrice…- sussurrò ad occhi bassi la ragazza.

Scese dal muretto, convinta che Spike non l’avesse sentita, senza tener conto del suo udito da vampiro.

Infatti, senza pensarci a lungo, il biondo scese a sua volta e afferrò Sarah per le spalle, facendola voltare con dolcezza.

- Questo lo possiamo scoprire subito.- le disse in un sussurro, a pochi centimetri dal suo viso, prima di catturare le sue labbra in un bacio.

Sarah rimase immobile, senza sapere cosa fare; quando si rese conto che quello che stava succedendo non era un sogno, ricambiò il bacio con passione.

Quando si allontanarono erano entrambi senza fiato; si persero negli occhi azzurri dell’altro, poi Spike la prese per mano e la guidò attraverso il cimitero.

Giunsero davanti ad una delle cripte che Sarah aveva visto arrivando, mentre Spike apriva la pesante porta per farla entrare.

Il vampiro non smise nemmeno per un secondo di giocare con le sue morbide labbra, mentre la spingeva verso il grande letto su cui la fece distendere.

Le tolse la maglia mentre lei faceva lo stesso con lui e presto si trovarono completamente nudi; Spike scese lungo il collo della ragazza fino ad arrivare ai suoi seni.

La graffiò piano con i denti, facendole uscire qualche goccia di sangue dalla candida pelle, che lui si affrettò a leccar via.

Sarah se ne accorse, ma non lo fermò; in quel momento, tra le braccia del vampiro, sapeva che se lui avesse voluto morderla, lei gliel’avrebbe lasciato fare.

Tuttavia non lo fece, limitandosi a ricoprire ogni centimetro del suo corpo di ardenti baci.

Presto la fece sua, unendosi in una danza sensuale, in cui solo loro potevano crearne i passi.

Quando entrambi raggiunsero la punta più alta del piacere, Spike le si stese accanto, mentre Sarah prendeva posto sul suo ampio petto.

- Ti sei… pentita?- le chiese titubante, accarezzandole una ciocca di capelli biondi.

- No. Perché dovrei? Sono contenta che sia successo.- gli rispose lei, sollevando la testa verso di lui e regalandogli un sorriso, prima di rispondere ad un altro bacio del vampiro.

- Ora però proprio andare. Si è fatto piuttosto tardi.- disse Sarah, prima di alzarsi ed iniziare a vestirsi.

Mentre s’infilava i jeans, notò con la coda dell’occhio che anche Spike stava raccogliendo i vestiti per poi indossarli.

- Cosa fai?- gli chiese stupita, ammirandolo in tutto il suo splendore.

- Ti accompagno, mi sembra logico. Non ho nessuna intenzione di farti tornare da sola.- le rispose, mentre si rimetteva la maglia.

- Hai paura che non possa cavarmela da sola? Devo forse ricordarti che ho messo al tappeto il terribile William il Sanguinario?- disse con voce profonda, prendendolo in giro.

- Cosa fai, sfotti, ragazzina?- ribatté lui raggiungendola e iniziando a farle il solletico.

- No, no. Spike! Il solletico no! Non lo sopporto.-

Alle suppliche della ragazza, il biondo interruppe la sua tortura, per poi rubarle le labbra in un tenero bacio.

- Comunque sia non mi fido a lasciarti andare in giro da sola. Non sono io la creatura più pericolosa presente là fuori.- aggiunse poi, infilando lo spolverino.

Uscirono nell’aria fresca della notte, dirigendosi  verso casa di lei.

- Ci vediamo domani. Posso venire a prenderti all’università?- chiese Spike titubante, una volta giunti davanti alla porta di casa.

- Certo. Lo sai che sei sempre il benvenuto.- rispose lei, sfiorando le sue labbra con un bacio, prima che lui lo approfondisse, portandole un braccio intorno alla vita.

- Buonanotte, tesoro.- la salutò, sussurrando a fior di labbra.

- Buonanotte.- rispose lei, entrando in casa.

Salì di corsa in camera sua, affacciandosi alla finestra per salutarlo ancora una volta, mentre lui rispondeva con un cenno della mano, sorridendole.

Sarah chiuse la finestra, appoggiandovisi contro, prima di lasciare uscire un sospiro di beatitudine; già pregustava il momento in cui l’avrebbe rivisto la sera seguente.

 

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Eccomi tornata con il nuovo capitolooooooo!!! ^^

Non ne posso più di studiare, xò.. odio il periodo degli esami!! Nn vedo l’ora finisca questa sessione.. -.-

Per non parlare della neve… ma bastaaaaa!!! Quest’inverno non se ne può più di neve.

Ufffffffff!!!!!!!!!!!!! v.v

Ok, lo so, sono un po’ polemica, ma questo è un pessimo periodo, in tt le sue faccettature… -.-

Vannagio: ehmmmmm… si, in effetti non chiarisco questo punto, ma solo xkè nello sviluppo della storia non è strettamente necessario. Mi piaceva semplicemente l’idea che Sarah conoscesse già tt la storia di Spike e degli altri.. ^^ cmq si, Spike ha la stessa figura dell’attore, coincidenza interessante. XD grazie per la rece… un bacioneee!!!

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Capitolo 5
*** Cap. 5 Gelosia e litigi ***


Cap. 5 Gelosia e litigi

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Cap. 5 Gelosia e litigi

 

- Allora, allora, allora? Come è  andata?- le chiese Jennifer la mattina seguente, appena la vide arrivare, accompagnata dal resto del gruppetto.

- Come è andata cosa?- domandò Sarah senza capire, dirigendosi verso il suo armadietto.

- Non fare la finta tonta. Ieri sera sei uscita con quel tipo che ti è venuto a prendere, non negarlo.- intervenne Monica, ponendosi alla sua sinistra, curiosa come tutte le altre.

- D’accordo, avete vinto. Siamo andati a bere qualcosa.- si arrese la giovane, sollevando le spalle.

- E poi?- chiesero tutte quante in coro.

- Ehi, non urlate.-

- Non cambiare discorso. Sputa il rospo.- la rimbeccò Monica.

- E poi… niente. Vi lascio la libera immaginazione.- rispose maliziosa, entrando in aula senza dare una risposta.

Riuscì a sfuggire alle loro domande per tutto il giorno, grazie al fatto che al venerdì non avevano lezioni in comune; quando alla sera uscì dalla porta dell’università, si affrettò verso il cancello, individuando subito Spike appoggiato alla De Soto nera, non molto lontano.

- Ehi, è lui. Sarah, dove scappi. Si può sapere cos’e successo?- sentì Monica urlare, quando anche lei ebbe individuato il biondo.

- Immaginazione, mie care, immaginazione.- ripetè la giovane, allontanandosi in fretta, per evitare che la raggiungessero.

- Ciao.- salutò poi Spike, appena gli fu davanti.

- Ciao piccola.- le sussurrò lui, salutandola con un bacio.

Mentre saliva in macchina, Sarah si voltò verso le sue compagne, notando gli sguardi maliziosi e anche un po’ invidiosi che la fecero sorridere.

La decapottabile si diresse a tutta velocità verso il Bronze, come tutte le sere.

Appena entrati, si sedettero ad un tavolo poco lontano dal palco ed ordinarono da bere.

Si trovavano nel locale da circa un’ora, quando una voce che Sarah temeva di conoscere fin troppo bene, attirò la loro attenzione.

- Spikey. Cosa ci fai qui?-

Sarah alzò gli occhi al cielo; perché si stupiva tanto di trovarla lì?

Da quando aveva incontrato Spike, più niente le sembrava impossibile.

- Oh, no. Harmony.- esclamò, ancora prima di voltarsi.

Davanti a loro, una vampira dai lunghi capelli biondi, vestita con un completino molto sexy nero, faceva gli occhi dolci al biondo, posandogli poi una mano sulla spalla.

- Harm. Cosa ci fai tu qui?- le chiese Spike, con un sorriso.

- Le solite cose. Stavo cercando uno spuntino, quando ti ho visto seduto qui e ho pensato “Perché no? Vado a salutare il mio Spikey.”- rispose con un sorriso raggiante.

Sarah si sentì improvvisamente il terzo incomodo, ma non aveva nessuna intenzione di lasciarle campo libero.

- Il tuo cosa, scusa? Ti dispiacerebbe ripetere?- le chiese, attirando l’attenzione della bionda, che la guardò con un’aria un po’ disgustata, vedendola per la prima volta, mentre Spike sorrideva, notando l’evidente gelosia della giovane.

- E tu chi saresti? Non sei un vampiro.- osservò Harmony.

- Ottimo spirito d’osservazione, ossigenata. La cosa ti turba?- le rispose sarcastica, mettendole bene in chiaro che Spike era off limits.

Spike posò una mano su quella della ragazza, evitando di far degenerare la situazione; per quanto l’allettasse vedere due donne che combattevano per lui, non voleva dare troppo spettacolo.

- Harm, lei è Sarah. Sarah… bè, non credo di dovertela presentare.- fece le presentazioni il vampiro, rendendosi poi conto che era praticamente inutile.

- Per niente.- disse, continuando a squadrare la non-morta con aria di sfida.

Spostò poi lo sguardo sul vampiro, realizzando solo in quel momento le sue parole; perché non l’aveva presentata come la sua ragazza?

Harmony distolse lo sguardo dalla bionda come se non avesse mai interrotto la sua conversazione con Spike, per poi rivolgersi a lui.

- Spikey, viene a ballare? È tanto che non lo facciamo.- gli chiese afferrandogli un braccio, mentre Sarah era convinta che non si riferisse soltanto al ballo.

- No, Harm, ti ringrazio, ma ora sono con la mia ragazza. Forse un’altra volta, ok?- e si voltò dandole le spalle.

Sarah trattenne un sorriso, notando l’espressione della bionda, che si allontanò indignata.

- Davvero credevi che ti avrei lasciata qui da sola per andare con lei?- chiese il vampiro, probabilmente avendo notato la reazione della ragazza alle sue parole.

- Lo ammetto. Per un momento l’ho pensato.- rispose lei sorridendo.

- Non lo pensare nemmeno.- le disse avvicinandosi al suo orecchio in modo sensuale, per poi baciarla.

Ancora una volta si ritrovarono nella cripta di Spike ad amarsi, mentre lui le faceva capire che non aveva nessuno motivo per essere gelosa.

Quando, tornata a casa, si sdraiò sul letto, Sarah si addormentò nuovamente con il sorriso sulle labbra, al pensiero della delusione di Harmony dipinta sul suo volto.

La mattina seguente era sabato, così Sarah poté finalmente riposare fino a tardi, concedendosi minuti di beatitudine sotto il caldo delle lenzuola.

Erano quasi le 10 quando si decise ad alzarsi e a prepararsi una colazione abbondante.

Aveva tutta la casa per se, dal momento sua madre era uscita a fare compere, così si concesse un po’ di musica a tutto volume dallo stereo in cucina, mentre si accingeva a consumare il suo pasto a base di uova e frittelle.

Ne stava per addentare una, quando suonarono al campanello.

- Arrivo!- gridò per evitare che il visitatore continuasse a suonare ininterrottamente.

Quando finalmente aprì la porta, contro il sole mattutino, si stagliava la figura del suo vampiro: bellissimo in tutta la sua altezza, i suoi occhi blu coperti da un paio di Ray-Ban neri.

- Buongiorno tesoro. Dormito bene?- le chiese avvicinandosi per baciarla, togliendosi gli occhiali.

- Dove l’hai presa?- chiese subito Sarah, avendo notato il gioiello alla sua mano destra.

- Dove ho preso cosa?- le chiese lui, guardandola in volto senza capire.

- La Gemma di Amarra.- rispose lei, indicandola con un cenno del capo.

Spike sollevò la mano in cui era infilata la gemma che permetteva al vampiro di girare liberamente sotto il sole, senza rischiare di finire arrosto.

- Ah, questa? Allora la conosci. In effetti mi domandavo come mai non fossi stupita di vedermi in pieno giorno. Non ti posso nascondere niente, eh.- le rispose abbassandosi di nuovo per rubarle un altro bacio.

- Non hai risposto alla mia domanda.- chiese la ragazza impaziente, senza permettergli di toccare le sue labbra.

- Me l’ha data Angel. Dal momento che lui lavora solo la notte, l’ha affidata a me. Ha pensato che fosse più al sicuro. Inoltre era sicuro che mi sarebbe servita più che a lui.- rispose Spike, stupito dall’insistenza della compagna.

- Te l’ha data di sua spontanea volontà?- chiese Sarah, non del tutto convinta dalla spiegazione.

- Si, esatto. Perché ti stupisci tanto? Pensi che non sia abbastanza degno di fiducia? Anche se io ed Angel non andiamo d’accordo su parecchie cose, non vuol dire che non si fidi di me. Non dopo quello che è successo negli ultimi anni.- disse il biondo, cominciando ad innervosirsi.

Sarah non rispose subito, dubitando ancora delle parole del vampiro.

- Non ho detto che tu non sia degno di fiducia, mi sembra solo strano che Angel te l’abbia data…- rispose cercando di fare l’indifferente, ma la sua frase fu interrotta dalla furia del vampiro.

- Dannazione! Possibile che neanche tu ti fidi di me? Cosa devo fare per convincere anche te che non sono più quello di una volta? Astenermi dal bere sangue, anche di animale? Se è questo quello che pretendi, lo farò.- la attaccò arrabbiato, dando un calcio ad una sedia.

- Dannazione!- imprecò ancora una volta appoggiandosi al muro con la fronte.

Sarah, spaventata per la reazione di Spike, capì di aver sbagliato; non avrebbe dovuto dubitare di lui.

Sapeva quanto gli era difficile convivere con la sua passata personalità  e con i sensi di colpa: doveva fidarsi di lui.

Si avvicinò al compagno, abbracciandolo da dietro.

- Hai ragione. Scusami, non volevo dubitare di te. So che sei cambiato. Non devi fare niente per dimostrarmelo.- gli disse cercando di farsi perdonare.

Spike si voltò, abbracciandola stretta e affondando il viso nei suoi capelli.

- Io voglio solo che ti fidi di me, nient’altro.- le disse fissando i suoi occhi in quelli azzurri di lei.

- Credimi, ogni giorno mi chiedo come tu possa stare con uno come me, un mostro. Perché è questo quello che sono. Anche se ho un anima, rimarrò sempre un most…- continuò il biondo, prima di essere interrotto dalla giovane con un dito sulle labbra.

- Tu non sei un mostro. E io mi fido di te, Spike. Scusami.- lo rassicurò, perdendosi nei suoi occhi blu.

Si baciarono, cercando di lasciarsi alle spalle la discussione appena avvenuta.

- Che sciocca. Ero così impegnata a fare la fidanzata rompi scatole che ti ho lasciato qui fuori.- disse dirigendosi verso la porta per poi entrare, facendo ridere il vampiro.

Quando vide che Spike non la seguiva si voltò a guardarlo.

- Bè, che fai? Lo so benissimo che con la Gemma non hai bisogno dell’invito.- lo rimproverò, portandosi le mani ai fianchi.

Tuttavia il biondo non si mosse, continuando a fissarla sorridendo.

- Si può sapere cosa stai facendo?- gli chiese Sarah spazientita.

- Guardavo quanto sei bella.- le disse sorridendole.

- Smettila di fare lo scemo e datti una mossa. Non ho tutto il giorno sai?- lo rimproverò scherzosamente, per poi trascinarlo per un braccio, facendolo entrare.

Sarah si diresse in camera sua, lasciando la colazione incompiuta in cucina, e si sedette sul letto, seguita da Spike.

Non si dissero niente, limitandosi a guardarsi negli occhi; lui la baciò, facendo trapelare quel desiderio che invadeva entrambi.

Spike la fece coricare per poi stendersi sopra di lei e amarla, amarla come mai si era sentita in vita sua.

Poi senza preavviso, mentre entrambi raggiungevano l’apice del piacere, il biondo lasciò trapelare il vampiro che era in lui trasformandosi e affondando i canini nella carne fresca di Sarah, succhiando il caldo nettare che le scorreva nelle vene.

Lei, colta di sorpresa, fu tentata di allontanarlo da lei, ma non lo fece, e lasciò che il fluido rosso scorresse nella bocca del suo amato.

Sentì che le forze la stavano pian piano abbandonando, quando Spike si staccò riprendendo il volto umano e dedicandosi alle sue labbra.

Si stese accanto a lei, prendendola fra le sue braccia e aspettando che la debolezza della ragazza si disperdesse.

- Va meglio?- le chiese dopo un po’, notando che il respiro e il battito del cuore della giovane erano tornati regolari.

- Si.- rispose lei, cercando di non consumare troppo fiato.

- Scusami, non volevo morderti. È stato un riflesso incondizionato, più forte di me.- le disse, scusandosi.

- Non ti scusare, non voglio. A me non è dispiaciuto. Ora mi sento davvero tua.- gli disse baciandolo e mettendosi sopra di lui.

- Dici sul serio?- le chiese, quasi incredulo.

- Mh, mh..- gli rispose annuendo, aprendosi in un sorriso, per enfatizzare le sue parole.

Spike sospirò, guardando il soffitto.

- Che c’è?- chiese preoccupata Sarah, sollevandosi un po’ per poterlo guardare negli occhi.

- Il fatto è che… l’idea che tu sia davvero una cacciatrice non si è del tutto sopita.- rispose il vampiro, guardandola.

- Ancora con questa storia? Cominci a diventare logorroico, Spike.- esclamò, rotolando al suo fianco e voltandosi dall’altra parte.

- Non ti arrabbiare. È solo un mia sensazione.- disse piano, baciandole il collo nel punto esatto in cui lui l’aveva fatta sua definitivamente.

- Lo so.- disse sospirando, abbandonandosi ai suoi baci.

- Insomma, probabilmente fino all’altro ieri se me l’avessero chiesto per gioco, sarebbe stato il mio più grande sogno, ma ora che in un certo senso so cosa significa combattere i vampiri… non sono sicura che ne sarei all’altezza.- gli spiegò i suoi timori, voltandosi verso di lui.

- Io sono sicuro che saresti perfetta.- la rassicurò, questa volta baciandole le labbra.

- Sarà meglio che tu vada. Fra un po’ torna mia madre e non so come potrebbe reagire se ti trovasse qui.- gli disse poi la bionda, quando si allontanarono.

- D’accordo.- disse semplicemente lui, alzandosi ed iniziando a vestirsi, mentre Sarah faceva lo stesso

- Mi sento osservata.- disse improvvisamente, voltandosi verso Spike, immobile, mentre la guardava con solo i jeans addosso.

- Non posso guardare il mio amore in tutto il suo splendore?- le chiese, attraversando il letto per baciarla.

- Ok, basta o non usciamo più da questa stanza.- si ritrasse lei, riluttante nel farlo, posando le mani sul suo petto muscoloso per allontanarlo.

- Per me andrebbe benissimo.- sussurrò Spike con voce roca, cercando di baciarla ancora.

- Smettila e muoviti.- rispose lei ridendo, scappando dalla camera, scendendo le scale e raggiungendo la sua colazione ormai fredda.

Dopo pochi minuti lui la raggiunse, prendendola da dietro per i fianchi e assaporando il profumo dei suoi capelli; lei si voltò baciandolo, dirigendosi verso la porta e trascinandolo con se Spike fino a buttarlo fuori di casa.

- Ciao Spike.- lo incitò la bionda, facendogli capire che doveva andare.

- Ciao tesoro. Stasera vengo a prenderti all’università.- disse lui, allungandosi per baciarla.

- Ok. Ora sparisci. Ciao amore.- disse Sarah, chiudendogli la porta in faccia, mentre lui gongolava per il nomignolo.

Guardò la porta chiusa davanti a lui, per poi scende gli scalini e percorrere il vialetto fino alla sua macchina.

Dannazione, mi sta succedendo di nuovo, pensò Spike, aprendo la portiera dell’auto.

E se lei fosse stata veramente la nuova cacciatrice, sarebbe stata la seconda che non avrebbe fatto la fine delle prime due, ma quella della terza!

 

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Salve a tutti!!! Vi avviso che ci vorrà ancora un po’ prima che la storia entri nel vivo.

Per il momento mi sto limitando a descrivere un po’ la vita di coppia dei due piccioncini.

Però che dire, mi diverto ad immaginare i problemi di coppia di un vampiro cattivo come Spike. XD

Se poi penso che al posto di Sarah potrei esserci io… (o una qualsiasi di voi, ovviamente! ^^)

Vannagio: sono contenta che la mia ff continui a piacerti (anche xkè sei l’uni che recensisce… -.- ti adoro x questo!! *.*). Per scoprire la cacciatrice che è il Sarah ci vorrà ancora un po’, ma x quanto riguarda l’arrivo di altri personaggi… bè, penso di poterti accontentare abbastanza presto… ^^ Un bacione

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Capitolo 6
*** Cap. 6 Lotte e chiarimenti ***


Cap. 6 Lotte e chiarimenti

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Cap. 6 Lotte e chiarimenti

 

Come tutte le sere Spike si fece trovare puntuale fuori dal cancello della facoltà; la prima cosa che notò Sarah fu l’assenza della gemma che quella mattina aveva causato il loro litigio.

- È notte, non ho bisogno di protezione dai raggi del sole. Inoltre ho capito che non ti fa piacere vedermela addosso, quindi meglio se rimane in un cassetto nella mia cripta.- le rispose lui quando gli chiese spiegazioni, stampandole piccoli baci sulle labbra tra una frase e l’altra.

Trascorsero un’oretta al Bronze, com’era ormai di tradizione, poi Spike, usciti dal locale, la prese per mano, conducendola al cimitero.

- Il cimitero? Wow, che posto romantico.- esclamò Sarah, prendendolo in giro.

- Ti devo forse ricordare che è stato il posto in cui ci siamo baciati la prima volta?- la rimbeccò lui, facendole il solletico, per poi fermarsi a baciarla.

- Mmmh.. è vero. È un posto originale per il primo bacio. Sono sicura che lo ricorderò per sempre.- rispose lei con voce maliziosa, ricambiando il bacio.

Finalmente giunsero in un grande spiazzo con poche lapidi, completamente immerso nel buio; Spike si sedette sull’erba, appoggiando la schiena contro una di esse e facendo accomodare Sarah tra le sue gambe.

- Perché mi hai portata qui?- chiese lei, senza capire.

- Guarda in alto.- la invitò il vampiro, indicando il cielo.

Sarah guardò verso la direzione che le era stata indicata e rimase folgorata dallo splendido spettacolo che le si presentò davanti: milioni di stelle sparse per tutto il firmamento erano le uniche cose ben visibili, grazie alla lontananza delle luci della città.

- Amore, è… è bellissimo.- commentò Sarah, estasiata dalla bellezza di quelle mille lampadine che ornavano il cielo.

- Vengo qui, ogni tanto; quando ho bisogno di pensare.-

- Anche tu pensi? Ma quante cose che si possono imparare in una sera sola.- disse la giovane, prendendolo in giro.

Spike le diede un pizzicotto sul braccio, senza tuttavia distogliere gli occhi dal cielo.

- Ci sono venuto anche la notte scorsa, dopo che ci siamo separati.- riprese lui, come se non fosse stato interrotto.

- A pensare?-

- Sì, a riordinare un le idee, per cercare di capire fino in fondo quello che mi sta succedendo. - le disse stringendole la mano.

Sarah non parlò, aspettando che fosse lui a continuare.

- E… sono arrivato ad una conclusione.-

- E quale sarebbe?- gli chiese, fissando i suoi grandi occhi azzurri in quelli del vampiro.

Per la prima volta da quando erano arrivati, Spike distolse lo sguardo dal cielo per posarlo su quello di lei.

- Che ti amo.- le sussurrò a fior di labbra.

Furono 3 semplici parole, che le scaldarono il cuore; non aveva mai pensato di poter essere così felice.

Lo guardò nel profondo sei suoi occhi, capendo che era sincero e non dovette titubare molto, prima di rendersi conto di cosa doveva rispondere.

- Anche io ti amo.-.

Si baciarono con passione, poi Spike la prese per mano e si diressero verso la sua cripta, dove fecero l’amore una, due, tre forse anche quattro volte: c’erano solo loro due e nessun’altro.

Quando entrambi furono pienamente appagati si distesero sfiniti uno accanto all’altro; dopo pochi minuti, quando Sarah si voltò verso di lui, vide che il vampiro si era addormentato.

Lo guardò dormire per un po’, mentre un sorriso pieno di dolcezza le si apriva sulle labbra.

Decise di tornare a casa da sola per non svegliarlo, così si rivestì e, dopo aver posato un leggero bacio sulla guancia del biondo, uscì dalla cripta senza fare rumore.

Si stava avviando verso casa, ripensando alle parole che Spike le aveva sussurrato poche ore prima, quando, sulla via principale, sentì una voce conosciuta alle sue spalle.

- Allora, ti sei divertita?-

Sarah si voltò, imprecando.

- Harmony.-

- Esatto, proprio io. Ci si rivede, carina. – le disse ghignando, avanzando verso di lei ancheggiando. - Volevo dirti 3 semplici paroline: divertiti finchè puoi. Spikey tornerà ad essere mio.-

- Vuoi sapere una novità, ossigenata? Non è mai stato tuo. Sei sempre stata solo un facile scopata, niente di più.- rispose Sarah, cercando di tenerle testa.

- Tu invece credi di essere l’amore della sua vita? L’unica donna per lui è stata Drusilla, e quella Cacciatrice, forse… aspetta, aspetta, aspetta. Non penserai davvero di prendere il posto della Cacciatrice. È ridicolo. Sei una povera illusa.- disse scoppiando a ridere.

Sarah non reagì subito, pensando bene a cosa rispondere.

- Spike ha detto che mi ama.-

- Oh, Spike ne dice di cose. L’ha fatto solo per tenersi stretta un bella scopata, tutto qua.-

Sarah fu ferita da quelle parole, ma non volle mollare: non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da una vampiretta ottusa e viziata.

- Quello che è certo è che non mi considera una puttanella da quattro soldi, a differenza di quello che sei sempre stata tu.-

Questa volta era stata Sarah a colpire duro, tanto che Harmony si infuriò e l’attaccò.

La ragazza schivò i suoi gli attacchi, rispondendo con abilità.

Finalmente riuscì a scaraventare a terra Harmony con un potente calcio.

- Ti muovi bene.- disse asciugandosi il labbro sanguinante.- Ma ora non te la caverai tanto facilmente.- e indossando la maschera da predatrice, l’attaccò di nuovo.

Questa volta fu Sarah a finire a terra, cedendo su un coccio di bottiglia affilato, che le procurò un profondo graffio sul braccio.

La ragazza rimase immobile, dolorante per alcuni secondi, poi si rialzò, ripartendo alla carica e buttando a terra la vampiressa.

Harmony urlò per il dolore, ma si rialzò.

- Per il momento hai vinto. Ma non pensare che finisca qui. Goditi Spike, finchè puoi. Verrò a riprendermelo.- e corse via, lasciando Sarah in mezzo alla strada, ansimante.

Andò verso casa e dopo essersi assicurata che la madre dormisse, si chiuse in camera sua, dove si disinfettò la ferita: se essere una cacciatrice significava tornare a casa tutte le sere in quelle condizioni, sperava con tutto il cuore di non essere la prescelta.

Dopo essersi fasciata il braccio andò a letto e a fatica si addormentò, ripensando alle parole di Harmony.

La mattina seguente Sarah si svegliò piuttosto presto, a causa del forte dolore al braccio.

Dopo il brusco risveglio, non riuscì più a riprendere sonno, così si vestì e andò a fare una passeggiata lungo le stradine ancora deserte, cercando di riordinare le idee.

L’aria fresca mattutina le soffiò tra i capelli, facendoli agitare lievemente al vanto; camminò per la città, senza una meta precisa, ripensando alle parole di Harmony.

Sarah sapeva, nel suo profondo, che la vampira aveva ragione: non avrebbe mai potuto riempire il vuoto che Buffy aveva lasciato in Spike e men che meno prendere il suo posto.

Ma non era certo quello che voleva lei.

O forse si? Forse era proprio ciò che desiderava inconsciamente: prendere il posto della Cacciatrice, in tutto e per tutto.

E Spike?

Anche lui pensava a lei come ad una sostituta di Buffy?

Significava che quando stava con lei in realtà pensava alla Cacciatrice, come aveva sempre fatto con Harmony? Che quando fissava i suoi occhi azzurri, in realtà vedeva quelli verdi dell’eroina che aveva salvato il mondo più volte?

Allora perché le aveva detto che l’amava, se non era la verità? Anche in quel momento pensava di parlare con Buffy?

Sarah aveva milioni di domande che le ronzavano in testa, ma non sapeva rispondere a nessuna di queste.

Si fermò su di una terrazza ad osservare l’alba: ripensò alla sera precedente, quando il vampiro le aveva detto quelle parole, due semplici parole, che l’avevano fatta arrivare in paradiso.

E mentre lo guardava negli occhi aveva letto sincerità, nessuna traccia di menzogna.

O almeno così le era sembrato; forse aveva frainteso tutto.

Tornò a casa con passo lento, trovando sua madre già in piedi, intenta a preparare la colazione; dopo l’abbondante pasto, quest’ultima uscì, lasciando ancora una volta Sarah da sola.

Dopo un’ora circa  suonarono alla porta; la giovane sapeva che era Spike, se lo sentiva fin dentro le viscere: mentre una parte di lei non aveva nessuna voglia di vederlo, l’altra non vedeva l’ora di incontrarlo, per poter  trovare quelle risposte che tanto desiderava.

Quando finalmente si decise ad aprire la porta, il vampiro biondo era lì, davanti a lei, in tutto il suo splendore e il pensiero che avrebbe potuto perderlo, fece tremare le gambe alla ragazza.

- Ciao tesoro.- la salutò affettuosamente Spike baciandola con passione, ma gli bastò sfiorare le sue labbra, per capire all’istante che qualcosa non andava.

- Ehi piccola, che ti succede?- le chiese cingendole le spalle con un braccio.

- Ahi!- gemette la ragazza, tenendosi il braccio ferito.

- Ehi, cos’hai?- la soccorse preoccupato Spike.

Sarah non avrebbe voluto mostrargli la ferita, ma ormai era inevitabile, il danno era fatto.

Il vampiro le sollevò la manica, scoprendo la spessa fasciatura.

- Sarah, che diavolo ti è successo?-

- Mh, niente di particolare. Un incontro ravvicinato con una vampira gelosa. Un ricordino di Harmony.-

- Cosa? Hai lottato contro Harmony? Fammi dare un’occhiata.- le disse strabuzzando gli occhi e disfacendo la fasciatura.

- Ma no, dai Spike, è solo un graffio.- cercò di fermarlo lei, ma senza risultato.

- Allora non c’è problema se guardo.- commentò, togliendo completamente la fascia, lasciando scoperta la ferita.

- Maledizione Sarah. E tu questo tu lo chiami graffio? Potrebbe essere una cosa seria.-

- Non esagerare. Non sto per morire, se è questo che ti preoccupa.- rispose la ragazza un po’ adirata, risistemandosi la fasciatura.

- Dannazione! Giuro che se Harm mi capita tra le mani, può considerarsi polvere. Questa me la paga.- ringhiò il biondo, guardando il pavimento.

- Sempre se riuscirai a parlare prima di finirci a letto.- ribattè Sarah sottovoce, ma non aveva fatto i conti con il superudito da vampiro di Spike.

- Cosa vorresti dire?- le domandò, guadandola con un sopracciglio alzato.

- Niente. Comunque non è grave, non preoccuparti.- rispose, risistemandosi la manica e voltandosi per andare in salotto.

- Sarah, non cambiare discorso. Cosa intendevi dire?- la bloccò lui, cercando di non stringere il braccio ferito.

Sarah non rispose, rimanendo in silenzio a guardare il pavimento.

- Oltre che a lottare ieri sera io e Harmony… abbiamo parlato. Bè, parlato è una parola un po’ grossa. Diciamo che mi ha aggredita verbalmente, prima di farlo con i pugni.- cedette infine.

Sentiva che doveva avere spiegazioni da lui e, soprattutto, chiarimenti.

- E cosa ti avrebbe detto?- chiese il vampiro, temendo la risposta.

- Bè… che per te sono solo una facile scopata, e che non prenderò mai il posto di Buffy.… e credo proprio che avesse pienamente ragione. Non conto niente…-

In quel momento Spike perse le staffe e si infuriò.

- Maledizione, Sarah! Non dirai sul serio che credi alle parole di quella puttana? L’ha detto solo per rabbia, per gelosia. Lo capisci?- la rimproverò, prendendola per le spalle e scuotendola.

- Ahi! Spike, dannazione, mi stai facendo male.- gli disse, spingendolo via e reggendosi il braccio dolorante con una mano.

Il vampiro la guardò dispiaciuto per il suo gesto, ma non smise di parlare.

- Sarah, qualunque cosa ti abbia detto Harmony, non è vera. Non è vero che vengo a letto con te solo per divertirmi, e non sei assolutamente solo una facile scopata.-

Si interruppe per riprendere fiato, anche se non ne aveva bisogno, prima di ricominciare.

- Per quanto riguarda Buffy… è vero non prenderai mai il suo posto.-

Sarah lo guardò esterrefatta, preparandosi a scoppiare a piangere appena lui le avesse detto che non potevano più stare insieme.

- Ma questo perché hai già un posto tutto tuo. Buffy fa parte del passato, non è più nella mia vita, e non ci tornerà mai più. Ora ci sei tu e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare, perché sei troppo importante.-

Spike si fermò nuovamente, si avvicinò alla ragazza e le sollevò il mento in modo che lo guardasse in volto.

- Tu mi hai cambiato nuovamente. Dopo Buffy pensavo che non sarei mai più riuscito ad amare una donna in quel modo. Ma da quando ti ho conosciuto ho scoperto che non è così: sono ancora in grado di amare, anche più di prima. E ho avuto la fortuna di innamorarmi di una ragazza fantastica.-

Spike la guardò negli occhi, e così fece lei.

- Ti amo, Sarah. Ti amo davvero. Non finirò mai di ripetertelo. E spero di averti convinta questa volta, perché quando dico che ti amo, sono sincero, più di quanto non lo sia mai stato.-

Sarah lo guardò negli occhi profondi, poi scoppiò in lacrime, abbracciando forte il suo vampiro, che l’accolse.

- Oh, Spike. Mi dispiace. Sono stata… ferita dalle parole di Harmony. E io cos’ho fatto? Ho subito dubitato di te, ancora una volta. Non merito il tuo amore.- disse Sarah piangendo.

- Non dirlo nemmeno per scherzo. Ognuno di noi ha le sue debolezze e i suoi difetti. Io per esempio ho il difetto di essere bello e atletico, ma non mi dispero.- le disse guardandola in viso, facendola ridere tra le lacrime.

- Ma io ti amo. Amo tutti i tuoi pregi e tutti i tuoi difetti.- poi la baciò, con un trasporto ed una passione unici.

Quando si staccarono, lui le asciugò le lacrime.

- Mi perdoni?- chiese Sarah, asciugandosi le lacrime a sua volta.

- Certo. Non devi neanche chiedermelo.- e la baciò nuovamente.

- Bè, dobbiamo ammettere che una volta tanto Harmony ha fatto qualcosa di buono.- disse Sarah ridendo.

- A si? E quale sarebbe? Averti squarciato il braccio o averti offesa?- chiese Spike, sollevando un sopracciglio.

- Nessuna delle due, però mi ha fatto riflettere. E ci ha permesso di chiarirci.-

Spike ci rifletté un momento.

- Hai ragione, dobbiamo dargliene atto.- e si baciarono una terza volta.

- Ora è meglio che vada. Ho un affare da risolvere.- aggiunse il biondo, sciogliendo l’abbraccio.

- Spike. Non andare da Harmony. Non ne vale la pena.-

Ormai lo conosceva abbastanza bene da sapere che avrebbe tentato una pazzia del genere.

- D’accordo, non ci andrò. Se è questo che vuoi. Ci vediamo stasera.- la baciò in fronte e uscì dalla porta.

Ma non fece come aveva promesso e andò alla ricerca di Harmony.

La trovò in una cripta all’interno del cimitero; irruppe senza nemmeno bussare, facendo sobbalzare la vampira che era seduta su una tomba.

- Spikey, tesoro. Sei venuto a ricordare i bei vecchi momenti?- gli chiese andandogli incontro con andamento sensuale.

Ma appena fu abbastanza vicina, il vampiro le diede un schiaffo talmente forte, che la scaraventò a terra.

- Sei impazzito?- esclamò lei, toccandosi la guancia con una mano e guardandolo.

- Prova ancora ad avvicinarti a Sarah e a dirle qualsiasi cosa, e ti prometto che diventerai polvere. Io la amo e non permetterò ad una puttanella come te di portarmela via, o diventerò davvero pericoloso, e quello che ero pochi anni fa non sarà niente in confronto.- disse puntandole il dito contro.

Poi si voltò e come una furia uscì dalla cripta, lasciando Harmony incredula sul pavimento.

 

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MUAHAHAHAHAHAHAH!!!! Così Harmony impara!!! Sono stata troppo cattiva secondo voi?!?!

Vannagio: anche a me piace la gelosia, anche se a volte, se ce n’è troppa, rischia di creare dei casini. ^^ però una dose giusto non fa mai male. Nel prossimo cap ci saranno “nuove” entrate, proprio come speravi. J un baciooo

 

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Capitolo 7
*** Cap. 7 Un incontro inaspettato ***


Cap. 7 Un incontro inaspettato

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Cap. 7 Un incontro inaspettato

 

Aveva fatto male a dubitare di lui; si era fatta abbindolare dalle parole piene di gelosia di Harmony, come una stupida, rischiando di rovinare il suo rapporto con Spike.

Per fortuna tutto si era risolto per il meglio.

Mentre ancora pensava alle parole piene d’amore del suo vampiro, Sarah sentì una fitta di dolore al braccio, che la fece gemere.

Sciolse la fasciatura ancora un volta per valutare i danni: doveva assolutamente fare qualcosa, o rischiava di peggiorare.

Uscì velocemente da casa, dirigendosi verso la farmacia poco lontana per acquistare un anti dolorifico o qualunque cosa che potesse farla stare meglio.

Si trovava sulla via principale, troppo concentrata sul suo dolore per accorgersi delle persone che la circondavano, così che all’improvviso andò a sbattere contro due ragazze, quasi senza averle notate.

- Oh, scusate ero soprapensiero e non…- disse tenendosi il braccio contro cui aveva sbattuto.

Ma non riuscì a finire la frase, rendendosi conto di conoscere fin troppo bene le due giovani che la fissavano un po’ contrariate.

- Willow! Kennedy!- esclamò sbalordita, dimenticandosi completamente della sua ferita.

Lo sguardo infastidito delle due si trasformò radicalmente, lasciando spazio ad un’espressione di puro sbigottimento.

- Ci conosciamo?- chiese Kennedy, sollevando un sopracciglio.

- Si… cioè no… insomma… io conosco voi, ma voi non conoscete me.- tentò di spiegarsi la bionda; quella scena le sembrava stranamente famigliare.

- Ah…  ehm… credo di non seguirti.- intervenne Willow.

- Ecco… il fatto è che… non posso dirvelo. In fondo non l’ho detto nemmeno a Spike.- rispose senza tanti giri di parole, più rivolta a se stessa che a loro.

- Ferma, ferma, ferma. Puoi ripetere per favore? Hai detto Spike? Conosci Spike?- chiese stupita la rossa.

Sarah la guardò con gli occhi spalancati, rendendosi conto all’improvviso di aver parlato troppo, ancora un volta.

- Bè, ecco… si lo conosco. Io e lui… stiamo insieme.-

- Cosa? Voi state… insieme?- chiesero all’unisono le due giovani, senza riuscire a raccapezzarsi in ciò che la ragazza stava dicendo.

Ecco, ci risiamo. Ora dovrò raccontare tutto da capo, pensò Sarah sospirando.

- Ok, credo di dovervi raccontare alcune cose. Ma farlo in mezzo la strada non è una buona cosa. Che ne dite di un caffè?- e senza aspettare una risposta, si diresse verso il bar sulla loro destra.

Willow e Kennedy la seguirono, curiose di scoprire chi fosse quella strana ragazza e soprattutto cosa sapesse realmente di loro.

Così, appena furono comodamente sedute ad un tavolino accanto alla grande vetrata che dava sulla strada, Sarah raccontò tutta la storia dal principio,  dall’incontro con Spike fino ad allora, tralasciando tuttavia lo scontro con Harmony.

- Non posso crederci. Quindi tu saresti a conoscenza di ogni minimo dettaglio di me, di Buffy e di tutti gli altri?- chiese ancora incredula Willow, senza nascondere un po’ di paura a quella rivelazione.

La bionda annuì, cercando di apparire il più affidabile possibile.

- Incredibile.-

- Non ti credo.-

Sia Sarah che Willow posarono i loro sguardi sulla mora, entrambe stupite dalle sue parole.

- D’accordo, posso capirlo. Nessuno può garantirti che stia dicendo la verità, se non io. – le concesse Sarah, sospirando e chiudendo gli occhi: in fondo non era una cosa facile da accettare.

- Fammi qualsiasi domanda, quelle che preferisci. Sarò in grado di risponderti e convincerti che sto dicendo il vero.- aggiunse, riportando lo sguardo su di lei.

- Cosa succede ad Angel quando raggiunge l’apice massimo di piacere?- partì imperterrita lei, sostenendo lo sguardo limpido della bionda.

- Perde l’anima. Quando ancora era conosciuto come Angelus, Flagello d’Europa, un gruppo di zingari rumeni gli restituì l’anima, punendolo di tutti i massacri compiuti in oltre 2 secoli di non-vita; una vera e propria maledizione se si tiene conto dei terribili sensi di colpa che colpirono il vampiro in seguito. Per non parlare del fatto che l’anima avrebbe lasciato di nuovo il suo corpo non appena egli avesse provato anche un minimo barlume di piacere; ed è successo proprio quando Angel e Buffy hanno fatto l’amore per la prima volta, obbligando la cacciatrice ad eliminarlo.- espose tutto d’un fiato, senza mai un attimo d’incertezza.

Come avrebbe potuto; conosceva quelle puntate a memoria.

Kennedy si voltò verso Willow, cercando conferma su ciò che Sarah aveva appena detto e la rossa annuì.

- Contro chi lottò Buffy prima di morire?-

- La prima o la seconda volta?- chiese con tranquillità Sarah.

- La… la seconda.- rispose la mora titubante: probabilmente non era a conoscenza della prima morte della cacciatrice.

- Combatté contro Glory, una semi dea che cercò di aprire un passaggio tra il nostro mondo e quello dei demoni, utilizzando Dawn, sorella di Buffy, che in realtà era, e lo è ancora, la Chiave. Tuttavia Buffy si sacrificò al suo posto, sventando ancora una volta l’Apocalisse. In seguito Willow e Tara l’hanno fatta resuscitare e…-

Si interruppe bruscamente, portando lo sguardo sulla rossa.

Accidenti, ho parlato troppo… ancora! pensò Sarah, maledicendosi

Tara era morta davanti agli occhi di Willow ed il periodo che ne era seguito non era stato tra i più facili per la strega.

- Willow, perdonami. Non… non volevo ricordarti quei momenti. Accidenti a questa mia boccaccia. È già la seconda volta che combino un simile disastro.-

- Non preoccuparti. Ho amato moltissimo Tara e resterà per sempre nel mio cuore, ma ormai fa parte del passato. Ora sono di nuovo felice.- rispose la rossa, prendendo la mano di Kennedy e sorridendole.

Poi riportò di nuovo lo sguardo sulla ragazza davanti a lei.

- Cosa intendevi con “ è la seconda volta che faccio una cosa simile”?- chiese poi curiosa.

- Bè, ecco… quando… quando ho conosciuto Spike, dopo avergli… raccontato qualche particolare della sua vita per convincerlo di ciò che dicevo, proprio come sto facendo con voi, gli ho anche detto che … sapevo della relazione tra lui e Buffy, ma… che lei l’aveva solo usato…- rispose Sarah, arrossendo e abbassando gli occhi al ricordo.

Ci furono alcuni secondi di silenzio, poi Willow scoppiò a ridere, attirando l’attenzione delle persone intorno a loro.

- Accidenti, l’hai proprio conciato per le feste, povero Spike. Chissà come ci è rimasto male, poverino.- disse poi, guadagnandosi un’occhiata stupita da parte della bionda.

- Scusa, non volevo offenderti, è solo che sono stata testimone di tutta la vicenda e so quanto tutta quella situazione abbia ridotto Spike ad uno straccio.- si scusò la rossa, trasformando il riso in un sorriso.

- Tra-tranquilla, non mi sono offesa.- rispose Sarah, rispondendo al sorriso.

- Bè, direi che a questo punto non ci sono più dubbi sul fatto che tu conosca tutto di noi. Ma, se ho capito bene, non puoi rivelarci il motivo?-

- No, mi spiace. Io… nemmeno Spike lo sa.- rispose la bionda, arrossendo ancora una volta.

- D’accordo. Non insisto. Ammetto che all’inizio mi hai un po’ spaventata, ma non mi sembri una ragazza pericolosa.- la rassicurò Willow, guadagnandosi un sorriso di riconoscenza da parte della bionda.

- Puoi stare tranquilla. Non ho canini nascosti da qualche parte o corna removibili.- commentò Sarah, facendola ridere.

- Cambiando argomento… Sbaglio o ci hai assicurato che Spike è il tuo… ragazzo?- domandò la strega, titubando sull’ultima parola, non ben sicura che fosse quella giusta.

- In-in effetti sì. È così.-

- Vedo che non ha proprio perso tempo. Da quanto vi conoscete? – aggiunse la rossa.

Sarah arrossì; la cosa si stava ripetendo un po’ troppo spesso.

- Una settimana circa.-

In quel preciso istante, come a sfuggire dallo sguardo indagatore di Willow, Sarah si voltò verso la strada, dove in quel momento stava passando Spike, di ritorno dalla sua visita ad Harmony, all’insaputa della ragazza.

Sarah si alzò all’improvviso e corse fuori dal locale, seguita dalle due ragazze, che non si erano accorte di nulla

- Spike!- lo chiamò la ragazza, attirando la sua attenzione.

- Ehi, tesoro. Che ci fai qui?- le chiese raggiungendola e  baciandola.

- Ho incontrato due…  amiche.- rispose lei, voltandosi verso le dirette interessate.

Solo in quel momento il biondo si rese conto della presenza delle due ragazze; se i vampiri potessero arrossire, Sarah era sicura che lui l’avrebbe fatto.

- Willow. Kennedy. Che sorpresa. - le salutò lui, abbracciandole e cercando di nascondere l’evidente imbarazzo.

Sarah rimase a fissarli mentre si scambiavano rapidi abbracci, non per la gelosia, ma per lo stupore: non si aspettava questo slancio d’affetto da parte di Spike e, a dire il vero, nemmeno da parte delle due giovani.

- Spike, come te la passi? Non avrei mai pensato di trovarti qui a Los Angeles.- lo salutò Willow, come se fossero amici di vecchia data e come se non avessero mai tentato di farsi fuori a vicenda.

- Potrei dire lo stesso di voi. Che fate qui?-

- Ci siamo prese… una vacanza, se così si può chiamare. - rispose Kennedy, parlando per la prima volta dopo la fine dell’interrogatorio.

- E come sta…- iniziò Spike, per poi portare lo sguardo titubante su Sarah; non voleva rischiare di farla star male di nuovo.

Ma lei gli sorrise incoraggiante, capendo ciò che Spike voleva chiedere alle due ragazze.

- Come sta Buffy?- finì la frase il vampiro, mandando giù la saliva che gli si era depositata in bocca.

- Sta bene. O almeno stava bene l’ultima volta che l’ho vista. È partita per un viaggio in Europa con Dawn e credo staranno via per un bel po’.- rispose Willow.

- Dannazione.- esclamò improvvisamente Sarah, portando l’attenzione su di sé.

- Che c’è?- chiese il vampiro, subito preoccupato.

- Devo andare. Ero uscita per andare in farmacia e me ne sono completamente dimenticata.- rispose la bionda, guardando frettolosamente l’orologio.

- Perché? Cosa devi prendere in farmacia?- le chiese Kennedy, curiosa.

In tutta risposa, la giovane si scoprì la fasciatura.

- Accidenti! Ma che hai combinato?- le chiese Willow, fissando lo sguardo sulle bende bianche.

- Un ricordino di Harmony. Volete un consiglio ragazze? Mai far ingelosire una vampira.- rispose lei con tono sarcastico.

- Harmony? Quella Harmony?- domandò la rossa, quasi terrorizzata all’idea di trovarsela ancora intorno, guardando Spike.

- Proprio quella, purtroppo.- rispose lui sospirando, cercando di non far trapelare qualche indizio che potesse far capire alla sua ragazza ciò che aveva appena fatto.

- E scommetto che è gelosa del fatto che stai con Spike.- osservò Kennedy, quasi divertita dalla situazione.

- Indovinato. Ora scappo o troverò la farmacia chiusa.-

Sarah si stava già allontanando dal gruppetto, quando si voltò.

- Ehi, perché stasera non ci incontriamo al Bronze?- chiese rivolta alle due ragazze, sperando in una loro risposta positiva.

- Il Bronze? Quel Bronze?- domandò la strega, riportando ancora una volta lo sguardo sul vampiro.

- Rossa, stai diventando ripetitiva, lo sai? Comunque sì, quel Bronze. – le rispose Spike, sospirando infastidito.

- Ok, lo prendo come un sì. Allora ci vediamo stasera. Ciao tesoro. Mi vieni a prendere all’università?- chiese poi avvicinandosi a Spike.

- Certo.-

- Perfetto. A stasera.- gli diede un bacio frettoloso e corse via.

I tre ragazzi rimasero a guardarla mentre si allontanava.

- È strana.- commentò Willow, continuando a fissare la schiena della bionda che diventava sempre più piccola.

- È quello che ho pensato anche io la prima volta che l’ho incontrata.- obbiettò Spike.

- Però mi piace. Sai una cosa, Spike? Mi ricorda un po’ Buffy. Non lo pensi anche tu?-

- In effetti sì. Una delle altre idee che mi è passata per la testa quando l’ho vista per la prima volta.

- Non è, vero, per questo che…- iniziò titubante la strega, per poi lasciare in sospeso la frase.

- Che mi sono messo con lei?- chiese Spike guardando la rossa.

- No. Ci tengo davvero tantissimo a Sarah, e non so cosa farei se la perdessi. Ho amato molto Buffy, ma ora lei fa parte del passato. Nel presente c’e Sarah, e la amo, anche più di Buffy forse.-

- Non so perché, ma ne ero sicura.- rispose Willow, sorridendogli raggiante; in fondo, negli ultimi tempi di convivenza, si era affezionata al vampiro biondo, ed era contenta che avesse trovato qualcuno che lo amasse davvero.

- Ma non ti preoccupa Harmony? In fondo sai che non la ferma niente quando si tratta di gelosia.- gli chiese Kennedy.

- Non c’è da preoccuparsi, l’ho già sistemata.- rispose lui, guadagnandosi un’occhiataccia da parte delle due ragazze

- Non guardatemi così, non l’ho polverizzata, se è questo che “temete”. Ma le ho fatto capire che deve stare lontana dalla mia ragazza.-

E senza altri convenevoli si congedò, dando loro appuntamento per quella sera al Bronze.

 

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Rieccomi qui!!!

Lo so, ci ho messo un po’ ad aggiornare, ma l’università mi occupa la maggior parte del tempo libero… una vera rottura, in poche parole! -.-

Vannagio: hihihi!! La mia testolina partorisce sempre cose moooooolto strane, come avrai potuto notare! XDXD e sono entrati in gioco anche altri personaggi del telefilm, contenta?? ^^ e per la tua gioia ce ne saranno altrettanti nel prossimo cap… J a presto un bacioneee

 

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Capitolo 8
*** Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri ***


Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri

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Cap. 8 Serata al Bronze e altri incontri

 

Quel pomeriggio, Sarah, decise di andare all’università nonostante il forte dolore che ancora le provocava forte fitte al braccio; dopo aver salutato Willow, Kennedy e Spike, aveva raggiunto la farmacia giusto pochi minuti prima che chiudesse, acquistando un antidolorifico su consiglio del farmacista.

Dopo le lezioni e prima di uscire, si recò in bagno, indossando l’abito che si era portata da casa e truccandosi leggermente il viso; indossò velocemente il suo vestitino nero di pelle e un paio di sandali alla schiava, anch’essi neri, poi dopo essersi guardata allo specchio un’ultima volta, uscì, individuando subito Spike, appoggiato alla portiera della sua De Soto: in bocca teneva una sigaretta.

- Ciao tesoro. – attirò la sua attenzione lei, avvicinandosi.

Spike alzò gli occhi e rimase a bocca aperta, contemplandola: era bellissima.

- A-amore, sei… stupenda.- riuscì a dire lui e, dopo aver gettato il mozzicone, la baciò come se non volesse più lasciarla andare.

Salirono in macchina e si diressero verso il Bronze a tutta velocità.

Spike fermò l’auto davanti al locale: avevano appuntamento con Willow e Kennedy alle 9 ed erano solo le 8.45.

Il vampiro si allungò verso di lei, posandole una mano sulla coscia e baciandola sul collo.

- Tesoro, che fai? Willow e Kennedy arriveranno da un momento all’altro.- cercò di rimproverarlo lei, ma con scarsi risultati: quando lui la sfiorava in quel modo, non riusciva a resistergli.

Alla fine anche lei cedette e di scambiarono un lungo bacio, di quelli da rimanere senza respiro.

- Dobbiamo proprio andare? Non possiamo rimanere qui?- domandò il vampiro, senza allontanare le labbra dalle sue.

- No, mi dispiace. Ci siamo presi un impegno e lo rispetteremo.- disse la giovane ridendo.

- Allora non dovevi metterti questo vestito così sexy.- le disse lui continuando a baciarla, prima che lei si staccasse, riluttante nel doverlo fare.

- Dai, Spike, o non scendiamo più da questa macchina.-

- Per me non sarebbe una cattiva idea.-

- Piantala.- esclamò tuttavia divertita la ragazza, spingendo via il vampiro con dolcezza e scendendo dall’auto; Spike si arrese e scese anche lui.

Proprio in quel momento sopraggiunsero Willow e Kennedy, anche loro bellissime nei loro abiti.

- Ciao Spike.- lo salutò la rossa, mentre Sarah salutava Kennedy.

Il vampiro rispose con un grugnito.

- Ma che ha?- chiese la strega sottovoce alla bionda.

Sarah le fece cenno di non farci caso, poi prendendo il biondo sottobraccio entrarono nel locale.

- È proprio come lo ricordavo.- esclamò Willow, guardandosi intorno e perdendosi nei ricordi.

- Sarà, ma io preferivo il vecchio bar dei vampiri.- disse Kennedy guardando Spike.

- Sfotti, cacciatrice?- chiese lui, alzando un sopracciglio.

- Non mi azzarderei mai, vampiro.- rispose la ragazza, e tutte e tre si misero a ridere.

Tuttavia Sarah, temendo che Spike potesse tenere il muso lungo per tutta la sera, si avvicinò al suo orecchio e bisbigliò, con fare sensuale: - Se fai il bravo, stanotte… mi farò perdonare.-

Questo bastò a far spuntare un sorriso ebete sul volto di Spike, come un bambino a cui avevano promesso una caramella se non avesse fatto i capricci.

I quattro si sedettero ad un tavolino ed ordinarono da bere; chiacchierarono per un po’ di tempo, poi Sarah e Spike si alzarono per scendere in pista.

Stavano ballando un lento da alcuni minuti, quando la ragazza urtò una coppia dietro di loro, rischiando di perdere l’equilibrio.

- Oh, scusate.- si scusò, voltandosi verso di loro.

- Tranquilla, non preoccuparti.- le rispose il ragazzo, voltandosi e sorridendole.

Fu solo quando si guardarono negli occhi che sia Sarah che Spike lo riconobbero.

- ANGEL?- esclamarono in coro i due ragazzi.

- SPIKE?- urlò Angel, vedendo il vampiro biondo.

- Angel, si può sapere che succede?- gli chiese la ragazza che ballava con lui.

- CORDELIA?- esclamò Sarah, guadagnandosi un’occhiata dalla ragazza che non capiva cosa stava succedendo e soprattutto chi fosse quella giovane.

- Ma guarda che bella sorpresa. Qual buon vento ti porta qui, paparino?- lo salutò Spike, con uno dei tanti nomignoli che attribuiva ormai da più di due secoli al suo gran-sire.

- E tu che diavolo ci fai?- chiese a sua volta il vampiro più vecchio.

- Non vedi? Ballo con la mia ragazza.-

- Con la tua ragazza?- chiese il moro, guardando Sarah come se si aspettasse di vedere da un momento all’altro zanne sguainate.

- Tranquillo, non sono un vampiro e non mi ha torturato per farmi venire qui.- disse Sarah, rispondendo alle sue domande mute.

Lui continuò a guardarla senza capire, così la ragazza si voltò verso il compagno.

- Tesoro, credo che dovremmo delle spiegazioni ad Angel.-

- E perché?- chiese Spike guardando la sua compagna.

- Spike.- lo rimproverò lei, colpendolo sul petto muscoloso.

- Ok, ok, ho capito.-

Così si diressero verso il loro tavolo seguiti da Angel e Cordelia.

- Ehi, guardate chi abbiamo trovato.- disse Sarah rivolta a Willow e Kennedy.

- Angel. Cordelia.Che bello ridervi. esclamò Willow, abbracciandoli

Dopo essersi salutati si sedettero tutti quanti al tavolo, e per la terza volta Sarah raccontò tutto, seguito poi dall’incontro con Spike e tutto il resto.

- Così tu conosci tutta la nostra storia?- le chiese ancora incredulo Angel.

- L’ho sentita troppe volte questa domanda. Comunque, si, so tutto. E il prossimo che me lo chiede lo impaletto se è un vampiro e lo uccido se è un umano.-

Tutti la guardarono un po’ stupiti, poi Spike scoppiò a ridere seguito dagli altri.

- Tutto questo significa che non ho segreti per te, dico bene?- riprese la parola Angel, fissando il tavolo.

- Dici bene.- confermò Sarah, passando l’indice lungo il bordo del suo bicchiere.

- Questo vuol dire che sarò costretto ad ucciderti.- rispose il moro senza traccia d’ilarità sul volto, per poi scoppiare ridere una volta resosi conto che tutti l’avevano preso troppo sul serio.

Anche la bionda si unì alla risata generale, tirando un sospiro di sollievo: per un momento aveva temuto che dicesse sul serio.

Non c’era da scherzare con il temibile Flagello d’Europa.

Rimasero a lungo nel locale, e tutti quanti scesero in pista a ballare.

Dopo un paio di ore uscirono all’aria fresca per fare una passeggiata al chiaro di luna.

- Cordy, scusa la domanda, ma… tu ed Angel… state insieme?- le chiese Sarah un po’ titubante.

- Oh, no. Tra noi c’è solo un rapporto professionale. E di amicizia.- rispose la mora, sorridendole.

- Ah, ok… A proposito, Angel, come vanno le indagini?- chiese, questa volta rivolta

al vampiro moro.

- Come al solito. Anche se da quando Buffy ha sconfitto il Primo, i cattivi sembrano essere scomparsi nel nulla.- rispose ridendo.

- Così ti puoi prendere una pausa.- aggiunse la bionda.

- E soprattutto posso farlo io. Anche se devo ammettere a volte non mi sento me stessa senza le mie solite visioni.- commentò Cordelia.

- Ma dove l’hai trovata?- chiese poi Angel sottovoce, al vampiro biondo.

- Qualche sera fa, in uno dei vicoli di Los Angeles. Stavo per morderla, ma ha urlato il mio nome e io mi sono lasciato atterrare come un novellino.- gli rispose.

- È una ragazza interessante…-

Spike lo guardò, pronto a combattere per la sua donna se ce ne fosse stato bisogno.

- Ehi, rilassati. Non voglio mica portartela via.- lo tranquillizzò il vampiro moro, alzando le mani al cielo.

Proprio in quel momento da dietro l’angolo comparve un gruppo di vampiri: uno di loro prese per il collo Sarah trascinandola lontano dagli altri.

Tutti si mossero in avanti per andare in suo soccorso, ma il vampiro strinse la presa sulla gola della ragazza.

- Fermi, o le spezzo il collo. E io non voglio ucciderla, prima la voglio gustare.- disse, passandosi la lingua sulle labbra.

- Dobbiamo fare qualcosa.- esclamò Angel, restando tuttavia immobile, mentre Spike si accendeva una sigaretta.

- Ti sembra questo il momento di fumare?- chiese incollerito il vampiro moro.

- Non preoccuparti. Mettiti comodo e goditi la scena.- rispose Spike aspirando il fumo.

Proprio in quel momento udirono la voce di Sarah che si rivolgeva al suo aguzzino e si voltarono tutti verso di lei.

- Scusa. Ti dispiacerebbe lasciarmi andare. Non è una posizione comoda questa. E in più hai un pessimo odore.- disse rivolta al vampiro che la teneva stretta, storcendo il naso all’ultima frase.

- Come ti permetti, brutta sgualdr…- ma non riuscì terminare la frase, che Sarah gli sferrò una gomitata nello stomaco, facendolo indietreggiare.

- Te l’avevo detto di lasciarmi andare.- e si avventò sul vampiro, afferrando poi un pezzo di legno che si trovava lì accanto e conficcandoglielo nel petto.

Altri due vampiri si lanciarono contro la ragazza, che li polverizzò con facilità, mentre gli ultimi due fuggirono, cercando di salvarsi.

Quando furono scomparsi, Sarah gettò a terra il paletto.

- Maledizione. Mi sono riempita il vestito di polvere.- disse togliendosela di dosso.

Spike le si avvicinò e le cinse la vita con un braccio.

- Credo che tu stia passando troppo tempo con me, dolcezza.- le disse sorridendo.

- Mmmh… forse hai ragione. Magari non dovremmo vederci per un po’.- rispose lei ridendo.

- Non dirlo neanche per scherzo.- la rimproverò baciandola.

- WOW!-

Solo quando udirono questa esclamazione, Sarah e Spike si ricordarono della presenza degli altri dietro di loro.

- Sarah, sei stata… formidabile.- si congratulò Willow.

- Grazie Will.-

- Dove hai imparato a combattere così?- le chiese.

- A dire il vero sono diversi anni che pratico arti marziali. Vado in palestra 3 volte alla settimana.- le rispose, sorridendole.

- Sembravi una… una cacciatrice.- disse per la prima volta Angel, senza toglierle gli occhi di dosso.

- Mio dio! Ma voi vampiri siete fissati con questa storia della cacciatrice.- esclamò Sarah alzando le braccia al cielo spazientita.

- Ti consiglio di non dirglielo più. È parecchio suscettibile sull’argomento.- disse Spike al suo gran-sire sottovoce.

- Non sono una cacciatrice. E non lo sarò mai.- disse Sarah voltandosi e rivolgendosi a tutti i presenti.

- Cosa ci sarebbe di strano? Sei in gamba, e Buffy si è ritirata da anni.- le spiegò il vampiro più anziano.

- Angel, se fossi in te non insisterei. Lo dico per il tuo bene.- gli ribadì Spike, quasi preoccupato.

La ragazza bionda si diresse verso Angel, e quando gli fu davanti si tolse la fasciatura mostrando il profondo taglio non ancora rimarginato del tutto.

- Questo ci sarebbe di strano. Se tutte le sere devo tornare a casa in queste condizioni, non ne voglio sapere.- gli rispose, puntandogli poi un dito sul petto.

- Che hai fatto al braccio?- le chiese osservando attentamente la ferita.

- Ha avuto un incontro ravvicinato con la cara Harmony.- gli rispose Spike.

- Harmony è in città?- gli chiese stupito Angel.

- A quanto pare…- disse il vampiro biondo, senza soppesare l’informazione, come se la cosa non lo riguardasse.

- Sarah, e… non ti arrabbiare… ma… se per caso tu fossi davvero la nuova cacciatrice… cosa faresti? Come ti comporteresti?- le chiese titubante Willow.

- Non sono una che si tira indietro e anche in quel caso farei il mio dovere: combatterei i vampiri, i demoni e tutto quello che volete. Ma ve lo ripeto, non sono la Cacciatrice, quindi non sono problemi miei. Forza, andiamo.-

E così chiuse l’argomento, facendo loro capire che non ne voleva più parlare.

Passeggiarono ancora per un po’, poi si salutarono e ognuno andò per la sua strada; Sarah e Spike si diressero verso la macchina.

- Sei arrabbiata?- le chiese Spike, senza specificare a cosa si stesse riferendo.

- No… Ma se continuano a dirmelo finirò per crederci davvero. E non è quello che voglio. A me piace la mia vita così com’è.-

Spike la abbracciò forte, baciandola, poi salirono in auto.

La ragazza si avvicinò all’orecchio del vampiro, mordicchiandolo.

- Se non sbaglio avevamo lasciato qualcosa in sospeso.- gli sussurrò piano, allontanandosi dal discorso precedente.

Spike sorrise, poi la baciò.

Fecero l’amore sui sedili dell’auto, poi andarono a “casa” di Spike e anche li si amarono finchè non furono esausti.

- Non devi tornare a casa?- le chiese Spike straiato sul letto con la testa di Sarah appoggiata al suo petto, guardando l’orologio che aveva al polso.

- Non questa sera. Ho detto a mia madre che avrei dormito fuori.- rispose lei, sorridendogli maliziosa.

- Fantastico.- commentò il vampiro, e si amarono ancora e ancora, fino ad addormentarsi l’una nelle braccia dell’altro.

 

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Eccomi tornata!

Scusatemi tanto tanto tanto x il ritardo, ma un po’ x la mancanza di tempo un po’ x la mancanza di voglia ho sempre rimandato. -.-

Vannagio: grazie mille come sempre per i complimenti. Divento tutta rossa. ^///^ Come hai potuto vedere, finalmente sono entrati in scena altri personaggi, mica poteva mancare il tenebroso vampiro moro. ;) E i personaggi che entreranno in scena non sono finiti, anche se per gli altri ci vorrà un po’… ^^ un bacione grande.

Ezrebet: che bello, una nuova lettriceeeeeeeeee!!! ^^ Devo ammettere che la tua rece mi ha fatto un sacco piacere… fa bene ricevere anche qualche “critica” ogni tanto. ^^ Mmh… anche se a dire il vero non so come risp! XD forse non hai tutti i torti, però in effetti la vera protagonista della storia è Sarah, quindi mi sono concentrata molto su di lei. Magari andando avanti anche il personaggio di Spike ti sembrerà più azzeccato. Lo spero. ^^ intanto spero tanto che continuerai a seguirmi. Un bacioneee.

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Capitolo 9
*** Cap. 9 Vacanze natalizie ***


Cap. 9 Vacanze natalizie

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Cap. 9 Vacanze natalizie

 

Erano ormai trascorsi parecchi mesi da quando Sarah aveva conosciuto Spike e gli altri, aggiungendo alla schiera di amici anche la “banda” di Angel: Gunn, Wesley e Fred.

Era ormai arrivato l’inverno e il Natale si avvicinava sempre più; mancavano 2 settimane esatte a quel giorno, e i sei amici, Sarah, Spike, Willow, Kennedy, Angel e Cordelia, si godevano in tutto relax una tazza di cioccolata calda, comodamente seduti al bar della Wolfram & Hart, la sede che ospitava la” Angel Investigation”.

Cordelia, nonostante la tazza fumante che teneva stretta tra le mani, fu scossa da un brivido di freddo, stringendosi di più nel suo maglioncino rosa.

- Accidenti ragazzi, che freddo. Non vedo l’ora di essere al calduccio del mio letto.-

- In effetti è piuttosto insolito questo freddo in California.- commentò Willow, soffiando sulla sua cioccolata per raffreddarla un pò.

- Speriamo solo che non sia in arrivo un’Apocalisse.- disse Spike, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di tutti i presenti.

- Dicevo così per dire.- si giustificò il vampiro sorseggiando la sua bevanda.

- Non fare l’uccello del malaugurio, Ossigenato. Una volta tanto che in città c’è tranquillità, evita di prevedere qualche catastrofe.- lo ammonì il suo gran-sire.

Spike lo fissò con odio, senza tuttavia controbattere; sapeva quanto Sarah odiasse i loro battibecchi.

- L’unica Apocalisse della mia vita, che tra parentesi non posso fermare in nessun modo, per fortuna si è presa una pausa. Per due mesi, niente un’università.- esultò Sarah, stando attenta a non rovesciare la sua tazza.

- Ehi, mi è venuta un’idea.- esclamò improvvisamente Cordelia, attirando l’attenzione degli amici.

- Oddio.- fu il commento poco lusinghiero di Willow e Sarah, a cui la bruna regalò una linguaccia.

- Sentiamo. Quale sarebbe la grande idea?- chiese Kennedy, che condivideva il pensiero delle altre due.

- Perché non passiamo la settimana di Natale in montagna, nello chalet dei miei?- fu la brillante proposta.

- Complimenti, gattina. Non avrei mai pensato di poterlo dire, ma la trovo un’ottima idea.- commentò Spike, voltandosi verso la propria ragazza per conoscere la sua opinione e notando l’occhiataccia che gli stava rivolgendo a causa del nomignolo che aveva dato a Cordelia.

Prese mentalmente nota di non usarlo più, mentre posava nuovamente il suo sguardo sulla bruna.

- Allora, che ne dite?- insistette la ragazza, guardandoli uno per uno.

- Io ci sto. Credo che la Wolfram & Hart potrà fare a meno di noi per qualche giorno. Gunn, Wesley e Fred se la caveranno egregiamente anche da soli.- accettò Angel.

- Anch’io ci sto. Per una settimana mi farà bene non pensare allo studio. Intanto appena torneremo dovrò buttarmi a capofitto sui libri- acconsentì Sarah, cercando di non pensare al suo triste destino.

- Perfetto. Se viene Sarah ci sarà anche Spike. Willow e Kennedy?- le interrogò Cordelia, senza degnare di uno sguardo il vampiro biondo.

La rossa e la bruna si guardarono per un istante per poi rivolgersi alla loro interlocutrice.

- Anche noi siamo dei vostri.- le rispose la strega per entrambe.

- Fantastico. Che ne dite di partire domenica? Non vedo l’ora.- commentò Cordelia, già eccitata all’idea.

Così la domenica successiva, alle 5 in punto, tutta la compagnia si trovava davanti alla Wolfram & Hart con le loro valige, pronti per la partenza.

- Ma non potevamo partire più tardi?- si lamentò Spike, sbadigliando.

- Tesoro, se non vogliamo passare la vacanza con un mucchietto di polvere al posto di Angel, dobbiamo partire quando è ancora buio.- gli spiegò paziente Sarah.

- Poteva benissimo ripararsi una coperta come ho fatto io per molti anni.- disse il vampiro biondo, stizzito per il fatto che la causa fosse proprio il suo gran-sire, sedendosi comodamente sul sedile posteriore del fuoristrada e posando la testa sulle gambe della sua ragazza.

Il vampiro moro, dal canto suo, si limitò a lanciargli un’occhiataccia, prima di mettersi al volante.

Il viaggio fu tranquillo e piacevole: Willow, Kennedy e Cordelia chiacchierarono per tutto il tempo, mentre anche Sarah partecipava alla conversazione, accarezzando con una mano i capelli biondi del suo vampiro che dormiva sulle sue ginocchia.

Finalmente arrivarono, giusto in tempo prima che sorgesse il sole, così Cordelia face fare un tour veloce della casa ai suoi ospiti, poi mostrò loro le rispettive stanze.

Nel pomeriggio fecero un giro per il paese, cosa resa possibile grazie ai giganteschi nuvoloni grigi che si erano formati in cielo, così che anche Angel potè aggregarsi alla comitiva; si trattava di un piccolo borgo di montagna molto tranquillo, pieno di negozi di souvenir, bar e la tipica chiesa dalla cima appuntita.

La sera si godettero una deliziosa cenetta preparata dalle mani d’oro di Willow, e dopo poco tutti si ritirarono nelle rispettive stanze, non essendosi ancora del tutto ripresi dal viaggio.

La mattina seguente i primi a svegliarsi furono Sarah e Spike, che decisero di fare una passeggiata per aspettare il risveglio degli altri.

- Ti piace qui?- chiese Spike lasciando la mano della sua compagna per cingerle la vita.

- Moltissimo. È tranquillo, ma allo stesso tempo vivace. A te?- chiese lei a sua volta facendo un’enorme sorriso al vampiro.

- A me piace qualsiasi posto, se sono con te.- le rispose dolcemente, chinandosi per baciarla.

Sarah rispose al bacio con passione.

Poi si ripresero per mano e continuarono la loro passeggiata, non accorgendosi che da dietro l’angolo di una casa vicina, qualcuno li osservava.

Quando rientrarono tutti si erano svegliati e si accingevano a fare colazione, così anche loro si unirono al gruppo.

Quella sera, dopo cena, si riunirono intorno al fuoco, programmando cosa fare il giorno di Natale ed optando per una tipica giornata natalizia, con scarto dei regali, pranzo e passeggiata per il borgo.

Un paio d’ore più tardi, Spike si addormentò sulla spalla di Sarah, suscitando l’ilarità di tutto il gruppo, così la ragazza bionda ne approfittò per uscire a prendere una boccata d’aria.

Fuori faceva parecchio freddo e per scaldarsi si sedette accanto alla lanterna che illuminava il portico; ogni tanto anche lei aveva bisogno di staccarsi dal mondo e riflettere per conto proprio.

I quegli ultimi mesi le erano capitate un sacco si cose: aveva conosciuto l’amore insieme a Spike, aveva incontrato persone fantastiche come Angel e le ragazze, e aveva superato tutti gli esami all’università con ottimi voti.

Non le ci volle molto per rendersi conto che quell’ultimo periodo era stato il più bello della sua vita.

- Non hai freddo qui fuori?- le disse una voce, destandola dai suoi pensieri.

Sussultando si voltò verso la porta per vedere Angel appoggiato allo stipite che la osservava sorridendo.

- Un po’. Ma è l’ideale per rinfrescarsi le idee.- gli rispose, ricambiando il sorriso.

- Disturbo se mi siedo accanto a te?- le chiese poi il vampiro.

- Lo sai che tu non disturbi mai.- gli rispose regalandogli un sorriso smagliante.

Angel si sedette al suo fianco, osservando le poche auto che passavano nella strada davanti alla casa.

Per alcuni minuti nessuno dei due disse nulla, limitandosi a guardare un punto fisso davanti a loro.

- Sei felice?- le chiese finalmente Angel.

- Si.- gli rispose semplicemente lei, continuando a guardare davanti a se.

- Lo ami veramente?- le chiese poi, dopo diversi secondi di silenzio, senza bisogno di specificare di chi stesse parlando.

- Alla follia.- gli rispose, questa volta guardandolo dritto negli occhi.

Angel continuò a fissarla, mentre Sarah riprese a guardare davanti a se.

- E tu? Sei felice?- chiese lei, specificando a cosa si riferisse.

Il vampiro non rispose subito, cercando di trovare le parole giuste.

- Diciamo… si e no. Ora come ora non potrei darti una risposta precisa.- rispose, anche lui guardando un punto indefinito davanti a lui con la ormai nota tristezza negli occhi profondi.

- Qualche problema con Cordelia?- gli chiese Sarah preoccupata, posando i suoi enormi occhi blu su di lui.

Anche Angel a sua volta la guardò con un’espressione stupita.

- Cordelia? Cosa centra Cordelia?-

La ragazza scosse il capo, capendo all’istante che i sentimenti della bruna, che le aveva rivelato poche settimane prima, non erano ricambiati dal bel vampiro.

- No niente.- disse Sarah.

Il moro stava per aggiungere qualcosa, ma venne interrotto dalla bionda.

- Sarà meglio rientrare, o congeleremo… bè, congelerò.- si corresse ridendo.

Così rientrò in casa e Angel la seguì.

Dopo aver salutato gli altri, la giovane si ritirò nella sua stanza, dove il suo vampiro stava già dormendo.

Sorridendo si accoccolò accanto a lui e si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo.

 

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Ed eccomi tornata tra voi!!

Passato una buona pasqua??

La mia non è stata niente di particolare, ma mi sono divertita e svagata, quindi direi proprio che sono soddisfatta. ^^

Lo so che questo cap non ha niente di particolare, niente di interessante, diciamo…

Ma è una premessa per il prossimo, che sarà più… movimentato!

Anche se il movimento vero e proprio arriverà solo tra qualche capitolo.

Vannagio: ma ciao, cara. È sempre un piacere leggere i tuoi commenti. ^^ in risposta alle tue domane: 1. Diciamo che gli avvenimenti finali di “Buffy” ed “Angel” sono un po’ cambiati. In effetti anche Spike non è entrato nella gang di Angel dopo la sconfitta del Primo. Quindi chiedo perdono se non ho specificato queste cose. 2. per la domanda su Sarah…. Un po’ di pazienza e lo scoprirai. ^^ per il momento, comunque, non lo è. J un bacione grandeeee

Ezrebet: Guarda che comunque non me la sono presa. Anzi, mi fa piacere avere anche qualche “critica” o suggerimento, se la preferisci come parola. ^^ Mmmh… non ti è mai stato simpatico? Allora temo che nel prox cap lo odierai. XD a me è sempre stato indifferente, xò l’ho rivalutato grazie al telefilm “Bones” dove c’è David Boreanaz (in effetti ho rivalutato l’attore, che mi ha fatto rivalutare Angel… che ragionamento contorno! O.o) Xò io sono sempre e comunque per la coppia Spike/Buffy (anche se nella ff Spike è in coppia con un’altra. ^^) un bacioneeee

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Capitolo 10
*** Cap. 10 Un bacio indesiderato ***


Cap. 10 Un bacio indesiderato

Le scelte del destino

Cap.10 Un bacio indesiderato

 

Il giorno seguente, quello della vigilia di Natale, i sei amici passarono tutta la mattina preparando l’albero e le decorazioni.

Sarah e Spike passarono il pomeriggio davanti al fuoco scambiandosi baci e paroline dolci, mentre gli altri erano usciti per comprare gli ultimi regali.

Finalmente arrivò il giorno di natale, e le ragazze si alzarono all’alba per correre a scartare i regali, scaraventando i due uomini, ancora mezzi addormentati, giù dal letto.

Tutti erano entusiasti dei doni ricevuti e passarono un buon quarto d’ora a ringraziare gli amici.

Spike aveva regalato a Sarah un bellissimo anello in oro bianco, con una piccola pietra azzurra al centro.

- È dello stesso colore dei tuoi occhi.- le aveva sussurrato all’orecchio dopo che lei lo aveva indossato e regalandogli il più dolce dei baci.

La ragazza invece gli aveva comprato un accendino nuovo di zecca, con incise le loro iniziali, circondate da un cuore, che rese immensamente felice il vampiro, provandolo subito dopo.

Tra un abbraccio e l’altro erano arrivati allora di pranzo, che fu il più delizioso tra quelli che avevano gustato da quando erano arrivati.

Il pomeriggio lo passarono in centro osservando le vetrine ed entrando nei negozio per ammirare i bellissimi souvenir, mentre l’unico che si annoiava era Angel che si voltò per cercare un po’ di supporto dal suo gran childe.

Ma quando si girò, sia lui che Sarah erano spariti.

- Ehi, dove sono finiti quei due?-

- Saranno da qualche parte a sbaciucchiarsi come al solito.- gli rispose Cordelia non curante passando da una vetrina all’altra, mentre Angel si fermava in mezzo al marciapiede.

- Dai, Angel. Di che ti preoccupi? Vedrai che entro sera saranno di ritorno. Muoviti o ti lasciamo qui.- gli urlò Willow dall’altra parte della strada.

Dopo un ultimo sguardo alle sue spalle, Angel si voltò e raggiunse le amiche.

Proprio come aveva detto Cordelia, i due ragazzi si erano allontanati del gruppo per stare un po’ soli, ed avevano raggiunto un boschetto poco fuori del paese.

- Si saranno accorti che siamo spariti?- chiese Sarah al suo compagno ridendo.

- Non credo. Erano troppo occupate a guardare le vetrine.- le rispose Spike baciandola sul collo.

- Hai notato che ultimamente Angel è molto giù?- gli fece notare lei.

- Come al solito. L’eterno musone.- rispose il  vampiro; Sarah rise.

- Comunque sia, gli stati d’animo di Mr Musone non mi interessano. A me basta stare con te.- aggiunse il vampiro facendole appoggiare la schiena ad un albero.

Si avvicinò alle sue labbra e le diede un lungo bacio, di quelli da rimanere senza respiro.

La ragazza dischiuse le labbra per permettere alla lingua del vampiro di entrare nella sua bocca.

Per un tempo lunghissimo le loro lingue duellarono, in una danza dolce e armoniosa, poi Sarah infilò le mani sotto lo spolverino di Spike, accarezzando i suoi muscoli tesi.

Quando finalmente si staccarono, si guardarono negli occhi.

- Ti amo.- le disse improvvisamente il vampiro biondo, appoggiando la sua fronte a quella di lei.

- Anch’io ti amo.- gli rispose la ragazza, per poi riavvicinarsi alle sue labbra e baciarlo.

Tornarono dagli altri che era già buio, e appena entrarono in casa si trovarono davanti Angel, che sembrava parecchio infuriato.

- Era ora. Si può sapere dove siete stati?- li rimproverò.

- Ehi, paparino, cosa fai, ci controlli adesso?- gli rispose Spike oltrepassandolo e tenendo per mano Sarah.

- Non è questione di controllarvi. È questione di responsabilità. Non mi interessa cosa fai tu, ma non voglio che succeda qualcosa a Sarah per colpa tua.- disse il vampiro moro fermandolo per un braccio.

- Stammi bene a sentire. Siamo abbastanza grandi per fare quello che vogliamo. E siamo anche perfettamente in grado di difenderci.- lo aggredì Spike, facendo guizzare le zanne, con il viso a pochi centimetri da quello del gran-sire.

Dopo queste parole si diresse in cucina, senza lasciare la mano della sua ragazza.

- È incredibile. Ora mi controlla anche.- esclamò il vampiro biondo, aprendo il frigorifero ed estraendone un contenitore pieno di liquido rosso.

- Dai, tesoro, si preoccupa solo per noi.- cercò di giustificarlo la bionda.

- No, si intromette nella mia non-vita, è diverso.- rispose infuriato, mettendo una tazza piena di sangue nel microonde.

Quando il timer scattò, si riprese la tazza e se la portò alle labbra per gustare il nettare.

- Ehm … Spike. Ti dispiace.- lo rimproverò Willow sollevando il cucchiaio di legno, facendogli notare che stava preparando la cena.

- Ops, scusa rossa.- si scusò il vampiro, uscendo dalla cucina.

- Che gli prende?- chiese la strega a Sarah voltandosi verso i fornelli.

- Niente. Angel ci ha rimproverato perché siamo rientrati tardi e Spike si è arrabbiato.- le spiegò la bionda.

- Capisco. In effetti ultimamente si comporta in modo piuttosto strano con voi.- commentò Willow.

Sarah alzò le spalle, poi si voltò e raggiunse il suo amato.

Anche quella sera passò tranquilla, senza litigi o altro, anche se i due vampiri non si rivolsero la parola per tutto il tempo.

Purtroppo il natale era finito e nel giro di pochi giorni sarebbero tornati alle loro faccende quotidiane, così passarono insieme anche la mattina del 26.

Il pomeriggio Cordelia voleva a tutti i costi uscire per andare a fare compere.

Tuttavia sembrava che improvvisamente tutti avessero delle faccende importantissime da sbrigare, dal momento che nessuno voleva andare con lei, così appena trovò davanti alla porta Spike e Willow, li trascinò fuori con la forza, contro la loro volontà.

- Ma io non voglio venire.- cercò di opporsi il vampiro biondo.

- Su, non fare i capricci. Non staremo via molto.- disse Cordelia, con parole che terrorizzarono letteralmente l’uomo, che si voltò implorante verso la sua ragazza sulla soglia.

- Divertiti, tesoro.- gli disse invece lei, ridendo e salutandolo con una mano.

Quando i tre ragazzi furono spariti dietro l’angolo, la ragazza rientrò in casa e si accomodò davanti al fuoco, con una tazza di caffè fumante in mano.

Prese il pacchetto di sigarette che si trovava sul tavolino vicino al divano e se ne accese una.

- Fa male, lo sai?- le disse Angel avvicinandosi e sedendosi accanto a lei.

- Lo so. Ma anche io ho i miei vizi… Da quando sto con Spike, poi…- gli rispose sospirando.

- Ti ha lasciato da sola, eh?-

- Chi, Spike? Non è stata colpa sua. Cordy l’ha trascinato via. Nel vero senso della parola.- disse la ragazza sorridendo, spegnendo la sigaretta nel portacenere.

- Lui non è adatto a te.- disse improvvisamente Angel.

- Come scusa?- commentò lei, rischiando di strozzarsi con la bevanda fumante.

- Insomma, guarda anche solo la storia del vizio del fumo. Se non stessi con lui…-

- Fumerei ugualmente.- concluse la frase lei, sollevando un sopracciglio, senza capire dove volesse arrivare.

- Bè, sta di fatto che ti sta portando sulla cattiva strada.-

- Non dire cazzate, Angel. Forse Spike ha ragione. Ultimamente ti stai intromettendo un po’ troppo tra noi due.-

- Io mi preoccupo solo per te.-

- No. Non è per questo. Anche perché non ne vedo il motivo. Ti ho detto anche l’altra sera che sono felice con lui.-

- Anche se sei felice, non è detto che sia quello giusto per te.-

Sarah si alzò in piedi furiosa.

- Basta. Mi sono stancata di ascoltarti. Sono abbastanza grande per decidere della mia vita.-

- Ah, giusto. Quanti anni hai? 22? Lasciati dire una cosa. Io ne ho più di 200, conosco il mondo meglio di te. E so che Spike non ti renderà felice.- disse Angel alzandosi a sua volta.

- No, hai ragione. Non lo farà. Perché lo sta già facendo.-

- Non potrà mai darti una famiglia.-

I livelli della conversazione stavano ormai raggiungendo sonorità molto alte.

- E chi ti dice che io la voglia. E poi non sono affari tuoi.… Vai al diavolo.- gli disse passandogli davanti per andare in camera sua.

Ma il vampiro la fermò per un braccio e la fece voltare.

Ancora prima che la ragazza potesse rendersi conto di ciò che stava accadendo, le labbra di lui erano già posate sulle sue.

- Accidenti, non ne pot…-

Spike si bloccò sulla porta, vedendo i due ragazzi baciarsi.

Finalmente Sarah si staccò, guardando inorridita il suo ragazzo.

- Spike, posso spiegarti…-

Ma lui non le lasciò finire la frase, slanciandosi fuori dalla porta investendo Cordelia che era dietro di lui

- Spike, aspetta.- gli disse la bionda, rincorrendolo.

Finalmente riuscì a raggiungerlo e ad afferrarlo per un braccio.

- Tesoro, ascoltami. Non è come pensi.-

Ma lui si votò ringhiando, indossando il volto della caccia.

La ragazza si ritrasse spaventata; non si era mai rivolto a lei in quello stato, tranne quando si erano conosciuti.

- Invece io credo di aver capito benissimo. Sono entrato in casa e tu stavi baciando Angel.-

- è stato lui a baciare me. Stavamo litigando e…-

- Bè, avete uno strano modo di litigare. E io che pensavo fossi quella giusta. Invece sei come tutte le altre: non faccio in tempo a voltarmi per pochi secondi e già sono tra le braccia di Mr. So-tutto-io.- disse il vampiro voltandosi per andarsene.

- Spike, ascoltami…-

- No. Ho già ascoltato abbastanza. Lasciami in pace.- le urlò, liberandosi dalla sua stretta e correndo via.

Sarah rimase immobile ad osservare il punto in cui era sparito il vampiro.

Rientrò, lo sguardo puntato a terra e le lacrime che premevano per uscire.

- Tesoro, che succede?- le chiese gentilmente Willow.

La ragazza bionda la guardò negli occhi non riuscendo più a trattenere le lacrime.

- Oh, Will.-

Sarah si rifugiò nell’abbraccio della strega, scoppiando a piangere.

La rossa la strinse forte e la fece adagiare sul divano, cercando di calmarla.

Quando finalmente i singhiozzi si acquietarono, Sarah raccontò all’amica del litigio con Angel, del bacio e della reazione di Spike.

La rossa cercò di tranquillizzarla, dicendole che presto sarebbe tornato e tutto si sarebbe risolto.

Ma il vampiro non si fece vedere per tutto il resto del pomeriggio, e nemmeno per cena.

Sarah lo aspettò sveglia fino alle 3, poi si addormentò, consapevole del fatto che Spike non era ancora tornato.

La mattina seguente, quando si svegliò, il posto accanto a lei era vuoto e freddo, facendole capire che il vampiro biondo non era rientrato.

Non si vide nemmeno il giorno seguente, l’ultimo che trascorrevano lì, prima di tornare a casa.

Sarah passò tutto il tempo alla finestra sperando di vederlo arrivare.

- Ehi, tutto ok piccola?- le chiese Willow appoggiando una mano sulla spalla della ragazza.

- Oh, Will. Sono così preoccupata. E se gli fosse successo qualcosa?-

- Stai tranquilla. Spike è il grado di cavarsela. Sono sicura che tornerà. Dai, vieni a mangiare qualcosa.-

- Si, hai ragione.- acconsentì la bionda, voltandosi sorridendo e seguendo la strega in cucina.

Ma non fu così e anche quel giorno Spike non si vide, e la preoccupazione di Sarah era ormai alle stelle.

Anche le cose con Angel non erano migliorate: la ragazza non gli rivolgeva la parola da quando lui l’aveva baciata, e il vampiro non le aveva chiesto scusa, come lei sperava.

La mattina seguente si alzarono tutti molto presto per tornare a casa.

Avevano già caricato tutte le valigie, e si stavano preparando per partire, quando il vampiro biondo tornò.

- Era ora. Se non fossi tornato ti avremmo lasciato qui.- lo rimproverò Cordelia, salendo nel posto a fianco del conducente.

Gli sguardi di Spike e Sarah si incrociarono.

Quest’ultima gli sorrise, ma lui non ricambiò e si sedette negli ultimi sedili vicino a Kennedy.

Sarah si sedette triste accanto a Willow, e finalmente partirono.

Per tutto il tragitto la bionda guardò fuori dal finestrino, senza partecipare a nessuna conversazione.

Quando arrivarono davanti alla casa di Sarah, la ragazza si voltò verso Spike, sperando di ricevere almeno un cenno di saluto, ma il vampiro era voltato dall’altra parte, e non si girò nemmeno quando Sarah salutò il resto del gruppo.

Trascinandosi dietro le valigie, entrò in casa, e quando giunse in camera sua si buttò sul letto, scoppiando in lacrime.

 

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E rieccomi qui!

Scusate tanto x il ritardo, ma tra poco iniziano gli esami, e il tempo è quello ke è. -.-

Vorrei precisare che non ho fatto passare Angel x lo stronzo di turno xkè mi sta antipatico, anzi, proprio xkè nn mi disp ho voluto far avere questo barlume di “passione” tra lui e Sarah. ;)

Ma come potete vedere voi stessi è durato ben poco.

Quindi non disperate; la nostra eroina non ha voltato le spalle al vampiro biondo. J

Vannagio: Bè, come hai potuto vedere i risvolti ci sono stati, anche se non sono stati buoni per nessuno. O.o Vero, la vita passa tranquilla per tutti, o almeno fino ad adesso. ;) presto arriveranno le svolte importanti. Un bacioneeeeeeeee

 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 Un nuovo destino ***


Cap. 11 Un nuovo destino

Le scelte del destino

Cap. 11 Un nuovo destino

 

Le vacanze natalizie erano finite, e l’università era ricominciata, ma le cose tra Sarah e Spike non erano migliorate.

Non si erano più visti da quando erano tornati dalla montagna; lei era uscita qualche volta con le ragazze, ma i due vampiri non si erano più uniti a loro.

Era ormai passato un mese, e anche se Sarah era distrutta per la sua rottura con il vampiro, cercava in tutti i modi di non pensarci, uscendo con gli amici e divertendosi.

Parecchie volte era passata davanti alla cripta di Spike con l’intenzione di entrare e parlargli, ma aveva sempre rinunciato, per la paura di essere aggredita come l’ultima volta.

La primavera si stava avvicinando e le giornate in California cominciavano a diventare più calde.

Una sera Sarah si ritrovò come al solito a girovagare nel cimitero; negli ultimi giorni cercava di evitare la cripta del vampiro biondo, per paura di incontrarlo: temeva di non reggere la sua presenza.

Stava passeggiando tra le lapidi, quando all’improvviso avvertì un rumore, un suono secco, come di un ramo che si spezza.

La ragazza si voltò, ma non vide nessuno.

Le tornò in mente il suo primo incontro con Spike, e le lacrime le salirono agli occhi.

Persa nei suoi pensieri, non notò che un gruppo di vampiri l’aveva circondata e quando se ne rese conto era ormai troppo tardi, i non-morti l’attaccarono.

Cercò di difendersi come meglio poteva, ma non era abbastanza abile e i vampiri erano troppi.

All’improvviso si sentì afferrare alle spalle; non fece in tempo a reagire che due zanne le perforarono la pelle.

Sentì il suo liquido vitale scivolarle via dal corpo ed entrare nella bocca del vampiro.

Sapeva che per lei era finita: non si sarebbe salvata.

Rimpianse le volte che aveva rinunciato a parlare con Spike: avrebbe tanto voluto chiarirsi con lui prima di morire.

Cominciò a sentire le forze che l’abbandonavano, quando il vampiro che stava bevendo il suo sangue si dissolse.

Sarah si accasciò a terra, mentre la vista le si annebbiava.

Non vide con chiarezza ciò che successe, ma sapeva che qualcuno stava polverizzando i vampiri che l’avevano attaccata, uno dopo l’altro.

Dopo poco sentì due forti braccia che le sollevavano la testa.

Tra la nebbia che le offuscava la vista, le sembrò di vedere una testa bionda e due enormi occhi azzurri che la fissavano.

- Spike…- sussurrò, prima di perdere i sensi.

 

Era rimasta svenuta per diverse ore; Spike aveva sollevato Sarah e l’aveva portata a casa, e dopo averla adagiata sul letto, aveva chiamato gli altri.

Tutti si erano presi cura di lei e l’avevano vegliata.

Erano passate circa 7 ore da quando la ragazza era stata morsa, e l’unico nella stanza a farle compagnia era Spike.

Il vampiro sentì un debole movimento provenire dal letto ed alzò la testa di scatto.

- Spike…- sussurrò debolmente Sarah.

- Sono qui, tesoro. Stai tranquilla. Non ti agitare.- le rispose avvicinandosi al letto e prendendole una mano tra le sue.

- Cos’è successo?-

- Hai solo avuto una brutta esperienza. Ma ora è tutto finito.-

- Ah, ora ricordo. Il vampiro.- disse la ragazza portandosi una mano al collo e voltandosi verso Spike.

- Allora eri veramente tu quello che avevo visto. Pensavo di aver solo sognato.- disse guardando il soffitto.

Cercò di mettersi seduta puntandosi sui gomiti.

- Amore, non devi sforzarti, sei ancora debole.- le disse Spike aiutandola e sedendosi poi sul bordo del letto.

- Tranquillo. Sto bene.- lo tranquillizzò regalandogli il più dolce ed innamorato dei sorrisi.

Gli occhi di Spike si velarono di lacrime mentre guardavano la ragazza.

- Sarah… mi dispiace.- le disse guardandola negli occhi.

La bionda, un po’ stupita, alzò lo sguardo sul vampiro, per vedere che stava piangendo.

Sollevò una mano per accarezzargli la guancia.

- Non devi scusarti. Anzi quella che dovrebbe farlo sono io. Avrei dovuto impedire ad Angel di baciarmi.-

- Forse. Ma io non dovevo reagire così. Dovevo lasciarti spiegare. Il fatto è che… in un secondo ho avuto una paura matta di perderti. E io non voglio che succeda, Sarah. Mai più.- le disse guardandola negli occhi.

- Non accadrà.- gli disse prima di avvicinarsi per baciarlo.

Quando si allontanò, puntò i suoi bellissimi occhi azzurri in quelli di lui.

- Ti amo Spike.-

- Ti amo anch’io.-

Il loro momento magico fu interrotto dal bussare alla porta.

- Avanti.- esclamò la ragazza sciogliendosi dall’abbraccio del suo amato.

La porta si aprì, rivelando la presenza di tutti i suoi amici.

Willow si slanciò per abbracciare la ragazza, investendo quasi Spike, che si era spostato appena in tempo.

- Oh, grazie a Dio stai bene. Ero così preoccupata.- le disse la rossa.

- Come ti senti?.- le chiese Kennedy.

- Meglio, grazie.- rispose guardando tutti i suoi amici.

Solo in quel momento si accorse della presenza di Angel, e gli sorrise, ricambiata.

- Bloody Hell!- esclamò improvvisamente Spike.

- Che succede?- chiesero tutti preoccupati, Sarah compresa.

Il vampiro si avvicinò alla sua ragazza e le sollevò i capelli biondi scoprendole il punto in cui era stata morsa.

- Guardate qui.-

Solo allora i ragazzi si accorsero che il suo collo era perfettamente intatto, senza l’ombra di ferite.

- Ehi, vi dispiace spiegare anche a me? Cos’è successo? Si è infettata? Diventerò un vampiro?- chiese la ragazza allarmata.

- No, tesoro, stai tranquilla. Ma… non hai alcuna ferita sul collo.- le spiegò Spike, guadagnandosi un’occhiata interrogativa.

- E ci sono solo due esseri al mondo in grado di guarire in così poco tempo: i vampiri e…-

- Le cacciatrici.- conclusero gli altri all’unisono al posto di Angel.

- Ragazzi, scusate, ma continuo a non capire.-

- Sarah, non ci sono più dubbi. Sei una potenziale.- le rivelò Kennedy senza tanti giri di parole.

Sarah osservò i suoi amici come se li vedesse per la prima volta.

Dopo pochi secondi di silenzio la bionda scoppiò a ridere, guadagnandosi le occhiate stupite da parte dei compagni.

- Ah, ah, ah! Buona questa. Mi state prendendo in giro, vero?- chiese guardando uno per uno i suoi amici.

Ma tutti erano tremendamente seri.

- Non è possibile.- esclamò poi Sarah con voce spezzata.

- Mi è venuta un’idea. C’è un modo per accertarci della cosa e per convincere Sarah del suo destino.- disse improvvisamente Kennedy.

- E sarebbe?- chiese Spike, preoccupato per la reazione della sua amata.

- Willow può fare un incantesimo.-

La rossa la guardò stupita.

- Qualche anno fa, quando avevamo scoperto che una potenziale si trovava a Sunnydale, avevi utilizzato la magia per rintracciarla. Ricordi? Per sbaglio avevamo pensato si trattasse di Dawn.- le spiegò Kennedy con dolcezza.

Alla strega si illuminarono gli occhi.

- Ehi, è vero. Ora ricordo. Era ancora nel periodo in cui non utilizzavo la magia, però un semplice incantesimo come quello ero in grado di farlo.- si ricordò improvvisamente Willow.

Spike si alzò e si diresse verso l’amica.

- Will, credi di poterlo fare?.-

- Certo. Lasciatemi prendere ciò che occorre e sono pronta.- gli disse sorridendo.

- Tu sei d’accordo?- chiese poi il vampiro biondo rivolto a Sarah.

La ragazza riflettè sulla domanda, poi alzò gli occhi per osservare il ragazzo.

- Si, credo di si.- rispose un po’ titubante.

Così scesero tutti in salotto dove la strega preparò un cerchio formato da candele e sedendosi poi al centro.

- Bene, sono pronta. Sarah, allontanati.-

Sarah si mise nell’angolo della stanza osservando Willow pronunciare l’incantesimo, mentre Spike le si mise accanto afferrandole una mano per tranquillizzarla.

Davanti alla rossa si formò una sfera di luce, che cominciò a muoversi per la stanza; si diresse prima nella direzione di Kennedy, poi ricominciò a galleggiare qua e là.

Dopo un momento di esitazione, si diresse decisa verso i due ragazzi che si tenevano per mano, per poi fermarsi davanti a Sarah.

Tutti trattennero il respiro, aspettando una reazione della ragazza.

La bionda sollevò il viso dalla sfera d’energia per posarla sui presenti e poi su Kennedy.

- Bè, Ken, credo che d’ora in poi avrai compagnia durante la ronda.- commentò alla fine la ragazza sospirando, accettando così il suo destino.

Gli amici tirarono un sospiro di sollievo e Spike abbracciò la sua ragazza.

- Sembra proprio che tu non riesca a stare più di un anno senza entrare nel letto di una cacciatrice.- disse Sarah al vampiro sorridendo.

- Già.- rispose lui sorridendo a sua volta, per poi baciarla.

- Avrai bisogno di un Osservatore. Dovremmo chiamare Giles?- chiese ad un certo punto Cordelia.

- Nessun Osservatore. Basterò io ad allenarla. Gli Osservatori sono una brutta razza.- commentò Spike abbracciando possessivo la bionda.

- Alla faccia della modestia, tesoro. Non credo che Giles sarebbe molto contento di sentirti dire questo. Comunque sono d’accordo con lui. Non è il caso di scomodare l’Osservatore di Buffy. In fondo c’è sempre Wesley.- disse Sarah.

- Ehi, è vero. Anche Wesley è un Osservatore.- esclamò quasi stupita Cordelia.

Così Angel lo chiamò, chiedendogli di raggiungerli.

- Una nuova cacciatrice?- domandò un po’ stupito quando arrivò.

- A quanto pare. Che ne dici: credi di potermi aiutare?.- chiese la neo-cacciatrice titubante.

Wesley sorrise.

- Sarà un vero piacere, Sarah.-

La ragazza sorrise, sentendosi finalmente una vera cacciatrice.

Decisero di iniziare l’indomani gli allenamenti, dal momento che Sarah era ancora un po’ debole.

A dire il vero lei avrebbe voluto iniziare subito, ma Spike aveva insistito così tanto perché tornasse a letto, che alla fine aveva ceduto.

Lei e il vampiro si stavano dirigendo al piano superiore quando la ragazza si fermò all’improvviso.

- Tesoro, tutto a posto?- chiese preoccupato l’uomo.

- Si, mi stavo solo domandando… Se sono davvero una cacciatrice, come mai quando Will ha fatto l’incantesimo per trasmettere la forza della prescelta alle altre potenziali, io non ho avvertito nulla?- chiese guardando la strega.

- Mi dispiace, ma non ho una risposta.- le disse la rossa, dispiaciuta.

Sarah abbassò lo sguardo, riflettendo, quando le venne in mente una cosa.

- Aspettate un attimo. Will, quanti anni fa è successo? L’incantesimo intendo.-

- Circa due anni fa. Perché?- le rispose dopo averci riflettuto.

- Ora capisco.-

- Cosa?- le chiesero tutti in coro.

- Dovete sapere che circa due anni fa ho avuto un incidente molto grave. Ero entrata in coma.- spiegò la ragazza.

- Cosa?- chiese preoccupato Spike.

- Già. Però ora so come mai non mi sono accorta di nulla. Quando Will ha pronunciato l’incantesimo, io mi sono risvegliata.-

Tutti la guardarono stupiti.

- Quindi, Will, devo ringraziarti. Se non avessi fatto quell’incantesimo… forse non sarei qui con voi.- la ringraziò sorridendo.

- Devi ringraziare Buffy. In fondo era stata sua l’idea.- rispose la rossa arrossendo.

- Ok, ora che il mistero è stato risolto, fila a letto.- la ammonì Spike, dopo averle dato un bacio a fior di labbra.

- Agli ordini, padrone.- rispose Sarah mettendosi sull’attenti e ricominciando a salire le scale ridendo.

L’aspettava un duro allenamento il giorno seguente, così di addormentò tranquilla tra le braccia del suo vampiro.

 

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Eccomi tornataaaaaa!!

Scusate il ritardo, ma sono in periodo di esami e il tempo è quello ke è. -.-

Allora, che ne pensate???

Finalmente Sarah è diventata una cacciatrice… una delle tante.

Anche se procedendo con la storia si scoprirà che in realtà, non è come tutte le altre.

O almeno non lo è ciò che deve affrontare. J

Ezrebet: eeeeh, povero Spike, è sempre stato scavalcato dal suo gran-sire, in una maniera o in un'altra… è logico che si senta un po’ insicuro, quando si tratta di lui. Ma come vedi si è pentito della sua reazione e tutto è tornato come prima. O quasi… Sarah è una cacciatrice! Lo so, un po’ prevedibile, però la sua missione sarà diversa da quella delle prescelte e più simile a quella di Buffy. ;) un bacioooo

Vannagio: ti ricordo che Angel è un paladino della giustizia, e per questo crede di essere più adatto di Spike, sentendosi più responsabile del suo gran-childe. Però come hai potuto leggere, Spike si è pentito del suo modo di fare ed è tornato sui suoi passi, per fortuna. Anche se le difficoltà per la nostra coppia non sono finite. Nel frattempo la nostra eroina è diventata una cacciatrice. ;) vediamo che combinano. Un bacioneeeee

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Capitolo 12
*** Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte ***


Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte

Le scelte del destino

Cap. 12 Allenamenti, arrivi e scoperte

 

Il giorno seguente, iniziarono gli allenamenti per la nuova cacciatrice; Wesley le spiegò la solita teoria indispensabile per tutte le prescelte, poi, con l’aiuto di Spike, cominciò ad allenarla nel combattimento.

Riusciva a tenere testa al biondo con molta abilità, cosa che stupì l’Osservatore.

- Ehi, complimenti. Sei già molto brava.- si complimentò.

- Grazie. Sono diversi anni che pratico arti marziali. Sono contenta di poterli finalmente sfruttare.- rispose parando un colpo e mandando il vampiro al tappeto.

- Ehi, Spike, non ti farai battere da una cacciatrice alle prime armi.- lo prese in giro Wes.

- Taci, Osservatore. Non ti intromettere.- e ripartì alla carica.

Quella sera, anche se il vampiro si era opposto all’idea dicendo che Sarah era ancora troppo inesperta, la ragazza andò insieme a Kennedy al cimitero, per la sua prima ronda.

Anche Wes andò con loro, curioso di vedere come se la cavava la sua cacciatrice, e anche il biondo le seguì, dicendo che si sarebbe sentito più tranquillo, ma che non sarebbe intervenuto.

Il luogo era molto tranquillo e non avevano ancora incontrato demoni di nessun genere, nonostante si trovassero lì ormai da diverse ore.

- Caspita. Vuoi vedere che proprio stasera che è la mia prima ronda, i vampiri sono tutti andati al cinema.- esclamò spazientita Sarah rivolgendosi a Kennedy.

Fece appena in tempo a finire la frase che due di questi uscirono allo scoperto.

- Cosa ci fanno due ragazze tutte sole in giro a quest’ora?- chiese uno dei due con sarcasmo.

La bionda sorrise: non sapeva nemmeno lei il perché, ma cominciava a divertirsi.

- Prima di tutto, non siamo sole.- disse indicando Wes e Spike alle loro spalle.- Ti consiglio una visita dall’oculista. Secondo… eravamo a caccia di vampiri. Oh, ma voi siete due vampiri.- esclamò sarcastica, per poi partire sicura all’attacco.

Iniziò a combattere contro uno dei due, mentre l’altro era affrontato da Kennedy.

Sarah si muoveva molto bene, tenendo testa con facilità all’avversario; Spike rimase incantato dai suoi movimenti dolci e armoniosi, ma alla stesso tempo decisi.

Dopo aver parato qualche colpo ed averne assestati altrettanti, riuscì a liberarsi del suo aggressore: con un’elegante piroetta affondò il paletto nel petto del vampiro.

Quando fu cenere, la bionda si voltò verso Kennedy, per vedere che anche la sua collega aveva polverizzato il suo avversario.

- Allora, come sono andata? - chiese la bionda inclinando la testa e sorridendo rivolta ai due spettatori.

- Sei stata magnifica. Sei nata per fare la cacciatrice.- le rispose il suo Osservatore fiero.

Proprio in quel momento udirono dei passi dietro di loro; le due cacciatrici si voltarono, pensando si trattasse di un vampiro.

Ma quando si girarono davanti a loro c’era una ragazza dai lunghi capelli bruni e pantaloni di pelle piegata in due per la fatica della corsa.

- A quanto pare sono arrivata tardi.- disse sollevando la testa, così che tutti finalmente la riconobbero.

- Faith?- esclamarono all’unisono.

- Salve ragazzi.- li salutò la cacciatrice.

- Cosa ci fai qui?- le chiese Kennedy.

- La ronda, ovvio. E credo di non essere l’unica.- commentò notando i paletti nelle mani delle due ragazze.

- È bello rivederti, Faith.- le disse Wesley avvicinandosi.

- Ehi, Wes, ci sei anche tu. E anche il vampiro ossigenato.-

Il suo sguardo si posò infine sulla ragazza bionda.

- Tu invece devi essere nuova del gruppo. Non eri con noi quando abbiamo combattuto contro il Primo o sbaglio?-

- No, infatti. Ero impegnata altrove. Comunque piacere, io sono Sarah. Felice di conoscerti, Faith.- si presentò la ragazza allungandole la mano.

- Piacere mio. E da quanto condividiamo questo meraviglioso destino?- chiese sarcastica la bruna.

- Da questa mattina.- rispose Spike per lei, cingendole la vita con un braccio.

- Avete appena scoperto una nuova cacciatrice, e tu non hai perso tempo, eh Spike?-

Sarah si mise a ridere, tornando a guardare la ragazza.

- Tranquilla. Stavamo insieme già da prima.-

- Chiamalo pure intuito.- esclamò il vampiro baciando la bionda.

- Capisco. Comunque mi avete rubato il lavoro. Così rischierò di restare disoccupata.- mise il broncio la mora.

- Faith. Si può sapere perché ti sei messa a correre in quel modo?-

Un ragazzo dalla pelle scura si avvicinò al gruppetto.

- Scusa tesoro. Stavo seguendo due vampiri, ma le mie college hanno già pensato a fare pulizia.-

Il ragazzo sollevò lo sguardo su Kennedy.

- Ciao Kennedy.- la salutò con il fiato corto.

- Salve preside Wood.- lo salutò lei.

- Ah, chiamami Robin. Non sono più un preside.- disse il ragazzo riprendendo fiato.

- Allora vi siete messi insieme.- osservò Sarah divertita, battendo le mani.

Aveva sempre pensato che quei due fossero una bella coppia.

- E tu come lo sai?- chiese stupita la bruna.

- È una lunga storia.- le spiegò Spike, tappando con una mano la bocca alla sua ragazza. - Buonasera Robin.- salutò poi.

Wood lo guardò con sguardo poco amichevole, suscitando il timore di Sarah.

- Spike.- disse soltanto, con sollievo della bionda.

- E come se la cava la nuova cacciatrice?- chiese Faith.

In quel preciso istante, Sarah si slanciò verso la bruna che si ritrasse spaventata.

Ma la bionda puntava al vampiro che si era materializzato alle sue spalle, e con un rapido gesto lo polverizzò.

- Piuttosto bene, direi. Per essere la prima volta.- rispose togliendosi la polvere dai jeans.

- Accidenti.- esclamò Faith.

- Sapete che vi dico: credo che per stasera possa bastare. Torniamo a casa.- disse ad un certo punto Wes.

- Ok. Faith, Robin. Volete venire a bere qualcosa? Intanto è casa mia. Ultimamente è molto affollata. Per fortuna mia madre è a San Francisco per lavoro.- propose la bionda.

- Accettiamo volentieri.- e si diressero tutti verso casa King.

 

Gli allenamenti continuarono, e Sarah diventava ogni giorno più brava, grazie anche all’aiuto di Faith, che le dava buoni consigli per migliorarsi.

Presto scoprì che essere una cacciatrice aveva anche i suoi lati positivi: durante la ronda riusciva facilmente a liberarsi dei vampiri, tutti novellini in confronto al vampiro biondo e grazie ai combattimenti riusciva a sciogliersi i nervi accumulati durante il giorno.

Con il consenso degli amici, aveva deciso di non raccontare niente alla madre, almeno per il momento.

Quindi, per giustificare le sue ronde, si inventava le scuse più credibili, da quella di dover studiare da un’amica, a quella di dover andare da Willow per alcune faccende.

Quella sera Sarah era appena uscita dall’università e stava girovagando tra le lapidi alla ricerca di qualche cattivo.

Grazie ai suoi sensi sviluppati di cacciatrice, che negli ultimi tempi erano aumentati, percepì la presenza di alcuni vampiri.

Si guardò intorno, e ne vide almeno 5 venire dalla sua parte.

- Cosa abbiamo qui? Una cacciatrice. E alle prime armi, mi sembra.- disse uno di loro.

- Vuoi provare se sono inesperta? Non te lo consiglio, sai?- chiese estraendo il paletto dai jeans.

- Oh! Che paura.- disse un altro.

- Dovresti averne. Anche se forse non ne avrai il tempo, perché ti polverizzo prima.- e partì all’attacco.

Riuscì a tener testa a tutti e 5 senza difficoltà, capendo subito che quelli poco esperti erano proprio loro.

- Allora, un po’ di paura ce l’hai?- chiese al secondo vampiro che aveva parlato, mentre andava in cenere.

- Ops, non hai fatto in tempo. Peccato.- commentò rialzandosi e pulendosi i pantaloni pieni di polvere.

All’improvviso sentì un battito di mani dietro di se, e si voltò di scatto, per vedere Spike uscire dall’oscurità.

- Complimenti, dolcezza. Niente male davvero.-

Sarah si rilassò abbandonando la posizione di combattimento.

- Spikey. Non ci provare mai più. Mi hai fatto venire un infarto. -

- Scusa, tesoro, non era mia intenzione spaventarti. E meno male che non mi sono avvicinato troppo, o di me sarebbe rimasto solo un mucchietto di polvere.- disse, avvicinandosi alla ragazza e abbracciandola.

- Ci mancava solo che mi dicessi che sabato mi avresti ucciso e avrei potuto dirti di essere ripetitivo.-

- E chi ti dice che io non voglia ucciderti. In fondo sei una cacciatrice, e io il loro uccisore.-

- Già, il loro uccisore. Che ora ha un’anima e si è già portato a letto due di loro senza sfiorarle con un dito.- disse Sarah ridendo.

- Potrei sempre tornare alle vecchie abitudini.- disse chinandosi per baciarla.

- E tu ricorda che sono sempre una cacciatrice.- rispose prima di incollare le sua labbra a quella del vampiro.

Si baciarono con passione, fino a trovarsi sdraiati sull’erba.

- Che ne dici, cacciatrice, lo facciamo?- le chiese Spike all’orecchio con voce sensuale.

- Qui? Adesso? E se arriva qualcuno?-

- Avrà un corso accelerato di anatomia. Potrebbe imparare qualcosa.-

Sarah rise divertita all’idea, poi si lasciò spogliare.

Si amarono più e più volte, fino a ritrovarsi sfiniti una tra le braccia dell’altro.

Per fortuna non era arrivato nessuno, come temeva la ragazza.

- Credo sia il caso di tornare a casa.- disse Sarah rialzandosi e cominciando a vestirsi.

- Ti accompagno.- propose il vampiro, rivestendosi a sua volta.

Così si presero per mano e si diressero verso la casa della ragazza.

- Allora, buonanotte.- disse Spike baciandola, quando arrivarono davanti alla porta.

- Buonanotte.-

- Sarah, tesoro, sei tu?-

La ragazza si voltò orripilata verso la madre che era uscita di casa e che guardava quel ragazzo dai capelli ossigenati con cipiglio.

- Ehm, mamma, questo è Sp… William. È… il mio ragazzo.-

La donna rimase a fissarlo per alcuni secondi.

- Piacere, signora King. Le ho riportato sua figlia sana e salva.- le disse il vampiro stringendole la mano con il più bel sorriso che avesse.

- Piacere mio, William. Vuole entrare a bere qualcosa?- chiese la madre di Sarah, stupendo la ragazza.

- La ringrazio molto, ma devo rifiutare. Ho alcune faccende da sbrigare prima di domani. Buonanotte.- la salutò.

- Ci vediamo domani.- sussurrò poi all’orecchio della bionda.

- Ok.- rispose lei lasciandogli la mano.

Quando sparì dalla loro vista, Sarah si voltò verso la madre, per poi rientrare in casa.

- Ti vedi con un ragazzo e non me l’hai detto?- chiese la donna alla figlia.

- Mamma, non ne ho mai avuto l’occasione.-

- Da quanto state insieme?-

- 6 mesi.-

- 6 mesi?-

Sarah le diede le spalle, aspettandosi la ramanzina, che tuttavia non arrivò.

- Mi piace.-

- Cosa?- esclamò sbalordita la ragazza, guardando la madre con occhi sgranati.

- Si, mi piace. È un ragazzo educato. Ed è anche molto carino. Mi hanno un po’ stupito quei capelli color platino, ma anche loro hanno un certo fascino.-

Sarah rimase a fissarla a bocca aperta, senza riuscire a formulare una frase sensata.

- Ti ama?- chiese la donna, improvvisamente seria.

- S…Sì.- rispose la figlia un po’ titubante.

- Allora è perfetto- commentò la signora King tornando sorridente, dirigendosi poi al piano superiore.

A metà scala si fermò per voltarsi a guardare la figlia.

- Voglio che domenica venga pranzo da noi. E avvisalo che non accetto un rifiuto.- e senza aspettare la risposta si diresse in camera sua.

La ragazza dopo un minuto di sbigottimento, si riprese e andò nella sua stanza.

 

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Eccomi tornata!! ^^
Chiedo scusa per la prolungata assenza, ma tra studio e trasloco sono sommersa dagli impegni, e il tempo a mia disposizione non è mai abbastanza. -.-

Chiedo scusa se non rispondo alle recensioni, ma va un po’ di fretta. Perdono!!!!

Inoltre vi avviso che da martedì primo giugno non avrò più internet e non so quando lo recupererò, quindi per un po’ non potrò aggiornare… L

Spero tanto che continuate tt a seguirmi.

Un bacioneeeee

Cicci 12

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Capitolo 13
*** Cap. 13 Invito a pranzo ***


Cap. 13 Invito a pranzo

Le scelte del destino

Cap. 13 Invito a pranzo

 

La mattina seguente Sarah giunse alla palestra della Wolfram & Hart piuttosto presto, dove trovò Wes e Faith già sul posto; tuttavia, persa nei suoi pensieri, non si accorse di loro.

- Ehi, Sarah. Mi stai ascoltato?- la risvegliò Wesley, sventolandole una mano davanti agli occhi.

- Eh? Cosa? Scusa Wes. Ero soprapensiro.- si scusò la bionda togliendosi la giacca e accorgendosi finalmente della presenza dei due.

- Tutto bene, piccola?- le chiese Faith.

- Si, si, tranquilla. È tutto ok. Sono pronta per cominciare.-

Così iniziarono gli allenamenti.

Dopo circa un’ora, Angel e Spike, che avevano fatto pace dopo l’inconveniente del bacio, entrarono in palestra.

- Allora, come sta andando la mia dolce metà?- chiese il biondo baciando la sua compagna.

- Benissimo come al solito.- rispose Faith, sorseggiando l’acqua dalla sua bottiglietta.

- Ha detto qualcosa tua madre ieri sera? Rischio il linciaggio sa un momento all’altro?- chiese Spike a Sarah, divertito.

- Ti ha invitato a pranzo. Domenica.- rispose, prendendo l’asciugamano che il vampiro moro le porgeva e asciugandosi il sudore dalla fronte.

- Cosa?- chiese il biondo allontanandosi come se si fosse bruciato.

- E ha detto che non accetta un rifiuto.- aggiunse la bionda guardandolo negli occhi.

- Ehi. È una cosa seria allora. Spikey, credo sia l’occasione giusta per farle la tua proposta.- lo prese in giro la bruna.

- Piantala Faith. Dici sul serio?- chiese il vampiro poi rivolto alla ragazza bionda.

Sarah annuì.

- Bè, allora credo di non avere scelta. Dille che accetto.-

- Davvero?- chiese stupita la cacciatrice.

- Certo. In fondo mi sembra una signora simpatica.- l’assicurò lui, sollevando le spalle.

- Grazie al cielo hai la gemma di Amarra, o avresti qualche problemino con il sole.- disse Angel.

- Ok, basta chiacchiere. Qui c’è qualcuno che deve allenarsi. Spike, dai il cambio a Faith.- li rimproverò l’Osservatore.

Entrambi si misero in posizione.

- Pronta a ballare, cacciatrice?- chiese Spike.

- Prontissima.- rispose Sarah sorridendo.

 

Domenica si avvicinava sempre più e l’agitazione di Sarah aumentava ogni giorno.

Al contrario di lei Spike sembrava rilassatissimo.

Finalmente, o purtroppo, arrivò il grande giorno; la ragazza era agitata più che mai e continuava a camminare per la casa stropicciandosi le mani.

- Tesoro, ti vuoi calmare? Andrà tutto bene. Sei bellissima e sono sicura che lo lascerai senza respiro.- cercò di tranquillizzarla la madre.

È facile per lei parlare, pensò la giovane, guardando fuori alla finestra del soggiorno per la millesima volta.

Si osservò allo specchio, cercando di rilassarsi: indossava un vestito rosso lungo fino alle ginocchia, con uno spacco che lasciava scoperta gran parte della coscia e aveva acconciato i capelli con un fermaglio a forma di farfalla.

Mentre sistemava un ciuffo ribelle, suonarono al campanello.

Sarah si precipitò giù dalle scale, anche se con qualche difficoltà a causa dei sandali con il tacco alto, superando sua madre.

- Apro io.-

- Ok, ma non correre.- le urlò.

Quando spalancò la porta, rimase folgorata dalla bellezza del suo vampiro: indossava un paio di jeans, una camicia del colore dei suoi occhi e un’elegante giacca nera.

Spike le regalò un sorriso smagliante mentre si toglieva gli occhiali scuri che gli coprivano i bellissimi occhi azzurri.

- Sei bellissima, tesoro.- le disse dandole un bacio.

- Buongiorno William. Sono contenta che abbia accettato il mio invito.- lo salutò la madre.

- Devo essere io a ringraziarla di avermi invitato. Questo abito le sta d’incanto, signora King. E la prego, mi dia del tu.- le disse il ragazzo prendendole una mano e baciandola con fare tipico dell’800.

La donna rise divertita.

- Lo stesso vale per te. Dammi del tu o mi farai sentire vecchia.!! Mi chiamo Emily.-

- Come desideri, Emily.- rispose sorridendole.

Sta cercando di abbagliarla? si chiese un po’ divertita Sarah, sollevando un sopracciglio.

- Accidenti, che maleducata. Non ti ho fatto entrare. Prego, accomodati.- gli disse facendosi da parte.

Spike entrò in casa cingendo la vita della sua ragazza.

- Accomodatevi in salotto mentre finisco di preparare il pranzo.-

Così i due ragazzi si accomodarono sul divano.

Quando si voltò, il biondo vide che Sarah lo guardava in modo strano.

- Che c’è?- chiese indagatore.

- No, niente. È solo strano vederti così… ottocentesco.- gli rispose scuotendo la testa.

- Mmmh… ci sono molte cose che non sai di me.- le disse baciandole il collo.

Finalmente Emily li chiamò, così i due ragazzi si diressero in cucina.

- Allora, William, abiti da queste parti?-

Oh, no, ora parte il terzo grado, pensò Sarah alzando gli occhi al cielo spazientita.

- Si, abito a cinque isolati da qui, vicino al cimitero.- rispose lui tranquillo, come se si fosse già preparato il discorso prima di arrivare.

- Uh, non dev’essere un posto molto allegro.-

- Non mi lamento.- rispose facendo l’occhiolino alla ragazza bionda seduta accanto a lui.

- Capisco… e lavori qui in città?-

- Si… ho studiato all’università di Oxford, e ora ho un impiego in uno degli uffici della Wolfram & Hart.-

La giovane lo guardò divertita, cercando di trattenere un attacco di riso; si, certo, alla Wolfram & Hart.

- Ah, si. Avevo sentito che quella società fosse fallita, ma che poco tempo fa si è ristabilita, dico bene?- commentò la madre.

- Si infatti. Non è molto che lavoro lì. Un vecchio amico mi ha offerto un impiego e non ho potuto rifiutare.-

Sarah trattenne ancora una volta un sorriso; se solo sua madre avesse immaginato quanto era “vecchio” quel suo amico.

- E dimmi, conosci da molto mia figlia?-

- A dire il vero da poco più di 6 mesi. Possiamo dire che è stato un colpo di fulmine.- rispose Spike sorridendo a Sarah che ricambiò, felice che il ragazzo tenesse facilmente testa alla madre.

Il resto del pranzo passò tranquillo, e i tre parlarono di diversi argomenti, senza più toccare il tasto della vita di Spike.

Alla fine si accomodarono in salotto.

- William, vuoi un caffè?-

- Si, grazie, Emily, lo prendo volentieri.- rispose cordialmente il vampiro.

Quando la donna fu sparita in cucina, si rivolse a Sarah, facendola accomodare sulle sue ginocchia.

- Allora, come sto andando?-

- Benissimo. Sei… incredibile. Pensavo che l’interrogatorio di mia madre ti avrebbe colto impreparato.-

- E invece ti sei sbagliata. Poi tua madre è così gentile. Sai, sono sicuro che quando deciderai di rivelarle che sei una cacciatrice, lo accetterà. È una donna in gamba.-

- È vero. Anche se credo che per il momento sia meglio non dire niente. Anche perché non

avrei la più pallida idea di come spiegarle come sia possibile che io sia follemente innamorata di una delle creature che combatto.-

Spike la baciò con passione, poco prima che Emily uscisse dalla cucina.

Il resto del pomeriggio passò tra una chiacchiera e l’altra, fino a quando Spike non guardò l’orologio.

- Accidenti, com’è tardi. Sarà meglio che vada. Non vorrei disturbare oltre.- disse alzandosi in piedi.

- Oh, ma non disturbi, anzi, sarei felice se tornassi ancora.- gli disse la madre aprendogli la porta.

- Sarà un vero piacere. Allora a presto.- la salutò baciandole ancora la mano.

- A presto William.-

- Mamma esco un attimo.- le disse Sarah, seguendo il vampiro e chiudendosi la porta alle spalle.

- Finalmente è finita.- disse poi con un sospiro.

- Perché? Io mi sono divertito.- le disse prendendola per la vita.

- E tu sei stato fantastico.- e lo baciò.

- Ora devo proprio andare. Devo finire qualche lavoretto per il mio capo.-

Sarah rise, per l’allusione al suo finto lavoro.

- Ok. Non vorrei mai essere la causa delle ire di Angel.-

Così il vampiro se ne andò e la ragazza rientrò in casa.

- Mi piace davvero tanto, sai?- esclamò la madre appena Sarah ebbe chiuso la porta.

- Eh?-

- Quel giovanotto mi piace proprio. È educato, ha una buona istruzione, un buon lavoro ed è anche affascinante.-

- Ehm… già.- disse la ragazza titubante.

- Sarebbe anche ora che mi facessi diventare nonna.-

- Mamma!- esclamò quasi urlando Sarah, mentre il suo viso s’imporporava fino alla punta dei capelli; ma come le venivano certe idee.

- Ora sarà meglio che vada a lavare i piatti.- aggiunse la madre, ignorando la reazione della figlia.

La giovane la guardò tornare in cucina, per poi sprofondare in una poltrona nel salotto.

Quella giornata era finalmente finita e lei ancora si chiedeva come avesse fatto a sopravvivere.

Tuttavia era felicissima che la madre accettasse Spike così di buon grado.

Per il momento almeno.

Non voleva immaginare quale sarebbe stata la sua reazione quando avrebbe scoperto che in realtà… era un vampiro.

 

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Eccomi finalmente tornata!

Internet di nuovo mio… che meravigliaaaa!!! *.*

Peccato ke non siano finiti anche gli esami… per quelli ci vuole ancora una settimana.

Che palleeeeeeeeeeee!!

Non ho nemmeno voglia di studiare. -.-

In questo momento infatti, è quello ke dovrei fare, invece di stare sul pc ed imprecare contro l’Italia… che come da copione sta perdendo. -.-

Mmmmh… vedo che nessuno ha commentato!!

Anche voi alle prese con esami????

Spero comunque che commentiate questo capitolo: uno Spike così non si vede tutti i giorni. ^^

Un bacioooooooo

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Capitolo 14
*** Cap. 14 Caccia e balli ***


Cap. 14 Caccia e balli

Le scelte del destino

Cap. 14 Caccia e balli

 

- Dannazione, devo darmi una mossa.- esclamò Sarah guardando l’orologio, mentre si dirigeva verso la Wolfram & Hart.

Quando entrò nella piccola palestra vi trovò Wes, Faith, Angel e Spike.

- Già qui?- chiese stupita rivolta ai due vampiri, mentre appoggiava la giacca su una sedia.

- Sai come sono: degli impiccioni. Hanno voluto sapere a tutti i costi com’è andato il pranzo.- rispose il biondo alzando le spalle.

- Direi proprio che non mi posso lamentare. Spike è stato fantastico e mia madre lo adora.-

- Dici sul serio?- le chiese il vampiro, sorridendole raggiante.

- Assolutamente.- rispose lei, baciandolo sulle labbra.

- Ha chiesto la tua mano a tua madre?- chiese Faith curiosa.

- Faith.- la rimproverò la bionda arrossendo, evitando di dire ai suoi amici la proposta della madre di diventare nonna.

- No? Spikey mi deludi.-

- Ok, basta smancerie. È ora di lavorare.- intervenne Wes.

- Agli ordini capo.- rispose Sarah liberandosi dall’abbraccio del biondo.

Quel giorno gli allenamenti furono più duri del solito: Sarah dovette combattere contro Spike ed Angel contemporaneamente su ordine dell’Osservatore.

Quando finalmente riuscì a metterli entrambi al tappeto, si fermò qualche minuto a riprendere fiato, appoggiandosi alla parete.

- Pazzesco. William il Sanguinario e il Flagello d’Europa messi al tappeto da una ragazzina.- li derise la cacciatrice bruna.

- Non infierire, ti prego.- disse Angel.

- Non siamo più quelli di una volta.- cercò di giustificarsi Spike.

- Si, buona la scusa. Avanti, in piedi pappemolli.- disse loro Sarah, sorridendo sorniona.

I due vampiri ancora a terra si guardarono.

- Ci sta sfidando?- chiese il moro al compagno.

- Sembra proprio di si.- rispose il biondo, così ripartirono all’attacco.

Prima di tornare a casa, Sarah si mise d’accordo con gli amici per andare al Bronze quella sera.

- Ti passo a prendere, ok?- disse Spike alla compagna.

- Ok, mia madre sarà contenta. Io penso ad avvisare Will e Ken.- disse prima di uscire.

- Ve bene. Io mi occupo di Cordy.- disse Angel.

Così tornò a casa, e dopo essersi fatta una doccia veloce, andò all’università; le lezioni furono noiose come al solito, ma cercò di risollevarsi un po’ il morale pensando che quella sera si sarebbe scatenata in pista.

Solo in quel momento si ricordò si doversi occupare della ronda prima di andare al Bronze.

Così, tra una lezione e l’altra compose il numero di Spike.

- Tesoro, sono io. Senti, stasera vieni a prendermi un po’ prima, così posso fare la ronda. Ok? Allora a stasera. Ti amo.- e riattaccò.

- Chi era?- chiese curiosa Monica che era accanto a lei.

- William.- rispose, riponendo il cellulare nella borsa.

- Chi, quel fustaccio biondo che ti viene a prendere ogni tanto?-

- Proprio lui.-

- Mio Dio. Non so cosa darei per essere al tuo posto. Deve essere una bomba a letto.-

- Ma tu pensi solo a quello? Comunque si, se la cava.- rispose la bionda ridendo, pensando al broncio che avrebbe messo il suo vampiro se avesse sentito ciò che aveva appena detto.

Quella sera, quando Spike la vide, rimase a bocca aperta: Sarah indossava una minigonna nera di pelle, molto mini, e un top bianco con un’ampia scollatura.

- Tesoro, vorrei riportarti a casa, questa sera.- le disse alzando il sopracciglio con la cicatrice, riferendosi al suo abbigliamento un po’ troppo… succinto.

- Tranquillo, non ti mollerò un istante.- lo rassicurò lei, abbracciandolo.

- Sarah, non vorrai uscire così? Oh, ciao William.- lo salutò accorgendosi della sua presenza, la madre.

- Buonasera Emily. Ti trovo in gran forma. Hai tagliato i capelli? Ti stanno molto bene.-

- Oh, grazie. In effetti li ho accorciati un po’.- rispose la donna, contenta che qualcuno l’avesse notato.

- Bene, mamma. Noi andiamo.- disse la ragazza prendendo la giacca e uscendo trascinando con se il vampiro.

- Mi raccomando. Non tornare tardi.-

- Tranquilla. Te la riporto a casa tutta intera.- gli urlò Spike.

- O almeno lo spero.- disse poi rivolto alla ragazza, facendola ridere, mentre si avviavano verso il cimitero.

Camminarono per circa una mezz’ora senza incontrare nessuno.

- Sembra proprio che stasera i vampiri si siano presi una pausa. Oppure sono tutti al Bronze.- commentò la cacciatrice dirigendosi verso l’uscita.

- Credo che tu abbia sbagliato i tuoi calcoli, cacciatrice.- disse una voce alle loro spalle.

Anche se non ne avevano alcun bisogno entrambi si voltarono, trovandosi davanti un vampiro resuscitato da poco.

Sarah alzò gli occhi al cielo lasciando il braccio del compagno.

- E io che pensavo di avere un po’ di pace almeno stasera. Scusa, tesoro, ci metto un secondo.-

Si slanciò verso il non-morto prendendolo a pugni, mentre Spike si appoggiava al tronco di un albero accendendosi una sigaretta.

Finalmente la bionda riuscì a polverizzare il suo avversario, così si diresse verso il biondo, scostandosi un ciocca di capelli dal viso e cercando di riprendere l’equilibrio sui tacchi alti.

Finalmente si diressero al Bronze e quando vi entrarono scorsero subito i loro amici tra la folla.

- Eccoli la.- esclamò la bionda avvicinandosi agli altri.

- Hai fatto la ronda?- le chiese Wes, senza neanche salutare.

- Ciao Wes, si sto bene, grazie. Comunque si, tranquillo.- rispose Sarah, facendo ridere gli altri.

- Qualche incontro interessante?- chiese curiosa Faith, sorseggiando la sua bevanda alcolica.

- No, solo un pivellino che mi ha riempito la gonna di polvere.- rispose Sarah ridendo.

Bevve un sorso dal suo bicchiere, contenente un bevanda anch’essa alcolica, beccandosi un’occhiata di rimprovero da parte di Spike.

- Balliamo?- chiese poi la bruna.

Sarah annuì, felice dell’invito: aveva voglia di scatenarsi.

Così lei e l’altra cacciatrice di buttarono nella mischia ballando e scatenandosi, attirando gli sguardi di molti ragazzi.

- Ehi, se non stai attento, se la mangeranno con gli occhi.- avvisò Angel rivolto al vampiro biondo, riferendosi a Sarah.

- Tranquillo. Sono sempre all’erta.- rispose senza distogliere gli occhi dalla sua donna.

Proprio in quel momento un tipo si avvicinò a Sarah ballando.

- Ehi piccola, ti va di fare un giro?- le chiese con voce provocatoria.

La bionda si voltò e gli sorrise; Spike fece l’atto di alzarsi, quando notò che la sua ragazza aveva estratto un paletto dalla tasca.

- Spiacente, ma non sono commestibile.- e lo polverizzo con un solo gesto.

Nessuno intorno a loro si era accorto di nulla, tranne Faith, che le rivolse il segno di vittoria, facendo ridere la bionda.

Dopo poco anche Spike la raggiunse e si misero a danzare; verso le due di notte decisero di tornare verso casa, così uscirono insieme dal Bronze.

Non fecero in tempo a mettere piede fuori dal locale che vennero circondati da una quindicina di vampiri.

- Che ti avevo detto? Erano tutti al Bronze.- disse Sarah rivolta a Spike, che le sorrise.

- Credo che avremo un po’ di movimento, ragazze.- disse poi rivolta alle sue compagne.

Così Sarah, Kennedy e Faith si lanciarono all’attacco, lasciando gli altri a guardare.

Erano tutti affascinati dai movimenti delle tre cacciatrici, che in pochi minuti polverizzarono gli avversari.

- Ecco, lo sapevo, mi sono sporcata.- si lamentò Faith pulendosi i pantaloni di pelle.

- Questo è il problema del vestirsi in nero.- le disse Sarah, scoppiando poi a ridere insieme alla bruna.

Le due ragazze si presero a braccetto e si diressero verso gli altri; ultimamente erano diventate molto amiche e questo rendeva molto felice la bionda.

Così, dopo aver salutato tutti, Spike riaccompagnò Sarah a casa.

- Buonanotte, tesoro.- la salutò il vampiro con un bacio.

- Buonanotte.- rispose lei.

Il biondo si stava allontanando, quando la ragazza lo fermò.

- William.-

Spike si voltò sbalordito: era la prima volta che lo chiamava con il suo vero nome e pronunciato da lei aveva un suono fantastico.

- Ti amo.- disse poi la bionda, guardandolo negli occhi.

Spike sorrise.

- Ti amo anch’io.- le rispose e si allontanò.

Nessuno di loro poteva sapere che le loro vite tranquille sarebbero state stravolte di lì a poco tempo.

 

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Eccomi tornata tra voi.

Scusate la lunga assenza, ma con questo caldo la voglia di fare qualsiasi cosa era… pari a 0! -.-

Tuttavia ce l’ho fatta (finalmente! XD).

In effetti questo capitolo non è molto… come dire… entusiasmante.

Me ne rendo conto. V.V

Ma vi prometto e garantisco che dal prossimo si entrerà nel vivo della storia.

Almeno ci sarà più azione. ;)

Vannagio: ben ritrovata carissima! J tranquilla, ti capisco benissimo. Anche io fino alla sett scorsa ero immersa nello studio (cosa che dovrei fare anche adesso, ma non ho assolutamente voglia. -.-) Vero, vedere Spike nelle spoglie del perfetto fidanzato è strano, ma dovevo ammansirlo un po’. Per vedere lo Spike stronzo e fighissimo, accontentiamoci delle puntate del telefilm. XD mmmh… ci vorrà ancora un po’ prima che Sarah racconti tutto alla madre, ma succederà. E la signora King… bè, la prenderà meglio di quel che ti aspetti. ;) un bacione grande!!! :*

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Capitolo 15
*** Cap. 15 Primi avvertimenti ***


Cap. 15 Primi avvertimenti

Le scelte del destino

Cap. 15 Primi avvertimenti

 

Sarah guardò frettolosamente l’orologio: erano le 19.30 e l’idea di andare al cimitero per la ronda non l’allettava per niente.

Certo, avrebbe tranquillamente potuto chiamare Kennedy per sostituirla, ma era esattamente ciò che aveva fatto la sera precedente per poter uscire con Spike, e non le piaceva approfittare troppo dell’amica.

La stessa cosa valeva per Faith: quella sera festeggiava il suo secondo anniversario di fidanzamento con Robin e se l’avesse interrotto ci sarebbe sicuramente stata una cacciatrice in meno.

Così si diresse svogliatamente verso il cimitero; tuttavia non fece nemmeno in tempo ad arrivarvi per incontrare i suoi nemici naturali.

Si trovava in uno dei tanti vicoli bui della città quando, grazie ai suoi sensi di cacciatrice, si accorse della presenza di alcuni vampiri.

Si guardò intorno, notando subito la presenza di almeno una ventina di loro; dannazione. pensò.

- Guarda, guarda. Cosa abbiamo qui? Una cacciatrice. Anzi, la cacciatrice. Ti stavamo proprio cercando.- disse uno di loro.

- Davvero sono così famosa? Ne sono lusingata.- rispose lei sarcastica.

- Non montarti la testa, cacciatrice. Siamo qui per un motivo ben preciso.-

- E sarebbe?- chiese lei, alzando un sopracciglio.

- Uccideti.- rispose il leader, sorridendole con una smorfia di sfida.

- Uh, e io che pensavo ci fosse qualche novità. Ti dico un segreto, carino. Questa storia l’ho già sentita, ma fino ad adesso nessuno è mai riuscito nel suo intento.-

- Ma noi non siamo come tutti gli altri. E soprattutto… siamo in netto vantaggio numerico.-

- Ma io sono una cacciatrice. Forza, fatevi sotto.- li provocò, e loro la presero alla lettera.

Combattere contro tanti vampiri contemporaneamente era più complicato del previsto, ma Sarah non si arrese; riuscì a polverizzare la maggior parte di loro, anche se non con poche difficoltà.

Finalmente ne rimase uno solo, il leader; contro di lui fu particolarmente dura.

Riuscì a scaraventarlo a terra, ma questi approfittò di un momento di distrazione della ragazza e la scagliò a terra.

Estrasse un coltello dalla tasca e cercò di colpire Sarah; la cacciatrice riuscì a scansarlo appena in tempo prima di essere trafitta dalla lama.

- Lo sai che potresti farti male con quel coso?- gli disse lei sarcastica.

- Per il momento l’unica ad essersi fatta male sei tu.- rispose ghignando il vampiro.

Alle parole del suo avversario, la ragazza sentì un dolore pungente al braccio destro e guardandolo si rese conto del profondo taglio che troneggiava su di esso.

Eppure pensavo di averlo schivato, pensò, cercando di non far notare la sua sofferenza al non-morto.

Le faceva parecchio male, ma continuò a lottare, anche se con un braccio solo, per di più quello sinistro, non era per niente facile.

Tuttavia, grazie alla ferita della cacciatrice, il vampiro era in netto vantaggio.

Il mostro riuscì a scaraventarla contro il muro vicino, ferendola alla gamba; Sarah si rialzò a fatica, appoggiandosi al muro, senza riuscire a schivare il primo pugno, che le fece sanguinare il labbro, ma schivando il secondo e assestandogliene uno allo stomaco.

Finalmente riuscì a gettarlo a terra e mettersi a cavalcioni su di lui.

- Visto? Anche tu non sei riuscito ad uccidermi.- gli disse con il paletto puntato al petto.

- Non fa differenza. C’è chi lo farà al posto mio. Uno molto più potente. Preparati a morire, cacciatrice.- dopo di che venne polverizzato da Sarah.

La ragazza rimase immobile per qualche minuto per riprendere fiato, poi si alzò a fatica e si diresse verso casa zoppicando e tenendosi il braccio ferito.

Decise di attraversare il cimitero per fare più in fretta, pregando di non incontrare nessuno: non avrebbe retto un altro combattimento.

All’improvviso sentì una presenza dietro di lei e si voltò di scatto, paletto alla mano.

- Tesoro, tranquilla. Sono io.- disse Spike uscendo dall’oscurità con le mani sollevate.

- Spike. Grazie al cielo.-

In quel momento la gamba cedette, rischiando di farla cadere a terra se il vampiro non l’avesse sostenuta.

- Amore, che hai?

Finalmente si accorse delle ferite al braccio, alla gamba e del labbro tagliato.

- Sarah, che ti è successo? Non dirmi che hai di nuovo incontrato Harmony?- chiese preoccupato.

- No, tranquillo, questa volta Harm non centra. È stato un vampiro. Uno dei tanti.- rispose con un sorriso che assomigliava di più ad una smorfia e lasciandosi andare tra le braccia del biondo.

- Dannazione. Hai bisogno di medicarti le ferite. Tua madre è in casa?-

- No, è via per lavoro.- rispose con il fiato corto.

- Allora possiamo andare li.- e senza attendere risposta la prese in braccio e si diresse verso casa sua.

Quando finalmente arrivarono, Spike la adagiò sul divano poi si diresse velocemente verso il bagno per prendere l’occorrente per disinfettare le ferite.

Quando tornò, Sarah era seduta con gli occhi chiusi, respirando a fatica a causa della massiccia perdita di sangue.

Il vampiro si inginocchiò davanti a lei, estraendo il disinfettante.

- Stai tranquilla. Fra poco starai meglio.-

Le tolse la maglietta per disinfettarla meglio il taglio.

- Maledizione.- ringhiò il biondo, notando la pelle intorno alla ferita, completamente ricoperta di sangue.

Le disinfettò accuratamente tutte le ferite, tenendo a freno con abilità il suo demone davanti a tutto quel nettare.

Finalmente il sangue si fermò e Sarah ricominciò a respirare regolarmente.

Le fasciò stretto sia il braccio che la gamba, poi si sedette sul divano accanto a lei e le asciugò il sangue sul labbro.

- Ahi!- si lamentò la ragazza.

- Non ti sei lamentata quando ti ho disinfettato la gamba e il braccio, e ti lamenti per un graffietto al labbro?-

- Sono già di cattivo umore, Spike, ti consiglio di non mettere alla prova la mia pazienza.- disse lei mettendo il broncio.

Spike sorrise, poi le si avvicinò e la baciò, asciugandole il sangue dalla ferita.

Quando si allontanò la guardò negli occhi sempre sorridendo.

- Va meglio?- le chiese.

Sarah sospirò, poi gli sorrise.

- Decisamente, grazie.-

- Allora, mi vuoi raccontare cos’è successo? - chiese lui riponendo le bende.

- Ho combattuto contro dei vampiri.-

- Questo l’avevo capito. Ma non spiega come tu abbai potuto farti conciare in questo modo.-

- Il fatto è che erano parecchi. 20 circa.-

- Venti vampiri? E perché diamine non hai chiesto aiuto a qualcuno? -

- Perché pensavo di farcela. Non era la prima volta che combattevo contro più di un vampiro contemporaneamente.-

- Già, ma non sono mai stati più di 10.-

- Spike, sono una cacciatrice, e una cacciatrice non si tira mai indietro.- gli disse seria.

- Si, ma sa quando è il momento di farlo.-

- Buffy non l’ha mai fatto. Non si è tirata indietro quando ha dovuto combattere contro Glory o contro il Primo. E valevano molto più di venti vampiri.- disse lei questa volta con un briciolo di alterazione nella voce.

- Sta di fatto che lei era molto più esperta di te. E poi non stiamo parlando di Buffy, ma di te.-

Sarah lo guardò per qualche secondo, poi si alzò in piedi traballando e Spike cercò di sorreggerla, ma lei si scostò.

- D’accordo. Lasciamo perdere. Quel che è fatto è fatto. Vado a dormire. Buonanotte.- e senza aggiungere altro si diresse in camera sua, lasciando il vampiro in soggiorno.

La ragazza si sedette sul letto cercando di placare i dolori che le provenivano dal braccio e dalla gamba; poco dopo, Spike la raggiunse.

Bussò ed entrò in camera senza attendere una risposta.

- Mi dispiace. Non volevo dire che non te la puoi cavare da sola. Mi sono preoccupato per te. Ho già rischiato di perderti una volta, non voglio che succeda ancora.-

Le si sedette accanto prendendole una mano e facendola girare.

Quando la guardò negli occhi notò che erano pieni di lacrime.

- No, devo essere io a scusarmi. Lo so che tu lo dicevi solo per il mio bene. Il fatto è che… tutta questa situazione mi è piombata sulle spalle così all’improvviso e io non ho potuto farci niente. Ogni volta voglio superare me stessa, perché ho paura di deludervi, di deludere te, Wes, Faith… ogni volta che mi alleno con lei e Ken mi sento inferiore e io non voglio essere un peso per loro.- disse piangendo.

Spike l’abbracciò stretta cercando di consolarla.

- Tu non stai deludendo nessuno. Anzi, siamo tutti fieri di te, migliori a vista d’occhio, ogni giorno che passa sei sempre più in gamba. E non devi sentirti un peso per nessuno, perché non lo sei.- le disse asciugandole le lacrime.

Lei gli sorrise, poi lo baciò con ardore.

Quando si staccarono Spike le mise una ciocca di capelli dietro all’orecchio.

- Va meglio?-

La ragazza annuì.

- Rimani qui stanotte?-

- Certo.-

Così si sdraiarono l’una nelle braccia dell’altro e Sarah si addormentò all’istante sorvegliata dal suo vampiro biondo.

 

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Ed eccomi qui, di ritorno dalle vacanze..

Che palle!!! Voglio tornare al mare!!! T.T

Sole, spiaggia, bagni, feste… si stava DA DIO!!!

Uffff… speriamo di riuscire a fare qualche altro giorno ad Agosto. -.-

Alloooooraaaa… eccomi tornata con il nuovo capitolo.

Qui cominciano i primi avvertimenti di ciò che aspetterà la nostra cacciatrice.

Chissà cosa l’aspetta..

Eh, lo scoprirete solo continuando a leggere. :P

Vannagio: eeeh, lo scoprirai presto, mia cara. J già nel prossimo capitolo si capirà qualcosa, quindi un po’ di pazienza e la tua curiosità sarà soddisfatta. J Devo dire che l’idea di un’amicizia tra Sarah e Faith mi ha sempre solleticato molto, non so perché.. quindi sono contenta che piaccia anche ai miei lettori. ^^  Come sono andati gli esami??? Io sto già ricominciando a studiare per quelli di settembre… che palle!! -.- un bacioneeee :*

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Capitolo 16
*** Cap. 16 La profezia ***


Cap. 16 La profezia

Le scelte del destino

Cap. 16 La profezia

 

Quando si svegliò, la mattina seguente, Sarah si rese conto che Spike non era più accanto a lei.

Credette subito che fosse tornato nella sua cripta, mentre si sollevava a sedere, passandosi una mano tra i capelli scompigliati, quando sentì dei rumori provenire dalla cucina.

Scese le scale lentamente e si diresse verso il trambusto, per vedere il vampiro che preparava la colazione.

- Avevi anche intenzione di portarmela a letto?- chiese lei improvvisamente, appoggiandosi allo stipite della porta ed incrociando le braccia al petto.

Spike sussultò, rischiando di far cadere le frittelle che riprese al volo; quando furono nuovamente al sicuro sui fornelli si voltò verso la ragazza.

- Sei impazzita? Hai rischiato di farmi venire un infarto.-

- Un infarto? E a quale cuore, di grazia?- gli disse ridendo e abbracciandolo.

- Molto spiritosa. Comunque… si. L’idea era quella, ma ormai l’hai rovinata.- le rispose sorridendo e abbracciandola a sua volta.

- Tu mi vuoi viziare.-

Si sedettero a tavola e fecero colazione, dopodiché la ragazza si diresse verso camera sua per vestirsi; dopo pochi secondi Spike la raggiunse.

- Cosa stai facendo?- le chiese.

- Secondo te? Mi sto vestendo.-

- E per quale motivo?-

- Ti sei rincitrullito? Devo andare in palestra.-

- Tu non vai da nessuna parte. Sei ancora ferita. Vuoi peggiorare le tue condizioni?-

- Guarda che sto molto meglio. Sono una cacciatrice, guarisco in fretta.-

- Niente da fare, non se ne parla.- insiste lui.

- Uff… Bè, almeno voglio dirlo a Wes.- tentò di persuaderlo lei, sbuffando.

- Glielo dico io.-

- Neanche per sogno, vengo anche io. Non ho intenzione di restarmene tutto il giorno chiusa in casa.- aggiunse andando in salotto.

Spike ci pensò un po’ poi la seguì.

- D’accordo. Ma andiamo in macchina. Non voglio che ti affatichi.-

Sarah alzò gli occhi al cielo.

- Va bene. Come vuoi.- rispose poi ridendo, divertita dalla premura del vampiro.

Così, dopo aver recuperato la De Soto nera di Spike, si diressero alla Wolfram & Hart, dove trovarono Wes, Faith, Angel e Cordelia.

- Buongiorno a tutti.- li salutò la ragazza sorreggendosi al vampiro biondo.

- Buongiorno.- risposero, quando si accorsero delle bende e del labbro leggermente gonfio.

- Sarah. Che ti è successo?- chiese preoccupato Angel andandole incontro seguito da tutti gli altri.

- Mi sono ferita ieri sera durante la ronda.-

- Forse per oggi è meglio niente allenamento.-rispose preoccupato Wes, dopo averla osservata attentamente.

- Lo credo anche io. Sono ancora un po’ debole. E poi Spike non me lo permetterebbe.-

- Accidenti. Ma si più sapere com’è successo?- chiese Faith osservando le bende.

- Un’imboscata di vampiri.-

- Quanti erano?- chiese Angel.

- Venti.-

- Venti?- chiesero tutti all’unisono strabuzzando gli occhi.

- Già, forse li ho sottovalutati un po’ troppo o mi sono sopravalutata io, devo ancora capirlo. Fatto sta che uno di loro, il leader, è riuscito a mettermi in difficoltà e a ferirmi. Ma me la sono cavata, per fortuna.-

- Già. Ma a caro prezzo.- le disse Angel.

- Guarirò presto.- gli sorrise.

Poi la ragazza notò l’espressione pensierosa di Wesley.

- Wes, tutto ok?-

- Eh? Si, si… hai detto venti, eh?-

- Si, perché?-

- Bè, vedi… mi è venuta in mente una cosa… devi sapere che c’è una… profezia che circola da diversi anni. Dice che quando la nuova cacciatrice arriverà, non sarà come tutte le altre, ma più potente, e tutti i vampiri, guidati da un potente demone, cominceranno a muoversi insieme per ucciderla.-

- Aspetta un momento. Tu pensi che la cacciatrice di cui parla la profezia sia Sarah?- chiese Spike.

- Non lo escludo. Lei è una nuova cacciatrice, e nonostante tutto è già piuttosto potente.-

- Ma dai, non sono l’unica. Ci sono tante cacciatrice in giro, negli ultimi anni. Certo, magari non si riferisce a Buffy o a Faith, ma potrebbe essere Kennedy, o qualcuna delle altre.-

- Già, ma tu sei stata l’ultima ad essere scoperta e non si può escludere niente. Hai notato  qualcosa di strano in quello che hanno fatto o detto?-

La ragazza ci pensò un po’ prima di rispondere.

- Ora che mi ci fai pensare, mi ha detto qualcosa di strano. Qualcosa del tipo “ Ti ucciderà qualcun altro al mio posto. Qualcuno di più potente. Preparati a morire, cacciatrice.” o qualcosa di simile. Sembrava che stesse recitando una tragedia.- disse infine.

- Questo direi che mi fa riflettere.- disse Wes togliendosi gli occhiali in un modo che mimava il signor Giles.

- Perché non me le hai dette queste cose ieri sera?- la rimproverò Spike.

- Perché non mi sembravano importanti.- si giustificò lei.

- Sarà meglio che faccia qualche ricerca. Tu vai a casa e riposati. Avrai bisogno di molte energie se le mie supposizioni sono fondate. Se so qualcosa, ti chiamo.- le disse Wes.

- Ok.- rispose lei, dirigendosi verso la porta con Faith.

Spike si voltò per seguirla, ma fu fermato dall’Osservatore.

- Spike, stalle vicino. Ne avrà bisogno. Non è ancora abbastanza esperta.-

Il vampiro annuì e seguì la sua ragazza una po’ preoccupato.

 

Si diressero verso casa mano nella mano, sotto il sole di metà mattinata.

- Sei preoccupata?- chiese improvvisamente Spike.

- Per cosa?- chiese Sarah.

- Come per cosa? Wes ti ha appena detto che tutto il mondo dei vampiri ti sta dando la caccia per ucciderti, e tu mi chiedi per cosa dovresti essere preoccupata?-

- No.-

- Cosa no?-

- No, non sono preoccupata. O almeno non più di tanto. Insomma, Spike, rifletti. Sono una cacciatrice. Era logico che prima o poi dovessi affrontare un’Apocalisse. E anche se io sono il possibile oggetto della catastrofe, me la caverò. O almeno ci proverò. E poi ti ricordo che la cosa non è ancora sicura.-

Spike si fermò e l’abbracciò.

- Oh, Sarah. Come avrei voluto risparmiarti questo destino. Ovunque vada porto guai.-

- Non dire sciocchezze. Non è colpa tua.- gli rispose sorridendo.

Il vampiro la baciò, come se fosse l’ultima volta, cosa che Spike temeva profondamente.

- Ora sarà meglio tornare a casa. Se Wes ci cerca dobbiamo farci trovare.- disse infine Sarah quando si furono staccati.

Il biondo annuì e ripresero il cammino verso casa.

 

Non ricevettero alcuna telefonata da parte di Wes per i due giorni seguenti.

La sera seguente Faith e Kennedy accompagnarono Sarah nel giro di ronda: la prudenza non era mai troppa.

Anche Spike insistette per andare con loro, così alla fine si diressero tutti e quattro al cimitero.

- Fate attenzione ragazzi. Credo che i nostri amici zannuti stiano diventando pericolosi.- li avvisò la bionda, giocherellando con il paletto.

- Ti ricordo che sono William in Sanguinario. Sono imbattibile.- disse Spike con voce strafottente.

Tutte e tre le cacciatrici lo guardarono con un sopracciglio sollevato.

- Ok, come non detto.- disse il vampiro alzando le mani in segno di resa, facendo ridere le tre ragazze.

Proprio in quel momento tutti e quattro avvertirono più di una presenza e si voltarono di scatto.

- Guarda, guarda cos’abbiamo qui. Tre cacciatrici e un vampiro traditore. È una serata fortunata.- disse un non-motro, il capo della banda, uscendo dall’oscurità.

- Qualcosa da ridire?- esclamò Spike con aria di sfida.

- Non che faccia molta differenza. Anche tu farai compagnia alla tua amata nella tomba.-

- Scusate se vi interrompo, potrei sapere anche io di cosa si sta parlando?- intervenne Sarah, spazientita.

- Oh, non ti hanno avvertita? Lo sapevo che quel vampiro era un incapace. Vedi noi siamo qui… per ucciderti.-

- Sul serio? Allora non prendertela con il tuo collega. Mi aveva detto una cosa del genere, ma l’ho polverizzato prima che aggiungesse altro. Che ne dici se ripetiamo la cosa con te?-

- Di noi puoi fare quello che vuoi. C’è chi ci vendicherà.-

- Mmmh… volevo interrogarti proprio su questo punto, vediamo se ti meriti un bel voto. Chi mi vuole morta?- chiese Sarah seria, guardando il vampiro negli occhi.

- Lo scoprirai molto presto.- e detto ciò partì all’attacco.

Erano numerosi, ma grazie all’aiuto dei suoi amici riuscì a polverizzarli tutti.

Per ultimo rimase il leader, che combatté contro Sarah.

Quando riuscì finalmente a buttarlo a terra, vi si pose sopra a cavalcioni, bloccandolo con le gambe.

- Allora? Non hai ancora riposto alla mia domanda. Chi ti manda?- gli chiese con il paletto puntato al suo cuore.

- Ti sbagli, cacciatrice. Ti ho già riposto. Lo scoprirai. Molto presto.- rispose ghignando, poi afferrò la mano della ragazza che reggeva il paletto, trafiggendosi.

Sarah rimase immobile a guardare la cenere che cadeva a terra, ripensando alle parole del vampiro: allora le supposizioni di Wesley erano esatte, si ritrovò a pensare.

Ora sperava con tutto il cuore che scoprisse qualcosa di più su colui che la voleva uccidere.

- Tesoro. Tutto ok?- chiese Spike andandole incontro e aiutandola a rialzarsi.

- Si, tutto ok.- ripose sorridendogli e cercando di celare la sua preoccupazione, ma non riuscendoci del tutto; Spike la conosceva troppo bene per non notarlo, e lei lo sapeva.

- Neanche questa volta Wes si è sbagliato. A quanto pare quel demone ce l’ha proprio con te.- le disse Faith, ricevendo una gomitata da Spike, per il mancato tatto.

- Ahi!- si lamentò la bruna, massaggiandosi una costola.

- Lascia perdere, Spike, in fondo ha ragione. Meglio affrontare la realtà di petto; farà meno male.- disse la bionda.

Quando tutti si furono ripresi dal combattimento si diressero verso casa, non parlando più dell’accaduto.

 

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Rieccomi quivi!!!

Lo so, ci ho messo un po’… ma ho passato gli ultimi giorni in quel di Bellaria!!

5 giorni fantastici!!

C’è una sola cosa da dire…. VOGLIO TORNARE LAAAAAAAAA!!!!!! L

Insomma, penso di non essermi mai divertita così tanto.. poi abbiamo ritrovato i nostri amici toscani, quindi potete immaginarvi le risate! XD

Vannagio: Ma ciao carissima!!!! Bè, certe notizie non ti arrivano tutti i giorni. E ora ha pure scoperto che tutto il mondo dei vampiri le da la caccia… mica male, eh?? XD ridiamo per non piangere… -.- Già… il fantasma di Buffy… ma sarà solo un fantasma??? Eeeeeeh, questo si scoprirà solo vivendo!! Wow, che frase ad effetto!! XDXD giàààà!!!! Io sono appena tornata e già mi sono buttata sui libri, anche xkè tra una sett e mezzo ho il primo esame, quindi… -.- un bacioooooooo

 

PS: ho deciso di fare un po’ di pubblicità… ^^ sto pubblicando una nuova ff che penso possa piacere agli appassionati di Buffy… spero!! La ff s’intitola “War & Love”! Dateci un’occhiata se vi va! Un bacio a tutti!!! :*

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Capitolo 17
*** Cap. 17 Marcus ***


Cap. 17 Marcus

Le scelte del destino

Cap. 17 Marcus

 

La mattina dopo Sarah si diresse verso la Wolfram & Hart per gli allenamenti e quando arrivò erano già tutti presenti.

- Buongiorno.- li salutò; quando notò che nessuno le rispondeva si voltò preoccupata.

Erano tutti disposti intorno a Wesley, che probabilmente aveva parlato fino a pochi secondi prima del suo arrivo, e la guardavano preoccupati.

La bionda sospirò dirigendosi verso il gruppo.

- D’accordo, Wes. Dimmi quello che mi devi dire e facciamola finita. Non mi piace essere l’ultima a sapere le cose.-

- Ecco… Non so da dove cominciare…-

- Che ne dici dell’inizio? Prima di tutto: chi mi vuole morta?-

- Si tratta di una demone molto antico e potente. Il suo nome è Marcus.- Wes fece una pausa.

La bionda non commentò, facendo capire che desiderava ascoltare il resto della storia, appoggiandosi ad una colonna di legno con le braccia incrociate.

- Diversi secoli fa era il demone più potente che esistesse ed era temuto da tutti: demoni e umani. Era spietato e uccideva umani per trarre la loro energia. Poi alcuni vampiri scoprirono una profezia, la stessa che ti ho spiegato l’altro giorno, e …-

- E così lo addormentarono compiendo un incantesimo su di lui: si sarebbe risvegliato solo quando la potente cacciatrice sarebbe entrata in carica.- terminò Angel per lui.

Tutti lo guardarono stupito.

- Lo conoscevi?- gli chiese Sarah.

- Non di persona, ma solo di fama. Quando Darla mi ha vampirizzato, l’incantesimo era già stato fatto. Ma ho sentito centinaia di storie sul suo conto, e credimi, non mi è mai piaciuta l’idea di incontrarlo, nemmeno ad Angelus.-

- Così non le tiri su il morale.- lo rimproverò Cordelia.

- Tranquilla, Cordy. È stato sincero e l’ho apprezzato. E ti dirò, nemmeno io sono al settimo cielo all’idea di affrontarlo.-

Nessuno commentò, aspettando una nuova reazione da parte della cacciatrice.

- Devo dire che in fatto di nemici pericolosi, non ho niente da invidiare a Buffy.- disse poi sollevando lo sguardo sui presenti e sorridendo, un po’ forzata.

- Che hai intenzione di fare?- le chiese Faith.

- Quello che faresti tu: combatterlo e sconfiggerlo.-

- Hai intenzione di fare tutto da sola?- le chiese Wes.

- Questo dipende da voi. Se siete con me bene, se non lo siete, me la caverò da sola.- ripose sicura di se.

Ci fu un attimo di silenzio dove nessuno disse nulla: Sarah non li biasimava, era un nemico potente e non poteva obbligarli a combattere al suo fianco.

- Io non ti abbandono. Sono con te.- disse improvvisamente Spike avvicinandosi alla ragazza.

- Sei scuro? È molto pericoloso.-

- Lo so. Ma non ho nessuna intenzione di lasciarti morire. Non voglio perdere anche te. E poi ricorda che il pericolo è il mio mestiere.-

Sarah gli sorrise, poi lui la baciò, quando sentirono la voce di Angel.

- Se lui è con te, io di certo non posso ritirarmi. Caspita. Sono il Flagello d’Europa.-

- Anche io sono con te. Lo sai che il pericolo mi ha sempre affascinato.- le disse Faith sorridendole e strizzandole l’occhio.

- Anche io. Il Primo non ci ha fermato e non lo farà nemmeno questo demone.- le disse Kennedy.

- La magia ti sarà molto utile. Sono con te.- le disse sorridendo Willow.

- Grazie Will.-

- Bè… io non portò fare molto, ma… puoi contare su di me.-

- Grazie Cordy.- la ringraziò la bionda.

- Molto bene. A quanto pare ci siamo dentro tutti. Ora sarà maglio cominciare gli allenamenti.- disse Wesley.

- Wes. Tu non hai ancora detto la tua opinione.- osservò la ragazza bionda.

L’Osservatore la guardò come se la vedesse per la prima volta.

- Credevo non ci fosse bisogno di dirlo. Non lascio la mia cacciatrice nelle mani di quel demone con manie di grandezza senza fare niente.-

Sarah sorrise.

- Grazie, Wes.- gli disse abbracciandolo forte.

- Ok, ok. Adesso basta. Non dovevamo iniziale l’allenamento?- chiese Spike dividendo i due e facendoli sorridere entrambi.

- Si, hai ragione. Allora, sei pronta?- chiese poi rivolto a Sarah.

- Prontissima.-

Iniziarono così gli allenamenti per sconfiggere Marcus.

 

Gli allenamenti diventarono più duri ogni giorno che passava; ogni sera, durante le ronde, Sarah incontrava orde di vampiri pronti ad ucciderla, ma del famigerato Marcus nessuna traccia.

Erano già passate due settimane da quando Wes aveva raccontato loro dell’esistenza di questo demone e tutti si trovavano nella palestra della Wolfram & Hart.

La bionda si trovava al centro della stanza, circondata da Angel, Faith, Kennedy e ovviamente, Spike.

- Bene. La loro forza messa insieme dovrebbe equivalere circa a quella di Marcus. Sei pronta?- le chiese Wes.

Sarah si prese ancora qualche secondo per concentrarsi, poi rispose.

- Si.-

- Molto bene. Attaccatela.-

Tutti e quattro si slanciarono contro di lei attaccandola contemporaneamente.

La ragazza, cercando si non distrarsi, tenne loro testa, cavandosela egregiamente.

Dopo un mezz’ora circa che il combattimento andava avanti, tutti e cinque si lasciarono cadere a terra, sfiniti.

- Bravissima, Sarah. Migliori sempre di più. Sei praticamente pronta per sconfiggere il tuo nemico.-

- Non voglio sembrarti pignola, Wes, ma se mi è possibile vorrei cancellare quel “praticamente”.- gli ripose la ragazza con il fiato corto.

- Si, sei pignola, tesoro. Per oggi accontentati del “praticamente”. Io non mi reggo più in piedi.- disse Spike cercando di riposare i muscoli indolenziti.

- E tu saresti un Big Bad? Ma fammi il piacere.- disse sarcastica la bionda prendendo in giro il vampiro.

- Hai voglia di prendermi in giro? Ora ti faccio vedere io.-

E rotolando verso di lei, si mise a farle il solletico.

- No, Spike. Ti prego. Lo sai che non lo sopporto il solletico. Spike!- lo rimproverò lei ridendo e cercando di allontanare le sue mani.

- Non vorrei interrompere le vostre effusioni, ma certe cose si fanno in privato.- li rimproverò senza cattiveria Faith.

Spike smise di farle il solletico, ma non allontanò le mani dalla sua ragazza.

Dopo che tutti quanti si furono ripresi si alzarono in piedi.

- Bene, per oggi basta così, Continueremo domani.- disse Wes.

- Domani? Ma domani è domenica. Devo allenarmi anche di domenica?- si lamentò Sarah.

- Vuoi sconfiggere Marcus o no? – la rimproverò Wes.

- Si, però…-

- Sarah ha ragione Wes. Facciamo così; stasera ci concediamo una serata al Bronze, così domani ti puoi allenare dopo esserti svagata un po’, che ne dici?- le propose Faith.

- Ci sto.- ripose entusiasta la bionda abbracciando Spike.

- Perfetto. Allora vado ad avvertire Robin.- disse la bruna uscendo dalla palestra.

- Io vado un secondo in bagno. Torno subito.- disse la cacciatrice bionda, sciogliendosi dall’abbraccio del suo vampiro.

Uscì anche lei dalla stanza, dirigendosi verso il bagno in fondo al corridoio.

Si sciacquò la faccia poi rimase a guardarsi allo specchio: in quegli ultimi tempi non aveva fatto altro che allenarsi e studiare, ed era stravolta, ma non avrebbe mollato.

All’improvviso si sentì cingere da due forti braccia, e si voltò sussultando, trovandosi davanti i bellissimi occhi blu di Spike.

- William. Non ti avevo sentito. Prima o poi mi farai venire un infarto.-

Il vampiro sorrise sentendosi chiamare con il proprio nome: ormai era diventata una sua abitudine chiamarlo così di tanto in tanto.

- Scusa, amore, non volevo spaventarti, ma ho preso in parola quello che ha detto Faith.- le disse sorridendo e baciandole il collo.

Sarah sorrise a sua volta, non opponendosi al bacio.

Spike la sollevò e la fece adagiare sui lavandini, facendo scivolare le mani fresche sotto la maglietta di lei, facendole venire i brividi sia per la temperatura delle mani sia per il contatto, e cominciando ad accarezzarle la schiena, per poi passare ai suoi seni.

Le rubò le labbra in un bacio intenso per poi impossessarsi di lei; quando entrambi ebbero raggiunto l’apice del piacere, appoggiarono le loro fronti l’una contro l’altra.

- Sarà meglio tornare dagli altri, o si preoccuperanno.-

Così si risistemarono e raggiunsero gli amici nella palestra.

 

Quella sera Sarah si preparò con cura, decisa a non pensare a Marcus, ma solo a divertirsi.

- Esci con William?- le chiese la madre entrando in camera sua.

- Già. Andiamo al Bronze con alcuni amici.- le ripose mettendosi il rossetto.

In quel momento suonarono il campanello.

- Dev’essere lui.- disse la ragazza.

- Gli apro io. Tu finisci di prepararti.- le disse la madre precipitandosi fuori dalla camera.

La bionda sorrise: la madre stravedeva per il suo Spike.

Sarah li sentì conversare in salotto, così decise di prendersi ancora una po’ di tempo per accontentare la madre.

Dopo pochi minuti scese le scale, raggiungendoli.

- E io che pensavo fossi venuto per me.- disse scherzosamente Sarah sorridendo al vampiro.

Spike si alzò avvicinandosi a lei e le diede un leggero bacio sulle labbra.

- Sei bellissima.- le sussurrò poi all’orecchio.

- Io e William stavamo parlando un po’ mentre ti aspettavamo.- si giustificò la madre arrossendo leggermente.

- Hai fatto bene, mamma. Ma ora sarà maglio andare. Gli altri ci aspettano.-

- Certo, andate. E divertitevi.- urlò loro, mentre si dirigevano verso l’auto di Spike parcheggiata davanti al vialetto.

- Sai, credo che mia madre si sia presa una cotta per te.- disse Sarah ridendo.

- Nessuno resiste al mio fascino.- rispose lui sottovoce.

Sarah rise poi salirono in macchina.

Quando arrivarono gli altri avevano già occupato due tavolini.

Stavano ordinando da bere, quando la bionda notò che la cameriera lanciava occhiatine maliziose a Spike.

Continuò a guardarla anche dopo che si era allontanata, e notò che non gli levava gli occhi di dosso.

- Se fossi in te, farei qualcosa. - le sussurrò Faith, notando lo sguardo della ragazza con le ordinazioni in mano.

Così, prendendo in parola la bruna, Sarah si alzò, accomodandosi sulle ginocchia del vampiro e rubando le sue labbra in un bacio appassionato.

Quando finalmente si staccarono la ragazza si voltò verso la cameriera, notando che era rimasta a bocca aperta.

- A cosa devo questo bacio?-

- Non posso baciare il mio ragazzo quando ne ho voglia?- gli rispose lei riprendendo a baciarlo.

Quella sera aveva proprio voglia di divertirsi, così prese per mano il suo vampiro e si diresse in pista, cominciando a strusciarsi contro di lui ballando sensualmente.

Quando guardò la cameriera, vide che nei suoi occhi c’era odio e invidia per lei, e ne era alquanto soddisfatta.

Come aveva sperato, Sarah riuscì a divertirsi e a non pensare a nient’altro.

Quando la serata finì, Spike la riaccompagnò a casa, dandosi appuntamento il giorno seguente alla palestra della Wolfram & Hart.

 

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Siiiiiiiiiiiiiii, lo so, sono sparita per un mese, e chiedo umilmente perdono! >.<

Ma sono stata straimpegnata con gli esami e non sono mai riuscita ad aggiornare. L

Prometto che d’ora in poi farò la brava… :P

Vannagio: Immagino che questo capitolo l’avrai aspettato ancora più a lungo. Lo so, sono imperdonabile… -.- Come vedi finalmente si è scoperto chi sarà il nemico di Sarah, e prometto che presto si avranno più informazioni su di lui. J mmmmh… vabbè, dai, lo dico solo perché sei tu: sì, ci sarà anche la nostra Buffy vicino alla nostra cacciatrice, nella battaglia. Un bacioneeeeee!!!

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Capitolo 18
*** Cap. 18 Ritorni ***


Cap. 18 Ritorni

Le scelte del destino

Cap. 18 Ritorni

 

Quando Sarah arrivò alla palestra, vi trovo solo Wes e Faith che chiacchieravano, così si unì alla conversazione; dopo pochi minuti li raggiunse Angel.

- Buongiorno a tutti.-

- Buongiorno.- risposero gli altri in coro.

- Buongiorno Angel. Per caso hai visto Spike?- gli chiese Sarah.

- No, mi dispiace.- le rispose.

Ma proprio in quel momento, il vampiro biondo entrò nella stanza, zoppicante.

- Amore. Cosa ti è successo?- gli chiese la ragazza preoccupata, andandogli incontro per sorreggerlo.

- Tranquilla, tesoro. È tutto ok. Stanotte ho avuto un incontro poco piacevole con alcuni colleghi.- le rispose sorridendo.

- Ce l’avevano con te?- gli chiese Wes, intuendo già la risposta.

Spike si fece serio, guardandolo.

- No, in verità stavano cercando Sarah.-

La ragazza lo guardò ancora più preoccupata, con le lacrime agli occhi.

- Perché deve finire sempre così? Perché per colpa mia rimangono ferite le persone che amo? William, non avresti dovuto restare con me.- disse Sarah con lo sguardo abbassato.

- Certe cose non dovresti nemmeno pensarle.- le disse Spike, con voce alterata.

La bionda lo guardò stupita, con le lacrime che scorrevano le sulle guance.

- Non è colpa tua se quei vampiri mi hanno attaccato. Io ho deciso di seguirti in quest’avventura. E l’ho fatto perché ti amo e perché non voglio perderti.- le disse con voce più dolce.

- E lo stesso vale per noi. Non ti abbandoneremo.-

Sarah guardò Faith, che aveva parlato, poi passò lo sguardo sugli altri, leggendo nei loro occhi la convinzione di ciò che la cacciatrice bruna aveva detto.

Sarah continuò a piangere, questa volta lacrime di commozione.

- Grazie.- disse con la voce rotta dal pianto.

Il vampiro biondo le sollevò il mento e la baciò teneramente, asciugandole le lacrime.

- Ora sarà meglio cominciare gli allenamenti. L’ora della battaglia si avvicina.- commentò Wesley.

Così Sarah, Faith ed Angel cominciarono ad allenarsi.

Spike, su ordine della ragazza che non voleva in alcun modo che si affaticasse, rimase seduto in disparte, osservando i miglioramenti della sua cacciatrice.

All’ora di pranzo decisero di fare una pausa per riempire un po’ lo stomaco, prima di riprendere gli allenamenti nel pomeriggio.

Mentre erano tutti seduti al tavolo del ristorante della Wolfram & Hart, Sarah ricevette una telefonata de parte di Willow; quando riagganciò, si rivolse al resto del gruppo.

- Era Will. Stasera ci ha invitato tutti a casa sua. Ha detto che ha una sorpresa per noi.-

Quando quella sera Spike passò a prendere Sarah, lei era già pronta e bellissima come sempre.

Le ferite del vampiro si erano già rimarginate, e sembrava che la sera precedente non fosse successo nulla.

Si diressero a piedi verso la casa di Willow e quando vi arrivarono vi trovarono anche Angel e Cordelia che stavano per suonare.

- Ciao ragazzi.- li salutò allegramente Sarah.

- Ciao.- le riposero all’unisono i due.

Così suonarono il campanello e fu proprio la rossa ad aprire; aveva una sorriso raggiante sul volto, che lasciò un po’ spiazzati gli ospiti.

- Ragazzi, guardate chi è arrivata.- esclamò facendosi da parte per lasciar passare una figura minuta e snella.

Tutti i presenti rimasero a bocca aperta, increduli, a fissare la ragazza bionda in piedi davanti a loro.

- Buffy…- sussurrò Spike.

Sarah si voltò ad osservare il vampiro, che era rimasto incantato a guardare la cacciatrice.

Una paura folle di perderlo invase tutto il suo corpo e la sua anima.

Stava per scoppiare a piangere, quando fu salvata da Cordelia, che fu la prima a riprendersi.

- Buffy? Mio dio. Non ci posso credere. Che bello rivederti.- esclamò abbracciandola forte.

- Anche io sono contenta di rivederti, Cordy. Ti vedo in piena forma.- le disse sorridendole.

Finalmente Sarah poteva vedere e sentire la sua eroina di persona, ma in quel momento non riusciva ad esserne felice.

- Buffy.- le disse semplicemente il vampiro moro guardandola.

- Angel.- disse la bionda guardandolo con amore e abbracciandolo.

Per ultimo fu il turno del vampiro biondo.

- Spike. Sono contenta di rivederti.- gli disse sorridendogli.

Finalmente il vampiro si riprese e le sorrise a sua volta.

- Anche io sono contento che tu sia qua… Buffy.-

E si abbracciarono.

Il cuore di Sarah perse un battito quando vide i due ragazzi stretti in quell’abbraccio pieno di tenerezza.

Sarebbe voluta correre a casa, chiudersi in camera sua e piangere per giorni, senza mai smettere, ma fu fermata da Buffy, che si rivolse a lei.

- Tu devi essere Sarah, la nuova cacciatrice. Sono felice di poterti finalmente incontrare.- le disse e inaspettatamente l’abbracciò, lasciandola senza parole.

- Willow mi ha raccontato tutto. Credimi, nessuno può capirti meglio di me. E sappi che ti sono vicina.-

Senza quasi rendersene conto, la bionda dagli occhi azzurri le sorrise, commossa da quella solidarietà, nonostante non la conoscesse nemmeno.

- Grazie.- disse semplicemente.

- Non restate sulla porta. Forza, entrate. Buffy deve raccontarci un sacco di cose.- esclamò improvvisamente la rossa, così tutti si accomodarono in salotto, dove c’erano già gli altri.

- Spike!-

Una figura alta e snella piombò tra le braccia vampiro biondo, senza lasciargli il tempo di fare o dire nulla.

- Briciola. Ciao. Come stai?- la salutò lui.

La testolina mora di Dawn si sollevò per incontrare gli occhi azzurri del biondo.

- Oh, Spike. Sono così contenta di vederti. Mi sei mancato tanto.- gli disse con le lacrime agli occhi.

Il vampiro l’abbracciò forte, posandole un bacio sui capelli.

- Anche tu mi sei mancata.- le sussurrò.

Nessuno sentì le sue parole, all’infuori di Sarah; solo in quel momento si rendeva veramente conto dell’affetto che legava i due ragazzi.

E solo allora si rese conto che in verità non faceva parte del gruppo; sapere tutto ciò che li riguardava, conoscerli in profondità uno per uno, non faceva di lei una componente del loro gruppo.

- Ehi, Dawn. Guarda che potrei offendermi. Saluti lui, e non me.- le disse offeso Angel.

- Hai ragione. Ciao Angel.- gli disse la ragazza gettandosi tra le sue braccia.

- Tu devi essere Sarah. Piacere di conoscerti. Io sono Dawn.-

La bionda era così assorta nei suoi pensieri, che non si era accorta che la brunetta le si era avvicinata.

Sarah le guardò la mano tesa verso di lei e dopo un momento di esitazione gliela strinse.

- Il piacere è tutto mio.- le rispose con un sorriso un po’ forzato.

Tutti si sedettero intorno a Buffy, rivolgendole mille domande: come mai si trovava a Los Angeles, dove era stata per tutto quel tempo e così via.

Sarah si era seduta in disparte, senza partecipare alla conversazione, mentre Spike era seduto sul divano abbracciando Dawn; mai come in quel momento la bionda si era sentita così sola.

Quando Buffy finì di raccontare dei suoi viaggi, si rivolse seria a Wes.

- Wes, Will mi ha raccontato un pò la situazione. Quel demone, Marcus, giusto?… si è già fatto vivo?-

- Non ancora. Per il momento abbiamo incontrato solo masse di vampiri che cercavano di uccidere Sarah, ma lui non l’abbiamo ancora visto.-

Buffy rimase un momento in silenzio.

- E con gli allenamenti?-

- Vanno molto bene. Sarah ha fatto molti progressi da quando ha scoperto di essere una cacciatrice.-

Parlavano come se lei non si trovasse in quella stanza insieme a loro, e ciò le diede alquanto fastidio, ma decise di non dire nulla.

- È davvero molto brava. Tu stessa ti stupiresti delle sue potenzialità. Ti posso solo dire che è al nostro livello, ne sono certa.- commentò Faith.

Sarah la guardò con dolcezza: mai come in quel momento l’aveva sentita così vicina, e pensò che probabilmente lei fosse l’unica a ricordarsi della sua presenza.

Gli occhi verdi di Buffy si posarono sulla cacciatrice bionda, scrutandola attentamente.

- Sei veramente sicura di voler affrontare tutto ciò?- le chiese improvvisamente.

Sarah rimase stupita da questa domanda e la guardò con gli occhi sgranati, come se la vedesse per la prima volta.

Senza sapere bene il perché, si voltò a guardare Spike: nei suoi occhi lesse l’incertezza, come se non fosse del tutto convinto che lei avrebbe potuto farcela contro un nemico così potente.

In meno di un secondo, la rabbia ebbe il sopravvento sulla tristezza.

Si alzò di scatto, guardando con odio il vampiro biondo, e poi voltandosi decisa verso la cacciatrice.

- Mi sembra di essermi già presa quest’impegno. Ora se volte scusarmi… il mio coprifuoco è alle 10.- disse dirigendosi verso la porta.

Uscì all’aria fresca, scoppiando a piangere e cominciando a correre.

Sentì dei passi dietro di lei, ma non si fermò.

Poi si sentì afferrare un braccio: si voltò e davanti a sé vide il volto di Spike.

- Sarah, che ti succede?-

Le lacrime uscirono ancora più copiose: non l’aveva chiamata amore o tesoro, semplicemente Sarah.

Nuovamente la rabbia si impadronì di lei.

- Lasciami in pace! Vattene! Non voglio più vederti!… Ti odio!- si liberò dalla sua stretta e riprese a correre, dirigendosi verso casa sua.

Non sentì nulla dietro di lei e capì che Spike non l’aveva seguita; ciò le fece ancora più male e cercò di convincersi ad odiarlo.

Quando arrivò davanti alla porta si precipitò in casa, senza nemmeno lasciare il tempo a sua madre di chiederle cosa fosse successo.

Entrò in camera sua, sbattendo la porta e gettandosi sul letto.

Pianse, pianse senza mai smettere, fino a quando non ebbe più lacrime.

E anche dopo continuò a piangere.

Lo odiava.

Le aveva fatto credere di amarla, di credere in lei, ma appena aveva rivisto Buffy, lei non contava più nulla.

Odiava anche Buffy.

Si odiava anche lei.

La odiava perché aveva sempre avuto l’amore del vampiro biondo, e molto probabilmente l’aveva ancora, la odiava perché era sempre sicura di se, la odiava perché sembrava non avesse paura di niente.

Poi improvvisamente, si rese conto di una cosa: lei aveva creduto di poter prendere il posto della cacciatrice bionda.

Nonostante si fosse ripetuta diverse volte che non era così, in realtà era proprio ciò che aveva sempre voluto: prendere il posto di Buffy nei cuori dei suoi amici, e soprattutto in quello di Spike.

Alla fine Harmony aveva ragione; avrebbe dovuto darle ascolto, ma ormai era troppo tardi.

Con gli occhi ancora gonfi, si addormentò, senza nemmeno spogliarsi.

 

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Chiedo umilmente perdono per l’immenso, enorme ritardo; ma ultimamente ho avuto così tante cose per la testa che non avevo mai la voglia di aggiornare.

Forse anche perché torno a casa dall’università tutti i giorni alle 7 e sono un pochino in coma. -.-

Ma rieccomi qua, e vi prometto che non tarderò più così tanto. J

Vannagio: altro ritardo… e altre scuse… -.- perdono, perdono, perdono!!!! >.< ed ecco arrivata anche Buffy nella combriccola. Anche se il suo arrivo ha portato un po’ di scompiglio. L ma tranquilla che si risolverà tutto, promesso. un bacioneeeee

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Capitolo 19
*** Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia ***


Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia

Le scelte del destino

Cap. 19 Riappacificazioni e una nuova amicizia

 

La mattina seguente chiamò Wes, riferendogli che non si sentiva molto bene e che quel pomeriggio non avrebbe potuto essere presente agli allenamenti; non aveva voglia di vedere nessuno.

Nemmeno sua madre le chiese cosa fosse successo; aveva intuito che ci fossero problemi con William, ma non voleva intromettersi.

Sarah rimase tutto il giorno a letto, ripensando ai momenti passati con Spike e piangendo ad ogni ricordo.

Il telefono squillò più volte, ma lei non rispose, temendo che fosse qualcuno dei suoi amici, preoccupato per l’accaduto della sera precedente, o peggio ancora Spike.

Poi arrivò la sera: Sarah era ancora a letto, quando sentì suonare il campanello, e face finta di nulla anche quando sentì sua madre che apriva la porta.

La sentì urlare qualcosa del tipo: - Lascia perdere. È meglio lasciarla stare per un po’.- accompagnata da dei passi affrettati su per le scale.

Spike entrò come una furia in camera sua, il fiato corto; Sarah si tirò su di scatto spaventata, ma contenta di vederlo.

I due ragazzi si guardarono per qualche istante, che ad entrambi sembrarono lunghissimi.

Poi la ragazza abbassò lo sguardo, e ricominciò a piangere.

Tutte quelle lacrime che credeva di aver esaurito, uscirono dai suoi occhi, facendo male al cuore di Spike, quello stesso cuore che non batteva più da due secoli

Il vampiro chiuse la porta dietro di se e si sedette sul bordo del letto.

Sarah lo guardò con gli occhi rossi, poi non riuscì più a trattenersi e si gettò tra le sue braccia.

Non riusciva ad odiarlo, non ci sarebbe mai riuscita; lo amava troppo.

Spike la strinse forte, cercando d’infondere in quell’abbraccio tutto l’amore che aveva.

- Sarah, tesoro. Perché fai così?- le chiese quando avvertì che i singhiozzi stavano diminuendo, sollevandogli il viso per guardarla negli occhi.

- Ti prego, amore. Non piangere.-

Guardò i suoi occhi lucidi e al loro interno vi lesse quell’amore che aveva letto milioni di volte e che lui le aveva sempre confermato.

Le lacrime ripresero a scendere, sentendosi una stupida.

- Spike. Finalmente ho capito. Harm aveva ragione.- disse gettandosi di nuovo tra le sue braccia.

- Cosa hai capito? Cosa c’entra Harm?-

- Io… non sono Buffy. Io non faccio parte del vostro gruppo. Ieri sera mentre vi guardavo chiacchierare, tutti insieme, ho visto il vero legame che c’è tra di voi. E io… non vi sono compresa.-

- Non è vero. Non dovresti nemmeno pensarle queste cose. Se Buffy è tornata, non vuol dire che noi non ti vogliamo più bene. Te ne vogliamo, così come ne vogliamo a Buffy.- le disse scuotendola.

Sarah lo guardò.

- L’ho visto.-

- Cosa l’hai visto?- le chiese incredulo lui.

- Il tuo sguardo. Il modo in cui la guardavi. La ami ancora. Non l’hai mai dimenticata.-

- Dannazione! Non è vero! Non è assolutamente vero. Non la amo, Sarah. Non più.- le disse infuriato, con le lacrime che gli rigavano le guance.

Anche la ragazza riprese a piangere.

Spike la strinse, e piansero insieme per alcuni minuti.

- Non la amo. Io amo te. E non ho mai smesso di farlo. Ieri sera quando ho rivisto Buffy, ho capito all’istante che non provo più niente per lei. Perché amo te, dannazione. Darei la mia non-vita per salvarti. Lo vuoi capire?- le urlò continuando a scuoterla.

Nemmeno lei capì il perché, ma credette subito alle sue parole.

Gli sorrise, anche se piangeva ancora, poi gli sussurrò tre semplici parole.

- William, ti amo.-

Lui la abbracciò nuovamente, così stretta da toglierle il respiro.

- Maledizione. Anche io ti amo. Perché non lo vuoi capire una volta per tutte?-

Rimasero in quella posizione per diversi minuti, cercando di calmarsi a vicenda.

- Scusami.- le disse improvvisamente lui in un sussurrò.

- Per cosa? Dovrei essere io a scusarmi.-

- No, invece. Ieri sera ti ho… trascurata. Quando ho rivisto Dawn ero così felice, che non ho pensato ai tuoi sentimenti. Potrai perdonarmi?-

- In fondo… l’ho già fatto. E poi ho capito ciò che lega te e Dawn, ed è una cosa bellissima.- lo rassicurò sorridendogli.

Anche lui le sorrise e le asciugò le lacrime.

- Rimani qui stanotte?-

- Certo.- le rispose con tutta la dolcezza che riservava sempre e solo a lei.

- Però mi devi fare una promessa.- le disse improvvisamente Spike, mentre si stendeva accanto a lei.

- Quale?-

- Domani riprendi gli allenamenti. Erano tutti preoccupati!… Buffy compresa.-

Sapere che tutti i suoi amici erano preoccupati per lei le diede una gioia infinita.

- Promesso.-

Si diedero un lungo bacio, prima di abbandonarsi abbracciati tra le braccia di Morfeo.

 

Quando arrivò, la mattina seguente, insieme a Spike, erano già tutti in palestra e appena la videro, si precipitarono verso di lei preoccupati.

- Tranquilli, sto bene. E chiedo scusa a tutti per la scenata dell’altra sera.- disse rivolgendo loro un sorriso smagliante.

- Oh, eravamo così preoccupati.- disse Faith stringendola forte.

- Faith, posso capire la tua preoccupazione, ma mi stai soffocando.-

- Ops, scusa.- le disse ritraendosi e arrossendo.

Poi vide la figura minuta di Buffy venirle incontro, e le rivolse un sorriso speciale.

- Sarah. Scusami per quello che ti ho detto l’altra sera. Il fatto è che… bè, in te ho rivisto un po’ me stessa agli inizi, e dal momento che io aveva paura, pensavo ne avessi anche tu. Perdonami.-

- Non devi chiedermi scusa. Posso capirti. E credimi: ho paura. Ma non voglio tirarmi indietro. Sono una cacciatrice, e come tale voglio fare il mio dovere.-

- Sono le identiche parole che ho detto io alle mia prima Apocalisse. Io e te abbiamo parecchie cose in comune.- le disse sorridendole.

Sarah rispose al sorriso, poi la strinse, come se fossero amiche da sempre.

- Bene. Ora che tutto è risolto, possiamo cominciare gli allenamenti.-

Sarah sbuffò, alzando gli occhi al cielo.

- Mamma mia, Wes. Nemmeno il tempo di respirare. A volte sei così noioso.- gli disse la cacciatrice dagli occhi azzurri.

- Già. Quasi quanto Giles.- ribatté quella dagli occhi verdi.

Poi entrambe si guardarono.

- Un Osservatore è sempre un Osservatore.- esclamarono all’unisono, scoppiando poi a ridere, seguite da tutti i presenti.

L’unico a non ridere fu Wesley, che arrossì vistosamente.

- Ma il capo è lui, quindi sarà meglio dargli ascolto.- disse Sarah cercando di salvarlo da quella situazione.

- Che ne dici di combattere contro di me?. le chiese Buffy.

Sarah fece un sorrisetto furbo, guardando Spike che le rivolse la stessa espressione.

- Perché no.- rispose mettendosi in posizione d’attacco.

E così cominciarono a danzare.

Spike rimase folgorato alla vista della donna che aveva amato e di quella che amava che ballavano in quella danza fatta di pugni e calci, ma che eseguita da loro aveva un fascino incredibile.

Quando si fermarono nessuna delle due aveva vinto o perso, ma entrambe erano sfinite.

- Devo dire che Faith ha tutti i motivi per elogiarti. Sei davvero in gamba.- le fece i complimenti Buffy con il fiato corto.

- Grazie. Ma il merito è tutto di Wes e degli altri. Senza di loro non ce l’avrei mai fatta.- rispose Sarah respirando a fatica.

- Smettila di fare la modesta. La verità è che tu sei molto in gamba e credo di avertelo ripetuto almeno un miliardo di volte.- le disse Faith aiutando entrambe ad alzarsi, dal momento che si erano accasciate a terra.

- Vero. Chiedo scusa, maestra.-

Faith le diede uno scappellotto sulla testa, e questo gesto fece ridere tutti i presenti.

- Piantala di fare la spiritosa. Anzi mi è venuta un’idea.-

- Aiuto.- esclamarono in coro le due cacciatrici bionde.

- State complottando contro di me voi due?-

Le due ragazze si guardarono sorridendo sornione, complici contro la bruna.

- Comunque sia, che ne dite di andare al Bronze questa sera?-

- Il Bronze? Qui a Los Angeles?- chiese Buffy stupita.

- Già. L’hanno riaperto qui dopo il crollo di Sunnydale.- le spiegò Sarah.

- Wow! Io ci sto. È moltissimo tempo che non mi scateno.- esclamò Buffy entusiasta.

- Ok. Allora ci troviamo là alle 9. Va bene?- chiese conferma Faith.

- Si, ma prima c’è la ronda.- dissero all’unisono Sarah e Buffy.

Le due ragazze si guardarono stupite, poi scoppiarono a ridere.

- Oh, no. Ora di fanatiche ne abbiamo due.- disse esasperato Spike, ridendo poi insieme agli altri.

Così tornarono tutti a casa e i buoni propositi di Sarah di allenarsi, andarono in fumo.

 

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Tranquille, non sono scappata in Congo… ma l’università e altri impegni vari, non mi hanno mai permesso di aggiornare.

Ok, lo ammetto, anche la voglia… ma sempre tutto causato da eventi vari. V.V

Alloraaaaaaa… il natale si avvicinaaaaa!!! Che bello!!! *.*

Io sento sempre tantissimo il clima natalizio… ^^

Vannagio: ma carissima, ben ritrovata. Tranquilla, come hai potuto vedere anche io ho fatto aspettare parecchio… ^///^ ma noi siamo donne super impegnate, no?? ;) sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto e che ti abbia soddisfatto il carattere di Sarah; e io che credevo di aver esagerato. Ma come vedi ora è tutto risolto e ci si può godere il ritorno di Buffy e Dawn. J quindi non mi resta che augurarti un buonissimo natale!!! (non credo di aggiornare ancora prima del nuovo anno) un bacioneeeeee

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Capitolo 20
*** Cap. 20 Finalmente c'incontriamo! ***


Cap. 20 Finalmente c'incontriamo!

Le scelte del destino

Cap. 20 Finalmente c’incontriamo!

 

Quella sera, dopo essersi preparata con moltissima cura, si diresse verso il cimitero in compagnia del suo vampiro.

Qui vi trovarono Buffy, che combatteva contro quattro dei loro nemici naturali; così Sarah si buttò nella mischia, aiutando la sua collega a sbarazzarsi dei quattro demoni.

Quando furono ormai polvere, la ragazza dagli occhi verdi si tolse la polvere dai jeans.

- Mi mancava tutto questo movimento.- esclamò sorridendo all’amica.

- Già. Aiuta a scaricarsi. Questo lavoro ha anche i suoi vantaggi.- disse quella dagli occhi azzurri, strizzando l’occhio e scoppiando a ridere.

Spike si avvicinò al punto in cui si trovavano i mucchietti di polvere.

- Quattro dei pochi che non ti stanno cercando.- disse rivolto a Sarah.

- Già.… ma stasera non ci voglio pensare. Voglio solo divertirmi.- esclamò la ragazza afferrando il braccio del vampiro.

- Esatto. E lo stesso vale per me.- disse Buffy, prendendogli l’altro braccio.

Spike le guardò entrambe, poi si diresse verso l’uscita del cimitero.

- Stasera sarò l’uomo più invidiato del locale.- disse sorridendo e facendo ridere le due ragazze.

Quando arrivarono al Bronze, trovarono gli altri al tavolo che li aspettavano.

Si divertirono un mondo, e le due cacciatrici bionde ballarono insieme quasi tutta la sera, tranne nel momento in cui Spike la trascinò via, reclamando un lento, mentre Buffy ballava con Angel.

Alle tre di notte decisero di uscire per tornare a casa: erano tutti sfiniti.

Stavano ridendo allegramente ad una battuta di Spike, quando le due bionde si bloccarono di colpo, avvertendo una presenza.

- Che c’è?- chiese preoccupato Angel, che si era sempre fidato dell’istinto delle cacciatrici.

- C’è qualcuno.- spiegò Sarah.

- Ma che brava. Vedo che la profezia era esatta. Sembri in gamba.- esclamò una voce maschile da un angolo buio.

Poi una figura alta e muscolosa uscì dall’oscurità, dirigendosi verso di loro.

- Guarda, guarda cos’abbiamo qui. Le due cacciatrici più potenti degli ultimi due secoli. Ma sono spiacente di dover deludere una delle due. Credimi Buffy, vorrei potermi divertire un po’ con te, ma non sei tu il mio bersaglio.- disse.

Era un bell’uomo, con i capelli scuri e gli occhi chiari; nessuno avrebbe mai sospettato che si trattasse di un demone.

Ma le due cacciatrici non si fecero ingannare.

- Marcus suppongo. Finalmente ci conosciamo.- disse Sarah mantenendo la calma.

- Supponi bene. Sono felice di poteri vedere di persona, Sarah. Sei bella. Proprio come mi avevano detto.-

Spike ringhiò facendo un passo verso di lui, ma fu fermato da Angel.

- Rilassati, vampiro. Non voglio portarmela a letto, ma solo ucciderla. Anche se come pensiero è molto allettante…- disse squadrando la ragazza da capo a piedi, con sguardo malizioso.

- Se provi a toccarla, io…- cominciò il vampiro biondo, ma fu bloccato da Sarah.

- Tranquillo, tesoro. Tu pensi davvero che mi farei mettere le mani addosso da te? Non mi conosci.- disse poi rivolta al demone, ridendo sarcastica.

Buffy la osservò attentamente: si era stupita della sua calma, calma che nemmeno lei aveva mai avuto veramente, ma la ragazza dagli occhi azzurri non stava bluffando.

O almeno così sembrava.

- La serata ormai me l’hai rovinata, quindi se vuoi batterti facciamolo subito, così ci togliamo il pensiero.- esclamò Sarah mettendosi in posizione d’attacco.

- Tranquilla, non voglio ancora ucciderti. Volevo solo conoscerti. Ma stai sicura che tornerò. Molto presto. Preparati.-

- Quando vuoi.- rispose la bionda con la solita tranquillità.

Il demone le sorrise, prima di scomparire in una nuvola di fumo.

- Stai a vedere che è un maghetto da quattro soldi.- disse Sarah scuotendo la testa.

- Non sottovalutarlo, Sarah. È un demone molto potente.- le disse Wesley.

- Non lo sto facendo Wes. So quello che faccio.- gli rispose e si diresse verso la strada principale, al fianco di Spike.

Buffy rimase immobile alcuni minuti: negli occhi della ragazza aveva letto una determinazione unica.

Sapeva sul serio ciò che faceva e più che una novellina sembrava una cacciatrice in carica da anni.

Tornarono tutti a casa, dandosi appuntamento il giorno dopo, in palestra.

Quando Sarah fu sotto le coperte, scoppiò a piangere, e la paura l’assalì, stringendole lo stomaco in una morsa dolorosa.

 

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Eccomi qui dopo le vacanze; lo so è un capitoletto mooooolto corto, ma serviva ad introdurre Marcus.

Che finalmente si è fatto vedere; cosa ne pensate? ;)

Tornando ad argomenti più interessanti… BUON ANNOOOOO!!! ^^
Come avete passato il vostro capodanno???
J

Il mio  è stato il più bello che abbia mai trascorso.. per una serie di cose. ;)

Però devo ammettere che quest’anno non ho sentito poi così tanto il natale. -.-

Ma sapete cosa vi dico???

Che ora ho proprio voglia di… ESTATEEEEE!!!!

Non avete idea di che stress è continuare a pensarci.

Soprattutto in questo periodo che sto studiando, visto che lunedì inizio il tour de force degli esami. -.-

Vannagio: ma carissima, che piacere leggere le tue recensioni. ^^ come sono andate le vacanze?? Eh, lo so che ci metto sempre un po’, ma l’università e il moroso mi distruggono. XD hihihi!! Forse un pochino, ma considerando che stiamo parlando di Spike, è stato dolce. ^^ già, ora sono diventate amiche e combatteranno insieme. Come vedi finalmente è apparso il nemico; ora si entra nel vivo della storia. ;) un bacione e buon anno!! ^^

Laura the vampire slayer: wow, una nuova lettrice! ^^ sono contenta che ti piaccia la storia e anche il personaggio di Sarah. J hihihi! Hai ragione, ma odio essere ripetitiva con i nomi. Comunque quando uso “la bionda cerco sempre di farlo quando prima ho detto il nome. Altrimenti uso il colore degli occhi. J continua a seguirmi. Un bacione e buon anno!! ^^

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Capitolo 21
*** Cap. 21 Confidenze e minacce ***


Cap. 21 Confidenze e minacce

Le scelte del destino

Cap. 21 Confidenze e minacce

 

Sarah rimase a letto fino a tardi, riflettendo su ciò che era successo la sera precedente.

Finalmente aveva incontrato il suo nemico: ora almeno sapeva di chi doveva avere paura.

Paura.

Già, la sera precedente, quando se l’era trovato davanti non aveva provato paura, e si era stupita lei stessa di questo, ma appena era arrivata a casa...

Fu destata dai suoi pensieri dal suono del campanello, interrotto da sua madre che aveva aperto la porta.

Sentì che parlava allegramente con qualcuno, poi dei passi su per le scale; bussarono alla porta.

- Avanti.-

Una testa bionda fece capolino.

- Buongiorno tesoro.- la salutò allegramente Spike.

- Buongiorno.-

Il vampiro biondo si avvicinò al letto e la baciò con dolcezza.

- Come ti senti?- le chiese poi sedendosi accanto a lei.

- Bene. Da una parte sapere che faccia ha il mio nemico mi aiuta.-

Lui la guardò con amore, sorridendo.

- Perché mi guardi così?-

- Perché sei bella.-

La bionda arrossì vistosamente, suscitando il divertimento del ragazzo che la baciò.

- Allora sei sicura di star bene?-

- Sicura. Stai tranquillo.-

- Ok. Allora io vado. Ho qualche commissione da fare per conto di Angel. Ci vediamo oggi in palestra, ok?-

- Ok. Ciao Will.-

Spike le diede un ultimo bacio per poi andarsene.

Sarah tornò seria; aveva cercato in tutti i modi di tranquillizzare l’uomo che amava, chissà se era riuscita ad ingannarlo.

Non voleva farlo preoccupare, ma la verità era che aveva paura.

Quel pomeriggio si diresse verso la Wolfram & Hart per gli allenamenti.

Come al solito prese con se un paletto di legno, Mr. Punta come amava chiamarlo Buffy.

Quel giorno stava più all’erta del solito: Marcus aveva detto che sarebbe tornato, ma non aveva specificato quando.

Arrivata in palestra vi trovò tutti.

- Buongiorno gente. Novità?.-

- No, nessuna. A parte il fatto che abbiamo scoperto che Marcus può assumere diverse forme.- le rispose Wesley.

- Ah, quindi il mio nemico non è quell’uomo così affascinante? Peccato.- disse, guadagnandosi un’occhiataccia da parte di Spike e arrossendo.

- Quindi in poche parole, si comporta più o meno come il Primo?- chiese poi, cercando di cambiare discorso.

- In un certo senso. Ma lui prende le sembianze che vuole e non delle persone morte. Inoltre devo ancora capire chi tra i due è più potente.- le rispose Buffy.

- Bè, lo scopriremo. Per ora concentriamoci sugli allenamenti.-

Quel giorno presero stranamente più sul serio del solito l’allenamento, forse perché tutti sentivano che il momento della battaglia finale si avvicinava.

Quando finirono Buffy si avvicinò a Sarah.

- Hai impegni domani a pranzo?-

La ragazza dagli occhi azzurri la guadò stupita.

- No, perché?-

- Niente, ho voglia di fare due chiacchiere con te.-

- D’accordo. Facciamo così, vieni all’università, perché domani ho anche le lezioni pomeridiane. Ci mangiamo un boccone veloce e parliamo, ok?-

- Perfetto. Allora ci vediamo domani.- e dopo aver salutato tutti, se ne andò.

Il giorno dopo, alla fine delle lezione, Sarah aspettò l’arrivo di Buffy fuori dal cancello; quando finalmente arrivò si diressero alla mensa e presero qualcosa da mangiare.

- Il cibo delle mense lascia sempre molto a desiderare.- commentò Buffy guardando il suo pranzo con un po’ di disgusto.

- Già. Allora, di cosa volevi parlarmi?- le chiese un po’ preoccupata, assaggiando il primo boccone.

- Come ti senti?- le chiese la cacciatrice dagli occhi verdi, scrutandola con preoccupazione e giocherellando con il cibo nel suo piatto.

- Tranquilla, sto bene. Davvero.-

- D’accordo, ti credo. Comunque… voglio dirti che sarò con te nella battaglia.-

Sarah rischiò di strozzarsi con una foglia d’insalata, mentre alzava gli occhi dal suo pranzo, fissandoli in quelli di Buffy.

- Buffy, ne sei sicura? Ora hai una vita normale. Io, Faith e gli altri ce la caveremo. Non sei obbligata a…-

- Ne sono sicura. La mia non sarà mai una vita normale, fino a quando ci saranno demoni come Marcus in circolazione. Non voglio portarti via la missione o cose del genere. Voglio solo esserti utile: una cacciatrice in più ti sarà d’aiuto.- le disse sorridendole.

- Non l’ho certo pensato e accetto molto volentieri il tuo aiuto. Tu sei molto più esperta di me, e questo mi sarà di grande aiuto.- le disse sorridendole.

Mangiarono in silenzio per qualche minuto, poi Buffy riprese la parola.

- Ho saputo che quest’inverno tra te, Spike ed Angel c’è stato qualche… problema. Angel si è… innamorato di te.- disse, pronunciando con fatica le ultime 3 parole.

Sarah la scrutò attentamente: nei suoi occhi vide una punta di gelosia nei confronti del vampiro moro.

La cacciatrice credeva che ormai Sarah avesse preso il suo posto.

- Oh, credo che ormai gli sia passata. Penso sia stato un momento di debolezza, tutto qui. Una… cottarella, diciamo.- disse ridendo, come se il vampiro si trovasse negli anni della sua adolescenza.

Ma la ragazza dagli occhi azzurri si rese conto di non averla convinta del tutto.

- Buffy, se pensi che io abbia preso il tuo posto nel cuore degli altri, Angel compreso, non è così.-

Buffy la guardò stupita: sembrava quasi che le avesse letto nel pensiero.

- Quando sei tornata, pensavo la stessa cosa, di essermi illusa di aver preso il tuo posto, cosa che non volevo accadesse, credendo di averlo voluto involontariamente. Ma non è così. Il tuo posto nei cuori di tutti è intoccabile. Semplicemente ho cercato di crearmi un posticino tutto mio, e come dice sempre Spike, forse ci sono riuscita. Ma non ho occupato il tuo.-

Negli occhi dell’altra bionda vide una scintilla di felicità, che però si spense quasi subito.

- Sei ancora innamorata di Angel, vero?- le chiese Sarah all’improvviso.

- Si capisce così tanto?-

- No, ma sono una buona osservatrice. E, anche se non ti sembra, ti conosco bene.-

- Già, me n’ero dimenticata.- rispose Buffy sorridendo, ricordandosi del piccolo dettaglio che caratterizzava l’amica.

- Comunque stai tranquilla. Angel non è più innamorato di me. Forse non lo è mai stato. Io credo che in me vedesse una seconda Buffy. Ma è cascato male, dal momento che nel mio cuore c’è solo un certo vampiro biondo.-

Risero insieme, alleggerendo la tensione.

- Ma sono certa che ora che ti ha ritrovato, non vorrà più lasciarti andare.-

- Vorrei tanto esserne sicura anche io, ma credo che i sentimenti di Angel per me si siamo sopiti da tempo.-

- Oh, Buffy, cerca di essere ottimista una volta tanto. Scommetto che entro una settimana tu e il bel vampiro tenebroso sarete di nuovo una coppia.-

Buffy sorrise, con una nuova luce di speranza negli occhi.

- Grazie.-

- Ma figurati. Sono contenta di fare da consulente matrimoniale per la mia eroina.-

Buffy rise.

- A parte gli scherzi, se hai bisogno di parlare, io sono una buona ascoltatrice.-

La ragazza dagli occhi verdi le sorrise con riconoscenza.

- Ora sarà maglio che vada. Ci vediamo domani.-

Così Buffy se ne andò e Sarah potè tornare alla sua tortura universitaria.

 

Quella sera si diresse da sola verso il cimitero; era il suo turno di ronda e aveva proprio voglia di sgranchirsi un po’.

Passeggiò tra le lapidi riflettendo su ciò che le aveva detto Buffy quella mattina, ma senza abbassare mai la guardia.

All’improvviso si sentì afferrare alle spalle: con uno scatto felino si liberò dell’aggressore scaraventandolo lontano.

- Ehi, la mamma non ti ha insegnato che non si attacca alle spalle?-

- Sai, tesoro, sono secoli che non parlo con mamma.-

- Davvero? Che figlio snaturato.- e si scagliò contro il vampiro.

Riuscì a polverizzarlo, ma venne circondata da altri 10.

- Ehi, così non vale.-

- La signorina ha ragione. Non siate maleducati.- rispose una voce dietro il muro di demoni.

Lo stesso uomo che si era identificato come Marcus si fece largo tra i vampiri.

- Sei monotono. Mi hanno detto che puoi cambiare aspetto. Perché non usi un po’ di fantasia?-

- Vedo che ti sei informata bene. Brava.-

- Bè, come si dice “Conosci bene il tuo nemico”.-

- Più che giusto.- le ripose sorridendole.

Si studiarono per alcuni minuti, poi vedendo che Marcus non accennava ad aprire bocca, Sarah decise di intervenire.

- Se sei venuto qui per uccidermi, ti consiglio di provarci subito. Non ho tempo da perdere io.-

- Oh, ma io non sono venuto per ucciderti. Non ancora almeno. Te l’ho detto: prima voglio divertirmi un po’.-

La guardò  nuovamente con quell’aria maliziosa, che ormai lo caratterizzava, facendole venire i brividi lungo la schiena.

Ma non lo diede a vedere.

- Quindi cosa vuoi fare? Combattere?- disse mettendosi in posizione di combattimento.

- No, non ne ho molta voglia stasera. E poi ho un altro modo per divertirmi.-

E con questo scomparve in una nuvola di fumo, portando con se gli altri vampiri.

Sarah rimase immobile: temeva di sapere la sua idea di divertimento, ma sperava con tutto il cuore di sbagliarsi.

Decise di tornare a casa: per quella sera aveva fatto già abbastanza incontri spiacevoli.

Il giorno seguente si recò in palestra come tutti i giorni.

Lungo la via che portava alla Wolfram & Hart, Sarah ne approfittò per riflettere sulle parole di Marcus: quello sguardo malizioso e le sue idee malsane non la tranquillizzavano molto.

Poi sentì un fruscio dietro di se e con una scatto estrasse Mr. Punta.

Si voltò con il paletto sollevato pronta ad affondarlo nel petto del suo assalitore.

- Ehi. Vacci piano con quel coso.- le disse Spike spostandosi di lato.

La bionda si fermò appena in tempo rendendosi conto che aveva davanti il vampiro biondo.

- William.- esclamò.

- Già, proprio io. Avevi voglia di rimanere single?- la prese in giro lui.

Sarah tirò un sospiro di sollievo; per un momento aveva temuto si trattasse proprio del suo nemico.

- Così impari ad apparirmi alle spalle senza preavviso.- disse riponendo il paletto nella tasca dei jeans.

- Ah, adesso è colpa mia?- rispose mettendo il broncio.

La ragazza sorrise divertita.

- Dai, stupidotto, vieni qui.- e lo baciò con trasporto.

- Allora, così va maglio?-

- Molto meglio.- disse lui con sguardo malizioso e baciandola nuovamente.

- Dai, basta o in palestra ci daranno per dispersi.-

Sarah si allontanò da lui causando un nuovo broncio; così si avvicinò nuovamente e gli sussurrò in un orecchio.

- Se fai il bravo, stasera doppia razione.-

Come aveva immaginato, Spike si riprese subito e si avviarono verso la palestra.

- Allora, come è andata ieri sera la ronda.- le chiese lui abbracciandola.

Sarah si irrigidì alla richiesta, ma optò per il silenzio: non voleva farlo preoccupare.

- Oh, tutto bene. I soliti vampiri noiosi.-

- Nessuna traccia di Marcus?-

- Nessuna.- rispose dopo un momento di esitazione.

Quando arrivarono alla sede, incontrarono Wes e Faith lungo le scale.

- Ehi, già qui?- le chiese Wesley  stupito.

- Già, pensavo di iniziare un po’ prima.-

Quando si trovarono davanti alla porta della palestra, sentirono alcune risate provenire dall’interno.

Aprirono piano la porta: dentro vi erano Angel e Buffy, il primo che faceva il solletico alla seconda.

- Ehm, ehm… non vorremmo interrompere le vostre effusioni, ma qui dovremmo allenarci.- disse Spike attirando l’attenzione dei due ragazzi.

Il vampiro e la cacciatrice si allontanarono imbarazzati.

La bionda guardò Sarah, arrossendo, e questa le rispose con un sorriso e strizzando l’occhio: a quanto pareva ciò che aveva predetto si stava realizzando.

 

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Ehm, ehm.. no, non sono scappata e nemmeno mi sono persa. v.v

Basterà una sola parola per giustificarmi: università! -.-

Sono stata impegnatissima con lo studio fino a ieri mattina, ma prometto che d’ora in poi sarò più presente. >.<

Allora, che dire… Marcus si è rifatto vivo e le sue intenzioni sono sembrano proprio.. buonissime. O.o

Che dite, Sarah ha fatto bene a tenerlo nascosto a Spike??

Mah, si potrà scoprire solo continuando a leggere la storia. :P

Laura the vampire slayer: sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto e spero valga lo stesso anche per questo. ;) vero, non sarebbe umana, ma essendo comunque una ragazza “speciale” deve affrontare le sue paure, come ha sempre fatto Buffy. ;) continua a seguirmi. Un bacione J

Vannagio: ahahahah!! In effetti il rischio potrebbe sembrare quello della seduzione, ma puoi stare tranquilla, non succederà. ;) anche se Marcus riuscirà a guadagnare ciò che vuole, in una maniera o nell’altra. Meno male, temevo risultasse troppo “snob”  per la sua sicurezza davanti al nemico, anche se nel suo letto la debolezza ha avuto il sopravvento. Ora la paura aumenta, viste le ultime minacce. Continua a seguirmi, mi raccomando… mi fa un sacco piacere. ;) un bacione! J

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Capitolo 22
*** Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi ***


Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi

Le scelte del destino

Cap. 22 Ingiustizie e salvataggi

 

Quella sera gli allenamenti finirono più tardi del previsto.

Sarah salutò gli altri e si diresse verso casa, pensando con sollievo che quella sera non era il suo turno di ronda.

Non era lontana dal cimitero, quando sentì un fruscio dietro di se.

Si voltò di scatto;  un vampiro con le zanne sguainate le si era parato davanti.

- Ehi, non è il mio turno stasera. Perché non te ne ritorni a casa e aspetti la mia collega?-

- Perché non voglio combattere.- rispose avvicinandosi.

- E allora cosa vuoi? Prendere un caffè?- chiese sarcasticamente, estraendo un paletto.

- No, portarti dal mio padrone.- e così dicendo estrasse uno strano oggetto con il quale, dopo essersi portato alle spalle della ragazza stupita, la tramortì con una scarica elettrica.

Quando si riprese le ci vollero alcuni secondi per capire dove si trovava, ma presto si rese conto di non conoscere quel luogo.

Si guardò intorno: si trovava in una lussuosa stanza, probabilmente in una grande palazzo, arredata con mobili in marmo e grandi drappi rossi.

- La mia dimora è di tuo gradimento, Cacciatrice?-

Marcus uscì da un angolo scuro, avvicinandosi alla ragazza.

- Troppo rosso.- rispose alzando le spalle, cercando di mantenere la calma.

- Vedi, l’ho scelto perché è il colore della passione, ma anche del sangue.- rispose l’altro, passandosi la lingua sulle labbra.

La bionda lo guardò con odio, intuendo improvvisamente quali fossero le sue intenzioni.

- Non guardarmi così. Te l’avevo detto che volevo divertirmi un po’ con te. Ed è quello che farò.-

- E cosa ti fa pensare che io accetterò di mia spontanea volontà?-

- Ma io non pretendo questo. Anzi… mi eccito di più se la mia preda si agita.-

Con un balzo Sarah scese dal tavolo su cui era sdraiata e corse verso l’uscita, ma con un semplice gesto della mano, il demone la scaraventò di nuovo sul letto, immobilizzandole le braccia.

- Oh, forse non ti avevo avvertita. Vedi, padroneggio molto bene anche le arti magiche. Sai, essendo un vampiro antico…-

- L’avevo intuito.- rispose la cacciatrice con rancore, cercando di liberarsi, ma senza risultato.

Marcus si avvicinò a lei con sguardo malizioso.

Presto l’odio di Sarah si trasformò in terrore; il demone dovette accorgersene, perché sul suo viso si disegnò un sorriso di trionfo.

- Vedo che il terrore si sta impadronendo di te. Non devi. Sono sicuro che ti piacerà.-

Si sedette sul letto accanto a lei e con un rapido gesto della mano, le strappò la camicetta, lasciandola nuda davanti ai suoi occhi.

- Quel vampiro è proprio un’egoista. Tenersi tutto questo ben di dio solo per se...- commentò percorrendo con un dito tutto il suo busto, fino al collo.

- Non mi toccare.- gli urlo, divincolandosi.

- No, tesoro. Stai ferma. Sarà più bello anche per te.-

Il demone le passò una mano sul ventre.

Sarah cercò di sferrargli un calcio, ma Marcus le immobilizzò anche le gambe.

- Amore, non devi fare questi scherzetti con me. Non funzionano.-

- Spike verrà a salvarmi.-

- Certo, se riuscirà a trovarti.- rispose ridendo.

Ora la bionda era davvero terrorizzata.

Il demone la privò di tutti i suoi indumenti, senza che Sarah glielo potesse impedire.

- Proprio come immaginavo: sei bellissima. Ora capisco perché quel vampiro è passato della parte dei buoni.-

- William è passato dalla parte dei buoni perché è cambiato.-

Marcus la guardò come se la vedesse per la prima volta.

- Se è questo che ti piace credere…-

Passò una mano sui suoi seni, mentre ancora la fissava estasiato.

Poi si alzò e si avvicinò al tavolino poco distante dal letto, sollevandone una siringa.

- La vedi questa? Al suo interno vi è un liquido speciale, preparato da me, che iniettato nel tuo corpo ti farà ubbidire a qualunque cosa io ti dirò. Sarai in mio potere.-

Senza aggiungere altro e senza che Sarah potesse opporre resistenza, affondò l’ago nel suo corpo, dove il liquido di colore rosso scomparve.

Calde lacrime cominciarono a scenderle lungo il viso: si era resa conto che avrebbe tradito l’amore della sua vita, senza poter fare nulla per impedirlo.

Così fece tutto ciò che lui le chiedeva di far, procurandogli quel piacere che lui tanto bramava e sentendo dolore ogni volta che lui la toccava.

Quando alla fine lui la prese, la sua anima e il suo cuore le facevano più male del suo corpo, che in quel momento stava ricevendo quella brutalità.

Quando finalmente raggiunse l’apice, il demone di lasciò cadere sfinito su di lei; quando ebbe ripreso fiato, si alzò con un sorriso trionfante.

- Sei stata brava. Ora però ti devo lasciare sola, ho qualche faccenda da sbrigare. Riposati.- e dopo averle posato un bacio sulla fronte, uscì dalla stanza.

Quando sparì dalla sua vista, Sarah scoppiò in lacrime raggomitolandosi su se stessa, pensando a Spike e a ciò che aveva appena fatto.

Poi, piano piano sprofondò in un sonno profondo, dominato dagli incubi.

 

In quello stesso istante, Spike si stava dirigendo verso la sua cripta, pensando a Sarah: temeva che, nonostante gli avesse assicurato di stare bene, in realtà ci fosse qualcosa di cui non voleva parlargli.

Quando sentì dei movimenti dietro di sé, si voltò furtivo.

- Guardate un po’ chi c’è. Sai ti stavo proprio cercando.- gli disse Marcus uscendo dall’oscurità.

- Cosa vuoi?.- gli chiese ringhiando.

- Ehi, cos’è tutto questo rancore. Volevo semplicemente dirti che ho qualcosa che ti appartiene.-

Il pensiero di Spike andò subito a Sarah.

- Devo proprio dire che la tua ragazza è una compagna di letto divina.- aggiunse l’altro con sguardo trionfante.

- Cosa le hai fatto?- ringhiò Spike trasformandosi e gettandosi su di lui con tutte le furie.

- Ehi, calmati, cagnolino.- gli ordinò bloccandolo con la magia.

- In fondo lei non sembrava intenzionata a lamentarsi. Anzi direi che le è piaciuto parecchio.-

Marcus scoppiò a ridere, e scomparve in una nuvola di fumo.

Quando fu libero dall’incantesimo, il vampiro cadde a terra disperato: la sua Sarah era in balia di quel mostro e da quanto aveva capito l’aveva obbligata a ….

Non riuscì nemmeno a terminare il pensiero e, ritrovata la forza, si mise a correre in direzione della  Wolfram & Hart.

 

Quando spalancò la porta della palestra per sua fortuna vi trovò ancora tutti.

- Ehi, Spike. Che è successo? - gli chiese Angel preoccupato, vedendolo ansimante.

- Sarah…. Marcus… L’ha presa.-

- Cosa?- gridarono tutti all’unisono.

- Spike, calmati. Raccontaci cosa è successo.- gli disse Buffy facendolo sedere su una sedia.

- Stavo… tornando alla cripta, quando ho incontrato… Marcus. Lui mi ha… mi ha detto che aveva qualcosa che mi apparteneva… ho capito immediatamente che si trattava di Sarah… e da quanto ho capito, l’ha costretta a fare… delle cose, contro la sua volontà.- spiegò il vampiro biondo con il fiato corto, lasciando immaginare agli altri a cosa si riferisse.

- Oh mio dio. È spaventoso.- esclamò Cordelia coprendosi la bocca con le mani.

- Dobbiamo assolutamente trovarla. Spike, Marcus ti ha detto dove l’ha portata?- gli chiese Wes.

Il vampiro fece cenno di no con la testa, mentre si passava le mani tra i capelli, disperato.

- Qui ci vuole un incantesimo di Willow. La chiamo subito.- esclamò Faith estraendo il cellulare.

- Avanti, Spike. Calmati. La troveremo, stai tranquillo.- cercò di rassicurarlo Buffy.

- È colpa mia. Non le sono stato abbastanza vicino. Se l’avessi accompagnata, tutto questo non sarebbe successo.- esclamò il biondo.

- Non è vero, Spike.- lo rimproverò la bionda scuotendolo.

Lui la guardò.

- Non è colpa tua se Sarah è stata fatta prigioniera. Non è colpa di nessuno. Adesso Willow la troverà e l’andremo a salvare tutti insieme, ok? -

Spike la guardò un po’ sbalordito, poi annuì: per anni aveva desiderato quel rapporto con lei e ancora in quel momento si stupiva di quanto le cose tra di loro fossero cambiate.

Pochi minuti dopo Willow arrivò e recitò l’incantesimo.

- L’ho trovata.- esclamò all’improvviso, spalancando gli occhi, e si precipitò fuori dall’edificio, con gli altri alle calcagna.

Finalmente arrivarono davanti ad un grande palazzo.

- Deve trovarsi in una di queste stanze.- li avvertì la rossa, indicando l’alto edificio.

- Molto bene. Muoviamoci.- ordinò Spike, ed entrò per primo, subito seguito da tutti.

Stai tranquilla, amore. Ti troverò. E la farò pagare a quel bastardo, pensò il vampiro mentre si scagliava sulla prima sentinella che trovarono sulla loro strada.

Sarah era ancora nella solita stanza, rannicchiata sul letto con solo una vestaglia addosso.

Marcus, con suo grande sollievo, non era tornato, ma temeva che l’avrebbe fatto troppo presto.

Improvvisamente sentì come una vibrazione dentro di se.

- Spike.- sussurrò stupita, sollevandosi a sedere; lo sentiva, era vicinissimo.

Pensò subito che la stava venendo a salvare, poi si ricordò che lui non aveva la minima idea di dove lei si trovasse, così si risdraiò, rassegnata.

Intanto i suoi amici si stavano battendo con ardore contro gli scagnozzi di Marcus, per raggiungere la sua camera.

Finalmente trovarono l’ultima; Spike, capendo che era lì che si trovava la ragazza, si scagliò contro le guardie con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Stava combattendo contro una di loro, quando Buffy gli venne in aiuto.

- Vai da lei. Qui ci pensiamo noi.- gli disse sorridendo.

Il vampiro le rivolse un sorriso di gratitudine e si diresse verso la porta.

Sul suo cammino incontrò solo un demone, che polverizzò, poi spalancò la porta.

Sarah, che era ancora su letto, si alzò di scatto a sedere sentendo tutto quel trambusto, poi finalmente lo vide.

- Spike!- urlò.

- Sarah!-

Il vampiro le corse incontro e l’abbracciò forte, mentre la cacciatrice scoppiava in lacrime.

- Sono qui, amore. È tutto finito. Non ti lascerò più sola. Te lo prometto.-

Si abbracciarono a lungo, poi le diede un bacio pieno d’amore per rassicurarla.

Quando i singhiozzi cominciarono a diminuire, Spike la prese in braccio e uscì dalla stanza.

- L’ho trovata. Andiamocene.- urlò rivolto agli altri.

Quando tutti videro che la bionda era salva tra le sue braccia, si precipitarono fuori dal palazzo e si diressero verso casa.

 

Decisero di portarla a casa di Willow, dal momento che a casa di Sarah c’era sua madre.

La adagiarono sul divano: era svenuta, forse per la troppa emozione, e tutti aspettarono che si risvegliasse.

Finalmente dopo un quarto d’ora, la bionda cominciò a muoversi e a chiamare Spike.

- Sono qui, amore.- la rassicurò andandole accanto.

Finalmente aprì del tutto gli occhi e quando si rese conto di essere al sicuro, scoppiò a piangere, abbracciando forte il vampiro.

- Spike. Mi dispiace, io… non volevo. Mi ha obbligato….io.. davvero non volevo.- disse tra le lacrime.

- Lo so, amore, lo so. Non importa. Va tutto bene. Ora quello che conta è che sei al sicuro.-

- No, tu non capisci. Io…- Sarah si allontanò da lui e lo guardò.

- Io… sono andata a letto con lui.- e scoppiò di nuovo a piangere, nascondendo il viso tra le mani, non riuscendo a guardarlo in faccia.

Spike rimase immobile, pietrificato dalla notizia: la sua Sarah aveva fatto…

- Non importa amore. Quello che mi interessa adesso è che tu sia qui con me, al sicuro.-

Sarah lo guardò stupita, piangendo sempre più forte e abbracciandolo.

- Forse è meglio che si distenda meglio sul letto. Sarà più comoda. Portala in camera mia.- disse Willow a Spike.

- Grazie Will.- e si alzò dirigendosi verso la stanza della strega.

Chiuse la porta dietro di sé e adagiò la ragazza sulle coperte.

- Su, calmati ora.- le disse con voce dolce.

Sarah cercò di asciugarsi le lacrime e lo guardò negli occhi.

- Non sei arrabbiato con me? Sono andata a letto con un altro uomo.-

- Quello non era un uomo.. e poi sono sicuro che ti ha obbligata. Non l’hai fatto di tua spontanea volontà… giusto? - chiese guardandola a sua volta, cercando conferma.

Sarah annuì, facendo tirare un sospiro di sollievo al vampiro biondo.

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, riflettendo.

- Lui…- iniziò Sarah, facendo sollevare la testa a Spike.

Lui le prese una mano, incitandola a continuare.

- Lui… mi ha iniettato un siero… un liquido che mi faceva ubbidire a ciò che mi ordinava lui, contro la mia volontà. Io… non volevo andare a letto con lui. Io…. Non ti avrei mai tradito.-

- Oh, amore. Devi aver passato dei momenti terribili.- le disse abbracciandola, mentre lei scoppiava ancora a piangere.

La bionda annuì, singhiozzando sul suo petto.

- Ma ora è tutto finito. Quel bastardo… Gliela farò pagare.- disse digrignando i denti.

- Ma ora riposati. Hai bisogno di dormire un po’.-

- Resti qui con me?-

- Certo.-

- William? Mi ami?-

- Con tutto me stesso, amore.-

- Anche io ti amo. Non dimenticarlo mai.-

Spike la guardò sorridendo, dandole un bacio in fronte.

Così entrambi si sdraiarono, l’uno accanto all’altra, e presto si lasciarono andare tra le braccia di Morfeo.

 

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Perdono, perdono, perdono!!!!! >.<

Lo so, sono quasi 2 mesi che non aggiorno, ma posso giustificarmi con una sola parola: UNIVERSITà!!!!!! -.-

Però ora sono tornata, e prometto (anzi, meglio dire spero -.-) di non abbandonarvi più per così tanto tempo! L

Alloraaaaaa… che dire????

Marcus è uno s*****o, dico bene??? V.V

Ma Spike è giunto in soccorso alla nostra cacciatrice, per fortuna; un vero eroe!! *.*

Ora però Sarah dovrà vendicarsi in un qualche modo.. ma c’è ancora tempo!!

Altre cose dovranno accadere. ;)

Cambiando discorso…è arrivata la primavera!!!! *.*

E con lei il caldo!!!! ^^

Peccato che arriveranno anche gli esami. -.- ufffffffffffffffffffff!!!! L

Laura the vampire slayer: Buffy ed Angel, dici??? Mmmmh. Chissà…  ;) diciamo che Sarah ci metterà lo zampino. ;) Hai ragione, certe cose non si dovrebbero nascondere alla persona che si ama, ma anche Sarah a volte di trova in difficoltà con tutto quello che le succede, e ci tiene a non far preoccupare Spike. Anche se in  questo capitolo non ci riesce molto bene. -.- scusami se ho “deluso” le tue “aspettative” di aggiornare in fretta, ma ti giuro che non è colpa mia. >.< spero di poter rimediare. Un bacione!! :*

Vannagio: carissima!!! Sono io che devo chiederti scusa x il MIO di ritardo!!  -.- sono contenta che trovi Sarah sempre realistica: la mia paura è proprio quella di rendere i miei personaggi troppo fittizi, ma le tue parole mi tirano su il morale. ^^ già, Angel e  Buffy si stanno riavvicinando, ma chissà cosa li aspetta ancora. :P lo so, sono una stronzetta a dire così. XDXD già comincia a combinarne delle “belle”… -.- e chissà che altro riserverà a Sarah e gli altri. Un bacione grandeeee!! :*

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Capitolo 23
*** Cap. 23 Attacchi e... un bacio ***


Cap. 23 Attacchi e... un bacio

Le scelte del destino

Cap. 23 Attacchi e… un bacio

 

Trascorsero alcuni giorni prima che Sarah si riprendesse completamente; su ordine di Spike, Wes aveva accettato di interrompere gli allenamenti per un paio di giorni.

La cacciatrice però, nonostante tutto, si era ripresa velocemente, grazie alla vicinanza del suo vampiro.

- Tesoro, forse è meglio che ti riposi ancora un po’.- cercò di convincerla il biondo, il quarto giorno dall’incontro con Marcus.

- William, sono passati 4 giorni, ormai mi sono ripresa.-

- Sarah, hai subito… uno stupro.-

Faticava ancora a pronunciare quella parola, ma sapevano entrambi che era proprio ciò che era successo.

- Lo so. Ma adesso sto bene e se non riprendo gli allenamenti quando lo incontrerò di nuovo non sarò pronta.-

Spike la guardò negli occhi, poi abbassò lo sguardo.

- Ehi. Sto bene davvero.- gli ripeté la giovane, accarezzandogli una guancia.

Lui sollevò gli occhi e le sorrise, poi disse: - D’accordo, ma promettimi che non ti affaticherai.-

- Va bene. Promesso.- accettò, stampandogli un bacio sulle labbra.

Così il pomeriggio, Sarah e il vampiro, che si rifiutava di lasciarla da sola anche solo per un secondo, si diressero alla palestra della W&H.

Quando arrivarono erano tutti presenti.

- Ciao piccola, come ti senti?- le chiese Faith abbracciandola.

- Meglio, grazie.- le rispose, rispondendo alla stretta.

Si avvicinò agli altri che la salutarono con calore: era riconoscente a tutti loro, le erano stati vicini per tutto il tempo.

- Sarah, io… mi dispiace… a me non era mai capitato…- le disse improvvisamente Buffy, con le lacrime agli occhi.

- Tesoro, non ti devi preoccupare. Non è stata colpa tua. Poteva capitare a chiunque.- cercò di tranquillizzarla, stringendola tra le braccia.

Cominciò a piangere: Sarah si scambiò uno sguardo con Angel.

Che cosa le era accaduto?

Dopo pochi minuti si riprese e si staccò dall’amica.

- Scusa, io non so cosa mi sia preso…-

- Tranquilla. Ti sei sfogata. Tutta colpa della tensione pre-battaglia.-

- Ma con il Primo non mi è successo, e nemmeno con Glory…- fece notare la cacciatrice dagli occhi verdi, asciugandosi le lacrime.

- Forse quello che è successo a Sarah ti ha scosso un po’ e sei crollata. È una cosa normale.- le disse il vampiro moro, mettendole un braccio intorno alle spalle.

Buffy gli sorrise riconoscente, con gli occhi ancora umidi.

L’altra bionda, vedendo quel momento di intimità tra i due, sorrise e si allontanò, avvicinandosi a Wesley.

- Sono pronta per ricominciare.- gli disse.

- Sicura?-

- Al cento per cento.-

Così, quando anche Buffy si fu ripresa, cominciarono gli allenamenti.

Tutti quanti cercarono di essere delicati e quando Sarah se ne accorse si irritò.

- Si può sapere che vi prende?-

Tutti si guardarono un po’ stupiti, un po’ imbarazzati.

- Sono stata stuprata, non sono in punto di morte. Volete metterci un po’ più di grinta?-

Tutti la guardarono sorpresi: parlava come se non le fosse successo nulla.

Quella ragazza non avrebbe mai finito di stupirli.

Spike, Angel, Buffy e Faith, che stavano combattendo contro di lei, si guardarono annuendo, poi ripartirono all’attacco, più determinati.

- Oh, ora vi riconosco.- disse loro la giovane, parando e sferrando colpi.

Dopo un paio d’ore terminarono gli allenamenti; erano tutti esausti e Sarah era l’unica a tenersi ancora in piedi.

- Per oggi basta così.-

La cacciatrice dagli occhi azzurri si asciugò il sudore con una asciugamano, poi si sedette per riprendere fiato.

- Chi va alla ronda stasera?- chiese Faith, prendendo la bottiglietta dell’acqua.

- Che ne dici di me, te ed Angel?- chiese Buffy, guardandola.

- Ci sto.- rispose la bruna.

- Veniamo anche io e Spike.- intervenne Sarah.

- Che cosa? Nemmeno per sogno.- esclamò Spike.

- Spike, devo andare.-

- Perché? Vuoi farti catturare di nuovo da quel demone?-

- Con questo cosa vorresti dire? Che è colpa mia se Marcus mi ha presa e che mi sono fatta stuprare di proposito?- chiese lei alterata.

- No, io non volevo dire questo…- rispose lui abbassando gli occhi.

Sarah sospirò, chiudendo gli occhi, poi gli si avvicinò, posandogli una mano sulla guancia.

- Scusa, non volevo risponderti così, però cerca di capirmi. Prima o poi devo affrontarlo di nuovo.-

- Scusami tu, non dovevo dirti quelle cose.- le rispose sorridendole.

- E poi ho un brutto presentimento. Se stasera lo incontraste sareste in pericolo per colpa mia e io non potrei fare niente.-

- Va bene. Ma promettimi che non farai cose avventate.-

- Promesso.-

- Ok. Allora ci vediamo tra 2 ore davanti al cimitero.- decise Faith, ricevendo il consenso degli altri.

All’ora stabilita la bruna, Buffy, Sarah, Spike ed Angel si trovarono davanti al cancello del cimitero, pronti ad entrare.

Girovagarono per circa un’ora incontrando qualche demone di poca importanza.

All’improvviso i sensi da cacciatrice delle tre prescelte si mise in funzione, facendole voltare di scatto.

- Guarda, guarda. Ti sei portata le guardie del corpo questa volta?-

Marcus apparve davanti a loro, con il solito ghigno sulla faccia.

- Io li chiamerei piuttosto rinforzi.-

Le immagini di qualche sera precedente le tornarono alla mente, ma cercò di scacciarle, mantenendo la calma.

- E per quale motivo? Non vuoi più venire con me? Ci siamo divertiti l’altra notte.- aggiunse il demone con sguardo malizioso.

- Brutto bastardo!- urlò improvvisamente Spike, slanciandosi verso di lui.

- William, no.- lo richiamò Sarah, ma lui non si fermò.

Con un semplice gesto, Marcus chiamò a se 2 vampiri, spuntati da chissà dove.

- Prendetelo.-

I due non-morti afferrarono il biondo per le braccia, poi uno dei due gli diede un pugno in faccia, facendolo arretrare.

- Non si fa così, William. Cosa ti ha dato più fastidio? Il fatto che me la sono portata a letto o il fatto che lo rifarei con piacere?-

Con uno scatto cercò di liberarsi per gettarsi sul nemico, ma una ginocchiata nello stomaco lo fermò.

- Ehi, voi due, perché non ve la prendete con me?- attirò l’attenzione dei vampiri Sarah, con un colpetto sulle spalle.

Appena si girarono li impalettò e divennero polvere.

Un altro gesto di Marcus e un esercito intero di bevitori di sangue uscì dai cespugli o da dietro le lapidi.

- Ragazzi, ora non si scherza. Siete pronti?- chiese la bionda, rivolta ai compagni, che risposero con un cenno d’assenso.

La battaglia cominciò: tutti e 5 lottavano con tutti loro stessi, polverizzando i vampiri uno dopo l’altro.

Erano tanti, ma erano preparati a tutto e tennero loro testa.

Un urlo improvviso fece voltare Sarah: Buffy era stata presa alle spalle e ora un vampiro le aveva affondato i denti nel collo.

La giovane dagli occhi azzurri stava per correre in aiuto dell’amica, ma fu preceduta da Angel, che polverizzò il suo simile.

L’altra bionda si accasciò tra le sue braccia per alcuni secondi.

- Buffy, stai bene?- le chiese il moro, preoccupato.

- Si, tutto ok.- rispose rialzandosi e riprendendo a combattere.

Quei demoni sembravano infiniti, ma finalmente li eliminarono tutti.

- Bravi. Devo farvi i miei complimenti. Non pensavo sareste riusciti a ucciderli tutti.- si complimentò Marcus, battendo le mani.

- E ora tocca a te, demone dei miei stivali.- lo minacciò Sarah, parandosi davanti a lui.

- Oh, non credo proprio. Sai, questo gioco mi sta divertendo. La battaglia finale non è ancora arrivata. Tornerò.- e come sempre, scomparve in una nuvola di fumo.

- Come no? E io che pensavo di togliermelo dai piedi già da stasera.- commentò Faith, riprendendo fiato.

- Stai bene?- chiese Spike a Sarah.

- Si. Tu Buffy, tutto ok?- chiese a sua volta, avvicinandosi all’amica che si teneva il collo.

- Si. Per fortuna la ferita non è profonda. Si rimarginerà in fretta.- rispose sorridendole.

Quando si furono ripresi, andarono tutti a casa di Sarah: la madre come sempre era fuori per lavoro.

La padrona di casa preparò un the caldo per tutti e si rilassarono in salotto.

Dopo alcuni minuti Angel si guardò intorno e si rese conto che Buffy non era più con loro.

La giovane si trovava sotto al portico, a riflettere.

Sentì un rumore e si voltò: il vampiro moro era appena uscito e la guardava sorridendo.

- Ehi, tutto ok?- le chiese.

- Si. Avevo solo bisogno di riflettere.-

L’uomo le si mise di fronte e la guardò.

- Cosa c’è che non va?-

- Come fai a chiedermelo? Stasera mi sono fatta mordere come una novellina, una cacciatrice alle prime armi. Non sono stata abbastanza attenta.-

- Buffy, poteva capitare a tutti, anche a Faith e Sarah. Stavi combattendo contro altri 4 vampiri, quello ti ha attaccato alle spalle e non hai potuto fare niente.-

- Mi ha preso alla sprovvista, Angel, e non doveva succedere, non ad una cacciatrice in carica da più di 7 anni.-

- Perché no? È successo. La prossima volta non accadrà.-

La bionda sospirò, distogliendo gli occhi dal vampiro: lui non capiva.

Quest’ultimo le si avvicinò, scostandole un ciuffo di capelli dal viso.

- Ehi, non farti abbattere da una cosa del genere. Il tuo aiuto è stato preziosissimo stasera.-

La ragazza gli sorrise.

- Grazie. Anche per avermi salvata.-

- Non mi devi ringraziare.-

Si guardarono per alcuni secondi, poi la distanza tra le loro labbra cominciò a diminuire.

Alla fine scomparve del tutto, per far si che si unissero in un bacio appassionato.

- Insomma, si può sapere dove devi andare?- sentirono improvvisamente la voce di Spike.

- Tu taci e non fare domande. Ops…- disse poi Sarah, quando si accorse dei due davanti a loro.

La bionda ed Angel si staccarono imbarazzati, anche se il rossore comparve solo sulle guance di lei.

- Ehm… scusate. Noi ce ne andiamo subito.- aggiunse la giovane dagli occhi azzurri sorridendo all’amica.

- E bravo paparino.- disse Spike, guadagnandosi uno scappellotto da parte della sua ragazza.

I due si allontanarono bisbigliando: Buffy guardò il vampiro davanti a se poi, senza aggiungere una parola, rientrò in casa, raggiungendo Faith.

 

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Lo so lo so lo so, pensavate avessi mollato definitivamente, ed invece eccomi qui; non vi libererete di me così facilmente. :P

In realtà l’università mi ha letteralmente uccisa, ho dovuto studiare come una pazza fino a 3 giorni fa,  e non avevo né il tempo, né, lo ammetto, la voglia di pubblicare. -.-

Ma ora vi prometto (e spero di mantenere la promessa  -.-) di postare più spesso e finire questa benedetta storia che ormai è diventato qualcosa di infinito.

Spero tanto  di non aver perso i miei lettori e di ritrovarli tutti la prossima volta che mi connetterò. ^^

In caso contrario non biasimo nessuno. -.-

Per ultima cosa auguro a tutti (spero) BUONE VACANZE!!!

Godetevi questa estate. ;)

Laura the vampire slayer: Ehmmmmm, ops, ti ho fatto aspettare bene 3 mesi. -.-‘ mi perdoni??? *.* cmq sia spero tanto che questo capitolo ti sia piaciuto, manca ancora poco alla battaglia decisiva, anche se c’è ancora un piccolo importante elemento che verrà fuori nei prossimi capitoli. Intanto ti auguro buone vacanza e spero di non farti aspettare più così tanto. Un bacio :*

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Capitolo 24
*** Cap. 24 Di nuovo insieme ***


Cap. 24 Di nuovo insieme

Le scelte del destino

Cap. 24 Di nuovo insieme

 

Né Angel né Buffy avevano più parlato di quel loro bacio.

Nemmeno Sarah e Spike l’avevano fatto: la bionda voleva che fosse l’amica stessa a parlarne, se voleva.

Nonostante tutto non parlare non voleva dire non osservare, ed era proprio quello che lei faceva.

Quando non si allenavano li guardava a lungo; sapeva che erano fatti l’uno per l’altra, lei credeva che da qualche parte fosse scritto che loro erano destinati a stare insieme.

Sarah aveva notato che da quella sera, cacciatrice e vampiro non si erano più parlati molto e più di una volta si era chiesta cosa fosse successo veramente.

Il problema era che nemmeno Buffy lo sapeva.

Dopo il loro bacio i due erano rientrati in casa e con Faith avevano parlato, fino al ritorno di Sarah e Spike.

Non sapevano cosa avessero combinato quei due, anche se tutti lo immaginavano e la bruna non risparmiò loro una delle sue solite battutine.

Poi erano tornati tutti a casa e da allora Angel non le aveva più parlato, se non per rispondere semplicemente “si” o “no” a qualche domanda che la bionda gli poneva.

Era lunedì mattina e Sarah si stava dirigendo verso la palestra in compagnia del suo vampiro.

- Non hai notato qualcosa di strano?- chiese improvvisamente il biondo.

- William sono mesi che succedono cose strane. Un demone sta cercando di uccidermi.- gli fece notare la cacciatrice.

- No, io intendevo tra Buffy e Mr Muso-Lungo. Dopo che li abbiamo beccati mentre facevano le loro smancerie sembra quasi che non si parlino più.-

- Non è una tua impressione. È proprio ciò che sta succedendo. Sembra che Angel non le voglia più rivolgere la parola. Ma non ho intenzione di chiedere niente. Se Buffy ne vuole parlare dovrà venire lei da me.-

- Ho capito. Dovrò mettere in pratica le mie conoscenze da agente matrimoniale.-

- Evita di fare dei casini. Lascia prima che io parli con Buffy. Magari non ci sarà nemmeno bisogno dei tuoi super poteri da agente matrimoniale.- gli disse con sarcasmo la giovane.

Spike mise il broncio, come offeso e Sarah, ridendo, lo baciò.

Arrivarono alla sede della W&H: erano già tutti presenti.

- Buongiorno.- li salutò allegramente la bionda.

- Buongiorno.- risposero tutti.

- Allora, sei pronta per cominciare?- le chiese Wes appena vide che la giovane era pronta.

- Prontissima.-

Cominciarono gli allenamenti, che proseguirono senza problemi.

Dopo un paio d’ore si fermarono per riprendere fiato; Sarah si sedette su una sedia asciugandosi la fronte con un asciugamano.

Proprio in quel momento vide che Buffy si era avvicinata ad Angel.

- Angel, possiamo parlare?- chiese la cacciatrice, un po’ titubate.

Il moro la guardò, per poi voltarsi a prendere una bottiglietta d’acqua.

- Scusa Buffy, ma devo sbrigare alcune faccende. Un’altra volta, ok?- e senza nemmeno guardarla uscì dalla palestra.

La cacciatrice dagli occhi azzurri vedeva che l’amica faceva di tutto per trattenere le lacrime: ci stava davvero male.

Così le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla.

- Ehi.- le disse piano, sorridendo.

- Ehi.- rispose l’altra, sorridendo a sua volta, trattenendo a fatica le lacrime.

- Buffy, se hai bisogno di parlare, io sono qui, lo sai.- le disse Sarah.

L’altra bionda annuì, ma non disse niente: l’amica capì che non era il momento.

Ma sapeva anche che quando ne avrebbe avuto bisogno si sarebbe sfogata.

Si allontanò dalla ragazza e raggiunse Spike.

- Che è successo?- le chiese, avendo notato che aveva parlato con Buffy.

- Niente. Quando sarà pronta ne parlerà.- disse semplicemente lei.

Il pomeriggio passò tranquillo e gli allenamenti continuarono senza intoppi.

La sera non era il turno di Sarah di fare la ronda, così la ragazza ne approfittò per rilassarsi un po’.

Il suo cerca-persone non vibrò, ciò significava che Faith non aveva incontrato difficoltà, né nemici pericolosi, né tantomeno Marcus.

Già, un cerca-persone: lei, la bruna, Kennedy e Buffy ne avevano comprati 4, uno per una, in modo da essere subito al corrente di qualche pericolo al quale dovevano partecipare tutte.

L’avevano preso soprattutto per fare in modo che si potessero aiutare a vicenda nel caso in cui il demone che stavano combattendo si rifacesse vivo.

Era comodamente seduta sul divano, con la TV accesa e una coppa di gelato in mano: in quel momento il campanello suonò.

- Mamma apro io. Forse è Will.- disse la giovane.

- Va bene.- rispose Emily dalla cucina.

Sarah aprì la porta, ma davanti a lei non vi era il vampiro biondo, bensì… Buffy.

- Buffy. Cosa ci fai qui?- chiese la cacciatrice sorpresa.

- Ciao. Ti disturbo?-

- No, figurati. Entra.-

- Tesoro. È William?- chiese la madre.

- No, è Buffy.-

- Oh, ciao Buffy. Che piacere rivederti.-

- Salve signora King.-

- Vi lascio da sole. Vuoi qualcosa da bere?-

- No, la ringrazio.-

Così Emily tornò in cucina, lasciandole sole.

- Allora a cosa devo la tua visita?- le chiese poi Sarah.

- Io… volevo parlarti. A proposito di Angel.-

Finalmente si era decisa: era sicura che parlarne con qualcuno le avrebbe fatto bene.

- Certo, dimmi pure. Sono tutt’orecchie.- le disse sorridendo.

- Ecco, io credo che… Angel sia ancora innamorato di te.-

La cacciatrice dagli occhi azzurri rimase a bocca aperta.

- Che cosa? Non dire cavolate.- la rimproverò dopo essersi ripresa.

- E quale altra soluzione hai. Da quando ci siamo baciati… non mi parla più.-

- Questo non significa certo che sia innamorato di me. Te l’ho detto anche qualche tempo fa: Angel non è mai stato innamorato di me.-

Buffy rimase in silenzio, abbassando lo sguardo; Sarah sospirò poi riprese a parlare.

- Ascoltami, sono convinta che Angel non sia innamorato di me. Comunque sia l’unico modo per scoprirlo è chiederglielo. Buffy, devi parlare con lui e chiarirti.-

- Ma come faccio? Hai visto come mi ha trattata oggi.-

- Maledizione, Buffy. Sei o non sei una cacciatrice? Tira fuori la tua grinta. Quella non la devi usare solo contro i vampiri, ma anche nella vita.-

- Ti ricordo che anche Angel è un vampiro.- le fece notare l’altra, ridacchiando.

- Motivo in più per tirarla fuori. Bloody hell, datti una mossa.-

Buffy scoppiò a ridere, alleggerendo la tensione.

- E adesso perché ridi?- chiese stupita la bionda.

- Perché parli come Spike.-

Quando la King si rese conto a cosa si riferisse l’amica, si mise a ridere a sua volta.

- Già. Devo cominciare e preoccuparmi.- disse poi.

- Comunque, tu adesso prendi coraggio, vai da lui e gli parli.- aggiunse quando le risate di furono calmate.

- Ma…- tentò Buffy.

- Niente ma. Muoviti.- non la lasciò finire l’altra, indicandole con un dito la porta.

La Summers sospirò.

- Ok. Farò come mi hai detto.-

- Oh, così mi piaci.-

- Grazie.- la ringraziò Buffy.

- E di cosa? Dai, vai.-

Le due amiche si salutarono, poi la più vecchia delle due si diresse alla W&H: voleva risolvere subito la faccenda, non ce la faceva più ad aspettare e a portare avanti quella situazione.

Quando fu davanti all’ufficio del vampiro moro, trasse un profondo respiro, poi bussò.

Quando ricevette un “avanti” in risposta entrò.

- Ciao Angel.-

- Buffy.- disse semplicemente lui, alzando gli occhi.

- Dobbiamo parlare.- disse la ragazza.

- Mi piacerebbe, ma ho tante di quelle pratiche da…-

- Non usare scuse. Tu ora mi starai a sentire, senza obbiettare.-

La bionda si era alterata, tanto che il vampiro la guardò stupita.

- D’accordo, come vuoi.- disse lui alla fine, preparandosi ad ascoltarla.

- Che cosa è successo?- iniziò lei.

- In che senso?-

- Come in che senso? Angel è da quando che ci siamo baciati che non mi rivolgi la parola e mi eviti quando cerco di parlarti.-

Lui non disse niente, semplicemente distolse lo sguardo.

- Sei ancora innamorato di Sarah, vero?-

Questa volta Angel la guardò, con occhi sgranati.

- Cosa? No. Ma cosa stai dicendo? Forse quella innamorata di qualcun altro sei tu.-

- Come scusa? E di chi sarei innamorata?-

Angel aspettò un po’ prima di rispondere.

- Spike.-

- Spike? No, scusa, stiamo parlando dello stesso Spike. Quello che è follemente innamorato di Sarah e viceversa? Non ci posso credere.-

- E perché no. Hai avuto una storia con lui.-

- Era solo sesso, Angel. E poi anche tu hai baciato Sarah.-

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, senza dirsi una parola.

Poi Buffy prese coraggio e disse ciò che voleva dirgli da tempo.

- Io ti amo, Angel, non ho mai smesso di farlo da quando mi hai lasciata.-

Lui la guardò: non poteva credere a quello che sentiva.

Era così bella, così forte, così intelligente… così sua.

- Buffy… ti amo.-

Disse così, due semplici parole, che scaldarono il cuore della cacciatrice.

- Oh, Angel…- e senza aggiungere altro gli si buttò tra le braccia e si baciarono.

Si erano ritrovati e non volevano commettere altri errori.

Nel frattempo Sarah pensava alla sua amica e immaginava che a quell’ora i due avessero già fatto pace, quando suonarono il campanello.

- Non sarà ancora Buffy? Non può aver fatto così presto, a meno che…- sperava con tutto il cuore che non le volesse dire che non ce l’aveva fatta.

Ma quando aprì, si trovò davanti gli occhi azzurri del suo vampiro.

- Buona sera, dolcezza.- la salutò prendendola in braccio e baciandola.

- Will. Cosa ci fai qui?-

- Non posso nemmeno venire a trovare la mia donna?-

- Tesoro, chi è?- chiese la madre della cacciatrice.

- Oh, William sei tu. Che piacere vederti.-

- Buona sera Emily. Ti trovo in gran forma.-

- Oh, ti ringrazio. Vuoi qualcosa da bere?-

- No, grazie. Sto bene così.-

- Ehm, mamma noi andiamo di sopra.- intervenne Sarah.

- D’accordo. A più tardi William.-

Spike rispose al saluto, poi seguì la giovane in camera sua.

- Prima o poi mia madre ci proverà con te.-

- Mmmh… madre e figlia. Mi ispira.- commentò il biondo.

- Porco.- lo rimproverò lei ridendo.

Non disse altro, perché lui le tappò la bocca in un bacio focoso, pieno di passione.

Ma non fecero in tempo a sdraiarsi sul letto, che sentirono un rumoroso fragore provenire dal salotto, come di vetri rotti.

Dovettero attendere solo pochi secondi, prima di udire l’urlo della signora King.

- Mamma!- urlò Sarah, precipitandosi fuori dalla stanza.

Raggiunsero il salotto e ciò che videro li lasciò atterriti: davanti a loro vi erano 10 vampiri, probabilmente entrati dalla finestra, e uno di questi era chinato sulla madre di Sarah.

- Mamma!!- urlò di nuovo la ragazza, ma la donna era ormai svenuta.

 

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Mmmmmh.. lo sooooo!!! Sono 2 mesi che non aggiorno, chiedo umilmente perdono!!! >.< pleaseeeeeee!!!! ç_ç

Però vi ho dato l’imput per il prossimo passo della FF, no??? T.T

Ok, va bene, se siete ancora arrabbiati, cercherò di giustificarmi meglio… VACANZE E STUDIO!! :P

La prima in effetti non è proprio una giustificazione, ma un po’ di vacanze le merito anche io no?? -.-

Laura the vampire slayer: mi perdoni anche questa volta xkè adori Sarah?? Ti prego, dimmi di si! ç_ç ti prometto che questa storia finirà… magari lentamente, ma finirà, lo giuro!! >.< comunque sia spero che sia valsa l’attesa e che questo capitolo sia stato di tuo gradimento e che abbia smosso un po’ la curiosità per il prox. ;) un bacione grande :*

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Capitolo 25
*** Cap. 25 La verità ***


Cap. 25 La verità

Le scelte del destino

 Cap. 25 La verità

 

- Mamma!-

Sarah non riusciva quasi a muoversi: la vista di sua madre lì, distesa a terra e sovrastata da un vampiro l’aveva pietrificata.

Ma grazie al suo istinto da cacciatrice si riprese e cercò di riprendere il controllo della situazione.

- William! Io cerco di attirarli fuori dalla casa tu pensa a mia madre.-

- D’accordo. Ma fai attenzione.-

- Tranquillo, ora chiamo le altre.-

Premette subito il tasto del cerca-persone per inviare un segnale a Buffy: non voleva disturbare anche Faith e Ken.

Lei e l’altra bionda se la sarebbero cavata, soprattutto se con lei fosse arrivato anche il vampiro moro, come sperava.

Quando fu sicura di averlo fatto si voltò verso i vampiri.

- Ehi, voi. Dove state guardando? Io sono qui.-

I bevitori di sangue si voltarono e dopo averla individuata si lanciarono verso di lei, seguendola nel giardino della casa.

Intanto nell’ufficio di Angel, la bionda sentì il BIPBIP del cerca-persone.

- Cos’è?- chiese il moro, ancora euforico per il ricongiungimento fra lui e la cacciatrice.

- È Sarah. Dev’essere successo qualcosa. Devo andare.-

- Vengo con te.-

Così i due si precipitarono a casa della giovane, dove la trovarono alla prese con i non-morti.

- Sarah!- attirò la sua attenzione l’amica.

- Buffy. Angel. Grazie al cielo siete arrivati.- esclamò, parando qualche colpo.

- Dov’è Spike?- le chiese la Summers, andando in suo soccorso.

- È con mia madre. I vampiri l’hanno attaccata.- rispose, continuando a lottare.

Vennero raggiunti anche dal biondo e in pochi minuti li fecero fuori tutti.

Dell’ultimo se ne occupò Sarah: prima di polverizzarlo si pose a cavalcioni su di lui.

- Ti ha mandato Marcus, vero?- gli chiese.

- Si.-

- E come avete fatto ad entrare senza l’invito?-

- Il Maestro ha fatto un incantesimo e…-

La bionda non lo lasciò finire e lo impalettò.

- Grazie dell’informazione.-

Si alzò e raggiunse gli amici.

- William, come sta mia madre?-

- Credo bene. L’ho stesa sul divano.-

Tutti e 4 rientrarono in casa: il vetro della sala era in frantumi e qualche soprammobile era caduto.

Ma la ragazza non se ne preoccupò e si diresse verso la madre.

- Mamma. Mamma mi senti?-

Emily non si mosse così la giovane chiese a Spike di andare a prendere un po’ d’acqua e una pezza.

Quando tornò, bagnò il pezzo di stoffa e lo pose sulla fronte dalla donna.

- Come sta?- chiese preoccupata Buffy.

- Sta bene. È solo svenuta.-

Rimasero in silenzio per alcuni minuti poi Sarah riprese la parola.

- Devo dirglielo.-

- Cosa?- chiesero i 3 amici presi alla sprovvista.

- Che sono una cacciatrice. Se lo sa almeno potrà stare più attenta.-

- Credo che sia la soluzione migliore.- commentò Buffy, posandole una mano sulla spalla, mentre l’altra bionda le sorrideva.

La sua attenzione fu attirata da un movimento dalla signora King.

- Mamma. Mamma, come ti senti?-

- Oh, che mal di testa. Ma cos’è successo?-

Sarah si scambiò uno sguardo con gli amici, ricevendo un cenno di assenso e incoraggiamento.

- Mamma, ti devo parlare.-

- Tesoro, stai bene? Ti sei fatta male? Chi erano quei tizi? Erano così strani…-

- Mamma calmati. Sto bene. Ed è proprio di questo che ti volevo parlare.-

Trasse un profondo respiro e lo disse.

- Mamma, quelli erano vampiri e io… io li caccio. Sono una cacciatrice.-

Emily la guardò un po’ stupita, poi scoppiò a ridere.

- Tesoro, tu leggi troppi libri. I vampiri non esistono.-

- E invece sì. Li hai visti con i tuoi occhi stasera. Ti sei mai chiesta perché ho spostato le lezioni al pomeriggio e alla sera? Bè, te lo dico io. Per far si che potessi andare direttamente al cimitero prima di tornare a casa.-

- Ma cosa stai dicendo…- chiese la donna, un po’ shockata.

- La verità. Anche Buffy è una cacciatrice come me.-

- Mi stai prendendo in giro. I vampiri non esistono.-

- Si mamma. E li hai davanti a te. Angel, William, potete trasformarvi?-

- Che cosa? Ma…- iniziò Spike.

- Per favore.- lo implorò la ragazza.

Così il biondo indossò la maschera da caccia imitato dal vampiro moro.

- Ma… cosa… loro… tu…- e svenne.

- Forse le ho dato troppe emozioni tutte in una volta. Ma era meglio togliersi il dente subito.-

Aspettarono alcuni minuti e la donna si riprese.

- Mamma, ti senti meglio?-

- Cosa… oh, ora ricordo… una cacciatrice… i vampiri… William e Liam… aspetta un attimo. Se William è un vampiro e tu li cacci, come puoi stare con lui? Oh, non ci capisco più niente.-

- D’accordo. Allora adesso calmati e ti spiego tutto. Fino a qualche anno fa esisteva un’unica cacciatrice, Buffy, che è entrata in carica alla morte di quella precedente. Ad ogni generazione c’è una cacciatrice diversa. Questo fino a 2 anni fa, quando Buffy e i suoi amici, tra cui Willow e William, hanno combattuto contro il Primo, il male primordiale, il male più potente e pericoloso. Da quel momento, grazie ad un incantesimo di Willow, che è una strega, il potere della prescelta si è diffuso tra altre potenziali cacciatrici.-

Si fermò un momento per far incanalare tutte quelle informazioni alla madre.

- Willow è una strega?-

- Si, e tra le più potenti anche. Questo potere è entrato anche in me. Ti ricordi 2 anni fa, quando mi sono risvegliata dal coma? È stato grazie a quella nuova potenza che Willow mi ha dato.-

Emily spalancò gli occhi, imitata da Buffy; lei non sapeva nulla di quella storia.

- Quindi devo ringraziare Willow se sei ancora qui…-

- In un certo senso. Ma devi ringraziare anche Buffy: è stata sua l’idea. Io ho scoperto questa mia natura solo pochi mesi fa. Una sera, mentre tornavo dall’università, ho incontrato Spike in un vicolo: aveva tentato di mordermi, o più che altro di spaventarmi, ma io avendolo riconosciuto l’ho tenuto a bada.-

Lei e il diretto interessato si scambiarono un dolce sorriso.

- Spike?-

- Si. È il nome da vampiro di William, il suo nome da mortale. Io e Will ci siamo conosciuti, abbiamo iniziato ad uscire insieme e ci siamo innamorati. Dopo poco tempo ho scoperto di essere una cacciatrice.-

- E come l’hai scoperto?-

Emily cominciava ad essere curiosa.

- Stavo attraversando il cimitero quando sono stata attaccata da un vampiro. Mi ero appena lasciata con William e non sono stata in guardia. Così mi ha morso e ho perso molto sangue. Quando mi sono risvegliata i miei amici hanno scoperto che sul mio collo non vi erano segni e solo 2 esseri al mondo sono in grado di guarire così velocemente: i vampiri e le cacciatrici. Così Willow ha fatto un incantesimo e io sono diventata la nuova cacciatrice. O per lo meno una delle tante.-

- Una delle più forti, vorrai dire.- la corresse Buffy, sorridendole.

- Ma io ancora non capisco perché stai con William se è un vampiro.-

- Perché lui è diverso, mamma. Ha un’anima, proprio come Liam, o per meglio dire Angel, il suo nome da vampiro. Spike non è come tutti gli altri. Sì, in passato ha ucciso, devastato villaggi, veniva chiamato il Sanguinario, ma ora non è più così. Ora è tornato quello di prima, o almeno una parte. Ora è una persona vera, l’unica cosa che lo rende diverso da me e te è la sua dieta. È un uomo e mi ama.-

Spike le si avvicinò, quasi commosso dalle sue parole.

- Tua figlia ha ragione, Emily, soprattutto per quel che riguarda la parte finale. La amo, e non le farei mai del male. Anzi, darei la mia non-vita per lei.- affermò, poggiando le mani sulle spalle di Sarah, la quale gli strinse una mano.

- È una storia incredibile, ma ti credo. Per quanto riguarda te…- disse rivolta a Spike.

Il vampiro ebbe un sussulto: ora gli avrebbe detto che non lo voleva più in casa sua e che doveva stare lontano da sua figlia.

- Bè, ti ho conosciuto come William, un ragazzo educato e gentile. Se mia figlia si fida di te, non vedo perché non dovrei farlo anche io.-

I due biondi si sorrisero felici: niente li avrebbe divisi.

- Lo stesso vale per Angel, vero? In fondo è il ragazzo di Buffy. Giusto?- chiese Sarah, rivolta alla bionda, che annuì, facendo sorridere ancora una volta l’amica.

- Se si trova qua vuol dire che ti fidi anche di lui. Non vedo cosa potrei dire o fare.- disse la donna, accingendosi ad alzarsi.

- No, mamma. Resta seduta. Devo dirti una cosa ancora. Molto più seria. Ma promettimi che non ti preoccuperai. Ho tutto sotto controllo.-

- Oh, mio dio.- disse solo la signora King, risedendosi.

- Quando sono diventata cacciatrice, Wes, il mio osservatore, che ogni cacciatrice deve avere, ha scoperto una profezia che parlava di un demone che si sarebbe risvegliato appena la nuova cacciatrice, un potente cacciatrice, fosse entrata in carica. Quella cacciatrice sono io e Marcus, il demone, bè… vuole uccidermi.-

- Che cosa? Credo di non aver capito bene.- esclamò Emily, con la voce strozzata.

- Stai tranquilla, è tutto ok. Finora non mi ha fatto niente. Si è limitato ad inviarmi orde di vampiri, come quella che ha fatto irruzione in casa nostra stasera. Ma è tutto sotto controllo. Sono una cacciatrice, sono forte, so combattere e soprattutto ho tanti amici che mi stanno vicina. Mi hanno sempre dato una mano e mi staranno vicini nella battaglia finale.- concluse tutto d’un fiato.

- Battaglia finale?-

- Devo uccidere Marcus, mamma.-

- Oddio. Credo di non stare molto bene.-

- Mamma, ti prego non fare così. Ho bisogno anche del tuo appoggio. È il mio destino, non posso tirarmi indietro.-

Madre e figlia si guardarono negli occhi, poi la prima parlò.

- D’accordo. Dovrò fidarmi. Non posso fare altro. Ma ti prego, stai attenta.-

- Lo farò, mamma.-

Le due si abbracciarono: Sarah si sentiva più leggera, non doveva più tenere quel segreto con la madre.

Non le aveva detto dello stupro, vero, ma era già abbastanza preoccupata, non voleva peggiorare la situazione.

- Io vado a letto. Troppe emozioni. Buonanotte ragazzi.-

- Buonanotte.- la salutarono tutti.

Emily se ne andò appoggiandosi al corrimano mentre saliva le scale, non sapendo quanto le gambe l’avrebbero retta, lasciando soli i ragazzi.

- E bravo paparino. Alla fine ce l’hai fatta.- intervenne Spike.

- Spike, cosa stai dicendo?- chiese Angel, guardandolo senza capire.

- Con Buffy. Ce l’avete fatta.-

La bionda arrossì e tutti erano sicuri che lo avrebbe fatto anche il vampiro se solo avesse potuto.

- Già, e senza bisogno del tuo intervento da agente matrimoniale.- cercò di salvarli Sarah.

Tutti e tre si offrirono per aiutarla a metter in ordine il salotto e lei accettò volentieri.

Quando ebbero finito se ne andarono.

- Ci vediamo domani.- le disse il biondo prendendola per la vita.

- Ok. Buonanotte.-

Si baciarono, poi lui raggiunse gli altri 2.

Sarah andò nella sua camera e s’infilò sotto le coperte.

La battaglia finale si avvicinava: lo sentiva con tutta se stessa.

 

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Si, fate senza dirmelo, un mese… chiedo infinitamente perdono!!! >.<

Ma è stato un periodo troppo incasinato tra esami, problemi personali e ora sono iniziate pure le lezioni, quindi perdonatemi! ^^

Ora anche la signora King sa tutta la storia, questo può voler dire solo che… la fine si avvicina!
Ma manca ancora qualche capitoletto tranquilli! ;) (so che in realtà speravate che fosse l’ultimo v.v)

Laura the vampire slayer: ben ritrovata carissima. ^^ meno male,  quindi anche tu sai cosa vuol dire rischiare il linciaggio. Più volte ho rischiato con le altre FF, sai?? O.o sono contenta di destare la tua curiosità. ^^ siamo quasi alle battute finali, ancora pochi capitoli e scriverò FINE. Che tristezza però! L un bacioneeeee :*

 

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Capitolo 26
*** Cap. 26 La battaglia si avvicina ***


Cap. 26 La battaglia si avvicina

Le scelte del destino

Cap. 26 La battaglia si avvicina

 

Erano passati 3 giorni da quando Sarah aveva raccontato la verità a sua madre e di Marcus non c’era ombra.

Stava faticosamente cercando di seguire la lezione di letteratura, quando i suoi sensi da cacciatrice la misero in guardia: da qualche parte nella scuola c’era un vampiro, ne era certa.

La sua mano scattò verso l’alto, attirando l’attenzione dell’insegnante.

- Ehm, professor Kean, potrei uscire un momento?- chiese, notando che tutta la classe si era voltata verso di lei.

- Si, certo signorina King.- le rispose gentilmente lui.

La giovane schizzò fuori dall’aula, cercando di individuare il bevitore di sangue.

Passò davanti ai bagni delle ragazze e vi sentì provenire uno strano suono, come di un urlo soffocato.

Spinse la porta ed entrò: sul lato opposto, accanto ai lavandini, vi erano due ragazzi.

Uno di loro era sicuramente un vampiro ed aveva affondato le zanne nel collo della ragazza che teneva ferma contro il muro.

- Ehi, non lo sai che questo è il bagno delle ragazze?- attirò la sua attenzione la bionda.

Il vampiro si voltò ringhiando.

- La cacciatrice.- disse, come se stesse cercando proprio lei.

- Indovinato. Hai vinto un bel paletto.- e si gettò su di lui.

Lottarono, mentre la ragazza si accasciava sul pavimento; dopo pochi secondi riuscì a polverizzarlo.

Rimise il paletto nella tasca dei jeans e si avvicinò alla giovane.

- Ehi, tutto bene?-

- S-si… credo di si. Ma cos’era quello?- chiese lei, ancora spaventata.

- No ha importanza. Ora è tutto finito. Vai in infermeria.-

Lei annuì, così Sarah l’accompagnò fino a metà strada e poi si accinse a tornare in aula.

Ma prima doveva fare una telefonata; così si rifugiò in una corridoio deserto e digitò un numero sul cellulare.

- Pronto?- rispose una voce dall’altro capo.

- Buffy, sono io.-

- Sarah, tutto ok? È successo qualcosa?-

- Si, tutto a posto, però qualcosa è successo.-

Le raccontò ciò che era accaduto pochi minuti prima senza essere interrotta.

- Un vampiro nella scuola, di giorno?- commentò alla fine la Summers.

- È quello che mi sono detta anche io. Non vorrei sbagliarmi, ma non credo che sia passato dalle fogne.-

- Pensi che sia stato mandato da Marcus?-

- Lo credo, si. Quel tipo sembrava alquanto soddisfatto nel vedermi. Per il momento, comunque, sembra che sia tutto a posto.-

- Chiama se hai bisogno.-

- D’accordo. Ora devo tornare in aula. Buffy, puoi farmi un piacere? Puoi avvertire Spike di quello che è successo e dirgli di venirmi a prendere stasera prima della ronda?-

- Certo, lo faccio subito.-

- Grazie. A stasera.-

- Ciao.-

Riagganciarono: Sarah tornò in aula sembrando il più naturale possibile.

Finalmente le lezioni terminarono e la ragazza tornò a casa: da quando era perseguitata da quel demone usava sempre la macchina per andare e tornare da scuola; i vicoli bui erano troppo pericolosi.

Arrivò a casa verso le 6.30 e trovò sua madre già in cucina.

- Ciao tesoro, com’è andata a scuola oggi?-

- Bene, direi. Fino a quando un vampiro non ha cercato di dissanguare una ragazza nei bagni.-

- Un vampiro?- chiese preoccupata Emily.

- E come sta la ragazza?- continuò.

- Bene. Per fortuna sono arrivata in tempo. Quello che non mi spiego e come sia potuto entrare a scuola durante il giorno. Temo proprio si trattasse di un inviato di Marcus.- spiegò la giovane, come parlando tra se e se, guardando dentro al frigo alla ricerca di qualcosa da bere.

Era bello poter finalmente parlare tranquillamente con sua madre.

- E tu come stai?- le chiese poi la signora King.

- Io bene, tranquilla.-

- Hai la ronda stasera?-

- Si, ma mi viene a prendere William, è più sicuro.-

La donna annuì con il capo, trovandosi perfettamente d’accordo con la figlia.

Come aveva detto lei, alle 11 Spike suonò il campanello di casa King.

- Tesoro, Buffy mi ha raccontato tutto. Stai bene?- chiese subito il biondo, senza neanche salutarla.

- Si, sto bene, tranquillo. Non usa più salutare?-

- Hai ragione. Scusa, ma ero preoccupato.-

- Non ne avevi motivo.-

I due si baciarono, ma furono interrotti dalla madre.

- Ciao William.-

- Ciao Emily.- la salutò lui.

- Mi raccomando, fate attenzione.-

- Non ti preoccupare. È in buone mani.-

Sarah e Spike uscirono nella notte e quando giunsero al cimitero trovarono Buffy ed Angel che li aspettavano davanti al cancello.

- Qualche altro vampiro studioso?- le chiese il moro, dopo averli salutati.

- Per oggi no. Ma se Marcus ha il potere di farli girare di giorno ne incontrerò altri.- rispose la bionda.

Cominciarono il loro giro d’ispezione: incontrarono qualche vampiro di poco conto che misero al tappeto in pochi secondi.

Poi, come sempre, i sensi da cacciatrice di Sarah e Buffy si misero in funzione: ma prima di tutto, la ragazza dagli occhi azzurri sentì il suo odore.

- Finalmente ti fai vedere, Marcus.- lo chiamò lei, per farlo uscire allo scoperto.

- Ne dubitavi forse? Noi abbiamo ancora qualche conto in sospeso.-

Il demone uscì dall’oscurità, circondato da un’orda di bevitori di sangue.

- Che cosa vuoi?- chiese la King, quasi ringhiando.

- Ma tesoro, che domande fai? Lo saprai anche tu che si avvicina la battaglia finale. Sono venuto ad avvertiri.-

- Avvertirmi?- domandò scettica la ragazza.

- Ma certo. Sono pur sempre un gentiluomo. E ti posso dire… che non vedrai la prossima luna piena.-

E con queste parole scagliò i suoi sudditi contro i 4 amici, mentre lui scompariva nel nulla.

Lottarono contro i non-morti: erano numerosi e ci misero più tempo del previsto.

Quando ebbero terminato si fermarono e si guardarono a vicenda.

- Qualcuno di voi sa quand’è la prossima luna piena?- chiese Sarah con il fiatone.

- Domenica prossima.- rispose Angel.

- Oggi è lunedì. Questo significa che abbiamo ancora 5 giorni per prepararci.- puntualizzò la giovane.

- Non è tanto, ma dobbiamo accontentarci.- disse Buffy.

- Ora anche durante i weekend mi fanno lavorare.- sbuffò spazientita Sarah, facendo sorridere gli altri.

Tornarono a casa e si diedero appuntamento la mattina seguente in palestra.

La cacciatrice parlò alla madre dell’incontro e le disse che non era sicura di essere in grado di frequentare le lezioni.

- Non importa. Basta che tu rimanga viva.-

La mattina seguente entrò alla W&H alle 10 in punto; erano già tutti presenti, cacciatrici, streghe e vampiri.

Così Sarah raccontò agli altri e a Wes del loro incontro.

- 5 giorni. Non sono tanti, dobbiamo darci una mossa.- esortò l’Osservatore.

- Soprattutto dobbiamo tenere gli occhi aperti. Non è detto che sia uno di parola. È pur sempre un demone.- disse Spike, appoggiato ad una colonna con le mani in tasca.

- Io invece credo che attaccherà domenica come ha detto. Non tutti non mantengono la parola come te, tesoro.- lo prese in giro Sarah, cercando di alleggerire l’atmosfera.

Il vampiro mise il broncio offeso, ma la sua ragazza lo risollevò con un bacio.

- Comunque hai ragione. Dobbiamo stare attenti.- continuò lei.

Cominciarono gli allenamenti e tutto procedette per il meglio.

I 5 giorni passarono in fretta e Marcus non si era più fatto vedere.

Tutte e 4 le cacciatrici si erano impegnate moltissimo ed erano più pronte che mai ad affrontare il nemico, grazie ai duri allenamenti di Wesley.

Presto arrivò il sabato sera.

La King era in casa, seduta sul divano, cercando di non pensare a quello che sarebbe successo di lì a 24 ore.

Quel pomeriggio avevano terminato presto gli allenamenti, per permettere a tutti di riposare.

Sarah stava guardando un programma in TV, quando suonarono il campanello; andò ad aprire e si trovò davanti Spike.

- William. Cosa ci fai qui?- chiese stupita la giovane.

- Volevo stare con te.- le disse, abbracciandola.

Lei rispose alla stretta: non gli aveva chiesto niente, ma aveva bisogno di averlo vicino, e lui l’aveva capito.

- Come stai?- le chiese il biondo guardandola negli occhi.

- Così. Cerco di non pensarci, anche se è dura.-

- Vuoi che resti un po’ con te?-

Lei annuì e lo portò in camera sua.

Aveva bisogno di sentirlo, di sentirlo suo.

Iniziarono a baciarsi, sdraiandosi sul letto.

Piano piano lui le tolse le maglietta, mentre lei gli sfiorava i muscoli sotto la camicia.

Ci volle poco prima che entrambi rimanessero nudi, distesi l’uno accanto all’altra.

- Lo sai che questa potrebbe essere l’ultima notte che passiamo insieme?- disse improvvisamente Sarah.

- No, non lo sarà. Ce ne saranno altre 1000 di notti come questa.-

E con un sospiro entrò in lei, unendo i loro corpi in una danza armoniosa.

Raggiunsero l’apice insieme, poi entrambi ricaddero sulle coperte e si addormentarono abbracciati, con il pensiero che quella sarebbe stata la prima di altre 1000 notti.

 

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Ok, credo che ora come ora le scuse servano a ben poco. -.-

Tuttavia niente mi vieta di provarci! :P

PERDONOOOOOOOOO!! >.<

L’università mi distrugge e a metà dicembre ho un esame, per non parlare delle lezioni tutti i giorni, quindi quando arrivo a casa la voglia di rileggere il capitolo e postarlo, è pari a zero. -.-

Xò eccomi qua! ^^

Mancano 3 capitoli, per cui cercherò assolutamente di finire sta benedetta storia, gli ultimi 2 capitoli al massimo con l’anno nuovo. :P

Laura the vampire slayer: sono contenta che il cap precedente ti sia piaciuto, e spero sia così anche per questo! ^^ già, sono anni che sto dietro a sta storia e finire di pubblicarla su EFP sarà davvero strano, L spero che leggerai anche gli ultimi capitoli, così finalmente tutte le cose si aggiusteranno, con tanto di sorpresa finale. ;) un bacione :*

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Capitolo 27
*** Cap. 27 Lo scontro ha inizio ***


Cap. 27 Lo scontro ha inizio

Le scelte del destino

Cap. 27 Lo scontro ha inizio

 

La mattina seguente, quando Sarah si svegliò, il sole stava per sorgere e nell’intera casa regnava il silenzio.

Restavano ancora parecchie ore prima dello scontro, ma la cacciatrice sapeva che non sarebbe più riuscita a dormire.

L’agitazione era troppa e anche la paura si faceva sentire.

Spike dormiva ancora beato accanto a lei: non gliene faceva una colpa.

Doveva riposare così che almeno uno dei due fosse in piena forma.

Gli sfiorò le labbra con un bacio, cercando di non svegliarlo, poi piano si alzò dal letto, dirigendosi verso le scale.

Raggiunse il salotto, poi un armadietto in un angolo.

Lo aprì: al suo interno vi erano tutte le armi che potevano essere utili ad una cacciatrice.

Quella sera, l’intera squadra si sarebbe riunita a casa sua per prendere l’occorrente prima di andare al cimitero per la grande battaglia.

Richiuse le ante e andò in cucina: si preparò una tazza di te e si sedette sul divano in salotto a guardare un po’ di tv.

Era strano vedere tutto ciò che succedeva nel mondo, dalle guerre alle vacanze felici con la famiglia, mentre lei sapeva che quella sera si sarebbe avvicinata alla morte come non mai.

Erano ormai le 9, quando sentì dei movimenti provenire dal piano superiore; dopo pochi secondi sentì alcuni passi scendere le scale, subito seguiti da una testa bionda.

- Ehi, piccola. Come mai già in piedi?- le chiese uno Spike un po’ assonnato.

- Non riuscivo a dormire.- rispose lei sorridendo e cercando di sembrare tranquilla.

Le si sedette accanto sul divano, stringendola forte a se.

- Come ti senti?- le chiese lui dolcemente.

- Uno schifo. Ho paura di non farcela.-

- Ce la farai benissimo invece. Ma ora devi solo pensare a riposarti o stasera sarai sfinita.-

Lei annuì, poi alzò il viso per ricevere quel bacio di cui aveva tanto bisogno.

Quando si staccarono si sentì più tranquilla, come se quel bacio fosse stata una pozione preparata dalle mani d’oro di Willow.

La giornata passò tranquilla, come se quella sera non fosse in gioco la sua vita.

Finalmente, o purtroppo, arrivarono le 7.

Il sole stava per tramontare e tutta la squadra si trovava nel salotto di casa King.

- Siete pronti?- chiese Wes guardando i presenti.

- Se rispondessi di no servirebbe a qualcosa?- chiese Faith, cercando di alleggerire la situazione.

- Credo di no, purtroppo.- commentò Buffy.

- È l’ora ragazzi. Andiamo.- concluse l’Osservatore.

Così ognuno di loro prese un’arma e si incamminarono verso il cimitero.

Quando arrivarono lo trovarono deserto: nemmeno un demone in circolazione.

Sembrava proprio… un cimitero.

Ma non dovettero attendere a lungo: dopo pochi secondi, una gruppo di circa 30 vampiri si scagliò contro di loro.

Lottarono per alcuni minuti, ma li sconfissero senza problemi: sapevano che quelli erano solo un riscaldamento per il vero scontro.

- Molto bene. Vedo che avete usato egregiamente il tempo che vi ho lasciato.-

Marcus, con il suo solito aspetto mozzafiato, uscì da dietro una cripta, con la sua andatura da predatore.

- Credevi che saremmo rimasti con le mani in mano?- rispose Sarah, con sguardo di sfida.

- Assolutamente. Ma ora vediamo quanto sei migliorata. Il nostro conto lo salderemo… ora.-

E per la prima volta, il demone si scagliò contro la sua preda.

Cominciarono a lottare, senza che nessuno potesse fare nulla

- Sarah.- cercò di aiutarla Spike, ma Angel lo fermò.

- Fermati. Questa è la sua battaglia. E se anche volessi… non potresti fare nulla. Guardali: hanno una potenza straordinaria.-

Ed era veramente così: tutti i presenti vedevano ciò che stava succedendo.

La potenza sprigionata dai due era incredibile.

Nessuno avrebbe mai pensato che la cacciatrice dagli occhi azzurri fosse così potente; ora tutti capivano le parole di quella profezia.

I loro pensieri furono interrotti da un infinito gruppo di vampiri che li attaccò.

Sarah si voltò solo per un secondo per vedere se i suoi amici stavano bene.

- Se fossi in te non mi distrarrei.- le consigliò Marcus colpendola, ma lei riuscì ad evitarlo.

- Lascia in pace i miei amici.- gli urlò contro lei, allontanandosi di qualche metro per riprendere fiato.

- Stai tranquilla, piccola. I tuoi amici se la caveranno. Io mi preoccuperei di più per te stessa.- e ripartì all’attacco.

Lottarono a lungo, senza esclusione di colpi: sembrava che nessuno dei due fosse stanco, ma entrambi riportavano diverse ferite.

- Sei forte. Perché non interrompiamo questa battaglia e non ti unisci a me?- propose il demone, con il fiato corto.

- Perché non sono ancora uscita di testa.- e questa volta fu lei a riprendere.

Sembrava che quello scontro non dovesse finire mai.

Alle loro spalle gli altri lottavano ancora contro i nemici: non diminuivano mai.

Appena ne eliminavano uno de spuntavano altri 2, senza mai finire.

Ogni tanto Spike lanciava sguardi furtivi alla bionda che combatteva contro il suo nemico.

Era tremendamente preoccupato per lei, ma sapeva di non poter fare niente.

Il vampiro biondo non si accorse del demone che gli si era appena scagliato contro, e non riuscì ad evitarlo.

Cadde così a terra, ferito al braccio.

L’urlo che uscì dalla sua bocca mise in allarme Sarah, che si voltò preoccupata.

- William.- lo chiamò.

Fu in quel momento che Marcus approfittò della sua distrazione, ma non per colpire lei, ma l’uomo che la sua nemica amava.

Quando la cacciatrice vide quel raggio di luce dirigersi verso il suo vampiro, scattò in avanti correndo verso di lui.

- Nooo!- urlò, mentre si frapponeva tra lui e l’incantesimo.

Tutti i presenti urlarono, convinti che quella sarebbe stata la fine per la giovane cacciatrice, ma il raggio non raggiunse mai né il corpo di Spike nè quello della ragazza, perché da quest’ultimo uscì una forte luce bianca, che rispedì il colpo al mittente, che prontamente lo schivò.

Tutti rimasero a bocca aperta: davanti al corpo steso a terra del vampiro vi era Sarah, circondata da una luce bianca, bianchissima.

- Ma cosa…- chiese quasi spaventato Marcus.

- Non ti permettere mai più.- esclamò la cacciatrice guardandolo con occhi feroci.

Perfino Buffy e gli altri faticavano a riconoscerla.

- Non provare mai più ad avvicinarti alle persone che amo, o me la pagherai.- e ripartì all’attacco.

Tutti assistettero all’incredibile scena chiedendosi cosa significasse quell’aurea bianca.

 

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Eccomiiiiiiiiii!!! Dai, questa volta sono tornata presto! :P

E nonostante l’imminente esame. v.v (darei qualsiasi cosa per non doverlo dare… -.-)

Passando al capitolo…. Lo so, ho fatto una brutta interruzione della storia, me ne sono stupita pure io mentre lo rileggevo. XD

Ma era necessario, visto che il prox capitolo sarà quello finale; o meglio, sarà l’ultimo capitolo della battaglia, che avrà finalmente fine, ma ci sarà poi un epilogo con molte sorprese. :P

Laura the vampire slayer: sono contenta che la mia ff ti piaccia tanto. ^^ e spero ti piacerà anche il finale. :P grazie, che cara che sei, molte altre avrebbero voluto linciarmi x la lentezza con cui posto, ma tu riesci a capirmi! T.T bè, ora goditi gli ultimi 2 capitoli, quello decisivo e l’epilogo finale con una bella sorpresa.. anche se inaspettata e direi PAZZESCA! XD un bacione :*

 

Miei cari lettori (1 xò vabbè -.-) non penso di postare ancora prima di natale, quindi… BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO A TUTTI!!!!! ^^

 

 

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Capitolo 28
*** Cap. 28 Finalmente la fine ***


Cap. 28 Finalmente la fine

Le scelte del destino

Cap. 28 Finalmente è finita

 

Lo scontro continuava senza interruzioni; tutti guardavano sbalorditi la ragazza circondata da quell’aurea bianca.

Perfino Marcus non riusciva più a combattere come prima.

- Si può … sapere… chi diavolo sei?- chiese il demone cercando di parare i colpi, ma con scarsi risultati.

Sarah si fermò guardando il suo nemico dritto negli occhi.

- Davvero non ti ricordi di me, Marcus? E dire che sono passati solo 3 secoli.-

I due si guardarono per un po’, senza parlare.

Fu Spike a rompere il silenzio.

- Quella… quella non è Sarah…- i suoi occhi erano fissi sul corpo della donna che amava.

- Che cosa?- esclamarono tutti, guardando il vampiro biondo, per poi riportare lo sguardo sulla coppia.

- Ha-Harriet… non è… non è possibile…-

La voce del demone si smorzò nella sua gola, come terrorizzato.

- Allora non ti sei dimenticato di me…- disse la giovane, parlando con una voce non sua.

- No… no-non è possibile… tu sei… tu sei morta.-

Marcus sembrava realmente terrorizzato.

- Bè, come  vedi ora sono qui.-

- Si può sapere chi sei? Dov’è Sarah?-

Sia la cacciatrice che il demone si voltarono verso colui che aveva parlato.

- Non ti preoccupare, Spike, lei sta bene.-

- Come posso fidarmi di quello che dici?-

- Perché io… sono lei.-

Tutti la guardarono senza capire.

- Molti anni fa, quando Marcus cominciò le sue razzie, io ero in carica come cacciatrice. Fummo nemici per moltissimi anni, fino a quando io non fui uccisa.- cominciò a spiegare Harriet, cercando di soddisfare la curiosità dei presenti.

- Fu lui ad ucciderti?- chiese Angel parlando per la prima volta, indicando Marcus.

- No, ero troppo potente per lui, non sarebbe mai riuscito ad uccidermi. Fui coinvolta in un agguato, tesomi da alcuni nemici di mio padre, importante uomo politico, rimasi gravemente ferita. A quei tempi la medicina non aveva raggiunto livelli così alti da permettermi di guarire, e anche i miei poteri da cacciatrice non mi furono d’aiuto. La ferita s’ infettò e morii pochi giorni dopo. Fu in quel momento, appena il mio cuore smise di battere, che i seguaci di Marcus trovarono una profezia, che nemmeno voi conoscete.-

- Una profezia?- chiese Wes, curioso.

- Si. Fu da questa profezia che nacque quella che tu hai trovato, anche se sono molto simili. La prima profezia diceva che Harriet, la cacciatrice, si sarebbe reincarnata in un altro corpo e che quando si sarebbe risvegliata sarebbe stata la fine di tutti i vampiri. Per questo poi Marcus fu sigillato. Nonostante tutto, era l’unico che sarebbe riuscito a tenermi testa.-

- Ma prima hai detto che lui non era abbastanza forte per te.- intervenne Buffy.

- Infatti, ma quell’incantesimo, oltre ad addormentarlo, aveva anche il potere di aumentare la sua forza senza il minimo sforzo. E in 3 secoli si può migliorare parecchio, non è vero, Flagello d’Europa?- concluse, rivolta al vampiro moro che tuttavia non rispose.

- Tutto questo significa che… Sarah è la tua reincarnazione?- chiese stupito il vampiro biondo.

- Esattamente.- concluse Harriet.

- Pazzesco…- sussurrò Wesley.

- Quello di cui non hanno tenuto conto i tuoi seguaci, Marcus, è che questa ragazza che ospita il mio spirito è potente quasi quanto me, e che i nostri poteri messi insieme… ci rendono invincibili.-

La cacciatrice ripartì all’attacco, scagliandosi contro un Marcus alquanto terrorizzato e incapace di reagire.

Cercò di resistere, ma si notava perfettamente che era in netto svantaggio.

I vampiri, suoi seguaci, si avventarono sulla giovane, cercando di aiutare il loro padrone, ma anche Spike e gli altri andarono in aiuto dell’amica, così gli scontri ricominciarono: da una parte Sarah/Harriet e Marcus, dell’altra la Scooby Gang e i bevitori di sangue.

La battaglia sembrò durare un’eternità, quando tutti sentirono un urlo agghiacciante dietro di loro.

Si voltarono e videro il demone a terra, sovrastato dalla bionda e con una profonda ferita sulla spalla.

- Credo che sia giunta la fine, mio caro Marcus.-

- No, non è vero. Io non posso perdere.- cominciò a gridare lui.

- E invece è proprio quello che sta succedendo. Addio.-

E con una mossa veloce estrasse la spada dal fodero che aveva sulla schiena e la conficcò nel petto del suo nemico.

L’intero cimitero si riempì delle sue urla di dolore, per poi spegnersi in un silenzio lugubre.

Sarah/Harriet era ancora ferma nella sua posizione, quando i vampiri cominciarono a correre in un fuggifuggi, cercando di mettersi in salvo.

Alcuni riuscirono a scappare, altri furono polverizzati dalle mosse veloci di Buffy e gli altri.

Alla fine, tra polvere e cenere, rimasero solo loro, con il respiro pesante, cercando di riprendere fiato.

La cacciatrice bionda era ancora immobile, anche lei con il fiatone.

- Harriet, dobbiamo ringraziarti per…- iniziò Wes.

Ma la giovane si accasciò a terra, mentre l’aurea bianca scompariva.

- Sarah!- urlò Spike, avvicinandosi al suo corpo.

La prese tra le braccia e le sollevò il capo: respirava ancora, era solo esausta dal combattimento.

- Sta bene. Ma ha bisogno di riposo.- informò gli altri il vampiro, tirando un sospiro di sollievo e tranquillizzando tutti.

Tornarono a casa della ragazza, dove trovarono una Emily preoccupata.

- Sarah! Piccola mia, cosa ti hanno fatto?- cominciò ad urlare, appena vide la figlia tra le braccia di Spike, priva di sensi.

- Stai tranquilla, sta e bene. È solo esausta.-

La adagiò sul divano, poi la signora King li invitò a prendere qualcosa di caldo: sapeva che tutti loro ne avevano bisogno.

Passarono alcune ore, senza che Sarah muovesse un muscolo.

Poi finalmente emise un debole suono, ma solo Spike lo udì.

Quando si alzò per raggiungere la giovane, tutti lo seguirono, capendo che la bionda si stava risvegliando.

- Spike…- sussurrò lei, per poi spalancare gli occhi e mettersi a sedere.

- Spike!- urlò.

- Sssh… stai tranquilla. Sono qui.- le disse, accarezzandole il viso.

Quando Sarah si rese conto di trovarsi nel proprio salotto, chiese preoccupata: - Marcus. Dov’è Marcus?-

- L’hai sconfitto. Non ti ricordi?- chiese stupito il biondo.

- Io…- rifletté un momento, poi tornò a guardare i suoi amici. – Ora ricordo… Marcus che stava per colpirti, quello strano calore, la luce bianca… Harriet.- disse poi all’improvviso.

- Ti ricordi di lei?- le domandò Angel, posizionato dietro a Spike.

- Si. Era come… come se la vedessi dagli occhi di un’altra persona, come se i nostri corpi si fossero divisi. Ho sentito tutta la storia…-

- Quindi sai che Harriet si è reincarnata in te?- le chiese Spike.

- Si. È stato grazie a lei se ho sconfitto Marcus. Da sola non ci sarei mai riuscita.-

- Questo non è vero. Hai sentito cos’ha detto: la tua potenza è quasi equivalente alla sua. L’avete sconfitto insieme.- le disse William, scostandole un ciuffo dal viso e sorridendo.

Sarah ricambiò il sorriso.

- Come ti senti ora?- le chiese Buffy.

- Molto meglio grazie.- ma non fece in tempo a finire la frase che un conato di vomito la fece correre in bagno, seguita a ruota dai suoi amici.

Entrò solo Spike, mentre gli altri aspettavano fuori.

- Tesoro, cos’hai? Stai male? Marcus è riuscito a farti qualcosa?-

- No, non credo. Forse è stato tutto quel movimento. Mi deve aver messo sottosopra lo stomaco. Stai tranquillo, sto bene…- gli disse sorridendo, ma un altro conato la prese.

Quando finalmente si fu ripresa, tutti tornarono a casa: avevano bisogno di una bella dormita.

Solo Spike rimase con lei, dormendo accanto alla ragazza, preoccupato che potesse stare di nuovo male.

Ma per quella notte, Sarah dormì tranquilla.

I giorni passarono e la tranquillità era tornata tra le strade di Los Angeles.

Anche il cimitero era più tranquillo e le 4 cacciatrici potevano permettersi di fare la ronda solo qualche sera alla settimana.

Sarah aveva ripreso i suoi corsi all’università, ma i suoi conati continuavano: riusciva malapena a mangiare e quando ci riusciva presto lo rimetteva.

Spike preoccupato cercò di convincerla a vedere un dottore.

- Ma amore, non ce ne bisogno. Sarà qualche virus. Ne circolano parecchi per il campus.- cercò di farlo ragionare la bionda.

- Niente storie. Ora ti fisso un appuntamento con il medico.-

Così alla fine cedette, accontentandolo.

Fece alcuni esami e qualche giorno dopo fu richiamata per gli esiti.

Era quasi mezz’ora che Sarah e Spike, che l’aveva accompagnata, aspettavano in sala d’attesa, quando la porta dello studio si aprì e il dottore fece capolino.

- Signorina King, può accomodarsi.-

- Vai, ti aspetto qui.- le disse Spike, baciandola a fior di labbra.

- Credo sia meglio che entri anche lei, signor Shelby.-

I due si guardarono preoccupati.

- È qualcosa di grave, dottore?- chiese ansiosa e preoccupata la bionda.

- Non direi proprio. Se non per il portafoglio del suo compagno.- rispose il dottore, ridendo della sua battuta.

Spike e Sarah lo guardarono come se fosse un enorme insetto spuntato dal cassetto della scrivania.

- Come scusi?- chiese Sarah, credendo di aver capito male.

- Proprio così. Con tutti i vestitini, i biberon, le culle… per non parlare della cameretta…-

- Dottore, non  vorrei essere scortese, ma… di cosa diavolo sta parlando?- chiese impaziente Spike, che cominciava ad innervosirsi.

- La sua ragazza è incinta, signor Shelby.- concluse il dottore.

I due si guardarono sbalorditi: lei aspettava un figlio da lui?

Sarah svenne, non si sa se per l’emozione o per lo shock.

 

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Ok, non è che anche voi siete svenute per lo shock?? XD

Un po’ per l’ultima notizia, un po’ per il mio ormai insperato ritorno immagino. -.-

Invece eccomi qui con il penultimo capitolo. J

Eh, già, penultimo! L

Mi disp averci messo tanto a potare, ma ci sono state cause di forza maggiore… GLI ESAMI! -.-

Comunque eccomi qui, con la fine della battaglia, e questa novità nella vita dei nostri eroi. :P

Come ho detto prima, il prossimo sarà l’ultimo capitolo, quindi spero terrete duro ancora x un po’. :P

Buffy90: carissima, a dire il vero la ff è mia, Laura the vampire slayer è una mia cara lettrice. XD cmq sia l’importante è che la storia e i personaggi ti piacciano. ^^ mi piacerebbe continuarla, ma prima di tutto non ho idee XD secondo questa ff l’ho scritta molti anni fa, quindi è già finita da parecchio. J inoltre non ho davvero più tempo. -.- spero che il capitolo ti sia piaciuto e che leggerai anche il prox. Baci :*

Laura the vampire slayer: mia carissima! Che dire, mi hai sempre seguito con passione, e ti sarò sempre grata per questo. T.T questo è il penultimo capitolo, quindi spero che ti piaccia. :P anzi, a dire il vero è praticamente l’ultimo, visto che il prox è una sorta di epilogo. :P cmq sia, buon anno anche a te (un bel po’ in ritardo XD) un bacione grande J

 

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Capitolo 29
*** Epilogo - Cap. 29 Caro diario... ***


Cap. 29 Caro diario...

Le scelte del destino

Cap. 29 Epilogo - Caro diario…

 

Caro diario,

sono anni che non sfoglio queste pagine e non so nemmeno perché l’ho fatto proprio oggi.

Forse perché diventare mamma mi ha fatto ripensare a tutto quello che è successo nella mia vita.

Già, proprio così: sono diventata mamma.

Bè, a dire il vero mancano ancora 2 mesi, me è come se il mio piccolino, o la mia piccolina, fosse già qui.

Non sappiamo se sarà maschio o femmina; io e Spike non abbiamo voluto saperlo.

Pazzesco, eh? Spike è il padre.

E ancora non sappiamo come la cosa sia stata possibile.

Dopo la nostra visita dal dottore, in cui ho scoperto di aspettare un bambino, io e William abbiamo deciso di consultare anche un “medico” un po’ particolare.

Demoniaco, direi.

Ma nemmeno lui è riuscito a darci una risposta.

Quindi tutto questo rimarrà un mistero.

Ma come dice sempre il mio amore, ciò che conta veramente è che sia successo e che presto saremo una famiglia.

Un mese dopo la scoperta, William mi ha chiesto di sposarlo e io ovviamente ho accettato; gli ho visto gli occhi lucidi quando ho detto di si.

Era così tenero.

E dopo un altro mese, ci trovavamo davanti all’altare.

Diciamo che non è stato come mi aspettavo sarebbe stato il mio matrimonio, ma tutto sommato è stato meglio così.

Ho sposato l’uomo che amo e anche se la nostra promessa e il nostro si li abbiamo detti ad un demone, che differenza fa?

In fondo io ho sposato un vampiro.

Sia io che Spike abbiamo avuto 2 testimoni a testa: Buffy e Faith per me, Angel e Wes per Spike.

Quando l’ha chiesto ad Angel è venuto un mezzo infarto a tutti: non ce lo saremmo mai aspettati.

E secondo me nemmeno William: a casa mi ha confidato che probabilmente era sotto l’effetto di qualche droga demoniaca.

Invece tutto è proceduto per il meglio.

A parte la nostra isteria  prematrimoniale, Spike e Angel non hanno mai litigato, la cerimonia è stata fantastica e così anche il ricevimento.

Mia madre piangeva, Buffy piangeva, Faith piangeva… ad un certo punto mi sono chiesta se quello era un matrimonio o un funerale.

Abbiamo ballato, scherzato e chiacchierato tutta notte, fino all’alba, quando ci siamo dovuti ritirare per evitare di avere un mucchietto di cenere come marito, dal momento che William cercava di evitare di usare la Gemma di Amarra troppo spesso.

Subito dopo il matrimonio io e William abbiamo trovato una casetta niente male non molto lontano da casa mia e non molto lontano dal cimitero, così che potessi essere più comoda nel fare le ronde.

E, incredibile ma vero, Spike si è messo a cercare un lavoro.

Ho subito pensato stesse scherzando, invece diceva sul serio: e… ci è riuscito.

A dire il vero non è stato molto difficile, dal momento che ha trovato impiego alla W&H, datogli da Angel, ma è sempre un inizio e la paga è buona.

Credo di aver ringraziato almeno mille volte Angel, pregando che non finissero nei guai: quei due insieme possono combinarne di tutti i colori.

Il nostro bel tenebroso e Buffy si sono fidanzati ufficialmente, e forse presto ci sarà un altro matrimonio.

Me lo auguro per loro, sono una coppia fantastica.

Ora sarà meglio che ti saluti: è quasi mezzanotte e Spike reclama la mia presenza sotto le coperte.

 

Caro diario,

altri 6 mesi passati senza scrivere, ma ho avuto tante di quelle cose da fare che ancora adesso mi chiedo come faccio a reggermi in piedi.

Da 4 mesi a questa parte ho le giornate piene e tutte impegnate da una creaturina così piccola che ancora mi domando come faccia ad impegnarmi così tanto: la nostra Lily è una vera peste, proprio come il suo papà.

È già, finalmente siamo una famiglia completa: io, William e Lily.

È nata in perfetto orario, non un giorno di più non un giorno di meno, era forte e robusta.

Tutti i medici ci hanno fatto i complimenti.

Avresti dovuto vedere Spike: girava per i corridoi dell’ospedale tutto orgoglioso, quasi come se lo avesse partorito lui.

Ma l’ho lasciato fare; quello era il suo momento di gloria.

Bionda con gli occhi azzurri, chiarissimi: Will dice sempre che è bella come me, ma io so che gli occhi sono identici ai suoi.

Così chiari, profondi, che trasmettono tanta dolcezza e decisione.

Spesso mi è capitato di vedere in lei lo stesso sguardo di William: è bellissima la mia piccolina.

Lo so, ti stai chiedendo se Lily ha preso “qualcos’altro” oltre agli occhi dal suo papà: bè, l’unica cosa di vampiresco che ha sono i canini un po’ più appuntiti e gli occhi che prendono delle sfumature gialle quando si arrabbia o quando piange.

Ma sinceramente mi aspettavo di peggio.

Ho smesso ancora una volta i corsi all’università per badare a Lily, ma fra un mese ricomincio.

Nel frattempo sono riuscita a trovare un piccolo impiego nella W&H, ancora una volta merito di Angel.

Mia madre mi da una mano con la bambina: è una nonna fantastica ed è anche molto orgogliosa.

Più di una volta l’ho sorpresa vantarsene con le sue amiche.

Spike si è rivelato un padre straordinario: così dolce e premuroso.

Insomma, ora la mia vita è perfetta: ho un marito bellissimo e innamorato, una figlia stupenda e perfino i vampiri sembrano essere diminuiti.

Gli ultimi mesi prima del parto sono stati una battaglia con William: io che volevo andare in ronda e lui che voleva impedirmelo.

Un vero incubo.

E le sorprese non sono finite.

Buffy ed Angel alla fine si sono sposati: la cerimonia è stata fantastica e così anche il ricevimento.

E, sorpresa finale… anche Buffy è rimasta incinta.

E ancora una volta non ci siamo spiegati il perché.

Ma a differenza nostra, loro non si sono posti tanti problemi.

Buffy partorirà tra 6 mesi e io non vedo l’ora che nasca: sono così felice per loro e sono sicura che i nostri figli diventeranno grandi amici, proprio come noi 4.

Bè, diciamo più io e Buffy che William ed Angel.

Caspita, Lily si è messa a piangere e William chiede il mio aiuto, devo proprio andare.

Non so quando scriverò nuovamente su queste pagine, forse quando la mia bambina andrà all’università.

So solo che ora sono felice e spero che la mia felicità non finisca mai.

 

Sarah chiuse il suo diario e si alzò sospirando, dirigendosi verso la camera di Lily.

- Si può sapere che succede?- chiese la ragazza entrando e guardando il marito.

- Bella domanda. Credo che in questo momento abbia bisogno della sua mamma. Con me non smette di piangere.- le spiegò il vampiro biondo.

La cacciatrice prese in braccio la bambina che subito smise di piangere.

La coccolò per alcuni minuti, poi, quando fu certa che si fosse riaddormentata, la rimise nel lettino, coprendola bene.

- Visto lo sapevo. Hai le mani d’oro.- disse Spike, alzando le braccia al cielo.

- Non ho le mani d’oro. Come avevi detto tu, aveva bisogno della sua mamma. Adesso lasciamola dormire.-

Prese il marito per un polso e lo trascinò fuori dalla cameretta.

Appena chiusero la porta, Spike prese da dietro la giovane, circondandole i fianchi con le braccia e abbracciandola.

- Allora, la mia cara mogliettina ha un modo speciale anche per calmare me?- chiese lui con voce sensuale.

- Mmmh… non saprei. Può essere…- rispose lei, rimanendo sul vago e voltandosi per circondare il collo del vampiro con le braccia.

- Ti amo.- gli disse poi guardandolo negli occhi.

- Ti amo anche io. E sarà per sempre.- rispose lui, sorridendole e poi baciandola.

Si, sarò felice, e sarà per sempre, pensò Sarah mentre la porta della loro camera si chiudeva dietro di loro per essere testimone del loro amore.

 

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Lo so, ci ho messo una vita a postare proprio l’ULTIMO capitolo… L

Chiedo umilmente perdono, ma l’università mi uccide proprio. L

Spero solo che le mie lettrici abbiano ancora voglia di leggere l’ultimo passettino per arrivare alla conclusione. ;)

E anche questa è finita; sempre la solita punta di tristezza che mi prende quando posto l’ultimo capitolo di una ff, ma prima o poi deve succedere. ;)

Laura the vampire slayer: carisssssssima!! Scusami per il ritardo, ma so che leggerai anche questo ultimo cap, tu ci sei sempre! ^^ (per fortuna, almeno tu! XD) mmmh, dici??? Bè, allora sono riuscita a rendere il finale a sorpresa a metà! XD xò almeno una parte del mio lavoro l’ho fatto.. :P grazie per avermi sempre seguita!! ;) un bacione :*

LadyInDark: ooooooh, che meraviglia, una nuova lettrice proprio alla fine del mio operato! :) sono contenta che la storia ti sia piaciuta, e grazie per tutti i complimenti! ^^ Eh, nuove storie.. con sta università è un casino, e pure la fantasia comincia a venire un po’ meno.. ormai sono vecchia!!! XD spero che anche l’ultimo capitolo ti abbia soddisfatto, per concludere al meglio questa storia.. ^^ un bacione :*

Buffy90: eh, sarebbe una bella idea continuare, e ci ho pure pensato, ma il tempo e l’inventiva scarseggiano un po’!! XD ti ringrazio comunque per aver seguito la mia storia. J un bacio

 

Bè, che dire carissimi, sono giunta al termine!!! J

Ringrazio chi ha letto e seguito la mia storia dall’inizio, e spero di essere riuscita a soddisfarvi tutti, senza mai annoiarvi.

UN BACIONE ENORME A TUTTI QUANTI!!!

Alla prossima!! ;)

Cicci 12

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