Nata sotto la Luna

di Yami no Yoake
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una mattina normale...o no? ***
Capitolo 2: *** La leggendaria Sayan della Luna ***
Capitolo 3: *** La Terra è salva...per ora ***
Capitolo 4: *** Tre Sayan e un nuovo nemico ***
Capitolo 5: *** Il piano di Darkai ***
Capitolo 6: *** Chiacchierata rivelatoria ***
Capitolo 7: *** Un incontro finito male ***
Capitolo 8: *** Dove sono i bambini? ***
Capitolo 9: *** Nell'altra dimensione ***
Capitolo 10: *** I primi ostacoli ***
Capitolo 11: *** Benvenuta Bra ***
Capitolo 12: *** Siamo nei guai! ***



Capitolo 1
*** Una mattina normale...o no? ***


NATA SOTTO LA LUNA

 

Prologo dell’autrice

Ciao a tutte. Ecco qui la long che avevo intenzione di scrivere, spero che non faccia pena.

La storia si colloca 5 anni dopo Majin-bu, durante la seconda gravidanza di Bulma (8° mese, però non sanno se è maschi o femmina), quindi Trunks ha 12 anni, Goten 11, Gohan 20 (credo). Come personaggi nuovi ci sono Lua, la sorella di Vegeta, una sayan davvero speciale, e Sheran, sua figlia, entrambe guerriere fortissime e indipendenti. Probabilmente ce ne saranno altri, specialmente cattivi, ma per ora non ho le idee chiare quindi non metto niente. Inoltre comunico che, per esigenze di trama, qui non esiste il Gt e Ub non esiste, quindi Goku vive con Chicchi e i suoi figli come una famigliola felice. In fondo pubblicherò la lista dei personaggi e le rispettive età all’interno della storia. Se ci sono incongruenze con la serie vi prego di non farci caso.

Dopo queste note che spero vi abbiano incuriosito, vi lascio al primo capitolo.

Ringrazio chi ha letto la mia prima storia, “Pensieri e canzoni” e chi la recensita, e chi leggerà e commenterà questa.

 

Cap. 1

Una mattina come le altre…o no?

Prologo

Era una normale mattina d’estate nella città dell’Ovest. Bulma, nonostante la gravidanza, stava sistemando la cucina dopo l’abbondante colazione per i suoi due scimmioni di casa, che in quel momento stavano

completando una serie addominali nell’ampio giardino della C.C.

Chicchi, nella sua casetta sui monti Paoz, stava provando a convincere Gohan a studiare, dal momento che ultimamente aveva tralasciato l’istruzione per uscire con la sua ragazza, Videl, e contemporaneamente rimproverava Goten e Goku che si stavano abbuffando il più velocemente possibile per poi potersi andare allenare con Vegeta e Trunks.

Tensing e Rif si allenavano sulle montagne, Crili era a casa del Genio con moglie e figlia, Yamco sonnecchiava nel suo appartamento e Junior meditava nel deserto.

Sembrava proprio una mattina come tutte le altre, ma qualcosa stava per cambiare.

 

Dopo la colazione Goku,Goten e, all’ultimo secondo, anche Gohan, ignorando Chicchi che continuava a strillare inferocita, uscirono di casa e, chi in volo chi con la Nuvola Spedy, si affrettarono a raggiungere la C.C. , dove sicuramente Vegeta si stava già spazientendo per il loro ritardo. Infatti non fecero neanche in tempo ad atterrare che Vegeta cominciò a rimproverare Goku, mentre Trunks si sbracciava per salutare l’amico Goten, cercando di non farsi vedere dal padre. Finalmente il gruppetto si alzò in volo, pronto a disintegrare una vallata o un deserto, ma furono fermati da un terrificante urlo proveniente dalla casa, più precisamente da Bulma:-VEGETAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!! VIENI SUBITO QUI!-.

Vegeta, convinto che la moglie stesse per partorire, sbiancò, ma nonostante la paura corse in casa, seguito a ruota dal figlio e dalla famiglia Son.

-Bulma, Bulma che c’è? Stai per…- disse Vegeta.

-Cosa? No,no. Però vieni a vedere cosa stanno facendo vedere al tg.-

 -E perché dovrebbe interessarmi uno stupido servizio…- rispose l’interessato riprendendo colore.

-VIENI SUBITO A VEDERE!!-

Spazientito Vegeta si avvicinò al televisore:

giornalista:-Signori e signore, pare che una strana ragazza stia devastando la città del Nord e l’area circostante. Le comunicazioni sono interrotte, ma la rete locale, prima di esplodere, è riuscita a inviarci queste immagini. -.

Nel filmato si vedeva una ragazza con una lunga coda da scimmia, pelle ambrata, capelli corti e nerissimi, occhi scuri e profondi come due buchi neri e un espressione furiosa in volto. Sembrava molto bella, ma non era possibile dirlo con certezza perché il viso era distorto dalla ferocia e dalla rabbia.

Vegeta, vedendo la protagonista nel video, ebbe una reazione inaspettata: impallidì più di prima, cominciò a sudare freddo e sentì i muscoli paralizzati.

-Vegeta chi è? Perché ci sta attaccando? È una sayan vero? E…- cominciò Bulma

-Zitta donna!-

-COME OSI BRUTTO…-

A sorpresa nella lite s’inerì Goku che, rivolto a Bulma, disse:-Aspetta un attimo Bulma, per favore-, poi, girandosi verso Vegeta –Tu la conosci, vero Vegeta?-

Ancora sconvolto, Vegeta fece sì con la testa. Bulma era sempre più preoccupata, e se fosse una ex o peggio una promessa sposa del suo principe?

-Chi è? Diccelo Vegeta- continuò Goku, stranamente serio.

Vegeta deglutì, prese un respiro profondo e in un sussurrò disse:- Si chiama Lua, ed è mia sorella-.

 

Angolo dell’autrice

Ecco il primo capitolo della mia fantastica (scherzo, ovviamente) fanfiction. Spero vi sia piaciuta e se è così, o anche se vi ha fatto schifo, lasciate un commento, anche corto. Naturalmente ringrazio anche solo chi legge.

In più ecco la lista dell’età dei personaggi, o almeno l’età che hanno nella mia storia:

  1. Lua: 36 anni
  2. Sheran: 12
  3. Vegeta:41
  4. Bulma:40
  5. Trunks:12
  6. Goku:37
  7. Chicchi:37
  8. Gohan:20
  9. Goten:11
  10. Videl:20

Per il momento metto questi, poi se servirà metterò le altre.

Ciao da PrincipessLua

 

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Capitolo 2
*** La leggendaria Sayan della Luna ***


 

Cap. 2

 La leggendaria Sayan della Luna

-C…co…come tua sorella?!!- sbottò Bulma incredula -Hai una sorella e non me l’hai mai detto? Ma come ti sei permesso di non dirmi una cosa così importante?-

V:-Pensavo fosse morta. Sono 30 anni che non so più nulla di lei!-

B:- Come 30 anni?! Ma se ne avrà al massimo 20-

V:-I sayan invecchiano a modo loro, ricordi?-

B:-Che ingiustizia!!! Quindi invecchierò solo io qui?!-

V:-Hai capito proprio bene, per una volta!-

Nel frattempo il servizio continuava. Giornalista:-Questa creatura è senza dubbio fortissima, ma il grande eroe che già una volta ci ha salvati tutti dalla minaccia di Cell interverrà anche stavolta. Pare infatti che il nostro grande campione Mr.Satan sia già in viaggio per raggiungere la Città del Nord!...-

(Il suddetto campione in realtà si era rintanato in una camera d’albergo inscenando un fortissimo quanto fasullo mal di denti ndr).

Bulma e Vegeta continuavano a litigare.

-Emh…Bulma, Vegeta, forse è il caso che voi due discutiate più tardi, sorella o no dobbiamo fermarla, prima che rada al suolo il pianeta- s’intromise piano Goku, terrorizzato da entrambi.

V:-Sì, Kakarot ha ragione. Ehi voi, mocciosi, dovete venire con noi-

G:-Ehhh?-

V:-Che altro c’è Kakarot?- (Ormai imbufalito ndr)

G:-Come mai non dici come al solito che puoi farcela da solo e che non ti serve aiuto?-

V:-Prima di tutto pur combattendo noi, Junior e gli altri al massimo della forza non riusciremo a farle neppure un graffio, specialmente ora che è così infuriata, secondo non voglio certo abbatterla, solo calmarla, terzo, se hai paura puoi pure non venire- concluse urlando.

A quel punto Gohan, che insieme hai bambini non aveva ancora aperto bocca, domandò:- Ma se è così forte come mai non percepiamo la sua aura? Una ragazza capace di sferrare colpi di quel calibro dovrebbe avere un aura enorme, ma io non sento niente-.

Tutti ammutolirono e si concentrarono per sentire qualcosa, ma nessuno ci riuscì.

Goku:- La forza massima che percepisco in quella zona è di soli 5.000, decisamente troppo bassa per colpi così potenti-

-Non so perché ha un aura così debole, forse ha imparato a mascherarla, però dobbiamo raggiungerla subito- disse Vegeta.

-Certo- rispose Goku- usiamo il teletrasporto?-

-No, se ci vedesse sbucare all’improvviso ci annienterebbe all’istante senza neppure vedere chi siamo. Dobbiamo avvicinarci senza farci scoprire-decretò Vegeta.

 

Tutto il gruppo uscì di casa e si diresse in volo verso la Città del Nord.

-Ascolta Vegeta, ma tua sorella è davvero così forte?- gli chiese Goku.

-Ti dico solo che pochi mesi dopo la sua nascita aveva già una forza tripla rispetto a quella di Freezer al cento per cento e che ha 2 anni era già una supersayan più forte di noi due insieme al terzo livello!-

-Urcaaa!!!- disse in coro la famiglia Son

-Forte mia zia!- urlò Trunks, che finora era rimasto muto.

-Sì- continuò Vegeta- ma alla sua forza e ai suoi poteri magici c’è una spiegazione, se non m’interrompete vi racconto la sua storia-.

Tutti annuirono.

-Allora, dovete sapere che tra i sayan giravano due leggende, una è quella del super-sayan e una è quella della leggendaria Sayan della Luna, ovvero una Sayan nata in una notte di Luna piena. Infatti i Sayan non potevano nascere in quella notte, che capitava ogni 8 anni. Si diceva che questa Sayan sarebbe stata la guerriera più forte di tutti, persino più forte del super-sayan, e che sarebbe stata dotata di poteri magici incredibili. Tutto questo non si era mai verificato, finche, in una notte di plenilunio, non nacque Lua. I miei genitori capirono subito che la Sayan della leggenda era lei, perché esposta alla Luna piena si trasformò in una super-sayan lunare (una super-sayan coi capelli e la coda bianco lucente, gli occhi rossi e  l’aura d’argento, circa 20 volte più forte di un normale supersayan. Anche qui è possibile superare il limite diventando SSJ Lunare di 2° livello, 3° e così via…).

I miei genitori ovviamente non dissero a Freezer la vera data di nascita di mia sorella, che crebbe e diventò fortissima, finche non ebbe 4 anni e insieme a me, che ne avevo 8, si unì all’esercito di Freezer. All’epoca era già una super-sayan (normale, non lunare. Autrice) di 2° livello, sapeva perfettamente che fra lei e Freezer non c’era confronto ma dal momento che non riusciva a controllare la sua forza non si era ancora ribellata. Poi, due anni dopo, io fui mandato a conquistare un pianeta mentre lei fu inviata a casa in licenza. Poche ore dopo quello schifoso di Freezer fece esplodere il pianeta e mi disse che lei era morta nell’impatto. Noi due eravamo legatissimi. Mi ci è voluto quasi un anno per riprendermi. E questo e tutto. Fino a oggi-.

-Davvero tu e la zia siete diventati mercenari così piccoli?- chiese incredulo il piccolo Trunks.

-Già, venduti dal nostro stesso padre per di più. Forse sperava che Lua così lo avrebbe annientato- rispose Vegeta con amarezza.

- Mi dispiace molto- disse Goku- vedrai che adesso la calmiamo e recuperate il tempo perso, va bene?-

Vegeta fece un sorriso forzato, ma si vedeva che era teso. Erano trent’anni che non vedeva Lua, come sarebbe stato il loro incontro?

Gohan interruppe i suoi pensieri:- Ma che vuol dire che non sa controllare la sua forza?-

- Che perde ogni controllo, comincia a distruggere tutto senza freni, proprio come sta facendo ora-

-Ehi!!- al gruppo si unirono anche Crili, con i senzu, C-18, Yamco, Rif e Tensing. E pochi metri dopo li raggiunse anche Junior e persino C-17, che aveva lasciato i boschi per dare manforte alla sorella.

Tutti insieme si diressero verso Città del Nord per affrontare questa nuova minaccia.

 

Angolo dell’autrice

Allora che ne dite?

Vorrei fare alcune precisazioni sul livello di forza di Lua. Allora lei attualmente (36 anni) allo stadio normale è poco più forte di Gogeta SSJ4, poi ogni volta che supera il livello di SSJ diventa circa 100 volte più forte per il primo livello e 70 per gli altri. Invece ogni volta che si trasforma in SSJL moltiplica per 10 la forza del rispettivo livello di SSJ. Ai tempi di Freezer la forza era moltiplicata uguale, ma allo stadio normale era forte circa quanto 2 SSJ2. Quindi come Goku più diventa forte più si rafforzano anche gli stadi di SSJ e SSJL(super-sayan lunare). Naturalmente non usa mea tutta la sua forza, ma solo il minimo indispensabile (poco più di quella che userebbe Goku), anche perché se ne usa troppa perde il controllo e quando si trasforma in SSJ cerca di aumentare solo l’autocontrollo ma non la forza, però non sempre ci riesce.  Inoltre ho deciso di far trasformare Vegeta in SSJ3, e insieme a Goku stanno cercando, senza riuscirci di raggiungere il SSJ4. Altre precisazioni su richiesta o quando si renderanno necessarie.

Ringrazio chi legge e/o commenta. Critiche, richieste, consigli, suggerimenti, precisazioni, richieste e domante sono ben accetti, quindi se qualcosa non vi è chiaro non esitate a domandare.

Ciao e a presto.

Milena 97

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Capitolo 3
*** La Terra è salva...per ora ***


Cap. 3

La Terra è salva… per ora

Junior:- Goku ma chi è quel demonio che sta radendo al suolo la città senza motivo?!-

Vegeta:-Non è un demonio. Si chiama Lua ed è mia sorella!-

Tutti tranne i Son e Trunks: COSA?!!!-

Vegeta:-E già. Per ora accontentatevi di questo, perché non c’è tempo di raccontare di nuovo tutta la storia, siamo arrivati-.

Infatti all’orizzonte si vedeva quanto di più simile all’inferno in terra:fumo, fuoco e boati ad ogni secondo si espandevano per chilometri intorno alla città.

-Un momento Vegeta- disse Gohan- ma se è così forte come l’attacchiamo?-

-Ah giusto. Allora… Non l’attaccate direttamente, ma cercate di lanciarle quante più onde possibile da diverse direzioni, non le faranno nulla ma così non potrà concentrarsi su  un unico punto, poi quando sarà più distratta proverò ad avvicinarmi. Se riesco a toccarla per qualche secondo il gioco è fatto. -.

-Ma sei sicuro che funzionerà? Quella non mi sembra una che si calma solo stringendole la mano- chiese Yamco dubbioso, non aveva nessuna voglia di avvicinarsi a un mostro simile, specialmente se era imparentato con Vegeta.

-Certo che funzionerà, ogni volta che si arrabbiava la calmavo così e non ho mai fallito!- rispose Vegeta, con uno sguardo così tagliente che il povero Yamco ebbe la sensazione che qualcuno gli passasse un coltello sul viso.

-Se nessuno ha altre questioni idiote da sollevare possiamo andare- decretò Vegeta, che stava diventando sempre più nervoso.

Tutti annuirono e pochi minuti dopo scorsero nel cielo una ragazza totalmente impegnata a demolire pezzo per pezzo un grattacelo a suon di calci.

-Ok, è il momento- urlò Vegeta, prima di gettarsi verso la ragazza, seguito da tutti gli altri, che cominciarono a lanciarle addosso ogni tipo di colpo energetico. Purtroppo, come aveva previsto Vegeta, neppure i colpi dei supersayan  avevano effetto, anzi le rimbalzavano letteralmente addosso, costringendo tutti a spostarsi continuamente e impedendo a Vegeta di avvicinarsi. Dopo un po’ Lua, che fino ad ora gli aveva semplicemente ignorati continuando la sua opera di distruzione, s’infastidì per l’interruzione ,si girò verso di loro e si preparò a combattere. Da quel momento i colpi che le arrivavano, invece di colpirla, cominciavano a vorticarle intorno finché, con una velocità pazzesca, non venivano rispediti al poveraccio che le si trovava di fronte in quel momento. Il primo attacco,un

cerchio magico lanciato da Crili, colpì Tensing sul braccio, un ki blast di Gohan finì per colpire in pieno Trunks e il colpo di quest’ultimo venne rispedito addosso a Goku.

-Ascoltatemi tutti- urlò dopo qualche minuto Crili- Io provo a usare il Colpo del Sole, chiudete tutti gli occhi!-

-Ottima idea Crili- convenne Gohan.

-Vai caro, puoi farcela!- gridò a sorpresa C-18.

Il colpo venne lanciato e sembrava fosse andato a buon fine, ma quando l’innaturale luminescenza svanì lo sfortunato Crili si vide arrivare un pugno fortissimo in piena faccia. La principessa, anche se momentaneamente accecata, grazie alla percezione dell’aura era riuscita a individuare il punto preciso dove si trovava l’imprudente che aveva osato attaccarla.

-NOOOOOOOO!!!!!!!- urlò disperata C-18, lanciandosi sulla ragazza, per fortuna venne intercettata dal fratello, che la salvò da morte certa. Infatti Lua, guardando il corpo esangue di Crili, aveva deciso che era ora di far fuori quei moscerini.

-Vegeta, così non funziona! Hai qualche altra idea?- chiese Goku, che ancora non si capacitava (cosa vuol dire capacitare?ndGoku) che potesse esistere qualcuno tanto più forte di loro.

Anche gli altri ormai, pur continuando a lanciare onde energetiche, avevano capito che la Sayan era del tutto fuori dalla loro portata.

-Io un'altra idea ce l’avrei, se neanche questa funziona conviene rassegnarci e prepararci a trapassare (stai usando termini troppo complicati Milena. Che cos’è un trapasso?ndGoku)-.

-Avanti spara- disse Goku, con un sorriso carico di ottimismo non del tutto sincero, ignorando Yamco che aveva cominciato a urlare disperato.

- Andatele tutti davanti e lanciatele un onda combinata. Dovrà PER FORZA concentrarsi per schivarla o respingerla e a quel punto io dovrei avere campo libero-.

-Proviamoci- disse Goku.

Tutti insieme si prepararono e lanciarono un immenso colpo energetico dalla potenza mai vista. Ma Lua non si fece trovare impreparata: aumentò ancora di più la sua aura, trasformandosi in una Supersayan dalla potenza micidiale, disintegrando ogni cosa in un raggio di una ventina di km, e si preparò a deviare l’onda. Infatti, proprio un secondo prima che il colpo la investisse in pieno,lo deviò con un potente calcio, spedendolo nello spazio aperto, dove esplose con un boato da fine del mondo.

Ma in quell’ attimo in cui non aveva prestato attenzione al resto del mondo Vegeta era riuscito ad afferrarle la mano. La Sayan s’irrigidì quasi subito, mentre una forte scossa elettrica le percorreva tutto il corpo. Dalla sua bocca uscì un unico grido lacerante, poi svenne tra le braccia di Vegeta.

La Terra è salva…per ora. Ma sarebbe davvero tornata la pace? Era davvero Lua la minaccia?

 

Angolo dell’ Autrice

Allora, onestamente, che ne pensate? A me è piaciuto, spero anche a voi.

Vi annuncio che nei prossimi due capitoli vorrei cominciare a introdurre il cattivo della storia, ma per ora non voglio dare troppi dettagli.

Ringrazio chi legge, chi ha messo questa storia fra le seguite o le preferite e chi commenta.

Se avete domande da fare, richieste, suggerimenti o se notate imperfezioni o altri difetti scrivetelo nei commenti.

Ciao e al prossimo capitolo.

Milena97

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Capitolo 4
*** Tre Sayan e un nuovo nemico ***


Cap. 4

Tre Sayan e un nuovo nemico

Lua era svenuta da qualche minuto e ancora non dava segni di ripresa. Crili nel frattempo si era ripreso grazie a un senzu e ora, insieme a tutti gli altri, osservava dubbioso la giovane Sayan, che a dire il vero ora non sembrava affatto pericolosa. Anzi, il viso quasi infantile, gli occhi grandi e le labbra rosse le davano l’aspetto di una ragazzina innocente, per altro molto bella, e solo il fatto che erano seduti in mezzo alle macerie fumanti della città gli ricordava che in realtà poteva essere molto pericolosa..

Quello che di più aveva stupito il gruppo Z era però il fatto che la Sayan era messa abbastanza male: aveva la battle suit sporca e stracciata, era magrissima e aveva delle profonde occhiaie.

L’aspetto rovinato dell’adorata sorellina aveva profondamente turbato Vegeta, che si era chiuso nei sui pensieri.

Anche gli altri Sayan osservavano incuriositi quella che era la loro principessa, chiedendosi cosa sarebbe successo quando si fosse svegliata. A interrompere il silenzio, per una volta, non fu Goku ma Tensing, che, insieme a Yamco, era tra i più preoccupati:-Sentite ma ora che si è calmata di lei che ne facciamo?-

Vegeta alzò la testa di scatto sentendo parlare in quel modo della sorella, ma fu preceduto da Goku, che disse:- Be’, non possiamo certo eliminarla, è la sorella di Vegeta!-

-Motivo in più per farla fuori subito- pensò stupidamente Yamco, mentre C-18 avrebbe voluto solo tagliarle la gola per quello che aveva fatto a Crili.

-Facciamo così- s’intromise Vegeta, riemergendo dai suoi pensieri-Io resto qui e aspetto che si svegli, voialtri andate alla C.C. e rassicurate Bulma. Noi due vi raggiungiamo là-.

-No, dai papà, voglio restare anch’io con la zia, per favore…-cominciò a piagnucolare Trunks.

-Se resta Trunks resto anch’io!- s’imputò Goten.

-Già Vegeta, anch’io vorrei parlarle. Mi piacerebbe capire come mai è così forte-. (Te l’ho già spiegato ndVegeta. Sì lo so, però me lo sono dimenticato ndGoku. Babbeo di terza classe ndVegeta)

-Ok, allora facciamo così. Noi Sayan restiamo qui e gli altri vanno alla C.C. -

-Perfetto- dissero tutti.

Pochi minuti dopo che il gruppo si divise Lua aprì gli occhi, tirandosi su di scatto e guardandosi intorno guardinga, con un atteggiamento da perfetta mercenaria.

-Dove sono, cos’è successo?- pensò- io non ricordo nulla, solo la gente che urlava e poi…-, ma in quel momento il suo sguardo mise a fuoco Vegeta. Solo il tempo di pensare:- Fratellone!- che gli si buttò addosso, stritolandolo in una morsa d’acciaio. –Fratellone- continuava a ripetere –Avevo paura di non rivederti più-.

-Ma da quando sei così sentimentale?- la stuzzicò Vegeta, proprio come quando erano piccoli, per farsi mollare, perché le ossa avevano cominciato a scricchiolare.

-Non sono sentimentale!- disse Lua decisa, staccandosi dall’abbraccio. –Ero solo felice di rivederti, tutto qui. -.

-Sei sempre la solita lastra di ghiaccio. Ma sono felice che sei viva-

-Cosa?- esclamò Lua, stranamente sgomenta da quell’affermazione.

-Ehmm…-tossì Goku, che fino a quel momento aveva tenuto a freno la lingua solo per buona educazione (ma quale buona educazione? Autrice. E che ne so’, la storia la scrivi tu. Goku) – qui veramente ci saremmo anche noi-

-Ehhh…e voi chi siete?!- gridò Lua saltando in piedi.

-Tranquilla, sono miei amici, più o meno. Sono Sayan come noi, sta calma-

Lua aveva in viso un’ espressione strana, come se le sue certezze fossero state distrutte. Decise perciò che aveva bisogno di conoscere l’intera storia, e il modo più rapido per farlo era leggere nella mente del fratello. Senza neppure chiedere il permesso appoggiò un dito sulla fronte di Vegeta e cominciò ad analizzare ogni ricordo successivo all’esplosione del pianeta Vegeta.

Vegeta, come in un film, rivide tutta la sua vita: prima i ricordi peggiori, la tirannia di Freezer, la spedizione sulla Terra, l’avventura su Namecc, la sua morte. Poi quelli dolci, fra le pareti della C.C. E ancora la partenza per lo spazio, la trasformazione in SSJ, Future Trunks e Trunks del presente, la lotta con Cell e Majin-bu,il suo sacrificio, il suo matrimonio, il o la Sayan in arrivo, e infine anche il ricordo della sorella che seminava il panico.

-Uao, hai avuto una vita interessante- disse infine Lua, cercando di nascondere le molteplici emozioni: rabbia, tormento, odio, rimorso, ma anche gioia e felicità miste ad un grande stupore, il fratello era proprio cambiato, pur restando l’orgoglioso Principe dei Sayan.

A quel punto fece la stessa cosa con Goku, che per la prima volta vide il viso dei suoi genitori: sua madre che lo teneva in braccio, ma anche suo padre e il suo team...

-Bene, ora so tutto. Per prima cosa vorrei ringraziarti, Goku, per aver fatto secca quella lucertola schifosa e aver vendicato la nostra razza. Avrei voluto farlo io, ma non è stato possibile.-

-Ma che, di…di niente, è stato un piacere- disse Goku un po’ imbarazzato. Stava per cominciare a sparare una raffica di domande, ma Lua riprese a parlare:- Così voi siete Gohan e Goten, giusto?- poi si girò verso Trunks, che non riusciva neppure a parlare dall’emozione –E tu sei Trunks, vero? Il mio piccolo nipotino.-

-Sì, zia. Sono io- riuscì a balbettare Trunks- sono felice di conoscerti-.

- Anch’io. Posso abbracciarti?-. senza aspettare la risposta lo fece, poi gli sussurrò all’orecchio:-Tuo padre è molto orgoglioso di te e ti vuole molto bene, ma non glielo dire che si vergogna-, poi si staccò.

A quel punto Goku fece di nuovo per parlare, ma questa volta fu Vegeta a interromperlo (Uffa! E io quando parlo? Goku) :- E tu? Non ci devi raccontare qualcosa, invece di continuare a leggere nelle menti altrui?-

- Ho il diritto di conoscere i pensieri di mio nipote. Inoltre prima ti devo far vedere una cosa, poi mi porti a conoscere tua moglie e dopo giuro che ti racconto tutto-

Detto questo si alzò in volo, fece segno agli altri di seguirla e sparì nel cielo.

-Adesso io la seguo, mentre voi Son impiccioni tornate dritti filati alla C.C. o a casa vostra sono stato chiaro?-

- E io papà?-

-Tu puoi venire se ci tieni-

-Urrà-

-Uffa, non è giusto- piagnucolò Goten, ma quando Goku provò a replicare Vegeta gli lanciò uno sguardo talmente feroce che si azzittì, prese i figli per un braccio e filò via verso la C.C.

Trunks e Vegeta invece presero il volo verso la parte opposta.

-Senti papà ma cosa intendeva zia prima?-

-Che quando ti ha abbracciato ha letto i tuoi pensieri, anche se non te ne sei accorto-

- Figo – mormorò Trunks. Doveva convincere la zia a insegnarglielo, quell’abilità poteva essere utilissima.

Dopo poco videro Lua che planava verso terra e atterrava in mezzo al deserto.

-Bene Vegeta- gli disse quando anche lui atterrò- oggi ho scoperto di avere due nipoti, ma anch’io ho una sorpresa per te-

Da dietro una roccia lì vicino in quel momento uscì una bambina piccola e magra, che sembrava la copia rimpicciolita di Lua: aveva la coda, i capelli neri e lunghi, con le tipiche “punte” dei Sayan, gli occhi grandi neri, la bocca rossa, la battle suit e persino la stessa espressione seria. L’unica differenza era la pelle, abbronzata quella di Lua, chiara quella della piccola.

-Lei è mia figlia Sheran (leggi Sceran), ha 12 anni appena compiuti- disse Lua con un sorriso colmo d’orgoglio.

Ora era Vegeta a restare senza parole per lo stupore:-Co…cosa?-

-Non solo ho una zia, ma anche una cugina- disse Trunks al settimo cielo.

-Sheran, loro sono tuo zio Vegeta e tuo cugino Trunks- disse Lua alla piccola- ma penso che capirai meglio se ti racconto tutto-. Detto questo mise una mano sulla fronte della bambina e le passò tutto ciò che aveva appreso negli ultimi minuti da Goku e Vegeta.

Allora la bambina si aprì in un grande sorriso e salutò con voce squillante:- Ciao zio, ciao Trunks. Sono contenta di conoscervi-.

-Bene, adesso Veggy mi porti a conoscere tua moglie e il resto del gruppo?-

-Solo se non ti azzardi mai più a chiamarmi Veggy- rispose Vegeta imbarazzato.

-Va bene, ma ora andiamo-.

E spiccarono di nuovo il volo.

Vegeta però si accorse che Lua e Sheran si erano scambiate uno sguardo preoccupato, come a dire: dobbiamo parlare.

 

Nel frattempo alla C.C. era in corso una grandissima rimpatriata: c’erano i Son, Junior, C-17, Crili con la moglie, i guerrieri Z, persino Chichi, Muten, Oscar, Pual e la piccola Marron che volevano sapere cosa stava succedendo e le spiegazioni di Goku (con l’ausilio di Gohan) sulla Sayan della Luna e tutto il resto non gli avevano per niente tranquillizzati.

-Come avete osato andare a combattere contro una pazza del genere senza neppure avvisarmi! Io era così preoccupata! Goku, non dovevi permettere ai nostri figli di lottare contro qualcuno così forte!- stava urlando Chichi a figli e marito, che non osavano rispondere.

-Sentitemi bene- urlò Bulma, ancora più nervosa a causa del parto imminente- tra poco arriverà qui Vegeta con mia cognata, gradirei che vi comportaste bene.-

-Va bene Bulma, non strillare-

Proprio in quel momento la porta si spalancò ed entro Vegeta, seguito da Lua e dai bambini.

Ci fu un attimo di silenzio, ma Lua si riprese subito:-Ciao a tutti. Capisco che probabilmente adesso mi odiate e avete paura di me, ma non era mia intenzione distruggere la città e farvi male-.

Il tono però non era quello delle scuse, ma più quello di una semplice spiegazione. La principessa dei Sayan non si scusava mai.

Risolto quel problema si avvicinò a Bulma, piano e con un gran sorriso, per non spaventarla, ma fu lei ad abbracciarla:-sono davvero contenta di conoscerti, ho sempre desiderato che qualcuno della famiglia di Vegeta fosse sopravvissuto!-

Lua, che aveva approfittato dell’abbraccio per leggere anche la mente di Bulma, era rimasta molto contenta del fatto che il fratello avesse trovato una compagna così innamorata e adatta a lui:- Anch’io sono felice che Vegeta abbia trovato una donna così eccezionale, saresti stata un ottima regina-

Bulma, seppure un po’ perplessa, sorrise:- Posso offrirti qualcosa, c’è qualcosa che desideri?-

-A dire il vero sì, un po’ di cibo vero e magari un bagno caldo-.

-Subito, guarda, gli c’è la cucina e di sopra il bagno degli ospiti…-

-La quarta porta a sinistra vero?- concluse Lua con un sorriso, aveva visto la casa nella mente di Trunks.

-Sì…sì, giusto, ho dimenticato che leggi nella mente, me l’aveva detto Goku-

-Mamma, mamma anch’io ho fame! Posso avere qualcosa anch’io?- interruppe Sheran, di cui nessuno si era ancora accorto.

-E tu chi sei?- chiesero quasi tutti all’unisono.

-Sono Sheran, figlia della principessa dei Sayan- rispose la piccolo con tono altezzoso, uguale a quello di Vegeta.

-Mia figlia- confermò Lua.

Ignorando le facce stupite che la circondavano la bimba andò in cucina, insieme al cuginetto, e prese un’ enorme quantità di stuzzichini per fare merenda, ovvero torte, brioches, e ogni altro tipo di dolce presente in casa, e tornò nel salotto.

-Quindi sono rimaste in vita ben due Sayan!- disse Gohan, spezzando per primo il silenzio.

-Tre-

-Eh?-

-Le Sayan in questa stanza sono tre! Io, Sheran e la piccola- disse Lua.

-Quale piccola?- chiese Bulma, che aveva cominciato a capire.

-Lei- e indicò il pancione di Bulma.

-È femmina!!- strillò Bulma, contentissima, pur non capendo come avesse fatto a capirlo. Aveva vinto la scommessa.

-Accidenti! Non potevi starti zitta?- chiese Vegeta, che invece sapeva bene come aveva fatto.

-Scusa qual è il problema? Anche le donne combattevano su Vegeta- chiese Lua fingendosi stupita, perché aveva letto della scommessa nei suoi ricordi.

-Te lo dico dopo il problema-. Disse Vegeta scocciato, aveva fatto un patto con la moglie, se fosse stata femmina si sarebbe chiamata Bra e Vegeta avrebbe dovuto andare a tutti i colloqui del figlio fino alla fine delle medie, insieme a lei s’intende, e portare fuori i bimbi almeno una volta al mese, se fosse stato maschio Vegeta avrebbe potuto scegliere il nome, avere tutte le attrezzature che voleva e avrebbe potuto allenare il figlio e il nascituro senza  limiti.

-Tanto lo so già- rise Lua- ora ti devo raccontare la storia, come promesso-.

Poi si guardò intorno. In realtà non aveva affatto voglia di raccontare quel passato che odiava di fronte a così tanti sconosciuti, terrestri per di più.

Per fortuna Bulma se ne accorse e insisté perché Lua e Sheran prima di tutto si riposassero un po’ e le spedì di sopra a sistemarsi.

-Avete bisogno di qualche abito pulito? Non credo che i miei ti vadano a pennello, ma domani andiamo a fare shopping, che ne dici?- comincio Bulma.

-Non ti preoccupare, usiamo i nostri per oggi- e indicò due braccialetti metallici, con uno schermo rotondo, rosso, e alcuni bottoni, uno al suo polso e uno su quello della figlia- sono dei computer, ma tra le altre cose possono “risucchiare” al loro interno un numero infinito di oggetti. Qui abbiamo tutto ciò che ci serve-

Detto questo salì di sopra insieme alla figlia e a Trunks, che voleva far vedere tutti i suoi giochi alla cugina.

Riscesero poco dopo, con un Under Suit nera pulita e una aria più sana. Lua si era anche pilastrata i capelli, che ora, dietro al ciuffo, erano acconciati in un baschetto un po’ gonfio.

Lua rimase piacevolmente sorpresa dal fatto che nel frattempo Bulma aveva rispedito tutti a casa a parte i Son e Junior, che si aggirava fuori nei pressi della casa.

-Bene, ora vi racconto tutto: 30 anni fa ero appena tornata a casa dopo la conquista di un pianeta per conto di Freezer. Ero in anticipo sul programma, perciò ero tornata sul pianeta Vegeta per fare una piccola vacanza. La notte dopo però Freezer fece esplodere il pianeta, e solo per miracolo una serva riuscì a mettermi in salvo, mi mise su una navicella e mi spedì via, dicendomi che la mia famiglia era morta e che il pianeta sarebbe esploso, perciò dovevo tenere alto l’onore Sayan. Poco dopo atterrai su un piccolo pianeta, dove disperata piansi tutte le mie lacrime. In una sola notte avevo perso tutto. Poi mi dissi che, se davvero ero l’ultima Sayan, non potevo lasciarmi morire e permettere a quella lurida lucertola di coronare il suo sogno. Così in breve tempo colonizzai il pianeta, che era abitato da tre popoli, uno di guerrieri, uno di maghi e uno di scienziati. Imparai moltissime cose, poi dopo dieci anni apparve lui.

-Chi lui?- interruppe Vegeta.

-Lui, Darkai. Sa creare ogni tipo di servitori, molto forti o deboli, riportare in vita i morti e potenziare in modo incredibile i malvagi, oltre a saper dominare la mente della maggior parte della gente. Venuto a conoscenza dell’immensità dei miei poteri ha deciso di rendermi sua schiava. Così ho cominciato a muovermi per far perdere le mie tracce, ho viaggiato moltissimo, sai, conosco alla perfezione tutte e quattro le galassie e ho incontrato tantissime persone e imparato tantissime cose, ma mi trovava sempre e il pianeta finiva irrimediabilmente distrutto da un mio scoppio di rabbia.  In parte è per questo che 12 anni fa, pur avendo percepito la tua presenza su questo pianeta non sono venuta. –

-In parte?-

-Sì, in parte per questo e poi ero convinta che tu mi odiassi-

-Non potrei mai odiarti! E perché dovrei farlo poi?-

-Perché è colpa della mia imprudenza se il nostro pianeta è stato distrutto. Un giorno, durante gli allenamenti, ho usato troppa forza e un soldato di Freezer ha capito che ero troppo pericolosa. Eliminarmi da sola non era possibile, per questo ha fatto saltare in aria tutto il pianeta-

-A me del pianeta non importava nulla, solo di te e lo sai!-

-Giusto. Continuando:poco prima di scoprire che c’erano altri Sayan in vita  ho incontrato un popolo simile ai Sayan fisicamente e con un buon livello di forza e lì ho deciso di avere un erede, perché dovevo continuare la stirpe dei Sayan e della casa reale. Così è nata Sheran. Ha subito mostrato un indole da vera Sayan, così l’ho allenata e preparata sin dai primi mesi di vita. Le ho insegnato tutto ciò che so ed ora è una SSJ2, quasi terzo, e sa cavarsela in ogni situazione. Conosce il mondo quasi quanto me. Alla fine non ho resistito e sono venuta a trovarti. Ho lasciato Sheran vicino la navicella e ho cominciato a cercarti. Però ho incontrato uno scagnozzo di Darkai, che avrebbe dovuto solo seguirmi, ma ho fatto l’errore di cominciare a giocarci invece di distruggerlo subito e da lì mi sono scatenata, devastando la città- concluse Lua.

-Non ti preoccupare- fece Goku, ottimista - ora ti aiuteremmo noi-

-Grazie a tutti- fece Lua

-Rimani qui, vero?- chiese Bulma

-Mi piacerebbe-

-Tu puoi dormire nella stanza degli ospiti e Sheran con Trunks se li va, tanto c’è un letto in più per quando viene Goten-

-Sìììììììììì!!!!!!!!!!-uralrono i due bimbi, che avevano già fatto amicizia.

-Ok, allora a domani- fecero i Son, che tornarono sui monti Paoz.

Bulma prestò a Lua e a Sheran un pigiama e andarono tutti a letto dopo quell’incredibile giornata, ognuno coi propri pensieri. Inutile dire che i bambini non dormirono affatto, ma passarono tutta la notte a parlare, perché Sheran voleva sapere come era la vita sulla Terra e perché Trunks non aveva occhi e capelli neri e Trunks voleva sapere tutto sui Sayan, sulla zia, sul padre e sulla famiglia reale.

 

Ma qualcuno, da un oscuro limbo, osservava:-Bene principessa, pensi di essere al sicuro, ma presto i tuoi poteri e quelli di tutti i Sayan saranno solo miei!-

 

Angolo dell’Autrice

Ciao a tutti, lo so che questo è un mega-capitolone, ma in realtà sono i tre capitoli di transizione fusi insieme: “Lua”, “Tre Sayan” e “Un nuovo nemico”.

Spero vi piaccia!

Ah, non è che qualcuno sa come usare un immagine di Google come avatar?

Ciao e grazie a chi legge e/o commenta

Al prossimo capitolo: “Un incontro finito male”

 

 

 

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Capitolo 5
*** Il piano di Darkai ***


 

Cap. 5

Il piano di Darkai

Dal giorno dopo Lua e Sheran cominciarono la loro vita da terrestri, nei loro limiti. Bulma si divertì un sacco a portarle in giro per negozi e osservarle mentre guardavano e toccavano tutto. Ovviamente c’erano un sacco di incidenti buffi, con reazioni non proprio gentili da parte delle due Sayan. Ad esempio una ragazzina aveva tirato la coda a Sheran, la quale non sopportava che qualcuno a parte la madre gliela toccasse, che l’aveva scaraventata dall’altra parte del negozio, facendo un bel buco nel muro per di più. Oppure Lua che si rivolgeva a tutte le commesse chiamandole “esseri inutili”, proprio come faceva all’inizio Vegeta. Alla fine tornarono a casa con talmente tanta roba che Bulma dovette ripromettersi di inventare gli armadi senza fondo.

Nel pomeriggio, e spesso anche la mattina, tutti i Sayan si ritiravano in qualche deserto sperduto e si allenavano. Non c’era nessun rischio, perché Lua stendeva un campo magnetico intorno all’area, creando una specie di ring isolato in grado di allargarsi o restringersi a seconda delle necessità e dove era possibile alzare la gravità a qualsiasi livello, che però poteva non essere lo stesso per tutti. Infatti, Lua, Vegeta e Goku si allenavano a gravità mille, per raggiungere il SSJ4, il resto del gruppo a gravità normale, oppure 250 quando combattevano solo Sheran e Trunks. Sotto l’influsso delle due, anche Gohan, Goten e Trunks, che non amavano gli allenamenti intensivi, avevano cominciato a lavorare tutti i giorni, approfittando dell’ estate. A volte si univa pure Junior, desideroso di osservare la forza delle nuove arrivate.

Dopo una settimana le due principesse avevano imparato tutte le tecniche dei guerrieri Z:l’onda energetica, il Kaioken, l’energia sferica, il Final Flash e il Big Bang Attack. Ma Lua amava allenarsi particolarmente con Junior, che le stava insegnando ad aumentare il suo autocontrollo mediante la meditazione e la calma anche durante la lotta. Non era bravissima, perché spesso combattendo le veniva la sete di sangue, ma stava migliorando.

Quelli incontri erano anche un occasione per conoscersi meglio:

Vegeta:-Perché il giorno che sei arrivata non abbiamo percepito la tua aura mentre ora sì?-

Lua:-Ah già, non ve lo detto, è un trucchetto che ho imparato per mimetizzarmi. Si tratta di una finta aura che annulla la percezione di quella vera. L’ho imparato su Kataz.-

Goku:-Ma sai teletrasportarti?-

Lua:-Certo, su Yardat ci sono stata anch’io per qualche mese, ho imparato tutte le loro tecniche, sono utilissime!-

Goku:-Solo qualche mese per imparare tutto? Io ci ho messo un anno solo per il teletrasporto!-

Vegeta:-Lua, dimmi la verità. Ha che livello di SSJ sei arrivata?-

Lua rifletté. Come ogni Sayan, con il giusto allenamento poteva migliorare tantissimo in poco tempo, e lei ora era praticamente invincibile.

-Bella domanda. Non lo so con precisione, ma penso che ormai posso raggiungere qualunque livello, finché ho la coda, s’intende-.

-Cosa c’entra la coda?-

-Be’ per raggiungere e superare il quarto livello è necessaria la coda. Ecco perché non riuscite a superare il terzo- rispose, indicando i lunghi capelli d’oro dei Sayan. Lei non era nemmeno trasformata.

Quelle parole ebbero l’effetto di mille pugni nello stomaco per i due Sayan.

Intanto Sheran, dopo aver battuto di nuovo Gotenks SSJ3, raccontava ai due Son e al cugino le usanze del popolo Sayan:-E poi, quando un Sayan completa l’addestramento, viene inserito in una squadra e mandato alla conquista di un pianeta. Se si dimostra in gamba avviene il rito di passaggio, ovvero la conquista in solitario di un pianeta, più o meno difficile a seconda della classe e della forza del bambino. Mamma ha conquistato il suo primo pianeta a soli 2 anni e ci ha messo pochissimo-

E poi parlava dei valori Sayan, l’onore, l’orgoglio, il coraggio. Gohan rimase stupito dalle conoscenze della bambina, che conosceva ogni popolo e pianeta dell’universo più di quanto lui conoscesse la Terra. E decise che avrebbe dovuto imparare il più possibile e poi fare un bel viaggio nello spazio con Videl, magari per la luna di miele.

Quella sera Goku e Vegeta tornarono alla C.C. mogi mogi. Bulma, vedendo le loro facce, provo a tirarli su di morale, ma visto che anche Goku era depresso lasciò perdere e si mise a parlare con Lua, con cui andava molto d’accordo, delle nuove battle suit che aveva preparato e su come migliorare le sue ultime invenzioni.

Vedendo però che il fratello era addirittura più scontroso del solito, decise di rassicurarlo:- E dai Vegeta. Se proprio ci tieni potete sempre usare quelle “sfere del drago”, oppure posso ritrovare l’antica formula Sayan, non dovrebbe essere difficile!-

-Sì, ma senza ciondoli anche se tu la trovassi non potresti usarla!-

-È qui che ti sbagli!- poi, da sotto la maglietta che aveva indossato al posto della battle suit stracciata, tiro fuori una collanina dorata, con appeso un ciondolo in oro e rubini che rappresentava lo stemma reale.

-Ma come...-

-Ho anche il tuo!- aggiunse Lua, tirando fuori un ciondolo identico, ma decorato con pietre blu.

-Tieni, puoi tenerlo tu o darlo a Trunks-

-Cosa sono?- chiese curioso il bambino.

-Questi sono due ciondoli magici. Appartengono alla famiglia reale da sempre e girano molte leggende su di loro. Io so per certo che usati dai regnanti o dagli eredi diretti al trono possono far ricrescere la coda ad un Sayan, a patto che alla nascita ce l’avesse, ovviamente, guarirlo da ferite mortali e potenziarlo in modo temporaneo. Inoltre, se separati, possono rintracciare e mostrare la persona che lo possiede.-

-Uao. Però se fai ricrescere la coda a papà devi farla ricrescere anche a me. Tanto io appena nato ce l’avevo, me l’hanno solo tagliata.-

-Se quando sei nato ce l’avevi e i tuoi genitori sono d’accordo non c’è problema-

Poi chiese anche ai due Son se rivolessero la coda.

-Per il momento no, grazie, però se torno a combattere certamente- disse Gohan.

-Io la voglio, io la voglio!- strillò Goten- posso mamma, posso?-

Chichi impallidì. Non solo perché non voleva che suo figlio combattesse, aveva già in programma una chiacchierata con Lua per evitare che la figlia esercitasse troppa influenza sui suoi piccoli, ma anche perché non voleva assolutamente che si sapesse che Goten, stranamente, quando era nato non aveva neppure un accenno di coda. Non aveva neppure la malformazione ossea sull’osso sacro, che invece Gohan continuava ad avere, proprio perché la coda potesse ricrescere.

-Ehmm…vedremmo Goten. Se ti impegni anche nello studio…-

Tutti però si accorsero dell’imbarazzo di Chichi e si proposero di capirne il motivo.

-Ma tu la formula magica non la sai!- si ricordò all’improvviso Vegeta.

-Sbagliato ancora. Una volta ho visto nostro padre usarla su nostra madre, devo solo ricordarla, nulla di più facile. Inoltre ho con me una copia virtuale dei libri della biblioteca, sicuramente troverò qualcosa.-

Notò però che Vegeta si era incupito quando aveva nominato i loro genitori.

-Sei ancora arrabbiato coi nostri genitori, vero?-

-Ci. Hanno. Venduto. A. Freezer. Sono più che arrabbiato. E poi ci vedevano solo come guerrieri, non ci hanno mai voluto bene come figli! Come faccio a non essere arrabbiato! Non dirmi che tu gli hai perdonati!-

-No, però ci ho riflettuto molto. Ho pensato che magari potremmo incontrarli per chiarirci-

-E come, genio, sono defunti!-

-Be’ potremmo andare noi nell’aldilà oppure possono venire loro qui. Sicuramente Kaioshin può farli uscire dall’inferi per qualche ora-

-Conosci Kaioshin?- chiese Goku incredulo.

-Certo. Allora che ne dici? Noi potremmo chiarirci e Goku potrebbe incontrare i suoi genitori per la prima volta-

-Perché dobbiamo far uscire anche i genitori di Kakaroth? E già che ci sei mi spieghi perché sei così gentile con lui, non lo chiami neppure Kakaroth o terza classe, un tempo non eri così zuccherosa con gli esseri inferiori!-

-Allora, intanto sono gentile solo con lui, non certo con tutti, e poi non lo chiamo terza classe solo perché è grazie a un Sayan di terza classe se ora sono qui a discuterne-

-Ma che…-

-È stato proprio il padre di Goku, Bardack. Era scampato allo sterminio della sua squadra a opera di Dodoria ed era riuscito ad avvisare il popolo Sayan, così mentre loro distraevano Freezer io sono potuta fuggire. Senza di lui probabilmente sarei esplosa col pianeta-

-Ufff…capisco-

-Senti, ma come si chiamavano i tuoi genitori?- chiese Bulma al marito.

-Erano il Re Vegeta e la Regina Rosecheena. Me lo ha detto Sheran- urlò Trunks.

-E i miei di nonni?- chiese Goten, che finora aveva cercato inavano di convincere la mamma a darli il permesso di farsi ricrescere la coda.

-Tuo nonno si chiamava Bardack e tua nonna Tanipu- rispose Lua- allora è deciso: domani vado nell’aldilà a parlare con Kaioshin e combiniamo un incontro-.

-Sììì!!- urlarono i piccoli. Nessuno di loro aveva mai visto i loro nonni.

-Però devo avvisarvi che non vi riempiranno certo di dolci e cioccolato- raccomandò Lua- loro sono veri Sayan, duri come roccia e anche abbastanza insensibili.

-Non ti preoccupare mamma, andrà tutto bene- disse Sheran.

 

Darkai osservava:-No principessa, non andrà tutto bene. Saranno proprio i tuoi genitori a consegnarti a me insieme alla tua famiglia. La tua felicità non durerà a lungo, l’odio e l’insensibilità torneranno a regnare nel tuo cuore come una volta e diventerai il mio burattino!-rise malvagio.

 

Angolo dell’ Autrice

Ciao a tutti. Eccomi di nuovo qui con un altro capitolo della mia fic.

Mi scuso con i fan per il fatto della coda di Goten, lo scritto perché ho letto che nel manga viene specificato che è Bulma a tagliare la coda a Trunks, ma non c’è questa precisazione per Goten. Quindi nella mia storia, per ora almeno, può arrivare solo fino al terzo, che comunque è un bel traguardo. Se avete idee su questo punto fatemelo sapere e vedrò cosa posso fare.

Grazie di avermi seguito fin qui e di aver commentato così numerosi.

Spero di continuare a essere all’ altezza delle vostre aspettative. Ringrazio anche chi legge soltanto.

Ciao e alla prossima.

 

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Capitolo 6
*** Chiacchierata rivelatoria ***


Cap. 6

Chiacchierata rivelatoria

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Un immagine di Lua che attacca la città. Probabilmente non è perfetta, perché non sono bravissima a disegnare, ma è più o meno così che me la immagino. Se vi piace ditemelo e ne pubblico altri.

 

 

Dopo un po’ i Son decisero che era ora di tornare a casa. Lua intanto pensava: aveva visto i suoi atteggiamenti nelle menti di Goku e dei suoi figli, e voleva capire come mai fosse tanto apprensiva nei loro confronti. Così decise che il giorno dopo le sarebbe andata a parlare.

 

Il mattino seguente, di buon ora, si alzò, sveglio i bambini e si alzò in volo verso i monti Paoz. Goku aveva insistito per venire con lei da Kaioshin e Lua aveva acconsentito, ma solo per poter portare i bambini a casa sua per la mattina, in modo che Sheran potesse scoprire qualcosa in più su Chichi.

-Ehi, Goten! Siamo arrivati!- gridarono i due bimbi appena atterrati.

-Ciao amici! Andiamo ad allenarci?-

-Sì dai, così poi vi racconto qualche altra storia e vi faccio vedere il mio SSJ3!- disse Sheran entusiasta, padroneggiava il livello da poco e ancora non lo sapeva nessuno.

-Non vi allontanate troppo e non fatevi male!- urlò Chichi.

-Ciao Chichi- salutò Lua- c’è Goku?-

-Certo, però sta finendo di fare colazione- rispose Chichi imbarazzata, suo marito non era mai in orario.

-Ah, ok, allora abbiamo tempo per scambiare quattro chiacchiere io e te, se ti va-

-Certo, entra pure!-

-Ciao…Lua…sei…un…un po’…in anticipò?- bofonchiò Goku con la bocca piena.

-Goku, non parlare a bocca piena!- urlò Chichi tirandoli una padellata.

-Sc…Scusa Chichina!-

-Bene, di cosa mi volevi parlare?-

-Be’ Chichi, veramente volevo sapere perché odi tanto che i tuoi figli combattano!-

Sentendo quelle parole, Chichi divenne rossa come un pomodoro.

-Se…se è di questo che vuoi parlare preferirei uscire se non ti spiace!-

-O…Ok-

Girandosi però Lua urtò una bottiglia che cadde dal tavolo e la afferrò con la coda.

-Urca, non me n’ero accorto, la tua coda è lunghissima!-

-Già, è un po’ più lunga del normale, ma non so perché. Cambia anche colore, a volte diventa nera oppure si schiarisce e non ho mai capito da cosa dipende-

Dopo questo uscì, seguita da Chichi.

-Allora, perché odi tanto il combattimento?-

-Prima di tutto perché mi fai questa domanda?-

-Perché ho visto qualcosa nelle menti di Goku e Gohan, e poi perché ti sei rifiutata di far ricrescere la coda a Goten.

.Be’ io in realtà ho detto di no solo perché non volevo dirli che lui la coda non l’ha mai avuta!-.

Ma che ho fatto, si disse Chichi, avevo giurato di portarmi il segreto nella tomba. Stupida, deve aver usato qualche potere per ipnotizzarti, non guardarla negli occhi!

-Un Sayan nato senza coda? Questo si che è strano! E a parte questo? Per quel che ne so non sei orgogliosa neppure del fatto che siano diventati SSJ così giovani-.

-In realtà ho cercato di tenerli lontani dalla lotta perché vedevo i pericoli che affrontava Goku e non volevo che accadesse la stessa cosa ai miei figli. Però in fondo sapevo che non avrei potuto impedire loro di combattere, sono troppo simili al padre. Non so neanch’io perché ci provi ancora-

Chichi si era veramente sfogata!

-Capisco, e concordo con te che una madre voglia tutto il bene per i propri figli, però non gli devi soffocare così! Gli spingi solo a disubbidirti e fare le cose di nascosto. Prova a lasciarli un po’ più liberi e a darli fiducia, vedrai che non te ne pentirai!-

-Ho fatto Lua, possiamo andare- gridò Goku da dentro la casa.

-Pensaci Chichi. Neppure io avrei voluto che Sheran diventasse una guerriera così presto, però non glielo ho impedito, perché sapevo che era quello che desiderava-

Detto ciò sparì, lasciando Chichi coi suoi pensieri.

-In effetti ha ragione, quante volte Gohan e Goten sono usciti di nascosto per andare ad allenarsi o a giocare? Vedrò di essere più permissiva con il mio piccolo Goten-

 

 

Angolo dell’Autrice

Ciao a tutti! Questa settimana ho avuto molti impegni, così non ho scritto tutto il capitolo “Un incontro finito male” ma solo metà “Chiacchierata rivelatoria”. Lo pubblico come assaggio e aggiornerò il prima possibile. Fatemi sapere cosa ne pensate del disegno, perché se vi piace ne ho altri di Lua e Sheran e altri personaggi che vorrei pubblicare.

Ringrazio chi legge, chi commenta e chi mi segue.

Ciao

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Capitolo 7
*** Un incontro finito male ***


Cap. 7

Un incontro finito male

Nel frattempo Goku e Lua erano arrivati sul pianeta dei Kaioshin.

-Ciao Goku!- lo salutò allegramente Kibithoshin- che piacere rivederti! Non credo però di conoscere la tua compagna…-

-Ma certo che ci conosciamo, sono Lua, impossibile che non ti ricordi di me!-

-Lua! Ma che ci fai di nuovo qui!- esclamò il povero dio con una punta di terrore. L’ultima volta che quel demonietto era stato sul suo pianeta non era stata certo una bella esperienza!

-Tranquillo, non sono qui per allenarmi! Voglio solo un favore-.

-Cioè?- chiese cautamente Kibitoshin.

-Vorrei che tu facessi uscire dall’inferi per qualche ora i miei genitori e quelli di Goku e gli facessi venire sulla Terra. È una cosa semplice, no?-

-Cosa cosa cosa? Vorresti far venire quattro fra i Sayan più pericolosi sulla Terra? Non se ne parla nemmeno, non m’importa se fai a pezzi il mio pianeta, non voglio farlo e non lo farò!-

-Ma io non ti ho chiesto se vuoi farlo! Io ho detto che devi farlo! È un ordine!- cominciò a sbraitare Lua, che non sopportava che qualcuno non le obbedisse.

-E dai- provò a intervenire Goku- in fondo sono molto più deboli di noi ed è solo per qualche ora, non ci sarà nessun pericolo-

-È contrario alle regole far uscire i Sayan dagli inferi, perché conservano sia il loro corpo che i loro poteri e la loro anima non può essere purificata. È troppo pericoloso. Perciò la mia risposta resta no-

-Va bene, perfetto- disse Lua con un sorriso malvagio- se non vuoi far uscire i nostri genitori sfonderò le porte del girone dei Sayan e li farò uscire tutti. Ai cinque secondi per decidere: 5, 4, 3…-

-E va bene!-

-Visto, un compromesso si trova sempre. Facciamo domani verso le 5 del pomeriggio, d’accordo?-

-Si, ok- disse piano Kibitoshin.

-Be’, ora dobbiamo andare-, disse Lua, poi soddisfatta si teletrasportò insieme a Goku nella sua cucina, dove Chichi stava cucinando, giusto in tempo per vedere tre piccoli Sayan, sporchi e anche abbastanza malridotti, entrare nella cucina urlando:-Abbiamo fame!!!-

-Prima andate a lavarvi e a darvi una sistemata, poi vedremo se avete bisogno di medicazioni e poi, forse, vi faccio mangiare!- disse Chichi, che stranamente non si mise a urlare né per le ferite del figlio, né per i capelli biondi dei Sayan, che intanto discutevano tra loro.

Era stato un bell’allenamento, Sheran aveva stupito tutti con il suo terzo livello e Trunks, dopo che lei aveva sostenuto che non era un vero Sayan, aveva raggiunto il secondo livello.

Dopo essersi lavati, Lua aveva usato i suoi poteri per guarire le ferite, che erano meno gravi di come erano sembrate, avevano mangiato e poi erano tornati tutti alla C.C. , dove Lua e Vegeta avevano cercato di preparare il più possibile i mezzi Sayan all’incontro coi nonni.

 

Il pomeriggio seguente arrivò fin troppo velocemente e tutti i Sayan, con figli e consorte, si diressero al luogo pattuito.

 

Nel frattempo, all’inferi, con moolte precauzioni, i quattro Sayan più forti e pericolosi dell’aldilà vennero fatti uscire e indirizzati verso la Terra, con l’obbligo di buon comportamento e 3 ore di tempo per parlare con figli e nipoti.

Ma Darkai non era impreparato: mentre veniva effettuato il trasferimento dall’inferi alla Terra, un attimo prima che i Sayan sbucassero nel deserto dove erano attesi, s’insinuò nelle loro menti e, grazie alla naturale predisposizione dei Sayan alla cattiveria, ne prese il controllo con molta facilità.

-Adesso ascoltatemi bene- disse Darkai- io ho amplificato i vostri poteri e vi ho resi molto più forti. In cambio dovete solo riuscire a far arrabbiare la principessa Lua. Se ci riuscirete io vi riporterò in vita e diventerete potentissimi. Accettate?-

-Sì, padrone- risposero in coro i quattro, con gli occhi accesi di malvagità e la mente completamente soggiogata.

-E gli altri?- chiese il Re.

-Le due terrestri uccidetele pure, con gli altri, compresi i bambini, divertitevi pure, ma ricordate che gli voglio vivi-

-Sarà fatto padrone!-

 

Proprio in quel momento i quattro Sayan apparirono nel prato dove il gruppetto gli stava aspettando.

-Ah, quelli sono i miei nonni!- urlò il piccolo Goten –dai Trunks andiamo da loro-

-Sì. Vieni Sheran!-

-Ma tu non senti qualcosa di strano mamma?- chiese la piccola alla madre.

-Sì, hanno un aura strana e…- in quell’istante Lua capì cos’era successo.

-Attenti bambini! I vostri nonni sono controllati da Darkai- urlò, ma in quel momento i Sayan aprirono gli occhi, rossi come quelli degli Oozuro, e colpirono forte i due bambini, lanciandoli lontano.

-Come avete osato colpire mio figlio!- urlò Vegeta, non gliene importava nulla che fossero i suoi genitori, non dovevano azzardarsi a far male alla sua famiglia, e si lanciò sulla madre.

-Attento Vegeta! Ricorda che ora sono molto più forti!- gli gridò dietro la sorella, prima di lanciarsi anche lei all’attacco.

E la lotta cominciò.

 

Angolo dell’Autrice

Ciao a tutti, come vedete, in onore del mio personaggio, ho cambiato nick. Comunque ecco qui il nuovo capitolo. Chi vincerà? Goku attaccherà davvero i suoi genitori? E Lua riuscirà a mantenere il controllo? Per sapere tutto ciò non vi resta che attendere il prossimo capitolo, dove spero di pubblicare qualche altro disegno.

Ringrazio chi legge e/o commenta.

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Capitolo 8
*** Dove sono i bambini? ***


 

Cap. 8

Dove sono i bambini?

Vegeta, trasformatosi in SSJ, cominciò a lottare contro la regina Rosecheena, scoprendo ben presto che la sorella aveva ragione riguardo ai loro poteri: infatti la Sayan, guardandolo con gli occhi rossi colmi di furia cieca, continuava a colpire con una potenza e una velocità straordinaria. Ma Vegeta non era certo da meno e rispondeva colpo su colpo. In quel modo però nessuno dei due avversari riusciva a colpire, e di questo passo Vegeta si sarebbe trovato presto senza forze. Doveva assolutamente escogitare qualcosa. Così si allontano in volo, subito seguito dalla sua avversaria, e cominciò a lanciare diversi colpi energetici, in modo da crearle una specie di gabbia intorno. Fortunatamente la regina non se ne accorse, così, quando Vegeta fece esplodere i colpi, finì dritta al suolo senza possibilità di reagire. Ma non era ancora sconfitta e Vegeta lo sapeva, così non abbasso la guardia e si preparò a continuare.

 

Nel frattempo, al suolo, Lua stava cercando di fronteggiare contemporaneamente suo padre e il padre di Goku, e il tutto cercando di non perdere la calma. Senza smettere di schivare i colpi, col suo stile di combattimento simile a una danza, provò a fare mente locale per ricordare le lezioni con Junior:

Libera la mente, cerca di visualizzare il tuo obiettivo e resta concentrata su quello, non devi farti distrarre dalla sete di sangue, continuava a ripetere Junior, Sei tu che controlli i tuoi poteri, non loro te.

-Non distrarti, non distrarti, controlla i tuoi poteri-

Continuandosi a ripetere quella cantilena, riuscì a conquistare la calma e quindi a mettere a segno un colpo dopo l’altro: gli avversari, spiazzati, non poterono far altro che incassarli. Il mantello della sontuosa battle suit che si era fatta preparare da Bulma per l’occasione le danzava intorno, rosso come il sangue, e l’oro dei gioielli reali, che era riuscita a portare via dal suo pianeta, risplendeva sotto il sole. Ad un certo punto decise che era meglio non sfidare troppo il suo autocontrollo, perciò doveva concludere il combattimento. Quindi si alzò in alto nel cielo e preparò una potente onda energetica che spedì lontano i suoi nemici. Forse non gli aveva sconfitti, ma sicuramente ci avrebbero messo un po’ a tornare e sicuramente per quel momento avrebbe riacquistato il totale controllo su di sé.

Scostandosi una ciocca di capelli neri dal volto (i suoi capelli stranamente ricrescevano e lei aveva velocizzato il processo con un incantesimo) decise di controllare come se la stesse cavando sua figlia e suo nipote contro Tanipu.

 

I due bambini, che avevano deciso di combattere insieme, non se la cavavano per niente male.

A Lua si strinse il cuore, una cosa rara per una Sayan dura come lei, vedendoli: le ricordavano tanto i combattimenti con Vegeta, prima che il suo mondo fosse fatto a pezzi e lei si ritrovasse sola nell’universo.

Nel frattempo i piccoli, trasformati in SSJ, stavano combattendo dimostrando una coordinazione eccellente e una grinta da vera Sayan. Schivavano ogni colpo e rispondevano con attacchi combinati precisi ed efficaci. Quello che però colpi Lua fu l’espressione della figlia. Mentre sul viso di Trunks si leggeva la voglia di farsi onore, la concentrazione, ma anche il piacere di combattere, sul visino di Sheran non c’era nulla, a parte un espressione feroce, in cui Lua lesse però la rassegnazione.

Improvvisamente, per la prima volta, Lua si sentì in colpa nei confronti della figlia: l’aveva costretta a una vita randagia, senza legami. Pur avendole dato tutto l’amore che lei non aveva ricevuto l’aveva cresciuta coi valori e i principi Sayan, raccontandole la storia del suo popolo non appena era stata in grado di capire, ovvero a una manciata di settimane di vita,( infatti Sheran, come tutti i neonati Sayan e i mezzosangue, era straordinariamente precoce e ad un paio di mesi di vita sapeva parlare, camminare e capire ciò che le veniva detto. Inoltre lei, come la madre, era stata anche più veloce), in quel modo senza rendersene conto, le aveva trasmesso il messaggio che lei sarebbe stata orgogliosa della sua piccola solo se fosse stata un’ottima guerriera, così Sheran si era allenata a partire dal suo primo anno di vita. Lei aveva scambiato quella voglia precoce di lottare per un desiderio personale, senza accorgersi che era stata lei a plagiare quel desiderio.

Per la prima volta da anni senti gli occhi farsi lucidi, pur senza versare nemmeno una lacrima.

Era così persa nei suoi pensieri che vide solo di sfuggita la potente onda combinata che mise a tappeto la donna. Vide bene però il sorriso gioioso che le rivolse Sheran, prima di tornare seria, perché la Sayan non era ancora del tutto sconfitta e si era ributtata contro Trunks.

Lua ebbe solo il tempo di pensare che avrebbe dovuto fare il prima possibile un discorso con sua figlia, quanto vide che Re Vegeta e Bardack stavano tornando all’attacco, più feroci di prima. Aveva ritrovato la calma, perciò alzo la sua aura quanto più possibile senza rischiare e si lanciò all’attacco.

-Goku, una mano non sarebbe male!- urlò- ti ricordo che sono già morti, non farti problemi ad attaccare!-

-Il problema non è questo! E che sono un po’ impegnato anch’io!-

Di sfuggita riuscì a vedere che Goku, Gohan e Goten erano impegnati a combattere contro altri tre Sayan, di cui non vedeva bene il viso, ma dall’uniforme dovevano essere guardie reali.

-Mi dici da dove sono usciti questi altri? Non dovevano essere solo quattro?- chiese Gohan, che stava combattendo contro il suo avversario e nel frattempo aiutando il fratellino.

-Non lo so, ma deve avergli evocati Darkai coi suoi poteri!- rispose tra un colpo e l’altro.

 

-Ma che succede?- urlò Darkai, che stava osservando tutto dal suo antro oscuro.

-La principessa combatte da quasi un’ora, eppure non si è ancora scatenata! Come è possibile?! Non ha mai mantenuto il pieno controllo così a lungo in un combattimento a questo livello, e non si è nemmeno trasformata! Di questo passo non assorbirò mai l’energia che mi serve per controllarla!-

Dopo questo sfogo un sorriso malvagio gli lampeggiò sul volto coperto dal cappuccio:-Ora so cosa devo fare principessa. Ti accorgerai che non puoi resistermi!-

 

Contemporaneamente tutti i Sayan si volatilizzarono nel nulla, sotto gli occhi stupiti dei nostri eroi.

-Lua, che è successo?- chiese Vegeta.

-Non ne ho idea. Non è mai successo-

A interrompere la loro discussione fu l’urlo di Gohan.

-Che è successo figliolo? Sono tornati i Sayan?-

-No, peggio. Sono spariti!-

-Chi?- chiese Lua, sperando non fosse quello che temeva.

-I bambini. E la mamma, Bulma e persino Videl!-

Si guardarono l’un l’altro, solo per vedere il terrore, la rabbia, l’incredulità che ognuno provava dentro.

E mentre il sole cominciava a calare, ai Sayan sembrò che il buio scendesse anche dentro di loro.

 

Angolo dell’Autrice

Salve a tutti e scusate per la breve assenza. Di questo capitolo non sono molto sicura ed è anche un po’ contorto, ma non mi viene in mente nulla di meglio, perciò se qualcuno a domande o consigli non esiti a riferirmelo.

Nel prossimo capitolo metterò un disegno che rappresenta la Famiglia Reale (Lua e Vegeta con figli) così come lo immaginata in questo capitolo, spero vi piaccia.

Che altro dire? A già, volevo sapere se vi piace il mio nuovo nick, ringraziare tutti quelli che leggono o commentano e dirvi che aggiornerò presto.

Ciao a tutti.

 

 

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Capitolo 9
*** Nell'altra dimensione ***


Cap. 9

Nell’altra dimensione

 

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Ecco qui il mio disegno della Royal Family. In realtà nella storia solo Lua e Sheran indossano effettivamente la tuta disegnata da me, mentre Vegeta e Trunks hanno la loro solita tuta da combattimento, ma mi piaceva l’idea della famiglia reale tutta “in ghingheri”.

Spero vi piaccia.

 

 

-Lua, cosa facciamo adesso? E dove sono finiti tutti quanti? E…- cominciò a blaterare Gohan, in preda al panico.

-Zitto un secondo! Sto pensando!- rispose scocciata la principessa –torniamo alla C.C., intanto mi inventerò qualcosa-

Tutti annuirono e spiccarono il volo, ognuno perso nei propri pensieri:

(Lua)

Perché, perché si è dovuto prendere la mia Sheran? La mia gioia e il mio orgoglio. È soltanto una bambina, la mia bambina. Perché non lo capito prima? Sono stata una sciocca, tutti i miei poteri e non sono riuscita a proteggerla, ho sempre dato per scontato che poteva difendersi da sola. Non sono stata affatto una buona madre, prima le ho impedito di vivere un infanzia felice e ora me l’hanno portata via senza neppure che io me ne accorgessi! Ho sbagliato tante cose con te, piccola mia, anche se so che tu non lo pensi, ma vedrò di rimediare. Stai tranquilla che ti salverò e impedirò che qualcuno ti porti di nuovo via da me.

 

(Vegeta)

Bulma. Trunks. Le uniche persone, su questo misero sasso, a non aver mai avuto paura di me. Le uniche ad avermi amato per come ero senza volere nulla in cambio. Pochi anni fa non lo avrei mai detto, ma ora è diverso: vi salverò e poi niente vi porterà mai lontano da me, perché siete la mia famiglia. Bulma, Trunks e sì, anche Bra, aspettatemi, vengo a prendervi.

 

(Goku)

Come può essere tanto crudele da prendersela con delle donne e dei bambini? Non ti perdonerò mai, hai rapito la mia Chichi e il mio Goten, non ti azzardare a torcerli un capello o te la dovrai vedere con me. Chichi, così forte, così buona da perdonarmi sempre tutto, anche i miei continui abbandoni. E Goten, così piccolo e simile a me, che per tanto tempo non sapeva neanche di avere un padre, ma che mi ha accettato felice quando sono tornato. Non meritate di essere abbandonati ancora una volta. State pure certi che vi salverò e poi staremo insieme per sempre, non ci separeremo più.

 

(Gohan)

Videl, Videl, la mia cara dolce Videl. Sempre così testarda, così tenace. Per te farei qualunque cosa, affronterei qualsiasi nemico. Darkai non deve toccarti, tu sei innocente. Abbiamo ancora tante cose da fare insieme: sposarci, avere un figlio, allenarlo. Non ti perderò proprio ora che anche tuo padre ha accettato di avermi come genero. Ti ricordi quante scuse inventavi per uscire con me?

E poi mamma. Sei sempre stata severa con me, da piccolo a volte pensavo che la storia della scuola fosse esagerata, ora però ho capito che lo facevi solo per il mio bene. Sei sempre stata abbastanza in gamba da crescermi quasi totalmente sola, me e soprattutto Goten.

Goten, il mio fratellino. Io e te siamo cresciuti insieme, mi lusingava e mi divertiva vedere come mi idolatravi. Sei sempre stato forte, molto più di me alla tua età, ma in fondo sei ancora un bambino, proprio come papà alla tua età. Nessuno deve toccarti.

Mamma, Goten, Videl, resistete, sto arrivando a salvarvi, perché noi siamo una famiglia e dobbiamo restare uniti.

 

Questi “toccanti” monologhi interiori furono interrotti poco prima di arrivare a destinazione, da una cacofonia assordante fatta di musiche e ovazioni.

Il gruppetto, dimenticando momentaneamente i loro ben più gravi problemi, si fermò a vedere la parata che celebrava manco a dirlo, Mr.Satan.

-E quel buffone chi è?- chiese Lua, che in realtà era il motivo per cui si erano fermati tutti.

-Quello? Oh nessuno, solo un tipo che si prende il merito ogni volta che salviamo la Terra!- rise Gohan.

-È il padre della tua amica, giusto?-

-Ehm…sì-

-E perché gli lasciate il merito? Quel pagliaccio è diventato stra-ricco alle vostre spalle- osservò Lua, che con una rapida passata nella mente di Gohan era già a conoscenza dell’intera storia.

-Be’ ecco, perché penso non sia il caso che il mondo sappia di noi Sayan, sai, i terrestri sono facilmente impressionabili-

-Questo è vero, comunque a me ‘sta storia non piace! Magari un giorno o l’altro gli darò una lezione!-

-Dai, lascia stare, se picchi suo padre magari Videl mi lascia! E poi abbiamo problemi più urgenti, andiamo!-

-Sì andiamo- rispose Lua, riprendendo il volo, ormai mancavano pochi minuti alla C.C.-questa volta si è preso il merito della mia sconfitta, vero?-

-Tsk! I terrestri sono davvero ingenui! Come possono pensare che quel buffone possa davvero aver salvato la Terra?- annui Vegeta.

Ormai erano arrivati. Prima di entrare in casa Lua sentì qualcosa di caldo sotto l’under suit.

Preoccupata, tirò fuori il suo ciondolo. Le pietre erano calde e brillavano. Pallida, si girò verso Vegeta:-L’altro ciondolo lo hai dato a Trunks, vero?-

-Sì, ho visto che gli piaceva, così…un momento! Se il tuo ciondolo è diventato caldo, significa che Trunks è in pericolo, giusto?!-

-Sì, però se lui ha l’altra collana, so come raggiungerlo!-

Lua cominciò a trafficare col suo braccialetto, dal quale si materializzò un grosso libro dall’ aria antica.

-Allora è vero che la roba che spariva a palazzo la prendevi tu! Nostro padre cerco quel libro per settimane quando sparì!-

-E già, qui dentro- e picchiettò sul bracciale- c’è un sacco di roba proveniente dal pianeta Vegeta, tutto ciò che sarebbe potuto essermi utile in futuro! E coi miei viaggi nell’aldilà mi posso procurare il resto! Comunque, c’è un incantesimo che può esserci utile. In pratica se uno era in possesso di una delle due collane e voleva raggiungere la persona che possedeva l’altra, poteva farlo recitando la giusta formula, a patto che nelle sue vene scorresse sangue reale-

-Che aspetti!? Fallo!- ordinò Vegeta.

La principessa, pur indispettita perché non sopportava gli ordini, poggiò la collana sul prato, poi ci disegnò intorno due cerchi concentrici e, nello spazio fra un cerchio e l’altro, delle strane rune, le lettere della lingua Sayan.

Una volta completato l’ultimo segno si allontano di qualche passo, disse agli altri di essere pronti a tutto e cominciò a pronunciare una strana formula. Mano a mano che proseguiva con l’incantesimo le rune si illuminavano una a una, finché non risplendettero tutte di luce rossa.

Allora si sollevò un vento fortissimo, che oscurò completamente la vista.

-State attenti e non muovetevi!- urlò Lua, poi recuperò la collana e pronunciò le ultime parole della formula.

Quando il vento si fu dissolto la principessa si guardò intorno: era finita in una specie di enorme castello, pieno di porte, corridoi e scalinate, ma senza neppure una finestra. E cosa più grave era sola.

Di Vegeta, Goku e Gohan neppure l’ombra. Purtroppo la principessa sapeva bene dov’era finita, e anche perché i suoi compagni non erano con lei.

Quella era la seconda dimensione, il luogo oscuro creato da Darkai dove lui era padrone assoluto.

Non sarebbe stato affatto facile ritrovare i suoi compagni e ancor più difficile sarebbe stato salvare gli ostaggi. Ognuna di quelle porte conduceva in altri mondi, e il castello stesso poteva essere piccolo come una capanna o grande come l’universo. Lì tutto era magico, mutabile e oscuro. Lua era molto preoccupata per i suoi amici, che a differenza di lei e di Sheran non sapevano nulla di quell’infido luogo.

I timori di Lua non erano infondati.

Sempre nel castello, ma lontanissimi da lei, Vegeta e i due Son si guardavano intorno completamente spaesati. Non sapevano nulla di quel luogo, ma di certo doveva essere lì che erano stati portati i loro cari.

-Urca! Questo posto è immenso! Ma dove siamo finiti? E dov’è finita Lua?-cominciò a blaterare Goku.

-Stare qui fermi a chiacchierare non ci aiuterà di certo! Sappiamo due cose, che questa è la base di Darkai e che è qui che sono stati portati Bulma e tutti gli altri. Andiamo a cercarli!-ordinò Vegeta, nervoso. Quel posto non gli piaceva, per di più senza Lua e senza ciondolo sarebbe stato difficilissimo uscire da lì.

-Ma…-cominciò Gohan.

-Hai un’ idea migliore?-

-No. Va bene, cominciamo a cercare-

 

Stesso momento, altro luogo, tre bambini riaprivano gli occhi.

-Ma dove siamo? Ahi, che male la testa!- disse Trunks appena sveglio.

-Questo è il castello di Darkai. Dobbiamo stare attenti, qui niente è come sembra!-

-Cosa!? Io ho paura! Dov’è papà? E la mamma e Gohan e Videl…-cominciò a frignare Goten.

-E basta! Sei anche tu un Sayan, smettila di frignare! Piuttosto cerchiamo un modo per uscire da qui!- gli gridò contro Sheran, non era la prima volta che finiva lì, perciò sapeva cosa fare.

-Cosa dobbiamo fare?-chiese Trunks, che aveva capito che la cugina sapeva il fatto suo.

-Trasformiamoci in SSJ è aumentiamo al massimo la nostra aura! Questa stanza assorbe energia, ma se la sovraccarichiamo esploderà-

-Va bene. Ma cosa…-. Il ciondolo di Trunks si era illuminato e bruciava.

Appena lo vide Sheran disse preoccupata:-Sbrighiamoci, significa che i nostri genitori sono in pericolo-.

I tre si trasformarono i SSJ e cominciarono ad alzare la loro aura, finche i muri della stanza non si sbriciolarono sotto i loro occhi, lasciandoli soli in un immenso corridoio.

 

-Bene bene- rise Darkai- ora che tutti i miei amici Sayan sono qui, è ora di darli il mio benvenuto!-

Per i nostri amici cominciavano i guai.

 

Angolo dell’Autrice

Ciao a tutti! Dopo una breve assenza ecco il mio nuovo capitolo, corredato di disegno!

Spero vi piaccia e mi raccomando, commentate in tanti! ;-)

A presto, Baci

 

 

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Capitolo 10
*** I primi ostacoli ***


Cap. 10

I primi ostacoli

A Lua il tempo passato camminando in quel castello malefico, che continuava a mutare a ogni passo, parevano ore. Il ciondolo le indicava la direzione da seguire, ma sapeva di non potersi fidare come al solito di quello che indicava, perché c’era la possibilità che Darkai lo alterasse con la sua magia.

E in più era preoccupata per la sua famiglia e i suoi amici.

-BASTAAAAAAAAAA!!!!- urlò, inferocita –DARKAI! LIBERA SUBITO I MIEI AMICI! E ME CHE VUOI, LORO LASCIALI FUORI!!!-

Quando la sua voce si spense, nel castello tornò il silenzio, però la principessa vide una forte luce provenire da uno dei corridoi davanti a lei.

Sapeva di non doversi fidare, però ormai era stanca di girare a vuoto e decise di imboccarlo, pur sapendo che era una trappola. Infatti giunse in una strana stanza, simile alla navicella di Babidy, che lei conosceva grazie ai ricordi del fratello. Appena mosse qualche passo, il vano da cui era entrata sparì dal muro, chiudendola dentro e la principessa seppe che doveva prepararsi a combattere.

 

Una scena molto simile si svolgeva contemporaneamente in un’altra ala del castello, dove tre Sayan correvano in giro ormai da un sacco di tempo, aprendo tutte le porte che trovavano, senza risulatato.

-Non ne posso più!- sbraitò Vegeta- sono ore che giriamo, e siamo ancora al punto di partenza!-

-Se solo riuscissimo a percepire l’aura di Lua o dei bambini potremmo raggiungerli col teletrasporto!- constatò Gohan.

-Giusto, genio! Peccato che non sentiamo nulla, come abbiamo già capito ore fa!- ribatté sgarbato Vegeta.

-Per di più io comincio ad avere fame!- si lamentò Goku, massaggiandosi lo stomaco brontolante.

-Pensi sempre a mangiare te, giusto!? Anche quando abbiamo problemi ben più gravi davanti!-

-emh lo so ma non ci posso fare niente e più forte di me-

-Inutile terza classe! Di tutti gli idioti babbei che potevo incontrare su questo pianeta mi è capitato il peggiore!- cominciò Vegeta, sempre più nervoso.

-Papà, Vegeta, guardate là!-urlò Gohan ad un tratto.

Davanti a loro c’era un’imponente scalone, in cima al quale s’intravedeva una luce.

-Magari è la sala da pranzo! Andiamo!- disse Goku, lanciandosi su per le scale.

-No, aspetta papà…-cominciò Goku, ma invano.

-Quello stupido!-

Ma Goku era già lontano, così non rimase altro che seguirlo.

Anche loro si trovarono in una stanza simile a quella dove, pochi minuti prima, era arrivata Lua e anche la loro porta sparì. Davanti a loro c’era però qualcosa di simile a un grosso Ki-blast verde, da cui uscirono tre figure scure e incappucciate. Si vedevano solo gli occhi rossi.

-Prepariamoci a combattere, non penso siano qui per intrattenerci con qualche spettacolo- disse Vegeta, trasformandosi in SSJ. Goku e Gohan lo imitarono e aspettarono che gli avversari facessero la loro prima mossa.

 

Anche i tre piccoli Sayan, una volta usciti da quella specie di prigione dove si erano svegliati, avevano cominciato a cercare i loro genitori in giro per il palazzo, usando il ciondolo di Trunks, che continuava a brillare, come riferimento.

Camminavano in silenzio, Sheran era troppo nervosa per parlare, Trunks troppo preoccupato e Goten troppo spaventato. Dopo essere entrati nell’ennesimo salone pieno di porte il ciondolo smise di guidarli e Sheran s’incupì.

-Cosa significa? Che siamo arrivati?- chiese Trunks.

-Temo di no. Penso solo che siamo arrivati non dove sono i nostri genitori, ma dove Darkai voleva che arrivassimo. Guardate!- e indicò una porticina aperta, da cui non proveniva luce, però si sentivano diversi suoni provenire dall’interno –dobbiamo entrare lì e superare una prova, almeno penso-

-Allora andiamo!- disse Trunks baldanzoso, ignorando i ruggiti che continuavano ad attraversare l’aria, i quali invece preoccupavano molto il piccolo Goten, che però segui gli amici senza protestare.

All’interno l’aria era calda e opprimente e c’era poca luce, sufficiente però per vedere un immensa scritta rossa sulla parete di fronte a loro e una gran quantità di oggetti sparsi in giro. I ruggiti si erano spendi non appena la porta da cui erano entrati era sparita, e all’interno non c’era anima viva.

-Sai cosa c’è scritto Sheran?- chiese Trunks alla cugina.

-No, è una lingua che ho già visto, però non so leggerla. Comunque, se mi metto d’impegno posso tradurla in mezz’ora circa- e si mise all’opera, scrivendo le parole sul suo computer man mano che riusciva a tradurle, sempre usando quel suo magico bracciale.

 

Una scena diversa si svolgeva nella camera dove erano rimasti chiusi Goku, Gohan e Vegeta. I tre esseri si erano lanciati all’attacco e sin da subito non si erano rivelati dei nemici facili. Inoltre la stanza era piccola, quindi i colpi energetici erano difficili da usare, e anche il combattimento corpo a corpo non si poteva condurre con facilità, perché si finiva di continuo addosso ai compagni. Invece i tre esseri non si trovavano per niente in difficoltà, sembravano fatti di fumo, si allargavano, sparivano, si ricomponevano, e ogni volta che ne avevano l’occasione si stringevano al loro avversario per svuotarlo dell’energia, la quale finiva direttamente nel corpo del loro padrone, Darkai.

Vegeta era seriamente preoccupato: se quelli erano solo burattini senza volontà e di poco conto, come avrebbero fatto contro dei nemici veri?

Esasperato, lanciò un Big Bang Attack contro l’essere impalpabile che gli volteggiava davanti, disintegrandolo completamente.

La stanza si allargò istantaneamente, e su uno dei muri si apri una piccola porta.

-Vegeta! Non dovevi usare un attacco così potente! Potevi fare arrosto pure noi!- disse Goku, cercando di tenere a distanza il suo avversario.

-A me non sembra che sia stata una cattiva idea! E poi se finivi arrosto non penso mi sarebbe dispiaciuto!-

-Spiritoso! Tanto lo so che non lo pensi più davvero-

-E tu che ne sai? Comunque vi conviene imitarmi, perché abbiamo perso troppe energie, non resisterete ancora a lungo-

Goku e Gohan dovettero riconoscere che Vegeta non aveva tutti i torti, così disintegrarono i loro avversari con un onda energetica ciascuno.

Quando il fumo che componeva quelli esseri si dissolse del tutto la stanza si illuminò e la porta raggiunse una dimensione accettabile.

-È aperta- disse Vegeta, oltrepassandola.

-Forse però dovremmo riposarci qualche minuto, come hai detto tu non ci restano più molte energie- propose Gohan.

Vegeta stava per protestare, voleva ritrovare moglie e figlio il prima possibile, però Gohan aveva ragione:-Ok, però usciamo da qui, questa stanza mi dà la nausea-

Nessuno protestò. Mentre però uscivano, una pietra azzurra incastonata sopra la porta s’illuminò e rimise perfettamente in sesto i nostri eroi.

-Qui c’è qualcosa che non va!- sussurrò Vegeta, sempre più guardingo.

-Puoi dirlo forte!- disse Goku –un castello così grande e non c’è una bella sala imbandita di leccornie!-

 

Altra stanza.

-Sheran, hai finito? È mezz’ora che aspettiamo, sono stufo!- protesto Trunks, non ne poteva più di restare chiuso lì.

-Smettila di lagnarti! Non è affatto facile! Comunque mancano solo le ultime parole-

-Finalmente!- urlò Goten.

-Sì, allora…in pratica è una specie di indovinello, in breve dice che dobbiamo distruggere l’unico oggetto che non dovrebbe trovarsi qui, abbiamo due ore di tempo, se non ci riusciamo rimarremo qui per sempre!-

-Cosa?!-urlò Goten.

-Ma allora è facile!- disse Trunks- dobbiamo solo distruggere tutto!-

-No, fermo, non…-

Ma Trunks aveva già lanciato un potente colpo energetico contro un gruppo di vasi in un angolo, disintegrandoli. Nello stesso istante si ritrovo sul pavimento, in preda alle convulsioni.

-Trunks!-

-Ve l’avevo detto di aspettare! Ogni volta che sbagliamo ci verrà succhiata via un po’ della nostra energia, inoltre perderemo dieci minuti di tempo-

-Allora che facciamo?- chiese Trunks, che era riuscito a rimettersi in piedi.

-Dobbiamo capire qual è il filo che collega tutti questi oggetti e distruggere l’unico diverso-

-Facile a dirsi! Sembra un negozio di antiquariato!-

-In realtà penso sia più facile del previsto- disse Sheran guardandosi intorno –tutti questi oggetti hanno a che fare con la magia, con quella nera a essere precisi. Perciò un oggetto diverso dagli altri potrebbe essere qualcosa privo di magia, oppure dotato di poteri benefici-

-Però noi come facciamo a capire qual è quello buono? L’unica qui che riconosce qualcosa sei tu!-

-I manufatti di magia nera hanno sempre qualcosa stampato sopra…cosa ha detto che era la mamma…a sì, una runa nera o rossa, come…quella!- e indico un disegno complicato che spiccava su una specie di lunga spada con l’elsa nera. ().

-Va bene, dividiamoci e cominciamo a cercare!-

-Però state attenti! Quelle convulsioni ci colpiranno ogni volta che sbagliamo, o che tocchiamo troppi oggetti o che passa troppo tempo-

Sheran non aveva torto. Spessissimo uno dei tre piccoli veniva colpito da convulsioni o scariche elettriche, che li lasciavano esausti e privi di forze.

Esaminarono dozzine di oggetti, senza trovare nessuno senza quella runa che diventava più minacciosa ogni minuto che passava. Ormai erano agli sgoccioli delle due ore.

Trunks e Goten non ce la facevano più ed erano anche molto spaventati. Anche Sheran cominciava a preoccuparsi. Pochi minuti prima dello scoccare delle due ore si accorse che improvvisamente stava bene, e anche Trunks e Goten si erano rialzati, carichi di energia.

-Questa cosa mi puzza- penso Sheran, perché gli aveva guariti?

-Sheran, guarda questa!- disse Goten, che dietro il cuscino aveva trovato una grossa pietra ovale, azzurra.

-Quella è una pietra di Luna, è benefica, presto distruggila!-

E cosi fece. Non appena la pietra fu disintegrata i muri intorno a i bambini si sbriciolò.

Trunks e Goten esultarono, e solo Sheran rimase nervosa.

 

Erano passate ore. La principessa dei Sayan era arcistufa di rimanere chiusa in quella stanza senza fare nulla, con la sua famiglia e i suoi amici la fuori in pericolo. Continuava ad osservare il ciondolo, che non aveva smesso di emettere una calda luce. Era molto preoccupata.

Per fortuna, quando ormai stava per spaccare tutto e uscire, si accorse che davanti a lei c’era una figura nera e incappucciata. Alla fine qualcosa era successo.

In un istante Lua svuotò la mente e si lanciò all’attacco. Il suo primo pugno colpì l’essere in pieno volto, e Lua ebbe una visione della sua piccola riversa sul pavimento, avvolta da scariche elettriche. Lo schok fu tale che rimase immobile per un istante, permettendo così all’essere di rifilarli un pugno nello stomaco, facendola piegare dal dolore.

Subito reagì con un calcio e una scarica di pugni, ma questa volta vide suo fratello ricoperto di ferite e il piccolo Trunks urlare di dolore, accanto ai corpi privi di vita di sua madre e degli altri ostaggi. Un altro calcio e poté vedere sua figlia morta.

La vista comincio a velarsi di rosso, sulla lingua sentiva già il sapore del sangue. Anche Lua urlò, cercando di ragionare in maniera lucida. Non poteva toccare quell’essere senza rischiare di perdere il controllo, ma dalle sue esperienze passate sapeva che un onda energetica l’avrebbe semplicemente attraversato. Come poteva farcela?

Le serviva un idea, e subito, perché quell’essere continuava ad attaccare e non poteva resistere in eterno.

-Forse potrei usare i miei poteri magici. Ma non lo mai fatto in combattimento- pensava –cosa posso fare? Ragiona, Lua, ragiona- per prendere tempo intanto sollevò, con un semplice incantesimo, un gran polverone che oscurò la vista. La principessa passo velocemente in rassegna tutti gli incantesimi che conosceva, e le venne un idea.

Quell’essere era una proiezione di sentimenti maligni, e Lua per sconfiggerlo doveva puntare sulla sua forza interiore e sulle forze positive. Conosceva una formula che poteva funzionare, in pratica un ki-blast che rifletteva ciò che una persona aveva dentro. Però le serviva del tempo per prepararlo, e lei non ne aveva. L’unico modo per averlo era usare un incantesimo complicato per bloccare il tempo. Le avrebbe prosciugato le energie, ma era l’unico modo. Recitare l’incantesimo fu complicato, ma ce la fece. Ora aveva cinque minuti in cui formare una sfera di energia positiva per annientare il suo avversario. La principessa si sedette e chiuse gli occhi, liberò la mente dall’odio e dalla rabbia che provava e si concentrò sull’amore per sua figlia e per il resto della sua famiglia, sul calore dell’amicizia, sulla bellezza della vita che aveva trovato sulla Terra, con persone che le volevano bene e non la temevano. Allo scadere dei cinque minuti, Lua si ritrovò tra le mani una grossa sfera rosa-oro cangiante. Pulsava leggermente, era calda e sembrava viva. Nell’attimo preciso in cui il tempo tornò a scorrere, prima che il mostro se ne rendesse conto, Lua gli scagliò la sua sfera contro, annientandolo.

La porta si aprì e lei la attraverso senza tentennamenti. Ma quel che vide dall’altra parte rischiò di farla svenire.

 

-Bene, bene, principessina- pensava Darkai, che aveva osservato tutto- Tu e i tuoi amici avete superato la prima prova, ma io ho assorbito molta energia e tu sei al limite. Da questo castello non uscirai viva, né tu, né le persone che cerchi di proteggere!- concluse con una risata malvagia.

 

Angolo dell’Autrice

Ecco il nuovo capitolo! Sono abbastanza soddisfatta, e spero sia all’altezza dei precedenti. Volevo annunciare che nel prossimo capitolo o massimo nel prossimo ancora volevo far nascere Bra. Mi rivolgo a voi perché ho intenzione di dotarla di una coda, ma non so se dargliela marrone, come pensavo all’inizio, o celeste, come si vede in molte fanart. Voi che ne pensate? Se avete preferenze esprimetele nei commenti, altrimenti deciderò io.

Cosa avrà visto Lua ti tanto sconvolgente? Perché Darkai ha guarito i guerrieri Z? E Goku placherà il suo stomaco? Le risposte nel prossimo avvincente capitolo, non vi resta che aspettare e poi leggerlo tutto d’un fiato! Magari lasciando un commentino ;-)

 Ringrazio i miei numerosi (scherzo, ovvio) fan, che hanno letto, commentato o aggiunto la mia storia fra le preferite o seguite.

Ciao e a presto

Da PrincipessLua

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Benvenuta Bra ***


Cap. 11

Benvenuta Bra

Dall’altra parte della porta c’era uno spettacolo sconvolgente: un laboratorio, che non avrebbe avuto nulla di strano, se non fosse stato per le decine di tubi contenenti alieni di ogni tipo. Barattoli contenenti arti o organi, fiele puzzolenti e inquietanti disegni di mutilazioni e formule disgustose, aventi tra gli ingredienti parti anatomiche e ogni altro genere di assurdità, completavano il tutto.

Lua provò un gran desiderio di distruggere tutto, ma il suo istinto le diceva di aspettare.

Inquieta e disgustata, cominciò a vagare fra i corridoi, fino a trovare una piccola porta di legno malandata, chiusa con un grosso lucchetto in ferro. La principessa sfondò la porta con un calcio, troppo nervosa per metodi più sottili, ed entrò. Dentro era buio, tanto che fu costretta a usare una piccola sfera di energia per vedere dove andava, ma quando vide cosa c’era di fronte a lei, per un attimo desiderò non averlo fatto: Bulma, Videl e Chichi, pallide e ferite, svenute, legate con grosse catene di ferro. Lua sentì l’odio accecarla e il sangue sulla lingua, ma non poteva perdere la calma in un momento simile. Facendo ricorso alle poche energie rimaste, si calmò e comincio ad avanzare lentamente verso Bulma, che era la più vicina. Senza tremare gli poggiò due dita sul polso, notando con sollievo che il battito, seppur debole, c’era. Anche Chichi e Videl erano vive, anche se un po’ malmesse. Lua giurò che si sarebbe vendicata, poi, lentamente, cominciò a tagliare con un raggio laser le catene che imprigionavano le sue amiche. Il tentativo andò a vuoto, ma non se ne meravigliò. Entrare era stato troppo facile, liberarle sarebbe stato molto più complesso. Con attenzione, cominciò a esaminare le catene, cercando indizi sulla magia usata per incantarle, fino a che non notò che, nei punti dove aveva precedentemente passato il laser, le catene sembravano saldate. Quindi ogni volta che le avrebbe tagliate si sarebbero riunite. Aveva bisogno di un idea, e subito. Si spostò dietro a Bulma e contò che le catene che la tenevano legata erano 4. Doveva reciderle con un solo colpo e spostare Bulma in pochi secondi. Pregò di essere abbastanza veloce. Contò fino a tre, poi disintegro le catene, il più vicino possibile al muro, e con l’altra mano fece scivolare la donna verso l’altro lato della stanza. Non appena fu chiaro che le catene non si sarebbero rigenerate fece la stessa cosa con Chichi e Videl, poi portò le tre donne fuori dal laboratorio, dove riuscì a rianimarle e guarirle usando i suoi poteri.

-Dove siamo?- chiese la giovane Videl, guardandosi intorno spaesata.

-È una lunga storia, sappiate solo che per voi è molto pericoloso restare qui!- rispose Lua –Perciò ascoltatemi bene: adesso io cercherò di aprire un portale per la Terra, e voi dovrete attraversarlo. Abbiamo un'unica possibilità, perché non sono abbastanza forte per crearne due a breve distanza. Sono stata chiara?-

-E tu che farai? E Goku e i miei figli?-

-Non preoccuparti Chichi, mi sono trovata altre volte in questa situazione. Ne usciremo tutti vivi, te lo assicuro-

-Quindi anche il mio Vegeta e Trunks? E mia nipote?-

-Certo Bulma, non preoccuparti. Adesso devo concentrarmi per aprire il portale-. La principessa si girò e chiuse gli occhi, ma fece in tempo a vedere il viso di Bulma piegarsi in una smorfia di dolore.

Si rigirò all’istante e si avvicino alla cognata:-Bulma, Bulma cosa hai?-

-Oh Dendesantissimo! Credo che stia per partorire!- urlò Chichi, sbiancando all’istante.

-Cosa!? E adesso che si fa?- si agitò Videl.

Nel frattempo Bulma urlava per le doglie:- È troppo veloce, mi sa tanto che mia figlia nascerà qui!-

Lua era ancora immobile per lo schok. La mente volo indietro di dodici anni, quando, su un piccolo satellite grande quanto metà della Luna e completamente disabitato, aveva messo al mondo sua figlia, dopo una gravidanza di 7 mesi passata vagando da un pianeta all’altro. Aveva compiuto la sua impresa più grande da sola, come del resto aveva fatto tutto il resto della sua vita, però sapeva che se sia lei che Sheran erano sopravissute lo doveva solo al loro sangue Sayan particolarmente attivo. Non era affatto sicura che Bulma potesse sopravvivere ad un parto in quelle condizioni, ma d'altronde doveva fare qualcosa. Strinse forte la mano di Bulma per infonderle coraggio.

-Avanti Bulma, ci siamo noi qui con te. Andrà tutto bene, non preoccuparti-

Anche Chichi e Videl le si erano avvicinate e cercavano di rilassarla in tutti i modi, mentre Bulma continuava a urlare e a spingere. Lua continuava a usare i suoi poteri per infonderle la forza necessaria, mentre continuava a controllare se non si vedesse la testolina.

Dopo un’ urlo particolarmente forte, si accorse della testolina azzurra e arruffata che aveva cominciato a sporgere. Velocemente si strappò il mantello rosso dalle spalle e lasciò la mano a Bulma: -Bulma, vedo la testa, forza, devi fare un ultimo sforzo!- la incitò, preparandosi ad afferrare la bambina non appena fosse uscita. Un altro paio di minuti e una cosina minuscola, calda e urlante, si depositò fra le braccia della principessa.

-I Sayan hanno una nuova principessa- sussurrò Lua, avvolgendo la piccola nel mantello e porgendola alla madre, che piangeva di gioia.

Chichi e Videl si sporsero per osservare la piccola principessina: era bellissima, identica alla madre, pelle bianca e capelli color acquamarina, però i grandi occhioni color cielo, che la bimba aveva già spalancato, mostravano la grinta e l’orgoglio tipici dei Sayan. La cosa più sorprendente era però la codina pelosa che si agitava tra le gambette rotonde. Era azzurra come gli occhi della piccolina, cosa che suscitò grande meraviglia, soprattutto in Lua, unica altra Sayan presente in quel momento.

-Benvenuta mia piccola Bra- mormorò Bulma a sua figlia, che aveva smesso di piangere e la osservava coi suoi stessi occhi –mia piccola specialissima principessa-.

 

 

Angolo dell’Autrice

Finalmente sono tornata! Mi scuso con i miei lettori per questo imperdonabile ritardo, dovuto a numerosi impegni scolastici e non. Cercherò di aggiornare di nuovo regolarmente dinnanzi. Oltre ciò spero che il capitolo vi piaccia, e se è così, lasciate un commentino, anche corto. ;-)

Ringrazio tutti quelli che leggono e recensiscono e a presto.

Bacioni da PrincipessLua

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Capitolo 12
*** Siamo nei guai! ***


Cap. 12

Ora siamo nei guai

Mentre la piccola Bra veniva al mondo, in un’altra sala di quel palazzo infernale Vegeta, Goku e Gohan continuavano a vagare senza metà, sperando di trovare un segno che gli indicasse dov’erano nascosti i prigionieri.

-Ditemi che qualcuno di voi due ha un’idea- sbraitò Vegeta –perché io sono stufo di girare a vuoto in questo maledetto castello tutto uguale!-

-Spiacente di deluderti, Vegeta, nessun idea- rispose Gohan afflitto.

-Be’, io un’idea ce l’avrei- disse invece Goku.

-Cosa?!-

-Sì, potremmo mangiare!-

(Gohan e Vegeta cadono a terra)

-Idiota, babbeo, cavernicolo, ancora con questa storia! E poi cosa vorresti mangiare, che qui non c’è nulla di commestibile, persino per uno come te?-

-Io veramente volevo prendere “qualcosa” da lì- e indicò una sala laterale, dove c’era un lunghissimo tavolo sul quale erano poggiate ogni tipo di ben di Dio, abbastanza anche per tre Sayan affamati.

-E quella da dove sbuca?- si domandò perplesso Gohan.

-Ma che t’importa, ci riempiamo solo un po’ la pancia e poi riprendiamo le ricerche, vedrai, a stomaco pieno le cose andranno certamente meglio- blaterò Goku, spingendo i compagni nel salone. Ormai quegli odorini deliziosi lo stavano facendo svenire e il suo stomaco, come faceva ormai da un paio d’ore, brontolò rumorosamente.

-Per quanto non mi fidi, ti lascio mangiare solo per non sentire più il tuo stomaco- borbottò Vegeta, girandosi verso il muro, mentre Goku e persino Gohan si servirono porzioni abbondanti di tutto.

Non l’avrebbe mai ammesso, ma anche lui aveva un certo languirino, solo che non si fidava per niente a mangiare cibo offerto dal nemico. Per lo meno, se i due Son fossero stati avvelenati, lui avrebbe potuto continuare la missione.

 

Un problema simile affiggeva i tre mezzosangue: infatti Goten e Trunks erano stanchi e affamati, mentre Sheran era risoluta a trovare in fretta sua madre, sostenendo che ormai non mancava molto.

-Questo lo hai detto anche un ora fa- si lamentò Trunks, che ormai Sheran doveva trascinare per un braccio.

-È vero. Dai Sheran, che c’è di male se ci fermiamo un po’ e magari troviamo qualcosa da mangiare?- piagnucolò Goten, anche lui trascinato per un braccio.

-Scordatevelo- fu l’impietosa risposta.

-Uffa, sei cattiva!-

-E smettetela di lamentarvi come poppanti, siete Sayan. Comportatevi come tali-

-Giusto, i Sayan non prendono ordini da nessuno, fanno solo ciò che vogliono. E io decido di rimanere qui- s’imputò Trunks, appendendosi ad una delle torce appese al muro.

-Smettila di fare il bambino- gli sibilò Sheran, al limite della pazienza.

-Per favore, solo qualche minuto. Sono stanco-

-Vi concedo dieci minuti, poi o vi muovete da soli oppure vi trascino per capelli-

-Ok- fece Trunks.

-Oh, guardate, lì c’è da mangiare- strillò Goten, che mentre i due cugini litigavano aveva aperto un'altra porta a caso.

-Uao, ora si che si ragiona!- gli fece eco Trunks buttandosi sul cibo, e persino Sheran, seppur ributtante, accettò di mandare giù qualche frutto e un po’ d’acqua.

-Ok, i dieci minuti sono passati, ora andia…-

Senza nessun preavviso, il pavimento sotto di loro svanì, facendoli precipitare in un baratro nero senza fondo.

-Umh, no, il fondo c’era!- costatò Sheran –ed è anche molto duro-

Erano atterrati in una sala circolare da soffitto altissimo, quasi totalmente buia.

-Trunks, Goten, siete vivi?-

-Sì, anche se sono tutto ammaccato-

-Ma dove siamo finiti? Senti Sheran io ho paura, voglio tornare a casa-

-E che pensi, che invece a me piaccia stare qui? Andiamocene, tanto qui non c’è nessuno-

Ma non fece in tempo ad alzarsi che si ritrovò legata al muro da sei anelli di luce rossa, che le bloccavano i polsi, le caviglie, il collo e addirittura la coda. Ovviamente i suoi amici erano nella stessa situazione. Come se non bastasse, la mezzosangue sentiva che le energie la stavano abbandonando, risucchiate dagli anelli.

Ora sì, c’era da aver paura!

Una volta esaurite le energie, Darkai gli avrebbe fatti fuori, sua madre avrebbe perso il controllo e lui l’avrebbe piegata alla sua volontà.

Non poteva permetterlo. Provo a divincolarsi, ma gli anelli si strinsero di più, brucandole la pelle.

Goten e Trunks erano già svenuti, e anche lei si sentì scivolare nell’incoscienza.

Il suo ultimo pensiero fu che stavolta erano proprio nei guai. Le dispiaceva solo di aver trascinato i suoi amici con se e di non essere con la sua mamma, lei sì che se la sapeva cavare sempre e comunque.

 

Intanto indovinate un po’ cos’era successo ai due Sayan ingordi? Be’ dopo essersi ingozzati, goku e Gohan avevano acconsentito a riprendere le ricerche, ma prima di poter uscire dalla sala anche il loro pavimento aveva deciso di scomparire e loro erano precipitati nella stessa stanza dei bambini, anche se sulle prime non se ne accorsero per via della scarsa visibilità.

Il primo a notarli fu Vegeta, che subito si avvicinò al figlio per liberarlo, ma quando toccò uno degli anelli quest’ultimo si sdoppiò e gli si avvinghiò al polso, trascinandolo poi verso la parete, a cui fu subito legato come i bambini, con la differenza che i suoi anelli erano molto più spessi e stretti.

-Aspetta Vegeta, ora ci penso io!- Gohan si trasformò in Super Sayan, ma dal pavimento sbucarono due lunghe liane rosse che avvolsero completamente Goku e Gohan, legandoli al pavimento.

Anche loro sentirono le loro energie risucchiate. Anche loro si convinsero che era la fine.

Ognuno pregò per le ragazze, perché Lua fosse riuscita a salvare almeno loro, e quella bambina che non sapevano fosse nata.

-Magari Lua poi potresti venire a salvare anche me, come hai vecchi tempi-mormorò divertito Vegeta, prima di concentrarsi su un modo per restare cosciente e magari riuscire a tirarsi fuori dai pasticci.

 

Angolo dell’Autrice

Dopo la scuola e il blocco dello scrittore per quanto riguarda questa storia, ecco un nuovo capitolo.

Ormai la storia sta per volgere al termine, e tutto sembra perso, ma ci saranno altre lotte emozionanti e colpi di scena. Voglio ringraziare tutti i miei lettori e soprattutto i 46 che hanno recensito. Prossimo obiettivo? 50 recensioni, mi farebbero veramente  molto felice. Quindi fatevi sotto, anche con critiche e consigli oppure una semplice opinione (dai, fatemi questo regalino_faccina implorante_)

Quando le raggiungerò pubblicherò di nuovo

In ogni caso ciao e, spero, a prestissimo

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