Una settimana piuttosto movimentata

di kelamiki90
(/viewuser.php?uid=195078)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza! ***
Capitolo 2: *** Una partita a tennis ***
Capitolo 3: *** è un sogno? ***
Capitolo 4: *** In Piscina... ***
Capitolo 5: *** Un 'dolce' risveglio ***
Capitolo 6: *** Sfida del ca..... volo! ***



Capitolo 1
*** Partenza! ***


Caro diario,
Sono qui, in camera mia. In realtà non avrei mai pensato di scrivere un diario, ma tutte le cose che mi sono capitate in questa settimana di vacanze , valevano la pena di essere raccontate.
Quel ‘Ti amo’ detto così all’improvviso…
Ma è meglio raccontare dall’inizio.
Quasi mi vergogno, in questo momento penso di avere il volto sognante di una quattordicenne innamorata, in piena crisi adolescenziale che non riesce nemmeno a fare un cosa con la testa a posto. Io. Misaki. La presidentessa demoniaca dell’istituto Seika.
Proprio io che dicevo “L’amore? È solo una parola”.

Domenica sera i miei studi furono interrotti dal suono prolungato del campanello. Erano le vacanze estive, ma dovevo comunque studiare per arrivare prima classificata agli esami e battere Usui Takumi.
Quando aprii la porta, un signore di mezza età con un sorriso che mostrava due file di denti bianchi mi porse gentilmente un pacco. “Per Suzuna Ayazawa, una firmetta qui.”
Ringraziando il signore, presi il pacco e mi richiusi la porta alle spalle. Non potei neanche avere il tempo di girarmi che Suzuna correndo come un cervo impazzito,mi prese il pacco tra le mani e mi fece perdere l’equilibrio. “Suzuna sta’ attenta!” la rimproverai.
“Cosa ho vinto, cosa ho vinto???” si chiese tutta eccitata. “KYAAAAA!!! Mamma! Onee-chan! Preparate i bagagli ! ho vinto una settimana di vacanze a Konohana! Per tre persone, hotel tre stelle e tutto pagato!!” gridò Suzuna.
“Wow! Ma davvero?” chiesi felicissima, era senza dubbio la prima vacanza che facevamo da tantissimo tempo, forse la prima vera e propria. “Dai che domani partiamo!” Fece mia sorella con un tono sicuro, sembrava quasi il capofamiglia.
La cosa davvero strana era che partimmo davvero, Konohana non era distante da casa, circa 10 km (*).
Quando arrivammo in hotel, mi cadde dalle mani la valigia: scrutavo con meraviglia tutto, ogni cosa che fosse alla portata degli occhi.
Vicino all’entrata c’era il bancone della reception, era piuttosto alto e nero laccato. Dietro ci stava il personale gentile e dietro c’erano tutte le chiavi delle stanze. Al centro del piano terra, era imponente una bellissima scala a chiocciola, dove ogni gradino si distingueva bene dall’altro.
Mentre mamma andava a prendere la chiave della camera, mia sorella ed io eravamo già a perlustrare tutto l’hotel come delle bambine di nove anni.
La cosa che più mi piaceva, era il fatto che fuori c’era una grande piscina con tutti gli sdrai e gli ombrelloni, in lontananza si potevano vedere le stradine che conducevano ai campi da tennis, calcio, pallavolo e basket e i sentieri per fare una bella passeggiata a piedi e in bicicletta. Dietro all’hotel c’era un piccolo bosco con alberi alti e piuttosto fitti che facevano penetrare pochissima luce al suo interno, era meglio che una come me, con una vera e propria fobia per i fantasmi, gli stesse lontana.
La camera era proprio come tutto l’hotel, spaziosa ed elegante. La prima cosa che mi venne in mente di fare era buttarmi a peso morto sul letto, era incredibilmente morbido. Mi sorprese il balzo che fece mia sorella sullo stesso letto e, avvicinandosi a me, mi chiese “Onee-chan, andiamo a fare un giro fuori?”
L’aria che si respirava era davvero buona, il sole alto e il cielo sereno sembravano fare sfondo ad una cartolina. Mi sembrava strano che tutto fosse davvero così tranquillo…
Tra le figure che vedevo in lontananza, ne scorsi una famigliare: era con una tuta blu che stava facendo il pieno ad un’automobile, sì proprio lui. Shintani.
Mentre sorrideva al signore dell’auto e lo salutò mentre andava via, rivolse lo sguardo dalla mia parte. Quando mi riconobbe , mi corse in contro scodinzolando e con gli occhi luminosi.
“Misa-chaaaaan!”


*ho inventato tutto, anche se la città esiste davvero

SPAZIO AUTRICE
Salve a tutti! È la prima fan fiction che provo ad inserire (veramente la seconda perché la prima non mi piaceva) Comunque non siate crudeli, sono solamente una ragazzina di 14 anni che si diletta a scrivere qualcosa nel tempo libero, provando a mettersi nei panni di Misa-chan.
Riguardo il capitolo, ci sarà solo Hinata in vacanza con lei, o spunterà fuori qualcun altro?
Cosa succederà di così tanto importante da far perdere la testa a Misaki, lo scoprirete piano piano se vorrete seguirmi. Un bacio!
_Michela_

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una partita a tennis ***


Hinata era proprio davanti a me che mi teneva le mani come un cagnolino fedele.
“Cosa ci fai qui Misaki-chan?” chiese tutto contento.
“Ah, beh … Suzuna ha vinto una vacanza qui per una settimana e tu?”
“Io per questo mese lavoro qui, visto che mancava un ragazzo mi hanno trasferito, domani hai qualcosa da fare Misa.chan?”
“No. Sono in Va – can – za” gli dissi con un sorriso forse un po’ esagerato.
Con la faccia di uno che forse mi sarebbe saltato addosso da un momento all’altro mi propose “ Allora andiamo a giocare a tennis va bene? Non accetto un no. Ci vediamo alle tre qui” e così si allontanò a servire un altro cliente.
Ah, che stupido Hinata. Massì tanto non avevo assolutamente niente da fare, avevo deciso di non studiare giusto quella settimana e divertirmi. Sarebbe anche servito a distrarmi un po’ … giusto una settimana e qualche giorno prima, Usui mi aveva baciata e poi si era lanciato dal tetto della scuola a prendere la mia foto, per evitare che altri ragazzi la vedessero e scoprissero il mio segreto. Ero ancora confusa: sapevo che Usui era un maniaco pervertito, però forse mi aveva baciata per qualche motivo particolare? No no… e allora perché si è permesso di baciare anche il povero Yukimura ? Proprio sotto i miei occhi per giunta? STUPIDO STUPIDO STUPIDO!
Non riuscivo davvero a capire cosa passasse per la testa a quel demente!
I miei pensieri mi portarono in hotel, salendo le scale, mi parve di scorgere un ragazzo alto, con i capelli biondi di spalle, ma quando si girò era un uomo molto più vecchio di Usui. Mi scappò una veloce risata , possibile che lo vedevo dappertutto?
Ormai era pomeriggio inoltrato, il resto della giornata stetti in camera a scegliere cosa mettere il giorno dopo con Shintani, non avevo un completo da tennis: erano fin troppo costosi! Tra me e la mia indecisione, sentii Suzuna “Nei campi da gioco ci sono dei vestiti che puoi noleggiare, visto che noi abbiamo il Pass, puoi prendere tranquillamente anche i vestiti nuovi e più costosi senza pagare nulla”.
“Oh, Grazie mille Suzuna” le dissi scoccandogli un rumoroso bacio sulla fronte.
La cena era deliziosa, la mamma chiese perfino in cucina la ricetta di un dolce che le era piaciuto tanto e poi si diressero in una sala dove facevano una commedia. In quel momento vidi di nuovo quella figura bionda di spalle , ma si confuse tra la folla e non riuscii a capire chi fosse. Possibile? Ero davvero diventata matta! Perché vedevo Usui ovunque? Finita la commedia, con tutti quei pensieri, mi addormentai nel mio letto morbidissimo aspettando l’appuntamento del giorno seguente.
Arrivata al distributore di benzina, Hinata non c’era ancora. Mi sedetti così su una panchina e mi venne in mente quella volta da bambini, quando schiaffeggiai Hinata così forte che cadde dall’altalena. Quella volta gli avevo detto che poteva piangere e che non doveva dire bugie. In quel pomeriggio di tanti anni fa, per farsi perdonare ,mi aveva portato nel campetto di tennis vicino a scuola, ma non voleva nemmeno giocare quel disgraziato perché era troppo pigro. Mi ricordavo anche un momento nel quale davanti a me c’erano tantissime luci, una città forse, e il suo visone gentile di fronte al mio.
“Misa-chan! Scusa il ritardo!” Urlò tutto sorridente correndomi incontro.
“Ma figurati! Dai fa’ strada che ho voglia di vincere” Dissi con le corna da presidentessa demoniaca che prendevano il sopravvento.
“ Mi era venuto in mente” iniziai ritornando la brava Misaki-chan “di quella volta che mi avevi portato nel campetto da tennis senza volerci giocare ahahaha… quanti ricordi!”
“Mi ricordo benissimo, tu eri determinata e carinissima già allora, sincera e forte… sembravi uscita da un manga shojo o forse da un mio sogno, ma era bello ogni giorno vederti perché mi accorgevo che non eri un sogno , ma realtà.” Mi disse arrossendo come un cartello dello stop.
“Ma non dire sciocchezze” dissi per sfuggire da quella situazione imbarazzante “ Piuttosto, dobbiamo andare a cambiarci, intanto vado nello spogliatoio ci troviamo al campo”.
Avevo proprio voglia di indossare un completino per giocare a tennis proprio come quelli che si vedevano negli anime degli anni 90’. Guardando tutti quelli messi a disposizione, presi in mano un completino bianco –Il colore che ti rappresenta è il bianco, perché in questo modo potrei colorarti del mio colore- scossi la testa per dimenticare quello che avevo pensato. Alla fine,non so come, presi lo stesso quel completino. Sulla gonna c’erano disegnati dei ghirigori argentati che riflettevano la luce, c’erano anche sul top.
Quando arrivai al campo, avevo quasi come la sensazione che Hinata non mi togliesse gli occhi di dosso, ma poi risvegliandosi un po’ esclamò “Misaki!! Vincerò io!”
Ma guarda che determinato, però non riuscirà mai a battermi, non era mica Us… ah ancora?? Basta con quel nome nella testa!
Iniziò lui con il servizio, la pallina stava scendendo dal lancio e fu scaraventata dalla mia parte con tale potenza che non la vidi nemmeno, un po’ perché non me l’aspettavo, un po’ perché era davvero un bel tiro.
“Ehi! Come hai fatto a migliorare così tanto?” chiesi stupefatta
“Beh, ora sono un po’ più alla tua altezza Misa-chan” fece con un tono da arrogantello
“ Oh, allora sì che mi divertirò”. La vittoria fu più difficile del previsto, eravamo sempre a pari, ma fortunatamente vinsi io. Non potevo permettere di perdere, neanche da Shintani.
“Visto che ho vinto io, tu raccogli le palline!”
“Non puoi farmi questo Misaki, sono tantissime” mi rispose ancora stanco della partita.
“Per questa volta ti aiuto”
“Grazie Misaki”
Dopo aver raccolto tutto, ormai si era fatta sera e il crepuscolo aveva lasciato posto alla notte intensa che cullava una miriade di stelle luminose.
Abbassai gli occhi sull’hotel e mi accorsi di quanto era meraviglioso, tutto illuminato. Si intonava perfettamente con tutte le luci che gli facevano da sfondo. D’un tratto Hinata mi arrivò accanto “Proprio come quella notte” mi disse avvicinando il suo volto al mio. Già, proprio come quella volta che mi ritrovai il suo visone davanti, le luci, poi mi prese la mano e mi sorrise.
Questa volta mi riprese la mano. Fu un attimo che sembrò un secolo. Si era avvicinato decisamente troppo per i miei gusti. Mi aveva baciato! Lui era lì, con le labbra appoggiate alle mie, io ad occhi aperti, senza sapere che fare, cosa pensare, perché! Quando si staccò, mi confessò “Probabilmente non volevi che lo facessi, ma io ti amo!Pensa a cosa rispondermi. ‘Notte” e se ne andò lasciandomi da sola, nel buio e scioccata.
Se prima avevo problemi con quel ti amo detto da Usui, adesso dovevo pensare anche a Shintani! Ma com’era possibile che un demone come me avesse addirittura,non uno, ma due ragazzi che le correvano dietro? Mi toccai la bocca con la mano cercando di frenare le emozioni che mi invadevano senza capire quali fossero. Avevo una tale confusione in testa che era come un fantasma si era divertito a fare a pezzettini il mio cervello e rimescolarlo nel cranio dicendomi che ora toccava a me rimetterlo a posto. Forse insieme al cervello mi aveva fatto a pezzi il cuore.
Mi distrasse per un attimo il rumore della rete metallica del campo.
Con un sobbalzo , sentii lo stomaco stringersi stretto ed ero quasi senza fiato.
Qualcuno aveva visto tutto, non una persona qualunque.
Usui.



SPAZIO AUTRICE
Non ve lo aspettavate eh? Chissà come si comporteranno tutti i personaggi ora? Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, recensite mi raccomando! Mi fa piacere sentire la vostra opinione. Mi scuso per eventuali errori grammaticali. A presto
_Michela_

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** è un sogno? ***


Era proprio Usui. Immobile e con uno sguardo che pensavo non gli appartenesse. Era uno sguardo terribilmente triste e forse rassegnato.
Con un filo di voce bisbigliai “ U-Usui! Non è co…”
“Fa’ un po’ come ti pare!” Sembrava come che un grattacielo mi fosse caduto addosso, non riuscivo a muovermi, non riuscivo a pensare, non riuscivo a capire la situazione. Che ci faceva lì Usui? Cosa aveva visto? Perché mi sentivo terribilmente in colpa? Perché sembrava che lo avessi tradito? Tutte domande che mi frullavano in testa contemporaneamente, tra il subbuglio totale non sapevo come reagire, così reagii d’istinto.
“Usui fermati!” lui si girò verso di me, io lo raggiunsi.
“Dimmi la verità” iniziò Usui “Lui, ti piace?” ed ora cosa dovevo rispondere? Che cos’era per me Shintani? Un caro amico senza dubbio , ma che cos’era?
“Sì, lui mi piace, è un caro amico di infanzia e sto bene quando sono con lui, ma non mi piace nel senso che pensi tu. Almeno non credo.” sentivo la testa talmente pesante che non sarei durata a lungo. Non ce la facevo più a subire quella situazione, mi sentivo fraintesa, delusa, non capita, avevo la sensazione di cadere giù in un burrone e nessuno che mi dava una mano a risalire, ma mi lasciava cadere giù. Le mie ginocchia toccarono il pavimento e diverse lacrime iniziarono a scendere veloci.
Ero lì, per terra, a piangere come una mocciosa, ad aspettare (è egoistico dirlo, ma lo pensavo) che Usui mi desse una mano. Volevo che mi aiutasse, volevo che mi stesse vicino, lo volevo soltanto mio.
Ma non fu così. Sentii il rumore dei suoi passi farsi sempre più debole mentre se ne andava e mi lasciava da sola.
Vederlo andare via era come vedere l’ultima molecola di ossigeno che potevo respirare volare via.
“Usui!” urlai con le ultime forze che avevo.
“Cosa speri che faccia adesso?” mi disse senza girarsi “la scelta è tua. I sentimenti che provo per te li conosci già.” Non mi sarei mai aspettata una risposta tanto fredda e priva di calore da parte sua, nel profondo del cuore, nel mio inconscio sapevo , o almeno speravo, che ci sarebbe sempre stato, come quando lo avevo conosciuto, al festival scolastico… Mi ero abituata così tanto alle sue attenzioni solo ora che forse lo stavo per perdere?
“Posso chiederti un favore?” gli chiesi
“ Dimmi … “ rispose con non poca riluttanza. “ Potresti … potresti… potresti .. a .. a .. abbracciarmi?
Senza esitare si girò di scatto e si catapultò su di me abbracciandomi forte quasi da far male.
“Perdonami, perdonami!” bisbigliò al mio orecchio stringendomi come se stessi quasi per morire.
“ Ma cos?”
“Scusa! Ero solo geloso, il fatto è che faccio troppa fatica ad accettare il fatto che qualcuno ti possa toccare e abbia potuto baciare le tue labbra che tanto desidero! Vorrei che nessuno sfiorasse la tua pelle e ammirasse il tuo bellissimo sorriso. Mi rendo conto di essere troppo possessivo, ma io voglio che tu sia mia! Ti farò innamorare di me come desideri.”
A quelle parole, mi sentivo ancora più calda, ancora più in confusione e soprattutto imbarazzata. Ero felice. Ma non riuscivo a dire niente, non riuscivo neanche ad alzarmi, tanto tesa com’ero, restavo lì immobile tra quelle forti braccia che mi rassicuravano.

Quando aprii gli occhi ero nella mia stanza d’albergo sul mio letto. Era stato soltanto un sogno? Com’era possibile? Shintani, Usui. Mi ero inventata tutto? Da una parte ero anche più tranquilla, significava che Hinata non mi aveva baciata e che non avevo detto e fatto cose imbarazzanti ,ma dall’altra, significava che Usui non era lì.
“Oh, Misaki ti sei svegliata? Ieri notte Usui ti ha portata fin qui in braccio perché non ti eri sentita bene! Che bravo ragazzo, poi si è anche scusato mille volte per il fatto di averci svegliate mentre dormivamo. Adesso stai bene?” Mi disse tutto d’un fiato mia mamma.
“Cosa?? USUI? Adesso dov’è?” chiesi con impazienza mentre scattavo giù dal letto.
“Beh, penso sia o in camera sua o a fare colazione in giro per l’hotel.” “Arrivo subito!” scesi in fretta le scale , quando al secondo piano vidi aprire la porta di una stanza e lui uscirne.
Era sulla soglia della porta che mi guardava, io lo guardavo impietrita.
“Buongior” senza che potesse finire di salutarmi, gli corsi incontro e mi buttai su di lui abbracciandolo, avevo corso così forte e l’impatto era stato tale che non so come, l’avevo spinto dentro alla camera, sul letto.
“Misaki ma”
“Grazie! Per essermi stato vicino, per avermi portata su in camera, per tutto.” Dissi coprendo il volto sul suo petto.
“In realtà… avevo la tentazione di portarti in camera mia” Disse con un sorriso beffardo.
“Idiota!” dissi stringendo la sua camicia.
“Ma dopo ho pensato che se ti fossi svegliata nella mia stanza mi avresti preso a pugni e ti saresti offesa, quindi ti ho portata nella tua camera.”
“grazie di nuovo.”
“Mi ami troppo vero Misaki, non riesci neppure a staccarmi le mani di dosso, ma dai mi hai perfino scaraventato sul letto.” Improvvisamente lo lasciai e gli dissi “ Ehi, guarda che io…” Era lì, ad un passo da me che mi sorrideva dolcemente come solo lui sapeva fare mentre mi accarezzava delicatamente la testa. Lentamente si avvicinò e mi baciò sulla guancia.
“Ehi chi ti ha dato il permesso!?” urlai spostandomi da letto. “Allora poco fa chi ti ha dato il permesso di abbracciarmi?”
“Ma è una cosa diversa!”
“Eh, sì. Mi ami troppo Misa-chan”
“Smettila idiota di un Usui!”
Sembrava che fosse tornato tutto come prima, lui che mi provocava, io che mi arrabbiavo e poi lui che mi coccolava. In quel momento ero serena, ma dovevo dare delle risposte a chi se l’aspettava. Dovevo ancora pensare cosa rispondere ad Hinata e anche ad Usui, sebbene adoravo stare tra le braccia di Usui, cosa rappresentava per me? Chi amavo? Lo scemo Shintani o l’idiota Takumi?


SPAZIO AUTRICE
çwç ho solo una recensione… ;( sono righe un po’ buttate lì ,ma volevo sapere cosa ne pensavate…. Recensite!! un bacio alla prossima
_Michela_

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** In Piscina... ***


Il pomeriggio decisi di rilassarmi da sola, in compagnia di una buona bibita, su uno sdraio in piscina.
Per l’occasione avevo indossato il bikini che aveva vinto Suzuna ad un concorso : mi piaceva davvero molto, era blu e piuttosto carino. Ero distesa sul lettino che mi lasciavo cullare dalla delicata brezza fresca. Ad occhi chiusi, pensavo a cosa dire a Shintani. In quel momento avevo finalmente capito che non potevo più mentire al mio cuore. Già da tempo sapevo che amavo Usui. Senza di lui, sentivo ogni volta che mi mancava qualcosa come, è strano dirlo, una parte di me.
Amavo anche Hinata, ma ovviamente in modo diverso, come si ama un fratellino o un vero amico. Di lui avevo bellissimi ricordi e la sua dichiarazione mi aveva fatto piacere, ma non ricambiavo il modo in cui lui mi amava.
D’un tratto aprii gli occhi di soprassalto sentendo le urla di altre ragazze. Erano tutte intorno e qualcuno che si muoveva velocemente. Immaginai solo una persona che attirava così tante ragazze in un solo colpo, come un fiore attira le api. Usui ovviamente. Si faceva largo con il suo solito stile, era vestitito con una camicia bianca e dei pantaloni fino alle ginocchia.
Alla vista di quel teatrino mi venne una tale rabbia che non riuscivo nemmeno a guardarlo, così mi voltai e mi distesi a pancia in giù chiudendo gli occhi. Usui passò senza neanche vedermi attorniato da tutte quelle ragazze.
“Misaki?” chiese facendo capolino sotto all’altezza del mio viso.
“U – usui!” esclamai e, sorpresa dalla vista dei suoi occhi così vicini, battei la testa sull’aggeggio del lettino che parava dal sole.
“Stupida!” disse Usui tra una risatina e l’altra mentre si sedeva sul mio lettino.
“no, ma allora quella è la sua ragazza” “Era così un bel ragazzo” “Io sono più bella di quella sempliciotta” e le voci di quelle ragazze si allontanarono piano piano.
“Vedo che ti dai da fare quando non sei con me”gli dissi parecchio gelosa.
“ Cosa ci posso fare se faccio continuamente sbocciare i loro fiori?” rispose vantandosi
“Te li do io i fiori!” gli urlai, ma siccome mi ero alzata in ginocchio sul lettino, improvvisamente persi l’equilibrio e gli cascai addosso.
“Attenta Misa-chan” mi disse sorreggendomi con quella sua voce così calda e suadente. Imbarazzata, mi spostai lentamente, provando a resistere al suo sguardo. Ogni volta che lo guardavo, venivo stregata da quegli occhi così belli che ci si poteva perdere dentro, immischiati in quella lucentezza e dolcezza che mi facevano impazzire.
Quando ero seduta sul lettino con le mie gambe, lui mi buttò addosso un asciugamano.
“Copriti che prendi freddo”
“Ma che prendi freddo, che c’è caldo?” dissi spostando l’asciugamano.
“Mettilo! Non vedi come ti guardano gli altri ragazzi?”
“Eh smettila con questa storia! Non mi guarda nessuno!” iniziai , trasformandomi nella presidentessa demoniaca “Voglio stare in costume come fanno tutte ok?” finii urlando soddisfatta.
Finita la trasformazione demoniaca e tornata normale, sospirai lentamente.
“Sei bellissima” disse Usui imbarazzato.
“Sciocchezze!”
Notavo solo adesso che lui aveva in mano un grosso bicchiere con un dessert favoloso che gustava lentamente con un cucchiaino. Mentre lo fissavo, prese un po’ del gelato col cucchiaio e me lo cacciò in bocca.
“ Buono vero? C’è una cosa positiva dall’essere popolari con le ragazze. Ti regalano un sacco di roba, come questo” disse sorridendo.
”Mmm” bisbigliai con il cucchiaio in bocca.
Mangiò un altro po’ di gelato e poi esclamò estasiato “Oh, ho baciato Misa-chan indirettamente, ho baciato Misa-chan”
“Oh sei sporco” e senza pensarci allungai la mano sulla sua guancia che era sporca di panna. Prima di essermi accorta di aver fatto una stupidaggine cercai di togliere la mano, ma lui mi fermò il polso.
“Sai Misaki, che fare certe cose con me è pericoloso” disse avvicinandomi di più a lui.
“è che capita spesso con mia sorella, quindi l’ho fatto senza pensarci” ribattei imbarazzata.
“Sei terribilmente carina quando fai così.” mi soffiò in un orecchio ancora con il mio polso stretto nella sua mano. Avevo come la sensazione che da un momento all’altro mi baciasse tanto eravamo vicini, non so come chiusi gli occhi, ma non sentivo ancora niente. Dopo alcuni secondi sentii un delicato bacio sulla fronte. Aprii gli occhi e lui sorrideva ancora.
“Posso chiederti una cosa?” gli chiesi
“ si?”
“Eh, beh, ecco … perché non mi baci più?” dissi tutto d’un fiato. Lui sorpreso, sgranò gli occhi. “ E così … vuoi che ti baci?”
“Non ho detto questo” risposi spostando lo sguardo imbarazzata.
“Perché non mi sembra giusto nei tuoi confronti, non voglio metterti fretta , ma devi ancora scegliere. Quindi non voglio confonderti ancora di più”
“Ho già scelto” detto questo non sapevo cosa mi era preso, ma improvvisamente mi lanciai e gli buttai le braccia attorno al collo a lo baciai. Non avevo mai baciato nessuno e non sapevo nemmeno come si faceva, ma sentivo che l’amore che provavo per lui mi guidava e mi insegnava come fare. Non era difficile, bastava appoggiare le mie labbra sulle sue.
Lui ancora sbalordito di quello che Misa-chan poteva fare, chiuse gli occhi e mi accarezzò la testa. Baciandomi a sua volta con la lingua. Era strano sentire la mia lingua e la sua danzare insieme, ognuno sentendo il sapore dell’altro. Faceva venire i brividi, lunghi brividi alla schiena. L’emozione che provai in quel momento era indescrivibile . Quando Usui si staccò bisbigliò “come siamo audaci Misa-chan”
“io ti…” era il momento giusto per dirgli che anche io l’amavo, lui avrebbe capito che “ io .. ti” dai forza Misaki! Io ti amo! Non è difficile…. “Io ti … odio!” gli dissi buttandomi sul suo petto e stringendo la mano sulla sua camicia.
“Degno di te Presidentessa.” Disse Usui accarezzandomi la testa.


SPAZIO AUTRICE
Boh! Questo capitolo non mi convince tantissimo! Scusate ulteriori errori.
Nel prossimo capitolo Misaki si chiarirà con Hinata…. Che succederà? Mi raccomando recensite per farmi sapere cosa ne pensate.. Grazie mille a chi la legge! Al prossimo capitolo ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Un 'dolce' risveglio ***


Per fino in sogno me lo trovavo, lì davanti a me, con quei suoi occhi, così verdi, così belli. Si avvicinavano e poi mi chiamava con la sua voce calda, sembrava quasi che mi stesse chiamando davvero.
“Misaki, mi senti?”
Quando aprii meglio gli occhi, mi accorsi che era davvero lì. Era davvero Usui.
“Che che ci fai qui?” urlai quasi cadendo dal letto.
“Sta’ calma! Ti sono solo venuto a chiamare!”
“Eh?” dissi nascondendo il mio imbarazzante pigiama con i coniglietti.
“Tua mamma e tua sorella sono giù e mi hanno trovato mentre stavo salendo le scale, così mi hanno chiesto di svegliarti.”
“Grazie, ora puoi anche andartene” dissi non sapendo cosa mettermi addosso per sviare gli sguardi di Usui da quel pigiama orribile.
“ Sai Misaki” cominciò lui mettendosi una mano davanti alla bocca… “il tuo pigiama è davvero bello!” disse ridendo di gusto. “ Smettila idiota!”
“Se vuoi ti aiuto a toglierlo!” propose con quel sorriso da infarto, ma allo stesso tempo da prendere e schiaffi.
“ EH?? Smettila alieno pervertito!” gridai puntando l’indice verso di lui, rendendomi conto che quella mossa era a dir poco inutile, mi ricomposi.
“ Ma si può sapere perché devi fare sempre queste battutine da maniaco pervertito?” chiesi avvicinandomi a lui tanto da sentire il suo respiro.
“Perché quando ti arrabbi sei maledettamente carina” sorrise di nuovo. Stava per baciarmi, sulle labbra, ma non avevo voglia di dargliela vinta così presto, così con uno scatto felino mi girai.
“Vado a vestirmi, arrivo subito” e così andai in bagno. Mi sarebbe piaciuto vedere la faccia di Usui che aveva perso una preziosa occasione. Dopo essermi vestita, riaprii la porta per uscire.
“Ehi Usui andiamo a f” non avevo neanche fatto in tempo a finire che Usui mi era saltato addosso e mi aveva tappato la bocca con la sua. Provò ancora una volta a immischiare la sua lingua con la mia, ma stavolta visto che mi aveva attaccata come una tigre del bengala faceva con la sua preda, mi aveva colta troppo alla sprovvista. Lo allontanai e iniziai a tossire da come mi era mancato il respiro …
“I casi sono due” dissi tossendo “o sei un idiota, o uno stupido!” lui aveva l’aria piuttosto divertita “ma che ti prende, fare una cosa tanto imbarazzante in piena mattina?” sbraitai cercando di colpirlo
“Colpa tua che prima sei scappata.” Disse con aria antipatica e parando il mio colpo fermandomi il polso.
“Ti saresti beccata una cosa tipo questa” e così dicendo, mi tirò a sé e mi baciò delicatamente e con dolcezza come fosse un antidolorifico al bacio aggressivo di prima. Sembrava di stare annebbiati da un atmosfera profumata e da un gradevole tepore. Come se tutt’intorno girasse, sentivo perfettamente il suo calore e il suo sapore. Mi batteva forte il cuore. Quando si allontanò mi sorrise e disse “ Fa strano strapparti un bacio ogni volta, prima dovevo sudare nove camicie per potermi avvicinare.”
“Sei vuoi ritorniamo come prima sai…” dissi con aria di sfida, ma scherzando.
“ Facciamo una scommessa presidente, se riesci a stare lontana da me due giorni, esaudirò un tuo desiderio,sempre nei miei limiti; se vinco io e verrai a trovarmi prima che finisca la sfida, tu dovrai esaudire una mia richiesta, d’accordo?”
“e che sfida sarebbe mai questa? Scusa ma: voglio Misa-chan come mia maid personale non vale, lo sai vero? E neanche altre cose imbarazzanti valgono!” ora usui aveva un’aria piuttosto triste.
“Beh , ma troverò sicuramente qualcosa di alternativo!” esclamò contento. “Sfida non accettata, è persa in partenza!”
“Vedo che non ho altra scelta, comunque non perderò, sto già pensando a cosa potrei chiederti”
“Io avrei qualche dubbio Misa-chan” quando mi rispondeva in quel modo da essere superiore, non lo compativo! Mi veniva da prenderlo a sprangate in faccia, accettai così la sfida come una vera presidentessa demoniaca può fare.

Due giorni non erano niente, spesso ero rimasta senza Usui, non sarei mica morta. Approfittai della sua assenza per dare finalmente una risposta a Shintani. Lo raggiunsi al distributore di benzina e gli spiegai come stavano le cose, che lui mi piaceva tanto come amico, che i ricordi del passato li condividevo con lui e con nessun altro, che la sua dichiarazione mi aveva fatto davvero piacere ma “Tu ami Usui.” Disse precedendomi “e lui ama te” disse abbassando il volto. Improvvisamente mi abbracciò e mi strinse forte forte nelle sue braccia “Però non rinuncerò a te! Se ti fa del male quell’idiota, vieni da me e gli darò una bella lezione!”
“Grazie” l’unica parola che mi usciva in quel momento, era sincera perché pensavo che Shintani era davvero un ottimo amico.
Ora che avevo la coscienza a posto e chiarito le cose con Hinata, stavo andando su da Usui, quando mi ricordai della sfida. Così deviai per la piscina, visto che non avevo niente da fare. Il destino ce l’aveva proprio con me. Neanche a farlo di proposito, lui era lì,steso su un lettino, e attorniato dalle solite ragazze. Io mi disposi sul lettino più distante possibile dal suo. Era quasi brutto stare nello stesso raggio di pochi metri e non stare vicini, ma dovevo vincere la sfida! Chissà quali oscenità voleva farmi fare quel pervertito se avesse vinto la sfida lui.
Bruciavo dentro a vedere tutte quelle ragazze che sfioravano il mio Usui e lui che non faceva niente, se mi sarebbe capitato a tiro in quello stesso istante, una scarpa lanciata proprio su quel faccino adorabile non l’avrebbe schivata. Forse era una tattica! Certo, voleva farmi ingelosire così sarei andata da lui, ma se pensava che sarei caduta in una trappola così vile, si sbagliava di grosso. Potevo giocare al suo stesso gioco però! Non aveva specificato le regole della sfida, ma se lui sarebbe venuto da me, allora la sfida l’avrei vinta io. Però con il carattere che mi ritrovavo, non me la sentivo di vestirmi in modo indecente e attirare sguardi da altri ragazzi, quindi rinunciai all’idea immediatamente.
Rientrata, mi buttai sul mio letto e non mi mossi fino alla mattina seguente mentre pensavo ad una tattica per vincere.

SPAZIO AUTRICE
Eccomi qui! Sono brava, visto che aggiorno spessissimo ù.ù . Questo è il capitolo più brutto çwç … cmq lo lascio dai… sn indecisa a chi far vincere la sfida…chi vincera?cosa chiederà il vincitore al perdente? Scopriamolo al prossimo capitolo..
_Michela_

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sfida del ca..... volo! ***


Mi resi conto che fare strane tattiche non serviva a nulla, bastava stargli lontano. Ma qualcosa me lo impediva, era troppo strano: sentivo come un peso sullo stomaco che si alleviava solo quando ero con Usui, quando eravamo insieme tutto e tutti sembravano sparire dalla mia mente. Il cervello si annebbiava e, malgrado tutto era sparito, riuscivo a guardare con degli occhi diversi,forse più brillanti. Anche quando facevo un’altra cosa mi venivano in mente le sue battutine sarcastiche che facevano eco in testa tanto da mandarmi in tilt. È questo l’amore? Ma se qualche settimana prima stavo bene anche senza di lui, perché ora facevo così fatica a farne a meno? Cosa era successo di così tanto radicale da fare diventare Usui una persona così importante per me? Non lo capivo proprio. Odiavo quella situazione, diventare così deboli e fragili per una persona, forse la bellezza dell’amore era proprio questa? Però se ora io in quel momento avevo così tanta voglia di vedere Usui anche se era passato solo un pomeriggio, lui non voleva vedermi? Perché mi aveva proposto quella sfida con tanta naturalezza dicendo ‘tu non resisti senza di me’? Significava che lui resisteva senza di me? Da una sfida che doveva essere come un gioco, mi rattristii a tal punto, che non mangiai neanche per la colazione. Forse era meglio distrarsi, così le ore sarebbero passate più in fretta.
Decisi di trascorrere tutto il pomeriggio ai campetti per giocare a tennis e a pallavolo con mia sorella. Non mancava occasione nella quale mi rimproverava perché avevo la testa sulle nuvole. Non riuscivo a concentrarmi intensamente sulle partite come facevo sempre, mancavo delle palle tanto facili da prendere che ci sarebbe riuscito per fino un cane. A metà pomeriggio, Suzuna se ne andò parecchio scocciata, borbottando tra sé e sé probabilmente insulti nei miei confronti. Non sapendo come passare il tempo, mi avviai verso la piscina: era l’unico posto dove mi rilassavo tranquilla a dormire sul lettino e se sarei stata fortunata, non avrei incontrato quelle galline che attorniavano sempre Usui. Fortunatamente non c’era nessuno che conoscevo. Per scaricare tutta la tensione che avevo accumulato, presi una bella rincorsa e mi gettai in acqua a bomba, schizzando da tutte le parti, quando venni su, le persone che avevo intorno mi guardavano con sguardi accigliati perché li avevo bagnati tutti.
Dopo una rilassante nuotatina fresca, mi accostai sul bordo della piscina, osservando distrattamente il cielo e cercando di dare forma a tutte le nuvole che vedevo. Una voce spezzò il mio silenzio.
“Misaki!”
Non ero mai stata così contenta di rivedere Shintani. Gli raccontai tutto in un fiato, della sfida e di tutto il resto. Lui ascoltava meravigliato come se avesse visto la strana immagine di un lottatore di sumo che si metteva a cambiare il pannolino ad un bambino. Poi intervenne a gran voce “Che idiota! Porre una sfida tanto stupida a Misa-chan! Se lo vedo gli spacco la faccia!”
“Ma no, calmati Hinata!”
Per qualche momento mi ero dimenticata di quel peso sullo stomaco che ti stritolava, ma una volta che Shintani se n’era andato, ero ancora più triste. Si era fatta ora di cena. Sarei resistita quanto bastava per vincere quella dannata sfida … avevo ancora il mio orgoglio. Dopo cena andai a rifugiarmi in camera mia anche se mi ero fermata davanti alla porta di Usui per qualche secondo prima di avanzare. Lessi un buon libro, due centinaia di pagine molto interessanti sul comportamento dei gatti, quando ebbi finito il libro erano le 23.15, decisi quindi di dormire.
Mi rigiravo e rigiravo nel letto in continuazione, abbracciando il cuscino, muovendo le lenzuola, ma non riuscivo ad addormentarmi. Guardai l’orologio ed era mezzanotte. Allora i due giorni erano passati! Avevo vinto la sfida, ma mi importava assai poco. Volevo vedere Usui, mi resi conto però che andarlo a svegliare così tardi era una sciocchezza, così decisi di andare a prendere una boccata d’aria nella grande terrazza dell’hotel.
Guardavo i puntini luminosi del cielo quando mi sentii stringere da dietro in un caldo abbraccio, quando girai la testa mi ritrovai Usui con gli occhi chiusi appoggiato su di me.
“Mi sei mancata, tanto” soffiò delicatamente sul mio collo.
Improvvisamente mi girai e gli gettai le braccia al collo stringendolo più forte che potevo. Non ricordo se in quel momento mi uscirono delle lacrime, ma il suo profumo e le sue braccia forti, mi avvolgevano dolcemente.
“Ho vinto la sfida!” singhiozzai
“Eh sì, pensavo che mi avresti raggiunto, invece …” disse lui un po’ triste
“Allora anche tu volevi vedermi!”
“Certo che volevo vederti, per chi mi hai preso!”
“Cosa mi hai fatto eh? Per farmi sentire così sola ogni volta che tu te ne vai!?”
in quel momento mi strinse più forte.
“Devi dirmi il desiderio” disse Usui con un tono dolce e rassicurante.
“Il mio desiderio è che tu adesso ascolti quello che ti voglio dire.” Mi spostai, togliendo le braccia dal suo collo e lo guardai intensamente. Ora era il momento giusto.
“Io non ti odio” dissi provando a non togliere lo sguardo dal suo, dovevo resistere ancora un po’.
“Beh lo sapevo già” fece Usui sorridendo.
“Non ho finito!” staccai un attimo lo sguardo, sospirai profondamente e alzai di nuovo lo sguardo “ Io ti amo!”esclamai con sicurezza
Usui, dalla sorpresa quasi non cadeva per terra, io diventai rossissima e rimasi lì imbambolata a guardarlo con lo sguardo inebetito aspettando la sua mossa.
Dopo essersi ristabilito Usui mi disse imbarazzato “Non devi uscirtene fuori con queste affermazioni così all’improvviso…” si avvicino e mi accarezzò il volto e si mise a sorridere quando vide la mia espressione piuttosto inebetita e imbarazzata.
“Anche io ti amo, davvero ti amo, ti amo, ti amo ti amo tanto” sembrava davvero voler continuare all’infinito.
“Me lo ripeteresti un’altra volta Misa-chan?” disse con la faccia da cagnolino bastonato
“Prima hai sentito benissimo, non lo ripeto più” mi appoggiai ancora al suo petto stringendogli la maglietta. “Ti amo” bisbigliai.
Usui sentì e mi accarezzò i capelli.
“Come desiderio non vale, quello poteva benissimo essere una mia richiesta, fanne un’altra”
“Ma non saprei! Non ho niente da chiederti”
“Dai Misa-chan, non essere timida, cosa vuoi? Un bacio, un appuntamento, una serata in camera mia, farmi un giorno da maid personale …” Iniziò con il suo lato depravato che si mostrava apertamente
“Idiota!” dissi scattando velocemente sulle sue labbra baciandolo intensamente. “Sappi che posso baciarti quanto mi pare!” dissi di nuovo sorridendo davanti alla sua sorpresa.
“in tal caso…” disse sollevandomi da terra prendendomi in braccio “potrei benissimo fare questo” Mi baciò ancora, mentre ero tra le sue braccia come una sposina e, correndo spalancò la porta della sua camera.
Non sapevo come ma lui aveva il letto matrimoniale, sebbene fosse da solo…
Mi buttò di peso sul letto e con me,arrivò anche lui che si sistemò comodamente vicinissimo a me.
“ Che che vuoi fare?” dissi alzandomi
“Ehi, dove vai?” disse prendendomi per un braccio e attirandomi vicino a lui. Poi mi abbracciò passando il suo braccio sul mio collo, proprio come si abbraccia un peluche e mi bisbigliò: “ Voglio abbracciarti! Che bella sensazione, sembra di abbracciare un orsacchiotto”
Io ero lì, con le mani sul suo braccio, indecisa se dirgliene di tutti i colori oppure farmi coccolare. Decisi la seconda, così mi voltai leggermente verso di lui “Non vuoi farmi niente vero?” chiesi sapendo già la risposta.
“Non farei mai del male ad un fiore come te”disse in tono ammiccante. Tutto il tempo ero imbarazzata, con il volto che andava a fuoco estremamente vicino al suo viso. I minuti passavano in silenzio, c’eravamo solo noi due.
“Stanotte dormi qui da me” disse Usui con fermezza
“Ma non posso”
“Sono già l’una e mezza, qualche ora in più non cambia nulla… e in fondo questo potrà essere la tua richiesta per la sfida, non sei contenta?”
“Idiota!”
Era difficile addormentarsi con Usui lì di fianco così bello che non si poteva fare a meno di guardarlo. Pian piano mi addormentai con il viso appoggiato sul suo petto e piedi intrecciati sotto le lenzuola. Era un dormire bellissimo, con lui lì vicino che speravo non se ne andasse mai, i nostri corpi così vicini da trasmettersi tutto il calore che ognuno poteva offrire e il suo profumo che mi faceva credere che era davvero tutto un sogno.

SPAZIO AUTRICE
Mi scuso per il ritardo… ma non trovavo l’ispirazione xD , cmq spero il capitolo vi sia piaciuto e spero recensiate insomma :D al prossimo (che non so cosa scriverò D: *mente vuota*)
-Michela-

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1144425