Fotografia d'amore

di 4lb1c0cc4 Herondale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** capitolo 38 ***
Capitolo 39: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


                                   
                      


Capitolo 1:

Mentre tutta la città dormiva profondamente c’era una giovane donna che non riusciva a chiudere occhio. Era agitata ed elettrizzata per il suo primo vero servizio fotografico, che le era stato affidato e che si sarebbe tenuto l’indomani. La sua agitazione però non faceva dormire neppure il suo compagno.
Erano già le due del mattino e Isabella con il suo scalciare e rigirarsi nelle coperte non faceva dormire James, che esasperato le aveva detto << Isa ti prego ora dormiamo non ce la faccio più, tra qualche ora ci dobbiamo alzare. Non credo che faresti una bella figura se ti addormenti durante il servizio. Per di più domani devo essere in forze per affrontare quelle pesti. Quindi ti prego! >>James era un professore delle medie e sapeva trattare con i ragazzi e i loro “capricci”, però spesso trattava anche Isabella come se fosse una sua allieva.
Molte volte Isabella glielo aveva fotto notare con una vena di  disappunto nella voce, lui non lo faceva di proposito ma questo suo modo di trattarla non riusciva a sopportarlo perché le faceva ricordare la loro differenza d’età. Infatti tra loro correvano dieci anni di differenza. Si erano incontrati all’università lei era una matricola e lui l’assistente del professore. Con il tempo però i loro sogni e le loro ambizioni erano cambiate così James aveva lasciato il suo posto d’assistente per diventare professore in una scuola media inferiore, mentre Isabella aveva interrotto gli studi per dedicarsi alla sua grande passione :la fotografia.
La prima volta che si erano incontrati non era scattata la scintilla, ma erano entrati in sintonia. Spesso Isabella si recava da lui per chiedergli alcuni consigli per un esame o semplicemente per avere un amico con cui parlare.
Le ragazze del corso erano gelose di lei e pensavano che tra lei e il giovane assistente ci fosse del tenero. Ovviamente all’epoca non era così, anzi Isabella era appena uscita da una storia chele aveva lasciato l’amaro in bocca. Quindi per quanto si spettegolasse su di lei non dava peso a quelle parole. Certo James era sempre stato un bell’uomo capelli biondo cenere, alto , dal fisico asciutto e non troppo muscoloso. Aveva anche l’abitudine di portare un po’ di barbetta incolta, che gli donava un’aria sensuale e sexy e per niente trasandata. Ma lei aveva chiuso con l’amore e con gli uomini.
Un giorno con la caparbietà,che la contraddistingueva, dopo l’ennesima litigata con i genitori, che l’avevano costretta a seguire una strada che non amava affatto, si era recata da James per renderlo partecipe della sua decisione:lasciare l’università per dedicarsi alla fotografia.
James dapprima aveva riso, pensando a uno scherzo, ma poi vedendola sua espressione seria e decisa aveva cercato di convincerla a desistere. Razionalmente le aveva fatto notare tutti gli aspetti negativi della sua scelta.
Ma Isabella non si era fatta abbindolare e aveva ribattuto semplicemente “Voglio fare quello che più mi piace. Non voglio invecchiare odiando il mio lavoro e rimpiangendo le mie scelte”. Quelle parole avevano dato da pensare a James, che contagiato dalla voglia di vivere e dalla gioia di Isabella aveva seguito anche lui il suo sogno. Certo James non era mai stato tipo da prendere una iniziativa senza pensare prima ma alle conseguenze, ma quella volta aveva agito d’impulso ed era andata bene.
Pian piano l’amicizia che c’era tra loro si era trasformata in qualcosa di più profondo, che Isabella non considerava ancora amore. Avevano preso a frequentarsi fino a diventare una coppia.
Quella stessa sera, dopo cinque anni dal loro primo incontro, Isabella si era presentata alla porta dell’appartamento di James con dei pasticcini e una bottiglia di spumante, per festeggiare il suo primo servizio fotografico.
Il festeggiamento però non si era spinto un po’ più in là, con il disappunto di James, erano già un paio d’anni che stavano insieme ma Isa,come era solito chiamarla, non ne voleva sapere di avere un rapporto più “profondo”.James dal canto suo non insisteva e rispettava i suoi tempi, soprattutto perche Isa era vergine.
<< Hai ragione, ma non sto più nella pelle. Capisci finalmente il mio sogno si avvera >>. Per Isabella sembrava impossibile, aveva lavorato come fotografa occasionale nei matrimoni e nelle varie cerimonie, ma ora una delle più importanti  agenzie  fotografiche la voleva con se.
Alla fine la stanchezza aveva preso il sopravvento e Isa si era addormentata tra le braccia di James.
Tenerla stretta tra le sue braccia stesi in un letto di certo non aiutava l’autocontrollo di James, che per quella sera aveva già fatto gli straordinari. Vederla dormire tra le sue braccia era uno spettacolo meraviglioso. Il suo viso era coperto da qualche ciocca castana dei suoi capelli, che portava spesso lunghi. Quando dormiva assumeva un’espressione angelica, le labbra piccole ma carnose erano leggermente socchiuse e James non resistette all’impulso di baciarla. Poco dopo pensava che Isa si sarebbe subito svegliata aprendo i suoi occhioni color cioccolato, ma non fu così.
“Deve essere veramente stanca” pensava James. Poi dopo uno sbadiglio seguiva anche lui la dolce Isabella nel mondo dei sogni.

Quando Isabella aveva riaperto gli occhi si era trovata da sola nell’enorme letto matrimoniale. Dopo aver dato un’occhiata in giro per la stanza alla ricerca di James, che ovviamente non aveva trovato, il suo sguardo si era posato sulla sveglia posta sul comodino, che segnava che mancavano dieci minuti alle otto.
Si era subito alzata di scatto dal letto facendo cadere le lenzuola per terra. In cucina aveva trovato la solazione pronta sul tavolo e un biglietto da parte di James in cui si scusava di essere corso via così in fretta ma doveva stare in aula prima del suono della campanella e dell’arrivo degli studenti. Poi le spiegava che non l’aveva svegliata perché dormiva così bene, che sarebbe stato un peccato interrompere il suo sonno e inoltre aveva bisogno di dormire visto che quella notte non aveva chiuso occhio.
In realtà James aveva sperato che non facesse in tempo per il suo lavoro, non poteva sopportare l’idea della sua ragazza circondata da star famose. Era geloso e aveva paura che qualcuno gliela portasse via, non perché non si fidava di Isa ma sapeva che il loro rapporto non era così saldo come sperava.
Isabella dopo aver fatto colazione corse a casa alla ricerca degli abiti giusti da indossare. Una domanda però fece capolino tra i suoi pensieri: qual’era l’abito giusto?
La sua inesperienza si era dimostrata ancor prima di iniziare. Isabella però non si perse d’animo e anche se non sapeva qual’era l’abito adatto per l’occasione sapeva qual’era quello adatto a lei. Così mise un paio di jeans meri e una camicia a mezze maniche bianca, non faceva molto caldo visto che era già ottobre ma su un set fotografico si moriva dal caldo per via delle luci, un golfino di filo,rigorosamente bianco. Per comodità aveva legato i suoi capelli in una coda alta.
Dopo aver indossato un paio di scarpe da ginnastica , aveva preso la tracolla bianca grande e l’aveva riempita con il portafogli, chiavi di casa e della macchina, cellulare e con la sua macchina fotografica. Era certa che non le sarebbe servita, ma la portava più per scaramanzia che per altro; era infatti la sua prima macchina fotografica professionale che si era comprata spendendo una fortuna anzi secondo James era stata una spesa inutile e avventata, ma lei non era della stessa opinione.
L’appuntamento allo studio fotografico era stato fissato per le dieci, Isabella era arrivata con mezz’ora d’anticipo, evento più unico che raro. Infatti tra i suoi amici era conosciuta e temuta per i suoi spaventosi ritardi. Era capitato più di una volta che lei fosse arrivata dopo un’ora al luogo di un appuntamento con i suoi amici.
Le prime volte si erano arrabbiati parecchio,ma alla fine ci avevano fatto l’abitudine e avevano trovato  una soluzione: a Isabella veniva comunicato un orario diverso rispetto a quello degli altri. Infatti se si doveva uscire alle undici di sera a lei veniva comunicato che l’orario dell’ incontro erano le dieci. Lei non l’aveva mai scoperto, perché anche così facendo era sempre l’ultima ad arrivare. Era una ritardataria cronica, ma quel giorno non voleva fare una brutta impressione anche perché senza nemmeno essere mai stata vista era già stata catalogata come la novellina e quell’appellativo le bastava.
Il servizio fotografico era di prova, da questo sarebbe dipesa la sua assunzione. La sera precedente aveva festeggiato presa dalla foga del momento ma ora davanti a quella porta se ne stava pentendo. “Stupida che non sei altro, porta male cantar vittoria prima del tempo” pensava maledicendosi  mentalmente. La verità era che Isabella era moto superstiziosa, caratteristica ereditata dal nonno materno, per questo portava un paio di orecchini a forma di quadrifoglio, aveva un portachiavi a forma di corno e quella mattina si era messa un paio di slip con delle coccinelle stampate sopra uno sfondo bianco, molto infantili per i suoi ventitre anni ma poco importava perché oggi le serviva tutta la fortuna di questo mondo.
Dietro quella porta c’era il futuro che Isabella aveva sempre desiderato, ma aveva paura…si una paura folle di fallire. Fino ad ora aveva fantasticato così tanto con la fantasia, ma se alla fine non ce l’avesse fatta i suoi sogni si sarebbero dissolti come polvere lasciando il vuoto e la delusione della sconfitta. 





Salve a tutti, spero che il primo capitolo di questa mia nuova fan fiction vi piaccia.Sono curiosa di sapere cosa ne pensate quindi vi prego lasciate un commentino sono bene accetti anche le critiche, magari iresco anche a migliorare non si sa mai :D.
Ora vi lascio un piccolo spoiler del prossimo capitolo:

" Non poteva essere lui, era cambiato moltissimo".Isabella però non sapeva quanto si sbagliava. Lui non appena era entrata nello studio l'aveva riconosciuta subito era un po' cresciuta ed era diventata ancora più bella di quando la conosceva alle superiori, ma era sempre lei.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


                                                                                                                                                                                          



Capitolo 2

Ad attendere Isabella oltre quella porta c’era un signore più vicino ai cinquanta che ai quaranta, un po’ basso e tarchiato. A Isabella ricordava  il suo professore di matematica del liceo con quei pochi capelli e i baffi, che ogni tanto accarezzava e lisciava per via di un tic.
Il signor Berard, questo era il suo nome, le aveva spiegato che quello stesso giorno un gruppo esordiente avrebbe partecipato a un’intervista e il giorno seguente si sarebbe tenuto il servizio fotografico per pubblicizzare il loro primo album.
Quell’uomo aveva un’aria bonaria, ma in questo caso era vero il detto “non si giudica un libro dalla copertina”, infatti il signor Berard era molto rigido e incuteva terrore tra i suoi impiegati …. Un odierno Rober Spierre.
Isabella venne presentata ad alcuni membri dello staff, l’unico che però le ispirava un po’ di simpatia e che non la trattava con diffidenza e superiorità era Seth un ragazzino australiano. Seth aveva appena compiuto diciotto anni e lavorava come tutto fare all’agenzia,per racimolare un po’ di soldi.
A Isabella quel luogo sembrava pazzesco.
Tutto il giorno c’era stato molto trambusto per la preparazione.
Ai giornalisti venne dato un plico di fogli con i pochi dati che c’erano su questa nuova band: i Dreamers.
Bella sperava con tutto il cuore di riuscire ad ottenere il posto. Tutti, soprattutto James anche se non lo ammetteva apertamente,consideravano Isa una sognatrice senza futuro. Sarebbe stato un gran bello smacco morale dimostrare quanto si sbagliavano.
Verso le tre, quando tutto era stato sistemato a dovere, arrivarono i membri della band con una perfetta puntualità.
“Questo” pensò Bella “è già un punto a loro favore, molti mi hanno raccontato che spesso le star si fanno attendere….anche più di me”.
I ragazzi dal canto loro erano tutti ansiosi di iniziare a dare il via alle loro carriere, cambiando radicalmente le loro esistenze.
La band era composta da quattro ragazzi, tutti molto belli e la loro età oscillava dai ventidue ai venticinque anni. I più giovani del gruppo erano i due gemelli, il bassista e il batterista, che con la loro aria da angioletti avrebbero senz’altro conquistato molti cuori. Avevano i capelli mori, portati leggermente lunghi, e gli occhi così azzurri da sembrare trasparenti.
Il più grande del gruppo era il chitarrista biondo con gli occhi azzurri, il cliché del principe azzurro, che con la sua aria sicura e matura ti dava un senso di protezione.
Infine c’era il cantante e leader del gruppo,con i capelli rossicci e spettinati e lo sguardo misterioso, era il bello e dannato. Isa guardava tutti attentamente, il suo sguardo si era poi posato su quello del cantante aveva un’aria così familiare. I suoi occhi incantatori e ammalianti sembravano scavarle l’anima. Isa distolse subito lo sguardo e arrossì violentemente. Quello sguardo così sexy l’aveva turbata e non poco. Si riprese quando Seth aveva iniziato a chiamarla. Non poteva farsi influenzare e destabilizzare dallo sguardo di un semplice sconosciuto. L’intervista era iniziata con le solite domande di routine. Tutte una serie di domande generali sul gruppo, dopo le domande si erano spostate su ogni singolo membro del gruppo.
A Isabella era stato chiesto di documentare con alcune foto l’intervista e per questo stava ascoltando le domande poste dalla giornalista e le risposte. Dall’intervista aveva scoperto i nomi dei ragazzi, i loro cibi, film, colori e canzoni preferiti.
Il bassista si chiamava Tom, il batterista Nick, il chitarrista Max e il cantante si chiamava Edward. Quando aveva sentito quella voce e quel nome le gambe di Bella avevano iniziato a tremare tant’è che si era dovuta sedere.
“Non può essere lui, è cambiato moltissimo …non deve essere lui”.
Isabella non sapeva quanto si sbagliava. Edward non appena era entrato nello studio l’aveva riconosciuta subito. Era un po’ cresciuta ed era diventata ancora più bella di quando la conosceva alle superiori, ma era sempre lei.
Per seguire il suo sogno l’aveva lasciata così su due piedi. L’ultimo ricordo che aveva di lei era il suo volto triste e gli occhi rossi per le lacrime, che lui le aveva provocato. Si era subito pentito della sua scelta, ma non poteva fare altrimenti se avessero continuato a stare insieme avrebbero sofferto ancora di più e poi avrebbero finito con l’odiarsi. E lui non voleva odiare Isabella, la sua Bella, e non voleva a sua volta essere odiato, anche se quest’ultima eventualità non era da escludere.
In tutti quegli anni lui l’aveva pensata spesso e pur di dimenticarla era stato con molte donne, guadagnandosi così la fama di playboy. Pensava di essere riuscito nel suo intento, ma ora che l’aveva rivista tutti i suoi sforzi erano andati in fumo. Vederla con quella macchina fotografica l’aveva riempito d’orgoglio, era riuscita a realizzare il sogno che aveva fin da bambina e lui ora voleva fare lo stesso: realizzare il suo più grande sogno.
Edward si riscosse dai suoi pensieri quando Nick, senza dare nell’occhio, gli aveva dato una botta. Infatti la giornalista con impazienza stava aspettando la risposta di Edward, sarebbe stato facile rispondere se solo avesse sentito la domanda invece di perdersi nei suoi ricordi. Max vista l’espressione confusa e spaesata dell’amico aveva subito dirottato l’attenzione della giornalista su di lui.
Finita la prima parte dell’intervista ai ragazzi e alla truoppe vennero dati dei minuti di relax, che dopo quasi due ore di intervista erano una manna dal cielo.
Tom stava prendendo un bicchiere d’acqua dal tavolo allestito per il ristoro, ma accidentalmente gli scivolò di mano finendo per terra. Bella, che si trovava lì vicino, l’aveva aiutato ad asciugare il “danno” con dei tovaglioli. Vedendo l’espressione afflitta e dispiaciuta di Tom Bella lo aveva rassicurato dicendo << non ti preoccupare sono cose che possono capitare >>. Tom aveva ringraziato quella ragazza così gentile.
Nel frattempo in un angolo dello studio il resto del gruppo aveva preso Edward da parte.
<< Ehi mi vuoi dire che ti prende, sembri assente. Ti ho dovuto parare il culo con quella >> a parlare era stato Max.
<< Bella >> era stata l’unica parola uscita dalla bocca di Edward, ma era più che sufficiente per gli altri. Infatti i ragazzi erano uniti da una profonda amicizia e conoscevano i sentimenti che Ed provava per quella ragazza, anche se non l’avevano mai vista.
<< E lei cosa centra ora? >>
<< È  la fotografa che sta parlando con tuo fratello >> con loro non c’era bisogno di mentire o nascondersi, per questo Edward pronunciò la frase senza preoccuparsi del fatto che potesse rivelare tutta la sua gelosia.
I ragazzi si voltarono di scatto, troppo curiosi di conoscere il volto della ragazza che tormentava da anni il cuore del loro amico. Quando la videro pensarono “è davvero una bella ragazza”.
Solo Max però aveva il coraggio di criticare l’amico non curandosi di una sua possibile reazione. << Sei stato un cretino Ed a lasciarla ora che pretendi? >>
Edward aveva soppesato le sue parole e gli era venuta un’idea. Nick e Max capirono subito che stava architettando qualcosa, perché dal suo viso era scomparsa l’espressione rassegnata e triste ed era comparso quel sorrisetto diabolico. Con nonchalance aveva risposto << me la riprendo >>. 



Ciao a tutti quelli che mi seguono, volevo ringraziare tutte le persone che hanno agiunto la storia tra le seguite,le preferite e tra le storie da ricordare.Non può certo mancare un ringraziamento a chi ha recensito lo scorso capitolo e a chi a letto.
Sha_Cullen: Grazie per aver commentato lo scorso capitolo,concordo con te anch'io generalmente inizio a leggere le storie con più capitoli o già concluse e il fatto che tu abbia letto la mia storia e l'abbia commentata mi rende felice.Spero solo di non deluderti. un bacio.

giova71:Ciao!!!! Penso che era abbastanza prevedibile, il personaggio al di là dell'obbiettivo altri non è che il nostro amato Edward. Un bacio.

Volevo ricordare le altre due mie storie
Tra sogno e realtà
Non arrenderti

Un bacione al prossimo capitolo

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                                                                                                                             

Capitolo 3:


Tom aveva notato lo sguardo carico di rancore che Edward gli stava dedicando, anche se non riusciva a capirne il motivo. Parlare con quella ragazza risultava facile persino per un ragazzo timido come lui. Il modo in cui si rapportava con lui però sembrava quasi materno. “Possibile che tutte le ragazze mi devono sempre trattare come un bambino”.
La voce della ragazza lo scosse dai suoi pensieri << Tu sei Tom, vero? Non mi sono confusa con tuo fratello? >>
Per la prima volta aveva incontrato qualcuno , oltre ai ragazzi, che li avesse distinti << No non hai sbagliato, sono io Tom >>.
Nel frattempo Tom pensava che quella ragazza era veramente molto bella e arrossì per l’imbarazzo.
<< Piacere io sono Bella >> gli disse tendendo la mano. Tom sentendo il nome Bella era rimasto quasi paralizzato sul posto. Aveva collegato quel nome e le occhiatacce che Edward gli aveva mandato, facendo due più due era arrivato alla soluzione: era la Bella di Edward. Bella vedendolo un po’ rigido si era preoccupata << ehi stai bene? Devo chiamare qualcuno? >>
<< No, no. Tutto apposto. Scusa ma ora devo andare. È stato un piacere conoscerti. >> ed era corso dai suoi amici prima che Edward perdesse la pazienza.
Bella era rimasta turbata dal comportamento di “viso d’angelo", si quel soprannome gli si addiceva alla perfezione. Era stato molto gentile e timido, forse nel mondo non sarebbe durato molto, ma poi improvvisamente si era come irrigidito ed era diventato un po’ distaccato. Bella davvero non riusciva a capire. "Non credo di aver detto qualcosa di male, forse l’ho offeso? Bah!"
                                                          

Il fotografo che doveva svolgere il servizio fotografico il giorno successivo,e che Bella doveva affiancare,era a casa con la febbre e per questo la nuova arrivata doveva sostituirlo. Bella era così contenta.
Stava già immaginando le pose da far assumere ai quattro ragazzi e nel frattempo stava pulendo, con una cura quasi maniacale, le lenti dell’obbiettivo della macchina che le era stata data per quell’incarico.
Troppo presa dai suoi pensieri non aveva sentito la porta della stanza, in cui si trovava, aprirsi. Per questo quando due braccia forti l’avevano abbracciata lei, per lo spavento, saltò.
<< Ehi, non aver paura di me >> le aveva sussurrato all’orecchio, quella voce roca e terribilmente sensuale. Bella l’aveva attribuita al cantante del gruppo << sempre con la testa tra le nuvole >>il suo respiro sul collo stava avendo effetto su Bella. Infatti era stata colta da brividi, certamente non causati dal freddo, << eh Bells >>quelle parole, quel nomignolo. Le gambe avevano iniziato a tremare.
Quasi come scottata aveva sciolto l’abbraccio e si era voltata. Davanti a lei aveva trovato due smeraldi che la scrutavano.
Era veramente Edward, Edward Masen …. Il suo ex.
Edward come l’aveva vista lì da sola aveva subito considerato la situazione come l’occasione giusta per lui.
Come sempre Bella era con la testa altrove e lui aveva potuto approfittare di questa sua disattenzione per abbracciarla. Dopo tanti anni finalmente poteva sentire quel piccolo corpo stretto al suo. La pelle di Bella aveva sempre quell’odore di vaniglia e orchidea, così  dolce e invitante da fargli venire l’acquolina. Quello era il suo odore naturale, infatti Bella era allergica ai profumi.
Edward aveva notato l’effetto che aveva provocato a Bella e si compiaceva per questo. Però Bella quando aveva capito chi era l’aveva scansato, questo aveva provocato un’enorme ferita nel cuore di Edward. Ma non poteva arrendersi così facilmente.
Quell’espressione imbronciata e quella labbra leggermente socchiuse suonavano come un invito per Edward, che si era impossessato delle labbra di Bella con un bacio dolce. Non aveva osato di più per paura della reazione di Bella. Le sue previsioni non erano errate. Bella lo scansò bruscamente, gli pestò con forza il piede e poi con la mano a mezz’aria gli disse << sei fortunato che domani c’è il servizio fotografico. Non posso rovinare il tuo bel faccino se no  a quest’ora  ti trovavi una bella cinquina in faccia >> poi si era girata tornando alla sua precedente attività.
“ Ma da quando ha tirato fuori questo bel caratterino?” pensò Edward “quante altre cose cono cambiate in lei?”
Nella sala era piombato il silenzio, un silenzio carico di tensione, che venne interrotto da Seth.
<< La stavo cercando per continuare l’intervista >> disse trafelato a Edward, che odiava il voi il lei e tutta quella robba che aveva come unico scopo denigrare i dipendenti e esaltare l’orgoglio dei più potenti << Ok, ma ora calmati. Comunque sono  Edward. Non sono così vecchio da aver bisogno del lei >>.
Il giovane Seth era rimasto sorpreso da quella risposta e come lui anche Bella.


L’intervista riprese ma a ritmo molto più lento di prima, tanto che si fecero le otto.
Il signor Berard disse a Bella di presentarsi alla stessa ora l’indomani per finire quella noia, borbottando qualcosa sull’incapacità dei giornalisti di attenersi agli orari.
Il signor Berard però non poteva sapere che il ritardo era stato pensato da Edward per passare più tempo possibile con Bella.
Il suo piano era andato alla grande , domani avrebbe rivisto Bella e sarebbe stata di nuovo sua. 

 

Ciao a tutti ho postato prima del previsto .... solo quattro giorni.
Ho già alcuni capitoli sul pc e se l'Università permette penso che posterò ogni fine settimana, spero che questa sia una buona notizia per qualcuno.
Allora che ne pensate del comportamento di Bella? Sono stata troppo dura nei confronti di Edward o voi lo avreste trattato peggi?
Premetto che non mi intendo di servizi fotografici e di tutto quello che ne riguarda, è tutto frutto della mia mente bacata XD. Quindi se c'è qualcosa che non rientra perfettamente negli schemi vi prego di essere clementi.
            Vi lascio un piccolo spoiler del prossimo capitolo:

 

    "Bella non riuscì a fare a meno di paragonare
i due baci ricevuti in quella giornata,
ma scaccio subito quel pensiero.


 Non voleva litigare con un amico per una ragazza,
ma diamine lei non era una ragazza qualsiasi
lei era Bella e per lei l’avrebbe fatto."

 

Un bacione al prossimo capitolo, mi raccomando recensite. E a proposito di recensioni volevo ringraziare giova71 e Sha_Cullen per i commenti.

giova71: Hai ragione la strada davanti ad Edward si prospetta lunga e tortuosa.
Chi sa se il nostro Ed getterà la spugna o lotterà.
un bacio.
Sha_Cullen: Uffi ma come non hai intenzione di leggere la storia fin quando non avrò inserito più capitoli, è un'ingiustizia :( ..... Comunque accetto la tua scelta (non posso fare altrimenti)
Un bacio e tra poco meno di un mese ti tocca leggere la mia storia...non hai scampo ahahah XD

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                              


Capitolo 4

Quando era tornata a casa Isabella aveva trovato la tavola apparecchiata e  James con il grembiule, che cucinava. Le venne da ridere. Bella aveva dato a James una copia delle chiavi del suo appartamento nell’eventualità che ci fosse qualche emergenza. James però spesso si presentava da lei facendole qualche sorpresa, come quella sera.
Quando James si accorse di lei, si pulì le mani sul grembiule e le diede il ben tornato con un bacio.
Bella non riuscì a fare a meno di paragonare i due baci ricevuti in quella giornata, ma scaccio subito quel pensiero.
<< Allora com’è andata oggi? >> la domanda di James era semplice e innocente. Isabella avrebbe voluto raccontargli tutto come avrebbe fatto un tempo quando erano solo amici, voleva raccontargli del giovane ragazzo tutto fare che l’aveva messa a suo agio, dei ragazzi della band e di Edward, il suo ex, e poi voleva dirgli del bacio, ma non poteva. Conosceva James e la sua gelosia e raccontargli tutto avrebbe certamente portato a una litigata con i fiocchi. E per oggi era già abbastanza stanca. Quindi si limitò a rispondergli.
<< Bene, e domani devo sostituire il fotografo. Mmmhh  che buon profumino che hai preparato di buono? >> disse l’ultima frase per cambiare argomento. James però non aveva bene la notizia che la sua Isa avrebbe passato un altro giorno lontano da lui e con dei cantanti. Aveva trascorso tutta la giornata pensando a Isa con la paura di perderla, doveva fare qualcosa per impedirle di andare. Non era necessario che lavorasse con artisti, modelli e quant’altro poteva lavorare come fotografa per i giornali o qualche rivista di cucina, questo è ciò che James si augurava.
La cena era squisita del resto James era figlio di una cuoca straordinaria e aveva appreso da lei molte ricette che usava per affascinare Isabella e il suo buon appetito.

Bella era stanchissima e dopo aver aiutato James a lavorare i piatti lo aveva salutato.
Il suo comportamento era un po’ scostante e si era comportata male con James, ma era stato più forte di lei aveva tanti pensieri per la testa da mandarla in confusione.
Per calmare un po’ i suoi nervi e per  rilassarsi decise di farsi una bella doccia calda. Il getto d’acqua faceva scivolare via la tensione,ma quando prese a insaponarsi le vennero in mente le braccia grandi e forti di Edward che la stringevano. Per scacciare quell’immagine prese a strofinare più forte come se volesse cancellare il suo tocco.
La doccia alla fine dei conti non era risultata la migliore idea quella sera.

Arrivata in camera scaricò sul computer le foto che aveva fatto ai Dreamers per l’intervista.
Bella prese a studiare quelle immagini: erano buone, ma aveva dovuto usare una macchina digitale, che lei odiava. Preferiva di gran lunga il vecchio metodo e le camere oscure.
Le piaceva vedere l’immagine comparire lentamente sulla carta e l’odore dei composti che si perdeva in quell’ambiente così piccolo da renderlo familiare e accogliente.
Tutto questo le dava una sensazione di benessere. Ma ora con la digitalizzazione questo un po’ le mancava.
Facendo scorrere le foto aveva notato che in tutte o quasi l’espressione di Edward era vacua, come persa nei ricordi.
“Chi sa, se stava pensando a noi e al nostro passato” quella domanda continuava a tormentarla e anche se cercava di scacciarla via non ci riusciva.
Bella poi aveva notato che nelle ultime foto, quelle fatte nella seconda parte,lo sguardo di Edward in tutte era rivolto all’obiettivo … o a chi era dietro l’obiettivo?
“Non può tornare così all’improvviso e credere che tutto torni come prima. Mi ha lasciato nel peggiore dei modi. Non posso perdonarlo”.

Nel frattempo dall’altra parte della città e  in un’altra casa c’erano un gruppo di ragazzi che discutevano.
Max, come al solito, era costretto a prendere il ruolo della coscienza del gruppo o per meglio dire di Edward. Quindi lo stava rimproverando per l’ennesima volta. Max infatti aveva capito che il ritardo di quella giornata era tutta opera sua.
<< Allora la vuoi smetter? Così finiamo la nostra carriera ancor prima di iniziarla  >>.
Nick d'altronde non poteva restare senza dire la sua << Sei un irresponsabile. Parliamoci chiaro quella non ti vuole più! >> c’era andato giù pesante, ma Edward non era il tipo da trattare con i guanti bisognava affrontarlo di petto.
Infine anche Tom, con la sua estrema dolcezza e in maniera più pacata rispetto agli altri due membri della band gli fece la ramanzina << Edward io davvero non capisco come hai fatto a lasciarla. Comunque è una brava ragazza sarebbe meglio se la lasciassi vivere in pace evitando di rovinarle ulteriormente la vita >>.
Edward aveva sopportato in silenzio le “paternali” dei suoi amici, ma quest’ultima lo aveva notevolmente irritato. Non tanto per le parole ma perché a pronunciarle era stato Tom. Infatti Edward era arrabbiato con lui per il comportamento e gli atteggiamenti affettuosi nei confronti di Bella. Il suo comportamento a dire il vero non era proprio razionale, ma si sa la razionalità non ha proprio nulla a che vedere con l’amore. L’opinione dei tre ragazzi combaciava, erano tutti dell’idea che dovesse lasciarla stare. Ma Edward aveva una cocciutaggine senza eguali.
<< Senti tu non puoi parlare. Come ti è venuto in mente di fare il cascamorto con lei. Sei sempre stato un santarellino e ora vuoi fare il playboy. Sei libero di farlo ma scegliti un’altra >>. Edward era crollato, il suo volto era duro e arrogante, ma non era riuscito a nascondere il suo reale stato d’animo. Aveva urlato ma l’ultima frase pronunciata sembrava una supplica. Non voleva litigare con un amico per una ragazza, ma diamine lei non era una ragazza qualsiasi lei era Bella e per lei l’avrebbe fatto.
<< Ehi Ed tranquillo non ho fatto il cretino con lei. E per quanto mi costi ammetterlo lei è stata solo gentile con me, probabilmente le sembravo un bambino bisognoso d’aiuto… la storia della mia vita in pratica  >>gli aveva spiegato Tom, fino a quel momento il bel bassista non aveva avuto modo di spiegare al suo amico cosa fosse realmente accaduto.
Edward si riappacificò con Tom con una pacca sulla spalla, non avevano bisogno di scuse di circostanza o inutili moine bastava poco per chiarirsi e fare pace.
<< Va bene abbiamo capito che non la lascerai perdere. Cosa stai architettando, forse possiamo aiutarti >>. L’intervento di Nick aveva sorpreso tutti, lui non era il tipo che aiutava senza un personale tornaconto. Ma questa volta sapeva che l’amico aveva veramente bisogno di lui e non si sarebbe tirato indietro. Tom e Max annuirono alle parole di Nick per confermare la loro collaborazione in qualsiasi piano il loro amico avesse in mente.
<< Oggi l’ho baciata >> la rivelazione di Edward aveva sorpreso tutti.
<< Però amico non perdi tempo >> aveva commentato Max.
<< Si, ma la sua reazione è stata fredda e mi sono quasi beccato una sberla >> i gemelli si lasciarono scappare una risatina, che fu subito captata dalle orecchie del loro amico che li incenerì con lo sguardo. L’occhiataccia li fece zittire, o perlomeno provarono a non ridere. << quindi non sono molto convinto che quello che un tempo provava per me ci sia ancora. Ma ho notato che le faccio comunque un certo effetto. Se riuscissi a passare del tempo insieme a lei si ricorderebbe di noi,di quello che c’è stato e del nostro  amore. >>
I ragazzi passarono gran parte del tempo ad architettare un piano d’attacco per aiutare Edward. 


CIAOOOOOO GENTE XD
Allora che ne dite? Il capitolo vi è piaciuto? Spero di si .....
Grazie a giova71, a fabiiiiiiiii (spero di aver messo il giusto numero di "i" )e a aniasolary per aver recensito lo scorso capitolo .....
un Bacione <
3

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


                                                  
 

Capitolo 5


Il mattino seguente Isabella si alzò di buona lena per andare a lavoro.
Dopo una doccia rigenerante e una tazza di caffè, quella mattina era pronta a fare fuoco e fiamma allo studio.
Arrivata allo studio stava già informando la truccatrice e la costumista della sua idea. Fortunatamente non era nulla di troppo complicato o sofisticato e non richiedeva un’eccessiva preparazione.
Secondo Bella il punto di forza di quei ragazzi, non avendoli ancora sentiti suonare, era la loro diversità di carattere e valorizzando i loro punti di forza avrebbero sicuramente riscosso successo tra un pubblico vasto e disparato. Certo non dubitava della loro bravura Edward aveva una voce stupenda, questo era poco ma sicuro.

Quando Edward e gli altri arrivarono notarono che a differenza del giorno precedente c’era molto più trambusto ed erano tutti in fibrillazione. Anche il piccoletto, che Edward ricordò chiamarsi Seth, sembrava euforico.
A interrompere i pensieri dei ragazzi fu Max << Ehi secondo voi che sta succedendo qui? >> ovviamente nessuno di loro sapeva la risposta e fecero spallucce. Il loro manager fermò Seth informandolo del loro arrivo, che sembrava essere stato ignorato da tutti.
Seth si scusò per la confusione ma spiegò loro che tutto quel trambusto era per il loro servizio e si accomiatò.
<< Jazz che facciamo? >> chiese Nick al loro manager.
Jasper, che erano soliti chiamare Jazz, era anche lui un bel ragazzo più alto di Edward, magro ma comunque muscoloso. Il suo volto era incorniciato da capelli biondo miele. E aveva due bellissimi occhi azzurri. << Ragazzi che vi posso dire l’unica cosa che possiamo fare per ora è aspettare. Del resto siamo anche arrivati prima dell’orario concordato, mancano ancora ventuno minuti >> disse Jasper dopo aver osservato l’orologio. I ragazzi ridacchiarono, Jazz era famoso tra i suoi conoscenti per la sua maniacale precisione e anche questa volta non si era smentito.

Bella nel frattempo stava lavorando freneticamente, spiegando la sua idea a destra e a manca. All’inizio aveva notato molti visi scettici a causa della semplicità della sua idea, poi però l’addetto alle luci l’aveva sorpresa scoppiando a ridere.
Inizialmente Bella aveva dubitato della sua sanità mentale e si era arrabbiata, perché  derisa da quel gigante. Ma dopo si era ricreduta, il gigante aveva affermato << Potrebbe funzionare, dimmi quello che devo fare piccolina >> Bella non si era arrabbiata con lui per il “piccolina”, anzi gli aveva sorriso e in cuor suo l’aveva ringraziato perché aveva fatto cambiare idea ad alcuni membri dello staff.
Il nome dell’addetto alle luci era Emmett. Era un uomo grosso, nerboluto con i capelli neri e ricci. A Bella dava l’idea di un orso, un orso-armadio, per la sua imponente stazza. Ma anche se il suo aspetto poteva incutere un po’ di timore in realtà era buono come il pane. A vederli lavorare insieme sembravano il gigante buono e la bambina.
Una volta date le opportune indicazioni sulle luci Bella lasciò Emmet al suo lavoro e si diresse dalla costumista, Angela, per vedere se i vestiti erano quelli che le servivano.
L’essere indaffarata era un buon espediente per non pensare a niente, soprattutto a lui. Peccato che dovesse proprio lavorarci insieme.
Quando andò nell’atrio per prendere un bicchiere d’acqua lo vide seduto su uno dei divanetti che chiacchierava con i ragazzi. Aveva un’aria spensierata, era così contento con i suoi amici, perché Bella di una cosa era certa quei ragazzi non erano uniti solo dal desiderio di far conoscere la loro musica ma erano anche uniti da una profonda amicizia.
Era rimasta per una decina di minuti ferma con il bicchiere d’acqua in mano a guardarlo.

Edward dal canto suo aveva notato lo sguardo di Bella e ,anche se non riusciva a capire quale fosse il motivo di tanto interesse da parte sua, era contento. I ragazzi se ne erano accorti, era stato proprio Nick a notare l’attenzione che la bella fotografa riservava a Ed.
Lo stato d’animo di Edward non era passato inosservato all’occhio vigile di Jasper << Come siamo allegri questa mattina. Ora che ci penso quando sono venuto a prendervi eri già pronto. Tu che per svegliarti hai bisogno della cavalleria, tu che quando si tratta di prepararti sei peggio di una donna eri già pronto. Incredibile! Allora cosa mi nascondete? >> Jazz aveva visto un sorrisetto sulle bocche dei ragazzi, il sorriso di chi la sa lunga.
Nessuno di loro però aveva intenzione di parlare, certo si potevano fidare di Jazz ma era un tipo troppo professionale per sorvolare sul comportamento di Edward. Una delle regole di vita di Jasper era “Non mischiare il lavoro con la vita privata, ne va della tua salute mentale”.
<< Ho capito non me lo direte mai >>.

Quando tutto era ormai pronto Seth lo riferì a Bella, che ancora con il bicchiere in mano, fu riscossa dai suoi pensieri.
<< Grazie Seth di avermi avvisata, potresti andare a  chiamare la band e portarli dalla costumista e dalla truccatrice >>. Seth fece cenno di si con la testa e si recò dai Dreamers.

Bella era contenta di aver avuto carta bianca per quel servizio. Infatti i fotografi dell’agenzia si trovavano tutti fuori, chi per una sfilata chi per altro.
E il fotografo che in realtà aveva l’incarico di quel servizio fotografico e che Bella doveva affiancare era a casa con la febbre. E quindi non avendo nessuno che le dicesse cosa fare e cosa non fare con aria arrogante  da “so tutto io” poteva decidere di testa propria.

Nei camerini i ragazzi si sentivano come dei bambolotti e quando finirono con il trucco e il cambio del vestiario esalarono un sospiro di sollievo.
Guardandosi tra loro però avevano notato di avere ciascuno un costume diverso,nulla di troppo eccessivo.
A dar voce alla sua preoccupazione fu Nick << Ed non è che la tua bella fotografa ci fa fare una figura di merda per vendicarsi di te? Se è così giuro che ti ammazzo >>. Edward non aveva minimamente pensato a una ipotesi simile, per lui Bella non avrebbe mai fatto niente del genere e per sua fortuna non si sbagliava.
<< Salve a tutti. Venite che vi spiego cosa dovrete fare e che pose dovrete assumere >> erano le parole che Bella aveva rivolto ai membri della band, senza però prestare la minima attenzione ad Edward. Non poteva guardarlo negli occhi e cadere di nuovo nella sua trappola.




Allora ragazze/i (non si sa mai, metti che ci siano dei ragazzi che leggano la mia storia, non voglio offendere nessuno) che ve ne pare? Ho una richiesta da fare cerco una beta c’è qualcuno tra il gentile pubblico che mi segue … o per meglio dire che segue i miei deliri …. Che si offre volontario? Mi sono accorta rileggendo gli scorsi capitoli che c’erano degli errori di battitura, e in alcuni punti mancavano delle intere frasi … che ho corretto. Però ho notato che anche se leggo e rileggo i capitoli prima di pubblicarli l’errore ci scappa sempre… quindi ho pensato che un paio di occhi in più fanno sempre comodo.Fatemi sapere. Un bacio. 

Risposte alle recensioni dello scorso capitolo:
aniasolary: sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto,per le sorprese non so...credo che provvederò :D
un bacio
fabiiiiiiiii: ciao, spero che il capitolo ti piaccia.Bacio
giova71: Grazie per aver recensito anche lo scorso capitolo.Tranquilla presto saprei cosa è successo e perchè il nostro caro Ed ha lasciato Bella. un bacione

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


                                       


 



CAPITOLO 6


Il servizio fotografico procedeva liscio tra un “fermi così” o qualche indicazione sulla posa che dovevano assumere.
Verso le cinque avevano finito e Bella affermò convinta, dopo aver visto le foto << abbiamo finito. Grazie a tutti per l’ottimo lavoro >>.
Per paura di restare di nuovo da sola con Edward, bella fece in modo di stare sempre in compagnia di Emmett. Quel ragazzone le infondeva sicurezza e poi aveva la capacità di farla sentire a proprio agio.
<< Spero proprio che ti prendano sei simpatica e poi non sei niente male con quell’aggeggio >>.
Almeno una persona apprezzava il suo lavoro anche se la parola finale spettava al signor Berard.

Edward aveva provato invano a stare da solo con Bella. Alla fine si era arreso, Bella stava sempre in compagnia di quell’armadio a due ante.
Quando Emmett se ne andò quella, per Edward, era l’occasione che aspettava. Lentamente le si avvicinò, non voleva che lo vedesse per poi scappare.
Il suono del cellulare di Bella ruppe il silenzio che c’era in quella stanza.
<< Ciao James, si ho finito …. No … ma dai non ti preoccupare … si ci penso io … va bene. Sei un tesoro. … ci vediamo domani. Un bacio >>.
Edward aveva ascoltato la sua telefonata e non era riuscito a capire granché. Anche se all’altezza dello stomaco era come se  gli si fosse formato un enorme macigno. Col passo più deciso si era avvicinato a Lei. Dopo che Bella aveva chiuso la telefonata l’aveva fermata. << Chi è James? >> il suo tono era duro e si capiva perfettamente che era arrabbiato.
<< È il mio compagno >> Balla gli aveva rivelato la verità con una durezza non sua. I due bellissimi smeraldi che la stavano fissando divennero più scuri a causa dell’emozioni che Edward in quel momento stava provando.
Edward non disse nulla, lasciò semplicemente la presa e se ne andò via. Sentire quella rivelazione era stato come ricevere uno schiaffo in pieno volto, ma faceva molto più male.
Bella sapeva di non aver fatto niente di male e di non essere nel torto, lei gli aveva semplicemente detto la verità. Eppure si sentiva uno schifo per come l’aveva trattato. Era stata dura, lo aveva fatto per evitare di venire di nuovo ferita da lui. Già in passato si era fidata di lui, gli aveva aperto il suo cuore e poi era stata ferita. Non glielo avrebbe più permesso.
Stravolta da quella giornata si era lasciata cadere per terra. Era seduta per terra con le ginocchia piegate al petto e la testa poggiata sopra. Era scoppiata a piangere per scaricare la tensione accumulata e per sfogare i suoi sensi di colpa nei confronti di Edward e di James. Perché anche se fisicamente non aveva tradito James cedendo a Edward lo aveva fatto con la mente e soprattutto con il cuore. Si perché  il suo cuore voleva ancora Edward. Proprio quell’Edward che l’aveva ferita anni fa, proprio quell’Edward che l’aveva lasciata per seguire la sua nuova fiamma, proprio l’Edward che le aveva spezzato il cuore.


Ormai erano andati tutti via quando Emmett, che era tornato indietro perché aveva lasciato il cellulare in ufficio, aveva sentito dei singhiozzi provenire dalla stanza in fondo al corridoio. Più per curiosità che per altro era andato a controllare.
E lì seduta per terra aveva visto la ragazza con cui aveva fatto quello stesso giorno il servizio fotografico. A vederla piangere così gli si stringeva il cuore. Pian piano le si era avvicinata e l’aveva abbracciata per consolarla, attento a fare molto delicatamente come se temesse che si potesse romper. Bella dapprima era stata sorpresa da quel contatto, ma poi si era lasciata andare e aveva continuato il suo sfogo.
Erano rimasti così per non so quanto tempo Emmett che la stringeva delicatamente al suo petto senza pronunciare una sola parola mentre lei piangeva.
Quando alla fine Bella aveva smesso di piangere aveva abbracciato e ringraziato Emmett.
<< Va tutto bene ? >> Emmett in realtà voleva sapere cosa fosse realmente accaduto, ma conosceva quella ragazza da così poco tempo e non voleva sembrare un impiccione.
<< Va molto meglio ora grazie. >>
Emmett poi si era offerto di accompagnarla a casa, Bella era senza macchina quel giorno e il gigante aveva paura che le potesse accadere qualcosa di spiacevole. Bella distrutta da quella lunga giornata aveva accettato volentieri la sua offerta.
Arrivati sotto casa Emmett disse << Ciao Bella ci vediamo domani >> Bella aveva annuito e per ringraziarlo gli aveva dato un tenero bacio sulla guancia << a domani >>.
Bella salì le scale del suo palazzo pensando a quello che sarebbe successo il giorno successivo: il Signor Berard le avrebbe riferito il verdetto finale sulla sua assunzione. “Speriamo bene, le foto mi sono sembrate buone. Speriamo che anche lui la pensi così”.


Ciao gente, vengo in pace giù i forconi e cercate di dimenticare quella folle idea che vi è venuta (= il linciaggio)lo so potevo avere un po’ più di tatto ed essere un tantino più delicata e non comportarmi come un elefante, ma vi assicuro che doveva andare così. Bella è riuscita ad affrontare Edward a testa alta e se la sua risposta non fosse stata immediata e schietta credo proprio che non avrebbe più trovato il coraggio di dirglielo. Per di più dovete considerare l’idea che Bella sta cercando disperatamente di dimenticarlo, e crede che allontanarlo sia il modo migliore. Ci riuscirà? Leggete e lo scoprirete….. un bacione.

Volevo ringraziare giovy71,fabiiiiiiiii,Perverse e aniasolary per aver recensito lo scorso capitolo...grazie :D


Perverse: Grazie per aver recensito mi ha fatto molto piacere. Per quanto riguarda James e Bella forse mi sono spiegata male, i due si conoscono da cinque anni ma è poco più di un anno che stanno insieme.  Non credo di scrivere così bene,anzi non sono molto brava con le parole maci provo :D So di andare un po' lentamente ma più avanti le cose procederanno con un po' più di velocità. baci
aniasolary: Sono contenta che ti piaccia......questo mi rende felice. Al prossimo capitolo
giovy71: Si credo proprio che Jasper ci sarà ancora. Ma per quanto riguardo Ed e Bella  le cose si fanno molto più complicate come hai notato da questo capitolo. bacioni.
fabiiiiiii: sei stata molto coincisa ma incisiva XD mi ha fatto piacere leggere la tua recensione e conoscere il tuo parere. Un bacione al prossimo capitolo

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


                                   


Capitolo 7
 

<< Edward va tutto bene? >> Jasper era preoccupato per il cantante. Da quando era uscito dopo le innumerevoli foto aveva un’aria un po’ abbattuta.
<< Si Jazz non ti preoccupare, sono solo un po’ stanco non ho dormito molto la scorsa notte. E oggi tutto quel gira di qua, gira di là è stata la botta finale >> gli aveva risposto Edward.
Infatti la notte precedente, troppo euforico all’idea di rivedere Bella, non era riuscito a prendere sonno; ma il suo attuale stato d’animo non era causato certo dalla stanchezza ma dalla rivelazione di qualche ora prima. Bella, la sua Bella, l’aveva dimenticato e si era fatta una nuova vita accanto ad un altro uomo.
Jasper aveva creduto alla sua spiegazione e dopo avergli consigliato di riposare era tornato a casa sua.
Ovviamente gli altri non avevano creduto nemmeno per un momento a quella colossale balla, Edward era il tipo da riuscire a stare sveglio per due giorni interi e solo qualche oretta di sonno mancato non potevano ridurlo così.
Una volta tornati a casa, una piccola villetta, che i nonni di Max gli avevano lasciato, dove vivevano insieme. Edward col passo strascicato, quasi come se non avesse neppure la forza di alzare un unghia, si era lasciato cadere sul divano.
Nick e Max non sapevano come comportarsi loro non erano tipi da parole comprensive, il più delle volte risolvevano i loro crucci con una bevuta e non ci pensavano più, certo non erano mai stati problemi così gravi. Ma si erano entrambi accorti che una semplice sbronza non avrebbe risollevato il morale al loro amico. Il più indicato per questo sporco lavoro era sempre stato Tom, che con il suo animo gentile era sempre in grado di comprenderti, per quanto possibile, e consolarti.
Nick fece cenno al fratello di occuparsi di Ed, mentre lui e Max si defilarono. Anche loro volevano aiutare Edward, ma sapevano che restando in quella stanza sarebbero stati solo d’intralcio.
<< Ed, amico mio ti conosco e so che c’è qualcosa che non va. Se vuoi puoi parlarne con me, io sono qui ad ascoltarti >> Tom aveva parlato con un tono di voce così dolce da far sciogliere anche il più incallito malvivente e farlo confessare tutti i suoi reati.
<< No, no figurati va tutto alla grande ... Stiamo per debuttare con una bellissima canzone, i pezzi del nostro primo album sono a dir poco sensazionali. Abbiamo avuto talmente tanto lavoro in questi giorni da non riuscire a trovare neppure il tempo di respirare. Cosa può andare male? A si dimenticavo la donna che amo da una vita non mi vuole più e per di più sta con un coglione qualsiasi. Ma io sto alla grande. Ora vado a farmi una doccia >> detto questo si era alzato e se ne era andato, lasciando Tom da solo.
Poco dopo la porta del bagno sbatté così forte che sembrava che da un momento all’altro sarebbe crollato tutto.


Tom era andato ad avvisare Max e suo fratello dell’accaduto. I due quando seppero la notizia stentavano a crederci.
<< No, non può essergli indifferente. Dai ragazzi anche voi avete visto come lo guardava oggi. E non ho avuto il tempo di dirlo a Ed ma ogni volta che lui non la guardava o si spostava lei lo cercava con lo sguardo. Dobbiamo fare qualcosa >> Nick non poteva arrendersi all’idea di Edward senza Bella.
<< No Nick noi dobbiamo solo farci gli affari nostri. Lo so che fa male vederlo così. Ma non possiamo fare niente. Cosa pensi di fare andare da lei e ricattarla o costringerla a mollare quel tipo. È assurdo >>.


Parlare con Tom non gli aveva giovato. Era quasi scappato via dall’amico, perché stare in sua compagnia e parlare di quanto accaduto l’aveva solo fatto stare peggio. Continuava a ripetersi che era stato un illuso a pensare che potesse ancora avere una chance con lei, ma ancora più sbagliata era l’idea che Bella fosse sola. Lei era la ragazza più gentile, intelligente, simpatica che avesse mai incontrato. Senza contare che era anche bellissima. Era impossibile che nessuno si fosse accorto di lei.
La cosa che amava di più di lei erano i suoi occhioni color cioccolato, così profondi ed espressivi in cui ci si sarebbe volentieri perso. Per non parlare di quel lieve rossore che spesso le colorava le guance quand’era in imbarazzo e che la rendeva così indifesa ai suoi occhi. E poi c’era … “Oh!! Ma a chi voglio darla a bere sono innamorato di ogni suo singolo aspetto, sia esso fisico o legato al suo carattere”.
Edward aveva di certo scelto la strada più pericolosa in cui impelagarsi : pensare a Bella con amore e desiderio, quando in realtà doveva cercare il più possibile di allontanarla dai suoi pensieri. “E pensare che l’artefice della mia rovina e del mio cuore a pezzi sono io. Se solo non l’avessi lasciata per seguire Tanya e la mia musica, forse adesso staremmo insieme e lei non mi odierebbe”.
Edward si addormentò con questi pensieri e con il desiderio di poter rimediare ai suoi sbagli.
 
 

Allora che ne pensate del capitolo?
Chiedo umilmente perdono per il ritardo, mi ero ripromessa di postare un capitolo a week-end ma non l'ho fatto. Mi dispiace ma nonostante fosse già scritto non mi piaceva proprio e così l'ho scritto e riscritto e questo è il risultato finale. Continua ad essere insoddisfacente ma non sono riuscita a fare di meglio.
 Spero di aver descritto almeno un po’ lo stato d’animo di Edward, non essendo scritto in prima persona mi è un po’ difficile far emergere i suoi sentimenti. E per favore non prendetevela con me o con il povero Tom, per quello che ha detto.
Anche se dalle scorse recensioni non mi sembravate così affettuose nei confronti di Edward.
Spero che il capitolo vi piaccia mi raccomando fatemi sapere e recensite, recensite, recensite. Un bacio. 
Quasi dimenticavo durante la ri..ri..ristesura di questo capitolo ho postato un piccolo missing moment, che ha come protagonisti Emmett e Rosalie. Se qualcuno di voi vuole darci un'occhiata ne sarei felice ...  
Flash 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


                                      



Capitolo 8

Quando Bella si era recata dal signor Berard aveva incontrato Emmett che le aveva augurato in bocca al lupo per l’incontro.
Il colloquio era durato una decina di minuti, nei quali Bella si era limitata ad annuire alle motivazioni del signor Berard.
Uscita dallo studio Emmett, Seth e Angela, i soli con i quali era riuscita a legare, le si erano avvicinati.
<< Allora collega? >> aveva domandato Emmett con un sorrisone, infatti l’orso era certo che Bella facesse già parte dell’agenzia. Aveva visto il suo lavoro ed era troppo brava per non essere presa.
<< Ragazzi è stato un piacere lavorare con voi, mi dispiace non poter continuare >>
<< Che significa? >> aveva chiesto Seth.
<< Significa che non mi hanno preso, le mie foto non sono piaciute al grande capo e così non mi ha preso >>.
<< ma … >> Bella non aveva voglia di continuare quella conversazione, così con una scusa si era congedata.
Bella si sentiva una fallita. “Forse James aveva ragione, sono solo una sognatrice senza futuro”.
Nello studio Angela, Emmett e Seth erano rimasti senza parole. Si erano accorti tutti della bravura della ragazza che superava di gran lunga quella poco di buono di Laurent.
<< Ma non è giusto, perché non l’ha presa? Che senso ha farla venire qui, lavorare e poi darle il ben servito >> chiese Angela.
<< Beh se c’è una cosa che ho imparato è che il mondo non è giusto e non sempre chi è meritevole viene premiato, anzi il più delle volte avviene il contrario >>
Emmett aveva ascoltato le parole di Angela e di Seth e gli era venuta un’idea.
<< Si è vero il mondo è ingiusto, ma forse posso darle una mano. Vado a fare una telefonata.
 
Nel frattempo Bella era arrivata a casa di James, che l’aveva invitata a pranzo da lui.
James aveva accolto Bella con un sorriso estatico e con un bacio.
La sua euforia si era spenta di colpo dopo aver visto l’espressione della sua Isa.
Bella gli aveva raccontato del colloquio e di non essere stata presa all’agenzia, rispondendo così alla tacita domanda di James.
<< Oh Isa mi dispiace. Ci tenevi così tanto a quel lavoro. Dai non ti demoralizzare, vedrai che la prossima volta andrà maglio. >>
James però era tutt’altro che triste, certo un po’ gli dispiaceva per la delusione appena subita dalla sua Isa, ma era certo che nessun belloccio pieno di soldi gliel’avrebbe portata via.


Scusate il capitolo è un po’ corto ma è di passaggio.Volevo ringraziare tutti voi che leggete la mia storia e soprattutto coloro che recensiscono.Leggere i vostri commenti mi fa sempre molto piacere :D.
Un bacio al prossimo capitolo. 




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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***



                                                            


Capitolo    



Emmett stava discutendo animatamente con una persona.
<< Ti ho già detto l’altro giorno a telefono che le darò una possibilità. Ma io non prendo nessuno per raccomandazione, nemmeno se a raccomandarla sei tu >>.
<< Si si lo so, per questo ti ho portato alcune foto fatte insieme a lei >>
Emmett le porse le foto, lei le esaminò accuratamente << Mmmh … la luce è pessima >> disse scherzando e si guadagnò un’occhiataccia da Em.
<< Certo non sono un’esperta ma sono davvero buone, ho proprio bisogno di una buona fotografa. L’ultimo l’ho dovuto cacciare. Non riesco proprio a capire come quel vecchiaccio se la sia fatta scappare. Ho sempre avuto il dubbio che non avesse occhio critico e ora ne ho la conferma >>
<< Quindi è fatta?! >>chiese Emmett speranzoso.
<< Si,si ma come mai tutta questa allegria? OK, non voglio indagare. Hai il suo numero di telefono così la contatto >>
<< Si, ma farò di meglio che telefonarla. Potrebbe non crederci e pensare a uno scherzo… è un tipo un po’ particolare >>
I due si misero d’accordo. Emmett avrebbe portato Bella nel pomeriggio per affrontare il nuovo colloquio.
 
Quando verso le tre Em si era presentato davanti al portone del palazzo in cui abitava Bella aveva sperato ardentemente di trovare la ragazza a casa.
Aveva cercato il suo cognome sul citofono e aveva suonato.
<< Si, chi è? >>aveva risposto una voce maschile, che si fosse sbagliato << Sono Emmett, c’è Bella? >> chiese titubante, per paura di fare una tremenda figuraccia.
<< Si Sali. Quarto piano interno dodici >>.
Dopo aver agganciato la cornetta del citofono James si era diretto da Bella con uno sguardo che non prometteva niente di buono.
<< James chi era? >>
<< No, chi è te lo chiedo io >> Bella non si aspettava di certo una risposta del genere.
<< Non ho il dono della preveggenza, quindi non posso sapere chi ha citofonato. Me lo diresti tu, per favore >>
<< Un certo Emmett, ma poi che diamine di nome è, comunque chiedeva di te. Non ti preoccupare l’ho fatto salire. Voglio proprio vedere questo idiota che ci prova con te >>.
Bella, ormai esasperata dall’ennesima scenata di gelosia,non aveva neppure la forza di replicare, dopo aver sbuffato alzò gli occhi al cielo. “Ma è possibile che creda davvero che ogni essere umano di sesso maschile sia interessato alla sottoscritta? Cose dell’altro mondo.”
Ad interrompere la sfuriata di James fu il campanello.
A Bella venne da sorridere pensando alla faccia che James avrebbe fatto vedendo Emmett.
Quando Bella aprì la porta fu travolta dall’abbraccio di Emmett << Ohi Bellina come va? >>poi la prese in braccio e le fece fare una giravolta.
<< Va … Ei orso come mai da queste parti? >> chiese Bella contagiata dall’allegria di quello che poteva considerare il suo più caro amico.
Era passata una settimana da quando era stata scartata dal signor Berard e in quel lasso di tempo non c’era stato giorno in cui Emmett e Bella non si erano sentiti per telefono o si erano incontrati, parlando di tutto e di niente.
Parlare con Em era un buon rimedio contro il malumore di Bella.
Un colpo di tosse, un po’ forzato, interruppe il loro tenero saluto ed Emmett sciolse l’abbraccio.
<< Ehi tu devi essere James, piacere di conoscerti amico >>
James squadrava Emmett con fare da investigatore, ma quando questi gli si era avvicinato lui era indietreggiato leggermente intimorito.
A Bella scappò da ridere, James anche se faceva il duro non era certo un attacca brighe e per di più non era tanto pazzo da tentare il suicidio. Perché fare a botte con Emmett di sicuro era un gesto che portava dritto dritto all’ospedale.
Emmett non tentò un ulteriore approccio con James, in fondo non gli importava granché, e tornò a rivolgersi a Bella << Bellina ho una notizia da darti. Anzi forse è meglio che ti prepari, tra due ore dobbiamo stare là, dobbiamo attraversare mezza città e se non sei puntuale ci scotenna >>.
<< Emmett che stai farneticando? Quale notizia? Dove dobbiamo andare ? e soprattutto chi ci scotenna? >>
<< Ok! Si scusa. Ahi un colloquio per una rivista verso le cinque con il direttore in persona. Il colloquio in realtà è una formalità, hanno visto le tue foto e sono piaciute. E ora sbrigati >> bella non riusciva a crederci << M…Ma com’è possibile? >>
<< Dai ci penserai dopo, ora muoviti >> Emmett sembrava più entusiasta di lei.
Bella corse in camera per mettersi qualcosa di diverso dalla tuta grigia, che solitamente indossava in casa per stare più comoda, lasciando James e Emmett da soli. Tra loro regnava il silenzio. I due uomini avevano emozioni contrastanti.
Emmett era euforico.
James era cupo.
<< Scusami Emm per averti fatto aspettare, sono pronta andiamo >> poi rivolgendosi a James << ti chiamo dopo e ti faccio sapere >> e dopo averlo baciato seguì Emmett.
Il viaggio in macchina fu lungo ma con Emmett non ci si annoiava di certo.
Quando Emmett fermò la macchina Bella guardò fuori dal finestrino notando di essere parcheggiati proprio davanti alla redazione della rivista “Vanità e Tendenza”.
<< Ehi orso, credo che tu abbia sbagliato strada >> Emmett rise di gusto all’idea << Dai scendi … altrimenti facciamo tardi >>.
Bella scese dall’auto ancora incerta, stentava a crederlo.
<< Dai Em dimmi la verità non mi arrabbio è uno scherzo? E piantala di ridere. Uff!! >> ma Emmett continuò a procedere a passo spedito senza ascoltarla e continuando a sghignazzare << Va bene, non è uno scherzo. Devo lavorare come fattorino? Devo fare le fotocopie? >>
Bella continuò a ipotizzare quale fosse il lavoro che doveva svolgere in quella redazione, fin quando Emmett si fermò.
Bussò a una porta e dall’interno giunse una voce che li invitava ad entrare. Ora che guardava bene quella porta di legno di noce con una targa dorata sopra, si accorse che non era una porta qualsiasi ma era La Porta.
Emmett aprì la porta e sfiorò il gomito di Bella per invitarla ad entrare. Dopo che i due entrarono Emmett chiuse la porta alle spalle.
Bella non pensava potesse essere possibile, si trovava a cospetto del direttore della più importante rivista di moda degli ultimi tempi.
Spesso Bella si era immaginata che il direttore di quel posto fosse un uomo alto e distinto, con i capelli brizzolati e un insolito gusto nel vestire. Beh si sbagliava di grosso.
Dietro la scrivania c’era una ragazza magrissima, dai tratti delicati. I capelli erano neri, come quelli di Emmett, ma erano lisci. Aveva un taglio corto e sbarazzino. Quando li vide sorrise. Era davvero molto bella.
Gli andò incontro. Era molto bassa e dalle movenze aggraziate, ogni suo passo era una danza. Sembrava un folletto.
<< Bravo Em, per una volta sei puntuale >> Emmett sorrise compiaciuto. << Allora chi abbiamo qui?! Tu devi essere la nuova fotografa. Certo che è davvero una bella ragazza, questo non me lo avevi detto >>.
Bella guardava la scena spaesata, quella ragazza parlava a macchinetta.
<< Oh scusa che sciocca, non mi sono neppure presentata io mi chiamo Alice Cullen. Tu sei …. >>
<< Isabella Swan. Ma preferisco essere chiamata Bella >>
<< D’accordo allora Bella benvenuta a bordo >>.
<< ma com’è possibile … >>
<< Semplicemente il mio caro fratellone mi ha fatto vedere le tue foto e le trovo straordinarie. Io a differenza di qualche idiota non mi faccio scappare un talento così grande. >>

Così Bella aveva ottenuto il lavoro. Non se lo sarebbe mai aspettato. Poche ore prima era disoccupata e in piena crisi del “non valgo niente” e ora non solo aveva un lavoro ma per di più per un’importante rivista.
<< Hai visto bellina >> le disse Emmett.
Bella ancora  un po’ frastornata non credeva davvero possibile che tutto ciò fosse accaduto << Non è un sogno vero? >> la sua domanda fece scoppiare Emmett in una fragorosa risata. Che Bella interpretò come un No.
<< Oh grazie Em, grazie, grazie, grazie se vuoi lo posso ripetere all’infinito >>
<< Anche se il mio ego ne gioverebbe notevolmente devo ammettere di non aver fatto niente. Mia sorella è un mostro degli affari e se non avessi talento non ti avrebbe mai preso. Quindi mi sa proprio che è tutto merito tuo >> Bella non aveva mai sentito Emmett fare un discorso serio e pensò che quella giornata si rivelava una sorpresa dopo l’altra.
Emmett e Bella durante il viaggio di ritorno parlarono, scherzarono e risero molto. Emmett era un vero spasso, infatti Bella più di una volta era stata costretta a reggersi la pancia, piegata in due dalle risate.
Alla fine Emmett le aveva estorto la promessa di festeggiare con lui, Angela e Seth la sua assunzione.
Anche se Bella aveva fatto un’espressione scocciata e si era rifiutata più e più volte, in realtà era felice e voleva rendere partecipi tutte le persone a lei care della sua felicità.

Arrivata a casa non perse tempo e chiamò i suoi genitori per avvisarli.
Al telefono rispose sua madre Renee.
Renee era una sognatrice spesso con la testa tra le nuvole, e si può ben capire da chi Bella abbia preso la sua spensieratezza e l’allegria.
<< Pronto chi è? >> la sua voce era un po’ affaticata.
<< Mamma sono Bella >>
<< Oh tesoro dimmi c’è qualcosa che non va? Che succede? >> come tutte le madri però poteva essere spensierata quanto voleva ma era sempre preoccupata per sua figlia. Ogni volta che Bella chiamava aveva la paura che fosse successo qualcosa di grave.
<< Mamma non ti preoccupare sto bene >>
<< Hai bisogno di soldi? >> quello era un’altra delle preoccupazioni di Renee. Spesso aiutava la figlia a pagare le bollette o l’affitto spedendole dei soldi. Tutto però all’insaputa di Charlie, suo padre non che capo della polizia. Charlie non era stato molto contento della scelta della figlia, come ogni padre lui voleva solo il meglio per la sua bambina e riteneva che vivere con il lavoro di fotografo non fosse il meglio.
Charlie ,a differenza di Renée, era un tipo molto più posato,razionale e quindi non amava perdere tempo in stupidi sogni che “Non ti faranno andare da nessuna parte”.
Molte persone non riuscivano a capire come fosse possibile che due persone così diverse e con caratteri diametralmente opposti potessero amarsi così tanto e vivere felicemente insieme dopo più di venticinque anni di matrimonio. Bella spesso si trovava a pensare che lei e James erano un po’ come i suoi genitori, ma anche se stavano insieme non provava quell’amore sviscerato e incondizionato che invece apparteneva ai suoi genitori.
<< No mamma non mi servono soldi >>
<< Ma allora come mai hai chiamato a casa? >>
Era vero Bella dopo la sua decisione aveva litigato furiosamente con il padre ed essendo entrambi troppo orgogliosi non avevano sentito ragioni. Con il passare del tempo poi da un semplice litigio erano passati a non parlarsi più.
Bella non chiamava a casa per paura che rispondesse Charlie, per questo lei e Renee si sentivano solo sul cellulare o era stesso Renee a chiamarla a casa.
Charlie lo sapeva e ogni volta che la telefonata finiva voleva sapere tutto sulla sua bambina, anche se era tremendamente arrabbiato con lei le voleva troppo bene. Anche Bella chiedeva notizie del padre a Renee, che proprio non riusciva  a capire il comportamento di quei due testoni.
Bella era così presa dell’euforia che si era dimenticata la piccola regola che si era imposta.
<< Per darti una bellissima notizia, da domani lavorerò per la rivista “Vanità e Tendenza” >> dall’altro capo del telefono si sentì un gridolino di gioia << Ma è fantastico >>.
Rimasero per più di un’ora al telefono a parlare.
Per Bella parlare con sua madre era un vero toccasana, ovviamente però le mancava tremendamente. Certo si sentivano spesso per telefono ma era poco meno di tre anni che non la vedeva. L’ultima volta era stata la settimana prima della festa di San Patrizio, al matrimonio di sua cugina.
Il matrimonio era stato campo neutrale per lei e Charlie, che non avevano litigato ma non si erano neppure rivolti la parola per tutto il tempo.
Così alla fine Bella prese una decisione, era giunto il momento di chiarire e riappacificarsi con il padre << Mamma ti prometto che a Natale verrò a trovarvi >>.
Renee era rimasta stupita dalla decisione della figlia, ma ancora di più l’aveva stupita quel plurale.
<< Sarebbe magnifico bambina mia. Mi faresti il più bel regalo di Natale >>. 




Ed eccomi quì con il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate.
Volevo avvisarvi che per il pariodo natalizio starò via e quindi gli aggiornamenti riprenderanno direttamente l'otto Gennaio ... se riesco cercherò di postare con qualche giono d'anticipo. Inoltre per chi non l'avesse ancora letto ho scritto un piccolo missing moment di questa storia Flash .
Un
bacio e Buon Natale e tutti  :D
 


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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


La befana è arrivata e invece dei dolci vi regala un nuovo capitolo di questa fanfiction,anche se avevo previsto l'aggiornamento per l'otto ho deciso di anticipare la pubblicazione del decimo capitolo per farvi un bel regalo ^_^ ... ora vi lascio alla lettura



                                                    
Capitolo 10

 

Era sabato sera e Bella si stava preparando per andare a festeggiare il suo nuovo lavoro.
 

Per quella sera aveva deciso di indossare un jeans a sigaretta bianco, un paio di decolleté beige e una maglia anch’essa beige.
Giusto il tempo di un’ultima occhiata allo specchio e il citofono aveva suonato.
Bella sapeva già che era James, aveva risposto per avvisarlo che tra poco sarebbe scesa.
Arrivata al portone James l’aveva abbracciata e baciata << Sei bellissima come sempre tesoro >> le aveva sussurrato all’orecchio. Ma la sua voce non aveva procurato neppure un piccolo brivido o quella morsa allo stomaco, che invece Edward era riuscito a provocarle con il suo semplice respiro.
Era tutto così dannatamente difficile.
<< Grazie … ma ora è meglio andare gli altri ci stanno aspettando >>
Lo sguardo di James si era leggermente accigliato, non riusciva a capire << gli altri? >>
<< Si mi sono dimenticata di dirti che abbiamo appuntamento con alcuni miei amici per festeggiare >>
<< avvisare prima, no? >>
Per tutta risposta Bella lo aveva ignorato ed era entrata in macchina. Non aveva voglia di litigare anche quella sera. Si perché da un paio di giorni, precisamente dal giorno della sua assunzione, lei e James non facevano che litigare per ogni minima cosa.
Tutto ciò che Bella faceva era sbagliato.
E certo non aiutava la freddezza che c’era nel loro rapporto, non erano mai stati una coppia focosa e passionale ma da quando Bella aveva rivisto Edward anche un semplice gesto, come un bacio, le dava fastidio.
In realtà non era il gesto in se per se a darle fastidio ma il fatto che non fosse Edward a darglielo che la infastidiva, e più aveva di questi pensieri più si faceva schifo da sola.
 
Arrivati al pub, dove avevano appuntamento, Bella vide che gli altri già erano arrivati.
Scese dalla macchina e corse incontro ai suoi amici, per salutarli e per scappare da quell’insostenibile situazione che si era creata tra lei e James.
Dopo aver abbracciato Angela e Seth, si era letteralmente buttata tra le braccia di Emmett cercando un po’ di conforto.
Em, che aveva imparato a capirla anche se la conosceva da poco tempo, aveva percepito che c’era qualcosa che non andava nella dolce e spensierata Bella.
<< Ehi Bellina tutto ok? >> le aveva sussurrato piano per non farsi sentire dagli altri e soprattutto dal suo ragazzo, per tutta risposta Bella aveva alzato la testa e lo aveva guardato con i suoi grandi occhioni color cioccolato, che avevano assunto l’espressione da cucciolo smarrito.
<< Non proprio Em-pooh >>
<< Ne parliamo dopo ti va? >> Bella annuì << ora bisogna festeggiare. È per questo che siamo qui. Ora via quell’espressione triste, voglio un bel sorriso >> le parole di Emmett la fecero sentire un po’ meglio, era sempre così con lui, e sorrise.
Per il resto della serata Bella non pensò più alla litigata con James, non pensò più ad Edward, svuotò completamente la mente e l’unica cosa che fece fu divertirsi cosa che non risultò affatto difficile, soprattutto grazie alla pazza compagnia.
Ovviamente l’argomento principale della serata fu l’assunzione di Bella. Ogni membro della compagnia provava emozioni diverse a riguardo: Angela era contenta per lei, Seth era impressionato da Bella e dal suo modo di fare, Emmett era orgoglioso di quella piccola ragazza, dolce e molto determinata, mentre James era arrabbiato.
Bella spiegò che alla redazione della rivista era stata ben accolta dalla stragrande maggioranza delle persone. E poiché era ancora una piccola redazione, anche se rinomata, più che essere un posto di lavoro era come stare in famiglia. Alice, il grande capo, la considerava la sua “sorellona” e tra loro era subito nata una certa complicità.
L’ultima frase non stupì per niente Emmett che le disse: << Bellina c’era da aspettarselo da mia sorella, è un tipo mooolto espansivo. Inoltre ha un certo sesto senso con le persone e riesce a dare fiducia solo a chi veramente se lo merita. E fin’ora non si è mai sbagliata. È come se sapesse in anticipo come andrà a finire >>
<< Si Em è davvero fantastica … anche se un po’ pazza >> detto questo scoppiarono tutti, o quasi, a ridere.
Ovviamente parlarono di tanti altri argomenti, e finita la serata si separarono.
Bella era stata veramente bene. Neppure il muso lungo e imbronciato di James poteva scalfirla, o almeno era ciò che pensava. 
VOLEVO RINGRAZIARE TUTTI QUELLI CHE SEGUONO QUESTA STORIA PER IL LORO SUPPORTO. SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO.MI RACCOMENDO FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE. BACI ^_^

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


                                                                   

CAPITOLO 11





In macchina durante il ritorno James le aveva chiesto le dinamiche della sua assunzione.
“Dinamiche?! Non si parla di un incidente o di un reato, ma si é
impazzito?” pensava Bella “Forse si sta interessando di più al mio lavoro”.
<< Non c’è molto da dire Alice ha visto la mie foto e le sono piaciute >>.
<< E come le ha avute? Non mi avevi detto di aver mandato un curriculum a quella rivista >>
<< No, non ho mandato nessun curriculum è stato Emmett a portargliele. E ora vuoi toglierti quell’espressione incavolata nera dal volto?! >>
<< Stavo pensando >>
<< Allora è tutta la sera che pensi. Ti sei comportato male con i miei amici >>
<< Non mi sembra di averli trattati male. Comunque stavo pensando che sei cambiata, non pensavo fossi il tipo da fare una cosa del genere >>.
Bella non riusciva a capire il suo discorso. E continuava a chiedersi cosa avesse fatto di male questa volta.
<< James che diavolo stai dicendo? >> ormai i toni si erano fatti più accesi. << Davvero non riesci a capirlo, eppure è semplice. Pur di ottenere un fottutissimo lavoro ti sei fatta raccomandare dal tuo amichetto. Che ha chiesto in cambio, eh? Per ottenere il posto ti sei fatta scopare da lui? >>
Bella non riusciva a credere alla sue orecchie, non poteva pensare davvero una cosa simile. Erano anni che si conoscevano e lui sapeva, doveva sapere, come la pensava lei riguardo le raccomandazioni. Ma ciò che le faceva più male era l’ultima frase, sputata con disprezzo. L’aveva considerata una puttana, quando sapeva perfettamente quanto per lei questo fosse importante. Per questo e per molto altro ancora, alle parole di James Bella scatto come una furia e lo colpì con uno schiaffo in pieno viso, con gli occhi pieni di lacrime.
<< Come puoi pensare una cosa simile >>
James dopo lo schiaffo sembrò essersi accorto di ciò che le aveva detto.
<< Scusami Isa non volevo … mi sono espresso male >>
<< Non ti preoccupare che ti sei espresso benissimo. Se è questa la grandissima stima che hai di me possiamo anche salutarci qui. Addio James non voglio più vederti, ne tantomeno sentirti. E gradirei riavere la mia copia delle chiavi di casa >> detto questo Bella tese la mano per ricevere il mazzo di chiavi che aveva dato a James. Dopo averle avute continuò il suo discorso << è finita James >>.
Uscì dall’abitacolo dell’auto per entrare nel portone del suo palazzo, che chiuse con forza e rabbia.
Una volta all’interno del palazzo si sentii al sicuro e protetta.
Non avrebbe mai pensato che James, l’uomo di cui per anni si era fidata e che voleva bene, la potesse trattare così male e potesse avere un’opinione di lei così squallida e denigrante.
Il cellulare prese a squillare … era James, ma Bella lo ignorò.
Non voleva più sentirlo.
James rimase in macchina tutta la notte sotto il palazzo di Bella e continuò imperterrito a telefonarla.
Bella per la disperazione spense il cellulare e quando iniziò a chiamarla a casa mise il telefono fuori posto.
Ormai lui non esisteva più per lei.

Il mattino seguente, nonostante fosse domenica, si svegliò piuttosto presto perché aveva appuntamento con Alice ed Emmett per pranzo.
Il suo aspetto non era dei migliori. Aveva il volto pallido, più del solito, e gli occhi rossi e cerchiati da profonde occhiaie a causa del pianto e della mancanza di sonno. Infatti la notte precedente, dopo aver lasciato James, aveva pianto tutta la notte.
Per sciogliere un po’ i muscoli e far scivolare via la tensione si fece un bel bagno rilassante e dedicò molto tempo alla cura del suo corpo.
Tra creme, maschera facciale, manicure e piastra si era fatto già mezzogiorno e decise di vestirsi. La scelta dell’abito era stata veramente difficile, non era mai stata una ragazza fissata con la moda e tutto ciò che ne segue, ma Alice si e se non voleva incappare nella sua ira doveva agire di conseguenza.
Così indossò l’unico vestito che aveva, non era di certo elegante ma per l’occasione andava più che bene. Era grigio a mezze maniche e a collo alto, aveva un arriccio sotto il seno, la gonna era leggermente svasata e le arrivava poco più su del ginocchio. Mise delle calze nere velate, un paio di tronchetti grigi e un copri spalle nero.
Finalmente era pronta per uscire.
Prese il cellulare, quando lo accese trovò centinaia di chiamate da parte di James e anche molti messaggi.

                Scusami Isa, ero fuori di me

     Ti prego rispondi tesoro

                                             Dai non volevo mi dispiace

                                                                                    Mi stai facendo impazzire rispondi!!

Hai addirittura staccato il telefono di casa … bene!!! Tanto non me ne vado finché non mi fai parlare


Quando si sporse dalla finestra vide James ancora lì ed entrò nel panico.
“Non posso scendere se lui resta lì. E ora come faccio” pensava agitandosi sempre di più. Alla fine decise di avvisare Emmett e lo chiamò al cellulare << Ehi Bellina, cinque minuti e sono da te >>
<< Senti Emmett ho un problema, non credo di poter venire >>
<< Che cos’è successo, stai male? >>
<< In un certo senso. A dire il vero il mio problema è James è appostato sotto casa e non ho voglia di incontrarlo >>
<< Non ti preoccupare ci penso io. Tu sei pronta? >>
<< Si >
<< Non ti preoccupare e calmati. Quando ti faccio uno squillo scendi. A dopo Bella >>
Dopo la chiamata di Emmett si sentiva un po’ più sicura. Bella non avrebbe dovuto affrontare James da sola. Se si toglievano quei pochi momenti coraggiosi della sua vita, Bella era una vera fifona.
 
Emmett dopo aver parlato con Bella aveva iniziato a preoccuparsi. Cos’era successo la sera precedente tra Bella e il suo ragazzo? Certo tra i due non tirava una bella aria, ma da qui ad aver paura di incontrarlo gli sembrava un po’ troppo.
Emmett spinse il piede sull’acceleratore superando i limiti consentiti in quel tratto di strada, doveva arrivare il prima possibile. Non credeva che James potesse farle del male, ma era meglio non rischiare.
Arrivato sotto casa ciò che vide non gli piacque per niente. James era poggiato con aria minacciosa alla sua auto. Stava fumando convulsamente una sigaretta, la centesima a giudicare da tutti i mozziconi ai suoi piedi.
Aveva un’aria stanca e se si fosse avvicinato di più avrebbe senz’altro notato gli occhi gonfi e leggermente dilatati. Sicuramente non era una buona idea lasciarlo da solo con Bella.
Dopo aver parcheggiato Emmett fece uno squillo a Bella e scese dall’auto, voleva evitare un qualsiasi incontro tra i due.
Ovviamente la presenza di Emmett non migliorava l’umore già nero di James, che aveva iniziato a credere che le sue supposizioni non erano poi tanto errate considerando che non appena aveva avuto l’occasione si era rifugiata tra le braccia di quell’altro.
Nonostante i pensieri di James fossero confusi ,a causa del mancato sonno, velenosi e maligni, per la gelosia e la frustrazione, non era certo così pazzo da affrontare quel colosso da solo.
Quando Bella uscì dal portone vide James che la fissava furioso e subito si spaventò. La sua paura però venne placata non appena vide Emmett avvicinarsi.
Emmett la salutò e l’abbracciò << Ehi Bella calmati, va tutto bene … shhh >>
Le parole di Emmett erano strane, lei stava bene ma non si era accorta che per l’agitazione aveva preso a tremare.
James cercò di calmarsi e si avvicinò a Bella.
<< Isa … >> ma Bella non lo fece proseguire << No James. Fermo lì. Non ti avvicinare. Tra noi è finita. Mi sembra di essere stata abbastanza chiara ieri sera >> la sua voce era ferma e decisa, non lasciava trapelare tutto il dolore che provava in quel momento. Ma a tradirla erano le sue mani che stringevano con forza la maglietta di Emmett in cerca di protezione e sicurezza.
Bella non ammise repliche e con passo spedito se ne andò lasciandolo lì, solo e arrabbiato.




CIAO A TUTTI :D SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA ... MOLTE DI VOI NEI COMMENTI HANNO INTUITO LA VICINA ROTTURA TRA I DUE, CAVOLI SONO COSì PREVEDIBILE??? COMUNQUE SPERO CHE IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO. CREDO CHE ENTRO DOMANI RIUSCIRò A RISPONDERE ALLE VOSTRE RECENSIONI, OGGI NON HO PROPRIO TEMPO MA CI TENEVO A POSTARE IL CAPITOLO IL PRIMA POSSIBILE SENZA FAR ASPETTARE INUTILMENTE NESSUNO XD


VOLEVO RINGRAZIARE TUTTE LE PERSONE CHE LEGGONO QUESTA STORIA E IN MODO SCPECIALE COLORO CHE COMMENTANO ... LEGGERE LE VOSTRE RECENSIONI MI FA DAVVERO FELICE =)

PER CHI NON L'AVESSE LETTO VI LASCIO UN PICCOLO MISSING MOMENT DELLA STORIA  
Flash 
PER CHI VOLESSE VEDERE I VOLTI DEI PERSONAGGI PUO' TROVARLI QUI'
http://www.facebook.com/album.php?id=100001786400877&aid=8238#!/profile.php?id=100001786400877 
UN BACIO ALLA PROSSIMA.
CREDO CHE PRES 
   

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


                                    

CAPITOLO 12




Per la prima volta da quando si conoscevano tra Bella ed Emmett regnava il silenzio, entrambi erano molto pensierosi.
Inizialmente Emmett aveva cercato di allentare la tensione che c’era, ma Bella non aveva risposto alle sue battute e non aveva neppure accennato un sorriso. Così alla fine Emmett aveva desistito dal continuare e tra loro era sceso il silenzio.
Bella in realtà non aveva prestato la benché minima attenzione ad Emmett, ancora non riusciva a dimenticare le parole cariche di disprezzo che James le aveva rivolto e lo sguardo disgustato che aveva quella stessa mattina quando l’aveva vista in compagnia di Emmett. Non ci voleva un genio per capire quali pensieri e a quali conclusioni fosse giunto James. Bella avrebbe potuto ribattere e spiegargli la verità, ma a che pro? Così avrebbe solo dato a James un pretesto in più per continuare a cercarla e non voleva certo prolungare quella sofferenza.
Emmett per smorzare il silenzio aveva acceso la radio.
E ora non ci crederete mai sono in presenza di un gruppo amato dalle più giovani, ma anche dai più grandi. Sono un gruppo esordiente che con il loro singolo hanno già scalato le vette delle classifiche. Presumo che molti di voi abbiano capito  di chi sto parlando. Sono con i Dreamers  disse la speaker Ciao ragazzi
Sembrava proprio che quel giorno il destino si fosse accanito contro Bella.
Ciao a tutti quelli che ci ascoltano risposero in coro i Dreamenrs.
Emmett, essendo all’oscuro dei trascorsi tra Edward e Bella e dell’attuale stato d’animo della ragazza, alzò il volume.
<< Bella sbaglio o sei tu che ti sei occupata del loro servizio fotografico? >> domandò Emmett cercando di intavolare una conversazione con lei, ma non sortì l’effetto desiderato perché Bella si limitò ad annuire e mugugnare qualcosa come risposta.
Devo ammettere che siete ancora più belli dal vivo
Grazie Caroline anche tu non sei niente male
 rispose Nick
 Bene … mentre cerco di riprendermi dalle parole di Nick e dalle presenza di questi bonazzi mandiamo il loro primo singolo “Sarò il tuo amore,ancora!!”

Sarò il tuo uomo
capirò e farò del mio meglio
per prendermi cura di te
si, lo farò

tu sarai la mia regina
io sarò il tuo re
e sarò anche il tuo amante
si, lo sarò

Derry down verde
è il colore del mio sogno
un sogno che sta diventando realtà tutti i giorni
ti dirò quando il giorno sarà finito
verrò da te e ti dirò dei tuoi tanti fascini
e tu mi guarderai con quegli occhi color cioccolato che osservano
e ci scioglieremo l'uno nelle braccia dell'altro

e così vengo per essere l'unico
che potrà per sempre stare accanto a te

allunga le mani verso di me
così posso essere l'unico
che sempre allunga le mani verso di te
si lo sarò, lo sarò

tu sarai la mia regina
io sarò il tuo re
e sarò anche il tuo amante


Ascoltando la canzone gli occhi di Bella divennero lucidi e non riuscì a trattenere una lacrima solitaria che scivolò sulla sua guancia.
Emmett si accorse di quella lacrima solitaria che le rigava il volto ma credeva che fosse a causa di James.
Una volta finita la canzone Caroline riprese a parlare.
-Allora ragazzi chi di voi a scritto questa canzone?-
-Testo e musica sono tutta opera di Edward-
-La canzone è molto bella anche se mi sembra triste-
-Diciamo che è autobiografica e ho cercato di trasmettere i miei sentimenti e i miei tormenti in questa canzone-
la voce di Edward era inconfondibile per Bella, che non appena la sentì sobbalzò. Le sue parole le arrivarono con una potenza destabilizzante.
-E chi è questa misteriosa ragazza dagli occhi color cioccolato,che è riuscita a stregarti?-
-Ma è la ragazza che amo non che la mia musa ispiratrice. La canzone infatti è dedicata a lei.-

La diga si ruppe e Bella si mise a piangere senza contenersi o preoccuparsi di quello che Emmett avrebbe pensato.
                                              ________________
 
I Dreamers avevano raggiunto in poco tempo un successo senza eguali. E quel giorno avevano l’ennesima intervista, questa volta per la radio. Il loro singolo era riuscito a toccare molti cuori, ad aiutare la loro bravura c’era l’aspetto fisico. Essere belli di certo non guastava, molte loro fan erano state attirate prima dal loro aspetto e poi dalla loro musica. Ai ragazzi non piaceva molto diventare famosi per qualcosa di diverso dalla loro musica, ma per ora erano stati convinti da Jasper a sopportare la situazione in silenzio.
<< Dai ragazzi tra poco sarete in onda, mi raccomando niente battute stupide o volgari. E cercate di non fare nulla che possa provocare una scandalo >> Jasper si stava prodigando di raccomandazioni << Si Jazz, non preoccuparti >>.
Entrati nello studio radiofonico (quella specie di sgabuzzino ) furono accolti subito con entusiasmo dalla speaker. Il nome della ragazza era Caroline. Un tipo ordinario alta, la pelle ricordava la porcellana. Il volto leggermente paffuto e infantile, nonostante i suoi vent’anni, era incorniciato da lunghi capelli lunghi e neri. Ad attirare l’attenzione di Nick erano stati i suoi occhi da cerbiatta.
Dopo aver scambiato poche parole con lei era stato subito chiaro a tutti che Caroline era una loro fan. Ovviamente Nick non perse tempo e iniziò a flirtare con lei. La ragazza a causa delle occhiate maliziose che il bel bassista le lanciava  faticò molto a restare concentrata, ma nonostante tutto riuscì ad avere un comportamento abbastanza professionale.
La canzone di esordio dei Dreamers era stata scritta da Edward, come tutte le loro canzoni. Questa però aveva un non so che di malinconico. Parlava di una amore passato ma che bruciava ancora nel cuore di Edward. Durante l’intervista Edward aveva rivelato che la canzone era autobiografica. Per chi conosceva bene il cantante non era difficile capire chi era la ragazza in questione. Da quando aveva scoperto che Bella era già impegnata Edward aveva smesso di parlarne , ma ciò non voleva dire che l’aveva cancellata dal suo cuore e dai suoi pensieri.
La canzone era stata scritta molti anni fa ed era piaciuta subito a tutti, ma non era mai stata cantata in pubblico. Quando però ai ragazzi era stata offerta la possibilità di debuttare Jasper aveva pensato che quella canzone potesse fare al caso loro. Dapprima Edward aveva pensato che fosse una buona idea, ma ora non ne era poi così sicuro … almeno non dopo aver rivisto la sua musa ispiratrice.
Finita l’intervista si trovavano tutti in macchina e Jasper si complimentò con loro. << Bravissimi … e poi Edward è stata una trovata fantastica inventarti questa fantomatica ragazza. Tutti impazziranno per scoprire la sua identità e nel frattempo vi faranno pubblicità >>
In macchina era calato il silenzio e tutti si guardavano tra loro non sapendo cosa dire. Jasper notò i loro sguardi << Mi volete dire cosa avete? >> vedendo che nessuno parlava li esortò uno alla volta << Nick… ? Max … ? Tom …? >>
<< Ehm … ecco … >> Tom non voleva tradire l’amico, ma non se la sentiva neppure di nascondere qualcosa a Jazz e per questo si trovava in difficoltà.
<< Non è un’invenzione … questa ragazza esiste davvero >> a parlare era stato Edward.
<< Stai scherzando vero? >> Edward negò col capo << fantastico! Lo sai vero che dovrete stare attenti a non farvi scoprire? Altrimenti potrebbe venire travolta anche lei dalla vostra notorietà >> Jasper era seriamente preoccupato.
<< Tranquillo Jazz non ci sono rischi la nostra storia è finita tempo fa e diciamo che l’ultima volta che l’ho vista è stata abbastanza chiara a riguardo >>.
<< Si ma nel corso degli anni una persona può cambiare idea più volte, non ti demoralizzare e cerca di conquistarla … ma mi raccomando sempre la discrezione >>
Nonostante sapesse che una possibile relazione sentimentale di Edward avrebbe generato il malcontento tra alcune fans Jasper non faceva che sperare, come gli altri, nella buona riuscita dell’impresa di riconquista della ragazza misteriosa.
<< Jazz è passato poco meno di un mese dall’ultima volta che l’ho vista >>
<< Ma com’è possibile? Se da quasi quattro mesi che siete così impegnati con il lancio del singolo da non avere neppure il tempo di dormire … e poi non vi ho mai lasciati da soli … >> Jasper non riusciva davvero a capacitarsene e continuava a ripetersi mentalmente “Come ha fatto ad eludere la mia sorveglianza? Loro non dovrebbero sapere di avere alcuni dei miei più fidati amici alle calcagne”.
<< Non sono mai uscito … è che l’ho rivista durante il servizio fotografico >>
<< Costumista … truccatrice … addetta alle pulizie … >> Jasper aveva iniziato ad elencare una serie di ipotesi sul lavoro della misteriosa ragazza per capire chi potesse essere.
<< A dire il vero era la fotografa >> rivelò Edward timoroso della reazione dell’amico, che non tardò ad arrivare.
<< Ma ti sei giocato il cervello? >>
<< Ehi Jazz amico stai calmo altrimenti ci schiantiamo contro un albero e credo sia un’esperienza tanto piacevole >> disse Nick scherzando << e poi non vedo dove sia il problema, non credo che Bella dirà qualcosa in giro. È una tipa a posto. >>
Fortunatamente le parole di Nick riuscirono a far calmare Jazz, anche se solo in parte. Infatti il manager stava pensando “Credo proprio che dovrò parlare con questa ragazza per essere sicuri di non correre rischi”.
                                        ____________________
Bella non credeva di poter piangere così tanto. Aveva passato tutta la notte a piangere a causa di James e ora piangeva per le parole di Edward, ma soprattutto a causa della sua testardaggine. Perché era inutile continuare a mentire a se stessa non sarebbe riuscita a dimenticarlo perché era ancora profondamente innamorata di lui.
Dopo aver parcheggiato l’auto vicino al ristorante Emmett si era voltato verso Bella e le aveva chiesto con tono apprensivo se si sentiva meglio. << Si … grazie per essere passato >>
<< Al suo servizio madame >> disse Em facendo l’inchino, peccato si fosse dimenticato di essere ancora in macchina e diede una testata allo sterzo. Per fortuna Emmett aveva la testa dura e non si fece niente. Il suo gesto però fece tornare il sorriso sul volto di Bella ed Emmett pensò “Bèh almeno fare la figura dell’idiota è servito a qualcosa”.
<< Ma brava … ridi delle sventure di un povero ragazzo >> le disse mettendo il broncio e cercando di sembrare arrabbiato, impresa difficile perché anche a lui veniva da ridere. E poco dopo non riuscì a resistere e scoppiò anche lui a ridere.
Le loro risa vennero interrotte da alcuni colpetti al finestrino. Emmett dopo essersi calmato abbassò il vetro trovandosi di fronte Alice leggermente alterata.
<< Avete intenzione di restare lì per molto? No perché sapete mi state facendo aspettare da mezz’ora e sapete quanto odio aspettare >>il suono della sua voce era accompagnato da quello del tacco della scarpa, che batteva ripetutamente sull’asfalto.
<< Scusa Ali … colpa mia >>
<< Fa niente … ma ora andiamo >> Alice capì subito che Bella aveva pianto << Oh cielo ma che hai fatto Bella, hai un aspetto davvero orribile. Non puoi farti vedere in giro così >>.
<< Grazie Alice tu si che sai come tirare su il morale alla gente >> replicò ironica Bella.
<< Su, su non fare storie e seguimi >> poi rivolta ad Emmett aggiunse << e tu inizia ad andare. Il tavolo è prenotato a nome Cullen. Ci vediamo tra poco >> affermò con tono autoritario.<< Va bene >> quando Alice era arrabbiata o decideva qualcosa bisognava obbedirle senza fiatare e questo Emmett lo sapeva bene.
Alice trascinò Bella vicino alla sua auto, una porche giallo canarino “Però un auto così da un po’ nell’occhio” pensò Bella senza prestare la minima attenzione alla filippica che Alice le stava facendo sull’importanza del gusto nel vestire e di quanto fosse fondamentale per una donna apparire sempre al meglio “E pensare che per evitare questo sproloquio mi sono messa un vestito … Uff!! non è servito a niente, ma proprio oggi dovevo ascoltare quella canzone e mettermi a piangere come una fontana”.
<< Bella mi stai ascoltando? >>
<< Si Alice. Lo so sono in uno stato pietoso ma sono sicura che tu riuscirai a fare la magia >>.
<< Stai diventando sempre più brava ad adularmi >>
<< Lo so >>
Alice impiegò i successivi venti minuti ad aggiustare il “tremendo disastro” che le lacrime avevano provocato. Quando ebbe finito esclamò soddisfatta<< Et voilà … sei bellissima  >>
Detto questo raggiunsero Emmett, che nel’attesa era diventato impaziente.
 
Sebbene Emmett rispettasse i silenzi,i tempi e la privacy delle persone sua sorella non era del suo stesso avviso era troppo esuberante per restare in silenzio e troppo curiosa e impicciona per aspettare.
Alice quando si trovava con i suo amici più cari abbassava la maschera della donna in carriera e tornava ad essere la dolce, irriverente e un po’ bambina Alice.
Così non appena  ne ebbe l’opportunità chiese a Bella, senza mezzi termini << Allora si può sapere cos’è successo per farti piangere? >>
Bella rimase colpita dalla sua domanda, sapeva che presto o tardi uno dei due avrebbe tirato fuori l’argomento, ma non pensava che le potesse porre la domanda in modo così diretto. Alla fine decise di raccontare tutto ciò che era accaduto la sera precedente tra lei e James, ma omise la questione Edward. Si fidava di loro ma non era ancora pronta a parlarne con nessuno.
Il pranzo fu piacevole anche se ogni tanto Emmett esordiva con esclamazioni del tipo “io quello lo ammazzo” oppure “se me lo ritrovo davanti può anche dire addio elle sue gambe e hai gioielli di famiglia”. In pratica Emmett era entrato nel ruolo di fratello maggiore che doveva proteggere la sorellina dai prepotenti, si perché Emmett aveva iniziato a considerare Bella come se fosse la sua seconda sorellina e questo non faceva che riempire il cuore di Bella di gioia. Almeno esisteva qualcuno che provava affetto nei suoi confronti. 





BENE ECCOMI QUì CON IL DODICESIMO CAPITOLO, SPERO SIA DI VOSTRO GRADIMENTO:D
CREDO CHE SIA UN PO' PIù LUNGO DEI CAPITOLI PRECEDENTI, SPERO  NON VI DISPIACCIA XD
VOLEVO COMUNICARVI, CHE CAUSA ESAMI NEI PROSSIMI MESI, POSTERO' IL PROSSIMO CAPITOLO  CON MOLTA PROBABILITA' A MARZO ... MI DISPIACE :(
UN BACIO A TUTTI ... VOLEVO COMUNQUE RINGRAZIARE TUTTI COLORO CHE LEGGONO LA MIA STORIA E CHE LA RECENSISCONO.

la canzone è la traduzione di
I'll Be Your Lover, Too!  di Robert Pattinson

 


 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***



                           



Capitolo 13

 

Jasper aveva passato l’intera domenica a preoccuparsi, doveva assicurarsi il silenzio della ragazza. “La gente è inaffidabile e farebbe qualsiasi cosa per cinque minuti di notorietà” questo era il suo pensiero fisso.
Quindi per scongiurare qualsiasi scandalo o messinscena aveva deciso di incontrarla. E ora era proprio davanti all’agenzia fotografica in cui i Dreamers avevano fatto il servizio fotografico per il loro debutto.
Non sapeva che aspetto avesse, le uniche cose che sapeva erano il suo nome e che si era occupata delle foto dei ragazzi.
Il suono del cellulare distolse Jasper dai suoi pensieri.
Sullo schermo lesse il nome di Max.

                                                __________________________


L’ennesima giornata era iniziata e nonostante fosse novembre inoltrato era una giornata piacevole, non faceva freddo e c’era un bel sole caldo.
Nella villetta in periferia Max e Nick stavano ancora dormendo, approfittando degli ultimi minuti prima del suono della sveglia.
Tom era in cucina a preparare la colazione per tutti. In fatti , come ogni mattina, sulla tavola non mancava mai il tè per Nick, la spremuta d’arancia per Max, una bella tazza di caffè nero fumante per Edward, un bicchiere di latte con i cereali per Tom e pane e nutella per tutti.
L’ultimo dell’appello era Edward che era sdraiato sul suo letto, con la testa sul cuscino e lo sguardo rivolto verso il soffitto. Era sveglio, ma vagava con il pensiero. Infatti non aveva sentito Tom che era entrato nella sua stanza per svegliarlo.
<< Ehi … Ed tutto ok? >>
<< Non proprio Tommy, pensavo … a lei. Non riesco proprio a capire il suo risentimento nei miei confronti. E … >>
<< È più forte di te, non riesci proprio a dimenticarla, vero? >>
<< Mi spieghi come posso fare? Non ci sono riuscito per cinque anni non vedendola. Ora che l’ho rivista e che so che vive nella mia stessa città sono assalito da un forte impulso di andare a cercarla e stringerla a me … con il rischio di prendermi una sberla da lei e di venir picchiato dal suo ragazzo. >>
<< Wow! Non ho mai provato niente del genere nei confronti di una ragazza e quindi non so proprio cosa dirti … mi dispiace. Però prova a metterti nei suoi panni. Ripensa a quando vi siete lasciati, deve esserci qualcosa che hai fatto o detto che l’ha ferita profondamente >>
<< qualcosa oltre ad averla lasciata così su due piedi senza una spiegazione? >>
<< Solo per questo dovrebbe odiarti a morte >>
<< le tue parole sono di conforto amico … ora si che mi sento meglio. Evitiamo l’argomento … e poi credo che sia ora di svegliare quei due >>
<< hai ragione … il caffè è pronto, sbrigati che si fredda >>.
Solitamente svegliare Edward era l’impresa più complicata della giornata, ma da un po’ di tempo per Tom svegliarlo non costituiva più un problema. E questo preoccupava notevolmente il bel bassista, spesso Edward era sveglio prima del previsto perché non riusciva ad addormentarsi o dormiva giusto pochi minuti per non crollare durante la giornata.
 
I ragazzi dopo aver fatto colazione, si erano preparati a stavano aspettando Jasper.
<< Ehi è strano che Jazz non sia già arrivato … solitamente arriva presto per riempirci di raccomandazioni >> disse Nick
<< Hai ragione amico … >> disse Max e dopo aver guardato l’orario sul suo orologio da polso aggiunse << è in ritardo … questo è strano, non è da lui. Credo però che sia meglio se iniziamo ad andare, lo aspettiamo allo studio di registrazione >>
<< e se gli fosse successo qualcosa? >> domandò con voce ansiosa Tom.
<< Dai Tom cerca di stare calmo, vedrai che non gli è successo niente avrà avuto un contrattempo … magari non gli è suonata la sveglia >> Edward cercava di tirarlo su di morale e di farlo calmare << ora lo chiamiamo, va bene?  >>
Max prese il cellulare e chiamò Jasper. Al terzo squillo il manager rispose.
<< Ehi Jazz ma che fine hai fatto? >> niente in convenevoli, subito dritto al sodo.
<< Scusate ma ho avuto un imprevisto … un affare importante che devo risolvere il prima possibile … prima che provochi danni >>
<< Ok! Allora noi andiamo. Ci raggiungi quando hai finito >>
<< Va bene >> detto questo Jasper interruppe la chiamata. I ragazzi stavano aspettando una spiegazione da Max. da quel poco che avevano capito Jazz stava bene, almeno questo tranquillizzava un po’ Tom. << Tom smettila di preoccuparti sta bene, non gli è successo niente … Ha avuto un imprevisto, ci raggiunge quando ha finito. >>
 
                                                   _____________________


Jasper si trovava ancora davanti alla porta dell’agenzia con il cellulare in mano. Non ci voleva di certo un genio per capire che i ragazzi si erano preoccupati per lui, e si sentiva un po’ in colpa perché non aveva avvisato. Ma si trovava in quella situazione proprio perché era in pensiero per loro e perché doveva proteggerli.
Dopo aver riposto nella tasca del giaccone il cellulare, aveva deciso di varcare quella porta.
Con aria risoluta si era recato alla reception. << Salve posso esserle d’aiuto? >> gli aveva chiesto in modo cordiale e leggermente malizioso “Carino il tipo … forse è un modello. Certo che far girare un tipo così da solo è davvero pericoloso, ne va della sua vita. Potrebbe venire assalito” pensava la segretaria.
<< Si, grazie. Sono il signor Whitlock … vorrei parlare con il signor Berard se è possibile … è una questione d’affari >>
<< Mi dispiace ma al momento il direttore non c’è >>
<< Bene. Ripasserò >>
Andare in quel luogo si era rivelato un buco nell’acqua, ma Jasper non intendeva arrendersi. “Mannaggia questo vuol dire che dovrò ritornare “.
Non poteva di certo sapere che la sua buona stella non lo aveva abbandonato così in fretta. Infatti camminando ascoltò la conversazione tra due dipendenti dell’agenzia. Una voce femminile stava dicendo << Non ci credo Emmett … povera Bella, deve essere a pezzi >> di quella chiacchierata balzò all’orecchio del manager il nome Bella, non era molto diffuso e probabilmente quei due conoscevano la ragazza che Jasper stava cercando.
Così decise di provare a chiedere a quei due informazioni sul conto della fantomatica musa ispiratrice di Edward.
<< Scusate sto cercando una persona … potreste aiutarmi? >>
A sentire la sua voce Emmett si girò, prestandogli attenzione << Si dica >>
<< Stavo cercando una fotografa, volevo parlare con il direttore ma al momento non c’è. Il suo nome è Bella e si è occupata del servizio fotografico dei Dreamers. Io sono il loro manager, Jasper Whitlock. >>
<< Mi dispiace ma non lavora più presso quest’agenzia >> gli rispose in modo cordiale la ragazza.
<< Oh … >> sul volto di Jasper era comparsa un’espressione strana, un misto tra preoccupazione, sconforto “E ora come faccio a trovarla? … è davvero un guaio” pensava sconfortato il manager.
<< Come mai la cerca? >> il ragazzone gli aveva posto la domanda con aria indagatoria
“E ora che gli racconto? Mica posso dirgli la verità ... devo risolvere la situazione in qualche modo”. << Volevo affidare a quella ragazza l’incarico per le foto del nuovo album, che dovrà uscire … mi era piaciuto molto il suo lavoro e così pensavo … >> Jasper si stava letteralmente arrampicando sugli specchi, ma ci stava riuscendo a meraviglia. Infatti non insospettì nemmeno per un secondo Angela ed Emmett, anche perché secondo loro quell’uomo non avrebbe avuto nessun motivo per mentire.
<< Se lo scopre qualcuno mi licenziano in tronco … comunque Bella ora lavora presso la rivista “Vanità e Tendenza”. Se va lì chieda di Isabella Swan >> concluse Emmett, pensando che probabilmente il direttore l’avrebbe strangolarlo dopo ciò che aveva fatto … si era lasciato scappare un succulento incarico e non solo aveva praticamente raccomandato altri per quel lavoro. Jasper ne fu sorpreso, quel ragazzo non aveva cercato di raggirarlo per appropriarsi del fantomatico “lavoro”. << La ringrazio … arrivederci >> detto questo Jasper se ne andò con il sorriso sulla faccia. Ora sapeva dove lavorava e il suo nome, forse il suo incarico si sarebbe rivelato più semplice del previsto.
Visto che per quella giornata  aveva perso fin troppo tempo, decise di rimandare e raggiungere il gruppo.
Quando arrivò allo studio di registrazione i ragazzi stavano provando con grinta e passione il nuovo pezzo scritto da Edward.
Nonostante avessero appena debuttato e fossero estremamente impegnati, avevano deciso di non perdere tempo e di non adagiarsi sugli allori.
Jasper era veramente orgoglioso di loro, stavano dando veramente il massimo e pensò che in quegli anni non erano cambiati molto.
La prima volta che li aveva visti era stata una sera di circa quattro anni fa ……………

Jasper era stato da poco licenziato e la sua ragazza,Maria ,l’aveva mollato lo stesso giorno, cianciando qualcosa come l’incompatibilità dei loro caratteri e stronzate varie … la verità era che Maria non sapeva che farsene di un ragazzo squattrinato, che aveva perso il suo prestigio. (Beh quando uno è così innamorato ^_^)
Jazz si sentiva letteralmente a pezzi. Quindi voleva dimenticare tutto e tutti almeno per una sera ed annegare i suoi dispiaceri nell’alcool.
Era entrato in un locale con la ferrea decisione di ubriacarsi, ma ci fu qualcosa che gli fece cambiare idea.
Dopo essersi seduto vicino al bancone, per ordinare un wishy, la sua attenzione fu catturata dalla musica e dalla band che stava intrattenendo alcuni clienti.
La canzone parlava di sogni, desideri e di come non bisogna mai arrendersi anche quando crediamo che non ci sia più spazio per nulla al di fuori della delusione. Perché è proprio quando si è arrivati più in basso possibile non c’è nient’altro che ci possa schiacciare e l’unica cosa che si può fare è risalire.
Jazz sentendo solo alcune  note aveva capito che quei ragazzi erano bravi e vedendoli suonare si accorse della loro passione per la musica.
Alla fine decise dia abbandonare il suo proposito iniziale e fece qualcosa decisamente migliore. Dopo che i ragazzi ebbero finito di suonare si avvicinò e si complimentò con loro. << Salve … volevo farvi i complimenti, siete davvero bravi. Sapete la vostra canzone mi ha fatto riflettere e credo che vi darò ascolto … non smetterò di lottare e mi risolleverò con le mie forze >>
Certamente per i ragazzi quel tipo sembrava un po’ fuori di testa, un tipo apposto ma decisamente fuori di testa. A parlare fu Max << Beh amico buon per te >>
<< Dite un po’ avete già un manager? >>
<< Come scusa? >> Nick sembrava il più confuso del gruppo.
<< Mi sto offrendo come vostro manager. Ho esperienza in questo campo e voi avete talento da vendere … quindi che ne pensate? >>
I ragazzi erano molto scettici, ma ci pensò Edward ha far cambiare idea a tutti << Dai ragazzi che ci costa provare … se tutto va bene riuscire mo a diventare famosi, male che vada continueremo a fare la vita di sempre … io accetto, voi? >> i ragazzi dopo averci riflettuto su annuirono contenti e si presentarono. << Bene piacere di conoscervi io sono Jasper >>.

Da quella sera un po’ di cose erano cambiate, ma la loro grinta e la loro passione per la musica era sempre la stessa o forse più forte di prima.
 
<< Ehi amico tutto ok? >> chiese Max a Jasper, dopo avergli dato una pacca sulla spalla.
<< Si, si … stavo solo pensando >> gli rispose << gli altri? >>
Jasper ricordando i tempi andati non si era accorto che i ragazzi avevano interrotto le prove  e guardando nella saletta si era accorto che non c’era nessuno.
<< pausa … >> rispose semplicemente Max, il che voleva dire che chi era andato a fumare,  chi in bagno e chi aveva bisogno di bere qualcosa. << ok >>
Il primo a tornare fu Tom, che non appena vide Jasper gli corse incontro. Sembrava un cucciolo felice di rivedere il suo padrone.
<< Tranquillo Tom sto bene >> gli disse sorridendo e scompigliando la folta chioma del moretto.
<< Ci hai fatti stare in pena >>
<< Scusa mammina la prossima volta avviso … ma vi basti sapere che stavo lavorando per voi >>.



 
Salve gente lo so che avevo annunciato a tutti  che il prossimo capitolo sarebbe arrivato nel mese di Marzo … ma per vostra (s)fortuna eccomi qui. Ho appena passato due esami abbastanza tosti e quindi ho deciso di farvi un piccolo regalo.
Spero che sia di vostro gradimento.
Un bacione 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14




La domenica era passata e con essa anche tutta la tristezza di quella giornata. James non si era più fatto sentire e questo non faceva che aumentare notevolmente il buon umore di Bella. La ragazza si preparava ad affrontare al meglio quella giornata.
Come al solito aveva cercato di fare il prima possibile perché il suo capo odiava i ritardi.
Quando arrivò in ufficio ebbe la strana sensazione che ci fosse qualcosa di diverso. Non era mai stata un tipo narcisista, ma si sentiva decisamente troppo osservata.
I suoi sospetti non erano infondati, infatti non c’era elemento maschile all’interno della redazione che non la stesse osservando.
Ben presto Bella scoprì il perché di quegli sguardi così insistenti.
Avendo paura di avere qualcosa fuori posto andò in bagno a controllare e lì sentì una chiacchierata interessante.
<< Ma hai sentito le ultime news? >>
<< Quelle sulla Swan? Ma certo e chi non lo sa … gira voce che si sia lasciata con il tipo con cui stava. La notizia ha fatto subito il giro dell’intera redazione. E di c… >>
Bella non aveva finito di ascoltare la conversazione e se ne era andata. “Ma possibile mai, che la mia vita privata deve sempre essere messa in bella mostra … Uff … giuro che stavolta Alice la strozzo! Solo lei ed Emmet lo sapevano e non credo che lui abbia avuto il tempo di avvisare tutti.”
Bella alla fine aveva desistito e non era andata a lamentarsi con Alice, perché pensava che quella notizia non poteva creare danni a nessuno.
Dopo un paio di giorni alcuni dei suoi colleghi, quelli single e i più intraprendenti, avevano cercato una qualsiasi forma d’approccio nei suoi confronti. Per tutti però si era rivelato un buco nell’acqua.
Il più insistente era Bob, che era andato avanti una settimana a provarci con lei.
Dopo l’ennesimo tentativo di Bob Bella uscì dalla stanza con un’espressione di sconforto.
Bob era uno dei giornalisti della rivista e da quando Bella era arrivata non aveva fotto altro che provaci con lei. All’inizio con la scusa di essere già impegnata pensava di essere riuscita a toglierselo di torno, ma ahimè si sbagliava.
Robert, che tutti affettuosamente o no chiamavano Bob, non era sicuramente il suo tipo. Era un narcisista egocentrico, un maschilista e un pomposo pallone gonfiato. Quindi nonostante avesse due bellissimi occhi neri e penetranti, un bel viso e un fisico che faceva invidia ai modelli della rivista, Bob era l’essere più insopportabile dell’universo.
Bella leggermente inferocita bussò alla porta dell’ufficio di Alice.
<< Avanti >>
<< Amica mia, si può sapere come ti è VENUTO IN MENTE DI DIRE A TUTTI, SPECIALMENTE A QUEL COSO CHE SONO SINGLE?!?!? >> ovviamente il tono di voce da basso e moderato si era trasformato in una sfuriata con i fiocchi, ma Alice non fu neppure scalfita dal tono o dalle parole usate.
<< Hai finito? … Bene! Robert mi è sembrato molto entusiasta, come gli altri del resto, della notizia … sai alla fine è un bravo ragazzo e poi per quello che serve va più che bene >>
<< scusami ma a cosa dovrebbe servirmi? >>
<< Ma cara mi sembra ovvio … per sfogare i tuoi ormoni. Dai Bella una bella botta e via >>
<< Alice … m-ma che d-dici >> Bela era arrossita vistosamente, era in tremendo imbarazzo. Non aveva mai affrontato questo tipo di argomenti con nessuno che non fosse James, e di certo non con leggerezza o scherzandoci sopra.
<< Su, su Bella è una cosa normalissima … forse Bob non ti attira … mhmhmh >> Alice assunse un’aria pensierosa << ho trovato, che ne dici di Zac, l’addetto al sistema informatico … quello con il pizzetto … >>
<< No, Alice … non ho nessun bisogno di “sfogarmi”, sto bene così >>
<< Bella l’astinenza forzata non è un bene >>
<< Alice piantala >>
<< ma perché >>
<< diamine Alice sono vergine >>l'ultima parola l'aveva solo sossurrata ma era giunta lo stesso alle orecchie dell'amica.
Sul volto di Aly comparve un’espressione stupita << davvero? >> ancora non riusciva a capacitarsene, ma vedendo Bella annuire aveva capito che era vero.
<< Allora chi è? >>
La domanda di Alice era davvero strana e Bella non riusciva a stare dietro ai suoi discorsi << Ali ma che stai dicendo? Chi è chi? >>
<< Bella mi sembra ovvio che se dopo che sei stata insieme ad un tipo come James, che da quanto ho potuto vedere in foto è decisamente mooolto apprezzabile, per più di un anno e non ci sei andata a letto ci deve essere qualcun altro nel tuo cuore … o sbaglio? >>
Alice era davvero incredibile riusciva senza il minimo sforzo a capirla << avanti sei un libro aperto per me … fuori il nome >>
<< Edward Masen >>
<< Dove ho già sentito questo nome? >> Alice stava cercando di associare quel nome ad un volto, Bella decise di facilitarle il compito e le disse << è il cantante dei Dreamers >>
<< Bella non ti sarai presa una cotta per una star come un’adolescente? >>
<< Ma che dici … Ed è il mio ex >>.
Dopo averle raccontato tutta la storia, rendendola partecipe del passato trascorso tra i due e gli ultimi incontri, Bella si sentiva un po’ sollevata. Aveva fatto bene a parlarne con lei, almeno non doveva più fingere con la sua amica.
<< Cavoli Bella e chi se lo immaginava … ora però dobbiamo far pentire quel cantante fedifrago, così impara a farti soffrire e sperare di venire perdonato solo se fa un po’ gli occhi dolci >>
 
                                  __________________________



La rivelazione di bella aveva confuso molto Alice. Lei non aveva mai creduto nell’amore e nell’uomo perfetto, queste cose esistevano solo nella fantasia e nei libri, la realtà era totalmente diversa. Gli uomini erano tutti uguali interessati solo ed esclusivamente a tappare un buco. Non riuscivano a ragionare con la testa ma solo con quell’arnese che avevano in mezzo alle gambe.
E così come gli uomini sfruttavano le donne solo per togliersi un prurito fastidioso, anche Alice aveva imparato a prendere da loro solo ciò che le interessava, senza mai legarsi a nessuno e doveva ammettere che nessuno si era mai lamentato.
A dire  il vero non si era mai innamorata e non era neppure mai stata ferita da nessuno, anche perché non l’avrebbe mai permesso.
E se ogni tanto le sue convinzioni vacillavano, c’erano sempre uomini come Edward a farle capire  quanto avesse ragione.
Aveva ancora impresse le parole di Bella …

Eravamo all’ultimo anno delle superiori … ero così contenta, l’estate era finalmente alle porte e avremmo passato tutto il tempo possibile insieme. Con tanta fatica,suppliche e con l’aiuto di mia madre ero riuscita a convincere mio padre a farmi partire per una settimana da sola con Edward. Non era nulla di eclatante o particolare, solo un semplice campeggio. Ma non vedevo l’ora, ero elettrizzata alla sola idea.
Quanto sono stata stupida.
Pochi giorni prima della partenza Edward era venuto da me dicendomi che aveva una notizia importantissima da dirmi. Pensavo che riguardasse la nostra vacanza, ma non era proprio così.
Mi disse che lui e la sua band avevano una occasione ad un talent proprio nel periodo in cui dovevamo partire … io neppure lo sapevo che avesse fondato un gruppo … e quindi la vacanza è saltata.
Non mi arrabbiai neppure ero contenta per lui, poteva vedere realizzato il suo sogno, ma un po’ gelosa lo ero. Passava molto più tempo con il gruppo che con me.
Un giorno mi disse che era meglio prenderci una pausa. Mi spiegò che il gruppo lo stava impegnando tanto e non era giusto nei miei confronti, visto che non poteva dedicarmi le attenzioni che meritavo.
In pratica mi aveva lasciata.
Come una scema accettai la sua scelta senza fiatare … mi facevo trattare come uno zerbino da tutti, senza avere un briciolo di grinta e di amor proprio. Poi mi misi a piangere.
Stavo male tutti i giorni, non mangiavo avrò perso quasi 20 kg nel giro di una settimana … e per di più non dormivo. Mi stavo riducendo allo spettro di me stessa.
E da quel giorno non lo rividi più per molto tempo. Lo rividi tornando a casa dalla spesa, mai madre mi aveva spedita al market per comprare non mi ricordo cosa … e seduto in piazza vicino al muretto, lo avevo visto in compagnia della sua band.
Il gruppo non era composto dalle stesse persone di adesso … anzi l’unico rimasto è Edward.
Ad attirare le mia curiosità furono le loro urla e il modo in cui Edward proteggeva Tanya, la chitarrista/cantante del gruppo. Non seppi mai di preciso cosa dissero ma stavano litigando per lei.
Non contenta di ciò che avevo visto rimasi lì ad aspettare che si calmassero … ma come si sa la curiosità uccise il gatto … Edward baciò Tanya con un tale trasporto e desiderio che mi sentii morire.
Ero così piccola ed insignificante al confronto … era normale che tra le due scegliesse lei … così sicura, intelligente, brillante e simpatica. Per non parlare del suo aspetto … era la ragazza più bella che avessi mai visto … un fisico asciutto e statuario, due tette enormi e le gambe più lunghe di un’autostrada. Bionda con due enormi occhi azzurri … una barbie altezza naturale, ma con più cervello.
Capii subito che la sua scelta l’aveva fatta e non era il gruppo che lo impegnava così tanto ma era lei ad avere tutta la sua attenzione e le sue premure.
Corsi a casa e piansi talmente tanto che alla fine non usciva più una lacrima.
Non lo vidi più.
Io mi iscrissi all’università e lui partì”.

Alice era più convinta che mai di fargliela pagare a quel cantante da strapazzo … perché nessuno feriva così una sua amica sperando di passarla liscia.
 




 
Salve a tutti chiedo umilmente perdono per il tremendo ritardo,ma come sapete l’università mi ha tenuta molto impegnata in questo periodo … spero di non aver perso i miei cari lettori a causa del ritardo.
Che dire del capitolo, finalmente abbiamo scoperto cos’è successo tra Edward e Bella in passato … il nostro bel cantante non si è comportato esattamente non migliore dei modi, ma chi sa …???
Spero che i pensieri di Alice riguardo il genere maschile non abbiano offeso nessuno, se così non fosse chiedo perdono a tutti.
Non so di preciso quando pubblicherò il prossimo capitolo, fin’ora sono riuscita a scrivere solo un paio di pagine e non riesco ad andare avanti… per di più la settimana prossima parto … ho bisogno di riposare un po’ il mio povero cervello fumante ihih XD e una bella vacanza è proprio quello che mi serve … e non credo di avere il tempo materiale per scrivere, comunque faro il possibile per pubblicare il prossimo capitolo entro domenica prossima.
Ho pensato di aggiungere alla serie dei piccoli missing moment di uno o più capitoli dei vari membri del gruppo. Il primo che ho pubblicato riguarda Max …Biblioteca: studio, studio ......... o .... Amore?!?!?
 Spero che la storia vi sia piaciuta.
Un bacione a tutti ^_^ 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


           Capitolo 15



Tutto ciò che ci circonda è mutevole e quindi siamo costretti sempre a crescere, a confrontarci con gli spettri del passato per cercare di andare avanti.
Il cambiamento può avvenire in maniera quasi imprevedibile e tutto viene stravolto.

A volte capita di ricevere una notizia e di non riuscire a goderne a pieno, perché c’è sempre quel gioco,quel conflitto tra mente e cuore. E mentre una sa ascoltare l’altro non lo fa quasi mai. E così ci si ritrova a dover gestire i propri sentimenti e le proprie emozioni per non venire schiacciati da un grosso peso.
A volte basta una semplice battito d’ali a sconvolgere gli equilibri che si cercano di stabilire.

                                ___________________________________


 
Jasper era seduto di fronte al computer alla ricerca di tutte le informazioni possibili riguardo la rivista per la quale lavorava Bella.
Sapeva già che la rivista godeva di una certa fama e quindi avrebbe potuto rivolgersi a loro e così avrebbe preso due piccioni con una fava.
Col telefono alla mano compose il numero della redazione che gli aveva dato quell’omaccione.
Tutto si aspettava ma non che rispondesse il direttore della rivista in persona.
Dapprima pensava fosse una delle segretarie, la voce che aveva sentito era troppo giovane per appartenere ad un colosso di quel settore.
 
Quando il telefono aveva squillato Alice aveva risposto pensando con un tono di voce allegro e gioviale, pensando fosse suo fratello o un altro parente. Ma sentendo dall’altro capo del telefono una voce sconosciuta, che le chiedeva se fosse la segretaria della rivista “Vanità e Tendenza”, aveva iniziato a maledire mentalmente la stupidità smisurata di suo fratello.
Solo lui e pochissime altre persone conoscevano il suo numero privato ed andando per esclusione l’unico talmente idiota a non pensare al significato del termine privato era Emmett.
Alice si era fatta installare una seconda linea in ufficio, in modo tale da poter separare gli affari e la famiglia.
Ma ora quell’idiota aveva dato il suo numero a chi sa che tipo.
<< No, non sono la segretaria … ma la signorina Cullen, potrei sapere chi le ha dato il mio numero privato? >> Alice aveva assunto un tono pacato e cercava di essere il più professionale possibile, mentre pensava “Se è stato davvero Emmett giuro che questa volta lo ammazzo. Ma dico io oltre alla massa muscolare non poteva cercare anche di accrescere il suo quoziente intellettivo? È pieno di muscoli ma ha poca materia grigia … o ma oggi mi sente”.

Jasper non era uno sprovveduto e sapeva perfettamente, o almeno di fama, chi fosse la signorina Cullen.
<< Oh! Mi dispiace … il numero mi è stato dato da un ragazzo all’agenzia del signor Berard. Sono mortificato, non sapevo fosse il suo numero privato >>. Jasper si stava odiando per la figura di mer …, orribile che aveva appena fatto. Ma ormai era in ballo e tanto valeva ballare << Sono Jasper Whitlock … il manager dei Dreamers e … >>
L’umore di Alice era subito migliorato << Salve sono contenta di sentirla. Sa quando la mia segretaria mi ha informato che non riusciva a contattarla temevo di doverla cercare personalmente … ma fortunatamente c’è riuscita. Ma mi dica cosa ne pensa della nostra proposta? >>
Jasper veramente non sapeva di cosa stesse parlando, non aveva ricevuto nessuna proposta da loro ne tantomeno una telefonata. Ma invece di smentire e far notare l’equivoco colse la palla al balzo ed penso di accettare.
<< Mi farebbe molto piacere discuterne con lei … quando sarebbe disponibile? >>
<<  Direi che per domani alle 16:00 potrebbe andare bene … si faccia trovare per quell’ora, l’aspetto nel mio ufficio. La ringrazio per avermi chiamato … e a rivederci >>.
Alice era al settimo cielo. Erano settimane che provava a contattare questo Jasper, ma niente era sempre irreperibile. Tutte le riviste del globo avevano un’intervista con i Dreamers e lei non sarebbe certo stata da meno. Non poteva permettere di venire surclassata da nessuno ne tantomeno poteva permettere che venisse messa in discussione la sua bravura.

Solo qualche ora dopo vedendo Bella davanti al distributore del caffè si era ricordata di quel piccolo particolare: Edward era il cantante dei Dreamers.
Se loro avessero accettato la sua offerta Edward e Bella presto o tardi si sarebbero incontrati di nuovo.
“Diavolo!!! E ora che faccio? Non voglio che Bella stia ancora male. E ora come ora non è ancora pronta ad incontrarlo. La faccenda è complicata … devo trovare una soluzione”.
Alice era davvero combattuta. Avrebbe potuto lasciar perdere tutto e dare così più tempo a Bella di riprendersi, ma avrebbe perso un grosso affare. Oppure avrebbe potuto fare la sua offerta ai Dreamers sperando che Bella ed Edward non si incontrassero di nuovo.

Alice era talmente pensierosa che non si accorse di Bella e le andò a sbattere contro.
<< Alice tutto bene? >>
<< Oh! Si Bella non ti preoccupare >>
<< Sei con la testa da un’altra parte … se vuoi puoi parlarne con me. Non sono certo la persona migliore per dare consigli, ma so ascoltare molto bene e se serve so anche consolare >> Bella sembrava una di quelle pubblicità scadenti che cercano di invogliare la gente.
Sarebbe stato bello per Alice accettare il suo aiuto, ma Bella era la persona meno adatta a cui chiedere.
<<  No, davvero va tutto bene … e solo un affare che mi preoccupa. Non so se cercare di portarlo avanti o farlo … naufragare >>.Mentre le ragazze parlavano Alice era riuscita a trovare la soluzione, non le importava di perdere un potenziale affare l'importante ora come ora era di non ferire una sua amica.

Ma spesso si sa il destino, il fato o chi per loro ci si mette di impegno e beh se una cosa deve accadere accade e basta, anche se ci si sforza in tutti i modi di non farla avvenire.
E questa volta la sorte era proprio travestita da segretaria.
<< Mi scusi signorina Cullen, volevo ricordarle che ho spostato l’appuntamento delle 16:15 di domani. E ho confermato l’appuntamento con il manager dei Dreamers >>  Jennice, la segretaria di Alice, era sempre stata una ragazza molto diligente, forse anche troppo.
<< Grazie Jennice >>.
Dopo che Jennice se ne fu andata Alice aveva paura della possibile reazione della sua amica. Ma tutto si aspettava tranne quello che accadde.
<<  Ma è fantastico! E c … >> ma Bella vedendo l’espressione stranita di Alice si era di colpo bloccata << Aly tutto bene? >>
<< Perché sei così contenta? Io avevo paura che tu non lo volessi vedere e … >>
<< e quindi la questione di lavoro che ti preoccupava era questa? >> Alice asserì con la testa << guarda che non è un problema, e poi devo essere professionale e saper dividere la vita privata dal lavoro … tranquilla non ne farò un dramma >>.
Per fortuna Bella era una ragazza abbastanza assennata e le preoccupazioni di Alice si erano provvisoriamente dissolte.
<< Quindi per te è tutto a posto? >>
<< Ma certo Alice. Davvero non ci sono problemi >>.
 
Bella era davvero sicura di fare la scelta giusta. Di sicuro vedendolo sarebbe stata ancora male. Ma non poteva in nessun modo minare il suo lavoro e quello della sua amica, anche se questo avesse voluto dire che doveva vedere Ed molto ma molto spesso.
 

                            Eccomi di nuovo qui ^_^
                 Ho notato che il numero di lettori è calato … 
                non so se è a causa del ritardo nel postare
              o perché la storia sta iniziando a fare schifo.
               In entrambi i casi chiedo scusa a tutti voi
                che state seguendo questa fan fiction,
           ma spero che continuerete e leggere i miei deliri :P
 
                                                                     Un Bacio ^_^

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16



Alla fine Alice si era fatta convincere dalle parole e dall’entusiasmo di Bella ed era pronta ad accogliere il manager dei Dreamers.

Nel frattempo Jasper era in uno strano stato di euforia, misto a tensione . Quel pomeriggio era uno dei più importanti per lui. Nonostante la band avesse già fatto il suo debutto nel mondo dello spettacolo, poter avere una pagina su quella rivista era un grandissimo passo avanti e per di più era un trampolino di lancio anche all’estero. Infatti la rivista Vanità e Tendenza era conosciuta anche in Europa.
Per essere al meglio quel giorno e per apparire in maniera adeguata per l’incontro Jasper aveva deciso di indossare un completo grigio,con una camicia nera. Era stato indeciso sulla cravatta fino all’ultimo, ma poi alla fine aveva desistito dall’indossarla. E guardandosi allo specchio si era accorto di fare la sua bella figura in quel completo, che metteva in risalto la sua figura slanciata ed elegante.
Anche quella volta Jasper non aveva detto nulla ai ragazzi dell’ingaggio perché lui credeva nel detto “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Quindi per lui era sempre meglio avere un contratto pronto e firmato prima di informarli, perché non voleva dargli farse speranze.
All’appuntamento arrivò quasi con un’ora d’anticipo, un po’ a causa della sua fissazione maniacale per la puntualità e l’odio per i ritardi e un po’ a causa dell’agitazione che lo aveva colto.
Quindi decise di sedersi onde evitare di camminare come un pazzo avanti e indietro nell’attesa che quella porta si aprisse.
Mentre con una finta calma esaminava alcuni progetti che aveva intenzione di proporre ai ragazzi la sua attenzione fu rapita da una figura che passava. Era una ragazza molto bella.
Jasper però ebbe come la sensazione di aver avuto un’allucinazione, perché dopo aver sbattuto le palpebre la ragazza era sparita, volatilizzata nel nulla.
Il bel manager dedicò il resto del tempo a riflettere sulla sua “visione” e su quanto la stanchezza,dovuta al poco sonno, potesse avergli giocato un brutto tiro. Ma ancora non sapeva che la ragazza non era frutto della sua fantasia e dello scarso lavoro di Morfeo nei suoi confronti.
                                          _______________________
 
Alice aveva fatto preparare una bozza di contratto, ma in caso di necessità era più che propensa ad apportare delle piccole modifiche.
Non appena giunse l’ora concordata Alice disse alla segretaria di far entrare il signor Whitlock.
Quando gli comparve davanti Alice non credeva ai suoi occhi, era un uomo molto giovane. Al telefono la sua voce calda e profonda l’aveva tratta in inganno. Guardandolo con occhio critico Alice si accorse che non doveva avere più di ventisette anni, e in caso contrario li portava davvero molto bene.
<< Prego signor Whitlock si segga >> lo invitò cortesemente.
Alice da così vicino poté notare alcuni aspetti della sua persona che da lontano le erano sfuggiti.
Le lunghe ciglia chiare, che gli coronavano gli occhi, sembravano quasi essere trasparenti a causa della luce. Il suo viso era abbellito da una leggera peluria, ben curata, che gli dava un’aria molto più matura e professionale.
Alice lo trovava estremamente sensuale e qualcosa nel suo basso ventre fu colpito molto da quell’uomo che aveva di fronte a se.
I due si strinsero la mano in segno di saluto, e anche quel piccolo gesto diede ad Alice un elemento in più nella sua indagine. La sua stretta era vigorosa, ma non brutale. Le sue mani non erano sudaticce, come le mani di alcuni uomini d’affari con cui la piccola Cullen aveva dovuto trattare in passato, da questo riusciva a capire che l’uomo davanti a lei era un tipo che non si faceva intimidire facilmente o che perlomeno riusciva a controllare le sue emozioni.
Ciò che più la sorprese però furono  le lunghe dita affusolate e a causa loro si perse in pensieri fuori luogo e molto imbarazzanti, tant’è che non prestò molta attenzione alle parole di Jasper.
“Cavoli, che dita lunghe … chi sa come sa  usarle bene …”
<< … quindi per me è un piacere fare la vostra conoscenza signorina Cullen. >> questo fu tutto ciò che Alice apprese del discorso di Jasper.
Cercò di riprendersi e di darsi un certo tono. E con molta calma e professionalità gli rispose << È un piacere anche per me fare la vostra conoscenza … ma ora tralasciamo i convenevoli e veniamo agli affari. Ho stilato un contratto, se vuole dargli un’occhiata … >> e detto questo gli passo il foglio sulla scrivania << come già saprà ho intenzione di inserire nella mia rivista un articolo sui Dreamers … nonostante siano una band emergente sono riusciti in poco tempo a spopolare e a scalare le vette delle classifiche. Deve essere veramente orgoglioso di loro e del suo operato. >>
Jasper ascoltò le sue parole e un moto d’orgoglio si impossessò di lui, ma mantenne le apparenze.
<< La ringrazio molto per le sue parole >> detto ciò si dedicò ad una rapida lettura del contratto, per lui andava più che bene. Anche se probabilmente il contratto sarebbe stato perfetto anche se avesse chiesto loro di lavorare gratis o di fare l’intervista gettandosi dall’aereo con il paracadute, nonostante lui soffrisse di vertigini. << credo che vada bene >> e le restituì il foglio.
Dopo aver provveduto all’iter burocratico, i due si salutarono.
<< Benissimo a presto signor Whitlock, presto la mia segretaria la contatterà e così potrete prendere accordi per la data dell’intervista >>
<< Arrivederci signorina Cullen >>
 
                                      _______________________
 
Una volta uscito dall’ufficio Jasper sprizzava gioia da tutti i pori. Non riusciva ancora a crederci era riuscito a firmare un contratto con “Vanità e Tendenza”.
Certo quando era entrato nell’ufficio era rimasto colpito nel trovarsi di fronte una … ragazzina. Si per Jasper quello era l’unico sostantivo che poteva usare per descrivere Alice.
Era così piccola e la sua pelle chiara la facevano sembrare una bambola di porcellana.
Così preso dalle sue elucubrazioni finì con lo scontrarsi con una persona, finendo entrambi a terra.
Quando Jasper  aprì gli occhi e cercò di scusarsi rimase come bloccato. Non riusciva a crederci.
Per lo stupore rimase con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Davanti a lui ,o per meglio dire sotto di lui, c’era la ragazza della visione.
<< Scusami … ero sovrappensiero, non ti avevo vista >> le disse Jasper dopo aver riacquistato un minimo di lucidità, per poi aiutarla ad alzarsi.
Lei era davvero davanti a lui in tutto il suo splendore.
I lunghi capelli biondi le cadevano morbidi e delicati sulle spalle. Nonostante fossero un po’ scompigliati a causa della caduta la cosa non la sminuiva minimamente, anzi era ancora più bella.
I suoi occhi color azzurri  erano molto maliziosi.
<< Ti sei fatta male? >> nella voce di Jasper c’era un lieve tono di preoccupazione.
<< No, sto bene. >>
Jasper continuava a pensare che un simile angelo non fosse reale, anche la sua voce era qualcosa di incredibile. Era così cristallina e dolce, ogni parola pronunciata da lei sembrava una melodia.
<< Cosa posso fare per farmi perdonare? Posso offriti un caffè? >>
<< Va bene vada per il caffè … comunque piacere io sono Irina >>
<<  Jasper … Il piacere è tutto mio >>. 



Angolo 4lb1cocc4:
Ed eccomi quì gente ^_^
Allora cosa ne pensate? So che molti di voi volevano l'incontro tra Bella ed Edward ma credo che sia ancora un po' presto ... ma non temete, il fatidico incontro ci sarà :D
Il bel Jasper ha fatto la conoscenza della piccola Alice, ma anche della bella Irina... chi sa che ruolo avrà la giovane bionda in tutta questa storia???
un bacione a tutti voi
Volevo ringraziare coloro che recensiscono la mia storia, ma anche chi mi segue in silenzio solo leggendo ^_^
A presto

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


                  


Capitolo 17
 

Erano ormai anni che Jasper non usciva con una donna. Dopo la delusione ricevuta in passato da Maria, il manager era sempre stato poco propenso a lasciarsi trascinare dai sentimenti. E aveva usato la scusante del lavoro per non farsi ferire.
Ora al tavolino del bar con Irina seduta di fronte a lui si sentiva impacciato ed estremamente fuori luogo.
Aveva dimenticato come si flirtava con una donna.
Tutto ciò che diceva gli sembrava stupido e fuori luogo. E per di più la loro conversazione era caduta sul banale. In un primo momento avevano parlato del tempo. Jasper aveva evidenziato la bellezza dei giorni di sole, che lo mettevano di buon umore e Irina aveva risposto con tranquillità << Si, hai ragione. Quando c’è il sole ci si sente decisamente meglio e soprattutto non c’è il rischio che mi si bagnino i capelli … >>.
Da questa risposta chiunque avrebbe capito che il cervello di Irina era più vuoto di una bottiglia di whisky in mano ad un ubriaco. Ma si sa gli uomini sono un po’ lenti … Nel paradiso terrestre Eva morse il frutto della conoscenza prima di Adamo. E nei secoli a venire la donna ha mantenuto quel vantaggio rispetto all’uomo. Ragion per cui le donne, eccetto quelle priva di cervello, riescono a capire le cose prima degli uomini.
Il dialogo era proseguito e i due avevano parlato del proprio lavoro.
<< Sono un manager … e mi occupo di trovare ingaggi per gruppi musicali … >>.
<< Wow! Deve essere veramente emozionante avere a che fare con tutte quelle celebrità >> gli occhi di Irina sbrilluccicavano al solo pensiero di trovarsi al fianco di attori di Hollywood.
Jasper si trattenne dal rivelarle la verità, in fondo sperava che presto i ragazzi sarebbero entrati a far parte dell’olimpo della musica.
Irina non lavorava, aveva papino, uno dei più ricchi imprenditori della nazione, che si occupava di farle avere tutto ciò che voleva. La cosa che desiderava di più era diventare una modella, e con il suo fisico e la sua presenza questo non sarebbe di certo stato un sogno irrealizzabile. Senza contare che papino aveva gli agganci giusti.
Infatti durante la loro chiacchierata Irina disse << Oggi mi trovavo alla redazione dei quella rivista perché papà ha parlato con uno degli azionisti … sai papà conosce un sacco di gente, che gli deve dei favori. E questo suo  … amico mi doveva far ottenere un posto come modella per la rivista. Ma poi è arrivata una ragazzina, bassina, ben vestina … ma piccoletta, che si è opposta dicendo che lei non vuole questo tipo di cose … ma dico chi si crede di essere quella??? E poi l’amico di papà sembrava il suo cagnolino. Forse era la figlia per questo ha ubbidito hai suoi ordini >> disse l’ultima frase assumendo un’espressione pensierosa, come se realmente stesse riflettendo sulle sue parola.
Dopo questo discorso così intelligente a Jasper suonò un campanello d’allarme.
Aveva finalmente capito che la ragazza che si trovava di fronte a lui era una ragazzina viziata, senza cervello e raccomandata, che per di più non si vergognava di ciò che era e di come otteneva le cose nella vita.
Rimase disgustato e si accorse di essersi fatto fregare nuovamente da un bel viso.
Irina era bella , elegante, praticamente una dea scesa in terra ma come dicevano i Gemelli diversi “come tutte quelle modelle piene di soldi e di perle, ma vuota sotto la pelle”.
Non solo aveva il quoziente intellettivo di una nocciolina, ma era anche priva di pudore e umiltà.
Con una scusa Jasper si defilò magistralmente.
Non riusciva a capacitarsi della sua stupidità.
Gli ronzavano ancora le parole di Irina in testa. “Vuoi vedere che la bambina di cui parlava Irina è Alice Cullen? Sono proprio curioso di sapere se è davvero lei”.

                                                       ________________________

 
Nel frattempo Alice doveva assolutamente parlare con Bella e per questo l’aveva fatta convocare con urgenza nel suo ufficio.
Bella, che non era a conoscenza del motivo di tanta urgenza, arrivò correndo nell’ufficio. Era preoccupata.
<< A … Alice che succede? >> aveva il fiatone.
Quando vide Alice seduta tranquilla, sulla sua poltrona dietro la scrivania, incominciò a sospettare che non ci fosse nessunissima urgenza.
<< Va tutto benone Bella >>
<< Alice! Mi hai fatto preoccupare. Se dovevi dirmi qualcosa non potevi farlo più tardi?! >>
<< No! >> rispose risoluta << ho avuto un colloquio con il manager dei Dreamers … stai calma c’era solo lui >>.
Alice si era accorta che Bella per una frazione di secondo aveva smesso di respirare e si era fatta più attenta.
<< Bella sei sicura che ti vada bene questa situazione? >>
<< Si Alice, te l’ho già detto è tutto ok. Mi hai solo presa alla sprovvista. Ma la prossima volta sarò pronta >>.
Nonostante le sue parole Alice non era molto convinta, non aveva mai visto quell’espressione sul suo viso ed ora non era più tanto sicura che far avere quell’intervista fosse poi un’idea così buona.
<< Comunque di cosa volevi parlarmi? >> Bella voleva assolutamente cambiare argomenta. Anche perché quando si parlava di Edward la sua sicurezza veniva meno e non voleva che la sua vita privata, le sue paure e la sua stupidità influenzassero il suo lavoro.
<< Ti dicevo … ho incontrato il loro manager. Quell’uomo è uno spettacolo della natura. Ha svegliato i miei istinti primordiali >>
<< Ma Alice … i tuoi istinti primordiali, come li chiami tu, o i tuoi ormoni, come li chiamo io, sono sempre stati belli svegli >>
<< Ma come siamo spiritose oggi. Comunque lui è di un’altra categoria. È l’uomo perfetto. È bello, professionale, si veste in maniera impeccabile … dovevi vedere il completo che aveva … per non parlare del suo corpo, e poi le mani …mmhh >> evidentemente il cervello di Alice si stava concentrando su un bel filmino hard che vedeva come protagonisti lei , Jasper e le sue mani.
<< Ti prego torna con il pensiero qui nel tuo studio >>
<< Ma infatti … anche nella mia immaginazione eravamo in questa stanza, anzi precisamente su questa scrivania >>
<< ALICE! >>
<< Smettila di fare la verginella pudica >> Ormai tra loro era nato questa specie di gioco, Alice si divertiva un mondo a metterla in imbarazzo parlandole dei suoi sogni o raccontandole le sue esperienze più intime. << tralasciando le sue mani e le sue dita … che solo chi ha provato sa come lavorano... è anche arrivato puntuale all’appuntamento >>
<< Non per rovinare i tuoi sogni, ma era un appuntamento di lavoro e se arrivava tardi si giocava tutto >>
<< si, lo so … ma sai quanto apprezzi la puntualità e c’è qualcuno che non è mai puntuale >>
<< È vero. Ma io non sono mica l’uomo dei tuoi sogni >> disse facendole la linguaccia.
<< Parlando di cose serie ho preso una decisione … io me lo porto a letto, o sulla scrivania non ho ancora deciso precisamente dove. E tu togliti quell’espressione dalla faccia. Mi diverto io e si diverte anche lui, stai tranquilla >>
<< Ma … >>
<< Ma il principe azzurro non esiste e poi sai l’uomo in calzamaglia non va di moda e mi farebbe anche un po’ schifo >>.


                                   _____________________________


 
  Una volta arrivato alla villetta Jasper chiamò tutti a raccolta.
<< Ehi Jazz che succede? >> Nick non poté fare a meno di chiederlo, la sua curiosità era alle stelle.
<< Bene ora che ci siamo tutti, ho una notizia fantastica da darvi … >> tra i ragazzi c’era un velo di curiosità e di irrequietezza, e la suspanse creata da Jasper certo non aiutava a calmarli.
<< dai non ce la faccio ad aspettare oltre >>
<< Avete ottenuto un ingaggio per un’intervista per  … udite, udite … “Vanità & Tendenza” >>.
Tutti erano rimasti sorpresi dall’informazione appena ricevuta. Vedendoli ancora poco reattivi Jasper continuò a parlare informandoli del colloquio avuto.
Finalmente i ragazzi sembrarono svegliarsi ed iniziarono ad esultare di gioia.
Quando i festeggiamenti terminarono e ognuno tornò nella propria camera, Jasper decise di fermare Edward e fare con lui una chiacchierata a quattrocchi.
<< Ehi Ed … ti devo parlare >>
<< Jazz che hai? Ti senti bene? Hai una faccia >>
<< Si, sto bene. Volevo solo darti un’informazione che potrebbe essere importante per te … la tua Bella lavora per quella rivista e quindi è probabile che vi incontriate di nuovo. Spero che riuscirai a risolvere la questione con lei >>
<< Jazz ma come … >>
<< Diciamo solo che un uccellino mi ha dato questa informazione … ora ti saluto >>
Ma prima che se ne andasse Edward lo fermò << Ehi Jazz … grazie sei un amico >>.
E i due si salutarono con una semplice pacca sulle spalle.





Ciao a tutti eccomi di nuovo qui ad infastidirvi XD
Dai commenti dello scorso capitolo ho potuto intuire che l’entrata in scena d’Irina non ha fatto piacere a nessuno … ma chi sa perché? Eppure è una ragazza così adorabile ;P
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Alla prossima :D Baci baci . 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


                     


Capitolo 18

 

Quella mattina tutti gli abitanti della villetta erano in fibrillazione. E la loro ansia non li aiutava di certo a prepararsi.
Quel giorno sembrava che qualche folletto dispettoso si fosse divertito a nascondere ad ognuno di loro un oggetto.
Quando Jasper era entrato in casa aveva visto che questa era governata dal caos più totale, cosa abbastanza insolita visto che Tom e Max erano dei maniaci dell’ordine.
Sembrava che l’intero guardaroba dei quattro ragazzi fosse esploso sul divano in sala. Per di più c’erano una montagna di fogli sul tavolo della cucina e molti anche per terra, sparsi per la casa.
Nick non riusciva a trovare il suo cellulare e senza si sentiva perso.

<< Cavoli ma dove sono andate a finire le mie lenti a contatto? Ragazzi le avete viste? >> chiese Max nella speranza di una qualsiasi risposta << se non le trovo come diavolo faccio, non posso mettermi gli occhiali, tutti i miei fan scoprirebbero che sono cieco come una talpa >> il bel chitarrista continuava a parlare ma nessuno dei suoi amici sembrava prestargli attenzione, ognuno aveva altro a cui pensare.

Tom come un’anima in pena vagava da una stanza all’altra cercando il suo preziosissimo braccialetto. Il bracciale in se per se non valeva neppure un soldo bucato, era un semplice filo di lana intrecciato e con dei ciondoli di plastica rappresentanti una chitarra, una nota musicale e una chiave di violino, ma Tom ci era affezionato e lo considerava il suo portafortuna. Anche se poteva sembrare strano quel braccialetto aveva come il potere di tranquillizzarlo, era un regalo di sua nonna ,che era venuta a mancare molti anni a dietro.

La cosa che però stupì di più Jasper fu vedere Edward seduto sul divano. Era calmo, troppo calmo, aveva un’espressione tranquilla dipinta sul viso.
<< Buongiorno ragazzi >> Jasper decise di interrompere, almeno per un momento, il delirio che si era venuto a creare.
Nessuno, eccetto Edward, gli rispose, sembrava che non si fossero nemmeno accorti della sua presenza tanto erano impegnati.
Jasper si sedette vicino ad Edward, che gli sembrava paradossalmente il più strano considerando che presto avrebbe incontrato la sua Bella.
<< Edward tutto bene? Com’è che non stai dando di matto come gli altri? >>
Edward sembrava scendere dalle nuvole, si girò ed osservò la scena che lo circondava rendendosi conto che i suoi amici avevano un problema. Con calma si alzò ed aiutò i suoi amici nella ricerca degli oggetti smarriti.
Nel  mobile della pasta trovò le lenti a contatto di Max, sotto la montagna di fogli c’era il cellulare di Nick e infine nel frigo trovò  il bracciale di Tom.
Dopo aver restituito gli oggetti ai legittimi proprietari Edward non vedeva l’ora di andare a fare l’intervista, in realtà aveva una voglia matta di rivedere Bella ed era certo che quella sarebbe stata la volta buona per riconquistarla.
Arrivati alla redazione Jasper spiegò ai ragazzi che l’intervista si sarebbe svolta in un ufficio del terzo piano, questo perché Alice non voleva che le fan si potessero intromettere e quindi per fugare ogni possibile problema era solita far svolgere le interviste nella redazione della sua rivista.

                         ____________________________________
 

Jasper aveva lasciato i ragazzi alle domande del giornalista, che se aveva capito bene doveva chiamarsi Lucas Mallard. Sembrava un tipo a posto e comunque i suoi ragazzi sapevano cavarsela bene in quelle circostanze, era come se fossero nati proprio per fare musica ed affrontare i giornalisti e le loro domande.
Aspettando la fine dell’intervista Jasper aveva deciso di esaminare alcuni documenti riguardanti le vendite dell’album, ma venne interrotto da Alice, che dopo averlo visto seduto sulla poltrona non aveva potuto far altro che raggiungerlo.

Alice non riusciva proprio a capacitarsene, quel Jasper l’attirava come il miele. Aveva come l’impressione che per la prima volta fosse lei a cercare un uomo e non il contrario, e questo non le piaceva per niente. Era sempre stata convinta che spettasse all’uomo fare il primo passo e fin’ora la sua teoria era sempre risultata vincente, ma con Jasper quella convinzione era venuta meno.
Il biondino non aveva dato, nei giorni che si erano visti per organizzare l’intervista, il benché minimo segno di interesse nei suoi confronti. Inoltre  era la prima volta che si occupava personalmente di organizzare un’ intervista  e tutto questo perché voleva vedere e passare più tempo possibile con lui.
Se solo Alice fosse stata un po’ più consapevole del suo cuore e dei suoi sentimenti si sarebbe di certo accorta che il suo interesse la stava portando verso qualcosa di molto più profondo di un semplice rapporto occasionale.
<< Salve signor Whitlock … come mai non è dentro con il gruppo, a seguire l’intervista? >> chiese Alice, giusto per rompere il giaccio.
<< Salve signorina Cullen, non credo di dovermi preoccupare. E poi avevo alcune faccende da … verificare >>.
Jasper si era accorto, con suo sommo stupore, che parlare Alice Cullen non era così male. Anzi era stimolante, era il tipo di ragazza che sapeva di ciò che parlava, che con buone argomentazioni riusciva a sostenere la sua opinione e magari riusciva anche a farti cambiare idea. Aveva notato che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno e che era un bel peperino.
La prima volta che l’aveva vista si era fatto ingannare dal suo aspetto minuto  quasi da bambina, ma in realtà era una donna.
Decise di provare il tutto per tutto, in fondo erano entrati un po’ in confidenza e lui era troppo curioso di scoprire se lei c’entrasse qualcosa con la storia di Irina.
Alice aveva notato che aveva aperto la bocca un paio di volte per poi bloccarsi, come se le volesse dire qualcosa ma si vergognasse.
C’erano due cose che Alice poteva fare  aspettare che le parole gli uscissero da sole oppure spronarlo e farlo uscire dalla sindrome del pesce rosso.
Ovviamente la ragazza scelse la seconda opzione.
<< Deve chiedermi qualcosa? >>
<< Ecco … a dire il vero, è più una curiosità … una sciocchezza … >>
<< Mi dica >>
<< Volevo sapere se per caso avesse incontrato una certa Irina. Era venuta qualche giorno fa per un ingaggio da modella >>.
Alice si era irrigidita improvvisamente. Certo che se la ricordava quella Barbie antipatica. Quello che però non riusciva a capire era il legame che intercorreva tra i due.
<< Certamente la conosco. È una sua parente? Se è così mi dispiace che non abbia ottenuto l’ingaggio, ma io non sopporto i sotterfugi ne tantomeno le raccomandazioni >>.
Sul viso di Jasper sentendo la risposta si era aperto spontaneamente  un sorriso, che aveva fatto perdere un battito al povero cuore di Alice.
<< Sei stata fantastica >> Jasper preso dall’euforia non si era accorto di aver abbandonato le formalità << comunque non ho nessun tipo di legame con quella ragazza, come ho già detto ero solo curioso, perché mi aveva detto che una ragazza le aveva impedito di ottenere il posto … e beh io ho subito pensato a te. E da quanto ho capito non mi sono affatto sbagliato >>.
Il cuore di Alice traboccava di gioia perché per la prima volta Jasper le stava dando confidenza e perché,anche se solo per un minuto, lei aveva fatto parte dei pensieri del bel biondo. “Cavoli ma che mi prende. Posso essere contenta per questa scemenza? Forse Bella mi sta contagiando, devo assolutamente parlare con lei”pensò Alice.
Il manager non riusciva a capire il silenzio da parte del suo interlocutore e ripensò alle sue parole, si accorse di averle dato del tu e subito si maledisse mentalmente.
<< Mi scusi … io sono stato scortese e maleducato a darle del tu. Spero mi possiate scusare >>
<< Non si preoccupi. Anzi stavo pensando che forse si potrebbero abbandonare le formalità, anche perché non credo che abbiamo tutta questa differenza di età. E poi il lei mi fa sentire vecchia >> le parole di Alice furono accompagnate da un sorriso, che le illuminò il volto.
Jasper si accorse che la donna di fronte a lui oltre ad essere determinata, forte, elegante, intelligente e carismatica, era anche bella … molto bella.
<< Allora vada per il tu. Quindi da ora chiamami Jasper >>
<< e tu chiamami Alice >>
 
                          _______________________________


 
L’intervista era durata poco, ma per Edward era come se fosse passato un intero anno. Infatti non vedeva l’ora di uscire da quella stanza per poter vedere Bella.
Con la scusa del bagno si separò dagli altri e iniziò a vagare per la redazione alla ricerca della sua amata. Probabilmente ci sarebbe voluto un po’ di tempo, questo Edward lo sapeva, ma i sui amici erano dalla sua parte e gli avrebbero concesso tutto il tempo che gli occorreva.
Aveva cercato su un paio di piani, senza alcun risultato. Sperava ardentemente che Bella non fosse in uno dei bagni dei piani che aveva già perlustrando, perché altrimenti non l’avrebbe mai trovata.
Quando ormai si stava quasi per arrendere da lontano scorse quella chioma castana allontanarsi di fretta.
Per non perderla di vista Edward si mise a correre, rischiando anche di inciampare un paio di volte.
Ma finalmente la raggiunse con un ultimo scatto, l’afferrò per un polso e la girò. Trovandosi faccia a faccia con lei.


Benissimo ragazze eccomi quì con un altro capitolo ... spero sia di vostro gradimento.
So che non vedete l'ora di leggere dell'incontro tra Edward e Bella ... non preoccupatevi.
Un bacione alla prossima    

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***



Capitolo 19

Ma finalmente la raggiunse con un ultimo scatto, l’afferrò per un polso e la girò. Trovandosi faccia a faccia con lei.

Ciò che si trovò davanti non era esattamente ciò che si aspettava.
La donna di fronte a lui non era Bella, ma una segretaria della redazione che aveva iniziato a correre perché doveva consegnare dei documenti importanti.
<< Mi scusi l’ho confusa con un’altra persona >> le disse Edward dopo averle lasciato il polso.
La donna gli disse di non preoccuparsi e corse a consegnare i documenti. Se ne andò lasciando Edward da solo come un’idiota.
Edward ,se non fosse troppo preso dal desiderio di rincontrare Bella, si sarebbe senz’altro reso conto che quella non era la sua amata.
“Mi sento un perfetto scemo. Ma si può sapere Bella dove sei?”
Pian piano tutta la speranza di Edward di rivedere Bella si era tramutata in delusione. Erano quasi due ore che la cercava e di lei non c’era traccia da nessuna parte.
Alla fine come ultima spiaggia decise di chiedere alla ragazza alla reception.
<< Mi scusi cercavo Isabella Swan, sa dirmi a che piano posso trovarla? >>
La ragazza dopo aver scartabellato un po’ gli disse << Mi dispiace ma oggi la signorina Swan si è presa il giorno libero >>.
Queste parole fecero più male di una coltellata in pieno petto. Era chiaro come il sole che Bella non lo voleva proprio vedere.
Inoltre Edward iniziò a pensare che la sua ostinazione non lo portasse da nessuna parte perché Bella era impegnata con quel James. Anzi sembrava che più lui cercasse di avvicinarsi più lei si allontanava.
                                        ______________________


Quando aveva visto che il giorno dell’intervista si stava avvicinando, Bella da fifona qual’era aveva deciso di prendersi proprio per quella data una giornata libera. Non era stato difficile ottenerla, nessuno le avrebbe mai negato un giorno di permesso, aveva lavorato instancabilmente senza mai dar fastidio a nessuno e se non fosse stato per quel minuto e mezzo di ritardo ogni tanto, che infastidiva tanto Alice, sarebbe stata nominata la lavoratrice dell’anno.
Per di più Alice conosceva il motivo per cui Bella desiderava così tanto assentarsi quel giorno e da amica non poteva far nient’altro che aiutarla ed assecondare la sua codardia.
Alice era convinta che prima o poi Bella avrebbe trovato il coraggio di incontrarlo e di affrontarlo.
Non aveva senso affrettare i tempi e costringerla ad incontrarlo, perché in questo caso Bella probabilmente avrebbe sofferto moltissimo.

                                             ______________________

 
Edward con una faccia sconsolata raggiunse il resto del gruppo al terzo piano, dov’erano rimasti.
Tutti, agli occhi di Edward,sembravano molto felici. Il motivo era solo uno:  pensavano che dopo tutto il tempo passato Edward fosse riuscito a chiarire con Bella e magari chi sa anche riconquistarla.
Quando però lo videro capirono subito che qualcosa non era andata come speravano.
Jasper, che stava ancora parlando con Alice, vedendo l’amico così affranto si congedò da Alice e raggiunse gli altri.
<< Ed com’è andata? >>
<< Male amico, mi odia. Pur di non vedermi ha preso il giorno libero. Non credo di avere la ben che minima speranza con lei. E sai qual è la cosa più assurda che a me andrebbe bene anche solo di essere suo amico, di poter rientrare a far parte della sua vita, rivedere il suo sorriso, lo sguardo da cucciola che mi faceva ogni volta che voleva convincermi a fare qualcosa. Mi manca anche la sua sbadataggine, il rossore che si impossessava delle sue guancie ogni volta che era in imbarazzo. Vorrei poterla proteggere dal suo scarso equilibrio ed evitare che cada ogni cinque secondi. E invece non avrò neppure questa possibilità … l’ho persa davvero >>.
Dopo le parole di Edward tra i ragazzi non volò una mosca, nessuno sapeva cosa dire. Non riuscivano a trovare le parole che potessero rispettare i sentimenti dell’amico e rassicurarli.
                                _______________________________
 
Alice aveva ascoltato ogni singola parola uscita dalla bocca di quello che aveva capito essere Edward. Era rimasta sorpresa dall’amore che quel ragazzo provava per Bella. Un amore che nel corso degli anni e nella lontananza non sembrava essersi sbiadito, ma al contrario si era rafforzato in maniera spropositata.
Quell’uomo così innamorato non poteva essere lo stesso che aveva tradito Bella e che l’aveva fatta soffrire.
 
                                    __________________________
 
Bella decise di passere diversamente quella giornata e di vedere un po’ il suo amico che ,a causa del lavoro, aveva trascurato.
Per questo aveva appuntamento con Emmett.
Quando l’orso la vide arrivare le sorrise e le corse incontro.
<< Ehi Bellina ma che fine hai fatto? Mi sei mancata moltissimo. Non è che quella streghetta di mia sorella ti fa lavorare troppo? >>
<< Tranquillo orsetto sono io la stacanovista, ma oggi finalmente riposo>>
<< Brava, così si fa >>
A dire il vero Bella si era quasi dimenticata di quanto fosse piacevole passare il tempo in sua  compagnia, quel ragazzone era unico.
<< Allora dove vogliamo andare? Mi affido nelle tue mani Emmett >>
<< Benissimo, non te ne pentirai >>
Dopo averle porto il casco i due salirono sulla moto di Emmett.
<< Emmett ma da quando hai la moto? >>
<< Diciamo solo che il mio bellissimo angelo mi ha fatto venire la passione per questo gioiellino >> disse accarezzando la carrozzeria della moto.
 Bella era terrorizzata, si strinse forte -forte al corpo dell’amico.
<< ti prego vai piano, che ho paura >>
Per tutta risposta Emmett iniziò a sghignazzare e diede gas alla moto, per sfrecciare sull’asfalto. Dalla bocca di Bella uscì un urlo che per poco non spaccò il timpano del povero Emmett.
Una volta arrivati a destinazione Emmett si tolse il casco ancora un po’ intontito.
<< Bella mi hai rotto un timpano >>
<< È colpa tua. Ti avevo detto di non correre, che avevo paura. >> detto questo gli fece una linguaccia molto infantile.
Emmett aveva deciso di portare Bella in un bar un po’ fuori mano, ma dove facevano delle torte che erano la fine del mondo.
<< Dai Bella entriamo, ho una fame >>
Davanti al bancone dei dolci Bella vide Emmett con l’acquolina in bocca che guarda tutte quelle delizie dalla vetrina. C’era veramente l’imbarazzo della scelta ed Emmett non sapeva cosa prendere.
<< Io prendo una tazza di tè  rosso con una fetta di quella torta con i lamponi >> disse Bella alla donna dietro il bancone.
<< io vorrei quella, no forse è meglio quell’altra … però anche questa deve essere buona >> disse Emmett indicando una per una le torte dietro la vetrina.
La signora guardava la scena con un sorriso, mentre Bella scuoteva le testa con fare rassegnato.
Alla fine Emmett aveva optato per tre fette di torta: una al cioccolato, una con le fragole e la panna, ed una crostata di frutti rossi.
Bella, mentre sorseggiava il suo tè,  lo osservava, sembrava non mangiasse da secoli. Più di una volta aveva rischiato di soffocare a causa del boccone troppo grande, che però ,per farlo scendere, aveva annaffiato con del succo di frutta alla pera.
<< Emm sei un pozzo senza fondo >>
<< Ma Bellina io devo crescere >>
Non c’era proprio niente da fare Emmett era un vero e proprio bambinone, ma riusciva a farti stare bene.
<< Allora dimmi cosa c’è che non va? >> disse Emmett dopo aver tracannato l’ennesimo boccone di torta.
Le parole di Emmett erano inaspettate per Bella, e per poco non si strozzò con il tè.
<< cosa vuoi dire orso? >>
<< Ho imparato a conoscerti e quella lucetta negli occhi vuol dire che hai qualche pensiero triste … e poi mia sorella mi ha chiesto di tenerti d’occhio. Quindi ho fatto due più due … avanti sputa il rospo >>
<< Emmett  diciamo solo che … non voglio incontrare una persona, che in passato è stata importante per me, ma che mi ha ferito molto. Quindi oggi, che avevo l’occasione di rivederlo, ho preso un giorno libero dal lavoro … è che lui è … è … >>
<< Lui è ancora molto importante per te. Ne sei innamorata vero? >> alla domanda di Emmett Bella asserì con la testa, non riusciva a pronunciare una sola parola anche se avrebbe voluto gridare al mondo intero che era innamorata di Edward << perché per una volta non provi a far smettere di lavorare il tuo frenetico cervellino? Scommetto che ti sei fatta mille viaggi sul vostro possibile incontro. Prova ad incontrarlo sul serio, non scappare più da lui, e vedi come vanno le cose. Prova a parlarci e magari anche a chiarire. Può essere anche cambiato e maturato … e poi se lui per ora non prova il tuo stesso sentimento … beh Bellina che stai aspettando prova a conquistarlo. Sono più che convinto che se gli farai i tuoi occhioni dolci non potrà resisterti. Il passato è passato, non stare a rimuginarci sopra. >>
Bella non rimase del tutto indifferente al discorso del suo orso preferito.
<< Emmett ma io ho paura … una paura folle. Non so cosa potrà accadere >>
<< Ehi piccola è normale avere paura, se così non fosse questo tipo non sarebbe così importante per te … che vuoi dire con “non so cosa potrà accadere”? Non sei mica un’indovina! E poi nella vita bisogna buttarsi e tentare, tentare, tentare … potrai ricevere cento porte in faccia ma stai pur certa che la centunesima porta si aprirà e sarà fantastico anche solo per il semplice fatti di averci provato. Sbaglio o non ti sei data per vinta nel seguire il tuo sogno e ora l’hai raggiunto, alla facciaccia di quel baffone stempiato ahaha >>
<< ahaha hai ragione Emmett … anche se credo che non avrò facilmente la possibilità di rincontrarlo >>
<<  Perché non provi a crearla tu  la possibilità? >>
                                          __________________
Per Bella il miglior modo per non riflettere era abbandonarsi sul letto, al buoi con le luci spente e ascoltare la musica che si diffonde nella stanza. Ma quella volta questa tecnica non aveva alcun tipo di effetto. Continuava a rimuginare sulle parole di Emmett.
“Dai Bella prova a prendere in mano la tua vita per una volta” si disse, provando ad incoraggiarsi da sola.
Con un colpo di reni si sollevò dal letto. Prese il cellulare e compose il numero.
Dall’altra parte della cornetta il continuo tu..tu… cominciava a snervarla e a farla diventare impaziente.
<< Pronto … >>
<< Alice ho bisogno di un piccolo favore >>.
 


Eccomi qui con il nuovo capitolo.Ho postato il prima possibile per questo non ho avuto il tempo di controllare un'ultima volta, quindi se il testo non è abbastanza scorrevole o se ci sono errori vi prego di comunicarmelo =) 
Lo so tutte voi vi aspettavate il fatidico incontro che … non è avvenuto, ma penso sia meglio così. Bella è ancora molto insicura e farla scontrare con Edward in questo momento non è proprio la migliore delle idee.
C’è stato il ritorno di Emmett, a quante di voi è mancato? A me tantissimo ^_^ adoro quell’uomo ihihi =)
Emmett quando parla del “suo angelo” si riferisce ovviamente a Rose, il loro incontro e l’argomento moto è trattato nel missing moment a loro dedicato, che si intitola FLASH. Per chi di voi che non l’avesse letto … perché non gli date un’occhiata?! ^_^
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Un bacione a tutte voi … spero che questa mia scelta non vi porti ad abbandonare la storia.
E ora corro a rispondere elle recensioni dello scorso capitolo ... baci baci :*
 
  

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


                 


 

Capitolo 20

Era passato un po’ di tempo da quando Bella aveva deciso di chiedere  ad Alice il numero dei manager dei Dreamers. Ora tutto stava nel riuscire a comporre quel benedetto numero e farsi passare Edward o quantomeno farsi dare un suo contatto. Detta così sembrava facile, ma bisognava considerare il fattore emotivo.
Alice aveva rassicurato che Jasper fosse un tipo ok e che, visto che non era una fan del gruppo e non era neppure una pazza, le avrebbe dato senz’alcun dubbio il numero.
Fatto sta che ogni qual volta Bella guardava quel numero le veniva una fifa enorme. E così non aveva mai preso in mano la situazione e non era riuscita a mettersi in contatto con Edward.

                                               _______________________


Il Natale era quasi alle porte.
Il natale era senza ombra di dubbio la festa preferita di bella, anche se negli ultimi anni non l’aveva festeggiata come voleva.
Le era mancato il Natale in casa Swan, e quell’aria leggera e spensierata che sentiva in quel periodo dell’anno.
Le mancavano i canti ,che tutti insieme, intonavano intorno al pianoforte e le stonature di suo padre.
Le mancavano i waffel con lo sciroppo di mirtilli, che sua madre preparava la mattina di Natale.
Le mancavano le luci, i colori della città, la sensazione dei fiocchi di neve, che mossi dal vento, le accarezzavano il viso.
Ma più di ogni altra cosa le mancavano i suoi genitori.
Chiedere un paio di settimane di vacanze non era stato un problema, la difficoltà era stata convincere Alice che non sarebbe andata a sciare con lei e la sua famiglia ma sarebbe tornata a casa. A volte Alice si rivelava essere peggio di una bambina capricciosa, ci teneva davvero tanto a passare il Natale con Bella che l’aveva anche minacciata di non darle le ferie e di licenziarla per farla desistere.
Fortunatamente era intervenuto Emmett a mediare e convincendo quella pazza di sua sorella a cambiare i suoi piani.
Alla fine erano scesi a una sorta di compromesso, avrebbero festeggiato insieme il Natale, ma in anticipo.
Bella aveva passato l’intera giornata in giro per i negozi e la cosa più strana era che non era stata costretta da nessuno. In realtà non era stata colta da un’improvvisa mania per lo shopping, ma era alla ricerca dei regali.
Per il suo amico in formato maxi aveva comprato il cofanetto con tutte le stagioni di Lost, la sua serie preferita.
Per Alice aveva preso un completino di Victoria Street, che sicuramente l’amica avrebbe usato.
Non era stato difficile scegliere i loro regali e quelli dei suoi parenti, il vero problema era suo padre. Bella voleva approfittare della festa per potersi riappacificare con Charlie e per questo non riusciva a trovare il regalo perfetto, tutto ciò che vedeva le sembrava  stupido. Alla fine, però, dopo molte ore a girovagare era riuscita a trovare il regalo perfetto. Suo padre era un patito di pesca a la domenica mattina era solito recarsi al fiume, in compagnia di alcuni colleghi, per pescare.
Un paio di volte, quando era bambina, Charlie aveva portato Bella con se. Quelli sicuramente erano state l’esperienze più traumatiche per Bella. La prima volta che andò a pesca il ,che aveva catturato Charlie ,le saltò addosso spaventandola, la seconda volta cadde in acqua prendendosi un febbrone da cavallo.
Ciò nonostante la pesca insieme al padre era uno dei pochi ricordi che Bella custodiva gelosamente in fondo al cuore.
Quindi Bella aveva deciso di regalargli l’ultimo e sofisticato modello di canna da pesca, sperando che lo apprezzasse.
“ Finalmente ho finito … sono distrutta” pensava Bella “Non appena torno a casa devo farmi un bel bagno caldo e rilassante, con tanta schiuma”.
Era così sovrappensiero che non si scontrò con una persona.
L’imbarazzo di Bella era alle stelle, aveva fatto una delle sue magre figure. “Mannaggia a me e alla mia sbadataggine”. Aveva ancora lo sguardo basso e non osava alzarlo.
<< Mi dispiace signorina … si è fatta male? >> conosceva quella voce. Alzò gli occhi e a conferma dei suoi dubbi davanti a lei c’era lui in tutto il suo splendore.
<< C-ciao >> le disse con una nota di timore nella voce.
Bella però non aveva voglia di vederlo e tantomeno di parlare con lui. Non ne valeva la pena rovinarsi la giornata.
Fece per andarsene, ma la trattenne per un braccio.
<< Aspetta!! Dobbiamo parlare  >>
<< Io non ti devo proprio niente !! >>
<< … ti prego >> la sua voce era tormentata e nonostante Bella fosse arrabbiata con lui, lo stette ad ascoltare.
<< Va bene >>
<< Io … senti perché non ci sediamo in quel bar e parliamo con calma, dopo di che potrai anche mandarmi a quel paese >>.
Bella annuì ed entrambi si diressero al bar.
Lui sembrava molto nervoso ed imbarazzato. Si era passato più volte la mano tra i capelli e si mordeva il labbro inferiore.
<< Allora dimmi … >> Bella era abbastanza spazientita a causa di quella buffonata.
<< volevo chiederti scusa per come mi sono comportato e per quello che ti ho detto. In quel momento la rabbia e la gelosia avevano preso il sopravvento … non ho mai pensato davvero quelle cose di te. Sai ho conosciuto una ragazza, fa la bibliotecaria è … scusa non è opportuno parlare con te di questo. Però volevo dirti che sono andato avanti e sono felice, mi piacerebbe che lo fossi anche tu >>
<< Sono contenta per te James >> ed era vero, Bella era arrabbiata con James ma non l’aveva mai odiato. E sapere che tutto il disprezzo e la tristezza che aveva letto nei suoi occhi era sparita la faceva star bene.
<< È stato bello rincontrarsi Isa. Stammi bene >>
Si salutarono con un bacio ed un abbraccio, come dei buoni vecchi amici cosa che un tempo erano stati, e la cosa non risultò strano a nessuno dei due.
 


Ciao a tutti :D
Allora che ne dite del capitolo? Oggi sono un po' a corto di parole quindi lascio a voi l'arduo compito di dirmi cosa ne pensate ^_^
Un bacione a tutti :D

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21
                            

Durante quella giornata nulla era andato come doveva andare ed Alice era davvero furiosa per questo.
 I Muse avevano disdetto l’intervista poiché Matthew Bellamy ,il cantante, era ammalato. Si  era trovata così con un buco di due pagine per la pubblicazione del mese, quindi per riempire quello spazio aveva utilizzato una stupidissima notizia di gossip, cosa che odiava. In questo modo aveva come l’impressione di essersi abbassata ai livelli di riviste specializzate solo nell’impicciarsi degli affari della gente, che lei definiva semplicemente spazzatura.
Ovviamente mancando l’intervista dei Muse doveva anche essere modificata la copertina e questo particolare aveva mandato in escandescenza il ragazzo che si era occupato della grafica.
Ma al peggio non c’era mai fine e nella stessa giornata Alice aveva forato, arrivando in ritardo ad un appuntamento … cosa che non sopportava.
Alla fine della giornata non ne poteva davvero più.
Per fortuna, il giorno prima, era riuscita a prenotare un tavolo nel suo ristorante preferito, un po’ fuori mano; quindi per quella sera non si sarebbe dovuta mettere ai fornelli a cucinare, anche perché con molta probabilità e con la fortuna che si ritrovava avrebbe senz’altro dato fuoco al suo appartamento.
Il taxi l’aveva accompagnata al ristorante.
Certo mangiare da sola non era l’esperienza più piacevole soprattutto per una donna, Bella era andata dai suoi genitori per le vacanze di Natale, mentre quel traditore di suo fratello aveva un appuntamento con una delle sue modelle.
Non aveva idea di fare un incontro piacevole, molto piacevole quella sera.
Entrando aveva scorto un viso familiare, Jasper, ma aveva fatto finta di niente. Sarebbe stato decisamente troppo imbarazzante, avrebbe fatto la figura della sfigata davanti a lui cosa che non era decisamente nei suoi piani. Ovviamente Jasper non doveva essere del suo stesso avviso. Non appena vide la chioma corvina e riconobbe appartenere ad Alice si avvicinò, spinto da uno strano e incontrollabile impulso di rivederla.
<< Ciao Alice! Sei venuta anche tu a cenare in questo ristorante? >> Jasper si sentiva impacciato “Idiota secondo te cosa può fare in un ristorante? Sicuramente sta aspettando qualcuno. Vorrei proprio sapere chi è l’idiota che si permette di fare aspettare una donna, per giunta così bella.”
<< Oh! Ciao Jasper. Si ho deciso di cenare qui, anche perché  fanno un "Bouillabaisse  davvero eccezionale"" "davvero eccezionale. E tu sei quì per lavoro o per piacere?>>
<< No, piacere. Sicuramente starai aspettando qualcuno, non voglio disturbarvi. Forse è meglio che vada >> le parole erano scivolate velocemente dalla bocca di Jasper, senza che lui riuscisse a fermarle. La sua era una costatazione, ma in realtà era solo un modo per scoprire se Alice avesse appuntamento con un uomo. Il biondo , nell’immaginarsi Alice tra le braccia di un uomo, sentiva nascere una morsa all’altezza dello stomaco, che aumentava sempre più nell’attesa di una qualunque parola da parte di Alice.
La ragazza d’altro canto era indecisa sul da farsi. Se gli avesse raccontato la verità avrebbe fatto una magra figura, ma se avesse mentito il suo gioco sarebbe subito stato scoperto visto che entrambi avrebbero mangiato nello stesso locale. Alla fine dopo essersi fatta coraggio, era stano quanto potesse interessarle l’opinione che Jasper avrebbe potuto avere di lei, aveva optato per la verità.
<< A dire il vero sono da sola, stavo andando giusto a sedermi >>
<< Se per te non è un problema, potrei farti compagnia >>Jasper era partito con tono spedito, ma alla fine la sua affermazione aveva assunto quasi il tono di domanda. Non riusciva a capire come potesse essere diventato così “intraprendente”, ma non aveva voglia di perdere un’occasione di passare un po’ di tempo con lei.
<< SI! >> rispose Alice con molta enfasi << per me va bene >> aveva cercato di assumere un tono più distaccato possibile, ma il suo sorriso raggiante tradiva il suo reale stato d’animo.

La cena passo velocemente, conversarono di tutto e di più. Nessuno dei due aveva mai passato una serata così piacevole.

Jasper accompagnò Alice a casa. L’imbarazzo si impossessò di loro durante i saluti.
Alice voleva invitarlo a salire, per concludere la serata in bellezza, però non voleva sembrare superficiale. Nonostante fosse stata con moltissimi uomini nessuno aveva mai avuto l’onore di mettere anche solo la punta delle scarpe nel suo appartamento, ma per lei il biondino era diverso.
<< Alice sono stato veramente bene questa sera con te >>
<< Anch’io … allora … >>
<< Si, beh ecco … >>
Entrambi sembravano due ragazzini al primo appuntamento, erano così impacciati ed intimiditi l’uno dall’altra.
<< Buonanotte >>le disse in un sussurro Jasper mentre si avvicinò e le posò un bacio sulla guancia. Le sue labbra indugiarono lì per un po’. Alice chiuse gli occhi, per riflesso, il cuore le batteva all’impazzata. Trattenne il respiro e non si mosse mentre sentiva la bocca di Jasper scivolare verso la sua. Le baciò le labbra in modo appassionato, pensando che era tutta la sera che aveva voglia di assaggiare le sue labbra carnose e rosse come ciliegie. Senza mai staccare le loro labbra raggiunsero l’appartamento di Alice, che fece cadere le chiavi un paio di volte per la foga del momento. Quando finalmente entrarono nell’appartamento la mano di Jasper scivolò sotto l’orlo della maglietta, accarezzandole delicatamente l’arco della schiena. Alice sospirò e il suo gemito fu so soppresso dal bacio di Jasper. In un barlume di lucidità Alice si scansò da Jasper.
<< Aspetta >> disse ansante. Jasper non riusciva davvero a capire cosa le avesse fatto cambiare idea, ma soprattutto cosa gli fosse preso lui non era mai stato un tipo così intraprendente. Notando il suo sguardo confuso Alice prosegui il suo discorso, anche se aveva una voglia matta di mettere a tacere la sua fastidiosa coscienza che per anni aveva scioperato ed ora nel momento meno opportuno si era fatta viva. << Hai la ragazza? Sei sposato? Magari anche con due bambini e un c … >> Jasper interruppe il fiume di parole di Alice con un bacio lieve sulle labbra << Non c’è nessun’altra >>.
Le parole di Jasper fecero sì che la coscienza di Alice si acquietasse lasciando campo libero ai suoi ormoni e alla sua voglia di lui. Da lì al letto il passo fu veramente breve.
Si donarono l’un l’altro per tutta la notte.
                                         ____________________
 
La luce del sole che filtrava dalla finestra svegliò Jasper. Come si accorse di dove si trovava aveva avuto lo strano impulso di andarsene, vergognandosi per il suo comportamento della sera precedente ma vedendo Alice stesa al suo fianco cambiò immediatamente idea. Si stese su un fianco sorreggendosi con una mano la testa. Rimase diversi minuti ad osservarla. Era completamente partito per lei. Questo senz’ombra di dubbio spiegava perché si era sentito il petto serrato e pesante alla sola idea di un’altro uomo al suo fianco che non fosse lui, oppure perché il solo vederla un po’ triste lo facesse sentire così male desiderando sempre vedere sul suo volto il suo magnifico sorriso. Jasper pensò alla sua vita senza Alice e capì che non c’era più molto da fare si era innamorato di quella donna così forte, grintosa, ma allo stesso tempo dolce e seducente.
era talmente preso dai suoi pensieri che non si accorse che Alice si era svegliata e sorridendo lo guardava.
<< 'Giorno >> biascicò.
<< Buongiorno >>  disse lui.
<< Oddio ora tu penserai che sono sicuramente una facile, cavoli sono un disastro, che fig ... >>
Jasper si allungò a baciarla << Credo proprio che questo sia il modo migliore e anche il più piacevole per arrestare tutti i tuoi deliri ... sei bellissima. E sei MIA >>

 

Salve a tutti e buona domenica :D
Visto che sono un po’ in ritardo pubblico senza rileggere, mi scuso in anticipo per gli eventuali errori. Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, a causa della scena tra Jasper ed Alice ho dovuto alzare lievemente il rating giusto per  correttezza anche perché la scena non è così spinta .Allora che ne pensate? Ero molto indecisa se inserirlo nella fan fiction o pubblicarlo come missing moment … alla fine però non me la sono sentita di escludere Alice e Jasper da Fotografia d’Amore :)
Un bacione a tutti … ora corro a rispondere alle recensioni dello scorso capitolo ^_^ 

* Bouillabaisse  è  un piatto marsigliese a base di pesce.

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


 

                    


Capitolo 22



Tornare a casa era stato più complicato del previsto, la neve aveva rallentato tutti i voli ma fortunatamente il volo di Bella per Port Angeles non era stato cancellato.
All’aeroporto ad attenderla c’era lo zio Eleazar. Dall’ultima volta che l’aveva visto era invecchiato molto, i suoi folti capelli neri si erano un po’ diradati e qua e là si erano colorati d’argento.
Bella era così   contenta di rivederlo che gli corse incontro, incurante della folla e della valigia.
<< Zietto >>
<< Ben tornata stellina >> le disse dopo averla abbracciata << Come stai? Com’è stato il viaggio? Sei stanca? Hai sete? Come … >>
Bella interruppe il fiume di domande dello zio, che quando si agitava diventava una macchinetta quasi peggio di Alice.
<< sto benissimo … mi sei mancato tanto >>
Mentre parlava Bella cercava di sbirciare al di là della spalla di Eleazar, alla ricerca dei suoi genitori.
<< Stellina tua madre non ha ancora detto nulla a quel testone di Charlie, vuole fargli una sorpresa. E quindi ha pensato che fosse meglio se fossi venuto solo io a prenderti. Ci sei rimasta male? Preferivi che venisse tua madre? >>
<< Tranquillo zio va tutto bene, sono contenta che ci sia tu. Forse però era meglio avvisare papà del mio arrivo. Probabilmente non vorrà vedermi e se così fosse credo che sia meglio se vado a dormire in un albergo >>
<< Ehi signorinella adesso basta con le stronzate … primo non credo che tua madre permetterà a quello scellerato di cacciarti di casa, secondo tuo padre non è così idiota - o almeno credo -  e terzo non ti farei mai andare in albergo, potresti venire a dormire da me così potrò passare un po’ tempo circondato dalle mie donne >>
 
                                              _______________________
 
Arrivati davanti alla casa dei suoi genitori Bella vide la macchina della polizia parcheggiata nel vialetto, segno che Charlie non fosse andato a lavoro.
Bussare alla porta era diventato estremamente complicato, sembrava che al posto del dito Bella avesse un blocco di cemento che le rendeva difficile anche solo alzare la mano.
<< Ehi stellina, che cosa aspetti? Sai che qui fuori si gela? Muoviti e suona quel campanello altrimenti lo faccio io >>
<< Va bene … ho capito >>
Dopo aver bussato, si sentirono dei passi concitati all’interno della casa.
Bella aspettava da pochi secondi, ma le sembravano un’eternità.
Ad aprire la porta fu Renée, che aveva ancora il fiatone a causa della corsa che aveva fatto per le scale.
<< Ciao bambina mia!! Che bello rivederti e poterti riabbracciare >>
<<  Renée credo che anche lei sia contenta di vederti, ma se non allenti un po’ la presa credo che farai soffocare tua figlia … e non è una bella cosa >>
Fortunatamente le parole di Eleazar fecero sciogliere un po’ la presa di Renée dal collo della figlia.
<< Allora cosa mi racconti? Ma che fate là fuori entrate che altrimenti vi congelate >>
I due entrarono portandosi dietro le valigie di Bella.
L’euforia e la gioia di Renée erano quasi tangibili, in quegli anni le era mancata veramente la figlia, e non poterla vedere l’aveva rattristata. Ma ora Bella era lì con lei, che pensava che questo sicuramente sarebbe stato un Natale stupendo.
Attratto dai rumori che sentiva, Charlie si diresse in cucina.
<< Renée, ma cos’è tutto questo chia… >> nel vedere la figlia in piedi vicino al tavolo, le parole gli si fermarono in gola.
Aveva voglia di abbracciarla, ma non era mai stato un tipo così espansivo e poi era ancora arrabbiato con lei per aver abbandonato gli studi ed essersi rovinata la vita.
<< Ciao papà! >> le parole di Bella stavano facendo crollare l’espressione un po’ burbera di Charlie << è da un po’ che non ci vediamo, mi sei mancato tanto >> man mano che parlava Bella avanzava lentamente verso di lui, fino ad abbracciarlo.
Charlie non sciolse l’abbraccio, ma voltò la testa della parte opposta borbottando improperi. Bella dapprima fu un po’ rattristata per il suo gesto, poi si accorse di quella lacrima solitaria che gli stava rigando il viso e capì il motivo del suo comportamento. Era felice d’incontrarla e di riabbracciarla, ma non era abituato a farsi vedere fragile di fronte alla figlia, che aveva sempre affermato che il suo papà era un supereroe.
Bella notando l’imbarazzo del padre aveva sciolto l’abbraccio, ma non era intenzionata a mollare la presa. Aveva deciso che quella sarebbe stata la volta buona per riappacificarsi con lui.
Ciò nonostante Charlie non sembrava uscire dal suo mutismo.
<< Ehi fratellino, vuoi restare lì a fare la statua di cera o ti dai una svegliata? >> nonostante Eleazar e Charlie fossero fratelli avevano due caratteri decisamente opposti, uno era spigliato e giocherellone, mentre l’altro era molto più serio, introverso e talvolta noioso. << non hai visto che meravigliosa donna è diventata la mia stellina. Chi sa quanti uomini ci saranno a fare la fila per lei … >>.
<< Certo che ho visto com’è diventata ancora più bella. Ma mettiamo in chiaro un paio di cose: non è la tua stellina, ma mia figlia. È ancora la mia bambina e chi solo osa avvicinarsi a lei dovrò vedersela con me e la mia pistola >>
L’unico modo per far smuovere Charlie era quello di stuzzicarlo, perché non riusciva mai a stare al gioco e finiva con l’arrabbiarsi.
<< Oh! Hai visto che sei riuscito a tirare fuori la voce. >>
Chiunque li avesse visti li avrebbe scambiati per due bambini a causa del loro comportamento.
<< Zio grazie >> gli sussurrò Bella all’orecchio
<< Dovere stellina >> le rispose senza farsi sentire dal fratello << bene è ora che io vada, ci vediamo alla festa di Natale … o forse vengo prima per stare un po’ con la mia stellina >>
<< Fuori da casa mia >> l’ordine del capo Swan era stato perentorio.

                                             ________________________

 
Durante la cena Bella aveva raccontato della sua carriera e dei suoi nuovi amici. Ovviamente non potevano mancare le domande imbarazzanti della madre << Ma perché non hai fatto venire anche il tuo ragazzo … com’è che si chiamava? >>
<< James, mamma si chiamava James … e comunque non stiamo più insieme, l’ho lasciato >>
<< Oh!! Povero caro >>
<< Tranquilla mamma sta benone >>
Charlie aveva seguito con cipiglio la discussione e aveva affermato << Sei troppo piccola per avere un ragazzo >>
<< Si hai ragione papà … tanto lo sai che sei tu l’unico uomo della mia vita >>


                                            ___________________

 
Quando la cena fu finita Renée suggerì a Bella di andare nella sua camera a disfare i bagagli e poi farsi un bel bagno rilassante.
Bella trovò la sua camera così come l’aveva lasciata anni fa.
Gli scaffali pieni di libri, la mensola con i peluche che amava tanto da bambina e che nonostante fosse cresciuta non aveva voluto buttare, e le foto, le pareti tappezzate con tantissime foto. Foto di famiglia,con gli amici, foto scattate durante le gite a scuola, le battute di pesca con il padre. A fare bella mostra di se sul comodino di fianco al letto c’era la foto del suo sesto compleanno, raffigurava Edward che le posava un tenero bacio sulla guancia.
Pensava di averle tolte tutte le foto che raffiguravano Edward, ma evidentemente si sbagliava. Anche se era più che certa che ci fosse lo zampino di sua madre, ma andava bene anche così. Del resto aveva passato anche bei momenti grazie a lui e non era giusto cancellare il suo passato. Come se si fosse ricordata qualcosa Bella prese una vecchia scatola di latta, una volta c’erano dei buonissimi biscotti al cioccolato ora conteneva tutte le foto di Bella ed Edward insieme. Quella scatola conteneva non semplicemente delle foto ma tutta la felicità, l’amore e la spensieratezza che avevano accompagnato Bella durante la sua relazione con Edward. 






Ciao a tutti come va? Francamente spero bene ^_^
Che dire ... spero che il capitolo vi sia piaciuto, Bella e Charlie hanno fatto pace. Anche se la loro riappacificazione è avvenuta troppo velocemente bisogna tenere conto che Charlie era arrabbiato perchè pensava che Bella avesse buttato la sua vita e la sua carriera, cosa che fortunatamente non è avvenuta, ma ciò nonostante le voleva bene ma era troppo orgoglioso per cercare di fare pace. Come avrete visto Bella per la prima volta in vita sua ha fatto il primo passo, evidentemente il discorso di Emmett deve aver fatto molto più effetto di quanto immaginasse :D
Per il prossimo capitolo: ho già l'idea di cosa debba scrivere anche se devo ancora provare ad eleborarlo e metterlo per iscritto sul pc.
Però non so di preciso quando pubblicherò a causa degli esami non avrò molto tempo da dedicare alla storia, probabilemente ce ne sarà uno a fine giugno ma non vi assicuro nulla.
Un bacione ci sentiamo presto ^_^

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


 Capitolo 23


                                       

 

 
Alice non avrebbe mai pensato che risvegliarsi nel letto con un uomo fosse così piacevole. Generalmente dopo essersi divertita la cosa finiva lì, raramente si rincontravano e tantomeno non si addormentava con loro. E invece stare lì stetti in un abbraccio, ancora completamente nudi era molto piacevole.
Jasper era diverso, e quello che provava lei era diverso rispetto alle emozioni che le suscitavano gli altri uomini … lui era speciale.

Quando le aveva detto che era sua il cuore di Alice aveva iniziato a fare le capriole. Non poteva essere quel semplice aggettivo possessivo la causa della sua felicità. Si era sempre arrabbiata con chi le diceva cosa fare, dove o con chi andare.
Aveva avuto anche un bruttissimo litigio con il suo primo ragazzo che aveva detto  “Nessuno può fare quel genere di apprezzamenti su di te perché sei una mia proprietà”. Da lì alla rottura il passo era stato breve, nessuno si poteva permettere di considerarle una proprietà.
Però quando aveva sentito le labbra di Jasper pronunciare quelle parole … E sei MIA  non aveva pensato neppure per un momento che la stesse considerando come un oggetto.

Dopo essersi svegliati avevano passato la mattinata a coccolarsi e a rotolarsi nel letto. Jasper aveva avuto per lei un’attenzione e una premura che neppure i suoi genitori le riservavano quand’era piccola.
Erano rimasti per ore nel letto ma alla fine cause di forza maggiore li avevano spinti a lasciare le lenzuola e le coccole.
Stavano infatti morendo entrambi di fame e lo stomaco di Alice aveva iniziato a fare rumori molesti per richiamare l’attenzione. Per la vergogna Alice si era coperta la faccia con il lenzuolo, ma Jasper le aveva preso il viso tra le mani e aveva iniziato teneramente a baciarlo. La sua bocca pian piano si era spostata, dedicando maggiore attenzione al suo collo, mentre le sue mani avevano iniziato a vagare sulla sua schiena.
<< Ok ora è meglio se usciamo di qui altrimenti giuro che non mi fermo più >> Jasper aveva fatto una fatica enorme a interrompere le loro coccole ma necessitavano di nutrimento.
Ed Alice era stata tentata di dirgli di non fermarsi, ma aveva desistito non voleva fare la figura della maniaca ninfomane con lui.

La casa di Alice aveva due bagni e nonostante Jasper fosse molto propenso ad andare in bagno con lei aveva iniziato a pensare che non fosse una buona idea. Per di più doveva fare prima di lei per farle una sorpresa.

Quando Alice uscì dal bagno trovò Jasper in boxer davanti alla cucina intento a preparare il caffè. Rimase lì a fissare ogni centimetro del suo corpo.
<< Ehi bell’addormentata la colazione è pronta >> disse Jasper per svegliarla dai suoi pensieri, ma Alice non si mosse di un millimetro anzi continuava imperterrita a fissarlo. Il bel biondino cominciava a pensare che avesse fatto qualcosa di sbagliato, forse aveva osato troppo. Del resto si trovava in una casa che non era la sua e si comportava come se ne fosse il proprietario << cosa c’è? >>.
<< stava solo valutando la mercanzia >> disse Alice assumendo un’espressione da critico d’arte << e devo dire di aver fatto un ottimo affare >> il sorriso malizioso che era nato sul viso di Alice aveva sciolto ogni dubbio di Jasper.
<< Sono contento per lei … ma devo ammettere che anch’io non sono stato da meno >> le disse osservando la sua mise. Alice infatti era uscita dal bagno coprendosi con solo l’accappatoio, lasciato lento sotto il quale stava sfogliando un completino in raso rosa.

Avevano fatto colazione insieme proprio come se fossero una coppia da tempo. E fu proprio questo pensiero a rabbuiare l’umore di Alice.
Jasper si accorse che c’era qualcosa che non andava nel sorriso della sua bella moretta. << Alice va tutto bene? >>
<< Mi stavo chiedendo se … >> non voleva sembrare patetica, infondo non si erano promessi proprio un bel niente. E il fatto che lei si fosse innamorata di lui e che lui l’avesse definita sua non significava proprio niente. Il manager l’incitò con lo sguardo a proseguire. << ecco  … volevo sapere se continueremo a vederci solo per lavoro, oppure si ecco … >> Alice era diventata improvvisamente timida, doveva ammettere che Jasper aveva davvero uno strano influsso su di lei.
<< Come scusa? >> Jasper non riusciva  a capire le sue parole. Perché avrebbero dovuto vedersi solo per lavoro? Non lo stava mica scaricando?

Alice sentendo la sua risposta era arrivata alla conclusione sbagliata. Aveva iniziato a mordersi le labbra e a giocare con le mani per il nervoso. Vedendo i suoi gesti e ricollegandoli alle sue parole Jasper aveva capito che era insicura. E gli faceva tenerezza. Aveva voglia di abbracciarla e di non lasciarla più andare, ma prima avrebbero dovuto chiarire.
<< Alice Cullen ascoltami bene >> Alice era saltata sentendo quel tono così determinato << io non ho intenzione >> e aveva chiuso gli occhi, non voleva sentire quelle parole, non voleva essere ferita da lui … era diventato troppo importante per lei << di vederti solo per lavoro … >> Jasper ad ogni parola si era avvicinato sempre di più, fino ad arrivare a pochi centimetri da lei.  << da bravo coglione quale sono ho mischiato la vita privata con il lavoro e questo non è mai un bene … ma me ne farò una ragione se tu resterai al mio fianco. E non farti strane idee non sei stata l’avventura di una notte. Quando ho detto che sei mia, intendevo dire che sei la mia donna, l’unica con cui io voglia stare. E non ti permetterò di scappare da me. Sono disposto a fare qualsiasi cosa per conquistarti. Sono stato chiaro?!? >>
Alice era scoppiata a piangere. Ma quelle che le rigavano la faccia erano lacrime di gioia. Il cuore sembrava volesse uscirle dal petto per quanto le batteva forte. Vedendo l’espressione confuse di Jasper doveva fargli capire come si sentiva, ma le parole non le uscivano e quindi pensò fosse meglio agire. Con un solo passo mise fine alla distanza che c’era tra loro. Si sollevò sulle punte e lo baciò con trasporto cercando di trasmettergli tutto il suo amore.
Dopo poco Alice mise fine al bacio, con gran disappunto di Jasper.
<< Allora lei signor Jasper Whitlock è solo mio … il mio uomo >>. 




 

Allora eccomi quì gente, con un nuovo capitolo.
Visto che sono riuscita ad arrivare, grazie al vostro sostegno, a 100 commenti ... il mio record personale. Volevo ringraziarvi e per questo ho deciso di pubblicare il capitolo prima del previsto ^_^
Spero che questa mia decisione non scontenti nessuno :P
Mi sembrava di aver capito che la coppia Alice-Jasper avesse riscosso molto successo così ho pensato di dedicare a questa bellissima coppia un altro capitoletto :D
L'ho letto e riletto molte volte, e la sua stesura è stata altrettanto sudata. Non so non mi convince molto, ma era inutile tutto ciò che scrivevo mi faceva letteralmente schifo, così alla fine ho optato per questa stesura, che se non ricordo male è la seconda ... o la terza.
Il giudizio finale spetta a voi ... ditemi cosa ne pensate.
Ok un bacione ... a presto.
Quasi dimenticavo il prossimo capitolo è già pronto e credo che lo pubblicherò il 30 giugno.
Adesso vi saluto e ritorno ad immergermi nello studio :(

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


                                                            



 

Capitolo 24


Era ormai tradizione, consolidata negli anni, la cena della vigilia di Natale a casa Masen.
E come tutti gli anni gli invitati erano veramente tanti. Amici e parenti si riunivano tutti insieme per quella sera.
Essendo amici dei Masen anche Renée, Charlie e Bella erano stati invitati.
Giunti di fronte alla villa dei coniugi Masen Bella rimase affascinata. Ogni volta era uno spettacolo.
Piccole luci bianche illuminavano il viale e la facciata anteriore della villa.
Al centro del parco davanti alla villa vi era una fontana, posizionata in modo tale che la strada avesse due diramazioni che si ricongiungevano davanti al cancello e davanti alla porta d’ingresso.
La fontana  zampillava acqua e colori. Infatti alcuni zampilli, a causa delle luci, assumevano tonalità argentate e bluette.
Nel viale c’erano moltissime auto a indicare la presenza dei numerosi invitati.
Se lo spettacolo offerto nel parco era bellissimo ciò che li attendeva dentro era semplicemente sensazionale. Ogni più piccolo dettaglio della casa era stato pensato per deliziare la vista degli ospiti.
La sala allestita per il ricevimento era addobbata richiamando i colori degli zampilli: blu ed argento.
Nell’angolo destro in fondo alla sala, vicino alla finastra, era addobbato l’albero, che toccava nella sua altezza quasi il soffitto.
Un bellissimo pianoforte a coda nella parte opposta della sala rispetto all’albero, ma nonostante non si trovasse al centro della sala aveva monopolizzato l’attenzione di Bella molto più del resto della casa. Semplicemente perché quello era il suo pianoforte … il pianoforte di Edward.
Ad accogliere Bella e i suoi genitori fu Elizabeth, la madre di Edward. Nonostante si trovasse più vicino ai cinquanta che ai quaranta Elizabeth era e rimaneva sempre una bellissima donna. Il suo aspetto era sempre curato ed impeccabile. I capelli rossicci, quasi bronzo come quelli del figlio, erano tirati su in modo tale che i boccoli le ricadessero morbidi sulle spalle. Il taglio dei suoi occhi era quanto di più affascinante c’era in quella donna. Senz’ombra di dubbio erano stati quei bellissimi occhi verdi ad ammaliare Anthony, suo marito, molti anni fa. Era senz’altro una persona superiore, per i suoi modi di fare, per il suo portamento e per la sua istruzione. Ciò nonostante non si comportava con superbia nei confronti di nessuno ed era sempre gentile e cordiale con tutti, soprattutto con Bella che considerava come una figlia.
<< Ciao Bella, da quanto tempo non ci vediamo … è un piacere averti qui. Quando Renèe mi ha informata del tuo arrivo ne sono stata contentissima >>
<< Anche per me è bellissimo rivederti >>
Un abbraccio era d’obbligo dopo tanto tempo lontane.
<< Buonasera anche a voi Charlie e Renèe, scusatemi ma Bella aveva la precedenza rispetto a voi. Ma non restate qui, entrate. Anthony è da qualche parte a parlare con Eleazer >>
<< Credo proprio che andrò a cercare quei due … ci vediamo dopo >> disse Charlie, che in mezzo a persone che non conosceva si sentiva sempre perso per questo andò a cercare l’amico e il fratello.
Ci furono numerosi abbracci e saluti.
Bella rivide sua cugina Kate e suo marito Garrett.
<< Ciao Kate … ti vedo un po’ più grande dell’ultima volta, o è una mia impressione >> disse Bella con tono ironico.
<< Sempre spiritose è cuginetta … comunque mi sono un po’ ingrassata ultimamente ma sai avere un piccolino che cresce nella mia pancia non aiuta certo a tenere la linea >>
<< Scema!!! Sei stupenda, ma dimmi a che mese sei? È maschio o femmina? >> Bella era veramente al settimo cielo, sapeva quanto la cugina desiderasse avere un figlio e quanto l’avessero aspettato e finalmente dopo tre anni di matrimonio era arrivato.
<< Sono quasi al sesto mese. È un maschietto … abbiamo dovuto penare un po’ prima di scoprire il sesso del piccolo perché è già un piccolo terremoto, durante l’ecografia non riusciva a stare fermo un attimo … avevamo pensato di chiamarlo Damian … Damian Dedali, suona bene non trovi >>.
Bella aveva passato quasi una ora a parlare con Kate, avevano molte cose da raccontarsi.
Improvvisamente però la sua attenzione fu rapita da una figura alta con i capelli bronzo e indomabili … Edward. Era normale che si trovasse anche lui lì essendo una festa a casa dei suoi genitori, ma Bella non aveva minimamente pensato all’idea di incontrarlo.
Edward le si avvicinò lentamente con calma per darle tutto il tempo di andarsene, non voleva forzarla in nessun modo.
All’inizio non appena l’aveva vista aveva deciso di non cercare di avvicinarla in nessun modo, d’altronde lei non aveva fatto altro che scappare da lui e cercare di mantenere le distanze. Ma alla fine la voglia di parlarle era troppa e aveva preso il sopravvento.
L’idea di scappare aveva sfiorato per un attimo la mente di Bella, ma subito aveva cambiato idea. “Bella si forte e affrontalo … non potrà certo farti più male di quanto non te ne abbia già fatto. Dai che ormai sei diventata forte … hai affrontato James e Charlie e ne sei uscita vittoriosa. E poi Emmett potrebbe anche avere ragione” stava cercando di farsi forza.
<< Ciao Bells è da un po’ che non ci vediamo >>
<< Ciao Edward … eh si >>
Erano così imbranati e imbarazzati, nessuno dei due sapeva cosa dire e si era creato uno strano silenzio tra loro nonostante l’intera stanza strabordasse di suoni e rumori.
<< Ho saputo che ti hanno preso a lavorare nella rivista “Vanità e Tendenza” >> per tutta risposta Bella si limitò ad annuire << sai io e i ragazzi siamo stati chiamati per un’intervista lì… ti ho cercata ma tu non c’eri, mi hanno detto che avevi preso il giorno di permesso >>
<< Si avevo bisogno di staccare un po’ la spina così sono andata fuori con Emmett >>
<< Il tuo ragazzo … cioè lui non … il tipo con cui stai non si chiama Jim, James … non ricordo bene >>
<< Si,si chiama James … comunque ci siamo lasciati. Emmett è solo un caro amico ... c’è sempre quando ho bisogno di lui >>
<< Solo un amico … impossibile >> Edward aveva cercato di non soffermarsi più di tanto sulla notizia che Bella e il tizio si fossero lasciati. Aveva una voglia matta di saltellare per la stanza e gridare di gioia … anche se l’ipotesi che già ci fosse qualcun altro nella sua vita non lo riempiva di gioia.
<< Mi ero dimenticata tu non credi nell’amicizia tra un uomo e una donna >>
<< Non è vero! Non credo nell’amicizia tra un uomo e una donna quando tra i due c’è attrazione >>
<< Beh tra me ed Emmett non c’è attrazione e poi lui è impegnato con una modella … quindi anche volendo non credo che potrei essere più bella e interessante di lei >>
<< non ne sarei così sicuro >> le parole di Edward erano state un lieve sussurro,ma nonostante tutto Bella le aveva sentite ed era arrossita.
Bella non avrebbe mai pensato che parlare con Edward le risultasse ancora così semplice nonostante i loro trascorsi, certo non avevano parlato del passato ma anzi si erano soffermati su punti che lei reputava superflui.
Sfortunatamente anche altri invitati avevano reclamato l’attenzione di Edward che sembrava essere l’anima della festa … come sempre. Fu quindi letteralmente trascinato via.
Bella rimase da sola a guardare Edward andare via da lei per l’ennesima volta, ma c’era qualcosa di diverso nell’espressione del viso di Edward che la faceva sperare. Sembrava quasi scocciato nel parlare con quelle persone e triste perché voleva restare con lei.
Non rimase per molto tempo da sola perché Anthony, il padre di Edward, la raggiunse.
Chi avesse visto Edward ed Anthony vicini si sarebbe senz’altro accorto della parentela. Erano quasi uguali ad eccezion fatta per la differenza d’età che intercorreva tra loro e per il colore dei capelli, quelli di Anthony che un tempo erano neri ora erano brizzolati.
Bella aveva visto sempre Anthony indossare camicia,giacca e cravatta, che rappresentava in generale la sua “divisa” da lavoro. Essendo un avvocato, e piuttosto prestigioso, non poteva di certo andare in giro con una tuta. Quella sera invece aveva abbandonato la giacca e la cravatta. Indossava una camicia bianca,un paio di pantaloni neri dal taglio elegante e i mocassini. Era molto meno informale ma risultava sempre elegante.
Anthony si complimentò con lei per il suo nuovo lavoro. Bella non ne aveva fatto parola con lui. Il mistero fu presto svelato Charlie orgoglioso di sua figlia si era dovuto vantare con i suoi amici. La cosa però non dispiacque a Bella perché finalmente era riuscita ad ottenere l’approvazione del padre.
Quella serata sembrava perfetta, Bella credeva che nessuno al mondo avrebbe mai potuto rovinarla. Beh quanto si sbagliava.
Tra tutti i vari invitati quella sera c’era anche lei, il suo incubo più grande … Tanya. 

 

 




Ed eccomi quì ... rullo di tamburi, squilli di tromba ... finalmente c'è stato il tanto atteso incontro tra Bella ed Edward. E' stato deludente? Ditemi la vostra opinione, insultatemi  se può servire a qualcosa :)
Volevo solo dire a mia discolpa che i due hanno ancora un bel po' di cose da chiarire e Bella nonostante sia innamorata di lui, non si farà trattare da zerbino ancora una volta ...
Un bacione al prossimo capitolo ,che sta aspettando nei meandri del mio pc  in attesa di essere pubblicato :P  .... credo che il capitolo 25 lo pubblicherò il 20 luglio, per il mio compleanno ... così vi faccio un bel regalo a tutti :P



Per i curiosi questi sono i volti dei genitori di Edward

Elizabeth Masen:



Anthony Masen:


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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***





                                  


 

Capitolo 25

Tra tutti i vari invitati quella sera c’era anche lei, il suo incubo più grande … Tanya.
 


 Lei ed Edward erano appartati, ridevano e scherzavano avevano un’intimità e un feeling che avevano lasciato l’amaro in bocca a Bella.
Una lacrima solitaria aveva iniziato a solcare il volto di Bella, che presa dallo sconforto era uscita in veranda per prendere un po’ d’aria sperando che quel macigno che le si era formato nel cuore si sarebbe presto dissolto.
Kate aveva notato l’assenza della cugina e non aveva potuto fare a meno di seguirla. Vederla lì da sola infreddolita ,a causa del freddo della notte e dalla neve, le faceva stringere il cuore.
<< Bella che ci fai qua fuori … ti prenderai un malanno. >>
Kate vedendo la sua espressione capì ch c’era qualcosa che non andava e che rattristava sua cugina << Bella ma va tutto bene? >>
<< Per niente Kate, ma credo che dovrò farci l’abitudine >> vedendo che sua cugina non riusciva a capire, Bella gli indicò Edward e Tanya << fa ancora decisamente male. Pensavo di essere diventata più forte, ma mi sbagliavo >>.
<< Oh!! Bella non stanno facendo niente di male, stanno solo parlando come vecchi amici quindi … >>
<< Il problema Kate è che loro non sono semplici amici e io sono ancora dannatamente innamorata di quell’idiota e vederlo flirtare con un’altra non mi fa certo stare bene. Ma non voglio dargli questa soddisfazione. Ora mi riprendo un po’ e poi rientro. Si vede che ho pianto? >>
<< No, stai tranquilla. Vuoi che aspetti con te? >>
<< Non ti preoccupare, tu inizia ad entrare che io ti raggiungo. E poi stare qui così potrebbe far male al bambino >>
Kate, anche se un po’ riluttante,diede retta a Bella e rientrò in casa.
 
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Edward aveva iniziato a cercare Bella, ma non la vedeva da nessuna parte evidentemente non si trovava più nel salone principale.
Quando era stato trascinato via aveva avuto lo stano impulso di strangolare i suoi vecchi amici. Ora che finalmente era riuscito a stare in sua compagnia e parlare civilmente con lei, si era visto scivolare via dalle mani la possibilità di chiarirsi.
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La disattenzione di Edward non era sfuggita all’occhio vigile di Tanya. Il caro, buon vecchio Edward stava cercando qualcuno e probabilmente lei aveva anche capito chi.
Aveva anche lei qualcosa da dire alla dolce ed ingenua Isabella. Qualcosa che di certo non si sarebbe dimenticata facilmente e che con molta probabilità le avrebbe aperto gli occhi e fatto capire quale fosse il suo posto.
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Bella stava per rientrare in casa, si era leggermente ripresa e  aveva iniziato a sentire freddo. Ma la sua camminata venne interrotta.
Una figura alta, slanciata, con il fisico da modella e una bellezza da mozzare il fiato le stava venendo in contro. Era Tanya. In quegli anni era cambiata era diventata ancora più bella e se possibile il suo seno sembrava essere cresciuto ancora di più. “Se continua a crescere in quella maniera presto o tardi le esploderà in faccia …” pensava malignamente Bella. Sembrava sempre così perfetta.
I lunghi capelli biondi erano raccolti in un’acconciatura complicata che le esaltava il viso e le lasciava scoperto il collo, adornato da una collana in oro bianco con un punto luce che faceva in modo che l’attenzione di chi si trovasse al suo cospetto fosse attirata sul suo seno.
Il corpo era fasciato da un vestito rosso, lungo tanto da coprirle le gambe, senza spalline,con una fascia in pietre preziose che le risaltava il seno, come se già non fosse abbastanza.
<< Ciao tu devi essere Isabella, io sono Tanya forse non ti ricordi di me … sono una vecchia amica di Edward >>  aveva anche una voce molto bella e calda. “Uffa non poteva almeno avere la voce di una cornacchia, così almeno le avrei trovato un difetto … ma guarda che tipo, sono una vecchia amica di Edward … argh amica un corno” .
Intanto Edward era riuscito a ritrovare Bella e studiava la scena da lontano. Vedere quelle due parare da sole non faceva presagire nulla di buono per lui, ma tanto valeva stare a guardare in silenzio.
<< Non pensavo che tu ed Edward stesse ancora insieme … ma la canzone che ha scritto è chiaramente una dichiarazione d’amore per te. Sai sei fortunata è un bravo ragazzo e se posso dirtelo è il migliore su piazza >>
Bella non ne poteva più,stava scoppiando a causa della rabbia che aveva covato dentro per anni << Beh visto che è libero puoi sempre provarci tu, sei una bellissima ragazza e non credo che ti rifiuterà >>
Tanya alle sue parole scoppiò a ridere << Non sono la ragazza che vuole e sai poi lui non risponde esattamente ai miei gusti … preferisco le ragazze, soprattutto quelle dolci e carine come te >> Bella arrossì vistosamente.
Non poteva crederci Tanya era omosessuale.
<< Non è possibile … lui mi ha lasciata per te >>
<< Mi dispiace contraddirti, ma tra me e lui c’è sempre stata solo amicizia. Anzi mi ha intimato più di una volta di non avvicinarmi a te e di non provarci … è sempre stato molto geloso. E lo è tutt’ora. Dal tuo sguardo scettico deduco che non mi credi. Se vuoi te lo posso dimostrare >>
Bella non sapeva che fare c’era una parte di lei che non riusciva a credere alle parole di Tanya, mentre l’altra parte costituita dal suo cuore aveva un disperato bisogno di credere che le sue parole fossero vere. Certo non era nulla di assoluto, ma le dava un piccola speranza.
Troppo curiosa di sapere se Tanya aveva ragione o meno Bella asserì con la testa.
Tanya le diede un innocuo ed innocente bacio sulla guancia, questo bastò per far scattare Edward come una molla. Nel giro di pochi secondi si ritrovò al fianco di Bella, cingendole con un braccio il corpo.
<< T.A.N.Y.A. >> pronunciò il suo nome a denti stretti, cercando di non lasciar trapelare la sua irritazione, cosa che non gli riuscì proprio bene.
La ragazza però non si scompose minimamente, anzi sorrise e rivolgendosi a Bella le disse << Visto avevo ragione io >> e se ne andò ancheggiando sui suoi vertiginosi tacchi.
Dopo che Tanya se ne era andata Edward e Bella erano rimasti per una buona decina di minuti nella stessa posizione senza riuscire a capire cosa passasse nella testa della bionda.
Di certo nessuno dei due aveva voglia di sciogliere il loro abbraccio. Bella si trovava troppo bene con il suo braccio intorno alla vita e con il profumo di Edward, dopobarba e menta, che le inebriava i sensi, ma doveva sapere e chiarire un bel po’ di cose con lui. Così spinta da non si sa che forza Bella si scansò da Edward, che la guardava inebetito.
<< Tu mi hai lasciato per lei >> Bella aveva iniziato la sua arringa nel peggiore dei modi, ma era l’unico punto su cui fosse sicura ma che Tanya aveva messo in dubbio.
<< Bells ma che stai dicendo? >> Edward sembrava confuso, non riusciva  a capire di cosa stesse parlando. Pensava che Tanya le avesse raccontato qualche stupidaggine o comunque avesse detto qualcosa che Bella aveva travisato.
<< Tu mi hai lasciata … anzi hai voluto una “pausa” … e poi ti ho vista, l’hai baciata davanti hai tuoi amici, l’hai difesa da loro e dalle loro accuse … voi stavate litigando per lei e tu l’hai difesa >> tra una parola e l’altra Bella aveva iniziato a singhiozzare, ma si era tenuta dentro per troppo tempo tutto il suo rancore nei confronti di Edward e l’unica cosa che voleva fare adesso era rinfacciarglielo.
<< Ehi piccola calmati >> Edward aveva abbassato l’indice con cui Bella lo stava accusando, avrebbe dovuto lasciarla sfogare ma vederla piangere gli faceva troppo male. E tentò di abbracciarla, ma Bella non glielo permise.
<< Eh no!! Così è troppo facile, cos’è ora che sai che a lei non interessano gli uomini vieni da me?!? Non è così che funziona mio caro Masen >> parlare non le era mai risultato così difficile come in questa circostanza, ma doveva parlare altrimenti non sarebbe più riuscita ad andare avanti con la sua vita con o senza Edward al suo fianco.
<< Lasciami parlare e poi se vorrai potrai anche prendermi a calci, perché me lo merito … ma fammi spiegare >> Edward sembrava così abbattuto che Bella perse tutto il coraggio di insultarlo e con la mano gli fece cenno di continuare.
<< Mettiamo in chiaro un paio di cose prima di iniziare a raccontare come sono andate veramente le cose: primo non ti ho mai lasciata per un’altra donna, secondo sono sempre stato innamorato solo di te >> questa affermazione fece tremare impercettibilmente Bella  <<  e terzo ho sempre saputo che a Tanya piacevano le donne, e comunque lei non mi piace per niente sotto quel punto di vista è e rimarrà per sempre solo un’amica. Bene ora posso dirti che non hai capito assolutamente niente di ciò che è accaduto. È vero che ho litigato con i miei amici e l’ho protetta da loro ma non era nulla di sentimentale e romantico.
 Come sai Tanya era la voce del nostro gruppo, aveva una voce spettacolare così possente e delicata allo stesso tempo, quando l’avevo proposta come cantante tutti avevano accettato l’idea senza fare una piega anzi ne erano entusiasti. Io pensavo che fosse per la sua voce, ma in realtà gli altri la volevano nel gruppo solo perché era una bella ragazza. Infatti tutti ci provavano con lei più o meno spudoratamente,ma Tanya li rifiutava sempre cercando di non ferirli. Uno di loro, Cameron,  scoprì, non so come le tendenze sessuali di Tanya ed era deciso ad umiliarla pubblicamente … eravamo solo dei ragazzini, ma credo che tu possa anche solo immaginare quanto possa essere stato difficile per Tanya quel periodo considerando anche che i suoi genitori sono molto bigotti e non avrebbero mai accettato che la loro bambina fosse omosessuale. Così cercai di convincere Cam che si sbagliava. Ma lui era convinto della sua idea. Diceva che l’unico motivo per cui lei li aveva sempre rifiutati era perché non erano delle ragazze. Per proteggerla dissi loro che l’unico motivo per cui lei li rifiutava era che lei era la mia ragazza e per avvalorare la mia tesi la baciai davanti ai loro occhi. Trascorremmo qualche mese fingendoci una coppia, ma ormai i rapporti con gli altri si erano deteriorati e decidemmo di sciogliere il gruppo. Lo so mi sono comportato malissimo con te. Per seguire il mio sogno, la musica, ti ho lasciata e sono stato da schifo per questo. In tutti questi anni ho immaginato come sarebbe stato se invece di lasciarti avessimo continuato a frequentarci, forse mi avresti mandato al diavolo dopo poco perché non ero troppo presente oppure staremmo ancora insieme e … sarei sempre molto geloso di tutti quegli idioti che ti guardano, ma almeno saprei che sei la mia donna e che per te conto solo io >>
Sapere com’erano andate veramente le cose non aiutava per niente << Tu mi vuoi dire che io sono stata male e non sono più riuscita ad innamorarmi di un altro perché sei un’idiota? >>
Edward si sentiva veramente in colpa per come aveva fatto sentire Bells, ma ciò nonostante le sue parole lo facevano sperare … Bella non aveva amato nessun’altro all’infuori di lui, quindi c’era ancora una piccola speranza di ritornare insieme.
<< Scusami davvero Bella, hai ragione sono stato davvero uno stupido. Se può farti star meglio puoi picchiarmi e insultarmi per tutto il tempo che vuoi. Però ti chiedo solo una cosa … permettimi di continuare a far parte della tua vita. Anche solo come amico, mi piacerebbe sapere che tu continui a avere fiducia in me >>
Bella sapeva che se gli avesse permesso di continuare a far parte della sua vita si sarebbe scottata di nuovo. Ciò nonostante acconsentì alla richiesta di Edward. Del resto anche lei aveva bisogno di lui al suo fianco. 



Buongiorno a tutti ^_^
allora cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Lo so vi ho fatto penare un po', ma finalmente sono arrivati i tanto attesi chiarimenti tra quei due testoni ... proprio non riesco a capire il vostro accanimento contro Tanya, come avrete potuto leggere per una volta lei non è la stronza di turno che vuole separare Bella ed Edward ... qui due hanno fatto tutto da soli complicandosi inutilmente la vita.
Il prossimo capitolo non è ancora pronto, ma credo che lo pubblicherò direttamente a Settembre. Questo perchè generalmente ad Agosto non c'è quasi nessuno, ma il motivo principale è che io vado in vacanza ihihi XD quindi sarò irreperibile per un po' :P
Quindi vi auguro a tutti di passare delle belle vacanze e mi raccomando andate tutti a mare a rinfrescarvi un po', che con questo caldo ci vuole proprio ^_^
Un bacione a tutti
Ah quasi dimenticavo ho pubblicato un missing moment di questa storia ... per chi di voi volesse dargli una letta questo è il titolo  Due cuori e ... una copertina
 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


                


Capitolo 26

Bella aveva passato delle bellissime vacanze di Natale con la sua famiglia, con i suoi amici ma soprattutto con Edward.
Avevano cercato di recuperare la loro amicizia d’un tempo. Più di una volta Kate le aveva fatto notare quanto tutto questo fosse decisamene sbagliato. Anche Bella lo sapeva ma non poteva fare a meno di lui, si sarebbe accontentata di ritornare ad essere solo un’amica. Prima o poi sarebbe riuscita a dimenticarlo … forse.
Finite le vacanze di Natale Bella fu costretta a tornare alla vita di tutti i giorni e questo prevedeva una cosa chiamata lavoro.
Non appena rimise piede nella redazione si diresse subito nell’ufficio del suo capo. Doveva urgentemente parlare con Alice.
Durante le vacanze aveva provato più volte a contattarla ma ogni tentativo era risultato un buco nell’acqua. Inizialmente aveva pensato che lì in montagna,dove era andata a trascorrere le vacanze di Natale con la sua famiglia, il cellulare non prendeva; ma non era così aveva provato a chiamare anche Emmett e lui a differenze della sorella aveva risposto. Inoltre le aveva detto che Alice era rimasta in città perché aveva avuto un imprevisto e questa cosa a Bella suonava proprio come una scusa.
Quando entrò nell’ufficio di Alice esordì attaccandola e provando a farla confessare << Amica mia, come stai? Sai ho provato a chiamarti a Natale almeno per farti gli auguri  ma non sono riuscita a contattarti … si può sapere che fine hai fatto? E non inventarti nessuna stronzata come quella che hai rifilato a quel credulone di tuo fratello >>
<< Bella ti vedo un tantino alterata, forse è meglio se ti calmi. Sai sono riuscita ad organizzare quell’intervista che ti … >>
<< Alice se non vuoi che perda sul serio la pazienza evita di cambiare discorso e rispondi immediatamente alla mia domanda >>
<< Ok! Ma mi vuoi spiegare perché sei così arrabbiata? Che ti ho fatto di male? >>
<< È tutta colpa tua!! Se solo ti fossi degnata di rispondere a quel benedetto telefono io adesso non mi troverei in questa situazione >>
Alice non riusciva davvero a capire cosa potesse mai essere successo di così sconvolgente. < Mi ero ripromessa di parlare e chiarire con lui e l’ho fatto, ma avevo anche deciso di dimenticarlo … ora mi spieghi come faccio a dimenticarlo se mi chiama e ci vediamo? >>
Alice era rimasta ad ascoltare senza fiatare, ne erano successe di cose durante quel Natale. Ci mise un po’ di tempo per riordinare le idee. << Bella come hai detto è una star e non avrà tutto questo tempo per uscire con te … certo voi due come amici?!? Non vi ci vedo proprio … ma lo siete mai stati? >>
<< Per quanto mi possa ricordare … no! Tra di noi non c’è mai stata una semplice amicizia … comunque ha detto che possiamo approfittare di una qualche serata di beneficenza, anche se non ci ho capito poi molto, per vederci perché lì non ci saranno paparazzi. E poi mi ha invitata questa sera a casa sua per stare un po’ insieme. Certo non saremo da soli, a quanto ho capito dovrebbero esserci tutti i ragazzi del gruppo e anche il loro manager … però io mi vergogno lo stesso, stare da sola con tutti quei ragazzi che non conosco neppure è troppo strano. Non sarebbe la stessa cosa se potessi portare un’amica con me … magari una ragazza brillante e>>
Alice capendo dove voleva andare a parare la interruppe << È inutile che inizia a farmi una sviolinata ti accompagnerò … visto che la cosa mi fa alquanto piacere, potrò rivedere Jasper >>.
Ovviamente le parole della brunetta avevano destato la curiosità di Bella, ma non erano state dette ceto per caso. Alice aveva voglia di raccontare all’amica le novità e voleva anche cercare di non farla pensare all’argomento Edward.
<< Se non sbaglio Jasper non è il loro manager?! Che cosa mi sono persa in questi giorni? Voglio sapere tutto e non tralasciare nessun particolare >> vedendo il sorrisino malizioso che si era dipinto sul volto di Alice, Bella cambiò improvvisamente idea << rettifico … tralascia i particolari piccanti quelli che farebbero imbarazzare anche un’attrice porno >>
<< Uffi!! Certo che sei seccante, così mi togli tutto il divertimento >> l’espressione imbronciata di Alice era impareggiabile e Bella non poté fare a meno di scoppiare a ridere. Per vendicarsi allora Alice iniziò a raccontare le performance sessuali di Jasper << Così impari a ridere di me >>
<< Ok, ho sbagliato. Ma adesso toglimi una curiosità che cosa c’è tra voi due? E non fare la gnorri. Per quanto un uomo possa essere bravo a letto tu non dai mai loro una seconda opportunità, e se non ho capito male Jasper ha avuto più di una chance da te … quindi mi ripeto cosa c’è tra voi? >>
<< Mi sono innamorata >> vedendo l’espressione da pesce lesso che si era dipinta sul volto di Bella le scappò un risolino << Jasper è semplicemente fantastico. È unico, romantico, dolce, passionale, intelligente e sa come prendermi, non è per niente appiccicoso, è comprensivo … e non riesco a fare a meno di lui. Lo so che ti ho criticata e ho criticato l’amore in ogni sua forma, ho criticato anche tutto il genere maschile ma mi sono sbagliata. E bene si la grande, infallibile Alice per la prima volta nella sua vita ha commesso uno sbaglio. E lo sai qual è la cosa più assurda?!? Che lui ricambia. Si è vero ci conosciamo da poco, ma abbiamo passato tantissimo tempo insieme. I nostri incontri sono stati sempre così intensi, a dispetto di quanto tu possa pensare non abbiamo solo fatto l’amore, abbiamo parlato, riso e scherzato. Mi ha coccolata e venerata come nessun altro aveva mai fatto … anzi come non avevo permesso a nessuno di fare. Quindi se vuoi sapere cosa c’è tra noi la risposta è una sola: amore, e se vuoi sapere in che rapporti siamo rimasti … beh stiamo insieme >>.
Alice come suo solito aveva parlato a una velocità tale da lasciare impressionati. Bella ci mise un po’ di tempo a riuscire a capire a pieno il suo discorso, un po’ sconclusionato, e impiegò un paio di minuti per assimilare la notizia.
<< Alice, ma è semplicemente fantastico … sono contenta per te amica mia. Vorrei solo incontrare anch’io la persona giusta per me … Ma quindi non sei andata in montagna con i tuoi per passare del tempo con lui? >>
<< E bene si lo confesso agente Swan, ho tralasciato i miei doveri di figlia per passare un po’ di tempo con il mio Jasperuccio che non sono partita e non me ne sono pentita a fatto … credo di aver passato il più bel Natale di sempre. >>
Entrambe le ragazze si misero a ridere. Non c’era proprio niente da fare Alice era un po’ pazza e talvolta schizofrenica, ma Bella le voleva bene anche per questo.
                                         _________________
 
Edward aveva appena ricevuto da Bella il messaggio in cui gli confermava la sua presenza quella sera e inoltre lo informava che ci sarebbe stata anche la sua amica Alice. Non appena finì di leggere il messaggio il bel cantante iniziò ad agitarsi. Bella avrebbe passato la serata con lui.
Sperava solo che niente andasse storto, non era un appuntamento ma lui ci teneva lo stesso perché per Bella voleva sempre dare il massimo, e che i suoi amici non la mettessero in imbarazzo con qualche battutina idiota o frase fuori luogo.
<< Ragazzi radunata >> urlò Edward dalla sala, dove poco dopo tutti i suoi amici lo raggiunsero << bene ora che ci siamo tutti devo farvi un bel discorsetto … questa sera viene Bella qui >> a sentir pronunciare il nome del grande amore di Edward si alzò un gran vociare, ognuno esprimeva il suo stupore e i suoi pensieri ad alta voce rendendo partecipe gli altri << è inutile che vi fare molti castelli in aria, viene qui solo come amica … per vedere un film >>
<< E tu vuoi che ci leviamo dai piedi per poter allungare le mani? E bravo il marpione >>
<< Nick per favore smettila di dire stronzate. Bella verrà qui stasera con una sua amica, Alice, quindi non mi sembra il caso che ve ne andiate. Voglio solo che mi promettete che farete i bravi. Niente battutine a doppio senso, niente allusioni di alcun genere … vi prego cercate di non metterla in imbarazzo >>
<< Tranquillo cercherò di metterla a suo agio … lascia fare al maestro >>
<< Ecco maestro cerca di tenere le tue manacce lontano da lei, altrimenti te le spezzo e inoltre ti stacco anche quel pezzo in più … che tanto è superfluo >> disse in maniera maligna a Nick << nessuno di voi si deve azzardare a provarci con lei >>anche se la sua minaccia era stata rivolta a tutti in realtà si stava rivolgendo principalmente a Max e a Nick.
Il primo gli rispose tranquillamente che poteva stare tranquillo perché lui aveva  Alyssa e le altre non gli interessavano minimamente, il secondo fu un po’ meno restio a fare il bravo. In realtà non aveva la benché minima intenzione di fare il cascamorto con Bella, ma si divertiva un mondo a vedere l’espressione di Edward quando si ingelosiva.
Quello che più insospettiva Edward era Jasper. Non appena aveva sentito che Bella portava con lei un’amica si era subito fatto più attento, inoltre aveva appoggiato Edward nel dire che i ragazzi non dovevano fare gli idioti o provarci con le ragazze. 





Eccomi di nuovo quì a rompervi le scatole ^_^
Le vacanze ahimé sono finite e si ricomincia con la vita di tutti i giorni. Voi come le avete passate? Spero bene ^_^
Il capitolo è solo un capitolo di passaggio. A dire il vero non è un granché forse ci sono troppi dialoghi e poca sostanza ... ma davvero non sono riuscita a fare di meglio. Le vacanze e il riposo si riperquotono in maniera negativa anche nei miei scritti ... quindi chiedo a tutte voi umilmente perdono.
Spero che nonostante questo obrobio continuerete a leggere lo stesso la storia.
Un bacione a tutti ...

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***



                    


Capitolo 27

Quando Edward era andato ad aprire la porta il suo cuore aveva iniziato a sussultare per l’emozione.
Si era trovato davanti le due donne. Aveva visto una volta Alice parlare con Jasper il giorno in cui avevano avuto l’intervista, il giorno in cui lui cercava disperatamente Bella. Si era ripromesso di scoprire cosa ci fosse tra la nanetta e il suo amico, ma non appena aveva visto Bella tutti i suoi propositi di investigatore erano andati a farsi benedire. Lei era semplicemente divina … semplice e dannatamente sexy allo stesso tempo, un mix davvero letale per l’autocontrollo di Edward.
Non era riuscito a spiccicare una parola, la guardava sulla soglia della porta con lo sguardo inebetito.
Bella non riusciva a capire cosa gli fosse preso pensava che forse stava poco bene oppure si era pentito di averla invitata.
Alice invece aveva un occhio molto più attento e clinico dell’amica, e osservando la situazione non riuscì a trattenere una risatina.
Per fortuna a rompere la scenetta ci pensò Jasper, che non vedendo tornare l’amico si era incuriosito << Edward ma che fine hai fatto? >> il cuore gli si fermò in gola non appena vide Alice. La moretta dal canto suo non riusciva ad aspettare che il suo uomo facesse una qualsiasi mossa, aveva assunto lo stesso sguardo di Edward e se continuava così la serata non sarebbe mai cominciata.
<< Ciao … >> disse dopo essersi letteralmente buttata tra le sue braccia << mi sei mancato da morire >> gli sussurrò all’orecchio stuzzicandolo.
<< Anche tu fatina >> le disse per poi darle un bacio sulle labbra, nonostante avesse solo sfiorato le sue labbra bastò subito ad infiammare i loro animi.
La scena non era passata inosservata agli occhi di Bella ed Edward, quest’ultimo però non era al corrente della notizia e ne rimase notevolmente sorpreso. “Ecco cosa mi stava nascondendo Jasper” pensò Edward.
<< Ehi amico si può sapere dove hai fatto finire le buone maniere? Lasciare così due donne alla porta … questo non si fa, fa un freddo cane lì fuori >> disse Jasper rimproverando in modo bonario per poi rivolgersi ad Alice << tu stai bene? Hai freddo? >> la sua ragazza negò col capo, non poteva stare meglio di così … tra le sue braccia.
Edward dopo aver sentito il rimprovero dell’amico si accorse di non aver fatto entrare ancora in casa Bella e di non averle neppure rivolto la parola.
<< Ciao … >>
<< Ciao Edward >> sentire il suo nome pronunciato da Bella gli fece  un certo effetto.
<< entra,Jasper ha ragione ti starai congelando … Scusami Bella sono un … >>
<< … emerito coglione, ma questo lo sapevamo già >>  la sua frase venne completata da Nick, che non perdeva mai occasione di prendere in giro i suoi amici. Bella aveva sorriso a quell’affermazione e questo dava leggermente fastidio ad Edward.
<< Sei spiritoso come sempre >>

 
Si recarono in sala dove c’era il resto del gruppo ad attenderli, lì fecero tutte le presentazioni del caso.
Nick aveva deciso che quella sera doveva mettere a dura prova l’autocontrollo di Edward, infatti per tutta la serata non fece altro che provarci spudoratamente con Bella,scatenando così la gelosia dell’amico. Bella però non sapeva come comportarsi, alla fine per la disperazione aveva deciso di andare in bagno seguita da Alice, che aveva captato la richiesta silenziosa d’aiuto dell’amica.

Non appena le ragazze erano andate al piano superiore Edward prese di petto Nick.
<< Si può sapere che cazzo stai facendo? >> era a dir poco furioso
<< Semplice ci sto provando con quello zuccherino, mi sembra ovvio. Devo ammettere che è un vero schianto, non me la ricordavo così >>. Ogni parola pronunciata dal bassista non faceva che rendere Edward ancora più incazzato << non ti dispiace vero se ci provo con lei, tanto non è la tua ragazza >> quelle parole arrivarono come uno schiaffo in pieno viso, Nick del resto aveva ragione Bella non era più la sua ragazza da un sacco di tempo.
Vedendo che Edward non reagiva alla provocazione Nick cercò di rincarare la dose << e poi non pretenderai che tutti aspettino che tu ti fai avanti, vero? Ci saranno un sacco di stonzi la fuori che non vedono l’ora di provarci con lei, non sei contento che almeno è un tuo amico? >>
<< NO!!! Non sono disposto a cederla a nessuno, non voglio che nessuno la guardi, la desideri … non voglio che nessuno si azzardi a provarci con lei, perché Bella è mia >>
Un sorrisino beffardo comparve sulle labbra di Nick << Tua? Non mi risulta. Perché invece di fare l’amicone, non tiri fuori le palle e la conquisti? Non è certo facendo la parte dell’idiota che concluderai qualcosa >> Edward sembrava sorpreso da quelle parole << non avrai veramente pensato che volevo soffiarti la donna? Ehi per chi mi hai preso, certo Bella è un bel bocconcino ma non sono così infame. Però era ora che ti svegliassi, gli altri non aspettano certo te.>>
<< Lo so che il metodo di mio fratello non è ortodosso, ma se te lo avesse detto in maniera normale tu non gli avresti mai dato retta >>
<< Si amico Tom e Nick hanno ragione, sei un po’ tardo e se non vai a sbattere contro le cose non te ne accorgi minimamente >>
A quanto pare i suoi amici si erano coalizzati nell’inscenare quell’assurdo teatrino per  fargli aprire gli occhi.
<< Lo sapete che siete un branco di idioti … ma devo ringraziarvi >>
<< Ehi l’idea è stata mia >> disse Nick, con il petto gonfio d’orgoglio per la sua trovata.

 
Nel frattempo in bagno urgeva una riunione strategica.
<< Alice io davvero non so che pensare >>
<< Bella secondo me ti stai facendo un sacco di paranoie inutili >>
Bella infatti era convinta che Nick ci provasse perché ad Edward non gliene importava più di lei. << Ma secondo te è normale … nessuno di loro cercherebbe mai di fregare la ragazza all’altro, hanno una specie di codice morale. E poi non ha fatto una piega, neppure un minuscolo segno di fastidio >>
A quel punto Alice non ce la fece più e scoppiò a ridere << Oh Bella, sei davvero strana, sai?! Ma come prima dici che tra te ed Edward non c’è assolutamente niente, che volete provare ad essere amici e ora mi fai questa scenata? Sei davvero poco coerente. E poi c’è un punto che non hai considerato “la ragazza dell’altro”? tu non sei più la ragazza di Edward o sbaglio. E mi era sembrato di capire che non avevi la minima intenzione di ricadere nella rete di Edward >> le parole di Alice erano dure ma vere.
<< E va bene, hai ragione. Lo sai meglio di me che sono ancora innamorata di lui, ma a quanto sembra non sono ricambiata. È vero sono incoerente e  anche una povera illusa … ma che ci posso fare? >>
<< Comunque non credo proprio per niente che tu gli sia indifferente. Ogni volta che ti guarda rimane incantato, e prima per poco non gli usciva la bava dalla bocca. E poi è geloso marcio, l’ho visto più volte stringere i pugni quando Nick ti parlava sembrava quasi che gli volesse spaccare la faccia. E gli sguardi che gli rivolgeva non erano certo dei più amichevoli. Ora la vuoi prendere o no questa decisione … vuoi far impazzire il nostro Edward e farlo perdutamente innamorare di te? >>
<< Si! >> Bella era più sicura che mai della sua decisione.
 

 
Il resto della serata trascorse tranquillamente, Alice e Jasper continuarono a fare i piccioncini incuranti della presenza delle altre persone, Nick la smise di fare l’idiota con Bella, e quest’ultima riuscì a fare amicizia con tutti gli amici di Edward.
Alice aveva chiesto a Bella di essere leggermente maliziosa per far impazzire Edward, peccato che nel tentativo di essere sexy non faceva altro che fare una serie di figuracce una dietro l’altra. Alla fine decise di non dar retta al consiglio dell’amica e di passare il resto della serata in tranquillità … avrebbe avuto tutto il tempo per farlo impazzire.
Fortunatamente nessuno, a parte Alice, si era accorto dei disperati tentativi di Bella.

 
Quando fu ormai ora di andare a casa, poiché le ragazze erano arrivate in taxi,Alice si fece accompagnare da Jasper. Edward prese la palla al balzo e si offrì di dare un passaggio a Bella.
Arrivati sotto casa Bella fece per scendere dalla macchina, ma un momento prima si girò.
<< Sono stata veramente bene questa sera con te e gli altri … sono un branco di pazzi, ma sono davvero simpatici >> poi per scuoterlo aggiunse quella frase che le aveva suggerito Alice quando si erano salutate << Che tipo è Nick? >>
Sul volto di Edward comparve una smorfia di disgusto, mentre i suoi occhi erano velati da un alone di tristezza << Eh? >> non riusciva davvero a credere che Bella potesse essere interessata a lui.
<< Non vorrei che si facesse strane idee, mi è simpatico ma … tutta la sera il suo atteggiamento è stato, come dire … >>
<< Ci ha provato costantemente con te?! >>
<< Ecco, mi hai tolto le parole di bocca. Poi mi ha lasciato il suo numero e mi ha detto testuale “in caso di bisogno” … che vuol dire? Bisogno di cosa? >>
<< Tranquilla Nick fa sempre il cascamorto con tutte le belle ragazze che vede, poi tu sei una tentazione continua e … comunque non appena arriva a casa gli faccio passare io la voglia di fare il pallone gonfiato >> Edward si era accorto di essersi esposto un bel po’ con quei complimenti che gli erano venuti spontanei e che non era riuscito a trattenere, ma aveva anche notato che quelle parole avevano reso Bella felice quindi non si era pentito di niente.
<< Allora … buonanotte >> Bella gli diede un leggero e fugace bacio sull’angolo della bocca.
E sognami
Edward non sapeva dire se quelle parole erano state frutto della sua fantasia o se realmente Bella le avesse pronunciate.  





Eccomi quì gente ... allora che ne dite di questo nuovo capitolo?
A dire il vero avevo deciso di farlo finire con Bella che decideva di riconquistare Edward, ma poi oggi ho cambiato idea ... spero che questa mia scelta non dia fastidio a nessuno =)
Ora chi di voi ha veramente pensato che Nick fosse realmente interessato a Bella... alzi la mano.
Un bacione al prossimo capitolo.

Le altre storie che fanno parte di questa serie ... se vi va andate a leggere e fatemi sapere che ne pensate...


Due cuori e ... una copertina
Angelica è una giovane cantante, sfortunatamente la sua carriera trova un grosso ostacolo: i Dreamers, un gruppo composto da quattro ragazzi che hanno in poco tempo scalato le vette delle classifiche e conquistato molti fan.
Angelica cercherà di riprendersi il suo posto nel mondo dello spettacolo, ma alcune volte la vita ci riserva delle svolte inaspettate e i piani che ci siamo prefissati potrebbero infrangersi.

Spero di avervi incuriosito ... se è così che aspetate a leggere?!?


Biblioteca: studio, studio ......... o .... Amore?!?!?
Max è un chitarrista di successo e per avere un po' di pace è costretto a camuffarsi e a frequentare posti che a lui non piacciono, ma chi sa ...la biblioteca inizia ad assumere una luce nuova per il bel musicista.

Flash 
Missing moment in cui è descritto l'incontro tra Emmett e una bellissima modella, la nostra Rosalie.


   

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


                  


Capitolo 28

Dopo la visita a casa di Edward per Bella fu veramente difficile rivederlo, in parte perché si vergognava del suo comportamento ma in realtà il motivo principale era la mancanza di tempo.
Entrambi erano molto occupati con il lavoro.
 Edward e la band dovevano incidere il nuovo album e questo comportava tempo e fatica. I ragazzi tornavano la sera tardi a casa letteralmente distrutti. Non avevano neppure il tempo per respirare.Mentre Bella passava intere ore a lavorare alla redazione.
Ma anche se non riuscivano a vedersi trovavano comunque il tempo per sentirsi per telefono, tra una pausa e l’altra si chiamavano e parlavano.
I loro discorsi erano talmente idioti che chiunque li avesse ascoltati avrebbe dubitato della loro sanità mentale, ma a loro andava bene così.
 Il telefono era solo un pretesto per sentirsi in qualche modo legati, e se avessero affrontato qualche discorso un po’ più impegnativo probabilmente avrebbero finito con toccare temi imbarazzanti per questo avevano scelto in un tacito accordo di restare in un campo neutrale.

Alice davvero non ne poteva più sembravano due adolescenti alla prima cotta, anzi probabilmente gli adolescenti ci avrebbero messo meno tempo a darsi una svegliata.
<< Senti Bella ma perché una buona volta non la finite?!? Prendi il toro per le corna e invitalo fuori … sono sicura che anche se fosse stanchissimo non rifiuterebbe mai >>
<< Ma … >> vedendo l’occhiata omicida che l’amica le aveva rivolto, Bella non aveva osato ribattere anzi aveva preso il cellulare in mano << allora lo chiamo >>.
Il telefono dall’altra parte continuava a suonare ma Edward non rispondeva, quello per Bella era una specie di segno del destino che le indicava che l’idea della cena era sbagliata.
<< Bella sei davvero assurda. Non hai pensato che magari è ancora occupato con il lavoro? Vedrai che non appena a finito e ha visto la chiamata persa sul cellulare ti chiama lui >>.
 
Ovviamente la “predizione” di Alice si era rivelata esatta.
Non appena Edward si era trovato la chiamata persa di Bella sul cellulare l’aveva chiamata. In realtà era preoccupato perché di solito era sempre lui che la chiamava, aveva paura che fosse successo qualcosa di grave.
Quando Bella rispose al cellulare Edward le chiese se stesse bene e se era successo qualcosa.
<<  Ed sto benissimo, lo so che devi lavorare e hai da fare non volevo disturbarti ma … >>
<< Bella vuoi arrivare al  dunque mi stai facendo preoccupare >>
<< se sei occupato non fa niente, cioè è normale … >> Alice le fece segno con la mano di continuare, e le mimò “muoviti”con la bocca << ti andrebbe di venireacenaconmestasera? >>
Bella aveva parlato talmente veloce che Edward non era riuscito ad afferrare neppure una parola.
<< Eh? >>
<< Se non puoi non fa niente >> già stava facendo marcia indietro e stava per attaccare.
<< No, aspetta! Bella non ho detto che non posso è solo che non ho capito un accidenti quindi ora con calma e lentamente mi ripeti ciò che hai detto così posso risponderti >>
<< Ti. andrebbe. di. venire. a. cena. con. me. >> aveva scandito lentamente ogni singola parola
<< Per me va più che bene … che ne dici ti passo a prendere io per le nove?  So che è un po’ tardi ma credo che ci vorrà ancora un po’ di tempo qui e per quell’ora è sicuro che sia tutto finito >>
<< Va benissimo alle nove e … >> Bella iniziava a maledirsi perché non sapeva dove portarlo, in qualsiasi luogo avrebbe cercato di prenotare non avrebbe di sicuro trovato posto.
<< Senti conosco un buon ristorante … ti va di andare lì? >> Ovviamente la risposta di Bella fu affermativa, era riuscito a toglierla da un bel pasticcio << allora chiamo … ci vediamo stasera >>
 
Edward dopo aver chiuso la chiamata continuava a guardare il cellulare con un sorriso ebete dipinto sulla faccia.
<< Ehi amico stai bene? >> Max aveva iniziato a pensare che il suo amico avesse dei seri problemi mentali.
<< Questa sera porto Bella a cena fuori >> lui stesso stentava a credere alle sue parole, ma la cosa che lo sconvolgeva di più era che Bella avesse avuto quest’idea e che avesse preso l’iniziativa.
<< E bravo amico >> a questa frase si susseguirono molte pacche sulle spalle.
Non appena Edward si fu svegliato dallo stato di trance in cui era caduto affermo con decisione << Devo prenotare! >> e sparì l’attimo dopo. 




Eccomi quì con il nuovo capitolo ^_^
Scusate tutti per il ritardo ma ho avuto un blocco e la settimana scorsa non era ancora pronto niente. E' davvero brutto quando ti trovi davanti al pc con quel "foglio" bianco che non riesci a riempire in nessun modo. Il blocco sembra essermi passato ... non so se per voi questo è un bene o un male :)
Comunque da lunedì ricomincio l'università poichè questo semestre ho veramente una marea di corsi ... e tanti corsi comportano altrettanti esami e per questo gli aggiornamenti saranno un po'sporadici. Molto probabilmente posterò dopo un paio di settimane se non di più, cercherò di essere il più puntuale possibile.
Un bacio a tutti alla prossima =)

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***



                   



Capitolo 29



Quella stessa sera Edward aveva fatto in modo che le prove durassero meno del previsto, non poteva fare tardi aveva un appuntamento con Bella … la sua Bella. Ancora non riusciva a crederci.
Arrivato a casa si era subito buttato sotto la doccia, aveva la precedenza rispetto agli altri, e anche se non l’avesse avuta probabilmente avrebbe usato la forza per ottenerla.
Quella sera doveva essere speciale. Voleva portarla in un ristorantino fuori città,che faceva degli ottimi pasti a base di pesce. Il ristorante affacciava sull’oceano e da lì si godeva di una vista sensazionale,anche se il tutto era al coperto. Non voleva farla congelare o rischiare di farla ammalare con il freddo della notte.
Aveva deciso di riconquistarla e cosa c’era di meglio di una seratina romantica solo per loro due?
Sperava nell’aiuto della luna e delle stelle, che quella sera erano stranamente  visibili.
Anche il suo aspetto doveva essere al meglio e quindi decise di indossare un completo grigio, con una camicia nera. Era indeciso se indossare o meno la cravatta, ma alla fine scartò l’idea.
Cercò in tutti i modi di domare i suoi capelli, ma questi proprio non ne volevano sapere di assumere una qualsiasi piega.
 
Nel frattempo Bella a casa sua era rimasta ore al telefono ascoltando Alice e i suoi consigli.
Le aveva consigliato il comportamento da tenere tutta la sera, e il vestito da indossare. Era un tubino in jersey molto corto, le copriva metà coscia, e le fasciava in maniera sensuale il corpo valorizzando le sue curve. Il braccio sinistro era coperto dall’unica manica in velo. L’abito era nero e semplice, ma ciò nonostante Bella risultava semplicemente divina.
Se per vestirsi con un abito così aderente non aveva trovato niente da ridire il problema era sorto con le scarpe. Alice le aveva dato un paio di decolté nere con tanto di plateau, che a detta sua rendeva minore l’altezza tra la pianta del piede e il tacco.
In realtà quelle scarpe erano una vera e propria arma ai piedi di Bella, che a stento riusciva a tenersi in piedi con un semplicissimo tacco sette figuriamoci con un tacco quindici.
Aveva legato i capelli in uno chignon lasciando il collo scoperto.
Il trucco era leggero, un filo di matita agli occhi, un po’ di mascara e una spolverata di fard per dare un po’ di colore alla sua pelle chiara.
Quando Edward le citofonò, per avvisarla del suo arrivo, lei era già pronta.
<< Sono pronta scendo subito >> prese la borsa e il cappotto e uscì di casa.
Come sempre l’ascensore era rotto e quindi le tocco fare quattro piani di scale a piedi.
Ma la fortuna non era dalle sua e neppure l’equilibrio, mentre scendeva l’ultima rampa prese una storta e cadde con il sedere sulle scale. Scendendo così tutte le scale di culo.
Edward che a causa del freddo era entrato nel palazzo aveva assistito a tutta la scena senza poter fare niente. L’aveva vista lì sulle scale gli sembrava una dea che camminava tra i comuni mortali e l’attimo dopo era con il sedere per terra infondo alle scale.
<< Bella stai bene? >> Edward non sapeva che fare era preoccupato per la sua salute, ma un piccola parte di lui voleva ridere per la goffaggine della ragazza.
La moretta dal canto suo era diventata rossa come un peperone per la vergogna. “Che figura del cavolo che ho fatto! Mannaggia a queste scarpe e ad Alice …”
<< Si credo di si … ho solo preso una brutta botta al … >> più parlava e più si vergognava per la situazione. Era caduta come un’idiota davanti all’uomo di cui era innamorata. Poteva andare peggio di così?!?
Come se non bastasse il tacco si era rotto e alcune ciocche dei capelli, che fin’ora erano rimasti raccolti, avevano deciso di liberarsi dalla presa dell’elastico.
Chiunque l’avesse guardata in quel preciso momento avrebbe pensato che era veramente ridicola, ma non Edward. Non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, per lui era semplicemente divina.
<< Bella è meglio se adesso ti alzi, altrimenti prendi freddo >> Edward le tese la mano ma Bella la rifiutò, non voleva essere compatita per la sua imbranataggine.
Il vestito le impediva i movimenti e non appena provò ad alzarsi in piedi si accasciò di nuovo a terra. Edward vedendo l’espressione di dolore sul suo viso si preoccupò.
<< Ti fa male qualcosa? >>
<< La caviglia >>
Controllando bene entrambi si accorsero che la caviglia di Bella era leggermente gonfia.
Edward agì d’istinto e la prese in braccio. La ragazza dapprima si irrigidì ma poi si rilassò tra le braccia del suo salvatore.
Il leader dei Dreamers l’accompagnò nel suo appartamento e dopo averla depositata sul divano le diede un tenero bacio sulla fronte.
<< Sei davvero un tenero impiastro >>
Quando Edward si allontanò, per Bella fu come morire << Non te ne andare >>
<< Tranquilla resto qui … non lascerei mai una pasticciona come te da sola in balia di se stessa >> nella sua voce c’era ilarità << chiamo un attimo il ristorante e disdico la prenotazione … credo che questa sera non andremo da nessuna parte >>
“Scema, idiota, stupida, cretina che non sei altro … mezza volta hai la possibilità di uscire con lui e la mandi a quel paese perché oltre a essere scema sei anche imbranata. Ma perché mai Edward vorrebbe una come me al suo fianco quando può avere le donne più belle del mondo, le più eleganti, le più sofisticate e le più sexy … non come me che non appena provo a fare qualcosa mi si ritorce contro e non faccio che farmi male” troppo presa dal suo monologo interiore non si era accorta che Edward aveva finito la telefonata. Si era tolto la giacca e si stava mettendo ai fornelli.
<<  … che ne dici? >> non aveva sentito un’acca di quello che le aveva chiesto
<< scusa non ti stavo sentendo ero … sovrappensiero >>
<< Fa niente … dicevo visto che sono qui e che la cena al ristorante è saltata. Potrei preparare qualcosa io. Così non moriremmo entrambi di fame >>
La sua idea era davvero molto dolce e carina, e il suo sguardo penetrante di certo non aiutava a far restare concentrata Bella.
<< ehm … è davvero una buona idea … >> ma poi ebbe un’improvvisa folgorazione << Edward per curiosità ma le tue doti culinarie sono migliorate rispetto a quando eravamo ragazzi? >>.
Vedendo l’espressione di Edward Bella capì al volo che era sempre un disastro ai fornelli << Tu >> disse indicandolo << allontanati immediatamente dalla mia cucina, che se non ci penso da sola ad ammazzarmi rompendomi l’osso del collo ci pensi tu con un avvelenamento da cibo >>
<< Dai come sei drastica … dei sandwich li so fare. E ti prometto che non do fuoco alla cucina … parola di lupetto >> ed accompagno le ultime parole poggiando una mano sul cuore e facendo il simbolo della vittoria con l’altra.
<< Va bene … io lo voglio … >>
<< Senza formaggio e con tanta maionese. Si, me lo ricordo >>
 
Passarono la serata seduti sul divano. Risero e parlarono veramente di tutto. Edward si ricordava tutto ciò che piaceva a Bella, e questo la rendeva felice.
Inoltre il bel rosso si prese cura di lei e della sua caviglia dolorante. Nessuno aveva avuto così tante attenzioni per lei e nessuno l’aveva trattata con tanto amore.
Ogni suo più piccolo gesto, ogni attenzione che le rivolgeva non faceva che confonderle l’idee.
Quando per Edward arrivò l’ora di andarsene Bella insistette per accompagnarlo alla porta, cercava di rimandare il tempo dei saluti.
<< Allora ci vediamo … mi raccomando ora fila subito a letto e vedi di non farti male >> Bella in risposta gli fece una linguaccia estremamente infantile << buonanotte Bells >> le sussurrò all’orecchio dopo averle baciato la guancia.
Edward se ne stava per andare, ma Bella lo fermo tirandolo per una manica. << Aspetta non ti ho ancora dato la buonanotte >>.
Bella gli si avvicinò piano e gli posò un lieve bacio al di sotto del mento. Quel bacio aveva turbato il ragazzo che continuava a respirare a fatica e ad ingoiare qualcosa di inesistente. Il gesto di Bella era stato fatto senza malizia, era stato dettato solo dall’istinto. Lo stesso istinto che le stava suggerendo di agire.
Edward continuava a restare lì immobile sulla soglia della porta con gli occhi chiusi e il fiato corto, neanche avesse appena gareggiato a Wimbledon.
I loro volti come le loro labbra erano vicinissimi. Edward sembrava una statua temeva di fare ancora una volta qualcosa di sciocco e avventato. Lei tramava per la tensione quando si alzò in punta di piedi e si allungò verso di lui. Gli poggiò la mano sulla guancia.
Fu Bella ad avvicinarsi piano, piano al suo viso. Riempiendo gli ultimi millimetri di distanza unendo le loro labbra.
Il contatto all’inizio fu breve.
Le braccia muscolose di Edward le cinsero la vita e l’attirò a sé.
I loro respiri si fusero. Edward le morse con delicatezza il labbro inferiore.E una scarica intensa lambì la schiena di Bella. Sentiva il suo sapore nella sua bocca e si ritrovò improvvisamente a bramare un contatto ancor più intenso.
Il bacio si fece più intenso, impetuoso, travolgente. Le loro lingue si accarezzarono e si desiderarono con passione, ardore e bramosia.
La mancanza d’ossigeno fece si che si staccassero. Lui  sorrise sghembo sulle sue labbra. Bella era molto imbarazzata e percepì il sangue affluire velocemente nelle guance. Forse, si era lasciata andare più del dovuto.
Bella abbassò velocemente lo sguardo per sfuggire a quello di Edward. Ma Edward le prese il mento tra l’indice e il pollice e lo sollevò facendo incontrare i loro sguardi. << Ti prego non negarmi la possibilità di guardare i tuoi bellissimi occhi … il bacio è stato semplicemente magnifico … mi sei mancata … io, io ti ...>>  Bella posò delicatamente un dito sulle labbra di Edward per interromperlo.
<< Buonanotte Edward >>
<< Buonanotte e ti sognerò come ti sogno ogni notte … mia dolce Bells >> pronunciò ogni parola soffiando il suo sapore fresco e zuccherino sulla sua bocca. Subito dopo le loro labbra si unirono. In bacio fu lieve e fugace.
Ed Edward se ne andò.
Mentre Bella era rimasta appoggiata alla porta con le gambe che le tremavano e il cuore che sembrava volesse scapparle dal petto. 




Ciaa ragazze, allora che ne pensate?
Mi sono fatta perdonare per l'attesa? Spero di si :)
Non ho altro da dire ... lascio a voi la parola ^_^
un bacione e mi raccomando passate a dare un'occhiata anche alle altre storie che fanno parte di questa serie :D

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***



                              


Capitolo 30



 

Durante la notte Edward non aveva fatto altro che sognare l’ appuntamento avuto la sera precedente. Era il sogno più bello che avesse fatto negli ultimi tempi, anche perché sapeva già come sarebbe andato a finire: con un bacio.
Ma sfortunatamente il sogno venne interrotto, proprio nel momento principe della serata, della sveglia,che non la smetteva di suonare.
Edward si era svegliato di cattivo umore e per di più con la stranissima sensazione che quella giornata qualcosa dovesse per forza andare per il verso sbagliato. Ormai era una costante della sua vita quando accadeva qualcosa di semplicemente perfetto subito dopo avveniva qualcosa che lo faceva tornare con i piedi per terra, e solitamente non era mai qualcosa di buono.
Durante la colazione Edward non poteva far ameno di ripensare al loro bacio.
Quando le labbra di Bella si erano posate sulle sue si era sentito morire e rinascere nello stesso tempo. Era assurdo come solo lei riuscisse a scombussolarlo tanto da renderlo instabile.
L’intraprendenza di Bella lo aveva sorpreso, ma non era certo la prima volta che quella donna fantastica lo sorprendeva anzi sembrava essere diventata un’abitudine. E aveva ripreso a sperare in qualcosa di più.
Il resto della mattinata era passato tranquillo tra un’intervista e le registrazioni. L’unica nota diversa della giornata era stato il messaggio che Bella gli aveva inviato, nel quale in maniera telegrafica lo informava che voleva incontrarlo.
Si erano messi d’accordo per vedersi quello stesso giorno a casa di Edward, i ragazzi non c’erano ed era molto più sicuro per Bella perché i paparazzi non l’avrebbero mai seguita.
Quando Bella arrivò alla villetta si sentiva estremamente agitata, aveva provato più volte il discorso da fare ad Edward. Si era data della scema da sola quando si era imbarazzata davanti allo specchio pensando che il suo interlocutore fosse Edward e non la sua immagine riflessa. E sperava di non perdere come suo solito il filo del discorso.
Certo vedere Edward con la tuta non l’aiutava affatto a restare calma. Non riusciva a capire come riuscisse ad apparire sempre bello e perfetto anche con una semplice t-shirt nera e un paio di pantaloni da ginnastica grigi.
<< Ciao Bella, mi fa piacere vederti >> la situazione lucidità diventava ogni momento che passava sempre più difficile. Soprattutto con Edward a due millimetri dalla sua bocca e l’odore fresco e delizioso del suo respiro infrangersi nella bocca si Bella, il perfetto preludio di un bacio altrettanto perfetto  ma che non doveva avvenire almeno non in quel frangente << Frena un attimo Ed … sono venuta qui per parlare, quindi lasciamelo fare >>.
 << Ok ma lasciami solo dire che mi sei mancata, io ti … >> ma Bella lo interruppe poggiando un dito sulle sue labbra << questa è già la seconda volta che interrompi questa mia frase >>
L’espressione contrariata di Edward era davvero buffa e Bella combatté con tutte le sue forze per non scoppiargli a ridere in faccia. Con un gesto della mano Edward le fece segno di continuare.
<< È la seconda volta che ti interrompo perché non voglio sentire, qualsiasi cosa tu dirai sono sicura che mi confonderà le idee quindi non voglio sapere devo parlare prima io. Mi sono preparata tutto un discorso, ma tu e le tue azioni non fate altro che confondermi … >> dopo aver fatto un bel respiro profondo << tu mi hai completamente rovinato l’esistenza, te ne rendi conto almeno? Sono stata uno schifo a causa tua … avevo preso la decisione di non fidarmi mai più di nessun uomo ed ero sul punto di chiudermi in clausura. Per fortuna ho incontrato James che ha fatto cambiare e migliorare l’idea che avevo degli uomini. Ma poi ritorni e mi incasini di nuovo la vita … ed ho lasciato un uomo perfetto e gentile, con il quale stavo bene ma che non amavd. Era perfetto, si, ma non per me. Ero convinta di averti dimenticato e invece no … perché come una scema ci ricasco con tutte le scarpe. E la storia di un’amicizia tra di noi è stata la cazzata più grande che potevo sparare, ma quando mai siamo stati amici? Credo seriamente di essere autolesionista quando si tratta di te … perdo totalmente il lume della ragione. Tu fai così arrivi mi destabilizzi, mi sorridi, mi baci, mi fai sentire importante con le tue canzoni, ti porti via un pezzo del mio cuore e poi lo distruggi.
Ti prego Edward non lo fare più, il mio cuore non riuscirebbe a reggere un altro colpo potrebbe rompersi definitivamente questa volta. Se vuoi giocare con me è meglio che non proviamo neppure a ricominciare e me ne vado, però promettimi che non mi cercherai più e non renderai più difficile la situazione. Se non fosse così allora proviamoci.
Perché io Edward nonostante tutto il dolore che mi hai provocato ti amo, ti amo così tanto che ho paura di non sopportare il peso di un tale sentimento da sola. >>
Il discorso di Bella lo aveva destabilizzato, non pensava di averle provocato così tanto dolore a causa di un errore di valutazione. E vederla così fragile e addolorata lo faceva sentire una nullità … una vera merda.
<< Bella prometto di non deluderti più, sono cresciuto e maturato. E credimi quando ti dico che la nostra separazione ha fatto male anche a me. Ho cercato per anni di dimenticarti, mi sono buttato a capofitto nella musica per non pensarti e indovina eri anche lì nelle mie canzoni. Ogni canzone parla di te e di quello che provavo in un preciso istante della mia vita. Lo so che ora la fiducia che riponi in me è ai minimi storici, permettimi di rimediare. Bella desidero da morire essere il tuo uomo. Di restare al fianco della donna che amo. Perché si anch’io ti amo. Ho cercato di dirtelo ieri sera e anche poco fa. Tu mi hai semplicemente anticipato con il tuo discorso, ma è stato meglio così. Voglio sapere sempre cosa pensi, cosa ti turba e voglio renderti felice >>.
Bella stava lottando contro quelle lacrime infami che volevano per forza uscire, ma per la prima volta dopo tanto tempo erano lacrime di gioia. Si getto praticamente tra le braccia di Edward,che l’avvolse nel suo caldo abbraccio.
Il bacio che si scambiarono dopo servì a suggellare il loro rinnovato amore. 
<< Promettimi solo una cosa … non parlerai mai più di quel James. Il solo pensiero che quel tipo ti ha stretta tra le sue braccia come sto facendo io, che ha osato anche solo sfiorare le tue labbra mi fa letteralmente andare il sangue al cervello >>
<< Non saremo per caso gelosi signor Masen? >>
<< Io? Proprio no >>
<< Visto che vuoi sapere sempre cosa penso … perché io? >> vedendo l’espressione dubbiosa di Edward continuò << non sono certo questa gran bellezza. Diavolo Edward sei sempre circondato da le donne più belle del mondo … modelle, cantanti e attrici varie farebbero carte false per poter uscire con te, per non parlare di tutte le vostre fan che ti sbavano dietro. E tu vuoi me? Lasciatelo dire non hai tutte le rotelle a posto >>.
<< Si forse hai ragione sono pazzo … pazzo di te. E non me ne frega niente di modelle o quant’altro perché nessuna è riuscita a scalfire la mia corazza e a penetrare nel mio cuore come hai fatto tu. Quindi ti prego niente paranoie, anche perché le riviste ci vanno giù pesanti ad inventare storie per vendere un po’ di più. Per qualsiasi cosa parlane con me, senza giungere a conclusioni affrettate … come già sai le incomprensioni non fanno per niente bene >> Bella annuì completamente inebriata dalla sua presenza e dai piccoli baci che Edward le stava lasciando sul collo << Non ti lascerò da sola ad affogare in tutte quelle tue paure, in quelle insicurezze che ti fanno male, e non voglio che tu possa dubitare del mio amore … mi chiedo cosa sarei senza di te?! Bella sei tutto quello che ho >>.
Iniziò a baciarla con dolcezza, con piccoli e deliziosi baci dietro l’orecchio. Poi a lungo, con una lentezza esasperante, fino ad arrivare al collo.
<< Ed … Edwar … Edward dannazione >> la sua voce era roca e affannata, rovesciò la testa indietro e le sue labbra lasciarono fuggire un gemito. Bella si staccò di colpo da Edward con il volto rosso,si coprì la bocca con entrambe le mani rendendosi conto di essersi lasciata andare più del dovuto.
<< Ehi piccola Bells non ti devi vergognare anzi >> le disse togliendole le mani dal viso << devi sapere che la cosa mi rende decisamente molto orgoglioso. Mi piace sentirti gemere sotto le mie attenzioni … quindi non preoccuparti. E poi voglio che con me tu sia te stessa >>
<< Ok! Va tutto bene … >>
Edward però restava ancora fermo per darle ancora un po’ tempo per tranquillizzarsi. Ma Bella non aveva bisogno di tempo, anzi stava diventando impaziente << allora quanto tempo ancora ti ci vuole per baciarmi? >>
Era passata da timida e impacciata a donna decisa.
<< tu mi farai impazzire >> affermò sorridendo Edward.
Alla fine dedicò la giusta attenzione alle sue labbra, baciandola con un’intensità straordinaria, succhiandole il labbro inferiore, sfiorandole con la lingua il bordo dei denti.
Per la prima volta erano riuscita entrambi ad essere onesti, avevano aperto la loro anima all’altro considerando quanto questo fosse importante e necessario per la loro storia. Si erano davvero cresciuti tutti e due. 


Allora ragazze ecco a voi il nuovo capitolo.
Che dite è troppo corto?
Ora  Bella ed Edward sono finalmente una coppia.
Ma ovviamente questo non è la fine ma solo l'inizio, come ha fatto notare Edward i problemi ci saranno sempre e uno di questi è il lavoro di Edward.
Va bene un bacione .... e buona domenica ^_^





Piccolo angolino pubblicitario =)

Le mie storie

A volte nel bosco si fanno davvero degli strani incontri (Titolo provvisorio)

"Sono di nuovo di ronda questa mattina.
Scorgo un nuovo odore che mi mette in allerta, non è un odore pungente e nauseabondo come quello dei vampiri questo è molto più dolce come se fosse di ciliegie e lillà, ma a preoccuparmi maggiormente è l’odore del sangue che sento di sottofondo."
Chi è la persona che Seth ha trovato nel bosco? Come è arrivata lì? E perchè? queste e moltre altre domande tormentano i protagonisti ma ...


Ciò che il cuore unisce la ragione spesso separa 
Non sempre quello che vogliamo combacia con ciò che è giusto. Ma esiste davvero una classifica di ciò che è giusto o sbagliato in amore? Questa domanda attanaglia il giovane cuore di Sophia.
E se il tuo più grande amore fosse anche il tuo fratellastro? E se lui improvvisamente si arruolasse in marina? Voi cosa fareste?

Storie che consiglio di leggere:

Per Fortuna che Ci Sei.
Alex Emma. Semplicemente loro due. Uno il migliore amico dell'altra e viceversa. Un matrimonio. No, non quello di Alex e Emma ma quello di lei col fratello di lui. Un rapoprto tra una ex cheerleader e un nerd incallito che fa l'ingegnere e un confronto con un fratello-futuro-sposo bello e attraente. Il cuore di Emma potrebbe essere la chiave di tutto. E siamo sicure che l'amicizia non nasconda altro?
Tra preparativi, calcoli matematici e tante avventue, una storia d'amore che farà tribolare parecchio i due protagonisti.

Un fidanzato su misura
Siete sole, single e disperate? Beh statemi vicine e prima o poi l'uomo giusto vi sconvolgerà la vita!. Federica, detta Rica , ha avuto dieci relazioni e tutti e dieci i ragazzi sono rimasti a far parte della sua vita, come mariti di sorelle, cugine, parenti amiche, colleghe. Rica, sempre solare e allegra, non si piange mai addosso, ma la sera dell'ennesimo matrimonio di un suo ex con una sua amica, in cui, come sempre è costretta ad infilarsi in un osceno abito da damigella, decide di chiudere con l'universo maschile e di lasciar perdere l'idea di trovarsi un compagno. Quindi la sua migliore amica, Fran , decide di assoldare il bellissimo cugino Adam per far cambiare idea a Rica. Ci riuscirà? Tra risate, sotterfugi, piani segreti, confidenze e litigate vi racconterò di Rica e del suo Fidanzato Su Misura.


Queste storie sono invece su uno dei miei protagonisti preferiti della saga della Meyer
Destiny heart
Cosa sarebbe successo se Jacob avesse fatto un scelta diversa?
se avesse lasciato Bella alla sua vita?
Se i suoi occhi non avessero mai incontrato lo sguardo di Reneèsme?
La storia comincia con il matrimonio di Bella ed ogni cosa è raccontata dal punto di vista di Jacob.I suoi sentimenti,le sue senzazioni e le sue emozioni sono i veri protagonisti.
Una strada sconosciuta ha in servo per lui una vita divera e sarà essa insieme alla sue scelte a guidare il destino del suo cuore.

Vanessa Wolf
Jacob è scappato assieme a Nessie prima dello scontro con i Volturi come ordinato da Bella, assieme ai soldi, i documenti falsi e il biglietto su cui scritto Rio de Janeiro.
Sono passati 8 anni ormai e Nessie è cresciuta.
Lei non ha più visto la sua vera famiglia e con l’andare de tempo si è scordata di loro, soprattutto grazie all’aiuto di Jacob che per evitare inutili sofferenze non ne ha mai parlato. Lui infatti credendo che i Cullen siano morti durante lo scontro e non avendo più avuto notizie di loro, ha preferito non riaprire la ferita nel cuore di Nessie che si è vista strappare dai suoi genitori da molto piccola.
Da allora Nessie e Jacob vivono insieme sotto il nome di Jacob e Vanessa Wolf.
Ma che succederebbe se un giorno in un paesino sperduto dove i due abitano, Nessie si ritrovasse come compagno di corso un ragazzo di nome Anthony Masen?
Che succederebbe se finisse erroneamente per prendersi una cotta per lui?
Che succederebbe se Edward scoprisse che Nessie considera Jake suo padre?
Che succederebbe se Jake capisse che l’oggetto del suo imprinting lo considera un papà, e non potrà mai restituire l’amore che lui prova per lei?

 

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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***



                                 


Capitolo 31



Quella mattina Alice era in apprensione per l’amica. Voleva sapere com’era andato l’appuntamento con Edward.
Erano due giorni che non la sentiva. Aveva avuto anche lei il suo bel da fare con Jasper. E poiché nel fine settimana avevano chiuso fuori il resto del mondo, entrambi non sapevano niente.
Jasper il sabato,il giorno dell’appuntamento, aveva cercato di rassicurare Alice, facendole capire che il suo amico ci teneva veramente a Bella e che aveva deciso di preparare una seratina con i fiocchi solo per loro due. Ciò nonostante la bella moretta non era stata soddisfatta. Il mattino dopo si era aspettata una telefonata da parte dell’amica per essere ragguagliata, ma niente dall’altra parte c’era il silenzio assoluto.
Per questo il lunedì mattina Alice era ansiosa di incontrare Bella e se necessario farle il terzo grado per sapere cos’era successo quella sera.
Alice però non poteva di certo sapere che non aveva nulla di cui preoccuparsi, anzi.
L’umore di Bella quel giorno al lavoro era decisamente alle stelle. Aveva un sorriso da ebete stampato in faccia, che avrebbe fatto concorrenza a una pubblicità della mentadent.
Sembrava proprio che niente potesse scalfire il suo buon umore, anche quando una ragazza le fece cadere del caffè addosso mantenne il suo sorriso.
Bella era letteralmente immersa nel suo mondo rosa, in cui l’amore la faceva da padrone, e non si accorgeva degli sguardi perplessi dei suoi colleghi.
Tutti avevano iniziato a dubitare seriamente della salute mentale della bella fotografa.
Ma chi non provava i suoi stessi sentimenti non avrebbe mai potuto capirla, anzi molto probabilmente l’avrebbe compatita.
Bella, nonostante la caviglia ancora dolorante, le sembrava di volare avvertendo a mala pena il dolore. Entrò nell’ufficio di Alice con in mano una busta di starbucks contenente due caffè bollenti e due muffin, uno al cioccolato, il suo preferito, e uno ai mirtilli, come piaceva ad Alice.
<< Buongiorno Bella, come siamo allegre questa mattina e … >> dopo aver dato un’occhiata all’orologio << mattiniere. A cosa devo tutto questo buon’umore? >> la speranza si stava facendo largo in Alice.
<< C’è che sei semplicemente un genio, amica mia >> disse abbracciandola, poi le schioccò un sonoro bacio sulla guancia << appuntamento è stato semplicemente divino … non è andata esattamente come lo avevo immaginato, ma è stato fantastico. E poi … ci siamo baciati, e che bacio. Ieri gli ho chiesto di rivederci e  abbiamo chiarito tutto, senza tralasciare niente al caso e finalmente sto con l’unico uomo che amo. Ed è tutto merito tuo, perché se non fosse stato per te non avrei ami avuto il coraggio di invitarlo ad uscire, sai la tua strigliata mi ha fatto riflettere e decidere di farmi avanti >>
<< Oh!! Figurati, è stato un piacere … sono troppo felice per te. Raccontami tutto, e che vuoi dire che non è andata come ti aspettavi? >>
Bella iniziò a raccontarle tutto, senza tralasciare neppure il più piccolo particolare. Le raccontò della caduta,della caviglia malandata, della cena al ristorante saltata, di Edward che l’aveva presa tra le sue possenti braccia come un eroe per non farla affaticare, del pasto improvvisato, del bacio e di tutte le emozioni e sensazioni che si erano intrecciate in lei.
Quando le aveva accennato del tacco e della sua misera fine il volto di Alice si era leggermente rabbuiato ed aveva affermato qualcosa come “Povere scarpe, sei veramente un pericolo ed uno scempio per la moda … ma come devo fare con te!”

Anche Edward  aveva raccontato agli amici della sera precedente e certo non gli avevano risparmiato le battutine.
Ma tutto ciò non scalfiva minimamente l’umore di Edward.
<< Si, si sfottete pure … ma finalmente sto con Bella e questa è l’unica cosa che conta per me >>

 
 
 
I giorni passavano decisamente troppo lenti per i gusti di Bella.
Nonostante ormai lei ed Edward facessero coppia fissa erano rari i momenti in cui potevano vedersi per via dei loro numerosi impegni.
Bella aspettava con impazienza che arrivasse il fine settimana per poter stare un po’ con Edward.
E finalmente il sabato tanto atteso era arrivato.
Edward raggiunse Bella a casa.
Dopo pranzo decisero di sedersi sul divano e guardare un film.
<< Quale Dvd metto? >> disse Bella indecisa mentre mostrava i due film che aveva in mano.
<< Bella fa lo stesso decidi tu >> in fondo ad Edward poco importava del film. In realtà voleva semplicemente passare del tempo con la sua Bella e nient’altro.
Alla fine Bella optò per uno di quei film sdolcinati e strappalacrime, che tanto le piacevano, facendo storcere un po’ il naso a Edward.
<< Hai lasciato fare a me e ora paga le conseguenze >> le sue parole furono accompagnate da una linguaccia.
Bella in quel momento sembrava tanto una bambina impertinente con i suoi modi di fare. Aveva anche preparato le coppette con il gelato alla nocciola, da gustare durante il film.
Non appena fece partire il video, si mise comoda sul divano.
Mangiava il gelato e troppo concentrata sul film non prestava la minima attenzione ad Edward.
Lui per il disappunto sbuffo.
<< Ed che c’è? >>
<< Non mi consideri proprio >> le disse facendo il broncio.
<< Dai ora mamma ti da una cosa bella, la vuoi? >> Edward annuì con convinzione << chiudi gli occhi >>
Edward percepì qualcosa di freddo vicino alle labbra << Ma che diavolo … >> non pensava di certo che la cosa bella era il gelato << Bella, è tanto avere un bacio? >>
<< E dai Edward. Apri la bocca su, da bravo >> Bella si stava divertendo da morire a prenderlo in giro.
Ingoiò il primo cucchiaio di gelato e poi tirò Bella per il polso e la fece sedere sulle sue gambe. Lei rimase sorpresa per un istante, poi si riprese.
<< Non dovrebbe essere il bambino ad essere tenuto in braccio? >> Osservò, continuando il suo gioco.
<< Si, ma tu sei così piccina … Se mangio tutto posso avere come premio un bacino? >> disse utilizzando un tono di voce leggermente più roco del solito. Bella lo imboccò lentamente e lui avvertì l’indice di lei sfiorargli l’angolo della bocca, raccogliendo una goccia di gelato. Quella stessa goccia che venne catturata dalle labbra di Bella. << Mmhh … è davvero buono >>
La voce sensuale di Bella, il suo comportamento lo stavano mandando fuori di testa. Pensava che molto probabilmente non avrebbe resistito ancora a lungo.
Lui doveva ammettere che essere imboccati da Bella era davvero una esperienza piacevole.
Edward aveva un braccio a cingere i fianchi di Bella, per non farla scivolare dalle sue ginocchia e lei era intrappolata tra il corpo di lui e il tavolo.
Gli sorrise, mangiandone un po’ invece di imboccare lui che la aspettava con brama.
Edward si ritrovo ad ingoiare più volte a vuoto, lo stava facendo decisamente impazzire ogni suo gesto anche il fatto che lei avesse mangiato dal suo cucchiaio lo trovava estremamente erotico.
Lui mangiò tutto il gelato, divorando ciò che restava in poche cucchiaiate.
<< Fatto >> Sorrise.
<< Bravo bimbo >> gli spettinò i capelli, già impresentabili, passandoci una mano in mezzo e attardandosi un po’ sulla nuca.
<< Niente… bacio? >> Deglutì, stringendo la presa sui suoi fianchi morbidi.
Lo fissò e poi si avvicinò.
Si aggrappò di nuovo alla sua nuca e lo baciò. All’angolo della bocca, sfiorando impercettibilmente il confine delle sue labbra con le sue piccole e calde.
Edward non resistette all’impulso di fermarle il viso e di baciarla, davvero e completamente. Di gustarla.
Le dita di lei che si erano incastrate tra i suoi capelli, afferrandoli e aggrappandovisi. 







In ginocchio sui carboni ardenti vi chiedo umilmente perdono per il mio terribile ritardo.
E che ultimamente sono a corto di idee e di tempo.
Spero però di riuscire a rimediare al più presto.
Ringrazio tutti voi che mi supportate e che mi sopportate ^_^
Un bacione :*
Spero che il capitolo non faccia così schifo =)

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


                     


Capitolo 32

 

Erano passati ormai molti mesi da quando era iniziata la relazione tra Bella ed Edward e i giorni che avevano passato insieme di potevano contare sulle dita. A Bella questa situazione cominciava a stare un po’ stretta.
E di certo i giornali scandalistici non aiutavano con le loro numerose insinuazioni.
Ogni settimana c’era un fantomatico flirt tra Edward e l’attrice di turno.
All’inizio la cosa aveva infastidito e ingelosito Bella, che era dovuta essere rassicurata più volte da Edward. Dopo l’ennesimo episodio in cui affermavano l’imminente matrimonio tra Edward e una bellissima cantante, una loro vecchia amicizia … Tanya, Bella aveva capito che non solo non doveva prestare la benché minima attenzione a quelle scemenze, ma doveva fidarsi solo di Edward. Perché lui l’amava davvero.
E non c’era giorno in cui non glielo dimostrava. Nonostante fossero lontani fisicamente erano più uniti che mai.

<< Alice, giuro che se non lo vedo nemmeno questa settimana impazzisco … e potrei anche far fuori il tuo Jasper. È colpa sua se io ed Eddy non possiamo vederci >>
Questa era l’ennesimo scatto di nervi da parte di Bella, l’amica ormai sopportava in silenzio tutte le minacce di morte a discapito del suo bel manager.
<< Bella lo sai che non è colpa di Jasper … ma con i preparativi dell’imminente concerto il tempo che può dedicarti è davvero poco >>
<< Si è vero, ma tu Jasper lo vedi, vero? >>
<< Si, ma questo che … >>
<< Significa che il tuo biondino da strapazzo ha vietato ad Edward di vedermi perché costituisco una distrazione, ora secondo te è normale questo?!?!? >>
Dopo la discussione avuta Alice era un po’ confusa. Non pensava che Jasper fosse il colpevole del pessimo umore dell’amica.
Doveva rimediare in qualche modo.

Quella stessa sera a cena Alice mise Jasper davanti ad una scelta.
<< Jazz mi è stato riferito che tu non permetti ad Edward di vedersi con Bella … spero per te che questo non sia vero >> lui aveva lo sguardo terrorizzato, aveva imparato a conoscere Alice e non era un bene per nessuno farla arrabbiare << il tuo silenzio è eloquente. Ora vorrei sapere che ti è passato per la mente. Quei due sono insopportabili e intrattabili in questo periodo per colpa tua … adesso tu fai una bellissima cosa … dai ad Edward tre giorni… no ma che dico, un mese di riposo... >>
Sentendo un mese di riposo Jasper aveva strabuzzato gli occhi << Ma Alice ... >>
<< Niente ma ... un mese senza doversi preoccupare di te o della band. Così Edward potrà passare del tempo con Bella. E se non fai come dico ti farò andare in bianco per tanto di quel tempo che ti dimenticherai persino com’è fatta. Sono stata chiara?! >>
Le minacce di Alice erano risultate talmente convincenti, che Jasper la sera stessa aveva informato Edward della settimana di riposo.

Il cantante era rimasto stupito, ma non aveva avuto nulla in contrario. Anzi per lui andava più che bene.
Gli era venuta una bellissima idea per sfruttare al meglio quei giorni, in compagnia della sua Bells.

 
<< Bella preparati ho deciso di darti dei giorni di vacanza da poter passare con il tuo Edward >>
<< Alice devo per caso ricordarti che quasi non riusciamo nemmeno a sentirci e ora mi vuoi far credere che passerò un’intera settimana con lui? >>  la giovane fotografa era l’incarnazione perfetta del pessimismo.
<< Non ti preoccupare ho pensato a tutto io, diciamo che ho esposto in maniera molto convincente le mie argomentazioni >> l’espressione dubbiosa sul volto di Bella la spinse ad essere un pochino più esplicita << Diciamo che l’ho messo di fronte ad una scelta … vacanze per Edward o andare in bianco per un bel po’ di tempo. Come puoi aver intuito ha scelto la prima opzione. Il mio uomo è molto intelligente. Anch’io sono felice della sua scelta, perché a dire il vero stare tanto tempo senza fare sesso sarebbe stata una punizione anche per me >>.
Come sempre Alice e la sua malizia non si smentivano mai. Lei non si sarebbe mai abituata al modo di fare così schietto della sua amica, ma anche se non glielo avrebbe mai confessato stava diventando il suo mito.
 
La sera portò con se una visita molto piacevole per Bella.
Edward non aveva perso tempo, aveva deciso che le sue vacanze sarebbero iniziate il prima possibile. Durante la giornata tra una pausa e l’altra era riuscito a programmare le vacanze  con la sua donna. E ora era lì alla sua porta per renderla partecipe della sua idea.
Non pensava che prendersi una pausa fosse un problema per lei, del resto Bella era una stacanovista con un’infinità di ore di permesso accumulate e ferie in arretrato. Per di più lui sospettava, che dietro l’improvviso gesto d’altruismo del suo amico, ci fosse lo zampino della moretta. E quindi se aveva l’appoggio del capo di Bella il gioco era fatto.
<< Buonasera … non mi fai entrare >> le disse sfoggiando il suo solito sorriso da infarto. 






 





Buonasera a tutti :)
E' da un po' che non posto e per questo vi chiedo scusa ... approfitto inotre per farvi gli auguri di buon Natale e mi auguro che tutti passate l'anno nei migliore dei modi.Come avete passato queste vacanze natalizie? Spero per voi meglio di me. Lo so che sono in ritardo, ma meglio tardi che mai :P
Il capitolo è corto, lo so, e non c'è scritto molto ... ma è di transizione, quindi abbiate perdono :P
Nel prossimo capitolo ci aspetta una bella vacanza in compagnia di Edward e Bella
Un bacione
:*
e grazie a tutti voi che continuate a seguirmi :D

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***



                         



Capitolo 33





Edward aveva deciso di passare quel mese di vacanze nella casa vicino al lago dei suoi genitori.
Il giorno precedente aveva chiamato la donna che si occupava della pulizia della casa e le aveva fatto togliere tutti i teli che coprivano i mobili, e le aveva fatto dare una ripulita alla casa. Non poteva certo perdere del tempo a pulire casa quando Bella era con lui.
I genitori erano venuti a sapere, inevitabilmente, della “gita” che lui voleva fare e si erano incuriositi. Così tra dopo le varie domande che gli avevano posto alla fine aveva ceduto.
Quando Bella vide la villetta si commosse. Durante l’infanzia ed anche durante l’adolescenza avevano passato tantissimi giorni indimenticabili in quella casa in compagnia delle loro famiglie.
Dopo aver aperto la porta d’ingresso Edward la prese in braccio lasciando cadere le valigie.<< Edward che stai facendo >> le urla di Bella per poco non l’avevano stordito.
<< Semplice non lo vedi ti faccio entrare in casa >>
<< Si da il caso che io sappia camminare … >>
<< Ma come non eri tu che una volta mi avevi detto che “Quando faremo una vacanza soli noi due qui, in questa casa mi dovrai portare in braccio come una principessa”. Me lo hai fatto promettere >>
<< Avevo solo otto anni. Erano dei sogni da bambina che aveva una cotta tremenda per il suo migliore amico >>
<< A quanto pare ora è quel ragazzino ad essersi innamorato di te e a voler renderti felice in tutti i modi possibili >>
 
 
A casa non c’era proprio nulla. Bella aveva aperto il frigo e la credenza ed entrambi erano più aridi del deserto.
<< Mhh … credo proprio che bisogna fare la spesa, almeno che tu non voglia vivere solo d’aria. Dovrei comprare anche alcune cose per il bagno. Non ti preoccupare le stoviglie, detersivi, saponi vari, lenzuola e asciugamani ci sono ancora >> le disse Edward comparendo alle sue spalle << che ne dici di andare insieme? >>
Edward parcheggio davanti al piccolo supermercato, dovevano comprare il necessario per sopravvivere almeno per un paio di giorni.
Prima di scendere si infilò gli occhiali da sole, un inutile tentativo di celarsi agli occhi dei fan probabilmente.
<< Credo che dovremmo fare una bella scorta di cibo, prendo il carrello? >> disse Bella pensando al frigo vuoto e alla voracità di Edward.
 << Ci penso io >>  lei scese dall’auto mentre lui si dirigeva a prendere un carrello sbilenco sotto la tettoia apposita.
Entrare nel supermercato con Edward accanto che spingeva il carrello tra i cigolii delle ruote fece sorridere Bella. Pensava che per la prima volta stava facendo con lui qualcosa che ad occhi esterni li facesse davvero sembrare una coppia alle prese con la spesa settimanale.
<< Allora per prima cosa ci vuole un po’ di frutta e verdura >>
<< Ma Bella non fare la seria e precisina, per una volta possiamo anche evitare la verdura …  >>
<< Niente da fare, andiamo >>
<< Ma a me non piace >> 
<< Edward non fare il bambino! >> lo ammonì, per tutta risposta lui sbuffò e mise su un broncio davvero adorabile.
Bella rise, scuotendo la testa e si recò nel reparto ortofrutta.
Tra frigoriferi e latticini, il banco salumeria e quello della macelleria, finalmente arrivarono al reparto preferito di Edward quello di dolci e biscotti.
Fece incetta di una gran quantità di schifezze di tutti i tipi.
Vedendo l’espressione schifata di Bella le disse << Non fare quella faccia, tanto lo sappiamo benissimo entrambi che anche se fai la moralista queste cosucce piacciono tanto anche a te … questo poi questo >> disse gettando nel carrello molti pacchetti ci caramelle, patatine  << prendiamo anche questi cocco e cioccolato … i tuoi preferiti >>
Fare la spesa con Edward era stata un esperienza nuova e divertente. Le era sembrato di stare in compagnia di un bambino, ma non avrebbe cambiato quel bambinone per nessuna ragione al mondo.
Mentre sistemavano i prodotti sul nastro, Edwards si comportò come sempre da gentiluomo.
<< Pago io >> le disse mentre lei sistemava gli ultimi prodotti sul nastro, e a bassa voce aggiunse << tanto questa sera mi ripagherai con una cenetta indimenticabile lo so >>
Le parole di Edward non erano però sfuggite alla cassiera che interpretò male e rivolse un sorrisino malizioso alla povera Bella, che divenne rossa per l’imbarazzo.
 
Dopo cena entrambi si andarono a sedere sul divano chiacchierando e raccontandosi i giorni trascorsi, il tutto intercalato da i baci che si susseguivano sempre con più frequenza.
Edward non riusciva a calmare se stesso e l’inquilino dei piani bassi, che aveva iniziato a reclamare l’attenzione quando Bella si era seduta sulle sue gambe.
<< Devo andare un attimo in bagno >> le disse inghiottendo a vuoto. La sua voce roca avrebbe dovuto far comprendere un bel po’ di cosa a Bella ma non fu così. Lo guardò con la sua espressione più innocente e gli sorrise.
Dopo essersi dato una calmata Edward tornò in salotto, si fermò sulla soglia della porta. Bella era profondamente addormentata sul divano. Doveva averci messo più tempo del previsto a calmarsi.
Le si avvicinò piano, senza far rumore, per paura di svegliarla. Ora che dormiva, il suo viso era rilassato e sembrava un angelo.
Rimase lì a guardarla per qualche minuto osservandola attentamente. Non riusciva a capire come fosse riuscito a resistere così allungo lontano da lei. Fisicamente non era molto cambiata, solo le labbra a cuoricino erano un po’ più piene. Aveva messo su anche un paio di chili che stavano benissimo e le sue curve si erano accentuate e migliorate con il tempo. Era diventata davvero una bellissima donna, bella e di talento.
Bella si mosse, ma continuò a dormire beatamente su quel divano proprio scomodo.
Per evitarle un bruttissimo mal di schiena al risveglio, Edward la prese in braccio e la portò nella sua stanza.
Fece per andarsene ma lei lo trattenne per una manica << Resta >> il suo fu un flebile sospiro, ma lui riuscì a sentirla lo stesso.
Il desiderio di poterle stare accanto era così grande che Edward non resistette all’impulso di stendersi al suo fianco e con un braccio le cinse la vita, attirandola a se. 



Ciao a tutti :D
come ve la passate? Io sto un vero schifo mi sono beccata la febbre :( ma ho deciso di postare lo stesso per farvi un regalino ... avete aspettato un po' troppo per poter leggere il nuovo capitolo.
Allora che ne dite? Vi piace? Spero di si ... Edward e Bella si stanno godendo i loro giorni da coppia, godendo anche del quotidiano come andate a fare la spesa senza giornalisti, fotografi e curiosi vari.
Lascio la parola a voi.
P.s. qualcuno di voi è bravo a fare delle immagini? Mi servirebbe un aiutino ... ok ammettiamolo sono una frana in queste cose :P
fatemi sapere ... anche se non volete lasciare un commento alla storia magari mandatemi un messaggio privato se volete prestarmi il vostro aiuto.

Ora vado a rispondere alle vostre recensioni :D che mi rendono sempre molto molto felice

Baci
Baci :* :* :*

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***





              


Capitolo 34

 

Un soffice raggio di sole le accarezzò il viso. Bella strinse con maggior vigore quella fonte di calore che percepiva a contatto con le sua pelle.
Una voce vellutata e roca giunse alle sue orecchie. Istintivamente piegò la gamba sinistra strusciando la coscia su qualcosa di morbido rivestito dal cotone liscio e stranamente caldo.
Strinse tra le mani un lembo di stoffa. Continuando a muovere la gamba su e giù; il materasso le sembrava stranamente più morbido del solito. Con l’altra mano, libera dalla presa della stoffa, percepì una superficie morbida e soda al tempo stesso. La testa prese il posto che fino a pochi attimi prima  occupava la sua mano.
Le sembrava di sentire il battito accelerato di un cuore.
Pian piano una consapevolezza prepotentemente si fece spazio nella sua mente … non era sola nel suo letto.
Mosse leggermente la gamba piegata; al di sotto della quale percepì qualcosa di duro.
Si irrigidì all’istante. Aprì  gli occhi di scatto, trovandosi il viso di Edward vicinissimo al suo. Ero totalmente avvinghiata al suo corpo.
<< Buongiorno mia bella addormentata >> le disse regalandole un dolce sorriso.
L’imbarazzo si stava impossessando di lei.
Ricordava perfettamente che la notte precedente si era poggiato sul divano per un paio di minuti chiudendo gli occhi, poi però non ricordava altro. Pensò che evidentemente doveva essersi addormentata. Ma una domanda si insinuò prepotentemente in lei. << Come mai sono qui? E … perché ci sei anche tu? >> Domandò staccandosi bruscamente dal corpo di lui. Il suo gesto fece sparire di colpo il sorriso dalle labbra di Edward.
Lui era nervoso e irritato, sembrava quasi che lo stesse accusando di qualcosa << Non mi sono approfittato di te, se è questo che pensi >> affermò secco, mentre con una mano spostava le coperte che lo coprivano. Scese dal letto e con rabbia sbatté la porta della stanza lasciandola da sola. Sentì improvvisamente freddo, senza di lui. Si raccolse fra le coperte cercando di alleviare quella strana sensazione che si era impossessata di lei.  Il tepore ormai aveva abbandonato il letto, come Edward, lasciandole un senso di smarrimento e si sentì più fragile che mai.
La reazione di Edward le era sembrata esagerata, lei aveva posto una semplice domanda che evidentemente doveva essere stata interpretata male.
 
 
In cucina Edward stava preparando la colazione.
Nel frattempo non faceva altro che ripensare a quello che era appena accaduto. E pensare che gli attimi precedenti al risveglio di Bella erano stati i più belli per lui.
 Si era beato del contatto tra i loro corpi e di come al risveglio l’aveva trovata stretta a se. Credeva che durante la notte lei lo avesse cercato e che magari la stretta ferrea sulla sua maglia fosse un modo per averlo più vicino. Le sue erano state solo delle stupide illusioni. Nonostante avesse avuto diverse donne nel suo letto, non aveva mai dormito con nessuna di esse lei era stata l’unica e la sua reazione era stata una grande delusione.
Aveva sbagliato a rivolgersi così a lei, però la rabbia non lo faceva agire al meglio. Non riusciva a credere che lei pensasse davvero che avrebbe potuto farle qualcosa di male e soprattutto contro la sua volontà. Se era davvero questa l’altissima opinione che aveva di lui allora cosa ci facevano di nuovo insieme?!
Edward troppo preso dalle sue elucubrazioni, non l’aveva sentita arrivare in cucina.  Per questo fu colto di sorpresa e quando lei lo sfiorò, sussultò, buttandosi il caffè bollente sulla maglia.
<< Porc … quanto brucia >>
Subito e senza perdere neppure un minuto Bella gli sfilò la maglia del pigiama con una rapidità dei gesti e una sicurezza che lasciò Edward senza fiato. Aveva agito senza pensare. Non voleva che la maglia gli si attaccasse alla pelle, perché altrimenti si sarebbe ustionato.
Bella distolse lo sguardo dai suoi occhi, che continuavano a fissarla senza ritegno, incontrando così il petto glabro e muscoloso di Edward. In quell’istante il rossore sulle sue guance aumentò e si allontanò velocemente da lui, stringendo ancora in mano la sua maglietta.
Sempre con lo sguardo basso Bella lo aveva invitato ad usare un po’ d’acqua fredda, per evitare che si formassero delle bolle indesiderate sulla sua pelle.
Edward non riuscendo a reggere quella strana atmosfera che si era creata tra loro, per la seconda volta nel giro di poche ore si trovò a scappare di nuovo lontano da Bella.
La sua presenza lo confondeva e gli faceva male. Gli sembrava di essere tornato bambino, quando era arrabbiato con qualcuno si chiudeva nella sua stanza non facendo entrare nessuno ad eccezione di lei. Bella c’era sempre quando lui aveva un problema, ma ora il problema era lei e le sue strane reazioni.
Dei colpi decisi alla porta lo fecero alzare dal letto per farla entrare in camera.
<< Edward devi metterti una pomata altrimenti … >> lei era seriamente preoccupata per la sua salute.
<< Fai come ti pare >> lui invece cercava in tutti i modi di allontanarla, si era chiuso a riccio diventando improvvisamente burbero e scontroso.
Se fossero andati avanti di questo passo tutti i passi avanti che avevano fatto nel loro rapporto sarebbero stati solo tempo sprecato.
<< Bene! Allora siediti sul letto che ti spalmo la pomata >> con molta delicatezza cominciò a percorrere con le dita i punti in cui la pelle era diventata rossa, a causa del liquido bollente.
 Poi continuò sempre con una delicatezza accurata a medicargli il torace , quando lo vide sussultare. Immediatamente smise di toccarlo.
 << Ti ho fatto male? >>chiese preoccupata osservandolo
 << No …  va tutto bene >>  La sua voce era strana ma non riuscì a capire cosa la rendesse diversa dal solito.
<< Edward mi dispiace di averti ferito >>  
Ancora una volta lui la interruppe << Sono io che mi sono buttato il caffè addosso non è colpa tua, dovevo essere solo un po’ più attento >>
<< Si, ma io mi riferivo a questa mattina la mia reazione ti ha ferito e ti chiedo scusa perché non volevo >> vedendolo sul punto di interromperla di nuovo aggiunse << se adesso non mi lasci finire di parlare ti metto un bavaglio. La mia domanda di questa mattina non voleva in alcun modo essere un’accusa nei tuoi confronti. Non ho mai pensato che tu potessi farmi del male. Ero … solo curiosa di sapere come ci ero arrivata nel letto e perché tu fossi lì con me … la tua presenza non mi ha dato per niente fastidio anzi, sentirti vicino a me è stato bello però … mi sono imbarazzata da morire. Mi hai guardata mentre dormivo? >> alla sua domanda lui annuì con la testa << uffa!! È davvero imbarazzante. L’unico mio problema è questo … non voglio sembrarti ridicola. La mattina appena sveglia sono davvero in pessime condizioni >>
Edward le circondò la vita con un braccio, avvicinandola a lui facendo attenzione, contemporaneamente l’altro mano si insinuò sicura tra i suoi capelli all’altezza della nuca.
I loro visi erano vicinissimi.
<< Shhhhhhh … dovresti ormai aver capito che le tue paranoie sono inutili … sei bellissima anche al mattino appena sveglia, con i capelli in disordine >> soffiò sulle sue labbra, prima di farle combaciare alla perfezione. Le morse con delicatezza il labbro inferiore.
Bella riusciva a sentire il suo sapore sulla bocca e si trovò a desiderarne di più, sempre di più. Le loro lingue si accarezzarono e si desiderarono in una lunga danza, che stava mandando entrambi a fuoco.
Le mani di Edward la strinsero con maggior vigore al suo corpo, incurante dei danni superficiali fatti dal caffè, accarezzandole la base della schiena con una mano. I loro corpi erano così vicini, che Bella riuscì a sentire l’eccitazione di Edward premerle sulla gamba.
Troppo imbarazzata per quell’intrusione inaspettata, sciolse il contatto. Ciò però che la stupì maggiormente era quel calore che le aveva colpito il basso ventre. Era una sensazione mai provata prima, ma che la semplice vicinanza di Edward riusciva a scatenare. Il suo desiderio, fin’ora sopito, si stava risvegliando tutto merito di Edward.
Edward aveva capito il motivo del suo imbarazzo e non volle influire,anche perché era più che sicuro che se avesse intrapreso quel discorso con lei di sicuro ne sarebbe uscito vinto.
 
Alla fine decisero di vestirsi e di andare a fare colazione al bar, l’idea era stata di Edward. Aveva paura che se fossero rimasti a casa da soli lei avrebbe continuato a stare in imbarazzo per tutto il tempo. Lui sperava caldamente che cambiando aria quell’alone di imbarazzo sarebbe sparito.
Il bar si trovava vicino ad un negozio d’animali, lei nel passarci davanti aveva dato un’occhiata a quegli adorabili cagnolini che si vedevano dalla vetrina. Edward dovette staccarla quasi con la forza dalla vetrina, perché non aveva la minima intenzione di spostarsi da lì.
Si sedettero ai tavolini del bar, il clima era stato clemente con loro e gli permise di occupare quelli esterni.
Il cameriere ritornò in poco tempo con le ordinazioni : cappuccino e brioche per Bella, caffè e muffin per Edward.
Bella si portò la tazza alle labbra bevendone un piccolo sorso per la paura di scottarsi. Una volta accertatasi di non ustionarsi bevve di nuovo, però con più voracità. Il latte caldo con il caffè le scese nella gola, riscaldandola dall’interno. Mentre sulle labbra percepiva la soffice e morbida consistenza della schiuma. Ogni gesto compiuto da lei era stato tenuto sotto stretta sorvegliata da Edward, che l’aveva guardata con occhio vigile beandosi di quei momenti di normalità e tranquillità.
Pian piano lo sguardo di lui di posò sulle sue labbra sorridendole.
<< Che c’è? >>
<< Hai dei deliziosi baffetti di schiuma >>
Bella si portò immediatamente un tovagliolo alla bocca, con l’intento di pulirsi ma lui la fermò; per poi scattarle una foto con il suo cellulare.
<< Edward che fai >>
<< Eri così carina che dovevo immortalare quel momento >> disse facendosi più vicino. Bella sentì il lieve contatto delle sue labbra e la sua lingua scorrere appena al di sopra del labbro superiore ripulendolo dalla schiuma << devo ammettere che è proprio buono questo cappuccino >>  






Benissimo ragazze ecco il nuovo capitolo.
Scusate per il ritardo ... spero che vi piaccia, premetto che non mi convince molto ma lascio a voi la parola ^_^
un bacione a tutti e grazie mille per il semplice fatto che continuate a leggere i miei deliri :D

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***



             




Capitolo 35

 

 
Si sa quando si è in vacanza e soprattutto in piacevole compagnia il tempo passa velocemente e ti scivola dalle mani. Così un paio di settimane sono passate da quando Edward e Bella si sono rifugiati nella casa al lago. Il tempo passato insieme non è stato però buttato via i due hanno imparato a rispettare gli spazi dell’altro e si sono avvicinati sempre di più, riscoprendo una complicità che pensavano fosse ormai persa.
Anche quella mattina Bella si era svegliata completamente avvinghiata ad Edward, tutto ciò le causava ancora un po’ di imbarazzo ma stava cercando di superarlo e il rimedio migliore era stare il più possibile vicino a lui.
Lui dormiva ancora e Bella ne approfittò per guardarlo attentamente. Gli occhi erano chiusi, aveva un’espressione rilassata … le sembrava un bellissimo angelo. All’improvviso le sue labbra si incurvarono all’insù come se stesse sognando qualcosa di estremamente piacevole. Lei non poté resistere alla tentazione e gli sfiorò il profilo della mascella, resa un po’ ruvida a causa di un sottile e leggero strato di  barba. La sua analisi continuò per poi fermarsi sulle labbra, quelle labbra così piene e rosse che le facevano vibrare l’anima ogni qual volta sfioravano le sue.
Quasi a voler sentire ancora quella sensazione fece combaciare le loro labbra, nelle sue intenzioni doveva essere solo un leggero sfioramento ma Edward, che si era svegliato a quel contatto, non era del suo stesso avviso. La baciò con passione catturandole il labbro inferiore per poi succhiarglielo. Le sue premure si riversarono poi al labbro superiore. Le loro lingue si accarezzarono, si cercarono in una danza senza fine. La mano di Edward si insinuò lentamente sotto la maglia del pigiama, per poi raggiungere il seno che sfiorò delicatamente facendola sussultare. Con l’altra mano la portò sopra di se continuando la sua dolce e lenta tortura. La sua erezione premeva prepotentemente sul fianco di Bella, facendola gemere per l’inaspettato contatto.
La mano di Edward continuava a scorrere lungo la schiena di Bella, per poi arrivare all’elastico del pigiama. L’improvviso irrigidimento di Bella lo fece fermare.
<< Ehi tutto ok? >> Edward iniziava a temere di aver fatto qualcosa di sbagliato << Bella davvero non capisco … per caso sei ancora arrabbiata con me? Per questo mi allontani sempre quando … >>
Lei lo interruppe << Mi dispiace è che io … c’è una cosa che dovrei dirti >> era diventata rossa come un peperone per l’imbarazzo, non era certo una cosa che andava a dire in giro tutti i giorni <<  mi vergogno così tanto. Ed tu non hai fatto niente di male e ti ho perdonato, anche perché a conti fatti possiamo dire che è stato uno spiacevole malinteso. Il problema sono io … non sono brava in questo campo >>
<< Bella non dirmi che quel coglione del tuo ex ti ha in qualche modo fatto pensare di non essere all’altezza perché … >>
<< No, niente del genere. Non ho molta esperienza … James e io non abbiamo mai … sono ancora vergine >> lo disse di getto come se temesse la sua reazione.
<< Ti ho fatto pressione, vero? >> l’abbracciò dolcemente.
<< Un po’ >>
<< Scusami non accadrà più. Ma perché non me lo hai detto prima? >>
<< Perché mi vergogno. Tu hai avuto centinaia di ragazze e tutte saranno sicuramente molto più brave ed esperte di me >>
Le sollevò il mento con un dito per guardarla negli occhi << Chi se ne frega delle altre. Anche se erano esperte, non erano te. Nessuna di loro è mai riuscita a farmi provare un briciolo di quello che mi fai provare tu con una semplice carezza … e lo sai perché? Perché io ti amo, testona … cerca di capirlo una buona volta. E poi l’idea che nessuno ti abbia mai avuto mi piace, sono troppo geloso al solo pensiero di condividerti con qualcuno. Fidati sarò un buon maestro >> l’ultima frase le fu sussurrata all’orecchio, con una voce roca,le sembrava che l’avvolgesse e l’accarezzasse << Ora è meglio se scendiamo da questo letto, perché il mio autocontrollo in questo momento è davvero poco >>.
Entrambi andarono a fare colazione e l’imbarazzo iniziale di Bella si dissolse pian piano, confortata dalle parole di lui. Anche se quel calore che le si era acceso al basso ventre non ne voleva sapere di spegnersi, anzi veniva ulteriormente alimentato dalle occhiate languide e cariche di passione che le rivolgeva.
Nell’aria c’era un silenzio carico di aspettative e la tensione sessuale che scorreva tra di loro era quasi palpabile.
<< Ed perché non usciamo un po’? >>  la voce di Bella ruppe il silenzio, pensando che sarebbe stato più facile per lei resistergli in presenza di altre persone.
<< Va bene >>
<< Allora vado a vestirmi … >>.
Ci mise un po’ di tempo a prepararsi, anche per riuscire a calmare quel bellissimo tepore che le si era diffuso per tutto il corpo.
Il clima era mite e quindi optò per un paio di pantaloncini di jeans, una camicetta lunga, beige con dei quadrati di qua e di là azzurri. La camicia era lunga ,tanto da coprirle parte del sedere, sblusata in vita da una cinta in cuoio. Decise di lasciare i capelli sciolti, perché quando li legava aveva sempre l’impressione di accentuare la rotondità del suo viso.
Arrivata al piano inferiore della villetta vide Edward poggiato allo stipite, che la stava già aspettando.
Come al solito era di una bellezza sconvolgente. Vederlo con vestiti casual doveva essere dichiarato illegale, rischiava di far morire di crepacuore tutte le povere donne che lo avrebbero incrociato per strada. Dei semplici jeans lunghi, una polo a mezze maniche azzurra addosso a lui sembravano dei capi d’alta moda. E come sempre riusciva a fare la sua bella figura.
Indossò gli ormai fedeli occhiali da sole, che secondo Bella erano inutili. Chiunque fosse suo fan avrebbe riconosciuto ovunque la sua chioma indomabile.
 
Il paesino non contava più di duemila abitanti, si trovava a venti minuti d’auto dalla casa dei genitori di Edward. Non vi erano grandi attrattive. Era costituito da una via principale, costeggiata da tanti graziosi negozietti.
Bella fu attirata dalla vetrina di un negozio d’antiquariato.
<< Ti va di entrare in quel negozio? >> la voce di Edward la fa sobbalzare. << Mi sembri molto interessata >>
<< Oh Ed non fa niente, voglio solo vedere un po’ la vetrina … che male c’è? Siamo usciti per fare quattro passi e svagarci un po’ >>
Edward conosceva benissimo quanto Bella fosse restia ai regali, ma nonostante ciò non poté fare a meno di trascinarla in quel negozio … voleva vederla felice.
<< Buongiorno >> il vecchietto che si trovava dietro al bancone lì salutò cordialmente << posso fare qualcosa per voi? >> il suo tono di voce era così gentile ed era accompagnato da un caldo sorriso. Aveva il sapore di casa per Bella. Le ricordava il nonno, che le sorrideva sempre quando da piccola faceva una marachella per poi regalarle delle caramelle mou, le sue preferite.
<< Si, gentilmente potrebbe farci vedere quella macchina fotografica che è in vetrina? >>
L’uomo rimase notevolmente sorpreso dalla richiesta del ragazzo, generalmente le giovani coppiette erano molto più interessate a piccoli portagioie. La reazione di Bella invece fu di pura e semplice meraviglia quando il proprietario del negozio le mise la macchina fotografica tra le mani.
<< Era questa che stavi guardando vero? >> Bella non poté fare a meno di annuire alla domanda di Edward, lui riusciva a capire sempre i suoi pensieri ed anche questa era una prova del suo amore.
<< Questa è … >> le parole dell’antiquario vennero subito interrotte da Bella che continuò  << una macchina fotografica a corpi mobili. Precisamente è una Ernemann HEAG VI dei primi del ‘900 … è quasi impossibile trovarne un modello, in così buone condizioni … >>
<< E funziona anche signorina >> anche l’antiquario sembrava orgoglioso di quell’oggetto obsoleto.
Bella in quel momento sembrava una bambina il giorno di Natale e così Edward non resistette, doveva farla felice ad ogni costo << Benissimo … potrebbe gentilmente dirmi quanto devo pagare >>
Lei non riusciva a credere alle sue parole << Ti sei per caso ammattito? >>
<< No, fidati sto benone … voglio fare un regalo alla donna che amo, è forse un reato? >>
<< Beh giovanotto, quest’oggetto è molto raro e costa un po’ >> Edward con un cenno lo invitò a proseguire << costa 2.300 dollari >>
<< Accetta la carta di credito? >>
<< Si >>
<< Perfetto >>
Bella non riesce a dire una parola, continua a guardare i due come se fosse una spettatrice estranea ai fatti. Riesce a riscuotersi solo quando Edward la prende per mano, dopo aver salutato il gentile vecchietto, ed escono dal negozio.
<< Edward dimmi che è uno scherzo! Non puoi aver speso tutti quei soldi solo per una vecchia macchina fotografica! >> il suo tono è un po’ alterato, ma non può essere altrimenti.
<< Per favore calmati. Per te quella vecchia macchinetta è importante, lo so … me ne sono accorto da come la guardavi e non ho potuto resistere. Lo sai che i soldi non sono un problema … in passato ho speso un sacco di soldi in cose stupide che mi lasciavano vuoto dentro,mentre il sorriso che avevi prima quando hai preso tra le mani quell’oggetto è riuscito a scaldarmi e a rendermi felice. Bella l’unica cosa che conta per me sei tu … che mi riempi l’anima. Quindi scusami tanto se sono un grandissimo egoista … ho voluto farti questo regalo per la mia felicità. Perché vederti felice mi rende felice >>
Le loro labbra si incontrano e si accarezzano in un bacio lento e delicato, che sembra voler trasmettere tutto l’amore di Bella.
 
 
Il giorno dopo, approfittando del caldo, decisero di fare un pic-nic vicino al lago.
Stesero un plaid a scacchi rossi e blu sull’erba umida.
Lei sbocconcellò una fetta di pane alle noci, accompagnandola con del prosciutto crudo, mentre Edward decise di sorseggiare un po’ di quell’ottimo vino rosso dopo aver goduto del sapore di un buon formaggio con il miele.
Il sole riscaldava entrambi con i suoi tenui raggi,mentre una leggera brezza accarezzava i loro profili, scompigliando un po’ i capelli di lei.
<< Bells devo ammettere che l’idea del pic-nic è stata davvero fantastica … è così piacevole stare qui rilassati senza fare niente >>
<< Sei un pelandrone >> gli disse baciandolo.
Ormai per loro ogni occasione era buona per cercare il contatto e soprattutto per baciarsi, godere dei loro sapori che si mischiavano e si fondevano per diventare un tutt’uno.
 << Ehi … potrei offendermi per questa tua insinuazione … >>
<< Mi puoi perdonare >> il tono malizioso di Bella fece comparire sul volto di Edward un sorrisetto sghembo, che le faceva letteralmente perdere la testa.
<< Vieni qui, che ci penso io a te >> e la trascinò su di se, baciandola a coccolandola.
Dopo aver scoperto che lei era ancora vergine non aveva più cercato di approfondire il contatto, perché aveva capito che nonostante tutto per lei era ancora presto.
<< Ed ti ricordi di quando tu e mio padre provavate a pescare dal pontile? Non siete mai riusciti a prendere niente … eri proprio negato >>
<< Ehi signorinella rimangiati immediatamente quello che hai detto >> approfittando di essere ancora stretti nell’abbraccio iniziò a farle il solletico per punizione.
<< Ahahahahah …. Ed- Edwa - Edward non ce .. la faccio … più … ti prego … ba-basta >> Bella aveva il respiro rotto a causa delle troppe risate e non riusciva a concludere una parola.
<< Piccola vipera continuerò finché non mi dirai di esserti sbagliata >> Edward non demordeva, continuando a farle il solletico.
<< Ok! >> per un attimo si fermò, dandole il tempo di riprendere fiato e pronunciare le sue scuse << Scusami tesoro, tu sei il migliore pescatore di tutti i tempi … non c’è cosa al mondo che tu non riesca a fare. Data la tua immensa bravura perché non ci procuri un po’ di pesce per questa sera? >> si stava divertendo un mondo a prenderlo in giro e per non perdersene nemmeno una gli aveva lanciato una sfida, conoscendolo sapeva che non avrebbe mai rifiutato … il suo orgoglio era troppo grande. Era ancora intrappolata sotto di lui, che non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Le sue guancie erano arrossate per lo sforzo, gli occhi erano lucidi, mentre le labbra erano rosse e gonfie per i tanti baci che si erano scambiati.<< Leggo un sottile velo di sarcasmo nelle tue parole. Comunque ti farò vedere di che pasta sono fatto … ci sarà tanto di quel pesce stasera che non ce la farai mai a cucinarlo >>.
Entrambi si diressero al pontile, dopo che Edward ebbe recuperato la vecchia attrezzatura da pesca del padre. Con un movimento rapido  e fluido getto l’amo in acqua nell’attesa che qualcuno abboccasse.
Il sole stava tramontando e non era riuscito a prendere neppure un pesciolino, nonostante il lago ne fosse pieno. La sua pazienza si stava esaurendo, senza contare che Bella non perdeva occasione di punzecchiarlo.
<< Sono le esche a non essere buone >>  era l’ennesima scusa che trovava in poche ore, pur di non ammettere che non era capace a pescare.
<< Ora è colpa delle esche?! Va bene vorrà dire che vado a prenderti un po’ di pane con il burro d’arachidi, mio padre lo usa sempre quando va a pesca … poi vedrai come correranno i pesci >> Bella si alzò di scatto, con l’intento di andare in cucina. Non aveva però preso in considerazione il pontile bagnato e il suo scarso equilibrio.
Scivolò, cadendo in acqua. Edward l’aiutò ad uscire e lasciò stare la pesca. Si era fatto tardi e la temperatura si era abbassata. Per questo si diressero subito a casa. Lui le consigliò di cambiarsi subito i vestiti, altrimenti si sarebbe beccata un bel raffreddore, e poi le disse di andarsi a fare un bel bagno caldo.
 
Dopo cena Bella decise di andare subito a letto, si sentiva veramente stanca e le stava venendo anche un gran mal di testa. << Inizia a salire, ti raggiungo tra un attimo … finisco di fare i piatti e di sistemare e sono da te >>.
Quando salì in camera la trovò raggomitolata tra le coperte, che batteva i denti.
<< Ti senti bene? >> le chiese infilandosi sotto le lenzuola. Lei annuì poco convinta. Poggiò la testa sul suo torace, cercando di scaldarsi con il calore del suo corpo. Aveva freddo, troppo freddo. Continuava a tremare e a battere i denti. Per completare il quadretto starnutì. Edward posò una mano sulla sua fronte << Bella ma sei bollente … credo sia meglio misurare la febbre >>.
Dopo aver preso una tachipirina, per far abbassare la temperatura tornarono entrambi a letto. Lei si rannicchiò al suo fianco, affondando il naso nella maglietta nera che indossava come pigiama ed inspirò il suo profumo, che la faceva stare bene. Lui ricambiò l’abbraccio e si mise a giocare distrattamente con i suoi capelli canticchiando una dolce ninna nanna per farla dormire. << Dormi mia dolce Bella, mia piccola stella … sarò qui a vegliare su di te quindi dormi mio amore … >>. 



* posta e se ne va ... per paura di un langiaggio dopo il clamoroso ritardo*
Mi dispiace se ho postato questo nuovo capitolo dopo più di un mese ... chiedo perdono in ginocchio >-<
un bacione a tutti

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


                                  



Capitolo 36



 

Il suono fastidioso della sveglia aveva strappato Alice da un bellissimo sogno, che sperava potesse realizzarsi e proseguire in mattinata.
Un po’ controvoglia si alzò dal letto, abbandonando quel tepore così accogliente e piacevole. Con calma si preparò, prestando molta attenzione alla scelta del vestiario e al trucco perché nella vita bisogna sempre apparire al meglio.
Dopo aver preso le chiavi dell’auto e la borsa, aveva intenzione di arrivare prima in redazione per controllare gli articoli da pubblicare e rivedere le foto. Le sue intenzioni però vennero interrotte da una telefonata di suo fratello.
Dopo aver risposto al cellulare la bella mora si preoccupò sentendo il tono di voce di Emmett, era agitato e farfugliava parole senza senso.
<< Emmett si può sapere che succede? Se continui così non mi fai capire niente e poi mi agito … e non è mai un bene, e tu lo sai >> le parole di Alice erano vere ed Emmett lo sapeva perfettamente. Vedere quella piccoletta dare di matto era uno spettacolo esilarante per chi guardava dall’esterno, ma non avrebbe augurato neppure al suo peggior nemico di esserne la causa; rabbrividiva al solo pensiero.
<< Non è successo nulla di grave. Sabato a pranzo saresti libera? Vorrei presentarti la mia fidanzata … >> la pausa che seguì queste parole fu interminabile, tant’è che il ragazzone si preoccupò per la salute della sorella << Aly sei ancora viva? >>
<< Si, sto bene >> a dire il vero alla parola “fidanzata” Alice aveva quasi sbandato con l’auto per la sorpresa << e sono libera … ma orso non credi che il termine fidanzata sia un po’ … come dire affrettato? >>
<< No sister, lei è quella giusta … fidati di me >>.
Detto ciò si accordarono per vedersi nel fine settimana. Anche se Alice era convinta che il fratello si stesse buttando a capofitto in una relazione effimera. Emmett era fatto così, si donava anima e corpo per poi rimanere fregato. Era troppo buono ed ingenuo, anche se a vederlo non si sarebbe detto, e le troie che c’erano in giro se ne approfittavano. Fortunatamente fin’ora non aveva incontrato nessuna di cui fosse veramente innamorato altrimenti sarebbe toccato a lei riunire i cocci del suo cuore infranto, ma il semplice fatto che la considerasse “quella giusta” la preoccupava e non poco.

Ben presto il pensiero di Emmett venne accantonato, era tropo presa dalla mole di lavoro prima e poi distratta dall’arrivo del bel manager.
Lei che non aveva mai creduto nell’amore ci era cascata con tutte le sue bellissime scarpe griffate e per un attimo pensò che forse doveva dare un po’ di fiducia al suo fratellone.
<< Alice sei pronta? >> la voce di Jasper la distolse dai suoi pensieri.
<< Si, un attimo che arrivo >> finì di sistemare gli ultimi articoli, salvo il tutto sul computer e poi lo spense << eccomi!  >>
Stare con Jasper era una nuova esperienza per lei, non si era mai curata molto dei sentimenti dei suoi partner passati anche perché non c’era stato niente di più di una semplice notte di sesso, ma con lui era diverso. Si conoscevano da poco,tutto tra di loro era stato così fulmineo e inatteso, ma sembravano fatti per stare insieme.
In macchina nessuno dei due parlava ma non era un problema, era una sorta di rituale; ognuno si concentrava nelle sue attività lui nella guida, lei in un’attente osservazione. Le piaceva vedere la sua espressione concentrata. Osservava la linea del suo collo e desiderava poterla riempire di baci ed inebriarsi con il suo odore, forte e mascolino. Poi la sua mano rapida lasciava il volante per posarsi sul cambio, quelle lunga dite affusolate lo accarezzavano mentre scalava le marce. L’attenta analisi della moretta, che avveniva puntualmente tutte le volte che lui era al volante, non era passata inosservata a Jasper, facendo comparire sul suo volto un sorrisetto soddisfatto. Arrivati a casa Alice, però, faticava sempre a non saltargli addosso … ma la cosa non dispiaceva per niente al biondino.
<< Allora com’è andata oggi a lavoro? >>  come ogni sera Jasper le faceva la solita domanda.
<< Sono veramente distrutta, ho dovuto sgobbare un po’ … soprattutto perché con me lavorano certi incompetenti, ho dovuto fare lo stesso lavoro tre volte. È il nuovo grafico, che mi da un po’ di grane … speriamo che si dia presto una svegliata altrimenti sarò costretta a licenziarlo >> all’ultima frase il viso di Alice si era rabbuiato, per lei era sempre difficile fare quel tipo di scelte perché si affezionava subito ai suoi dipendenti, ma doveva stare attenta a non fare nessun passo falso perché c’era sempre qualcuno pronto a farle le scarpe. << E la tua giornata com’è stata? >>
<< Calma piatta, ho oziato tutto il giorno. Con la pausa che ho dato hai ragazzi non ho molto lavoro da fare >> ogni sua parola era seguita dalla sua mano che disegnava immaginari ghirigori sulla pelle di Alice, che se ne stava rilassata tra le sue braccia << poi ho ricevuto una chiamata da Edward >> questa era una notizia che le interessava molto. Da quando Bella ed Edward erano partiti non li aveva più sentiti ed iniziava ad essere molto curiosa.
<< Che ti ha detto? Come procede? >>
<< Dice che si stanno divertendo e che una vacanza gli ci voleva >> sul volto di Alice era comparso un velo di disappunto.
<< E non ti ha detto altro? Non si è sbottonato neanche un po’ sul suo rapporto con Bella? >>
<< Aly lo sai meglio di me che se tra loro succedesse qualcosa non mi dirà niente per rispetto nei confronti di Bella >>
<< Che noioso >>
Alice alcune volte si comportava come una bambina, ma in fondo le piaceva anche per questo suo lato; era una donna in carriera che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, ma al momento giusto sapeva diventare un’altra addolcendosi e lasciando fuori il rottweiler che c’era in lei.
 
 
Il fatidico sabato era arrivato molto prima del previsto ed Alice non aveva proprio voglia di conoscere questa donna, per di più non era dell’umore adatto per dare battaglia. Aveva accennato dell’incontro a Jasper, che si era sentito escluso dalla sua vita. Avevano litigato per una decina di minuti, anche se Alice non riusciva a capire perché se la prendesse tanto; alla fine Jasper esasperato le aveva detto chiaro e tondo che anche lui avrebbe voluto conoscere la sua famiglia e che il fatto che lei non ci avesse minimamente pensato lo aveva offeso. Aveva iniziato a pensare che fosse per lui non era così importante per lei. Non credeva che il bel manager fosse una persona così insicura. Alice semplicemente non ci aveva pensato perché non voleva obbligarlo a fare qualcosa che gli avrebbe dato fastidio, evidentemente si era sbagliata. Per rimediare gli aveva chiesto di accompagnarla alla cena con suo fratello. Vedendo la sua espressione dispiaciuta e ferita lei si era sentita veramente in colpa, ma ora si stava pentendo della sua scelta. Era agitata. Sperava con tutto il cuore che Emmett non dicesse qualcosa di stupido e imbarazzante; o che per lo meno non  lo facesse scappare via.
Scelse la sua mise migliore e fu pronta in anticipo, l’ansia le aveva messo una fretta pazzesca.
Dopo Jasper, puntuale come un orologio svizzero, si presentò a casa andarono alla cena.
Il locale scelto da Emmett non era uno dei soliti posti chic, che frequentava lei di solito, ma era accogliente e aveva davvero un aspetto elegante. Dopo aver parcheggiato l’auto si accorse, con suo enorme stupore, che Emmett fosse già arrivato, anche se non aveva visto la sua auto fuori.
<< Sorellina, ben’arrivata >> Emmett l’avvolse in un abbraccio caloroso e stritolante.
<< Ciao orso … anch’io sono felice di vederti. Ma ora lasciami respirare … sono proprio curiosa di vedere la tipa >>  non era sua intenzione, ma il tono della voce era risultato più acido di quanto volesse.
Dopo aver sciolto l’abbraccio Alice si concedesse un minuto per ricomporsi, poi spostò la sua attenzione sulla ragazza che si trovava poco distante da suo fratello.
Era una ragazza alta, dal fisico longilineo e slanciato. Le scarpe con il tacco alto risaltavano la lunghezza delle sue gambe,fasciate da dei semplici jeans, mentre una camicia le incorniciava il seno prosperoso. Alice la odiò subito, la sua altezza la faceva sembrare ancora più bassa di quanto già non fosse, per non parlare del suo seno, lei a confronto era una tavola piatta. La ragazza di suo fratello non solo aveva un fisico mozzafiato ma era anche molto bella, con lunghi capelli biondi, che sembravano risplendere di luce propria, e due occhi azzurri limpidi e luminosi. Non era certo la prima volta che vedeva una bellezza simile, con il lavoro che faceva era quasi all’ordine del giorno, ma lei aveva qualcosa che la infastidiva.
<< Mmmmh >> Emmett si schiarì la voce per attirare la mia attenzione << credo che sia ora di procedere con le presentazioni … Alice questa è la mia Rosellina … Rose questa è il mio folletto pestifero >> anche se era teso come una corda di violino Emmett non aveva perso la voglia di scherzare.
<< Piacere di conoscerti Alice, sono Rosalie ma se ti fa piacere puoi chiamarmi Rose >> aveva cercato di essere gentile con lei.
<<  ‘cere >> Alice era contrariata e la salutò svogliatamente, beccandosi una piccola spinta da Jasper. Solo in quel momento Emmett si accorse di lui e la sua espressione giocosa cambiò repentinamente << E tu chi sei coso? >> domandò rivolgendosi a Jasper.
<< Ciao, tu devi essere Emmett Alice mi ha parlato tanto di te. Io sono Jasper il suo fidanzato >> la mano che gentilmente gli tese rimase a mezz’aria e tutto ciò che ricevette fu uno sbuffo.
<< Jasper eh … non ho mai sentito parlare di te, forse per mia sorella non sei così importante >> i suoi tentativi di ferirlo erano davvero infantili, ma era più forte di lui era geloso della sua sorellina e nessun bellimbusto gliela avrebbe portata via.
Quando si recarono all’interno del locale Alice ne approfitto un attimo per mettere in guardia suo fratello << Fai qualcosa di stupido e giuro che te la faccio pagare, la tua rosellina scapperà via a gambe levate … >> dopo una simile dichiarazione di guerra i suoi propositi vennero subito abbandonati << quindi lascia in pace Jasper … io lo amo >> era la prima volta che la fantomatica parolina con la “A” usciva dalla bocca di sua sorella senza ironia e questo gli fu sufficiente per capire che quel tipo fosse veramente importante per lei.
Il resto della serata si rivelò meglio di quanto si fosse preannunciato. A parte qualche frecciatina iniziale di Alice ai danni della bionda, che le aveva tenuto testa guadagnandosi così la sua stima. Non era un’oca senza cervello anzi era un tipetto sveglio e intelligente, anche se era bella, bionda ed era una modella … in una serata era riuscita a sfatare tutti gli stupidi cliché che le avevano invaso la mente. Le raccontò di come lei e il suo scimmione si fossero conosciuti, e questo le fece capire perché l’auto di Emmett non era nel parcheggio; infatti erano venuti con la moto di lei.
<< … e poi credevo che non si sarebbe mai deciso a chiedermelo e ho fatto il primo passo, ma chi se lo immaginava che non mi avrebbe mai ascoltato … renditi conto io ero lì seduta di fronte a lui ad aspettare una risposta e lui invece se ne stava inebetito con la testa fra le nuvole. Ci vuole più pazienza del solito con lui >> ogni parola di Rosalie le faceva acquistare punti agli occhi di Alice. Simpatica, brillante, intraprendente erano gli aggettivi che si andavano ad aggiungere alla lista delle sue caratteristiche. La serata era stata più che soddisfacente, a dispetto delle paure iniziali. Entrambi i fratelli si erano scambiati il loro benestà sui rispettivi compagni anche se non mancarono le raccomandazioni e le minacce da parte di Emmett.
<<  Mi piace è un tipo apposto e simpatico, ma se ti fa soffrire dimmelo che gli prezzo le ossa e poi ci gioco a shangai … perché nessuno fa soffrire la mia sorellina >> lei rispose con un sorriso e lo abbracciò dolcemente << Non ti preoccupare … la stessa cosa vale per la bionda. Mi piace e sa il fatto suo. Se però ti vedo triste a causa sua gliela farò pagare … non posso certo romperle le ossa sarebbe complicato per me, ma so essere vendicativa e molto stronza quando voglio >>
<< Oh lo so che puoi essere molto, ma molto stronza >>.
 
Prima che se ne ritornassero tutti a casa, però, Jasper chiamò Emmett da parte. I due confabularono fitto fitto. Inizialmente Alice vedendo Emmett avvicinarsi minaccioso al suo ragazzo aveva temuto il peggio, ma poi tra i due dopo un paio di parole iniziali era nato una sorta di cameratismo. Era curiosa di sapere di cosa stessero parlando, tutto ciò che riuscì a sentire furono le parole finali dette da Emmett << non ti preoccupare amico, ti aiuto io … vedrai … >> il tutto accompagnato da una pacca sulla spalla, che riuscì a spostare il biondo dalla sua posizione. Sul viso di Alice comparve un sorriso soddisfatto, suo fratello si stava affezionando a Jasper e lei non poteva esserne che felice.
 

 

  



* Entra di punta di piedi e se ne va per paura di essere picchiata per l'enorme ritardo. *
Chiedo a tutti umilmente perdono, ho postato dopo più di un mese ma è stata colpa del mio pc che mi ha abbandonato per strada, fortunatamente avevo tutti i capitoli delle mie storie salvati sulla chiavetta altrimenti avrei perso un bel po' di lavoro.
In questo capitolo è tornato Emmett, siete contente? La bella Rose lo ha tenuto impegnato per un po', ma ora è di nuovo con noi ^_^
Il motivo per il quale Emmett non ha la sua macchina e il loro incontro sono descritti nella one-short
Flash 
Volevo ringraziare tutti ... siamo arrivati a 200 commenti  e *me felice, batte le mani* :)
per farmi perdonare del ritardo vi lascio un piccolo spoiler del prossimo capitolo, che è in parte già scritto e il resto è già nella mia testolina bacata in attesa di essere scritto ;P  

 

 

Spoiler:

"Quei baci erano calore, erano intimità, erano passione e vita. Si Edward la faceva sentire bella e viva. Lei aveva assoluto bisogno di quel calore, che le sue braccia le donavano.
Bella sembrò svegliarsi dalla trance, che i baci le avevano provocato, quando lui iniziò a baciarle e mordicchiarle il collo.
Si stacco all’improvviso affermando, con voce tremante  << Vado un attimo in bagno >>. Le sue parole erano state peggio di una doccia gelata per Edward".

 



E ora lascio a voi la parola ^_^
Un bacione :*

 





 

 

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


               




Capitolo 37

 

La vacanza per loro era finita, sfortunatamente, ora bisognava tornare alla triste realtà e alla routine, che li portava a passare tanto, troppo tempo lontani l’uno dall’altra.
Mentre arrivavano a casa di Bella, la ragazza iniziò a pensare che sarebbe stato difficile,ora più che mai. Stare tutto quel tempo con lui l’aveva assuefatta alla sua presenza.
<< Bene eccoci arrivati >> le disse Ed. Talmente assorta dai suoi pensieri non si era accorta di essere arrivata a destinazione e che lui avesse parcheggiato la macchina. Entrambi uscirono e lui si offrì di aiutarla a portare la valigia, che nel frattempo si era appesantita ulteriormente con gli acquisti fatti.
La casa di Bella era esattamente come l’aveva lasciata, ad eccezione di uno strato sottile di polvere che ricopriva i mobili, a testimoniare l’assenza della padrona di casa in quel periodo.
<< Edward vuoi qualcosa da bere? >> la sua indole da perfetta padrona di casa si era risvegliata ancora una volta.
<< No, grazie sto bene così … anche se forse qualcosa che puoi fare per me c’è >> il tono roco seguito, da una occhiata maliziosa, fece seccare la gola di Bella. Lei si ritrovò improvvisamente accaldata << Cosa? >> chiese con un misto di curiosità e paura.
<< Un bacio … non mi hai dato un bacio per … due ore e quin… sedici minuti >> affermò convinto, dopo aver controllato l’orologio.
<< Sono stata davvero crudele con te, ora vediamo di azzerare il contatore >>
Baciare Edward era una delle sensazioni più belle al mondo, sentire le sue labbra calde e morbide a contatto con le sue. Sentire i loro sapori che si mischiano creandone uno unico e speciale.
Quei baci erano calore, erano intimità, erano passione e vita. Si Edward la faceva sentire bella e viva. Lei aveva assoluto bisogno di quel calore, che le sue braccia le donavano.
Bella sembrò svegliarsi dalla trance, che i baci le avevano provocato, quando lui iniziò a baciarle e mordicchiarle il collo.
Si stacco all’improvviso affermando, con voce tremante  << Vado un attimo in bagno >>. Le sue parole erano state peggio di una doccia gelata per Edward, che francamente non ce la faceva più. Aveva raggiunto e superato da tempo la soglia di sopportazione. Gli sembrava un incubo quel continuo flirtare e quei preliminari infiniti lo stavano facendo impazzire. Come se non bastasse era sempre perennemente eccitato e non riusciva a trovare sollievo neppure da solo … voleva solo lei. Ma l’amava e avrebbe sopportato in silenzio questa situazione.
Lo scrosciare dell’acqua, che proveniva dalla porta del bagno, lo incuriosì “Possibile che Bella mi abbia lasciato qui come un’idiota e si sia andata a fare una doccia?” questo pensiero si stava facendo largo nella sua mente. Non riusciva a crederci, e più ci pensava più si sentiva uno stupido.
Il cigolio della porta annunciò il ritorno di Bella nella sala, dove Edward era rimasto ad aspettarla. A dire il vero aveva avuto l’impulso di andarsene ma aveva desistito, e aveva fatto bene.
Quando era ritornata tutta la sicurezza che aveva acquistato stava pian piano scemando, ma era bastato vedere lo sguardo di Edward vagare sul suo corpo per avere la certezza che stava facendo la cosa giusta.
Stare davanti a lui la faceva sentire in imbarazzo, ma sentire il sui occhi vagare sul suo corpo e vedere la bramosia in essi la faceva sentire bellissima e desiderata.
Non pensava mai che avrebbe usato l’acquisto fatto con Alice, l’aveva comprato solo per non sentire più le sue continue lamentele durante una delle innumerevoli sedute di shopping a cui l’amica l’aveva sottoposta. Era rimasto però impacchettato e relegato nel suo cassetto, con la convinzione che non le sarebbe mai servito. Evidentemente di sbagliava, ma d'altronde non era la prima volta.
Pian piano, con passi lenti e calcolati, si era avvicinata a lui.
Prima un bacio, poi un altro … lentamente le loro labbra si erano unite per potersi assaporare al meglio. Edward stava per andare in iperventilazione, era convinto che fosse un bellissimo sogno o il frutto della sua immaginazione, invece Bella era lì per lui. E se ne accorse, eccome se se ne accorse, quando lei gli prese le sue mani e se le portò sui fianchi, in una tacita richiesta di un abbraccio, per poi cingergli il collo.
<< Edward … >> la sua voce era solo un suono flebile, ma lui la sentì benissimo << fai l’amore con me >> quelle parole da lui tanto desiderate erano arrivate come una stilettata al cuore. Rendendolo felice ma allo stesso tempo timoroso, aveva paura di farle del male e di sbagliare.
Vedere gli occhi di Edward brillare di desiderio e d’amore le fece mancare il fiato.
<< Sei sicura Bells? >> per lui era troppo bello per essere vero, ma se avesse scorto in lei il minimo segno di incertezza si sarebbe fermato all’istante.
<< Si >> nei suoi occhi c’era quella scintilla di determinazione,che non le aveva mai visto.
La baciò con trasporto e dolcezza, per poi accompagnarla nella sua camera da letto. Indugiò con una languida carezza sui suoi fianchi, mentre le loro bocche si tormentavano con baci e morsi delicati.  La fece adagiare sul letto continuando a baciarla.
<< Non ti sembra di essere troppo coperto? >> si staccò dalla sua bocca, scatenando dei lamenti di protesta da parte di Edward. Poi le sue mani corsero al boldo della maglia, la tirò su e lui senza farsi pregare alzò le braccia per farsela togliere e la gettò per terra. Quando aprì gli occhi lei era li, a pochi centimetri dal suo viso, che lo guardava come una bambina curiosa. Il resto degli indumenti fece la stessa fine della maglia e rimasero entrambi in intimo distesi sul letto. Timoroso osò salire con una mano lungo un fianco, lei inarcò la schiena, avvicinandosi di più a lui, che insinuò una mano sotto la sua schiena per sganciarle il reggiseno. Quando l’ostacolo, costituito da quel sottile strato di pizzo fu rimosso, Bella in un impeto di imbarazzo si portò entrambe le braccia a coprirle pudicamente il seno. << Non vergognarti … sei bellissima, amore mio >> lui la guardò estasiato, come un cieco che vede il sole per la prima volta. La baciò ancora e poi con le labbra scese sul mento e poi  sulla gola, lasciando una scia umida. I suoi baci sono così delicati. Ogni punto che ha baciato adesso è bollente. Con lentezza la sua mano, che si trovava sul ventre di Bella, si muoveva raggiungendo un seno. Lo strinse delicatamente nel palmo, per poi vezzeggiarlo con cura.
Ogni carezza, ogni bacio provocavano in lei scariche di piacere e un tenue calore al basso ventre.
Bella chiuse gli occhi per un secondo, assaporando le sensazioni che il tocco delicato e bollente di Edward le provocava.
L’attenzione di Edward poi si spostò più in basso, una mano raggiunse l’elastico degli slip e lo superò. La accarezzò gentilmente facendola contorcere dal piacere. Lentamente poi le sfilò le mutandine, accarezzandole la gamba e la guardò negli occhi chiedendole il permesso, senza dire una parola. Bella annuì, troppo emozionata per parlare. La vista di lei finalmente nuda lo mandò fuori di testa. E rimase fermo ad ammirarla.
I boxer di lui erano diventati ormai un ostacolo fastidioso e finirono a terra insieme al resto dei vestiti. Ora erano entrambi nudi.
 Edward si posizionò su di lei, reggendosi sui gomiti per non pesarle. Cercò di non accelerare i suoi movimenti e di non farle male, voleva che lei non si pentisse mai di essersi concessa a lui. Quello per lei doveva essere un momento memorabile. Voleva che fosse importante anche per lei, come lo era per lui.
E poi …
Pelle contro pelle.
Confini che si spezzano, paure che crollano come castelli di carta soffiati dal vento.
I loro sapori che si mischiano.
Il respiro è più forte, incalzante,più affannoso, ansimante, spezzato e condiviso. Due corpi che si fondono in un unico essere. Parole sconnesse, spezzate, gridate nell’impeto dell’amore.
Il fruscio delle lenzuola, il rumore dei gemiti.
Un miscuglio d’emozioni, fuse in un’unica danza. Assaporano tutto, avidamente.
Il dolore.
 … E il piacere.
Sentirsi perfetti, sentirsi completi dopo aver donato all’uomo della tua vita il tuo cuore, il tuo corpo e la tua anima.

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Capitolo 38
*** capitolo 38 ***


                                




Capitolo 38

Bella si risvegliò intorpidita ma con una sensazione di benessere che le scaldava il cuore. Era abbracciata ad Edward che dormiva beatamente al suo fianco.
 Memore della notte passata, il volto di Bella si tinse di una piacevole gradazione di rosso.
Non aveva proprio voglia di lasciare quel letto per andare al lavoro, anche perché era più che sicura che avrebbe trovato un Alice un po’ contrariata. Durante tutta la sua vacanza non l’aveva chiamata e non le aveva mandato nemmeno un messaggio, ma non era colpa sua visto che il cellulare era rimasto a giacere moribondo sul suo letto a casa.
Un bacio sul collo e poi due forti braccia che l’attirano verso un torace grande e muscoloso … Edward.
<< Devo ammettere che è davvero bellissimo svegliarsi così la mattina … posso sperare anche in un bacio da parte di una bellissima donna o è chiedere troppo?! >> a volte si comportava come un bambino bisognoso di attenzioni, tante attenzioni ma Bella era più che felice di accontentarlo. E così fece. Il bacio da dolce e appena accennato si trasformò subito in qualcosa di più. In lui c’era urgenza e desiderio, e il corpo di Bella non faceva che rispondere al richiamo di quello di lui. La mano di Edward scivolò leggera con una carezza sulla coscia di Bella, e risalì lentamente per poi fermarsi quando un gemito uscì dalle labbra di lei. Sul volto di lui si dipinse un sorrisetto soddisfatto, che però sparì non appena la ragazza si staccò.
<< Eddy, non possiamo … non ora. Devo andare a lavoro e non posso fare tardi, perché credo che questa sia la volta buona che Alice mi fa fuori … e tu non vuoi vero che io muoia >> Edward finse di pensarci su, beccandosi un pugno sul braccio. Una smorfia di dolore trasfigurò per un istante il suo bellissimo viso, anche se in realtà quel pugno era stato come una carezza Bella non sarebbe mai riuscito a fargli del male con la sua forza fisica inesistente.
<< Dai piccola non ti arrabbiare … solo che volevo avere ancora due coccole da te >> le disse sfoggiando la miglior espressione da cucciolo di sempre, che però trasudava malizia e promesse indecenti come non mai  << Mi spieghi come farò oggi? Non posso stare tutta la giornata lontano da te … ho bisogno di fare scorta >>
<< Idiota >> anche se le sue parole le avevano fatto piacere, e in parte rispecchiavano anche il suo pensiero << Potresti venire a farmi visita verso l’ora di pranzo, portandoti anche Jasper … così gli dai il contentino e non ci da fastidio >>
<< La mia donna è davvero diabolica >> le sue parole furono seguite da un bacio e un morso sul collo.
 
Ovviamente il desiderio di Bella di arrivare, almeno una volta nella sua vita, puntuale al lavoro sfumò miseramente e come al solito si ritrovò a correre nei corridoi della redazione per cercare di limitare il ritardo il più possibile.
Ad attenderla davanti alla porta del suo ufficio trovò Alice, un tantino alterata, che batteva freneticamente il piede per terra. Il rumore di quei tacchi e l’espressione furiosa sul volto della bella moretta non lasciavano presagire nulla di buono.
<< Si può sapere che fine hai fatto? Sono giorni che ti chiamo e tu non accendi neppure il telefono >>
<< Scusami Alice davvero ma il cellulare me lo sono dimenticato a casa … dai entra così mi farai l’interrogatorio, e ti prometto che questa volta risponderò a tutte le tue domande >>
<< Proprio a tutte? >>  Bella annuì ed Alice la spinse nell’ufficio, era riuscita a scamparla anche questa volta grazie alla curiosità dell’amica.
Bella le raccontò di quanto fosse stata bene nella casa vicino al laghetto con lui, le era sembrato un sogno. Anche se dovette ammettere che la sfortuna la perseguitava, era caduta come una scema nel lago e si era anche beccata la febbre. Però anche quell’evento spiacevole si era trasformato in un bellissimo ricordo.
Edward l’aveva coccolata e si era preso cura di lei come nessun altro aveva mai fatto, viziandola moltissimo. E cucinando anche per lei.
<< A dire il vero avevo paura che mi avvelenasse, sai ai fornelli non è molto bravo … ma si è impegnato davvero tanto, e questo mi ha reso davvero felice >> ripensando a quando l’aveva visto ai fornelli, tutto concentrato per la preparazione di un piatto semplicissimo come il brodo di pollo, aveva sorriso << anche se è riuscito a tagliarsi non so quante volte, per sbucciare le patate, ma alla fine è stata la sua espressione felice e soddisfatta la miglior medicina che potessi prendere >>.
<< Ok tesoro, siete stati bene e siete carini e coccolosi quasi da far venire le carie ai denti solo a guardarvi … ma dopo la febbre, lì soli soletti dimmi che è riuscito ad espugnare la fortezza >> lei negò con la testa, scatenando tutto il disappunto del suo capo << ma sei davvero un caso disperato … quel povero ragazzo, se continui a istigarlo per poi ritirarti proprio sul più bello gli verrà un esaurimento da mancanza di sesso. Poverino, devi farlo sfogare altrimenti scoppierà … io ti ho avvisato >> il suo tono era così serio e preoccupato, che per un attimo fece impensierire anche Bella.
<< Edward non si è mai lamentato di niente … e poi credo che dopo ieri sera si sia sfogato abbastanza >> buttò la notizia con nonchalance, anche se dentro fremeva.
<< E con questo che vorresti dire >> Alice parve pensarci un po’ per poi affermare, non troppo convinta << hai finalmente inaugurato la fortezza della solitudine! >>
<< Non riesco a capire perché sono ancora tua amica … comunque si ho fatto l’amore con lui ieri. È stato tutto così strano, non avrei mai pensato di poter prendere l’iniziativa … >> Alice le fece cenno con una mano di continuare, sperando di non doverle strappare le parole di bocca come al solito << è stato fantastico, anche se non posso certo negare all’inizio è stato così doloroso … ma lui stato perfetto … comunque devo ringraziarti, il completino che mi hai costretto a comprare mi è tornato utile >>
Alle ultime parole pronunciate da Bella Alice iniziò a zampettare felice << Questo vuol dire che necessiti di una sessione speciale di shopping … dobbiamo assolutamente comprare altri completini intimi, così gli farai venire un colpa ad Edward la prossima volta >>.
Lei non sapeva se essere inorridita alla sola idea di un intero pomeriggio di shopping con quella pazza scatenata, o essere felice della sua euforia.
 
Il resto della giornata passo molto lentamente, la fotografa non faceva altro che guardare prima l’orologio e poi il cellulare riuscendo ad innervosire chiunque si trovasse a dieci metri da lei. Ma era più forte di lei, l’idea di rivedere Edward e poter passare di nuovo del tempo con lui le faceva perdere la testa. Forse l’idea che aveva avuto Alice, di farli stare da soli per un intero mese, non era stata così geniale anche perché ora Bella sembrava essere in astinenza … si era ormai assuefatta alla presenza del suo ragazzo.
Anche i ragazzi passarono tutta la giornata a torchiare il rosso con domande imbarazzanti, ma non riuscirono a cavargli niente. Non  voleva che nessuno di loro per qualsiasi motivo potesse immaginarsi la sua Bella nuda, o  mentre faceva sesso. Era più forte di lui era estremamente geloso e possessivo.
<< Ed non puoi di certo lasciarci così … vogliamo solo sapere se in questo mese soli soletti sei riuscito a fare centro almeno una volta, o la piccola fotografa ti ha lasciato a bocca asciutta? >> Nick come sempre faceva l’idiota, non risparmiandosi << Povero il nostro Eddino … sarai diventato bravissimo nel solitario non è vero?! >> sul suo viso comparve un ghigno derisorio, che sparì immediatamente non appena ricevette un sberla dietro la testa da Max << Ahi!! >>
<< Così impari a fare l’idiota … comunque com’è andata? >> ovviamente anche Max era curioso.
<< Edward sembri veramente felice, ti devi essere divertito molto con lei >>
<< Hai ragione fratellino >> esclamò Nick entusiasta, sembrava aver fatto un’importantissima scoperta << quest’espressione … sembra aver raggiunto il nirvana, ciò vuol dire che lui e la sua bella si sono dati da fare sotto le lenzuola. Deve essere una vera pantera a letto >>
<< Nick smettila se non vuoi che ti spacchi la faccia >>
<< Fatti sotto Eddino >> lo stava sfidando con i pugni alti, sulla falsa riga di un pugile.
Alla fine iniziarono ad azzuffarsi, giocosamente, e finalmente Edward riuscì a distogliere la loro attenzione.

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Capitolo 39
*** Epilogo ***


Ho pubblicato abbastanza presto non è vero?! Ho pensato che fosse meglio così anche perché per tutto il mese d’agosto non ci sarò e mi dispiaceva lasciare il tutto in sospeso fino a Settembre. Spero che apprezzerete questo mio pensierino con il quale auguro a tutti delle buone vacanze. Mi raccomando divertitevi ora vi lascio alla lettura del capitolo. Poi vi aspetto alla fine … non vi libererete facilmente di me ahaha XD
 
                                                   
 
 
Eccola lì a partecipare ad una delle serate più importanti della sua vita ma soprattutto per Edward e il gruppo, questa volta non era andata in veste di fotografa ma come fidanzata ufficiale di Edward.
Per quasi un anno era stata costretta a tacere e a nascondere la sua relazione, perché Jasper non voleva che questa si ripercuotesse negativamente sulla carriera dei Dreamers. Bella non aveva avuto nulla da obbiettare, per lei era troppo importante veder realizzato il sogno più grande del suo uomo e non poteva che farle bene stare lontana dai paparazzi. Inoltre si fidava ciecamente di Edward, che non era così stupido da mettere a rischio un’altra volta la loro storia tradendo nuovamente la sua fiducia. Edward però non era esattamente l’esempio massimo di felicità, lui avrebbe voluto gridare al mondo intero che Bella era la sua donna. Da quando l’aveva rincontrata in lui si era scatenata una strana forma di possesso esclusivo, ed era sicuro che se avesse fatto capire a quegli idioti dei suoi colleghi che Bella era impegnata con lui, non avrebbero più cercato di fare i cascamorti e non avrebbero più cercato di allungare le mani su qualcosa di suo. Era anche vero che Bella sapeva difendersi molto bene dalle loro avance, e aveva messo al loro posto più di un giornalista. Il problema vero e proprio non erano quelli che lavoravano alla redazione, ma tutti gli attori e modelli che era costretta ad incontrare per le foto. E quelli non si arrendevano di certo con un semplice no. Più di una volta avevano litigato su questo punto. Lei aveva cercato di fargli capire che non gliene fregava nulla di avere a che fare con personaggi famosi, l’unico che voleva era lui.
Alla fine però Edward era riuscito ad avere la meglio, e durante una conferenza, all’ennesima domanda riguardante la sua vita privata  e la fantomatica musa, aveva risposto in maniera sincera parlando di Bella.
A dispetto di quanto immaginato dal biondo, la rivelazione di Edward non aveva fatto diminuire le sue fan che erano anzi triplicate. Tutte erano rimaste affascinate dalla tenacia dei suoi sentimenti, dalla sua dolcezza e improvvisamente lui aveva abbandonato il ruolo del bello e dannato, per indossare i panni del fidanzato perfetto.
La mattina era stata svegliata dal pony-express, con una consegna urgentissima per lei; una scatola e un biglietto ad accompagnarla.
Il biglietto recitava così “Spero che questa sera mi farai l’onore di essere la mia dama e che indosserai quest’abito solo per me. Mi auguro che il vestito sia di tuo gradimento. Mia bellissima musa” il mittente era sconosciuto, ma solo una persona poteva chiamarla con quell’appellativo e poi avrebbe riconosciuto subito la sua grafia.
Incuriosita aveva aperto la scatola e al suo interno vi era un bellissimo abito di seta blu. Così non poté resistere all’impulso di provarlo.
Sembrava fatto appositamente per lei. La stoffa le cadeva morbida sui fianchi, accarezzandola dolcemente, mentre più in alto si stringeva valorizzando il suo seno. L’unica cosa che le avrebbe dato non pochi problemi era la lunga coda del vestito, che le impediva i movimenti. Il suo primo pensiero fu che sarebbe di sicuro caduta a causa dello strascico e delle scarpe  con i tacchi, che avrebbe di sicuro dovuto indossare, ma poi fu rassicurata dal pensiero di avere Edward al suo fianco, che le avrebbe evitato una rovinosa caduta.
 
Edward al suo arrivo l’aveva trovata già pronta e non aveva potuto far a meno di rimanere totalmente affascinato dalla sua figura. Era semplicemente fantastica.
<< Buonasera amore mio, questo colore si sposa perfettamente con la tua pelle candida esaltando ancora di più la tua bellezza >> ovviamente Edward non aveva perso tempo nel fare il galante.
<< Mamma mia che sviolinata con i fiocchi … ti devi far perdonare qualcosa? >> le sguardo dubbioso ed indagatore lo fece scuotere il capo con fare rassegnato.
<< Donna di mala fede, il tuo dolcissimo, bellissimo, elegantissimo, affascinantissimo fidanzato non può farti un complimento sentito senza avere un doppio fine?! >> cercava in tutti i modi di fare l’offeso, ma non poté evitare di sorridere.
<< Hai dimenticato modesto e paraculo >>
<< Ma non finiscono in -issimo >> non poteva fare a meno di prenderla in giro, adorava tutte le sue espressioni soprattutto quelle in cui era arrabbiata o imbronciata << comunque mia bellissima damigella siamo pronti per andare? >> nel formulare la domanda le aveva posato la mano sulla schiena, lasciata scoperta da una vistosa scollatura che proseguiva fino alla base della schiena. Il calore della sua mano le si irradiò per tutto il corpo, provocandole dei brividi.
<< Credo sia meglio che prenda anche la stola … questa sera fa un po’ fresco >>
<< Ma non ti preoccupare, credo che con me non avrai di questi problemi. Ti  riscaldo io questa sera  >> le lanciò un occhiolino con fare allusivo. Le sue parole e i suoi gesti non fecero che imbarazzarla e farla arrossire.
Non c’era proprio niente da fare con quel rossore sulle guance era davvero troppo invitante. Era meglio uscire alla svelta, altrimenti sarebbe stato difficile per lui non saltarle addosso.
Il viaggio in macchina fu silenzioso, ma non era un silenzio pesante ma piuttosto rilassante. Prima di scendere dall’auto Edward le disse con molta nonchalance << Questa sera ci sarà anche Angelica >>
<< Ecco dov’era la fregatura. Lo sapevo io … lo sai che io quella non posso proprio soffrirla, perché ci deve essere anche quella prima donna da quattro soldi? >> Bella era davvero furiosa. Aveva conosciuto Angelica qualche mese prima. Era una giovane ragazza, una cantante della stessa casa discografica dei Dreamers, con cui i ragazzi avevano inciso alcune canzoni.
Quello che Bella non riusciva a sopportare era il suo modo di comportarsi, secondo lei si credeva superiore a tutto e a tutti.
<< Non sono stato di certo io ad invitarla … ma il moretto di la stravede per lei quindi per favore resisti >>
Dopo aver sbuffato raggiunsero entrambi il tavolo dei loro amici, c’erano ovviamente il resto della band con Jasper, Alice ed anche Angelica. Nel vedere Alyssa, al fianco di Max, le venne spontaneo sorridere. Quei due insieme erano davvero una bella coppia, sperava solo che anche loro riuscissero ad accorgersene.
<< Buonasera a tutti >> furono accolti da dei calorosi sorrisi.
Nel giro di un paio d’anni le loro vite erano cambiate radicalmente, erano riusciti a realizzare il loro sogno ed erano di nuovo insieme. Ed ora eccoli lì seduti tutti allo stesso tavolo ad aspettare che i Dreamers venissero chiamati sul palco per ricevere il loro premio; il disco d’oro, il primo di una lunga serie di vittorie. Chi sa cos’altro avrebbe riservato loro il futuro.
 
 
E con questa è finita … *me piange TT^TT
Ci sono ancora alcune cose di cui vorrei scrivere, credo pubblicherò in seguito qualche extra … ad esempio credo che un po’ tutti siano curiosi di sapere cosa si siano detti Emmett e Jasper XD
I personaggi di Alyssa ed Angelica sono i protagonisti di altre due storie che fanno sempre parte di questa serie di cui potrete leggere se volete.
Che altro dire, vi ringrazio infinitamente tutti per aver letto la mia storia, per il vostro sostegno silenzioso o per chi mi ha incoraggiato con le sue parole. Un grazie va anche a chi ha inserito la storia tra le seguite, tra le preferite e tra le storie da ricordare. Ma volevo ringraziare soprattutto Aniasolary è grazie a lei e ai suoi incoraggiamenti se spesso sono riuscita a pubblicare alcuni capitoli che proprio non mi piacevano.
Inoltre chiedo scusa un po’ a tutti per i ritardi che ho avuto in questi mesi nel pubblicare i capitoli, spero che mi perdonerete.

 

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