you found me.

di xgottabelieve
(/viewuser.php?uid=175619)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** where are the plane we made for two? ***
Capitolo 2: *** where are you now, when i need you the most? ***
Capitolo 3: *** where were you when everything was falling apart? ***
Capitolo 4: *** when you're broken in two, let my love take you highter. ***
Capitolo 5: *** i'm her dad. ***
Capitolo 6: *** i'm a mistake, mum? ***
Capitolo 7: *** you're an asshole. ***
Capitolo 8: *** this isn't our end. ***



Capitolo 1
*** where are the plane we made for two? ***


where are the plane we made for two?


27 gennaio 2012.

-mi prometti che non mi lascerai mai?- mi disse occupando gli spazi tra le mie dita con le sue.
-perchè mai dovrei farlo? mi fai stare bene, Justin.- vidi gli angoli della sua bocca aprirsi per formare uno di quei sorrisi che amavo tanto, amavo da morire.
-quindi da adesso sei la mia..ragazza?- sentì il cuore sbattere violentemente contro il mio petto, come se volesse uscire fuori e gridare quanto fossi contenta.
-la tua cosa?- feci la finta tonta, solo per farglielo ripetere.
-la mia ragazza, mia e di nessun'altro.- sorrisi e lo abbracciai così forte che potevo anche strangolarlo.

Justin mi faceva stare bene, era tutto ciò che potevo desiderare. Era arrivato e in poco tempo aveva reso completa la mia vita, e adesso si che poteva chiamarsi "vita". Ero la capitana delle cheerleader, la più popolare della scuola, molte persone mi consideravano "bella" e Justin, capitano della squadra di hokey, era il mio ragazzo. Era proprio come nei film, il capitano della squadra della scuola con la capitana delle cheerleader. L'unico vuoto nella mia vita, era quello che aveva lasciato il mio papà quando andò via e lasciò me emia madre con un solo bigliettino di scuse: io avevo solo 10 mesi e non ricordo quasi nulla di lui. Adesso vivo sola perchè mia mamma lavora fuori e viene a trovarmi quando può nelle vacanze.
Justin era l'unico che mi faceva dimenticare tutto questo e io ero stata davvero fortunata ad aver trovato un ragazzo come lui. Non l'avrei mai lasciato andar via, per nessuna ragione al mondo.

-io sono arrivata.- dissi interrompendo il silenzio.
-allora ci vediamo domani, piccola.- disse prendendomi il viso tra le mani.
-non vedo l'ora.- dissi mettendo le mie mani attorno al suo collo.
-anche io, piccola. buonanotte e se ci sono problemi o per qualsiasi motivo, chiamami e io sarò subito quì da te, d'accordo?-
-d'accordo, notte Justin.- dissi stampandogli un bacio e allontanandomi, ma lui mi bloccò prendendomi il polso. mi girai e lo guardai negli occhi, quegli occhi che adoravo.
-qualcosa non va?- chiesi.
-devi salutarmi per bene.- disse facendo l'offeso. risi e mi buttai tra le sue braccia, piano piano la distanza che c'era tra ne nostre bocche, si annullò completamente e le nostre lingue si cercavano disperatamente, proprio come la prima volta, proprio come qualche ora prima. mi staccai dopo qualche minuto mordendogli il labbro inferiore e lo sentì ridere.
-ora puoi andare, buonanotte piccola.-
-buonanotte Justin.- dissi scappando dentro.


________________________________________________________________________________________________________________________________________

#xgottabelieve's space:
okaaay, ho iniziato una nuova ff perchè l'altra non sapevo più come continuarla çç
spero che vi gusti e che ci sarà qualche recensione:3 mi piacerebbe molto sapere i vostri pareri.
e del nome 'evelon', che ve ne pare?:3 io lo adoooro.
fatemi sapere, un bacione. -emme,gb.
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** where are you now, when i need you the most? ***



where are you now, when i need you the most?



14.02.2012

text: Evelon ho bisogno di parlarti. fatti trovare vicino al cancello questa mattina, a dopo. -Justin.

Lessi quel messaggio da parte di Justin e mi preparai in fretta e furia per arrivare il prima possibile a scuola, ed arrivai a scuola un quarto d'ora prima che suonasse la campanella; mi sedetti sul muretto ed aspettai che Justin arrivasse.

7.50
Lo vidi arrivare in tutta la sua bellezza, con la sua solita camminata da "sono un figo, lasciatemi passare", e il solito gesto di mettersi le mani tra i capelli. Alzai il braccio per farmi vedere e lui mi sorrise ed abbassò il viso e piano piano mi si avvicinò.
-buongiorno amore.- dissi mettendogli le mie braccia attorno al collo.
-buongiorno Evelon.- disse staccandosi.
-di cosa volevi parlarmi? qualcosa non va?-
-noi.- mi si gelò il cuore.
-n-noi?- balbettai fissandolo, si stava torturando le mani e non mi guardava in faccia.
-si, io..-fece una pausa- ecco vedi, io ci ho pensato molto in questi ultimi giorni e..-
-e?- lo intimai per fargli continuare il discorso, anche se avevo già capito tutto.
-non può continuare.-
-non è nemmeno iniziata Justin! cosa dovrebbe continuare?!- alzai leggermente il tono della voce, avevo le lacrime agli occhi.
-ecco vedi.. io non sono pronto per qualcosa di serio! non voglio farti soffrire in futuro, io lo faccio per te, tu devi capirmi, io..- lo bloccai.
-non c'è niente da capire e non mi farai soffrire in futuro, perchè lo sto già facendo adesso! ma un'ultima cosa, Justin..-
-si?- disse ancora con il capo abbassato.
-guardami negli occhi mentre mi lasci!- s'irrigidì di colpo, mi guardo negli occhi e il mio cuore si gelò del tutto.
-io.. io n-non posso!- disse balbettando prima di andare via.

Mi asciugai le lacrime con il dorso della mia mano e mi diressi in quel maledetto edificio, quel giorno fu il più lungo di tutti quelli della mia vita. Ma poi finalmente la campanella che segnava la fine di un'altra straziante giornata, ci diede il via libera. Finì di posare i libri nell'armadietto e mi misi lo zaino sulle spalle prima di chiudere l'anta e dirigermi verso l'uscita, ma poi l'immagine più brutta si presentò ai miei occhi: c'era Justin con i suoi amici e le sue amiche, aveva le mani nelle tasche, il capo abbassato ed una ragazza che gli stava sottobraccio e che rideva da oca, qual'era.
Chiusi violentemente l'anta del mio armadietto, tanto da farlo rimbombare in tutto il corridoio e anche oltre, forse. Mi diressi velocemente all'uscita e corsi fuori, lontano dagli occhi di tutti: stavo piangendo ancora. Non è che non volevo farmi vedere dagli altri, assolutamente no. Il problema era Justin, era sempre lui. Justin era il centro, era il punto di riferimento, era vita, era tutto. E adesso era svanito.
Non avevo fame, così mi diressi al parco e mi sedetti alla panchina dove io e Justin ci sedemmo la prima volta che uscimmo. eravamo solo io e lui, eravamo noi.

___________________________________________________________________________________________________________________

#xgottabelieve's space:
cciao belle bimbe:3
ecco a voi il secondo capitolo, lo che è brutto ma non linciatemi t.t
anywaaay, mi piacerebbe sapere che ne pensate, quindi recensite:3
non aggiorno se non ci sono almeno 4 recensioni uù
comunque ora me la smetto e vado a spolverare. D:
ciao stelline. -emme, gb.
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** where were you when everything was falling apart? ***



where were you when everything was falling apart?



27.05.2012.

Erano passati 3 mesi, quasi 4, senza di Justin. quel giorno avremmo fatto 4 mesi insieme, invece io ero sola seduta sulla "nostra panchina" come ogni giorno. Ormai ci passavo le giornate intere seduta lì, a pensare come sarebbe stato se io e Justin non ci fossimo mai lasciati.
Ormai non ero più una cheerleader: da quel 14 febbraio, partecipavo sempre di meno alle prove e poi le "mie compagne" decisero di lasciarmi fuori. Non ero più una ragazza popolare, a differenza di Justin che invece era sempre il solito ragazzo che tutte volevano. Tutti ormai mi consideravano una "sfigata come tutti gli altri", e onestamente non me ne importava più niente. Avevo perso anche 5 chili, non mangiavo quasi mai, tutto il tempo lo passavo su quella panchina. E molte volte ero arrivata ad auto-lesionarmi. Non ero affatto contenta della mia vita, non più.

Suonò anche quel giorno la campanella, e come ogni volta, mi diressi alla solita panchina con le cuffie nelle orecchie. Arrivai e mi sedetti, e dopo un pò mi tolsi le cuffiette per ascoltare gli uccellini cinguettare quà e la.
Mi sentivo stupida, perchè da quando Justin era andato via, la mia vita era diventata stupida e senza senso. Non avevo più una vita sociale, ormai la mia giornata consisteva nel fare il tragitto tra scuola, panchina, casa, scuola, panchina, casa, e così fino all'infinito. Ormai non ero più nulla in quel mondo, e molte volte mi chiedevo che senso avesse rimanere ancora viva.
Sporsi la testa all'indietro chiudendo gli occhi e di colpo, iniziò a piovere a dirotto, ma non ci pensai più di tanto. Rimasi in quella posizione per non so quanto tempo, fin quando una voce mi fece sobbalzare. Quella voce, io la conoscevo.

-Evelon, che ci fai quì?- mi alzai e vidi Justin a bordo della sua auto che mi stava fissando.
-niente, che vuoi?- che fai, stupida?
-sali, sei bagnata fradicia.-
-non importa, voglio stare quì!-
-Evelon, per favore, ho bisogno di parlarti!- salì nella sua auto e il suo profumo entrò nelle mie narici, facendomi bruciare i polmoni.
-ti bagnerò tutto il sedile.- dissi cercando di rompere il silenzio, e lui accese la radio. c'era payphone dei maroon 5.
-non importa, si asciugherà.- disse mettendo in moto.
-allora, di cosa vuoi parlarmi?-
-come stai, heavy?- mi venne un tocco al cuore, mi ricordavo bene quel nomignolo che mi aveva dato.

FLASHBACK.

-d'ora in poi ti chiamerò heavy.- mi disse abbracciandomi da dietro e stampandomi un bacio sul collo.
-e perchè mai questo nome?- risposi ridendo.
-perchè heavy è il diminutivo di heaven, e tu sei il mio paradiso.- disse continuando a stringermi.
-sei qualcosa di speciale, Justin.- dissi io prima di girarmi e stringerlo tra le mie braccia.


FINE FLASHBACK.

-ci sei?- disse sventolando la sua mano davanti ai miei occhi.
-s-si.. comunque si tira avanti, Justin. e tu?-
-ultimamente non molto bene.-
-mi dispiace.. ma senti scusa, è di questo che volevi parlarmi?-
-io..io volevo dirti che mi manchi tanto, Evelon. forse sono stato un completo idiota a lasciarti andare, mi facevi stare bene, mi facevi essere sereno. ma io adesso tutta la serenità e felicità che mi trasmettevi tu, non la trovo più.-
-no Justin, non è vero. senti io non voglio fare la parte della vittima, ma io so che quello che stai dicendo non è vero. smettila di mentirmi.- arrivammo fuori casa mia e fermò l'auto.
-smettila tu e fammi parlare, ok? senti evelon, io ho sbagliato e me ne pento amaramente. oh andiamo, come ho fatto a lasciare una ragazza come te? sono un totale demente. io amo tutto di te: amo il tuo sorriso, amo le tue fossette, amo il modo in cui arrossisci quando sei in imbarazzo, amo i tuoi occhi, i tuoi capelli, i tuoi modi di fare. ti prego, dammi un'altra possibilità per renderti la ragazza più felice del mondo.- lo stava dicendo davvero, o stavo solo sognando?
-ascoltami Justin, tu sei stato dolcissimo a dirmi queste parole e onestamente io.. non so che fare. ti direi di si, perchè andiamo, si vede lontano un kilometro che piango ogni momento della mia giornata per te, che mi manchi da morire, che mi mancano fottutamente le tue labbra e che io non sono più niente, ormai. ma ci sono delle domande che mi bloccano, io sono confusa. chi sono io? chi non sono? e tu? e noi? e tu dov'eri quando io avevo bisogno di te? dov'eri quando io ti cercavo disperatamente tra le lacrime? DOV'ERI JUSTIN?- mi fermai perchè la mia voce s'interruppe per le lacrime, ma in realtà avevo ancora tanto da dire. lui aveva ancora lo sguardo fisso sulla strada, ma riuscì a vedere una lacrima rigargli il volto.
-ora devo andare, Justin.- mi bloccò prendendomi dal braccio, mi voltai e dopo un pò anche lui si voltò verso di me. il mio polso si scoprì involontariamente e lui notò i tagli.
-c-cosa sono questi?- chiese sfiorandomeli coi polpastrelli delle sue dita, ritirai immediatamente il braccio e lui mi guardò negli occhi. -allora?-
-graffi..-
-perchè lo hai fatto, evelon?-
-per te, stronzo!- scesi da quell'auto e lui rimase fuori casa mia per non so quanto tempo. perchè ogni giorno era sempre più brutto?


_____________________________________________________________________________________________________________________________________

#xgottabelieve's space:
ciao dfghrtf.
-allora inizio col dirvi che voi dovreste leggere le date, perchè sono molto importanti.
ovviamente, justin non ha lasciato evelon il giorno dopo, ma dopo quasi 3 settimane ahhahaah.
e basta, spero di ricevere qualche recensione. un bacione.
-emme, gb.
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** when you're broken in two, let my love take you highter. ***



when you're broken in two, let my love take you highter.



28.5.2012

Mi stavo dirigendo a scuola, quando sentì una voce accompagnata da una chitarra alle mie spalle.

so when you're lost and you're tired. when you're broken in two, let my love take you highter, 'cause i still turn to you.

Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille, mi girai di scatto e lo vidi con la sua chitarra che si dirigeva verso di me. Perchè era così fottutamente perfetto?
Una lacrima mi scese appena vidi il suo sorriso, scossi la testa e continuai a camminare, ma lui continuò.

i don't know what i do if you let me, so please don't go away. everything that you are is who i am, who i am today.

Sentì il calore delle sue braccia attorno alle mie spalle, sorrisi involontariamente e lasciai che le lacrime scendessero, senza asciugarle. Ci staccammo dopo un pò, iniziammo a camminare verso scuola uno affianco all'altro, ma nessuno disse una parola. Fu lui a rompere quel ghiaccio che si era formato.
-quindi mi hai perdonato?- disse con il capo abbassato.
-no.- mi guardò.
-se mi ami, allora perchè mi fai questo?-
-vogliamo parlare di te, Justin? mi hai lasciata senza un motivo valido e non ti sei fatto sentire per 4 mesi, e poi ritorni dicendomi di essere pentito? come potrei crederti?-
-io ci tengo a te, Evelon. vuoi capirlo?-
-non sembra affatto così, e non lo è sembrato nemmeno in questi 4 mesi. ti ho visto ridere con i tuoi amici e passarmi d'avanti come se niente fosse, ti ho visto scherzare con quelle puttane che poi ti portavi a letto, ti ho visto provarci con quelle che erano le mie migliori amiche, ti ho visto ridere con tutti senza preoccuparti di me, di cosa stessi facendo, di perchè stessi piangendo, perchè mi avessero cacciata da quella che era la mia squadra, perchè mi hai trovata in infermeria, perchè ormai non ho più amici, e quelli che lo erano, mi sanno solo prendere in giro.- si voltò verso di me e i suoi occhi erano spenti, al contrario dei miei che invece, erano lucidi a causa delle lacrime.
-hai mai finto di.. star bene per sembrare forte?- scossi la testa e l'abbassai. -evelon tu devi credermi.-
-pensi che sia davvero così facile?-
-oh andiamo, cosa posso fare per farti capire che a te ci tengo davvero?-
-devi semplicemente dimostrarlo.- dissi prima di andare via.
-ce la farò.- gridò mentre io mi allontanavo.
-buona giornata, Justin.- dissi allo stesso modo.

Parlava sul serio? Davvero ci avrebbe provato? Dovevo credergli? Il mio cuore diceva di si, ma il mio cervello diceva che mi mentiva. Perchè era tutto così difficile? Perchè capitava tutto a me?

________________________________________________________________________________________________________________

#xgottabelieve's space:
ciao stelline, volevo scusarmi per il ritardo ma ho avuto del problemi t.t
poi volevo anche dirvi che, molto probabilmente, dal prossimo capitolo scriverò in terza persona.
nient'altro, ditemi cosa ne pensate e se preferite in prima o terza persona.
ciao stelle, vi voglio bene.
-emme, gb.
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** i'm her dad. ***



i'm her dad.



31.5.2012

Finì i miei compiti e dopo essermi preparata per andare da Justin, scesi di sotto e trovai mia mamma che mi preparava qualcosa.

-mamma non devi viziarmi in questo modo, come farò quando tra qualche giorno ritornerai a londra?- le dissi abbracciandola da dietro.
-puoi sempre venire con me!- disse dandomi una caldissima cialda.
-mamma lo sai che non è semplice per me.- dissi sedendomi s'uno sgabello.
-perchè no? dopo quello che è successo con justin..-

FLASHBACK.

-ti prego evelon, ti prego ti prego perdonami.- disse inginocchiandosi d'avanti agli occhi di tutti.
-d'accordo, d'accordo. ma ora alzati, ci guardano tutti- risposi ridacchiando. si alzò di colpo e mi baciò, finalmente mi baciò. da quanto aspettavo di risentire le sue labbra? troppo.
-finalmente cristo, finalmente!- iniziò a gridare e a saltellare.
-smettila justin- dissi ridendo e coprendomi il viso.
-questa è la mia ragazza, capito? la mia!- gridò indicandomi.


FINE FLASHBACK.

-evelon, mi stai ascoltando? ho detto che dopo quello che ti ha fatto justin, secondo me è meglio se stacchi un pò la spina.- lei non sapeva che io e justin eravamo tornati assieme.
-già.. emh sisi, c-ci penso, ok?- risposi balbettando.
-che ti prende?- chiese perplessa.
-nulla devo andare a scuola, ciao mamma.- scappai fuori senza aspettare la sua risposta.
Non sapevo come e quando dirglielo, e tanto meno, non sapevo come avrebbe reagito. Si sarebbe incazzata molto probabilmente, perchè mi diceva sempre così. Ma le persone sbagliano, vero? Anche justin era una persona, anche lui poteva sbagliare, e io e lei, tutti.
Ero sovrappensiero e mi scontrai con qualcuno che veniva nella direzione opposta.
-hei, guarda dove metti i piedi, ritardato!-
-mi scusi signorina, non l'ho fatto di proposito. ma i suoi genitori non le hanno insegnato nulla?-
-non sono fatti suoi, d'accordo? ora mi scusi, ma devo andare!- dissi sorpassandolo.
-scusi un secondo, conosce una certa 'evelon gray'?- mi chiese mentre andavo via. mi bloccai e rimasi ferma di spalle. -allora?- era un uomo sulla trentina.
-si, la conosco. chi è lei?- chiesi ancora girata.
-suo padre.- rimasi paralizzata, diceva sul serio?
-papà?- dissi girandomi. lo fissai, per quanto fosse possibile, dato che le lacrime non mi permettevano di vedere.
-EVELON?!- gridò.
-che vuoi?- chiesi con la voce spezzata e guardando il basso: non gli avrei mai permesso di vedere le mie lacrime.
-sono venuto a chiedervi scusa, a te e a tua mamma.- disse avvicinandosi, lo respinsi.
-ti ricordi di chiederci scusa dopo 17 anni?-
-evelon so di aver sbagliato, ma ti prego. se solo tu potessi perdonarmi, io..-
-non c'è niente da perdonare, michael. tu non esisti per me.-
-sono tuo padre, come puoi dire questo?-
-può definirsi tale un vigliacco che ha lasciato la propria figlia di appena 10 mesi e sua moglie, con un bigliettino di scuse? "non sono pronto, scusatemi", così ti sei giustificato. le ho imparate a memoria quelle fottutissime 4 parole. sei un vigliacco, un codardo. mi fai schifo, ok? io non voglio chiamarti 'papà', perchè per me non ci sei mai stato. non mi hai insegnato tu ad andare sulla bici o a nuotare, non mi hai accompagnata tu il primo giorno di asilo. dov'eri quando sono caduta la prima volta? quando mi sono bruciata la prima volta? e quando ho provato a chiamarti per chiederti come stavi? perchè non mi rispondevi? e tutte quelle lettere? dov'eri quando il mio cuore si è spezzato per la prima volta?- avevo gli occhi lucidi, ma per fortuna riuscivo a reprimere le lacrime.
-quand'è stata la prima volta che ti si è spezzato il cuore?- disse cercando di prendere la mia mano.
-quando ho capito che io un papà, non ce l'ho.- dissi girandomi e andando via.

Trovai Justin seduto sulla nostra panchina ad aspettarmi, in tutta la sua bellezza.
-è tornato.- dissi con le lacrime agli occhi, si alzò di scatto e mi raggiunse.
-che cazzo è successo?- chiede asciugandomi le lacrime.
-michael è tornato.-
-e chi è?-
-dice di essere mio padre.- sgranò gli occhi e mi abbracciò.

________________________________________________________________________________________________________________

#xgottabelieve's space:
ciao piccoleee.
ok, mi avete detto che era meglio in prima persona e l'ho fatto;
poi mi avete anche chiesto di fare capitoli più lunghi e tadààààà: eccovi accontentate.
ora aspetto i vostri pareri, vi avverto che se non ci sono almeno 5 recensioni, non aggiorno.
accontentatemi almeno una volta çç
ciao stelline, vi adoro.
-emme, gb.
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** i'm a mistake, mum? ***



i'm a mistake, mum?



1.6.2012

-mamma ti prego, io non posso venire a londra con te!- le dissi mentre stava mettendo la mia roba nella valigia.
-invece si: non ti permetterò di stare con quel ragazzo che ti ferirà nuovamente!-
-ma che t'importa? sono stata per 17 anni senza papà e tu sei andata via quando avevo 15 anni, non m'importa continuare a stare sola. e justin non mi ferirà!- le dissi con le lacrime agli occhi.
-non m'importa evelon, tu verrai a londra con me, che ti piaccia o no!-
-mamma..- una lacrima mi rigò il viso mentre lei usciva dalla stanza.
-saluta il tuo amichetto.- uscì sbattendo la porta.

17.15

-justin ti prego, devi andare via, tra poco arriva mamma!- dissi tra le lacrime.
-non m'importa niente, tu rimani quì con me, costi quel che costi!- disse gridando.
-justin ti prego, rendi tutto molto più difficile.- abbassai il viso, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.
-vuoi lasciar perdere? vuoi lasciarmi? fallo, fallo allora!- gridò alzando le mani e facendo qualche passo indietro.
-smettila stronzo, perchè non capisci?- dissi spingendolo.
-lasciami evelon!- gridò spingendomi verso il muro, respirava affannato, lo guardai negli occhi. mi circondò appoggiando le sue mani sul muro, poggiai le mie labbra sulle sue e poco dopo la sua lingua cercava disperatamente la mia, mi staccai poco dopo mordendogli il labbro inferiore e tirandoglielo leggermente.
-mi accompagnerai all'aereo-porto tra poco, vero?- dissi baciandogli il collo.
-mi sembra il minimo- disse accarezzandomi il viso.

Finì di prepararmi e justin mi diede una mano. Alle 19.00 era previsto il volo e noi ci dirigemmo all'aereoporto alle 18.30.
Arrivammo all'aereporto e ci trovammo mia madre che appena mi vide mano nella mano con justin, ci venne a separare.

-signora la prego, non può farci questo!- disse Justin prendendomi di nuovo la mano.
-tu hai perso tempo a venire quì, solo per supplicarmi? sei un illuso.- disse mia mamma ridendo e spingendolo.
-mamma ti prego, non trattarlo così.- dissi con le lacrime agli occhi.
-sarò anche pazzo, ma io ci tengo a sua figlia!-
-andiamo evelon!- disse mia madre prendendomi da un braccio.
-perchè mi fai questo, mamma?- chiesi con le lacrime agli occhi, si fermò e abbassò il viso.
-avevo la tua stessa età ed avevo un ragazzo, proprio come te. ma dopo un pò mi lasciò ed io sono stata in cura, per non so quanto tempo.- una lacrima le rigò il viso. -poi ho conosciuto tuo padre e.. ho cercato di dimenticare quel ragazzo con tuo padre, ma.. poi sei nata tu.- disse guardandomi negli occhi.
-sono stata un errore per te, mamma?- le dissi con le lacrime agli occhi.
-si, ma l'errore più bello che io abbia mai potuto commettere.- disse sorridendo, l'abbracciai.
-mamma ti prego, lasciami quì. io saprò avere cura di me stessa. lo faccio da sempre e lo farò ancora adesso.- mia mamma guardò Justin che era seduto con la testa fra le mani e mi ci portò vicino.
-tu, prova a far soffrire mia figlia e ti pentirai di esser nato!- disse mia mamma puntandolo,lui si alzò di scatto e sorrise, si asciugò le lacrime con il torso della mano.
-grazie signora, grazie con tutto il cuore. e non farò soffrire mai più sua figlia.- disse abbracciandomi.
-prenditi cura di lei, mentre io sono via.-
-lo farò signora.- stampò un bacio e si allontanò.
-grazie mamma!- urlai e lei si girò, mi sorrise e poi continuò a camminare.
-ce l'abbiamo fatta, hai visto?- disse justin appoggiando la sua fronte sulla mia.
-grazie justin.- dissi stampandogli un bacio, sorrise e mi prese per mano per poi portarmi verso la sua auto.

_____________________

#xgottabelieve's space:
ciao stelle.
allora, mi scuso per questo orribilissimo capitolo, ma è l'introduzione al prossimo:/
comunque, almeno a questo capitolo ce la fate ad arrivare a 5 recensioni?-.-
per favore, è importante per me, ci metto tutta me stessa per scrivere, anche se il risultato è penoso.
vabbè, comunque penso che molto presto la finisco questa storia, ne voglio scrivere una nuovaa. :O
ma devo pensarci per bene. c:
un bacioooooooone, ciao stelline.
-emme, gb.

ps. scusate gli errori, ma non mi va di rileggere, mi pesa il culo. çç
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** you're an asshole. ***



you're an asshole.



10.6.2012

E' passata più di una settimana da quando mamma è partita e Justin si è "trasferito" da me. Quella sera voleva portarmi in discoteca e così facemmo, alle 23.30 eravamo già fuori dalla discoteca a fare la fila. Dopo mezz'ora di fila, finalmente eravamo dentro. Era da tanto che non ci venivo, quasi mi mancava quel nauseante odore di alcool, la musica che ti rompe i timpani e ti fa vibrare il cuore, quella gente che balla senza pensare e quella luce fastidiosissima che andava e veniva.
-prendo qualcosa da bere, aspettami quì!- gridò justin vicino al mio orecchio con l'intento di farsi sentire ed io annuì.
-tieni, è tutto per te, piccola!- disse dandomi un bicchiere contenente chissà che cosa.
Finì quell'alcolico che onestamente mi faceva schifo e ci andammo a sedere s'un divano, si avvicinò lentamente alle mie labbra e mi fece sdraiare leggermente mettendosi sopra di me. Sentì il suo respiro sul mio collo e poco dopo attaccò le sue labbra alle mie: sapeva così disgustosamente di alcool, ma mi faceva sentire così bene stare in quella posizione con lui.
Poco dopo bevvi un'altro bicchiere di non so cosa e ancora un'altro, e un'altro. In tutto furono 3 o 4 bicchieri, credo, e non ero del tutto lucida, ma percepivo ancora. Mi girai e non vidi più Justin, mentre dall'altro lato c'era un ragazzo che non sapevo nemmeno chi fosse. Si avvicinò al mio collo e mi diede un bacio che mi fece rabbrividire, non dal piacere, ma dal disgusto.
-sai che sei bellissima?- disse solleticandomi la coscia scoperta.
-dov'è Justin?- chiesi confusa: percepivo quello che succedeva, ma non avevo la forza per allontanarlo e andare a cercare justin.
-chi diavolo è justin? su andiamo, festeggiamo io e te.-
-io non ho niente da festeggiare, voglio justin!-
-smettila di fare la bambina, andiamo- disse mettendosi sopra di me.
-che cazzo stai facendo con la mia ragazza?- riuscì a sentire solamente, e dopo poco mi ritrovai nella sua auto.
-Justin, stiamo già tornando?- non mi rispose. -Justin, cos'hai?-
-sta zitta, sto guidando.- non risposi, e ci fu silenzio fino a casa.

Entrai e corsi sopra, nella nostra camera.
-mi spieghi che cazzo stavi facendo con quel pezzo di merda?- mi urlò in faccia girandomi verso di lui.
-non stavo facendo niente, justin.- risposi calma.
-niente? niente dici? cazzo era sopra di te, evelon! non sono coglione!- gridò ancora.
-smettila di urlare e si, sei un coglione!- urlai anche io.
-tu sei ubriaca, vai a dormire!- disse spingendomi.
-non sono ubriaca, cazzo e mettiti quelle mani nel culo, justin!-
-smettila di parlarmi in questo modo!- ok, stavamo gridando un pò troppo, forse.
-io parlo come cazzo voglio, tu non sei di certo mia madre o mio padre.-
-smettila evelon, smettila!-
-sei tu il coglione che si crede che io stavo slinguazzando con uno sconosciuto, mentre non riuscivo nemmeno a mantenermi in piedi e tu eri chissà dove!-
-stavo parlando al telefono con TUA mamma che mi chiedeva perchè tu non stessi rispondendo, ma non sapevo che sua figlia stava facendo la puttana con chissà chi!- rimasi di merda.
-puttana? io puttana?- dissi spingendolo -sei uno stronzo, un coglione!- dissi spingendolo ancora.
-smettila cazzo, mi stai facendo innervosire più del dovuto!- disse spingendomi
-toglimi le mani di dosso, stronzo!- dissi cercando di liberarmi, ma mi bloccò al muro.
-sono stronzo, ma intanto vorresti tanto scoparmi!- mi morse il collo così forte che gemetti dal dolore, ma in realtà mi era piaciuto.
-lo voglio tanto quanto lo vuoi tu.- dissi mettendogli le mani tra i capelli.
-no, penso di volerlo molto di più- disse baciandomi il petto
-sei così maledettamente bello.- dissi chiudendo gli occhi e portando la testa all'indietro dal piacere.
-tu sei bellissima.- disse togliendomi il vestito e mi morse di nuovo, sul petto questa volta.
-sei uno stronzo!- dissi sfilandogli la maglia, sorrise. mi spinse nuovamente al muro e prese a baciarmi.
-stai zitta e baciami!- disse sfiorandomi le labbra con le sue.
Gli morsi il labbro inferiore, così forte che a momenti gli sarebbe uscito il sangue. Gemette e sorrisi mettendogli le mani tra i capelli. Mi stampò un bacio sulle labbra e lentamente scendeva facendomi gemere, arrivò ai miei slip e iniziò a giocarci. Voleva la guerra? E guerra sia.
Gli presi il viso e lo feci alzare e feci lo stesso che aveva fatto lui, poi gli staccai il bottone dei jeans e glieli scesi facendolo rimanere in boxer. Mi sorrise e poi mi prese in braccio mettendomi sul letto mentre lui rimase in piedi di fronte a me, lo tirai dalla molla dei boxer e lo feci mettere sopra di me. Iniziò a baciarmi e poco dopo mi morse il labbro, e poi mi morse il seno sinistro. Feci invertire la situazione e mi misi sopra di lui, iniziai a baciargli gli addominali e poi salì sopra. Mise le sue mani sul mio sedere e ma lo strinse chiudendo gli occhi e mordendosi il labbro. Sorrisi compiaciuta e iniziai a leccargli il collo, poi mi avvicinai al suo orecchio e gli morsi il lobo -che aspetti a togliermi questi maledetti slip?- dissi ridacchiando. Mi sorrise e mi spogliò del tutto, facendomi rimanere completamente nuda. Si mise sopra di me e gli tolsi i boxer, iniziai a baciagli il collo e poi glielo morsi. Mi tirò uno schiaffo sulla coscia, non fu leggero anzi, rimase la forma della sua mano, ma sorrisi ugualmente e lasciai che le sue labbra mi baciassero fino all'addome e poi risalì.
Mi fece aprire le gambe e mise due dita dentro di me, e appena gemetti si avvicinò alle mie labbra, baciandomi. Mi staccai poco dopo e gemetti ancora; le mie mani, dai suoi capelli, passarono sul materasso e strinsi tra le mie dita il lenzuolo. Mi morsi il labbro e tirai la testa indietro, gemendo ancora. Imitò il mio verso e presi il suo viso tra le mani baciandolo, tolse le sue dita e poco dopo entrò con il suo organo. Gemetti e lo fece anche lui, mi baciò il collo e poi mi morse il lobo dell'orecchio.
Arrivammo entrambi all'apice del piacere esausti, e dopo avermi stampato un'ultimo bacio, si mise al mio fianco.
-ti amo.- mi disse poco dopo, ancora col respiro affannato. mi misi sopra di lui e lo baciai.
-ti amo anche io.- dissi guardandolo negli occhi.

______________________________________________

#xgottabelieve's space:
ciao stelle.
piaciuto eh? HAHAHAHAHAH, allora si, sono un pò, come dire .."violenti", ma mi piace un sacco questo capitolo! HAHAHAHAAH.
ok, adesso mi prendere per una maniaca morta di cazzo, ma non lo sono D:
vorrei sapere cosa ne pensate:3
un bacione, ciao stelline.
-emme, gb.

ps. scusate gli errori, ma non mi va di rileggere, mi pesa il culo. çç
@xgottabelieve on twittah!

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** this isn't our end. ***



this isn't our end.




19.6.2012

-ti prego justin, vai piano, è tardissimo e ho paura!- dissi mentre justin andava a tutta velocità con la sua range rover.
-cosa vuoi che succeda? stai calma!- disse non togliendo lo sguardo dalla strada.
-per favore, justin!- dissi in preda dal panico.
-e vabbene- disse scoppiando a ridere.
-mi prenderai in giro per il resto della mia vita?-
-ti prego justin, rallenta!- disse imitandomi e ridendo.
-molto divertente, ah ah ah- ironizzai scherzando e gli tirai uno schiaffo sulla spalla.
-ho paura!- contunuò.
-smettilaaa!- gridai iniziando a prenderlo a schiaffi.
-wo wo wo, smettila evelon! smettila sto guidando cazzo, evelon!- gridò tornando serio.
-scusami, io non, i-io davvero, p-perdonami- dissi abbassando il viso, non mi rispose. dopo qualche minuto mi tirò un pugno sulla spalla.
-coglione, mi hai fatto male!- dissi tirandogli un'altro schiaffo e ridendo.
Si fermò perchè c'era uno stop e si girò verso di me sorridendomi, oh quanto amavo il suo sorriso. Giurai a me stessa di non aver visto mai niente di più bello, in tutti i miei 17 anni di vita. Adoravo quelle rughette che gli si formavano sotto gli occhi, il nasino che gli si arricciava e quei suoi denti perfetti e bianchissimi. Adoravo tutto di lui, mi promisi non lasciarmelo mai scappare, perchè se mai fosse successo, non ce l'avrei fatta ad andare avanti senza il suo nauseante, ma pur sempre bellissimo, profumo. Senza il calore che il suo corpo emanava, senza la sua dolcissima voce, i suoi perfetti lineamenti, i suoi profondissimi occhi e tutta la sua bellezza nell'insieme. Era tutto finalmente troppo perfetto nella mia vita, lui era veramente troppo per me e io non valevo nemmeno un decimo della stupenda persona che era alla mia sinistra. Già partendo dal fatto che gli nascondevo una cosa troppo importante, che però non era ancora sicura, e quindi lo facevo per questo. Ma glielo avrei detto presto, anzi prestissimo, magari quando saremmo tornati a casa, o magari anche adesso, aspettavo solo che quelle parole uscissero da sole dalla mia bocca.
Ricambiai il sorriso, anche perchè mi sembrava il minimo che io potessi fare per lui e dopo essermi persa nei suoi stupendi occhi nocciola, lui alzò lo sguardo verso il finestrino e cambiò immediatamente espressione. Non riuscì a capire se fosse tristezza, paura, angoscia, perchè appena mi girai verso il finestrino, due fari bianchi mi accecarono sempre di più, sempre di più. E poi il buio totale, il vuoto, una sensazione di tristezza a di paura mi stavano avvolgendo. Non sentivo nè vedevo più niente, non percepivo più nulla dal mondo esterno. Cosa mi era successo?


JUSTIN'S POV.


Ero seduto con i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa poggiata sulle mani, s'una sedia della 'sala d'attesa', di un fottutissimo, bianco, spoglio, vuoto, nauseante, ripugnante, silenzioso, rivoltante ospedale.
Gli occhi ormai rossi, mi bruciavano come se avessi avuto del fuoco nelle pupille. Le mani mi sudavano e mi tiravano i capelli, il mio corpo si muoveva avanti e indietro e tutto quello che volevo fare era gridare, gridare così forte da farmi uscire le budella dalla bocca. Ma le regole dicevano che dovevo starmene in silenzio ad aspettare le notizie che il medico mi avrebbe portato.
Le immagini di quella maledetta macchina che ci stava venendo addosso, mi balenavano ancora nella testa che mi scoppiava. Perchè era lei lì dentro e non io? Infondo lei era così dolce e premurosa, e non meritava di essere in quello stato. La sua risata così melodiosa mi rimbombava nella testa e le immagini di tutti i nostri momenti passati insieme, mi passavano come flash d'avanti agli occhi.
-mi prometti che non mi lascerai mai?- -perchè mai dovrei farlo? mi fai stare bene, Justin.- -quindi da adesso sei la mia..ragazza?- -la tua cosa?- -la mia ragazza, mia e di nessun'altro.-

Avevo una stra-maledetta voglia id prendermi a pugni, di mettere fine alla mia vita e salvare quella di evelon, di salvare la mia piccolina, la mia.. ragazza. Le lacrime iniziarono a scendere con una velocità della luce e non riuscivo a fermarle, anche perchè non volevo.
-non può continuare.- -non è nemmeno iniziata Justin! cosa dovrebbe continuare?!- mi ricordai di quando la lasciai, mi ricordai di quanto fossi stato stupido e di quante volte mi ero preparato il discorso per chiederle scusa, ma poi quando la vedevo il mio cervello andava a puttane e dimenticavo tutto.
-d'ora in poi ti chiamerò heavy.- -e perchè mai questo nome?- -perchè heavy è il diminutivo di heaven, e tu sei il mio paradiso.- -sei qualcosa di speciale, Justin.-

Continuai a dondolarmi su me stesso e iniziai a ripetere sotto voce il suo nome, come uno psicopatico: lo stavo forse diventando?
Sentì un rumore cupo e basso, come una porta che sbatteva in lontananza. Alzai lo sguardo da quel punto indefinito e scattai in piedi, mi diressi verso il dottore.
-come sta? la prego mi dica che è tutto apposto e che tra qualche giorno uscirà. la prego dottore, la prego.- dissi mettendomi in ginocchio d'avanti a lui.
-hei ragazzo, calmati. posso sapere il tuo nome e chi sei? non posso dare informazioni ad estranei.- disse sorridendomi per cercare di consolarmi.
-i-io sono il suo, i-io sono il suo ragazzo! mi chiamo j-justin.- dissi balbettando e abbassando il viso.
-justin mi.. mi dispiace. la ragazza è in coma e molto probabilmente avrà dei problemi con la memoria quando si sveglierà ..se si sveglierà.- sussurrò le ultime tre parole per cercare di non farsi sentire, ma in realtà lo sentì forte e chiaro.
-se si sveglierà?- dissi fissando il vuoto.
-mi dispiace, ragazzo.- dissi dandomi una pacca sulla spalla e andando via.

Rimasi così, inerte a fissare il vuoto, e a sentire quelle tre fottutissime parole che mi balenavano ancora nella testa.
Mi avvicinai alla porta della sua stanza, la 271. Io ed evelon ci mettemmo insieme la prima volta il 27 gennaio, che coincidenza. Ma non badai al numero, mi precipitai nella sua stanza, nella sua silenziosissima stanza. L'unico suono che potevo sentire era un "bip, bip, bip", ma non era poi così tanto negativo, visto che segnava i respiri regolari di quell'angelo.
Mi avvicinai a lei e le accarezzai il viso che era così pallido, e le sue labbra a cuoricino non erano rosee come al solito. Mi sentì morire dentro, come se tutto stava crollando, come se niente avesse più senso, però c'era un'ultima lucina di speranza in me, un piccolissimo "never say never". Perchè lei un giorno si sarebbe svegliata, non m'importava quando, anche adesso, domani o fra un anno o 5. io sarei sempre rimasto al suo fianco, non l'avrei mai lasciata andare. sempre uniti, evelon e justin. justin ed evelon.
"ti amo evelon e ti aspetterò, anche per mesi o anni, anche per il resto della mia vita. se una persona ti ama davvero, quella ti aspetterà sempre in qualsiasi circostanza, e io lo farò, evelon. so che mi stai sentendo, perciò ricordati che ti amo, angelo e che questi 'bip' sono vita per te, ma lo sono anche per me. se mai un giorno quel suono cesserà.. be lo farà anche il mio cuore. questa non è la nostra fine, ti amo piccola."



LOOK AT #xgottabelieve's space NOW, BITCH!
ok, non picchiatemi, d'accordo? çç
so che non è un gran chè come finale, ma ci ho provato a scrivere qualcosa di più bello, eppure non ci sono riuscita çç
perdonatemi, davvero. ma mi piacerebbe comunque sapere cosa ne pensate, anche perchè questo è l'ultimo capitolo
e anzi, vorrei scusarmi per gli eventuali errori e vorrei ringraziare a chi ci è stata con le recensioni.
ma anche a chi semplicemente a letto, e a chi ha messo tra seguite/preferite/ricordate, grazie mille davvero.
siete tutte specialissime e fate davvero troppo per me, vi voglio bene a tutte, una ad una.
ciao stelline, -xgottabelieve.

ps. ho iniziato una nuovissima ff, ahahahha. se volete curiosare, si chiama "welcome to hogwarts.", ed è ispirata a harry potter, come avrete capito ahahahha, ma è sempre su bieber. c: fatemi sapere cosa ne pensate, ancora un bacio.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1085124