My life through my songs

di fearless13k
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mary's song (Oh My My My) ***
Capitolo 2: *** Fifteen ***
Capitolo 3: *** You belong with me ***
Capitolo 4: *** Teardrops on my guitar ***
Capitolo 5: *** The other side of the door ***
Capitolo 6: *** Superstar ***
Capitolo 7: *** The best day ***
Capitolo 8: *** Are you a man or a walrus?? ***
Capitolo 9: *** With me ***
Capitolo 10: *** Tim Mc Graw ***
Capitolo 11: *** Today was a fairytale ***
Capitolo 12: *** I'm always serious... ***
Capitolo 13: *** Cooler then me ***
Capitolo 14: *** Permanent Marker ***
Capitolo 15: *** Sparks Fly ***
Capitolo 16: *** Our song ***
Capitolo 17: *** This is really happening ***
Capitolo 18: *** Fearless ***
Capitolo 19: *** I'd lie ***
Capitolo 20: *** Only me when I'm with you ***
Capitolo 21: *** Dark blue Tennessee ***
Capitolo 22: *** Long Live ***
Capitolo 23: *** Last Kiss ***
Capitolo 24: *** RED ***



Capitolo 1
*** Mary's song (Oh My My My) ***


Mary's Song (Oh My My My)
 

-  Tay, è fantastica! - esclama Liam rileggendo il testo della canzone che ho appena cantato per lui.
- Dici sul serio? Non mi prendere in giro! - gli rispondo, nonostante sappia benissimo che è una bella canzone e ne vada molto fiera.
- Non potrei essere più serio di così, lo giuro! – mi dice, mettendosi la mano sul petto.
- Guarda che il cuore sta dall’altra parte – lo correggo ridendo, spostando la sua mano dalla parte giusta. Come al solito arrossisco giusto sfiorandolo. Ogni contatto on la sua pelle morbida mi manda in visibilio. Lui sorride, - Dai, che fa lo stesso! – replica.
Gli sorrido anche io. – Ma davvero la signora Dabney ti ha raccontato della sua storia d’amore con il signor Dabney? – mi domanda per l’ennesima volta Liam, che da quando ha sentito la storia che mi aveva ispirato a scrivere la canzone Mary’s Song, non riesce a credere che anche la mia anziana vicina di casa possa avere avuto una gioventù e perfino una passionale storia d’amore.
- Sì, te l’ho già detto. – gli rispondo spazientita, - Era qui per guardare Austin e visto che lui giocava ai videogames, mi ha chiesto se mi andava di sentire una storiella.
In realtà la versione che continuo a raccontare a Liam è un po’ diversa da quella originale, l’ho cambiata su consiglio di Abigail, la mia riccioluta migliore amica.
Le cose sono andate così:
- Taylor, è da un po’ che non chiacchieriamo, da piccola venivi sempre da me a giocare con le stoffe e i vecchi serviti da tè, raccontandomi tutte le cose che ti accadevano – esordì la signora Dabney, servendomi del tè nella cucina di casa mia. La guardai da sopra la tazza, - Mi dispiace, ha ragione, ma con la scuola, le lezioni di chitarra, insomma non trova mai tempo… invece dovrei -, le risposi veramente dispiaciuta.
In un periodo in cui a scuola venivo spesso presa in giro, messa da parte o non considerata, oltre alla mia famiglia, solo due persona mi erano state accanto. Lei era stata una di quelle, consolandomi con i suoi abbracci.
- Dai, non ti preoccupare, è normale, ti capisco -, mi disse sorridendomi comprensiva, - Allora, aggiornami un po’ sulla tua vita, suppongo che vada meglio con i compagni a scuola -. Annuii.
- Sì, il primo giorno di superiori ho conosciuto una ragazza simpaticissima, si chiama Abigail e mi fa morire dal ridere, fa un sacco di battute! – le risposi, descrivendo la ragazza con cui avevo fatto amicizia circa un anno prima e che praticamente subito dopo aver notato i suoi capelli rossi e ricci mi aveva sorriso e fata sedere accanto a lei in classe, diventando la mia prima migliore amica.
- Ah! Credo di averla vista spesso tornare con te da scuola e venire qui durante l’estate – disse la signora daine felicemente. Annuii di nuovo. Io e Abbie avevamo passato pressoché tutta l’estate assieme.
- E dimmi, tu e Liam siete ancora amici? – mi domandò di punto in bianco.
Ecco. La seconda persona. Liam Payne era diventato mio amico quando avevamo, credo, 4 anni.le case di campagna delle nostre nonne erano vicine e lui era sempre a giocare con me quando andavo a fare visita a mia nonna. Quando avevo iniziato a frequentare le elementar, non eravamo nella stessa scuola, pur abitando anche lui a Nashville, ma ci vedevamo regolarmente per giocare e passare del tempo insieme. Il mio primo tema di scuola fu su di lui.
Guardai arrossendo il dolce viso rugoso della signora Dabney. – Sì, siamo ancora molto amici – sospirai.
Lei sorrise e appoggiò una delle sue mani rugose sulle mie, posate sul taolo.
- Immaginavo. – disse.
- Immaginava che cosa? – le domandai guardandola dritta negli occhi.
- Che ne fossi innamorata, è ovvio. –
Per poco non caddi dalla sedia. “Oh, no!”, pensai, “ era un segreto come può saperlo? Non l’ho mai detto a nessuno! Abbie l’ha capito, ma lei è una sveglia e ci vede insieme ogni giorno, non è la mia adorabile vecchia vicina di casa che non mi parla per bene da mesi!”. Dovevo avere un’espressione davvero spaventata, perché la signora Dabney si affrettò ad aggiungere – Oh, tesoro, non ti preoccupare, non lo dirò a nessuno, però vorrei darti un consiglio -, mi disse con tono rassicurante, - Cioè? – domandai esitando.
- Quando due persone si conoscono da così tanto è naturale che provino dei sentimenti speciali gli uni per gli altri, ma non bisogna nasconderli, bisogna sempre correre il rischio per ottenere ciò che si vuole – mi sussurrò senza mai staccare il suo sguardo dal mio, con uno strano luccichio negli occhi e senza spostare di un millimetro la sua mano dalle mie.
- E lei come lo sa? – le domandai, un po’ scioccamente ripensandoci adesso.
- Perché fra me e il signor Dabney era la stessa cosa- mi sorrise.
 


 

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Capitolo 2
*** Fifteen ***


Fifteen

- Allora, che facciamo? – esclama allegramente Liam, gettandosi sul mio letto, causando la caduta di metà dei libri su stavo studiando.
- Oh, ciao, Liam – gli dico, visto che è arrivato senza preavviso. Non che le sue visite mi dispiacciano, insomma è il mio migliore amico ed è bellissimo e adoro passare il tempo con lui, ma se si parla di studiare diventa un’impresa ardua se lui è nella stanza.
- Ti va se andiamo a fare un giretto?- mi propone, alzando invitante le folte sopracciglia.
- Sì, guarda, mi piacerebbe davvero, ma devo fare un po’ di roba per scuola e poi Abbie ha detto che mi avrebbe chiamata dopo il suo appuntamento con James. – gli rispondo, smontando il suo entusiasmo. Fa una faccia tristissima, sciogliendomi il cuore e facendo dei cerchi sulla mia mano con il suo indice.
- Lo sai che sei la persona che arrossisce di più che io conosca?- mi dice scherzando, di nuovo di buon umore. Oddio. Avevo dimenticato il mio piccolo problemino con i contatti con la sua pelle. Sorrido timidamente.
- Ma smettila! – replico, - Allora, facciamo che mamma ti dà qualcosa per fare merenda, poi torni su e stiamo insieme fino a che non chiama Abbie, ok? – gli propongo. Sembra entusiasta e scuote in cenno di assenso il suo capino coperto di capelli lisci e castani.
- Ti adoro, Tay – mi sussurra abbracciandomi pre poi iniziare a farmi il solletico.
- No, ti prego, smetti! – esclamo, quasi soffocata dalle risate.
- Oh, un “ ti prego “ non basterà di certo a placare le mie mani! – urla Liam con un tono davvero cattivo. Si diverte sempre un mondo a farmi il solletico. Lo abbraccio, cercando di commuoverlo con gli occhioni da cucciolo, poi gli faccio una proposta: - Se mi lasci, ti faccio suonare un po’ con la mia chitarra – riesco a dire fra le risa. Le dita di Liam si fermano immediatamente e sulla sua faccia compare un’espressione simile a quella di un bambino a cui si promettono le caramelle.
- Davvero la posso suonare? – mi chiede felice, ma incredulo. Annuisco rassegnata, ma lieta di averlo fermato.
La mia chitarra è da sempre off-limits per chiunque, credo che sia la cosa a cui tengo di più e quindi quando qualcuno mi chiede di suonarla, mi oppongo sempre fermamente. Una volta ho anche urlato contro a una bambina di tre anni che cercava di toccarla. Non fu un bello spettacolo.
Liam non ha una chitarra sua, ma ad un corso a scuola ha imparato le basi e adora suonare.
Sapendo di quanto sono gelosa della mia chitarra, sa anche benissimo che il fatto che gli permetta di suonarla è un evento straordinario, considerato che tutte le volte che ho urlato istericamente perché non la guardasse neanche.
Liam si scorda anche di scendere per mangiare, preso com’è dalla canzone che sta strimpellando, mentre io cerco di studiare algebra. Impresa vana, considerato che la stupenda voce di Liam continua a distrarmi e i miei occhi cercano senza sosta di sbirciarlo mentre suona.
Vederlo così spontaneo con una chitarra mi rende ancora più innamorata.
Proprio mentre sto per dirgli “ Sei stupendo “, irrompe in camera mia Abbie, in lacrime. Sgrano gli occhi, Liam smette di suonare.
- Che è successo? Non eri con James? – domando preoccupata a Abbie che continua a piangere sconvolta.
- È stato orribile, Tay – sussurra fra i singhiozzi. La abbraccio, mentre Liam, del tutto a disagio per la situazione, si volatilizza salutandomi con un bacio volante.
- Raccontami tutto. Tranquilla, Ab. Ora ci sono io, andrà tutto bene. – le dico, con gli occhio che trattengono a stento le lacrime.
Vedere Abbie distrutta a questa maniera mi rende così triste. Abigail si sposta, asciuga le lacrime e come al solito si lega i capelli. Sta un po’ in silenzio come per riordinare le idee, mentre si leva il giubbotto fradicio. Prende fiato e si siede fra le mie braccia, sul letto.
- James mi ha mollata. – esordisce, cercando di trattenere i singhiozzi.
- E perché mai? Uscivate da tutta l’estate, andava tutto bene. . . – dico debolmente.
- Era quello che credevo anche io! Ma oggi eravamo nella sua macchina e ha iniziato a fare discorsi strani. Diceva che aveva aspettato anche troppo e che era lo zimbello della squadra di football colo perché non avevamo ancora fatto sesso. . . – mi spiega tutto d’un fiato, prima di rifugiare il volto fra i miei capelli piastrati.
- Non posso crederci, Ab. . . non può averlo detto – dico delusa dal comportamento di James che sembrava voler davvero bene a Abbie e che sembrava diverso dagli altri ragazzi della squadra di football.
- L’ha detto e poi ha cercato di costringermi a . . . – non riesce neanche a concludere la frase.
- Per questo sei tutta bagnata? – le domando, - Sei scesa dalla macchina e hai fatto tutta la strada sotto la pioggia per venire qui? - le chiedo dolcemente. Abbie annuisce guardandomi con i suoi grandi occhi.
- Non sapevo da chi altri andare, Tay. Tu sei la mia migliore amica –
Cerco di consolarla come meglio posso, pur non riuscendo a trattenere le lacrime io stessa.
- Sai, non sarà la fine del mondo. I tuoi sogni sono altri. Le cose importanti saranno altre.
 
 

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Capitolo 3
*** You belong with me ***


 Sono a scuola e Liam mi viene a salutare al mio armadietto. – Hey, Tay! – mi dice sorridendo.
- Hey, Liam! – gli rispondo, guardandolo da capo a piedi. Si vede che fa pugilato e che si allena spesso. I muscoli sono evidenti anche da sotto la felpa. Faccio una smorfia notando che si è asciugato di nuovo i capelli in modo che stiano lisci.
- Che c’è? – mi chiede, notando la mia espressione disappunto.
- C’è che ti stanno meglio al naturale i capelli, invece che piastrati. – gli dico, spettinandogli affettuosamente il caschetto castano.
Lui si affretta a riaggiustarsi la pettinatura, - Be’, anche a te stanno meglio ricci, ma ti piastri lo stesso. – ribatte, con tono di sfida.
Lo guardo con gli occhi sgranati, non me lo aveva mai detto, se no a quest’ora non perderei un sacco di tempo a piastrarmi ogni giorno.
Passa Lucy del corso di Scienze e sorride maliziosa a Liam. – Hey, bei capelli, Payne! – gli dice ammiccando. Liam sorride, poi guarda me come a dire – Visto? A qualcuno i miei capelli piacciono. –
Evito il suo sguardo ficcando la testa nell’armadietto come per cercare qualcosa.
- Cavolo, quella Lucy è davvero. . . wow! – dice, sospirando con la testa fra le nuvole.
Purtroppo non è la prima volta che fa un commento del genere su Lucy e questo me la fa detestare ogni giorno di più. Lei con i suoi stupidi capelli lunghi e neri, con la sua carnagione abbronzata, con le sue stupide gonne inguinali e i suoi stupidi tacchi alti. Per non parlare degli stupidi sorrisi che rivolge a Liam!
- Sì, è davvero adorabile – commento con una punta di disgusto nella voce.
Per fortuna c’è Abigail dalla mia parte, che ogni volta che mi sfogo per la stupidità di Liam nello scegliere le sue cotte, attinge al suo vocabolario scurrile e inventa qualche nuovo modo per insultarla.
Abbie è ancora molto triste per la rottura con James, ma cerca di non darlo a vedere e ci riesce anche molto bene, visto che è una persona molto positiva e solare di solito.
- Lo sai, non dovresti prendertela se a Lucy i miei capelli piacciono – mi dice Liam, riportandomi alla realtà.
- Sì, certo, chissene! – gli rispondo senza guardarlo, continuando a “cercare” un libro nell’armadietto.
- Dai’, ora vado, magari riesco a trovare un posto accanto a Lucy se mi sbrigo. Ci vediamo a pranzo?- mi domanda cominciando a camminare all’indietro verso il corridoio dove si trova la sua classe.
- Certo, a dopo! – gli rispondo, un po’ affranta dalla sua voglia di stare vicino a quella cretina.
Mi siedo come al solito accanto a Abbie per la lezione si Storia. Il prof parlerà ininterrottamente che lo ascoltiamo o no, quindi mi volto verso Abbie e la guardo furiosa, - Di nuovo quella stronza gambalunga! – le sussurro spiegando la mia espressione.
- Hey, ma chi te le insegna certe espressioni?- mi chiede scandalizzata, ovvio che scherza, - Tu – sorrido, visto che riesce sempre a migliorarmi l’umore scambiare anche solo qualche parola con lei.
Ma poi mi ricordo perché ero infuriata. Aggrotto la fronte preoccupata, - Ho paura che prima o poi lui le chiederà di uscire davvero e che non manchi tanto tempo – bisbiglio avvilita. Abbie mi spiana con un dito la fronte, - Non aggrottare la faccia che poi ti vengono le rughe -, mi strappa un altro sorriso, - Senti – continua, - per adesso non è successo, ma se anche lo facesse, siamo due ragazze geniali, ci metteremo poco a farli lasciare, vedrai – mi rassicura raggiante in viso. Ogni sua lentiggine sembra sorridermi. Sorrido di rimando, - Se lo dici tu va bene. . . però lui è così preso, lei gli fa tanto il filo. . .  insomma perché non è innamorato di me? –
Abbie prende fiato per rispondermi, ma non riesce a dire niente visto che il prof per la prima volta chiama qualcuno per riepilogare, trovandoci entrambe impreparate ci guadagniamo una bella ora di punizione. Vaffanculo Prof.

 

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Capitolo 4
*** Teardrops on my guitar ***


Teardrops on my guitar
 
- Sai, Lucy è davvero straordinaria. È bella, è una grande baciatrice, è spiritosa, è intelligente –
Liam continua a elencarmi come un deficiente tutti i pregi di Lucy. Se non mi stesse vicino, ma fossimo al telefono farei finta di vomitare. Tra l’altro, secondo me, lei non è davvero perfetta come la dipinge lui. . . come fa ad essere simpatica? Spiritosa? Ma non farmi ridere, Liam Payne! E poi chi se ne frega se i suoi capelli sono morbidi e setosi, a me hai detto di non piastrarli, quindi i miei non lo saranno mai! Mi freno giusto in tempo prima di fare “blablabla” con la mano. Ma non riesco a evitare di dire:- Sì, insomma è Miss Mondo -.
Lui mi guarda con rimprovero. – Tay, sei la mia migliore amica, dovresti essere felice per me- dice, guardandomi con i suoi occhi castani.
Già dovrei essere felice per te, se solo la ragazza di cui continui a parlarmi non fosse una spocchiosa civetta ebete. Se solo quella ragazza fossi io. Come può non accorgersi di quanto sono cotta di lui? A questo punto mi domando anche se si sia accorto che sono una ragazza e che respiro, considerato che mi fa resoconti completi su come Lucy bacia. Certe cose si raccontano ai ragazzi, non alle ragazze!
- Sì, sono contenta per te – gli dico controvoglia, mentendo. Liam però non sembra accorgersene, l’amore l’ha davvero inebetito.
Non ho affatto voglia di perdere tempo litigando con lui riguardo a Lucy. Non ne ho voglia anche perché a stressarmi ci pensa già Abigail, che vuole trovarsi un nuovo ragazzo, più per ripicca che perché ha superato la carognata di James.
Come vorrei essere io al posto di Lucy. Ormai lei e Liam si frequentano da un paio di settimane e lui non parla d’altro, non è più amicizia la nostra: io sono diventata il suo diario personale e sembra che lui scriva mettendo i cuoricini sulle i ogni volta che parla della sua nuova ragazza. Orrendo.
Che poi a lei sembra che non gliene freghi niente di Liam, cioè se lo tiene solo perché è un figo pazzesco e i suoi capelli sono stupendi e perché è tutto muscoloso. Scommetto che lei non sa niente di lui. Non sa che ama cantare ovunque e con chiunque, perfino in Spagna ha partecipato a una serata karaoke. Che alle elementari rivendeva gli oggetti che comprava guadagnandoci un bel po’ per poi comprarmi le caramelle. Che ama Toy Story e che per un inspiegabile motivo ha paura dei cucchiai.
Abbie continua a dirmi “Taylor, sei una donna o un tricheco? Ci vuole poco a parlare e a dire queste cose! Datti una mossa, countrygirl!” con tono duro, da sergente dell’esercito, ma è impossibile prenderla sul serio quando fa così, mi fa troppo ridere! Anche se so che ha ragione.
- Pianeta Terra chiama Taylor – mi dice Liam schioccandomi le dita davanti al viso, mi devo essere imbambolata mentre vaneggiava. Casa mia è già visibile dal marciapiede, mancheranno tre case prima di arrivare sul vialetto.
Rido. – Scusa, ero sovrappensiero. Che stavamo dicendo? – gli domando, ma so già che riguarda Lucy.
Mi domando se si rende conto che Lucy non è poi tutto questo granché, che perfino io sono meglio di lei gira e rigira! Detesto piangere pensando a lui ogni sera. Abigail continua a dirmi che si aggiusterà tutto e che è solo questione di tempo, ha deciso che se devo fare la lagna ogni volta  che la chiamo, allora non ci sentiamo più tutte le sere. Così mi ritrovo spesso a fissare la foto mia e di Liam abbracciati in spiaggia quest’estate. Ci perdo le notti a guardarla. Credo che farei meglio a coprirla per cercare di dormire ogni tanto.
“Tay, troveremo un modo per farli mollare,” mi assicura sempre Abbie, quando li vediamo per i corridoi che si baciano, poi aggiunge “Tu devi solo essere uno schianto come al solito” e mi fa l’occhiolino. Io per ora sono sempre me stessa, ma non sembra che stia funzionando più di tanto.
- Mi hai sentito? – mi domanda Liam riportandomi alla realtà. Devo smetterla con i viaggi mentali. Sbatto gli occhi un paio di volte, incontro il suo sguardo e per un momento immagino di baciare le sue labbra morbide. Mi mordo un labbro arrossendo al pensiero.
- Scusa, stasera sono un po’ distratta – gli dico, camminando fino al vialetto di casa mia.
- Sì, me ne sono accorto – mi risponde sorridendo in una maniera che farebbe sciogliete anche l’iceberg che fece affondare il Titanic. Se Jack fosse riuscito a sorridere come Liam, adesso lui e Rose avrebbero miliardi di nipoti!
- Dai, dimmi, sto attenta! – prometto sorridendogli.
- Credo che Lucy potrebbe essere quella giusta-
 

*** Piccola nota dell'autrice: chiedo scusa a tutte quelle buone anime che seguono la mia FF, non ho messo il nuovo capitolo prima perché sono stata via una settimanina scarsa e non avevo il computer con me :) Scusate anche perché vi lascio con la suspance, mi riscatterò con il prossimo capitolo :))***

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Capitolo 5
*** The other side of the door ***


The other side of the door
 
- Lucy cosa?! – esclamo con un tono di voce decisamente troppo acuto. Liam mi guarda spazientito.
- Tay, non avevi detto che saresti stata attenta? – mi domanda Liam, come se la mia domanda fosse stata formulata perché non avevo capito e non perché mi sembra assurdo.
Inizio a scuotere la testa. “È solo un brutto sogno. È solo un brutto sogno” continuo a ripetere nella mia mente. All’improvviso due grandi mani mi incorniciano il volto.
- Taylor, stai bene? – "Stavo meglio prima" pensoSento la voce di Liam, ma ho come un martello che picchia nella testa e non mi sento di rispondergli gentilmente. Avvampo, ma non per l’emozione del tocco di Liam, avvampo per la rabbia.
- Ma sei completamente andato? – gli grido contro. Sembra non capire. È così vicino che se volessi potrei baciarlo. O strozzarlo.
- Lucy potrebbe essere quella giusta? – continuo, domandandogli esterrefatta, - Quella giusta per fare cosa? – gli urlo. Lui ha l’aria spaesata, boccheggia cercando una risposta. Si è staccato e sta come indietreggiando. Devo proprio avere l'aria incazzata.
- Non lo so, cioè, per starci insieme, nel senso di una storia seria. . . – cerca di giustificarsi. Lo fisso con gli occhi spalancati e le sopracciglia alzate.
- Tu sei completamente andato – gli dico con tono deciso, ma lento, scandendo bene le parole così che possa capirle esattamente.
- Tay, ma la smetti? Perché sei così gelosa? – mi domanda, iniziando ad alzare anche lui la voce. Siamo nel mio giardino e scorgo le facce dei vicini che ci spiano dalle finestre.
- Gelosa! Io? Liam, tu pensi che Lucy sia la “ragazza giusta” dopo neanche tre settimane che ci esci! Io non sono gelosa, io ho buon senso! Non la conosci neanche! E sapere come bacia non vuol dire niente! – continuo, sempre gridando. Sto per iniziare a piangere, non era proprio questo il discorso che volevo fare.
- E non chiamarmi Tay! – esclamo, sbattendo il piede per terra. Come se fossi proprio una psicopatica.
- Taylor, io ti chiamo come mi pare e poi non è vero che non la conosco, - dice, iniziando un discorso che non voglio decisamente stare a sentire. Lo lascio a parlare da solo prima di tirargli un pugno o qualcosa di simile. Sono sicura che se lo facessi quella a farsi male sarei io, ma il messaggio sarebbe chiaro.
- Taylor, non te ne andare mentre ti parlo! – mi grida dietro Liam, rimanendo immobile sul vialetto. Invece di fare l’uomo e corrermi dietro, lui sta fermo là, impalato. Non mi giro neanche, per rispondergli, ormai sono già sulle scale del portico, pronta ad aprire la porta. – Liam, ne ho davvero abbastanza – dico a mezza voce, cercando di calmarmi.
- Ma di cosa ne hai abbastanza? – mi chiede, e sembra davvero che non capisca. Come fa ad essere così cieco? Come mai non ha ancora capito che sono innamorata persa di lui? Come mai non capisce che ne ho abbastanza delle storie su Lucy, che ne ho abbastanza di perdermi dietro a lui invano?
- Lasciamo stare, d’accordo? Vattene. – gli dico poco decisa, sapendo benissimo che non voglio che se ne vada, ma voglio che mi venga incontro e mi abbracci.
- Stai scherzando?- mi domanda incredulo, non mi giro, ma sono sicura che i suoi occhioni color nocciola mi fissando e ha sul volto un’espressione addolorata. Sento che non resisterò ancora per molto e che presto mi metterò a piangere.
- Non ho proprio bisogno di te adesso – dico, sentendo le lacrime pungere gli occhi.
- Tay, aspetta, ti prego, parliamone per bene! – mi prega, ma sono già entrata in casa, facendo sbattere la porta alle mie spalle.
- Vi ammazzo tutti se fate entrare Liam! – urlo dalle scale, ancora arrabbiata e con il cuore a pezzi.
Come mai Liam non si rende conto che vorrei averlo con me sempre, anche quando gli dico di andarsene? Tutto ciò che desidero è che stia fuori dalla mia finestra e urli: - Taylor, sono un idiota e sono follemente innamorato di te!-, magari sotto la pioggia, attirando la mia attenzione lanciando sassolini alla finestra. Sarebbe romantico al massimo. Mi viene da piangere.
Vado in bagno, dalla piccola finestra vedo Liam ancora immobile sul vialetto. Perché non entra in casa all’improvviso per scusarsi, per abbracciarmi?
Mi mordo le unghie nervosamente, è una cattiva abitudine ereditata da mia madre. Sono distesa sul letto e fisso lo scaffale dove poste in bella mostra ci sono varie foto mie e di Liam.
Guardandole in ordine si può seguire la nostra crescita e vedere nel mio sguardo nascere l’amore. Questa cosa me la dice sempre Abigail.
- Dovrei andare a scusarmi – dico a me stessa, ancora immobile sul letto. Non riesco a mandare giù questa faccenda anche se so che in fondo in fondo non sarei dovuta sbottare in quella maniera.
Ma sono troppo orgogliosa per andare da lui e fare il primo passo.
Chiamo Abbie e ci pensa lei a consolarmi al telefono, facendo uno strappo alla sua regola. È super entusiasta della mia scenata, completamente dalla mia parte, anche se sperava che aprissi gli occhi di Liam sui miei sentimenti. – Abigail, - le ho detto al telefono, - un passo alla volta, ok?- e lei mi ha risposto: - Come vuoi, baby!
 *
Sono al mio armadietto , la campanella è suonata già da un sacco, ma mi sono dilungata in aula di musica. Sto finendo di riordinare quaderni e libri, quando sento una mano battermi sulla spalla.
Non ho parlato con Liam neanche una volta oggi, nemmeno dopo le 17 chiamate di ieri sera a cui non ho nemmeno risposto. A pranzo non l’ho visto e a lezione non l’ho guardato nemmeno per sbaglio. Abbie dice che è la tattica giusta. Tattica giusta per cosa? Mi domando.
Mi volto lentamente e vedo il suo volto a pochi centimetri dal mio. Sento il suo dolce fiato sul viso e arrossisco come al solito. Lui sorride e sorrido anche io, è inevitabile.
- Tay, stiamo insieme? – mi chiede sottovoce, anche se per il corridoio non passa nessuno. Strabuzzo gli occhi e la saliva mi va di traverso. Per un attimo smetto di respirare.
- C come, scusa? – chiedo giusto per conferma, non può avermelo chiesto così a caso.
- Passiamo insieme il pomeriggio? – mi chiede di nuovo.
Ah, ecco. Mi sembrava troppo bello. Lo guardo negli occhi, ho paura di quello che potrebbe dire.
- Mi piacerebbe, ma Lucy che cosa dirà? – gli domando in un sussurro. Non posso resistere ai suoi occhi, al suo naso, alle sue labbra. Lui distoglie un attimo lo sguardo dal mio, sospirando. Noto che ha i lucciconi agli occhi.
- A questo punto niente. Ci siamo lasciati. – mi confessa. Lo abbraccio, non sapendo bene cosa dire. “Ah! Ah!” vorrei esclamare, mentre mando un messaggio a Abbie, o meglio la chiamo, così da informarla che i nostri (suoi) pronostici erano giusti! Anche se per ora solo la prima parte del nostro piano è andata in porto. “Ah! Ah!” esclamo nella mia testa, facendomi scappare un sorriso. Anche se mi dispiace per Liamuccio.
Rimaniamo abbracciati così per un po’, poi lui mi scosta e un grandioso sorriso-sciogli-ghiaccio compare sul suo viso.
- Ti racconto tutto, vieni che facciamo un giro in macchina – dice, prendendomi per mano.
- Hai un bel vestito, a proposito! – aggiunge, mentre chiudo l’armadietto e prendo la giacca.
È il vestito più semplice che abbia: nero con le spalline e giusto un po’ arricciato sull’orlo della gonna. Da oggi è il mio vestito preferito.
Passiamo un pomeriggio fantastico fra i campi, ascoltando Tim McGraw dalla radio del suo pick-up sdraiati sul retro. Ridiamo e scherziamo come se non fosse accaduto nulla la sera prima. Una volta davanti a casa, ci sediamo nel portico e non riesco ad evitare la domanda: - Come ti ha lasciato?-
Lui si guarda un po’ in giro, prende fiato e mi risponde:- Avevi ragione tu, non la conoscevo per niente e a lei non fregava niente di conoscere me. Oggi quando ci siamo visti a pranzo le ho chiesto se le andava un po’ di parlare per conoscerci meglio, ma niente. Il suo unico desiderio era baciarci per un’ora e giù di lì! – mi dice tutto triste e amareggiato allo stesso tempo. Anche io vorrei baciarlo per un’ora o giù di lì.
- È una cretina e. . . – mi trema la voce, le lacrime e l’emozione hanno la meglio sulla mia forza di volontà, scoppio a piangere. – Liam, sono così dispiaciuta per . . . tutto. Non avrei dovuto fare una scenata e poi tenerti il muso . . . mi sei mancato così tanto in così poco tempo! – gli dico cercando di rendere comprensibili le mie parole.
Lui mi guarda intensamente e le mie lacrime cessano di scendere. Mi posa una mano sulla guancia e lentamente le asciuga una per una.
- Tay, è tutto ok, non è colpa tua se abbiamo litigato. . . avevi ragione, te l’ho già detto. Mi sei mancata tanto anche tu. – dice abbracciandomi e accarezzandomi i capelli.
- Tay, i tuoi occhi brillano più delle stelle.- sussurra, scostandosi e fissandomi intensamente. Sembra uno di quei momenti che nei film precedono i baci. Desidero che quest’attimo non finisca mai.
Lo guardo di rimando.
- Che bugiardo che sei! Ovvio che mi “brillano” gli occhi, cinque secondi fa stavo piangendo!- esclamo di punto in bianco. Facendolo scoppiare in una risata. Poi lo riabbraccio. - Ho bisogno di te, sempre- gli dico, seriamente questa volta.
Lui scioglie l’abbraccio, mi guarda facendo finta di essere arrabbiato. – Perché hai pensato subito che mi avesse lasciato lei? – mi chiede interdetto. E scoppiamo entrambi a ridere.

***Piccola nota da me emedesima :) Spero che le canzoni con cui sono intitolati i capitoli vengano descritte al meglio da quello che scrivo, nel senso che cerco di dare una spiegazione al perché sono state scritte nella storia... ok, non sembra avere senso questo discorso. Ah! Piccola novità per chi segue la FF, mi è stato chiesto di postare più spesso, che ne pensate? Perché il mio piano era lasciarvi con un capitolo a settimana, ma se ve la sentite potrei postarne due... così però la storia finisce prima! Quindi fatemi sapere la vostra decisione, a vostro rischio e pericolo ;)
Altra cosetta, il soprannome "Liamuccio" è una gentile concessione della mia amica Cory, spero gradisca il coinvolgimento :)
Attendo nuovi commenti e recensioni! Fatemi sapere soprattutto per la faccenda del postare più capitoli! BACI,

L
 

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Capitolo 6
*** Superstar ***


Superstar
 

Liam è in un mondo tutto suo da stamattina. Oggi ha l’incontro della finale ed è super concentrato su quello, tanto da non accorgersi se lo fisso, il ché è decisamente un punto a mio favore.
- Tay, credo che sia arrivato il momento giusto- mi dice Abbie durante l’ora di Storia. La guardo interdetta.
- Il momento giusto per cosa?- le chiedo spiegazioni.
- Per dichiararti a Liam, per chiarire il vostro rapporto, insomma- dice gesticolando. Mi sento la faccia avvampare. – Non credo proprio- le sussurro.
- Invece sì! È un’ottima occasione: lui sarà tutto felice per avere vinto l’incontro, perché sono sicura che vincerà, e sarà un momento magico e memorabile- mi spiega con gli occhi luccicanti, ma con un’aria sbrigativa.
- Io non credo di averne il coraggio- ammetto.
- Ascoltami bene, Miss Taylor Swift, tu il coraggio te lo fai venire e basta. Se no mi incazzo. E poi non potrà andare male, dammi retta!- esclama decisa e io non oso contraddirla. Poi mi guarda di sottecchi, - Piccola parentesi, che fine ha fatto il ragazzo che mi avevi promesso?- mi domanda, mi giro e cambio strada. Abbie non prova neanche a inseguirmi, ma la sento borbottare –Che amica bugiarda!-

Non posso credere a quello che mi ha detto ieri Harry: - La piccola Swift è proprio una figa!- ha esclamato mentre Tay se ne andava con Abigail.
Non avevo mai pensato che qualche ragazzo si sarebbe interessato a lei. Non perché è cessa o roba simile, lei è una meraviglia, ma perché è sempre stata la miaTaylor.
Ci sono rimasto di stucco. Cosa potevo dirgli? E ci sono rimasto anche peggio quando Harry ha continuato dicendo :- Hey, non è che riesci a combinarmi la cosa?
Sono sicuro di avere strabuzzato gli occhi quando me l’ha detto. “Combinare la cosa” con la miaTaylor? Quanto posso essere idiota per avere accettato? Quanto avrà pensato male di me, ieri sera al telefono, Tay? Sarei dovuto strare parecchio zitto. Ora come faccio a fare un buon incontro se ho in testa solo Taylor e Harry? Taylor non è una novità, lei è sempre fra i miei pensieri, ma la visione di lei e Harry mi fa andare fuori di testa. Tra l’altro devo considerare anche l’opzione che a Taylor possa piacere Harry. E magari lei si vergogna a chiedermi aiuto per uscire con lui. . . che cazzo! Non li voglio far uscire! Harry è uno dei miei migliori amici, ma Taylor è il mio tutto!

La mattinata scolastica è letteralmente volata, così come il pomeriggio. Quando Liam mi ha accompagnata a casa gli ho promesso una canzone nel caso avesse vinto e lui mi ha guardato con i suoi occhioni e ha detto -Allora non posso proprio perdere- prima di darmi un bacio sulla guancia.
Adesso sono in camera mia da un’oretta, ma devo sbrigarmi perché l’incontro inizia alle cinque.
Ho scritto la melodia base per la canzone di Liam. So già che vincerà, ma anche se non lo facesse, la canzone gli servirà per tirarsi su di morale. Sono ancora in visibilio per il bacio che mi ha stampato sulla guancia e no riesco bene a connettere. Abbie mi ha appena massaggiato: “Passo fra un quarto d’ora”
- Tra solo un quarto d’ora?!- grido iniziando a parlare da sola. – Allora, diamine, devo sbrigarmi. I jeans andranno più che bene, ma sopra che metto? Se metto il pullover blu sembro grassa, la camicetta a quadri è un po’ sciatta. . . vero è che è un evento sportivo, non mondano, no?- mi dico, guardandomi allo specchio in jeans e reggiseno, scalza, come aspettando che il riflesso risponda.
- Ok, allora un bel cardigan e la canottiera con i bottoncini. Perfetto.- mi guardo di nuovo allo specchio. Muovo le dita dei piedi agitata e esclamo, - Gli stivali!- mi metto a cercarli come una matta prima di trovarli sepolti sotto un mucchio di vestiti per terra. Faccio giusto in tempo a infilarli che sento il clacson dell’auto di Abbie. Mi precipito giù dalle scale e fuori dalla porta.
- Ciao a tutti!- saluto chiudendomela dietro.
Mi lancio nell’auto e scaravento la borsa sul sedile di dietro. – Tay, prendi fiato!- dice Abigail guardandomi sorridente. – Abs, metti in moto!- le rispondo con lo stesso tono di voce.
Quando arriviamo a scuola ci sono poster ovunque con slogan accattivanti e frasi che incitano i Giants a vincere, con mio grande stupore c’è anche un corridoio dedicato a Liam e quando arriviamo nella palestra trovo una grande folla. Che fortuna avere prenotato i posti in prima fila! Io pensavo fosse solo una formalità, invece aveva ragione mio padre.
Inizia l’incontro e Liam mi vede, sorride e si becca un pugno sul bel viso. Mi sa che è colpa mia. Si riprende in fretta e inizia a colpire l’avversario senza tregua.
Diamine se è sexy quando lotta. Con tutto il sudore e il capelli ondulati al naturale e non lisci.
- Tay, mi sa che ti tocca dirglielo!- dice Abbie felice incitando Liam. – Mi sa anche a me!- le rispondo. Fra un round e un altro Liam rimane concentrato, si concede solo un’occhiata per incrociare il mio sguardo e farmi l’occhiolino. Io arrossisco  completamente, fino alle punte dei piedi.
Ogni tanto Liam incassa qualche colpo, ma riesce sempre a rimontare e a prendere il sopravvento sul suo povero avversario. All’ultimo round Liam ha un po’ di fiatone ed è fradicio di sudore, ma l’altro ragazzo è praticamente uno zombie, non ce la fa nemmeno a spostarsi sul ring.
Quando suona la campanella che segna la fine dell’incontro non si sente nemmeno dal chiasso che fanno gli altri spettatori. Naturalmente anche io e Abbie urliamo e saltiamo in preda all’euforia.
Liam cerca di venire verso di noi, ma il resto della folla lo spinge verso lo spogliatoio. Passano tre quarti d’ora prima che Liam riesca ad uscire dalla palestra e da lì lo portano a casa di Micheal Clue dove si tengono sempre i party per le vittorie scolastiche. Non ho idea del risultato della partita di basket, ma me ne frega il giusto. Adesso devo fare due cose: tornare a casa a cantare per mamma e scrivere la canzone per Liam, così stasera  gliela canterò e lui capirà cosa provo e . . . chissà! Poi vedrò di andare alla festa.

Mi guardo bene intorno, per vedere di riconoscere qualcuno. Di venti persone che mi  si sono presentate ricordo un nome: Ryan, solo perché è nel mio stesso corso di Matematica.
Cavolo, non credevo che così tanta gene mi avrebbe voluto conoscere. . . cioè, sono quello di prima, con una medaglia. Cavolo, come sono superficiali i liceali.
- Hey, Payne!- sento chiamare, mi volto e vedo Harry che mi sorride e mi viene incontro.
- Allora, siamo i campioni della serata!- esclama.
- Pare di sì. Hai segnato l’ultimo canestro, vero?- gli chiedo.
Annuisce fiero, - Gli ultimi dieci!-, poi mi circonda le spalle e con un bicchiere di birra in mani mi porta da una parte della casa meno affollata e meno chiassosa.
- Ascolta, allora credi di potere chiedere alla piccola Swift di uscire con me?- mi domanda sottovoce bevendo. Gli rubo qualche sorso. – Spiegami perché non glielo puoi chiedere tu, prima.-
Sinceramente non capisco perché con Tay si faccia certi problemi. Harry non si fa scrupoli a parlare con nessuno e un sacco di ragazze gli muoiono dietro, forse anche Tay.
- Diciamocelo, la piccola Swift è una diversa, speciale, uno schianto. Be’, magari se glielo chiedi tu non dice di no- mi spiega, senza guardarmi negli occhi e vergognandosi un po’. Dentro di me sorrido divertito.
- Con la prima parte concordo. Ma fammi capire bene la seconda. . . tu pensi che potrebbe rifiutarti?- gli dico stuzzicandolo un po’. Mi fa uno strano effetto sapere che Taylor e la sua bellezza non mettono in soggezione solo me.
- Be’, più o meno è così- taglia corto, - Allora mi inciuci o no? Pensavo di portarla al cinema domani sera. – dice, finendo il bicchiere di birra.
Ci penso un attimo. – Per stasera hai bevuto già troppo secondo me, quindi non avvicinarti a lei, brutto ubriacone!- scherzo e ridiamo insieme, - Però prima vedo di capire se le piaci, così non ti faccio fare figure di merda, ok?- aggiungo. Per quanto possa essere strano mettere insieme i miei migliori amici, devo farlo, credo sia la cosa giusta. Sempre che Tay lo voglia.
Strano, lei e Abigail non sono ancora arrivate. 
***
- Ok, è un po’ più tardi del previsto, però va bene così, insomma le star si fanno sempre attendere!- dice Abbie, cercando di calmarmi. Ho scritto una canzone in due ore, mettendoci il cuore e tutti i miei sentimenti. Solo adesso che siamo a due isolati dalla casa di Mike Clue, nella macchina di Abbie, con la mia chitarra sdraiata nel portabagagli sto iniziando a realizzare che con quella canzone mi dichiarerò a Liam.
Prendo la chitarra e mi dirigo esitante verso la casa che strabocca di persone. A quanto pare anche i Giants hanno vinto la partita. Trovo subito Harry che saluta me e Abs.
- Hey, piccola Swift, hai già saputo del mio importante ruolo nella vittoria di stasera? Undici canestri finali!- mi dice in un orecchio. io annuisco pur non capendo granché e gli sorrido. Sembra bastargli.
- Hai visto Payne?- gli chiede Abbie, fregandosene della musica e del suo ruolo nella partita.
Lui annuisce e indica un angolo del soggiorno. Gli sorridiamo entrambe e ci dirigiamo da Liam.
- Ricapitoliamo. Questo è il piano: andiamo da lui, lo salutiamo, me la svigno, tu lo porti dove ti pare per suonargli la tua canzone, a canzone finita dovrebbe essere tutto ovvio, ma ribadisci il concetto che ti piace. Lo baci e vieni a raccontarmi tutto, ok?- mi dice in fretta e furia Abbie. Io annuisco decisa, anche se in realtà ho le farfalle nello stomaco e le gambe molli.

Finalmente è arrivata Tay. La vedo con la custodia della chitarra sulle spalle accompagnata come sempre da Abigail.
- Tay! Non vedevo l’ora tu arrivassi!- la saluto con un abbraccio.
- Grazie della considerazione, Payne!- mi dice indignata Abigail.
- Oh, andiamo! Ciao, Abbie!- le dico, con poco entusiasmo.
- Meglio.- risponde, poi lancia un’occhiata a Taylor, - Allora io vado a bere qualcosa e a controllare che i bei ragazzi sappiano il mio nome- continua, schioccando la lingua, - Ci vediamo dopo!- dice, andandosene tutta allegra.
- Allora, sbaglio o mi devi una canzone?- dico a Tay, dandole una spintarella. Lei arrossisce tutta. Dio, se è bella quando arrossisce.
Ora che ci ripenso, l’immagine di lei  e Harry mi infastidisce proprio, ma dovrò indagare per solidarietà fra amici. . . vero è che ho tutta la serata per farlo, quindi ora mi godo il mio momento.
- Dai, visto che hai già la chitarra, andiamo giù nello scantinato, che è un po’ squallido, ma di sicuro non c’è tutto questo chiasso, così mi fai sentire la canzone, ok?- le propongo e lei annuisce, sempre più rossa.
- Certo, andiamo pure- mi risponde un po’ incerta.
Ci mettiamo comodi sulle scale e Tay inizia a suonare.

Appena le mie dita toccano le corde tutta l’insicurezza viene spazzata via. Sono del tutto a mio agio, so quello che devo fare e cosa devo dire. Andrà tutto alla grande. Liam mi guarda come incantato e non dice niente fino a che non ho finito di suonare e l’eco delle corde risuona leggera nella stanza vuota. Prendo fiato, senza staccare i miei occhi dai suoi.
- Non so se era chiaro quello che intendevo. . .- sussurro. Lui ha l’aria triste e afflitta, ma quando parla cerca di nascondere la cosa sorridendo.
- Sì, è chiarissimo.- annuisce, ma sospira. Sto iniziando a sentirmi una cretina.
- Il mio sentimento non è ricambiato?- domando tirando a indovinare, con gli occhi che mi pizzicano per le lacrime.
 
È ovvio che con questa canzone Taylor voleva dirmi che le piace Harry. Lo conoscono tutti. Tutte le ragazze lo vogliono. È famoso e tutto il resto. È così sbagliato che ci stia tanto male e che sia così arrabbiato?
 
- Tranquilla, il tuo sentimento viene ricambiato- mi rassicura, continuando a tenere quell’espressione falsa.
- Allora possiamo uscire. . .- accenno esitando per via della sua fronte corrugata.
- Certo che potete uscire, anche lui vuole uscire con te, sono due o tre giorni che mi assilla con questa storia.- dice, lasciandomi senza parole. Anzi sbigottita.
 
Chissà perché Tay ha quest’espressione. Forse pensava di non piacere a Harry.
 
- Scusa, ma parliamo della stessa persona?- gli chiedo, perché non credo abbia afferrato il concetto.
- Stiamo parlando di Harry, sì Taylor. Vuole portarti al cinema domani sera. Per te va bene?- taglia corto.
Cosa posso dirgli? Non ha capito niente, non ci voglio uscire con Harry! Voglio uscire con lui! Con Liam Payne! Lui è qui davanti e si aspetta una risposta.
- Certo, a che ore?- gli rispondo, vomitando parole a caso e involontariamente.
- Ti faccio mandare un messaggio. La canzone era stupenda, comunque. Starete bene tu e Harry.- dice, abbracciandomi e risalendo verso il soggiorno.
Rimango immobile. Sono completamente scioccata. Sento dei passi.
- Taylor, che è successo? Ho visto Liam venire via senza di te e andare da Harry, ma non aveva un’espressione felice o sognante. La canzone gliel’hai cantata, vero?- mi domanda Abbie tutto d’un fiato.
Si siede sul gradino sotto il mio e cerca di guardarmi negli occhi.
- Abbie, ho un appuntamento- è l’unica cosa che riesco a dirle. Spalanca gli occhi e sorride, - Ma è stupendo! Era l’ora!- esclama, mentre faccio segno di no con la testa.
- Non è con Liam, è con Harry.- le dico, sentendo due grosse e silenziose lacrime rigarmi il viso.
 
// Ok, visto che sono una stronsecca, il prossimo capitolo lo carico domani :) Però ditemi che non ho soddisfatto un po' la vostra curiosità!! E poi, non so che ne pensate della nuova tipologia di narrazione Liam/ Taylor... mi sono divertita a pensare come Liamuccio :)) Ah, piccola anticipazione, Abbie è una grande! (come se non lo aveste già capito!) Altra news: credo che pubblicherò un'altra storia, completamente inventata, che spero andrete a leggere... niente di che, ma è caruccia :) E sto lavorando su un'altra ff! Bacibix! //

 





 

 

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Capitolo 7
*** The best day ***


 

The best day
 

Tra due giorni è il compleanno di mia madre e non ho ancora deciso che regalo farle. Non posso chiedere a Liam di accompagnarmi in giro per negozi. Primo: perché con me si annoierebbe a morte; secondo: perché in questo periodo ha sempre allenamento il pomeriggio in vista della finale di pugilato di venerdì, lo stesso giorno della partita di basket. Credo che a parte me e Abigail non ci sarà nessuno per assistere all’incontro.
- Abbie – dico al cellulare quando la sento rispondere.
- Ti prego, mi accompagni a trovare un regalo per mia madre? – le chiedo senza tanti giri di parole.
- Dipende, quando vuoi che andiamo? E cosa ci guadagno? - mi chiede.
Chissà cosa mai avrà da fare se non si spreca mai troppo sui libri e passa il suo tempo a svagarsi leggendo, disegnando e piastrandosi i capelli. E poi l’amicizia non dovrebbe significare fare tutto per l’altro? Mentre lo penso mi guardo allo specchio e faccio un’espressione stile “WTF?”, come se parlassi a qualcuno.
- Ecco, pensavo ad oggi. Il compleanno di mia madre è dopodomani e poi magari ti aiuto a trovare un bel ragazzo per la festa di venerdì! – le spiego, aggiungendo la promessa di un ragazzo che non troverò di sicuro.
- Mmmh. . . d’accordo, tanto mi stavo piastrando i capelli -. Appunto.
 
Ci troviamo al centro commerciale e passando davanti alle vetrine ripenso a quella volta che a scuola avevano iniziato a prendermi in giro per gli stivali.
Erano stivali country e io facevo la sesta. Tornai a casa in lacrime, perché mai mi dovevano prendere in giro per qualcosa che mi piaceva? Mia madre capì subito la situazione, prese le chiavi della macchina e guidò lontano da Nashville, fino ad un centro commerciale simile a questo. Passammo lì tutto il pomeriggio e solo lei riuscì a farmi tornare il sorriso.
- Hey, che ne dici di una bella cornice? – mi domanda Abbie, conducendomi in un negozio che ne è pieno.
- Magari poi troviamo una bella foto in casa vostra e ce la mettiamo prima di impacchettarla – propone guardando i vari modelli.
- Credo  tu abbia avuto una grande idea! In soffitta ci sono tante foto da incorniciare, ci andiamo  subito dopo aver comprato la cornice! – le rispondo entusiasta.
Alla fine passiamo il resto del pomeriggio al centro commerciale e quando usciamo Abbie mi porta a casa e sgomma verso la sua, dall’altra parte della città, per non fare tardi a cena.
Anche io stasera non ho voglia di cercare la foto, ho ancora un giorno dopo tutto.
Dopo cena mi sdraio sul letto e poco dopo il mio cellulare squilla. È Liam che mi racconta della sua giornata, ma da quanto è stanco, finisce per addormentarsi mentre parlo del regalo per mia madre.
È così dolce sentirlo respirare tranquillo, che rimango ad ascoltarlo un paio di minuti. – Buonanotte – gli sussurro prima di chiudere la conversazione.
 
- Tay, scusami, sono un disastro! – esclama Liam, sorprendendomi alle spalle e cingendomi la vita con le sue braccia muscolose. Mi sento così al sicuro nel calore del suo abbraccio, sentendo il suo dolce respiro sui miei capelli.
- Non è vero che sei un disastro! Sei fantastico e poi si capiva che eri stanco. Non ti preoccupare- lo rassicuro, voltandomi fra le sue braccia per poterlo abbracciare come si deve. Avrà colto la frecciatina sull’ “essere fantastico”? Non le coglie mai!
- Ragazzi, dateci un taglio! – esclama Abbie rovinando il momento. – O prendetevi una stanza!- aggiunge sogghignando mentre apre il suo armadietto.
- Come sei simpatica, Abigail!- le risponde Liam, staccandosi mio malgrado da me. Abbie si volta con uno sguardo che dovrebbe essere serio, ma che fa intendere quanto si diverta a bisticciare con Liam.
- Senti, Payne, vuoi che ti picchi? – gli dice con tono di sfida. La cosa è piuttosto comica considerato che Liam è il campione di pugilato della scuola. Lui infatti ride. Lei fa finta di prendere la mira e fra il capello rosso e l’espressione buffa, mi ricorda da morire la piccola orfanella Annie.*
- Tay, hai trovato una foto adatta ieri?- mi chiede Abbie cambiando discorso. Scuoto la testa.
- Non l’ho nemmeno cercata, a dir la verità. Non ne avevo proprio voglia- le rispondo.
Liam si intromette nella conversazione tutto insieme.
- Ora che ci penso, non credo che dovresti regalare a tua madre una semplice foto incorniciata. . . io fossi in te punterei su qualcosa di più personale. . . mi capisci?- mi chiede guardando prima me, poi Abbie.
Lei si arrabbia di nuovo, appoggia le mani sui fianchi ed esclama:- Accidenti a te, Payne! Ci siamo state un pomeriggio a scegliere quella benedetta cornice! Non glielo potevi dire ieri di scrivere una canzone?
Liam ha l’aria confusa. – Io veramente pensavo a tipo una collana. . . ma va bene anche la canzone – dice, annuendo entusiasta. Che faccino innocente!
- Come mai non ci ho pensato prima io?- esclamo, dando un colpo sul braccio di Liam.
- Certo, Payne, che sei proprio un genio!- borbotta Abbie ironica.
- Tay, mi hai fatto male!- di lamenta Liam. Lo guardo male e commento: - Ma va là! Liam, fai meno il cretino! 
- No, hai davvero un futuro come pugile!- dice ridendo e massaggiandosi il braccio.
In quel momento passa Harry, l’amico di Liam che gioca nella squadra di basket. Si salutano tirandosi pacche amichevoli e cose simili. Molto virile.
- Hey, piccola Swift, spero verrai alla partita di venerdì, per fare il tifo! Anche tu, Rossa, ovvio!- dice Harry, rivolto a me, lanciando uno sguardo ammiccante sia a me che a Abbie.
- No, mi dispiace, vado a vedere il tuo compare all’incontro di pugilato insieme a lei- gli rispondo sorridendo e indicando la mia amica.
Harry  è un bel ragazzo, alto, con tantissimi capelli castani e ricci, ha anche gli occhi verdi e un sorriso mozzafiato completo di fossette,  ma è un po’ lo stereotipo del “figo della scuola”, quello che tutte le ragazze adorano, vorrebbero frequentare eccetera eccetera. Insomma non assomiglia a Liam per niente, però sono migliori amici.
- Ma come!? Contavo di dedicarti il mio match point!- esclama deluso, - Fortunato te, Payne!- aggiunge, accompagnando al commento una bella pacca sul sedere di Liam. I due ridono divertiti.
- Che ci vuoi fare, Styles, è la vita!- si intromette Abbie, iniziando a spingermi via. Lei non sopporta Harry e tutte le volte che lo troviamo in giro cerca di evitarlo. Questo secondo me perché di carattere sono molto simili e la infastidisce che lui riesca a tenere testa alle sue risposte caustiche.
- Allora, forza Pirates!- esclamo con poco entusiasmo, alzando un pugno, mentre mi allontano con Abbie.
Liam e Harry sembrano interdetti. – Piccola Swift, noi siamo i Giants!- mi urla Harry e io faccio finta di non sentirlo.

- Non lo sopporto proprio, quello Styles!- mi bisbiglia Abbie. “Bugia” penso sorridendo.
***
Quando arrivo a casa mi metto a scrivere musica e testo. Ho mille idee per la testa, grazie a Liam che mi ha dato questo grandioso consiglio. Certo, avrei potuto pensarci anche da me, insomma è la cosa in cui sono più brava, scrivere canzoni.
Sono chiusa in camera da tutto il pomeriggio. Salto anche la cena per cercare di finire la canzone entro domani. Verso le undici finalmente sono riuscita buttare giù qualcosa di carino, quando finisco di provarla per la milionesima volta, chiamo Liam.
- Liam, ho finito la canzone, te la faccio sentire, ok?- dico, prima ancora di salutarlo o altro.
- Oh, ciao, Tay!- mi risponde, per farmi notare che non l’ho salutato. – Sì, sì, ciao, Liam!- gli dico in fretta, prendendo la chitarra e cantando la mia composizione.
Quando finisco aspetto il responso di Liam.
- Tay, è una meraviglia, ma l’hai scritta in sole sei ore? Vorrei essere bravo quanto te in queste cose. . . il titolo quale dovrebbe essere?- mi chiede.
Ci penso un attimo. – Be’, se hai ascoltato bene, ripeto sempre “the best day”, quindi credo sarà quello. . . davvero ti piace?-
- Taylor, perché ripetiamo sempre questa sceneggiata?- mi domanda.
Sbuffo, a metà fra l’imbarazzo e il divertimento. Dopo un attimo di silenzio, Liam dice:- Non c’entra niente, ma lo sai che Harry non la smette di parlare di te?-
- È vero, non c’entrava niente.- è l’unica cosa che riesco a dire. Sinceramente mi sembra strano, perché, insomma, lui è Mr. Popolarità, ma d’altra parte me ne importa proprio poco, cioè Abbie lo detesta e poi non è il mio tipo per niente.
- Allora, che te ne pare di lui?- continua cauto Liam.
- Me ne pare proprio poco. Non ho mai pensato a lui in quel senso- ammetto piuttosto in imbarazzo. Con Liam parliamo solo delle sue faccende di cuore. Le mie non vengono mai affrontate e so bene perché! Perché sarebbe la fine del mondo se gli dicessi tutto e ne parlassimo così a caso la sera al telefono.
Mi immagino la scena. “Sì, infatti, oggi poi quella maglietta ti stava così bene! Avrei voluto farti una foto! Credo che ci proverò con te prima o poi!” e lui che sviene dall’altra parte del telefono. Never Ever.
- Ah, ok. . . comunque la canzone è perfetta, tua madre si commuoverà- sentenzia, dopo una pausa e uno sbadiglio aggiunge, -Domani è una giornata parecchio impegnativa per tutti, quindi scusa, Tay, ma ti auguro la buona notte e vado a dormire-.
Sono ancora stranita per la piega che ha preso la conversazione con Liam per potere rispondere qualcosa meglio di – Sì, certo. Notte- prima di attaccare il telefono.
 
È venerdì mattina e prima di uscire appoggio sul comodino di mia madre lo spartito, ornato da un fiocco.
 
  
//spazio autrice: *la piccola orfanella Annie, è la protagonista di un musical cult, credo che se la cercate su youtube la trovate di sicuro, non so come linkarvi la scena che descrive la mossa di Abbie, però insomma.. documentatevi! Ah, scusate se non ho postato per un sacco di tempo!! Ero a Milano dalla mia BFF ;) anche lei scrive ff, comunque ho promesso di postare almeno tre cpaitoli, quindi: TENETEVI FORTI, MIEI SEGUACI :) !!!
Altra cosa, piaciuto l'ingresso del nuovo personaggio?? era la super novità del capitolo! :D vedrete cosa nasconde l'arrivo di Harry Styles nella storia :))  A presto, miei fedeli! commentate! //





  

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Capitolo 8
*** Are you a man or a walrus?? ***


Are you a man or a walrus???*
 

Non sono riuscito a dormire quasi per niente, all’idea di Taylor che esce con Harry. Lei non è solo la mia migliore amica, la conosco da sempre e non credevo che le sarebbe mai piaciuto uno come Harry.
Tra l’altro ci sono rimasto da schifo per il fatto che la canzone che doveva scrivere per me parlasse di lui. . . cioè non è stato molto carino da parte sua, anche se sono sicuro che non l’abbia fatto con cattiveria.
Dannazione! Dovrei essere felice per loro, sono due delle persone a cui voglio più bene in assoluto, ma perché non riesco a mandare giù questa faccenda?


- Allora, mi hai chiesto di vederci perché. . .?- mi domanda Abigail un po’ scettica. Sono almeno dieci minuti che sorseggio il mio frappuccino cercando di contare le sue lentiggini, tutto in totale silenzio. Prendo fiato.
- Non sapevo chi altro chiamare. Mi sento tutto strano pensando a Taylor che è al cinema con Harry - ammetto. Lei sorride leggermente. Poi mi fissa negli occhi.
- Non so se dovremmo iniziare questa conversazione. . .- dice, bevendo il suo caffèlatte, con un’aria un po’ più seria.
- Perché non dovremmo?- Perché cazzo non dovremmo?
- Perché stiamo per parlare di sentimenti, tuoi e di Tay, e non so dove andremo a finire. O perlomeno se andremo a finire nella giusta direzione.- dice, continuando a fissarmi.
- Allora iniziamo e vediamo dove finiamo, ok?- le propongo, un po’ spazientito dai suoi enigmatici giri di parole. Annuisce, sospirando rumorosamente. Poi mi guarda.
- Iniziamo con il parlare di quello che senti tu e di cosa hai capito della canzone di Tay, ok?- propone. Ci penso su.
- Be’, sono strano. Non riesco a credere che a Tay possa piacere uno come Harry. Lui è un ubriacone, uno tutto scapestrato. . . è un grande, ma le serve un ragazzo più calmo, serio.-
- Come te- tossisce Abigail, ma fingo di non sentirla e continuo, - Non dico che dovrebbe stare con me, perché so che per lei è solo amicizia, lo so da un sacco, però con uno col carattere simile al mio forse. . . e poi la faccenda della canzone. . .-, ho ancora dell’amaro in bocca per questa storia, - Perché mi ha detto che voleva scrivermi una canzone se poi doveva parlare di quanto le piace e quanto è figo Harry?-.
Abbie mi guarda con l’aria spazientita.
- Sei serio?- mi chiede, inarcando un sopracciglio. Annuisco. Perché non dovrei esserlo?
- Allora, ricapitoliamo: secondo te Taylor vuole solo esserti amica e la canzone che ha scritto per te era per Harry?- mi chiede. Annuisco di nuovo. Non mi sembra tanto difficile.
- Ma sei un uomo o un tricheco?- sbotta dopo un attimo di silenzio, facendomi trasalire.- Ti devo insegnare tutto? Come è possibile che tu conosca Taylor da tipo dieci anni e non capisca i suoi comportamenti?? Li conosco io e l’ho incontrata un anno e mezzo fa!- esclama, agitando le mani come una pazza, poi riprende,
- Senti, te lo spiegherò una volta sola. Perché Tay arrossisce sempre quando sta con te?- non mi lascia il tempo per rispondere, - Perché è sempre seduta accanto a te? Perché ti ha fatto una scenata per la storia con Lucy? Non ci arrivi? Vediamo in questo modo. Piccolo Payne, quella “cosa strana”che provi non è altro che gelosia! Scommetto che al cinema con Tay ci vorresti essere tu e mi hai chiesto di vederci così che non avresti avuto la tentazione di andarli a spiare! Ammettilo, PAYNE!- grida, nonostante siamo in un caffè, sbattendo energicamente le sue mani sul tavolino.
La guardo nei suoi occhi che scintillano per la foga. Ha anche il fiatone. È quasi sdraiata sul tavolo, mentre io sono spiaccicato contro lo schienale della sedia, quasi impaurito.
Ci penso un attimo. . . – In effetti ci ho pensato ad andare al cinema. . . e la cosa di Lucy le dava un po’ troppo sui nervi per essere solo la mia migliore amica, ma ancora non mi spiego la canzone. . .- ammetto, rimettendomi seduto composto.
- Oh, Payne, ma andiamo!- dice, sbattendosi una mano sul viso. – Ti pare che Harry sia il tipo che suona la chitarra?- mi dice su di giri. Facendo una faccia stramba.
- Be’, quella cosa non tornava proprio tanto, ma magari è una sua qualità nascosta. . .- provo, tanto credo che ormai Abigail sia partita per la tangente e continuerà ad urlarmi contro qualsiasi cosa dica.
- Sveglia! Tutti quei pugni devono averti spappolato il cervello: sei tu. Quello della canzone sei tu. Cioè era palese! E stai sicuro, nel caso ti stessi facendo un sacco di seghe mentali perché “lei è fantastica, stupenderrima, adorabile e bellissima, ma come è possibile che mi piaccia se siamo solo amici?”- piagnucola, credo, facendomi il verso,- stai sicuro che anche tu sei parecchio preso da lei! Si vede lontano un miglio e poi quella storia con Lucy? Patetica. Cercavi di levarti Taylor dalla testa, eh?- sbotta tutto insieme addolcendo il tono di voce verso alla fine. Come fa a sapere tutte queste cose?
Mi passano per la testa mille immagini, mille ricordi che mi fanno credere di essere stato cieco tutto questo tempo. Era così ovvio, quanto posso essere idiota?
- Ma come faccio se ora è al cinema con Harry? Ho perso il treno, non è vero? Cioè lui la bacerà di sicuro e questo è tipo il suo slogan “Se mi baci ti innamori!”- confesso a Abbie, visto che pare lei sappia tutte le risposte che mi servono.
- Perché fai così, Payne? Eppure a scuola hai dei buoni voti. . . non sembri così deficiente. Ci vuole qualcosa di eccitante, anche se a lei Harry non piace e ti perdonerebbe anche se fossi in pigiama, con una maschera sul viso, tu escogita qualcosa di perfetto e stupefacente, ok?- mi dice Abigail finendo il caffèlatte.
- Non metto il pigiama per dormire- mi scappa. Lei mi guarda e ride. – Allora sarebbe perfetto anche a quella maniera!- dice, continuando a ridere. “Stramba!” penso dentro di me.
Devo pensare a qualcosa di geniale e romantico. – Posso avere un suggerimento?- dico supplice.
- Neanche per idea, ho già fatto troppo.- mi risponde acida. Ci ho provato.
Abbie si alza mi saluta e rimango da solo a pensare a cosa sia più adatto.


//Spazio autrice :) *per chiunque non sapesse cosa vuol dire "walrus", o non avesse voglia di guardare su google traduttore, beh, vuol dire "tricheco" e quindi, insomma, fate due più due... è la frase che dice Abbie. Mi dispiace solo che questo capitolo non abbia il nome di nessuna canzone, o perlomeno di nessuna canzone che io conosca :) Ah, s'era capito, vero che quello che narra è Liam, vero? Vero? :)
Io l'avevo detto che Abbie è una grande! Io la adoro! Non c'era capito, eh? oooooook, alla prossima!
per la mia amica Francy, questa tripletta era per te :)) //
 

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Capitolo 9
*** With me ***


With Me
 

Harry ha provato a baciarmi. Eravamo nella sua macchina, davanti a casa mia e in un attimo di silenzio ha provato a baciarmi. Come fai a rifiutare il bacio di un ragazzo oggettivamente carinissimo, che è stato un perfetto gentiluomo tutta la sera e addirittura simpatico durante tutto il film? Semplice, gli dici che ti piace un altro.
- Sai, piccola Swift, me lo immaginavo che ti piaceva Payne, d’altronde anche tu piaci a lui, anche se forse non se ne rende conto. È fortunato, ma il grande Harry non si avvilisce, credi che la tua amica tutta sale e pepe, la piccola Rossa, potrebbe essere interessata?- mi ha detto scostandosi con un mezzo sorriso.
Mi sono messa a ridere, ma da quel momento non sono riuscita a levarmi dalla testa la frase :”D’altronde anche tu piaci a lui”.
Adesso sono circa le undici, la casa è già silenziosa. Che vecchietti sono i miei! Ci sono solo io che girello dal bagno, alla cucina, alla mia camera. Credo che dovrei mandare un messaggio a Abbie per raccontarle della serata e per dirle se le andrebbe di uscire con Harry, almeno riscatto  la promessa che le ho fatto ere fa! Continuo a rimuginare sulla cosa per almeno mezz’ora, perché insomma, secondo me sarebbero una bella coppia, tutti e due spiritosi, grintosi, sempre pronti ad avere l’ultima parola. Sarebbe una figata!
Sono appena uscita dalla doccia, ho il turbante in testa e un po’ di mascara mi è colato sulle guance. Sono davvero repellente, penso facendomi la linguaccia davanti allo specchio. Rido. Sto per prendere il cellulare per scrivere a Abs, quando sento un rumore alla finestra.
È piuttosto inquietante come cosa, ma guardo fuori lo stesso. Potrebbe essere un assassino, ma è solo Liam. Liam che si trova nel mio giardino e tira sassi alla mia finestra.
- Liam! Ma che fai?- gli dico cercando di parlare sottovoce e allo stesso tempo di farmi sentire.
- Ti devo parlare, è importante!- risponde, producendo nuvolette di condensa, vista l’aria ghiacciata della notte.
- Dai, sali!- gli dico, mettendomi le scarpe per andare ad aprirgli la porta. Ma quando arrivo giù, Liam non c’è. Esco e vado in giardino, mi guardo intorno, sento una risatina, guardo in alto e lo vedo accovacciato sulla piccola porzione di tetto sotto il mio davanzale.
- Ma che fai?- gli urlo di nuovo, non ho molta fantasia stasera.
- Tuo padre, circa un anno fa, mi disse che non mi era  permesso entrare in casa dopo le undici. Sono un tipo di parola io!- spiega.
Allora corro di nuovo in camera e mi metto a sedere sulla finestra. – Dai, dimmi tutto-
- Sono un idiota.- esordisce, guardandomi negli occhi, potrei rispondergli, ma lo lascio continuare, - Sono un idiota perché volevo suonarti una canzone, ma non ho neanche una chitarra mia e per cantare per te devo chiederti di prestarmi la tua chitarra- dice tutto d’un fiato.
Annuisco, - Sì, sei un idiota, ma ti presto la chitarra, perché mi fai pena. Vieni dentro.- dico, prendendolo per un braccio. Lui fa resistenza.
- Tay, ti ho già detto che non posso- dice sottovoce, ma convinto.
- Liam, se ti vedono lì fuori penseranno che sei un ladro o che vuoi suicidarti!- gli dico, cercando di contenere il tono della voce, leggermente isterico.
- Tay, qui in giro mi conoscono tutti, vedermi su un tetto, non farà pensare a nulla!- ribatte.
Annuisco poco convinta e gli passo la chitarra. Liam inizia a suonare With me, dei Sum41 e non posso non pensare che è una canzone d’amore e che inevitabilmente le cose belle e romantiche (vedi Liam Payne sul mio tetto a cantare per me) mi succedono quando sono più brutta e repellente.
 
I don't want this moment
To ever end
Where every thing's nothing, without you
I wait here forever just to,
To see you smile
Cause it's true
I am nothing without you

 
Sono convinto come non mai delle parole di questa canzone, sembra scritta apposta per me e Tay, io non vorrei mai che i momenti che passo con lei finissero, lei è quello che rende la realtà vera, che mi fa continuare a vivere la mia vita, grazie ai suoi sorrisi dolci, a volte timidi, ma sempre stupendi, non potrei mai essere niente se non avessi lei al mio fianco.
 
Mentre Liam canta, approfitto delle lacrime di commozione per levare un po’ di mascara. Piangere è inevitabile considerata l’atmosfera e chi sta facendo per me una serenata.
 
Through it all
I've made my mistakes
I'll stumble and fall
But I mean these words


È vero, sono uscito per un po’ con Lucy, è stato un errore che mi è servitor a capire quanto in realtà sono innamorato di Taylor, e ogni parola che suono adesso la sento con tutto il cuore.

I want you to know
With everything, I won't let this go
These words are my heart and soul
And I'll hold on to this moment you know
As I bleed my heart out to show
And I won't let go

 
Non voglio lasciare scivolare via anche l’ultima occasione che ho per avere il cuore di Taylor tutto per me, a costo di umiliarmi su questo tetto, voglio che lei sappia che è tutto ciò che desidero.
 
Oddio, solo pensare che Liam non mi vuole più lasciare, che sa che stare con quella cretinotta dai capelli unti è stato un errore mi fa pensare di non essermi illusa in questi benedetti anni, che alla fine, aspettare e credere nel mio amore, mi ha portata da qualche parte.
 
I don't want this moment
To ever end
Where every thing's nothing, without you

 
Finisco di suonare e in me riconosco le sensazioni che deve avere provato Tay quando l’altra sera ha finito di cantarmi Superstar, mi sento libero da un peso, perché finalmente ho aperto gli occhi e ho visto, ma sono oppresso dall’angoscia di non sapere cosa mi dirà adesso. I suoi occhi sono così blu che mi ci perdo a fissarli.
 
Liam ha accorciato la sua performance, finisce di suonare e mi guarda negli occhi.
- Tay, sono stato cieco fino ad adesso, ma non riuscivo a capacitarmi che a una ragazza fantastica come te potesse piacere un tipo banale come me. . . Sei sempre nei miei pensieri e non potrei mai fare a meno di te. . . solo quei due giorni che non ci siamo parlati sono stati una tortura. . . – mi guarda ancora negli occhi, - So che avrei dovuto dirtelo prima ma pensa se non mi avessi ricambiato? Che ne sarebbe stato della nostra amicizia? Non potevo rischiare, ma in questi giorni finalmente ho capito che c’era la possibilità che ti piacessi anche io. . . non ti arrabbiare, ma Abbie mi ha aperto gli occhi. Mi ha fatto tutto un discorso e se non fosse stato per lei non sarei qui, adesso, sarei a casa a disperarmi perché il mio migliore amico esce con la ragazza più speciale che esista, la ragazza dei miei sogni e del mio cuore.- conclude, posando la sua mano sulla mia. Sono senza parole. Quante volte ho sognato questo momento? L’ho immaginato in mille modi diversi, l’ho osservato da tutte le angolazioni e adesso dopo avere “ripassato” le mie battute milioni di volte, sono senza parole a fissare Liam. Poi mi viene da sorridere pensando che è grazie alla mia migliore amica se adesso il mio sogno sta diventando realtà.
Mi schiarisco la voce cercando di sopraffare l’emozione. – Liam, hai idea di quanto tempo è che aspetto che tu faccia la prima mossa? Così tanto che mi ero decisa a farla io, con quella stupida canzone. . . ma tu hai frainteso tutto- dico, sentendo le lacrime sgorgare. Cerco di asciugarle con la mano libera. – Come hai fatto a non capire?- ripeto fra i singhiozzi.
- Io non ne ho idea! Avevo in testa solo Harry che mi chiedeva di inciuciarvi. . . a ripensarci era ovvio che non parlava di lui. . . ma poi tu hai detto che ci saresti uscita! Perché l’hai fatto?- mi chiede, abbassando per la prima volta lo sguardo, decisamente frustrato. Stringo la sua  mano e gli prendo il viso con l’altra.
- Hai idea di quanto sia difficile per me dirti di no? Io farei di tutto per te.- gli rispondo, finalmente libera dal pianto. Lui mi guarda con quei suoi occhi disperatamente in cerca dei miei.
- Non l’ho baciato, se vuoi saperlo. . . non volevo che fosse suo il mio primo bacio. . .- ammetto, nel modo più stupido possibile. Ma ti pare che vai a dire al ragazzo dei tuoi sogni che a quindici anni, quasi sedici (che ironia, come in “Tutti insieme appassionatamente”!) non hai ancora dato il primo bacio perché sei una scioccarella che sogna di baciare il suo migliore amico??? Mi darei una botta in testa se non fossi con Liam.
Il viso di Liam tradisce un sorriso e una speranza, si avvicina lentamente a me. Evidentemente la mia confessione da rimbecillita non l’ha sconvolto più di tanto.
- E di chi volevi che fosse?- mi domanda, ormai a pochi centimetri dal mio viso e dalle mie labbra.
 
*** Bella gente, sono sempre io!! :) Spero che questo capitolo plachi la vostra fame di amore! :) <3 mi è piaciuto molto scriverlo, perché finalmente Liam sembra un po' meno scemo, o perlomeno si riscatta dalla figura di imbecille che gli ho fatto fare negli scorsi capitoli :) gli voglio tanto beeeene! Voglio bene anche a tutti coloro che seguono questa storiellina, prometto di postare un capitolo prima di sabato, però poi ci sarà un pausetta, perché il numero di capitoli già pronti sta diminuendo e perché inizierà la scuola e al Classico non c'è tempo per farsi i fatti propri :) Ci tenevo a farvi conoscere la ff della mia cara amica Cory, che su efp è 2directioners, parla degli onedirection, se vi piacciono loro, vi piacerà la ff! Leggetela, merita!! Comunque farò del mio meglio, non abbandonerò Tay e Liam a metà, lo giuro! In alternativa, per tenervi impegnati posterò altri capitoli dell'altra mia storia imbecille, quella su Mila e poi magari una nuova ff a cui sto lavorando da un pochino :)) Scusate il messaggio super lungo!! :P  RECENSITE!!!  a presto! :)
LAURA ***

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Capitolo 10
*** Tim Mc Graw ***


Tim McGraw
 

 
Il mio respiro è irregolare, il mio cuore sta impazzendo e fa parecchio freddo. Il mio sguardo è fisso in quello di Liam che lentamente continua ad avvicinarsi alle mie labbra. Ora non è più seduto sul tetto, ma è appoggiato con le gambe alla finestra e le sue mani mi accarezzano le braccia e i capelli e la schiena.
- I tuoi occhi brillano più delle stelle – dice e prima che possa rispondergli mi blocca appoggiando le sue labbra alle mie. Mi viene da ridere per una canzone che ho scritto questa estate su quella frase.
Mi godo questo bacio così a lungo agognato. Le labbra di Liam si muovono dolcemente sulle mie, non so bene cosa fare con la mia bocca, ma i movimenti vengono piuttosto spontanei.
Abbie più volte ha provato a descrivermi i vari modi di baciare che conosce, ma a parte che sembravano tutti schifosi quando me li raccontava, nessuno di quelli sembra essere minimamente simile al modo in cui bacia Liam.
Quando sento la sua lingua accarezzarmi il labbro inferiore, schiudo le labbra. Lo abbraccio  più forte come per aggrapparmi,  come se non lo volessi lasciare andare, ma l’effetto che ottengo è che l’asciugamano mi scivola dalla testa e io inizio a cadere dentro la camera.
Inaspettatamente Liam mi prende in braccio in tempo e mi porta fin sul letto, senza smettere di baciarmi. Ci sdraiamo e mi scosto un attimo, - Se mio padre ci becca sono guai grossi – dico sussurrando.
Liam sorride avvicinandosi di nuovo alle mia labbra, - Credo che correrò il rischio. . . tanto è colpa tua, sei troppo bella per resisterti – mi dice a fior di labbra. Sorrido riprendendo a baciarlo.
Sentire le sue mani sui miei fianchi, sulle mie spalle è una sensazione nuova e afrodisiaca, quasi quanto assaporare le sue labbra e lasciarmi baciare le guance, il mento, il naso. . . il collo. Non vedo l’ora di raccontarlo a Abbie!
 
- Sai, quella non era la prima canzone che ho scritto per te – confesso, avvolta dalle braccia di Liam. Sento che sposta la testa per guardarmi e mi volto anche io verso di lui, visto che siamo abbracciati a cucchiaio.
- Davvero?- mi chiede sorridendo nel buio.
Annuisco. – Sei sempre stato la mia ispirazione. . . hai presente quando mi hai detto che mi brillano gli occhi?-
Lui mi guarda e sorride di nuovo, - È vero, sono due stelle-
- C’è stato un periodo. . . per un paio di anni hai continuato a dirmelo e ricordi, ti rispondevo “Bugiardo”!-
- Hai ragione! Quelle estati che stavamo sempre fino a tardi a guardare le stelle nei campi vicino al largo. . . – bisbiglia.
- Vuoi sentire le canzoni che sono per te?- domando, alzandomi a  sedere. Chissà per quanto tempo siamo stati sdraiati ad ascoltare l’uno i battiti del cuore dell’altro.
- Certo che le voglio sentire!-
Suono Tim McGraw solo con gli accordi principali cercando di fare silenzio. Liam è silenzioso e anche se la luce è spenta, percepisco il suo sguardo. Finisco di cantare. Mi viene quasi da piangere, a pensare che quelle canzoni che ho tenuto nascoste al mio migliore amico, adesso le sto per suonare davanti a lui.
- Non hai mai trovato quella lettera, vero?- domando sottovoce.
- No, ma mi sarebbe piaciuto tanto- mi risponde, baciandomi di nuovo.
 
** Bella gente, so che mi vorrete picchiare tutti, ma questo è più un capitolo di transizione, anche se so che in molte stavano aspettando il magnifico primo bacio! :) Dai, avevo promesso un nuovo capitolo e l'ho postato, quelli della prossima settimana state sicuri che saranno mooooolto più lunghi! :) lo prometto! Dai, commentate e datemi pareri sinceri! :) Un bacione! alla prossima!
LA

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Capitolo 11
*** Today was a fairytale ***


Today was a fairytale
 

 
- Abbie, non hai idea di quanto sia stato perfetto!- esclamo al telefono, mentre cerco di pettinarmi. Sono ancora stra euforica per la notte che è appena trascorsa. Liam se n’è andato verso le tre del mattino, ma mentre io ero tutta preoccupata che gli facessero una parte perché era tornato così tardi a casa, lui era tranquillissimo, visto che non era la prima volta che stava fuori fino a quell’ora e io ero tipo “WTF?”, ma è ok.
- Oh, credimi, me lo sentivo che sarebbe stata una cosa pazzesca, e ammettiamolo, anche se ti avesse bussato alla porta come una persona normale e ti avesse detto “Oh, Tay, I love you!”*- Abbie imita la voce di Liam, - tu saresti caduta ai suoi piedi e mi avresti detto che era stato “perfetto” in ogni caso!- dice ridendo, ma non sono riuscita a seguire bene tutto il suo discorso.
- Sarebbe stato perfetto solo perché c’era lui!- esclamo, visto che sono al settimo cielo e di certo nessuno riuscirà a smontare la mia eccitazione.
Faccio uno strilletto. L’accompagno con un saltello.
- Che è successo??- mi domanda preoccupata Abbie. – C’è un ragno gigante sulla tua testa?- butta là a caso.
Mi guardo giusto per sicurezza nello specchio, poi le rispondo, - Il fatto è che sono super contenta e mi è appena arrivato un messaggio sul cellulare!! – leggo il messaggio, - È di Liam!- esclamo facendo un altro urletto. Abbie inizia a ridere, - Dai, leggilo leggilo leggilo leggilo! Voglio sapere che ti dice Payne!!!- strilla, quasi più eccitata di me.
- “Tay, non so nemmeno cosa scriverti, ma ora che so cosa mi sono perso in questi anni mi vorrei dare un pungo da solo” OH MIO DIO! È troppo dolce!- dico, leggendo ad alta voce il messaggio.
- Ok, è davvero dolce, un po’ diabetico, ma ok. Allora tu non gli devi rispondere subito, hai capito?- mi dice Abbie, lasciandomi un po’ disappunto.
- E perché non gli dovrei rispondere subito? Oddio, cosa gli dovrei rispondere secondo te??- le domando continuando a fissare il messaggio sul display del cellulare.
- Non devi rispondere per il semplice fatto che siccome prima eravate amici, dare una mossa troppo veloce a questa storia dei due piccioncini potrebbe rovinare tutto. Tu aspetta almeno dieci minuti prima di rispondere a qualsiasi messaggino romantico.- mi spiega, come se fosse un’esperta, - Certo, se ti chiede “Ti passo a prendere domattina?” a quel punto gli puoi rispondere anche subito, però ricorda di non rispondere al volo ai messaggi romantici. Ripetilo.- mi ordina.
- Non risponderò ai messaggini romantici se non dopo dieci minuti.- dico con aria solenne, - Ma che gli rispondo dopo i dieci minuti??- domando disperata.
Non mi è mai capitato di dover rispondere a messaggi di questo genere, cioè solo nelle mie fantasie e non sono molto pratica. Magari finisco per scrivere una stronzata e mi prende per scema.
- E che ne so? Fai la preziosa, ma la dolce.- mi risponde Abbie. Sbuffo.
- Abs, non servi a un cazzo!- le dico, visto che era la mia unica possibilità di non fare figuracce.
- Dai, non mi dire così! Io faccio il possibile, solo che magari quello che andava bene se lo scrivevo io, non va bene se lo scrivi te! Il fatto è che abbiamo caratteri diversi e non possiamo fare tutte le cose in maniera simile.- dice, cercando di giustificarsi.
- Mmh. . . vabbè, ti perdono per la tua inefficienza, però tu documentati per aiutarmi a rispondere a questi messaggini, perché se conosco bene Liam, e diamine se lo conosco bene!, ce ne saranno molti altri.- le dico, prima di riattaccare strappandole una promessa.
Dieci minuti sono davvero un tempo interminabile quando vuoi assolutamente rispondere al messaggio del ragazzo che ami da tre anni e che finalmente hai baciato.
Oddio, come posso aspettare ancora sette minuti e mezzo? Mi metto a suonare, ma il problema è che le canzoni che scrivo sono tutte per Liam e mi fanno venire ancora più voglia di rispondergli.
Guardo l’orologio, ancora cinque minuti e venti secondi. Dio, quanto odio Abbie e i suoi consigli sull’amore!
Mi sdraio sul letto e mi metto a fissare il soffitto in cerca di ispirazione. Se non avessi chiamato Abs, forse avrei risposto “Sei così dolce, l’importante è che non perderai più niente” o una roba del genere, mi rendo conto solo adesso che sarebbe stata decisamente una scelta senza stile. Magari dovrei buttarla sul ridere, “ Tanto agli allenamenti i pugni li becchi comunque, don’t worry ;)”, mi fa schifo anche a me! Il fatto è che non lo voglio far ridere, lo voglio far sorridere e far pensare “ Grazie al cielo che mi sono svegliato e ho capito che Tay è perfetta per me”. Ma come si fa?? Nonostante abbia letto un sacco di riviste e di romanzi rosa non so come si risponde al primo messaggino del ragazzo con cui hai appena iniziato una relazione.
Altro problema: adesso io e Liam stiamo insieme? Cioè non è che finisce che torniamo ad essere amici come se nulla fosse? Sarebbe proprio il colmo! Io voglio che siamo la coppia più bella della scuola, quella che viene incoronata al ballo di fine anno, non una di quelle coppie tristi che stanno insieme un paio di giorni e poi chi s’è visto s’è visto!
Credo che ne parlerò prima con Abbie e poi con Liam, giusto per vedere che ne pensano, soprattutto che ne pensa Liam, insomma lui è il diretto interessato. Oddio, e se la cosa finisce così, a caso? Speriamo proprio di no! Non riuscirei a superarla! Guardo l’orologio, chissà se mi sta pensando e se si sta mordendo le unghie, come sto facendo io, in attesa che gli risponda. Manca meno di un minuto. Ok, devo darmi una mossa per decidere come rispondere. Mi alzo in piedi, prendo il cellulare e decisa premo i tasti per scrivere:“Ti va se ci vediamo?”. Premo il tasto invio senza neanche controllare che non ci siano errori di battitura, senza nemmeno rispondere direttamente a quello che mi aveva detto. Mi do una botta sulla testa, mi butto a faccia in giù su un cuscino e prendo un bel respiro, magari è la volta buona che ci resto secca e evito un’altra figura di merda.
Il cellulare squilla subito. Vuol dire che stava come un folle a fissare il telefono in attesa che rispondessi! Oh, che dolce! “Ovvio che mi va! Passo tra un po’ o più tardi?” leggo, di nuovo a voce alta.
Premo i tasti più velocemente possibile. “Quando vuoi, giusto il tempo di vestirmi”, di nuovo invio senza controllare ciò che ho scritto. Rileggo il mio ultimo messaggio, inorridita. Da come ho scritto sembra che sia nuda! Ma perché sono così imbecille?
Mando un messaggio a Abbie. “Gli ho riposto chiedendogli se gli andava che ci vedessimo, lui ha detto CERTO! e poi gli ho detto che mi dovevo vestire, così sembrava che non fossi vestita. Sono pessima vero?” digito e invio. Butto il cellulare sulle coperte per fiondarmi nel guardaroba per scegliere cosa indossare al mio primo vero appuntamento con Liam. Potrei indossare l’abito nero che gli era piaciuto tanto. . . ma non è proprio il tempo adatto, visto che è un po’ nuvoloso e tira vento. Un fattore decisamente a mio favore, così avrò sempre i capelli sulla faccia e negli occhi e in bocca e sarò un vero schianto. Yuppie.
Ho deciso, indosserò un vestito con fantasia floreale con tutte le sfumature del blu, molto trendy, poi un bel cardigan giallo, le calze coprenti grigie e gli stivali. Mentre mi vesto in fretta e in furia arriva la risposta di Abbie, “Te la sei cavata meglio di quanto pensassi, certo la cosa di te nuda la potevi evitare, ma va bene così! Countrygirl, devi essere una figa, ormai ce l’hai nel sacco! ;) metti il mio ciondolo! Bacialo anche per me!” leggo l’ultima parte e arrossisco leggermente, ridendo da sola come una scema.
“Lo devo davvero baciare anche per te?” le chiedo. “Ok, magari ometti quella parte ” è la sua risposta.
 
 
Sto finendo di truccarmi quando sento il rumore della macchina di Liam che sosta davanti al vialetto di casa mia. Faccio un urletto, a metà fra l’eccitazione e l’agitazione.
- Taylor!!! C’è Liam!- mi grida mamma dalla scale. – Fallo entrare! Arrivo subito!- le rispondo urlando almeno quanto lei. Mi spettino i capelli per dare volume ai ricci, poi cerco di appiattirli perlomeno sopra la fronte e di domarli con un fermaglio. Tenerli i capelli riccioli invece che lisci ha i suoi pro e i suoi contro devo ammettere. Mi guardo allo specchio, sorrido a me stessa, faccio una giravolta e mi accorgo come al solito di avere scordato gli stivali. Questa volta però non mi devo dare tanta pena, perché sono sicura di averli lasciati accanto al letto. Infatti appena entro in camera li trovo e prendendo la borsa in contemporanea cerco di infilarmeli ai piedi. Rischio di spezzarmi l’osso del collo mentre scendo le scale con più naturalezza possibile. Arrivo in salotto e trovo Liam, bello come sempre, seduto comodamente sul divano, mio padre è sulla sua poltrona e i due stanno discutendo amabilmente di sport, football, baseball, roba del genere. Liam non si è ancora accorto che sono arrivata, così mi prendo un attimo, appoggiata allo stipite della porta, per osservarlo. Ha una maglietta grigio scuro che sembra dipinta addosso, sopra ha un cardigan verde scuro, indossa i jeans stretti e delle sneakers un po’ tunz-tunz per i miei gusti, ma a lui stanno divinamente. Accidenti se è bello, tra l’altro non si è piastrato i capelli e i suoi capelli mossi gli incorniciano il viso in una maniera troppo sexy. Arrossisco anche solo pensandoci. Liam alza lo sguardo e incrocia il mio. Mi sorride e vedo nei suoi occhi castani quanto sia felice di vedermi, credo che anche nei miei occhi ci sia quella luce.
- Hey – dice, molto tranquillamente, è un tipo di poche parole.
- Hey – gli dico di rimando, facendo anche un gesto con la mano. Liam si alza dal divano, si spiana la t-shirt e i jeans, tende la mano a mio padre. - È sempre un piacere parlare con lei, Mr. Swift, alla prossima – dice, in maniera perfetta, stringendo la mano a mio padre.
- Sei un bravo ragazzo, Liam, è sempre un piacere anche per me. Non fate tardi, capito?- gli dice mio padre, con la sua voce roca, sorridendogli e stringendo la sua mano.
- Ovviamente, buona serata.- dice Liam, girandosi verso di me e venendomi in contro con un grande sorriso. Sembra sempre un bambino quando sorride, lo adoro anche per questo.
- Ciao, papà, a più tardi.- lo saluto. – Ciao a tutti!- grido, per salutare anche mia madre e mio fratello Austin che devono essere al giro per casa.
Esco con la mano di Liam sulla schiena. Quando siamo fuori lo guardo e sorrido. – Allora, che facciamo?- domando, lasciando a posta la mia mano sul fianco per vedere se la prende.
- Be’, sono le sei, magari possiamo andare un po’ in giro in macchina. . .- dice, aprendomi la portiera.
Ok, vedendolo così galantuomo non posso fare a meno di pensare che sono decisamente innamorata di lui. Decisamente. È proprio un principe.
In quel preciso momento in cui Liam mi guarda perso nel mio sguardo, una folata di vento mi scompiglia tutti i capelli, facendoli assomigliare molto probabilmente a un cespuglio o, visto che sono biondi, a una balla di fieno.
- Ecco, il vento ci stava proprio!- esclamo, cercando di sistemare il casino sulla mia testa. Liam sorride, mi viene accanto e accarezzandomi i capelli dice, - Lo sai, sei proprio carina- e mi fa sciogliere completamente.
All’improvviso fa un passo indietro, leva la sua mano dai miei capelli e si raddrizza, come se avesse ingoiato un porta. – Che è successo?- gli domando interdetta, un secondo era tutto dolce e mi stava per baciare e il secondo dopo sembra un soldato stitico! Lui lancia un’occhiata dietro alle mie spalle e io capisco subito.
- C’è mio padre che ci spia dalla finestra, vero?- gli domando, sapendo già la risposta.
Liam annuisce, - Sì, ed è piuttosto inquietante.- mi guarda e accenna un sorriso, - Che ne dici, andiamo?- propone, mantenendosi a debita distanza.
- Certo! vai al volante, Payne!- esclamo, spostandolo ed entrando in macchina.
Non so perché ma dopo stanotte, guardandolo fare qualsiasi movimento non riesco a non pensare che è estremamente sexy e che vorrei proprio fermarlo per baciarlo. Solo che se lo fermassi mentre sta guidando faremmo un incidente quasi di sicuro. Quindi mi trattengo.
Il viaggio in macchina sembra non finire mai, stare con Liam è come fermare il tempo.
Ci dirigiamo fuori città, verso i campi dove facciamo sempre le nostre passeggiate d’estate.
- Allora, quando sei tornato a casa te l’hanno fatta o no la canata che ti meritavi per essere rientrato a quell’ora indecente?- domando a Liam una volta che ci siamo fermati.
- No che non me l’hanno fatta! Sono un bravo ragazzo e i miei si fidano di me! Se per una volta faccio più tardi ho le mie ragioni, di certo non ero a drogarmi!- mi risponde, un po’ indignato per la mia insinuazione. Mi stringe la mano sul sedile. Mentre guidava, accertandomi che non mi guardasse mi sono avvicinata sempre di più a lui, sempre stando attenta a non ostacolare i movimenti necessari per la guida.
Mi sono avvicinata abbastanza da sentire il suo profumo di buono e il suo respiro leggermente irregolare.
- E erano buone ragioni, quelle per fare tardi?- gli domando, giusto per stuzzicarlo e per divertirmi.
Liam si avvicina molto lentamente, stringendo le labbra e socchiudendo gli occhi, come se stesse pensando a cosa rispondermi. Come stanotte, aspetta fino a quando non è a una distanza minima dalle mie labbra per rispondermi, - Credo proprio di sì- dice, prima di baciarmi. Rispondo al bacio con piacere, ma mi viene quasi da ridere, cioè se vedessi la scena da fuori e sentissi le frasi stupide che ci scambiamo io e Liam mi metterei a ridere fino a morirne! Di sicuro quando lo racconterò a Abbie si butterà per terra dalle risate. Eppure essere dentro alla “scena”, essere io stessa a dire queste cose mi fa sentire amata, mi fa sentire davvero bene. Sembra quasi che nell’aria ci sia della magia e che l’incantesimo per generarla sia il bacio di Liam.
- Lo sai, sei davvero brava – dice Liam, fra un bacio e l’altro. Io sorrido soddisfatta, - Più brava di Lucy gambalunga?- gli domando, giusto per levarmi la soddisfazione. Liam ride, - Lucy “gambalunga”?-
- Sì, è un soprannome simpatico che ha inventato Abbie.- spiego in fretta, - Allora?- domando di nuovo.
Liam mi da un bacio sul naso, - Direi di gran lunga più brava!- e mi abbraccia riprendendo a baciarmi.
Siamo in macchina da non so quanto tempo, ma me ne frega il giusto, solo che non sono proprio comoda. Sono mezza sdraiata sul sedile davanti con Liam sdraiato sopra di me che mi accarezza e mi bacia. Ripensandoci era molto meglio se rimanevamo in casa mia! Quando la pressione della maniglia dello sportello sulla mia schiena diventa insopportabile, decido che è il momento di dare una scossa alla serata.
Mi scosto dalla bocca di Liam e cerco di tirarmi su, - Oh, scusa, starai scomoda- dice Liam spostandosi goffamente. Ridacchio, massaggiandomi la schiena, - Guarda, l’attività non mi dispiaceva, solo, non è che potremmo trovare un posto un po’ più comodo? Se hai la coperta possiamo metterci nel campo.- propongo, visto che lo abbiamo fatto tutta l’estate e sono sicura che Liam ha sempre una coperta sotto il sedile per questo genere di cose.
- Ottima idea, la prendo, intanto scendi.- dice, ma mentre mi giro mi prende la mano per farmi voltare, - L’attività piaceva anche a me- aggiunge, con un’aria sghemba che mi fa venire i brividi. Gli sorrido e scendo dalla macchina.
 
Siamo sdraiati nel mezzo del campo, questa volta io sono sdraiata su Liam e me la godo, perché sento tutti i suoi bei muscoli attraverso la maglietta. Che libidine!
Abbiamo passato tutta la sera a scherzare, baciarci e via in mezzo al campo, c’erano le foglie che volavano, il profumo della campagna. . . tutto molto romantico, ma il mio dubbio sulla nostra relazione persiste e non so come tirarmene fuori!
Abbiamo deciso di tornare a casa quando la luna era ormai troppo evidente perché non fosse tardi (in realtà il “pancino” di Liam iniziava a “brontolare” come quello di Winnie the Pooh), quindi ci siamo dati una mossa e presa la coperta siamo risaliti in macchina, diretti a casina mia.
- Liam, oggi è stata davvero una favola.- gli dico, per la prima volta senza ammiccare, fare la preziosa, la scemotta, mordermi il labbro o roba del genere, glielo dico come quando gli dicevo le cose ed eravamo ancora solo amici. Glielo dico con tutta la sincerità possibile.
- Tay, io non so cosa ne pensi tu, cioè lo so che prima di questo sabato io e te eravamo solamente amici, grandi amici, lo so che un giorno, spero lontanissimo, spero che non succeda, ma potrebbe darsi che le cose andassero male. . . insomma, io non voglio rovinare nulla di quello che c’è fra di noi, ma vorrei sapere se è qualcosa che conta, - dice esitando, soppesando ogni singola parola, guardandomi negli occhi e sfuggendo al mio sguardo ogni secondo, è decisamente nervoso, - Insomma, questo legame che adesso c’è fra noi due, vorrei davvero che fosse importante per te, quanto lo è per me. . .- dice, tirando tutto d’un fiato alla fine.
Lo guardo sbigottita, come può aver detto lui tutto quello che volevo dire io?
- Liam, ti ho mai detto che devi avere una qualche specie di potere magico?- gli dico sorridendo, - Non voglio scherzare, non voglio che fra noi ci sia nessun problema, voglio che fra noi sia la cosa più bella del mondo e voglio che duri, credo che se questa cosa è importante per te, per me lo sia il doppio.- gli dico, con il cuore in mano, prendendo il suo viso con le mani per poter fissare il suo sguardo nel mio e fargli capire che sono sincera.
- Sei sicura?- mi domanda corrugando la fronte, con quei suoi occhi da bambino. – Più sicura di così non si può – gli rispondo, dandogli un bacio prima di rientrare in casa.

 
// Bella gente!! sono tornata con un capitolo a parere mio dolcissimo! Today Was a Fairytale nel mio immaginario era legata a Taylor Lautner, ma penso che anche a questa coppia si adatti bene :) comunque l'asterisco * era perché nella mia testa la voce e l'intonazione usati da Abbie sono quelli di Taylor nella canzone "We are never ever gettin' back together" verso la fine, quando è al telefono e dice "Oh I still love you!" insomma, è una stronzata :) comunque spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto!! carico il prossimo capitolo prima sabato!! domani è il mio compleanno tra l'altro!! :)) A presto, un bacio!!
LA
p.s RECENSITEEEEEEE!! :D

 

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Capitolo 12
*** I'm always serious... ***



I’m always serious…
 
- Oh, andiamo, Styles! La smetti!- sento dire a Abbie, molto indignata. Guardo oltre lo sportello del mio armadietto e la vedo venirmi incontro dando le spalle a Harry Styles, che tiene le braccia allargate e cammina all’indietro, - Cederai, ti assicuro che cederai!- esclama rivolto a Abbie, che mi guarda con aria esasperata.
- Abs, tutto ok?- le domando alquanto divertita, considerato quello che mi ha detto Harry sabato sera in macchina.
- Tay, tu non hai idea di quanto io detesti quel rompipalle di Styles! È dalla prima ora che mi becca al giro per i corridoi e mi mette il braccio attorno alle spalle, mi fa quello stupido giochetto del “tap tap” su una spalla per farmi voltare e farmi “buh” quando mi rigiro e roba simile! Io lo detesto, te lo giuro!- si sfoga Abbie, legandosi i capelli con fare nervoso. Mi viene troppo da ridere.
- Abbie, forse dovresti solo riderci su, insomma, non lo fa per darti fastidio. . . no?- le dico, devo provare ad aiutare Harry, perché lui è un bravo ragazzo e Abbie mi ha stressato fino a un paio di giorni fa per farsi trovare un nuovo ragazzo.
- Taylor, anche se non volesse darmi fastidio, mi darebbe fastidio, capisci? È dalla quinta elementare che lo detesto, quando il tuo stupido amico, cioè ormai ragazzo, ci ha presentati alla sua festa di compleanno. Io e te ancora non ci conoscevamo e non c’era nessuno a darmi man forte.
Non posso scoppiarle a ridere in faccia, cerco di trattenermi, - Sai, non mi ha mai raccontato davvero perché detesti Harry, insomma, Liam vi ha presentati e poi? Cosa mai può aver fatto quello scemo di Harry per starti così antipatico per, - ci penso un attimo, poi esclamo esterrefatta, - Cavolo, per addirittura sei anni! Tu stai male, Abbie, come puoi odiare una persona per sei anni di fila??- le domando, a metà fra lo stupore e il divertimento.
- Oh, credimi, ho un buon motivo!- esclama adirata, guardando un punto indistinto alle mie spalle, come se stesse ricordando una scena passata.
- Vaa bene, Abs, visto che ho lezione e sto facendo tardi, ti lascio qui a crogiolarti nel tuo odio, ma ci troviamo a pranzo, d’accordo? – dico a Abbie, accarezzandole la spalla, mentre lei continua a fissare il vuoto.
- Certo, lasciami pure senza una difesa da quel viscido di Styles! Che poi non mi hai nemmeno raccontato come è andato l’appuntamento con lui! - mi risponde alzando la voce, visto che mi sto già allontanando.
- Ok, a pranzo ti racconto, va bene! Sta tranquilla, Abs!
*
- Liam, faremo tardi a pranzo e ho promesso che le raccontavo di come è andata a finire con Harry sabato!- dico, scostandomi gentilmente dal mio ragazzo. Oddio! È così eccitante poterlo pensare e poterlo anche dire! Insomma, l’ho sognato da sempre e ora non è solo una fantasia, è la realtà!
Ci siamo trovati fuori dalla mia classe e mano per la mano abbiamo fatto tutto il corridoio fino al cortile dove abbiamo trovato un bel posticino appartato per scambiarci qualche bacio. . . devo dire che dobbiamo ancora abituarci a questa cosa, perché fa un po’ strano passare da momenti di scherzo assoluto, come se fossimo ancora solo amici, a momenti di flirt e “passione”.
Tra l’altro, stare fuori in cortile con il vento di fine Ottobre che ci soffia addosso non è proprio il massimo, anche se stare al calduccio fra le braccia di Liam compensa.
- Va bene, mi sa che dobbiamo davvero andare se vogliamo ancora trovare cibo!- dice Liam, sciogliendo il nostro abbraccio. Mi sorride e mi prende per mano.
Arriviamo a mensa e individuo subito Abbie, seduta in un tavolo, da sola, che cerca di ignorare Harry che le sta seduto accanto, a cavalcioni della panca. Io e Liam ridiamo sommessamente.
- Non le hai ancora detto che Harry ci vuole provare per bene con lei?- mi domanda Liam, lanciando uno sguardo al tavolo dove stanno a litigare Abbie e Harry, e si mette in coda dietro di me al bancone.
- No, infatti credo che le dovrò dire ‘sta cosa inclusa nel racconto di sabato.- rispondo, poi ci penso su un secondo, - Hey, ma secondo te, Harry ne vuole fare solo una sua vittima, o è davvero interessato a Abbie? Perché se a lui gliene frega il giusto non la spingo a uscirci.- dico, visto che l’ultima cosa che voglio è far soffrire di nuovo A.
- Sinceramente, non so mai che cosa pensi Harry in fatto di ragazze, ma forse il fatto che Abigail continui a respingerlo lo farà interessare sempre di più. . . se vuoi posso scoprire qualcosa di più.- propone Liam, guardandomi con un’espressione davvero serena e dolce. Annuisco sorridendogli di rimando, poi gli do un bacio a stampo e vado in aiuto di Abbie.
- Senti, non me ne frega niente se “i miei occhi sono così belli che non puoi smettere di guardarli”, ok? Smetti di rompermi le palle!- sento esclamare Abbie. Mi siedo accanto a lei.
- Harry, perché non la lasci mangiare in pace?- dico, aprendo la mia bottiglia d’acqua.
- Perché non riesco a staccarmi da lei!- mi risponde, alzando le sopracciglia quando Abbie lo guarda apatica. Suppongo si creda molto sexy quando lo fa.
- Hey, Payne, hai sentito della festa di Halloween di questo sabato?- domanda Harry improvvisamente cambiando argomento, sedendosi civilmente. Liam sta mangiando l’insalata e ha la bocca piena quando la testa riccioluta di Harry si gira verso di lui. Alza le spalle, deglutisce.
- No, non ne sapevo niente, ma ci vengo volentieri. Tay, ti va?- dice, voltandosi nella mia direzione. Ho la bocca piena di yogurt e la sua domanda mi coglie un po’ alla sprovvista. Sarebbe la nostra prima uscita “in pubblico” la nostra prima festa insieme come una coppia. . . Oh, nespole!, se mi va!
Annuisco con vigore, cercando di sorridere senza sbrodolarmi di yogurt. Lancio uno sguardo entusiasta prima a lui e poi a Abbie. Finalmente mando giù lo yogurt.
- Sarebbe carino, credo, no? Abbie, tu ci vieni?- chiedo, pensando che magari un bell’inciucio con Harry si potrebbe attuare questo sabato!
- Mah, non è che ho proprio voglia di folleggiare per Halloween. . .- mi risponde, poco eccitata per la festa. Ci pensa Harry a darle una scossa, la prende per le spalle e la scrolla letteralmente, - Ma sì che ti fa voglia! Se ci vado io alla festa non puoi certo mancare tu, Bella Rossa!- esclama, sorridendo un po’ a tutti, ma in particolare a Abs.  
Abbie fa finta di arrabbiarsi, ma non lo respinge, - Dai, ora vedo se vengo o no, contenti?- dice, controvoglia, anche se so che in realtà viene volentieri.
- Allora, Rossa, da uno dieci quanto sono belli i miei capelli?- dice Harry, rivolgendosi ancora a Abs.
- Ascoltami, se solo potessi te li raserei tutti quanti a zero, i capelli, quindi levati, che ho lezione!- gli risponde, alzandosi di scatto. Mi fulmina con lo sguardo.
- Signorina Swift, ho capito che ora ha in testa soltanto l’amore, ma non dovevamo parlare di una cosuccia io e lei? Mi sembrava!- dice, stizzita. Cerco di non ridere, guardo Liam e lo saluto con un sorriso.
- Oook, Liam, credo di dovere andare, ci vediamo all’uscita, d’accordo?- dico, accarezzandogli i capelli e chinandomi verso di lui per baciarlo.
- E io un bacio non me lo merito, Rossa?- dice Harry, prendendo Abbie per i fianchi. Lei strabuzza gli occhi.
- Tay, andiamo. Adesso.- mi ordina, divincolandosi dalle grandi mani di Styles.
Mi alzo e porto via il vassoio.
- Facciamo un patto, io ti dico di sabato se tu mi dici perché detesti il povero Harry.- propongo, visto che il suo sguardo di prima mi ha incuriosito un casino!
 
-Harry, ma non ti capisco, la scorsa settimana eri tutto preso da Tay, mentre da sabato sei tutto preso da Abigail, che storia è mai questa?- domando al mio migliore amico, cercando di scoprire quello che mi ha chiesto Taylor.
Harry si volta finalmente verso di me, ha continuato a seguire con lo sguardo Abbie fino a che lei e Tay non sono scomparse oltre le porte della mensa.
- Mah, amico, non lo so. Le rosse mi hanno sempre intrigato un casino, lo sai. Solo l’anno scorso sono riuscito a uscire con cinque di loro. Però questa Rossa è particolare. . . da quando me l’hai presentata in quinta elementare mi è sempre rimasta tra i pensieri. Per carità, non avevo mai creduto di volerci uscire davvero, perché insomma, è un vero peperino e non cederà tanto in fretta, però, insomma, sono Harry Styles, mi hai visto?- dice, concludendo il suo discorsetto da Don Giovanni con un sorriso sghembo e un’alzata di sopracciglia.
- Ma smettila, cretino.- gli rispondo, dandogli una botta, dall’altra parte del tavolo. Ridiamo un attimo, poi mi faccio più serio.- No, ma ci vuoi provare per vedere se sei in grado di farla cadere ai tuoi piedi o ti interessa davvero?- domando più specificamente.
Harry ci pensa su, si gratta la testa, -Non saprei, è un tipo che tira, mi coinvolge più delle altre ragazze. . . e poi quelle lentiggini. . . Non lo so, ecco tutto, Payne.- mi dice, sorridendomi di nuovo. Gli sorrido anche io.
Sorrido un po’ perché Harry fa sempre espressioni esilaranti, un po’ perché  non aveva mai parlato di una ragazza a questa maniera. Quando discutevamo di donne le altre volte, lui ne parlava come se fossero figurine da collezionare. Probabilmente considera Abigail una figurina molto rara, quella che gli serve per finire la collezione, quella che sarà il suo vanto per sempre. . . magari non la tratterà di merda come le altre, anche perché in fondo Abbie è amica mia, amica di Taylor, che è la mia ragazza e quindi proverà a rispettarla un po’ più delle altre. Spero tanto sia così, Taylor non mi perdonerebbe, o perlomeno non perdonerebbe Harry.
 
- Allora, Abs, vogliamo darci un taglio a quest’aria di mistero che circonda l’aneddoto sulla nascita del tuo odio per Harry?- le domando, dopo che per tutto il tragitto fino al mio armadietto non ha aperto bocca.
Si gira di scatto e sbuffa. Si scioglie e si lega di nuovo i capelli. Poi incrocia le braccia sul petto e si appoggia all’armadietto accanto al mio. Mentre io prendo dei libri.
- Va bene! -, finalmente Abbie si è decisa a darmi tregua, sorrido trionfante. – In pratica alla festa, Harry mi cedette il suo palloncino, che era l’ultimo di quelli con dentro l’elio.- inizia, poi mi guarda e visto che non sono soddisfatta dalla sua risposta, continua, - Poi mi cedette le fragole sulla sua fetta di torta, e tu sai che adoro le fragole!-, annuisco, - Sì, quella torta era spettacolare, io e Liam avevamo raccolto le fragole insieme!- le dico, - Ma ancora non capisco, visto che Harry era stato così gentile con te che senso ha odiarlo?- le domando.
- Uffa, Tay! Non ho finito! Alla fine della festa, Harry mi ha bucato il palloncino perché a bandierina aveva vinto la mia squadra e non la sua!- finisce di raccontarmi e poi sposta lo sguardo da me.
- E. . .? cioè non finisce così la storia, spero- commento, visto che il racconto non aveva senso.
- Tay, non ti sembra che sia stato orrendo?- mi domanda scioccata.
- Devo essere sincera? Io me la sarei presa lì per lì e poi basta. . .- le dico, con più tatto possibile.
- Taylor, no! Mi ha devastata! Ero tristissima! Lo sai quanto mi piacciono i palloncini con l’elio! E quanto adoro vincere a bandierina!- cerca di spiegare. La guardo esterrefatta.
- Spero per te che i tempo che volessi usare fosse il passato e non il presente per quello che riguarda bandierina, per i palloncini mi dispiace, ma è successo un sacco di tempo fa! Vai avanti!- le dico, cercando di non offenderla più di tanto.
- Oh, uffa! Per me era importante, ok? È stata la mia prima cotta!-. Abbie sgrana gli occhi e si copre la bocca con le sue manine, si è resa conto di aver detto troppo. La guardo e scoppio a ridere.
- Abbie!! La tua prima cotta è stata in quinta elementare per HARRY??- le domando stupefatta. Non ce la facevo proprio ad innamorarsi di Styles, insomma, lo conosco da un paio di anni, ma non è di sicuro il suo tipo! Anche Abbie sembra sconcertata. Annuisce e mi poggia una mano sulla spalla.
- Ero piccola e innocente, non sapevo cosa stessi facendo. . .- mi dice, con fare profondo.
- Abs, tu sei tutta matta. Comunque sabato è stato un bell’appuntamento, davvero. Harry è simpatico, non imbecille come sembra qui a scuola! Te lo giuro! Cioè magari un po’ imbecille è, però è anche spiritoso! Fa tante battute geniali! Un po’ come-, sto per finire la mia descrizione dell’appuntamento quando Abigail mi tappa la bocca con una mano. Mi guarda dritta negli occhi, furente. – Non provare a dire che è uguale a me! Taylor Alison Swift, non ci provare neanche!- mi ringhia fra i denti con fare minaccioso. Ho quasi paura.
- Abbie, non la devi prendere male, è una cosa carina. . . e poi dice che sei una tipa “tutto pepe” o una roba del genere. . . insomma, le sue stupide avance, secondo me, ti dovrebbero far sorridere, non arrabbiare. Ecco tutto.- le dico, finendo il più in fretta possibile la frase. Lei mi guarda ancora un po’ incazzata negli occhi.
- Ok, ti lascio vivere perché sei la mia migliore amica, ma se provi a farmi un inciucio con quella mezza calzetta di Styles, ti ammazzo la chitarra.- minaccia, con aria molto seria.
- Non puoi averlo detto!- dico a mezza voce, a metà fra lo spaventato e il divertito.
Annuisce, cercando di trattenere un sorriso, - Oh, sì, invece. L’ho detto!- ammette, divertita, sbattendo lo sportello dell’armadietto per fare un’uscita chic.
 
- Allora, Harry mi ha fatto tutto un discorso che mi fa pensare che con Abbie voglia qualcosa di più di una serata e via, insomma penso che non sia pericoloso per lei fidarsi un po’ di Harry.- mi informa Liam, prendendomi per mano mentre andiamo alla sua macchina.
- Beh, se Harry è convinto di Abbie, Abbie non è per niente convinta di Harry, purtroppo.- comunico a Liam con una punta di tristezza nella voce.
- Cosa?! E perché? – mi domanda lui, spalancando gli occhi. Lo guardo un po’ scocciata.
- Forse non ti passa neanche per la testa che una ragazza possa resistere al tuo amicone bellimbusto, ma Abbie non è una qualsiasi.- lo informo, difendendo la dignità della mia amica, - Poi, devi considerare che alla tua festa di compleanno in quinta elementare lui le ha bucato il palloncino con l’elio.- aggiungo, annientando senza volere la dignità della mia amica.
- Il palloncino con l’elio no!- esclama Liam e sembra sinceramente sconcertato. Lo guardo con aria interrogativa.
- Va bene, la capisco, ci sarei rimasto male anche io, però cerca di farle cambiare idea, sennò Harry non la lascerà mai in pace!- mi dice, aprendomi la portiera della macchina.
- Ma sei serio? Intendo per la cosa del palloncino.- domando, perché mi ha un po’ confusa la sua reazione.
- Certo che sono serio. Sono sempre serio quando si parla di palloncini.


***OOOk, bella gente, ecco qua, in tempo record un nuovo capitolo!! per i prossimi dovrete aspettare, sorry! :) comunque, insomma, vi lascio con del buon materiale su cui riflettere, non credete? Beh, fatemi sapere se vi è piaciuto, cosa vi ha fatto ridere, che ne pensate di questo Harry Styles, che gira e rigira, fra gli 1D è uno dei miei preferiti C: comunque, niente, il mio compleanno è stato stupendo!!! un bacione, a presto!
La***


 

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Capitolo 13
*** Cooler then me ***


Cooler then me
 

 
 
- Allora, piccola Swift, è un po’ che non parliamo.- esordisce Harry sedendosi accanto a me a lezione di Spagnolo. Lo guardo di traverso, - Harry, abbiamo avuto un appuntamento sabato scorso e sono passati tipo quattro giorni- gli faccio notare, visto che è mercoledì mattina e sul mio quaderno con le canzoni ho annotato il numero di giorni che sto con Liam. Harry non sembra nemmeno avermi sentito fargli quell’appunto e continua sorridendomi, come se fossimo in grande confidenza.
- Be’, visto che ora esci con il mio migliore amico sarebbe naturale se io uscissi con la tua migliore amica, sbaglio?- mi dice, e sto per controbattere, ma non me ne dà la possibilità, e continua imperterrito, - Ecco, il problema è che credo che lei si senta troppo fica per stare con uno come me. Il che non è possibile, insomma, mi hai visto? Io sono Harry Styles, il più fico della squadra di basket, sarebbe perfetto se stessimo insieme. Capisci?- mi guarda come se il suo discorso avesse davvero senso.
- Senti, Harry, io so che sei un bravo ragazzo, ma la dovresti smettere di comportarti da stronzo a questa maniera. Abbie non crede di essere più fica di te, lei è più fica di te e basta.- gli dico presa dalla rabbia, visto che quando fa il presuntuoso mi verrebbe da picchiarlo.
- Ma non mi comporto da stronzo!- sussurra sbigottito, mi sa che non aveva mai visto la cosa da questo punto di vista.
- Tu ti comporti da stronzo credendo di essere il più fico della squadra di basket, cosa che potrebbe anche essere vera, ma che non ti rende migliore degli altri. Comunque non te la prendere se Abbie non ti fila, probabilmente è perché fai il cretino con mezza scuola, se ti comportassi come con me al cinema, forse avresti una possibilità.- gli rispondo, visto che mi farebbe piacere vederlo insieme a Abbie, ma che non voglio la tratti con superiorità.
- Piccola Swift, a me la tua amica piace davvero, però non è raggiungibile! Fa la preziosa e la cosa mi fa eccitare un monte!- mi dice, i suoi occhi tradiscono sincerità e questo mi spaventa un po’.
- Harry, non voglio sapere che cosa ti eccita!- gli bisbiglio, con gli occhi sgranati. Quella parte mi ha fatto un po’ schifo. Mando giù la bile e lo guardo di nuovo in faccia.
- Senti, Harry, fai come ti pare, usa tutti i trucchetti che usi con le altre ragazze, vedi se funzionano, ma non credo. Lo capirai da solo quello che devi fare per conquistare Abbie, o se si spazientirà particolarmente te lo dirà lei.- detto ciò mi alzo, visto che è appena suonata la campanella e trovo Liam che mi aspetta fuori dalla porta per portare anche i miei libri e scortarmi fino alla lezione di Algebra.
 
- Hey, Rossa, non vorrei averti fatto l’impressione sbagliata, in questi giorni.- dice Harry a Abbie, mentre lei cerca di andare al suo armadietto e lui la tiene intrappolata con un braccio attorno alle spalle. Lei lo guarda già furiosa.
- Senti, Styles, impressione più sbagliata non me l’avresti potuta dare, capito?- sbotta Abbie, cercando di scrollarsi di dosso quel braccio snello e muscoloso.
- Ascolta, non voglio che le cose restino così fra di noi, ok? Tu sei fica, io sono fico, dovremmo uscire, lo propone anche il cosmo, non lo capisci?- le dice lui in un orecchio sorridendo in maniera alquanto sexy.
- Ascoltami bene, Styles, io con te non ci uscirò mai, capito?- grida Abbie in preda ad un attacco isterico. Io sto osservando la scena da lontano, fra le braccia di Liam, anche lui catturato da quello scontro che non prevede vincitori. Un po’ ridiamo e un po’ ci dispiace per Harry che le sta provando tutte con Abs. È giovedì e ha passato tutto il giorno appresso a lei aprendole le porte, cercando di portarle i libri, facendole complimenti, magari ecco alcuni complimenti non erano proprio adeguati o sensati, ma ci sta provando (“Rossa,  l’altezza della tua testa è perfetta per poggiarsi sulla mia spalla, vuoi provare?” e roba del genere, ma come gli vengono in mente??)
Abbie se ne va con quel suo passo svelto e deciso che fa sembrare che voli invece che sbattere i piedi per terra.
Per fortuna non mi ha vista che la guardavo sennò ci scappava anche un bel “Fanculo, Tay!” bisbigliato tra i denti con un misto di rabbia e rancore.
Sa perfettamente che sto cercando di farli uscire insieme perché credo che starebbero bene, ma non si vuole convincere che ho ragione e non vuole passare oltre la storia del palloncino. Ma che razza di migliore amica caparbia mi ritrovo?
- Hey, coppietta, come va?- ci saluta Harry, non sembra troppo avvilito in fin dei conti.
- Bene amico, meglio di così non potrebbe!- risponde Liam guardandomi mentre parla. Arrossisco e gli prendo la mano.
- Secondo voi cosa posso provare con la Rossa? Forse mi dovrebbe venire a vedere a un allenamento, secondo me le piacerei sudato con i muscoli in bella vista, no?- domanda entusiasta all’idea, ma un po’ pensieroso. Liam si mette a ridere, - Sei sempre il solito Harry!- commenta, poi si rivolge a me, - Credi che la festa di sabato sia in maschera?-
- Io ho sentito di sì, io mi vesto da James Bond, sarò meglio di Sean Connery e Daniel Craig messi insieme, la Rossa cederà per forza!- risponde al posto mio ammiccando Harry. Fa quella cosa di alzare le sopracciglia e mi fa morire dal ridere. – Tu come ti vesti Payne?- domanda al mio ragazzo.
- Non saprei, magari qualcosa che faccia ridere, ci penserò venerdì sera, credo. Taylor non è che volevi fare qualcosa tipo a coppia?- mi domanda, guardandomi negli occhi. Non ho nemmeno pensato che bisognasse vestirsi per il party di sabato, figuriamoci se ho pensato ad un tema da fare in coppia! Scuoto la testa.
- Non ho nessuna idea, ma tu fai come preferisci, se trovi qualcosa di carino vestiti come vuoi! Mi basta che stiamo insieme!- gli rispondo sorridendo. Lui mi sorride e si piega in avanti per baciarmi. Harry ci guarda e commenta ad alta voce, - Sabato anche io avrò qualcuno da baciare, sia l’ultima cosa che faccio!

 ***

- Abbie, mio amore! Sei ancora incazzata con me?- domando alla mia migliore amica, prima che possa chiudermi la portiera della macchina in faccia. Salgo e mi lego la cintura di sicurezza. Lei mi guarda furiosa.
- Perché mai dovrei essere incazzata? Perché mi vuoi appioppare uno stronzetto che mi ha rovinato un ricordo bellissimo?!- grida isterica, mettendo in moto la macchina.
- Dai! Ti prego, facciamo la pace! Non volevo romperti con questa faccenda, ma tu volevi qualcuno con cui scacciarti dalla testa quell’idiota di James e Harry capitava a fagiolo!
Abbie mi guarda malissimo, - Da dove cavolo l’hai tirato fuori questo detto del cazzo?- mi dice, scoppiando a ridere. Ok, magari stiamo facendo pace.
- Senti, apprezzo il tuo entusiasmo, ma ce l’ho ancora troppo con Harry per riuscire a tollerare la sua presenza, ok? – mi spiega, continuando a guardare la strada.
- Oh, andiamo! Ti avevo promesso un ragazzo per questa festa, - , - Per un’altra festa in realtà!- mi corregge lei un po’ su di giri, - Sì, insomma, volevi un accompagnatore? Harry è perfetto!! Se lo lasciassi fare forse ti piacerebbe davvero! E poi non penso che vada più a caccia di palloncini con l’elio, non credi?- le faccio notare.
- Sì, sì, come vuoi. Io con Styles non ci esco, ma cambiamo argomento, ok?- mi propone.
- Certo, dimmi tutto- sono felice che sembri meno incazzata.
-Allora, per questa festa del cazzo, come ci vestiamo? Tu da countrygirl?- mi dice, sorridendomi sarcastica.
Mi fa sempre ridere quando parla come uno scaricatore di porto, il ché da quando Harry le gira intorno succede sempre più spesso.
- Boh, non saprei. . . io avevo quasi pensato di vestirmi tipo da tigre, non so se ti piace come idea. . .- le rivelo, visto che mi era venuto in mente pensando che Liam aveva proprio un faccino da cucciolo. E poi mentre ci baciavamo l’altro giorno mi ha chiamata tigrotta, anche quello mi ha fatto venire l’ispirazione.
- Che stronzetta, tu ti prendi il costume sexy da tigre, per far sbavare il tuo nuovo ragazzo e a me toccherà vestirmi da ape o roba del genere! Sei proprio una stronza sotto a quel visetto da bambolina, Taylor!- mi sgrida Abbie, stringendo più forte il volante.

- Oh, ma andiamo! Abs, troveremo un bel costume anche per te! Tranquilla! Ci sono milioni di costumi perfetti per te! Lo troveremo di sicuro prima di sabato! Manca un sacco di tempo!- le dico, cercando di tirarle su il morale.
 

 ***

- Ok, pensavo tu scherzassi quando l’altro giorno hai detto che ti saresti vestita da ape.- commento, quando vedo Abbie che mi è venuta a prendere e indossa nelle antennine con ponpon gialli e pelosetti sulle punte, ha una sciarpetta gialla intorno al collo e ha un body a strisce gialle e nere, un gonnellino di tulle giallo, calze velate nere e scarpe col tacco. Devo ammettere che è adorabile, anche se l’idea che sia vestita da ape mi fa un po’ ridere.
- Insomma, tu sei proprio una piccola tigre allora!- dice, indicando il mio costume, con aria vagamente scocciata. Mi guardo nello specchio vicino alla porta. Indosso due orecchiette pelosette, una maglietta tigrata e dei polsini a strisce, di pelo finto anche quelli. Per il resto ho un paio di leggins neri su cui ho cucito una piccola coda che ho tagliato ad un peluche ormai mezzo marcito che stava in soffitta e ai piedi invece che i soliti stivali porto delle ballerine che mia madre conservava dalla sua gioventù, anch’esse tigrate.
- Abbie, mi devi aiutare a disegnarmi il naso e i baffetti, ti va?- le dico, facendola entrare per finire i preparativi per la festa. Liam passerà a momenti e accompagnerà entrambe da Mike.
- Va bene, ma prima mi devo levare i tacchi, non ce la faccio sennò a tenerli tutta la sera!- esclama salendo le scale prima di me.
Ridiamo e scherziamo fino a che non sentiamo il rumore della macchina di Liam che parcheggia di fronte al vialetto di casa. Suona il campanello.
- Mamma, di’ a Liam che scendiamo subito!- grido dal bagno, mentre finisco di pulire la matita sbavata.
Io e Abbie ci mettiamo le scarpe e prendiamo i giacchetti, scendiamo e vediamo Austin, pronto per fare dolcetto o scherzetto in giro per il quartiere vestito da cowboy, quanto capisco la sua passione!
- Allora, ragazze, stasera divertitevi, non fate sciocchezze e non tornate troppo tardi, visto che Abbie dorme da noi, ok?- ci dice mia madre aprendoci la porta, sorridente come sempre.
- Va bene, mamma, non ti preoccupare! Torniamo per mezzanotte, d’accordo?- le rispondo, uscendo e vedendo Liam appoggiato al suo pick-up. Mamma mugola un po’ interdetta e ci lascia andare.
- Payne, ma da che diavolo sei travestito?!- esclama Abbie, scoppiando a ridere mentre entra in macchina dopo di me. Io do un bacio a Liam ma mi metto a ridere subito dopo, visto che i suoi capelli lunghi, di nuovo piastrati mi sfiorano gli occhi.
- Liam, di nuovo lisci? Ma perché!?- gli dico, visto che più volte gli ho confidato le mie preferenze sul suo look.
- I ragazzi a scuola quando mi prendono in giro per ridere, dicono che assomiglio a Justin Bieber, allora ho pensato, cosa c’è di meglio che vestirsi come Justin ad Halloween?!- ci spiega mentre guida e alza il volume quando sente la canzone Baby passata dalla radio.
Ridiamo tutti quanti di gusto, visto che in effetti con i capelli così Liam è uguale e Bieber!
Arriviamo alla festa e la musica si sente fin dall’inizio della strada. La casa è addobbata con zucche e ragnatele e ci sono ragazzi travestiti da qualsiasi cosa che ballano nel cortile e dentro la casa.
Subito vediamo Harry che ci aspetta sul portico. Indossa uno smoking nero e ha i capelli tirati indietro con il gel, non l’avevo mai visto con i capelli non davanti alla faccia e non riccioli!
Saliamo i gradini e subito Harry assale Abbie.
- Insomma, ti sei messa in testa di farmi impazzire- dice sottovoce Harry, accarezzando la spalla nuda di Abbie. Lei fa una smorfia disgustata, poi passa qualcuno con un vassoio pieno di birre, lei ne afferra una e butta giù un lungo sorso, poi mi guarda con gli occhi sgranati, - Mi ci vorrà più di una birra per sopportare 00tonto tutta la sera!- dice ridendo, già sotto l’effetto dell’alcol.
Speriamo che non alzi troppo il gomito, se no come faccio a spiegarlo a mamma?
- Allora, andiamo a ballare?- mi propone Liam con uno sguardo ammaliante, - Ok, Jus!- gli rispondo con la voce di una bimba tunz-tunz, prendendolo per mano e dirigendomi verso dove la gente sta ballando.
Io e Liam ci scateniamo, balliamo per almeno un’ora, io ogni tanto vedo Abbie, con qualcosa da bere in mano, ma ho voglia di godermi la serata e non di fare da balia alla mia migliore amica, tra l’altro Harry non le si stacca di dosso, ci penserà lui a non farla ubriacare. . . spero.
- Liam, non ce la faccio più! Ti prego, andiamo a bere qualcosa, così riprendo fiato?- supplico, prendendo entrambe le mani di Liam, che continuerebbe a ballare tutta la sera. Sbuffa divertito. Mi raddrizza le orecchie e mi porta in cucina.
Mi metto a sedere  sul bancone, stranamente non c’è nessuno adesso a prendersi da bere, la cucina è tutta per noi. Liam fruga nel frigo e trova una bottiglia d’acqua, sa che non mi piace l’alcol. Mi si avvicina e mi porge l’acqua.
- Allora, bella, ti stai divertendo con Justin?- mi domanda, facendosi più vicino. Gli accarezzo il braccio, lo guardo meglio. Indossa le sneakers più larghe che abbia mai visto, dei jeans strettissimi, che non mi dispiacciono affatto, visto che mettono in evidenza il suo bel. . . insomma, si capisce perché mi piacciono!
Porta anche una felpa viola col cappuccio alzato sopra al cappellino da baseball con la visiera enorme che gli copre la testa.
- Che dici, mi canti qualcosa?- gli propongo, dandogli veloci baci sulle labbra, lui mi attira a sé dandomi baci a poco a poco più passionali, ma sempre dolci. Gli metto le braccia attorno al collo e mi attacco a lui, lo stringo forte come per non lasciarlo mai andare. Dio! Come mi piace baciare Liam!
Mi stacco di nuovo sorridendo, - Allora, non mi canti nulla?- lo stuzzico, mi guarda con uno sguardo eccitato, sta aprendo la bocca per cantare, quando sentiamo una voce familiare urlare la canzone di Mike Posner, Cooler then me, nell’altra stanza. Ci precipitiamo di là e vedo Abbie sui suoi tacchi a spillo che barcolla leggermente, sotto gli effetti della birra, mentre Harry le sta facendo tipo una serenata ballandole quasi attaccato. La situazione è piuttosto comica, mi viene da ridere e sto per prendere Abbie per allontanarla dal suo “nemico mortale” quando lei si gira di scatto e si mette a baciare Harry.
Rimango bloccata con il piede a metà di un passo e con la bocca aperta, Liam accanto a me si mette a ridere sommessamente, appoggiandomi una mano sulla spalla. Quei due continuano a baciarsi appassionatamente, non credo che nessuno dei due sia particolarmente in sé, ma pare che a entrambi il bacio stia piacendo parecchio, si accarezzano, ridacchiano, si buttano su un divano e lei, seduta su di lui, non sembra disgustata come sempre al pensiero di baciare Harry Styles, anzi, gli scompiglia tutti i capelli incollati dal gel.
Dopo una mezzoretta che io e Liam passiamo a baciarci, con un po’ meno esibizionismo di quei due ubriachi, guardo l’orologio e vedo che è ora di andare, sinceramente non ne ho proprio voglia, tra le braccia di Liam non vorrei mai andarmene!
- Liam, troviamo Abbie e andiamo a casa, sennò rischiamo che mia madre e mio padre ci facciano una partaccia pazzesca!- gli dico, staccandomi dalle sue labbra a malincuore. Lui annuisce, - D’accordo, però dobbiamo portare a casa anche Harry, l’ho promesso a sua madre- mi comunica, sorridendo con aria colpevole. Sorrido anche io, prendendolo per mano. Perfetto!, penso, così quei due continueranno a baciarsi come stanno facendo da un pezzo!
Li cerchiamo per un paio di minuti e poi li troviamo nel bagno, Harry sta vomitando e Abbie, un po’ frastornata gli tiene i capelli via dalla fronte. Non è proprio una scena romantica.
- Hey, birra, vodka, dobbiamo andare!- dice Liam, rimanendo sulla porta a guardare la scena divertito. Io mi dirigo verso i due e aiuto Abbie come posso. Quando Harry sembra abbia finito di vomitare anche l’anima, lo tiro su, chiedendo aiuto a Liam che se lo carica in spalle e mentre io sorreggo Abbie lei continua a farfugliare – Mi girella la testolina, Tayloooor!!! Non voglio mi si sviti!-.
Arriviamo alla macchina, Abbie si siede dietro con Harry, io davanti con Liam. Mentre Abs sembra assopirsi temporaneamente, Harry riprende conoscenza e dice con la bocca impastata, con la voce e l’intonazione tipica degli sbronzi:- Payne, amico, ce l’ho fatta! Ho frullato* con la Rossa sale e pepe!-, solleva stancamente le braccia verso l’alto come un campione, - Sono Styles, Harry Styles! Provate a resistermi!- continua con un’aria solenne che gli si addice poco.
Arriviamo a casa mia e Liam mi aiuta a far scendere Abbie, che cerca di aggrapparsi a Harry, che inizia a baciarla di nuovo, con più trasporto che alla festa.
- Forza, ubriacona! Molla l’osso siamo in ritardo!- la sgrido, strattonandola. Abbie molla improvvisamente la presa e spostandomi con una botta inizia a vomitare sul marciapiede.
- Ottimo! È proprio una serata perfetta adesso!- commento, andando a spostare quella miriade  di capelli ricci e rossi che si ritrova la mia migliore amica. Harry è crollato in macchina e già russa, Liam cerca di aiutarmi come può, ma non riesce a fare a meno di ridere. Lo guardo storto un paio di volte, poi mi faccio aiutare a portare Abbie fino alla porta.
- Liam, ci sentiamo domani, d’accordo? Grazie per la serata, sono stata benissimo- gli dico, guardando i suoi occhi e le sue labbra. Lui mi bacia velocemente, - È stata stupenda anche per me, tigrotta- dice, facendomi l’occhiolino, salutandomi e tornando alla macchina.
                                                                                                                                                                           ***
Saranno un paio d’ore che siamo tornate a casa, ho cercato di spogliare Abbie nel modo migliore possibile e soprattutto ho cercato di non fare troppo chiasso, le ho messo una bacinella accanto al letto e dopo essermi struccata mi sono messa a dormire anche io. Sono nel dormiveglia quando sento un rumore, apro gli occhi e c’è Abbie seduta sul letto che mi fissa. La vedo grazie alla luce della luna che filtra dalla finestra.
- Ma che cazzo ho fatto stasera? Ho frullato con Styles?!- esclama, tenendosi la testa con entrambe le mani e con un’espressione sconcertata sul viso. Scoppio a ridere e lei come se non fosse successo niente si ributta sul cuscino e riprende a russare.

YEAAHH! sono tornata, con un brand new capitolo!! lo so che non è una canzone di Tay, ma ho dovuto sgamare dalla mia regola per mandare avanti la storia!! Allora, chiarisco subito l'asterisco * "frullare" in gergo senese, per chi non l'avesse capito, vuol dire pomiciare, niente di più niente di meno, oks? Secondo me ci stava bene una bella parola di slang! yo, bro.
In ogni caso, spero che la scelta dei costumi abbia fatto ridere voi quanto me!! Quella di Justin mi ha fatto ridere un sacco mentre scrivevo!! In ogni caso, che ne dite della nuova coppia Harry-Abbie? credete che durerà?? fatemi sapere presto, recensite più che potete!!
See you soon,

LA
p.s A BOLLOREEE!!




 

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Capitolo 14
*** Permanent Marker ***


Permanent marker
 

 
È lunedì mattina e non ho ancora parlato con Abbie riguardo al suo sbandamento, ieri mattina non ne ha voluto fare parola e quando l’ho chiamata ieri sera aveva talmente mal di testa che non aveva la forza di parlarne. Quindi adesso devo trovarla per parlare dell’accaduto o devo evitarla, affinché non le venga in mente di dare a me la colpa della sua frullata.
- Hey, tigrotta, come stai oggi?-. Sento la voce del mio fidanzato e le sue mani mi circondano i fianchi. Sorrido e mi volto fra le sue braccia, mi alzo verso di lui per baciarlo.
- Insomma ti è piaciuto il mio costume di sabato sera.- dico bisbigliandogli sulle labbra. Lui annuisce, continuando a baciarmi.
- Mi è piaciuto molto, tanto che credo dovresti vestirti sempre a quella maniera. . .- dice, ridendo un po’, attirandomi più vicina al suo corpo. Dopo un po' Liam mi prende per mano e ci dirigiamo verso il suo armadietto.
- Allora, Harold che dice di sabato? Quali sono le sue impressioni, se ricorda qualcosa.- chiedo, continuando a guardarmi intorno in cerca di Abbie.
- In realtà non ci siamo sentiti granché, ma mentre lo portavo a casa, lui era sul sedile posteriore e ho rischiato di fare un paio di incidenti perché ogni tanto mi abbracciava all’improvviso biascicando “Abbie, come sei carina! Baciami!”- dice, imitando il tono di voce di Harry, stringendomi come deve aver fatto quell’ubriacone sabato.
- Ok, quindi credi che sia stato entusiasta della cosa?- domando di nuovo, ridendo al pensiero di Harry innamorato.
- Penso che ci sia una buona probabilità. Insomma, non era mai successa una cosa simile, penso che potrebbe davvero funzionare fra lui  e Abigail.- mi dice, poco prima che Abbie spunti fuori da un corridoio con i capelli arruffati, un po’ di fiatone e uno sguardo indecifrabile. Mi vede e sgrana gli occhi.
- Tu dovresti tenermi d’occhio quando bevo! Ho capito che ora che hai un fidanzato bello e forte non te ne frega più niente di aiutare la tua migliore amica, ma insomma!! Ho fatto una cosa orribile sabato! Come hai potuto permetterlo?!- mi grida, non pensando assolutamente che siamo a scuola, in mezzo al corridoio. Io la guardo di rimando e mi viene un po’ da ridere.
- Abbie, calmati, ok? Tu potevi darti una calmata con quelle stupide birre e comunque che ti preoccupi!? È successo e basta! E poi, è vero che ora sto con Liam e sai che insomma. . . e poi tu sei la mia migliore amica, se avessi pensato che non era una cosa giusta, non te l’avrei fatta fare!- esclamo, ma proprio in quel momento Harry sbuca fuori proprio da dove è venuta via Abbie poco prima, ha un sorriso soddisfatto e guarda la mia amica con aria famelica.
- Allora, ripetiamo presto?- domanda avvicinandosele da dietro. Lei fa un salto e diventa tutta rossa in viso, rossa quasi quanto i suoi capelli.
- Lasciami in pace, Styles! Gira a largo!- dice fra i denti con voce stridula Abbie, scacciando Harry e facendomi la linguaccia mentre si allontana. Molto, molto sospetto.
 
- Allora dopo scuola vieni da me?- mi chiede Liam a pranzo, poco prima di dirigersi verso la sua aula. Annuisco, arrossendo, ne sono sicura.
- Certo.- gli rispondo. Sono felice, eccitata e un po’ nervosa. Insomma è la prima volta che vado a casa sua non da amica, ma da ragazza. È un passo avanti. . . e cosa dirò alle sue sorelle e ai suoi genitori?? Sarà stranissimo, ne sono sicura, mi sentirò super in imbarazzo e morirò dalla vergogna.
Insomma, con Nicola e Ruth non ho mai avuto un grande rapporto, io anche da piccola stavo sempre con Liam, loro erano troppo grandi per interessarsi ai nostri giochi infantili, ma mi conoscono, mi salutano e di tanto in tanto parliamo. Non so se adesso mi vedranno in maniera diversa, non so nemmeno che cosa lui ha detto loro, magari non hanno idea che io mi sia dichiarata a Liam, che lui mi abbia suonato una canzone stando sul tetto al freddo e al gelo e che adesso stiamo insieme. . . lo scoprirò questo pomeriggio, adesso è meglio che mi concentri, visto che ho un test di Algebra!
 
- Allora vieni, passiamo a prendere una fetta di cheesecake da mia madre e poi andiamo in camera, ok?- mi dice Liam portandomi in casa tenendomi la mano. Gli sorrido, anche se sono nervosa fino al midollo.
Entriamo e subito vedo Nicola sul divano che guarda la televisione e la signora Payne fa capolino dalla cucina appena sente la porta chiudersi. Nicola alza lo sguardo e mi sorride. Le faccio un saluto con la mano.
- Ciao Taylor! Come stai, tesoro?- mi saluta la mamma di Liam. Le sorrido.
- Tutto bene, grazie! Era un po’ che non venivo- le rispondo, mentre Liam mi aiuta a levarmi il giacchetto.
- Allora dai, venite in cucina che vi do la merenda e poi vi lascio andare- ci dice, precedendoci in cucina.
- Mamma, non abbiamo più cinque anni!- protesta Liam, prendendomi per mano.
- Senti, tu sei mio figlio, conosco Taylor da quando ha cinque anni e di certo non ti metto in imbarazzo davanti a lei!- esclama sua madre irritata. Io rido divertita, in effetti ha ragione.
Mentre mangiamo il cheesecake arriva Nicola che mi sorride. – Taylor, ma non lo vedi come mangia? Come fai a stare con uno come mio fratello?- mi domanda ridendo, visto che Liam si sta ingozzando di torta.
- Non lo so! Ma non è tanto male!- le rispondo ridendo anche io.
- Oh, ma la smettete? Tutte le donne di questa famiglia mi prendono in giro! Basta, Tay! Andiamocene.- dice, sbattendo la forchetta sul piatto e prendendomi per mano per farmi alzare. Tutti ridono tranne lui.
- Liam, lo sai che era un sacco che non venivo qui a casa tua?- constato, girando per la sua stanza mentre lui si mette a sedere sul letto.
- Lo so, anche troppo tempo, per i miei gusti. . .- commenta guardandomi con due occhi dolcissimi. Continuo a guardarmi intorno e all’improvviso mi raggelo.
- Ma che diamine. . . ?- borbotto, indicando una foto sulla parete.
Ci sono tantissime foto sul muro, alcune sovrapposte ad altre, Liam le scatta e poi le attacca lì, ma a quella che sto guardando non c’è attaccato nulla sopra. La stacco e la osservo per bene. Ci sono Liam e Lucy, lei ha un braccio intorno a lui, sullo sfondo si vede gente che balla e fa casino e ci sono bicchieri da tutte le parti. Lei indossa un provocante vestito verde, lui una camicia bianca che lo rende molto attraente.
- Cos’è questa?- domando un po’ alterata a Liam, che si sta tranquillamente guardando le mani.
- Cosa? Ah, è una foto, niente di che. . .- spiega, come se davvero non fosse niente.
- No, ma di quando è e perché sta lì in bella mostra?- gli domando insistente. Mentre lui spiega continuo a guardare fra le foto per vedere dove sono le nostre foto insieme.
- No, dai, lascia stare, quando uscivamo siamo stati a una festa insieme e ci hanno fatto una foto, lei me l’ha data stamattina solo perché l’ha sviluppata l’altro giorno.-dice, stringendosi nelle spalle, come se nulla fosse. Divento rossa. – Lo sai che non ci sono foto nostre su questo muro?- esclamo, continuando a cercarne.
- Ma come, no! Non è vero. . . ce ne devono essere un sacco!- dice, capendo di essere nei guai, -Dai, aspetta, forse dietro a questa. . .- continua, cercando di staccare delle foto per riesumarne una nostra all’età di sei anni. A me mancano due denti da latte, gli incisivi. Lui fa “due” con la manina piccolissima.( In effetti è una foto dolcissima, ma non è questo il punto!)
- Senti, Tay, non ti preoccupare, Lucy ha detto che non è più minimamente interessata a me! E poi che me ne importa di lei se ho te?- dice Liam, cercando di calmarmi, deve essere piuttosto evidente che sto andando su tutte le furie.
- E quando te lo avrebbe detto questo Lucy l’anoressica?!- domando con un tono di voce stridulo, guardandolo incazzata. Lui indietreggia, spaventato.
- L’altro giorno . . . in chat, credo- risponde, mettendo le mani davanti al corpo come se fossi capace di picchiarlo. Sbuffo, chiudo gli occhi. Non è possibile che quella stronza di Lucy continui a importunare il mio Liam, anche dopo averlo mollato. Se la trovo le spacco la faccia.
- Ok, bene, voglio che siamo sinceri. Io Lucy la stronza la odio, quindi vorrei che tu non la sentissi più, d’accordo?- dico impassibile, con la foto in una mano, con l'altra prendo il primo pennarello che trovo sulla scrivania di Liam. Traccio una grande X sulla faccia di quella sgualdrina e poi dico:- Capito il concetto? Non voglio sembrare una psicopatica, ma credo di avere fatto abbastanza fatica per riuscire a mettermi con te, quindi non vorrei proprio che le cose venissero complicate, d’accordo?- dico, scandendo bene le parole. Sono bravissima a mantenere il controllo, complimenti a me stessa!
Liam annuisce. Si avvicina  di nuovo a me.
- Hai ragione, scusa, non avrei dovuto continuare a sentirla dopo che ci siamo messi insieme, non succederà di nuovo- promette, guardandomi negli occhi, poi si accorge del rumore di carta strappata e mi guarda le mani. Ho stracciato la foto in almeno quaranta pezzi e quando Liam ritorna con lo sguardo alla mia faccia, sorridendo li getto per aria come se fossero coriandoli.
- Ora è tutto apposto!- commento sorridendo e dandogli un bacio a stampo.
- Ma ero venuto bene in quella foto!- dice piagnucolando, allora prendo il cellulare e scatto una foto mentre gli do un bacio sulla guancia. Osservo la foto sul display, - In questa stai sicuramente meglio!- commento.
Passiamo il resto del pomeriggio a farci foto con la polaroid di sua madre, alla fine del pomeriggio, ho tappezzato la sua stanza con quelle istantanee, adesso ci siamo io e Liam su ogni parete.
 
Martedì mattina. Appena arrivo a scuola, visualizzo l’armadietto di Lucy. Se con Liam ho fatto pace ieri pomeriggio subito dopo essermi arrabbiata, con Lucy ho decisamente un conto in sospeso. Sta venendo verso di me con quella sua faccia strafottente. Chi sa che cavolo ha da sorridere a quella maniera.
Apre l’armadietto. – Allora, Swift, come va con Payne?- mi domanda con la sua voce mielosa. Bleah! Vorrei vomitare. Incrocio le braccia sul petto. – Andrebbe più che bene, se tu non continuassi a intrometterti.- le rispondo, ondeggiando la testa come fa Abbie.
- Ma davvero? E in che modo lo starei facendo, scusami?-. La picchierei se solo non fossimo a scuola. Sbuffo.
- Ho visto quel bel vestito verde. . . avrai avuto un bel po’ da fare per pulire quel casino. . .- commento, ricordando la sua faccia a sgualdrina nella foto, circondata da bicchieri e piatti di carta. Lei sembra interdetta, ma si ricompone subito. Mi accarezza una spalla.
- Tesoro, non te la devi prendere se a me il verde sta d’incanto. E comunque era una foto innocente.- dice, mentre mi scrollo di dosso la sua mano.
- Ascoltami bene, tu prima ti sei insinuata nella sua vita e nella sua testa, poi l’hai scaricato e ora cerchi di tornare con quelle tua gambone sui tuoi passi? Non penso proprio. Se ti provi a rubarmi Liam, vedrai che la X che ho scarabocchiato sulla tua faccia nella foto, la prossima volta te la faccio sulla fronte, con un pennarello indelebile, mi hai capito?- sbotto, con la voce più cattiva che io abbia. Spero che il messaggio sia passato e anche piuttosto chiaramente. Non ho proprio voglia di beccarmi una sospensione nel caso le dovessi davvero disegnarle una X sulla faccia!
- Senti, piccoletta, io posso fare quello che mi pare, hai capito?- mi dice, avvicinandosi minacciosamente alla mia faccia, puntandomi contro un dito ossuto. Il suo sguardo è congelato nel mio. Mantengo la calma.
- Fai quello che ti pare a tuo rischio e pericolo. Ricorda però che Liam si merita una molto meglio di te. E sicuramente io sono meglio di te.
Lascio Lucy a bocca aperta, con la faccia incazzata. Bene, meglio così. Appena Abbie saprà quello che ho fatto mi vorrà costruire una statua. Proprio mentre passo davanti a uno sgabuzzino esce la mia amica. Ha l’aria accaldata e anche un po’ di fiatone.
- Abbie! Lo sai cosa ho appena fatto?- le dico aprendo le braccia e sorridendo vittoriosa. Lei si riaggiusta la maglietta un po’ sbrindellata. Ha l’aria furtiva.
- Ah, TAYLOR!- esclama quasi urlando.- Che brava sei stata! Hai fatto proprio bene! Mi devi raccontare tutto!- dice, ma non sembra proprio convinta. – Vieni, andiamo via di qui!- mi incita, prendendomi sottobraccio. Molto sospetto, considerato che detesta quando la prendo io a braccetto.
- Abbie, che stai facendo? Devo andare  a lezione di Storia, dall’altra parte.- protesto, puntando i piedi.
Abigail ha l’aria allarmata. – Ok, vieni che ti accompagno di là.- dice, spingendomi in fretta via dal corridoio. La seguo senza fare domande, anche se al più presto vedrò di indagare.

 

 
OOOOOK! Ecco il nuovo capitolo!! Spero vi piaccia e plachi per un po' la vostra fame di capitoli!! Ne ho solo un altro già pronto, mi sento con le spalle al muro! :) In ogni caso: Che starà facendo di molto sospetto Abbie? Che ne sarà della frullata occasionale dei due riccioli? Riuscirà Taylor a tenersi Liam?( be', questo è ovvio!!) In ogni caso, niente, mi fa piacere avervi pubblicato un nuovo capitolo e anche che alcuni di voi abbiano letto l'altra ff su Niall e Harry(<3) Ah, quando dice "Ma che diamine..?" be',, cito me stessa, io lo dico sempre! Ma che diamine..? VAAAA BEENEEE! ora vado a letto.
A BOLLOREEE! con il nuovo capitolo! :)

 

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Capitolo 15
*** Sparks Fly ***


Sparks fly
 

 
- Allora, Tay, che facciamo questo sabato?- mi domanda Liam, prendendomi per mano mentre andiamo a mensa. È giovedì e ancora non ho scoperto perché Abbie è così misteriosa, ma l’amore mi inebria, quindi ho deciso di non starle con il fiato sul collo.
- Non lo so! Avevi qualche idea?- gli rispondo, visto mi basta stare con lui per essere felice.
- Non saprei, ma ci penserò, poi ti faccio sapere, tu però tieniti libera, capito?- mi raccomanda, dandomi un bacio sulle labbra. Non lo lascio staccare e lo tiro verso di me con entrambe le mani. Deve avere bevuto il caffè da poco, perché sa incredibilmente di zucchero.
- Sai di zucchero!- gli sussurro, appoggiandomi alla schiera di armadietti, lui sogghigna.
- È perché sono dolcissimo!- mi risponde, gli do una pacca sulla spalla. - È perché non hai sale in zucca e l’unica cosa che è rimasta è lo zucchero!- ribatto, continuando a gustarmi quell’intenso bacio.
Lui mi abbraccia e gioca con i miei riccioli. Io passo la mano fra i suoi capelli, che finalmente tiene come piacciono a me. Sorrido, sentendo come sono morbidi.
Rimaniamo a baciarci, fino a quando non sentiamo qualcuno tossire. Ci stacchiamo come se ci stessimo svegliando da un sogno.
- Ragazzi, come vi ho già consigliato in passato: prendetevi una stanza!- esclama Abbie, che è più di cattivo umore del solito.
- Sì, va bene, io vado a vedere dove è Harry, prendo il posto anche a te, ok?- mi dice Liam, dandomi un bacio sulla guancia prima di dileguarsi.
- Quel maledetto ricciolo di ottusità . . . – borbotta Abbie, mentre apre l’armadietto.
- Allora, signorina Mistero, che mi tieni nascosto?- le dico, facendola raggelare. Cerca di levarsi d’impaccio continuando a guardare nel suo armadietto. Le batto sulla spalla.
- Abs, da quando abbiamo segreti? Cos’è che ti frulla per la testa?- le domando, la vedo arrossire subito dopo che ho detto “frulla”. 
- Non dire così, Taylor, ok? Non ti nascondo niente, è solo che sono un po’ agitata, ok? Non è niente di che, tranquilla. Cambiamo discorso. Che facciamo sabato?- mi chiede, in maniera sbrigativa.
- Senti, non ti faccio pressioni perché voglio crederti, ma se c’è qualcosa di cui mi vuoi parlare, ti prego di non farti scrupoli. Comunque, credo che Liam abbia in mente qualcosa per sabato.- le rispondo, appoggiandomi di nuovo agli armadietti, intenta a sognare dove mi porterà il mio ragazzo e cosa faremo.
- È una cosa sdolcinata da piccioncini, o credi che possa venire anche io? Non ho proprio voglia di stare chiusa in casa.- mi dice, sorprendendomi alquanto. Insomma, lei detesta questo genere di appuntamenti, non le va mai di uscire con me e Liam perché si sente la terza incomodo!
- Non saprei, ma mi posso informare, mi fa piacere se vieni con noi. . . è possibile che venga pure Harry, però . . .- la avverto, visto che non so ancora in che rapporti sia con lui dopo sabato scorso.
- Fai come preferisci, basta che non mi lasci a casa.- risponde, chiudendo l’armadietto e avviandosi verso la mensa. Rimango impalata, considerato che non mi sarei mai aspettata una risposta del genere da Abbie, nemmeno dopo sabato! Ma che diavolo sta succedendo?
- Allora ti muovi? Ho fame!- si lamenta Abbie, già a una ventina di metri da me. Annuisco e la seguo in silenzio.
 
- Allora dove andiamo?- chiedo a Liam salendo in macchina. Stamattina, non sapendo cosa avremmo fatto, considerato che fa abbastanza freddo mi sono messa un paio di skinny jeans, delle parigine, una bel golf a strisce blu e panna e poi un bel cappotto. Tanto per non soffrire il freddo mi sono messa anche il cappello.
- Insomma pensavi di avere caldo, eh?- mi prende in giro Liam, che invece indossa solamente dei jeans, una maglietta bianca e una felpa Hollister. Come è bello.
- Oh, andiamo! Non ho idea di quello che faremo! Mi sono dovuta premonire!- gli rispondo, ridendo con lui.
- Va bene, hai ragione, ti ho tenuto nascosta la nostra meta fino a oggi!- mi dice, sorridendo. Quell’espressione da bambino mi rimarrà per sempre nel cuore.
- Quindi, saremo solo io e te? Perché ti avevo detto che Abbie voleva venire con noi, visto che rimanere a casa le sembrava un po’ da sfigata.- dico, considerato che Liam non sta guidando verso casa di Abbie.
- Sì, lo so, tranquilla, ma prima passiamo a prendere Harry!- mi spiega, indicandomi la grande casa alla fine della strada che stiamo percorrendo. Ci fermiamo sul vialetto e scendiamo dalla macchina.
- Vieni, entriamo solo un attimo, di’ pure a Abigail che arriviamo da lei tra un quarto d’ora al massimo.- mi istruisce, suonando al campanello.
- Cavolo, ma quante stanze ci saranno qui dentro?- domando a Liam, proprio mentre Harry ci apre la porta in boxer. – Ci sono sette camere da letto, quattro bagni, una cucina, una sala da pranzo, due studi, un salotto. . . poi c’è la casetta sul retro, ma entrate pure!- mi risponde Harry, grattandosi la testa e aprendo per bene la porta. Entriamo in un salotto fantastico, c’è una scala enorme leggermente curva, tutte le pareti sono color panna e ci sono quadri dall’aria preziosa appesi alle pareti, assieme a delle foto di Harry e della sua famiglia, tutte perfettamente incorniciate.
- Venite, mi vesto e poi andiamo, ok?- dice, iniziando a salire le scale. Io sono ancora mezza imbambolata, intenta a fissare quella sala fantastica. Sembra una reggia.
- Dai, Tay, vieni!- mi incita Liam, salendo un paio di gradini. Lo seguo e non resisto ad appoggiare la mano sulla balaustra di noce lucidissimo.
Entriamo nella camera di Harry, che è la prima del corridoio. Più che una stanza da letto sembra un loft, oltre al letto c’è un’enorme libreria che occupa un’intera parete, è piena di libri molto probabilmente intatti. Sulla parete opposta c’è un televisore enorme e un sacco di console per videogiochi. In un angolo ci sono dei pesi e ai lati del letto matrimoniale sfatto, ci sono due porte di legno chiaro. Una è aperta e intravedo un bagno, l’altra la sta aprendo Harry.
- Fate pure come vi pare, arrivo subito.- dice chiudendosi in quello che deve essere il guardaroba.
- Perché Harry ha un guardaroba e io, che sono una ragazza, ho solo un armadio?- domando più a me stessa che a Liam, accasciandomi sul morbido piumino stropicciato.
- Tu non eri mai stata a casa di Harry, vero?- mi chiede Liam, che ha acceso la Wii e ha iniziato una partita a tennis. Mi concede una stupenda visuale del suo corpo e mi consolo un po’.
- No, ma non mi avevi mai detto che vive in una reggia!- lo rimprovero. Ci conosciamo da tutta la vita, lui conosce Harry dalle elementari e con ciò non ho mai saputo niente del suo loft dentro la villa, né tantomeno della casetta sul retro!
- Non è che Harry lo dice proprio a tutti, insomma si vanta di altre cose, non della sua ricchezza. . .- mi spiega Liam, segnando un fifteen-love.
- Capisco, ma non è che quel guardaroba è più grande di camera mia, vero? Insomma, sembra che ci si sia perso! Quanto ci mette a  vestirsi?- domando, visto che ci sta mettendo davvero troppo per scegliere una polo e dei jeans.
- Guarda che Harry ci tiene davvero un sacco al look, comunque non ti consiglio di entrare nel suo guardaroba, ci rimarresti male, sia per la metratura che per il disordine!- dice Liam, spegnendo la Wii. Ridendo mi viene incontro.
Inizia a baciarmi e ci sdraiamo sul letto di Harry che sembra fatto apposta per una bella pomiciata. Sento una porta chiudersi. – Ragazzi, se volete una camera basta chiedere!- esclama Harry, buttando i boxer che indossava prima sul cuscino. Mi scanso disgustata.
- Harry, sta un po’ attento!- gli grido contro, tirandomi su. Harry ride e si ravversa i capelli.
- Dai, amico, dobbiamo proprio andare!- dice Liam prendendomi per mano e conducendomi al piano di sotto, con Harry che ci segue.
 
Arriviamo davanti a casa di Abbie e lei è fuori che ci aspetta spazientita. Quando ci vede viene in fretta in macchina e si siede accanto a me sul sedile di dietro, non mi sembrava il caso di farla sedere di nuovo vicino a Harry.
- Ciao, bella Rossa! Come stai oggi?- la saluta Harry, con voce maliziosa. La guarda dallo specchietto. Lei arrossisce completamente e gli fa una linguaccia.
- Non mi avevi detto che c’era anche lui!- commenta inviperita. Alzo le spalle, - Mi sembrava fosse ovvio, insomma, avresti preferito essere la reggi moccolo?- le domando dandole un buffetto.
- Allora, Payne, possiamo sapere dove stiamo andando? Non mi piace viaggiare senza sapere la meta!- esclama Abbie, per cambiare discorso. Liam fa una faccia buffa.
- Un po’ di tempo fa ho scoperto una spiaggetta vicino al fiume dove non va mai nessuno, possiamo passare il resto del pomeriggio lì e poi stasera dopo la cena possiamo andare nel locale sul fiume, credo che ci sia una sorta di festa. . . che ne dite?- domanda speranzoso, sembra che abbia programmato tutta la serata e anche in maniera perfetta.
- Io dico che va alla grande! Sarà bellissimo!- esclamo dandogli un bacio sulla guancia. Lui sorride. – Ci contavo che ti piacesse, voi ragazzi siete d’accordo?- interpella gli altri due.
Abbie sembra alquanto restia, mentre Harry pare entusiasta quanto me.
- Io credo, Payne, che tu abbia avuto un’idea formidabile!- commenta Harry, continuando a guardare Abbie dallo specchietto.
- Io invece, caro Payne, credo che ormai son in macchina con voi e che mi tocca venire anche se l’idea di una serata romantica sul fiume non mi alletta troppo – dice Abbie, incrociando le braccia.
- Dai, che lo so che sei venuta volentieri!- le dico, abbracciandola affettuosamente.
- Quanto ci vorrà più o meno per arrivare?- domanda di nuovo Abbie. – Credo una mezz’ora al massimo- risponde Liam svoltando in una strada sterrata.
- Così tanto? Allora credo che avremo giusto il tempo di mangiare e poi dovremo andare alla festa!- si lamenta la mia amica. Ci pensa Harry a zittirla.
- Tranquilla, Rossa, se arriviamo a festa finita, ci penserò io a tirarti su di morale!- le dice sorridendole.
- Lasciami in pace, STYLES!- urla Abs, facendo paura a Liam che sbanda leggermente.
- Abigail, non ti provare a fare un verso del genere di nuovo! Se no la prossima volta finiamo in un burrone e alla festa non ci mettiamo piede di sicuro!- la rimprovera Liam ancora scosso.
- Va bene, la smetto.- si arrende finalmente Abbie, gettandosi sul sedile.
 
Quando arriviamo alla spiaggetta, io e Abbie ci occupiamo di mettere una tovaglia per terra e di apparecchiare per il picnic e i ragazzi vanno alla ricerca di qualche ramo per fare un bel falò.
Quando ci siamo sistemati per bene, accendiamo il fuoco, visto che sta diventando buio e alla luce del falò iniziamo a mangiare. La cuoca di Harry ha preparato una pasta fredda e dell’insalata di pollo, mangiamo tutto volentieri, parlando animatamente, scherzando fra di noi, i ragazzi si sfidano a fare il bagno nel fiume, ma dopo aver messo i piedi in acqua ci rinunciano subito.
Io e Abbie scattiamo qualche foto e non riesco a distogliere lo sguardo da Liam. Ha acceso la radio della macchina e stiamo tutti ballando sulle note di una canzone di cui non ricordo neanche il titolo. Anche Abbie si sta lasciando andare, ma io non le bado più di tanto, visto che davanti a me, nell’aria pungente di inizio Novembre, c’è il mio bellissimo ragazzo Liam che mi ammalia con il suo sguardo intenso, che mi inebria del suo profumo e mi confonde le idee con i suoi movimenti affascinanti.
 
Sono circa le dieci quando ci dirigiamo verso la festa. Rimaniamo dentro per un’oretta circa, io ballo con Liam senza staccare un attimo le braccia dal suo collo, Abbie e Harry sono dispersi da qualche parte. In questo momento penso per la prima volta a quanto io sia attratta da lui in tutti i sensi. Non solo è il mio migliore amico, mi capisce, mi apprezza, mi completa, ma lo desidero in tutto e per tutto. So che dovrei stare attenta, questo genere di pensieri nei libri che leggo, nei film che guardo spesso genera casini pazzeschi nelle relazioni fra adolescenti, ma non posso fare a meno di volerlo mio per sempre.
Insomma, avendolo qui davanti a me, con questa luce che guizza sui nostri corpi, che mi stuzzica con le carezze e con i baci sul collo, mi fa sentire così fragile, come un castello di carte, che solo lui è capace di costruire e di distruggere. . . dovrei andarmene a casa adesso, ma so che non sfuggirei al suo amore in nessun caso.
- Vieni, andiamo fuori!- gli dico nell’orecchio. Lui mi guarda con aria interrogativa, - Anche se piove?- mi domanda, accennando un sorriso. Annuisco sorridendo di rimando, - Anche se piove- confermo, prendendolo per mano e conducendolo fuori dal locale.
In effetti fuori sta piovendo, ma troviamo una fermata del tram dove c’è una piccola tettoia che basta a riparare parte dei nostri corpi. Inizio a baciarlo ed è una sensazione stupenda. L’acqua ci bagna le gambe e i capelli, ma non dà fastidio, anzi, sembra fondere i nostri corpi e i nostri movimenti.
Rendo il bacio più passionale tirandolo a me, gli tocco i capelli umidi, gli accarezzo il petto. Lui manda le mani su e giù sulla mia schiena, fino a dirigersi verso le tasche dei miei jeans. Ci infila le mani e rimaniamo così per un po’, noncuranti del tempo orrendo e della pioggia torrenziale.
- Che ne dici, andiamo in macchina? Così evitiamo di ammalarci?- mi propone Liam, sorridendomi. Cavolo, ogni volta che lo fa l’aria si riempie di scintille. Annuisco riprendendo fiato dopo quei baci prolungati.
Mi prende per mano e mi porta fino alla macchina. Ci sdraiamo sul sedile di dietro, come la scorsa volta, ma la portiera è sempre una rottura di palle per la mia schiena, quindi mi tiro su e mi metto a sedere sulle sue ginocchia. I baci che ci stiamo scambiando stasera non sono come gli altri. Questi sono pieni di desiderio, io voglio lui e lui vuole me. Inizia a tirare su il mio maglione, lasciandomi in canottiera, apro gli occhi, lui ha uno sguardo interdetto, deve essere rimasto male che indosso la canottiera. Gli sorrido e continuo a baciarlo, mentre gli faccio levare la felpa, con le mani fameliche percorro tutte le sue spalle e tocco i muscoli che ha sulle braccia e sul petto. Lui mi sfila anche la canottiera, lasciandomi in reggiseno. Adesso sono decisamente spaventata da quello che potrebbe succedere, certo, la paura non frena le mie mani dal levargli la maglietta per ammirare i suoi addominali perfetti.
Lo tiro verso di me. Lo so che è una cattiva idea, che dovrei fermarmi, ma come si fa a fermarsi davanti a un Liam Payne seminudo e consenziente? Senza preavviso, Liam smette di baciarmi, cioè smette di baciarmi le labbra, continua a darmi bacetti sulle spalle e sul viso, ma lascia stare le labbra, per poter parlare.
- Tay, forse è meglio se ci fermiamo.- mi sussurra, guardandomi negli occhi. Sono un po’ sorpresa, fino a cinque secondi fa non sembrava affatto volersi fermare.
- Ma che dici?- gli domando sconvolta, - Non mi vuoi?- gli chiedo e stupidamente iniziano a pizzicarmi gli occhi. Lui ha l’aria davvero dispiaciuta.
- Ma certo che ti voglio, ti vorrei tutti i giorni a tutte le ore, ma non così! Dobbiamo rallentare, prenderci i nostri tempi- mi dice, accarezzandomi e passandomi la canottiera.
- Non devi prendertela, né rimanerci male,- dice, cercando di abbracciarmi e di asciugare le lacrime di delusione che mi stanno scendendo sul viso, - Non piangere, ti prego, mi spezzi il cuore così- mi sussurra.
- Tu spezzi il mio, perché non ti piaccio abbastanza.- gli dico, in preda alla tristezza.
- Tay, io credo di amarti, per questo non voglio che facciamo l’amore in macchina, è squallido!- spiega, lasciandomi senza parole. Lo guardo con gli occhi spalancati.
- Cosa hai detto?- domando, giusto per esserne certa. Liam sta arrossendo, cerca di evitare la domanda rimettendosi la maglietta. – Ho detto che sarebbe uno squallore farlo in macchina- ripete, sapendo che non è quello che voglio sentirmi dire.
Gli giro il viso verso di me, costringendolo a fissarmi negli occhi. – Ti amo anche io.- gli dico, sorridendo e mandando via tutte le lacrime. Lui sorride e sento quasi le scintille pizzicarmi sulle guance.
- Ti amo, Taylor.- sussurra, prima che veniamo interrotti da dei botti spaventosi. Guardiamo oltre il parabrezza e vediamo nel buio della notte dei fuochi d’artificio, che mischiandosi alle gocce di pioggia emanano ancora più luce del normale.
- Forse dovremmo andare a trovare Abbie e Harry, mio padre ci ucciderà entrambi se non torniamo per tempo a casa.- dico a Liam, dopo alcuni attimi di silenzio, densi di stupore, amore e felicità.
- Hai ragione, andiamo, chi prima li trova, chiama l’altro. Ci ritroviamo qui alla macchina, d’accordo, tigrotta?- mi dice Liam, prima di darmi una bacio a stampo e scendere dall’auto.
 
Entro nei bagni delle ragazze, che tutto sembrano tranne che bagni delle ragazze, visto che ci sono coppie che si baciano ovunque. Cerco un bagno libero e non trovandone uno decente mi rassegno. Esco dai bagni e vicino al bar trovo Harry che ha l’aria preoccupata e divertita allo stesso tempo. Mi vede e gli si illuminano gli occhi.
- Piccola Swift, dove cazzo eravate finiti tu e Payne? La Rossa qui presente si è scolata più drink di me a capodanno! Come fa a essere così capiente se è così piccola?- mi domanda, cercando di reggere Abbie che barcolla fra le sue braccia.
- Oh, ma che cavolo!! Non ce la fa proprio a trattenersi il sabato sera, eh?- esclamo, vedendo Abbie che è decisamente più che allegra.
- Abbie, ora ti porto a casa mia, mando un messaggio a tua madre e la avverto che stai da me, perché se ti becca ti fa un culo come un paiolo. Ma sia chiaro che è l’ultima volta che ti paro le chiappe, hai capito?- le urlo nelle orecchie. Lei fa la faccia sofferente, non sembra aver capito tanto del mio discorso.
- Tay, amorino, non urlare così tanto!- esclama con la voce strascicata. Le do una spinta perché detesto questa abitudine che ha preso di ubriacarsi.
- Styles, lo sai che baci proprio bene?- aggiunge, guardando Harry, che le sorride soddisfatto. Lui guarda me e specifica:- È vero, sono un gran baciatore!-, l’ha detto come se fosse un talento speciale. Sbuffo e mando un messaggio a Liam per dirgli di venire alla macchina.
- Dai, Styles, baciami!- esclama Abbie, rinvigorendosi tutta insieme. Harry la allontana.
- Rossa, sei uno schianto e mi fai morire e questa storia del segreto è super eccitante, ma puzzi di vomito da fare schifo, credo che passerò.- le dice, spostandole la faccia dalla parte opposta. Io sgrano gli occhi e spalanco la bocca.
- CHE “STORIA DEL SEGRETO”???- domando sconcertata. Ecco che cavolo facevano quei due, ecco che cavolo mi teneva nascosto quella scema della mia migliore amica. Quella si frulla Harry Styles di nascosto, cazzo!
- Oh, andiamo, Tay! Era palese che mi piaceva Styles!- ribatte Abbie, come se fosse rinsavita tutta insieme.
- Ma per favore!- esclamo io, facendo la faccia del tipo “è troppo assurdo per essere vero!”. Abbie cammina verso l’uscita e Harry la aiuta a trascinarsi. Solo adesso mi viene in mente che Harry non bada mai alle ragazze con cui esce, non gliene frega un tubo se stanno male, se vogliono stare con lui più di quanto non gli vada, insomma, non gliene frega un cazzo di loro e basta. È la prima volta che lo vedo prendersi cura di una ragazza, questa cosa mi fa davvero sorridere.
 

 

 Intanto vi dico che la cosa dello zucchero mi è successa, ma invece di dire quella stronzata sul "sale in zucca" che non so perché l'ho fatta dire a Tay, ho continuato a frullare beatamente,
poi ovvio che la "magnifica visuale" del corpo di Liam è il suo bel didietro ;)
Abbie l'ubriacona mi sta troppo simpatica, non lo so, è tipo il mio personaggio preferito!
Che ne oensate della faccenda di Tay e Liam? insomma, meglio che si siano fermati o no? secondo me sì.. in ogni caso si sono detti "ti amo".. dooooolcii!!
Va bene, basta, sto lavorando al prossimo capitolo, spero vi piacerà..
SPOILER la canzone sarà "Our Song" <3
A presto, commentate,
LA


 

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Capitolo 16
*** Our song ***


Our Song

- Dunque tu e Harry Styles state insieme?- domando a Abbie con aria civettuola, visto che ancora non vuole decidersi ad ammettere che stanno effettivamente insieme.
Abbie sbuffa girandosi dalla parte opposta, cercando di coprirsi il volto con i riccioli. Nonostante la tenda rossa riesco a scorgere le sue guance che s’imporporano.
- Andiamo, non c’è niente di male!- le dico, dandole una spintarella perché si giri e mi risponda alla domanda di prima. Lei sbuffa di nuovo.
- No, è vero, non c’è niente di male, se non fosse che io lo detesto! Sono una persona costante e quindi una volta che decido di detestare qualcuno non cambio idea a caso! Lui mi dovrebbe chiedere scusa!- esclama lei, riprendendo a far finta di leggere il libro di Scienze.
- Abbie, ma andiamo! Per favore! A Harry tu piaci, un sacco!  Insomma, se vuoi che ti chieda scusa diglielo e via!- le dico, visto che mi sono stancata che o mi rompe perché non ha il ragazzo o mi rompe perché ce l’ha!
- Senti, Tay, io farò quello che mi sento. Per ora mi va bene se continuiamo a baciarci e basta, ok? Quando vorrò perdonarlo, lo perdonerò! Basta.- mi risponde brusca.
- Ok, scusa. . . ma se Harry ti piace, che problema c’è?? Non è come se tu l’avessi già perdonato?- le chiedo insistendo per l’ultima volta.
- Beh, non è così facile. . . e comunque in gergo, si dice “frullamici”- mi spiega, buttandola sul ridere.
- Oh, ma andiamo! Non mi puoi diventare una da “frullamicizie”! È squallido!- la sgrido, ridendo insieme a lei.
- Ovvia*, Tay, non mi rompere! Tanto lo sappiamo tutte e due come andrà a finire!- dice Abbie, sorridendomi e si alza per andare in bagno. Così il discorso cade.

- Hey, Tay, c’è qualcosa che non va?- mi domanda Liam mentre guarda la strada, spostando un secondo lo sguardo su di me, visto che ho appena sbuffato perché lo capisse che c’è qualcosa che non va.
Stiamo guidando per andare a cena fuori, è venerdì sera e visto che sono tre settimane che io e Liam stiamo insieme lui voleva fare qualcosa. Mi è passato a prendere senza preavviso, quindi sono tipo orrenda, proprio come la sera che è venuto a cantare alla mia finestra. I miei capelli sono tutti arruffati, indosso un golfino blu scialbo, una maglietta a righe rosse e bianche, vintage come piacciono a me, ma insomma, non è il massimo della chiccheria! Non mi sono nemmeno truccata più di tanto! Insomma, sono un disastro.
Liam abbassa la musica e mi prende la mano.
- Beh, stavo pensando, come mai non abbiamo una canzone?- gli domando, visto che questa idea mi frulla per la testa da un po’ e non sono riuscita a pensare ad una canzone che possa effettivamente definirsi “nostra”.
- Ma dai, certo che ce l’abbiamo!- mi risponde lui, stringendo ancora più forte la mia mano.
- Davvero? Guarda che le canzoni di quando eravamo bambini non valgono, niente roba tipo Bingo o simili.- gli dico, ridendo, visto che da piccoli era la nostra canzone preferita.
- No, andiamo, la nostra canzone è quando tu mi hai sbattuto la porta in faccia perché eri arrabbiata, quando sono venuto a tirare sassolini alla tua finestra, quando è notte e parliamo sottovoce, perché se ci becca tua madre è un casino,- ride,- è ogni tua risata e ogni volta che penso che alla festa, ti avrei dovuta baciare!-
Accosta la macchina al lato della strada, spegne il motore e mi guarda dritto negli occhi, io ho un sorriso che va da orecchio a orecchio e mi sto per commuovere. Di sicuro sono completamente rossa in viso. Lui si avvicina a me sempre di più.
- E ogni sera, prima di andare a letto, prego Dio perché tutto questo continui all’infinito!- mi dice, prima che gli impedisca di dire qualsiasi altra cosa, considerato che gli salto addosso baciandolo.
Ridiamo e ci baciamo, siamo felici e sereni.
Oddio, non riesco ancora a credere che il mio ragazzo, Liam Payne, campione di pugilato del distretto, sia così dolce! Se non lo conoscessi così bene e se non fossi pazzamente innamorata di lui, mi verrebbe il diabete a sentire le cose che mi dice o non ci crederei per niente, ma in realtà sono le stesse che vorrei dirgli io, quindi mi va più che bene questa overdose di zuccheri!
Sento il cellulare vibrare nella tasca dei pantaloni, lo prendo e rispondo a mia madre.
- Tay, piccola, lo so che stasera tu e Liam siete a cena fuori, ma anche io e papà, il suo capo l’ha invitato ad un congresso. Il punto è che la babysitter ci ha dato buca- mi dice mia madre e riesco quasi a vederla, paffutella, tutta agghindata con il tailleur elegante, che si morde le unghie perché si sta odiando per quello che mi dice. Sbuffo. Non ho per niente voglia di andare a casa a badare a mio fratello!
- Quindi devo tornare a casa, giusto?- domando, giusto per averne la conferma. Guardo Liam che ascolta la conversazione a morsi e bocconi e sta già accendendo la macchina e prendendo l’uscita per tornare a casa mia.
- Sì, mi dispiace un sacco, lo so che era una serata speciale per te e Liam. . . mi farò perdonare!- mi dice, ma inizia a bisbigliare, segno che il congresso sta iniziando.
- Dai, non ti preoccupare, Ma’, può rimanere con noi Liam?- le domando, così da non mandare a rotoli proprio tutta la serata.
- Certo che può! Ci sono i soldi per la pizza sul mobile all’ingresso, Austin deve andare a letto prima delle dieci, capito?- mi raccomanda Mamma, guardò il cielo e sbuffo, sono anni che faccio da babysitter a mio fratello, lo so cosa devo fare!
- Certo, divertitevi tu e papà.- le dico, prima di riattaccare. Poi guardo Liam e gli prendo la mano.
- Mi dispiace un sacco che ci tocca tornare a casa mia. . . ci divertiremo lo stesso, possiamo guardare un bel film e mangiamo la pizza, ti va?- gli propongo, giusto per salvare quel poco che rimane della serata.
- Certo, ci divertiremo lo stesso. E poi così ho più fondi per la prossima settimana!- dice, ma non gli presto tanta attenzione, visto che c’è Abbie sdraiata sul prato davanti a casa mia. Perfetto, un altro contrattempo! Penso fra me e me.
Liam accosta e scende dalla macchina insieme a me.
- Abbie, tutto bene?- le domando andandole incontro. Lei apre gli occhi, mi guarda e scoppia a ridere, una risata nervosa, niente di buono.
- Tutto bene, dici? Lo sai che sono qui da tipo mezz’ora, tuo fratello non mi apre la porta perché, nemmeno fossi la migliore amica di sua sorella, i suoi genitori non sono in casa e lui non può aprire agli estranei e poi mi sono chiusa fuori casa e i miei di genitori sono fuori città per tutto il weekend! Quindi, no. Non va tutto bene.- mi risponde caustica, facendo leva sul mio braccio per tirarsi su.
- Ciao, Payne, sempre insieme voi due, eh? Dai, fatemi entrare in casa, che mi scappa la pipì!- esclama lei, andando alla porta. Io guardo Liam, che sta facendo dei cerchi vicino alla sua tempia con l’indice, come a dire “Questa è tutta matta” e come dargli torto?
Entriamo e mentre Abbie di dirige svelta verso il bagno, urla minacciosa a mio fratello:- Visto che ce l’ho fatta ad entrare???- e lui sobbalza sul divano.
- Allora Austin, che pizza vuoi?- gli domando mentre mi siedo accanto a lui e prendo il telefono. Liam si sistema sul bracciolo del divano.

Abbiamo finito di mangiare e mentre Liam cerca di battere Austin a un qualche gioco alla playstation, io e Abs mettiamo a posto la cucina. Lei continua a smessaggiare con qualcuno, ma non mi vuole dire chi. Anche se a giudicare dalla faccia che fa ogni volta  che legge un nuovo messaggio direi che è Harry a mandarglieli.
- Allora, quando hai intenzione di dirmi che tu e Harry vi state vedendo?- le chiedo gentilmente, mentre carico la lavastoviglie. Lei sorride, arrossisce.
- Lo sai, non pensavo che avrei mai detto qualcosa di simile, ma Harry mi piace davvero. . .- ammette, scoppiando a ridere subito dopo.
- Lo sapevo! Era palese! Dai, dimmi che ho sbagliato a cercare di inciuciarvi!- le dico, correndo dall’altra parte del tavolo per abbracciarla.
- Oh, andiamo! Ora non mi rompere! Usciamo e basta, è più una cosa di frullate che di “amore” come fra te e “Liamuccio”, cioè niente di serio, me la prendo parecchio scialla!-
- Oh, guarda che hai appena detto che Harry ti piace, quindi non provare a rimangiartelo!- le dico, ridendo, mentre lei risponde ad un altro messaggio.
- Ovvia, non ingigantiamo la cosa, va bene, countrygirl? Ora andiamo di là a mettere a nanna il tuo orrendo fratellino e a guardare qualche film tipo Step up o simili.- mi dice, spingendomi fuori dalla cucina.

Mi sveglio e guardo la sveglia. Sono tipo le sette di mattino, ma non ho decisamente più sonno! Detesto svegliarmi presto il sabato mattina, è una cosa ingiusta! Uno aspetta tutta la settimana il sabato mattina per poter dormire quanto gli pare e poi si sveglia alle sette senza avere più sonno! Che disgrazia.
Abbie è qui che dorme beatamente accanto a me, sta anche russando. Mi alzo cercando di non svegliarla. Oggi ho deciso che farò una cosa molto stupida, ma che mi divertirà un casino. Ho preso tutti i cd che ci sono in casa, quelli miei, quelli di mio padre, di mia madre, poi ho fatto un cd con il computer e ci ho messo tutte le canzoni che ho scaricato da quando conosco Liam, quindi sono un bel po’. Insomma il mio intento è quello di trovare una canzone che dica tutto quello che mi ha detto ieri Liam. Ci deve essere qualcuno che ha composto una canzone dicendo quelle cose!
Mi metto in salotto, accanto allo stereo, appoggiata con la schiena alla parete e parto ad ascoltare musica. A metà mattinata sono solo a un quarto del mio lavoro e Abbie mi raggiunge per guardare i cartoni animati mentre io continuo a esaminare canzoni e album.
Passo tutto il giorno con le cuffie nelle orecchie, ma niente. Non c’è assolutamente niente che si avvicini anche solo minimamente a quello che ha detto Liam. Alle sei e mezzo riaccompagno Abbie a casa, andiamo a piedi, visto che oltre alle chiavi di casa a lasciato in camera sua pure quelle della sua macchina. Ora i suoi sono tornati perché li ha chiamati ieri sera per spiegargli la situazione.
- Abbie, sei un genio.- ho commentato quando mi ha detto di essersi fatta il tragitto tra casa mia e casa sua tutto a piedi. Lei mi ha sorriso, si è girata e si è data una pacca sul sedere, - Secondo te perché è così sodo? Perché cammino un sacco, invece di starmene chiusa in casa ad ascoltare musica!- mi ha risposto ridendo.
- Dai, Abbie, ora vado, ci vediamo lunedì, ma comunque ti chiamo domani pomeriggio!- le dico salutandola con un bacio sulla guancia e un pizzicotto sul sedere.
- Ahia! Quello lo può fare solo Styles!- esclama ridendo e massaggiandosi il sedere. Scoppio a ridere e finisco per inciampare sulle scale e facendo finta di tapparmi le orecchie le urlo:- Smetti! Non le voglio sapere queste cose!-, continuo a ridere.

Mentre cammino verso casa, strano a dirsi, inizia a piovere, ovvio che io non ho l’ombrello con me.
- Oh, ma davvero?- esclamo, guardando il cielo che si è rannuvolato tutto insieme. Stamattina era iniziata come una bellissima giornata, c’è stato il sole tutto il giorno e proprio mentre io torno a casa, senza ombrello, senza giacchetto, lontano dal mio quartiere e scopro anche senza telefono! Perfetto.
Riprendo a camminare lentamente, visto che non so quando ho scoperto che ci si bagna molto di più correndo, perché in media uno viene colpito da più gocce andando veloce che andando piano. Queste informazioni inutili a volte fanno comodo dopotutto.
Per fortuna che su questa strada ci sono molte fermate dell’autobus. Ho ideato infatti questo geniale piano: cammino sotto l’acqua tra una fermata e l’altra e poi mi fermo sotto la tettoia e ci rimango fino a che non trovo il coraggio per fare altri trecento metri di rottura di palle.
Al momento che arrivo sono completamente bagnata.
- Tay, tesoro mio, ho provato a chiamarti un sacco di volte, ma dove eri finita?- mi domanda mia madre.
- Secondo te? Ero a casa di Abbie e a metà strada è iniziato il diluvio universale, ma non avevo il telefono, quindi m’è toccato fare tutta la strada a piedi, senza ombrello. Credo che adesso andrò a farmi un bagno caldo. Ok?- le rispondo, iniziando a salire le scale e a spogliarmi in contemporanea.
- Certo, ti preparo qualcosina da mangiare e magari un tè caldo. . . ti porto tutto in bagno, non chiudere a chiave, così entro da me.- mi dice mamma, quando ormai sono già in camera.
Ho gli occhi chiusi da quanto sono stanca, butto i vestiti dove capita, inciampo sugli stivali (dannati stivali!) e vado diretta nel mio bagno ad aprire l’acqua per riempire la vasca. Mi chiudo nella sala da bagno e inizio a stricarmi i capelli fradici con un pettine, poi mi strucco, visto che tutte le volte che faccio il bagno o la doccia con il trucco esco e sembro un panda.
- Non so se sono più scocciata per la pioggia e il mio viaggio senza fine o per non aver trovato quella stupida canzone per me e Liam. Porca puzzola. Voglio una canzone per me e il mio fidanzato!- esclamo allo specchio, facendomi anche la linguaccia. Mia mamma entra ed ha uno strano sorriso sul viso.
- Tesoro, tutto bene? Perché parli da sola?- mi domanda scettica, poggiando un piatto con un toast e la tazza di te sul tavolino accanto al bagno. La guardo con la fronte corrucciata, - Sono nervosa. Grazie per il tè e per il toast, ma ora puoi uscire? Grazie!- le dico, sbattendola fuori dal bagno e calandomi nella vasca.
Passo una buona ora a mollo, immergendomi e rimanendo sotto l’acqua e la schiuma fino a quando non mi manca il respiro. Quando finalmente esco, indosso l’accappatoio, mi chiudo i capelli in un turbante e  mi dirigo in camera.
- Ma che puzzola?!?!?!- esclamo, vedendo che il mio letto è completamente cosparso di rose di tutti i colori! Sono davvero una quantità assurda, tutte lì posate in maniera apparentemente disordinata, ma perfetta per i miei gusti. Mi avvicino al letto e un’ondata di profumo mi travolge. Sorrido e inizio a ridere e a contarle. Quando arrivo a sedici mi accorgo del cartoncino che si trova proprio in mezzo al letto.
-“La nostra canzone è quando tu, arrabbiata, mi hai sbattuto la porta in faccia, quando sono venuto a tirare sassolini alla tua finestra, quando è notte e parliamo sottovoce, perché tua madre non sa che siamo al telefono. È ogni tua risata e ogni volta che penso che ti avrei dovuta baciare!”- mi viene davvero un sacco da ridere, mi sdraio sul letto, accanto a tutte le rose ancora fradicia, continuo a leggere, - “E ogni sera, prima di andare a letto, prego Dio perché tutto questo continui all’infinito! Le rose stanno per tutti gli anni che ci conosciamo, che ci amiamo”. Oddio! Liam!- esclamo, anche se lui non è di certo qui con me. Sto ridendo un po’ per la felicità un po’ perché nessuno aveva mai fatto una cosa del genere per me ed è una sensazione stupenda sentirsi così amata. Prendo la rosa più rossa e la metto al sicuro in un libro, così la conservarla per sempre. Poi mi fiondo in salotto dove mia madre sta guardando NCIS e le chiedo un vaso.
- Finalmente! Davvero non ti eri accorta di tutti quei fiori?- mi dice ridendo bonaria, mentre mi trova un vaso che contenga tutte le rose.
- Lo so! Sono scema!- le rispondo prendendo il vaso e correndo in camera.
Poi arraffo il cellulare dal comodino e scrivo un messaggio a Liam: “You’re amazing. ILU”


Allora, bella gggente, ecco il nuovo capitolo! non anticipo niente su quello dopo perché non l'ho ancora scritto e non ho idea di che titolo dargli.. comunque avrete presto notizie. A ogni modo "ovvia" (*) in toscano, forse più in senese, significa "suvvia" più o meno, insomma è una forma dialettale, credo.. a milano di sicuro non lo dicono! Poi, per chiunque non ne avesse idea (?) "inciuciare" significa mettere insieme due persone, ma se avete letto il capitolo dove lo dice Liam allora lo sapete di già! c'era un'altra cosa che volevo dire.. boh!
ma l'avete visto Liam con il nuovo taglio a zero?? mi piange il cuore a non vedere più tutti quei bei capelli fluenti come un tempo.. pazienza.. tra poco più di 11 giorni invece esce RED!!! il nuovo album di Taylor!!! e per chiunque sia una sua fan, vi scongiuro di comprarlo in Italia, così che vede che la gente se la fila pure qui e fa un super ocncerto e io ci vado e ci muoio!!! ok, basta ssurdità.
Ah, ecco, "oh, porca puzzola" è una cosa che dico sempre io.. mi fa sempre piacere aggiungere qualcosa di mio personale a tay.. mi sento parte di lei.. ooh, come sono tontolina :) vaaa bene, commentate, diffondete la voce, grazie a tutti quelli che seguono e che mi hanno fra i preferiti!! un bacione, a prestissimo, spero!
LA

Allora,  

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Capitolo 17
*** This is really happening ***


This is really happening
 

 
Va bene, è giovedì sera e non riesco a dormire pensando che tra tipo due giorni sarà ufficialmente in mio primo mesiversario con Liam! Mi sento davvero un’imbecille a tenerci così tanto, però non posso farne a meno!
Liam è stato superdolce tutta la settimana, che poi non è che stiamo sempre attaccati come dice Abbie, capita che passiamo il pomeriggio insieme, ma tipo una volta alla settimana, già ci vediamo troppo a scuola! Se passassimo proprio tutti i pomeriggi assieme sarebbe una cosa noiosissima! Tra l’altro Abbie rompe, rompe, ma poi quelli che passano tutto il tempo a baciarsi, in pubblico o in privato, sono lei e Harry, che quando si staccano bisticciano, poi fanno “pace” e si riattaccano. Fanno anche un po’ schifo a volte. . . soprattutto quando siamo a pranzo e si vedono le lingue. . . bleah! Mi fa strano anche solo pensarci!
- Eccoti! Allora per sabato siamo d’accordo, sei mio ostaggio per tutta la sera!- mi dice Liam facendomi sobbalzare.
Mi volto verso di lui, gli prendo il viso fra le mani e gli do un bacio, poi lo guardo negli occhi e faccio un’espressione terrorizzata.
- No, ti prego! Non voglio che tu mi tenga imprigionata nella tua torre malefica!- lo supplico, scherzando. Lui ridacchia, - No, eravamo d’accordo che avremmo in un certo senso festeggiato, ma se non ne hai voglia e preferisci fare qualcosa di sciallo, tipo andare al cinema e basta e . . . .- lo fermo mettendogli una mano sulla bocca. Scoppio a ridere e pure lui ridacchia.
- Andiamo, Liam, smettila con queste fisime! Se non ne avevo voglia trovavo una scusa e via! Tranquillo!- gli dico, abbracciandolo, ma lui sembra interdetto.
- No, scusa, quindi quando due settimane fa ti volevo portare a quella partita di baseball e tu mi hai detto che dovevi studiare, in realtà non volevi venire alla partita e basta?- mi domanda, con quelle sue folte sopracciglia aggrottate. Gli do un altro bacio e gli rispondo:- Certo! Non ti volevo offendere, quindi. . . che dici andiamo a pranzo?- propongo, prendendolo sotto braccio e iniziando a camminare. Liam mi segue, ma non sembra molto convinto.
Come arriviamo in mensa, individuo subito Abbie e Harry, lei e accovacciata sulle sue ginocchia e lui sta intrecciando le sue mani tra i suoi capelli. Ew, disgustoso.
Appena mi siedo al tavolo e mollo la borsa sulla panca, Abbie fa un salto, scosta la faccia di Harry con una mano e sbadigliando per finta si volta verso me.
- Ciao, countrygirl! Allora, che si dice?- mi domanda, sedendosi composta e prendendo una patatina dal suo piatto. Harry imperterrito le scosta i capelli dal collo e inizia a baciarla, ma Abbie fa finta di niente e aspetta che le rispondo.
- Mah, niente di che. . . Liam deve avere organizzato qualcosa di grosso per sabato! Sono molto curiosa!- le dico, cercando di guardare lei e non Harry che imperterrito non le si stacca di dosso.
- Harry, la smetti? Lo sai che mi fai il solletico e che lo detesto!- sbotta Abbie, dandogli una botta piuttosto forte. Faccio un salto, io mi sarei messa a piangere dopo un colpo del genere.
- Va bene, va bene! Vado a vedere dov’è Liam.- risponde, alzandosi e facendo una carezza a Abbie che lo ignora del tutto.
- Sei proprio una stronzetta, miss Abigail! Perché lo tratti così male?- le domando, prendendo anche io una patatina dal suo piatto. Sbuffa.
- Ma che dici! Io gli faccio solo capire che sono io quella che comanda, che non gli salti in mente di lasciarmi o roba del genere, insomma, non rimarrò scottata per una frullamicizia.- mi risponde secca, come se la faccenda avesse senso. La guardo male, poi mi alzo per andare a prendere da mangiare pure io, ma mentre sto per andare, Abbie mi ferma, - Riguardo a sabato, hai proprio ragione, a quel che mi ha detto Harry, Liam ha pensato veramente a tutto. . . peccato che non posso rivelare ogni particolare!- mi dice, facendo una faccia furbetta.
- Allora tu e Harry parlate anche! Wow! Questo sì che è uno shock!- le rispondo, facendole la linguaccia. Come minimo ora che sono girata mi sta mandando a fanculo.
 
- Tay, sei stupenda, come al solito.- mi dice Liam, invitandomi ad entrare. Questa volta non mi è venuto a prendere lui, sono venuta con mia madre che mi ha fatto mille raccomandazioni prima di lasciarmi andare. Voglio che questa sera sia tutto perfetto, dall’abito, al cibo, a quello che dirò.
Ho messo un abitino rosso di chiffon, che ha dei deliziosi bottoncini davanti e delle rouches e la gonna tutta svolazzante, abbastanza corta. Poi ho messo delle decolté grigie di camoscio e un copri spalle grigio con delle perline madreperla.
Mi bacia leggermente le labbra e poi mi accompagna in sala da pranzo. Le finestre sono solo socchiuse, così che entra una leggera brezza, chissà come, ma oggi non sembra novembre, sembra l’inizio della primavera.
Le tende leggere si muovo come per magia e le candele accese e sparse per tutta la stanza creano un’atmosfera davvero surreale.
- Allora, vuoi accomodarti?- mi domanda, dirigendosi verso la cucina, c’è una musica dolcissima come sottofondo. . . credo sia Micheal Boublé, mi piace un sacco!
Quando Liam torna ha in mano una zuppiera di ceramica bianca piena di pasta. Mi metto a ridere.
- Liam, quanto pensi che mangeremo?!- esclamo, notando che la quantità di pasta è veramente esagerata.
- Non lo so, mamma ha abbondato così che avremmo retto lo champagne!- mi risponde, tirando fuori da dietro la schiena una bottiglia.
- Wow! Ma scherzi?- dico, coprendomi la bocca con la mano. Io adoro lo champagne, da quando l’ho bevuto al matrimonio della cugina di mio padre, due anni fa, ogni volta che c’è una festa chiedo di poterne bere almeno un bicchiere!
- So quanto ti piace e me ne sono procurato una bottiglia, giusto per me e te. . . allora, dai, iniziamo a mangiare!- mi dice entusiasta, mettendomi nel piatto una buona porzione.
Lo osservo, senza riuscire a mangiare quasi nulla, da dietro al candelabro. È tutto semplicemente perfetto.
 
Siamo seduti sul divano, le mie gambe sono appoggiate sopra le sue, Liam mi accarezza mentre guardiamo un film alla televisione. Sono inebriata dallo champagne, che continuo a bere.
- Liam, dimmi qualcosa di dolce- lo esorto, più per iniziativa dell’alcol che mia.
- Non ti ho già detto abbastanza cose, Tay?- mi chiede, sorridendo ebete, anche lui è un po’ allegro.
- Ahah! Hai ragione! Però che ti costa, tanto stiamo insieme!- gli dico, ridendo e allungandomi verso di lui per baciarlo.
- Cosa vuoi che ti dica? Ho la mente piuttosto vuota al momento- mi risponde, prendendomi il viso fra le labbra e iniziando  a baciarmi dolcemente.
- Dimmi che non mi lascerai mai,- propongo tra un bacio e un altro.
- Non ti lascerò mai, Taylor.- sussurra, prendendomi in vita. – Dimmi che ti faccio impazzire- continuo, Liam mi tira ancora più vicino a sé, - Tay, stanne certa, mi fai impazzire sempre e comunque, anche quando mi guardi e basta- dice, baciandomi con più foga di prima. Cedo al suo entusiasmo, lo spingo sul divano, lui continua a baciarmi e con le mani va cauto verso i bottoni del mio vestito.
- Sta davvero accadendo?- domando, ridendo un po’ nervosa. Lui smette di baciarmi, mi inchioda con il suo sguardo, sembra sicuro quanto me di quello che stiamo per fare. Ho il fiatone.
- Sta davvero accadendo.- dice alla fine, scostandomi dal viso una ciocca di capelli e riprendendo a baciarmi.
 
E sono sicura che quello che sta accadendo è qualcosa di stupendo, magico e giusto. Liam mi tratta e mi ha sempre trattata come se fossi una stella e mi manda in visibilio, la stanza è buia, a parte per la luce della luna e quella che viene dalla televisione che ci ignora e continua ad andare per i fatti suoi.
E poi mi viene da pensare a tutti quei baci appoggiati alla sua macchina, tutte le volte che ho desiderato che qualcosa del genere potesse accadere, tutti i desideri espressi guardando il cielo pieno di stelle ogni estate. Sorrido mentalmente pensando alle foto che abbiamo fatto l’altro giorno, a quelle sul mio comodino e sul mio scaffale, dove si può notare il nostro amore sbocciare. E ora come ora sono sicura che non mi lascerà mai, che non sono pazza e che questo sta accadendo sul serio.
 
 
- Liam, devo andare, o mio padre verrà a cercarti con il suo fucile- bisbiglio accarezzando il suo petto. Siamo distesi nel suo letto, per fortuna che i suoi sono fuori città e che le sue sorelle sono alla casa al lago, se no sarebbe davvero imbarazzante pensare che potrebbero entrare in casa o in camera da n omento all’altro.
Lui sospira, continua ad accarezzare la mia schiena nuda, è così caldo, non posso credere di dover tornare a casa mia, nella mia stanzina in cima alle scale dopo una serata così perfetta.
- Taylor, ti amo.- mi dice, girandomi il volto per potermi baciare ancora una volta.
- Ti amo anche io , Liam, ma è davvero tardi.- gli rispondo, appena le sue labbra abbandonano le mie.
Si tira su a sedere e si scompiglia un po’ i capelli. Sorrido, non sono mai stati così belli.
- Allora, vestiamoci che poi ti accompagno a casa- mi dice sorridendomi.
- Grazie, ti amo- non mi stancherò mai di dirlo.   
        
Premetto che questa canzone non mi piace più di tanto, ma dandole questo significato, forse se è un po' meglio...
boh, spero che chiunque la pensasse come me abbia cambiato idea :) che ne dite di questo capitolo??
Taylor non sembra troppo una sgualdrina, vero? Non volevo lo sembrasse, ma mi sento parecchio in imbarazzo a descrivere delle scene simili... insomma... lasciamo stare, fatemi sapere tutti i vostri pensieri!! 
AS.SO.LU.TA.MEN.TE!!!! voglio una baracca di commenti, ma davvero una baracca!!!
voglio tutti i consigli possibili, perché ultimamente ho un po' il blocco dello scrittore! :)
LA
        


    

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Capitolo 18
*** Fearless ***


Fearless
 

 
- Tantissimi auguri TAAAAY!!!!- mi grida Abbie appena mi vede attraversare le porte della scuola. Mi sta aspettando davanti al mio armadietto e ha un sorriso a trentadue denti. Sta saltellando venendomi incontro e i suoi riccioli ballano con lei.
- Felice compleanno! Felice quanto vuoi! Se era anche il nostro, festeggiavamo noi! Eh!- mi canticchia la canzoncina delle Follie dell’imperatore e scoppia a ridere dopo aver fatto un saltello finale ormai davanti a me.
- Ahahah! Abbie!! Lo adoro!- esclamo, mentre lei mi abbraccia. Continua a muoversi anche fra le mie braccia.
- Allora, stasera Liam ha organizzato una bella serata per noi quattro, sì, si è convinto che io e Harry stiamo insieme, ma lasciamo stare.- prende fiato, - Il punto è che fino a  quel momento sarai in mio possesso e ci divertiremo come matte!- mi urla nelle orecchie e tutte le persone che sono nel corridoio si girano per guardarci male.
- Aah!!! Sei geniale! Sarà stupendo!!- le dico abbracciandola e levandomi la giacca, i guanti e il cappello.
- Tay, ma tu ti imbottisci sempre a questa maniera per andare in giro!?- mi chiede Abbie, non sopportando tutti gli strati che mi sto levando di dosso.
- Sai com’è siamo a Dicembre e si muore di freddo!- le rispondo, guardandola male visto che indossa dei pantaloncini con le calze, una magliettina e un bel nastro fra i capelli, lei mi guarda di rimando, io che sono coperta da golf e stivali.
 
-Tay! Finalmente! È tutta la mattina che ti cerco!- mi dice Liam, salutandomi con un dolcissimo bacio. Poi mi abbraccia e mi tiene stretta.
- Beh, ora mia hai trovata- , frase da film, - Mi vuoi soffocare o posso riprende a respirare?- lo stuzzico. Mi lascia e fa un passo indietro.
- Scusa, è che pensare che oggi è il tuo compleanno e festeggiamo la tua nascita mi rende davvero felice! Tanti auguri, Tay!- mi risponde guardandomi con quel suo viso da bambino.
- Grazie, sei un tesoro- gli dico, abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.
 
-Che palle che piove!- esclama Abbie alla mia sinistra. Siamo in macchina, lei guida e osserva gli inquietanti fulmini che ogni tanto appaiono in cielo.
- Ma proprio stasera ci doveva essere il diluvio universale? Detesto guidare con la pioggia- aggiunge, guardando preoccupata la strada, che è coperta da uno spesso strato di acqua scura.
- Dai, tu guida piano e non ti preoccupare, tanto alla macchina non dispiace di prendersi un po’ d’acqua!- le dico, accarezzandole un braccio, sentendo la tensione che la immobilizza.
-  TAY! Non mi toccare che sono già parecchio agitata senza che tu mi dica niente!
- Oh, scusa! Non immaginavo! Senti, visto che non puoi staccare le mani dal volante per tirarmi un pugno o roba del genere, tu ora mi devi spiegare perché non vuoi dare soddisfazione a quel poveretto di Harry. Pende dalle tue labbra, per te ha rinunciato alla sua vita da scapolo donnaiolo e tu non lo premi mai! Poverino! Mi fa una pena, sempre ai tuoi servizi. . .- le dico ridacchiando, visto che Abbie sta diventando tutta rossa in viso. Anche se abbiamo passato il pomeriggio a ridere e scherzare fra di noi, non le ho ancora chiesto questa cosa ed è tipo un mese che muoio dalla voglia di sapere di più sulla sua mezza relazione. L’ultima volta che le ho chiesto qualcosa sembrava che mi volesse uccidere, almeno adesso è tenuta a bada dal fatto che se tenta di uccidermi muore pure lei perché fa un incidente stradale di sicuro.
- Senti, Taylor, ammetto che ho pensato più volte di fare un po’ più la gentile con Harry, a partire dal fatto che lo chiamo per nome e non più per cognome! Lo vedi!? Faccio un sacco di progressi!- esclama entusiasta alzando spalle e sopracciglia, ma rimanendo concentrata sulla strada.
- Abbie, tu stai male! Se stasera non ti ci metti, dopo esserci uscita per un mese e passa mi incazzo!- la minaccio. Lei sbotta in una fragorosa risata.
- Oddio! Lo devo segnare sul calendario che hai detto una parolaccia! Ahahah! Tay, grazie di questo stupendo regalo!- mi dice, prendendomi in giro. Che stronzetta.
- Senti, la smetti di fare l’antipatica con me e con Harry? Guarda che non ci guadagni niente e a fare la scortese!- le dico, facendole la linguaccia, proprio mentre entra nel vialetto di casa di Harry.
La scorsa settimana quando Liam ha iniziato a organizzare la serata del mio compleanno, Harry si è subito offerto per prestarci la casetta sul retro della sua stupenda villa per fare una bella cena e rilassarci nella sala cinema, o davanti a un falò. Purtroppo stasera piove, quindi non credo che ci sarà possibile suonare intorno al fuoco o qualcosa di simile, ci accontenteremo dell’intimità di una sala buia.
Io e Abbie scendiamo dalla macchina coprendoci con le giacche, nessuna delle due ha pensato a portare un ombrello. Lo so. Siamo due geni.
Suoniamo il campanello, apre Harry. Abbie lo spinge dentro alla casa e gli urla contro, -Ma non lo vedi che siamo zuppe!? Facci entrare Harry!-
- Ciao, piccola Swift, buon compleanno- mi dice Harry, ignorando a piè pari Abbie. Mi viene incontro e mi abbraccia. Non l’ha mai fatto, non siamo mai stati particolarmente amici, ma mi fa piacere che ci tenga a me alla fine. Gli restituisco l’abbraccio, - Grazie, caro Styles- gli dico ridendo. Il suo profumo mi inebria, deve essere One Million, che è buonissimo ma da alla testa dopo un po’. Lo guardo bene, indossa una camicetta blu, dei pantaloni color sabbia, insomma è proprio elegante. Per fortuna che c’è lui vestito bene, sennò mi sarei sentita del tutto fuori posto, considerato che Abbie si è messa una gonna di jeans, delle calze coprenti verde scuro, gli stivali scamosciati e un golfino verde piuttosto anonimo. A lei non interessa più di tanto vestirsi chiccosa, è il suo stile. Mia mamma direbbe “chic-trasandato” peccato che in realtà sia solo trasandato.
- Allora, venite di là, Liam sta finendo di preparare la tavola. Vi avverto che stiamo per passare dal passaggio sotterraneo, visto che piove come Dio la manda. Non vi preoccupate, giù ci sono molte lampade, non è niente simile a delle catacombe!- ci informa Harry sorridendo con quella sua fossetta adorabile.
Attraversiamo questo tunnel sulle cui pareti sono appese delle lampade che sembrano lanterne, che creano un’atmosfera strana, poi saliamo dei gradini e usciamo nel salotto di quella che deve essere la casetta sul retro e vediamo Liam intento a stirare con una mano la tovaglia azzurra.
- Donna, hai finito di mettere la tavola?- gli urla scherzando Harry. Liam sorride prima a lui e poi vede me e il suo sorriso diventa ancora più grande, per quando è possibile.
 
Passiamo la serata guardando un film, mangiando pizza, poi giochiamo a Guitar Hero con la wii e ridiamo come pazzi perché Abbie si arrabbia con la console che indica tutti i suoi errori.
Sono circa le undici quando assonnata sbadiglio, sono in braccio a Liam, Abs e Harry sono seduti accanto a noi e all’improvviso Abbie lancia un urlo.
- Ci siamo dimenticati la cosa più importante! Non abbiamo ancora portato la torta né i regali!- esclama, facendo saltare per aria Harry, che si stava appisolando davanti al secondo film della serata.
- Hai ragione! Forza, Tay, ora ti copri gli occhi e prepariamo la torta!- concorda Liam, facendomi scendere dalle sue gambe e dirigendosi verso l’angolo cucina.
Aspetto un paio di attimi, quando sento che iniziano a cantarmi a squarciagola “Tanti auguri a te”, mi viene da ridere come una scema, apro gli occhi e vedo i miei tre migliori amici accovacciati intorno a una piccola torta ricoperta di glassa bianca, con sopra sedici candeline e la statuetta di un gattino. Mi sorridono tutti felici, con gli sguardi accesi e caldi, ridono mentre cantano con le loro belle voci una canzone stupida e vecchia come il mondo. Alla fine mi incitano a esprimere un desiderio e a spegnere le candeline. Cosa posso desiderare di più dalla vita? Ho degli amici stupendi, che mi vogliono un mondo di bene, che sono sempre pronti ad aiutarmi e a tirarmi su il morale. Il mio migliore amico è anche il mio ragazzo e mi ama alla follia e non è tutta un’invenzione. È realtà.
- Mamma mia, quanto fumo!- esclama Abbie, sventolando la mano freneticamente per mandarlo via.
- Hai ragione!!! Ma la torta è stupenda lo stesso! Il gattino come vi è venuto in mente?- domando ridendo e tossendo per il fumo. Abbie indica Harry che mi sorride orgoglioso, - È una delle poche cose che ricordo del nostro appuntamento! Mi faceva piacere mettere qualcosa che so ti piace sulla torta!- dice togliendo le candeline per leccare la glassa che vi rimane attaccata. Io intanto prendo il coltello per dividerla in fette, ma Abbie mi ferma.
- Tay, ma andiamo! È una torta così piccola che non ne vale la pena! Prendi invece dei cucchiaini, così ce la mangiamo a cucchiate! Sarà molto più divertente!- mi dice, sorridendo e assaggiando il dolce con un dito.
- Allora, comincia Tay e poi noi le facciamo compagnia, prima però le facciamo vedere i regali, ok? - dice Liam, sedendosi accanto al tavolino su cui si trova la torta. Gli altri prendono due pacchetti da dietro il divano e me li porgono.
Il regalo di Harry sono dei calzini con le punte che sono i musetti di due gattini bianchi, -Ti ricordi davvero solo quello?!- gli chiedo, ridendo e abbracciandolo. Lui annuisce, - Mi dispiace, ma mi piaceva già Abbie, non sono stato molto attento quella sera!- ride, con quella sua fossetta coccolosa e non posso fare a meno di perdonarlo. Poi prendo il regalo di Abbie, che scopro essere uno scialle. La guardo e lei scoppia a ridere.
- Così farai la vecchietta per bene, invece di imbacuccarti con tutti quei maglioni!-, la abbraccio, anche se dovrei essere offesa per questa insinuazione. – Sei proprio una stronzetta, miss Abigail, ma ti voglio benissimo!- le dico, stringendola forte. – Anche io ti voglio bene, Tay- mi dice lei in un orecchio.
Torno a sedere sulla poltrona e Liam tira fuori il suo regalo da dietro la schiena. È una scatoletta blu, di velluto, mi brillano gli occhi anche solo pensando che cosa ci potrebbe essere dentro. Lo guardo e lui sembra super ansioso che io la apra.
Dentro alla scatoletta c’è una vecchia foto istantanea di quando a sette anni i miei nonni ci portarono al mare, ci teniamo per mano e sorridiamo con molta vivacità, sotto di essa c’è una delle foto che ci siamo scattati a casa sua quel lontano pomeriggio, siamo sdraiati sul suo letto, siamo io e lui di profilo e ci guardiamo intensamente negli occhi. È una foto davvero stupenda. Sotto ancora c’è una magnifica collana con un ciondolo che sembra un quadro in quanto è formato da una cornicetta di oro bianco all’interno della quale si trovano due fiori d’argento. È un gioiello bellissimo.
- Oddio, Liam! È strepitosa! È perfetta! È il più bel regalo di sempre!- esclamo saltandogli addosso per abbracciarlo e baciarlo con tutta la mia gioia.
- Grazie tante!- borbotta Abbie, che ha notato la mia esclamazione. Bacio Liam felice fino al limite, gli bacio le labbra e il naso e le guance e lui ride con me.
- Mi fa davvero piacere che ti piaccia, ci ho messo un sacco per trovare la cosa giusta, ma è importante che tu sappia che Abigail e Harry mi hanno aiutato a sceglierlo- dice, onesto come sempre, abbracciandomi stretta.
- Oh, ne ero certa, ma è meraviglioso lo stesso!! Ti amo!- gli dico, baciandolo di nuovo, prima che lui possa rispondermi “Ti amo anche io”
 
 
Liam mi sta riaccoppagnando a casa, ha finalmente smesso di piovere e la strada quasi brilla grazie allo strato di acqua che ha lasciato la pioggia. Sarebbe uno stupendo scenario per un ballo a mezzanotte.
Liam si passa una mano fra i capelli e non riesco a non pensare che lo vorrei davvero tanto in questo momento. È davvero un momento perfetto e credo che non lo scambierei con niente al mondo.
Liam intercetta il mio sguardo voglioso e mi sorride. Si morde un labbro con fare molto sexy e lentamente inizia ad accostare in una strada poco trafficata. Scende dalla macchina, viene ad aprirmi la portiera, poi accende la radio su una stazione che trasmette musica ballad e iniziamo a ballare su quel pavimento luccicante. Poco a poco inizia a piovere di nuovo, ma continuiamo a ballare nonostante tutto, ridiamo e ci baciamo. Per un attimo mi sfiora il pensiero che in una tempesta sto ballando e mi sto inzuppando con il mio abito più bello addosso, ma i baci di Liam lo scacciano presto.
- Come facevi a sapere che volevo ballare nella pioggia?- chiedo a Liam. Lui mi sorride e tira fuori un bigliettino dal portafogli. – Conservo questo da quando avevamo dodici anni. Non so se ricordi, ma quell’estate prima di tornare a scuola avevamo fatto una lista delle cose che volevamo fare prima dei sedici anni, l’uno prese quella dell’altro. Forse tu hai buttato la mia, ma la tua è sempre rimasta nel mio portafogli. L’ho letta solo quando ci siamo messi insieme e ti giuro che non mi sarei mai aspettato di trovare al terzo posto “Baciare Liam” – dice ridendo, mi bacia,- Credo che quella voce tu la possa cancellare, poi ho visto che al secondo posto c’era “Ballare come una matta sotto la pioggia” e mi è venuto in mente che era il momento perfetto.- mi spiega, mostrandomi quel foglietto tutto sgualcito scarabocchiato con la mia scrittura scomposta. Mi sto per commuovere, quando Liam mi prende la mano e mi volto verso di lui. L’aria calda che mi soffia addosso mi sta facendo arrossire anche più del solito, sebbene abbia tutti i capelli bagnati e io sembri appena uscita dalla doccia.
Voglio ricordare questo momento fin nei minimi dettagli, voglio catturarlo e tenerlo con me per sempre, come Liam ha fatto con questa sciocca lista. Poi lo guardo e le mie mani iniziano a tremare, i nostri sguardi sono incatenati e alla fine, mentre lui si avvicina prendo coraggio e il resto è Fearless.


 

Allora, cara Francy sei felice che ho postato subito dopo che me lo hai chiesto? :) comunque, spero che il capitolo sia piaciuto, è lungo e diciamocelo,
non è il mio migliore, me ne rendo conto, ma vedrete che ritornerò in pista megli o che mai con i prossimi, ci proverò al massimo!!! poi ho già deciso, e vi anticipo che l'ultimo capitolo si chiamerà
RED, come il nuovo almbum!! l'avete già ascoltato o comprato??? io lo amo e me lo sto ascoltando a oltranza!!! comunque
che ve ne apre del finale di questo capitolo?? mi è sembrato tanto banale mentre lo scrivevo, ma se avete qualche consiglio, provvederò a correggerlo, che ve ne pare come proposta??
questo vi obbliga a commentare! :))
a presto,

LA

 

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Capitolo 19
*** I'd lie ***


I’d Lie
 

Devo premettere che questo capitolo vede come protagonisti Abbie e Harry.Quindi considerate che la parte normale è dal punto di vista di Abs e la parte in corsivo (?) è dal punto di vista di Harry. Taylor c'è solo in minima parte, mi dispiace, Liam c'è ancora meno, ma non vi preoccupate torneranno alla riscossa nei prossimi capitoli :) Ah, poi ho cambiato le strofe della canzone quando parlano di Abbie, lasciare "he" al posto di "she" mi sembrava un po' scortese... So che avevo detto che avrei postato più tardi, ma eccomi qui in ogni caso! :) Dai, ora leggete questo capitolo chilometrico e fatemi sapere cosa ne pensate!!!! a presto!
 

I don't think that passenger seat
Has ever looked this good to me
He tells me about his night
And I count the colors in his eyes

 
Come avrò fatto a farmi ingannare anche questa volta? Io non ho idea di come faccia Taylor a incastrarmi in queste situazioni sgradevoli. È venerdì sera e io sono in centro, con Tay mentre proviamo degli stupidissimi abiti da sera.
- Non mi piace vestirmi elegante, Tay! Lo sai!- esclamo, mentre cerco di capire dove dovrei mettere questa striscia di tulle. Mi guardo scocciata nello specchio del camerino e mi faccio una linguaccia.
- Abbie, esci, dai, ti aiuto io- mi incoraggia Taylor, che al  contrario muore per i vestiti da sera, se potesse andrebbe sempre in giro vestita come una principessina. Tiro la tenda e con la faccia più arrabbiata che possiedo esco incespicando sui tacchi.
- Abbie, ma sei splendida!- esclama la mia migliore amica che non si è levata l’abito che ha scelto da quando lo ha indossato, un’ora e mezzo fa.
- Senti, Tay, non prendiamoci in giro, io non sono fatta per indossare abiti da principessa, non mi piacciono, non mi piaccio io quando li indosso. . . insomma, per me potrei andare al ballo anche con un sacco di iuta!- le dico bisbetica. L’idea di andare a questo stupido ballo di Natale mi da sui nervi, anche perché è tutta colpa di quella sognatrice di Taylor se Harry si è convinto che ci andremo insieme. In realtà il mio piano è un altro: io ci vado per i fatti miei, lui ci va per i fatti suoi e se ci troviamo, bene, se non ci troviamo, meglio.
Però a Taylor non lo posso dire, o perlomeno non esplicitamente, perché c’è il rischio che si metta a piangere, visto che ha un cuore d’oro e le dispiace che io non abbia una storia seria come la sua.
- Allora, Abbie, questa è una sorta di stola, la puoi mettere o no. La devi appoggiare sulle spalle, così- mi insegna Tay, mettendo la striscetta morbida attorno al mio collo.
- Tay, io non mi ci vedo tanto con questo abito. . .- mi guardo inorridita allo specchio, mentre lei ha un’espressione sognante. Che dolce piccola fatina!
Il suo abito è di chiffon rosa molto chiaro, scende leggero fino ai piedi e ha un corpetto carinissimo ricoperto di perline. Il mio, lo ha scelto sempre Taylor, è azzurro, lungo, con dei motivi floreali sul corpetto, molto sbrilluccicante. Sinceramente io non ho mai indossato niente di simile. L’anno scorso al ballo non ci sono andata e nemmeno Tay per quello che ne so, quindi lei è tutta eccitata, mentre io sono piuttosto annoiata.
- Abbie, ti prego, è perfetto! Sarai stupenda domani sera! Ti prego, scegli questo!- mi supplica Taylor con quei suoi occhioni azzurri. Come posso dirle di no? Insomma è la mia migliore amica. . . al massimo darò l’abito a mia sorella e me ne andrò a guardare qualcosa tipo “diario di una nerd superstar” alla tv.
- Va bene, Tay, lo prendo, ma mi devi insegnare a camminare sui tacchi e domani vieni da me e mi trucchi, perché io il massimo che posso fare è mettermi un po’ di mascara!- le dico, scoppiando a ridere quando incontro il suo sguardo ultrafelice.
- Abbie, farò tutto quello che vuoi perché domani sia una serata perfetta!- mi risponde saltandomi addosso per abbracciarmi.
 
Taylor se n’è appena andata e sinceramente non mi fido più di tanto di lei. È stata tutta la sera a sorridere un po’ troppo per i miei gusti. Capisco che questo è il suo primo ballo ufficiale con Payne, ma era davvero sovraeccitata. . . spero solo che non abbia in serbo qualche altra sorpresa strana per me. Mi ha lisciato i capelli e ci ha messo tipo un’ora e mezza, tra l’altro visto che sono ultra ricci stanno tornando ad arricciolarsi sulle punte. . . ma stranamente non creano un effetto trasandato come al solito. Poi si è occupata del trucco e oltre al mascara mi ha convinta a mettermi l’eyeliner e il rossetto, mia madre ha fatto finta di non riconoscermi quando è venuta a controllare che fossimo ancora vive.
Guardo l’orologio e indosso le scarpe da ginnastica, devo andare a prendere Taylor verso le sette e mezzo e di sicuro non posso guidare con i tacchi, sono già un pericolo pubblico anche solo camminandoci, figuriamoci se mi metto alla guida con quelle armi letali ai piedi!
Preparo la borsa con le decolté argentate di mia madre e sento suonare il campanello. Molto strano. I miei sono andati a trovare i miei nonni assieme a mia sorella, quindi sono sola in casa e devo andare ad aprire da me. Apro la porta scocciata e mi prende un colpo.
- Harry! Che ci fai qui? – esclamo quasi inorridita. Lui sorride imbambolato a fissarmi.
- Hai finito di rifarti gli occhi?- gli domando scorbutica. Chissà come mai mi viene così spontaneo trattarlo male?
- Abbie, stai benissimo, davvero.- mi dice mostrandomi il più dolce dei suoi sorrisi. Mi perdo momentaneamente nel fissare i suoi occhi dalle infinite sfumature di verde. Scuoto la testa e gli domando di nuovo, -Che ci fai qui? Non avevamo deciso di trovarci direttamente lì? Al ballo, intendo.-
- Beh, sì, ma non ho resistito, dai ti accompagno io. Insomma teoricamente stiamo insieme.- butta là, cercando di non enfatizzare troppo l’ultima parte del discorso. Lo guardo male.
- Styles, non so se te lo ricordi, ma io e te non stiamo insieme. Siamo due persone che si frequentano occasionalmente.- per non dire frullamici, - E comunque devo andare a prendere Taylor, al massimo accompagno io te.- aggiungo, arraffando la borsetta e le chiavi della macchina.
Lui blocca la porta parandomi davanti il suo braccio muscoloso. Macchecavolo. Proprio oggi si doveva mettere One Million? Il profumo che ipnotizza le ragazze? Il suo viso è a pochissimi centimetri dal mio. Il suo fiato si posa caldo sulla mia pelle e mi fa rabbrividire di piacere.
- Senti, Abbie, ho parlato con Taylor e ha detto che passava Liam a prenderla e non c’era bisogno che tu andassi. Quindi, eccomi qua. – mi dice continuando a fare quel suo sorrisetto sghembo che ammalia tutte le ragazze della scuola. Sbuffo. Non ho proprio via di scampo.
- Va bene. Andiamo.- sentenzio posando a posto le chiavi della macchina e iniziando a levarmi le converse. Harry nota quello che sto facendo e mi ferma. – Lascia stare, se ti metti i tacchi non sarai più la mia piccola Rossa. Mi piaci di più così.- dice, accarezzandomi la spalla. Brividibrividibrividi.
- Ah, d’accordo. Meglio per me.- commento mettendomi in spalla la borsetta e allacciandomi il cappotto.
- Allora andiamo.- dice Harry felice, con quel suo tono di voce basso e ruvido, ma dolce allo stesso tempo.
Mi piace guidare. È una cosa che adoro fare. Mi sento libera da tutto quando guido e quindi stare nel sedile del passeggero mi dà la nausea, ma in questa precisa occasione non mi sembra poi tanto male. Così posso osservare bene Harry che quando guida diventa incredibilmente sexy.
Parte a parlarmi di tutte le cose che ha sognato e anche se a me me frega quanto a un porcospino potrebbe interessare di bigodini, lo ascolto, non ho idea del perché ma non riesco a fare a meno di seguire tutto il corso dei suoi sogni da pazzo.
C’è un semaforo rosso e Harry si volta per guardarmi di nuovo con quei suoi occhi verdissimi e sorridenti. Mi perdo a contarne le sfumature. Lui si piega in avanti e mi dà un bacio sulla guancia. Non me ne da mai, o sono baci sul collo o sulle labbra. . . i baci sulla guancia sono una novità dolce.
- Lo sai, vero, che mi piaci un casino?- mi dice lui, poco prima di ripartire con la luce verde.
 
She'll never fall in love she swears
As she runs her fingers through her hair
I'm laughing 'cause I hope she's wrong
And I don't think it ever crossed her mind
She tells a joke I fake a smile
That I know all her favorite songs

 
Mi pento di quello che ho detto subito dopo avere chiuso la bocca. Tengo lo sguardo fisso sulla strada. Non so che mi prenda quando sono con Abbie. Tutta la mia sicurezza va nel cesso e io rimango imbambolato a dire cose che mai nella vita mi sarei aspettato di blaterare ad una ragazza. Per di più ad una che non dimostra mai di provare quello che provo io. E adesso lei sta zitta e non dice nulla e mi sento più idiota che mai.
- Harry, io non credo che mi innamorerò mai, mi dispiace, non ci rimanere male- mi dice, interrompendo il silenzio che è calato nell’auto. Inghiottisco la tristezza, spero che al ballo ci sia del ponch corretto, non potrò resistere tutta la sera con lei sapendo che ha questi pensieri per la testa. Faccio giusto in tempo a vederla mentre con naturalezza si passa  una mano fra i capelli e mi fa impazzire per quanto è bella.
Non posso fare altro che desiderare che riesca a cambiare idea, prima o poi.
- Lo so Abbie, non ti preoccupare. . .- le rispondo, mantenendo lo sguardo fisso davanti a me. Non ce la farò.
- Insomma, considera che io e te non ci conosciamo per niente! Stiamo insieme per modo di dire, ci baciamo ed è finita lì! Non è una relazione la nostra, ma perché abbiamo deciso così, no? E va bene ad entrambi! No?- continua lei, alzando la voce di un tono, sembra in imbrazzo. Abbie non è mai in imbarazzo. Ma mi si distrugge il cuore a sentire questi discorsi, come può davvero pensare che a me vada bene di non poterla presentare ai ragazzi della squadra come mia ragazza, di non poterla portare a casa per stare insieme e per farla conoscere ai miei?
Noi non ci conosciamo per niente? Ma lo sa che conosco tutte le sue canzoni preferite perché quando ci baciamo e lei ascolta l’ipod origlio la musica per sapere qualcosa in più su di lei? Quanto pazienza ci vuole per stare con la piccola Rossa.
Mi sono rincoglionito per una che non mi vuole! Ma dove cazzo ho la testa? Io sono Harry Styles! Lei sarebbe dovuta cadere ai miei piedi, avrebbe dovuto venerarmi e supplicarmi di stare con lei per sempre! Non dovevo essere io quello a volere qualcosa di stabile e di vero!
- Guarda, ma chi è che concia una casa a quella maniera per Natale?!- esclama all’improvviso Abbie, indicando una casa dove nel giardino sono state montate delle renne finte, con tanto di slitta e sul tetto sono sparse lucine di Natale ed evito di descrivere il pupazzo di neve alto tre metri. Però in un momento come questo non riesco a divertirmi davvero. Fingo un sorriso e svolto per arrivare a scuola.
 
I could tell you her favorite colors green
She loves to argue, born on the seventeenth
Her sister's beautiful, she has her father's eyes
And if you ask me if I love her, I'd lie
 

Entriamo insieme, la prendo per mano e lei non fa scenate o roba del genere. Appena però si rende conto che la vedranno tutti con me, molla la mia mano. Che diamine!
-Harry non è che ti vuoi fare la foto, vero?- mi chiede con aria sofferente. Io la guardo. Devo dare una svolta alla serata.
- E invece sì! Perché tu stasera sei uno schianto e io sono ancora più bello e sarebbe uno spregio per l’annuario scolastico se non ci facessimo fare almeno un foto! Forza, andiamo!- esclamo, spingendola verso il piccolo set che rappresenta un paesaggio invernale.
- Dai, Harry no! Non mi piace il mio vestito! Non la voglio fare la foto!- continua a protestare e a lamentarsi. Le metto una mano sulla bocca e la fisso in quei suoi occhi che so ha preso da suo padre. Sorrido. È stupenda.
- A te non piace, ma a me fa impazzire, quindi, fammi un favore, stai zitta e facciamo questa maledetta foto, ok?- le dico tutto d’un fiato continuando a sorridere visto che lei sta facendo davvero un’espressione incazzata. Le metto un braccio attorno al fianco e le bacio una spalla scoperta, beccandomi un pugno sul braccio. – Ahio!- esclamo massaggiandomi.
- Vedi di tenere le mani apposto!- esclama Abbie, proprio mentre il fotografo scatta la prima fotografia. Il risultato è che io sembro un criminale che dice “Non sono stato io!” con entrambe le mani alzate e lei sembra il poliziotto cattivo, visto che mi punta contro un dito inquisitore.
- Ma non ho fatto niente di male! Erano appostissimo le mie mani!- cerco di difendermi, facendo anche la faccia da cucciolo, ma Abbie ha quest’espressione stupenda e non riesco a portare la tattica “impietosimento”.
- Se, se, tu tienile apposto!- ripete lei, mettendosi in posa con una mano appoggiata al suo fianco e l’altra sul mio petto. Penso che il mio viso trasmetta appieno la mia contentezza.
Sicuramente la amo, ma se chiunque me lo chiedesse, mentirei.
 
He looks around the room
Innocently overlooks the truth
Shouldn't a light go on?
Doesn't he know I've had him memorized for so long?
He sees everything black and white
Never let nobody see him cry
I don't let nobody see me wishing he was mine

 
- E insomma, siamo qui!- commento, visto che dopo esserci fatti le foto siamo entrati in quella che sarebbe dovuta essere la sala da ballo, ma al momento ci saranno sì e no trenta persone e le luci non fanno per niente “ballo”. Harry si guarda intorno, sembra divertito nel sapermi spazientita. Con quella sua aria furbetta. Perché è così maledettamente carino?
- Non ci dovrebbe essere qualche luce figa che flesha nella stanza? O non dovrebbe essere un minimo più buio? Insomma, sembra quando mia sorella fa la discoteca per le Barbie e punta la lampada del comodino nella camera da letto di Stacy!- continuo, appoggiandomi le mani sui fianchi. Poi mi sento sbattere sulla spalla con un tocco incredibilmente leggero. Ovvio che è Tay.
- OH! Finalmente un volto conosciuto!- esclamo, mentre abbraccio Taylor e Harry si scambia uno di quei saluti tutto pacche e strette di mano tipico dei ragazzi con Liam.
- Sì, scusa il ritardo. . . avevo scordato la borsa a casa!- dice Tay ridendo sommessamente. Poi mi guarda meglio.
- Abbie sei stupenda!! Avevo ragione a dirti che era l’abito giusto!- dice entusiasta e Harry si avvicina per unirsi agli elogi, - Allora è te che devo ringraziare per tutto questo ben di Dio? Grazie di cuore, piccola Swift!- dice rivolto a Tay, ma tenendo lo sguardo fisso su di me. Arrossisco, ma spero che l’effetto assurdo di queste luci orrende copra il rossore involontario delle mie guance.
- No, avevo ottima materia prima!- risponde Tay, gentile come sempre e facendo muovere gli occhi di continuo fra me e Harry, così che capisca quello che mi vuole dire, ma da quanto ci conosciamo ancora non ha capito che io non ci arrivo a questi linguaggi in codice.
- Senti, Harry perché non mi vai a prendere da bere?- propongo, poi vedo Liam, - Perché non lo accompagni pure tu, Payne? Io e Tay vogliamo qualsiasi cosa ci sia di corretto! Andate!- dico, facendogli cenno con la mano. Tay aggiunge prima che se ne vadano un cordialissimo – Per favore!- e io faccio segno di disapprovazione con la testa. Aspetto che i ragazzi siano fuori dalla mia visuale per parlare liberamente con Taylor.
- Countrygirl, lo sai che mi ha detto Harry in macchina? Che gli piaccio davvero tanto. . . sono nei guai!- esclamo tutto d’un fiato. Lei sorride entusiasta.
- Ma è perfetto! No? mettetevi insieme e basta!- mi risponde dandomi pure una sberla sul braccio. Poi vede il mio sguardo truce. – Senti, io non ti voglio obbligare a fare niente, ma a parere mio siete fatti l’uno per l’altra! Ma ti sei accorta di come ti guarda? Come fai a non provare la stessa cosa che prova lui? L’amore è così. . .mmh. . . contagioso!- dice guardandomi negli occhi. Scuoto la testa.
- Tay, io non sono te. . . l’amore come questo mi repelle. . . – ammetto. E brutti ricordi ritornano alla mente.
- Abbie, lo so che James ti ha fatto qualcosa di orrendo, ma forse dovresti parlarne con Harry. . . fargli capire quello che provi davvero, anche se non sembra il tipo di ragazzo che capisce queste cose, secondo me potrebbe sorprenderti. Potrebbe sorprenderci tutti.- sembra super sicura di quello che dice e per un attimo prendo davvero in considerazione di raccontargli cosa mi è capitato con James, poi vedo che stanno tornando i ragazzi e mi sto zitta.
- Ecco, piccola Rossa, è ponch, ma TJ mi ha assicurato che ci ha buttato dentro due bottiglie di vodka, quindi dovrebbe essere forte.- mi dice Harry facendomi l’occhiolino. La musica parte a palla e mi salva dalla situazione tragicamente romantica.
- Vieni, Harry, ti renderò felice permettendoti di ballare con me!- esclamo, prendendolo per la giacca e abbandonando i piccioncini al loro destino.
Mi scateno facendo ondeggiare i fianchi e i capelli e sembra che Harry strabocchi di felicità. Non so se fidarmi, non posso permettere che il mio cuore bruci di nuovo. Nessuno dovrebbe sapere quanto mi piace.
 
She stands there then walks away
My God, if I could only say
I'm holding every breathe for you

 
Abbiamo ballato per almeno un’ora come se al mondo ci fossimo solamente io e lei. Sorseggiando vodkaponch e accarezzandoci e saltando insieme e ballando e ridendo. Credo che questa sia una delle serate più belle della mia vita. Quando mi avvicino per darle il primo bacio vero della serata il suo profumo mi investe così come la sua passione, i suoi baci sono profondi e pieni di sentimento. Che in fondo non sia così distaccata quanto dice di essere?
Ad un tratto, quando la musica si interrompe per cambiare canzone, mi prende per mano e mi conduce fuori. Fa freddo, ma mi levo la giacca per appoggiargliela sulle spalle. Non mi ero mai levato la giacca per nessuna, tantomeno quella di Prada, per una ragazza.
Abbie è sfuggente, continua a tenermi stretto la mano, ma non mi guarda e sembra agitata. Ad un tratto, quando mi sembra di impazzire senza vedere i suoi stupendi occhi, le giro il volto e la costringo a guardarmi dritto. E per un attimo mi sembra di vedere una lacrima sulla sua guancia, ma alla luce della luna niente è ciò che sembra.
- Harry, devo dirti una cosa.- inizia con un’espressione crucciata sul viso. Io la abbraccio leggermente.
- Dimmi tutto, sono qui per te.- le dico e non so nemmeno da dove mi siano venute quelle parole. Lei mi scosta.
- Io non riesco a fidarmi di te. Mi dispiace. – dice e mi lascia spiazzato. Devo avere un’espressione sbalordita e confusa allo stesso tempo. Prima che dica qualcosa riprende a parlare, sistemandomi la camicia e il colletto.
- Ma non per colpa tua, cioè un po’ c’è il fatto che la tua fama di donnaiolo del cazzo ti precede, ma non è questo il punto.- pausa. – Sai che quest’estate uscivo con James MacDue?- mi domanda, guardandomi negli occhi. – No, non lo sapevo.- sì, lo so eccome e tutte le volte che lo vedo per i corridoi mi domando come abbia potuto lasciarsi scappare una ragazza stupenda come Abbie.
- Quindi non puoi sapere come ci siamo lasciati. Vedi, erano due mesi e mezzo che uscivamo e lui pretendeva che facessimo sesso.- dice, non ho parole, continuo a guardarla senza avere idea di che cosa dire.
- Beh, una sera ha provato a . . . costringermi-
Ed ecco che la rabbia inizia a montare dentro di me, sembra incontrollabile, respiro profondamente aspettando che aggiunga qualcosa, l’unico movimento che faccio è mormorare “Stronzo” fra i denti, mentre lei continua a guardarmi la camicetta. È così piccola, ora sembra più piccola del solito e così indifesa e spaventata.
- Io sono riuscita a respingerlo, ma è stato orrendo lo stesso. . . insomma, capisci perché mi viene così difficile stare con te in tutti i sensi?- mi domanda con voce fioca. Non sembra la Abbie che conosco, è un’Abbie triste, distrutta. Non ce la posso fare, mi scrocchio il collo. L’ho visto James, arrivare con la tipa di turno, so dov’è e mi sto già dirigendo da lui.
- Harry, dove vai?- mi chiede Abbie, mentre mi allontano a passi lenti da lei. – Harry rispondi! Dove stai andando? Che vuoi fare?- mi urla dietro, ma in pratica sono già dentro e avvisto James accanto al ponch che ride come un idiota con qualche suo amico.
Mi avvicino a lui e gli tiro un pugno.
 
Harry ha un labbro spaccato, ma per fortuna Liam è arrivato prima che potesse scoppiare una vera e propria rissa. Mi è preso un colpo quando mi sono accorta di dove stesse andando Harry. Per fortuna che mi ha convinto a non mettermi i tacchi, così sono potuta corrergli dietro e poi da Liam per vedere di non fare un casino enorme al ballo della scuola. Adesso Harry è all’ospedale e io sono tornata a casa con Liam e Taylor.
Sono in camera e sono spaventata a morte. Harry mi vuole davvero così bene?
Non avrei mai pensato che quel tipo antipatico che mi sembrava essere Harry Styles, si sarebbe innamorato di me e che io avrei anche solo pensato di potere essere innamorata di lui. È la cosa più assurda che c’è sulla terra. E poi ancora non ho mandato giù la cosa del palloncino. Faccio una grande risata, che suona piuttosto isterica, visto che mi sembro una stronza anche da sola. Come posso ancora avercela con Harry, il ragazzo che per me ha smesso di farsele tutte, per una stronzata successa anni fa? Sono veramente una stronza, ha ragione Taylor. Harry mi vuole bene, non è James, non potrebbe mai fare niente del genere, lui ci tiene a me. Mi viene da piangere e non riesco a frenare qualche lacrima da cadere sulla stupida maglietta del pigiama che ho indossato al posto del vestito da sera appena sono arrivata in camera.
Sembro proprio una zitella ora come ora. Ho la maglia del pigiama, sono in mutande davanti alla tv, sdraiata con la schiena appoggiata al divano e con il pacchetto dell’impasto per i biscotti pronto per essere divorato mentre guardo una stagione di “Una mamma per amica”.
Scoppio in lacrime, per fortuna che sono in casa da sola e non c’è nessuno che possa vedermi o prendermi in giro. Mi asciugo le lacrime giusto in tempo per vedere Rory che si fidanza per la prima volta con Dean. Non smetterò mai di dirlo che dovevano rimanere insieme. Altro che Jess, Logan, Pinco e Pallino! Dean è il meglio! Oddio. Sono patetica. E poi sento quel rumore.
Viene dal piano di sopra. Salgo piano le scale, quando arrivo in camera mia accendo la luce e prendo la mazza da baseball che mi ha regalato mio padre a sette anni e mi preparo a picchiare a sangue chiunque sia venuto a spaventarmi a mezzanotte.
E poi ecco che un palloncino gonfiato con l’elio, legato con un filo ad un sassolino sbatte contro la finestra. Apro e il palloncino entra. È verde, il mio colore preferito.
“I know your favourite colour” c’è scritto sopra, poi entra un altro palloncino : “You have your father’s eyes”, annuisco perché in effetti è vero. Palloncino: “ I know all your favourite songs” e sento che da fuori arriva della musica, è Domino, di JessieJ.è davvero una delle mie canzoni preferite! Palloncino: “You’re REALLY sexy and free” rido. Qualche lacrima ritardataria mi riga di nuovo il viso. Palloncino: “I’m sorry for THAT balloon”. Oddio, non può davvero essere Harry che si ricorda tutte queste cose, come può sapere tutto questo su di me?
Palloncino: “But if you ask me if I love you…” Palloncino: “I’d lie”
 
Sento sbattere la porta, mi volto e Abbie con indosso una maglietta orrenda, ma che lei rende sexy, in slip, completamente scalza e struccata mi corre incontro per abbracciarmi facendomi cadere.
- Abbie, mi stai distruggendo- dico sommessamente, visto che mi sta sopra e preme proprio sul livido che mi ha lasciato MacDue sul ventre. Lei si tira su sui gomiti e mi guarda in volto sorridente, non mi ha mai sorriso così.
- Harry, ma tu sai davvero tutte quelle cose?- mi domanda sbalordita. Io annuisco, mettendole le mani sui fianchi, è così morbida. – Non mi prendi per il culo?- domanda, è fine come al solito.
- Piccola Rossa, non vado in giro a scrivere stronzate su palloncini a tutte le ragazze, quindi credo che la risposta sia no. Decisamente non ti sto prendendo per il culo.- le dico, ma lei non risponde, mi bacia appassionatamente.
- Ti ricordavi del palloncino?- mi chiede di nuovo.
- Ma quante cazzo di domande fai?- le dico, lei scoppia a ridere e mi tira una botta.
- Ahia! Mi sono battuto per te valorosamente e poi mi pesti pure tu?!- esclamo indignato. Mi dà un altro bacio e cerco di trattenerla, ma lei si divincola, - Fai poco la femminuccia, Styles. Il mio ragazzo non può essere uno smidollato.
Sorrido e la bacio con più passione di prima. – Adesso sono il tuo ragazzo?- le domando, giusto per esserne certo. Lei annuisce e continua a baciarmi, - Mi sembra ovvio, no?-

 

  
allora, ammetto che m'è presa proprio male conil ROSSO in questo periodo, ma penso possiate capirmi, consideratti glie eventi recenti!!! *u* a parte questo,  spero davvero che il capitolo vi sia piaciuto... e poi che abbiate notato i riferimenti a due dei miei telefilm preferiti: Diario di una nerd superstar e Una mamma per amica...
ah, se vi interessasse sapere a che abiti mi sono ispirata per scegliere quelli delle ragazze, in pratica Taylor un paio di anni fa, tipo nel 2009, ha partecipato ad un programma che mi sembra si chiami "Once upon a prom" ma non ne sono sicura, comunque in questo programma lei sceglieva uno da una scuola e ci andava al ballo, ma siccome nè lei nè Abbie erano mai andate  ad un ballo insieme, ci va pure Abbie(che a parere mio è una cosa stupida, ma va bene lo stesso, Tay è un angioletto)
e insomma se volete sapere come erano gli abiti su youtube lo trovate tutto l'epicodio di questa serie :)
basta, sennò impiegherete ore a leggere tutte le stupidaggini che ho scritto!!! fatemi sapere tutte le vostre opinioni!! a prestino,
La
 

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Capitolo 20
*** Only me when I'm with you ***


Only me when I’m with you

 

- Ma come sono carini Abbie e Harry?- commento tenendo per mano Liam e dirigendomi verso il cortile dove i due stanno scherzando tirandosi addosso la neve fresca che è caduta ieri notte. Io non so davvero come fare, perché adoro la neve, ma odio il freddo! E poi tra tipo tre giorni è Natale e io e Liam abbiamo deciso di non farci regali. . . non so come resisterò! Insomma, io adoro fare regali e vedere l’espressione felice delle persone a cui hai donato qualche mentre aprono i pacchetti! Direi proprio che Natale è una delle mie festività preferite!
- Ma noi siamo più carini!- dice Liam stringendomi a sé, come se fosse una gara. Lo guardo e lui sembra davvero convinto che lo sia.
- Certo che siamo più carini! Ma vuoi mettere i capelli di Styles con i tuoi? – gli dico, stando al gioco. Mi regala un sorriso e aggiunge, - E poi il tuo naso è più carino di quello di Abbie!- poi mi bacia.
- Tay, ci vediamo a scienze!- esclama Jen, una ragazza che ho conosciuto un mesetto fa. La saluto e annuisco, poi passano altre due ragazze e mi salutano entrambe. Sarah e Kim? Può essere.
- Lo sai, quest’anno conosco molte più persone dell’anno scorso. . . – commento, continuando a camminare mano nella mano con Liam, e continuando a rispondere ai saluti di ragazze e ragazzi che l’anno scorso non mi filavano di striscio.
- È perché quest’anno sei diversa. . . insomma, in senso buono, ovvio. Sei più estroversa, sei più espansiva- mi spiega Liam abbracciandomi per scaldarmi al gelo della neve.
- Ma è una cosa positiva, vero?- gli domando un po’ disorientata. Lui mi bacia i capelli. Come mai sono così bassa?
- Ovvio che lo è!- mi bacia e mi arriva addosso una grande e ghiacciata palla di neve. Mi scatta dentro qualcosa. – Abigail Anderson, ma ti sembra il caso? Io ti ammazzo! Ti riempio di botte e poi ti seppellisco nella neve!- esclamo guardandola con occhi di fuoco. Lei scoppia a ridere mentre mi fiondo su di lei buttandola per terra e riempiendole il cappello di neve.
 
- Dunque, che facciamo per la vigilia di Natale? Non ti porteranno da tua nonna in campagna, vero? Dimmi di no, ti prego! Harry ha detto che voleva fare qualcosa insieme!- mi dice Abbie, prendendomi sotto braccio. E da così vicino mi accorgo che per la prima volta da quando la conosco si è un po’ truccata per venire a scuola e i suoi capelli sono pettinati, che carina!
Alzo le spalle, - Mi dispiace, ma la mia famiglia e quella di Liam hanno in programma un cenone tutti insieme a casa di mia nonna, sai, no, che mia nonna e sua nonna abitano accanto. . . ripeto, mi dispiace- le rispondo, guardando la sua espressione cambiare.
- Allora credo che io e Harry non faremo niente.
- E perché mai? Se ti ha chiesto di fare qualcosa insieme che senso ha non fare niente?- le domando, mi sa che Abbie sebbene abbia avuto più esperienze amorose di me non è molto pratica di cosa intendono i ragazzi in certe occasioni o con certe espressioni. La guardo mentre diventa rossa, evidentemente non sono la sola ad arrossire se si parla del proprio fidanzato.
- Lui ha proposto di fare insieme qualcosa, ma pensavo che dovessimo essere noi quattro, insomma non siamo mai usciti solo io e lui. . .- puntualizza e io spalanco la bocca coprendola con una mano per la sorpresa.
- Ma scherzi? Tutte le volte che vi siete visti fuori da scuola c’eravamo sempre io e Liam? Che disastro! Dai, allora è la volta buona per fare un bell’appuntamento con i fiocchi! Una roba seria!- dico entusiasta, pensando a cosa potrebbe indossare Abbie. Poi la guardo e lei ha lo sguardo fisso nel vuoto e sembra terrorizzata. Le passo una mano davanti la faccia. – Abbie, tutto bene?- le chiedo preoccupata.
- Tay, ma come faccio?- mi domanda iniziando a toccarsi i capelli. Ma stiamo scherzando?
- Abbie, non è mica il tuo primo appuntamento! Insomma, Harry ti piace, tu piaci a lui, state insieme, non è niente di strano o imbarazzante o di cui bisogna preoccuparsi! Andrà tutto benissimo!- le dico, cercando di calmarla, carezzandole le spalle.
- Sì, ma è il primo vero appuntamento con Harry e sono terrorizzata appunto perché mi piace un casino!- mi confessa e non riesco  a fare a meno di scoppiare a ridere. Abbie mi guarda arrabbiata. – Puoi anche evitare queste reazioni simpatiche, lo sai?- mi dice stizzita dirigendosi in bagno.
 
È venerdì sera e io e Liam siamo qui dalle nostre nonne da oggi pomeriggio, le nostre famiglie arrivano domani e stasera possiamo stare davvero da soli, fatta eccezione per Mags e Bree, le note vecchiette che ci tengono d’occhio dalle finestre del secondo piano.
Nel campo dietro a casa Payne c’è un albero dove quando avevamo dieci anni il papà di Liam ha costruito una sorta di casa senza il tetto, per poter guardare il cielo d’estate, e anche se è pieno inverno, io e Liam ci siamo attrezzati per poter stare qui a guardare le costellazioni nel cielo invernale.
Liam è esperto di stelle, sono una delle sue fisse da quando siamo piccoli e mentre io sono in silenzio sdraiata su di lui, continua a indicare questa o quella costellazione e sorrido quando ne inventa qualcuna di sua iniziativa. E ogni tanto ascoltiamo il silenzio che ci circonda, sapendo che per stare bene ci bastiamo noi due, insieme.
- Lo sai, Taylor, ho scoperto che grazie ai miei successi nel pugilato potrebbero darmi una borsa di studio per l’anno prossimo.- mi dice, interrompendo i mie pensieri, sobbalzo, poi sorrido.
- È stupendo! Mi fa molto piacere, sono sicura che riuscirai a prendere un’ottima borsa di studio!- gli dico, mentre lui mi accarezza i capelli e sospira pensieroso.
- Non credo che la prenderò, ma sarebbe bello- dice, continuando ad accarezzarmi. C’è qualcos altro sotto che non mi vuole dire, me ne accorgo se non mi dice tutto, ma va bene così, aspetterò finché non vorrà dirmelo da solo. – Ti amo, Liam.- gli dico. È così facile dirlo a lui, che è uno dei pochi con cui riesco ad essere me stessa fino in fondo. So tutto di lui e credo che non riuscirei a vivere senza Liam al mio fianco.
- Lo sai, Tay, non mi importa di niente se tu non sei felice e mi fai impazzire per quanto sei bella e spiritosa e sciocca e buffa e brava a cantare e se per metà del tempo cerco di non impazzire per quanto ti amo, per l’altra metà cerco di farti capire che quello che provo è vero. Fino in fondo.- mi dice, prima di baciarmi.
So già che questo Natale sarà stupendo.
La cena è andata benissimo, tutti hanno mangiato e riso e si sono divertiti da morire. Sono stati tirati fuori album di fotografie imbarazzanti, aneddoti sulla nostra infanzia e frasi come “Era palese che vi sareste messi insieme!” e poi le sorelle di Liam mi hanno raccontato un sacco di cose che lui diceva su di me quando eravamo alle medie di cui io non sapevo niente! Tipo che aveva fatto di tutto perché usassero il mio stesso shampoo per sentire il mio odore in giro per casa e che avevano trovato una letterina che mi aveva scritto tipo in quarta elementare per San Valentino, che dolce! E poi ci siamo messi a cantare canti natalizi e insomma è stato tutto perfetto come non mai. Quando finalmente io e Liam riusciamo ad appartarci per qualche minuto, mentre ci baciamo mi vibra la gamba perché Abbie mi ha mandato un messaggio lungo quando l’Odissea. Liam sbuffa e mentre io leggo l’sms lui continua a baciarmi sul collo e mina la mia capacità di rispondere.
“Cowgirl, non pensavo che un appuntamento con Styles sarebbe stato così bello, siamo andati al cinema e abbiamo preso in giro tutte le coppiette che c’erano, uno non va al cinema per baciarsi, ma per guardare il film, che cazzo! A parte questo poi siamo andati a casa sua e mi ha fatto fare un giro completo, non che me ne fregasse un granché, ma è stato bello scoprire che il mio fidanzato ha una sala biliardo e una sorta di spa dentro alla sua magione! E poi siamo stati in camera sua a giocare con la Wii e abbiamo riso un sacco e ho conosciuto sua sorella che è addirittura simpatica! E poi ci siamo baciati! E non hai idea di come baci bene Harry! Non pensavo che l’avrei mai detto, ma ti giuro che è stato il miglior appuntamento della mia vita! Anche se ho solo 16 anni!”
Mi viene troppo da ridere e Liam sembra scocciato dall’interruzione improvvisa dei nostri baci. Lo guardo e scoppio letteralmente a ridere.
- Liam, ti amo, ma ora hai una faccia davvero buffa e poi Abbie ha bisogno che le risponda! Ci vorrà poco, prometto, ma devo risponderle qualcosa!- gli dico, cercando di scusarmi mentre premo i tasti del mio telefonino vecchio scassato. – Perché non le rispondi di andare a – non lo lascio finire, prima che dica qualcosa di volgare. Rido e invio la risposta, per baciare Liam giusto in tempo prima che inizi a inveire contro Abs.
È stupendo poter essere me stessa in tutti i sensi con Liam.

 

Bene, bene, bene, non vi anticipo niente sui prossimi capitoli..
vi basti sapere che non manca tantissimo alla fine della storia! :)
In ogni caso spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto e che abbiate afferrato l'indizio su cosa succederà.. una cosa che dice Liamuccio.. boh, vedrete! :) 
E quindi, dovete commentare per farmi sapere che avete capito, capito? ahah, come sono spiritosa.
Allora niente, fatemi sapere, ok?
Ah, passate a guardare la mia altra storia, su Niall Horan e magari anche dalle storie della mia amica 2directioners :)
LA

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Capitolo 21
*** Dark blue Tennessee ***


Dark blue Tennessee

 
- Sono davvero preoccupata- dico a Abbie mentre mi spazzolo nervosa i capelli. Liam non si fa sentire da una settimana, mi ha detto che partiva per un ritiro con la squadra di pugilato, ma non mi ha chiamato né smessaggiato per sette giorni.
- Taylor, devi stare tranquilla! Di sicuro non è niente di grave! Insomma, quando mai Liam fa qualcosa di avventato o stupido? Non è mica Harry che va mezzo sbronzo a camminare in mezzo alle strade!- esclama Abbie, cercando di tranquillizzarmi, - E ti giuro che non è stato divertente neanche quando si è spogliato e si è messo a fare gli angeli nella neve in biancheria- aggiunge, sospirando come a dire “che fidanzato imbecille!”. Sospiro pure io, ma per l’ansia, più che per la vergogna.
- Ok, io l’ho chiamato una volta al giorno, lo giuro, solo una volta e lui non mi ha mai né risposto né richiamata! Non è che mi vuole lasciare, vero?- dico in preda al panico, fissando il vuoto dalla finestra della camera in casa di mia nonna.
- Taylor, ma scherzi? Come potrebbe Payne lasciarti? Insomma tutti sanno che siete inseparabili e che rimarrete insieme per sempre! Pensa che vi candideranno di sicuro come Re e Reginetta del ballo! E molto probabilmente nell’annuario finirete nella pagina de “le coppie destinate a sposarsi!” mentre io finirò ne “le coppie più sbronze di sempre!”. . . yee. Che squallore, devo smetterla di bere insieme a Harry, poi finiamo sempre in situazioni assurde! Ti ho già detto di quando ci siamo messi a fare il bagno nella piscina? Nella piscina all’aperto?-
Abbie continua a raccontarmi le sue avventure con Harry, durante le vacanze non si sono mai separati e le cose fra loro vanno alla grande, scherzano, fanno i matti, si vogliono bene. Ci saranno sempre l’uno per l’altra. . . come io per Liam. Ma se è così, perché non lo sento da oltre una settimana?
- Cowgirl, ci sei? Sei ancora lì?- mi domanda squillante la voce di Abbie, sembra un po’ preoccupata.
- Abbie, ho un sacco di paura. Lo sai quanto lo amo, lo so che non credi nel vero amore a sedici anni, ma insomma, se non lo amo, perlomeno gli voglio un bene dell’anima e non riesco a non vederlo per così tanto tempo!- le dico, sfogandomi una volta per tutte e gettandomi sul letto. Per la foga con cui mi butto vengo rimbalzata sul pavimento, batto una bella botta e mi metto a lacrimare, un po’  per il dolore, un po’ per la tristezza. Liam è sempre stato un tipo affidabile.
- Cowgirl, andrà tutto bene, te lo prometto. Lui ti chiamerà e risolverete tutto quanto alla grandissima! È solo una settimana in fondo! E poi magari ha perso il cellulare! Come Harry la scorsa settimana! Alla fine era dentro una scarpa sepolta sotto centinaia di camice, ma, hey!, sono cose che capitano! Tranquilla, Tay, è tutto apposto.- mi rassicura Abbie, addolcendo il tono verso la fine della frase.
Per fortuna che ho lei a sostenermi e a darmi forza, se fossi stata da sola, come alle medie, a quest’ora mi sarei già tagliata le vene!
 
Solo il giorno dopo la chiacchierata con Abbie finalmente ricevo una chiamata di Liam.
- Tay, ciao, scusa se non mi sono fatto sentire prima.- esordisce e sento la tristezza nella sua voce. Mi spavento, se fosse qualcosa di davvero grave non riuscirei a resistere senza vederlo.
- Liam, ciao. . . mi stavo preoccupando. Che è successo? Perché non ti sei fatto sentire negli ultimi tempi?- gli dico, cercando di controllare il tono della voce e le emozioni che sto provando. Sento che sospira.
- Ecco, devo dirti una cosa importante- . Pausa.- Sono a Los Angeles, per quella faccenda della borsa di studio. . .- dice, ma deve essere più complicato di così, altrimenti non gli tremerebbe la voce.
- Allora l’hai vinta! Sono così fiera di te!- gli dico con ben poco entusiasmo nella voce. Mi siedo sul letto e guardo il soffitto.
- Beh, il fatto è che dovrò andare. . . a Los Angeles, per tutto l’anno.-
Ecco. Era palese che fosse qualcosa di peggio. Inizio a piangere, ma cerco di non farmi sentire.- Io non so come farò a lasciarti, insomma anche solo andarmene per dieci giorni è uno strazio. . . non posso lasciarti di nuovo. Verrò il più spesso possibile, e anche tu verrai qui a trovarmi, vero?- mi dice, con un sentore di speranza nella voce. Mi asciugo le lacrime, devo soltanto essere felice per lui, questa è una grandissima occasione per lui.
- Certo che verrò. . . e tu verrai qui. . . insomma, stare lontano da te sarà un dolore dolcissimo, sapendo che ti rivedrò, perché tornerai, vero? Io sarò sempre qui, oggi e domani e domani ancora. . . ti aspetterò nel Tennessee blu profondo, d’accordo?- gli dico, ridendo della definizione che ho dato dello stato. Lui ride con me e me lo immagino con quella sua espressione un po’ da bambino che tanto mi piace.
- Certo, tornerò sempre da te. Ti amo. A presto.- mi dice e riaggancia.
- Ti amo- dico, ma ormai sto parlando da sola. Sto piangendo da sola.
 
Come posso continuare a mentire a Taylor? Io la amo e nonostante questo continuo a dirle un sacco di bugie. Forse la balla del ritiro di pugilato è la meno grave. . . ma che andrò a Los Angeles invece che in Inghilterra. . . come posso tenerle nascosta una cosa del genere? Mi guardo distrattamente allo specchio appeso al muro. Un muro coperto delle nostre foto. Dovrò lasciarla andare, le relazioni a distanza, anche quando due si amano così tanto non hanno mai lunga vita. E il fatto che mi manca così tanto anche solo stando a pochi chilometri di distanza mi rende triste all’ennesima potenza. Come vorrei essere io quello a rimanere a Nashville e lei quella a partire per vedere il mondo.
Mi prendo la testa fra le mani, non resisterò a lungo, mentendo a lei e a me stesso. Dovrò dirglielo il prima possibile.
 
Le vacanze sono appena finite e sono tornata a casa. Abbie è passata per raccontarmi le ultime stupidaggini che hanno fatto lei e Harry, sono così carini e affiatati. Liam non si è fatto risentire, ma la sua ultima chiamata mi ha rassicurata, anche se in minima parte.
Sto per andare a letto quando, come un sacco di mesi fa, sento un sassolino colpire la mia finestra, facendomi sobbalzare e sorridere.
Vado ad aprire la finestra e l’aria gelata mi travolge, mentre Liam si appollaia sul tetto, ha uno sguardo triste e decisamente sconvolto.
- Liam, tutto bene?- gli chiedo, vedendolo sofferente. Non mi ha ancora guardata negli occhi.
- Senti, Taylor, lo so che è tardi ma ti devo dire una cosa molto, davvero molto importante.
Sospiro, mi aspettavo una cosa del genere, prima o dopo sarebbe accaduto. Ho le lacrime agli occhi.
- Va bene, facciamola finita alla svelta. Non ti voglio trattenere più di tanto. Solo, ti prego, dimmi che non vuoi che rimaniamo amici, insomma sarebbe una presa di culo.- gli dico, pensando di anticipare il discorso che mi vuole fare.
Liam però ha uno sguardo confuso. Scuote la testa. – No, Tay, non ci pensare neanche! Non ti voglio lasciare! Io ti amo, non voglio che ci lasciamo, ma questo sarà un po’ un problema. . . perché, vedi, la mia borsa di studio è per un anno in Inghilterra.
Ho gli occhi sgranati dallo stupore. Insomma, se fosse stato un anno a Los Angeles me ne sarei fatta una ragione e ci saremmo visti, non spesso, ma ci saremmo visti. Se invece va un anno a Londra, come sembra, non ci vedremo mai per un anno!
Sento come un colpo al cuore. Lo guardo, mentre entra in camera e cerca di abbracciarmi.
- Tay, ce la faremo. . . insomma, cercheremo di fare funzionare la cosa. . . ti prego, non piangere!- cerca di consolarmi, ma sto crollando completamente e mi dispiace così tanto piangere davanti a lui, rendendolo triste per una faccenda che invece dovrebbe essere stupenda per lui.
- Hai ragione, Liam, ma come farò un anno senza averti a poco più che un paio di ore di aereo? Io ti amo e non voglio che stiamo così separati. . .
- Tay, ci penseremo quando sarà il momento. Questa estate, d’accordo?- mi propone, prendendomi il viso fra le sue grandi mani calde, nonostante il gelo. Annuisco poco convinta.
- Liam dobbiamo goderci ogni attimo insieme, d’accordo?- gli dico guardandolo fissa negli occhi. Lui annuisce insieme a me e mi bacia.
- Andrà tutto bene e quest’anno, o quel che ne resta, sarà il più bello di sempre.
 


Belle ragazze, sono molto triste per quelle che mi odieranno dopo questo capitolo,
lo so che è un duro colpo per quelle che non lo sapevano, maa
sappiate che le cose andranno alla grande, insomma, non vi dovete preoccupare!
Ah, se vi va posso fare un capitolo integrativo su Harry e Abbie, cioè che parli proprio solo di loro due
che però pubblicherò come one shot!
L'idea mi era già venuta, ma poi una "fan" (?) mi ha convinto a scriverlo,
quindi ci sto ragionando perché venga carino :)
Ah, tanti auguri a Giorgia, non so se ho azzeccato la data, spero tanto di sì,
spero non averla padellata! :)
Allora dai, commentate, tranquille che il prossimo capitolo è già quasi pronto.
Ultima cosa, cioè penultima, vi volevo dire, che mi offendo se non commentate la ff!
Insomma è come andare al cinema senza pagare il biglietto!! Io la vedo così! :P
Quindi vi prego di commentare sempre, quando avete tempo! 
 Questa è davvero l'ultima cosa: se vi è piaciuta la mia ff, di sicura adorerete la ff della mia amica 2directioners, parla
(strano!) degli One Direction :) e poi se vi va passata a leggere le mie altre storie!
A prestissimo, 
LA

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Capitolo 22
*** Long Live ***


Bisogna assolutamente inserire la storia in codice html, altrimenti il testo verrà fuori

Long Live

 
Io e Liam siamo ancora più affiatati di prima e ci amiamo ancora di più grazie all’incombenza della sua partenza, della quale non parliamo sin dalle vacanze natalizie.
Sono passati due mesi. I due mesi più belli della mia vita da sedicenne. Durante questi mesi ho già dato due volte l’esame per la patente, fallendo miseramente. Ma che vuoi farci, è la vita! Se fossi stata brava a guidare a questo punto sarei una pilota i Formula1 non di certo una quasi cantautrice. Sì, perché in questi due mesi ho registrato un paio dei miei pezzi e ho iniziato a fare la barbona in giro per le radio locali cercando di farle passare alla radio. Per adesso non ho avuto fortuna, ma Abbie e Liam dicono che di sicuro qualcuno noterà il mio talento e che farò strada. Harry si è offerto di aiutarmi, perché i suoi hanno amicizie molto influenti nel campo della musica, ma io ho rifiutato l’offerta. Devo farcela da sola.
Abbie e Harry continuano a uscire e sono felicissimi. Lui è l’unico che la sopporta sempre e comunque, anche quando fa la pazza per delle sciocchezze come i colori della scuola che non le piacciono!
Un’altra grande novità è che io e Liam, come Abbie aveva predetto un sacco di tempo fa, siamo fra i candidati per il titolo di Re e Reginetta del ballo di fine anno, che si svolgerà fra tipo due settimane ed è tipo una cosa davvero inaspettata, perché l’anno scorso ero la tipica Miss Nessuno, conoscevo sì e no cinque persone in tutta la scuola e a pranzo mangiavo nel bagno. Adesso che sto con uno dei ragazzi più belli e intelligenti e atletici della scuola sembra che tutti vogliano essermi amici e fra le tante amicizie “false” delle arrampicatrici sociali ho trovato delle persone che magari potrebbero essere davvero mie amiche. Come Selena o Dianna. Sono persone carinissime e stanno simpatiche anche a Abs, evento straordinario!
Comunque Abbie si è messa in testa che devo vincere questa stupida cosa del ballo e ha fatto un sacco di cartelloni pieni di lustrini e foto mie e di Liam, che ha appeso sui muri della scuola per farci propaganda. Non mi sarei mai aspettata che la mia sbandata migliore amica si sarebbe messa a fare cartelloni sbrilluccicanti!
- Taylor, ricordati che stasera abbiamo un super mega ripasso di biologia per il test di domani. Io non ho idea di come farò a passarlo, mi sa che mi metterò accanto a qualche secchione come Matti e cercherò di copiare il più possibile, ma prima di sfociare nel ridicolo, devo essere sicura di avere fatto tutto ciò che era nelle mie possibilità. Quindi stasera, ripasso.
Mi dice Abbie spuntando fuori dal nulla e facendomi saltare per aria dallo spavento. Lei è davvero preoccupata di non riuscire a passare l’anno, ma è una paura stupida, perché è una delle più brave del suo corso! E poi non è l’unica ad essere agitata in questo periodo, infatti siamo ai primi di Maggio (ho fatto sei mesi con Liam giusto la scorsa settimana) e i professori ci stanno piazzando esami e test ogni giorno.
Harry ci viene incontro con quella sua camminata molleggiata e rilassata. Ecco, lui è l’unico che è tranquillo riguardo a questi esami, forse perché non ha paura di fallire (visto che nonostante tutto è davvero intelligente) o forse perché l’anno prossimo nemmeno lui sarà più qui. 
Quando l’ha detto a Abbie hanno fatto una super litigata, lei lo voleva accoppare, ma poi hanno risolto la faccenda in maniera civile, senza tutti i melodrammi che abbiamo fatto io e Liam. Insomma Abbie e Harry in generale sono molto meno romantici e mielosi di me e Liam.
- Ok, Abs, ci dobbiamo aiutare a vicenda, perché io non so davvero un accidente di biologia, lo sai che mi fa schifo e che non l’ho mai studiata, quindi dovremo fare assolutamente un tour de force per vedere di sfangare anche questo test, ma ricordati che domani dobbiamo assolutamente andare a trovarci un abito per il ballo. Non voglio arrivare agli ultimi giorni prima del ballo senza avere niente da indossare!
Dico, visto che sono sicura che fosse quello il piano di Abbie, così da non doverci andare al ballo. È vero che la sua prima esperienza al ballo non è stata delle migliori, ma si è conclusa bene!
- Tay, ma non posso mettermi l’abito dello scorso ballo??- mi supplica, mettendo le mani in segno di preghiera. Cerco di mantenere la faccia seria.
- Non ci pensare neanche! Sei la mia migliore amica, e nella remota ipotesti che io venga eletta, non voglio che nelle foto tu sia vestita come allo scorso ballo! Tra l’altro quell’abito è invernale! Insomma siamo a Maggio! Persino io scoppio di caldo in questi giorni!!
Abbie sbuffa, alza gli occhi al cielo e poi si costringe a sorridere, - Va bene, mi compro un abito nuovo solo perché sei tu!- mi dice rassegnata.
 
E sembra incredibile come passano veloci i giorni, eppure è già il giorno del ballo di fine anno e Liam mi sta venendo a prendere per andare insieme, il campanello ha appena trillato e suppongo che sia lui. Mi do un’ultima occhiata allo specchio e scendo in fretta le scale. Mia mamma è in fondo, insieme a mio padre e mi guarda con le lacrime agli occhi, sorridendo. Sulla porta ci sono Liam, Harry e Abbie, che indossa l’abito nuovo. Dietro di loro intravedo una stupenda limousine. Abbie intercetta il mio sguardo:- Opera di Styles!- esclama sorridendo e prendendo il ragazzo per il bavero della giacca elegante che indossa per poterlo baciare sulla guancia. Mia mamma insiste per farci almeno un milione di foto prima di lasciarci andare e devo ammettere che non mi dispiace avere delle foto di questa serata così speciale. Sospiro al pensiero della partenza di Liam e Harry, che è sempre più vicina.
Liam capisce tutto al volo, mi prende per mano, mi stringe alla vita e mi sussurra:- Tay, non ti preoccupare, goditi la serata.
 
È ormai quasi finita la festa, che è stata decisamente molto meglio che quella di Natale e me la sono goduta molto di più, considerato che non mi sono dovuta preoccupare di Abbie che non spezzasse il cuore di Harry, sono stata tutta la serata a scherzare con i miei compagni di corso e a ballare felice con Liam, fino a che non hanno annunciato i vincitori delle corone. C’è stato un silenzio solenne fino a quando, mentre eravamo sul palco, io ho guardato Liam e lui mi ha guardato di rimando e ho capito che avevamo vinto, anche senza avere la corona avremmo vinto.
- Taylor Swift e Liam Payne sono i Reali di questo anno scolastico!- ha annunciato allegra la professoressa di Chimica, Rose Richards, e ci ha incoronati ufficialmente, mentre inevitabilmente mi commuovevo.
 
Tutti esultano, anche gli altri candidati vengono a congratularsi con noi, ci sorridono, ci abbracciamo e finalmente bacio Liam, di fronte a tutta la scuola, tenendo la mia corona con una mano, in modo che non cada mentre lui mi fa fare il casquée. E nel fracasso generale, non so da dove mi vengano quelle parole, ma dico a Liam, guardandolo dritto negli occhi:- Liam, ricordati questo momento, ricordati che siamo il Re e la Regina e anche se le nostre vite cambieranno, ricordati tutto questo, ricordati questo sentimento di immensa gioia! Lunga vita a tutta questa magia! Liam, è stato il periodo più bello della mia vita quello che ho passato a combattere i draghi con te, quando eravamo piccoli, il più bello della mia vita questo tuo sguardo indimenticabile!- e lo bacio di nuovo, felice di avere condiviso con lui questa mia felicità inattesa. – Lo prometto!- mi dice e passiamo la fine della serata fra i festeggiamenti e le grida di Abbie che continua a giurare che i suoi cartelloni hanno fatto la differenza.
 
Liam mi sta riaccompagnando a casa, siamo lungo il vialetto. Harry e Abbie sono nella limousine che dormono beati, visto che sono riusciti a sbronzarsi anche stasera. Arriviamo nel portico e ci sediamo un attimo sul dondolo, come quella volta che abbiamo fatto pace. Sembra passata una vita. Ci dondoliamo dolcemente, l’uno nelle braccia dell’altra.
- Liam, non voglio ammazzare questo momento, ma ti vorrei tanto dire una cosa. . .- esordisco, continuando a guardare davanti a me, cullata dal suo dolce respiro.
- Tay, non credo che potresti mai uccidere un momento come questo- mi dice e percepisco il suo sorriso. Mi accarezza i capelli.
- Promettimi che mi starai sempre accanto e che ci sarai sempre- dico, - Tay, mi pare ovvio, ma se ci tieni, prometto che ci sarò sempre per te, ti amo- mi dice continuando ad accarezzarmi.
- Non è finita, ora viene la cosa più difficile: promettimi che se mai, non volesse il Cielo, ci dovessimo dire addio per sempre- ,- Tay, non essere pessimista in un momento come questo! Ne abbiamo già parlato!- mi interrompe, mi ritiro dal suo abbraccio e gli metto una mano sulla bocca, mentre lo guardo dritto in faccia.
- Fammi finire, non è una stupidaggine! Promettimi che se ci dovremo lasciare, se mai avrai dei figli e gli farai vedere le stupende foto di me e te Re e Reginetta del ballo, per favore, prometti che gli dirai il mio nome, che gli dirai come tutti hanno esultato per la nostra vittoria e che spero siano stupendi quanto lo sei tu. . .- mi si incrina la voce, visto che mi sto mettendo a piangere, mentre Liam mi stringe fra le sue braccia.
- Taylor, spero tanto che non ci lasceremo, ma se mai dovesse accadere, ti giuro e te lo prometto con tutto il cuore, che i miei bambini sapranno per filo e per segno chi sei e quanto siamo stati stupendi insieme.- mi dice, prima di baciarmi e di asciugarmi con le sue labbra ogni singola lacrima.

 

Si sente già odore di fine, vero? 
sono triste anche io..
Ma insomma, in questo capitolo sono successe un sacco di cose!!
E mi sono trattenuta dal mettere una parte veramente triste alla fine..
giusto per non ammazzare l'atmosfera romantica e "felice"..
insomma, che ve ne pare di questo capitolo??
Spero di non avervi scocciato troppo pubblicandolo così tardi,
non ne valeva forse la pena?
I HOPE SO.
ma avete saputo della HAYLOR?? mi scombusssolano tutte le coppie a questa maniera!
NON VA BENE.
anche se alla fine sono abbastanza carini Taylor e Harry insieme..
come avevo pensato all'inizio!!!
Sono una maga!
come Alice Cullen prevedo il futuro!!
Ok, basta sclero,
commentate e passate dalle mie altre ff, soprattutto da quella su Abs e Harry
e poi passate anche da quella della mia amica super amica super directioner
2directioners,
you won't regret!
SEE YOU!
LA

tutto attaccato. Per istruzioni guardate il riquadro azzurro affianco e se non sapete cos'è l'html, utilizzate la prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

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Capitolo 23
*** Last Kiss ***


LAST KISS

- Liam, un’altra cosa. Questa è la più triste di tutte.
Mi guarda, come se avesse già capito. È la fine di Agosto come è la fine della nostra storia.
- Taylor non mi puoi fare questo.- mi dice e noto che anche lui ha gli occhi lucidi, ma non vuole darlo a vedere. Scuoto la testa.
- Mi sembra l’unico modo. Non possiamo rimandare tanto oltre, insomma, io ti amo e so che tu ami me, ma non credi sia meglio lasciarci adesso?
Liam ha finito stamattina di organizzare le sue valige e di prenotare il taxi per l’aeroporto. Deve partire stanotte alle tre, non ha trovato nessun altro volo.
Sono stata qui ad aiutarlo per tutto il giorno, cercando di rimandare il momento del nostro addio. Abbiamo cenato con Abbie, ma poi lei si è defilata per andare a salutare Harry. Sebbene cercasse di non darlo a vedere era molto giù di morale. Sicuramente starà facendo il mio stesso discorso a Harry.
- Taylor, non c’è bisogno di formalizzare le cose! E poi chi ti dice che non possiamo sopravvivere con una relazione a distanza? Insomma esiste Skype, esiste Facebook e Twitter! Ti prego, Taylor non voglio andarmene con la tristezza nel cuore!- mi dice Liam, guardandomi negli occhi prendendomi per le spalle.
Mi trema la voce. Prendo il viso di Liam con le mie mani.
- Liam, davvero credi che non sarai triste comunque? Non pensi che è meglio chiarire che non ci vedremo per un anno intero, perché ho controllato i costi dei voli e non credo che ti potrai permettere di tornare tanto spesso e magari a Londra troverai qualche ragazza pallidissima e con quel sexy accento inglese che fa impazzire tutti!
Liam mi zitta con un bacio. Un bacio piena di tristezza, di dolore. Il nostro ultimo bacio.
Fuori come a rispecchiare il nostro stato d’animo, piove. Per quando arriva il taxi io e Liam ci siamo già detti addio un milione di volte. Lo accompagno fino all’aeroporto e nel viaggio da casa sua fino a lì, ho tutto il tempo per pensare. Pensare e ricordare. Ricordare il freddo pavimento sotto i miei piedi nudi, la notte del nostro primo mesiversario. Quella notte il nove luglio che abbiamo passato come ai vecchi tempi nel suo furgone guardando le stelle, mentre ascoltavo le sue dolci parole e il battito del suo cuore, anche attraverso la maglietta. E ho ricordato come era stato bello ballare con lui al ballo di fine anno, quando mi aveva convinta a ballare, nonostante fosse proprio il mio forte. . .
E adoravo il modo in cui lui e Harry si salutavano con tutti quei gesti delle mani. E il modo fantastico in cui parlava spigliatamente con mio padre.
Quel suo modo di camminare con le mani nelle tasche. E quando, proprio mentre dicevo qualcosa, lui mi interrompeva baciandomi. Quel ricordo mi assillerà per sempre.
Sono le 1:58, siamo arrivati in aeroporto, con tutta la sua famiglia, ma proprio quando ci dobbiamo separare, Liam mi abbraccia e mi saluta sussurrandomi parole che rimarranno un nostro segreto per sempre.
Mi bacia. – Ti amo
- Ti amo anche io.
Ma se mi ama, perché sta partendo?
Abbie non si è presentata. Probabilmente avrà cercato di fare la dura, al momento di salutare Harry, scommetto che appena arriverò a casa la troverò a sedere sugli scalini del mio porticato e piangeremo insieme e cercheremo di tirarci su il morale a vicenda.
Liam è partito e con lui anche Harry.
 
Come immaginavo, Abbie è seduta davanti a casa mia. Sul prato, non sulle scale. In realtà è sdraiata a pancia in giù, non le vedo il viso, ma quando mi sdraio accanto a lei, invece di voltarsi, sento che mugola e mi porge una mano perché gliela stringa.
- Entra, ho del gelato pronto per l’occasione- le dico, facendola alzare dal prato, lei si asciuga le lacrime, senza riuscire effettivamente a smettere di piangere.
Dopo avere saccheggiato la cucina ci dirigiamo in camera mia, mi spoglio e indosso la maglietta e i pantaloncini che mi ha lasciato Liam. Sono ancora intrisi del suo profumo dolcissimo.
Ci sdraiamo di nuovo, ma questa volta sul mio letto. Abbie fra le lacrime riesce finalmente a spiccicare una parola. – Non ti sembra strano che fra noi due sono io quella in lacrime e non tu? Ci avresti mai pensato?- dice Abbie, suscitando una risata nervosa in me.
- Hai ragione, non so come mai in realtà. . . vorrei piangere, ma non mi scendono le lacrime!
Abbie mi tira un pizzicotto, - Meglio?- mi chiede. E mentre mi massaggio il braccio inizio a ridere.
Stiamo un po’ lì e l’unica cosa che mi viene da pensare è che per molto molto tempo, Liam rimarrà il mio ultimo bacio. Non avrei mai pensato che ci saremmo detti addio, che ci sarebbe stato un effettivo ultimo bacio.
- Abbie, non ho idea di come fare ad essere qualcosa che gli manca. . .- dico e finalmente sento una lacrima bagnarmi il volto.
- Ti capisco, con chi si ubriacherà adesso Harry?- dice Abbie, abbracciandomi e cercando di prendere il barattolo di gelato che si trova sul mio comodino, giusto dietro di me.
Passiamo la notte insonne, addormentadoci solo verso le sette del mattino.
Mi risveglio verso mezzogiorno, mia madre non ha avuto cuore di venire a controllarci. Prendo un pezzo di carta dalla mia scrivania e butto giù due versi di una canzone che dedicherò di sicuro a Liam. Il suo nome rimarrà per sempre sulle mie labbra.
 

So I'll watch your life in pictures like I used to watch you sleep
 And I'll feel you forget me like I use to feel you breathe
 And I'll keep up with our old friends just to ask them how you are
 Hope it's nice where you are

 And I hope the sun shines and it's a beautiful day
 And something reminds you, you wish you had stayed
 We can plan for a change in weather and time
 I never planned on you changing your mind

 

credo che non ci sia granché da commentare.. s
sono triste pure io per questo capitolo... 
tutte le volte che ascoltavo la canzone, mi veniva da commuovermi, 
e poi la voce della swift in questa canzone è così dolce e sembra che pianga pure lei...
come quando si esibisce con Ronan..
Ok, scusate per il capitolo da depressione totale... 
e mi dispiace rincarare la dose, annunciandovi che questo è il penultimo capitolo,
o perlomeno, ho in programma di scrviere solo un altro capitolo...
ma spero di rendervi felici dicendo che sto già mettendo appunto una nuova ff :)
Spero che non  mi abbandonerete e che continuerete a farmi ubblicità con le vostre amiche e che seguirete anche le mie storie future!
ok, stavo per scrivere i vari ringraziamenti, ma credo cheriserverò quella parte all'ultimo capitolo...
#RED #Tristezza:( #Staystrong #stayfearless
LA

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Capitolo 24
*** RED ***


RED
Avviso le gentili lettrici, che questo capitolo non piace nemmeno a me, sia perché è la fine di qualcosa che mi ha preso particolarmente, 
sia perché è una cagata il modo in cui l'ho scritto, scusate il francesismo
Spero che comunque avrete la forza e la voglia di leggerlo e che sarete clementi nei commenti, senza metterne di negativi, 
ma solo di costruttivi.
E' stato stupendo scrivere questa ff e vedere tutti i vostri stupendi commenti e ridere con voi e piangere (no, non ho mai pianto) 
con tutte voi e conoscere così tante persone carine, gentili e simpatiche!
Dunque, arrivederci, e buona lettura
Vi voglio Bene
#StayFearless

 

Ebbene sono passati già sei mesi da quando Liam se n’è andato. Io e Abbie siamo ancora vive e già da due mesi non piangiamo più e usciamo di nuovo il venerdì sera e a volte anche il sabato.
- Tay, credo sia ora.- mi dice Abs, mentre guido verso il cinema. Le lancio una veloce occhiata. Adesso che sono riuscita a prendere la patente non voglio certo farmela confiscare subito!
- Che intendi? Che il film è già iniziato?- le domando, guardando l’ora sul cruscotto. Abbie scuote il capo, sorride. – No, sciocchina. So che sembra strano pensarci e anche dirlo, ma credo che ormai dobbiamo iniziare a cercare di andare avanti, senza sperare che torneranno. Sai no che hanno deciso di partecipare a X-factor. Sai che sono entrambi ottimi cantanti, vero?
Ha ragione. Liam e Harry hanno due delle voci più belle che abbia mai sentito. Ha ragione anche per il resto.
- Abs, ma come faccio? Come facciamo?-
- Tay, è vero, perderli è stato tristissimo e non mi ero mai sentita così mai come quando ho detto addio a Harry, e sentire la loro mancanza è così deprimente, per fortuna che ci sei tu a farmi compagnia in quei momenti. E non dico di dimenticarli, perché sarebbe impossibile. Non dimentichi la prima persona a cui hai detto ti amo, il tuo primo vero amore. Ma adesso è il momento di andare avanti con le nostre vite! Tu stai per diventare una star della country music! E insomma, quello che ci deve spronare ad andare oltre è sapere che esiste un amore così intenso, perché noi l’abbiamo avuto e potremo riaverlo! Hai capito?
Annuisco, - Sei così saggia, Abigail Anderson!- le dico sorridendo, ma con le lacrime agli occhi per la commozione.
In effetti ha ragione. L’amore che ho provato e che proverò sempre in un angolo del mio cuore per Liam è stato qualcosa di unico e irripetibile, ma pure sempre qualcosa di reale. E negli ultimi tempi, con la partenza che incombeva, stare con lui era come avere una di quelle macchine stupende che vanno velocissime, come guidarne una per una strada che è un vicolo cieco, quando vai per la strada veloce come il vento, quell’emozione così stupefacente ed effimera.
Era come cercare di cambiare idea una volta che hai già pensato ad una possibile opzione e la stai già seguendo. Come i colori delle foglie d’autunno, che da un giorno all’altro cambiano senza che tu neanche te ne accorga.
Avere Liam tutto per me è stato incredibile. Ogni volta che lo toccavo era una sensazione assurda. Come sapere che tutto ciò che avevo sempre desiderato era proprio davanti a me. E adesso lo ricordo come ricordo le frasi delle mie canzoni preferite.
E a pensarci adesso, forse avere un amore così forte e vero e ardente sarebbe stato più opportuno e più godibile in un altro momento, se solo separandoci ho dovuto capire che l’amore così forte è spesso il più doloroso.
Ma in realtà Abbie ha ragione. Alla fine ha sempre ragione. Perdere Liam è stato tristissimo. E sentire la sua mancanza è qualcosa di intollerabile, ma grazie a lui ho vissuto dei momenti stupendi e magnifici e nella mia testa, cercando di visualizzarli, l’unica immagine che appare è quella di un fuoco rosso. Ardente.
E purtroppo continuo a pensare a lui ed è questo che mi tiene ancorata al passato che mi impedisce anche solo di pensare a come andare avanti. I ricordi, il cercare di riviverli è la mia maledizione. Perché continuo a vedere tutti quei momenti nella mia testa, che bruciano rossi.
- Abbie, hai ragione. Non sarò più la stessa, ma devo comunque andare avanti, devo riuscire ad andare avanti. Se anche lui e Harry tornassero qui a Nashville, non sarebbe possibile che le cose tornassero come prima. In un anno le cose cambiano. E poi la prossima settimana vado ad incidere il mio primo EP, e dovrò cercare di farlo promuovere da varie trasmittenti radio. Abbie, se mai accadesse che io diventi famosa, ti prego, non mi abbandonare. Rimani con me e convincimi a non dimenticare Liam, ma a fare buon uso dei ricordi della nostra storia.
- Taylor, tu non dimenticherai mai Liam e nel malaugurato caso che tu diventi famosa, ti starò attaccata come una cozza, perché avrai un sacco di soldi e potrai comprarmi tutti i palloncini con l’elio di questo mondo e montagne di gelato!- dice ridendo, cercando di buttarla sul ridere, ma so che è un po’ preoccupata. Preoccupata di rimanere da sola. Cosa che non accadrà, cosa che non farò accadere.
 
Adesso io e Liam siamo amici. Non stiamo più insieme e non abbiamo più provato ad avere una relazione. Siamo tornati ad essere migliori amici come prima.
Io sono riuscita a far pubblicare il mio primo album, ci sono quasi tutte le canzoni che ho scritto pensando a lui.
Liam ha quasi vinto X-factor ed è riuscito a sfondare grazie al suo nuovo gruppo, di cui fa parte anche Harry.
Nemmeno Harry e Abbie stanno più insieme, ma si sentono, vanno a bere ogni tanto e quando gli One Direction passano da Nashville, o io vado in Inghilterra, ci troviamo e passiamo delle stupende serate insieme. È bello sapere che quel rosso di amore, adesso si è trasformato in un caldo e confortevole rosso di affetto. E che quelle esperienze che abbiamo avuto insieme, noi quattro, le avremo per sempre in comune e ci uniranno in ogni caso, in ogni paese, in compagnia di chiunque.
RED

 

Care ragazze, se speravate di esservi sbarazzate di me e delle mie sciocche storie, be', vi sbagliavate di grosso!
A grande richiesta, pubblicherò subito dopo la fine di My life Trough my songs, una  brand new ff! 
Vi prego di leggerla, di essere pazienti per la pubblicazione dei vari cpaitoli e 
di commentare presto, per aiutarmi a decidere cosa fare accadere!
Un bacione
LA

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