Il
Coma Rivelatore
Capitolo
1
La musica continuava a suonare beffarda, dalla
radio, rimasta accesa, come se volesse vendicarsi. Il boato era stato
assordante; il ragazzo dai capelli sbarazzini, disteso sull’asfalto era coperto
di sangue. L’oscurità fitta non aiutava certo i soccorsi
, che pure stavano giungendo in gran numero; le
autoambulanze accorse all’istante sul posto riflettevano una spettrale luce blu
elettrica. Il giovane non sentiva alcun dolore… Eppure l’impatto era stato
molto violento… “Pensavo che morire fosse più doloroso…” sussurrò, prima di
cadere in un oblio profondo, e privo di sogni.
BERKLEY, CASA ARMSTRONG. ORE 2.35
Un telefono squillava insistentemente, a vuoto, nella grande e tranquilla casa del frontman
dei Green Day, William Joseph Armstrong (IO SONO BILLIE JOE!!! NdBJ) (Zitto! Tu
non devi farti neppure vedere, per il momento… Capito?! NdA): l’abitazione era
vuota. Adrienne Nasser Armstrong, sua moglie, era partita coi figli e in casa,
mancando William, fuori Berkley per lavoro, non c’era nessuno. Il telefono
smise di suonare.
BERKLEY, CASA Pritchard. ORE 3.05
“Pronto…”, un assonnato Mike Dirnt, bassista dei
Green Day, svegliato dall’insistente suono del telefono, rispose
all’apparecchio, maledicendo chiunque si trovasse all’altro capo della linea:
“Pronto, parlo con Micheal Ryan Pritchard?” chiese una gelida, e sconosciuta
voce. Mike si alzò di scatto da letto, e rispose: “Si, sono io, chi parla?”. Ci
furono alcuni momenti di silenzio, poi la voce misteriosa riprese a parlare: “
Sono John Tower, agente della stradale in forze al comando di Berkley.” Si
presentò lo sconosciuto; adesso Mike era piuttosto ansioso: “Si, mi dica…”
disse, cercando di mantenere un tono tranquillo, senza molto successo, in
verità. “Stanotte, circa tre quarti d’ora fa, sulla Californian, c’è stato un
terribile incidente, dove è rimasto coinvolto….”, si udì un fruscio di fogli,
mentre il cuore del bassista andava a mille, “ William Joseph Armstrong, meglio
noto come Billie Joe, di professione musicista. Dalle informazioni raccolte, ci
risulta che siete molto amici.” Rispose, laconico, freddo, l’agente di polizia.
La notizia giunse come un pugno nello stomaco per Mike, inaspettata e crudele:
“cosa?! E come sta?!”, “non lo so, è stato portato d’urgenza al Berkley Medical
Centre , ed è richiesta la presenza dei familiari, quella sua e del signor…”,
altro rumore di fogli, “ Frank Edwin
Wright III.”. Il bassista era scioccato, e riuscì solo a rispondere con un
flebile “grazie, arriveremo presto…”, prima di cadere sul letto, piangendo
disperatamente.
Salve a tutti! Spero di non avermi
traumatizzato troppo con questo primo capitolo, ma era una storia che mi
intrigava parecchio: mi è venuta in mente durante le ultime vacanze di Natale,
mentre ero al Perè Lachaise di Parigi, perché c’erano due ragazze che cantavano
a squarciagola American Idiot…
Aspetto commenti, ma anche critiche!
BACI
SHUN DI ANDROMEDA