Hit the lights

di onedsmoment
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You were gone, I was with you ***
Capitolo 2: *** Sometimes I love you ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** You were gone, I was with you ***


one shot YOU WERE GONE, I WAS WITH YOU
It’s the boy who never told I like you
It’s the girl you let get away
It’s the one you saw that day on the train
But you freaked out and walked away

Una lacrima rigò il dolce viso di Carlotta. L'aereo stava per decollare e lei stava lasciando andare Niall, il suo Niall.
Non poteva. Erano perfetti. Lei voleva che lui rimanesse lì. Non voleva lasciarlo andare. Non poteva, semplicemente.
Tutti sapevano quanto si amavano ma lui non le aveva mai detto davvero "Ti amo".
Niall la stava lasciando andare via, aveva scelto di partire con i ragazzi per il tour.
Era confuso e continuava a guardare gli occhi azzurri della ragazza che amava attraveso il finestrino dell'aereo
Aveva paura.
Liam gli si avvicinò e gli appoggiò la mano sulla spalla. «Andrà tutto bene, vedrai».
Carlotta si girò e, con il trucco colato, chiamò un taxi per andare in palestra.

It’s the plane you wanna catch to Vegas
Things you swear you do before you die
It’s the city you love that waits for you
But you’re too damn scared to fly

Carlotta entò nella palestra di ginnastica artistica di Londra. Sbattè la borsa nello spogliatoio, mentre sentiva "Naturally".
Era la loro canzone. La prima che avevano ballato insieme e che ascoltavano sdraiati sul prato mentre guardavano le stelle.
Entrò Annalise, la sua migliore amica.  «Ehi, Carlo... È partito?»
Carlotta continuava a piangere mentre la sua migliore amica la abbracciava, facendole capire che lei le voleva ancora bene.
Poi le disse:
«Se lo ami, lascialo andare»
In America Niall e i ragazzi stavano provando.
Niall non ce la faceva. Scese dal palco.
Harry gli andò vicino.
«Vi rivedrete, vi amerete più di prima; non ti abbattere, falle vedere che sei forte e che lo fai per lei.»
Dall'altra parte del mondo una ragazza aveva scoperto che doveva andare ai mondiali di ginnastica artistica in America.


Hit the lights
Let the music move you
Lose yourself tonight
Come alive
Let the moment take you
Lose control tonight


L'aereo stava atterrando nell'aeroporto di LA. «Bene ragazze; prendete le valige e andiamo in albergo, poi avete solo questa serata libera.»
Carlotta era in camera con Annalise, che la convinse ad andare in discoteca:
«Tesoro rimettiti, adesso usciamo».
Carlotta si sistemò un po' i capelli, provando diverse acconciature. Aveva solo voglia di uscire e dimenticare.
Dimenticare quei capelli biondi e quegli occhi azzurri che l'avevano fatta innamorare.
Uscirono dall'albergo e si avviarono veso la discoteca.
La musica pulsava nel sangue di Niall, che era in pista per lo stesso motivo di Carlotta.
Dimenticare.
Per un attimo ebbe l'impressione di rivedere quegli occhi azzurri che tante volte l'avevano ipnotizzato.
Non era possibile. Lei non poteva essere lì.
Dall'altra parte del locale, Carlotta parlava con Annalise, ma temeva di aver avuto un'allucinazione.
Andò a ballare sulle note di Ma Cherie. Si scontrò con un ragazzo, che si affrettò a scusarsi.
Carlotta stava per tornare a ballare quando si accorse che gli occhi che aveva incrociato pochi istanti prima non erano quelli di un ragazzo qualsiasi.
Erano quelli di Zayn, migliore amico di Niall. Solo negli istanti successivi realizzò che di fianco al ragazzo dagli occhi color cioccolato,
c'era proprio Lui.

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YEAH BUDDY! Doveva essere una OS ma sarà solo una FF corta...
Voglio 3 Recensioni o critiche e vado avanti!
Leggete anche la mia FF e quella di Giuli_Directioner, please!
E mi raccomando... recensite!
Thanks!

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Capitolo 2
*** Sometimes I love you ***


one shot SOMETIMES I LOVE YOU
It’s the time that you totally screwed up
Still you try to get it out your brain
It’s the fight you head when you didn’t make up
It’s the past that you’re dieing to change


Carlotta andò a prendere da bere al bancone. Non poteva credere a quello che aveva appena visto. Non voleva.
Iniziò a bere e un drink dopo l'altro le girò la testa.
Il biondo aveva appena appena capito di chi erano quegli occhioni da cerbiatto azzuri che aveva intravisto.
E che il corpo della ragazza che stavano portando in ospedale era quello della sua ragazza. Aveva paura.
Paura di riverderla e di dirle di stare tranquilla, che tutto sarebbe andato per il meglio.
Carlotta si risvegliò e si trovò circondata da mille persone. Annalise che la guardava e piangeva.
Nick, il suo allenatore, doveva parlare con lei. «Nick, che mi è successo?»
«Ieri sera ti sei ubriacata e poi sei svenuta. Adesso devi scegliere se vuoi fare i mondiali o tornare a casa se non ti senti in forma. La scelta è tua»
«No, io.... io credo che rimarrò, e voglio vincere. A tutti i costi.» 
«Va bene, ma dovrai lavorare tanto per riprendere quella scioltezza che un po' hai perso stanotte. Ce la farai.»
«Grazie Nick! vengo in palestra oggi pomeriggio»
«Rimettiti. A dopo». E uscì dalla stanza, lasciando Carlotta da sola.  Lei non ci poteva credere.
Aveva rischiato di compromettere il lavoro di una vita per il biondo. No, non poteva. Era ora di riniziare a lavorare a testa bassa.
Doveva cambiare il passato, doveva dimenticare. Era il momento.

It’s all the money that you’re saving
While the good life passes by
It’s all the dreams that never came true
Cause you’re too damn scared to try



Spaccata e saltto, rondata e chiusura. Tutto dannatamente sempre uguale. Carlotta aveva male ad un piede, ma andava avanti.
Non poteva lasciare che questa possibilità le scappasse.
Niall aprì il giornale alla pagina dello sport:"Ginnasta inglese rischia per i mondiali".
Sbuffò e chiuse il giornale. Non gliene fragava più niente. Voleva fare la sua vita. Harry gli si avvicinò.
«Se tu provi ancora qualcosa per lei glielo devi dire. Se sai che lei è qua lo puoi fare.
Niall ti conosco bene, so che sei forte. Adesso devi andare da lei e dimostrarglielo. Troverai il momento giusto.»
Horan sorrise. Adorava i suoi amici, lo sostenevano sempre, erano sempre con lui.
Riaprì il giornale: "Gli allenamenti delle ginnaste si stanno svolgendo nella palestra di Rocky Mountains a Los Angeles e...".
Basta quello voleva sapere. «Tommo, non è che mi daresti un passaggio in palestra?»
Lou sorrise. «Certo biondo, arrivo!»
Carlotta si buttò su un materasso. Annalise le si avvicinò: «Dai che ce la fai!!»
«No Anna, è troppo tardi.». Carlotta pianse, con la faccia sul materasso, sperando che le lacrime si portassero via il dolore e la pesantezza di quei giorni.
Uscì, per prendere una boccata d'aria. Il tempo era uggioso e pioveva. "Come a Londra." pensò.
Ma a Londra lui sarebbe stato lì a consolarla. A Los Angeles lui era un divo, Niall Horan degli One Direction.
«Dai Louis!» incitava Niall a Tommo che guidava. «Devo essere li da lei ora!!»
Lou rideva.
«Eccoci a destinazione, signor "devoesseredalei". In bocca al lupo.»
Ma Niall non lo stava aspettando prechè c'era una ragazza che piangeva.

It’s a mad, mad world
Gonna make it escape
It’s a perfect world
When you go all the way
Hit the lights
Let the music move you
Lose yourself tonight
So let’s go (go, go, go) all the way
Yeah let’s go (go, go, go) night and day
From the floor to the rafters
People raise your glass
We could dance forever


«Che ci fai qui?» gli chiese Carlotta quando vide arrivare il biondo.
«Scusa Carlo, ho sbagliato, ho preferito andare via e lasciarti andare, senza pensare a cosa provavo io.
Tu. Noi. Sono stato uno stupido e se vuoi ignorarmi fallo ma ascoltami almeno adesso.»
 
Il cuore gli stava battendo all'impazzata, non riusciva a capire cosa stesse provando lei. Amore o odio?
Uno di quei terribili momenti dove la persona davanti a te è immobil, e non sai se ti ascolta o no.
Carlotta non ci stava credendo. Era spaventeta, emozionata, arrabbiata con lui.
Ma lo amava. Lui era lì solo per lei.
Niall continuò:
«Ci conosciamo da sempre e io non ho mai pensato che potessi essere qui adesso a parlare con te,
a chiederti scusa, come si fa tra bambini. Carlotta ti prego, perdonami.»

Lei continuava a piangere ma gli rispose: «Non posso non perdonarti, le abbiamo passate tutte insieme e sarebbe ti porteresti via un pezzo di me, quindi...»
Si abbracciarono, come ai vecchi tempi.
Quel momento un pezzettino del loro cuore tornò al suo posto. Ma Niall sapeva che non poteva finire così.
«Vieni con me.». La prese per mano e la tirò verso la strada.
«E che, ti sei rincretinito? Piove e io sono solo in tuta».
«Chissenefrega, vieni.»
E corsero in mezzo alla strada, sotto la pioggia.
«Carlotta, ti devo dire una cosa. Non è da tanto tempo, ma ora come ora io
», prese fiato, «Ti amo»
«Temevo non me l'avessi mai detto. Anche io ti amo, biondo.»
E così, sotto la pioggia, si baciarono, con tutto l'amore del mondo, preparandosi a una vita che non sarebbe mai più stata la stessa.
Era il momento in cui questo pazzo mondo che ti fa venire voglia di scappare diventa perfetto e vai fino in fondo.
Lasci andare tutto, non importa se sia giorno o notte, dove tu sia.
Il momento in cui la tua vita diventa perfetta.

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Ehi people!!
Secondo e ultimo capitolo!!
No, credo che metterò l'epilogo, però tra un po' perchè vado via una settimana.
Allora, questo capitolo è uscito da solo, non so da dove.
Vi voglio solo presentare la nostra Carlotta, che mi ha ispirato e molti di voi conosceranno:
http://p.twimg.com/AsG8zgoCIAA4MKK.jpg:large
Questa ragazza ha tutta la mia stima.
Grazie per le 9 recensioni dello scorso capitolo e per le 2 persone che la seguono.
Vi voglio bene.
Leggete anche le mie FF e quella di Giuli_Directioner, please!
E mi raccomando... recensite!
Thanks!

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Capitolo 3
*** Epilogo ***


epilogo Epilogo

Mi inginocchierò solo due volte davanti ad una ragazza. La prima per chiedere matrimonio, la seconda per allacciare le scarpe a mia figlia.
-Niall Horan

Gli ultimi 9 anni erano passati troppo in fretta. E quella sera a Niall venne in mente di quella promessa che aveva fatto a sè stesso. Solo due volte davanti a una ragazza. Una era andata: la richiesta a Carlotta era arrivata durante un  viaggio, proprio dove si erano riuniti, dove il loro mondo era tornato a posto.


Carlotta, ormai 22 anni, tutti dedicati alla ginnastica, scese eccitata dalla macchina, come una bambina che viene portata alle giostre. Non poteva contenere la sua felicità, non poteva nascondere quanto amava quel posto. Era lì che quel ragazzo era entrato nella sua vita per poi non andarsene mai più. Lì che c'era stato il loro bacio più bello, profondo, passionale, quel bacio meraviglioso sotto la pioggia. 
«Niall, guarda! Questa è la nostra palestra!!». Il biondo sorrise nel vedere il volto della ragazza che amava illuminato da quella luce così particolare, così radiosa e splendente. Lei era bella, più bella ogni giorno che passava, perchè quel viso era unico, particolare, non aveva parole per descriverlo. Niall sapeva però che quello che doveva fare non sarebbe stato facile, per niente. 
«Carlo, vieni un attimo; ti devo dire una cosa.»
Carlotta si preoccupò un attimo: cosa poteva essere di tanto importante? Niall vedendo la sua faccia incerta le prese la mano e la portò in mezzo alla strada nel punto esatto del loro primo bacio. Era ancora impercettibilmente presente l'atmosfera di aria piovosa di quel lontano pomeriggio torbido. Solo loro l'avrebbero potuta sentire. Solo loro avrebbero potuto capire. 
Il ragazzo fece segno a Carlotta di chiudere gli occhi e lei così fece, preoccupata, eccitata, spaventata. Cosa ci poteva essere di così importante da lasciar trapelare la tensione sul volto di Horan? Quel volto così bello che le aveva cambiato la vita. No, la perfezione di quel ragazzo non poteva essere vera:  i suoi meravigliosi occhi ghiacciati, quel sorriso che la faceva impazzire. Bello e impossbile; no, impossibile no, almeno non per lei. 
«Apri» le disse piano, quasi sussurrando.
La ragazza aprì gli occhi e si trovò il biondo davanti a lei, in ginocchio. Ebbe un tuffo al cuore, mentre realizzava tutto quello che sarebbe potuto accadere. 
«Carlotta, è una vita che ci conosciamo, e sono ormai sei anni che stimao insieme. Certe volte mi immagino la mia vita senza di te e mi accorgo che sarebbe vuota, perché sei tu che mi dai la forza per andare avanti e illumini il mio piccolo mondo. Io ho bisogno di te, sempre. Ecco perché sono qui a chiederti, nel nostro posto: Carlotta, mi vuoi sposare?»
La ragazza si commosse al solo pensiero: era certa che Niall fosse il ragazzo perfetto per lei, considerando che ci aveva condiviso gioie e dolori per 6 anni e ne era sempre uscita col sorriso, quel sorriso che in quel momento era misto a lacrime mute. Dolci, sincere, spontanee lacrime. Lacrime che uscivano dal cuore. 
«Niall, io... Certo che ti voglio sposare!» disse con la voce rotta prima  di abbracciarlo e di affondare la faccia bagnata dalle lacrime nella sua spalla.
Erano una cosa sola, si completavano a vicenda, come due pezzi di puzzle e questa non poteva che essere altro che un nuovo capitolo della loro storia. Il loro cuore batteva allo stesso ritmo, andavano avanti insieme, come due bimbi che in altalena cercano di dondolare allo stesso ritmo. 
Niall era sollevato, ce l'aveva fatta e aeva trovato quella che sarebbe stata la sua compagna per sempre, l'amore della vita. Sentire i loro corpi che si incastravano per lui era stato stupendo: lei si fidava di lui e gli aveva dato tutto il suo cuore, come Niall aveva fatto con lei. 
«Ti amo Carlotta»
«Anche io. Tanto, troppo.» sussurrò fissando il biondo negli occhi, in quei bellissimi occhi color ghiaccio, prima di sollevarsi sulle punte dei piedi e baciarlo un'altra volta, la seconda, nel loro posto.


Niall rimase lì, seduto sul letto, a fissare il vuoto e a pensare al passato. Il passato costruisce il presente. L'indomani sarebbe partito per un tour in Europa: era eccitato, ma anche triste. Lasciava di nuovo la sua famiglia, ancora, mentre Carlotta faceva l'allenatrice della nazionale inglese di ginnastica artistica.
«Papà, le scalpe...»
«Certo tesoro, vieni qua.»
Niall si chinò ancora, davanti a Emma, sua figlia di appena tre anni, per allacciarle le piccole scarpe bianche e rosa; ecco perché era triste: non voleva lasciare lei e Carlotta.
«Domani, papà, via?»
«Si, Emma, ma torno presto... Ma oggi faccio ancora in tempo a farti il solletico!». La bimba rise, lo stesso sorriso della mamma con gli occhi del papà. Niall sollevò la figlia e la appoggiò sul letto, prima di iniziare una sfida di solletico all'ultima risata. Il biondo era felice di quegli istanti, condivisi con le persone che amava. 
Carlotta stava passando nel corridoio, quando sentì le risate e si fermò silenziosa sulla porta, contenta di vedere le due persone più importanti della sua vita felici. 
«Mamma vieni!»
«Ma certo!»
E corse sul letto, e iniziò anche lei a ridere di cuore sincera, con Niall che le faceva il solletico e Emma che rideva.
Le emozioni che l'amore per la famiglia ti provoca sono uniche e in quel momento, tra risate e solletico, si sentivano forti, nel cuore di ciascuna di quelle tre persone.
«Ti amo, Carlo»
«Anche io, Horan»

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Ragazzi, che strano finire una FF!!
Questa l'ho scritta tutta in campeggio alla notte... Spero vi piaccia!!
Please recensite e passate dalle mie altre storie perchè ci tengo davvero tanto!!
Un bacione e grazie a tutti!!
Chiara xx

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