Il Coma Rivelatore

di SHUN DI ANDROMEDA
(/viewuser.php?uid=19740)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'Inizio del Viaggio ***
Capitolo 2: *** La Terribile Notizia! ***
Capitolo 3: *** SONO UN FANTASMA???? ***
Capitolo 4: *** Billie e Dio ***
Capitolo 5: *** Concerto... Con sorpresa!! ***
Capitolo 6: *** IL CONCERTO CONTINUA!! ***
Capitolo 7: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** L'Inizio del Viaggio ***


Il Coma Rivelatore

Il Coma Rivelatore

Capitolo 1

La musica continuava a suonare beffarda, dalla radio, rimasta accesa, come se volesse vendicarsi. Il boato era stato assordante; il ragazzo dai capelli sbarazzini, disteso sull’asfalto era coperto di sangue. L’oscurità fitta non aiutava certo i soccorsi

, che pure stavano giungendo in gran numero; le autoambulanze accorse all’istante sul posto riflettevano una spettrale luce blu elettrica. Il giovane non sentiva alcun dolore… Eppure l’impatto era stato molto violento… “Pensavo che morire fosse più doloroso…” sussurrò, prima di cadere in un oblio profondo, e privo di sogni.

BERKLEY, CASA ARMSTRONG. ORE 2.35

Un telefono squillava insistentemente, a vuoto, nella grande e tranquilla casa del frontman dei Green Day, William Joseph Armstrong (IO SONO BILLIE JOE!!! NdBJ) (Zitto! Tu non devi farti neppure vedere, per il momento… Capito?! NdA): l’abitazione era vuota. Adrienne Nasser Armstrong, sua moglie, era partita coi figli e in casa, mancando William, fuori Berkley per lavoro, non c’era nessuno. Il telefono smise di suonare.

BERKLEY, CASA Pritchard. ORE 3.05

“Pronto…”, un assonnato Mike Dirnt, bassista dei Green Day, svegliato dall’insistente suono del telefono, rispose all’apparecchio, maledicendo chiunque si trovasse all’altro capo della linea: “Pronto, parlo con Micheal Ryan Pritchard?” chiese una gelida, e sconosciuta voce. Mike si alzò di scatto da letto, e rispose: “Si, sono io, chi parla?”. Ci furono alcuni momenti di silenzio, poi la voce misteriosa riprese a parlare: “ Sono John Tower, agente della stradale in forze al comando di Berkley.” Si presentò lo sconosciuto; adesso Mike era piuttosto ansioso: “Si, mi dica…” disse, cercando di mantenere un tono tranquillo, senza molto successo, in verità. “Stanotte, circa tre quarti d’ora fa, sulla Californian, c’è stato un terribile incidente, dove è rimasto coinvolto….”, si udì un fruscio di fogli, mentre il cuore del bassista andava a mille, “ William Joseph Armstrong, meglio noto come Billie Joe, di professione musicista. Dalle informazioni raccolte, ci risulta che siete molto amici.” Rispose, laconico, freddo, l’agente di polizia. La notizia giunse come un pugno nello stomaco per Mike, inaspettata e crudele: “cosa?! E come sta?!”, “non lo so, è stato portato d’urgenza al Berkley Medical Centre , ed è richiesta la presenza dei familiari, quella sua e del signor…”, altro rumore di fogli, “ Frank Edwin Wright III.”. Il bassista era scioccato, e riuscì solo a rispondere con un flebile “grazie, arriveremo presto…”, prima di cadere sul letto, piangendo disperatamente.

Salve a tutti! Spero di non avermi traumatizzato troppo con questo primo capitolo, ma era una storia che mi intrigava parecchio: mi è venuta in mente durante le ultime vacanze di Natale, mentre ero al Perè Lachaise di Parigi, perché c’erano due ragazze che cantavano a squarciagola American Idiot…

Aspetto commenti, ma anche critiche!

BACI

SHUN DI ANDROMEDA

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** La Terribile Notizia! ***


Capitolo 2

 

Capitolo 2

BERKLEY, CASA Pritchard. ORE 3.10

Leggermente ripresosi dal duro colpo subito, Mike si tirò su dal letto, si asciugo le lacrime, e si decise finalmente a chiamare Trè, e anche Jason, il secondo chitarrista. Tremando, uscì dalla stanza, andò a vedere la piccola Estella, che dormiva placida, e raggiunse il salotto. Poi, avvicinatosi con circospezione al cellulare, compose un numero, e restò in attesa.

BERKLEY, CASA WRIGHT. ORE 3.13

Non appena il povero Trè tirò su la cornetta, fu investito in pieno dalla voce dell’amico Mike: “Trè, muoviti! Billie ha avuto un incidente, e l’hanno ricoverato.”. Urlò il chitarrista. Trè si aspettava una chiamata del genere da parte del compagno, perché era da poco stato avvertito da un agente, e non si era ancora ripreso. “Lo so, me lo hanno appena comunicato… Arrivo subito, tu dove sei? E Adrienne, dov’è?” chiese, con un filo di voce il batterista, “Non lo so, in ogni modo non era lì con Billie, perché altrimenti lo avrebbero comunicato, ti pare? Facciamo così, tu porta Frankito e Ramona da me, c’è Alexis. Ci vediamo qui sotto tra poco!”.

Portati i bambini da Mike, i due amici s’infilarono in macchina, e si lanciarono a circa 200 km/h attraverso le strade deserte della bella città californiana diretti all’ospedale: guidava Mike. Dopo aver rischiato a più riprese di andare a sbattere contro pali e muri vari, giunsero al Berkley Medical Centre con una brusca frenata davanti all’ingresso. Il nosocomio della città era un enorme grattacielo in vetro, costruito con le più moderne norme di sicurezza. I due amici si lanciarono attraverso la porta scorrevole che fungeva da ingresso e corsero alla reception, chiedendo all’infermiera informazioni sull’amico. Sfortunatamente, l’infermiera non sapeva nulla e fu solo in grado di indicar loro il piano e la stanza dove era Billie. Davanti alla porta, trovarono Adrienne, i piccoli Jakob e Joseph e Jason. Appena misero piede nel corridoio, i due ragazzi furono accolti da un’Adrienne piangente: “Oh ragazzi! Cosa è successo a mio marito, voi sapete qualcosa?” urlò la giovane mamma e moglie. Mike la strinse a se, cercando di tranquillizzarla, mentre i piccoli, ancora mezzi addormentati, non capivano cosa stava accadendo: “Su, calmati… Sono sicuro che il nostro Billie starà bene, non devi preoccuparti.”. In quel momento, uscì dalla stanza del malato un dottore, che si avvicinò al piccolo gruppo di disperati: “chi di voi è Adrienne Nasser Armstrong?”; sentitasi chiamare in causa, la giovane si voltò verso il dottore, un bel giovane biondo. “Sono io. Come sta mio marito?” domandò, con voce lacrimevole; lo sguardo del bel dottorino saettò da Adrienne, ai due nuovi arrivati, ai piccoli, a Jason, non era un bel compito il suo… “Mi dispiace, ma il paziente è caduto in coma, e non sappiamo se e quando si risveglierà.” Proferì, con voce flebile. Adrienne sbiancò, e svenne.

 

EHILà! RIECCOMI QUI A TORMENTARVI… OK, QUESTO CAPITOLO è MOLTO CORTO, MA è, PER CONTENUTI, UNO DEI Più IMPORTANTI: BILLIE è IN COMA!!! INTANTO, PASSIAMO AL SIPARIETTO DEI RINGRAZIAMENTI:

 

Madden_girl: Grazie 1000 per i complimenti! Adesso vedrai cosa succederà a Billie, spero ti piacerà!

 

Rocky54: Grazie papino!!! Beccati sto capitoletto!!

 

Two_dollar_bill: Beh, spero che, leggendo questo capitolo, tu non abbia avuto un mezzo infarto… In ogni modo ci saranno delle sorprese!!

 

SiLvIuZzOla: Beh, grazie!!! Ormai mi conosci abbastanza bene!!! Poi farò una storia anche sui Blink!!!

 

Kadma32: Ciao!!! È da un po’ che NON CI SENTIAMO!!! La tua “Why?” la adoro, non per niente l’ho messa nelle fic preferite!! Poi vedrai cosa accadrà, ci sarà da divertirsi e da piangere!

CIAUZ!!! ALLA PROSSIMA!! ^______^!!!

 

Volevo dedicare la mia storia alle mie sensei dei Green Day, ovvero LADY NUMB, RHYE, EMBRIDO, KADMA32 E TWO_DOLLAR_BILL!!!

Grazie ragazze!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** SONO UN FANTASMA???? ***


CAPITOLO 3

A Billie parve di vivere in un sogno, un meraviglioso e magico sogno : volava attraverso terre e mari di cui non conosceva il nome, con la dolce brezza del vento che gli scompigliava i capelli, e la calda luce solare che lo rendeva felice. Sotto di lui passarono isole, arcipelaghi, montagne, colline… Volò a lungo, fino ad arrivare in un luogo dove tutto era limpido e luminoso, perfino il mare era così limpido da sembrare cristallo, e tutto era molto pacifico. Atterrò senza alcuna difficoltà su di una spiaggia di sabbia bianca, e si sdraiò per terra, cullato solo dal dolce sciabordio delle onde di cristallo, e si addormentò tranquillo; fu svegliato da alcuni ma decisi spruzzi di acqua sul volto, che lo riportarono indietro dal mondo dei sogni. Imprecando, aprì gli occhietti vispi, e per poco non gli prese un colpo (Scusa, ma come faccio a prendermi un colpo se sono un fantasma, o quantomeno un entità spirituale?? Non mi sembra molto logico.. ndBJ) (:@ è PER FARE SCENA, so che sei un mezzo fantasma… Sono l’autrice! Comunque sta tranquillo, nessuno deturperà il tuo bel faccino, non lo permetterò! ndMe), perché, a neppure 2 cm dal suo naso, aveva un dolce volto femminile, incorniciato da una folta e sbarazzina chioma rossiccia, vestita da un ampia tunica di lino gialla. Il nostro Billie rimase non poco  interdetto quando la ragazza gli sorrise e poi scappò via; senza aspettare oltre, le corse dietro, ma lei era molto veloce e lui non riusciva a starle dietro. Poi, davanti ad una cascata, la ragazza si fermò, gli si avvicinò, e gli schioccò un bacio (AHHHHHHHHHHHH! ndAdrienne) appassionato: “Era da tanto che volevo farlo, sai?^^… Non mi riconosci?” domandò la bella giovane; Billie era sconvolto, e l’unica cosa che riuscì a fare, fu esibirsi in una serie rapidissima di cenni di diniego. “Ah, ah, ah! Sapevo che non mi avresti riconosciuto, sono passati tanti anni … Io sono Sabrina, ero in classe con te alle elementari, ricordi? Io ti ho sempre amato, non lo sai?” spiegò Sabrina (?), arrossendo vistosamente fino alla punta delle orecchie; Billie, udito quel nome, cominciò a ricordare il volto di una bimbetta  con gli occhiali e le trecce, che correva in un turbinio di colori e pizzetti, e le puntò un dito contro: “Sabrina? Ma cosa ci fai qui?! È impossibile! Tu sei morta! Ti abbiamo visto tutti finire sotto quel camion che si era infilato nel cortile della scuola più di 20 anni fa!” quasi urlò, sconvolto, Billie, scoppiando in lacrime. Sabrina gli si inginocchiò davanti: “Lo so, infatti io sono un fantasma e, purtroppo, lo sei quasi anche tu…” rispose la ragazza, abbassando gli occhi; “Come? Sono un fantasma??” domandò il nostro eroe, sull’orlo di una crisi di panico che tanto lo contraddistinguono, palpandosi un po’ ovunque. “Purtroppo si, hai avuto un incidente, e anche parecchio brutto, e sei finito in coma… Colui Che Tutto Sa e Che Tutto Vede, deve giudicare se farti tornare tra i vivi, oppure se scrivere il tuo nome nel Grande Registro delle Anime. Nel frattempo, ho ricevuto l’ordine di scortarti negli Elisi,non è sicuro stare qui…” spiegò Sabrina. “Perché?” chiese Billie Joe, titubante, “Perché questo è il Purgatorio, e i non morti non accettano intrusi. Aggrappati a me, ti porto via di qui!”. Billie le prese il braccio, lo strinse, e chiuse gli occhi; tutto avvenne in un secondo: una luce li avvolse, si sentì trascinare verso l’alto, e gli fischiarono le orecchie. “Giuro che se me la cavo, andrò in Chiesa ogni domenica!” pensò, terrorizzato. Quando il nostro eroe riaprì gli occhi, si trovò davanti una enorme prato, solcato da fiumi cristallini e pieno di luce, non aveva mai visto nulla di simile: “Sabrina, dove siamo? Negli Elisi?” chiese, emozionato, Billie, “Si, qui ci sono tutte le anime più meritevoli! Guarda, là c’è il Fiume della Musica: vi stanno i più grandi musicisti, cantanti e compositori della storia della musica, anche i più recenti! Quella, sarà la tua dimora… Ma puoi anche andare in giro per tutti i Campi, nessuno te lo proibisce. Ora io vado, mi stanno aspettando!” e Sabrina scomparve, lasciando il nostro eroe a dirigersi verso il Fiume. Giunto lì, fu subito accolto dai più grandi esponenti della musica come John Lennon, George Harrison, e anche il Mito in persona (Almeno per me… EH, EH, EH! NON SI ERA NOTATO CHE HO UN DEBOLE PER I QUEEN?? ndAutrice): FREDDIE MERCURY!! “Ci hanno già informato della tua presenza, e siamo contenti di ospitarti… Finché starai negli Elisi, noi saremo le tue guide, se hai bisogno di qualcosa non hai che da chiedere. Ah, dimenticavo! C’è una persona che vuole incontrarti, e ci tiene davvero molto. Si è raccomandata di avvertirti non appena  saresti arrivato; se vuoi trovarla, la puoi cercare laggiù…” disse John, indicando un punto oltre un boschetto poco lontano, “Devi andare oltre il Bosco dei Poeti, e raggiungere la Rocca degli Incontri: ha detto che ti avrebbe aspettato lì! Buona fortuna!” gli fece l’occhiolino Lennon. “Grazie! Vado subito! Tornerò presto!” rispose il frontman, incamminandosi.

“ADRIENNE! COME STA? HO FATTO PIU IN FRETTA CHE POTEVO!!”, urlò James, entrando come una furia nel Reparto di Terapia Intensiva, facevo sobbalzare Adrienne, Mike e Jason, mentre Trè si era offerto di accompagnare i bambini a casa sua e farli stare un po’ con gli altri piccoli, anche loro molto scossi. Adrienne alzò la testa e disse, con voce molto debole: “è ancora in coma, e nessuno ci sa dire se, e quando si risveglierà… Gli esami hanno accertato che non era né ubriaco né sotto stupefacenti, e la polizia ha accertato che una macchina lo ha gettato contro il guard-rail, ma non l’hanno ancora identificata …”, poi riprese a piangere, “Oh, James.! Bilie tornerà fra noi, non è vero??” urlò, disperata, aggrappandosi sempre più all’amico che non sapeva, in realtà, cosa sarebbe successo.

Attraversato il Bosco dei Poeti, e incontrati Blake, Masters, Dickinson, e molti altri, impegnati in una gara di poesia, il nostro eroe era ormai giunto alla Rocca: “Cosa mai mi aspetterà lassù?” si chiese, guardando la punta della roccia, “beh, lo scoprirò andandoci..” si rispose, e cominciò a correre, con il cuore e l’animo in tumulto. Giunto su, vide che non c’era nessuno, ma fu una voce ad accoglierlo, una voce dolce e familiare, leggera e simpatica, una voce che si sarebbe ricordato per sempre: “Ehi Billie! Come va?”.

EHILA’ MIEI ADORATI FAN!! SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, E CHE LA VOSTRA CURIOSITA’ SIA STATA STUZZICATA ABBASTANZA… EH, EH, EH! SO CHE SONO CRUDELE, MA LA SUSPENCE E’ MOLTO IMPORTANTE, NON TROVATE? VI DO, PERO’, UN PICCOLO INDIZIO, PERCHE’ SONO BUONA, EH? IL MISTERIOSO PERSONAGGIO E’ DAVVERO IMPORTANTE NELLA STORIA, E POI NON DIMENTICHIAMOCI CHE E’ UN MASCHIETTO, UN MASCHIETTO MOLTO IMPORTANTE NELLA VITA DEL NOSTRO BILLIE (NON  E’ IL SUO FIDANZATO, PERCHE’ NON E’ GAY, EH? METTIAMO IN CHIARO LE COSE … ndMe). SE VOLETE, POTETE ANCHE CERCARE DÌ RISPONDERE, E VI PROMETTO CHE VI SARA’ UN FINALE A SORPRESA!

DESIDERO RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE HANNO AVUTO LA PAZIENZA DI COMMENTARE IL CAPITOLO PRECEDENTE:

Ginny_Potter: GRAZIE MILLE!! SO CHE I CAPITOLI SONO TROPPO CORTI, MA LA SUSPENSE è LA SUSPENSE, NON TROVI?

KADMA32: BEH, SONO LEGGERMENTE SADICA… COMUNQUE LA SALUTE DI BILLIE HA AVUTO UN EVOLUZIONE IMPRESSIONANTE, NON TROVI?

REBEL GIRL: NON PREOCCUPARTI, IL NOSTRO BILLIE DOVRA’ SOLO AFFRONTARE ALCUNE ESPERIENZE…

SHORT MAGGOT: BEH, IL CAPITOLO L’HO AGGIUNTO…. SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO!

LADY NUMB: GRAZIE PER LA CONCESSIONE, SPERO CHE SIA ABBASTANZA DRAMMATICA PER I TUOI GUSTI…

E CON QUESTO, PASSIAMO AL TRAILER DELLA PROSSIMA PUNTATA!

TRAILER (TIPO MEIKAI-HEN) (Domanda: ma che c**** centrano i Saint Seiya qui?? IO sono l’unico protagonista! NdBJ) (Zitto, non costringermi a chiamare Adrienne per quella storia del bacio, sai? Lei non sa nulla! Mi serviva una bella idea per il trailer! ndAutrice) (Sei cattiva… ndBJ) (Lo so… MUAHAHAHAHAHAHA! ndMe):

CHI SARA’ MAI QUESTO MISTERIOSO TIZIO CHE VUOLE INCONTRARE MR GREEN DAY? E COSA DECIDERA’ COLUI CHE TUTTO SA E CHE TUTTO VEDE (OVVERO DIO)? SULLA TERRA, ADRIENNE E I GREEN DAY SONO PREDA DELLA DISPERAZIONE, E SEMBRA CHE NESSUNO LI POSSA TIRARE SU (EHI!! Ma sei proprio sadica, lo sai? NdAdrienne,Mike,Jason,James,Trè). COSA ACCADRA’, ORA? LO SCOPRIRETE NELLA PROSSIMA PUNTATA, MI RACCOMANDO NON MANCATE!

FEEL THE MUSIC ONCE MORE? (AHHHHH! NON PUOI AVER STORPIATO LA MIA ESPRESSIONE PREFERITA!! ndMasami Kurumada) (Scusi, Maestro, ma avevo bisogno di questa espressione… ndMe)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Billie e Dio ***


CAPITOLO 4

Billie aveva già udito quella voce, una voce che si era sognato, spesso, anche di notte; si voltò, lentamente, e i suoi occhi incrociarono un paio di iridi color verde del mare: “papà … Sei proprio tu?” proferì Billie, con gli occhi pieni di lacrime, “sei davvero tu? PAPA’!!!!!” urlò, davvero emozionato, saltandogli addosso e abbracciandolo impulsivamente, piangendo di gioia. Calmatosi il figlio, l’uomo prese la parola, non smettendo un momento di sorridere: “Ehi, campione! Ma cosa mi combini? Ti vai a schiantare contro un muro? Non si fa, eh?” scherzò Andy Armstrong, dando una patta sulla spalla al figlio, ancora un po’ scosso; “allora, vuoi spiegarmi cosa ti è successo?” domandò l’uomo. “Non so neppure io come è successo tutto, in realtà, ma mi sono trovato che volavo nel cielo, poi sono atterrato su una  spiaggia e mi sono addormentato. Appena sveglio, mi sono trovato davanti la faccia di una mia ex compagna di classe, morta, che mi ha accompagnato qui … Poi John Lennon mi ha detto che qualcuno mi stava aspettando qui, ed eccomi! Sai, penso di essere impazzito del tutto … Forse è il trauma che  mi fa sragionare, non pensi?” disse il nostro cantante preferito; suo padre rise: “No, tu sei davvero negli Elisi, e stanno decidendo il tuo destino … Sai, da quando sono morto, ti ho osservato di continuo, e sono davvero felice che la tua vita sia così bella! Ero sicuro che avresti fatto strada nel mondo della musica, dopotutto hai sempre suonato la chitarra da dio … Su, vieni con me! Cerchiamo di goderci questi momenti assieme!” rispose il padre al figlio, spingendolo a fare un giro lì intorno. Passeggiarono in silenzio a lungo, girovagando in lungo e in largo per quell’immensità di verde e argento dei fiumi, poi, a un cenno di Andy, i due si fermarono: “ascoltami bene, figliolo; devi tenere a mente una cosa, me lo prometti?” domandò l’uomo, con fare misterioso. “certo, dimmi pure.” Rispose Bilie, stupito. “Non devi mai farti dominare dall’ira, è molto importante che tu me lo prometta, ok? Perché è davvero brutto quando uno si lascia dominare dalla furia … Ehi, guarda! La tua guida sta tornando! Penso sia ora che tu vada, addio, piccolo mio!” gli disse, abbracciandolo dolcemente, e permettendo al figlio di fare altrettanto: infatti Sabrina stava correndo verso di loro e, senza tante cerimonie, prese il suo protetto per un braccio e disse, al colmo della gioia: “Billie, devi seguirmi! Il Gran Consiglio ha preso una decisione, devi venire con me, mi dispiace …”, “ok, andiamo! ADDIO PAPA’!” urlò, prima di sparire in un lampo di luce. Andy, senza volerlo, si lasciò sfuggire una lacrima: “addio, figlio mio …”.

 

 

Quando riaprì gli occhi, Bilie si trovò in un salone circolare, dove erano riunite tutte le divinità del mondo conosciuto, ma di Sabrina nessuna traccia: “dannazione, e ora come mi devo comportare??” si domandò istericamente, fino a quando Dio non prese la parola, “Billie Joe Armstrong, figlio di Andy, una delle migliaia di milioni di anime che si trovano sotto la nostra responsabilità, sei tu, giusto?” domandò il più giovane del consiglio, il Dio dei Cristiani. Il cantante si inchinò e rispose affermativamente: “bene, noi divinità siamo giunte alla conclusione del nostro giudizio, e volevamo fartelo pervenire di persona, ma ci sono due condizioni; tu, tornerai sulla Terra dei Vivi, ma devi portare con te anche l’anima di un bambino, tuo grande fan, che ha espresso il desiderio di incontrarti, e che è in coma da quasi due settimane, lo puoi fare?” gli domandò; “certamente!” rispose il cantante, sorridendo. Dio allora urlò: “vieni fuori piccolo, non avere paura!”, e alle sue spalle comparve un ragazzino di circa 11 anni, che gli corse incontro felice: “ciao Billie, io sono Charlie! Sai che siamo ricoverati nello stesso ospedale? Siamo in camera vicini!” sorrise il bambino, instaurando subito un bellissimo rapporto di amicizia con il frontman, “sai che ho un figlio quasi della tua stessa età? Poi magari te lo faccio conoscere, ok? Ma adesso è ora di andare, giusto? Allora noi andiamo! Addio a tutti!” disse Billie, con un largo sorriso sulle labbra, poco prima di scomparire, assieme al suo fan.

In quel momento, sulla Terra, i restanti membri dei Green stavano organizzando un concerto in onore del loro grande amico e compagno: in ospedale, i medici, causa una epidemia di influenza che imperversava in città, avevano proibito le visite, e a loro non restava altro da fare che organizzare qualcosa per il loro amico: “Pronto, Chester? Sono Mike, dei Green. Volevo chiederti un favore: vuoi unirti a noi per un piccolo concerto per Billie? Davvero? Sei libero? Allora potete essere qui dopodomani per le 14? Perfetto! A dopodomani allora, grazie mille!”. Quella sera, Mike e Trè spiegarono a Jason tutto quello che avevano organizzato: “allora, abbiamo avvertito tutti, ma mancheranno Bono e i ragazzi, il loro manager gli ha proibito di venire, purtroppo! So che Bono ci teneva tanto … Comunque, il concerto si farà!” decretò senza troppe cerimonie.

“Billie? Quanto ci faranno restare qui?” domandò Charlie, un po’ impaurito, “secondo la guardia, dobbiamo restare qui ancora per un paio d’ore, ma vedrai, poi torneremo a casa … Una curiosità, tu di dove sei?” cercò di cambiare discorso Billie. “Di Barkley come te, mi sembra ovvio! Quando ho avuto l’incidente, stavamo per traslocare, io abitavo vicino al Barkley Stadium ma i miei hanno deciso di trasferirsi nel quartiere residenziale, quello vicino alle piscine, sai?” rispose il piccolo con una nota di orgoglio nella voce; “Si, so dov’è …” rispose il musicista, con un tono accondiscende, meditando qualcosa. Continuarono a chiacchierare a lungo, e non si accorsero dello scorrere del tempo, fino a che la guardia non diede il premesso di passare: “bene, è tutto a posto, nelle vostre stanze non c’è nessuno, potete andare!” spiegò l’anima, un ex marine dell’esercito degli Stati Uniti. Presisi per mano, i due si incamminarono su un sentiero lucente che li conduceva a casa. Stranamente, nella mente di Billie, risuonava una strana melodia, una melodia molto particolare, che lo aveva accompagnato a lungo, e che lo aveva fatto soffrire ma lo aveva anche reso enormemente felice, una melodia nostalgicamente conosciuta, come se fosse stata appena riesumata dalle sabbie del tempo … Senza volerlo, cominciò a canticchiarla e, finalmente, capì tutto: “Summer has come and passed, the innocent can never last… Wake me up when September ends…”, era la fine del viaggio; anche Charlie, stringendogli sempre più la mano, cominciò a cantare con una vocina tenera e sottile:  Like my fathers come to pass, seven years has gone so fast… Wake me up when September ends…” e così cantando, camminarono a lungo, fino ad arrivare a un baratro di luce, di cui non si vedeva il fondo. I due amici si guardarono, e fu Charlie a rompere per primo il silenzio: “Grazie di tutto, Billie, sono contento di averti conosciuto! Ci vediamo!” e si lanciò nel vuoto, seguito a ruota dallo scatenato trentenne, che si stava divertendo come un pazzo: “Yuppi!!!! Occhio laggiù sulla Terra! Il demente sta tornando, SONO DOLORI!!” urlò, mentre cadeva, e il suo amico, udite quelle parole, si lasciò sfuggire un sospiro: “sempre il solito esibizionista … Non cambierà mai …”.

BENISSIMO!! SONO FIERA DI VOI!! UN BILLIE DI PELUCHE PER VOI!! CI AVETE PROPRIO AZZECCATO: è ANDY ARMSTRONG!!!! QUESTA VOLTA MI SONO PROPRIO SBIZZARRITA!!! NESSUNO HA MAI PENSATO DI FAR REINCONTRARE PADRE E FIGLIO, E MI SEMBRAVA UNA BELLA IDEA!! COMUNQUE, NON CE LA FACEVO A RESISTERE CON I CAPITOLI Già PRONTI… OOPS! VI HO Già RIVELATO TUTTO… VABBè, ORA VI DEVO RINGRAZIARE DI CUORE PER I MERAVIGLIOSI COMMENTI, SONO DAVVERO COMMOSSA!!!

LADY NUMB: HAI FATTO BENE A PUNTARE SUL PADRE, ERA GIUSTO!! IL VIAGGIO IN NEPAL è RIMANDATO! JAMES è DAVVERO UN GRANDE, GRAZIE ANCORA PER LA LICENZA, VEDRAI COSA COMBINERà IL TUO JAMESINO!

REBEL GIRL: UN BILLIE DI PELUCHE ANCHE A TE… SE VAI A BERKLEY, SALUTAMI BILLIE, TRE, MIKE, JASON E TUTTA L’ALLEGRA BRIGATA!!! BILLIE è UN ANIMA IN PENA CHE DEVE ASPETTARE IL VERDETTO DI DIO… MA L’UNICA PROVA DA SUPERARE ERA SOLO INCONTRARE IL PADRE, E ACCOGLIERE IL BIMBETTO, NATURALMENTE!

KADMA32: E BEH, MI SEMBRA LOGICO! BILLIE è SEMPRE BILLIE! ANCHE DA FANTASMA è UN MITO!!!!! VEDI CHE TI HO ACCONTENTATO??

IL PROSSIMO CAPITOLO è IL Più IMPORTANTE, E QUINDI NIENTE ANTICIPAZIONI! ASPETTATE MIE NOTIZIE!!

 

SHUN

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Concerto... Con sorpresa!! ***


CAPITOLO 4

CONCERTO … CON SORPRESA!

BERKLEY STADIUM, ORE 15.35

E il gran giorno era arrivato: il Barkley Stadium era gremito di fans, in attesa dell’inizio del tanto atteso spettacolo. Nel backstage, nel salottino comune, dove tante volte Mike e Billie si erano scherzosamente accapigliati prima di un concerto, Trè, il batterista, sta aspettando uno degli ospiti della band, l’ultimo: “CHESTER BENNINGTON! Sei pronto? Stanno aspettando solo noi!” urlò il biondino, in direzione del piccolo bagno. Dall’interno, una voce saccente gli scagliò una serie di epiteti non proprio ortodossi, poi un bel giovane di circa 30 anni uscì dalla porta: “Era ora! Pensavo ci fossi caduto …” ridacchiò ironicamente il suo biondo compagno, dandogli una pacca sulla schiena; “molto divertente …” rispose ironico il vocalist dei Linkin Park, prendendolo per un braccio e trascinandoselo dietro fino sul palco, dove erano attesi da tutti gli altri, ovvero i Green Day, i Linkin Park e anche da Robbie Williams. “Eccoci, scusate il ritardo, ma il “piccolo” Chester non riusciva a trattenersi …” spiegò, non tralasciando neppure i particolari più intimi, il batterista, attirando su di sé l’ira dell’amico: “Tappati quel forno! Aveva ragione Billie, le cazzate ti escono di bocca non appena la apri!” gli urlò il vocalist, rosso come un peperone; “Su, non litigate! Non è il momento, la fuori ci sono milioni di fan che ci stanno aspettando, muoviamoci!” li bloccò Robbie, spingendoli sul palco con la forza. Il gruppo si sparse un po’ per tutto il palco, secondo accordi precedentemente presi, e Mike, raccattato il microfono, prese la parola: “Questo concerto è dedicato al nostro amico Billie, tuttora in coma dopo un incidente stradale. Noi, lo abbiamo organizzato come dimostrazione del nostro immenso affetto per il nostro amico, e vorremmo cominciare con una canzone davvero importante, una canzone che avevamo preparato per le vittime del terribile Uragano Katrina di New Orleans assieme agli U2, oggi purtroppo non presenti, THE SAINTS ARE COMING!” urlò, dando il via alle danze; davanti a loro, centinaia di cameraman provenienti da tutto il mondo stavano filmando l’evento, e lo stavano trasmettendo in mondovisione, e anche via radio. E fu proprio tramite radio che la voce, la musica, giunse fino all’ospedale, fino alle orecchie e alla mente di Billie.

 

 

 

DUBLINO, ORE 15.36

In quel momento, in una villa vicino Dublino, in Irlanda, uno sparuto gruppo di amici sta guardando, ammutolito, lo schermo, con le lacrime agli occhi: quanto avevano sofferto per quel terribile disastro, e quanto amore avevano riversato nella canzone che i loro amici stavano eseguendo in quel momento … Senza di loro, ovviamente. E tutto per quella mezzacalzetta del loro manager che aveva preteso che restassero a casa.  “Ora basta, non ce la faccio più a restare qui mentre Billie è in ospedale, più morto che vivo, non lo accetto! Mike e Trè contavano su di noi per rendere questo concerto indimenticabile, e noi li abbiamo delusi!” urlò The Edge, scagliando una pantofola in corridoio, e fissando lo schermo al plasma da dove si vedeva il volto di Mike, scavato e pallido, riacquistare nuova luce mentre cantava. A quel punto, Bono, il leader indiscusso della band, si alzò dalla poltrona e, con una calma terrificante, si avvicinò all’amico, lo superò e si diresse al telefono; qui, compose un numero, attese, poi disse, con malcelata rabbia, in modo che anche dal salotto si udisse la sua voce: “ carissimo Charles O’Connors, noi PARTIAMO, con o senza il tuo permesso, per Berkley, e ti conviene preparare SUBITO l’aereo, altrimenti considera che le torture che infliggeva l’Inquisizione spagnola sarebbero carezze al confronto di quello che ti farò, mi sono spiegato?”, dopodiché ritornò in salotto, dove scoppiò a ridere, e disse: “su gente, muoviamoci! Billie ci sta aspettando!”, sorridendo, e correndo su per le scale verso le camere, per recuperare i loro effetti personali.

E con un ultimo giro di percussioni, anche The Saints era finita, ma erano solo all’inizio: la canzone seguente era una delle più sentite da tutti loro, anzi era stato il loro video più divertente e pazzo, a detta di molti: “When arrive the summer, we go in … HOLIDAY!” urlò il bassista, conduttore indiscusso dell’evento, accompagnando le sue parole con un giro di basso, dando il via a Trè, che aspettava solo un suo segnale; questa volta, tutti si esibirono in una pazza parodia del video, facendo entrare perfino una macchina vera (EHI! NON E’ GIUSTO! LORO SI DIVERTONO COME MATTI SENZA DI ME, IL CASINARO SUPREMO!!! PERCHE’ NON MI SVEGLIO?? ndBillie) (MI DISPIACE, PER IL MOMENTO TU SEI SPETTATORE PASSIVO, MA VEDRAI CHE PRESTO GIUNGERA’ IL TUO MOMENTO! ABBI PAZIENZA, MUAHAHAHAHAHA! ndAutrice) (MA CHI E’ QUESTA PAZZA?? UN’EVASA DAL MANICOMIO CRIMINALE? NdBJ) (IRRIVERENTE! COME OSI?? ndMe che brandisce una frusta) (AIUTOOOOOO!!!!! NdBJ che scappa, inseguito da me, dagli Spectre di Hades, gentilmente prestati dal Signore degli Inferi, e da Hades, Athena, Poseidon e dai Saint di Athena al completo): erano davvero impazziti del tutto … . “Gente, ho paura che stiamo  degenerando in modo irreversibile …” pensò, argutamente, Jason, che si era appollaiato sul cofano dietro Robbie, che si divincolava e urlava come un pazzo preda di risa compulsive, cosa che era ormai comune a tutti loro. Dopo circa quattro minuti di pazzie, i fans ma soprattutto LE fans erano in visibilio, si decise di continuare cambiando un po’ stile: “Ok, grazie mille, siete fantastici, vi amiamo tutti! E ora, ci sarà un piccolo “cambio della guardia”, con Chester e Trè che ci delizieranno, spero per loro, con due delle nostre canzoni più trasgressive. Signori, diamo il benvenuto a GIVE ME NOVOCAINE e a JESUS OF SUBURBIA!”, e i due allegroni si scagliarono in primo piano, e si sbizzarrirono in scherzi, facce, espressioni buffe, e quant’altro, facendo sganasciare tutti dalle risate, anche i loro amici e compagni. Erano quasi passate due ore e mezzo dall’inizio del concerto, e i ragazzi stavano dando il peggio di sé, in senso buono, durante un breve intermezzo tra una parte e l’altra; stavano per rimettersi a cantare, pervasi da una nuova energia, quando una voce li interruppe: “buon pomeriggio a voi! Scusate se abbiamo tardato, ma un certo mollusco vivente non voleva farci venire!”. Penso abbiate già capito chi fosse il proprietario della voce, perché, dal backstage, uscirono, correndo e saltellando, gli U2, battendo il cinque con i presenti: “Ehi! Ce l’avete fatta!” gli sussurrò Chester, sorridendo, “Beh, mi sembra logico, non saremmo mancati per nulla al mondo!” gli rispose, di rimando, Bono, esibendo una dentatura quasi perfetta, da predatore. Tutti, si voltarono verso la folla: “Bene, con questo nuovo arrivo, grazie Bono, possiamo dare inizio alla seconda parte del concerto con … DON’T WANNA BE AN AMERICAN IDIOT!!” urlarono in coro, cominciando a correre, vedi Mike, ovunque, e a cantare come se fossero invasati per un quarto d’ora buono, e sarebbero anche andati avanti per molto altre tempo ma improvvisamente dal soffitto precipitò una grande quantità d’acqua, “gentilmente offerta da James e da tutti i manager per raffreddare i bollenti spiriti, chiaro?”, che inzuppò tutti e tutto. “Ok, capito l’antifona, ci calmiamo …” Ricompostisi, i ragazzi capirono che era il momento: “E ora, siamo arrivati al punto più importante del nostro concerto, con la canzone che Billie ama di più, quella che ci ha guidato in questi anni; in memoria di Andy Armstrong, ecco….” Rullo di percussioni…. “WAKE ME UP WHEN SEPTEMBER ENDS!”  e un’ovazione spaventosa si scatenò in modo imprevedibile, mentre tutti, nessuno escluso, si strinsero attorno al bassista, il quale aveva cominciato a declamare le prime strofe, accompagnato dalla chitarra di Jason, e dalle migliaia di persone che ondeggiavano davanti a lui.

BERKLEY MEDICAL CENTRE, ORE 17.12

Una musica dolce penetrava attraverso i meandri del cervello di Billie, una musica che faceva riesumare una montagna di ricordi, una musica davvero leggera, magica. A poco a poco, nella mente di Billie, qualcosa si risvegliò, e il ragazzo, in modo impercettibile, mosse una mano, e aprì gli occhi, sorridendo: “sono tornato … Ma cos’è questa melodia, da dove viene …” si domandava; poi capì, veniva dal vicino stadio, era WAKE! Di botto si alzò dal letto, si rivestì, e corse fuori, avendo cura di chiudere la porta. Passando davanti a un’altra porta aperta, si ricordò di Charlie, il suo compagno di ritorno! Infilò la testa nella stanza accanto alla sua, e il pacifico sorriso del suo piccolo nuovo amico, già sveglio anche lui, lo accolse: “Ehi Billie! Mi stavo chiedendo dove fossi finito … Già in piedi? Scommetto che stai andando allo stadio, non è così?” gli domandò, mentre si alzava a sua volta, “Si, ma tu come fai a saperlo?” domandò, “Semplice, allo stadio c’è un concerto per te, a cui partecipano tutti i tuoi amici, mi sembra ovvio! Vengo con te, posso?” spiegò, implorante, scendendo da letto con un balzo, ma non era neppure necessario chiederlo perché Billie, non appena il bimbetto fu pronto, lo prese in braccio e insieme corsero fuori, al dolce sole estivo della California, senza essere visti, per fortuna. “Bene, e ora, allo Stadio! Faccio strada io!” insisté il piccolo Charlie, tirandosi dietro il cantante che si stava concentrando per affrontare questa nuova avventura. Giunti davanti al grande edificio, da cui si percepiva distintamente la voce di Mike, Bono, e anche di Robbie, impegnati con Minority, il cantante non seppe trattenere le lacrime, e corse sul retro, dove la porta era, stranamente aperta: “questa porta non è mai chiusa, lo so perché da bambino, ma ancora adesso, ogni tanto mi diverto a entrare e fare il matto!” spiegò, ridacchiando al pensiero delle sue mille marachelle, “allora che stiamo aspettando? Entriamo!” lo interruppe Charlie, fiondandosi all’interno, seguito a ruota dall’amico. L’interno era avvolto dall’oscurità, ma la musica era forte e chiara, e li seppe guidare magistralmente attraverso tutti i vari locali, docce, spogliatoi, biglietterie, fino ad arrivare all’entrata del back stage; una volta lì, però, il vocalist fu preso da una crisi di panico: “e se non mi volessero tra i piedi? In fondo questo è il loro concerto …” proferì, in un sussurro appena udibile. Per tutta risposta, il giovinetto gli prese la mano, e lo confortò: “ci sono io, no? Vedrai, tutto andrà alla grande!” e fecero per muovere verso il palco quando una voce minacciosa li bloccò: “Cosa pensavate di fare, eh? Uscite subito di qui, oppure chiamo la security, mi sono spiegato?” sbraitò l’uomo, alquanto irritato; lo sguardo di Billie saettò verso il suo protetto, visibilmente impaurito: “Adesso me la sbrigo io, non preoccuparti …”, sussurrò, poi, si voltarono, e furono investiti da un raggio di luce, che li accecò per qualche istante. Quando riguadagnarono la capacità di vedere, Billie quasi stramazzò a terra dallo stupore perché i suoi occhi incrociarono quelli del suo amico James, amico e manager super sadico, la cui fama aveva raggiunto picchi altissimi di celebrità nell’ambiente: “Uff, ci hai fatto prendere un colpo! Non preoccuparti Charlie, questo è James, il mio manager, non farebbe del male neppure ad una mosca, te lo assicuro!” ridacchiò il trentenne, giocando col fuoco, mentre James stava per scoppiare in lacrime; a un certo punto, James quasi gli saltò addosso, ululando come un lupo: “Ma come … E chi è questo piccoletto? Adie lo sa che sei qui? E perché non ci avete avvertito che ti eri svegliato?” lo sommerse di domande, ma il ragazzo lo fermò: “Ascolta, questo non è il momento, ne parliamo dopo! Dammi due microfoni, l’eye liner, una cravatta rossa per il mio piccolo collega, e metti su WAKE, per favore, è importante, d’accordo? Ah, stacca anche le casse, le chitarre, tutto, e lascia aperto solo l’amplificatore.”, poi si voltò verso il bambino, sorridente: “Te la senti di cantare con me? Il mio figlio più grande lo ha fatto durante un concerto a NY, vuoi emularlo?” gli domandò, con un aria cospiratoria, e la risposta del piccolo non poté che essere positiva. In quel momento giunse James: “ecco quello che mi hai chiesto; anche le attrezzature sono a posto, come mi hai ordinato … Andate, e prega che Adrienne non se la prenda con me, altrimenti faccio una brutta fine!” disse, visibilmente felice per come stavano andando le cose; “bene, sei pronto? E allora … AZIONE!”. Esattamente in quell’istante, la musica cessò, e tutto cadde nel silenzio più profondo; allora James trasmise, tramite cd, la canzone richiesta ma, questa volta, completa di cantante originale! Mentre la musica si diffondeva a macchia d’olio ovunque, il ragazzo e il bimbo, coi volti splendenti di gioia, riaccesero le luci, opportunamente spente, e incominciarono a cantare, entrando lentamente in scena, e a ogni passo che faceva, la folla ammutoliva sempre più, e sbarrava gli occhi, mentre facevano segno di riattaccare gli apparecchi. Quando arrivò il momento delle percussioni, essendo i batteristi troppo lessi per poter fare il loro lavoro, fu Charlie che, lesto come una lepre, si issò sul seggiolino di Trè, e si prodigò ad accompagnare il canto del suo nuovo compagno di giochi; non appena la canzone terminò, ci fu un silenzio gravido di attesa, poi ci fu uno scoppio di urla, una vera e propria STANDING OVATION, mentre tutti i ragazzi sul palco si riversarono come una muraglia umana sul povero punkettaro, le cui gambe non ressero a tutto quel peso e all’emozione, e cedettero di botto, lasciandosi sommergere dagli amici. Quando tutti si rialzarono, il ragazzo richiamò Charlie e parlò ai fans, ringraziandoli: “Grazie del vostro affetto, VI ADOROOOOOO!!!”, dopodiché, sempre seguito dal fedele neo punkettaro, raggiunse gli amici e disse: “facciamo vedere a tutti di che pasta siamo fatti!”.

BENE! GRAZIE PER I COMMENTI, MI SONO COMMOSSA.. (ANCHE IO, NON PENSAVO CHE FARE IL FANTASMA FOSSE COSì REMUNERATIVO ndBillie) (NON CI PROVARE! TU SERVI SULLA TERRA, TRA I VIVI! CAPITO?? ndMe) (SEI CRUDELE… ndBillie). BEH, NON PENSAVO CHE QUESTA STORIA AVESSE COSì SEGUITO, MI AVETE STUPITO! IL MINIMO CHE POSSO FARE è RINGRAZIARVIO UNO PER UNO, EH EH!!!

KADMA32: CHE FORTUNA!!!!! IO AMO LA GRECIA (AMO SOPRATTUTTO SAINT SEIYA, IH IH IH!!) MA SONO CONTENTA CHE LE SCENE TRA BILLIE ED ANDY TI SIANO PIACIUTE, E ANCHE CHARLIE VEDO CHE HA RISCOSSO UN NOTEVOLE SUCCESSO! ECCOTI ACCONTENTATA PER IL CAP 5!!

REBEL GIRL: THANKS A LOT!!! ^______^!! BILLIE VERO PER CASA FA LA SUA FIGURA, MA è IL PENSIERO CHE CONTA, NON CRUCCIARTI! COMUNQUE, PER RISPONDERE ALLE TUE DOMANDE, BILLIE è ORMAI TORNATO UN ESSERE CORPOREO, QUINDI è TORNATO TRA I VIVI! BILLIE è SEMPRE BILLIE, ED è SEMPRE IL NOSTRO PAZZO E PAZZO CANTANTE, NO??

GIULIA.L: CIAO POLIPETTA!!! SONO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTA LA MIA STORIELLA!! BEH, CHARLIE è UN NOME COME UN ALTRO, NO???

PURTROPPO SIAMO QUASI GIUNTI ALLA FINE, MA SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO COME GLI ALTRI! IL PROSSIMO DOVREBBE ESSERE L’ULTIMO, QUINDI … PREPARATEVI!! GREEN DAY FOREVER!!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** IL CONCERTO CONTINUA!! ***


CAPITOLO 5

IL CONCERTO CONTINUA….

Con studiata tranquillità, ravvivandosi follemente i capelli, Billie si portò fino al centro del palco, con l’adrenalina che scorreva a fiumi nel suo corpo, avvolto da un’emozione talmente intensa da essere fin palpabile, nel silenzio gravido di attesa che si era creato dopo la sua improvvisa entrata in scena e, dopo un sospiro profondo, col volto illuminato da un grande sorriso di gioia, di soddisfazione, emozionato, esclamò, con voce tremula, ma chiara: “Grazie infinite per il vostro sostegno, adorati fans!! Sono contento di stare ancora su questa terra così gioiosa e allegra. Il mio cuore batte forte per l’emozione, ma ora non è il momento dei sentimentalismi: dopo tutto questo periodo di inattività, ho bisogno di scatenarmi, come non mai!!!!” urlò nel microfono, scattando come una molla per tutto il palco, impartendo velocemente ordini in giro, saltellando in giro: “la pacchia è finita! Il Gran Capo ordina, e noi dobbiamo eseguire…” affermò con un sospirone Trè, per mascherare la sua gioia nel riavere di nuovo l’amico allegro come un tempo, mentre Dave (David Evans ndMe) e tutti gli altri chitarristi, al segnale di Paul e Chester, ritti in piedi accanto a tutti gli altri vocalist, mano sul cuore, intonavano l’inno della loro nazione, gli Stati Uniti; subito, come una sola massa umana, l’intero stuolo di fans si rizzò in piedi e urlò a squarciagola, come mai aveva fatto, il loro inno, uniti come un unico cuore che batteva, computando chiaramente ogni, singola parola. Alla fine di questo commovente slancio di patriottismo, dopo un breve momento di consultazione, incitati oltretutto dall’enorme numero di fans, i nostri eroi si decisero a proseguire.

Intanto, nel backstage, James assisteva, commosso, all’esibizione del suo migliore amico, felice per il suo ritorno, imprecando però tra sé e sé, ridacchiando sommessamente, tant’è che Lucas, il manager di Robbie, nonché suo amico d’infanzia, ritenne opportuno allontanarsi un po’, temendo fosse impazzito del tutto: “Maledizione a te, BIllie! Guarda in che guaio mi hai cacciato! Se la tua cara mogliettina scopre cosa hai combinato, prima uccide te, poi però si accanirà sicuramente su di me perché ti ho aiutato!”. Il manager era preoccupato, e camminava su e giù per il corridoio come un’anima in pena, tormentandosi le mani, per evitare di serrarle, in seguito, “attorno al collo di un pazzo scatenato!”.

In quel momento, il pubblico esplose in grida di giubilo, così forti da far sussultare l’intero stadio, e da attirare fuori il povero James, pallido come un cadavere; ciò che vide lo fece scoppiare a ridere: i suoi ragazzi, i Green Day, si erano gettati tra la folla, divertendosi come dei pazzi! Chester e Robbie si erano asserragliati dietro le batterie e bersagliavano i compagni con gavettoni pieni d’acqua, tenuti da parte “per le occasioni speciali!” aveva annunciato solennemente il biondino, che si accaniva con particolare foga su Dave, Paul e Mike (Shinoda, per amor di precisione… ndAutricepazza), mentre il “caro” Robbie, in combutta con Jason e Joe, cercavano di buttare giu dal palco Rob e Trè, risalito per ripescare le sue adorate bacchette; insomma, il palco era nel caos più totale, e i fans erano in deliquio!! In quel momento, Billie si erse in tutta la sua maestosità sul palco, si rassettò la cravatta con aria solenne e urlò: “vogliamo fare un po’ più di casino, perdiana?? Adesso vi mostro io cosa vuol dire fare veramente caos!” e si lanciò tra la folla scagliando gavettoni a destra e a manca, come una macchinetta per le palle da tennis! “ecco, ci mancava solo Billie… non c’era già abbastanza casino lì in mezzo?? Ecco che arrivano i guai, e guai grossi, soprattutto per un certo irlandesino di mia conoscenza!” mormorò, assistendo all’arrivo, improvviso peraltro, di…. “CHARLES O’ CONNEL! Cosa ci fai qui?? Paul mi ha detto che hai fatto di tutto per non farli venire, perché?” gli urlò James, iracondo: sapeva cosa significavano Paul e i suoi colleghi per Billie, e allora perché aveva fatto tutto quello??

In quel momento, un urlo penetrante, e un boato assordante risuonarono nello stadio.

SALVE!! ECCOMI RITORNATA!! CHIEDO UMILMENTE PERDONO, MA HO DECISO DI SPEZZETTARE QUESTI ULTIMI CAPITOLI, IN MODO DA CENTELLINARE LE SORPRESE, UNA ALLA VOLTA, COSì ANCHE LA MIA VOGLIA DI SUSPENSE è APPAGATA (NO, NON CREDETEGLI! È SOLO CHE HA UN BLOCCO DELLO SCRITTORE E NON LO VUOLE AMMETTERE!! NdBJ) (BILLIE! Giù LE MANI DALLA TASTIERA!! NON è VERO!!! HADES, ME LA DAI UNA MANO??? *^*NdMe) (VA BENE! DOBBIAMO FARE COME NEL CAPITOLO PRECEDENTE? NdHades) (FATE COME VOLETE, BASTA CHE LA PUNIZIONE SIA ADEGUATA NdMe) (AIUTOOOOOOOO!!!!!!NdBJ)

UFF, CHE IMPERTINENTE! VABBè, MA TORNIAMO A NOI! GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! IL VOSTRO SOSTEGNO MI COMMUOVE!!! IL MINIMO CHE POSSO FARE è RINGRAZIARVI, NO??

rebel girl: CIAO REBBY! VEDO CHE HAI APPREZZATO LA MIA STORIA!! NON PREOCCUPARTI, HO DECISO DI SPEZZETTARE I CAPITOLI APPOSTA PER RENDERE MENO DOLOROSO IL DISTACCO!!!

KADMA32: EHI, KADDY! COME VA?? ANCHE BILLIE è CONTENTO DI LEGGERE LA TUA RECENSIONE, E ANCHE LUI SI è COMMOSSO…. TE LO SALUTO???

E CON QUESTO, PER OGGI, HO FINITO!!!

A PRESTO!!

SHUN^^

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** EPILOGO ***


IL COMA RIVELATORE

EPILOGO

I manager dei ragazzi misero fuori la testa dal backstage e videro tutti i loro ragazzi a bordo della decappottabile bianca che avevano usato per l’esibizione di Holiday, ridanciani e schiamazzanti, più o meno pigiati nella vettura. James vide chiaramente il bambino in braccio a Trè e tremò: “Quel piccolo rischia di finire male a contatto con quei pazzi dei miei ragazzi.” affermò, facendo per fermarli, ma Lucas lo trattenne per un braccio, “Fermo, lasciali stare, non vedi come si divertono? Ormai devono aver finito, prevedo che faranno un uscita spettacolare.” asserì l’amico, guardando con curiosità i giovani.

Bille, al posto di guida, si alzò in piedi sul sedile, in mano teneva il microfono: “GRAZIE A TUTTI, GRAZIE DI CUORE!!! CI VEDIAMO IN GIRO!!!” urlò il californiano, le sue parole furono coperte da urla e schiamazzi di gioia dei fans; con un sorrisetto, si voltò verso Mike, seduto con Chester accanto a lui, “Let’s GO!” urlò,  inserì la marcia e mise in moto.

Con stridore, la macchina prese subito velocità e imboccò una stretta rampa, sicuramente usata per far entrare la vettura nello stadio; “TRÈ!! Il telecomando!!” esclamò Dave, appiccicato contro la schiena di Bono; il batterista ghignò e trasse di tasca una lucente pulsantiera e pigiò un tasto rosso.

Un cancello in metallo si aprì e loro, tra risate e urla, uscirono dallo stadio, salutati da una folla festante, incontro al sole al tramonto.

“Ecco, ora potrai preoccuparti.” disse Lucas sorridendo, battendo cordialmente una mano sulla spalla di un allibito James.

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

6 MESI DOPO

“EHI, ADDIE TESORO!! Dove sono i piatti!!?!??”

La voce allegra di Billie risuonò per casa, scatenando risa e ilarità tra i membri dei Green: “Ehi, amico, li abbiamo noi i piatti!” urlò Mike dalla sala da pranzo, “Già!! Addie ce li ha dati e ci ha fatto promettere di non darteli per nessuna ragione!! Non dopo che ne hai rotto metà servizio durante la festa del Ringraziamento!E poi, è uscita con James, dovevano andare a prendere una persona, non so chi.” esclamò Trè, piazzato davanti al tavolo imbandito di leccornie, in posizione di difesa; Bille entrò in sala come una furia, seguito da Joey e Jakob, che se la ridevano alla grande. Con un ruggito, Bille si gettò su Mike e ingaggiò con lui una lotta all’ultimo sangue di solletico sul tappeto, mentre i due bambini furono raggiunti da Estelle, Ramona e Frankito, mentre il piccolo Brix seguiva la sorella gattonando in tuta. I bambini si sedettero sul divano, subito raggiunti da Trè: “Godiamoci lo spettacolo!” esclamò il batterista, appolaiandosi sul bracciolo del divano accanto a Jakob.

La lotta accanita fu interrotta dal campanello.

I due si fermarono, mettendosi subito in piedi e rassettandosi: “Sono arrivati!!” esclamò Joey, scendendo dal divano e correndo alla porta, seguito dalla cricca di bambini; i piccoli si assieparono davanti alla porta, Estelle cercava di tenere fermo il fratellino aiutata da Ramona.

Mike, fattosi strada tra i bimbi con Billie, riuscì ad aprire la porta: James, Addie e un coetaneo dei figli erano sulla soglia.

Il viso del cantante si aprì in un grande sorriso: “ECCOTI QUI CHARLIE!! BENVENUTO!!” esclamò lui, “Ecco, loro sono Joey e Jakob, i miei figlioletti! Su, salutate!” affermò il cantante, spingendoli in avanti.

I due non se lo fecero ripetere, avevano tanto sentito parlare di quel ragazzino dal papà ed erano ansisio di conoscerlo: “Forza, vien a giocare con noi!” propose Estelle, poggiando Brix a terra, subito recuperato da Joey.

Il gruppo di bambini sparì di sopra, ridendo.

Si, senza dubbio sarebbe stato un buon Natale.

 

EHILÀ!!!

CUCU!!

E indovinate chi tornò??

Ma si! Dopo due (!!) anni di silenzio, sono di nuovo qui!!

E finalmente la fic è finita!!! Uff, ci ho messo due anni, mi vergogno di me…

Beh, che dire di più, GRAZIE ALLA MITICA ANI!!!

Uff, mi mancava questa fic!!

 

UN BACIONE

SHUN

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=117534