Old Assemble

di Scaramouche
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .Loki ***
Capitolo 2: *** .Steve ***
Capitolo 3: *** .Tony ***
Capitolo 4: *** .Bruce ***
Capitolo 5: *** .Clint ***
Capitolo 6: *** .Natasha ***
Capitolo 7: *** .Thor ***



Capitolo 1
*** .Loki ***


Loki sgattaiolò faticosamente tra i tavoli della grande sala da pranzo, il sorriso cattivo non era cambiato, tranne per qualche dente qua e là che era caduto lasciando la gengiva scoperta.
Si appostò come una civetta raggrinzita prima vicino al piatto del fratello Thor, che si muoveva molto lentamente con un bastone ricurvo, accompagnato dalla flebo che lo seguiva su un paio di ruote –il martello abbandonato chissà dove-, poi accanto a quello di Bruce Banner, che riposava rumorosamente su una poltrona in un angolo della sala, e infine proprio di fronte a quello di Tony Stark che, come tutti gli altri, era invecchiato, e procedeva su una sedia a rotelle molto all’avanguardia, spesso spinto da Steve Rogers, che invece aveva conservato una pelle liscia e senza rughe, anche dopo così tanto tempo.
Appena li vide arrivare, Loki aspettò che tutti si mettessero a tavola e prendessero il loro primo cucchiaio di minestra, poi si alzò con un piccolo salto, urlando internamente per il dolore –non poteva mostrare la sua debolezza un attimo prima di attuare il suo piano malvagio - e sbraitò con la voce tipica di chi ha perso gli incisivi, sventolando in aria il bastone con le mani che gli tremavano –Ho sputato in tutte le vostre minestre, vecchi bacucchi! Siete stati vittima del dio dell’inganno un’altra volta!- e si diede ad una fuga disperata che avrebbe potuto far impallidire una stella marina.
Gli altri componenti della, ormai ultraottantenne, squadra dei Vendicatori lo guardarono con una faccia interrogativa e poi Tony alzò un braccio indicando la porta da dove stava fuggendo Loki.
-Pfrrr, lasciatelo correre, al massimo arriverà alle scale prima di spaccarsi un femore!- e continuò a mangiare la sua minestra, dimentico della spietata malvagità dell’Asgardiano. 
 







[Note]
Buongiorno e ben trovati! 
So che Loki non è propriamente un componente dei Vendicatori, ma meritava un capitolo in questa fanfic xD 
Intanto vi dico che alcuni capitoli sono già pronti quindi aggiornerò a breve, non preoccupatevi! 
Poi ringrazio tutti coloro che recensiranno, preferiranno, seguiranno e via così :D
Arrivederci al prossimo capitolo! (lo so sono brevi, scusate, ma è una cosa necessaria)
Scaramouche

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Capitolo 2
*** .Steve ***


Steve era l’unico tra tutti che ancora non aveva bisogno di una assistente a tempo pieno. Infatti riusciva ancora ad andare in bagno da solo, vestirsi e nutrirsi senza che qualcuno fosse sempre con lui. Tuttavia doveva occuparsi di Tony, che, al contrario, non sapeva più badare a se stesso. Passava le giornate a spingerlo su una sedia a rotelle che lo stesso Stark aveva costruito –il suo ultimo progetto- e a volte si fermava contemplarlo e a ripensare ai vecchi tempi, in cui entrambi erano così prestanti da partecipare ad una sessione di esercizi in palestra insieme senza che Tony stramazzasse al suolo solo dopo qualche addominale. Rogers sospirò ancora una volta sbirciando la figura ricurva di Tony che si stava appisolando sulla sedia a rotelle. Lo raggiunse e lo spinse dolcemente verso la sua camera, risvegliandolo appena. Se ne accorse e non volendo allarmarlo –dopo lo scherzo di Loki con la minestra, Tony era diventato paranoico- sussurrò –Che ne dici se per riposare ti riporto a letto?-
L’anziano Stark masticò un paio di volte a vuoto ma poi annuì e si lasciò condurre dal Capitano.
Una volta arrivati Steve non si sforzò neanche di sollevarlo e poggiarlo sul suo letto da quanto era leggero. Lo infilò sotto le coperte e gli sistemò amorevolmente il cuscino.
Mentre Stark prendeva sonno, Rogers sospirò dolorosamente ricordandosi di quando a letto loro due ci stavano insieme. E non appena uscì dalla stanza spegnendo la luce fu colpito dalla dura consapevolezza che, ironicamente, il suo destino era quello di riguardare sempre al passato con un sorriso malinconico, ma di sperare nel futuro con tutte le sue forze. 






[Note]
Ebbene sì, mi sono lasciata prendere dalla malinconia e ho scritto una cosa un po' più triste del capitolo precedente, ma non tutti sono abbastanza locos -come Loki- da creare scompiglio in una casa di riposo e divertire tutte noi, quindi prendetevela con lui. 
Lieve Steve/Tony, non potevo non accennare alla loro coppia (<3) 
Detto questo vado a buttarmi in una vasca di ghiaccio sperando di trovare un poco di sollievo. 
Arrivederci al prossimo, 
Scaramouche

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Capitolo 3
*** .Tony ***


Tony imprecò borbottando sopra ai disegni imprecisi che aveva appena tracciato con una mano ormai malferma. Il suo cervello però, a differenza dei capelli bianchi e della schiena ricurva, non era cambiato, e spesso protestava perché il corpo rammollito di Stark non era più abile a destreggiarsi tra i circuiti di una vecchia auto d’epoca. Per tenere fresca la mente quindi si cimentava spesso in agguerritissime partite a poker contro il dio del tuono Thor. Tony Gli aveva insegnato questo gioco quando le ossa delle sue gambe hanno cominciato a scricchiolare sotto il peso dell’armatura e da allora Thor non aveva smesso di giocarci un minuto, con conseguenze disastrose -molto spesso infatti lasciava in calzamaglia gli altri giocatori-.
-Perderai questa volta, Braccio Di Ferro, non contarci!- sbraitò Tony, puntandogli un dito tremante contro e facendo ballare i muscoli molli dei bicipiti.
Il dio di Asgard però restò a fissare intensamente le carte e non rispose alle sue provocazioni.
Anche a quell’età Tony amava stuzzicare gli animi dei componenti della squadra con qualche battutina, ma con scarsi risultati, soprattutto perché alla maggior parte, compreso Thor, era calato di molto l’udito.
-Niente trucchi, Alta Tensione, ti tengo d’occhio- continuò implacabile Stark, che non si rendeva conto di parlare ad un muro di muscoli raggrinziti.
Alla fine, dopo un altro paio di frecciatine non andate a buon fine, Thor mise in tavola un poker di re e Tony dovette abbandonare la partita sconfitto, mentre dietro di lui il dio sorrideva sdentato. Sfortunatamente avevano scommesso le ultime caramelline di Tony, e quest’ultimo dovette ritornare a prenderne ancora da Steve, che nel frattempo si era concesso un attimo di pausa dal suo lavoro di badante.
L’ingegnere lo raggiunse a testa bassa, sbirciandolo di tanto in tanto. Lo invidiava davvero molto, Steve era ancora bello e prestante, somigliava ad un fiore appena sbocciato. Mentre lui, con la luce nel suo petto che si era affievolita, poteva essere paragonato solo ad una foglia d’agave rinsecchita. Tony sbuffò e il capitano si accorse di lui al suo fianco.
-Che succede?- chiese subito, preoccupato dall’aria torva dell’altro.
-Il Carpentiere Degli Dei mi ha vinto tutte le caramelle- gracchiò Tony, alzando lo sguardo.
Steve lo osservò con dolcezza per qualche secondo, ma poi si alzò e recuperò un sacchetto che teneva nascosto in alto negli scaffali della cucina, lontano dalle grinfie di Loki. Lo aprì e consegnò un paio di caramelle all’anice a Stark, che sorrise sotto i baffi sentendosi un bambino. Cedere alle cure e alle dolcezze di Rogers era l’unico modo che rimaneva a Tony per provare la sensazione di essere ancora giovane.
-Non te le giocare la prossima volta- il capitano gli si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla fronte, accompagnato poi da un buffetto sulla guancia.
Tony non rispose, ma continuando a sorridere si lasciò spingere via dal tocco familiare di Steve.


[Note]
Finalmente il caro Tony ha un capitolo solo per sé! Diciamo che mi sono trattenuta dal dare al mio Tony tutti i suoi soliti FEEEEELINGS, ma non mi sembravano adatti in questa storia.
Per la gioia di voi tutti comunque ritornano lo Steve/Tony (è il mio OTP Avengers, perciò ve lo beccherete sempre dalla sottoscritta! LOL) e un Loki sempre più malvagio.
Vi saluto e ringrazio ancora chi mi segue, un bacio
Scaramouche 

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Capitolo 4
*** .Bruce ***


Bruce riposava sempre su di una poltrona in un angolo della grande sala in cui tutti si riunivano la sera a guardare la tv. Spesso si appisolava lasciando penzolare la testa in avanti, russando rumorosamente e disturbando la quiete –che era comunque poca- dell’intero edificio.
Una sera, dopo cena, si stava dirigendo lentamente alla sua poltrona comoda quando, allungando un po’ lo sguardo, si accorse che qualcuno era seduto al suo posto. Era quell’insensibile di Loki che anche a distanza di anni continuava a seminare zizzania tra i vecchi Vendicatori.
Il dottor Banner si avvicinò tremolando, e poggiò violentemente la mano sul bracciolo destro, facendo sobbalzare il dio malvagio.
-Questa è la mia poltrona- sibilò ormai senza denti, aggiustandosi gli occhiali sul naso.
-Chi ultimo arriva, male alloggia Banner!- lo schernì Loki, rannicchiandosi contro lo schienale e dirigendo lo sguardo verso la tv accesa.
-Ti avviso che se non ti sposti subito da qui ci saranno delle conseguenze molto gravi- lo minacciò Bruce, cominciando a sentire la rabbia montare.
-Non mi atterri da quel lontano 2012, credi di riuscirci adesso che sembri un budino secco?- continuò Loki, attirando l’attenzione degli altri nella sala.
-Guarda che mi stai facendo arrabbiare!- Bruce cominciò a tremare incontrollatamente facendo cadere a terra il suo bastone. Finalmente Loki lo guardò in volto e non appena vide che di lì a poco Banner si sarebbe trasformato, si allontanò spaventato, andandosi a rifugiare dietro al fratello che era seduto davanti allo schermo del televisore.
Il dottore allora prese un grande respiro e si lasciò cadere sulla sua amata poltrona, sospirando soddisfatto.
Qualche ora dopo, dopo che Steve aveva cominciato a portare a letto alcuni dei Vendicatori, Bruce, che era tranquillamente seduto, sentì un tremore attraversargli la spina dorsale  e un momento dopo si vide trasformato in un vecchio e molle Hulk, che per la sua stazza fece cadere la poltrona. Appena Rogers lo vide trasformarsi a scoppio ritardato, si coprì la bocca per non ridere troppo forte, e andò in cucina per preparare una camomilla al dottore.



[Note]
Buon giorno e buona domenica! 
Devi dire che questo è uno dei capitoli che mi convince di meno, ma non avevo idea di come scriverlo diversamente (in realtà l'ho scritto tipo 5 volte e questo è quello che è venuto fuori) .__.
Sto mettendo Loki ovunque, ma non posso farne a meno, mi dispiace xD
(Per la gioia di molti, il prossimo capitolo è dedicato a Clint ;D) 
Ci vediamo nel prossimo,
Scaramouche

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Capitolo 5
*** .Clint ***


Clint aprì gli occhi di scatto. Si era appisolato per l'ennesima volta sulla sua poltrona preferita, la mano stretta a quella di Natasha, addormentata vicino a lui, i capelli rossi ormai diventati bianchi raccolti in un piccolo chignon. Lo sguardo di Clint corse sul viso della sua compagna di avventure, una sensazione di malinconia si impossessò di lui, facendolo sorridere. 
-Clint...-
La voce scocciata di Natasha ruppe il silenzio .
-Accendi il televisore, stanno per fare "Cuori Selvaggi", devo vedere cosa succederà in questa puntata..-
-Ma Nat, non preferiresti guardare un bel programma di lotta libera, proprio come quelle che facevamo da giovani?-
-Che? Guardare dei ciccioni flaccidi che si picchiano come femmine? Bahh -la donna fa una pausa per aspirare rumorosamente con la cannuccia dal suo succo di frutta poggiato vicino a lei- non paragonarmi a quegli imbecilli, io non menavo le mani per aria come un gorilla, io spaccavo culi!-
Dolce, dolce Natasha...
Con un lungo sospiro, senza nemmeno ribattere, il vecchio si alzò, prese il telecomando, e tornò a sedersi, puntando il piccolo strumento elettronico verso il televisore. O almeno credeva di averlo fatto.
 -Clint, che cavolo stai facendo, perchè stai puntando il telecomando contro il muro?-
-Ti sbagli, la mia vista da falco non mente mai, sto puntando il telecomando sul televisore, ne sono più che sicuro- rispose fiero Burton, gonfiando un po’ il petto per l’orgoglio che gli dava il suo dono.
- Sei il solito imbecille, il televisore è alla tua sinistra!- urla sdentata l’anziana Natasha.
Clint sbotta, stizzito.
-Senti un po’, sarò anche un vecchio decrepito con problemi di vescica, ma una cosa mi è rimasta, ed è la mia vista acutissima, e quindi posso dirti con certezza che quello -esclama indicando il riquadro esattamente davanti a lui- non può essere altro che il tuo dannatissimo telev-
-Quello è un quadro, razza di cieco che non sei altro! Muoviti, o mi perdo il programma!-



[Note] 
E finalmente Clint! Povero caro xD Questo capitolo è tutto di Loyal to no one, che ho praticamente costretto a far parte di questa pazzia, quindi rivolgetevi a lei per eventuali randellate :)
Detto questo vi avviso che per due settimane non ci sarò, quindi salterà un aggiornamente (o forse due, ma vedrò di fare il possibile), perciò non disperatevi se non aggiorno come al solito perchè appunto non ho a disposizione il computer e non sono a casa. -VACANZEEE O/-
Vi abbraccio tutti, e vi saluto! Bye bye! :D

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Capitolo 6
*** .Natasha ***


Natasha era sempre la prima ad accaparrarsi il telecomando del televisore perché ovviamente non poteva perdersi nemmeno una puntata del suo telefilm preferito –“Cuori Selvaggi”, duemilaottocentosettantacinquesima puntata di un numero imprecisato di stagioni- e mentre stava comodamente seduta sul divano si divertiva a pulire le sue vecchie armi, anche se scariche, con la stessa cura e meticolosità che avrebbe impiegato quarant’anni prima.
Al suo fianco spesso si appollaiava Clint, che nonostante la sua ostinazione a convincersene, aveva perso da tempo la sua vista da falco.
Ma il tempo per loro era così dilatato che nessuno avrebbe potuto dire se erano passati giorni, mesi, o addirittura anni dall’ultima volta che Barton aveva centrato il bicchiere con la dentiera.
Nonostante questo e l’aumento esponenziale di intrattabilità di Natasha man mano che invecchiava, loro due erano sempre stati inseparabili, anche quando subentrarono i primi malori legati all’età, che colpirono prima Nat, e la costrinsero a rimanere in ospedale per tre settimane –malgrado la sua convinzione di star bene e il desiderio di voler lasciare immediatamente lo stabilimento, con la minaccia che, altrimenti, avrebbe sparato a qualcuno- . Chi era rimasto sempre accanto a lei, visto o no, era Clint, che già camminava appoggiandosi ad un bastone. E rimaneva a guardarla dalla porta anche quando lei dormiva, ringraziando Dio di poterla vedere così solo per colpa dei troppi anni di servizio e non per una missione andata male.
 
Burton si accomodò accanto a lei e finse di mettersi a guardare la televisione –si rifiutava di portare gli occhiali-
-Che succede in questa puntata Nat? C’è ancora quel tizio grassottello?-
-No, è morto. Liz vuole sposare Tod ma ha scoperto di essere incinta di Matt. Ma perché me lo chiedi? Ti interessano davvero queste cazzate?- sorrise Natasha nella sua direzione.
-Non proprio- fu la risposta secca di Clint –Mi interessa che tu sia qui a raccontarmele- 



[Note]
Di ritorno dalle vacanze (ç_ç) ho scritto il capitolo ma ho avuto tempo di pubblicarlo solo ora. 
Devo confessare che mi sto appassionando al pairing Clint/Natasha, cosa che non credevo possibile...òWWò
Al prossimo (e ultimo çWWç) capitolo, 
Scaramouche

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Capitolo 7
*** .Thor ***


Thor aveva rinunciato alla sua immortalità asgardiana per vivere e morire sulla terra, ma non se ne era mai pentito. Soprattutto perché gli ultimi tempi li aveva passati in amorevole compagnia di Jane Foster e dei suoi amici. Era stupefacente il modo in cui una creatura così complicata, proveniente da un altro universo trovasse così incredibile la semplice e tranquilla –si direbbe quasi noiosa- vita su un pianeta insignificante come la terra, aveva pensato una volta Tony. Lo aveva chiesto a Thor e lui gli aveva semplicemente risposto che la mortalità terrestre aveva reso preziose cose che su Asgard avevano un’importanza relativa. Gli aveva spiegato che spesso sul proprio pianeta ci si trovava una donna con cui avere dei figli ma non necessariamente con cui passare la vita insieme, e aveva benedetto in nome di Odino il giorno in cui capì di provare qualcosa di così intenso per Jane da spingerlo a rinunciare alla vita eterna –cosa che secondo Tony era in modo uguale molto preziosa per evitare le rughe e i capelli bianchi, ma aveva preferito tenersi per sé il proprio pensiero- .
Così il dio del tuono aveva affittato a tempo pieno una stanza alla Stark Tower, e aveva intrapreso, con qualche difficoltà iniziale, la sua nuova, ma limitata, vita midgardiana. Aveva portato con sé il fratello Loki che, dopo le prime proteste, era stato accettato con un sospiro di rassegnazione da tutta la vecchia squadra.
 
Thor, sprofondato nella poltrona, spesso si ritrovava a pensare che fino a quel momento era stato molto soddisfatto delle sue scelte e che, fortunatamente, le cose non sarebbero cambiate in breve tempo. E poi si distraeva cercando di ricordare dove aveva lasciato il Mjolnir. 



[Note -le ultime, sigh-]
Mi dispice che il capitolo sia così corto, ma non volevo dilungarmi troppo in discorsi inutili e dato che mi conosco, è meglio che io l'abbia finita qui xD 
E poi questa fic doveva essere comica, ma è sprofondata nella malinconia più assoluta, e...e...niente, è finita. Sono triste ç_ç
Abbraccio tutti voi che avete avuto la pazienza di aspettare questo capitolo e che mi avete accompagnata fino a qui. Un grosso bacione a tutti :D 
Scaramouche
~

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